ITG A. POZZO

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LEZIONI DI ESTIMO
Stima delle rendite perpetue e vitalizie
Classi 5^ LB-LC-SA
Anno scolastico 2009/10
Prof. Romano Oss
L’art. 1861 del c.c. stabilisce che la rendita perpetua è il contratto
mediante il quale una parte conferisce all’altra il diritto di esigere
perpetuamente la prestazione periodica di una somma di denaro o
di una certa quantità di cose fungibili quale corrispettivo
dell’alienazione di un immobile…
Importo della rendita: si calcola a partire dal valore dell’immobile e
si moltiplica per un certo saggio.
R. perpetua = Valore x r
Il valore dell’immobile si calcola con l’aspetto economico del valore
di mercato; il saggio da adottare è quello di capitalizzazione o detto
di rendimento fondiario o immobiliare
Prezzo di riscatto:
Il debitore ha la possibilità di sciogliere il proprio vincolo pagando
un prezzo di riscatto capitalizzando la rendita perpetua al saggio
legale.
Rendita perpetua
Prezzo di riscatto =
saggio legale
Nel contratto può essere convenuto che il riscatto non possa avvenire
durante la vita del beneficiario o prima di un certo termine (non più
di 30 anni)
Il valore del diritto del creditore sarà pari:
Al prezzo di riscatto se questo può avvenire subito:
Vdc = Pr
Se invece potrà avvenire solo dopo n anni:
(1+r)n -1
Vdc = Rp x
r (1+r)n
Pr
+
(1+r)n
RENDITA VITALIZIA
La rendita vitalizia è limitata nel tempo alla vita del creditore e può
costituirsi a seguito della cessione di un immobile o anche per
testamento o donazione.
Nel caso di cessione di un immobile la rata del vitalizio si calcola
sulla base del valore di mercato dell’immobile, sulla durata
probabile della vita del creditore (ISTAT) e utilizzando un saggio
commerciale.
Il valore del vitalizio si ottiene accumulando all’attualità le rate
ancora residue: A0
Il valore di un immobile gravato da rendita,
perpetua o vitalizia, si ottiene detraendo al valore
ordinario di mercato dell’immobile il valore attuale
della rendita o del vitalizio.
Tale valore costituisce una
detrazione al valore ordinario