La rinascita di Desio dall`Eurolega all`under 15
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La rinascita di Desio dall`Eurolega all`under 15
MINORI di Enrico Schiavina La rinascita di Desio dall'Eurolega all'under 15 UN MURO DI FOLLA per le partite di Eurolega di Cantù, PalaDesio pieno e bollente, grandi partite contro avversarie come Olympiacos, Vitoria, Bilbao. Si parla di 6000 persone, dicono che a occhio e croce la metà siano canturini costretti ai venti chilometri di trasferta per seguire la loro squadra, ma questo vuol dire che l'altra metà è pubblico di Desio e circondario. Dove non c'è basket di vertice, ma resiste una solida tradizione, c'è una grande attività di base, e una gran voglia di basket di qualità. L'Eurolega di Cantù è l'occasione per far rialzare la testa a una città che prova a ripartire. Il settore giovanile dell'Aurora Desio non ha mai smesso di produrre giocatori. Gli ultimi due di un certo interesse sono Simone Casati, in DNA a Capo d'Orlando, e Xavier Brown, in DNB ad Agrigento (è il figlio di Mike, che giocò in NBA e a Desio, dove mise su famiglia), entrambi del '91, entrambi ancora controllati dall'Aurora. Che negli anni tra il 2004 e il 2011 ha spedito dodici diverse squadre alle Finali Nazionali, ha lavorato in profondità sul territorio nonostante la crisi (la vicina Monza ad esempio ha appena chiuso) ed ora vorrebbe oraganizzare le prossime Finali Nazionali Under 15. Già presentata la candidatura: due palazzetti disponibili, appoggio delle istituzioni, buon bacino di pubblico e logistica, le condizioni ci sono tutte. Sarebbe una grande occasione per l'attuale squadra Under 15 dell'Aurora, considerata tra le più futuribili d'Italia (ma anche il gruppo Under 17 è interessante), comunque è il segnale che qualcosa a Desio si sta muovendo. Con la consulenza della Sawyer SportBusiness, che ne gestisce gli aspetti di marketing e comunicazione, l'Aurora ha avviato un progetto commerciale che col marchio "Abbiamo l'Aurora nel Cuore" mette in rete commercianti e piccole aziende per sostenere lo sforzo comune. «Si tratta di un marchio emozionale - dice il suo inventore Marco Scianò - che vuole far riscoprire vecchie passioni per la squadra più rappresentativa della città. Le attività che aderiscono espongono il marchio e tutti i 400 tesserati Aurora e le loro famiglie vi trovano sconti o agevolazioni». La prima squadra di Desio è seconda in classifica nel girone B della DNC, la allena Antonio Tritto, desiano doc con varie espe- L'effetto-Cantù, la DNC, un solido progetto giovanile, le Finali Nazionali. E una piazza storica che vuole tornare rienze fino alla Legatre in giro per il nord Italia, tornato l'anno scorso alla casa madre Aurora con l'idea di costruire qualcosa lanciando i molti prodotti del settore giovanile col rinforzo di un paio di giocatori di categoria. La squadra è fortemente identificata col territorio, produce un basket piacevole, riempie puntualmente i 5-600 posti della Aldo Moro, la vecchia bomboniera degli anni ruggenti. «Qui la gente ha visto basket di altissimo livello ed ha il palato fino, però resta appassionata - dice Tritto - di certo ci Entusiasmo per i colori bluarancio alla "Aldo Moro", il vecchio bunker dell'Aurora. Sopra, il prodotto locale Marco Torgano SUPERBASKET SUPERBASKET l 74 74 l piacerebbe salire ma nel nostro girone c'è una corazzata inattaccabile come Monticelli, quindi se ne riparlerà». Monticelli è la squadra di Hugo Sconochini e vari vecchi draghi di categoria che sta piallando la concorrenza, Desio è la seconda forza, le risorse sono quelle che sono ma a gioco lungo si pensa almeno a una DNB, magari anche una DNA. Per il momento, dietro ai leader Matteo Marinò e Marco Molteni, scalpita un nucleo di ragazzi locali (Marco Torgano, Matteo Motta, Nicola Delena, Paolo Bernardi, Federico Arioli, Mirko Meregalli) che vogliono crescere. A Desio ha allenato anche Sergio Scariolo, per due stagioni intere. In fondo non nel giurassico, solo una ventina d'anni fa, nei primi 90, quando a Desio, giusto metà strada tra Milano e Cantù, ancora si facevano squadre di un certo livello. Figlie di una solida tradizione che col nome Aurora ha coltivato basket di alto livello, per un decennio ha ballato tra A1 e A2 e un paio di volte ha persino sfidato la grande Olimpia Milano nei playoff scudetto, momenti che restano scolpiti nella memoria degli appassionati desiani. La vecchia Aurora morì nell'estate del '94 ma dalle sue ceneri nacque subito dopo l'U.S. Pallacanestro Aurora Desio '94, cioè l'attuale società, che in questi anni ha fatto su è giù tra le serie minori, tenendo però ben piantata la bandierina bluarancio in tempi di austerity. Il formidabile traino dell'Eurolega in città sta smuovendo entusiasmi che sembravano sopiti e aprendo qualche porta. Prossima iniziativa, una grande reunion di vecchie glorie della Desio di serie A per una partita del cuore poco prima di Natale.