Premio Nazionale “Agenda Rossa” 2012 – BIOGRAFIA

Transcript

Premio Nazionale “Agenda Rossa” 2012 – BIOGRAFIA
Premio Nazionale “Agenda Rossa” 2012 – BIOGRAFIA OSPITI
Premio Agenda Rossa alle Associazioni
All’ass. “®esistenza”, Scampia (NA)
®esistenza è un’associazione presieduta da Ciro Corona, operante nel popolare quartiere di Scampia (NA).
Attraverso l’organizzazione di corsi dopo-scuola e altre attività, anche in collaborazione con le altre realtà
associative locali, ®esistenza opera una fondamentale azione di recupero, sottraendo alla strada (e di
conseguenza al rischio di vivere il medesimo destino) i ragazzi provenienti da famiglie a rischio, con
particolare attenzione per i figli di camorristi in stato di detenzione.
Premio Agenda Rossa alla Cultura
Premio "Giovane Agenda Rossa”
A Giuseppe Martera, Taranto
Giuseppe Martera è un giovane tarantino di 13 anni. Già afflitto da una malformazione congenita, ha dovuto a
lungo subire l’odioso scherno e il bullismo dei suoi coetanei. La sua colpa, là dove molti bambini sognano di
fare il boss da grandi, è quella di voler diventare invece un giudice.
“Le rappresaglie sono state continue ed odiose: "testa storta", "infame", fino a far seguire alle offese ben altra
lezione. Una giornata come tante in classe, gli insegnanti in quel momento assenti e i bulli fanno uno scherzo
di cui il ragazzino porterà le conseguenze per lungo tempo. Mentre stava per sedersi tolgono la sedia e lo
fanno cadere. Solo che nel suo caso quella caduta significa atroce sofferenza fisica, perché Giuseppe è
costretto a convivere col dolore fin dalla nascita, quando subì un intervento chirurgico nel tentativo di
correggere un difetto radico-cervicale. Nella sua giovane vita ha già collezionato quattro operazioni, di cui due
al cuore. Ma il dolore fisico non ne ha piegato la forza morale, non gli ha rubato il sorriso convinto com'è che la
sua disgrazia sia un dono del buon Dio per uno scopo ben preciso.
I suoi occhi brillano di un'intelligenza assai vivace, ma essere intelligenti è a volte una colpa ancor più grande
di un "banale" difetto fisico e può rendere amarissimo il quotidiano. "Quando mi hanno fatto cadere ricorda Giuseppe intervistato da un cronista locale - mi sono sentito male, poi un ragazzo mi ha detto: 'Adesso
ti mettiamo su You Tube!'. Ma perché?, ho chiesto io, perché volete farmi questo?". E allora la sua decisione
impegnativa l'ha presa una domenica, chiedendo con la sua vocina piena di speranza al giornalista al
telefono: "Mi potete pubblicare una poesia? È sul mio quartiere, un quartiere da cui me ne voglio andare, che
voglio lasciare perché non c’è speranza".
(tratto da Agoravox.it)
Premio Agenda Rossa all'Imprenditoria
A Valeria Grasso, Palermo
Testimone di Giustizia e madre di due figli, Valeria Grasso è una imprenditrice di Palermo che lavora nel
campo del fitness. Dopo aver affittato una palestra situata nel quartiere di San Lorenzo, controllato prima dalla
famiglia Madonia e poi da quella dei Lo Piccolo; Valeria si trova presto a subirne i ricatti. Il resto ascoltatelo
dalla sua voce.
Premio Agenda Rossa all'Informazione
A Marilena Natale, Aversa (CE)
“Era il 14 aprile 2010 e Marilena Natale, giornalista di cronaca giudiziaria della Gazzetta di Caserta, si trovava
nei pressi della caserma dei carabinieri di Casal di Principe per svolgere il suo lavoro. C’era fermento, quel
giorno. I militari dell’Arma avevano appena catturato il boss Nicola Panaro, latitante da sette anni, cugino di
‘Sandokan’ Francesco
Schiavone.
Panaro è il numero tre dei Casalesi, ritenuto tra i trenta ricercati più pericolosi d’Italia. In via Vaticale, di fronte
alla caserma, si forma il consueto nugolo di cronisti, cameraman, parenti e amici dell’arrestato. Contatti che
generano tensione, i sodali del camorrista non gradiscono chi mette in piazza i crimini dei clan e parla male
delle famiglie che contano. Un operatore tv viene preso a calci. Marilena è avvicinata da Vincenzo Armando
Caterino, cognato di Panaro, e da altre persone: “Vattene da qui, io so chi sei e dove abiti”. Il tono è
inequivocabile. La giornalista presenta un esposto sull’episodio. Scatta un’inchiesta, il reato ipotizzato è
violenza privata con l’aggravante di aver favorito la camorra. Circostanza che fissa la competenza nella
Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Pochi giorni fa, la sentenza del Gup Claudia Picciotti, più severa
persino della richiesta del pm Giovanni Conzo: Caterino, nonostante lo sconto di pena del rito abbreviato, è
stato condannato a 3 anni e 4 mesi, che ha iniziato a espiare ai domiciliari. A Formia, però: a buona distanza
dalla vittima. Una pena severa. Un precedente importante per Marilena e per tutti i cronisti in terra di camorra,
che non hanno paura di scrivere, di raccontare, di analizzare, di rendere pubblici i crimini dei clan, la loro
arrogante violenza, la scia di morte e dolore dietro alle loro ricchezze esibite in maniera pacchiana.
“L’uomo che mi ha minacciato ha fatto sapere che si era pentito del gesto e voleva risarcirmi con1500 euro –
dice la Natale a ilfattoquotidiano.it – ma a chi mi ha riferito l’offerta ho risposto che se prendete una mia 50
euro e la spezzate, esce il sudore di mio padre, mentre se spezzate una delle sue banconote, esce il sangue
della povera gente. Io non prendo soldi dalla camorra. Se vuole risarcirmi, con quei soldi ci compri la carta
delle
fotocopie
per
la
Dda”.
Marilena vive da tempo sotto vigilanza per le ripetute minacce ricevute. In estate, su disposizione dei
magistrati, ha cambiato luoghi e abitudini di residenza e di pernottamento. Di giorno la vedi galoppare senza
tregua da un Tribunale a un presidio delle forze dell’ordine, per cercare documenti, notizie, ‘dritte’ riservate,
che puntualmente pubblica sulla Gazzetta di Caserta, uno dei quotidiani più diffusi tra le capitali di
Gomorra. Marilena è una persona che non ha paura di prendere posizione. Ad agosto scrisse una lettera
aperta per criticare la nomina ad assessore di Casal di Principe di un politico indagato per voto di scambio
politico-mafioso, nonché cugino di un ex consigliere regionale Udeur arrestato per camorra. La lettera scatenò
un putiferio di reazioni. E la vicenda conquistò le pagine dei principali quotidiani nazionali. Alcuni dei quali,
però, dimenticarono di precisare che a sollevare il caso era stata una giovane, brava e coraggiosa giornalista
locale. Una che non ha paura di pubblicare quel che sa e quel che pensa. Nonostante le minacce.”
(di Vincenzo Iurillo, tratto da “Il Fatto Quotidiano”)
Premio Agenda Rossa alla Musica
Agli Afterhours, Milano
Gli Afterhours sono una band indie rock italiana, formatasi a Milano nella seconda metà degli anni
ottanta. Protagonista di un percorso lungo e denso di avvenimenti, quella di Manuel Agnelli è tra le
principali formazioni del cosiddetto panorama rock alternativo italiano, avendone segnato la storia in
maniera indelebile.
Formazione:
Manuel Agnelli: voce, chitarre;
Giorgio Prette: batteria;
Giorgio Ciccarelli: chitarre;
Rodrigo D’Erasmo: violino;
Roberto Dell’Era: basso;
Xabier Iriondo: chitarre.
Album:
Germi (Mescal) 1995
Hai Paura del Buio? (Mescal) 1997
Non è Per Sempre (Mescal) 1999
Siam Tre Piccoli Porcellini, live (Mescal) 2001
Quello che non c’è (Mescal) 2002
Ballate per piccole iene (Mescal) 2005
Ballads for Little Hyenas (One Little Indian/Mescal 2006)
I Milanesi Ammazzano il Sabato (Universal, 2008)
Il paese è reale (AC Europerecords, February 2009)
EP e Singoli:
Male di Miele (Mescal) 1998
Sui Giovani d’Oggi ci Scatarro Su (Mescal) 1998
La Verità che Ricordavo (Mescal) 2000
Bianca (Mescal) 2000
Sulle Labbra (Mescal) 2002
La Gente Sta Male (Mescal) 2003
Gioia e Rivoluzione (Mescal) 2004
Ballata per la mia piccola iena (Mescal) 2005
Tra i testi, tutti davvero notevoli, citiamo “Sulle labbra”, “Posso avere il tuo deserto?”, “Baby fiducia”, “La verità
che ricordavo” e “Il paese è reale”, pezzo per il quale hanno ricevuto il Premio della Critica “Mia Martini”,
nell’edizione anno 2009 del festival di Sanremo.
Premio Agenda Rossa alla Politica
Alla Dott.ssa Avv. Elisabetta Tripodi, Rosarno (RC)
Sindaco di Rosarno, località che nel 2010 catalizzò l’attenzione dei media nazionali, in occasione della rivolta
dei migranti, insorti contro la schiavitù loro imposta dai “caporali”,sui campi agricoli nei quali lavoravano. Ha
denunciato ai Carabinieri di aver ricevuto una lettera manoscritta inviatale dal boss dell’ndrangheta Rocco
Pesce, detenuto dal 1981 nel carcere di Opera, in provincia di Milano, con le accuse di associazione a
delinquere, detenzione illegale di materiale esplosivo e munizioni, omicidio, tentato omicidio, violazione delle
leggi sulle armi, violazione delle leggi sulle sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso, furto
aggravato “e altro”.
Premio Speciale "Emanuela Loi"
A Francesca Barra, Policoro (MT)
Nata a Policoro (Basilicata), è giornalista professionista, conduttrice televisiva e autrice teatrale.
Dopo una parentesi in parlamento come addetta stampa, approda in televisione, dove si occupa di
documentari di viaggio e gastronomici, reality e programmi di approfondimento, che realizza per La7, RAI e
Sky. Attualmente conduce il programma “La bellezza contro le mafie” su Radio1 RAI. Ogni puntata del
programma contiene una storia legata ad organizzazioni criminali che appartengono alla memoria comune, o il
racconto di casi di cronaca di stretta attualità. Si segue, nel programma radiofonico, un percorso, una sorta di
geografia mafiosa da raccontare. Dal sud al nord, per contestualizzare gli eventi.
Premio Agenda Rossa d'Oro
Al Dott. Leonardo Guarnotta e Pippo Giordano, Palermo
Leonardo Guarnotta è un magistrato italiano. È stato membro del pool antimafia coordinato dal
giudice Antonino Caponnetto. Con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello ha istruito
il Maxiprocesso di Palermo. Ha approfondito gli aspetti finanziari della criminalità mafiosa. Attualmente è
Presidente del Tribunale di Palermo.
Pippo Giordano è un Ispettore della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), ora in pensione. Ha collaborato
con Giovanni Falcone, Ninni Cassarà e Paolo Borsellino. Con quest’ultimo, prese parte agli interrogatori del
collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo; incluso l’ultimo, che si tenne venerdì 17 luglio 1992, due giorni
prima della strage di via D’Amelio. Qualcuno l’ha definito “un romantico patriota siciliano che crede
nell’amicizia e nella Costituzione.”