Mensile di informazione ed aggiornamento
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Mensile di informazione ed aggiornamento
Anno LIII n° 7 - Luglio 2013 - Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. 70% DCO VR il Geometra veronese Mensile di informazione ed aggiornamento professionale 06 ECO FRIENDLY www.collegio.geometri.vr.it Elezioni Cassa Previdenza Geometri Edilizia, meno lacci e lacciuoli Riforma condominio e barriere architettoniche Bolca capitale mondiale dei fossili Sopraelevazioni ed aspetto architettonico COLLEGIO GEOMETRI e GEOMETRI LAUREATI della PROVINCIA di VERONA - Società Cooperativa Geometri Veronesi - Vicolo Orologio, 3 - VERONA arvatistefano.it TECHNOLOGY SOLUTION DA OLTRE 10 ANNI CONSULENZA E VENDITA ASCENSORI IMPIANTI FOTOVOLTAICI BIOEDILIZIA Via Fincato, 214 - 37131 VERONA - T. +39 3351346781 - [email protected] Seguici su facebook: SA | TechnologySolution 1 4 6 3 5 LA LUCE È VITA 2 1 piscina in villa 2 - 4 museo Gran Guardia 3 - 5 concessionaria Vicentini 6 strada accesso Villa Arvedi 7 Ospedale dI Negrar 7 il Geometra veronese Mensile di informazione ed aggiornamento professionale Il “Geometra Veronese” è un mensile di informazione e aggiornamento professionale edito dalla “Società Cooperativa Geometri Veronesi”. La collaborazione è aperta agli organi rappresentativi di categoria e a tutti i singoli professionisti. Ogni redattore risponde delle proprie affermazioni ed il suo nome è sempre reperibile presso la redazione. SOMMARIO Pubblicazione Mensile del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Verona Autorizzata dal Trib. c.p. di VR con decreto n. 140 del 22 dicembre 1960 Redazione-Amministrazione 37129 Verona - Vicolo Orologio, 3 Tel. 045 8031186 - Fax 045 8009861 www.collegio.geometri.vr.it e-mail: [email protected] [email protected] Direttore Responsabile Geom. Pietro Calzavara Comitato di Redazione Geom. Gianluca Fasoli Geom. Fiorenzo Furlani Geom. Pietro Guadagnini Geom. Matteo Xamo Geom. Giada Zampieri Segretario di Redazione Rag. Maurizio Buin Hanno collaborato: Elisa Tagliani Alessandra Moro Progetto Grafico e Coordinamento Editoriale tagliani,grigoletti immagine e comunicazione srl 37121 Verona - Via Macello, 17 Tel. 045 8009179 - Fax 045 8018980 www.taglianigrigoletti.it [email protected] Pubblicità OEPI Pubblicità Peschiera del Garda 37019 - Loc. OTTELLA 3/B int. 25. Tel. 045 596036 - Fax 045 8001490 e-mail: [email protected] www.oepipubblicita.it Stampa Sprinter srl - Via Meucci, 24 37036 San Martino B.A. (VR) ECO FRIENDLY GEOSSERVATORIO 1 L’etica non passa mai di moda VITA DEL COLLEGIO 3 Cassa Previdenza Geometri: eletto il presidente e rinnovato il comitato dei delegati 5 Geometri on the road FATTI E NOTIZIE 7 Lucca: un geoday toscano per formare e informare la categoria 9 Edilizia, meno lacci e lacciuoli 11 Le sorprese del riciclo 13 La riforma peggiora i quorum sulle barriere architettoniche 15 Aria di mare per i nuovi geometri 17 Alla ricerca del comune più ecofriendly d’italia 19Geonews 21Edilnews 23Econews CULTURA E TERRITORIO 25 C’era una volta un mare… AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE 29 Sopraelevazioni e aspetto architettonico 33 Muffe negli alloggi: perché si presenta no, come evita rle, come gestire i contenziosi 37 Le responsabilità del c.t.u. 39mutui prima casa, riparte il fondo di solidarietà Editore Società Cooperativa Geometri Veronesi 37129 VERONA - Vicolo Orologio, 3 In Copertina: XXXXXXXXXXX GIUGNO 2013 NOVITÀ PP Gres Co rso Ca vou r- Ve ron a Resina MANUFATTI PREFABBRICATI IN CEMENTO ARMATO Caprino Veronese, Via XXIV Maggio, 15 - Tel. 045 7241232 - Fax 045 7241145 E-mail: [email protected] - www.zanettisrl.eu Sommacampagna VR Tel. 045 510699 - Fax 045 510110 [email protected] CITTADELLA DELL’EDILIZIA Via Preite, 16 - GARDA VR - Tel. 045 725 5259 • Ferro certificato • Posa con dipendenti diretti Caprino Veronese, Via XXIV Maggio, 15 Tel. 045 62390918 - [email protected] www.zanettisrl.eu SHOW ROOM • NOLEGGIO E VENDITA ATTREZZATURA • MATERIALI EDILI il Geometra veronese GEOSSERVATORIO ECO FRIENDLY A CURA DI PIETRO CALZAVARA L’ETICA NON PASSA MAI DI MODA L’applicazione del codice deontologico è uno dei punti fermi della nostra professione, una garanzia di affidabilità e serietà: tengo in modo particolare a questo nostro aspetto, che, come recita il testo, “risponde alla finalità di individuare, seppure in modo non esaustivo, la condotta a cui i professionisti devono conformarsi allo scopo di rispettare i principi generali di etica professionale”. Non sarebbe male, di tanto in tanto, rileggere i 28 articoli di cui si compone il codice: con la scusa che le attività professionali vengono assimilate a quelle commerciali, c’è da parte di troppi professionisti la tendenza a dimenticare gli obblighi deontologici e questo lede alla credibilità non solo del singolo, ma della categoria; è importante tenerli ben presenti, soprattutto da parte dei giovani, che iniziano un mestiere e rischiano di non conoscere principi indispensabili e che distinguono la figura del professionista. Viviamo immersi nel mondo della comunicazione, conta apparire e l’essere rimane in ombra. Sta bene dare valore anche all’immagine, ma alla base ci deve essere la regola, il principio, altrimenti diventa più bravo chi appare di più e non chi vale davvero. Una bella copertina deve corrispondere ad un buon contenuto. Una pietanza ben impiattata deve anche essere gustosa. Forma e sostanza. Mettiamoci pure in vetrina, ma forti del prodotto che vendiamo, ovvero la nostra competenza. Agiamo con trasparenza e sempre sulla scorta dei principi etici e deontologici. E laddove non ci sono regole scritte, vada usato il buon senso e l’onestà. Sezione II art. 5: “Il geometra deve ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro, ed esercita l’attività professionale secondo "scienza" ovvero preparazione, competenza e capacità professionale a servizio del committente, "coscienza" ovvero onestà, imparzialità e disinteresse nel consigliare ed assistere il committente, "diligenza" ovvero il comportamento secondo i principi di lealtà, correttezza, trasparenza e tutela dei legittimi interessi dei committenti.” Nelle pagine di luglio approfondiamo alcune novità normative, interessanti per il nostro settore, uscite dal recente di- segno di legge sulle semplificazioni e riguardanti i permessi per costruire, il codice dei contratti pubblici e le società fra professionisti. Sul fronte cultura&territorio, invitiamo alla visita di un paradiso naturale unico al mondo: Bolca e i suoi fossili; tutti lo conosciamo, ma come spesso accade, ciò che ci è più vicino rimane in disparte, proprio con la scusa della facile raggiungibilità. E nel frattempo lo si trascura. Bolca è nel comune di Vestenanova, sui Lessini: una gita estiva fresca e straordinaria. Buona lettura! Pietro Calzavara LUGLIO 2013 1 COPERTURE INDUSTRIALI E CIVILI IN ALLUMINIO, ACCIAIO, RAME - LATTONERIE PANNELLI COIBENTATI ISOLAMENTI RIVESTIMENTI - LUCERNARI BONIFICA AMIANTO - Ponteggi per nuove costruzioni - Lavorazioni in tubo e giunto - Ponteggi per restauri - Soluzioni ingegneristiche Crediamo che Varini Ponteggi sia una azienda con più di una differenza rispetto alla concorrenza, capace di offrire un supporto globale ai proprio clienti, dal concetto base del progetto da realizzare fino al raggiungimento del prodotto finito. Siamo orgogliosi quando ogni nostra creazione soddisfa un gradimento estetico, di pulizia e di ordine, al fine gratificante per i nostri utenti. Diamo particolare attenzione all’identificare la migliore struttura per assecondare le necessità richieste dall’ operatore che utilizzerà l’impalcato e l’ efficenza che avrà nell’ambiente dove sarà localizzato. Questa è l’anima di Varini Ponteggi, offrire impalcature su misura a prezzi moderati, con squadre ben preparate per poter risolvere qualsiasi problema. Utilizzando collaboratori professionisti nel campo della sicurezza e dell’ ingegneristica ci permettiamo di lavorare con massima perizia, rispettando quello che la legge impone. Abbiamo particolare cura nella ricerca di prodotti e personale con alte qualifiche operative per mantenere metodi ottimali, puntuali e efficaci in ogni situazione. PULIZIA IMPIANTI FOTOVOLTAICI con sistemi di ultima generazione con acqua osmotizzata PREVENTIVI GRATUITI Contattaci tramite mail a: Andrea Alessandro Nikos Sede legale: 37030 Velo Veronese (VR) - Via Roma, 22 Sede amministrativa e magazzino: 37036 San Martino Buon Albergo (VR) Viale della Repubblica, 2/a Int, 10 Tel. 045 990130 - Fax 045 8975863 Cell. 335 244243 e-mail: [email protected] il Geometra veronese VITA DEL COLLEGIO ECO FRIENDLY CASSA PREVIDENZA GEOMETRI Cassa Previdenza Geometri: eletto il Presidente e rinnovato il comitato dei delegati Fausto Amadasi riconfermato alla presidenza. Per il Collegio di Verona sono stati eletti in qualità di delegati i geometri Roberto Scali e Nicola Bonafini Il 26, 27 e 28 febbraio 2013 si sono svolte in tutti i Collegi Provinciali le votazioni per il rinnovo del Comitato dei delegati della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri per il quadriennio 2013-2017. Fausto Amadasi La proclamazione degli eletti è stata effettuata il 7 maggio con provvedimento assunto ai sensi dell’art. 10.7 dello Statuto della Cassa di Previdenza. Per il Collegio di Verona è stato riconfermato il geom. Roberto Scali (Verona) e nominato per la prima volta il geom. Nicola Bonafini (Pescantina). Successivamente, in data 11 giugno, si è formalmente insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione che ha provveduto alla distribuzione delle cariche. Il geometra Fausto Amadasi è stato confermato alla carica di Presidente. Riportiamo i nominativi dei componenti il nuovo Consiglio di Amministrazione e degli eletti nella circoscrizione del Veneto ai quali il Consiglio Direttivo del Collegio di Verona esprime vive congratulazioni e formula i migliori auguri di buon lavoro. Delegati eletti Collegio BENVEGNU' ALESSANDRO Vicenza BONAFINI NICOLA Verona CATTANI CHIARA Padova CAZZARO MICHELE Venezia DALLA VEDOVA GIOSUE’ Belluno MARCHIORI LINO Vicenza MOMI LEO Treviso PAVIATO VINCENZO Rovigo RIZZO GIOVANNI Venezia SCALI ROBERTO Verona ZANE FABIO Treviso ZECCHIN ODDONE Padova Roberto Scali Nicola Bonafini Consiglio di Amministrazione 2013-2017 Presidente geom. AMADASI FAUSTO Vice Presidente geom. BUONO DIEGO Consiglieri geom. ALBERTI ROLANDO geom. AVERSA ANTONIO geom. CECCHETELLI CARLO geom. CREMOLI CRISTIANO geom. DI LEO FRANCESCO geom. FERRARI RENATO geom. GAROFALO CARMELO geom. MOMI LEO geom. TESIO ILARIO Giunta Esecutiva Presidente geom. AMADASI FAUSTO Vice Presidente geom. BUONO DIEGO Consiglieri geom. AVERSA ANTONIO geom. FERRARI RENATO geom. GAROFALO CARMELO LUGLIO 2013 3 NOVITÀ PP Gres Co rso Ca vou r- Ve ron a Resina MANUFATTI PREFABBRICATI IN CEMENTO ARMATO Caprino Veronese, Via XXIV Maggio, 15 - Tel. 045 7241232 - Fax 045 7241145 E-mail: [email protected] - www.zanettisrl.eu Sommacampagna VR Tel. 045 510699 - Fax 045 510110 [email protected] CITTADELLA DELL’EDILIZIA Via Preite, 16 - GARDA VR - Tel. 045 725 5259 • Ferro certificato • Posa con dipendenti diretti Caprino Veronese, Via XXIV Maggio, 15 Tel. 045 62390918 - [email protected] www.zanettisrl.eu SHOW ROOM • NOLEGGIO E VENDITA ATTREZZATURA • MATERIALI EDILI il Geometra veronese VITA DEL COLLEGIO ECO FRIENDLY GEOMETRI ON THE ROAD GEOMETRI ON THE ROAD GEOtour nei quartieri – I professionisti all’ascolto Contro il luogo comune dell’estate come periodo di sosta e siesta, il Collegio è al lavoro proprio in questi giorni sull’ufficializzazione di un dinamico progetto, “GEOtour: geometri on the road - i professionisti all’ascolto”, un’iniziativa di pubblico servizio alla cittadinanza, in sinergia con la Polizia Municipale di Verona, che ha già aderito ufficialmente e ha ricevuto approvazione dalla Giunta comunale nella seduta del 17.4.2013. Di che si tratta? Accanto alla stazione mobile della Polizia – ma senza intralciarne l’operatività - situata in un luogo strategico di aggregazione cittadina (i principali mercati rionali), si collocherà un piccolo gazebo, ad ospitare un geometra professionista (o più), a gratuita disposizione del pubblico, per rispondere a FAQ e dubbi del quotidiano su casa, condominio e mediazione conciliativa, norme, fisco, catasto, terreni, costruzioni, sicurezza, etc.: un ventaglio di tematiche inerenti alle sue competenze tecniche. L’obiettivo è quello di creare un punto di ascolto immediato e immediata risposta, facilitando il cittadino nel contatto con il professionista, con il supporto istituzionale della Polizia. Il geometra fornisce le indicazioni basilari per risolvere i dubbi, facendo riferimento – per approfondimenti – al Collegio stesso e ai recapiti degli uffici comunali, adibiti ai vari servizi. Alla sinergia tra Collegio e Polizia si desidera affiancare – per comunanza di intenti - il patrocinio dell’Assessorato alle politiche per la casa ed il supporto nella promozione anche da parte dell’ Assessorato al Decentramento che, in accordo con le circoscrizioni e l'U.R.P., ha predisposto un programma di “ascolto attivo” dei cittadini: "A Tu per Tu nei Quartieri”. L’iniziativa ha attivato punti di ascolto in alcuni mercati rionali e prevede anche degli incontri serali nei quartieri delle circoscrizioni, al fine di raccogliere segnalazioni e suggerimenti dei cittadini su temi di carattere locale. Ad ottobre 2013 sono previste le prime tappe-test nei cinque più frequentati mercato cittadini. Nello specifico: • martedì 8 ottobre: borgo Venezia • mercoledì 16 ottobre: ponte Crencano • giovedì 10 ottobre: S.Lucia/Golosine • • venerdì 18 ottobre: S. Toscana sabato 12 ottobre: stadio Si raccolgono in segreteria ([email protected]) le auspicabili candidature da parte di colleghi che vorranno offrire la loro volontaria presenza: due, al massimo tre (per le dimensioni della postazione) professionisti a tappa, magari con specializzazione diversa, per coprire le aree tematiche di competenza. Il potenziale sviluppo del progetto, dopo il mese-pilota, potrebbe spaziare dall’inserimento di altri mercati all’apertura ad altri ordini, mantenendo il Collegio soggetto capofila, insieme alla Polizia. Inoltre, avendo richiesto patrocinio anche al CNG, sarebbe interessante esportare il format per sinergie in altre città tra altri Collegi e Comandi; se l’idea decolla su rete nazionale, utile approntare una mappa tipo “luoghi di interesse Google” o app. A corredo del progetto verranno stampate delle brochures informative; la promozione del GEOtour passerà attuata anche attraverso la frequentata pagina FB del Collegio, on-line sui siti del Collegio e della Polizia Municipale, che finora grande supporto ha dato alla pianificazione dell’iniziativa. Alessandra Moro LUGLIO 2013 5 Effettuiamo servizi per la manutenzione di immobili e ristrutturiamo la tua casa mettendo a disposizione i nostri professionisti: MURATORI IDRALULICI ELETTRICISTI ANTENNISTI IMBIANCHINI SERRAMENTISTI PAVIMENTISTI FALEGNAMI GIARDINIERI SPAZZACAMINI FABBRI PULIZIE VARIE MANUTENTORI DI PISCINE MANUTENTORI DI CONDIZIONATORI RISTRUTTURAZIONE MOBILI LAVORAZIONE DI PIETRA E MARMO PROGETTAZIONE TECNICA PORTE E BLINDATI E MOLTO ALTRO... LE NOSTRE SEDI NELLA PROVINCIA DI VERONA Ogni sede in franchising è autonoma ed ha una propria ragione sociale. PROSSIME APERTURE: SEDE DI VERONA - BORGO TRENTO CERCHIAMO DIRETTORE DI FILIALE SEDE DI VERONA - BORGO ROMA CERCHIAMO DIRETTORE DI FILIALE il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY LUCCA: UN GEODAY TOSCANO PER FORMARE E INFORMARE LA CATEGORIA LUCCA: UN GEODAY TOSCANO PER FORMARE E INFORMARE LA CATEGORIA UNA SERIE DI SEMINARI IN TUTTA ITALIA, IDEATI DAL CNG, MANTIENE COSTANTE L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Italia sempre a rischio: scossa sismica in Toscana registrata a giugno, ma pronto intervento dei soccorsi, e subito pronti anche i geometri dell'Associazione Nazionale Geometri Volontari per la Protezione Civile, mobilitatisi con una squadra di oltre 200 unità. Fausto Savoldi, presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ha avuto parole di elogio per questa presenza, «i geometri si stanno prodigando per le operazioni di accoglienza degli oltre mille sfollati, per l'allestimento delle oltre mille brandine indispensabili per far trascorrere la notte ai residenti. Sono molto fiero di poter rappresentare una categoria professionale pronta ad impegnarsi verso il prossimo senza alcun indugio». Così durante il GEOday di Lucca, il 21 giugno scorso, primo di una serie di appuntamenti voluti dal CNG per dibattere e pianificare, attraverso seminari altamente formativi, una strategia comune a tutti i geometri italiani, di fronte al periodo di crisi profonda e diffusa. Con Savoldi, a Lucca, anche il presidente del Collegio provinciale, Antonio Tonelli, Andrea Bonechi, consigliere delegato della riforma delle professioni nella consiliatura 2000-2012, e Cristina Bauco, ricercatrice dell’istituto di ricerca dei dottori commercialisti ed esperti contabili. A Lucca si è parlato di società fra professionisti – della normativa con il dott. Bonechi e delle responsabilità civili e penali con la dott.ssa Bauco - e, secondo le intenzioni enunciate da Savoldi, il target principale a cui si è rivolto è il mondo dei giovani, «perché da soli non si può arrivare rapidamente a creare uno studio, a consolidare una clientela; occorre lavorare insieme tra colleghi e con le altre categorie. La fondazione di società fra professionisti, dunque, rappresenta una possibilità, un’occasione di cui i giovani devono essere consapevoli, informati». Il circuito GEOdays ha poi fatto tappa a Cremona, 28 giugno, per parlare di “ Progettazione: un’idea e tante specializzazioni - Cambiare la metodologia di lavoro per diventare competitivi in Italia e all’estero”. I GEOdays successivamente promossi dai collegi italiani offriranno un periodico momento di informazione e formazione comune, lavorando anche sulla costituzione o consolidamento di una rete fra tessuto produttivo locale, organi istituzionali e professionisti, per condividere le opportunità lavorative. Le società fra professionisti: le linee della normativa La Legge di Stabilità 2012 (Legge 12 novembre 2011, n. 183) e il Decreto Ministeriale 8 febbraio 2013 n. 34 hanno introdotto nell’ordinamento italiano la possibilità di costituire società per l’esercizio delle attività professionali regolamentate. Le società tra professionisti, come previsto dalla Legge 183/2011, devono possedere 3 caratteristiche fondamentali: - devono esercitare una o più attività professionali regolamentate; - devono essere costituite in una delle forme societarie già previste dall’ordinamento; Alessandra Moro LUGLIO 2013 7 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY Le società fra professionisti: le linee della normativa - devono sempre garantire che le prestazioni siano eseguite esclusivamente dai soci in possesso dei requisiti richiesti per l’esercizio della professione e che sia sempre individuabile il professionista responsabile dello svolgimento della prestazione. Articolo 10: Riforma degli ordini professionali e società tra professionisti 1. All'articolo 3, comma 5, alinea, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, le parole: «Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi:» sono sostituite dalle seguenti: «Con decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi:». 2. All'articolo 3 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, dopo il comma 5 e' inserito il seguente: «5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali sono abrogate con effetto dall'entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5». 3. E' consentita la costituzione di società per l'esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile. 4. Possono assumere la qualifica di società tra professionisti le società il cui atto costitutivo preveda: a) l'esercizio in via esclusiva dell'attività professionale da parte dei soci; b) l'ammissione in qualità di soci dei soli professionisti iscritti ad ordini, albi e collegi, anche in differenti sezioni, nonché dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea, purché in possesso del titolo di studio abilitante, ovvero soggetti non professionisti soltanto per prestazioni tecniche, o per finalità di investimento; c) criteri e modalità affinché l'esecuzione dell'incarico professionale conferito alla società sia eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l'esercizio della prestazione professionale richiesta; la designazione del socio professionista sia compiuta dall'utente e, in mancanza di tale designazione, il nominativo debba essere previamente 8 LUGLIO 2013 comunicato per iscritto all'utente; d) le modalità di esclusione dalla società del socio che sia stato cancellato dal rispettivo albo con provvedimento definitivo. 5. La denominazione sociale, in qualunque modo formata, deve contenere l'indicazione di società tra professionisti. 6. La partecipazione ad una società è incompatibile con la partecipazione ad altra società tra professionisti. 7. I professionisti soci sono tenuti all'osservanza del codice deontologico del proprio ordine, così come la società è soggetta al regime disciplinare dell'ordine al quale risulti iscritta. 8. La società tra professionisti può essere costituita anche per l'esercizio di più attività professionali. 9. Restano salvi i diversi modelli societari e associativi già vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge. 10. Ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, entro sei mesi dalla data di pubblicazione della presente legge, adotta un regolamento allo scopo di disciplinare le materie di cui ai precedenti commi 4, lettera c), 6 e 7. 11. La legge 23 novembre 1939, n. 1815, e successive modificazioni, è abrogata. 12. All'articolo 3, comma 5, lettera d), del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, le parole: «prendendo come riferimento le tariffe professionali. E' ammessa la pattuizione dei compensi anche in deroga alle tariffe» sono soppresse. il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE EDILIZIA,MENO LACCI E LACCIUOLI DECRETO DEL FARE, ELIMINATI I VINCOLI BUROCRATICI PER LE RISTRUTTURAZIONI E PER RICHIEDERE L’AGIBILITA’ AL COMUNE Meno vincoli burocratici per le ristrutturazioni e per richiedere l'agibilità al comune. Questo significa avere più margine di azione per interventi edilizi sull'esistente e vendite più veloci degli appartamenti finiti. Il Decreto del Fare ritocca il Testo unico per l'edilizia (dpr 380/2001) con novità favorevo li per le imprese. Tra cui anche l'attribuzione alla p.a. del compito di recuperare i pareri necessari per le segnalazioni certificate di inizio attività (Scia) e di comunicazione per l'attività edilizia libera. Vediamo dunque le disposizioni in materia di costruzioni. Pareri a cura dello sportello unico. Viene attribuito allo Sportello unico per l'edilizia il compito di acquisire i pareri anche prima della presentazione della Scia. La norma cambia nel senso che viene esteso a tutti i titoli edilizi la possibilità di delegare all'amministrazione le incombenze burocratiche di reperimento dei nulla osta. Il Testo unico per l'edilizia non disciplina l'acquisizione, da parte dello Sportello unico per l'edilizia (Sue), degli atti di assenso presupposti all'inizio dei lavori nel caso in cui l'intervento edilizio sia soggetto alla presentazione della co municazione di inizio lavori di attività edilizia libera o della Scia edilizia. Il decreto estende la disciplina prevista oggi solo per il permesso di costruire. Il provvedimento, infatti, dispone che l'interessato possa, prima di presentare la comunicazione o la Scia, richiedere allo Sportello unico l'acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari per l'intervento edilizio. Lo Sportello si deve attivare, come nel caso di richiesta di permesso di costruire: se non sono rilasciati gli atti di assenso delle altre amministrazioni pubbliche, o è intervenuto il dissenso di una o più amministrazioni interpellate, il responsabile dello Sportello unico indice la conferenza di servizi per acquisirli. Se, poi, l'istanza di acquisizione di tutti gli atti di assenso è contestuale alla segnalazione certificata di inizio atti vità, l'interessato potrà dare inizio ai lavori solo dopo la comunicazione da parte dello Sportello unico dell'avvenuta acquisizione degli atti di assenso o dell'esito positivo della conferenza di servizi. Le novità si applicano anche alla comunicazione dell'inizio dei lavori per l'attività edilizia li ECO FRIENDLY EDILIZIA, MENO LACCI E LACCIUOLI bera, qualora siano necessari atti di assenso per la realizza zione dell'intervento edilizio. Peraltro nei centri storici per gli interventi o le varianti a permessi di costruire ai quali è applicabile la segnalazione certificata d'inizio attività con modifiche della sagoma rispetto all'edificio preesistente o già assentito, i lavori non possono in ogni caso avere inizio prima che siano decorsi venti giorni dalla data di presentazione della segnalazione. La delega alla p.a. di acquisire i pareri alleggerirà gli oneri amministrativi per le imprese. Termine lavori. Il decreto allunga di due anni i termini di inizio e ultimazione dei lavori autorizzati con permesso di costruire, Dia o Scia alla data di entrata in vigore della norma. Il termine iniziale per l'avvio dei lavori autorizzati con permesso di costruire è di un anno dal rilascio del permesso, mentre, per ultimare l'opera, il termine è fissato a tre anni dall'inizio dei lavori. I lavori avviati dopo la presentazione di Dia o Scia edilizia devono essere anch'essi ultimati entro tre anni. Questi termini si allungano di un biennio, previa comunicazione del soggetto interessato. Poiché la proroga è automatica, il decreto consente di proseguire nei lavori senza necessità di passare dall'ufficio tecnico comunale. Le imprese, quindi, risparmiano il tempo e il costo di una pratica edilizia. Senza contare che la proroga di legge impedisce di accertare abusi edilizi per gli interventi realizzati dopo la scadenza del termine iniziale. Ricostruzione e ristrutturazione edilizia. Per il Testo unico dell'edilizia costituiscono «interventi di ristrutturazione edilizia» anche gli interventi che consistono «nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente». Il decreto elimina il requisito della medesima sagoma e, quindi, sono ristrutturazioni edilizie anche gli interventi di ricostruzione di un edificio con il medesimo volume dell'edificio demolito, ma anche con sagoma diversa dal precedente. Costituiscono, quindi, ristrutturazione gli interventi edilizi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ri costruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza. Conseguenza della modifica è che la modifica della sagoma non è rilevante ai fini della individuazione del permesso di costruire come titolo abilitativo necessario (eliminazione del riferimento contenuto nell'articolo 10, comma LUGLIO 2013 9 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY EDILIZIA, MENO LACCI E LACCIUOLI 1, lettera e) del Testo unico per l'edilizia). Con una eccezione. Con riferimento agli immobili sottoposti a vincoli, gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia soltanto ove sia rispettatala medesima sagoma dell'edificio preesistente. CERTIFICATO ANCHE PER LE SINGOLE UNITA’ Il decreto modifica la disciplina del certificato di agibilità, consentendone la richiesta anche per singoli edifici o singole porzioni di uno stesso stabile. Questo a condizione che le unità siano funzionalmente autonome, e sempre che siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria relative all'intero intervento edilizio e siano state completate le parti comuni relative al singolo edificio o singola porzione della costruzione. L'agibilità parziale potrà essere richiesta anche per singole unità immobiliari. Nei casi di rilascio del certificato di agibilità parziale prima della scadenza del termine entro il quale l'opera deve essere completata, lo stesso è prorogato per una sola volta di tre anni. Viene, inoltre, individuato un procedimento alternativo alla richiesta di agibilità. Se l'interessato non propone domanda deve presentare la dichiarazione del direttore dei lavori o, qualora non nominato, di un professionista abilitato, con la quale si attesta la conformità dell'opera al progetto presentato e la sua agibilità e allegare la richiesta di Che cosa 10 Vecchio Pareri Acquisti d'ufficio per il permesso di costruire Termine inizio e fine lavori Un anno per iniziare e tre per finire Ristrutturazione accatastamento dell'edificio e la dichiarazione dell'impresa installatrice di conformità degli impianti. Attività edilizia libera. Una dichiarazione in meno per la comunicazione di inizio lavori. Il Testo unico per l'edilizia prevede per l'attività edilizia libera l'invio di una comunica zione dell'inizio dei lavori, a cui deve essere allegata una relazione asseverata firmata da un tecnico abilitato, che dichiari di non avere rapporti di dipendenza con l'impresa né con il committente. Il decreto dispone di eliminare tale dichiarazione da parte del tecnico abilitato. Vincoli ambientali. Si passa dal silenzio-rifiuto al silenzio-rigetto, immediatamente impugnabile. Secondo il Testo unico per l'edilizia (dpr 380/2001), nel caso in cui manchi un atto di assenso per vincolo ambientale, paesaggistico e culturale, si viene a formare il silenzio rifiuto. Il dl modifica il procedimento in caso di immobili vincolati. Se l'assenso dell'autorità preposta al vincolo è favorevole, il comune sarà tenuto a concludere il procedimento di rilascio del permesso di costruire con un provvedimento espresso e motivato. Se l'atto di assenso viene negato, decorso il termine per il rilascio del permesso di costruire, questo si intenderà respinto. Antonio Ciccia da “ItaliaOggi” del 24.06.2013 Nuovo Cosa cambia per le imprese Allo sportello unico per l'edilizia il compito di acquistare i pareri anche per la Scia Meno incombenze burocratiche per il riperimento dei nulla osta Proroga di due anni Consentito di proseguire nei lavori senza necessità di una nuova pratica edilizia In caso di demolizione e ricostruzione necessario rispettare la sagoma iniziale è ristrutturazione leggera anche la demolizione e ricostruzione con diversa sagoma (tranne immobili vincolati) Semplificati i titoli edilizi (anche la Scia). Possibilità di adattare meglio l'edificazione alle esigenze del mercato e di corrispondere alle richieste dei committenti Agibilità parziale di edifici e di unità immobiliari Procedimento per l'intero edificio Anche per i singoli edifici o singole porzioni di uno stesso stabile o per singole unità immobiliari Più garanzie al compratore. Agevolato il mercato immobiliare Comunicazione di inizio lavori per attività edilizia libera Obbligatorio allegare una relazione asseverata firmata da un tecnico abilitato, che dichiari di non aver rapporti di dipendenza né con l'impresa né con il committente Eliminata la dichiarazione di indipendenza da parte del tecnico abilitato Rimuovere l'obbligo di assumere un tecnico indipendente Vincoli ambientali Silenzio assenso Silenzio rigetto Possibilità di ricorso immediato al Tar. Maggiore tutela LUGLIO 2013 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE LE SORPRESE DEL RICICLO LE SORPRESE DEL RICICLO ITALIA VIRTUOSA NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE: MA QUALI GLI IMPIEGHI SUCCESSIVI? ECCO ALCUNE PROPOSTE DAL MONDO Nelle ECOnews su queste stesse pagine, una buona notizia: il Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica – ci dice che con più di 9 imballaggi su 10 recuperati, l’Italia è l’eccellenza europea nella raccolta differenziata della carta e del cartone, un tasso di recupero complessivo del 91,9%. Pensiamo alla quantità che rappresentano i soli quotidiani, che, peraltro, dopo essere stati lettura, possono essere riutilizzati in utili creazioni. Ecco alcune idee, raccolte in giro per il mondo. - Un casco da bici: monouso (o giù di lì), riciclabile, impermeabile e conveniente (circa un dollaro e mezzo): tre studenti del London’s Royal College lo hanno realizzato macinando carta da giornale e impastandola con acqua, ottenendo una poltiglia, poi modellata a caschetto. L’idea non è passata inosservata: il governo inglese e un programma di bike share a San Francisco sono interessati ad adottare questi manufatti, presumibilmente dalla primavera 2014. - Una bicicletta: fatto il casco, ecco il mezzo! L’ingegnere israeliano Izhar Gafni ha passato due anni a piegare e ripiegare cartoni, alla ricerca delle forme migliori e più adatte, ottenendo, alla fine, una bici in cui, oltre al telaio, perfino i raggi e i cerchi sono di cartone. Poco meno di 13 chili il peso del prototipo, che monta pneumatici riciclati da una vecchia auto, così come la catena, ex-cinghia di distribuzione, e pedali ricavati da bottiglie di plastica. Incredibile la portata: il prototipo – chiamato Alfa - può tollerare un ciclista di 220 chili! L’ingegner Gafni auspica di commercializzare Quattro modelli, due per adulti – munity di un opzionale motore elettrico – e due per bambini; spera anche di mantenere il costo di realizzazione sotto i 12 dollari, per vendere poi a cifre altrettanto basse, non più di 30 dollari. Tuttavia dalla Cardboard Technologies, ditta che ha iniziato una campagna per raccolta fondi per la produzione industriale del mezzo, spunta un prezzo assai più elevato, circa 135 dollari. - Una barca: e se si può fare la bici, perchè non un natante? Ci hanno pensato già i nostri avi, costruendo canoe, barche a remi et similia con base in cellulosa. La web-bibliografia si spreca: http://www.cupery.net/links.html con le istruzioni per una barca di carta fai-da-te, links ai musei dedicati alla carta – uno a Basilea, in Svizzera, e uno ad Atlanta, Georgia e altre curiosità in tema. - Abiti: il tyvek, tessuto non tessuto simile alla carta, antistrappo ma facilmente tagliabile con forbici o coltello, si utilizza, ad esempio, come involucro per spedizioni o copriabiti protettivi usa e getta. Ma arriva la possibilità di un impiego come abbigliamento vero e proprio, riciclabile: tutta da progettare, ma fattibile, la collezione eco-friendly si propone per la primavera/estate: per la fredda stagione non si rivela adeguata. - Celle solari: e qui arriviamo agli impieghi più tecnici. Ricercatori del MIT hanno creato celle che possono essere stampate su carta o tessuto, dunque a basso costo; possono essere piegate mille volte e ancora generare energia, ma, per allungarne la vita, è prevista una laminazione di protezione. Non contenti, i ricercatori ora stanno studiando come incrementarne la Potenza. - Mattoni: sono spagnoli, stavolta, i ricercatori che hanno escogitato un modo per trasformare gli “avanzi” delle cartiere in mattoni. La buona pratica del riciclo, ma non solo: i mattoni in carta hanno bassa conducibilità termica, garantendo buon isolamento. Per contro, non offrono certamente la solidità dei blocchi tradizionali, ma gli infaticabili ricercatori stanno vagliando possibili altri materiali di scarto da combinare con la carta, per aumentarne la resistenza. - Un edificio: gran finale col botto: dopo gli oggetti sopra elencati, ecco il progetto di due architetti tedeschi, Ben and Daniel Dratz, che hanno disegnato uno spazio uffici a Essen realizzato – temporaneamente - con 550 balle di carta LUGLIO 2013 11 ECO FRIENDLY il Geometra veronese ECO FRIENDLY FATTI E NOTIZIE LE SORPRESE DEL RICICLO riciclata e compressa, raccolta nei supermercati circostanti. Tornando a casa, ricordiamo che Comieco, organizzazione no profit, promuove le Cartoniadi, una manifestazione unica nel suo genere in Italia ed in Europa, per valorizzare l’impegno della collettività verso un obiettivo comune: una più corretta gestione dei rifiuti. Sono una gara tra quartieri della stessa città o comuni della stessa regione che, per un mese, si sfidano a colpi di carta e cartone per decretare il campione del riciclo. In palio un premio in denaro da utilizzare obbligatoriamente a fini sociali: riqualificazione di aree pubbliche, libri e/o computer per le scuole, illuminazione fotovoltaica, mezzi elettrici e altro a tema. www.comieco.org Alessandra Moro Il Gpl è gas di petrolio liquefatto. È una fonte di energia di elevata qualità e di facile utilizzo. Viene estratto da giacimenti naturali oppure durante il processo di raffinazione del petrolio greggio. A temperatura ambiente si trova allo stato liquido con basse pressioni, garantendo un facile stoccaggio e trasporto in apposite bombole o autocisterne. Il Gpl è l’ideale per l’utilizzo domestico, per l’industria, l’artigianato, l’agricoltura e l’allevamento. - elevato e costante rendimento termico; - installazione e manutenzione degli impianti facili ed economiche; - agevole trasportabilità ovunque; - stoccaggio con ingombri molto limitati; - non tossicità; - emissioni non inquinanti; - possibilità di autonomia gestionale; - rapporto costi/benefici estremamente vantaggioso rispetto ad altre fonti energetiche; È ideale per l’utilizzo domestico, per l’industria, l’artigianato, l’agricoltura e l’allevamento. Via Cave Ghiaia, 3 - Loc. Case Cini Villafranca - Verona Tel. 045 7900373 - 045 7901012 - Fax 045 6303034 www.publigas.it - [email protected] Publigas Verona Spa Via Cave Ghiaia, 3 | Loc. Case Cini | 37069 Villafranca, Verona Telefono 045 7900373 | 045 7901012 | Fax 045 6303034 www.publigas.it | [email protected] il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE LA RIFORMA PEGGIORA I QUORUM SULLE BARRIERE ARCHITETTONICHE LA RIFORMA PEGGIORA I QUORUM SULLE BARRIERE ARCHITETTONICHE CONDOMINIO, LE NUOVE REGOLE RICHIEDONO MAGGIORANZE PIU’ ALTE PER LA RIMOZIONE L'esigenza più sentita in condominio dai diversamente abili, dagli anziani e da tutti coloro colpiti da un handicap o, più semplicemente, da difficoltà motorie è quella di potersi muovere senza difficoltà in condominio, di poter scendere le scale, prendere l'ascensore, di poter godere della propria autonomia e non sentirsi "blindati" a casa propria. Invece, purtroppo, si assiste spesso a casi di persone disabili che da anni non possono uscire di casa perché impossibilitati ad entrare in ascensore con porte troppo piccole, o addirittura non possono neppure scendere le scale perché abitano al sesto piano e non c'è un servoscala. Queste sono le barriere architettoniche e nel 2013 la riforma adottata dal legislatore ha complicato le cose invece di migliorarle. Per la determinazione del concetto di «barriera architettonica» il legislatore fa riferimento all'articolo 27, comma 1 della legge 118/1971, nella quale si definisce barriera architettonica qualsiasi impedimento fisico a ostacolo alla vita di relazione dei minorati. La barriera architettonica, quindi, può essere una scala, un gradino, una rampa troppo ripida. Già da tempo la normativa, in particolare la legge n. 13 del 9 gennaio 1989 (disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati) e la legge n. 104 del 5 febbraio 1992 (legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) non si è limitata a innalzare il livello di tutela in favore di questi soggetti ma ha segnato un radicale mutamento di prospettiva rispetto al modo stesso di affrontare i loro problemi, considerati ora non più questioni solo individuali, ma tali da dover essere assunti dall'intera collettività. IL VOTO PER LE INNOVAZIONI Prima bastavano un terzo di condòmini e 334 millesimi, ora serve la maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno 500 millesimi INTERVENTO INDIVIDUALE Se l'assemblea non vota l'intervento entro un mese dalla richiesta, il condomino potrà installare il servoscala o altra struttura a sue spese Così l'accessibilità, definita dall'articolo 2 del decreto mi nisteriale n. 236 del 14 giugno 1989 come la «possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari, di entrarvi agevolmente e di fruire di spazi e di attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza ed autonomia» è divenuta una qualità essenziale degli edifici privati di nuova costruzione ad uso di civile abitazione (vedi anche il capo III del Dpr n. 380 del 6 giugno 2001, ovvero il testo unico delle disposizione legi slative e regolamentari in materia edilizia), quale conseguenza dell'affermarsi nella coscienza sociale, del dovere collettivo di rimuovere preventivamente ogni possibile ostacolo alla esplicazione dei diritti fondamentali delle persona affette da handicap fisici. Anche la Corte Costituzionale è intervenuta con la sentenza n. 167 del 10 maggio 1999, in tema di servitù di passaggio coattivo, riconfermando i principi già espressi nella normativa e sottolineando come qualsiasi impedimento e/o ostacolo all'accessibilità dell'immobile abitativo e, quale riflesso necessario, alla socializzazione dei soggetti portatori di handicap, comporti una lesione del fondamentale diritto alla salute intesa nel si gnificato proprio dell'articolo 32, comprensivo anche della salute psichica, la cui tutela deve essere di grado pari a quello della salute fisica. La depressione quale conseguenza dell'isolamento, per esempio, è una delle tipiche patologie psichiche conse guenti a situazioni del genere, ed è tutt'altro che infrequente, perché chiusi in casa ci si "spegne" letteralmente. Oggi, per gli edifici già esistenti (la grande maggioranza) il legislatore, con la legge di riforma n. 220/2012 (entrata in vigore quattro giorni fa), invece di diminuire il quorum necessario per deliberare le modifiche da apportare alle parti comuni dirette al superamento o all'eliminazione delle barriere architettoniche, lo ha aumentato. In particolare se l'articolo 2 della legge 13/1989 prevedeva che per queste modifiche o innovazioni fosse sufficiente in seconda convocazione il voto favorevole di un terzo dei partecipanti al condominio, portatori di almeno un terzo dei millesimi, ora, con la riforma, sia in prima che in seconda convocazione è necessario il voto favorevole espresso dalla maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore millesimale dell'edificio (articolo 1120 del Codice civile). Se l'assemblea risponde negativamente o non risponde entro un mese dalla richiesta (con la legge 13/1989 erano previsti tre mesi), il condomino potrà sempre a propria cura e LUGLIO 2013 13 ECO FRIENDLY il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY LA RIFORMA PEGGIORA I QUORUM SULLE BARRIERE ARCHITETTONICHE spese installare il servoscala e tutte quelle strutture mobili che possono consentirgli una vita, nel vero senso della parola. La parola chiave – Barriere Architettoniche La definizione più precisa ed ampia di barriera architettonica è quella contenuta nel decreto ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989, all’art. 2, per il quale si tratta di: a) gli ostacoli fisici che limitano ed impediscono la mobilità dei cittadini (quindi non solo dei disabili), principalmente e di tutti coloro che hanno capacità motorie ridotte o nulle; b) gli ostacoli che impediscono l’utilizzo di attrezzature e servizi (impianti sportivi, teatri, scuole, ascensori, bagni, eccetera); c) la mancanza di dispositivi tecnici che impediscono ai disabili sensoriali (ciechi e sordomuti in particolare), l’orientamento e il riconoscimento di luoghi e fonti di pericolo (per esempio la predisposizione di tastiere con numeri in rilievo dei piani per l’ascensore oppure gli avvisatori acustici per i semafori, eccetera). Paola Pontanari da “Il Sole 24 Ore” del 22.06.2013 14 LUGLIO 2013 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ARIA DI MARE PER I NUOVI GEOMETRI ARIA DI MARE PER I NUOVI GEOMETRI USCITO IL BANDO PER “TECNICO SUPERIORE ESPERTO IN COSTRUZIONI IN AMBITO PORTUALE, COSTIERO, FLUVIALE E LACUSTRE”: SELEZIONI A GENOVA Ne avevamo accennato tempo addietro, ora ecco il ritratto completo del “geometra del mare”, attraverso l’informativa che il Collegio Geometri di Genova ha pubblicato sul suo sito www.collegio.geometri.ge.it. Il bando riferito al corso di specializzazione denominato "Tecnico superiore esperto in costruzioni in ambito portuale costiero, fluviale e lacustre" è uscito a metà luglio, aperto a tutti i neodiplomati degli Istituti Tecnici per Geometri sull'intero territorio nazionale. Le selezioni per l'accesso al corso - a numero chiuso: 20 partecipanti - si tengono a settembre, all’Accademia Italiana della Marina Mercantile, con sede a Genova (Albaro), in via Oderico,10. Il tecnico superiore opera negli interventi edilizi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e manufatti localizzati in ambito costiero; riconosce e applica tecnologie, utilizza soluzioni impiantistiche e materiali innovativi del made in Italy per garantire e migliorare la qualità, la sicurezza e la conservazione del patrimonio edilizio e dei manufatti costieri e sottomarini. Ancora: segue le indagini del contesto sismico, orografico e ambientale del sito o del manufatto, svolge operazioni topografiche e rilievi sulla costa, in mare e sui fiumi, documenta le condizioni delle strutture, la qualità degli impianti e le finiture, segue la realizzazione di progetti in ambito costiero e in ambito marino e sottomarino e collabora alle varie fasi dell’intervento edilizio: dalla fase del progetto all’espletamento delle procedure di concessione edilizia e di stesura dei capitolati tecnici d’appalto, oltre che alla gestione dell’intero ciclo di vita del cantiere, anche per quanto riguarda la rendicontazione tecnica, amministrativa e contabile. Il corso si articola in didattica, laboratori e stage; per la precisione: lezioni e laboratori tenuti da docenti, tecnici e professionisti delle imprese e del mondo del lavoro; esercitazioni di gruppo con tutor; attività di lavoro individuale svolgibile nelle sedi del corso; visite in cantieri e imprese. Lo stage si svolge nel 4° semestre, programmato interamente per ciascun corsista in un’impresa con assistenza di un tutor aziendale e di un referente del corso ITS. Gli argomenti trattati nel corso sono: 1) Elementi di scienza e tecnica delle costruzioni, con particolare rilievo per le costruzioni marittime 2) Scienze dei materiali applicati LUGLIO 2013 15 ECO FRIENDLY il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY ARIA DI MARE PER I NUOVI GEOMETRI 3) Geomatica (topografia) marina e costiera 4) idraulica, idrodinamica e geotecnica 5) Impianti e tecnologie di gestione dell’inquinamento 6) Diritto pubblico, privato e amministrativo, demanio 7) Gestione e sicurezza dei cantieri 10) Qualità e manutenzione delle costruzioni 11) Documentazione tecnico-economica dell'intervento edilizio e gestione del rischio economico. Il corso è aperto a 20 giovani inoccupati e/o disoccupati sotto i 35 anni che abbiano superato l’esame di stato per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria di II grado “geometra”. I corsisti in possesso del diploma di geometra, al termine del biennio (valido a tutti gli effetti e su tutto il territorio nazionale quale biennio di praticantato), vengono avviati dalla fondazione a sostenere l’esame di stato per l’iscrizione nel Collegio Nazionale Geometri che abilita il tecnico superiore all’esercizio delle competenze di cui al D.P.R. 05.06.2001 n. 328. Le attività didattiche saranno svolte a Genova, nella sede dell’Accademia della Marina Mercantile e in altre sedi secondarie, a seconda delle necessità didattiche. Il corso, di durata biennale, consta di 4 semestri, di cui i primi 3 impegnati in attività di didattica, laboratorio, esercitazioni pratiche e sopralluoghi didattici. Il quarto semestre, per ciascun corsista, sarà interamente dedicato allo stage individuale in azienda o cantiere, ove svilupperà, con la supervisione del tutor aziendale, il progetto di tesi (Project Work) concordato ed approvato dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione). Le lezioni si terranno dal Lunedì al Venerdì per un totale di 35 ore settimanali. Il calendario didattico del primo anno formativo 2013-14 è il seguente: - Inizio attività: 20 ottobre 2013 - Termine attività: 30 giugno 2014 Al termine del biennio il corsista che abbia frequentato almeno l’80% del monte ore biennale di 1800 ore, e che sia stato valutato positivamente dai docenti e dal tutor, sosterrà la verifica, suddivisa in: 1. prova teorico-pratica concernente la trattazione e soluzione di un problema tecnico-scientifico; 2. prova scritta di conoscenza e abilità nell’applicazione dei 16 LUGLIO 2013 principi e metodi scientifici del contesto tecnologico del “Made in Italy -Settore Casa”. 3. prova orale con discussione del Project Work sviluppato durante lo stage in azienda o cantiere. Il superamento delle prove finali darà luogo al rilascio del titolo di “Tecnico Superiore esperto in costruzioni in ambito portuale, costiero, fluviale e lacustre”, riconosciuto a livello nazionale dal D.P.C.M. 25.07.2008 ed equivalente al V livello europeo. Nel caso di corsisti che non arrivino al completamento, l’ITS rilascia comunque una certificazione delle competenze acquisite e dei crediti formativi maturati sulla base dei risultati ottenuti durante il periodo di lezioni frequentato. Alessandra Moro il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ALLA RICERCA DEL COMUNE PIU’ ECOFRIENDLY D’ITALIA ALLA RICERCA DEL COMUNE PIU’ ECOFRIENDLY D’ITALIA PUBBLICATO IL BANDO PER CONCORRERE, DOPO L’ACCORDO TRA ANCI E CNR Il sito dell’ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani informa che i presidenti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Luigi Nicolais, e dell’Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI), Piero Fassino, hanno firmato l’11 luglio scorso l’accordo di collaborazione che include anche le linee guida per la selezione di tre comuni italiani che saranno trasformati in vere e proprie smart cities, nell’ambito del Progetto Cnr “Energia da fonti rinnovabili e Ict per la sostenibilità energetica”. I comuni che desiderano candidarsi devono fornire informazioni sui loro impianti di illuminazione pubblica, come richiesto dal bando di selezione, sul sito www.smartcities. cnr.it. Possono partecipare i capoluoghi di provincia con almeno 100.000 abitanti, i comuni medio-piccoli con meno di 7.000 abitanti e i centri turistici marittimi e montani inclusi in un elenco redatto dall’ANCI; requisiti preferenziali la presenza di zone a traffico limitato e di impianti di produzione di energie rinnovabili, mentre saranno esclusi i comuni che non siano proprietari dell’impianto di illuminazione pubblica o già finanziati dal ministero dell’istruzione, università e ricerca per progetti Smart Cities. «L’iniziativa intende studiare e sperimentare una serie di soluzioni innovative per rendere le città sostenibili grazie all’uso di fonti rinnovabili e alle tecnologie per la gestione avanzata dei flussi energetici - ha spiegato Marco Conti, direttore del Dipartimento Ingegneria, Ict e tecnologie per l’energia e i trasporti del Cnr - che renderanno i servizi efficienti adattandoli alla domanda, favorendo il risparmio e l’uso razionale con il coinvolgimento consapevole dei cittadini». Da parte sua, Fassino ha sottolineato che «quella offerta dal Cnr è un’ottima occasione per tre dei nostri comuni di avere una dotazione tecnologica all’avanguardia per offrire servizi di qualità ai propri cittadini. L’ANCI, da parte sua, si impegnerà in futuro a estendere queste esperienze nel maggior numero di comuni possibili, al fine di diffondere metodologie e soluzioni standardizzate a livello nazionale. Su questo tema l’Associazione è fortemente impegnata sia a livello istituzionale, sia a livello operativo con il nostro Osservatorio nazionale sulla Smart City, che si arricchisce, con l’accordo siglato oggi, della preziosa collaborazione scientifica del Cnr. I comuni italiani, nonostante le grandi difficoltà del momento, stanno dimostrando una forte volontà di procedere in direzione di un’innovazione urbana fortemente integrata nei suoi aspetti infrastrutturali, di servizio e sociali . «Le città - ricorda Nicolais - dovranno farsi carico esclusivamente delle spese di installazione di tecnologie e strumentazione, che saranno messe a disposizione dal nostro ente in LUGLIO 2013 17 ECO FRIENDLY il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY ALLA RICERCA DEL COMUNE PIU’ ECOFRIENDLY D’ITALIA comodato d’uso gratuito grazie a un investimento di circa un milione di euro per ognuno dei tre comuni selezionati. Queste tecnologie si basano sulla trasformazione della rete dell’illuminazione comunale in una rete dati che, per la sua capillarità, può permettere di erogare alcuni servizi innovativi in tutta la città». Queste soluzioni innovative rappresentano un’evoluzione di quelle sviluppate dal Cnr con lo Smart Services Cooperation Lab (http://www.cooperationlab.it/) allo Smart Cities Test Plant nell’area di ricerca di Bologna. Le soluzioni implementate vanno da dispositivi per digitalizzare il suolo comunale mediante servizi di Digital Advertising per cittadini e turisti al fine di una più semplice e immediata fruizione dei servizi cittadini, al collegamento Internet ad alta velocità con HotSpot WiFi pubblici, dalla gestione automatizzata della sosta nei parcheggi cittadini al controllo del traffico e della mobilità, dal bilanciamento e gestione dell’energia consumata al telecontrollo e alla telegestione, tramite applicativi web-based, degli impianti di illuminazione pubblica. Elisa Tagliani UNI EN ISO 9001:2008 • Cabine elettriche prefabbricate c.a.v. • Forniture Enel • Fornitura e posa in opera Via Don Calabria, 258 37050 Isola Rizza (Vr) T. 045 - 713.52.68 F. 045 - 713.55.52 [email protected] w w w. i t a l c a b i n e . i t 18 LUGLIO 2013 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE GEONEWS GEONEWS Agefis - Stime dell'Adepp dicono che tra 2007 e 2011 i redditi medi pro‐capite della categoria dei geometri sono calati del 13% in valore reale, principalmente a causa della diminuzione generalizzata della domanda di servizi e della crisi dell’edilizia; per il 2012 Cipag prevede un’ulteriore riduzione del 4% rispetto all’anno precedente. Agefis, associazione dei geometri fiscalisti, ha quindi lanciato un'iniziativa per consentire alle fasce di categoria più colpite dalla grave crisi di continuare ad acquisire gli strumenti per mantenere e incrementare le competenze: da giugno garantisce l’iscrizione gratuita ai geometri professionisti in possesso di un indicatore ISEE pari o inferiore a 10.000 euro. Agefis supporterà gratuitamente i geometri che intendono richiedere l'attestazione ISEE. Varese - Il Collegio dei geometri di Varese si arricchisce di 50 mediatori, attraverso il loro organismo nazionale di mediazione GeoCam, riconosciuto dal Ministero della Giustizia, che ora ha una sede operativa anche presso quel Collegio. Insieme al servizio è stata varata una convenzione che l'ordine dei geometri ha stipulato con Confersercenti Varese, per agevolazioni sia economiche che pratiche. Asti - Nuova sede per il Collegio e la Fondazione Geometri di Asti, in corso Pietro Chiesa 17/b. Grosseto - Si è concluso l’11° Torneo di Tennis dei Geometri Liberi Professionisti al Circolo Tennis di Orbetello, organizzato dal Collegio dei Geometri di Grosseto insieme alla A.S. Geosport del Consiglio Nazionale Geometri. Vittoria finale per Livorno. Verona - Ventisette gli alunni delle classi quarte dell'istituto tecnico «Cangrande della Scala» hanno portato a termine un innovativo corso di formazione sulla certificazione energetica degli edifici, che si è svolto nella seconda parte dell'anno scolastico, come integrazione del percorso didattico principale, organizzato e tenuto dai tecnici di Green Mood, società scaligera di consulenza e servizi in materia ambientale, con la collaborazione ed il sostegno del Collegio dei geometri e dell'Ance. Milano - Lo scorso 20 giugno nel cortile della Basilica di Sant’Ambrogio si è tenuta una giornata di approfondimento e dibattito su Expo 2015, promossa dal Collegio dei Geometri di Milano e Provincia. Per proseguire il cammino avviato con la pubblica amministrazione, i geometri si fanno reali promotori di un progetto per Expo che doneranno al Comune di Milano e così descritto dal presidente Cristiano Cremoli. «Metteremo a disposizione un pool di professionisti, geometri del collegio che aderiranno al progetto, i quali dovranno per prima cosa individuare e fare uno screening degli immobili del Comune di Milano di maggiore impatto turistico culturale (come per esempio il Castello Sforzesco o la Pinacoteca di Brera etc.). Una volta scelte alcune di queste opere si procederà a verificarne l’accessibilità per i diversamente abili e i percorsi di visibilità. Questo lavoro verrà poi concretamente riprodotto su planimetrie che il collegio donerà al Comune di Milano in tempi utili in modo che il Comune possa realizzare dei veri e propri percorsi visivi che accoglieranno tutti i diversamente abili che visiteranno Milano durante Expo ma che rimarranno anche per il futuro». Elisa Tagliani LUGLIO 2013 19 ECO FRIENDLY ECO LY FRIEND GEOMETRA: UNA PROFESSIONE SEMPRE PIÙ VERDE Il futuro ci porta sempre più verso un’edilizia sostenibile, con un approccio più rispettoso del territorio e la volontà di tutelare il nostro ambiente. Questo ci chiedono i tempi, questo ci chiede la realtà che ci circonda. Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Verona 37129 VERONA - Vicolo Orologio, 3 - T. +39 045 8031186 - F. +39 045 8009861 - [email protected] - collegio.geometri.vr.it - diventogeometra.it il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE L’AIUOLA SEGRETA ECO FRIENDLY EDILNEWS La Direzione Centrale Catasto e Cartografia dell'Agenzia delle Entrate ha chiarito che per i fabbricati fatiscenti o veri e propri ruderi che non generano reddito non c'è l'obbligo di effettuare la dichiarazione al Catasto eseguendo la procedura DOCFA. Sul sito del Collegio sono consultabili le circolari di aggiornamento su CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI - Modalità di aggiornamento delle intestazione catastali nelle dichiarazioni DOCFA e nelle domande di Volture. Estensione procedure di cui alla circolare n. 1/2009 (Circolare prot. 7331 del 26/06/2013); AGENZIA DELLE ENTRATE - Estensione delle procedure relative alla prima iscrizione degli immobili al catasto edilizio urbano ed indicazioni sulle modalità di aggiornamento relative alle intestazioni catastali presenti nelle dichiarazioni di nuova costruzione e nelle domande di volture. Proroga dell'estensione (Circolare prot. 24565 del 19/06/2013); AGENZIA DELLE ENTRATE - Estensione delle procedure relative alla prima iscrizione degli immobili al catasto edilizio urbano ed indicazioni sulle modalità di aggiornamento relative alle intestazioni catastali presenti nelle dichiarazioni di nuova costruzione e nelle domande di volture (Circolare prot. 2013/23646 del 12/06/2013). Come riporta il Corriere Veneto, con 30 voti a favore, 17 contrari e un astenuto, il consiglio regionale veneto ha approvato mercoledì 10 luglio il Piano strategico per la casa, firmato dall’assessore ai Lavori pubblici Massimo Giorgetti. Sono in ballo 582 milioni di investimenti, quasi 5 mila nuovi alloggi, (la maggior parte delle abitazioni non sarà costruita ex novo ma acquistata tra l’invenduto), per cercare la luce in fondo al tunnel. Queste le principali novità: gli interventi di acquisto e recupero degli alloggi destinati all’affitto a canone sociale passano da 392 a 404 milioni e la voce “recupero e manutenzione straordinaria” del patrimonio esistente sale da 75 a 99 milioni (il social housing viene diminuito 30 a 25 milioni). La spesa dei quattro capitoli (ce ne sono altri, dove però le cifre non hanno subìto ritocchi) aumenta da 524 a 548 milioni e i 24 milioni in più arriveranno dall’aumento dei canoni e dalla lotta alla morosità. Altri 340 milioni dovrebbero arrivare dalla vendita degli alloggi Ater (18.980) ed altri 30 milioni dall’alienazione degli “immobili di pregio” delle medesime aziende territoriali. Numeri virtuali, per ora: su 582 milioni totali, sicuri sì e no un centinaio, 18 dai fondi Ue per il risanamento ener- getico e 94 dalla razionalizzazione delle risorse inutilizzate e dall’incasso dei Fondi Erp. Giorgetti garantisce che da subito saranno utilizzabili 69 milioni provenienti da Veneto Sviluppo (ma una nota redazionale del quotidiano segnala 27) e da economie di bilancio. Una costruttiva iniziativa della Commissione europea lancia una consultazione a cittadini, imprese, Ong e autorità pubbliche, per raccogliere proposte sulla riduzione dell’impatto del settore delle costruzioni, rendere gli edifici più sostenibili e creare opportunità per le imprese. Nell’ Unione europea, gli edifici rappresentano: il 42% del consumo finale di energia (durante la fase di utilizzo); il 35% delle emissioni di gas a effetto serra (in fase di utilizzo); il 50% di tutti i materiali estratti sono utilizzati in edilizia (costruzione e uso); il 30% del consumo di acqua (durante la costruzione e l'uso); il 30% del totale dei rifiuti (in fase di costruzione, demolizione e ristrutturazione). Non esistendo parametri comuni per misurare le prestazioni ambientali degli edifici, l’Ue apre la questione alla platea collettiva, fino al 1° ottobre 2013. http://ec.europa.eu/environment/consultations/buildings_ en.htm Alessandra Moro LUGLIO 2013 21 il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECONEWS Voci dalle professioni/1 - Andrea Sisti, presidente Conaf, in occasione dell’incontro avuto al Parlamento Europeo con il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro per il convegno “Le politiche della terra e scarsità del cibo – Una sfida per l’Unione Europea”, ha rilevato la necessità di aumentare le produzioni, poiché «temi come la scarsità di cibo nei prossimi venti anni devono essere sempre più presenti nella nuova Politica agricola europea» Voci dalle professioni/2 - Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, esprime soddisfazione per l'inserimento degli impianti a pompa di calore all'interno del sistema delle detrazioni fiscali del 65%: «solo poche settimane fa avevamo lamentato che la geotermia non fosse stata inserita tra gli incentivi previsti nell’Eco–Bonus per la detraibilità fiscale del 65%; conto termico prima ed Ecobonus dopo avevano sempre visto la geotermia a bassa entalpia fuori da seri incentivi. Oggi esprimiamo grande apprezzamento per la decisione adottata dal Governo di inserire anche gli impianti a pompe di calore». Voci dallo Stato/1 - Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente, ribadisce l’importanza di affidarsi alle fonti rinnovabili per ECONEWS risolvere i problemi energetici dell'Italia e rilanciare l'economia; in una videointervista a Repubblica.it ha esposto le lineeguida del suo Dicastero per i prossimi mesi. «Mi preoccupa che si parli di questa scommessa vinta dall'Italia come un costo e non come un investimento sostenuto dal Nostro Paese. Il peso in bolletta degli incentivi non hanno a che fare con le rinnovabili». Prevista la chiusura delle centrali più inquinanti, per essere sostituite da nuove centrali a biogas. Voci dallo Stato/2 - L’Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg) ha approvato le nuove regole tecniche sui criteri di definizione e di calcolo del contributo in conto scambio, predisposte dal Gse ai sensi dell’articolo 12 dell’Allegato A alla delibera 570/2012/R/efr. Le nuove regole verranno applicate con decorrenza 2013. Bel Paese/1 – Dal XVIII Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata di carta e cartone, presentato a Roma da Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica, buone notizie: con più di 9 imballaggi su 10 recuperati, l’Italia è l’eccellenza europea nella raccolta differenziata della carta e del cartone, grazie ad un tasso di recupero complessivo del 91,9%. Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo le regioni più virtuose. Si replica così LUGLIO 2013 23 ECO FRIENDLY il Geometra veronese FATTI E NOTIZIE ECO FRIENDLY l’ottimo risultato già registrato nel 2012, che rappresenta sia concretizzazione del rispetto per l’ambiente, sia fonte di guadagno per i comuni, a cui sono stati trasferiti 94 milioni di euro dal Consorzio. Bel Paese/2 – L’azienda di ricerche Between, che opera nel monitoraggio sistematico della diffusione dell’ICT sul territorio, ha pubblicato lo Smart City Index, strumento che misura il livello di “Smartness” delle città italiane, basato sulla misurazione di quello che c’è di Smart nei 116 comuni capoluogo, già a disposizione dei cittadini, su nove diverse aree tematiche, dall'utilizzo delle fonti rinnovabili, alla diffusione della banda larga, dalla mobilità sostenibile alla "smart education". Si affacciano i primi – rispetto alle principali città europee e mondiali – felici esiti: Bologna è la città più avanti nel percorso verso la Smart City, con più innovazioni delle altre città; seguono Milano, Roma, Reggio Emilia, Torino, Firenze, Brescia, Piacenza, Parma e 24 LUGLIO 2013 ECONEWS Monza. Nelle prime 40 molte piccole città lombarde (Cremona, Pavia, Sondrio, Mantova, Lodi e Varese). In generale le città del Nord si concentrano nella parte alta del ranking e quelle del Sud e Isole occupano la parte bassa; tuttavia Bari, Salerno, Potenza, Lecce e Cagliari compaiono tra le prime 40, mentre una dozzina di città del Nord si trovano dall’80°posto in giù, tra cui Trieste, Novara ed Alessandria. Verona è al 18° posto: un buon risultato. Ecco la classifica completa: http://www.corrierecomunicazioni.it/upload/ images/07_2013/130708115523.pdf Alessandra Moro il Geometra veronese CULTURA E TERRITORIO C’ERA UNA VOLTA UN MARE… BOLCA CAPITALE MONDIALE DEI FOSSILI DELL’ÈRA TERZIARIA Bolca: l’etimologia rimanda al latino bubulcus, bifolco, a sua volta legato a bos, bove; il bifolco era colui che pasceva i buoi. Ma non sono questi miti quadrupedi gli animali a cui è legata la fama del luogo, bensì i pesci, che oggi ammiriamo in forma fossile, risalente all’èra terziaria (Eocene medio, circa 50 milioni di anni fa) e che sono stati riportati alla luce in diversi siti: la Pessàra, il Postale, il Vegroni, il monte Purga e lo Spilecco. In quel tempo remoto, il paesaggio era lagunare, acque placide e salate, punteggiate da atolli corallini, con clima, vegetazione e fauna tipici dei mari tropicali. Una serie di fenomeni naturali (eruzioni vulcaniche, sviluppo di plancton fuori dalla norma) innescò una morìa di pesci in mare aperto, trasportati poi dalla corrente nei bacini e depositati sul fondo, dove furono ricoperti da sabbia finissima. Con l’orogenesi alpina, arrivarono alle altezze attuali, sorprese fossili per noi, insieme a piante, fiori, frutti ed altri animali come tartarughe e coccodrilli. Il primo documento sui fossili bolcensi risale al 1555, per mano del botanico senese Pietro Andrea Mattioli, ad aprire l’interesse da parte degli studiosi: «ricordo essermi state mostrate (omissis) in Venezia (omissis) alcune lastre di pietra portate dal veronese in cui (sfendendosi in mezo) si tro- C’ERA UNA VOLTA UN MARE… vavano scolpite diverse specie di pesci con ogni lor particola conversa in sasso». L’alta Val d’Alpone fu abitata già in epoca preistorica da popolazioni di probabile origine danubiobalcanica, ma le prime testimonianze risalgono al 1000 a. C. quando, sulla cima del monte Purga, sorse un castelliere, un villaggio fortificato; confermata l’esistenza nella zona di stazioni romane. Verso il 1000 d.C. Bolca divenne possedimento di un convento di Eremitani Agostiniani e nel tredicesimo secolo il castello di Bubulka cum Vulpiana, proprietà dei signori Mezzagonella, fu conquistato da Mastino I° della Scala e annesso ai territori del comune di Verona, diventando comune autonomo nel 1326 per editto di Cangrande della Scala. Visconti, Venezia, Napoleone, casata Asburgo: col regno lombardo-veneto, Bolca fu unita a Vestenanova, mentre Volpiana divenne una frazione del comune di Crespadoro (Vicenza), 1821. Il turismo legato alle peculiarità naturali suggerì la nascita dell’AIAB (Associazione Internazionale Amici di Bolca) nel 1967, della prima Festa dell’Amicizia (poi Festa della Paleontologia e della Montagna) nel 1968, della Pro Loco Bolca (1970), del primo Museo dei Fossili (1971), oltre al gemellaggio tra Vestenanova e la città bavarese di Eichstätt (1973), lambita, circa 150 milioni di anni fa, dalla riva settentrionale del mar Giurassico. Ed anche qui, infatti, sono state reperite straordinarie vestigia fossili: strati di calcare di Solnhofen hanno incorporato LUGLIO 2013 25 ECO FRIENDLY il Geometra veronese CULTURA E TERRITORIO ECO FRIENDLY C’ERA UNA VOLTA UN MARE… animali e piante, fra cui Juravenator e Archaeopteryx lithographica. A gennaio 2013, in occasione del quarantennale, si è celebrato un neogemellaggio in Germania fra la Protezione Civile di Vestenanova e i volontari Vigili del fuoco di Eichstätt, che festeggiavano i 150 anni di fondazione. Anima dei celebri giacimenti veronesi è la famiglia Cerato, cavatori per generazioni, specializzati in fossili, giunti a Bolca a fine '700 dalla zona di Asiago; entrarono subito a servizio del marchese Maffei e della famiglia Gazola, proprietari dei principali siti, estraendo e conservando magnifici esemplari. Giuseppe ed Attilio Cerato furono attivi nella seconda metà dell'800, Massimiliano da inizio '900, suo figlio Erminio a sua volta insegnò il mestiere al figlio Massimiliano, mancato nel settembre 2012, padre di Massimo (su www. youtube.com/watch?v=dLXemcQp4Xc un documentario Luce dedicato a Massimiliano Cerato). L’apertura, nel 1996, del nuovo Museo dei Fossili a Bolca, e, successivamente le campagne di scavi condotte sul versante est del monte Postale e i lavori di sistemazione dell’area della Pessàra hanno ridato slancio all’attrattiva del luogo, rendendo giusto merito alla sua eccezionalità. Alcuni esemplari, unici per la varietà e lo stato di conservazione, sono andati ad arricchire i più prestigiosi Musei di Scienze naturali d’Italia e del mondo (Parigi, Londra, Vienna, Monaco di Baviera, Budapest, Edimburgo, Dublino, Zurigo, New York, Washington, Mosca) ed innumerevoli collezioni private (tra 26 LUGLIO 2013 le più antiche, quelle di Fracastoro, Calceolari, Papa Sisto V, Moscardo, Maffei, Gazzola, Canossa, Séguier). I fossili sono stati e sono tuttora oggetto di studio da parte di esperti, per far maggior luce sulla storia della terra e sull’evoluzione delle specie; si ammira il Pycnodus platessus nella sua ultima apparizione, pre-estinzione, e l’Eoplatax papilio, il pesceangelo, forse l’immagine più usuale a cui si richiama il parco naturale: un pesce dalle pinne assai sviluppate, simili ad ali, che nuotava tra le barriere coralline, nutrendosi di alghe e piccole larve e ritroviamo a tutt’oggi nei mari tropicali. Importante, ma meno nota, nella storia di Bolca è la scoperta del carbon fossile: qui esisteva il giacimento più esteso dell’intera provincia; nel 1817 il conte Ignazio Bevilacqua Lazise, per conto dell’Accademia di Agricoltura di Verona invitò l’imperatore ad un razionale sfruttamento della risorsa, la cui estrazione era iniziata verso la metà del 1700 da parte di imprenditori italiani ed esteri. Nelle gallerie furono rinvenuti parecchi esemplari fossili, tra cui il famoso Crocodilus vicetinus, a cui è legato un incredibile episodio: scoperto e studiato da Paolo Lioy nel 1865, era esposto nel museo civico. Dopo un bombardamento aereo, nel ’45, un inserviente spazzò via, insieme ai vetri e ai calcinacci, anche i pezzi del coccodrillo rimasto sotto le maceri. Ma! Si è saputo poi che, fortunatamente, ne erano state fatte due copie, una conservata al Museo Paleontologico di Padova e l’altra al Museo Civico di palazzo Chiericati, scomparsa e ritrovata nei magazzini. Una memoria del dott. Federico Sacco, “I coccodrilli del monte Bolca” (1894) racconta che «nel 1765 l'Arduino segnalava per la prima volta, e precisamente nel Veneto, resti fossili di Coccodrillo; un secolo dopo, appunto nel 1865, il Geometra veronese CULTURA E TERRITORIO C’ERA UNA VOLTA UN MARE… ECO FRIENDLY Infine recentemente il Cerato mi scrisse aver rinvenuto nuovi resti di Coccodrilli nelle ligniti del M. Bolca per cui mi recai colà appositamente allo scopo di esaminare tali fossili; essi consistono in tre scheletri di cui uno grande quasi completo, uno pure grande ma incompleto, ed uno piccolo assai interessante per la conservazione delle piastre dorsali ma pure incompleto. il prof. Suess, in una sua gita al M. Bolca riconobbe una mandibola di piccolo Coccodrillo fra i resti fossili escavati dal raccoglitore A. Cerato nelle ligniti di quella interessante regione. Tale mandibola si trova ora nel Museo dell'Università di Vienna. Nello stesso anno veniva scoperto nella medesima località uno scheletro quasi completo di Coccodrillo, scheletro che venne acquistato dal Museo civico di Vicenza dove ora si trova e dove fu studiato e descritto da Paolo Lioy sotto il nome di Crocodilus vicetinus. Poco dopo la scoperta di detto Coccodrillo il Cerato ne rinvenne un altro, molto più piccolo ma ancor meglio conservato, che fu acquistato dal Gastaldi per il Museo della Scuola di Applicazione per gli Ingegneri in Torino e che ora venne a far parte della Collezione Paleontologica del Museo dell'Università di Torino. In seguito si ritrovò un altro scheletro di Coccodrillo adulto, ma assai meno ben conservato dei due primi, che fu acquistato dal prof. Omboni per il Museo geologico dell'Università di Padova. Alcuni anni dopo il Cerato scopriva un nuovo scheletro completo di grosso Coccodrillo che venne messo in mostra nella Esposizione Nazionale del 1884 in Torino e poscia acquistato per il Museo della Università di Torino. Di tutto ciò potei fare un sintetico esame ricavandone anche diverse fotografie. Orbene siccome del Coccodrillo di Bolca venne sinora data soltanto una breve descrizione, senza figure, fondata sopra un solo esemplare, e siccome ebbi la fortuna di poter esaminare 5 nuovi esemplari quasi completi, fra cui uno giovane ed uno giovanissimo, parvemi conveniente di utilizzare un così ricco e prezioso materiale dandone la descrizione e le figure. A fine di rendere lo studio più completo mi recai a visitare l'esemplare originale conservato nel Museo civico di Vicenza e n'ebbi inoltre dalla cortesia del Comm. Paolo Lioy una buona fotografia per il confronto diretto. Potei in tal modo constatare come non solo esistano fra i diversi esemplari sopracitati notevoli differenze fra i giovani e gli adulti nonché fra gli adulti stessi, ma che un esemplare adulto quasi completo, quello posseduto dal Museo Geologico di Torino, è assolutamente diverso dal Cr. vicetinus, anzi appartiene ad un gruppo differente dai veri Crocodilus (str. s.) e differisce pure notevolmente da tutti i Coccodrilli fossili conosciuti, per cui dovetti costituirne una nuova specie: Cr. bolcensis». www.bolca.it: storia, turismo, itinerari Alessandra Moro LUGLIO 2013 27 IL POLISTIROLO PRENDE FORMA Lastre per isolamento con marchio , volte a botte, finte travi, cornici per arredamento, archi, strutture per incasso vasche o mini piscine, ecc. Strutture flessibili e facili da montare con la forma e la finitura che vuoi. 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Decoro e aspetto architettonico dell'edificio Con la sent. n. 10048 del 24 aprile 2013 la Suprema Corte di Cassazione ha precisato che, nelle sopraelevazioni disciplinate dall'art. 1127 cod. civ., l'aspetto architettonico costituisce una nozione diversa da quella del decoro architettonico a cui fanno riferimento gli artt. 1120 e 1121 cod. civ. in materia di innovazioni. In entrambi i casi, aspetto e decoro architettonico fungono da limite rispettivamente alle sopraelevazioni e alle innovazioni, ma le due nozioni non coincidono. Nelle sopraelevazioni si intende per aspetto architettonico la caratteristica principale insita nello stile architettonico dell'edificio, tale che l'adozione, nella parte sopraelevata, di uno stile diverso da quello della parte preesistente comporta normalmente un mutamento peggiorativo dell'aspetto architettonico complessivo, percepibile da qualunque osservatore. Nella vicenda da cui ha avuto origine la decisione della Suprema Corte un condominio aveva ottenuto dal tribunale la condanna di un condomino alla demolizione del corpo di fabbrica che aveva realizzato sulla terrazza del proprio appartamento sito all'ultimo piano dell'edificio condominiale; ma la sentenza era stata appellata sostenendo che l'opera in questione non aveva comportato alcun pregiudizio all'equili brio estetico e geometrico e il giudice di secondo grado aveva accolto l'appello, ritenendo, dopo avere distinto l'aspetto architettonico dal decoro architettonico, che la nuova struttura realizzata dal condomino sulla sua terrazza, anche se aveva comportato una inevitabile alterazione delle linee e della struttura caratterizzanti l'insieme dell'edificio, tuttavia ne aveva sicuramente rispettato lo stile architettonico e quindi il nuovo manufatto non aveva alterato l'unitarietà dell'edificio stesso. Ma a sua volta la Suprema Corte, a cui il condominio aveva proposto ricorso per cassazione, ha cassato la sentenza di secondo grado, osservando che non era corretta l'affermazione della Corte di Appello, la quale, dopo avere affermato che la costruzione sopra l'ultimo piano aveva alterato il decoro architettonico, dato dall'insieme e dalle linee delle strutture dell'edificio con i quali l'originario progettista ha inteso caratterizzare l'insieme del fabbricato, LUGLIO 2013 29 ECO FRIENDLY il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ECO FRIENDLY imprimendogli una determinata fisionomia, tuttavia aveva poi ritenuto - in maniera incoerente - che il nuovo manufatto fosse compatibile con l'aspetto architettonico dell'edificio. La Cassazione sul punto ha ricordato che la nozione di aspet to architettonico prevista dall'art. 1127 cod. civ. non coincide con quella di decoro a cui fa invece riferimento l'art. 1120 cod. civ., che è più restrittiva; e ha aggiunto che quindi l'intervento edificatorio deve essere decoroso, rispetto allo stile dell'edificio, e comunque non deve rappresentare una rilevante disarmonia rispetto al preesistente complesso, tale da pregiudicarne le originarie linee architettoniche, determinando una alterazione della fisionomia e della peculiarità impressa dal progettista. In altre parole bisogna verificare, a seconda dei casi, se l'aspetto architettonico possa prescindere del tutto dal decoro architettonico riscontrato, dal momento che seppure i due concetti esprimono due fenomeni differenti, ciò non significa che l'uno possa a prescindere dall'altro. Nel caso specifico l'opera contestata era costituita da un manufatto di volumetria non piccola che occupava gran parte dell'originario terrazzo dell'ultimo piano (e dunque era ben visibile dall'esterno) aggiunto alla preesistente costruzione alterando inevitabilmente le linee originarie dell'intero stabile; e la Suprema Corte ha rilevato che occorreva quindi stabilire se il manufatto avesse determinato un apprezzabile pregiudizio all'aspetto architettonico dell'edificio condominiale nel suo insieme, rilevante ai sensi dell'art. 1127 cod. civ., in considerazione del principio giurisprudenziale secondo cui in materia di condominio il codice civile, nel riferirsi con riguardo alle sopraelevazioni disciplinate dall'art. 1127, comma 3, cod. civ. all'aspetto architettonico dell'edificio, e, con riguardo alle innovazioni disciplinate dall'art. 1120, comma 2, cod. civ. al decoro architettonico, adotta nozioni di portata diversa, dal momento che si deve intendere per aspetto architettonico la caratteristica principale insita nello stile architettonico dell'edificio, con la conseguenza che l'adozione, nella parte sopraelevata, di uno stile diverso da quello della parte preesistente comporta normalmente un mutamento peggiorativo dell'aspetto architettonico complessivo percepibile da qualunque osservatore (Cass., sent. n. 1025 del 22 gennaio 2004). E così la Suprema Corte ha accolto il ricorso, rinviando la causa per un nuovo giudizio di appello. La distinzione - la cui correttezza è stata confermata dalla Corte di Cassazione con la sent. n. 10048/2013 - fra 30 LUGLIO 2013 SOPRAELEVAZIONI E ASPETTO ARCHITETTONICO l'aspetto architettonico dell'edificio, rilevante per quanto riguarda le sopraelevazioni ai sensi dell'art. 1127, comma 3, cod. civ., e il decoro architettonico rilevante per quanto riguarda invece le innovazioni ai sensi dell'art, 1120, comma 2, cod. civ., si mostra importante perché nella prassi le due nozioni facilmente vengono confuse se non si tiene in considerazione l'esatta disciplina e le finalità del regime giuridico dei due istituti (sopraelevazioni e innovazioni). La questione della nozione di aspetto architettonico a cui fa riferimento l'art. 1127 per le sopraelevazioni e della differenza con quella di decoro architettonico prevista dall'art. 1120 cod. civ. in relazione alle innovazioni era già stata affrontata - e risolta nei medesimi termini - anche da Cass., sent, n. 1947 del 27 aprile 1989. La disciplina sulle sopraelevazioni L'art. 1127 cod. civ. attribuisce al proprietario dell'ultimo piano e al proprietario esclusivo del lastrico solare il diritto di realizzare una sopraelevazione; quando però si decide di elevare nuovi piani o nuove fabbriche al di sopra dell'ultimo piano, chi esegue la sopraelevazione deve versare agli altri condomini una indennità compensativa, pari al valore attuale dell'area da occuparsi con la nuova fabbrica, diviso per il numero dei piani (compreso quello da edificare) e detratto l'importo della quota a lui spettante; e inoltre chi esegue la sopraelevazione è tenuto a ricostruire il lastrico solare di cui tutti o parte dei condomini avevano il diritto di usare. La sopraelevazione è assolutamente vietata quando le condizioni statiche dell'edificio non lo consentono; e inoltre agli altri condomini è consentito opporsi quando la soprae levazione pregiudica l'aspetto architettonico dell'edificio oppure diminuisce notevolmente l'aria o la luce dei piani sottostanti. Costituisce sopraelevazione, ai sensi dell'art. 1127, l'occupazione dell'area comune sovrastante l'ultimo piano, sia con un altro piano, sia con una nuova fabbrica, che può consistere anche in materiale diverso da cemento o laterizi, purché sia stabile e compatta (come nel caso di struttura in alluminio, immobilizzata solidamente su un terrazzo di copertura, di proprietà esclusiva) mentre è irrilevante che possa esser stata considerata dal giudice penale - per escludere il reato previsto dall'art, 17, lett. b), legge 10 del 28 gennaio 1977 - pertinenza dell'appartamento (Cass., sent. n. 5839 dell0 luglio 1997). Secondo la giurisprudenza la sopraeleva zione non è la costruzione oltre l'altezza precedente dell'edificio, ma la costruzione di uno o più piani nuovi (o di una il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE o più fabbriche) sopra l'ultimo piano dell'edificio quale che sia il rapporto con l'altezza precedente dello stesso (Cass., sent. n. 12173 del 14 novembre 1991). La sopraelevazione è illegittima nel caso in cui vi sia un titolo contrario, che può essere costituito da un regolamento condominiale contrattuale oppure da un apposito contratto stipulato da tutti i condomini. Dal momento che la facoltà di sopraelevare spetta per legge al suo titolare, solo una espressa pattuizione, costitutiva dì una servitù assimilabile a quella di non edificare, può vietarne l'esercizio (Cass., sent. n. 805 del 28 gennaio 1983). Il diritto di sopraelevare nuovi piani o nuove fabbriche spetta al proprietario esclusivo del lastrico solare o dell'ultimo piano di un edifìcio condominiale ai sensi e con le limitazioni previste dall'art. 1127 cod. civ., senza necessità di alcun riconoscimento da parte degli altri condomini, mentre limiti o divieti all'esercizio di tale diritto, assimilabili a una servitù "altius non tollendi" (vale a dire di non costruire più in alto), possono esser costituiti soltanto con espressa pattuizione, che può esser contenuta anche nel regolamento condominiale, di tipo contrattuale (Cass., sent. n. 15504 del 6 dicembre 2000). Il titolo può anche (Cass., sent. n. 4632 del 21 maggio 1987): 1. vietare che all'ultimo piano altri manufatti vengano aggiunti a quelli preesistenti; attribuire il diritto di sopraelevazione a un condomino diverso da quello considerato dall'art. 1127; stabilire che il diritto debba essere esercitato dal suo titolare entro un termine stabilito a pena di decadenza. I limiti al diritto di sopraelevare Un gruppo di sentenze ha preso in esame specificamente la problematica dei limiti al diritto di sopraelevare. Come si è già detto, la sopraelevazione non è ammessa se le condizioni statiche dell'edificio non la consentono; e l'accertamento delle condizioni statiche dell'edificio non costituisce un limite all'esercizio del diritto, ma piuttosto un presupposto della sua esistenza (Cass., sent. n. 1319 del 13 maggio 1973). Inoltre i condomini possono opporsi, ai sensi dell'art. 1127, comma 3, cod. civ,, alla sopraelevazione del proprietario esclusivo del lastrico solare o dell'ultimo piano di un edificio condominiale, se il nuovo piano o la nuova fabbrica non soltanto ne alteri il decoro architettonico, come previsto per il divieto di innovazioni della cosa comune dall'art. 1120, comma 2, cod. civ., ma ne determini un pregiudizio SOPRAELEVAZIONI E ASPETTO ARCHITETTONICO economico, e cioè ne derivi una diminuzione del valore dell'immobile (Cass., sent. n, 15504 del 6 dicembre 2000). L'art. 1127 cod. civ. sottopone il diritto del proprietario dell'ultimo piano alla sopraelevazione a tre limiti, dei quali il primo (condizione statica) introduce un divieto assoluto, cui è possibile ovviare se, con il consenso unanime dei condomini, il proprietario sia autorizzato all'esecuzione delle opere di rafforzamento e di consolidamento necessarie a rendere idoneo l'edificio a sopportare il peso della nuova costruzione, mentre gli altri due limiti (turbamento delle linee architettoniche, diminuzione di aria e di luce) presuppongono l'opposizione facoltativa dei singoli condomini controinteressati; e pertanto l'art. 1127 ha carattere innovativo rispetto al corrispondente art. 12, R.D.L. n. 56 del 15 gennaio 1934, in quanto inibisce al proprietario dell'ultimo piano di sopraelevare se le condizioni statiche in atto dell'edifi cio siano sfavorevoli e la sopraelevazione richieda opere di rafforzamento e di consolidamento delle strutture essenziali (Cass., sent. n. 2708 del 27 marzo 1996). I condomini possono opporsi alla sopraelevazione eseguita dal condomino dell'ultimo piano sul suo terrazzo a livello, o lastrico solare, che pregiudica le caratteristiche architettoniche dell'edificio e, se eseguita, ne possono chiedere la riduzione in pristino e il risarcimento del danno; ma la relativa azione, posta a tutela dei proprietari esclusivi del piano sottostante comproprietari delle parti comuni, è soggetta a prescrizione ventennale, perché il diritto soggettivo reale del condomino a far valere la non alterazione del decoro architettonico, è disponibile e si prescrive per mancato esercizio ventennale, sicché il condomino che ha sopraelevato in violazione dell'obbligo previsto dall'art. 1127, comma 3, cod. civ. acquista, per usucapione, il diritto a mantenere la costruzione così come l'ha realizzata, diversamente dal caso in cui con essa comprometta le condizioni statiche dell'edificio, perché in questo caso non vi è un limite al suo diritto di sopraelevare, ma manca il presupposto stesso della sua esistenza, e perciò la relativa azione di accertamento negativo è imprescrittibile (Cass., sent. n. 10334 del 9 ottobre 1998). Di nuovo una recente sentenza la Suprema Corte ha preso in esame la prescrizione relativa al diritto di opporsi alle nuove costruzioni sul lastrico quando vengono pregiudicate le linee architettoniche del fabbricato, confermando che si deve LUGLIO 2013 31 ECO FRIENDLY il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ECO FRIENDLY distinguere il caso della sopraelevazione che pregiudica le condizioni statiche dell'edificio (contro la quale, essendo del tutto vietata, l'azione di accertamento negativo da parte degli altri condomini non si prescrive) dal caso in cui invece viene alterato soltanto il decoro o l'aspetto architettonico dell'edificio e quindi gli altri condomini possono esercitare l'azione contro la costruzione, ma solo entro il termine di prescrizione ventennale (Cass., sent. n. 17035 del 5 ottobre 2012); Per quanto riguarda l'estinzione del diritto di servitù negativa (il cui esercizio non si esplica nelle forme di un qualsivoglia comportamento positivo sul fondo servente), il non uso va identificato nella mancata osservanza dell'onere di riattivazione del diritto conseguente all'eventuale realizzazione di un fatto lesivo a opera del proprietario del fondo servente (fatto che si produce al solo verificarsi di un qualsivoglia impedimento dell'esercizio della servitù), con la conseguenza che, nella ipotesi in cui il titolare del fondo servente abbia, nonostante l'esistenza di una servitù di non SOPRAELEVAZIONI E ASPETTO ARCHITETTONICO sopraelevazione, edificato un ulteriore corpo di fabbrica ad altezza superiore al limite consentito, il mancato uso dello ius prohibendi da parte del proprietario del fondo dominante comporta, se protratto per un perìodo superiore ai vent'anni, l'estinzione per prescrizione della servitù, nei limiti segnati dalle dimensioni della costruzione eseguita e mantenuta (Cass., sent. n. 326 del 16 gennaio 1998). Ettore Ditta da “Consulente Immobiliare” CENTRO SABBIATURE E VERNICIATURE CIVIlI E INdUSTRIAlI Operiamo in MN BS CR VR RE MO PR IDROSABBIATURA TRATTAMENTI ANTIALGA RIMOZIONE COLORE DA PARETI SOFFITTI IN LEGNO PULIZIA MARMI, PIETRE E MATTONI VERNICIATURE CANCELLI E CANCELLATE INTERVENTI NEL SETTORE DELLE BELLE ARTI SABBIATURA AUTO E MOTO D’EPOCA APPLICAZIONE PRODOTTI ANTINCENDIO VERONA - Gazzo Veronese Tel. - Fax 0442 539058 - Cell. 338 3693522 - [email protected] 32 LUGLIO 2013 il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE MUFFE NEGLI ALLOGGI MUFFE NEGLI ALLOGGI: PERCHé SI PRESENTANO, COME EVITARLE, COME GESTIRE I CONTENZIOSI SI RIPORTANO ALCUNI PARTICOLARI SALIENTI DELL'ARTICOLO PUBBLICATO DA QUADERNI DI LEGISLAZIONE TECNICA 1/2013 La comparsa di muffe all'interno di edifici è una causa frequente di contenziosi legali. Esistono tuttavia gli strumenti per poter prevenire questi problemi, sia per le nuove costruzioni, che per le ristrutturazioni. I progettisti hanno a disposizione la normativa tecnica di settore e software di calcolo specifici per poter valutare quando possa verificarsi il rischio di condensazione superficiale sulle pareti interne o sui ponti termici e di conseguenza quando possa sussistere il rischio di formazione di muffe, in questo articolo - cui si è voluto dare un taglio molto pratico ed applicativo - si illustrano lo stato dell'arte normativo e legislativo sul tema e si forniscono indicazioni in merito alle possibili soluzioni per eliminare in maniera definitiva le muffe dagli edifici. Inoltre si forniscono delle indicazioni relative alla consulenza tecnica su tale argomento, qualora un professionista sia chiamato ad intervenire in un contenzioso legale. Progettazione per evitare la crescita di muffe Molto spesso negli edifici di nuova costruzione o recentemente ristrutturati si formano muffe, talora piuttosto evidenti, in corrispondenza a ponti termici (disomogeneità delle pareti esterne, per esempio in corrispondenza a porte o finestre, o parti costituite da elementi con conduttività termica relativamente elevata) o, più generalmente, su porzioni di pareti perimetrali più fredde, all'interno, rispetto ad altre, per esempio dietro ad armadi. In alcuni casi il problema è legato ad una infiltrazione d'acqua dall'esterno, ad umidità di risalita o alla rottura di un impianto idrico. In questi casi, nota la causa, è possibile risolvere il problema bloccando l'infiltrazione, oppure trattando adeguatamente le murature, oppure, ancora, riparando l'impianto, in altri casi - e queste sono le situazioni più frequenti cui si fa riferimento in questa sede - sembra non ci siano cause evidenti e di conseguenza appare difficile risolvere il problema, perché apparentemente non dovrebbe esistere. In realtà, se in questi casi si riflette attentamente, si capisce che le muffe sono conseguenza di una elevata umidità superficiale, causata dal vapor d'acqua, sempre presente negli ambienti, che ha trovato le condizioni adatte, ovverosia superfici con temperature sufficientemente "basse": le cause e i rimedi per queste situazioni sono più oltre illustrati. Ge- neralmente in Italia la tendenza è quella di sottovalutare, in fase progettuale, queste tematiche, probabilmente spinti da una legislazione che non è sufficientemente chiara sul tema e induce a verifiche standardizzate, poco in linea con le reali modalità di occupazione degli ambienti, cui si fa riferimento nel prosieguo. Sono pertanto in primo luogo qui di seguito illustrati e discussi i contenuti della legislazione e della normativa tecnica sul tema. La legislazione vigente L'art. 4 del DPR 59/09 (successivamente integrato dal D. Lgs. 28/11), riguardante l'efficienza energetica degli edifici, al comma 17 richiede che "sia verificata l'assenza di condensazioni superficiali e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile secondo la normativa vigente" (cioè secondo UNI EN ISO 13788, anche se non espressamente citata). E' inoltre specificato che, "qualora non esista un sistema di controllo dell'umidità relativa interna, per i calcoli necessari si assumono i valori UR 65% e T 20°C". In sostanza, un edificio realizzato o riqualificato secondo i criteri della recente legislazione vigente non dovrebbe presentare problemi di muffe. Il progettista è pertanto indotto ad eseguire le necessarie verifiche termoigrometriche, secondo la normativa tecnica di riferimento, utilizzando come condizioni interne di progetto, costanti, l'umidità relativa pari al 65% e la temperatura pari a 20 °C. Queste tuttavia sono condizioni standardizzate, ma nella realtà l'umidità relativa interna può assumere valori ben superiori soprattutto nei casi in cui il ricambio dell'aria non sia frequente; inoltre bisogna anche considerare che la temperatura interna degli ambienti può essere variabile (come ad esempio può succedere con l'attenuazione notturna dell'impianto di riscaldamento) ed un abbassamento della temperatura comporta un aumento dell'umidità relativa, a parità di contenuto di vapor d'acqua. Con le ipotesi sopra menzionate la formazione di condensa si manifesta a partire da temperature superficiali inferiori a LUGLIO 2013 33 ECO FRIENDLY il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ECO FRIENDLY 13 °C circa, come si può facilmente verificare mediante un diagramma psicrometrico. Con le condizioni standard indicate dalla legislazione vigente ovvero 65% di UR e 20 °C si verifica condensa con una temperatura superficiale di circa 13 °C, mentre l’UR pari a 80% viene raggiunta con temperatura superficiale di circa 16,5 °C. Facendo invece riferimento al 50% di UR le condizioni di condensazione e di UR 80% si verificano rispettivamente a 9 °C e a circa 12,5 °C. Evidentemente il riferimento ad UR 65% è più cautelativo in quanto richiede il conseguimento di fattori di temperatura più elevati (vedi UNI EN ISO 13788). In realtà la formazione di muffa può verificarsi già quando l'umidità relativa in corrispondenza alla superficie interessata raggiunge il valore di 80% e a questo caso corrisponde una temperatura superficiale critica intorno a 16,5 °C, Questi concetti, molto semplici, non sono quasi mai presi in considerazione. E' da precisare che la vigente legislazione in materia presenta un miglioramento rispetto alla precedente Legge 10/91, che richiedeva le medesime verifiche con riferimento però, ad un valore di umidità relativa interna costante pari al 50%. Se da una parte l'attuale prescrizione è più cautelativa, dall'altra, però, non esclude totalmente i rischi progettuali, visto che nella realtà dei fatti la manifestazione di muffe negli ambienti residenziali nuovi o riqualificati, rimane un problema frequente. Merita inoltre un cenno anche il requisito di legge relativo alla condensazione interstiziale perché, sebbene ammessa in quantità contenuta (cioè fino a 500 g/m2), sarebbe più opportuno evitarla in quanto le strutture umide sono più disperdenti ed i materiali da costruzione possono degradarsi più rapidamente. Cause della presenza di eccesso di vapore nelle abitazioni Come anticipato è molto frequente al giorno d'oggi che nelle residenze si manifestino eccessi di concentrazione di vapor d'acqua, il fenomeno si riscontra sia negli edifici esistenti, sia in quelli nuovi. In quelli esistenti questa situazione si acutizza solitamente all'atto della sostituzione degli infissi esistenti con quelli di attuale produzione che, in conseguenza dei progressi tecnologici del settore, manifestano un'elevata tenuta all'aria. Il problema, invece, è inesistente negli alloggi dotati dì sistemi di ventilazione opportunamente progettati per il ricambio dell'aria; alcuni decenni or sono, invece, il fenomeno era molto meno riscontrabile per il fatto che la ridotta tenuta 34 LUGLIO 2013 MUFFE NEGLI ALLOGGI all'aria dei serramenti permetteva infiltrazioni naturali continuative ed abbondanti. Per questioni di comfort e di contenimento dei consumi energetici si è giustamente cercato, nel corso degli anni, di limitare il più possibile le infiltrazioni incontrollate, con le conseguenze precedentemente descritte, che possono tuttavia essere evitate. Solitamente le muffe si manifestano in maniera più evidente nelle stanze da letto, nei bagni e nelle cucine. Per ovviare a questi problemi solitamente nei bagni sprovvisti di serramenti apribili si installano degli estrattori d'aria a funzionamento continuo o intermittente (come comunemente prescritto dai regolamenti edilizi), mentre nelle cucine dovrebbero essere presenti cappe aspiranti sopra i fornelli. E' da osservare che comunque nei bagni, anche se dotati di finestre, dovrebbe essere presente un sistema di estrazione dell'aria: è frequente infatti che a causa della poca propensione a lasciare le finestre aperte durante la stagione invernale, il rischio di condensa e conseguente formazione di muffe sia comunque alto. Tuttavia, nonostante questi accorgimenti, gli alloggi possono ugualmente essere intaccati dalla presenza di muffe. Ciò, come già osservato, è riconducibile alla produzione di vapore acqueo interno che non è evacuato all'esterno ed anche alle modalità di conduzione degli ambienti che, in mancanza di impianto di ventilazione, dovrebbero essere aerati con continuità, invece la tendenza più attuale delle famiglie è quella di aprire poco i serramenti per il ricambio dell'aria (per molti motivi, tra i quali comfort e risparmio energetico, oltre che per la protezione da rumori esterni o da eventuali intrusioni) favorendo, di fatto, l'accumulo di vapore all'interno. Tramite alcuni semplici calcoli (ANIT, 2010) è possibile verificare che la presenza di due persone dormienti in una stanza da letto (con la porta chiusa ed in condizioni di assenza di infiltrazioni) porta in 4 ore ad un innalzamento dell'UR interna dal 40% al 90%. Questa quantità di vapore, al mattino, dovrebbe essere in qualche modo smaltita, ad esempio aprendo i serramenti per il ricambio dell'aria; questa operazione dato lo stile di vita di molte persone, non è sempre compiuta. Unitamente al fatto che, come anticipato, le infiltrazioni d'aria sono spesso insufficienti, ben si capisce come mai possano verificarsi eccessi di vapore acqueo all'interno, che successivamente condensano sui punti freddi. Le verifiche durante i sopralluoghi Ci sono però alcuni indizi che già in fase di sopralluogo pos- il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE sono dare un'idea di quale sia il problema all'origine del fenomeno di condensazione e che possono far propendere verso l'uno o l'altro dei fattori. Ovviamente ogni affermazione deve essere suffragata da opportuni dati ed eventualmente misure. La semplice osservazione può suggerire il punto dal quale partire o sul quale approfondire le indagini. Ad esempio: possono esserci problemi di realizzazione dell'involucro se si presentano muffe e condensazioni in tutti o gran parte degli alloggi di un edificio o omologhi per superficie e disposizione, oppure ancora sulle strutture con identica esposizione; possono invece esserci problemi legati all'utenza se le muffe e le condense si manifestano in un unico o in pochi alloggi di un condominio. In casi di incertezza esistono metodi per verificare la qualità dell'involucro e la rispondenza tra i dati di progetto ed i materiali effettivamente utilizzati mediante varie tecniche più o meno invasive: carotaggio (per prelevare campioni di materiali all'interno delle pareti opache), misura termoflussimetrica (per misurare in opera la trasmittanza di una struttura) e termografia (per verificare tramite termocamere le temperature superficiali delle strutture). Per avere qualche dato sul comportamento dell'utenza, a parte un'intervista diretta per capire gli stili di vita, un'interessante opportunità potrebbe essere quella di utilizzare per un periodo di tempo un termoigrometro registratore, ovvero un dispositivo che misura periodicamente (ad esempio ogni 5 minuti) la temperatura dell'aria interna e l'umidità relativa in ambiente, risultati memorizzando le misure. Ulteriormente una misura, con registrazione, della concentrazione di CO2 consente di valutare, tramite semplici calcoli, l'effettivo tasso di ventilazione di un alloggio. Gli strumenti adatti a queste misure sono oggigiorno poco costosi. Ovviamente è bene precisare che tutte queste operazioni, soprattutto a causa del tempo professionale richiesto, hanno comunque un costo anche elevato, che, proprio nel caso del contenzioso legale, dovrà essere sostenuto dalla parte "perdente". Gli oneri economici legati ad un contenzioso legale sono nell'ordine di migliaia di euro solo per le spese di tecnici, consulenti ed avvocati, alle quali si aggiungono, nel caso di costruttori e progettisti dei quali sono state accertate le mancanze o colpe, anche le spese per il risanamento degli alloggi. Le esperienze degli scriventi sono molteplici. Sono da segnalare anche tentativi di persone poco esperte, colpevoli di una cattiva conduzione dell'alloggio (panni stesi ad asciugare in casa, ad esempio) di far ricadere presunte colpe su costruttori completamente in MUFFE NEGLI ALLOGGI regola, pretendendo risarcimenti esagerati senza conoscere il meccanismo di formazione delle condense che, non è solo legato alle temperature superficiali delle pareti, ma anche all'eccesso di vapore in ambiente. Prima di innescare il meccanismo di un contenzioso gli autori ritengono che sarebbe ragionevole un confronto tra le parti, in presenza di tecnici preparati, per un'opportuna analisi preliminare. La risoluzione dei problemi Sono di seguito elencate le più frequenti fattispecie e le possibili modalità di risoluzione dei problemi riscontrati nei casi di contenziosi legali sorti in seguito alla proliferazione di muffe all'interno degli alloggi. 1) Nel caso di nuovi edifici o di ristrutturazioni integrali, sono coinvolti professionisti che hanno l'obbligo di eseguire le specifiche verifiche termoigrometiche secondo quanto precedentemente descritto in questo articolo; qualora si riscontrino palesi violazioni rispetto alle prescrizioni di legge, il venditore deve sicuramente risarcire la controparte o rimediare il danno (eventualmente rivalendosi, se pertinente, sul costruttore o sul progettista): ad esempio nel caso di carenza di isolamento termico, si può provvedere mediante cappotto o correzione dei ponti termici. Naturalmente l'incremento di isolamento termico non garantisce totalmente la scomparsa dei fenomeni che possono continuare a verificarsi in presenza, eventualmente combinata, di elevata produzione di vapore e scarsa ventilazione; specifiche misure potranno eventualmente fornire elementi per comprendere le ragioni della permanenza del fenomeno. 2) Come seconda casistica merita segnalare la sostituzione dei serramenti. Si tratta di una pratica molto frequente che spesso un inquilino o un proprietario esegue dì propria iniziativa perché non richiede alcuna specifica pratica autorizzativa e nemmeno una verifica termoigrometrica; è molto diffusa la situazione in cui, in seguito a tale operazione, si manifestino problemi di muffe perché si trasformano alloggi, prima eccessivamente ventilati a causa delle infiltrazioni, in ambienti ermetici e, quel che è peggio, ciò avviene di solito senza interventi di coibentazione. In questi casi forse dovrebbe essere il serramentista, se dotato di adeguata professionalità, ad avvisare l'utente dei possibili rischi. In tali situazioni probabilmente l'unica soluzione del problema è l'installazione di un sistema di ventilazione meccanica possibilmente con recupe- LUGLIO 2013 35 ECO FRIENDLY il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ECO FRIENDLY MUFFE NEGLI ALLOGGI ro di calore, per contenere la spesa energetica. Vi possono essere tuttavia casi in cui la sostituzione dei serramenti avvenga nell'ambito di un'azione di manutenzione ordinaria o straordinaria di un appartamento, ad esempio nel caso di compravendita in seguito alla quale il nuovo proprietario voglia apportare delle migliorie. Non essendo molto pratico della materia potrebbe avvalersi di un professionista che avrebbe sicuramente il dovere di avvertirlo del rischio che può comportare la sostituzione di serramenti nei confronti dell'incremento dell'umidità interna e del conseguente pericolo di muffe. Vale quanto sopra espresso riguardo all'opportunità di segnalare la convenienza di un impianto di ventilazione. 3) Qualora sia accertato che gli utenti operino un utilizzo scorretto degli ambienti, ad esempio occupandoli con presenza di maggior numero di persone rispetto a quelle previste dal progetto (p.es. camere singole occupate da più persone) oppure non azionando la cappa di estrazione della cucina, oppure ancora stendendo frequentemente i panni ad asciugare in casa, si può intervenire mediante un'azione di informazione al fine di correggere i comportamenti inadeguati. Se il problema permane, nonostante un cambiamento dello stile di vita delle persone (peraltro abbastanza difficile da operare), si può ricadere nella casistica del successivo punto 4. Si deve notare che un aumento di ventilazione non è obbligatorio per legge; la normativa italiana, non cogente, in particolare la UNI 10339 (UNI, 1995), attualmente in fase di revisione, parla di ventilazione ai fini dell'ottenimento di una buona qualità dell'aria interna, ma non specificamente per evitare fenomeni di condensazione o muffe. Spesso, poi, la ventilazione è confusa con l'aerazione, ossia con l'apertura dei serramenti che tuttavia è un'operazione arbitraria e di solito irregolare. 4) Negli edifici nuovi, nei casi in cui vi sia una corretta esecuzione delle opere, in maniera conforme al progetto, e nel caso in cui le verifiche termoigrometriche siano state compiute in maniera corretta, verosimilmente, ci si può trovare in quelle situazioni in cui la scarsa ventilazione non è sufficiente a compensare una produzione relativamente elevata di vapore. Si riscontra spesso che in presenza di più alloggi con la stessa esposizione e le stesse superfici e caratteristiche, in alcuni casi si manifestano le muffe ed in altri no. L'esperienza mostra che di solito l'esito differente è dovuto al numero di persone nell'alloggio ed a diversi stili di vita anche se non necessariamente impropri. In carenza di una legislazione specifica che 36 LUGLIO 2013 renda obbligatoria l'installazione di impianti di ventilazione, appare difficile attribuire al venditore (o costruttore o progettista secondo i diversi possibili rapporti) una responsabilità puntuale. Si può dire che in questi casi l'alloggio ancorché sia costruito a norma di legge non è comunque del tutto "a regola d'arte". Anche in questo caso, come in quello sopra considerato al punto 3), a parere degli scriventi, può essere ragionevole pensare ad una compensazione che copra in tutto o in parte il costo di un adeguamento mediante l'installazione di un sistema di ventilazione. 5) Il progettista ha eseguito la verifica di legge con il secondo metodo indicato dalla UNI EN ISO 13788 facendo riferimento però, ad un valore di UR interna del 50% anziché del 65% pur essendo questo ultimo il valore vigente. Si procede in questo caso con una nuova verifica termoigrometrica e, nel caso in cui la parete in questione o i ponti termici non fossero verificati, il progettista può essere di fatto chiamato in causa ai fini della responsabilità, tenendo conto anche di altri fattori concomitanti. Valentina Raisa, Roberto Zecchin da “Quaderni di Legislazione Tecnica” il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE LA ERSPOSIBILITà DEL CTU ECO FRIENDLY LE RESPONSABILITA’ DEL C.T.U. ANALISI DELE DIVERSE FORME DI RESPONSABILITà CHE GRAVANO SUL CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO Sulla consulenza tecnica d'ufficio ho scritto già negli anni passati, per cui potrebbe essere inutile ritornarci. Senonché, essendomi capitato di leggere uno scritto che trattava specificamente della responsabilità del CTU, e del grado di colpa che può essergli imputata, mi sono reso conto che quanto avevo a suo tempo scritto, trascurava questo aspetto, e che quindi valesse la pena di aggiungere una breve considerazione. Che cosa rappresenta la consulenza tecnica d'ufficio nell'ambito delle procedure giudiziarie; qual è il suo scopo specifico e quindi la funzione del consulente con le sue prerogative e i suoi i limiti conseguenti, sono concetti che ritengo acquisiti ed evito quindi di riproporli. Ritengo però utile ricordare, di quanto già scrissi, le ultime riforme che hanno riguardato gli articoli 191 c. 1 del C.p.c. e 195 c. 3 del C.p.c. in funzione di un'accelerazione processuale, con la riduzione dei tempi dell'affidamento dell'incarico e del giuramento, e con l'introduzione all'interno delle operazioni peritali di un termine a garanzia del diritto delle parti di svolgere critiche e osservazioni circa le valutazioni peritali esposte dal Ctu. infatti è proprio anche in riferimento allo spirito delle norme e agli adempimenti formali che così dispongono, che può derivare una responsabilità del Ctu. Entrando nell'argomento specifico di questo articolo, possiamo suddividere le forme della responsabilità del Ctu in: 1) Disciplinare con riferimento all'art. 19 disp. Att. C.p.c. per il quale il Ctu può essere sottoposto a procedimento disciplinare con le conseguenti sanzioni, per opera del Presidente del Tribunale, all'uopo sollecitato, tra l'altro anche dall'Ordine professionale, sia per non avere tenuto condotta specchiata, sia per non avere ottemperato all'obbligo derivante dall'incarico ricevuto; 2) Penalmente l'art. 64 C.p.c. estende al Ctu le disposizioni penali relative ai periti. Il riferimento è quindi all'art. 366 c.p. (reato di rifiuto di ufficio legalmente dovuto) e all'art. 373 c.p. (reato di falsa perizia). C'è anche l'ipotesi contravvenzionale dell'art. 64 C.p.c., nel caso in cui il Ctu incorra in colpa grave nell'espletamento del suo incarico; 3) Sempre l'art. 64,2° comma C.p.c. stabilisce anche che in ogni caso è dovuto il risarcimento del danno causato alle parti, e qui entriamo in ambito civilistico. Danni che possono derivare quando il Ctu, agendo con imperizia, imprudenza e negligenza, con la sua relazione abbia indotto il giudice in errore. I danni possono derivare anche nel caso in cui l'inerzia colpevole del Ctu, abbia provocato un notevole ritardo nella definizione della causa, così da vanificare gli effetti favorevoli della decisione per una delle parti. In questo caso però, va provato il nesso di causalità tra ritardo e danno subito. A questo punto va considerato il grado di colpa necessario per agire contro un Ctu. Qui ci sono varie teorie, una delle quali addirittura assimila il Ctu al Giudice che risponde solo per dolo o colpa grave, mentre altra sostiene che sia sufficiente la colpa. O altra ancora si rifà agli artt. 1176 c. 2° e 2256 C.c. Si può ritenere ragionevole che, come nell'adempimento delle obbligazioni, la diligenza debba normalmente valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata, riservando l'ipotesi di dolo o colpa grave ai soli casi in cui il consulente abbia dovuto risolvere casi di particolare gravità. Francesco Cuzzetti da: “Il Geometra Bresciano” 2/2013 LUGLIO 2013 37 il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE MUTUI PRIMA CASA, RIPARTE IL FONDO DI SOLIDARIETA’ MUTUI PRIMA CASA, RIPARTE IL FONDO DI SOLIDARIETA’ IL FONDO DI SOLIDARIETÀ PER I MUTUI PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE È TORNATO A ESSERE OPERATIVO A PARTIRE DAL 27 APRILE 2013. IL FONDO CONSENTE LA SOSPENSIONE, FINO A 18 MESI, DAL PAGAMENTO DELL’INTERA RATA DEL MUTUO PER L’ACQUISTO DELL’ABITAZIONE PRINCIPALE. IL PROVVEDIMENTO È STATO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE N. 86 DEL 12 APRILE 2013. Il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa è stato rifinanziato dal decreto "salva Italia" (D.L. 201/2011), con ulteriori € 20 milioni, per sostenere i costi relativi agli interessi bancari maturati sul debito residuo durante il periodo della sospensione. In sostanza, il Fondo ripaga alla banca il tasso d'interesse applicato al mutuo con esclusione della componente dello spread. Il Fondo è attivo dalla fine del 2010 e ha permesso la sospensione di circa 6 mila mutui. Si precisa che "la sospensione" non comporta l'applicazione di alcuna commissione o spesa d'istruttoria e avviene senza richiesta di garanzie aggiuntive. Questa viene attribuita anche per i mutui che hanno già fruito di altre misure di sospensione, purché tali misure non determinino complessivamente una sospensione dell'ammortamento superiore a 18 mesi. La sospensione del pagamento delle rate di mutuo non può essere richiesta per i mutui che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche: a. ritardo nei pagamenti superiore a 90 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda da parte del mutuatario, ovvero per i quali sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell'atto di precetto, o sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull'immobile ipotecato; b. fruizione di agevolazioni pubbliche; c. per i quali sia stata stipulata un'assicurazione a copertura del rischio che si verifichino gli eventi di cui al comma 479 della legge 244/2007, purché tale assicurazione garantisca il rimborso almeno degli importi delle rate oggetto della sospensione e sia efficace nel periodo di sospensione stesso. Beneficiari In base ai nuovi criteri previsti dalla legge e dal Regolamento del Fondo di solidarietà si precisa che la sospensione è concessa a beneficiari in possesso, alla data di presentazione della domanda, dei seguenti requisiti: - titolo di proprietà sull'immobile (localizzato sul territorio nazionale) oggetto del contratto di mutuo che deve costituire l'abitazione principale del beneficiario; - titolarità di un mutuo di importo erogato non superiore a € 250 mila in ammortamento da almeno un anno; - indicatore ISEE del nucleo familiare non superiore a LUGLIO 2013 39 ECO FRIENDLY il Geometra veronese AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ECO FRIENDLY € 30.000. Tutti e tre i requisiti devono sussistere alla data di presentazione della domanda. In caso di mutuo cointestato è sufficiente che i tre requisiti sussistano in capo anche soltanto a uno dei mutuatari. In tal caso la sospensione verrà accordata per l'importo dell'intera rata, fermo restando che alla richiesta di ammissione al benefìcio dovranno dare il proprio consenso anche gli altri mutuatari. L'immobile non deve rientrare nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel D.M. lavori pubblici 2 agosto 1969 e deve costituire l'abitazione principale del beneficiario alla data di presentazione della domanda, Sono ricomprese nell'ambito di applicazione della misura anche le seguenti tipologie di mutui: - i mutui che sono stati oggetto di operazioni di emissione di obbligazioni bancarie garantite e di cartolarizzazione ai sensi della legge 130 del 30 aprile 1999; - i mutui erogati per "portabilità" tramite surroga ai sensi del D.L. 7/2007 convertito dalla legge 40/2007, che costituiscono mutui di nuova erogazione alla data di perfezionamento dell'operazione di surroga. In tale ipotesi sono ammissibili i mutui surrogati che al momento della surroga siano d'importo non superiore a € 250.000, sempre che l'evento che ha determinato la temporanea impossibilità di provvedere al pagamento si sia verificato successivamente alla data di surrogazione del mutuo; - i mutui oggetto di rinegoziazioni concordate con la banca. La sospensione del pagamento delle rate può essere richiesta per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo di diciotto mesi nel corso dell'esecuzione del contratto. Nel periodo di sospensione sono ricomprese anche le eventuali rate scadute e non pagate. La sospensione, che non determina l'applicazione di interessi di mora per il periodo di sospensione stesso, si attiverà, di norma, entro 30 giorni lavorativi dalla data della comunicazione. Una volta che il beneficiario, anche prima della scadenza del periodo indicato nella domanda, abbia ripreso il pagamento delle rate, la banca comunica al Gestore, entro 5 giorni, l'ammontare dei costi e degli oneri finanziari sostenuti per la sospensione dell'ammortamento del mutuo, chiedendone il rimborso. Quando è possibile ricorrere al Fondo La sospensione del pagamento della rata di mutuo è subordinata al verificarsi di almeno uno dei seguenti eventi, relativi alla sola persona del mutuatario, intervenuti successivamente 40 LUGLIO 2013 MUTUI PRIMA CASA, RIPARTE IL FONDO DI SOLIDARIETA’ alla stipula del contratto di mutuo e accaduti nei 3 anni antecedenti alla richiesta di ammissione al beneficio: 1. cessazione del rapporto di lavoro subordinato (sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato), a eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di risoluzione per limiti di età con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità, di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, di dimissioni del lavoratore non per giusta causa, con attualità dello stato di disoccupazione; 2. cessazione dei rapporti di lavoro parasubordinato, di cui all'art. 409, n. 3, cod. proc. Civ. con esclusione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di recesso datoriale per giusta causa, di recesso del lavoratore non per giusta causa, con attualità dello stato di disoccupazione; 3. morte o riconoscimento di handicap grave, ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 104 del 5 febbraio 1992, ovvero di invalidità civile non inferiore all'80%. Nei casi di mutuo cointestato, gli eventi possono riferirsi anche a uno solo dei mutuatari. Modalità di partecipazione La domanda deve essere presentata utilizzando la nuova modulistica disponibile sui siti Internet del MEF (www.mef.gov.it) e della Consap (www.consap.it), società del Ministero dell'economia e delle finanze che gestisce il Fondo. Le domande di accesso al beneficio vanno presentate direttamente presso la banca o l'intermediario finanziario che ha erogato il mutuo; questi, verificata la completezza e regolarità formale dell'istanza, la inoltra a Consap S.p.A. che a sua volta verifica i presupposti e rilascia il nulla osta alla sospensione del pagamento delle rate di mutuo. La banca o l'intermediario finanziario, acquisito il "nulla osta" di Consap, comunica all'interessato la sospensione dell'ammortamento del mutuo. Alberto Giordano da “Consulente Immobiliare” RIFERIMENTI NORMATIVI Regolamento recante modifiche al decreto 132 del 21.6.2010, concernente norme di attuazione del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto delia prima casa, ai sensi dell’art. 2, commi 475 e segg. della legge 244 del 24.12.200 - D.M. economia e finanze 37, 22.2.2013 - G.U. 86, 12.4.2013 Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita - Legge 92, 28.6.2012 - G.U. 153, 3.7.2012 Regolamento recante norme di attuazione dei Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa, ai sensi dell’art. 2, comma 475, della legge 244 del 24.12.2007 - D.M. economia e finanze 132, 21.6.2010 - G.U. 192,18.8.2010 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) - Legge 244, 24.12.2007 - s.o. 285, G.U. 300, 28.12.2007 www.sfrfranzoni.it - [email protected] Via dei Mille, 14 - 25086 Rezzato (Brescia) Tel. 030 2591621 (3 linee r.a.) - Fax 030 2791871 n Tubazioni circolari in cemento con e senza piano di posa, armate e non armate. n Collettori prefabbricati a posizione orizzontale e verticale armati con doppia gabbia metallica, progettati secondo la legge Nazionale Strutture in Cemento Armato D.M. 14 Gennaio 2008. 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