Gustavo Fioravanti Fu durante l`invasione savoiarda del Giappone

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Gustavo Fioravanti Fu durante l`invasione savoiarda del Giappone
Gustavo Fioravanti
Fu durante l'invasione savoiarda del
Giappone nel 1621 che l'allora capitano
delle
truppe
di
ripopolamento
dell'esercito di sua Maestà, Gustave de
Fleuravant fervente sostenitore della
monarchia in Francia, si innamorò
perdutamente
della
allora
sol
levantina campionessa di Sumo, Kaka
Soto.
I due, innamoratissimi, non persero
tempo, si sposarono immediatamente
e partirono per la Francia, ma, giunti al
confine francese dopo un viaggio estenuante di alcuni anni, raminghi ed in
cenci, decisero di stabilirsi nella ridente Taurini (Torino).
Nel giro di pochi mesi le cose tra i due sposini cominciarono però a non girare
più per il verso giusto e in una notte di luna storta, la bella Kaka fuggì per le
Antille con un canuto Samurai in pensione, di passaggio a Torino per affari.
Il nostro De Fleuravant piombò allora in uno stato di profonda prostrazione e
dopo aver tentato di tutto, dal riciclaggio delle acque luride all'accattonaggio
simulato passando per ogni sorta di squallido espediente, dopo vari tentativi
di farla finita abortiti miseramente, dopo averle tentate tutte, tutte, ma
proprio tutte, anche le più ignobili, squallide, ma veramente … deprimenti e
meschine … ma proprio … infami e vergognose … vili e spregevoli …
insomma … il peggio che possiate immaginare, anzi, peggio ancora!!!
Capite??!! … ecco … si … proprio a quel punto … De Fleuravant tenta
l'ultima terrificante carta … inizia lo studio della viola …
Vuoi per la sua natura combattiva, vuoi per la grande richiesta di violisti
(anche pessimi), vuoi per una serie di colpi di culo, la scelta si rivela vincente
ed in breve tempo De Fleuravant fonda la ancor oggi famigerata e temuta
“Corporatio Violarum Taurinensis” della quale il nostro Gustavo è oggi unico
discendente.
Personalità di peso, icona del violismo Lombardo-Piemontese, intraprendente
e spregiudicato, con un`autostima spropositata, Fioravanti, fiero delle sue
origini Nippotransalpine è il perno attorno al quale ruota l'attività dei
Bislacchi.
La sua sterminata carica erotica, la sua cavata robusta ma mitigata da un certo
qual temperato lirismo ha da sempre scatenato il plauso unanime di critica e
pubblico tanto da vedersi conferire alcuni importantissimi riconoscimenti tra i
quali citiamo:
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Cesso di platino 1999 per un CD dedicato al famoso manoscritto conservato a
Montecatini Terme “De musicae diureticae” con il predicato “Repellente!”.
Conferimento del titolo onorifico di “Amico del bastardino” dopo un
memorabile concerto nel oratorio di Nerbate sul Membro organizzato dalla
locale società cinofila
Membro onorario della Società Italiana Fiati Di Piombo, richiestissimo per il
collaudo di contatori Geiger dell`ultimissima generazione prodotti dalla
Advanced Nuclear Research di Tuxon Arizona U.S.A
Ma ciò che veramente lo proietta nell'Olimpo dei violisti di ogni epoca è la
sua strabiliante capacitä (con il solo ausilio di un accordatore elettromagnetico
al polonio accelerato e tarato al trilionesimo di protonanoherz) di accordare il
suo strumento in sole 2h 24’12’’, record imbattuto dal ’76.
Signori: ecco un genio!
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