BEI Informazioni 2-2000 (n°105)

Transcript

BEI Informazioni 2-2000 (n°105)
Banca
europea per gli
investimenti
2-2pOQ
Informazioni
2 - 2000 · N. 105 ISSN 0250-3891
Sommario
«Iniziativa Innovazione
2000»
1
Consiglio dei governatori:
le principali priorità della
BEI
L'innovazione e la società
dell'informazione nell'UE:
un raffronto con USA e
Giappone
5
Le operazioni della BEI
su capitali di rischio
nell'UE
La BEI i n t e n d e d a r e un p a r t i c o l a r e
i m p u l s o a i p r o g e t t i che p o s s o n o
p r o m u o v e r e l'innovazione n e l l ' U n i o n e
europea.
v i t à d i ricerca e s v i l u p p o , l ' i n n o v a z i o n e e la c o m p e t i t i v i t à , lo s v i l u p po del capitale umano.
Questo riorientamento delle attività della
Banca fa seguito alla strategia decisa dal
Consiglio europeo in marzo, al vertice di
Lisbona, dove si è sottolineata l'esigenza
di sviluppare in Europa un'economia più
d i n a m i c a e c o m p e t i t i v a , basata sulla
conoscenza.
Per realizzare tali obiettivi, la Banca potrà
contare nei prossimi tre anni su risorse
finanziarie che ammontano a EUR 12-15
miliardi. II Consiglio dei governatori ha
inoltre deciso di portare a EUR 2 miliardi i
f o n d i a d i s p o s i z i o n e della Banca p e r
o p e r a z i o n i su c a p i t a l e d i r i s c h i o a
beneficio delle piccole e medie imprese.
Alla sua Seduta a n n u a l e d i g i u g n o , i l
Consiglio d e i g o v e r n a t o r i della BEI formato dai fVlinistri delle Finanze degli
Stati membri (per l'Italia il Ministro del
Tesoro) - ha a p p r o v a t o l ' « l n i z i a t i v a
Innovazione 2000» della Banca, volta a
s o s t e n e r e g l i i n v e s t i m e n t i che p r o muovono la società dell'informazione, l'atti-
Nella sua dichiarazione ai Governatori, il
Presidente della BEI, Philippe Maystadt,
ha sottolineato che per essere attuato con
successo i l p r o g r a m m a richiederà una
stretta c o l l a b o r a z i o n e con le a u t o r i t à
n a z i o n a l i e locali, con i p a r t n e r della
Banca n e l settore f i n a n z i a r i o e con la
Commissione europea.
• reti di t e c n o l o g i a d e l l ' i n f o r m a -
L'«lniziativa Innovazione 2000»
zione e della
comunicazione:
f i n a n z i a n d o reti m u l t i m e d i a l i e
ι Governatori hanno approvato,
ziando centri di formazione nelle
transeuropee
n e l l ' a m b i t o di questa iniziativa,
tecnologie dell'informazione;
nonché i n f r a s t r u t t u r e fisiche ο
una
serie d i p r i n c i p i o p e r a t i v i
a larga
banda,
virtuali per l'accesso locale a tali
intesi a convogliare i finanziamenti
• ricerca e sviluppo: cofinanziando
reti, in particolare nelle aree meno
d e l l a BEI verso c i n q u e a m b i t i
programmi di ricerca del settore
sviluppate dell'Unione. In questo
d'intervento:
p u b b l i c o e di q u e l l o p r i v a t o ,
settore, la BEI concentrerà i suoi
investimenti
• formazione del capitale umano:
nella
delle
imprese
R&S, i n f r a s t r u t t u r e
di
la d o t a z i o n e d i
ricerca, c e n t r i d i eccellenza e
a t t r e z z a t u r e e m a t e r i a l e infor­
misure che consentano alle PMl
m a t i c o di i s t i t u t i d ' i s t r u z i o n e
di a c c e d e r e ai p r o g r a m m i di
secondaria e superiore e f i n a n ­
ricerca;
finanziando
i n t e r v e n t i su p r o g e t t i basati su
tecnologie innovative quali ASDSL,
xDSL e UMTS;
• diffusione
dell'innovazione:
finanziando servizi di «assistenza
sanitaria in linea» e l'impiego delle
tecnologie
Il capitale di rischio e la riforma del FEI
Una componente essenziale dell'wlniziativa Innovazione 2000» è
l'espansione dell'attività della Banca nel settore del capitale di
rischio, con operazioni a sostegno delle PMI.
I Governatori hanno portato da 1 a 2 miliardi di euro la riserva
costituita per la copertura del rischio legato a tali operazioni. La
riserva, che trae i suoi fondi dai saldi attivi di gestione della BEI,
aveva già una dotazione di 1 miliardo di euro prelevato sui saldi
attivi degli esercizi 1996, 1997 e 1998. Alla dotazione di base va ora
ad aggiungersi lo stanziamento di EUR 500 milioni a valere sul
saldo attivo di gestione del 1999, mentre l'importo restante a
concorrenza dei 2 miliardi sarà prelevato, secondo necessità, dai
risultati degli esercizi 2000-2002.
I Governatori hanno inoltre autorizzato la riforma del Fondo
europeo per gli investimenti, per farne lo strumento del Gruppo
BEI specializzato nelle operazioni su capitali di rischio. A seguito
della riforma, che manterrà la natura tripartita del Fondo (il cui
capitale è detenuto dalla BEI, dalla Commissione europea e da un
certo numero di banche commerciali), la Bl'J diventerà socio di
maggioranza, con una quota superiore al 50%, ed avrà il controllo
della direzione del Fondo.
informatiche
per
avvicinare i cittadini europei agli
e n t i locali e al servizi p u b b l i c i ;
a i u t a n d o le imprese, e in p a r t i colare le PMl, a dotarsi di tecnologie informatiche avanzate;
• s v i l u p p o d e l l e PMl e d e l l ' i m p r e n d i t o r i a l i t à : p o t e n z i a n d o le
operazioni su capitale di rischio per
lo sviluppo delle PMl innovative,
promuovendo i parchi scientifici e
gli
«incubatoi»
d'imprese
e
lanciando nuovi prodotti studiati
su misura per le esigenze delle
microimprese.
Le risorse per operare in questi
nuovi settori d'intervento saranno
f o r n i t e alla BEI nell'ambito di un
p r o g r a m m a m i r a t o di f i n a n z i a menti da 12 a 15 miliardi di euro
per un periodo di tre anni. Più che
puntare a un incremento di volume
dei f i n a n z i a m e n t i , il programma
c o m p o r t e r à un r i o r i e n t a m e n t o
La concentrazione nel FEI di tutte le attività di
capitale di rischio finora svolte nell'ambito del
Gruppo BEI (EUR 1,2 miliardi impegnati) darà un
forte impulso alla capacità finanziaria e operativa del
Fondo e gli consentirà di muoversi in questo mercato
altamente specialistico in modo più efficace e mirato.
Il nuovo genere di rapporto che s'instaurerà fra la BEI
e il FEI potrà servire anche ad uno scambio più
p r o d u t t i v o delle rispettive competenze con
l'introduzione di nuovi strumenti finanziari a sostegno
delle FMI, oltre a moltiplicare l'effetto catalizzatore
degli interventi del Gruppo BEI in seno alla comunità
bancaria e finanziaria europea.
pagina 2 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000
qualitativo
delle
tradizionali
operazioni della BEI verso settori ad
elevato valore a g g i u n t o tecnologico, suscettibili
di p r o d u r r e
effetti di stimolo sull'economia. A
t a l f i n e , la Banca a l l a r g h e r à la
gamma dei suoi strumenti finanziari
e instaurerà r a p p o r t i con nuovi
p a r t n e r e n u o v i c l i e n t i , considerando in particolare l'estensione
delle sue operazioni di finanziamento anche agli investimenti in
beni immateriali. •
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Consiglio dei governatori: le principali priorità della BEI
Il Presidente della
Banca, Philippe
Maystadt, e il
Presidente del
Consiglio dei
governatori, Gordon
Brown, Cancelliere
dello Scacchiere (UK).
alla seduta del
Consiglio dei
governatori della BEI, il
5 giugno a
Lussemburgo.
Consiglio dei governatori: le
principali priorità della BEI
Nella sua dichiarazione ai
Governatori della
BEI, Philippe
Maystadt ha
indicato due
settori d'intervento altamente
prioritari: l'«lniziativa Innovazione
2000» e i finanziamenti nei Paesi
candidati
«Le
conclusioni
di
Lisbona
Una
componente
essenziale
p a r a g o n a t o ad un <cmini piano
dell'cdniziativa Innovazione 2000» è la
Marshall» per i nostri vicini dell'Est.
proposta di rendere disponibile un
Vorrei anche sottolineare che la
ulteriore miliardo di euro sui saldi
metà del suddetto importo, ossia
attivi di gestione della Banca per
EUR 8,5 miliardi, sarà erogato dalla
operazioni di capitale di rischio a
Banca nel p e r i o d o 2000-2003 su
favore delle PMl. La proposta arriva
risorse proprie, mentre il residuo,
al momento giusto, considerato che
pari a EUR 8,7 miliardi per il periodo
la
2000-2007, p r o v i e n e dal n u o v o
Banca
ha già
interamente
i m p e g n a t o , in f o r m a d i r e t t a ο
mandato conferito alla Banca dal
tramite il mandato MET conferito al
Consiglio UE.
FEl,
l ' i m p o r t o o r i g i n a r i o di un
miliardo che i Governatori avevano
N a t u r a l m e n t e , sono ben consa-
approvato nel 1997.
pevole del fatto che fare un buon
uso di questa i n g e n t e massa di
«Un Mini piano Marshall»
risorse costituirà per la Banca una
delle sfide più i m p e g n a t i v e dei
I fondi
che
la
Banca avrà
a
prossimi anni e posso assicurarvi che
disposizione per accordare finanzia-
il
menti nei Paesi dell' Europa centrale
programma
monitoraggio
e orientale in vista dei preparativi
massime priorità.
di
sarà tra
questo
le
nostre
appoggiano senza riserve l'«lnizia-
per l'adesione all'Unione europea
tiva Innovazione 2000» della Banca
a m m o n t a n o complessivamente a
Ecco perché il Comitato direttivo ha
in cinque settori: II capitale umano,
oltre EUR 17 miliardi per i prossimi
appena deciso di a t t u a r e
le PMl e l ' i m p r e n d i t o r i a l i t à , la
anni.
profonda ristrutturazione dei servizi
ricerca e lo sviluppo, le reti basate
una
o p e r a t i v i della Banca. La nuova
sulle tecnologie dell'informazione e
Senza voler esagerare la portata di
struttura accomuna Paesi candidati e
della comunicazione, la diffusione
questo impegno,
prendo atto che
Stati membri, f a c i l i t a n d o l'appli-
dell'innovazione.
t a l u n i osservatori lo hanno già
cazione di prassi e procedure così
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 • pagina 3
La BEI nel 1999
(In milioni di EUR)
1999
Contratti di finanziamento
- nell'Unione europea
- fuori dell'Unione europea
firmati
1998
come il trasferimento di know-how
e accelerando la creazione di legami
fra i Paesi c a n d i d a t i e l'Unione
31 800
27 765
4 035
29 526
25 116
4410
28 355
30 098
seguirà gli stessi criteri di ammis-
178 775
155 333
sibilità applicati n e l l ' Unione; il
20 494
19 306
1 067
1 195
europea. (V. anche pp. 16-19)
La nostra attività nei Paesi candidati
Risorse raccolte
Finanziamenti in essere
Fondi propri
Utile netto
Totale del bilancio
201 104
176 544
nostro scopo è quello di elevare la
quota dei finanziamenti per progetti
di t u t e l a
ambientale
al
25%.
Per g a r a n t i r e agli i n t e r v e n t i
il
massimo effetto, la Banca continuerà
Capitale sottoscritto
(al 31 dicembre)
100 000
62 013
a operare in stretta
collaborazione
Philippe Maystadt su:
Operazioni di finanziamento
«Riguardo alle operazioni nell'Unione europea vorrei
sottolineare l'attività a sostegno delle PMI, attraverso i
prestiti globali in collaborazione con i nostri partner
finanziari (EUR 2,8 miliardi) e con le partecipazioni nei
fondi di capitale di rischio (operazioni per EUR 470
milioni approvate nel 1999). La Banca ha inoltre incrementato il suo sostegno alle reti transeuropee nei settori
dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni (con
finanziamenti per oltre EUR 10 miliardi).
La parte preponderante della nostra attività fuori dell'Unione europea si è
svolta nei Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale e a Cipro. Per i
PECO, la Banca è ormai di gran lunga la principale fonte di
fìnanziamenti internazionali».
Due Governatori della BEI: Didier
Reynders, Belgio (che assume ora la
presidenza del Consiglio dei
governatori), e Laurent Fabius, Francia.
Operazioni di raccolta
«Le emissioni in euro hanno rappresentato il 4 1 % della raccolta
complessiva del 1999 e per metà rientrano nel nostro programma EARN
(Euro Area Rrference Notes). La Banca si propone di fornire strumenti di
prim'ordine a integrazione dei titoli degli emittenti sovrani, un obiettivo
dal quale non siamo lontani. I nostri prestiti in GBP e USD hanno
rappresentato lo scorso anno la metà circa della raccolta complessiva».
con la Commissione e con il suo
nuovo programma ISPA, oltre che
con le istituzioni multilaterali attive
nell'area.
Dopo che il Consiglio europeo di
Helsinki ha deciso di riconoscere alla
Turchia lo status di Paese candidato
Bilancio d'esercizio
«11 risultato lordo dell'esercizio 1999 è stato di EUR 1 187 milioni, con
un rendimento dei fondi propri pari al 5,8%. La flessione del risultato
lordo rispetto al 1998 (EUR 1 345 milioni) è dovuta all'effetto combinato
della diminuzione dei proventi lordi ottenuti dalle attività di tesoreria e
del minor margine netto d'interesse. Le spese generali amministrative
lorde sono aumentate del 12,4% rispetto al 1998, essenzialmente in
conseguenza dell'apporto di EUR 10 milioni all'iniziativa a favore dei
Paesi poveri fortemente indebitati (V. p. 22) e dei contributi straordinari
per la ricostruzione post-terremoto in Turchia e in Grecia, che si
aggiungono alla somma donata al Kosovo (in totale EUR 2,6 milioni)».
pagina 4 • BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
all'adesione, la Banca inserirà anche
la Turchia tra i Paesi ammessi a
beneficiare
del
suo
Sportello
preadesione.
Come per tutti gli altri Paesi candidati, i finanziamenti a titolo dello
Sportello
preadesione
saranno
accordati in base ai nostri abituali
c r i t e r i , specialmente per q u a n t o
riguarda le disposizioni in materia di
garanzia.»
•
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
L'innovazione e la società dell'informazione
L'UE Sta
accorciando le
distanze, ma
resta
molta strada
da percorrere
per raggiungere
USA e
Giappone
L'innovazione e la società
— dell'informazione
// Consiglio europeo di Lisbona, in marzo, tia deciso una serie
d'iniziative per trasformare l'Europa in un'economia
dinamica, basata sulla conoscenza, in grado di competere a
livello internazionale. A che punto è oggi l'Unione europea
in fatto di innovazione, ricerca e sviluppo e società
dell'informazione rispetto a Stati Uniti e Giappone? Due
documenti di studio prodotti dalla Direzione dei Progetti
della BEI illustrano la situazione attuale.
Nell'UE i l settore
privato deve spendere d i p i ù in R&S
L ' i n n o v a z i o n e t e c n o l o g i c a è il
motore della crescita economica e la
maggior parte delle innovazioni
nascono da precise decisioni
e c o n o m i c h e circa le risorse da
s t a n z i a r e per lo s v i l u p p o d e l l a
conoscenza.
Le risorse che l'Europa investe per la
p r o d u z i o n e di conoscenza, e in
particolare per la ricerca e sviluppo
(R&S), sono relativamente scarse
rispetto
ai
suoi
principali
concorrenti internazionali: USA e
I. II r a p p o r t o
R&S/PIL (in %)
nei singoli
Stati m e m b r i
Fonte: OCSE
Giappone. L'Europa spende in R&S
un i m p o r t o pari a l l ' I , 8 % del PIL,
contro il 2,8% degli Stati Uniti e il
2,9% del Giappone, e non sembra
che le distanze si accorcino. Per di
più, il rapporto R&S/PIL nei singoli
Stati membri è estremamente vario
(con differenze dell'ordine di 7 a 1).
(Grafico I)
Esiste inoltre il rischio che si aggravi
il divario tecnologico tra le varie
r e g i o n i d ' E u r o p a a causa del
complesso di elementi che devono
i n t e r a g i r e per d e t e r m i n a r e il
3-
SE
FI DE FR DK UK EU BE AU IR
IT NL ES PT GR
BEI INFOR.MAZIONI 2-2000 I pagina 5
II. N u m e r o di
ricercatori, in %
della forza
l a v o r o complessiva, nel settore
delle imprese
1.0
M e n t r e le risorse d e s t i n a t e alla
ricerca di base e all'attività di ricerca
degli organismi pubblici sono sullo
stesso l i v e l l o d e g l i USA, se si
esamina il settore delle imprese il
divario è marcato.
0.8
0.6
0.
successo di un'attività innovativa
(adeguate infrastrutture di ricerca e
incentivi consistenti per chi svolge
quest'attività). Occorrono misure
politiche compensative che incrementino la capacità di assorbimento
dell'innovazione tecnologica nelle
regioni meno sviluppate.
4- I
02
0.0
UE
USA Giappone
Fonte: OCSE
L ' a t t i v i t à di ricerca e s v i l u p p o
d e l l ' i n d u s t r i a privata europea è
m o l t o i n f e r i o r e a q u e l l a che si
svolge n e g l i Stati U n i t i e in
G i a p p o n e , un d a t o che t r o v a
riscontro nel numero degli addetti:
5 ricercatori su 1 000 dipendenti in
Europa, c o n t r o 7 e 9, rispett i v a m e n t e , negli Stati Uniti e in
G i a p p o n e . Per il passaggio a
u n ' e c o n o m i a basata sulla conoscenza, l'Europa ha d u n q u e una
dotazione di capitale umano inferiore a quella di USA e Giappone.
(Grafico II)
Non si tratta tanto di aumentare i
f o n d i in dotazione agli organismi
p u b b l i c i , q u a n t o p i u t t o s t o di
indurre il settore privato a investire
di più in R&S. Ciò non significa che
in Europa l ' a t t i v i t à di R&S del
settore pubblico non abbia bisogno
di drastici i n t e r v e n t i che ne
m i g l i o r i n o l ' e f f i c i e n z a , specialmente a livello di coordinamento
della spesa pubblica dei singoli Stati
m e m b r i in m a t e r i a di R&S, per
evitare doppioni inutili e per promuovere una maggiore sinergia.
In Europa, l'investimento complessivo del s e t t o r e p r i v a t o in R&S
p r o v i e n e per l'80% circa dalle
grandi imprese e per il 20% dalle
PMl. A c o n f r o n t o , la quota delle
piccole imprese è inferiore negli
Stati Uniti (15%) e in Giappone
(6%). In p r o p o r z i o n e , d u n q u e ,
nell'UE più che altrove l'innovaz i o n e d i p e n d e d a l l e PMl ed è
i m p o r t a n t e che esse conseguano
buoni risultati in questo ambito. Le
PMl h a n n o , r i s p e t t o alle g r a n d i
imprese, un accesso più limitato ai
fondi pubblici, considerato che solo
il 9% della l o r o spesa in R&S è
sovvenzionato dallo Stato rispetto
al 13% d e l l e g r a n d i imprese.
Garantire alle PMl un più facile
accesso ai finanziamenti per la R&S
contribuirebbe quindi a migliorare
significativamente le prestazioni
dell'industria europea in materia di
innovazione.
I dati dimostrano che le aziende
europee sono relativamente meno
propense di quelle statunitensi e
giapponesi a tutelare adeguat a m e n t e le p r o p r i e scoperte
innovative
b r e v e t t a n d o l e . Si
I. La bilancia dei pagamenti
tecnologica (in miliardi di euro)
25
-
20
-
15
-
10
-
5
-
0
—
-5
-10
-15
-
11985
11997
Τ
UE
USA
Giappone
Fonte: OCSE
d e t e r i o r a cosi la bilancia dei
pagamenti legata all'innovazione
t e c n o l o g i c a ( r e d d i t o da licenze,
brevetti, trasmissione di know-how,
ecc.), che invece è di segno positivo
per il Giappone e per gli Stati Uniti.
Per i n v e r t i r e questa t e n d e n z a
n e g a t i v a , occorre spingere gli
inventori europei (università,
imprese, istituti privati di ricerca) a
brevettare più spesso le p r o p r i e
scoperte e o p e r e d e l l ' i n g e g n o .
(Grafico III)
II settore del capitale di rischio è
una fonte sempre più importante di
risorse per finanziare l'innovazione
e trasformare le idee in un successo
commerciale. In Europa, il relativo
m e r c a t o è d e c o l l a t o in r i t a r d o
r i s p e t t o agli Stati U n i t i ed è
d u n q u e m e n o s v i l u p p a t o . Per
questo è t u t t o r a f o r t e m e n t e
s b i l a n c i a t o verso la fase più
avanzata del cosiddetto ciclo del
c a p i t a l e di rischio, m e n t r e i
f i n a n z i a m e n t i per le imprese in
fase di avviamento ο di sviluppo
iniziale rappresentano ancora una
q u o t a esigua del t o t a l e . Ma è
proprio da questa quota che nasce
la m a g g i o r p a r t e d e l l e idee
innovative ed è questa la parte del
mercato che merita un maggior
sostegno. •
Harald Gruber
Direzione dei Progetti
Tel. •l·352 4379 8606
E-mail: [email protected]
pagina 6 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
L'innovazione e la società dell'informazione
Necessità di interventi pubblici per lo
sviluppo della
società dell'informazione nell'UE
La società dell'informazione (SI) si sta
sviluppando rapidamente nell'UE (1),
come
dimostra
ad
esempio
l'esplosione degli utenti di Internet
dal 1995 ad oggi. A quanto pare,
l'Unione europea sta accorciando le
distanze con gli Stati Uniti, anche se
in Europa la SI resta ancora molto
meno sviluppata che negli USA:
l'investimento complessivo dell'UE
nelle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione
(TIC) è
attualmente pari al 5% del PIL, a
fronte del 7,5% degli Stati Uniti e del
7,4% del Giappone.
Va notato inoltre che la diffusione
delle TIC non procede alla stessa
velocità nei singoli Stati membri e
nelle varie regioni, specialmente nella
fase iniziale della penetrazione del
mercato. Prendendo il parametro del
numero di PC per 100 abitanti, nel
1998 esistevano ancora differenze
marcate tra gli Stati membri, con
indici che variavano da 10 a oltre 50;
10 stesso valeva per la diffusione di
Internet, con un numero di host
oscillante da meno di 5 a più di 90. La
penetrazione delle TIC varia anche in
funzione dei gruppi sociali e delle
fasce di r e d d i t o ed è diversa,
all'interno dei singoli Paesi, da un
settore economico all'altro.
11 rischio è che le fasce di popolazione
a basso reddito e le regioni meno
sviluppate dell'Unione non pervengano ad adottare le nuove tecnologie,
con gravi conseguenze per II loro
sviluppo economico futuro, ovvero,
anche adottandole, che abbiano un
ruolo passivo nel processo, mentre a
beneficiare dei vantaggi sarebbero le
persone, le imprese e le istituzioni
delle regioni più ricche, dove la
partecipazione alla società dell'informazione incontra minori ostacoli.
Si calcola che nell'UE le «industrie
della società d e l l ' i n f o r m a z i o n e »
concorrano per il 15% circa alla
crescita del PIL e creino il 25% dei
nuovi posti di lavoro (2). Cosi come
è già avvenuto negli Stati Uniti, è
evidente che anche n e l l ' U n i o n e
europea l'innovazione è in fase di
accelerazione. Nel lungo termine, ne
dovrebbe risultare un incremento di
p r o d u t t i v i t à e di p r o d u z i o n e ,
accompagnate da u n ' o n d a t a di
ristrutturazioni senza precedenti e
dalla nascita di
molte
nuove
imprese. Naturalmente,
l'innovazione è presente in m o l t i
settori oltre che
in q u e l l o delle
t e c n o l o g i e dell'informazione, che
però rappresenta
un fattore import a n t e di questo
processo di produttività e di crescita economica. Tuttavia, l'incidenza
delle nuove tecnologie sui risultati
economici dipende in larga misura
dalla capacità dell'economia di adattarsi
ai mutamenti e alcune delle economie
dell'UE presentano tuttora una certa
rigidità.
L'avvento di Internet ha accelerato la
tendenza storica verso la rapida
espansione del trasferimento di dati
attraverso la rete di t e l e c o m unicazioni. L'evoluzione di Internet è
determinata, a livello mondiale, da
due f a t t o r i i m p o r t a n t i : l'ingente
aumento del numero degli utenti e la
diffusione delle applicazioni Internet
per la trasmissione dei dati. Se ne
può dedurre che lo sviluppo della
società d e l l ' i n f o r m a z i o n e sarà
sempre più legato all'accesso a servizi
ad alta velocità e a prezzi contenuti,
in particolare alle tariffe forfettarie.
// cambiamento radicale
delle telecomunicazioni
La trasmissione d a t i è destinata
ben presto a fare la parte del leone
nelle reti di telecomunicazione,
relegando a un ruolo marginale II
traffico vocale. Secondo certi analisti,
e n t r o il 2005 è probabile che le
telecomunicazioni riguarderanno per
il 90% la trasmissione di dati mentre il
traffico vocale rappresenterà una
quota del 10%. Ciò significherà una
rivoluzione del settore «telecom» in
tutti i suoi aspetti: dall'organizzazione
alle politiche dei prezzi, dalla
c o n f i g u r a z i o n e delle reti alle
strategie d'investimento.
L'espansione di Internet e di altre
f o r m e di trasmissione di dati fa
lievitare la domanda di sistemi ad
alta velocità e a larga banda. La
capacità l i m i t a t a della m a g g i o r
parte delle linee locali delle reti di
telecomunicazione rappresenta un
f o r t e ostacolo allo sviluppo dei
servizi di trasmissione d a t i . Per
rimediare a tale situazione, sono in
corso di realizzazione due importanti iniziative che si propongono,
da un l a t o , di a m m o d e r n a r e le
attuali linee telefoniche convenz i o n a l i e le r e t i via cavo, e
dall'altro, di ammodernare le reti
wireless, in particolare quelle di
telefonia mobile.
(1) Per «Società dell'informazione»
s'intende qui «la società che si sta
creando, nella quale le tecnologie dell'informazione nonché quelle della
memorizzazione e trasmissione dei dati
a basso costo sono alla portata di tutti »
(DG V, CE, 1997).
(2) Commissione europea. Analisi del
settore telecomunicazioni, 1999.
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 7
s v i l u p p a t e d e l l ' U E . In questa
d i r e z i o n e vanno per la m a g g i o r
p a r t e i dieci s e t t o r i p r i o r i t a r i
d ' i n t e r v e n t o d e l l ' i n i z i a t i v a «eEurope»; ad esempio:
•adeguare
l'istruzione
e la
formazione alla rivoluzione delle
TIC, a f f i n c h é le persone siano
consapevoli d e l l e p o s s i b i l i t à
offerte dalle nuove tecnologie e
i m p a r i n o ad usarle. Gli i s t i t u t i
d'istruzione devono soddisfare i
bisogni delle imprese commerciali
e industriali in materia di TIC;
II rischio è che le
fasce di
popolazione a
basso reddito
e le regioni
meno sviluppate
dell'Unione
non pervengano
ad adottare le
nuove
tecnologie
Questi sviluppi e l'ingresso di nuovi
p r o t a g o n i s t i nel mercato danno
impulso agli investimenti nel settore
d e l l e t e l e c o m u n i c a z i o n i . In un
p r i m o t e m p o , si investirà il
necessario per m a n t e n e r e , a m modernare ed espandere le reti,
facendo fronte anche alla domanda di maggior velocità. In f u t u r o ,
gli investimenti punteranno a
finanziare l'espansione dei servizi di
trasmissione dati e l'alta velocità. Lo
s v i l u p p o della società d e l l ' i n f o r m a z i o n e d e t e r m i n a anche la
rapida espansione di nuove imprese
di TIC, in particolare di quelle che
offrono servizi legati a Internet.
// passaggio alla società
dell'informazione: una
priorità assoluta
L'utilizzo delle TIC comporta spesso
la necessità di modificare le prassi di
lavoro, l'organizzazione delle
imprese e lo stile di v i t a . La
percezione dei vantaggi comportati
dall'uso di queste tecnologie sta
cambiando molto rapidamente;
tuttavia una fascia consistente di
consumatori e di piccole imprese
s t e n t a a rendersi c o n t o di t a l i
vantaggi.
Occorrono interventi energici delle
istanze pubbliche per infrangere le
barriere che ostacolano lo sviluppo
delle TIC, in particolare a livello
delle fasce di popolazione a basso
r e d d i t o e nelle r e g i o n i m e n o
• i n d u r r e un maggior numero di
PMl ad a d o t t a r e le t e c n o l o g i e
d e l l ' i n f o r m a z i o n e e d e l l a comunicazione;
•sostenete, in generale, il settore
pubblico affinché adotti rapidamente le TIC e riorganizzi in funzione di esse i suoi metodi di lavoro.
La liberalizzazione del mercato è la
politica più efficace per ottenere lo
sviluppo delle telecomunicazioni e
dei s e t t o r i a f f i n i in Europa,
f a c i l i t a n d o l'espansione della
società dell'informazione; tuttavia
la transizione al regime di concorrenza è tutt'altro che completa. Gli
operatori che finora hanno avuto il
monopolio conserveranno ancora
per m o l t i a n n i una p o s i z i o n e
d o m i n a n t e sul m e r c a t o d e l l e
telecomunicazioni. Occorrono
dunque norme che li inducano a
non abusare del proprio potere e
incoraggino la concorrenza. Man
mano che il mercato diventerà più
competitivo, la regolamentazione
potrà essere allentata.
La l i b e r a l i z z a z i o n e del m e r c a t o
delle telecomunicazioni intervenuta nell'UE dal 1° gennaio 1998
ha c a m b i a t o r a d i c a l m e n t e il
settore tradizionale delle telecomunicazioni, trasformandolo in
un mercato dinamico, capace di
adeguarsi velocemente alle nuove
sfide a livello nazionale e
internazionale. II rapido sviluppo
della concorrenza ha determinato
la discesa dei prezzi, la nascita di
servizi innovativi e una più vasta
scelta. I p r e z z i d e l t r a f f i c o
interurbano, nazionale e internazionale, sono scesi drasticamente,
addirittura del 70% in taluni Stati
membri. Ma sui mercati locali la
concorrenza è rimasta assai limitata
nell'Unione europea e deve essere
rafforzata.
A tal fine,
la
Commissione si p r o p o n e di
u t i l i z z a r e la sua i n f l u e n z a per
stimolare in t u t t a l'Unione europea la d i s a g g r e g a z i o n e dell'accesso alle reti locali.
I nuovi o p e r a t o r i e i f o r n i t o r i di
servizi i n n o v a t i v i / a larga banda
agiranno dapprima nei segmenti
o t t i m a l i del mercato, vale a dire
essenzialmente nelle regioni
maggiormente
sviluppate
e
rivolgendosi alla fascia alta degli
utenti delle telecomunicazioni. La
penetrazione nei segmenti meno
appetibili del mercato avverrà in
s e g u i t o . Ciò significa un chiaro
svantaggio per le piccole imprese,
l ' u t e n z a r e s i d e n z i a l e a basso
reddito e, in generale, le regioni
meno sviluppate. II problema di
garantire uguale facilità di accesso
ai servizi a larga banda deve essere
a f f r o n t a t o (come è avvenuto, ad
esempio, con la recente iniziativa
della Svezia).
L'intervento pubblico nel nuovo
mercato delle TIC deve inquadrarsi
nel contesto di una strategia di
sostegno allo sviluppo d e l l ' i n novazione in genere.
I p u n t i che precedono illustrano
l'effetto significativo che la società
d e l l ' i n f o r m a z i o n e p u ò avere sul
piano economico e sociale. Essa
r a p p r e s e n t a u n ' o p p o r t u n i t à di
miglioramento delle condizioni di
vita, ma può anche costituire una
minaccia al progresso, se l'UE non
riuscirà ad a d o t t a r e t e m p e s t i vamente le nuove tecnologie. •
Juan Alarlo
Direzioni del Progetti
Tel. +352 4379 8629
E-mail: [email protected]
pagina S • BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
i e operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE
Le operazioni della BEI su
capitali di rischio nell'UE
Nell'arco di
tre anni la
BEI è diventata un operatore pubblico di primo
piano nel
mercato
europeo del
capitale di
rischio
È ormai opinione radicata e diffusa
che a creare posti di l a v o r o in
f u t u r o saranno essenzialmente le
piccole e medie imprese di recente
costituzione, o p e r a n t i nei nuovi
settori tecnologici dell'industria e
dei servizi. Da tale constatazione è
nata l'iniziativa della BEI volta a
contribuire allo sviluppo delle PMl
in r a p i d a crescita, che per
espandersi d i p e n d o n o in larga
misura dall'apporto di fondi propri.
Da quando il Consiglio europeo di
Amsterdam
ha
approvato
l'iniziativa, con la sua Risoluzione
su crescita e occupazione adottata
il 16 g i u g n o 1997, la BEI ha
i m p e g n a t o , in f o r m a d i r e t t a e a
t i t o l o dei m a n d a t i c o n f e r i t i al
Fondo europeo per gli investimenti
- istituzione ad essa affiliata - oltre
un miliardo di euro in una gamma
diversificata di fondi di capitale di
rischio, diventando un operatore
pubblico di primo piano su questo
mercato in Europa.
P r e n d e n d o a t t o di t a l i r i s u l t a t i
p o s i t i v i , il C o n s i g l i o e u r o p e o
straordinario di Lisbona, nel marzo
2000, ha i n v i t a t o la Banca ad
tHi
EUR 50 milioni per un fondo paneuropeo
operante nel settore delle biotecnologie
La IÎEI ha concluso con il Merlin European Biosciences Fund un
accordo per un importo di EUR 50 milioni (GBP 33 milioni) volto a
finanziare operazioni su capitali di rischio a favore delle imprese
europee di punta nel settore delle bioscienze.
II Eondo Merlin sarà gestito e godrà della consulenza del gruppo
«Merlin Biosciences», con sede a Cambridge, leader in Europa nel
mercato del capitale di rischio e specializzato negli investimenti in
imprese che operano nelle bioscienze.
La BEI considera il settore delle bioscienze d'importanza strategica per
promuovere la competitività d e l l ' E u r o p a . La nuova industria
biotecnologica si espande in Europa con grande rapidità e può
contribuire in modo significativo alla crescita economica e alla
creazione di occupazione.
La BEI e la Westdeutsche Landesbank (WestLB) sono i principali
investitori nel Fondo, che si propone un obiettivo di raccolta di EUR
250 milioni (GBP 160 milioni). L'attività del Eondo sarà mirata
all'assunzione di partecipazioni di minoranza mediante apporti di
capitale ο quasi capitale in 20-35 imprese non quotate in borsa, ma con
una storia di successo nei settori farmaceutico, sanitario, alimentare,
delle bevande e dei processi chimici.
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 9
espandere le sue o p e r a z i o n i su
capitali di rischio, sottolineando il
ruolo positivo svolto da questo
strumento nel «predisporre il passaggio ad una economia compet i t i v a , d i n a m i c a e basata sulla
conoscenza».
Un mercato in rapida
evoluzione
Il settore del capitale di rischio ha
registrato una crescita rapidissima
negli anni 1998-1999, con punte
record nei v o l u m i della raccolta
(quasi 21 miliardi di euro nel 1998).
II f o r t e sviluppo è legato anche
a l l ' e m e r g e r e in Europa di nuovi
mercati azionari che negli ultimi
anni hanno offerto agli investitori
allettanti condizioni di realizzo e la
p o s s i b i l i t à di r e i n v e s t i r e le
plusvalenze realizzate.
II settore resta tuttavia concentrato
sulle grandi operazioni finanziarie,
in particolare sui «managementbuy-out» (MBO), mentre la quota
degli investimenti in alta tecnol o g i a , benché in progressivo
aumento, resta modesta in Europa
rispetto agli Stati Uniti, essendo pari
a un terzo circa del totale, contro i
due terzi degli USA. Oltre a ciò, i
grandi mercati europei del capitale
di rischio denotano livelli di sviluppo
molto differenziati: in t e r m i n i di
volume, i mercati di Germania, Italia
e
Francia
messi
assieme
r a g g i u n g o n o la metà appena di
quello
del
Regno
Unito.
Quest'ultimo è del resto fortemente
orientate) alle grandi operazioni
finanziarie, essenzialmente MBO, e
investe somme p i u t t o s t o esigue
nelle imprese ad alta tecnologia
( m e n o del 5% del t o t a l e ) . Al
c o n t r a r i o , gli i n v e s t i m e n t i nelle
imprese t e c n o l o g i c h e in fase di
avviamento (start-ups) attraggono
importi ragguardevoli in Germania,
in Scandinavia e in Finlandia.
I mercati r e l a t i v a m e n t e meno
sviluppati, come quelli di Grecia,
Portogallo e Spagna, stanno evidenziando progressi incoraggianti, con
la nascita di nuovi operatori locali.
Un a l t r o aspetto positivo è la
comparsa di un n u m e r o sempre
crescente di f o n d i p a n e u r o p e i ,
o r i e n t a t i p r e v a l e n t e m e n t e ad
investire nelle PMl a c o n t e n u t o
t e c n o l o g i c o e i m p e g n a t i a raggiungere una massa critica che I
ponga allo stesso livello dei grand
f o n d i statunitensi. Questi u l t i m
sono del resto sempre più attivi in
Europa e apportano un contributo
positivo in termini di coinvestimenti
ο di trasferimento di know-how.
II mercato europeo continua tuttavia
ad essere penalizzato dalla penuria
di professionisti degli investimenti
dotati della necessaria esperienza. La
scarsità di operatori in questo ambito
professionale nuovo, a fronte delle
opportunità d'investimento esistenti,
indica che occorre contribuire alla
creazione di g r u p p i e u r o p e i di
qualità o, in alternativa, al trasferimento di know-how tra i gestori
stranieri e i gruppi europei di nuova
costituzione.
La strategia d'intervento
della BEI
La BEI cerca d'inserirsi nel modo più
efficace possibile in questo mercato
in continua evoluzione, operando il
più possibile in quei segmenti nei
q u a l i il suo i n t e r v e n t o p u ò
a p p o r t a r e il massimo v a l o r e
aggiunto. La Banca si propone, con
le sue o p e r a z i o n i , di avere un
effetto catalizzatore, finanziando
fondi che, senza il suo intervento,
non avrebbero potuto decollare con
la stessa rapidità, raggiungendo la
stessa d i m e n s i o n e ο lo stesso
successo. Fedele al suo ruolo, essa
La BEI finanzia una rete a larga banda per
l'interconnessione dei Paesi nordici
L'operatore svedese per le telecomunicazioni e la trasmissione dei dati, Utfors, è in
procinto di creare una rete a larga banda basata sul «Nordic Internet Protocol» e
destinata a fornire servi?! ad alta velocità alle imprese e agli utenti privati.
Nel 2001, la Utfors avrà completato una rete a larga banda di 6 000 km per la telefonia
e la trasmissione di dati, che collegherà 75 delle principali città della Svezia, oltre, tra le
altre, a Oslo, Copenaghen e Helsinki.
L'apporto della BEI al fìnanziamento di questa rete a larga banda avviene attraverso la
sua partecipazione in due fondi nordici di capitale di rischio che hanno investito nella
società. I due fondi in questione sono gestiti dalla Swedish Litorina Capital
Management e dalla CapMan Capital Management, con sede a Helsinki. L'entità degli
investimenti della BEI nei due fondi è, rispettivamente, di EUR 11 milioni e di EUR
S4 milioni.
La Utfors partecipa anche alla costruzione di una rete a larga banda lunga 1 100 km,
lungo la costa settentrionale della Svezia, e ha in programma la connessione della rete
svedese a fibre ottiche con reti analoghe europee e americane.
pagina io • BEI INFORMAZIONI 2-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
ie operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE
cerca di anticipare gli sviluppi del
mercato, intervenendo laddove la
scarsità di fondi propri ostacola la
creazione di un mercato europeo di
c a p i t a l i di rischio efficace ed
o m o g e n e o . Le carenze possono
esistere a livello di dimensione degli
i n v e s t i m e n t i , di area geografica
d ' i n t e r v e n t o ο di s e t t o r e . I
finanziamenti della BEI puntano a
compensare tali carenze. A tal fine
occorrono strumenti allettanti e
innovativi, capaci di sollecitare gli
investimenti privati.
La Banca deve dunque dar prova di
grande flessibilità, poiché il mercato
si evolve c o n t i n u a m e n t e . II commercio elettronico, ad esempio, che
appena t r e anni fa non riceveva
finanziamenti sufficienti, ha visto di
recente un afflusso massiccio
d'investitori. La BEI, che due ο tre
anni fa investiva attivamente nel
settore, ha rapidamente adattato la
sua strategia per tener conto di tale
evoluzione. Per contro, un settore
d'importanza strategica per l'Europa
come q u e l l o delle b i o t e c n o l o g i e
non riesce ancora ad attrarre fondi
sufficienti da parte degli investitori,
che lo considerano troppo rischioso;
p r o p r i o per q u e s t o la BEI ha
i n t e n s i f i c a t o i suoi i n t e r v e n t i in
quest'area (V. riquadro p.9).
La Banca deve d u n q u e dar
prova della massima versatilità e
adattabilità, affinché la sua strategia
d ' i n v e s t i m e n t o possa avere un
effetto trainante e sia conforme al
suo ruolo d'istituzione finanziaria
dell'Unione.
Finanziamenti per oltre
un miliardo di euro a
fine 1999
La t a b e l l a a p a g i n a 12 i l l u s t r a
le operazioni effettuate dalla Banca
e dal FEl, o r g a n i s m o ad essa
affiliato, dall'istituzione dello
«Sportello PMl», a metà 1997. Si
t r a t t a in parte di operazioni che
la Banca ha e f f e t t u a t o in m o d o
d i r e t t o con f o n d i ο i n t e r m e d i a r i
finanziari, ma anche di interventi
i n d i r e t t i a t i t o l o dei m a n d a t i
conferiti al FEl con due tranches di
125 milioni ciascuna per finanziare il
Meccanismo e u r o p e o
tecnologie (MET).
per
le
Dalla fine del 1997 ad oggi, la Banca
ha concluso 30 o p e r a z i o n i su
capitale p r o p r i o ο quasi capitale
per un totale di oltre 600 milioni
di e u r o . A q u e s t o i m p o r t o si
a g g i u n g o n o i 250 m i l i o n i del
Meccanismo e u r o p e o per le
tecnologie (MET), gestito dal FEl.
Un ulteriore importo di 257 milioni
per altre 12 operazioni è già stato
approvato, con i relativi contratti in
corso di firma. A meno di tre anni
d a l l ' a v v i o della sua a t t i v i t à in
q u e s t o s e t t o r e , gli
impegni
complessivi della BEI in fondi propri
ο quasi fondi propri ammontano a
p i ù di 1,1 m i l i a r d i di e u r o , per
operazioni distribuite in t u t t i gli
Stati membri.
Q u e s t ' a t t i v i t à ha r i g u a r d a t o in
massima p a r t e il lancio ο il
c o f i n a n z i a m e n t o di società di
c a p i t a l e di rischio, o p e r a n t i
essenzialmente negli investimenti
in f o n d i propri a beneficio delle
PMl a c o n t e n u t o tecnologico. La
BEI ha cercato di p r o m u o v e r e
principalmente i fondi regionali, in
particolare nel Regno Unito (con
l'operazione HSBC Enterprise Funds
che alimenta 10 fondi regionali) e in
Germania (anche nei nuovi Lander).
Un a l t r o o b i e t t i v o p e r s e g u i t o è
s t a t o q u e l l o di i s t i t u i r e nuove
strutture di capitale di rischio nei
Paesi in cui questo mercato era
m e n o s v i l u p p a t o che nel resto
dell'Unione, ad esempio in Grecia,
Spagna, Portogallo e Irlanda. La
Banca è i n t e r v e n u t a in m o d o
piuttosto massiccio (per un totale di
L P ricnrcp m n h i l i t ; ite
152 milioni) a sostegno del mercato
italiano, assumendo partecipazioni,
nel 1999, in 5 fondi creati da banche
ο da società di capitali di rischio.
In Francia, la BEI ha sostenuto le
i n i z i a t i v e d e l l o Stato v o l t e a
promuovere le PMl innovative. Essa
ha c o n t r i b u i t o in m o d o s i g n i f i c a t i v o anche allo s v i l u p p o del
mercato finlandese, con interventi a
favore di due fondi molto attivi nei
finanziamenti alle PMl che operano
nelle tecnologie dell'informazione
e nelle telecomunicazioni.
Infine, la BEI ha dato il suo apporto
alla creazione di svariati f o n d i
paneuropei e alla costituzione di
nuovi gruppi di gestori di fondi. Essa
ha inoltre messo a disposizione il suo
k n o w - h o w f i n a n z i a r i o per l'istituzione di fondi regionali.
Da parte sua, il FEl ha firmato finora
20 o p e r a z i o n i a t i t o l o del Meccanismo europeo per le tecnologie
(MET), per un totale di 98 milioni di
euro, ai quali vanno ad aggiungersi
35 m i l i o n i per o p e r a z i o n i già
a p p r o v a t e e in attesa di f i r m a .
A p p l i c a n d o gli o r i e n t a m e n t i del
mandato conferito dalla Banca, il FEl
ha indirizzato gli interventi del MET
verso il segmento del mercato del
c a p i t a l e di rischio r i v o l t o alle
imprese ad alta tecnologia in fase di
avviamento. Anche in virtù di questa
buona partenza, il FEl, che gestisce
un mix di risorse proprie e di fondi
p r o v e n i e n t i dal MET e d a l l o
sportello
«MET-Avviamento»
(strumento gestito dal FEl e finanz i a t o con risorse del b i l a n c i o
c o m u n i t a r i o ) , si è a f f e r m a t o in
questo settore come i m p o r t a n t e
dall^.
La BEI condivide con i foner«R»«|MNnno come suoi partner i rischi
legati alle relative operazioni. La copertura del rischio derivante dallo
«Sportello PMI» è assicurata dalla riserva che la Banca costituisce con
i saldi attivi di gestione ottenuti dai suoi tradizionali fìnanziamenti a
lungo termine. Nel 1997, i Governatori hanno approvato
l'assegnazione a tale riserva di un miliardo di euro a copertura del
rischio sugli investimenti realizzati fino al 2000. Di recente essi
hanno autorizzato la Banca a mettere a disposizione un ulteriore
miliardo, da prelevare sui saldi attivi di gestione degli esercizi 19992002; uno stanziamento di 500 milioni di euro è già stato effettuato
sull'esercizio 1999.
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2COO • pagina ii
S P O R T E L L O PMI - operazioni con condivisione del rischio, gestite dalla BEI
(situazione al 31.03.2000)
Denominazione dell'operazione
Importo firmato
(in milioni di euro)
Sede dei
gestori
26
9
15
9
20
25
10
51
11
30
18
I
E
F
L
D
UK
Ρ
D
S
E
UK
F
IRL
IRL
UK
ρ
FIN
D
D
A
I
I
E
E
I
I
FIN
UK
FIN
IRL
IMI Risk Sharing
ICO-Axis Risk Sharing Loan
Sofaris Technological Development
SNCI SME Development
LTFI-SME Venture Capital Fund
ABN AMRO Causeway Mezzanine P.
BPI Venture Capital
Allied Capital Germany Fund
Litorina Development Capital
Cajas/ING Barings Risk Sharing
Midland Enterprise/Innovation Funds
CDC Fonds Capital-Risque
ACT 99 Venture Capital Fund
ICC 98 Venture Capital Fund
The Baring Growth Funds
ES Venture Capital
CapMan Finnmezzanine Fund
DVCG Venture Capital Fund
Innov.-fonds Schlesw-FIolst./Hamb.
Invest Equity Beteiligungs-AG
Area Venture Capital Fund
Euromobiliare Venture Capital Fund
Retevisiòn Venture Capital
Retevisiòn Venture Capital Funds
Mediobanca Venture Capital Fund
Dresdner KB Venture Capital Fund
Eqvitec Technolog)' Mezzanine Fund
The Merlin European Biosciences Fund
CapMan Finnventure V Fund
The ICC Private Equity Fund II
34
15
13
46
2
17
15
7
15
21,8
15
8
20
40
25
17
37,5
17
13
TOTALE (esci. MET gestito dal FEI: 250 M)
601,3
Meccanismo europeo per le tecnologie (gestito dal FEI)
(situazione al 31.03.2000)
Fondo
Importo
partecipazione del MET
(in milioni di euro)
Sede dei
gestori
9,2
5,0
4,7
4,6
9,5
4.5
4,9
3,0
4,6
2,2
4,5
5,0
7,0
2,3
5,5
4,6
2,0
5.5
2,6
1.9
5,2
UK
UK
F
F
UK
UK
D
FIN
F
A
B
UK
I
NL
FIN
F
F
E
D
IRL
UK
Advent Private Equity Fund 2
Amadeus I
Auriga Ventures I
Banexi Ventures 2
Baring European Private Equity Fund L.P.
Elderstreet Capital Partners
Enabling Technology Limited Partnership
Eqvitec Technology Fund I L.P.
Galileo 2
Fiorizonte Technologiefonds Österreich B.V.
IT Partners N.V.
Kennet I Limited Partnership
Kiwi Venture Partners I
NeSBIC CTE Fund B.V.
SFK99 Technology Fund Ky
Sofinnova Capital 3
SPEF Pre IPO European Investment Fund
TEC Plus III
Technostart
Trinitv Venture Fund lA
Vision Capital L.P.
TOTALE
pagina 12 I BEI I N F O R . M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
98,1
investitore istituzionale europeo.
Esso svolge a questo titolo un ruolo
significativo di catalizzatore nella
raccolta dei capitali di avviamento
e con la sua stessa presenza
accelera e amplifica il decollo delle
società di capitali di rischio interessate, che o p e r a n o in s e t t o r i
di p u n t a q u a l i le t e c n o l o g i e
dell'informazione,
le t e l e c o municazioni e le biotecnologie.
Prospettive
In linea con gli obiettivi di Lisbona e
per stare al passo con l'evoluzione
del m e r c a t o , la BEI e il FEl
c o n t i n u e r a n n o a c o n c e n t r a r e la
propria
attività
sui
fondi
specializzati nelle imprese in fase di
avviamento ο di primo sviluppo,
preferibilmente ad alto contenuto
tecnologico, e continueranno a dare
la priorità ai fondi paneuropei e a
quelli regionali.
Inoltre, nel contesto dell'«lniziativa
I n n o v a z i o n e 2000», in f u t u r o si
dovrà cercare di realizzare delle
sinergie tra la ricerca, la diffusione
delle innovazioni e la creazione di
nuove imprese. Si esploreranno a tal
fine le possibilità di collegamenti
p r o d u t t i v i tra università e nuove
imprese,
con
un'attenzione
p a r t i c o l a r e al f i n a n z i a m e n t o di
strutture quali gli «incubatoi» di
nuove realtà i m p r e n d i t o r i a l i e i
«parchi
scientifici».
Questa
evoluzione porterà probabilmente
la Banca e il FEl a finanziare nuovi
gruppi di gestori di fondi.
Sotto il p r o f i l o organizzativo, la
creazione di legami operativi più
stretti fra la BEI e il FEl (con la nascita
di una struttura unificata, specializzata nelle operazioni in capitali
propri ο quasi capitali) consentirà
maggiori sinergie tra i vari strumenti
di finanziamento delle operazioni su
capitali di rischio disponibili a livello
dell'Unione europea, in una prospettiva di crescita e di creazione di
posti di lavoro. •
Marc Schublin
Dipartimento Informazione e
Comunicazione
Tel. +352 4379 3119
E-mail: [email protected]
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa
Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa
e iniziative, volte alla costruzione ο
alla modernizzazione di edifici per
l'istruzione secondaria e superiore
( g e n e r a l e e p r o f e s s i o n a l e ) , ed
interventi più specifici tra i quali
l ' i n t r o d u z i o n e delle t e c n o l o g i e
dell'informazione e della comunic a z i o n e , n o n c h é p r o g r a m m i di
f o r m a z i o n e e di sostegno all'attività di ricerca e sviluppo.
Rapporto fra strutture e
profitto scolastico
.^<
•y.u.
L'Unione europea denota gravi carenze a livello di
manutenzione e restauro degli edifici scolastici e il settore
dell'istruzione ha un urgente bisogno di nuove strutture. Per
una miglior diffusione della società della conoscenza
occorrono maggiori investimenti, che consentano di attrezzare gli edifici scolastici e universitari con computer aggiornati
e di dotarli dell'accesso a Internet. Al contrario, molti Paesi
europei hanno tagliato la spesa pubblica e ridotto quindi le
possibilità di investimento nel proprio sistema d'istruzione.
L'istruzione
è ormai tra i
normali
settori
d'intervento
della BEI,
che sta
cominciando
a operare
anche nei
Paesi
candidati
L ' a t t i v i t à d e l l a BEI nel s e t t o r e
dell'istruzione si è notevolmente
intensificata nell'ambito del mandato che ha fatto seguito al Vertice
dei Capi di Stato e di Governo di
Amsterdam, nel giugno 1997. Dopo
le raccomandazioni formulate dal
Vertice di Colonia, nel giugno 1999,
il mandato della Banca nel settore
è d i v e n t a t o p e r m a n e n t e e si è
esteso anche ai Paesi candidati. II
Consiglio europeo di Lisbona del
m a r z o 2000 ha u l t e r i o r m e n t e
sottolineato questo compito, indicando nell'istruzione e nelle tecnol o g i e d e l l ' i n f o r m a z i o n e e della
comunicazione gli strumenti per
creare una società basata sull'innovazione e sulla conoscenza.
La BEI intende q u i n d i finanziare
una vasta gamma di infrastrutture
I vantaggi dell'istruzione sono ben
noti. Un buon risultato scolastico
apre le porte ad un miglior inserimento nel mondo del lavoro e a
migliori prospettive di reddito nella
vita lavorativa. Inoltre, l'acquisizione
di conoscenza, di c o m p e t e n z e e
abilità non incide soltanto sulla
riuscita nel lavoro, ma anche sul
comportamento sociale, agevolando
ad esempio migliori condizioni di
salute, un minor tasso di criminalità,
una maggior sensibilità per l'ambiente, comportamenti parentali più
responsabili, una maggior partecipazione alla vita politica e della
c o m u n i t à . L'accesso a l l ' a p p r e n dimento lungo tutto l'arco della vita
e l'attiva partecipazione al mercato
del lavoro costituiscono d u n q u e
condizioni importanti perché si crei
un sano tessuto sociale e s'instauri lo
sviluppo economico.
Ma quali sono i fattori che determ i n a n o l'efficacia di un sistema
d ' i s t r u z i o n e e in che misura g l i
investimenti nel settore possono
contribuire a realizzare i benefici
sopra descritti?
II nesso tra livello d'istruzione e
c a p a c i t à di r e d d i t o è r i s a p u t o .
Meno chiari, ma d'importanza cruciale, sono invece i fattori che influenzano il rendimento scolastico.
È d i m o s t r a t o che la q u a l i t à
dell'ambiente scolastico incide sulle
BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 13
II 90% circa
dei progetti
finanziati
dalla BEI nel
settore
dell'istruzione
si trova
nelle zone
assistite
prestazioni degli studenti. Di fatto,
hanno dimostrato l'effetto negala riuscita di allievi e s t u d e n t i è
t i v o e s e r c i t a t o sul r e n d i m e n t o
condizionata dall'investimento in
scolastico da edifici dalla progetrisorse scolastiche (es.:
tazione inadeguata.
spesa pubblica destinata
al s e t t o r e , r a p p o r t o
Classi t r o p p o n u m e r o s e
insegnanti/allievi), dalla E dimostrato che p r e g i u d i c a n o la capacità
qualità
degli edifici
ι niialit^
d e g l i i n s e g n a n t i di i m scolastici e dall'organizpartire un insegnamento di
qualità, mentre a una riduzazione d'insegnamento
^^H ambiente
(es.:
d i m e n s i o n e dei scolastico incide z i o n e d e l l a d i m e n s i o n e
delle classi corrisponde una
g r u p p i , condizioni degli
sulle prestazioni miglior qualità dell'attività
edifici).
degli studenti didattica. Ne consegue che
l'aspetto degli edifici scolaSul p o s s i b i l e i m p a t t o
stici cosi come le condizioni
delle condizioni degli
d ' i n s e g n a m e n t o possono
e d i f i c i sul r e n d i m e n t o
i n f l u i r e sul c o m p o r t a m e n t o di
scolastico sono s t a t e c o m p i u t e
insegnami e allievi e, dunque, sul
delle ricerche. Si possono ottenere
rendimento scolastico.
e f f e t t i positivi essenzialmente in
due modi: incrementando e miglio­
Oltre alla dimensione della classe,
rando le strutture, ad esempio con
anche quella della scuola può avere
laboratori e moderni strumenti
un suo ruolo. Da studi e f f e t t u a t i
didattici quali le tecnologie dell'in­
nel Regno Unito sul rapporto fra
formazione e della comunicazione;
dimensione dell'istituto scolastico e
oppure migliorando l'ambiente
risultati conseguiti agli esami del
scolastico, per r e n d e r l o il p i ù
livello secondario è emerso che la
possibile accogliente e stimolante.
riuscita agli esami migliora con la
maggior dimensione della scuola,
Un migliore ambiente fisico incide
ma con un tasso decrescente. Ne
positivamente sul p r o f i t t o scolaconsegue che è importante riorgastico (misurato in termini di voti) e
nizzare gli istituti scolastici.
sul c o m p o r t a m e n t o dei discenti
(misurato in termini di frequenza e
Per migliorare i risultati scolastici
di esclusione). Per quanto riguarda
occorre p e r t a n t o , da un lato, un
l'organizzazione dell'insegnaapporto di capitale umano, vale a
m e n t o , a classi di d i m e n s i o n i
dire di competenze d i d a t t i c h e e
ridotte nei primi anni della scuola
gestionali, di curricoli adeguati, e
d e l l ' o b b l i g o sembrano corrisponcosi via e, dall'altro, un apporto di
dere risultati di profitto migliori, in
risorse finanziarie. Tenuto conto
p a r t i c o l a r e nel caso di a l l i e v i
anche dell'incalzare delle innovaa p p a r t e n e n t i a m i n o r a n z e ο di
zioni tecnologiche e del crescente
bassa estrazione socioeconomica.
i m p a t t o della società della conoIn Francia, g l i s t u d i e f f e t t u a t i
scenza, la BEI può svolgere un ruolo
importante nel contribuire a soddisfare i crescenti bisogni del sistema educativo.
Istruttoria dei p r o g e t t i
La v a l u t a z i o n e dei p r o g e t t i del
settore educativo viene effettuata
dalla Banca nella p r o s p e t t i v a
d e l l ' i n t e r o sistema, ο c o m u n q u e
d e l l ' i n t e r o Paese i n t e r e s s a t o .
Affinché un progetto possa essere
considerato ammissibile al finanziamento, deve esserne dimostrata la
validità economica. II futuro investim e n t o viene a n a l i z z a t o s o t t o il
pagina 14 1 BEI I N F O R M A Z I O N I
2-2000
profilo delle sue implicazioni per il
funzionamento del sistema educativo nel suo complesso e della sua
r i s p o n d e n z a alle p r i o r i t à e agli
obiettivi definiti a livello nazionale
ο regionale. Essendo l'istruzione un
bene immateriale, l'istruttoria di un
progetto in questo settore è molto
complessa.(1)
Diventa pertanto essenziale definire
un adeguato «itinerario» da seguire
per poter decidere se un progetto è
accettabile sotto il profilo economico e sociale.(2) In taluni Paesi si è
optato di recente per il ricorso al
s e t t o r e p r i v a t o per ovviare alle
difficoltà che i governi incontrano
nel destinare le risorse pubbliche
disponibili a nuovi investimenti
nelle s t r u t t u r e d e l l ' i s t r u z i o n e .
L ' i n t e r v e n t o di p a r t n e r p r i v a t i
consente una ripartizione del rischio
tra più o p e r a t o r i e l'adozione di
soluzioni innovative per l'attività di
costruzione ο restauro degli
immobili scolastici.
Operazioni della BEI nel
settore dell'istruzione
Il totale degli investimenti diretti per
progetti nel settore dell'istruzione
finora finanziati dalla BEI ammonta a
EUR 2,3 m i l i a r d i circa. In questo
settore, i progetti sono di dimensioni
relativamente ridotte rispetto ad altri
interventi infrastrutturali. II 90% circa
di quelli finanziati dal 1997 ad oggi si
t r o v a nelle zone assistite; ne
consegue che l ' i n t e r v e n t o della
Banca incide non solo sull'acquisi­
zione di competenze, ma anche sullo
sviluppo regionale e urbano.
In termini di ripartizione fra i diversi
gradi d'istruzione, va notato che i
due terzi circa dei progetti finan(1) Gli strumenti di vaiutaziorte economica più
utilizzati sono quelli dell'analisi dei costi-benefici
e dell'analisi costi-efficacia. Nel corso dell'istruttoria, la Banca individua i costi e i benefici
legati al progetto e separa quelli che possono
essere oggetto di una valutazione monetaria. I
dati non sempre consentono di calcolare un
tasso di rendimento economico (TRE).
(2) L'istruttoria di un progetto nel settore
educativo deve prendere in esame anche le
varie alternative di finanziamento possibili, tra
le quali: il bilancio pubblico, mutui, leasing
finanziario, leasing operativo, concessione in
appalto ο finanziamenti privati.
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa
z i a t i ha r i g u a r d a t o l ' i s t r u z i o n e
superiore, con interventi a favore di
u n i v e r s i t à , ma anche di i s t i t u t i
s u p e r i o r i d i f o r m a z i o n e professionale, situati tra l'altro in Spagna,
Italia e Grecia.
Di recente, la Banca ha cominciato a
finanziare un numero crescente di
progetti nella scuola elementare e
secondaria, t r a i q u a l i f i g u r a n o
interventi per recuperare il ritardo
nei lavori di manutenzione, modernizzare l'infrastruttura scolastica e
attrezzare gli istituti con i moderni
strumenti tecnologici (TIC). Alcuni
dei p r o g e t t i in q u e s t i o n e si
realizzano grazie a partnerships tra
pubblico e privato che cercano di
sfruttare il k n o w - h o w del settore
privato per innalzare lo standard di
progettazione, adeguatezza e
flessibilità in risposta alle nuove
esigenze sociali e curricolari. Sono in
fase di istruttoria anche progetti per
l ' i s t i t u z i o n e di b i b l i o t e c h e e di
accademie dell'arte.
Va i n o l t r e r i c o r d a t o che in una
società che p u n t a a l l ' a p p r e n dimento lungo tutto l'arco della vita
esiste uno spazio d'intervento anche
a sostegno della f o r m a z i o n e per
i n s e g n a n t i , manager, l a v o r a t o r i
dipendenti e altre categorie,
all'interno e fuori dalle tradizionali
strutture formative. Si può rafforzare il legame fra il settore dell'istruzione e il mercato del lavoro
investendo nella ricerca e sviluppo,
o l t r e che in quelle aree complementari che p r o m u o v o n o l'innovazione, ad esempio le piccole e
medie imprese a contenuto tecnologico, i parchi scientifici e così via.
The Appraisal
of Investments
In Educational
Facilities
In t a l m o d o , l ' i n n a l z a m e n t o dei
livelli d'istruzione può avere un più
vasto effetto moltiplicatore.
Conclusione
La neiv economy ha fatto nascere
nuove aspettative in relazione al
sistema e d u c a t i v o : o c c o r r o n o
p e r t a n t o n u o v i i n v e s t i m e n t i in
s t r u t t u r e e servizi e per l'elabor a z i o n e di n u o v e m e t o d o l o g i e
didattiche. La capacità degli istituti
scolastici e universitari di fornire
un'istruzione di alta qualità resta
fonte di preoccupazione per i pubblici poteri, così come per genitori
e figli.
È importante che si investa nell'infrastruttura del settore educativo,
finanziando
gli
edifici,
le
attrezzature e gli strumenti occorr e n t i per il f u n z i o n a m e n t o e la
g e s t i o n e di scuole, università e
altre realtà educative. Ora che il
suo mandato per il settore è stato
a m p l i a t o , la BEI p u ò dare un
apporto significativo alla creazione
di nuove s t r u t t u r e e d u c a t i v e in
Europa. •
Olivier Debande &
Eugenia Kazamaki Ottersten
Direzione del Progetti
Tel. +352 4379 8562
I fìnanziamenti nel
settore dell'istruzione
in Spagna
La Spagna offre tre buoni
esempi di progetti finanziati
dalla BEI nel settore
dell'istruzione, per un
totale di EUR 314 milioni,
mirati
alla
soluzione
di
problemi
ben
definiti. In un sistema
educativo
decentrato,
le autorità regionali Comunidades Autónomas sono particolarmente consapevoli del ruolo strategico
dell'istruzione per lo sviluppo della rispettiva regione.
Gli investimenti rientrano in
un programma organico
pluriennale, nell'ambito di
una strategia a lungo
termine.
Nella Galizia, una regione in
ritardo di sviluppo nel nordovest della Spagna, sono
circa 160 gli istituti d'istruzione secondaria che beneficiano di fìnanziamenti per
modernizzare le strutture,
ridurre la dimensione delle
classi, accogliere nuovi soggetti e formare gli insegnanti. Gli interventi andranno a
beneficio di circa 250 000
allievi in una fascia di età
compresa fra 10 e 16 anni.
+352 4379 8558
E-mail: [email protected]
[email protected]
Nel v o l u m e i n t i t o l a t o «The Appraisal of
Investments in E d u c a t i o n a l Facilities»,
r e c e n t e m e n t e p u b b l i c a t o dalla BEI e
d a i r O C S E , si analizza in particolare l'impatto
degli i n v e s t i m e n t i in s t r u t t u r e scolastiche sul
profìtto degli allievi n o n c h é il tasso economico
di r e n d i m e n t o degli i n v e s t i m e n t i n e l s e t t o r e
dell'istruzione.
Incidono sulla riuscita scolastica anche molti altri fattori, tra i
q u a l i h a n n o u n r u o l o i m p o r t a n t e l ' a m b i e n t e f a m i l i a r e , le
tradizioni e le aspirazioni.
I fondi destinati all'istruzione superiore miglioreranno le strutture delle
università di Alicante,
Castellón, Elche, Valenzia,
Almeria, Cadice, Granata,
Huelva, Malaga e Siviglia,
nelle regioni di Valencia e
dell'Andalusia. Interventi di
costruzione e ammodernamento, che interessano
politecnici e università,
comprendono aule, biblioteche, edifici amministrativi
e laboratori, oltre all'acquisizione di attrezzature.
Sono state privilegiate le aree
accademiche che formano i
professionisti per l'industria
e che si occupano delle
esigenze dell'industria in
materia di R&S.
BEI INFOR.MAZIONI 2 - 2 0 0 0 • p a g i n a 15
Ml
Europa occidentale
Germania
Austria
Spagna
Portogallo
Europa centrale e
orientale, Paesi baltici
.*•'-'
Paesi partner
Europa centrale
Regno Unito
Irlanda
Scandinavia/Finlandia
Francia
Benelux
CA
Maghreb e Mashrak
Medio Oriente
Balcani
.^χ£Γ^""'^*>
Turchia ' ^
Α > ,-^
Italia
Grecia/Malta/Cipro
Africa, Caraibi e Pacifico/
Sudafrica
America latina e Asia
La BEI adatta le sue strutture
operative ai nuovi compiti \
in quanto istituzione finanziaria dell'Unione, la Banca
adatta periodicamente le sue strutture e le sue modalità
operative per poter rispondere in modo ottimale alle
esigenze dell'economia e alle priorità delle sue politiche di
credito, al servizio degli obiettivi dell'Unione.
La Banca ha p r o c e d u t o ad una
r i o r g a n i z z a z i o n e s t r u t t u r a l e dei
s u o i s e r v i z i per a d e g u a r s i ai
recenti orientamenti tracciati dai
C o n s i g l i e u r o p e i di H e l s i n k i
( d i c e m b r e 1999) e d i L i s b o n a
( m a r z o 2 0 0 0 ) che
mettono
l ' a c c e n t o sui p r e p a r a t i v i per
l ' a l l a r g a m e n t o e sullo s v i l u p p o
della società della conoscenza e
d e l l ' i n n o v a z i o n e come elemento
p r o p u l s o r e d e l l a c r e s c i t a in
Europa. I cambiamenti a p p o r t a t i
r i s u l t a n o nella n u o v a s t r u t t u r a
dei servizi della BEI, regolarmente
a g g i o r n a t a sul s u o s i t o w e b :
www.bei.org
Riorganizzazione dell'attività d i f i n a n z i a m e n t o
Al fine di agevolare l'adesione dei
Paesi c a n d i d a t i a l l ' U n i o n e e di
rispondere, con procedure operat i v e u n i f i c a t e , alle esigenze di
partner e clienti della Banca, che
pagina i6 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
c h i e d o n o p r o d o t t i di f i n a n z i a mento uniformi all'interno e fuori
d e l l ' U n i o n e , i servizi della BEI
responsabili
dell'attività
di
f i n a n z i a m e n t o sono stati raggruppati in un'unica «Direzione dei
F i n a n z i a m e n t i » a r t i c o l a t a in t r e
componenti che poggiano ciascuna
su aree geografiche complementari:
•«Europa
occidentale»
(Paesi
nordici. Regno Unito e Irlanda,
Benelux,
Francia,
Spagna
e
Portogallo);
• «Europa centrale» (Germania,
Austria,
Paesi
candidati
dell'Europa centrale e orientale,
Italia, Grecia, Malta e Cipro);
• «Paesi partner» del Mediterraneo,
Balcani (ricostruzione). Africa,
Caraibi e Pacifico, America latina
e Asia.
Questa
nuova
ripartizione
rispecchia la decisa volontà della
Banca di r e a l i z z a r e una r a p i d a
integrazione dei Paesi candidati
a l l ' a d e s i o n e , con
procedure
BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I
La BEI adatta le sue s t r u t t u r e operative ai n u o v i c o m p i t i
operative u n i f o r m i in materia di
f i n a n z i a m e n t i e di selezione dei
p r o g e t t i . Di f a t t o , l ' o b i e t t i v o
principale che la Banca si propone
nei Paesi c a n d i d a t i è q u e l l o
di f a c i l i t a r e il
recepimento
deW'acquis c o m m u n a u t a i r e , non
solo con le operazioni effettuate
su mandato dell'Unione, ma anche
a t t r a v e r s o il suo « S p o r t e l l o
preadesione», creato a proprio
r i s c h i o e con una d o t a z i o n e
indicativa di 8,5 miliardi di euro
per il periodo 2000-2003. La nuova
s t r u t t u r a d i m o s t r a anche la
crescente
espansione
delle
operazioni
nei
Paesi
terzi,
e f f e t t u a t e con il s o s t e g n o dei
partner industriali ο bancari dei
Paesi europei.
II nuovo assetto o r g a n i z z a t i v o è
inteso anche a facilitare lo scambio
di k n o w - h o w tra gruppi operativi
integrati che assommano funzioni e
responsabilità c o m u n i a t u t t o II
complesso d e l l ' a t t i v i t à di f i n a n ziamento della BEI, come l'introduzione di nuovi prodotti, il finanz i a m e n t o di p r o g e t t i , il m o n i t o raggio dei finanziamenti, e così via.
Un D i p a r t i m e n t o di c o o r d i n a m e n t o , comune ai tre pilastri
della Direzione dei Finanziamenti,
gestisce le f u n z i o n i
comuni
in t e r m i n i di supporto operativo
ai c l i e n t i
della
Banca,
di
c o o r d i n a m e n t o con le a l t r e
D i r e z i o n i , di m o n i t o r a g g i o dei
f i n a n z i a m e n t i , di u t i l i z z o delle
risorse umane e di bilancio.
In c o o p e r a z i o n e con il c o o r d i n a m e n t o d e l l a D i r e z i o n e dei
P r o g e t t i , il n u o v o D i p a r t i m e n t o
di coordinamento della Direzione
d e i F i n a n z i a m e n t i ha a n c h e il
c o m p i t o di assicurare il c o l l e gamento
operativo
con
la
C o m m i s s i o n e e u r o p e a e con le
istituzioni finanziarie
internazionali. Ne deriva un appoggio,
a n c h e a l i v e l l o o p e r a t i v o , alla
volontà della Banca di instaurare
un d i a l o g o a p e r t o con i suoi
partner istituzionali europei e
i n t e r n a z i o n a l i , al f i n e di r a g g i u n g e r e la massima s i n e r g i a
t r a il suo o p e r a t o e l ' a t t i v i t à
dell'Unione e degli altri protagonisti della comunità internazionale.
La Direzione dei Progetti:
un know-how al servizio
dell'istruttoria dei progetti
La D i r e z i o n e dei P r o g e t t i ha il
compito di effettuare l'istruttoria,
sotto il profilo economico, tecnico
e ambientale,
dei
progetti
d ' i n v e s t i m e n t o p r e s e n t a t i alla
Banca per o t t e n e r n e i f i n a n z i a m e n t i . La D i r e z i o n e è f o r t e
di circa 75 t r a i n g e g n e r i ed
economisti, che operano in stretta
c o l l a b o r a z i o n e con i g r u p p i
di esperti della Direzione dei Finanziamenti.
La D i r e z i o n e è s t r u t t u r a t a in
tre Dipartimenti: infrastrutture
(trasporti, reti idriche e fognarie,
trattamento delle acque di scarico);
energia, telecomunicazioni e
t r a t t a m e n t o dei r i f i u t i s o l i d i ;
industria
e servizi.
Quest'
i m p o s t a z i o n e s e t t o r i a l e , che
si i n t e g r a con la s t r u t t u r a
g e o g r a f i c a d e l l a D i r e z i o n e dei
Finanziamenti, consente uno scambio più e f f i c i e n t e di k n o w - h o w
t r a e c o n o m i s t i ed i n g e g n e r i
i n c a r i c a t i , nei r i s p e t t i v i campi
di responsabilità, d e l l ' i s t r u t t o r i a
dei p r o g e t t i , a l l ' i n t e r n o e f u o r i
dell'Unione.
Con le sue d e c i s i o n i di f i n a n z i a m e n t o , la BEI c o n t r i b u i s c e a
trasformare in realtà economiche
concrete le politiche comunitarie.
La Direzione assume dunque anche
c o m p i t i trasversali, gestiti da un
D i p a r t i m e n t o di c o o r d i n a m e n t o
s o t t o p o s t o alla d i r e t t a r e s p o n sabilità del Direttore generale. Tali
c o m p i t i o r i z z o n t a l i investono in
m o d o particolare le p o l i t i c h e di
t u t e l a a m b i e n t a l e e di sviluppo
regionale nonché aspetti metodol o g i c i . II D i p a r t i m e n t o assicura
anche il c o o r d i n a m e n t o d e l l e
attività della Banca con quelle della
Commissione e delle a u t o r i t à
nazionali per la messa in atto delle
politiche comunitarie.
La n u o v a s t r u t t u r a p o n e in
particolare rilievo l'istruttoria dei
progetti sotto il profilo della tutela
a m b i e n t a l e . Un c o o r d i n a t o r e
a m b i e n t a l e , che risponde d i r e t tamente al Direttore generale, ha il
c o m p i t o di d e f i n i r e i p r i n c i p i
strategici, i criteri e i m e t o d i da
seguire e deve assicurarsi che essi
siano t e n u t i in considerazione da
parte degli ingegneri e degli
economisti
dei
dipartimenti
settoriali in sede di istruttoria dei
progetti. A tal fine, il coordinatore
e il suo assistente hanno, in seno ai
vari dipartimenti, delle persone di
contatto alle quali è demandato il
c o m p i t o di accertarsi che questi
dispongano
degli
strumenti
concettuali e tecnici più avanzati. II
coordinatore provvede inoltre ad
BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 17
informare le strutture di direzione
della Banca sulle questioni relative
all'ambiente.
II p a t r i m o n i o di competenze che
si concentra nella Direzione dei
Progetti consente alla BEI di fornire
il massimo sostegno ai promotori
dei p r o g e t t i a l i v e l l o di d e f i n i zione, attuazione e monitoraggio
degli i n v e s t i m e n t i , specialmente
nelle regioni meno sviluppate
dell'Unione e nei Paesi candidati.
Strutture di controllo
rafforzate
A l l a r i f o r m a d e l l e s t r u t t u r e di
finanziamento e di istruttoria dei
p r o g e t t i si affianca u n ' o r g a n i z zazione dei c o n t r o l l i interni che
tiene conto dell'evoluzione delle
migliori prassi in ambito bancario.
II Financial Comptroller indipendente
della
BEI
risponde
d i r e t t a m e n t e al Presidente della
Banca. A s s i s t i t o da s e r v i z i che
h a n n o accesso a t u t t i i f l u s s i
finanziari della BEI, egli provvede
a l l a r e d a z i o n e e c o n v a l i d a del
bilancio d'esercizio, alla t e n u t a
della c o n t a b i l i t à generale della
Banca e dei suoi sviluppi analitici.
Su tali basi, egli analizza i risultati
della
gestione
finanziaria
dell'istituzione a fronte degli
obiettivi
fissati
e
formula
raccomandazioni per ottimizzare
t a l e g e s t i o n e . Egli i n t e r v i e n e
i n o l t r e nel m o n i t o r a g g i o d e l l a
gestione f i n a n z i a r i a e nella
f o r m u l a z i o n e delle politiche
finanziane
della
Banca,
esprimendo pareri motivati sulle
v a r i e o p z i o n i s t r a t e g i c h e in
materia,
ad
esempio,
di
f i n a n z i a m e n t i , rischio di credito,
operazioni di tesoreria, operazioni
di r a c c o l t a , g e s t i o n e
delle
attività/passività e budget.
che si c o m p o n e di t r e p e r s o n e
indipendenti
nominate
dal
Consiglio dei governatori.
L'attività del Financial Comptroller
integra quella d e l l ' A u d i t interno
d e l l a Banca, la cui f u n z i o n e è
la v a l u t a z i o n e
obiettiva
e
i n d i p e n d e n t e dei sistemi e delle
p r o c e d u r e di c o n t r o l l o d e l l ' i s t i t u z i o n e . L'Audit i n t e r n o , che
o p e r a secondo le n o r m e d e l l ' I stituto internazionale dei revisori
interni, risponde direttamente al
Presidente della BEI. •
II Financial Comptroller coordina
la sua a t t i v i t à con q u e l l a d e i
revisori esterni (attualmente Ernst
& Young) al fine di presentare al
Comitato di verifica della Banca il
bilancio d'esercizio redatto e
v e r i f i c a t o secondo i più elevati
s t a n d a r d di t r a s p a r e n z a . Egli è
pertanto
un
interlocutore
essenziale del Comitato di verifica.
Nomine
I tre «pilastri» della Direzione
dei Finanziamenti sono posti
s o t t o la responsabilità, r i s p e t t i v a m e n t e , di M i c h e l
Deleau
(«Europa occidentale»), Terence
Brown
(«Europa
centrale»)
e Jean-Louis Biancarelll («Paesi
partner»). Direttori generali.
Jos van Kaam, Direttore, assume
la r e s p o n s a b i l i t à d e l D i p a r t i m e n t o c o m u n e di c o o r d i n a mento, sotto
l'autorità
di
M. Deleau.
specializzato nelle operazioni su
capitale di rischio.
• Andreas Verykios è n o m i n a t o
Direttore delle Risorse umane.
• Emanuel M a r a v i c è n o m i n a t o
Direttore del Dipartimento per i
finanziamenti in Europa centrale
e orientale.
• Per J e d e r f o r s ha a s s u n t o le
funzioni di Vicedirettore per le
operazioni e le infrastrutture nel
Dipartimento Rischi di credito.
• D o m i n i q u e de C r a y e n c o u r è
nominato Direttore dell'Ufficio di
r a p p r e s e n t a n z a d e l l a BEI a
Bruxelles.
• Eberhard Uhlmann è n o m i n a t o
Direttore generale (General
Counsel) degli Affari giuridici.
• Constantin
Christofidis
è
nominato
Direttore
del
Dipartimento Industria e Servizi
alla Direzione dei Progetti.
• Walter Cernoia è n o m i n a t o
Amministratore unico del Fondo
e u r o p e o per g l i i n v e s t i m e n t i
(FEl), organismo del Gruppo BEI
• Patrice
Géraud
dirige
il
Dipartimento di coordinamento
della Direzione dei Progetti con il
titolo di Vicedirettore.
pagina i8 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
La BEI adatta le sue strutture operative ai nuovi compiti
Economista, diplomato all'École Polytechnique, ingegnere civile: carriera nella ricerca,
nell'insegnamento e nella consulenza economica, in particolare presso il ministero
dell'Economia a Parigi; giunge alla BEI nel 1986 come Direttore degli Studi economici
nell'UE; Direttore generale dei Finanziamenti fuori dell'UE (1994), quindi Direttore generale
dei Finanziamenti nell'UE (1995).
Giurista; entra alla BEI nel 1996, dopo l'adesione di Austria, Finlandia e Svezia, come
Direttore del Dipartimento Finanziamenti in Germania e Austria; in precedenza, la sua
carriera si è svolta presso la Creditanstalt austriaca a Londra e a New York, quindi presso la
Deutsche Bank a Hong Kong, Sydney e Manila.
First-class honours degree in Commerce, Master o f Business Studies (Hons); entra alla BEI nel
1978 come loan officer presso la Direzione dei Finanziamenti f u o r i dell'UE; Capo della
Divisione Coordinamento (1983), p o i Capo della Divisione per 1 Paesi terzi del Mediterraneo
(1986). Nel 1990, lancia le operazioni della Banca in Europa centrale e orientale e nel 1992 è
nominato Direttore d i questo Dipartimento; Consigliere di amministrazione della BERS
(1991-1996); nel 1996 è incaricato di creare il Dipartimento indipendente «Rischi di credito».
Economista; dopo una carriera svolta alla Banca mondiale e p o i alla Morgan Guaranty Trust,
entra alla BEI nel 1980 come loan officer; dirige l'Ufficio BEI di Lisbona (1986), p o i diventa
capo della Divisione Organizzazione e M e t o d i (1990); nel 1993 passa al Dipartimento Credito
e Amministrazione dei finanziamenti; nel 1997 è nominato Direttore del Dipartimento
Tecnologia informatica.
Economista, laureato in Scienze politiche; giunge alla BEI nel 1977 dopo una carriera alla
Banca mondiale (1973); loan officer, quindi Capo della Divisione Finanziamenti in Africa
occidentale (1983) e Capo della Divisione Finanziamenti in Francia (1986); Direttore del
Dipartimento per 1 Finanziamenti in Africa (1992), p o i negli ACP (1994) e quindi nei Paesi
terzi del Mediterraneo (1996).
Ingegnere chimico; dopo una carriera nel settore industriale privato in Grecia, entra alla BEI
nel 1983 nel Servizio dei Consiglieri tecnici come esperto dell'industria chimica; Capo di
Divisione nel Dipartimento Industria (1992), in particolare con compiti d i valutazione dei
p r o g e t t i nei settori petrolifero, petrolchimico e farmaceutico.
Constantin
Christofidis
Economista, entra alla BEI nel 1971; la sua carriera si svolge alla Direzione dei Finanziamenti
nell'UE, dapprima come Capo della Divisione per 1 finanziamenti nel Regno Unito (1983),
p o i in Spagna (1993); dal 1° gennaio 2000 Direttore del Dipartimento Coordinamento della
Direzione Finanziamenti nell'UE.
Laurea in matematica e in economia; entra alla BEI nel 1977 come economista per 1 settori
trasporti e telecomunicazioni; Capo della Divisione Infrastrutture alla Direzione degli Studi
nel 1986, quindi Capo della Divisione Politica generale; nel 1995 diventa Capo della
Divisione Coordinamento alla Direzione dei Progetti.
Eberhard
Uhlmann
Giurista; diplomato all'ENA come studente straniero, dopo una carriera nel settore bancario
entra alla BEI nel 1979 dove ha sempre operato alla Direzione delle Finanze, dapprima nel
campo delle operazioni di tesoreria, p o i come Capo della Divisione Pianificazione e controllo
(1983) e infine, dal 1° gennaio 1996, come Direttore del Dipartimento Pianificazione e
regolamento delle operazioni.
Economista, diplomato all'INSEAD (Fontainebleau); dopo una cacherà nel settore privato nei
Regno Unito e in Grecia, entra alla BEI nel 1981 come Capo della Divisione per le operazioni
di finanziamento nel Regno Unito; dal 1996 Direttore dell'Ufficio di Rappresentanza della
Banca a Bruxelles.
Laurea in Economia e Commercio; carriera nel settore bancario a Milano e a Londra; entra
alla BEI nel 1982 come loan officer per l'Africa orientale e l'Oceano Indiano; Capo della
Divisione per 1 finanziamenti in Spagna (1986) e della Divisione per 1 finanziamenti in
Polonia, Ungheria, ex Iugoslavia e Paesi baltici (1992); dal 1996 Direttore del Dipartimento
per 1 finanziamenti in Europa centrale e orientale.
Entra alla BEI nel marzo 2000 dopo aver operato alla Banca mondiale come Direttore dei
programmi per la Corea. Distaccato alla Banca mondiale dalla Skandinaviska Enskilda Banken,
aveva ricopeno presso quest'ultima diversi incarichi: Capo del Gruppo UEM, responsabile
generale dei crediti. Direttore delle relazioni con la clientela e Chief Financial Officer. Prima di
entrare alla SE-Banken era stato Associate presso la McKinsey Ä Company e aveva lavorato per
diversi anni a New York presso una società privata.
Per Jedefors
BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 • pagina 19
II nuovo accordo di
partenariato ACP-UE
Modifiche
significative
e un
ruolo più
importante
per la BEI
Cotonou, 23 giugno 2000. La capitale economica del Benin è stata
prescelta per la firma del nuovo Accordo di partenariato ACP-UE
che darà continuità ai 25 anni consecutivi delle Convenzioni di
Lomé. La presenza di circa 400 delegati in rappresentanza, in
particolare, di 71 Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), dei
15 stati membri dell'UE, della Commissione europea e della BEI
fianno fatto dell'occasione un evento memorabile. II nuovo Accordo
nasce da laboriosi negoziati avviati ufficialmente nel settembre
1998 e conclusisi all'inizio del febbraio 2000.
Il nuovo Accordo di partenariato
ACP-UE si basa s u l l ' e s p e r i e n z a
delle precedenti Convenzioni di
Lomé, che h a n n o d a t o r i s u l t a t i
positivi benché t a l v o l t a i n f e r i o r i
alle aspettative, ma t i e n e conto
anche del m o d e r n o c o n t e s t o
economico e commerciale globale,
dell'evoluzione
demografica,
d e l l a s e n s i b i l i t à ai p r o b l e m i
d e l l ' a m b i e n t e e del crescente
d i v a r i o , in t e r m i n i di crescita
t e n d e n z i a l e , e s i s t e n t e f r a la
maggior parte dei Paesi ACP e il
resto del mondo in via di sviluppo.
Sarà la BEI
a gestire il
nuovo
Meccanismo
d'investimento
Per q u e s t o il n u o v o A c c o r d o è
caratterizzato da un'ottica diversa
in materia di c o o p e r a z i o n e allo
s v i l u p p o : il b a r i c e n t r o resta lo
sviluppo economico, ma si rafforza
la dimensione politica.
pagina 20 • BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
Una strategia d i sviluppo
economico
L'obiettivo centrale del Partenariato è quello di ridurre ed infine
e l i m i n a r e c o m p l e t a m e n t e la
p o v e r t à ; un o b i e t t i v o che f a r à
da c a r d i n e a t u t t e le s t r a t e g i e
intese
a promuovere
uno
sviluppo sostenibile « i n c e n t r a t o
sull'essere u m a n o » . L'Accordo
specifica in m o d o chiaro che gli
S t a t i ACP s a r a n n o s o v r a n i nel
d e c i d e r e il p r o p r i o m o d e l l o
e c o n o m i c o e le s t r a t e g i e per
attuarlo, ma sottolinea la necessità di un a p p r o c c i o i n t e g r a t o
alla f o r m u l a z i o n e di s t r a t e g i e
specifiche, rhe tenga conto degli
aspetti politici, economici, sociali,
culturali e ambientali dello
sviluppo.
La f i l o s o f i a sottesa a l l ' A c c o r d o
c o n t e m p l a una serie di n u o v i
elementi: il ruolo fondamentale da
attribuire al settore privato in una
qualunque strategia di sviluppo,
l'esigenza di un maggior coinvolg i m e n t o d e l l a società civile
e l ' a p p l i c a z i o n e dei p r i n c i p i
dell'economia di mercato.
Concetti quali lo sviluppo del settore
privato, un migliore accesso alle
risorse p r o d u t t i v e e f i n a n z i a r i e ,
l ' a u m e n t o d e l l ' o c c u p a z i o n e , il
rispetto dei diritti della persona, il
soddisfacimento dei bisogni elementari, la promozione dello sviluppo
sociale e la creazione delle condizioni per «un'equa distribuzione dei
f r u t t i della crescita«, sono espressamente citati come componenti
essenziali dell'ottica adottata.
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
// nuovo accordo di partenariato ACP-UE
II sostegno alle r i f o r m e e c o n o miche e i s t i t u z i o n a l i d o v r e b b e
i n o l t r e creare un contesto favorevole agli investimenti del settore
privato e allo sviluppo del mercato
finanziario.
Rafforzare la
dimensione politica
Il nuovo Accordo prevede un netto
r a f f o r z a m e n t o della dimensione
politica, come dimostra il suo lungo
p e r i o d o di v a l i d i t à : 20 a n n i . Le
clausole prevedono ora il dialogo
politico sulla promozione della pace
e la p r e v e n z i o n e dei c o n f l i t t i e
reintroducono elementi essenziali
quali il rispetto dei diritti umani, i
p r i n c i p i d e m o c r a t i c i , lo stato di
diritto e il buon governo, che sono
ora considerati parte i n t e g r a n t e
dello sviluppo sostenibile. Tutti i
p a r t n e r si sono i m p e g n a t i a
rispettare e a promuovere questi
principi e ad assumere iniziative
comuni nei casi di grave corruzione,
anche
qualora
questi
non
riguardino in modo diretto i finanziamenti comunitari.
Si t r a t t a dunque di un approccio
i n t e g r a t o , nel quale lo sviluppo
economico, culturale e sociale viene
considerato lo strumento attraverso
il quale contribuire ad instaurare la
pace e la sicurezza, promuovere un
contesto politico stabile e democratico che a sua volta fornisca il
q u a d r o per la f o r m u l a z i o n e di
strategie di sviluppo.
La cooperazione
finanziaria
Come già è a v v e n u t o per le
p r e c e d e n t i C o n v e n z i o n i , la BEI
assume un r u o l o c r u c i a l e n e l l a
messa
in a t t o
delle
parti
dell'Accordo
relative
alla
cooperazione finanziaria. II Protocollo f i n a n z i a r i o s t i p u l a t o per i
p r i m i c i n q u e a n n i (2001-2005)
prevede complessivamente a i u t i
finanziari f i n o ad un massimo di
EUR 15,2 miliardi, comprendenti gli
i n t e r v e n t i della Banca su risorse
proprie (1) f i n o a concorrenza di
EUR 1,7 m i l i a r d i o l t r e al n u o v o
Meccanismo d ' i n v e s t i m e n t o , con
dotazione di EUR 2,2 miliardi, la cui
gestione è a f f i d a t a alla BEI. Gli
i m p o r t i c i t a t i r a p p r e s e n t a n o un
n o t e v o l e i n c r e m e n t o rispetto ai
fondi stanziati a titolo della quarta
Convenzione di Lomé (2).
Gli strumenti della cooperazione
f i n a n z i a r i a c o p e r t i dal b i l a n c i o
c o m u n i t a r i o sono stati razionalizzati e ridotti a due: una linea per
la concessione di a i u t i n o n
rimborsabili (dotazione di EUR 11,3
miliardi per il periodo 2001-2005)
gestita dalla Commissione europea
(1) Raccolte sui mercati internazionali dei
capitali.
(2) EUR 3,9 miliardi, contro EUR 2,25 miliardi
a titolo del primo Protocollo finanziario e
EUR 2,658 miliardi a titolo del secondo
Protocollo finanziarlo della quarta
Convenzione di Lomé.
e un n u o v o Meccanismo d ' i n v e stimento volto a fornire capitali di
rischio e mutui al settore privato. II
Meccanismo r a p p r e s e n t a una
n o t e v o l e e v o l u z i o n e r i s p e t t o al
modello precedente di operazioni
su capitali di rischio, non solo per
l'entità della dotazione (EUR 2,2
m i l i a r d i per i p r i m i cinque anni
contro EUR 1 miliardo previsto dal
secondo Protocollo finanziario della
quarta Convenzione di Lomé), ma
anche sotto il profilo degli obiettivi
e delle modalità operative.
I beneficiari del nuovo Meccanismo
d'investimento saranno le imprese
del settore privato e quelle pubbliche gestite secondo criteri
commercialmente validi. Le operazioni
saranno
effettuate a
condizioni di mercato e strutturate
in modo tale da evitare di soppiantare fonti private di finanziamento
e, al tempo stesso, da innescare un
effetto catalizzatore incentivando
la mobilitazione di risorse locali a
l u n g o t e r m i n e e l ' a f f l u s s o di
investimenti e finanziamenti privati
dall'estero.
La BEI farà
interventi fino
a EUR 3,9
miliardi nei
primi cinque
anni
II Meccanismo verrà gestito come
un fondo rotativo, nel quale riconf l u i r a n n o i proventi delle operazioni. In altre parole, dopo un certo
periodo di t e m p o non dovrebbe
più essere necessario ricostituire la
dotazione ricorrendo alle risorse
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2OO0 I pagina 2i
del bilancio comunitario. Nel lungo
termine, il Meccanismo dovrebbe
p e r t a n t o riuscire ad a u t o f i n a n ziarsl.
A t t u a l m e n t e gli Stati membri, la
C o m m i s s i o n e e u r o p e a e la BEI
stanno definendo l'assetto gestionale ed operativo del Meccanismo.
Benché molti aspetti siano ancora in
fase di s t u d i o , le m o d a l i t à di
gestione terranno conto dell'esigenza di soddisfare adeguatamente
i bisogni del s e t t o r e p r i v a t o .
L'iniziativa a favore dei Paesi poveri fortemente
indebitati (HIPC*)
La BEI ha stanziato di recente un contributo, che fa seguito a quello
approvato nel 1998, da destinare all'abbuono del debito dei Paesi
poveri fortemente indebitati, nel quadro della rafforzata iniziativa
HIPC. L'importo complessivo del contributo BEI aiTimonta così a
EUR 70 milioni. I fondi stanziati dalla Banca saranno erogati, sotto
forma di aiuti non rimborsabili, ai Paesi ammessi a beneficiare
dell'iniziativa H I P C che potranno utilizzarli per il rimborso
anticipato di determinati finanziamenti accordati dall'UE. Il
contributo della Banca è d'importo tale da coprire l'abbuono del
debito per la quota relativa ai fìnanziamenti da essa effettuati su
risorse proprie.
L'iniziativa HIPC è stata lanciata, nel settembre 1996, dalla Banca
mondiale e dal FMI per porre rimedio al problema dell'eccessivo
indebitamento che costituiva per molti Paesi poveri un grave
ostacolo allo sviluppo. In base all'iniziativa, per poter beneficiare
dell'abbuono del debito ricevendo i relativi fondi, i Paesi interessati
dovevano soddisfare determinati criteri di
performance.
Nel settembre 1999, i Governatori del FMI e
della Banca mondiale, con in testa molti di
quelli facenti capo agli Stati membri dell'UE,
hanno approvato un meccanismo rafforzato
per l'iniziativa HIPC, al fine di consentire un
abbuono più ampio e più rapido del debito.
Con il meccanismo iniziale, il condono del
debito
avveniva
nel
momento
dell'adempimento, ossia dopo che erano stati
soddisfatti determinati criteri di performance.
Con il meccanismo rafforzato, i donatori, tra
i quali la Banca, potranno anticipare il
condono del servizio del debito ad una data
compresa tra il momento della decisione
(ossia quello in cui i creditori approvano un
p r o g r a m m a dettagliato di
riforme
economiche presentato dal Paese fortemente
indebitato e comprendente anche traguardi
specifici da raggiungere riguardo, in
particolare, alla riduzione della povertà) e il
momento dell'adempimento (ossia quello in
cui tali traguardi risultano effettivamente
raggiunti).
(*) Highly Indebted Poor Countries
pagina i i I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
II Consiglio dei governatori della
Banca ha già approvato l'attività di
finanziamento della BEI su risorse
proprie nel quadro dell'Accordo di
partenariato, nel quale tale attività
risulta ora incorporata. La BEI ha
così confermato una volta di più il
suo costante i m p e g n o a f a v o r e
delle politiche comunitarie di aiuto
e cooperazione allo sviluppo nei
Paesi ACP. Le operazioni su risorse
proprie finanzieranno progetti
d ' i n v e s t i m e n t o r i s p o n d e n t i ai
criteri abitualmente applicati dalla
Banca.•
Mercedes Sendin de Càceres
Dipartimento Informazione e
Comunicazione
Tel. +352 4379 3134
E-mail: [email protected]
BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I
Convergenza r e g i o n a l e : «Aumentare i l volume d e g l i i n t e r v e n t i non sempre m i g l i o r a la s i t u a z i o n e »
^ ^ Convergenza regionale:
«Aumentare il volume degli interventi
non sempre migliora la situazione»
1 ent poli
ì the El
Dedicata
alle politiche
di sviluppo
regionale
l'edizione 2000
della Conferenza
della BEI su
Economia
& Finanza in
gennaio
Non esiste i s t i t u z i o n e che possa
p e r m e t t e r s i di non m e d i t a r e , di
tanto in tanto, sul modo migliore di
conseguire gli obiettivi definiti nella
sua missione. E la BEI non fa eccezione sotto questo aspetto. Di fatto,
il controllo della qualità sotto forma
di riflessione fondata su una base
concettuale è tra le massime priorità
del Presidente.
La ragion d'essere della BEI è specificata nel T r a t t a t o di Roma e ha
trovato nuove conferme nel corso
dei vertici di Maastricht e di Amsterdam. Oliare gli i n g r a n a g g i della
convergenza regionale è e resta il
compito principale della Banca.
Tuttavia, a giudicare dalla situazione dell'Europa nel suo insieme,
cinquant'anni di costose politiche
r e g i o n a l i n o n s e m b r a n o aver
ottenuto
m o l t o di p i ù
del
m a n t e n i m e n t o d e l l o status q u o .
Negli u l t i m i d e c e n n i , i n f a t t i , la
d i s p a r i t à di r e d d i t o t r a r e g i o n i
europee
è rimasta praticamente
invariata in t e r m i n i complessivi.
A p a r e r e di a l c u n i e c o n o m i s t i ,
q u e s t o s a r e b b e nel n o r m a l e
o r d i n e d e l l e cose, per lo m e n o
in un'ottica di capitalismo globale:
i ricchi d i v e n t a n o sempre più
ricchi e i poveri diventano meno
Gli insegnamenti tratti da studi comparativi
In tutti i Paesi vi sono aree che in partenza sembrano simili, ma si sviluppano poi a
ritmi molto diversi. Individuarne i motivi può essere molto complicato. Un modo
di procedere consiste nell'analizzare cosa sia effettivamente successo in un certo
numero di casi sottoposti ad analisi, per cercare di individuare eventuali tratti
comuni. Questo è stato fatto in tre documenti che hanno analizzato casi in regioni
della Cìrecia, dell'Italia e della Spagna. Ogni studio prendeva in esame una regione
che evidenziava buoni risultati (in termini nazionali) e un'altra in ritardo di
sviluppo.
Questi studi hanno dato tre indicazioni di massima. Per prima cosa, che la
struttura industriale è importante. Le grandi fabbriche che s'insediano in una zona
devono utilizzare tecnologie atte a stimolare lo .sviluppo di attività economiche
locali, creando un indotto. II fenomeno ha più probabilità di verificarsi se le risorse
umane disponibili in loco, e in particolare quelle impiegate dalle PMl, hanno le
competenze occorrenti.
In secondo luogo, la qualità delle amministrazioni locali ha un'importanza critica
perché i programmi di sviluppo possano essere adattati il più possibile alle
condizioni del territorio. A questo proposito, può rivelarsi opportuno subotdinare
la concessione di fondi pubblici ad un certo numero di condizioni, ο quanto meno
di precisi orientamenti, per evitare un'errata destinazione dei fondi. E piuttosto
facile, ad esempio, imporre l'assistenza tecnica ed economica ο la formazione degli
amministratori locali.
In terzo luogo, un maggior volume d'investimenti infrastrutturali non comporta
necessariamente una convergenza più rapida; anzi, un'ottica uniforme nel
formulare le politiche di sviluppo regionale si dimostra per lo più inefficace.
p o v e r i , senza p e r o
chiudere il divario.
riuscire a
Pensare che le d i f f e r e n z e di
p r o d u t t i v i t à siano i m m u t a b i l i è
comunque un errore.
Considerate le dinamiche complesse
che presiedono all'evoluzione dello
sviluppo a livello r e g i o n a l e , con
regioni che ce la fanno a mettersi In
pari e altre che restano indietro, si è
r i t e n u t o che fosse g i u n t o il
BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 23
Elaborare politiche efficaci
Come e stato posto in evidenza, i tradizionali «criteri fondamentali» per la
valutazione preventiva dei progetti - ta.sso di rendimento e ammissibilità geografica
- sono necessari ma lungi dall'essere sufficienti a garantire che vi siano effetti
positivi sullo sviluppo regionale. Occorre introdurre una valutazione relativamente
oggettiva, inserita in un quadro più generale che trascenda la tradizionale analisi di
costi-benefici. Come minimo, tale valutazione dovrebbe prendere in esame i
seguenti aspetti:
• 11 progetto s in.serisce in una strategia coerente per promuovere il vantaggio relativo
della regione interessata? Questo tipo di motivazione generale dovrebbe valere
soprattutto per gli investimenti pubblici di vaste dimensioni.
•Il progetto è tale da stimolare localmente la nascita di un indotto? E per aiutare lo
sviluppo dei relativi subfornitori, occorrono politiche di accompagnamento?
• La fase di messa in atto del progetto è ben congegnata, alla luce delle sue
caratteristiche specifiche? Poiché in talune regioni arretrate i ritardi di attuazione
sono endemici, occorre valutare in .sede d'istruttoria l'elenco completo dei .soggetti
interessati, con i relativi rischi per il progetto. Per i progetti che subiscono
eccessivi ritardi ο che superano il budget, il sostegno pubblico può essere
condizionato all'esecuzione di controlli esterni.
• La disponibilità di aiuti pubblici modifica la decisione in merito all'ubicazione del
progetto ο il promotore avrebbe attuato comunque il progetto? Se è così, allora
esistono scarse probabilità che gli aiuti incidano d.avvero sullo sviluppo regionale.
• Ed infine, il progetto presenta attrattive economiche in sé e per sé? Formulare delle
previsioni è difficile, visto che le politiche a d o t t a t e possono modificare
radicalmente il contesto economico locale; tuttavia, una corretta attività di
previsione dovrebbe consentire di cogliere eventuali problemi di coordinamento e i
progetti dovrebbero comunque risultare economicamente validi a fronte di tutte
queste considerazioni.
m o m e n t o di f a r e il p u n t o della
situazione in materia di politiche di
sviluppo regionale. Ed è ciò che è
avvenuto in gennaio n e l l ' a m b i t o
della c o n f e r e n z a a n n u a l e su
Economia & Finanza, organizzata dal
Dipartimento del Chilef Economist.
Occasioni come questa
forniscono al personale
della Banca s p u n t i di
v a l u t a z i o n e
intellettualmente
s t i m o l a n t i , o l t r e ad
arricchire del v a l i d o
c o n t r i b u t o di i m p o r tanti operatori
del
settore l'opera di riflessione che la Banca
conduce al suo interno.
Nel suo discorso di
apertura, il Presidente
della
BEI
Philippe
M a y s t a d t ha posto la
platea di f r o n t e a
interrogativi netti e
precisi: quali carenze di
pagina 24 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
pubblici devono essere integrati in
un insieme adeguato di politiche
d ' i n t e r v e n t o , ma q u a l i sono le
conclusioni da trarre da successi e
insuccessi a livello r e g i o n a l e in
t e r m i n i di misure da adottare ad
integrazione degli investimenti? E
come ultimo quesito, che certamente
non è u l t i m o per i m p o r t a n z a : è
possibile e l a b o r a r e c r i t e r i di
selezione
dei
progetti
che
c o n t r i b u i s c a n o a g a r a n t i r e un
risultato di crescita regionale per un
determinato investimento?
Un'analisi della teoria economica ha
dato il la al dibattito della giornata.
II professor A n g e l de la Fuente
(Instituto de Anàlisis Economica,
Barcellona) ha s p i e g a t o che in
passato era opinione unanime che le
politiche regionali potessero favorire
la crescita e d e t e r m i n a r e la
convergenza
come
effetto
collaterale praticamente automatico.
Si riteneva d u n q u e che crescita
economica e r i d u z i o n e delle
disparità andassero di pari passo. II
recente pensiero e c o n o m i c o ha
t u t t a v i a p o r t a t o diversi a u t o r i a
sostenere che esistono potenti forze
di mercato capaci di portare alla
divergenza tra regioni.
Daniel Moucque, della Direzione
m e r c a t o sono alla base della
Generale «Politica regionale» della
divergenza regionale e quali livelli di
Commissione e u r o p e a , ha poi
disparità si possono considerare
c o n f e r m a t o il persistere, t r a le
accettabili? Egli ha poi osservato che
diverse zone dell'UE, di una disparità
negli ultimi anni il ruolo dei governi
socioeconomica che non accenna a
è c a m b i a t o e che g l i Stati
diminuire. Egli ha sottolineato che i
abbandonano l'intervento diretto in
livelli d e l l o
squilibrio
molti settori, come dimostra
I ricchi
regionale sono attualmente
la privatizzazione di varie
diventano
il doppio di quelli esistenti
attività pubbliche.
II
negli Stati Uniti, osservando
d i b a t t i t o sul t e m a d e l l o
sempre più
però che la s i t u a z i o n e
s v i l u p p o r e g i o n a l e deve
ricchi e i poveri avrebbe p o t u t o essere
dunque dare risposta ad un
quesito: quali sono i casi in
meno poveri, anche p e g g i o r e senza i
cui
è
più
p r o d u t t i v o senza però che SÌ consistenti interventi della
impegnare
la
spesa riesca a colmare ί Τ Τ < ί Γ ' ° " ^ ^ ' ' ' ° ^ ^ ' ^
pubblica con un intervento
della BEI.
d i r e t t o d e l l o Stato e
il divario
quando invece è meglio utilizzare le
Si t r a t t a d u n q u e di u n ' e r r a t a
risorse pubbliche per sostenere gli
impostazione
della
politica
investimenti del settore privato.
comunitaria? II professor Philippe
Martin (Ecole Nationale des Ponts et
Chaussées, Parigi) ha sollevato la
P. Maystadt ha inoltre sottolineato
questione f o n d a m e n t a l e d e l l ' a u che l'investimento pubblico di per sé
spicabilità dell'ingerenza politica.
non basta, in quanto ciò che conta
Secondo la sua tesi, gli aiuti pubblici
non è la q u a n t i t à ma la q u a l i t à .
possono far salire il r e d d i t o pro
Senza d u b b i o , i f i n a n z i a m e n t i
BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I
Convergenza r e g i o n a l e : «Aumentare i l volume d e g l i i n t e r v e n t i non sempre m i g l i o r a la situazione»
(Università Cattolica di Lovanio) ha
In base ai r i s u l t a t i , a livello sia
infine posto una domanda provoregionale che nazionale, vi sono
catoria: perché gli squilibri regionali
o t t i m i motivi per ritenere che la
hanno effetti negativi (o positivi) sul
formazione di capitale fisso da parte
benessere dei cittadini?
del settore p r i v a t o e
Le regioni
il p o t e n z i a m e n t o del
Egli ha osser-vato che
capitale umano (scolarizesistono d i s f u n - z i o n i a
tendono a
zazione) incrementino il
livello di m e r c a t o che
competere
p o t e n z i a l e di s v i l u p p o
possono
portare
a
economico. Per questo
tra loro per
concentrazioni persistenti
sono
indubbiamente
e ne ha analizzato le fonti.
aggiudicarsi il
essenziali
anche
le
La sua tesi è che la drastica
massimo
infrastrutture più strateriduzione
dei
costi
giche. Esistono a quanto
volume di fondi commerciali e di trasporto
pare casi ben documenintervenuta negli ultimi
pubblici,
t a t i della possibilità di
decenni ha c o s t i t u i t o ,
i n t r o d u r r e un n u o v o ...ma non sempre assieme alla insufficiente
c a p i t e nelle aree in r i t a r d o di
equilibrio nella geografia quantità equivale a m o b i l i t à
della
forza
sviluppo, ma probabilmente ad un
economica a t t r a v e r s o
niialità
lavoro,
un
fattore
costo di o p p o r t u n i t à p i u t t o s t o
migliori infrastrutture di
importante nella nascita
elevato. In altre parole, il risultato
telecomunicazione. Ma questo di
di c o n c e n t r a z i o n i e di s q u i l i b r i
netto dell'intervento pubblico può
regionali. Ha poi sottolineato che
essere semplicemente quello di un
certo non vale per gli investimenti
l'efficienza e la q u a l i t à d e l l e
trasferimento di reddito dai ricchi ai
pubblici in senso generale. In effetti
istituzioni
locali
nonché
la
poveri, senza incidenza sulla proè d o c u m e n t a t o che gli interventi
duttività. II bilancio finale può essere
pubblici hanno indotto una ridistrid i s p o n i b i l i t à di i n f r a s t r u t t u r e
una minor prosperità gene-rale, se
buzione a livello regionale piuttosto
tecnologiche, quali le reti locali di
con
questi
trasferimenti
si
che stimolare aumenti di produtf o r n i t o r i specializzati di servizi
s o t t r a g g o n o risorse d a l l e zone
tività.
t e c n o l o g i c i , sono f a t t o r i d e t e r prospere e dinamiche che rapprem i n a n t i per il successo di u n ' i sentano il vero motore della crescita
niziativa. Da questo punto di vista,
In ogni caso, sono di certo molti i
economica di un Paese. Se le cose
ha osservato, potrebbe essere utile
progetti del settore pubblico che
stanno così, ci troveremo inevitache in determinati casi la concesdevono aver prodotto effetti positivi
bilmente a dover scegliere fra uguasullo s v i l u p p o r e g i o n a l e e che
sione di mutui e sovvenzioni fosse
lìanza e crescita economica.
passerebbero i n d e n n i al
subordinata a qualche condizione ο
Pensare
v a g l i o di una rigorosa
quanto meno a precisi orientamenti.
analisi di costi-benefici
La tesi del professor Martin
che le
effettuata a posteriori.
II professor Thisse si è dimostrato
ha
trovato
conferma,
differenze
B e r t r a n d Rossert,
del
critico verso la t e n d e n z a delle
almeno parziale, nello studio
regioni a competere tra loro per
empirico condotto interna- di produttività Dipartimento «Valutazione
delle operazioni» della BEI,
aggiudicarsi il massimo volume di
mente dal Dipartimento del
siano
ha confermato che in effett
fondi pubblici e ha spiegato che per
Chief
Economist.
La
immutabili
è così ma che non t u t t i
sfruttare i propri vantaggi relativi
presentazione si è aperta
non necessariamente le r e g i o n i
con un'osservazione: ben
è comunque progetti producono gli stess
stimoli
di
sviluppo
hanno bisogno dello stesso t i p o
pochi economisti p o t r e b un errore
d e l l ' a t t i v i t à economica a
d'infrastrutture. Spetta dunque ai
bero dissentire sul fatto che
livello regionale. Questo dipende, tra
responsabili delle politiche riflettere
promuovere la crescita economica sia
l'altro, dalle categorie di soggetti
sul tipo d'intervento pubblico che
la chiave della c o n v e r g e n z a . Al
interessati e dal m o d o in cui
può apportare il massimo beneficio
tempo stesso, è difficile immaginare
vengono gestiti i negoziati con tali
all'attività economica di una deterun meccanismo di crescita che non
s o g g e t t i . Da un'analisi di diversi
m i n a t a zona. In altre p a r o l e ,
passi, in un modo ο nell'altro, per un
studi di casi e f f e t t u a t i
dal
aumentare il volume degli interincremento dello «stock» di capitale
D i p a r t i m e n t o «Valutazione delle
v e n t i non sempre m i g l i o r a la
fisso. Ne consegue un interrogativo
operazioni» è emerso inoltre che la
situazione. Le considerazioni teopragmatico: la formazione di capi­
forte presenza del settore pubblico
riche di Thisse sono state una chiara
tale fisso generata dagli interventi
dovuta a motivi amministrativi è
conferma degli insegnamenti tratti
pubblici - costruzione di strade,
fonte di gravi inefficienze, con una
dagli studi comparativi presentati in
scuole, ospedali, porti, aeroporti, ecc.
conseguente riduzione dell'effetto
questo articolo. •
- ha un ruolo essenziale ο sarebbe
p o t e n z i a l e del p r o g e t t o sullo
preferibile utilizzare i fondi pubblici
sviluppo regionale.
per stimolare gli investimenti privati,
Patrick Vanhoudt
ad esempio nelle immobilizzazioni
tecniche?
II
professor
Jacques
Thisse
Dipartimento del Chief Economist
I lettori
interessati
possono reperire
ulteriori
informazioni
negli u l t i m i due
n u m e r i (1 e 2),
v o l u m e 5, della
collana ElB
Papers, nei quali
gli studi di cui
sopra sono
pubblicati
integralmente. I
v o l u m i della
collana ElB Papers
possono essere
richiesti a t i t o l o
g r a t u i t o al
D i p a r t i m e n t o del
Chief Economist
E-mail:
[email protected]
(Fax:
+352 4379 3492)
Tel. +352 4379 3439
E-mail: [email protected]
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 25
Sviluppo regionale - Utilizzare in
modo efficiente le risorse finanziarie
2 000
BREME
Promuovere uno sviluppo regionale
equilibrato finanziando investimenti
validi costituisce la principale attività
della BEI. In alcuni Stati membri, la
politica regionale perseguita dall'UE
e gli interventi proattivi della Banca
hanno aiutato le zone più arretrate a
recuperare il r i t a r d o di sviluppo
economico. In a l t r i , il successo è
meno evidente. E perfino negli Stati
membri che sono riusciti a mettersi in
pari, il divario tra regioni all'interno
dello stesso Paese non si è necessariamente ridotto. Gli interrogativi
cruciali da porre al Forum BEI di
quest'anno saranno dunque: «cosa
ha funzionato» e «cosa è andato
storto» e, ancor più i m p o r t a n t e ,
«quali sono gli insegnamenti da
trarre» ?
Rispondere a questi interrogativi è
importante soprattutto in vista delle
nuove sfide che l'Europa deve
affrontare. È probabile che le nuove
tecnologie e l'emergente società
dell'informazione apportino benefici, prima di t u t t o , alle aree già
c a r a t t e r i z z a t e da uno sviluppo
avanzato. Le regioni più dinamiche
potrebbero dimostrarsi riluttanti ad
accollarsi i pesanti oneri comportati
dal t r a s f e r i m e n t o di risorse alle
regioni in ritardo di sviluppo, poiché
ciò potrebbe compromettere la loro
posizione competitiva sui mercati
internazionali.
Una sfida i m m i n e n t e è quella
dell'allargamento
dell'Unione
all'Europa centrale e orientale, che
porterà la divergenza regionale a
livelli senza precedenti. Sarà allora
pagina 26 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0
L'annuale
Forum
BEI si
terrà a
Brema il
19-20
ottobre
inevitabile chiedersi fino a che punto
le disparita debbano essere tollerate
e in che misura si possa pretendere
che gli Stati membri aiutino i nuovi
arrivati a recuperare il loro ritardo.
Le risorse finanziarie da destinare
alle regioni svantaggiate potrebbero diminuire; a maggior ragione se
ne dovrà fare il miglior uso possibile,
s o t t o f o r m a di sovvenzioni ο
finanziamenti, per promuovere lo
sviluppo regionale.
«Fattori di successo»
Il buon esito delle iniziative volte allo
sviluppo regionale dipende da molti
fattori: oltre alle risorse finanziarie,
incidono sul risultato altri elementi
quali l'efficienza della pubblica
amministrazione,
un'adeguata
pianificazione dello sviluppo, l'auto­
nomia decisionale abbinata alla
capacità, da parte dei decisori, di
assumersi delle responsabilità, la
disponibilità di persone dotate di
spirito imprenditoriale e una forza
lavoro con competenze adeguate.
Infine, occorrono politiche economiche generali che offrano gli incentivi giusti per il cambiamento strut-
turale, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. La materia è
complessa, ma dovrebbe comunque
essere possibile individuare i fattori
più i m p o r t a n t i per riuscire a
realizzare lo sviluppo regionale.
«Insegnamenti da trarre
dall'esperienza»
Nella seconda giornata del Forum si
parlerà in modo più approfondito
dei f a t t o r i che contribuiscono al
successo delle iniziative regionali. Gli
o r a t o r i parleranno della propria
esperienza diretta in ambiti quali lo
sviluppo regionale, la pianificazione
delle politiche regionali e il finanziamento di progetti d'investimento.
La sottosessione 1, intitolata «Insegnamenti da trarre dall'esperienza
in materia di politiche regionali»
sarà dedicata ad un'analisi dei punti
di forza e di debolezza delle regioni
e a discutere d e l l ' e s i g e n z a di
una politica equilibrata di sviluppo,
vale a dire di una pianificazione
organica convenzionale che riguardi le infrastrutture, lo sviluppo delle
risorse umane e gli incentivi per le
PMl.
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Forum BEI 2000 a Brema
«Finanziare lo sviluppo
regionale»
Una p r i m a d o m a n d a a cui dare
risposta in questa sessione è se
l'introduzione dell'euro e l'integrazione dei mercati finanziari che si
sta realizzando a l l ' i n t e r n o della
zona d e l l ' e u r o a b b i a n o reso più
f a c i l e per le PMl e per gli e n t i
r e g i o n a l i e locali l'accesso ai
f i n a n z i a m e n t i , poiché q u e s t o
contribuirebbe in modo sensibile
allo sviluppo regionale.
Un secondo aspetto da discutere è la
possibilità che le attuali ristrettezze
della finanza pubblica negli Stati
m e m b r i , se persistenti, facciano
nascere la d o m a n d a di m o d e l l i
alternativi
di
realizzazione,
f i n a n z i a m e n t o e g e s t i o n e delle
infrastrutture, in particolare il modello della partnership pubblicoprivato. II Forum s'interrogherà sulla
misura in cui tali modelli alternativi
possano applicarsi anche nei Paesi
dell'Europa centrale e orientale. Si
parlerà anche del ruolo delle società
regionali di capitali di rischio.
Günter Grass - ospite
d'onore alla cena di gala
È ormai una tradizione per la BEI
invitare un ospite d'onore che, a
c o n c l u s i o n e d e l l a cena di g a l a ,
p r e s e n t i ai p a r t e c i p a n t i le sue
vedute su un argomento che non
f i g u r a a l l ' o r d i n e del g i o r n o del
Programma
FORUM
19 Ottobre 2000
2 000
15:00: APERTURA DEL FORUM:
Philippe Maystadt, Presidente della BEI
BREMEN
PRIMA SESSIONE : «Politiche di sviluppo regionale - Fattori dl successo»
Moderatore: Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI
Oratori:
Kajo Schommer, Ministro dell'Economia, Sassonia
Charles McCreevy, Ministro delle Finanze, Irlanda
Leczek Baicerowicz, Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze,
Polonia *
Jack McConnall, Membro del Parlamento scozzese, Ministro delle
Finanze, Esecutivo scozzese
Michel Barnier, Commissario UE per la Politica regionale •*
CENA Dl GALA
Indirizzo di saluto: Hartmut Perschau, Sindaco di Brema
Ospite d'onore: Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura
20 Ottobre 2000
r«
•
I n t r o d u z i o n e alla SECONDA SESSIONE : «Esperienze d l p o l i t i c a
regionale e di finanziamento dello sviluppo regionale»
Alfred Steinherr, C/)/ef fconom/si della BEI
SOTTOSESSIONE 1 : «Insegnamenti da trarre dall'esperienza in
materia dl politiche regionali»
Oratori:
Henning Christophersen, Presidente del Consiglio regionale per
I' Oresund, Danimarca *
Brigitte Ederer, Consigliere per le Finanze al Comune di Vienna
P i e r r e M a y e t , P r e s i d e n t e del G r u p p o di c o o r d i n a m e n t o
interministeriale Sofia Antipolis, Francia
Pasquale Pistorio, Amministratore delegato, ST Microelectronics,
Agrate Brianza, Italia *
Ramon Marimon, Sottosegretario al Ministero delle Scienze e della
Tecnologia, Spagna
SOTTOSESSIONE 2 : «Finanziare lo sviluppo regionale»
Forum. Quest'anno, siamo particolarmente onorati di avere con noi
Günter Grass, insignito nel 1999 del
Premio Nobel per la l e t t e r a t u r a .
U n ' a l t r a t r a d i z i o n e è q u e l l a di
chiudere il Forum con un discorso
del G o v e r n a t o r e della BEI per il
Paese ospitante, che q u e s t ' a n n o
sarà Hans Eichel, Ministro Federale
delle Finanze. •
Oratori:
Jacques Guerber, Président-Directeur Général, Dexia Crédit Locai de
France
Ingrid Matthäus-Mayer, Consigliere di amministrazione, Kreditanstalt
für Wiederaufbau, Germania
Rinnooy Kan, Membro del Comitato esecutivo, ING, Paesi Bassi
A r i T o i p p a n e n , Presidente e p a r t n e r della CapMan Partners,
Finlandia, Presidente dell'EVCA (European Private Equity a n d
Venture Capital Association)
CHIUSURA DEL FORUM
• •
Hans Eichel, Ministro delle Finanze e Governatore BEI per la Germania
* non confermato al 75 giugno 2000
_.
^ ^ ^
Per u l t e r i o r i i n f o r m a z i o n i sul F o r u m BEI 2 0 0 0 , r i v o l g e r s i a: D i p a r t i m e n t o I n f o r m a z i o n e e C o m u n i c a z i o n e , Y v o n n e B e r g h o r s t , t e l . : + 3 5 2 4379 3154, E-mail: y . b e r g h o r s t @ b e i . o r g
BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 1 pagina 27
Primo prestito EARN lanciato per via
elettronica
BEI-lnformazioni
è una pubblicazione periodica del
Dipartimento
Informazione e Comunicazione della Banca europea
per gli investimenti; esce in
11 lingue (danese, f i n landese, francese, greco,
inglese, italiano, olandese,
portoghese, spagnolo, svedese e tedesco).
La BEI si è alleata in febbraio con
la C a b o t o , la banca d ' i n v e stimento del Gruppo Intesa, per
lanciare il suo p r i m o prestito
EARN per via elettronica.
L'emissione obbligazionaria, per
EUR 500 milioni, ha scadenza al
15 ottobre 2002 e una cedola del
4,625%. Si t r a t t a del p r i m o
La riproduzione degli scritti
apparsi su BEI-lnformazioni
è consentita; si gradirebbero
però la citazione della fonte
e l'invio del ritaglio dell'articolo pubblicato.
La BEI ha donato in marzo alla
Internet w w w . b e i . o r g
E-mail: [email protected]
Repubblica del Mozambico un
importo di 500 000 euro per gli
Dipartimento Italia
Via Sardegna, 38
I -00187 Roma
Tel. (+39)06 4719-1
Fax (+39) 06 4287 3438
a i u t i d ' u r g e n z a alle v i t t i m e
delle I n o n d a z i o n i che h a n n o
devastato il Paese.
Ufficio di Atene
Ave Kifissias 364, & Delfon 1
GR-152 33 Halandri/Athina
Tel. (+30)1 682 4517-9
Fax (+30) 1 682 4520
I f o n d i sono giunti a destinazione t r a m i t e la Delegazione
Ufficio di Sedino
Lennéstrasse, 17
D - 10785 Berlin
Tel. +49 (0) 30 59 00 479-0
Fax+49 (0)30 59 00 47 99
UE a M a p u t o , che ha p r o v veduto
ad
individuarne
l'impiego più adeguato nella
situazione di emergenza.
Ufficio di Lisboa
Avenida da Uberdade, 144-156, 8°
Ρ - 1250 Lisbona
Tel. (+351) 21 342 89 89
Fax (+351) 21 347 04 87
-:.,!...;[,
,
Ϊ. ,
^
Impaginazione: Laboratorio grafico
BEI, Sabine Tissot
Foto:
Fototeca BEI, CE,
Stone, Perniile So­
rensen, Pantherix
Ltd, Universidad de
Alicante, Bremer
Touristik Zentrale
GmbH, Isopress.
stampato cu carta Arctic Silk
omologata Nordic Swan
IX-AA-99-002.IT-C
d ^
O;^
La BEI è già intervenuta, negli
ultimi anni, con aiuti umanitari
non rimborsabili a sostegno di
Paesi ο aree gravemente colpite
da
c a l a m i t à n a t u r a l i , ad
esempio
in
Honduras
e
Nicaragua nel 1998, in Kosovo,
Turchia e nell'area di Atene in
Grecia nel 1999.
Verso la fine di maggio, la BEI ha
aperto il suo nuovo ufficio di
Berlino. La nuova sede servirà a
sostenere l'espansione delle
o p e r a z i o n i di f i n a n z i a m e n t o
della Banca, in p a r t i c o l a r e a
Berlino e nel nuovi Länder, e a
consolidare ulteriormente i suoi
rapporti con gli investitori e le
banche partner.
significativa della strategia
di raccolta via Internet che la
BEI ha inaugurato nel giugno
1999 con un'offerta di scambio di
titoli interamente realizzata in
rete. •
il Paese. I f i n a n z i a m e n t i ,
a c c o r d a t i nel q u a d r o d e l l a
quarta Convenzione di Lomé,
sono serviti a m o d e r n i z z a r e
le reti elettriche e a stimolare
gli
investimenti
per
lo
s f r u t t a m e n t o i n d u s t r i a l e di
alcune delle risorse naturali del
Mozambico (grafite, alluminio, anacardi, allevamento
di gamberetti, zucchero). •
In Mozambico, la BEI opera già
da tempo ed ha intensificato i
suoi interventi dopo il 1992, al
termine del lungo periodo di
guerra civile che ha funestato
Apertura dell'ufficio della BEI
a Berlino
Ufficio di Madrid
Calle José Ortega y Gasset, 29
E - 28006 Madrid
Tel. (+34)91 431 13 40
Fax (+34) 91 431 13 83
Ufficio di Rappresentanza
a Bruxelles
Rue de la Loi 227
Β - 1040 Bruxelles
Tel. (+32) 2 230 98 90
Fax (+32) 2 230 58 27
II prestito rappresenta una tappa
Dono della BEI al Mozambico
Banca europea per gli
investimenti
100, bd Konrad Adenauer
L - 2950 Luxembourg
Tel. (+352) 4379 - 1
Fax (+352) 43 77 04
Ufficio di Londra
68, Pali Mail
GB-Londra SWIY 5ES
Tel.+44 (0) 20 7343 1200
Fax +44 (0) 20 7930 9929
prestito che la BEI colloca per via
elettronica. In qualità di unica
banca capofila, la Caboto utilizza
il suo sistema RetLots per offrire
l'emissione ai suoi più importanti
clienti istituzionali in Italia e
altrove, attraverso Internet e la
rete Bloomberg.
L'ufficio di Berlino avrà principalmente il compito di mantenere i
contatti con il governo federale e
con i governi dei singoli Länder,
oltre a tenere la Banca informata
sul dibattito attualmente in corso
in Germania in materia di
finanziamenti, ad esempio sulle
nuove tecniche di finanziamento
delle infrastrutture pubbliche.
La BEI ha costantemente aumentato negli anni il volume dei suoi
finanziamenti in Germania, fino a
raggiungere nel 1999, con EUR 5,5
miliardi, un importo che è sei volte
quello del 1990. La Germania si
classifica così al primo posto tra i
Paesi beneficiari degli interventi
BEI
Fattore determinante di questo
forte incremento dell'attività della
Banca in Germania è stata
l'unificazione del Paese. La metà
circa dei 30,7 miliardi di euro
accordati complessivamente alla
Germania negli ultimi dieci anni è
andata infatti ai nuovi Länder.
Berlino ha assorbito buona parte
dei finanziamenti della BEI. Dal
1990 in poi, interventi per un totale
di circa 4 miliardi di euro hanno
permesso la realizzazione di 18
grandi progetti d'infrastruttura, tra
i quali la modernizzazione delle
reti di teleriscaldamento, di
distribuzione idrica e del gas, la
sistemazione della Potsdamer Platz
e interventi di ristrutturazione di
ospedali nella parte orientale di
Berlino. •
// f^inistro tedesco delle Finanze, Hans Eichel (a destra) e Wolfgang
Roth, Vicepresidente della BEI, alla cerimonia di inaugurazione