BEI Informazioni 2-2000 (n°105)
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BEI Informazioni 2-2000 (n°105)
Banca europea per gli investimenti 2-2pOQ Informazioni 2 - 2000 · N. 105 ISSN 0250-3891 Sommario «Iniziativa Innovazione 2000» 1 Consiglio dei governatori: le principali priorità della BEI L'innovazione e la società dell'informazione nell'UE: un raffronto con USA e Giappone 5 Le operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE La BEI i n t e n d e d a r e un p a r t i c o l a r e i m p u l s o a i p r o g e t t i che p o s s o n o p r o m u o v e r e l'innovazione n e l l ' U n i o n e europea. v i t à d i ricerca e s v i l u p p o , l ' i n n o v a z i o n e e la c o m p e t i t i v i t à , lo s v i l u p po del capitale umano. Questo riorientamento delle attività della Banca fa seguito alla strategia decisa dal Consiglio europeo in marzo, al vertice di Lisbona, dove si è sottolineata l'esigenza di sviluppare in Europa un'economia più d i n a m i c a e c o m p e t i t i v a , basata sulla conoscenza. Per realizzare tali obiettivi, la Banca potrà contare nei prossimi tre anni su risorse finanziarie che ammontano a EUR 12-15 miliardi. II Consiglio dei governatori ha inoltre deciso di portare a EUR 2 miliardi i f o n d i a d i s p o s i z i o n e della Banca p e r o p e r a z i o n i su c a p i t a l e d i r i s c h i o a beneficio delle piccole e medie imprese. Alla sua Seduta a n n u a l e d i g i u g n o , i l Consiglio d e i g o v e r n a t o r i della BEI formato dai fVlinistri delle Finanze degli Stati membri (per l'Italia il Ministro del Tesoro) - ha a p p r o v a t o l ' « l n i z i a t i v a Innovazione 2000» della Banca, volta a s o s t e n e r e g l i i n v e s t i m e n t i che p r o muovono la società dell'informazione, l'atti- Nella sua dichiarazione ai Governatori, il Presidente della BEI, Philippe Maystadt, ha sottolineato che per essere attuato con successo i l p r o g r a m m a richiederà una stretta c o l l a b o r a z i o n e con le a u t o r i t à n a z i o n a l i e locali, con i p a r t n e r della Banca n e l settore f i n a n z i a r i o e con la Commissione europea. • reti di t e c n o l o g i a d e l l ' i n f o r m a - L'«lniziativa Innovazione 2000» zione e della comunicazione: f i n a n z i a n d o reti m u l t i m e d i a l i e ι Governatori hanno approvato, ziando centri di formazione nelle transeuropee n e l l ' a m b i t o di questa iniziativa, tecnologie dell'informazione; nonché i n f r a s t r u t t u r e fisiche ο una serie d i p r i n c i p i o p e r a t i v i a larga banda, virtuali per l'accesso locale a tali intesi a convogliare i finanziamenti • ricerca e sviluppo: cofinanziando reti, in particolare nelle aree meno d e l l a BEI verso c i n q u e a m b i t i programmi di ricerca del settore sviluppate dell'Unione. In questo d'intervento: p u b b l i c o e di q u e l l o p r i v a t o , settore, la BEI concentrerà i suoi investimenti • formazione del capitale umano: nella delle imprese R&S, i n f r a s t r u t t u r e di la d o t a z i o n e d i ricerca, c e n t r i d i eccellenza e a t t r e z z a t u r e e m a t e r i a l e infor misure che consentano alle PMl m a t i c o di i s t i t u t i d ' i s t r u z i o n e di a c c e d e r e ai p r o g r a m m i di secondaria e superiore e f i n a n ricerca; finanziando i n t e r v e n t i su p r o g e t t i basati su tecnologie innovative quali ASDSL, xDSL e UMTS; • diffusione dell'innovazione: finanziando servizi di «assistenza sanitaria in linea» e l'impiego delle tecnologie Il capitale di rischio e la riforma del FEI Una componente essenziale dell'wlniziativa Innovazione 2000» è l'espansione dell'attività della Banca nel settore del capitale di rischio, con operazioni a sostegno delle PMI. I Governatori hanno portato da 1 a 2 miliardi di euro la riserva costituita per la copertura del rischio legato a tali operazioni. La riserva, che trae i suoi fondi dai saldi attivi di gestione della BEI, aveva già una dotazione di 1 miliardo di euro prelevato sui saldi attivi degli esercizi 1996, 1997 e 1998. Alla dotazione di base va ora ad aggiungersi lo stanziamento di EUR 500 milioni a valere sul saldo attivo di gestione del 1999, mentre l'importo restante a concorrenza dei 2 miliardi sarà prelevato, secondo necessità, dai risultati degli esercizi 2000-2002. I Governatori hanno inoltre autorizzato la riforma del Fondo europeo per gli investimenti, per farne lo strumento del Gruppo BEI specializzato nelle operazioni su capitali di rischio. A seguito della riforma, che manterrà la natura tripartita del Fondo (il cui capitale è detenuto dalla BEI, dalla Commissione europea e da un certo numero di banche commerciali), la Bl'J diventerà socio di maggioranza, con una quota superiore al 50%, ed avrà il controllo della direzione del Fondo. informatiche per avvicinare i cittadini europei agli e n t i locali e al servizi p u b b l i c i ; a i u t a n d o le imprese, e in p a r t i colare le PMl, a dotarsi di tecnologie informatiche avanzate; • s v i l u p p o d e l l e PMl e d e l l ' i m p r e n d i t o r i a l i t à : p o t e n z i a n d o le operazioni su capitale di rischio per lo sviluppo delle PMl innovative, promuovendo i parchi scientifici e gli «incubatoi» d'imprese e lanciando nuovi prodotti studiati su misura per le esigenze delle microimprese. Le risorse per operare in questi nuovi settori d'intervento saranno f o r n i t e alla BEI nell'ambito di un p r o g r a m m a m i r a t o di f i n a n z i a menti da 12 a 15 miliardi di euro per un periodo di tre anni. Più che puntare a un incremento di volume dei f i n a n z i a m e n t i , il programma c o m p o r t e r à un r i o r i e n t a m e n t o La concentrazione nel FEI di tutte le attività di capitale di rischio finora svolte nell'ambito del Gruppo BEI (EUR 1,2 miliardi impegnati) darà un forte impulso alla capacità finanziaria e operativa del Fondo e gli consentirà di muoversi in questo mercato altamente specialistico in modo più efficace e mirato. Il nuovo genere di rapporto che s'instaurerà fra la BEI e il FEI potrà servire anche ad uno scambio più p r o d u t t i v o delle rispettive competenze con l'introduzione di nuovi strumenti finanziari a sostegno delle FMI, oltre a moltiplicare l'effetto catalizzatore degli interventi del Gruppo BEI in seno alla comunità bancaria e finanziaria europea. pagina 2 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 qualitativo delle tradizionali operazioni della BEI verso settori ad elevato valore a g g i u n t o tecnologico, suscettibili di p r o d u r r e effetti di stimolo sull'economia. A t a l f i n e , la Banca a l l a r g h e r à la gamma dei suoi strumenti finanziari e instaurerà r a p p o r t i con nuovi p a r t n e r e n u o v i c l i e n t i , considerando in particolare l'estensione delle sue operazioni di finanziamento anche agli investimenti in beni immateriali. • BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Consiglio dei governatori: le principali priorità della BEI Il Presidente della Banca, Philippe Maystadt, e il Presidente del Consiglio dei governatori, Gordon Brown, Cancelliere dello Scacchiere (UK). alla seduta del Consiglio dei governatori della BEI, il 5 giugno a Lussemburgo. Consiglio dei governatori: le principali priorità della BEI Nella sua dichiarazione ai Governatori della BEI, Philippe Maystadt ha indicato due settori d'intervento altamente prioritari: l'«lniziativa Innovazione 2000» e i finanziamenti nei Paesi candidati «Le conclusioni di Lisbona Una componente essenziale p a r a g o n a t o ad un <cmini piano dell'cdniziativa Innovazione 2000» è la Marshall» per i nostri vicini dell'Est. proposta di rendere disponibile un Vorrei anche sottolineare che la ulteriore miliardo di euro sui saldi metà del suddetto importo, ossia attivi di gestione della Banca per EUR 8,5 miliardi, sarà erogato dalla operazioni di capitale di rischio a Banca nel p e r i o d o 2000-2003 su favore delle PMl. La proposta arriva risorse proprie, mentre il residuo, al momento giusto, considerato che pari a EUR 8,7 miliardi per il periodo la 2000-2007, p r o v i e n e dal n u o v o Banca ha già interamente i m p e g n a t o , in f o r m a d i r e t t a ο mandato conferito alla Banca dal tramite il mandato MET conferito al Consiglio UE. FEl, l ' i m p o r t o o r i g i n a r i o di un miliardo che i Governatori avevano N a t u r a l m e n t e , sono ben consa- approvato nel 1997. pevole del fatto che fare un buon uso di questa i n g e n t e massa di «Un Mini piano Marshall» risorse costituirà per la Banca una delle sfide più i m p e g n a t i v e dei I fondi che la Banca avrà a prossimi anni e posso assicurarvi che disposizione per accordare finanzia- il menti nei Paesi dell' Europa centrale programma monitoraggio e orientale in vista dei preparativi massime priorità. di sarà tra questo le nostre appoggiano senza riserve l'«lnizia- per l'adesione all'Unione europea tiva Innovazione 2000» della Banca a m m o n t a n o complessivamente a Ecco perché il Comitato direttivo ha in cinque settori: II capitale umano, oltre EUR 17 miliardi per i prossimi appena deciso di a t t u a r e le PMl e l ' i m p r e n d i t o r i a l i t à , la anni. profonda ristrutturazione dei servizi ricerca e lo sviluppo, le reti basate una o p e r a t i v i della Banca. La nuova sulle tecnologie dell'informazione e Senza voler esagerare la portata di struttura accomuna Paesi candidati e della comunicazione, la diffusione questo impegno, prendo atto che Stati membri, f a c i l i t a n d o l'appli- dell'innovazione. t a l u n i osservatori lo hanno già cazione di prassi e procedure così BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 • pagina 3 La BEI nel 1999 (In milioni di EUR) 1999 Contratti di finanziamento - nell'Unione europea - fuori dell'Unione europea firmati 1998 come il trasferimento di know-how e accelerando la creazione di legami fra i Paesi c a n d i d a t i e l'Unione 31 800 27 765 4 035 29 526 25 116 4410 28 355 30 098 seguirà gli stessi criteri di ammis- 178 775 155 333 sibilità applicati n e l l ' Unione; il 20 494 19 306 1 067 1 195 europea. (V. anche pp. 16-19) La nostra attività nei Paesi candidati Risorse raccolte Finanziamenti in essere Fondi propri Utile netto Totale del bilancio 201 104 176 544 nostro scopo è quello di elevare la quota dei finanziamenti per progetti di t u t e l a ambientale al 25%. Per g a r a n t i r e agli i n t e r v e n t i il massimo effetto, la Banca continuerà Capitale sottoscritto (al 31 dicembre) 100 000 62 013 a operare in stretta collaborazione Philippe Maystadt su: Operazioni di finanziamento «Riguardo alle operazioni nell'Unione europea vorrei sottolineare l'attività a sostegno delle PMI, attraverso i prestiti globali in collaborazione con i nostri partner finanziari (EUR 2,8 miliardi) e con le partecipazioni nei fondi di capitale di rischio (operazioni per EUR 470 milioni approvate nel 1999). La Banca ha inoltre incrementato il suo sostegno alle reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni (con finanziamenti per oltre EUR 10 miliardi). La parte preponderante della nostra attività fuori dell'Unione europea si è svolta nei Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale e a Cipro. Per i PECO, la Banca è ormai di gran lunga la principale fonte di fìnanziamenti internazionali». Due Governatori della BEI: Didier Reynders, Belgio (che assume ora la presidenza del Consiglio dei governatori), e Laurent Fabius, Francia. Operazioni di raccolta «Le emissioni in euro hanno rappresentato il 4 1 % della raccolta complessiva del 1999 e per metà rientrano nel nostro programma EARN (Euro Area Rrference Notes). La Banca si propone di fornire strumenti di prim'ordine a integrazione dei titoli degli emittenti sovrani, un obiettivo dal quale non siamo lontani. I nostri prestiti in GBP e USD hanno rappresentato lo scorso anno la metà circa della raccolta complessiva». con la Commissione e con il suo nuovo programma ISPA, oltre che con le istituzioni multilaterali attive nell'area. Dopo che il Consiglio europeo di Helsinki ha deciso di riconoscere alla Turchia lo status di Paese candidato Bilancio d'esercizio «11 risultato lordo dell'esercizio 1999 è stato di EUR 1 187 milioni, con un rendimento dei fondi propri pari al 5,8%. La flessione del risultato lordo rispetto al 1998 (EUR 1 345 milioni) è dovuta all'effetto combinato della diminuzione dei proventi lordi ottenuti dalle attività di tesoreria e del minor margine netto d'interesse. Le spese generali amministrative lorde sono aumentate del 12,4% rispetto al 1998, essenzialmente in conseguenza dell'apporto di EUR 10 milioni all'iniziativa a favore dei Paesi poveri fortemente indebitati (V. p. 22) e dei contributi straordinari per la ricostruzione post-terremoto in Turchia e in Grecia, che si aggiungono alla somma donata al Kosovo (in totale EUR 2,6 milioni)». pagina 4 • BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 all'adesione, la Banca inserirà anche la Turchia tra i Paesi ammessi a beneficiare del suo Sportello preadesione. Come per tutti gli altri Paesi candidati, i finanziamenti a titolo dello Sportello preadesione saranno accordati in base ai nostri abituali c r i t e r i , specialmente per q u a n t o riguarda le disposizioni in materia di garanzia.» • BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI L'innovazione e la società dell'informazione L'UE Sta accorciando le distanze, ma resta molta strada da percorrere per raggiungere USA e Giappone L'innovazione e la società — dell'informazione // Consiglio europeo di Lisbona, in marzo, tia deciso una serie d'iniziative per trasformare l'Europa in un'economia dinamica, basata sulla conoscenza, in grado di competere a livello internazionale. A che punto è oggi l'Unione europea in fatto di innovazione, ricerca e sviluppo e società dell'informazione rispetto a Stati Uniti e Giappone? Due documenti di studio prodotti dalla Direzione dei Progetti della BEI illustrano la situazione attuale. Nell'UE i l settore privato deve spendere d i p i ù in R&S L ' i n n o v a z i o n e t e c n o l o g i c a è il motore della crescita economica e la maggior parte delle innovazioni nascono da precise decisioni e c o n o m i c h e circa le risorse da s t a n z i a r e per lo s v i l u p p o d e l l a conoscenza. Le risorse che l'Europa investe per la p r o d u z i o n e di conoscenza, e in particolare per la ricerca e sviluppo (R&S), sono relativamente scarse rispetto ai suoi principali concorrenti internazionali: USA e I. II r a p p o r t o R&S/PIL (in %) nei singoli Stati m e m b r i Fonte: OCSE Giappone. L'Europa spende in R&S un i m p o r t o pari a l l ' I , 8 % del PIL, contro il 2,8% degli Stati Uniti e il 2,9% del Giappone, e non sembra che le distanze si accorcino. Per di più, il rapporto R&S/PIL nei singoli Stati membri è estremamente vario (con differenze dell'ordine di 7 a 1). (Grafico I) Esiste inoltre il rischio che si aggravi il divario tecnologico tra le varie r e g i o n i d ' E u r o p a a causa del complesso di elementi che devono i n t e r a g i r e per d e t e r m i n a r e il 3- SE FI DE FR DK UK EU BE AU IR IT NL ES PT GR BEI INFOR.MAZIONI 2-2000 I pagina 5 II. N u m e r o di ricercatori, in % della forza l a v o r o complessiva, nel settore delle imprese 1.0 M e n t r e le risorse d e s t i n a t e alla ricerca di base e all'attività di ricerca degli organismi pubblici sono sullo stesso l i v e l l o d e g l i USA, se si esamina il settore delle imprese il divario è marcato. 0.8 0.6 0. successo di un'attività innovativa (adeguate infrastrutture di ricerca e incentivi consistenti per chi svolge quest'attività). Occorrono misure politiche compensative che incrementino la capacità di assorbimento dell'innovazione tecnologica nelle regioni meno sviluppate. 4- I 02 0.0 UE USA Giappone Fonte: OCSE L ' a t t i v i t à di ricerca e s v i l u p p o d e l l ' i n d u s t r i a privata europea è m o l t o i n f e r i o r e a q u e l l a che si svolge n e g l i Stati U n i t i e in G i a p p o n e , un d a t o che t r o v a riscontro nel numero degli addetti: 5 ricercatori su 1 000 dipendenti in Europa, c o n t r o 7 e 9, rispett i v a m e n t e , negli Stati Uniti e in G i a p p o n e . Per il passaggio a u n ' e c o n o m i a basata sulla conoscenza, l'Europa ha d u n q u e una dotazione di capitale umano inferiore a quella di USA e Giappone. (Grafico II) Non si tratta tanto di aumentare i f o n d i in dotazione agli organismi p u b b l i c i , q u a n t o p i u t t o s t o di indurre il settore privato a investire di più in R&S. Ciò non significa che in Europa l ' a t t i v i t à di R&S del settore pubblico non abbia bisogno di drastici i n t e r v e n t i che ne m i g l i o r i n o l ' e f f i c i e n z a , specialmente a livello di coordinamento della spesa pubblica dei singoli Stati m e m b r i in m a t e r i a di R&S, per evitare doppioni inutili e per promuovere una maggiore sinergia. In Europa, l'investimento complessivo del s e t t o r e p r i v a t o in R&S p r o v i e n e per l'80% circa dalle grandi imprese e per il 20% dalle PMl. A c o n f r o n t o , la quota delle piccole imprese è inferiore negli Stati Uniti (15%) e in Giappone (6%). In p r o p o r z i o n e , d u n q u e , nell'UE più che altrove l'innovaz i o n e d i p e n d e d a l l e PMl ed è i m p o r t a n t e che esse conseguano buoni risultati in questo ambito. Le PMl h a n n o , r i s p e t t o alle g r a n d i imprese, un accesso più limitato ai fondi pubblici, considerato che solo il 9% della l o r o spesa in R&S è sovvenzionato dallo Stato rispetto al 13% d e l l e g r a n d i imprese. Garantire alle PMl un più facile accesso ai finanziamenti per la R&S contribuirebbe quindi a migliorare significativamente le prestazioni dell'industria europea in materia di innovazione. I dati dimostrano che le aziende europee sono relativamente meno propense di quelle statunitensi e giapponesi a tutelare adeguat a m e n t e le p r o p r i e scoperte innovative b r e v e t t a n d o l e . Si I. La bilancia dei pagamenti tecnologica (in miliardi di euro) 25 - 20 - 15 - 10 - 5 - 0 — -5 -10 -15 - 11985 11997 Τ UE USA Giappone Fonte: OCSE d e t e r i o r a cosi la bilancia dei pagamenti legata all'innovazione t e c n o l o g i c a ( r e d d i t o da licenze, brevetti, trasmissione di know-how, ecc.), che invece è di segno positivo per il Giappone e per gli Stati Uniti. Per i n v e r t i r e questa t e n d e n z a n e g a t i v a , occorre spingere gli inventori europei (università, imprese, istituti privati di ricerca) a brevettare più spesso le p r o p r i e scoperte e o p e r e d e l l ' i n g e g n o . (Grafico III) II settore del capitale di rischio è una fonte sempre più importante di risorse per finanziare l'innovazione e trasformare le idee in un successo commerciale. In Europa, il relativo m e r c a t o è d e c o l l a t o in r i t a r d o r i s p e t t o agli Stati U n i t i ed è d u n q u e m e n o s v i l u p p a t o . Per questo è t u t t o r a f o r t e m e n t e s b i l a n c i a t o verso la fase più avanzata del cosiddetto ciclo del c a p i t a l e di rischio, m e n t r e i f i n a n z i a m e n t i per le imprese in fase di avviamento ο di sviluppo iniziale rappresentano ancora una q u o t a esigua del t o t a l e . Ma è proprio da questa quota che nasce la m a g g i o r p a r t e d e l l e idee innovative ed è questa la parte del mercato che merita un maggior sostegno. • Harald Gruber Direzione dei Progetti Tel. •l·352 4379 8606 E-mail: [email protected] pagina 6 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI L'innovazione e la società dell'informazione Necessità di interventi pubblici per lo sviluppo della società dell'informazione nell'UE La società dell'informazione (SI) si sta sviluppando rapidamente nell'UE (1), come dimostra ad esempio l'esplosione degli utenti di Internet dal 1995 ad oggi. A quanto pare, l'Unione europea sta accorciando le distanze con gli Stati Uniti, anche se in Europa la SI resta ancora molto meno sviluppata che negli USA: l'investimento complessivo dell'UE nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è attualmente pari al 5% del PIL, a fronte del 7,5% degli Stati Uniti e del 7,4% del Giappone. Va notato inoltre che la diffusione delle TIC non procede alla stessa velocità nei singoli Stati membri e nelle varie regioni, specialmente nella fase iniziale della penetrazione del mercato. Prendendo il parametro del numero di PC per 100 abitanti, nel 1998 esistevano ancora differenze marcate tra gli Stati membri, con indici che variavano da 10 a oltre 50; 10 stesso valeva per la diffusione di Internet, con un numero di host oscillante da meno di 5 a più di 90. La penetrazione delle TIC varia anche in funzione dei gruppi sociali e delle fasce di r e d d i t o ed è diversa, all'interno dei singoli Paesi, da un settore economico all'altro. 11 rischio è che le fasce di popolazione a basso reddito e le regioni meno sviluppate dell'Unione non pervengano ad adottare le nuove tecnologie, con gravi conseguenze per II loro sviluppo economico futuro, ovvero, anche adottandole, che abbiano un ruolo passivo nel processo, mentre a beneficiare dei vantaggi sarebbero le persone, le imprese e le istituzioni delle regioni più ricche, dove la partecipazione alla società dell'informazione incontra minori ostacoli. Si calcola che nell'UE le «industrie della società d e l l ' i n f o r m a z i o n e » concorrano per il 15% circa alla crescita del PIL e creino il 25% dei nuovi posti di lavoro (2). Cosi come è già avvenuto negli Stati Uniti, è evidente che anche n e l l ' U n i o n e europea l'innovazione è in fase di accelerazione. Nel lungo termine, ne dovrebbe risultare un incremento di p r o d u t t i v i t à e di p r o d u z i o n e , accompagnate da u n ' o n d a t a di ristrutturazioni senza precedenti e dalla nascita di molte nuove imprese. Naturalmente, l'innovazione è presente in m o l t i settori oltre che in q u e l l o delle t e c n o l o g i e dell'informazione, che però rappresenta un fattore import a n t e di questo processo di produttività e di crescita economica. Tuttavia, l'incidenza delle nuove tecnologie sui risultati economici dipende in larga misura dalla capacità dell'economia di adattarsi ai mutamenti e alcune delle economie dell'UE presentano tuttora una certa rigidità. L'avvento di Internet ha accelerato la tendenza storica verso la rapida espansione del trasferimento di dati attraverso la rete di t e l e c o m unicazioni. L'evoluzione di Internet è determinata, a livello mondiale, da due f a t t o r i i m p o r t a n t i : l'ingente aumento del numero degli utenti e la diffusione delle applicazioni Internet per la trasmissione dei dati. Se ne può dedurre che lo sviluppo della società d e l l ' i n f o r m a z i o n e sarà sempre più legato all'accesso a servizi ad alta velocità e a prezzi contenuti, in particolare alle tariffe forfettarie. // cambiamento radicale delle telecomunicazioni La trasmissione d a t i è destinata ben presto a fare la parte del leone nelle reti di telecomunicazione, relegando a un ruolo marginale II traffico vocale. Secondo certi analisti, e n t r o il 2005 è probabile che le telecomunicazioni riguarderanno per il 90% la trasmissione di dati mentre il traffico vocale rappresenterà una quota del 10%. Ciò significherà una rivoluzione del settore «telecom» in tutti i suoi aspetti: dall'organizzazione alle politiche dei prezzi, dalla c o n f i g u r a z i o n e delle reti alle strategie d'investimento. L'espansione di Internet e di altre f o r m e di trasmissione di dati fa lievitare la domanda di sistemi ad alta velocità e a larga banda. La capacità l i m i t a t a della m a g g i o r parte delle linee locali delle reti di telecomunicazione rappresenta un f o r t e ostacolo allo sviluppo dei servizi di trasmissione d a t i . Per rimediare a tale situazione, sono in corso di realizzazione due importanti iniziative che si propongono, da un l a t o , di a m m o d e r n a r e le attuali linee telefoniche convenz i o n a l i e le r e t i via cavo, e dall'altro, di ammodernare le reti wireless, in particolare quelle di telefonia mobile. (1) Per «Società dell'informazione» s'intende qui «la società che si sta creando, nella quale le tecnologie dell'informazione nonché quelle della memorizzazione e trasmissione dei dati a basso costo sono alla portata di tutti » (DG V, CE, 1997). (2) Commissione europea. Analisi del settore telecomunicazioni, 1999. BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 7 s v i l u p p a t e d e l l ' U E . In questa d i r e z i o n e vanno per la m a g g i o r p a r t e i dieci s e t t o r i p r i o r i t a r i d ' i n t e r v e n t o d e l l ' i n i z i a t i v a «eEurope»; ad esempio: •adeguare l'istruzione e la formazione alla rivoluzione delle TIC, a f f i n c h é le persone siano consapevoli d e l l e p o s s i b i l i t à offerte dalle nuove tecnologie e i m p a r i n o ad usarle. Gli i s t i t u t i d'istruzione devono soddisfare i bisogni delle imprese commerciali e industriali in materia di TIC; II rischio è che le fasce di popolazione a basso reddito e le regioni meno sviluppate dell'Unione non pervengano ad adottare le nuove tecnologie Questi sviluppi e l'ingresso di nuovi p r o t a g o n i s t i nel mercato danno impulso agli investimenti nel settore d e l l e t e l e c o m u n i c a z i o n i . In un p r i m o t e m p o , si investirà il necessario per m a n t e n e r e , a m modernare ed espandere le reti, facendo fronte anche alla domanda di maggior velocità. In f u t u r o , gli investimenti punteranno a finanziare l'espansione dei servizi di trasmissione dati e l'alta velocità. Lo s v i l u p p o della società d e l l ' i n f o r m a z i o n e d e t e r m i n a anche la rapida espansione di nuove imprese di TIC, in particolare di quelle che offrono servizi legati a Internet. // passaggio alla società dell'informazione: una priorità assoluta L'utilizzo delle TIC comporta spesso la necessità di modificare le prassi di lavoro, l'organizzazione delle imprese e lo stile di v i t a . La percezione dei vantaggi comportati dall'uso di queste tecnologie sta cambiando molto rapidamente; tuttavia una fascia consistente di consumatori e di piccole imprese s t e n t a a rendersi c o n t o di t a l i vantaggi. Occorrono interventi energici delle istanze pubbliche per infrangere le barriere che ostacolano lo sviluppo delle TIC, in particolare a livello delle fasce di popolazione a basso r e d d i t o e nelle r e g i o n i m e n o • i n d u r r e un maggior numero di PMl ad a d o t t a r e le t e c n o l o g i e d e l l ' i n f o r m a z i o n e e d e l l a comunicazione; •sostenete, in generale, il settore pubblico affinché adotti rapidamente le TIC e riorganizzi in funzione di esse i suoi metodi di lavoro. La liberalizzazione del mercato è la politica più efficace per ottenere lo sviluppo delle telecomunicazioni e dei s e t t o r i a f f i n i in Europa, f a c i l i t a n d o l'espansione della società dell'informazione; tuttavia la transizione al regime di concorrenza è tutt'altro che completa. Gli operatori che finora hanno avuto il monopolio conserveranno ancora per m o l t i a n n i una p o s i z i o n e d o m i n a n t e sul m e r c a t o d e l l e telecomunicazioni. Occorrono dunque norme che li inducano a non abusare del proprio potere e incoraggino la concorrenza. Man mano che il mercato diventerà più competitivo, la regolamentazione potrà essere allentata. La l i b e r a l i z z a z i o n e del m e r c a t o delle telecomunicazioni intervenuta nell'UE dal 1° gennaio 1998 ha c a m b i a t o r a d i c a l m e n t e il settore tradizionale delle telecomunicazioni, trasformandolo in un mercato dinamico, capace di adeguarsi velocemente alle nuove sfide a livello nazionale e internazionale. II rapido sviluppo della concorrenza ha determinato la discesa dei prezzi, la nascita di servizi innovativi e una più vasta scelta. I p r e z z i d e l t r a f f i c o interurbano, nazionale e internazionale, sono scesi drasticamente, addirittura del 70% in taluni Stati membri. Ma sui mercati locali la concorrenza è rimasta assai limitata nell'Unione europea e deve essere rafforzata. A tal fine, la Commissione si p r o p o n e di u t i l i z z a r e la sua i n f l u e n z a per stimolare in t u t t a l'Unione europea la d i s a g g r e g a z i o n e dell'accesso alle reti locali. I nuovi o p e r a t o r i e i f o r n i t o r i di servizi i n n o v a t i v i / a larga banda agiranno dapprima nei segmenti o t t i m a l i del mercato, vale a dire essenzialmente nelle regioni maggiormente sviluppate e rivolgendosi alla fascia alta degli utenti delle telecomunicazioni. La penetrazione nei segmenti meno appetibili del mercato avverrà in s e g u i t o . Ciò significa un chiaro svantaggio per le piccole imprese, l ' u t e n z a r e s i d e n z i a l e a basso reddito e, in generale, le regioni meno sviluppate. II problema di garantire uguale facilità di accesso ai servizi a larga banda deve essere a f f r o n t a t o (come è avvenuto, ad esempio, con la recente iniziativa della Svezia). L'intervento pubblico nel nuovo mercato delle TIC deve inquadrarsi nel contesto di una strategia di sostegno allo sviluppo d e l l ' i n novazione in genere. I p u n t i che precedono illustrano l'effetto significativo che la società d e l l ' i n f o r m a z i o n e p u ò avere sul piano economico e sociale. Essa r a p p r e s e n t a u n ' o p p o r t u n i t à di miglioramento delle condizioni di vita, ma può anche costituire una minaccia al progresso, se l'UE non riuscirà ad a d o t t a r e t e m p e s t i vamente le nuove tecnologie. • Juan Alarlo Direzioni del Progetti Tel. +352 4379 8629 E-mail: [email protected] pagina S • BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI i e operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE Le operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE Nell'arco di tre anni la BEI è diventata un operatore pubblico di primo piano nel mercato europeo del capitale di rischio È ormai opinione radicata e diffusa che a creare posti di l a v o r o in f u t u r o saranno essenzialmente le piccole e medie imprese di recente costituzione, o p e r a n t i nei nuovi settori tecnologici dell'industria e dei servizi. Da tale constatazione è nata l'iniziativa della BEI volta a contribuire allo sviluppo delle PMl in r a p i d a crescita, che per espandersi d i p e n d o n o in larga misura dall'apporto di fondi propri. Da quando il Consiglio europeo di Amsterdam ha approvato l'iniziativa, con la sua Risoluzione su crescita e occupazione adottata il 16 g i u g n o 1997, la BEI ha i m p e g n a t o , in f o r m a d i r e t t a e a t i t o l o dei m a n d a t i c o n f e r i t i al Fondo europeo per gli investimenti - istituzione ad essa affiliata - oltre un miliardo di euro in una gamma diversificata di fondi di capitale di rischio, diventando un operatore pubblico di primo piano su questo mercato in Europa. P r e n d e n d o a t t o di t a l i r i s u l t a t i p o s i t i v i , il C o n s i g l i o e u r o p e o straordinario di Lisbona, nel marzo 2000, ha i n v i t a t o la Banca ad tHi EUR 50 milioni per un fondo paneuropeo operante nel settore delle biotecnologie La IÎEI ha concluso con il Merlin European Biosciences Fund un accordo per un importo di EUR 50 milioni (GBP 33 milioni) volto a finanziare operazioni su capitali di rischio a favore delle imprese europee di punta nel settore delle bioscienze. II Eondo Merlin sarà gestito e godrà della consulenza del gruppo «Merlin Biosciences», con sede a Cambridge, leader in Europa nel mercato del capitale di rischio e specializzato negli investimenti in imprese che operano nelle bioscienze. La BEI considera il settore delle bioscienze d'importanza strategica per promuovere la competitività d e l l ' E u r o p a . La nuova industria biotecnologica si espande in Europa con grande rapidità e può contribuire in modo significativo alla crescita economica e alla creazione di occupazione. La BEI e la Westdeutsche Landesbank (WestLB) sono i principali investitori nel Fondo, che si propone un obiettivo di raccolta di EUR 250 milioni (GBP 160 milioni). L'attività del Eondo sarà mirata all'assunzione di partecipazioni di minoranza mediante apporti di capitale ο quasi capitale in 20-35 imprese non quotate in borsa, ma con una storia di successo nei settori farmaceutico, sanitario, alimentare, delle bevande e dei processi chimici. BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 9 espandere le sue o p e r a z i o n i su capitali di rischio, sottolineando il ruolo positivo svolto da questo strumento nel «predisporre il passaggio ad una economia compet i t i v a , d i n a m i c a e basata sulla conoscenza». Un mercato in rapida evoluzione Il settore del capitale di rischio ha registrato una crescita rapidissima negli anni 1998-1999, con punte record nei v o l u m i della raccolta (quasi 21 miliardi di euro nel 1998). II f o r t e sviluppo è legato anche a l l ' e m e r g e r e in Europa di nuovi mercati azionari che negli ultimi anni hanno offerto agli investitori allettanti condizioni di realizzo e la p o s s i b i l i t à di r e i n v e s t i r e le plusvalenze realizzate. II settore resta tuttavia concentrato sulle grandi operazioni finanziarie, in particolare sui «managementbuy-out» (MBO), mentre la quota degli investimenti in alta tecnol o g i a , benché in progressivo aumento, resta modesta in Europa rispetto agli Stati Uniti, essendo pari a un terzo circa del totale, contro i due terzi degli USA. Oltre a ciò, i grandi mercati europei del capitale di rischio denotano livelli di sviluppo molto differenziati: in t e r m i n i di volume, i mercati di Germania, Italia e Francia messi assieme r a g g i u n g o n o la metà appena di quello del Regno Unito. Quest'ultimo è del resto fortemente orientate) alle grandi operazioni finanziarie, essenzialmente MBO, e investe somme p i u t t o s t o esigue nelle imprese ad alta tecnologia ( m e n o del 5% del t o t a l e ) . Al c o n t r a r i o , gli i n v e s t i m e n t i nelle imprese t e c n o l o g i c h e in fase di avviamento (start-ups) attraggono importi ragguardevoli in Germania, in Scandinavia e in Finlandia. I mercati r e l a t i v a m e n t e meno sviluppati, come quelli di Grecia, Portogallo e Spagna, stanno evidenziando progressi incoraggianti, con la nascita di nuovi operatori locali. Un a l t r o aspetto positivo è la comparsa di un n u m e r o sempre crescente di f o n d i p a n e u r o p e i , o r i e n t a t i p r e v a l e n t e m e n t e ad investire nelle PMl a c o n t e n u t o t e c n o l o g i c o e i m p e g n a t i a raggiungere una massa critica che I ponga allo stesso livello dei grand f o n d i statunitensi. Questi u l t i m sono del resto sempre più attivi in Europa e apportano un contributo positivo in termini di coinvestimenti ο di trasferimento di know-how. II mercato europeo continua tuttavia ad essere penalizzato dalla penuria di professionisti degli investimenti dotati della necessaria esperienza. La scarsità di operatori in questo ambito professionale nuovo, a fronte delle opportunità d'investimento esistenti, indica che occorre contribuire alla creazione di g r u p p i e u r o p e i di qualità o, in alternativa, al trasferimento di know-how tra i gestori stranieri e i gruppi europei di nuova costituzione. La strategia d'intervento della BEI La BEI cerca d'inserirsi nel modo più efficace possibile in questo mercato in continua evoluzione, operando il più possibile in quei segmenti nei q u a l i il suo i n t e r v e n t o p u ò a p p o r t a r e il massimo v a l o r e aggiunto. La Banca si propone, con le sue o p e r a z i o n i , di avere un effetto catalizzatore, finanziando fondi che, senza il suo intervento, non avrebbero potuto decollare con la stessa rapidità, raggiungendo la stessa d i m e n s i o n e ο lo stesso successo. Fedele al suo ruolo, essa La BEI finanzia una rete a larga banda per l'interconnessione dei Paesi nordici L'operatore svedese per le telecomunicazioni e la trasmissione dei dati, Utfors, è in procinto di creare una rete a larga banda basata sul «Nordic Internet Protocol» e destinata a fornire servi?! ad alta velocità alle imprese e agli utenti privati. Nel 2001, la Utfors avrà completato una rete a larga banda di 6 000 km per la telefonia e la trasmissione di dati, che collegherà 75 delle principali città della Svezia, oltre, tra le altre, a Oslo, Copenaghen e Helsinki. L'apporto della BEI al fìnanziamento di questa rete a larga banda avviene attraverso la sua partecipazione in due fondi nordici di capitale di rischio che hanno investito nella società. I due fondi in questione sono gestiti dalla Swedish Litorina Capital Management e dalla CapMan Capital Management, con sede a Helsinki. L'entità degli investimenti della BEI nei due fondi è, rispettivamente, di EUR 11 milioni e di EUR S4 milioni. La Utfors partecipa anche alla costruzione di una rete a larga banda lunga 1 100 km, lungo la costa settentrionale della Svezia, e ha in programma la connessione della rete svedese a fibre ottiche con reti analoghe europee e americane. pagina io • BEI INFORMAZIONI 2-2000 BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI ie operazioni della BEI su capitali di rischio nell'UE cerca di anticipare gli sviluppi del mercato, intervenendo laddove la scarsità di fondi propri ostacola la creazione di un mercato europeo di c a p i t a l i di rischio efficace ed o m o g e n e o . Le carenze possono esistere a livello di dimensione degli i n v e s t i m e n t i , di area geografica d ' i n t e r v e n t o ο di s e t t o r e . I finanziamenti della BEI puntano a compensare tali carenze. A tal fine occorrono strumenti allettanti e innovativi, capaci di sollecitare gli investimenti privati. La Banca deve dunque dar prova di grande flessibilità, poiché il mercato si evolve c o n t i n u a m e n t e . II commercio elettronico, ad esempio, che appena t r e anni fa non riceveva finanziamenti sufficienti, ha visto di recente un afflusso massiccio d'investitori. La BEI, che due ο tre anni fa investiva attivamente nel settore, ha rapidamente adattato la sua strategia per tener conto di tale evoluzione. Per contro, un settore d'importanza strategica per l'Europa come q u e l l o delle b i o t e c n o l o g i e non riesce ancora ad attrarre fondi sufficienti da parte degli investitori, che lo considerano troppo rischioso; p r o p r i o per q u e s t o la BEI ha i n t e n s i f i c a t o i suoi i n t e r v e n t i in quest'area (V. riquadro p.9). La Banca deve d u n q u e dar prova della massima versatilità e adattabilità, affinché la sua strategia d ' i n v e s t i m e n t o possa avere un effetto trainante e sia conforme al suo ruolo d'istituzione finanziaria dell'Unione. Finanziamenti per oltre un miliardo di euro a fine 1999 La t a b e l l a a p a g i n a 12 i l l u s t r a le operazioni effettuate dalla Banca e dal FEl, o r g a n i s m o ad essa affiliato, dall'istituzione dello «Sportello PMl», a metà 1997. Si t r a t t a in parte di operazioni che la Banca ha e f f e t t u a t o in m o d o d i r e t t o con f o n d i ο i n t e r m e d i a r i finanziari, ma anche di interventi i n d i r e t t i a t i t o l o dei m a n d a t i conferiti al FEl con due tranches di 125 milioni ciascuna per finanziare il Meccanismo e u r o p e o tecnologie (MET). per le Dalla fine del 1997 ad oggi, la Banca ha concluso 30 o p e r a z i o n i su capitale p r o p r i o ο quasi capitale per un totale di oltre 600 milioni di e u r o . A q u e s t o i m p o r t o si a g g i u n g o n o i 250 m i l i o n i del Meccanismo e u r o p e o per le tecnologie (MET), gestito dal FEl. Un ulteriore importo di 257 milioni per altre 12 operazioni è già stato approvato, con i relativi contratti in corso di firma. A meno di tre anni d a l l ' a v v i o della sua a t t i v i t à in q u e s t o s e t t o r e , gli impegni complessivi della BEI in fondi propri ο quasi fondi propri ammontano a p i ù di 1,1 m i l i a r d i di e u r o , per operazioni distribuite in t u t t i gli Stati membri. Q u e s t ' a t t i v i t à ha r i g u a r d a t o in massima p a r t e il lancio ο il c o f i n a n z i a m e n t o di società di c a p i t a l e di rischio, o p e r a n t i essenzialmente negli investimenti in f o n d i propri a beneficio delle PMl a c o n t e n u t o tecnologico. La BEI ha cercato di p r o m u o v e r e principalmente i fondi regionali, in particolare nel Regno Unito (con l'operazione HSBC Enterprise Funds che alimenta 10 fondi regionali) e in Germania (anche nei nuovi Lander). Un a l t r o o b i e t t i v o p e r s e g u i t o è s t a t o q u e l l o di i s t i t u i r e nuove strutture di capitale di rischio nei Paesi in cui questo mercato era m e n o s v i l u p p a t o che nel resto dell'Unione, ad esempio in Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. La Banca è i n t e r v e n u t a in m o d o piuttosto massiccio (per un totale di L P ricnrcp m n h i l i t ; ite 152 milioni) a sostegno del mercato italiano, assumendo partecipazioni, nel 1999, in 5 fondi creati da banche ο da società di capitali di rischio. In Francia, la BEI ha sostenuto le i n i z i a t i v e d e l l o Stato v o l t e a promuovere le PMl innovative. Essa ha c o n t r i b u i t o in m o d o s i g n i f i c a t i v o anche allo s v i l u p p o del mercato finlandese, con interventi a favore di due fondi molto attivi nei finanziamenti alle PMl che operano nelle tecnologie dell'informazione e nelle telecomunicazioni. Infine, la BEI ha dato il suo apporto alla creazione di svariati f o n d i paneuropei e alla costituzione di nuovi gruppi di gestori di fondi. Essa ha inoltre messo a disposizione il suo k n o w - h o w f i n a n z i a r i o per l'istituzione di fondi regionali. Da parte sua, il FEl ha firmato finora 20 o p e r a z i o n i a t i t o l o del Meccanismo europeo per le tecnologie (MET), per un totale di 98 milioni di euro, ai quali vanno ad aggiungersi 35 m i l i o n i per o p e r a z i o n i già a p p r o v a t e e in attesa di f i r m a . A p p l i c a n d o gli o r i e n t a m e n t i del mandato conferito dalla Banca, il FEl ha indirizzato gli interventi del MET verso il segmento del mercato del c a p i t a l e di rischio r i v o l t o alle imprese ad alta tecnologia in fase di avviamento. Anche in virtù di questa buona partenza, il FEl, che gestisce un mix di risorse proprie e di fondi p r o v e n i e n t i dal MET e d a l l o sportello «MET-Avviamento» (strumento gestito dal FEl e finanz i a t o con risorse del b i l a n c i o c o m u n i t a r i o ) , si è a f f e r m a t o in questo settore come i m p o r t a n t e dall^. La BEI condivide con i foner«R»«|MNnno come suoi partner i rischi legati alle relative operazioni. La copertura del rischio derivante dallo «Sportello PMI» è assicurata dalla riserva che la Banca costituisce con i saldi attivi di gestione ottenuti dai suoi tradizionali fìnanziamenti a lungo termine. Nel 1997, i Governatori hanno approvato l'assegnazione a tale riserva di un miliardo di euro a copertura del rischio sugli investimenti realizzati fino al 2000. Di recente essi hanno autorizzato la Banca a mettere a disposizione un ulteriore miliardo, da prelevare sui saldi attivi di gestione degli esercizi 19992002; uno stanziamento di 500 milioni di euro è già stato effettuato sull'esercizio 1999. BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2COO • pagina ii S P O R T E L L O PMI - operazioni con condivisione del rischio, gestite dalla BEI (situazione al 31.03.2000) Denominazione dell'operazione Importo firmato (in milioni di euro) Sede dei gestori 26 9 15 9 20 25 10 51 11 30 18 I E F L D UK Ρ D S E UK F IRL IRL UK ρ FIN D D A I I E E I I FIN UK FIN IRL IMI Risk Sharing ICO-Axis Risk Sharing Loan Sofaris Technological Development SNCI SME Development LTFI-SME Venture Capital Fund ABN AMRO Causeway Mezzanine P. BPI Venture Capital Allied Capital Germany Fund Litorina Development Capital Cajas/ING Barings Risk Sharing Midland Enterprise/Innovation Funds CDC Fonds Capital-Risque ACT 99 Venture Capital Fund ICC 98 Venture Capital Fund The Baring Growth Funds ES Venture Capital CapMan Finnmezzanine Fund DVCG Venture Capital Fund Innov.-fonds Schlesw-FIolst./Hamb. Invest Equity Beteiligungs-AG Area Venture Capital Fund Euromobiliare Venture Capital Fund Retevisiòn Venture Capital Retevisiòn Venture Capital Funds Mediobanca Venture Capital Fund Dresdner KB Venture Capital Fund Eqvitec Technolog)' Mezzanine Fund The Merlin European Biosciences Fund CapMan Finnventure V Fund The ICC Private Equity Fund II 34 15 13 46 2 17 15 7 15 21,8 15 8 20 40 25 17 37,5 17 13 TOTALE (esci. MET gestito dal FEI: 250 M) 601,3 Meccanismo europeo per le tecnologie (gestito dal FEI) (situazione al 31.03.2000) Fondo Importo partecipazione del MET (in milioni di euro) Sede dei gestori 9,2 5,0 4,7 4,6 9,5 4.5 4,9 3,0 4,6 2,2 4,5 5,0 7,0 2,3 5,5 4,6 2,0 5.5 2,6 1.9 5,2 UK UK F F UK UK D FIN F A B UK I NL FIN F F E D IRL UK Advent Private Equity Fund 2 Amadeus I Auriga Ventures I Banexi Ventures 2 Baring European Private Equity Fund L.P. Elderstreet Capital Partners Enabling Technology Limited Partnership Eqvitec Technology Fund I L.P. Galileo 2 Fiorizonte Technologiefonds Österreich B.V. IT Partners N.V. Kennet I Limited Partnership Kiwi Venture Partners I NeSBIC CTE Fund B.V. SFK99 Technology Fund Ky Sofinnova Capital 3 SPEF Pre IPO European Investment Fund TEC Plus III Technostart Trinitv Venture Fund lA Vision Capital L.P. TOTALE pagina 12 I BEI I N F O R . M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 98,1 investitore istituzionale europeo. Esso svolge a questo titolo un ruolo significativo di catalizzatore nella raccolta dei capitali di avviamento e con la sua stessa presenza accelera e amplifica il decollo delle società di capitali di rischio interessate, che o p e r a n o in s e t t o r i di p u n t a q u a l i le t e c n o l o g i e dell'informazione, le t e l e c o municazioni e le biotecnologie. Prospettive In linea con gli obiettivi di Lisbona e per stare al passo con l'evoluzione del m e r c a t o , la BEI e il FEl c o n t i n u e r a n n o a c o n c e n t r a r e la propria attività sui fondi specializzati nelle imprese in fase di avviamento ο di primo sviluppo, preferibilmente ad alto contenuto tecnologico, e continueranno a dare la priorità ai fondi paneuropei e a quelli regionali. Inoltre, nel contesto dell'«lniziativa I n n o v a z i o n e 2000», in f u t u r o si dovrà cercare di realizzare delle sinergie tra la ricerca, la diffusione delle innovazioni e la creazione di nuove imprese. Si esploreranno a tal fine le possibilità di collegamenti p r o d u t t i v i tra università e nuove imprese, con un'attenzione p a r t i c o l a r e al f i n a n z i a m e n t o di strutture quali gli «incubatoi» di nuove realtà i m p r e n d i t o r i a l i e i «parchi scientifici». Questa evoluzione porterà probabilmente la Banca e il FEl a finanziare nuovi gruppi di gestori di fondi. Sotto il p r o f i l o organizzativo, la creazione di legami operativi più stretti fra la BEI e il FEl (con la nascita di una struttura unificata, specializzata nelle operazioni in capitali propri ο quasi capitali) consentirà maggiori sinergie tra i vari strumenti di finanziamento delle operazioni su capitali di rischio disponibili a livello dell'Unione europea, in una prospettiva di crescita e di creazione di posti di lavoro. • Marc Schublin Dipartimento Informazione e Comunicazione Tel. +352 4379 3119 E-mail: [email protected] BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa e iniziative, volte alla costruzione ο alla modernizzazione di edifici per l'istruzione secondaria e superiore ( g e n e r a l e e p r o f e s s i o n a l e ) , ed interventi più specifici tra i quali l ' i n t r o d u z i o n e delle t e c n o l o g i e dell'informazione e della comunic a z i o n e , n o n c h é p r o g r a m m i di f o r m a z i o n e e di sostegno all'attività di ricerca e sviluppo. Rapporto fra strutture e profitto scolastico .^< •y.u. L'Unione europea denota gravi carenze a livello di manutenzione e restauro degli edifici scolastici e il settore dell'istruzione ha un urgente bisogno di nuove strutture. Per una miglior diffusione della società della conoscenza occorrono maggiori investimenti, che consentano di attrezzare gli edifici scolastici e universitari con computer aggiornati e di dotarli dell'accesso a Internet. Al contrario, molti Paesi europei hanno tagliato la spesa pubblica e ridotto quindi le possibilità di investimento nel proprio sistema d'istruzione. L'istruzione è ormai tra i normali settori d'intervento della BEI, che sta cominciando a operare anche nei Paesi candidati L ' a t t i v i t à d e l l a BEI nel s e t t o r e dell'istruzione si è notevolmente intensificata nell'ambito del mandato che ha fatto seguito al Vertice dei Capi di Stato e di Governo di Amsterdam, nel giugno 1997. Dopo le raccomandazioni formulate dal Vertice di Colonia, nel giugno 1999, il mandato della Banca nel settore è d i v e n t a t o p e r m a n e n t e e si è esteso anche ai Paesi candidati. II Consiglio europeo di Lisbona del m a r z o 2000 ha u l t e r i o r m e n t e sottolineato questo compito, indicando nell'istruzione e nelle tecnol o g i e d e l l ' i n f o r m a z i o n e e della comunicazione gli strumenti per creare una società basata sull'innovazione e sulla conoscenza. La BEI intende q u i n d i finanziare una vasta gamma di infrastrutture I vantaggi dell'istruzione sono ben noti. Un buon risultato scolastico apre le porte ad un miglior inserimento nel mondo del lavoro e a migliori prospettive di reddito nella vita lavorativa. Inoltre, l'acquisizione di conoscenza, di c o m p e t e n z e e abilità non incide soltanto sulla riuscita nel lavoro, ma anche sul comportamento sociale, agevolando ad esempio migliori condizioni di salute, un minor tasso di criminalità, una maggior sensibilità per l'ambiente, comportamenti parentali più responsabili, una maggior partecipazione alla vita politica e della c o m u n i t à . L'accesso a l l ' a p p r e n dimento lungo tutto l'arco della vita e l'attiva partecipazione al mercato del lavoro costituiscono d u n q u e condizioni importanti perché si crei un sano tessuto sociale e s'instauri lo sviluppo economico. Ma quali sono i fattori che determ i n a n o l'efficacia di un sistema d ' i s t r u z i o n e e in che misura g l i investimenti nel settore possono contribuire a realizzare i benefici sopra descritti? II nesso tra livello d'istruzione e c a p a c i t à di r e d d i t o è r i s a p u t o . Meno chiari, ma d'importanza cruciale, sono invece i fattori che influenzano il rendimento scolastico. È d i m o s t r a t o che la q u a l i t à dell'ambiente scolastico incide sulle BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 13 II 90% circa dei progetti finanziati dalla BEI nel settore dell'istruzione si trova nelle zone assistite prestazioni degli studenti. Di fatto, hanno dimostrato l'effetto negala riuscita di allievi e s t u d e n t i è t i v o e s e r c i t a t o sul r e n d i m e n t o condizionata dall'investimento in scolastico da edifici dalla progetrisorse scolastiche (es.: tazione inadeguata. spesa pubblica destinata al s e t t o r e , r a p p o r t o Classi t r o p p o n u m e r o s e insegnanti/allievi), dalla E dimostrato che p r e g i u d i c a n o la capacità qualità degli edifici ι niialit^ d e g l i i n s e g n a n t i di i m scolastici e dall'organizpartire un insegnamento di qualità, mentre a una riduzazione d'insegnamento ^^H ambiente (es.: d i m e n s i o n e dei scolastico incide z i o n e d e l l a d i m e n s i o n e delle classi corrisponde una g r u p p i , condizioni degli sulle prestazioni miglior qualità dell'attività edifici). degli studenti didattica. Ne consegue che l'aspetto degli edifici scolaSul p o s s i b i l e i m p a t t o stici cosi come le condizioni delle condizioni degli d ' i n s e g n a m e n t o possono e d i f i c i sul r e n d i m e n t o i n f l u i r e sul c o m p o r t a m e n t o di scolastico sono s t a t e c o m p i u t e insegnami e allievi e, dunque, sul delle ricerche. Si possono ottenere rendimento scolastico. e f f e t t i positivi essenzialmente in due modi: incrementando e miglio Oltre alla dimensione della classe, rando le strutture, ad esempio con anche quella della scuola può avere laboratori e moderni strumenti un suo ruolo. Da studi e f f e t t u a t i didattici quali le tecnologie dell'in nel Regno Unito sul rapporto fra formazione e della comunicazione; dimensione dell'istituto scolastico e oppure migliorando l'ambiente risultati conseguiti agli esami del scolastico, per r e n d e r l o il p i ù livello secondario è emerso che la possibile accogliente e stimolante. riuscita agli esami migliora con la maggior dimensione della scuola, Un migliore ambiente fisico incide ma con un tasso decrescente. Ne positivamente sul p r o f i t t o scolaconsegue che è importante riorgastico (misurato in termini di voti) e nizzare gli istituti scolastici. sul c o m p o r t a m e n t o dei discenti (misurato in termini di frequenza e Per migliorare i risultati scolastici di esclusione). Per quanto riguarda occorre p e r t a n t o , da un lato, un l'organizzazione dell'insegnaapporto di capitale umano, vale a m e n t o , a classi di d i m e n s i o n i dire di competenze d i d a t t i c h e e ridotte nei primi anni della scuola gestionali, di curricoli adeguati, e d e l l ' o b b l i g o sembrano corrisponcosi via e, dall'altro, un apporto di dere risultati di profitto migliori, in risorse finanziarie. Tenuto conto p a r t i c o l a r e nel caso di a l l i e v i anche dell'incalzare delle innovaa p p a r t e n e n t i a m i n o r a n z e ο di zioni tecnologiche e del crescente bassa estrazione socioeconomica. i m p a t t o della società della conoIn Francia, g l i s t u d i e f f e t t u a t i scenza, la BEI può svolgere un ruolo importante nel contribuire a soddisfare i crescenti bisogni del sistema educativo. Istruttoria dei p r o g e t t i La v a l u t a z i o n e dei p r o g e t t i del settore educativo viene effettuata dalla Banca nella p r o s p e t t i v a d e l l ' i n t e r o sistema, ο c o m u n q u e d e l l ' i n t e r o Paese i n t e r e s s a t o . Affinché un progetto possa essere considerato ammissibile al finanziamento, deve esserne dimostrata la validità economica. II futuro investim e n t o viene a n a l i z z a t o s o t t o il pagina 14 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 profilo delle sue implicazioni per il funzionamento del sistema educativo nel suo complesso e della sua r i s p o n d e n z a alle p r i o r i t à e agli obiettivi definiti a livello nazionale ο regionale. Essendo l'istruzione un bene immateriale, l'istruttoria di un progetto in questo settore è molto complessa.(1) Diventa pertanto essenziale definire un adeguato «itinerario» da seguire per poter decidere se un progetto è accettabile sotto il profilo economico e sociale.(2) In taluni Paesi si è optato di recente per il ricorso al s e t t o r e p r i v a t o per ovviare alle difficoltà che i governi incontrano nel destinare le risorse pubbliche disponibili a nuovi investimenti nelle s t r u t t u r e d e l l ' i s t r u z i o n e . L ' i n t e r v e n t o di p a r t n e r p r i v a t i consente una ripartizione del rischio tra più o p e r a t o r i e l'adozione di soluzioni innovative per l'attività di costruzione ο restauro degli immobili scolastici. Operazioni della BEI nel settore dell'istruzione Il totale degli investimenti diretti per progetti nel settore dell'istruzione finora finanziati dalla BEI ammonta a EUR 2,3 m i l i a r d i circa. In questo settore, i progetti sono di dimensioni relativamente ridotte rispetto ad altri interventi infrastrutturali. II 90% circa di quelli finanziati dal 1997 ad oggi si t r o v a nelle zone assistite; ne consegue che l ' i n t e r v e n t o della Banca incide non solo sull'acquisi zione di competenze, ma anche sullo sviluppo regionale e urbano. In termini di ripartizione fra i diversi gradi d'istruzione, va notato che i due terzi circa dei progetti finan(1) Gli strumenti di vaiutaziorte economica più utilizzati sono quelli dell'analisi dei costi-benefici e dell'analisi costi-efficacia. Nel corso dell'istruttoria, la Banca individua i costi e i benefici legati al progetto e separa quelli che possono essere oggetto di una valutazione monetaria. I dati non sempre consentono di calcolare un tasso di rendimento economico (TRE). (2) L'istruttoria di un progetto nel settore educativo deve prendere in esame anche le varie alternative di finanziamento possibili, tra le quali: il bilancio pubblico, mutui, leasing finanziario, leasing operativo, concessione in appalto ο finanziamenti privati. BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Migliorare la qualità dell'istruzione in Europa z i a t i ha r i g u a r d a t o l ' i s t r u z i o n e superiore, con interventi a favore di u n i v e r s i t à , ma anche di i s t i t u t i s u p e r i o r i d i f o r m a z i o n e professionale, situati tra l'altro in Spagna, Italia e Grecia. Di recente, la Banca ha cominciato a finanziare un numero crescente di progetti nella scuola elementare e secondaria, t r a i q u a l i f i g u r a n o interventi per recuperare il ritardo nei lavori di manutenzione, modernizzare l'infrastruttura scolastica e attrezzare gli istituti con i moderni strumenti tecnologici (TIC). Alcuni dei p r o g e t t i in q u e s t i o n e si realizzano grazie a partnerships tra pubblico e privato che cercano di sfruttare il k n o w - h o w del settore privato per innalzare lo standard di progettazione, adeguatezza e flessibilità in risposta alle nuove esigenze sociali e curricolari. Sono in fase di istruttoria anche progetti per l ' i s t i t u z i o n e di b i b l i o t e c h e e di accademie dell'arte. Va i n o l t r e r i c o r d a t o che in una società che p u n t a a l l ' a p p r e n dimento lungo tutto l'arco della vita esiste uno spazio d'intervento anche a sostegno della f o r m a z i o n e per i n s e g n a n t i , manager, l a v o r a t o r i dipendenti e altre categorie, all'interno e fuori dalle tradizionali strutture formative. Si può rafforzare il legame fra il settore dell'istruzione e il mercato del lavoro investendo nella ricerca e sviluppo, o l t r e che in quelle aree complementari che p r o m u o v o n o l'innovazione, ad esempio le piccole e medie imprese a contenuto tecnologico, i parchi scientifici e così via. The Appraisal of Investments In Educational Facilities In t a l m o d o , l ' i n n a l z a m e n t o dei livelli d'istruzione può avere un più vasto effetto moltiplicatore. Conclusione La neiv economy ha fatto nascere nuove aspettative in relazione al sistema e d u c a t i v o : o c c o r r o n o p e r t a n t o n u o v i i n v e s t i m e n t i in s t r u t t u r e e servizi e per l'elabor a z i o n e di n u o v e m e t o d o l o g i e didattiche. La capacità degli istituti scolastici e universitari di fornire un'istruzione di alta qualità resta fonte di preoccupazione per i pubblici poteri, così come per genitori e figli. È importante che si investa nell'infrastruttura del settore educativo, finanziando gli edifici, le attrezzature e gli strumenti occorr e n t i per il f u n z i o n a m e n t o e la g e s t i o n e di scuole, università e altre realtà educative. Ora che il suo mandato per il settore è stato a m p l i a t o , la BEI p u ò dare un apporto significativo alla creazione di nuove s t r u t t u r e e d u c a t i v e in Europa. • Olivier Debande & Eugenia Kazamaki Ottersten Direzione del Progetti Tel. +352 4379 8562 I fìnanziamenti nel settore dell'istruzione in Spagna La Spagna offre tre buoni esempi di progetti finanziati dalla BEI nel settore dell'istruzione, per un totale di EUR 314 milioni, mirati alla soluzione di problemi ben definiti. In un sistema educativo decentrato, le autorità regionali Comunidades Autónomas sono particolarmente consapevoli del ruolo strategico dell'istruzione per lo sviluppo della rispettiva regione. Gli investimenti rientrano in un programma organico pluriennale, nell'ambito di una strategia a lungo termine. Nella Galizia, una regione in ritardo di sviluppo nel nordovest della Spagna, sono circa 160 gli istituti d'istruzione secondaria che beneficiano di fìnanziamenti per modernizzare le strutture, ridurre la dimensione delle classi, accogliere nuovi soggetti e formare gli insegnanti. Gli interventi andranno a beneficio di circa 250 000 allievi in una fascia di età compresa fra 10 e 16 anni. +352 4379 8558 E-mail: [email protected] [email protected] Nel v o l u m e i n t i t o l a t o «The Appraisal of Investments in E d u c a t i o n a l Facilities», r e c e n t e m e n t e p u b b l i c a t o dalla BEI e d a i r O C S E , si analizza in particolare l'impatto degli i n v e s t i m e n t i in s t r u t t u r e scolastiche sul profìtto degli allievi n o n c h é il tasso economico di r e n d i m e n t o degli i n v e s t i m e n t i n e l s e t t o r e dell'istruzione. Incidono sulla riuscita scolastica anche molti altri fattori, tra i q u a l i h a n n o u n r u o l o i m p o r t a n t e l ' a m b i e n t e f a m i l i a r e , le tradizioni e le aspirazioni. I fondi destinati all'istruzione superiore miglioreranno le strutture delle università di Alicante, Castellón, Elche, Valenzia, Almeria, Cadice, Granata, Huelva, Malaga e Siviglia, nelle regioni di Valencia e dell'Andalusia. Interventi di costruzione e ammodernamento, che interessano politecnici e università, comprendono aule, biblioteche, edifici amministrativi e laboratori, oltre all'acquisizione di attrezzature. Sono state privilegiate le aree accademiche che formano i professionisti per l'industria e che si occupano delle esigenze dell'industria in materia di R&S. BEI INFOR.MAZIONI 2 - 2 0 0 0 • p a g i n a 15 Ml Europa occidentale Germania Austria Spagna Portogallo Europa centrale e orientale, Paesi baltici .*•'-' Paesi partner Europa centrale Regno Unito Irlanda Scandinavia/Finlandia Francia Benelux CA Maghreb e Mashrak Medio Oriente Balcani .^χ£Γ^""'^*> Turchia ' ^ Α > ,-^ Italia Grecia/Malta/Cipro Africa, Caraibi e Pacifico/ Sudafrica America latina e Asia La BEI adatta le sue strutture operative ai nuovi compiti \ in quanto istituzione finanziaria dell'Unione, la Banca adatta periodicamente le sue strutture e le sue modalità operative per poter rispondere in modo ottimale alle esigenze dell'economia e alle priorità delle sue politiche di credito, al servizio degli obiettivi dell'Unione. La Banca ha p r o c e d u t o ad una r i o r g a n i z z a z i o n e s t r u t t u r a l e dei s u o i s e r v i z i per a d e g u a r s i ai recenti orientamenti tracciati dai C o n s i g l i e u r o p e i di H e l s i n k i ( d i c e m b r e 1999) e d i L i s b o n a ( m a r z o 2 0 0 0 ) che mettono l ' a c c e n t o sui p r e p a r a t i v i per l ' a l l a r g a m e n t o e sullo s v i l u p p o della società della conoscenza e d e l l ' i n n o v a z i o n e come elemento p r o p u l s o r e d e l l a c r e s c i t a in Europa. I cambiamenti a p p o r t a t i r i s u l t a n o nella n u o v a s t r u t t u r a dei servizi della BEI, regolarmente a g g i o r n a t a sul s u o s i t o w e b : www.bei.org Riorganizzazione dell'attività d i f i n a n z i a m e n t o Al fine di agevolare l'adesione dei Paesi c a n d i d a t i a l l ' U n i o n e e di rispondere, con procedure operat i v e u n i f i c a t e , alle esigenze di partner e clienti della Banca, che pagina i6 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 c h i e d o n o p r o d o t t i di f i n a n z i a mento uniformi all'interno e fuori d e l l ' U n i o n e , i servizi della BEI responsabili dell'attività di f i n a n z i a m e n t o sono stati raggruppati in un'unica «Direzione dei F i n a n z i a m e n t i » a r t i c o l a t a in t r e componenti che poggiano ciascuna su aree geografiche complementari: •«Europa occidentale» (Paesi nordici. Regno Unito e Irlanda, Benelux, Francia, Spagna e Portogallo); • «Europa centrale» (Germania, Austria, Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale, Italia, Grecia, Malta e Cipro); • «Paesi partner» del Mediterraneo, Balcani (ricostruzione). Africa, Caraibi e Pacifico, America latina e Asia. Questa nuova ripartizione rispecchia la decisa volontà della Banca di r e a l i z z a r e una r a p i d a integrazione dei Paesi candidati a l l ' a d e s i o n e , con procedure BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I La BEI adatta le sue s t r u t t u r e operative ai n u o v i c o m p i t i operative u n i f o r m i in materia di f i n a n z i a m e n t i e di selezione dei p r o g e t t i . Di f a t t o , l ' o b i e t t i v o principale che la Banca si propone nei Paesi c a n d i d a t i è q u e l l o di f a c i l i t a r e il recepimento deW'acquis c o m m u n a u t a i r e , non solo con le operazioni effettuate su mandato dell'Unione, ma anche a t t r a v e r s o il suo « S p o r t e l l o preadesione», creato a proprio r i s c h i o e con una d o t a z i o n e indicativa di 8,5 miliardi di euro per il periodo 2000-2003. La nuova s t r u t t u r a d i m o s t r a anche la crescente espansione delle operazioni nei Paesi terzi, e f f e t t u a t e con il s o s t e g n o dei partner industriali ο bancari dei Paesi europei. II nuovo assetto o r g a n i z z a t i v o è inteso anche a facilitare lo scambio di k n o w - h o w tra gruppi operativi integrati che assommano funzioni e responsabilità c o m u n i a t u t t o II complesso d e l l ' a t t i v i t à di f i n a n ziamento della BEI, come l'introduzione di nuovi prodotti, il finanz i a m e n t o di p r o g e t t i , il m o n i t o raggio dei finanziamenti, e così via. Un D i p a r t i m e n t o di c o o r d i n a m e n t o , comune ai tre pilastri della Direzione dei Finanziamenti, gestisce le f u n z i o n i comuni in t e r m i n i di supporto operativo ai c l i e n t i della Banca, di c o o r d i n a m e n t o con le a l t r e D i r e z i o n i , di m o n i t o r a g g i o dei f i n a n z i a m e n t i , di u t i l i z z o delle risorse umane e di bilancio. In c o o p e r a z i o n e con il c o o r d i n a m e n t o d e l l a D i r e z i o n e dei P r o g e t t i , il n u o v o D i p a r t i m e n t o di coordinamento della Direzione d e i F i n a n z i a m e n t i ha a n c h e il c o m p i t o di assicurare il c o l l e gamento operativo con la C o m m i s s i o n e e u r o p e a e con le istituzioni finanziarie internazionali. Ne deriva un appoggio, a n c h e a l i v e l l o o p e r a t i v o , alla volontà della Banca di instaurare un d i a l o g o a p e r t o con i suoi partner istituzionali europei e i n t e r n a z i o n a l i , al f i n e di r a g g i u n g e r e la massima s i n e r g i a t r a il suo o p e r a t o e l ' a t t i v i t à dell'Unione e degli altri protagonisti della comunità internazionale. La Direzione dei Progetti: un know-how al servizio dell'istruttoria dei progetti La D i r e z i o n e dei P r o g e t t i ha il compito di effettuare l'istruttoria, sotto il profilo economico, tecnico e ambientale, dei progetti d ' i n v e s t i m e n t o p r e s e n t a t i alla Banca per o t t e n e r n e i f i n a n z i a m e n t i . La D i r e z i o n e è f o r t e di circa 75 t r a i n g e g n e r i ed economisti, che operano in stretta c o l l a b o r a z i o n e con i g r u p p i di esperti della Direzione dei Finanziamenti. La D i r e z i o n e è s t r u t t u r a t a in tre Dipartimenti: infrastrutture (trasporti, reti idriche e fognarie, trattamento delle acque di scarico); energia, telecomunicazioni e t r a t t a m e n t o dei r i f i u t i s o l i d i ; industria e servizi. Quest' i m p o s t a z i o n e s e t t o r i a l e , che si i n t e g r a con la s t r u t t u r a g e o g r a f i c a d e l l a D i r e z i o n e dei Finanziamenti, consente uno scambio più e f f i c i e n t e di k n o w - h o w t r a e c o n o m i s t i ed i n g e g n e r i i n c a r i c a t i , nei r i s p e t t i v i campi di responsabilità, d e l l ' i s t r u t t o r i a dei p r o g e t t i , a l l ' i n t e r n o e f u o r i dell'Unione. Con le sue d e c i s i o n i di f i n a n z i a m e n t o , la BEI c o n t r i b u i s c e a trasformare in realtà economiche concrete le politiche comunitarie. La Direzione assume dunque anche c o m p i t i trasversali, gestiti da un D i p a r t i m e n t o di c o o r d i n a m e n t o s o t t o p o s t o alla d i r e t t a r e s p o n sabilità del Direttore generale. Tali c o m p i t i o r i z z o n t a l i investono in m o d o particolare le p o l i t i c h e di t u t e l a a m b i e n t a l e e di sviluppo regionale nonché aspetti metodol o g i c i . II D i p a r t i m e n t o assicura anche il c o o r d i n a m e n t o d e l l e attività della Banca con quelle della Commissione e delle a u t o r i t à nazionali per la messa in atto delle politiche comunitarie. La n u o v a s t r u t t u r a p o n e in particolare rilievo l'istruttoria dei progetti sotto il profilo della tutela a m b i e n t a l e . Un c o o r d i n a t o r e a m b i e n t a l e , che risponde d i r e t tamente al Direttore generale, ha il c o m p i t o di d e f i n i r e i p r i n c i p i strategici, i criteri e i m e t o d i da seguire e deve assicurarsi che essi siano t e n u t i in considerazione da parte degli ingegneri e degli economisti dei dipartimenti settoriali in sede di istruttoria dei progetti. A tal fine, il coordinatore e il suo assistente hanno, in seno ai vari dipartimenti, delle persone di contatto alle quali è demandato il c o m p i t o di accertarsi che questi dispongano degli strumenti concettuali e tecnici più avanzati. II coordinatore provvede inoltre ad BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 17 informare le strutture di direzione della Banca sulle questioni relative all'ambiente. II p a t r i m o n i o di competenze che si concentra nella Direzione dei Progetti consente alla BEI di fornire il massimo sostegno ai promotori dei p r o g e t t i a l i v e l l o di d e f i n i zione, attuazione e monitoraggio degli i n v e s t i m e n t i , specialmente nelle regioni meno sviluppate dell'Unione e nei Paesi candidati. Strutture di controllo rafforzate A l l a r i f o r m a d e l l e s t r u t t u r e di finanziamento e di istruttoria dei p r o g e t t i si affianca u n ' o r g a n i z zazione dei c o n t r o l l i interni che tiene conto dell'evoluzione delle migliori prassi in ambito bancario. II Financial Comptroller indipendente della BEI risponde d i r e t t a m e n t e al Presidente della Banca. A s s i s t i t o da s e r v i z i che h a n n o accesso a t u t t i i f l u s s i finanziari della BEI, egli provvede a l l a r e d a z i o n e e c o n v a l i d a del bilancio d'esercizio, alla t e n u t a della c o n t a b i l i t à generale della Banca e dei suoi sviluppi analitici. Su tali basi, egli analizza i risultati della gestione finanziaria dell'istituzione a fronte degli obiettivi fissati e formula raccomandazioni per ottimizzare t a l e g e s t i o n e . Egli i n t e r v i e n e i n o l t r e nel m o n i t o r a g g i o d e l l a gestione f i n a n z i a r i a e nella f o r m u l a z i o n e delle politiche finanziane della Banca, esprimendo pareri motivati sulle v a r i e o p z i o n i s t r a t e g i c h e in materia, ad esempio, di f i n a n z i a m e n t i , rischio di credito, operazioni di tesoreria, operazioni di r a c c o l t a , g e s t i o n e delle attività/passività e budget. che si c o m p o n e di t r e p e r s o n e indipendenti nominate dal Consiglio dei governatori. L'attività del Financial Comptroller integra quella d e l l ' A u d i t interno d e l l a Banca, la cui f u n z i o n e è la v a l u t a z i o n e obiettiva e i n d i p e n d e n t e dei sistemi e delle p r o c e d u r e di c o n t r o l l o d e l l ' i s t i t u z i o n e . L'Audit i n t e r n o , che o p e r a secondo le n o r m e d e l l ' I stituto internazionale dei revisori interni, risponde direttamente al Presidente della BEI. • II Financial Comptroller coordina la sua a t t i v i t à con q u e l l a d e i revisori esterni (attualmente Ernst & Young) al fine di presentare al Comitato di verifica della Banca il bilancio d'esercizio redatto e v e r i f i c a t o secondo i più elevati s t a n d a r d di t r a s p a r e n z a . Egli è pertanto un interlocutore essenziale del Comitato di verifica. Nomine I tre «pilastri» della Direzione dei Finanziamenti sono posti s o t t o la responsabilità, r i s p e t t i v a m e n t e , di M i c h e l Deleau («Europa occidentale»), Terence Brown («Europa centrale») e Jean-Louis Biancarelll («Paesi partner»). Direttori generali. Jos van Kaam, Direttore, assume la r e s p o n s a b i l i t à d e l D i p a r t i m e n t o c o m u n e di c o o r d i n a mento, sotto l'autorità di M. Deleau. specializzato nelle operazioni su capitale di rischio. • Andreas Verykios è n o m i n a t o Direttore delle Risorse umane. • Emanuel M a r a v i c è n o m i n a t o Direttore del Dipartimento per i finanziamenti in Europa centrale e orientale. • Per J e d e r f o r s ha a s s u n t o le funzioni di Vicedirettore per le operazioni e le infrastrutture nel Dipartimento Rischi di credito. • D o m i n i q u e de C r a y e n c o u r è nominato Direttore dell'Ufficio di r a p p r e s e n t a n z a d e l l a BEI a Bruxelles. • Eberhard Uhlmann è n o m i n a t o Direttore generale (General Counsel) degli Affari giuridici. • Constantin Christofidis è nominato Direttore del Dipartimento Industria e Servizi alla Direzione dei Progetti. • Walter Cernoia è n o m i n a t o Amministratore unico del Fondo e u r o p e o per g l i i n v e s t i m e n t i (FEl), organismo del Gruppo BEI • Patrice Géraud dirige il Dipartimento di coordinamento della Direzione dei Progetti con il titolo di Vicedirettore. pagina i8 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI La BEI adatta le sue strutture operative ai nuovi compiti Economista, diplomato all'École Polytechnique, ingegnere civile: carriera nella ricerca, nell'insegnamento e nella consulenza economica, in particolare presso il ministero dell'Economia a Parigi; giunge alla BEI nel 1986 come Direttore degli Studi economici nell'UE; Direttore generale dei Finanziamenti fuori dell'UE (1994), quindi Direttore generale dei Finanziamenti nell'UE (1995). Giurista; entra alla BEI nel 1996, dopo l'adesione di Austria, Finlandia e Svezia, come Direttore del Dipartimento Finanziamenti in Germania e Austria; in precedenza, la sua carriera si è svolta presso la Creditanstalt austriaca a Londra e a New York, quindi presso la Deutsche Bank a Hong Kong, Sydney e Manila. First-class honours degree in Commerce, Master o f Business Studies (Hons); entra alla BEI nel 1978 come loan officer presso la Direzione dei Finanziamenti f u o r i dell'UE; Capo della Divisione Coordinamento (1983), p o i Capo della Divisione per 1 Paesi terzi del Mediterraneo (1986). Nel 1990, lancia le operazioni della Banca in Europa centrale e orientale e nel 1992 è nominato Direttore d i questo Dipartimento; Consigliere di amministrazione della BERS (1991-1996); nel 1996 è incaricato di creare il Dipartimento indipendente «Rischi di credito». Economista; dopo una carriera svolta alla Banca mondiale e p o i alla Morgan Guaranty Trust, entra alla BEI nel 1980 come loan officer; dirige l'Ufficio BEI di Lisbona (1986), p o i diventa capo della Divisione Organizzazione e M e t o d i (1990); nel 1993 passa al Dipartimento Credito e Amministrazione dei finanziamenti; nel 1997 è nominato Direttore del Dipartimento Tecnologia informatica. Economista, laureato in Scienze politiche; giunge alla BEI nel 1977 dopo una carriera alla Banca mondiale (1973); loan officer, quindi Capo della Divisione Finanziamenti in Africa occidentale (1983) e Capo della Divisione Finanziamenti in Francia (1986); Direttore del Dipartimento per 1 Finanziamenti in Africa (1992), p o i negli ACP (1994) e quindi nei Paesi terzi del Mediterraneo (1996). Ingegnere chimico; dopo una carriera nel settore industriale privato in Grecia, entra alla BEI nel 1983 nel Servizio dei Consiglieri tecnici come esperto dell'industria chimica; Capo di Divisione nel Dipartimento Industria (1992), in particolare con compiti d i valutazione dei p r o g e t t i nei settori petrolifero, petrolchimico e farmaceutico. Constantin Christofidis Economista, entra alla BEI nel 1971; la sua carriera si svolge alla Direzione dei Finanziamenti nell'UE, dapprima come Capo della Divisione per 1 finanziamenti nel Regno Unito (1983), p o i in Spagna (1993); dal 1° gennaio 2000 Direttore del Dipartimento Coordinamento della Direzione Finanziamenti nell'UE. Laurea in matematica e in economia; entra alla BEI nel 1977 come economista per 1 settori trasporti e telecomunicazioni; Capo della Divisione Infrastrutture alla Direzione degli Studi nel 1986, quindi Capo della Divisione Politica generale; nel 1995 diventa Capo della Divisione Coordinamento alla Direzione dei Progetti. Eberhard Uhlmann Giurista; diplomato all'ENA come studente straniero, dopo una carriera nel settore bancario entra alla BEI nel 1979 dove ha sempre operato alla Direzione delle Finanze, dapprima nel campo delle operazioni di tesoreria, p o i come Capo della Divisione Pianificazione e controllo (1983) e infine, dal 1° gennaio 1996, come Direttore del Dipartimento Pianificazione e regolamento delle operazioni. Economista, diplomato all'INSEAD (Fontainebleau); dopo una cacherà nel settore privato nei Regno Unito e in Grecia, entra alla BEI nel 1981 come Capo della Divisione per le operazioni di finanziamento nel Regno Unito; dal 1996 Direttore dell'Ufficio di Rappresentanza della Banca a Bruxelles. Laurea in Economia e Commercio; carriera nel settore bancario a Milano e a Londra; entra alla BEI nel 1982 come loan officer per l'Africa orientale e l'Oceano Indiano; Capo della Divisione per 1 finanziamenti in Spagna (1986) e della Divisione per 1 finanziamenti in Polonia, Ungheria, ex Iugoslavia e Paesi baltici (1992); dal 1996 Direttore del Dipartimento per 1 finanziamenti in Europa centrale e orientale. Entra alla BEI nel marzo 2000 dopo aver operato alla Banca mondiale come Direttore dei programmi per la Corea. Distaccato alla Banca mondiale dalla Skandinaviska Enskilda Banken, aveva ricopeno presso quest'ultima diversi incarichi: Capo del Gruppo UEM, responsabile generale dei crediti. Direttore delle relazioni con la clientela e Chief Financial Officer. Prima di entrare alla SE-Banken era stato Associate presso la McKinsey Ä Company e aveva lavorato per diversi anni a New York presso una società privata. Per Jedefors BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 • pagina 19 II nuovo accordo di partenariato ACP-UE Modifiche significative e un ruolo più importante per la BEI Cotonou, 23 giugno 2000. La capitale economica del Benin è stata prescelta per la firma del nuovo Accordo di partenariato ACP-UE che darà continuità ai 25 anni consecutivi delle Convenzioni di Lomé. La presenza di circa 400 delegati in rappresentanza, in particolare, di 71 Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), dei 15 stati membri dell'UE, della Commissione europea e della BEI fianno fatto dell'occasione un evento memorabile. II nuovo Accordo nasce da laboriosi negoziati avviati ufficialmente nel settembre 1998 e conclusisi all'inizio del febbraio 2000. Il nuovo Accordo di partenariato ACP-UE si basa s u l l ' e s p e r i e n z a delle precedenti Convenzioni di Lomé, che h a n n o d a t o r i s u l t a t i positivi benché t a l v o l t a i n f e r i o r i alle aspettative, ma t i e n e conto anche del m o d e r n o c o n t e s t o economico e commerciale globale, dell'evoluzione demografica, d e l l a s e n s i b i l i t à ai p r o b l e m i d e l l ' a m b i e n t e e del crescente d i v a r i o , in t e r m i n i di crescita t e n d e n z i a l e , e s i s t e n t e f r a la maggior parte dei Paesi ACP e il resto del mondo in via di sviluppo. Sarà la BEI a gestire il nuovo Meccanismo d'investimento Per q u e s t o il n u o v o A c c o r d o è caratterizzato da un'ottica diversa in materia di c o o p e r a z i o n e allo s v i l u p p o : il b a r i c e n t r o resta lo sviluppo economico, ma si rafforza la dimensione politica. pagina 20 • BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 Una strategia d i sviluppo economico L'obiettivo centrale del Partenariato è quello di ridurre ed infine e l i m i n a r e c o m p l e t a m e n t e la p o v e r t à ; un o b i e t t i v o che f a r à da c a r d i n e a t u t t e le s t r a t e g i e intese a promuovere uno sviluppo sostenibile « i n c e n t r a t o sull'essere u m a n o » . L'Accordo specifica in m o d o chiaro che gli S t a t i ACP s a r a n n o s o v r a n i nel d e c i d e r e il p r o p r i o m o d e l l o e c o n o m i c o e le s t r a t e g i e per attuarlo, ma sottolinea la necessità di un a p p r o c c i o i n t e g r a t o alla f o r m u l a z i o n e di s t r a t e g i e specifiche, rhe tenga conto degli aspetti politici, economici, sociali, culturali e ambientali dello sviluppo. La f i l o s o f i a sottesa a l l ' A c c o r d o c o n t e m p l a una serie di n u o v i elementi: il ruolo fondamentale da attribuire al settore privato in una qualunque strategia di sviluppo, l'esigenza di un maggior coinvolg i m e n t o d e l l a società civile e l ' a p p l i c a z i o n e dei p r i n c i p i dell'economia di mercato. Concetti quali lo sviluppo del settore privato, un migliore accesso alle risorse p r o d u t t i v e e f i n a n z i a r i e , l ' a u m e n t o d e l l ' o c c u p a z i o n e , il rispetto dei diritti della persona, il soddisfacimento dei bisogni elementari, la promozione dello sviluppo sociale e la creazione delle condizioni per «un'equa distribuzione dei f r u t t i della crescita«, sono espressamente citati come componenti essenziali dell'ottica adottata. BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI // nuovo accordo di partenariato ACP-UE II sostegno alle r i f o r m e e c o n o miche e i s t i t u z i o n a l i d o v r e b b e i n o l t r e creare un contesto favorevole agli investimenti del settore privato e allo sviluppo del mercato finanziario. Rafforzare la dimensione politica Il nuovo Accordo prevede un netto r a f f o r z a m e n t o della dimensione politica, come dimostra il suo lungo p e r i o d o di v a l i d i t à : 20 a n n i . Le clausole prevedono ora il dialogo politico sulla promozione della pace e la p r e v e n z i o n e dei c o n f l i t t i e reintroducono elementi essenziali quali il rispetto dei diritti umani, i p r i n c i p i d e m o c r a t i c i , lo stato di diritto e il buon governo, che sono ora considerati parte i n t e g r a n t e dello sviluppo sostenibile. Tutti i p a r t n e r si sono i m p e g n a t i a rispettare e a promuovere questi principi e ad assumere iniziative comuni nei casi di grave corruzione, anche qualora questi non riguardino in modo diretto i finanziamenti comunitari. Si t r a t t a dunque di un approccio i n t e g r a t o , nel quale lo sviluppo economico, culturale e sociale viene considerato lo strumento attraverso il quale contribuire ad instaurare la pace e la sicurezza, promuovere un contesto politico stabile e democratico che a sua volta fornisca il q u a d r o per la f o r m u l a z i o n e di strategie di sviluppo. La cooperazione finanziaria Come già è a v v e n u t o per le p r e c e d e n t i C o n v e n z i o n i , la BEI assume un r u o l o c r u c i a l e n e l l a messa in a t t o delle parti dell'Accordo relative alla cooperazione finanziaria. II Protocollo f i n a n z i a r i o s t i p u l a t o per i p r i m i c i n q u e a n n i (2001-2005) prevede complessivamente a i u t i finanziari f i n o ad un massimo di EUR 15,2 miliardi, comprendenti gli i n t e r v e n t i della Banca su risorse proprie (1) f i n o a concorrenza di EUR 1,7 m i l i a r d i o l t r e al n u o v o Meccanismo d ' i n v e s t i m e n t o , con dotazione di EUR 2,2 miliardi, la cui gestione è a f f i d a t a alla BEI. Gli i m p o r t i c i t a t i r a p p r e s e n t a n o un n o t e v o l e i n c r e m e n t o rispetto ai fondi stanziati a titolo della quarta Convenzione di Lomé (2). Gli strumenti della cooperazione f i n a n z i a r i a c o p e r t i dal b i l a n c i o c o m u n i t a r i o sono stati razionalizzati e ridotti a due: una linea per la concessione di a i u t i n o n rimborsabili (dotazione di EUR 11,3 miliardi per il periodo 2001-2005) gestita dalla Commissione europea (1) Raccolte sui mercati internazionali dei capitali. (2) EUR 3,9 miliardi, contro EUR 2,25 miliardi a titolo del primo Protocollo finanziario e EUR 2,658 miliardi a titolo del secondo Protocollo finanziarlo della quarta Convenzione di Lomé. e un n u o v o Meccanismo d ' i n v e stimento volto a fornire capitali di rischio e mutui al settore privato. II Meccanismo r a p p r e s e n t a una n o t e v o l e e v o l u z i o n e r i s p e t t o al modello precedente di operazioni su capitali di rischio, non solo per l'entità della dotazione (EUR 2,2 m i l i a r d i per i p r i m i cinque anni contro EUR 1 miliardo previsto dal secondo Protocollo finanziario della quarta Convenzione di Lomé), ma anche sotto il profilo degli obiettivi e delle modalità operative. I beneficiari del nuovo Meccanismo d'investimento saranno le imprese del settore privato e quelle pubbliche gestite secondo criteri commercialmente validi. Le operazioni saranno effettuate a condizioni di mercato e strutturate in modo tale da evitare di soppiantare fonti private di finanziamento e, al tempo stesso, da innescare un effetto catalizzatore incentivando la mobilitazione di risorse locali a l u n g o t e r m i n e e l ' a f f l u s s o di investimenti e finanziamenti privati dall'estero. La BEI farà interventi fino a EUR 3,9 miliardi nei primi cinque anni II Meccanismo verrà gestito come un fondo rotativo, nel quale riconf l u i r a n n o i proventi delle operazioni. In altre parole, dopo un certo periodo di t e m p o non dovrebbe più essere necessario ricostituire la dotazione ricorrendo alle risorse BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2OO0 I pagina 2i del bilancio comunitario. Nel lungo termine, il Meccanismo dovrebbe p e r t a n t o riuscire ad a u t o f i n a n ziarsl. A t t u a l m e n t e gli Stati membri, la C o m m i s s i o n e e u r o p e a e la BEI stanno definendo l'assetto gestionale ed operativo del Meccanismo. Benché molti aspetti siano ancora in fase di s t u d i o , le m o d a l i t à di gestione terranno conto dell'esigenza di soddisfare adeguatamente i bisogni del s e t t o r e p r i v a t o . L'iniziativa a favore dei Paesi poveri fortemente indebitati (HIPC*) La BEI ha stanziato di recente un contributo, che fa seguito a quello approvato nel 1998, da destinare all'abbuono del debito dei Paesi poveri fortemente indebitati, nel quadro della rafforzata iniziativa HIPC. L'importo complessivo del contributo BEI aiTimonta così a EUR 70 milioni. I fondi stanziati dalla Banca saranno erogati, sotto forma di aiuti non rimborsabili, ai Paesi ammessi a beneficiare dell'iniziativa H I P C che potranno utilizzarli per il rimborso anticipato di determinati finanziamenti accordati dall'UE. Il contributo della Banca è d'importo tale da coprire l'abbuono del debito per la quota relativa ai fìnanziamenti da essa effettuati su risorse proprie. L'iniziativa HIPC è stata lanciata, nel settembre 1996, dalla Banca mondiale e dal FMI per porre rimedio al problema dell'eccessivo indebitamento che costituiva per molti Paesi poveri un grave ostacolo allo sviluppo. In base all'iniziativa, per poter beneficiare dell'abbuono del debito ricevendo i relativi fondi, i Paesi interessati dovevano soddisfare determinati criteri di performance. Nel settembre 1999, i Governatori del FMI e della Banca mondiale, con in testa molti di quelli facenti capo agli Stati membri dell'UE, hanno approvato un meccanismo rafforzato per l'iniziativa HIPC, al fine di consentire un abbuono più ampio e più rapido del debito. Con il meccanismo iniziale, il condono del debito avveniva nel momento dell'adempimento, ossia dopo che erano stati soddisfatti determinati criteri di performance. Con il meccanismo rafforzato, i donatori, tra i quali la Banca, potranno anticipare il condono del servizio del debito ad una data compresa tra il momento della decisione (ossia quello in cui i creditori approvano un p r o g r a m m a dettagliato di riforme economiche presentato dal Paese fortemente indebitato e comprendente anche traguardi specifici da raggiungere riguardo, in particolare, alla riduzione della povertà) e il momento dell'adempimento (ossia quello in cui tali traguardi risultano effettivamente raggiunti). (*) Highly Indebted Poor Countries pagina i i I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 II Consiglio dei governatori della Banca ha già approvato l'attività di finanziamento della BEI su risorse proprie nel quadro dell'Accordo di partenariato, nel quale tale attività risulta ora incorporata. La BEI ha così confermato una volta di più il suo costante i m p e g n o a f a v o r e delle politiche comunitarie di aiuto e cooperazione allo sviluppo nei Paesi ACP. Le operazioni su risorse proprie finanzieranno progetti d ' i n v e s t i m e n t o r i s p o n d e n t i ai criteri abitualmente applicati dalla Banca.• Mercedes Sendin de Càceres Dipartimento Informazione e Comunicazione Tel. +352 4379 3134 E-mail: [email protected] BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I Convergenza r e g i o n a l e : «Aumentare i l volume d e g l i i n t e r v e n t i non sempre m i g l i o r a la s i t u a z i o n e » ^ ^ Convergenza regionale: «Aumentare il volume degli interventi non sempre migliora la situazione» 1 ent poli ì the El Dedicata alle politiche di sviluppo regionale l'edizione 2000 della Conferenza della BEI su Economia & Finanza in gennaio Non esiste i s t i t u z i o n e che possa p e r m e t t e r s i di non m e d i t a r e , di tanto in tanto, sul modo migliore di conseguire gli obiettivi definiti nella sua missione. E la BEI non fa eccezione sotto questo aspetto. Di fatto, il controllo della qualità sotto forma di riflessione fondata su una base concettuale è tra le massime priorità del Presidente. La ragion d'essere della BEI è specificata nel T r a t t a t o di Roma e ha trovato nuove conferme nel corso dei vertici di Maastricht e di Amsterdam. Oliare gli i n g r a n a g g i della convergenza regionale è e resta il compito principale della Banca. Tuttavia, a giudicare dalla situazione dell'Europa nel suo insieme, cinquant'anni di costose politiche r e g i o n a l i n o n s e m b r a n o aver ottenuto m o l t o di p i ù del m a n t e n i m e n t o d e l l o status q u o . Negli u l t i m i d e c e n n i , i n f a t t i , la d i s p a r i t à di r e d d i t o t r a r e g i o n i europee è rimasta praticamente invariata in t e r m i n i complessivi. A p a r e r e di a l c u n i e c o n o m i s t i , q u e s t o s a r e b b e nel n o r m a l e o r d i n e d e l l e cose, per lo m e n o in un'ottica di capitalismo globale: i ricchi d i v e n t a n o sempre più ricchi e i poveri diventano meno Gli insegnamenti tratti da studi comparativi In tutti i Paesi vi sono aree che in partenza sembrano simili, ma si sviluppano poi a ritmi molto diversi. Individuarne i motivi può essere molto complicato. Un modo di procedere consiste nell'analizzare cosa sia effettivamente successo in un certo numero di casi sottoposti ad analisi, per cercare di individuare eventuali tratti comuni. Questo è stato fatto in tre documenti che hanno analizzato casi in regioni della Cìrecia, dell'Italia e della Spagna. Ogni studio prendeva in esame una regione che evidenziava buoni risultati (in termini nazionali) e un'altra in ritardo di sviluppo. Questi studi hanno dato tre indicazioni di massima. Per prima cosa, che la struttura industriale è importante. Le grandi fabbriche che s'insediano in una zona devono utilizzare tecnologie atte a stimolare lo .sviluppo di attività economiche locali, creando un indotto. II fenomeno ha più probabilità di verificarsi se le risorse umane disponibili in loco, e in particolare quelle impiegate dalle PMl, hanno le competenze occorrenti. In secondo luogo, la qualità delle amministrazioni locali ha un'importanza critica perché i programmi di sviluppo possano essere adattati il più possibile alle condizioni del territorio. A questo proposito, può rivelarsi opportuno subotdinare la concessione di fondi pubblici ad un certo numero di condizioni, ο quanto meno di precisi orientamenti, per evitare un'errata destinazione dei fondi. E piuttosto facile, ad esempio, imporre l'assistenza tecnica ed economica ο la formazione degli amministratori locali. In terzo luogo, un maggior volume d'investimenti infrastrutturali non comporta necessariamente una convergenza più rapida; anzi, un'ottica uniforme nel formulare le politiche di sviluppo regionale si dimostra per lo più inefficace. p o v e r i , senza p e r o chiudere il divario. riuscire a Pensare che le d i f f e r e n z e di p r o d u t t i v i t à siano i m m u t a b i l i è comunque un errore. Considerate le dinamiche complesse che presiedono all'evoluzione dello sviluppo a livello r e g i o n a l e , con regioni che ce la fanno a mettersi In pari e altre che restano indietro, si è r i t e n u t o che fosse g i u n t o il BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 I pagina 23 Elaborare politiche efficaci Come e stato posto in evidenza, i tradizionali «criteri fondamentali» per la valutazione preventiva dei progetti - ta.sso di rendimento e ammissibilità geografica - sono necessari ma lungi dall'essere sufficienti a garantire che vi siano effetti positivi sullo sviluppo regionale. Occorre introdurre una valutazione relativamente oggettiva, inserita in un quadro più generale che trascenda la tradizionale analisi di costi-benefici. Come minimo, tale valutazione dovrebbe prendere in esame i seguenti aspetti: • 11 progetto s in.serisce in una strategia coerente per promuovere il vantaggio relativo della regione interessata? Questo tipo di motivazione generale dovrebbe valere soprattutto per gli investimenti pubblici di vaste dimensioni. •Il progetto è tale da stimolare localmente la nascita di un indotto? E per aiutare lo sviluppo dei relativi subfornitori, occorrono politiche di accompagnamento? • La fase di messa in atto del progetto è ben congegnata, alla luce delle sue caratteristiche specifiche? Poiché in talune regioni arretrate i ritardi di attuazione sono endemici, occorre valutare in .sede d'istruttoria l'elenco completo dei .soggetti interessati, con i relativi rischi per il progetto. Per i progetti che subiscono eccessivi ritardi ο che superano il budget, il sostegno pubblico può essere condizionato all'esecuzione di controlli esterni. • La disponibilità di aiuti pubblici modifica la decisione in merito all'ubicazione del progetto ο il promotore avrebbe attuato comunque il progetto? Se è così, allora esistono scarse probabilità che gli aiuti incidano d.avvero sullo sviluppo regionale. • Ed infine, il progetto presenta attrattive economiche in sé e per sé? Formulare delle previsioni è difficile, visto che le politiche a d o t t a t e possono modificare radicalmente il contesto economico locale; tuttavia, una corretta attività di previsione dovrebbe consentire di cogliere eventuali problemi di coordinamento e i progetti dovrebbero comunque risultare economicamente validi a fronte di tutte queste considerazioni. m o m e n t o di f a r e il p u n t o della situazione in materia di politiche di sviluppo regionale. Ed è ciò che è avvenuto in gennaio n e l l ' a m b i t o della c o n f e r e n z a a n n u a l e su Economia & Finanza, organizzata dal Dipartimento del Chilef Economist. Occasioni come questa forniscono al personale della Banca s p u n t i di v a l u t a z i o n e intellettualmente s t i m o l a n t i , o l t r e ad arricchire del v a l i d o c o n t r i b u t o di i m p o r tanti operatori del settore l'opera di riflessione che la Banca conduce al suo interno. Nel suo discorso di apertura, il Presidente della BEI Philippe M a y s t a d t ha posto la platea di f r o n t e a interrogativi netti e precisi: quali carenze di pagina 24 I BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 pubblici devono essere integrati in un insieme adeguato di politiche d ' i n t e r v e n t o , ma q u a l i sono le conclusioni da trarre da successi e insuccessi a livello r e g i o n a l e in t e r m i n i di misure da adottare ad integrazione degli investimenti? E come ultimo quesito, che certamente non è u l t i m o per i m p o r t a n z a : è possibile e l a b o r a r e c r i t e r i di selezione dei progetti che c o n t r i b u i s c a n o a g a r a n t i r e un risultato di crescita regionale per un determinato investimento? Un'analisi della teoria economica ha dato il la al dibattito della giornata. II professor A n g e l de la Fuente (Instituto de Anàlisis Economica, Barcellona) ha s p i e g a t o che in passato era opinione unanime che le politiche regionali potessero favorire la crescita e d e t e r m i n a r e la convergenza come effetto collaterale praticamente automatico. Si riteneva d u n q u e che crescita economica e r i d u z i o n e delle disparità andassero di pari passo. II recente pensiero e c o n o m i c o ha t u t t a v i a p o r t a t o diversi a u t o r i a sostenere che esistono potenti forze di mercato capaci di portare alla divergenza tra regioni. Daniel Moucque, della Direzione m e r c a t o sono alla base della Generale «Politica regionale» della divergenza regionale e quali livelli di Commissione e u r o p e a , ha poi disparità si possono considerare c o n f e r m a t o il persistere, t r a le accettabili? Egli ha poi osservato che diverse zone dell'UE, di una disparità negli ultimi anni il ruolo dei governi socioeconomica che non accenna a è c a m b i a t o e che g l i Stati diminuire. Egli ha sottolineato che i abbandonano l'intervento diretto in livelli d e l l o squilibrio molti settori, come dimostra I ricchi regionale sono attualmente la privatizzazione di varie diventano il doppio di quelli esistenti attività pubbliche. II negli Stati Uniti, osservando d i b a t t i t o sul t e m a d e l l o sempre più però che la s i t u a z i o n e s v i l u p p o r e g i o n a l e deve ricchi e i poveri avrebbe p o t u t o essere dunque dare risposta ad un quesito: quali sono i casi in meno poveri, anche p e g g i o r e senza i cui è più p r o d u t t i v o senza però che SÌ consistenti interventi della impegnare la spesa riesca a colmare ί Τ Τ < ί Γ ' ° " ^ ^ ' ' ' ° ^ ^ ' ^ pubblica con un intervento della BEI. d i r e t t o d e l l o Stato e il divario quando invece è meglio utilizzare le Si t r a t t a d u n q u e di u n ' e r r a t a risorse pubbliche per sostenere gli impostazione della politica investimenti del settore privato. comunitaria? II professor Philippe Martin (Ecole Nationale des Ponts et Chaussées, Parigi) ha sollevato la P. Maystadt ha inoltre sottolineato questione f o n d a m e n t a l e d e l l ' a u che l'investimento pubblico di per sé spicabilità dell'ingerenza politica. non basta, in quanto ciò che conta Secondo la sua tesi, gli aiuti pubblici non è la q u a n t i t à ma la q u a l i t à . possono far salire il r e d d i t o pro Senza d u b b i o , i f i n a n z i a m e n t i BANCA EUROPEA PER GLI I N V E S T I M E N T I Convergenza r e g i o n a l e : «Aumentare i l volume d e g l i i n t e r v e n t i non sempre m i g l i o r a la situazione» (Università Cattolica di Lovanio) ha In base ai r i s u l t a t i , a livello sia infine posto una domanda provoregionale che nazionale, vi sono catoria: perché gli squilibri regionali o t t i m i motivi per ritenere che la hanno effetti negativi (o positivi) sul formazione di capitale fisso da parte benessere dei cittadini? del settore p r i v a t o e Le regioni il p o t e n z i a m e n t o del Egli ha osser-vato che capitale umano (scolarizesistono d i s f u n - z i o n i a tendono a zazione) incrementino il livello di m e r c a t o che competere p o t e n z i a l e di s v i l u p p o possono portare a economico. Per questo tra loro per concentrazioni persistenti sono indubbiamente e ne ha analizzato le fonti. aggiudicarsi il essenziali anche le La sua tesi è che la drastica massimo infrastrutture più strateriduzione dei costi giche. Esistono a quanto volume di fondi commerciali e di trasporto pare casi ben documenintervenuta negli ultimi pubblici, t a t i della possibilità di decenni ha c o s t i t u i t o , i n t r o d u r r e un n u o v o ...ma non sempre assieme alla insufficiente c a p i t e nelle aree in r i t a r d o di equilibrio nella geografia quantità equivale a m o b i l i t à della forza sviluppo, ma probabilmente ad un economica a t t r a v e r s o niialità lavoro, un fattore costo di o p p o r t u n i t à p i u t t o s t o migliori infrastrutture di importante nella nascita elevato. In altre parole, il risultato telecomunicazione. Ma questo di di c o n c e n t r a z i o n i e di s q u i l i b r i netto dell'intervento pubblico può regionali. Ha poi sottolineato che essere semplicemente quello di un certo non vale per gli investimenti l'efficienza e la q u a l i t à d e l l e trasferimento di reddito dai ricchi ai pubblici in senso generale. In effetti istituzioni locali nonché la poveri, senza incidenza sulla proè d o c u m e n t a t o che gli interventi duttività. II bilancio finale può essere pubblici hanno indotto una ridistrid i s p o n i b i l i t à di i n f r a s t r u t t u r e una minor prosperità gene-rale, se buzione a livello regionale piuttosto tecnologiche, quali le reti locali di con questi trasferimenti si che stimolare aumenti di produtf o r n i t o r i specializzati di servizi s o t t r a g g o n o risorse d a l l e zone tività. t e c n o l o g i c i , sono f a t t o r i d e t e r prospere e dinamiche che rapprem i n a n t i per il successo di u n ' i sentano il vero motore della crescita niziativa. Da questo punto di vista, In ogni caso, sono di certo molti i economica di un Paese. Se le cose ha osservato, potrebbe essere utile progetti del settore pubblico che stanno così, ci troveremo inevitache in determinati casi la concesdevono aver prodotto effetti positivi bilmente a dover scegliere fra uguasullo s v i l u p p o r e g i o n a l e e che sione di mutui e sovvenzioni fosse lìanza e crescita economica. passerebbero i n d e n n i al subordinata a qualche condizione ο Pensare v a g l i o di una rigorosa quanto meno a precisi orientamenti. analisi di costi-benefici La tesi del professor Martin che le effettuata a posteriori. II professor Thisse si è dimostrato ha trovato conferma, differenze B e r t r a n d Rossert, del critico verso la t e n d e n z a delle almeno parziale, nello studio regioni a competere tra loro per empirico condotto interna- di produttività Dipartimento «Valutazione delle operazioni» della BEI, aggiudicarsi il massimo volume di mente dal Dipartimento del siano ha confermato che in effett fondi pubblici e ha spiegato che per Chief Economist. La immutabili è così ma che non t u t t i sfruttare i propri vantaggi relativi presentazione si è aperta non necessariamente le r e g i o n i con un'osservazione: ben è comunque progetti producono gli stess stimoli di sviluppo hanno bisogno dello stesso t i p o pochi economisti p o t r e b un errore d e l l ' a t t i v i t à economica a d'infrastrutture. Spetta dunque ai bero dissentire sul fatto che livello regionale. Questo dipende, tra responsabili delle politiche riflettere promuovere la crescita economica sia l'altro, dalle categorie di soggetti sul tipo d'intervento pubblico che la chiave della c o n v e r g e n z a . Al interessati e dal m o d o in cui può apportare il massimo beneficio tempo stesso, è difficile immaginare vengono gestiti i negoziati con tali all'attività economica di una deterun meccanismo di crescita che non s o g g e t t i . Da un'analisi di diversi m i n a t a zona. In altre p a r o l e , passi, in un modo ο nell'altro, per un studi di casi e f f e t t u a t i dal aumentare il volume degli interincremento dello «stock» di capitale D i p a r t i m e n t o «Valutazione delle v e n t i non sempre m i g l i o r a la fisso. Ne consegue un interrogativo operazioni» è emerso inoltre che la situazione. Le considerazioni teopragmatico: la formazione di capi forte presenza del settore pubblico riche di Thisse sono state una chiara tale fisso generata dagli interventi dovuta a motivi amministrativi è conferma degli insegnamenti tratti pubblici - costruzione di strade, fonte di gravi inefficienze, con una dagli studi comparativi presentati in scuole, ospedali, porti, aeroporti, ecc. conseguente riduzione dell'effetto questo articolo. • - ha un ruolo essenziale ο sarebbe p o t e n z i a l e del p r o g e t t o sullo preferibile utilizzare i fondi pubblici sviluppo regionale. per stimolare gli investimenti privati, Patrick Vanhoudt ad esempio nelle immobilizzazioni tecniche? II professor Jacques Thisse Dipartimento del Chief Economist I lettori interessati possono reperire ulteriori informazioni negli u l t i m i due n u m e r i (1 e 2), v o l u m e 5, della collana ElB Papers, nei quali gli studi di cui sopra sono pubblicati integralmente. I v o l u m i della collana ElB Papers possono essere richiesti a t i t o l o g r a t u i t o al D i p a r t i m e n t o del Chief Economist E-mail: [email protected] (Fax: +352 4379 3492) Tel. +352 4379 3439 E-mail: [email protected] BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 I pagina 25 Sviluppo regionale - Utilizzare in modo efficiente le risorse finanziarie 2 000 BREME Promuovere uno sviluppo regionale equilibrato finanziando investimenti validi costituisce la principale attività della BEI. In alcuni Stati membri, la politica regionale perseguita dall'UE e gli interventi proattivi della Banca hanno aiutato le zone più arretrate a recuperare il r i t a r d o di sviluppo economico. In a l t r i , il successo è meno evidente. E perfino negli Stati membri che sono riusciti a mettersi in pari, il divario tra regioni all'interno dello stesso Paese non si è necessariamente ridotto. Gli interrogativi cruciali da porre al Forum BEI di quest'anno saranno dunque: «cosa ha funzionato» e «cosa è andato storto» e, ancor più i m p o r t a n t e , «quali sono gli insegnamenti da trarre» ? Rispondere a questi interrogativi è importante soprattutto in vista delle nuove sfide che l'Europa deve affrontare. È probabile che le nuove tecnologie e l'emergente società dell'informazione apportino benefici, prima di t u t t o , alle aree già c a r a t t e r i z z a t e da uno sviluppo avanzato. Le regioni più dinamiche potrebbero dimostrarsi riluttanti ad accollarsi i pesanti oneri comportati dal t r a s f e r i m e n t o di risorse alle regioni in ritardo di sviluppo, poiché ciò potrebbe compromettere la loro posizione competitiva sui mercati internazionali. Una sfida i m m i n e n t e è quella dell'allargamento dell'Unione all'Europa centrale e orientale, che porterà la divergenza regionale a livelli senza precedenti. Sarà allora pagina 26 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 2 - 2 0 0 0 L'annuale Forum BEI si terrà a Brema il 19-20 ottobre inevitabile chiedersi fino a che punto le disparita debbano essere tollerate e in che misura si possa pretendere che gli Stati membri aiutino i nuovi arrivati a recuperare il loro ritardo. Le risorse finanziarie da destinare alle regioni svantaggiate potrebbero diminuire; a maggior ragione se ne dovrà fare il miglior uso possibile, s o t t o f o r m a di sovvenzioni ο finanziamenti, per promuovere lo sviluppo regionale. «Fattori di successo» Il buon esito delle iniziative volte allo sviluppo regionale dipende da molti fattori: oltre alle risorse finanziarie, incidono sul risultato altri elementi quali l'efficienza della pubblica amministrazione, un'adeguata pianificazione dello sviluppo, l'auto nomia decisionale abbinata alla capacità, da parte dei decisori, di assumersi delle responsabilità, la disponibilità di persone dotate di spirito imprenditoriale e una forza lavoro con competenze adeguate. Infine, occorrono politiche economiche generali che offrano gli incentivi giusti per il cambiamento strut- turale, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. La materia è complessa, ma dovrebbe comunque essere possibile individuare i fattori più i m p o r t a n t i per riuscire a realizzare lo sviluppo regionale. «Insegnamenti da trarre dall'esperienza» Nella seconda giornata del Forum si parlerà in modo più approfondito dei f a t t o r i che contribuiscono al successo delle iniziative regionali. Gli o r a t o r i parleranno della propria esperienza diretta in ambiti quali lo sviluppo regionale, la pianificazione delle politiche regionali e il finanziamento di progetti d'investimento. La sottosessione 1, intitolata «Insegnamenti da trarre dall'esperienza in materia di politiche regionali» sarà dedicata ad un'analisi dei punti di forza e di debolezza delle regioni e a discutere d e l l ' e s i g e n z a di una politica equilibrata di sviluppo, vale a dire di una pianificazione organica convenzionale che riguardi le infrastrutture, lo sviluppo delle risorse umane e gli incentivi per le PMl. BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Forum BEI 2000 a Brema «Finanziare lo sviluppo regionale» Una p r i m a d o m a n d a a cui dare risposta in questa sessione è se l'introduzione dell'euro e l'integrazione dei mercati finanziari che si sta realizzando a l l ' i n t e r n o della zona d e l l ' e u r o a b b i a n o reso più f a c i l e per le PMl e per gli e n t i r e g i o n a l i e locali l'accesso ai f i n a n z i a m e n t i , poiché q u e s t o contribuirebbe in modo sensibile allo sviluppo regionale. Un secondo aspetto da discutere è la possibilità che le attuali ristrettezze della finanza pubblica negli Stati m e m b r i , se persistenti, facciano nascere la d o m a n d a di m o d e l l i alternativi di realizzazione, f i n a n z i a m e n t o e g e s t i o n e delle infrastrutture, in particolare il modello della partnership pubblicoprivato. II Forum s'interrogherà sulla misura in cui tali modelli alternativi possano applicarsi anche nei Paesi dell'Europa centrale e orientale. Si parlerà anche del ruolo delle società regionali di capitali di rischio. Günter Grass - ospite d'onore alla cena di gala È ormai una tradizione per la BEI invitare un ospite d'onore che, a c o n c l u s i o n e d e l l a cena di g a l a , p r e s e n t i ai p a r t e c i p a n t i le sue vedute su un argomento che non f i g u r a a l l ' o r d i n e del g i o r n o del Programma FORUM 19 Ottobre 2000 2 000 15:00: APERTURA DEL FORUM: Philippe Maystadt, Presidente della BEI BREMEN PRIMA SESSIONE : «Politiche di sviluppo regionale - Fattori dl successo» Moderatore: Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI Oratori: Kajo Schommer, Ministro dell'Economia, Sassonia Charles McCreevy, Ministro delle Finanze, Irlanda Leczek Baicerowicz, Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze, Polonia * Jack McConnall, Membro del Parlamento scozzese, Ministro delle Finanze, Esecutivo scozzese Michel Barnier, Commissario UE per la Politica regionale •* CENA Dl GALA Indirizzo di saluto: Hartmut Perschau, Sindaco di Brema Ospite d'onore: Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura 20 Ottobre 2000 r« • I n t r o d u z i o n e alla SECONDA SESSIONE : «Esperienze d l p o l i t i c a regionale e di finanziamento dello sviluppo regionale» Alfred Steinherr, C/)/ef fconom/si della BEI SOTTOSESSIONE 1 : «Insegnamenti da trarre dall'esperienza in materia dl politiche regionali» Oratori: Henning Christophersen, Presidente del Consiglio regionale per I' Oresund, Danimarca * Brigitte Ederer, Consigliere per le Finanze al Comune di Vienna P i e r r e M a y e t , P r e s i d e n t e del G r u p p o di c o o r d i n a m e n t o interministeriale Sofia Antipolis, Francia Pasquale Pistorio, Amministratore delegato, ST Microelectronics, Agrate Brianza, Italia * Ramon Marimon, Sottosegretario al Ministero delle Scienze e della Tecnologia, Spagna SOTTOSESSIONE 2 : «Finanziare lo sviluppo regionale» Forum. Quest'anno, siamo particolarmente onorati di avere con noi Günter Grass, insignito nel 1999 del Premio Nobel per la l e t t e r a t u r a . U n ' a l t r a t r a d i z i o n e è q u e l l a di chiudere il Forum con un discorso del G o v e r n a t o r e della BEI per il Paese ospitante, che q u e s t ' a n n o sarà Hans Eichel, Ministro Federale delle Finanze. • Oratori: Jacques Guerber, Président-Directeur Général, Dexia Crédit Locai de France Ingrid Matthäus-Mayer, Consigliere di amministrazione, Kreditanstalt für Wiederaufbau, Germania Rinnooy Kan, Membro del Comitato esecutivo, ING, Paesi Bassi A r i T o i p p a n e n , Presidente e p a r t n e r della CapMan Partners, Finlandia, Presidente dell'EVCA (European Private Equity a n d Venture Capital Association) CHIUSURA DEL FORUM • • Hans Eichel, Ministro delle Finanze e Governatore BEI per la Germania * non confermato al 75 giugno 2000 _. ^ ^ ^ Per u l t e r i o r i i n f o r m a z i o n i sul F o r u m BEI 2 0 0 0 , r i v o l g e r s i a: D i p a r t i m e n t o I n f o r m a z i o n e e C o m u n i c a z i o n e , Y v o n n e B e r g h o r s t , t e l . : + 3 5 2 4379 3154, E-mail: y . b e r g h o r s t @ b e i . o r g BEI I N F O R M A Z I O N I 2-2000 1 pagina 27 Primo prestito EARN lanciato per via elettronica BEI-lnformazioni è una pubblicazione periodica del Dipartimento Informazione e Comunicazione della Banca europea per gli investimenti; esce in 11 lingue (danese, f i n landese, francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco). La BEI si è alleata in febbraio con la C a b o t o , la banca d ' i n v e stimento del Gruppo Intesa, per lanciare il suo p r i m o prestito EARN per via elettronica. L'emissione obbligazionaria, per EUR 500 milioni, ha scadenza al 15 ottobre 2002 e una cedola del 4,625%. Si t r a t t a del p r i m o La riproduzione degli scritti apparsi su BEI-lnformazioni è consentita; si gradirebbero però la citazione della fonte e l'invio del ritaglio dell'articolo pubblicato. La BEI ha donato in marzo alla Internet w w w . b e i . o r g E-mail: [email protected] Repubblica del Mozambico un importo di 500 000 euro per gli Dipartimento Italia Via Sardegna, 38 I -00187 Roma Tel. (+39)06 4719-1 Fax (+39) 06 4287 3438 a i u t i d ' u r g e n z a alle v i t t i m e delle I n o n d a z i o n i che h a n n o devastato il Paese. Ufficio di Atene Ave Kifissias 364, & Delfon 1 GR-152 33 Halandri/Athina Tel. (+30)1 682 4517-9 Fax (+30) 1 682 4520 I f o n d i sono giunti a destinazione t r a m i t e la Delegazione Ufficio di Sedino Lennéstrasse, 17 D - 10785 Berlin Tel. +49 (0) 30 59 00 479-0 Fax+49 (0)30 59 00 47 99 UE a M a p u t o , che ha p r o v veduto ad individuarne l'impiego più adeguato nella situazione di emergenza. Ufficio di Lisboa Avenida da Uberdade, 144-156, 8° Ρ - 1250 Lisbona Tel. (+351) 21 342 89 89 Fax (+351) 21 347 04 87 -:.,!...;[, , Ϊ. , ^ Impaginazione: Laboratorio grafico BEI, Sabine Tissot Foto: Fototeca BEI, CE, Stone, Perniile So rensen, Pantherix Ltd, Universidad de Alicante, Bremer Touristik Zentrale GmbH, Isopress. stampato cu carta Arctic Silk omologata Nordic Swan IX-AA-99-002.IT-C d ^ O;^ La BEI è già intervenuta, negli ultimi anni, con aiuti umanitari non rimborsabili a sostegno di Paesi ο aree gravemente colpite da c a l a m i t à n a t u r a l i , ad esempio in Honduras e Nicaragua nel 1998, in Kosovo, Turchia e nell'area di Atene in Grecia nel 1999. Verso la fine di maggio, la BEI ha aperto il suo nuovo ufficio di Berlino. La nuova sede servirà a sostenere l'espansione delle o p e r a z i o n i di f i n a n z i a m e n t o della Banca, in p a r t i c o l a r e a Berlino e nel nuovi Länder, e a consolidare ulteriormente i suoi rapporti con gli investitori e le banche partner. significativa della strategia di raccolta via Internet che la BEI ha inaugurato nel giugno 1999 con un'offerta di scambio di titoli interamente realizzata in rete. • il Paese. I f i n a n z i a m e n t i , a c c o r d a t i nel q u a d r o d e l l a quarta Convenzione di Lomé, sono serviti a m o d e r n i z z a r e le reti elettriche e a stimolare gli investimenti per lo s f r u t t a m e n t o i n d u s t r i a l e di alcune delle risorse naturali del Mozambico (grafite, alluminio, anacardi, allevamento di gamberetti, zucchero). • In Mozambico, la BEI opera già da tempo ed ha intensificato i suoi interventi dopo il 1992, al termine del lungo periodo di guerra civile che ha funestato Apertura dell'ufficio della BEI a Berlino Ufficio di Madrid Calle José Ortega y Gasset, 29 E - 28006 Madrid Tel. (+34)91 431 13 40 Fax (+34) 91 431 13 83 Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles Rue de la Loi 227 Β - 1040 Bruxelles Tel. (+32) 2 230 98 90 Fax (+32) 2 230 58 27 II prestito rappresenta una tappa Dono della BEI al Mozambico Banca europea per gli investimenti 100, bd Konrad Adenauer L - 2950 Luxembourg Tel. (+352) 4379 - 1 Fax (+352) 43 77 04 Ufficio di Londra 68, Pali Mail GB-Londra SWIY 5ES Tel.+44 (0) 20 7343 1200 Fax +44 (0) 20 7930 9929 prestito che la BEI colloca per via elettronica. In qualità di unica banca capofila, la Caboto utilizza il suo sistema RetLots per offrire l'emissione ai suoi più importanti clienti istituzionali in Italia e altrove, attraverso Internet e la rete Bloomberg. L'ufficio di Berlino avrà principalmente il compito di mantenere i contatti con il governo federale e con i governi dei singoli Länder, oltre a tenere la Banca informata sul dibattito attualmente in corso in Germania in materia di finanziamenti, ad esempio sulle nuove tecniche di finanziamento delle infrastrutture pubbliche. La BEI ha costantemente aumentato negli anni il volume dei suoi finanziamenti in Germania, fino a raggiungere nel 1999, con EUR 5,5 miliardi, un importo che è sei volte quello del 1990. La Germania si classifica così al primo posto tra i Paesi beneficiari degli interventi BEI Fattore determinante di questo forte incremento dell'attività della Banca in Germania è stata l'unificazione del Paese. La metà circa dei 30,7 miliardi di euro accordati complessivamente alla Germania negli ultimi dieci anni è andata infatti ai nuovi Länder. Berlino ha assorbito buona parte dei finanziamenti della BEI. Dal 1990 in poi, interventi per un totale di circa 4 miliardi di euro hanno permesso la realizzazione di 18 grandi progetti d'infrastruttura, tra i quali la modernizzazione delle reti di teleriscaldamento, di distribuzione idrica e del gas, la sistemazione della Potsdamer Platz e interventi di ristrutturazione di ospedali nella parte orientale di Berlino. • // f^inistro tedesco delle Finanze, Hans Eichel (a destra) e Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI, alla cerimonia di inaugurazione