VII SPONGSTOK - Gianni Bar - Spongano

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VII SPONGSTOK - Gianni Bar - Spongano
ESSENZA + Blind Cat + Il Pasto Nudo + Overkhaos
Administrator, Tuesday 25 August 2015 - 13:26:00
Estate, Salento e...Metal. Un'accoppiata vincente per chi voglia passare le proprie vacanze nella maniera più
zingara possibile. Allora dopo circa due ore e mezzo di viaggio, sentite alla guida michelin di Apulian Destruction: Fate una sosta al
Gianni Bari di Spongano (LE). Rinfrescate i vostri gargarozzi con birra fresca o dell'acqua, se volete correre il rischio di arrugginire i
vostri apparati interni. Se vi fate un giro sul retro troverete un palco, un backline e tanti bravi ragazzi che si fracassano il culo per offrire
un bello spettacolo ai metalheadz e non della zona.
Questo è lo Spongstok che fra alterne vicende è giunto ad un'onorevole settima edizione, pur tra tanti problemi e beghe
burocratiche. Ma cominciamo con questa nuova pagina di diario firmata da Apulian Destruction.
Dopo due ore di macchina spese bene, fra paesaggi arcaici e lussureggianti, immense distese di verde e di grano, muretti a secco e
animaletti che sgattaiolavano a pochi metri dalla macchina, giungiamo in questo simpatico e silente paesino del Salento. Francamente
il Gianni Bar era per me semplicemente un nome di un luogo su un evento, non potevo immaginare che un tranquillo bar, con tanto di
pompa di benzina potesse ospitare un evento di questo genere. Decisamente una location non convenzionale. Arrivato con largo
anticipo subito il primo saluto è il per il grande Carlo Rizzello che sprezzante della fatica, in questa calda giornata del 23 agosto, si
è alternato sia nella logistica sia come musicista (con gli Essenza ovviamente, headliner della serata).
Purtroppo a causa di un problema tecnico, il sound check ha subito alcuni ritardi ma non in misura tale da intoppare il prosieguo della
scaletta di marcia.
Con grande piacere noto la presenza di una compagine barese, quali Steve e Gaetano Rossiello dei Twilight Gate, cari amici con i
quali si è soliti dividere una pregnante passione per il cibo vegan, per l'antitabagismo e soprattutto le bevande analcoliche. Insomma
dei bravi ragazzi.
OVERKHAOS
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Verso le 20.30, dopo un rapido line check salgono sul palco i giovani ma talentuosi Overkhaos. Nativo del tarantino, il quintetto
propone un progressive metal molto aggressivo e variegato, con interessanti influenze a metà strada fra i Tesseract, i Symphony X
e direi qualche punta di Strapping Young Lad. Purtroppo, com'è destino molto spesso degli openers, gli Overkhaos hanno portato
avanti un esibizione non troppo supportata, ma certo apprezzata dal pubblico ancora in arrivo sul posto. Decisamente una band
interessante, che potrebbe fare strada nel settore. Il songwriting e anche lo stesso impatto scenico risentono ancora di una certa
acerbità, ma sono aspetti che col tempo e l'esperienza i ragazzi avranno modo di levigare come gli auguro.
IL PASTO NUDO
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Dopo un più o meno sbrigativo cambio palco, ecco che è pronta la seconda band in cartellone. Trattasi de
Il Pasto Nudo.
Proveniente dal barese, più precisamente dalla zona di Conversano,
questo trio ha premuto il piede sull'accelleratore, paradossalmente limitando la velocità esecutiva. Una colata di stoner rock,
molto cupo e tra l'altro cantato ottimamente in italiano è stata riversata sul palco dello Spongstok, con buona pace di chi non ha
lesinato qualche primo debole headbanging. Abili sul palco e con un songwriting lineare ma non semplicistico, il Pasto Nudo, sanno
ipnotizzare gestendo con colpo d'occhio, ostinati, riff molto cadenzati e poderosi con un drumming in particolare (un plauso quindi
al batterista Francesco Longobardi) molto quadrato ed elastico ad un tempo. In generale quella de Il Pasto Nudo, è stata
un'esibizione molto sentita e vissuta con partecipazione sul palco.
BLIND CAT
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Dopo una pausa analcolica giostrata un po' fra la compagine barese di cui sopra e lo stand del buon Tony Urso di Detroit Rock City
Music si attendono sul palco i tarantini Blind Cat hard rock band di stampo, anche loro come Il Pasto Nudo, molto settantiano e
quindi caratterizzato da forti inflessioni verso sonorità sabbatthiane e progressive . Combo particolarmente coeso e tecnicamente
ineccepibile, i Blind Cats hanno condotto uno spettacolo molto interessante e supportato dal favore pubblico che ha risposto in
maniera certamente più decisa.
Le composizioni presenti sul loro ultimo lavoro "Black Liquid", disponibile per la cronaca su Spotfy risentono non soltanto di una
certa maturità tecnica ma anche di molto ascolto. Decisamente uno spettacolo godibile, decisamente da palati fini, grazie anche
all'ottima presenza scenica di Gianbattista Recchia, tra l'altro ottimo vocalist.
ESSENZA
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"Ridurre", per così dire, gli
Essenza ad un mero heavy rock power trio, per quanto sia una delle definizioni meglio calzanti per il loro
pluriventennale lavoro, posso dire che ogni esibizione del trio salentino è diversa l'una dall'altra, per una semplice ragione. Non sono
dei musicisti, sono dei VERI musicisti.
Esattamente come delle spugne, gli Essenza riescono a far propri non solo i generi, ma anche i diversi approcci tecnici ad un
determinato genere. Il loro "heavy rock" non si riesce ad inquadrare in una singola visione e l'ultimo album "Blind Gods and
revolution" lo ha dimostrato in maniera evidente. La dimensione live è una dimensione particolarmente cara al trio salentino e
lo si vede nel sound corposo della chitarra del già menzionato Carlo Rizzello, musicista caratterizzato da una , capace di non far
sentire la mancanza di una seconda chitarra. Il drumming di Paolo Colazzo gestito con grande professionalità, risulta piacevole e
coreografico tanto per l'orecchio quanto per l'occhio. Il basso di Luca Rizzello, giunto in sostituzione del fratello Alex, bassista
titolare del trio, ha cementato il tutto in maniera quadrata e precisa. Giusto a titolo di cronaca, il terzo fratello Rizzello, è stato il
primissimo batterista della band, prima dell'entrata Paolo Colazzo. Con questo impatto, gli Essenza hanno dato vita ad uno show
molto coinvolgente e divertente che nelle battute finali ha visto la partecipazione sul palco di altri chitarristi, tra cui Francesco Probo
degli Mnemos e Gaetano Rossiello (Twilight Gate, Vinterblot).
Dopo la chiusura ufficiale del concerto sono partite varie jam session, per concludere degnamente una serata fra amici, che poi, detto
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in confidenza, dovrebbe essere la vera dimensione di qualunque Festival, al di là delle dimensioni del suddetto. Citiamo fra le varie
ospitate extra concerto, quella del Sardella Rock Project, un ensamble brancaleonesca di musicisti dediti anche all'uso e ad un
simpatico abuso, degli strumenti più disparati (compresi a fiato). Un progetto che si riunisce ogni anno per puro e proprio diletto ma
anche per quello del pubblico, vista la calorosa accoglienza.
Per gli amanti delle arte visive e più nello specifico della fotografia, era presente lo stand della fotografa salentina Daniela Errico,
con alcuni interessanti excerpta della sua produzione, molti dei quali raccolti durante il Metal Symposium.
Giunti alle battute finali per la monoredazione mobile di Apulian Destruction, questo è stato il primo Spongstok e non sarà certo
l'ultimo. L'organizzazione è stata precisa e ha saputo gestire tempestivamente alcuni gravi problemi tecnici in fase di pre sound
check. Nonostante questo la serata non ha subito intoppi per il piacere dei fanatici del genere e anche di qualche curioso di
passaggio. Un ringraziamento doveroso anche allo staff del Gianni Bar per la disponibilità e la gentilezza per aver fornito, ancora una
volta la location per un evento che meriterebbe di essere maggiormente conosciuto sul territorio. Detto questo...ci vediamo al
prossimo Spongstok!
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