La gestione del rischio: le cadute in ospedale
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La gestione del rischio: le cadute in ospedale
CORSO DI FORMAZIONE PER INFERMIERI e OSTETRICHE La gestione del rischio: le cadute in ospedale Dott. Enrico Malinverno Resp. Qualità & Sviluppo SITRA Servizio Qualità Aziendale A.O. “Ospedale di Circolo e fondazione Macchi” di Varese [email protected] E. Malinverno 1 Dal PSN 2006- 2008 “ L’obiettivo fondamentale dei programmi di miglioramento della qualità è che ogni paziente riceva quella prestazione che produca il miglior esito possibile in base alle conoscenze disponibili, che comporti il minor rischio di danni conseguenti al trattamento con il minor consumo di risorse, e con la massima soddisfazione per il paziente. Da ciò deriva la definizione di un sistema sanitario ideale a cui tendere: sicurezza, efficacia, centralità del paziente, tempestività delle prestazioni, efficienza ed equità. […] aspetto fondamentale è quello della gestione del rischio clinico a salvaguardia e tutela della sicurezza dei pazienti e del personale.” E. Malinverno 2 RISCHIO CLINICO “ La probabilità del paziente/assistito di essere vittima di un evento avverso ovvero…” E. Malinverno 3 EVENTO AVVERSO Danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causi un prolungamento della degenza stessa, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte. E. Malinverno 4 MODELLO DI J. REASON E. Malinverno 5 Determinazione del rischio (Trucco, 2009) 7 GESTIONE DEL RISCHIO DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI VALUTAZIONE DEL RISCHIO (metodi pro-attivi) PIANIFICAZIONE INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO MONITORAGGIO (metodi reattivi) E. Malinverno 9 MONITORAGGIO (strumenti) SISTEMA DI SEGNALAZIONE (Incident Reporting) OSSERVAZIONE DIRETTA FOCOUS-GROUP SAFETY WALK AROUND RCA INDICATORI … E. Malinverno 10 Riferimenti: standard e indicatori E. Malinverno 11 E. Malinverno 12 E. Malinverno 13 CASISTICA PROTOCOLLO DI MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA 3°RAPPORTO 2005-2010 Novembre 2011 E. Malinverno 14 Mappatura Rischio VII ed. 2011 E. Malinverno 15 Mappatura Rischio VII ed. 2011 E. Malinverno 16 Mappatura Rischio VII ed. 2011 E. Malinverno 17 Mappatura Rischio VII ed. 2011 E. Malinverno 18 N. EVENTI SENTINELLA PER TIPOLOGIA : 2009 + 2010 (al 31 novembre) 104 + 160 = 264 33% E. Malinverno 19 N. EVENTI SENTINELLA “CADUTE” PER MESE E. Malinverno 20 Definizione e Classificazione “Un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, assisa o clinostatica” (Centro EBN - Bologna, 2004) Cadute prevedibili: dette anche fisiologiche prevedibili in quanto avvengono in soggetti ad alto rischio di caduto e/o esposti a fattori di rischio identificabili Cadute non prevedibili: dette anche fisiologiche imprevedibili in quanto avvengono per cause, anche di natura fisiologica, che non possono essere previste a priori prima della loro comparsa Cadute accidentali: quando la caduta può essere attribuita a fattori ambientali o a fatalità 21 Fattori di Rischio INTRINSECI - età - alterazioni stato mentale - precedenti cadute - farmaci che possono compromettere lo stato di coscienza e le funzioni fisiologiche - mobilità compromessa - eliminazione urinaria e intestinale alterata - ipotensione - disidratazione e alterazione dello stato nutrizionale 22 Fattori di Rischio ESTRINSECI - caratteristiche dell’ambiente - calzature - ricorso di ausili per la contenzione - cattivo utilizzo di ausili per la deambulazione - uso di tranquillanti ed effetti collaterali da farmaci 23 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA Dalla letteratura internazionale… “I pazienti che vanno incontro a cadute multiple, tendono, nella maggior parte dei casi, a replicare il tipo di evento, con caratteristiche e dinamiche analoghe” “le cadute classificabili come prevenibili/prevedibili rappresentano il 78% degli eventi” “la genesi delle cadute è multifattoriale” Il “multifactorial risk assessment” è infatti raccomandato dalle principali linee guida internazionali. E. Malinverno 24 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA Tipicamente si distinguono tre strategie di “fall risk assessment”: Valutazione medica completa (articolata in una molteplicità di valutazioni, dallo stato mentale alla forza muscolare e così via); Strumenti di screening infermieristici specificamente volti all’inquadramento del rischio caduta (es. Morse, Conley, Stratify, Hendrich ecc.); Strumenti di inquadramento funzionale (valutazione della mobilità, es. Berg Bilance Test o Tinetti Performance Oriented Mobility Assessment). E. Malinverno 25 STRUMENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA LE SCALE DI SCRENING IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE A RISCHIO DI CADUTA E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVENTIVI MULTIFATTORIALI 1. DI RISK ASSESTMENT 2. DI RISK EVALUETION MORSE CONLEY STRATIFY HENDRICH II TINETTI BERG BALANCE TEST E. Malinverno 26 SCALE DI RISK ASSESSMENT MORSE CONLEY STRATIFY HENDRICH II Per essere efficace, uno strumento di valutazione deve essere predittivo, così da consentire una corretta identificazione dei pazienti ad alto rischio, e selettivo, in modo da identificare i pazienti non a rischio. Lo strumento di valutazione dovrebbe anche essere di facile utilizzo. E. Malinverno 27 E. Malinverno 28 E. Malinverno 29 E. Malinverno 30 E. Malinverno 31 E. Malinverno 32 E. Malinverno 33 E. Malinverno 34 E. Malinverno 35 E. Malinverno 36 E. Malinverno 37