Ospedale valdese, torna il progetto contro il cancro al seno
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Ospedale valdese, torna il progetto contro il cancro al seno
IV TORINO CRONACA la Repubblica MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 PER SAPERNE DI PIÙ Informazioni e aggiornamenti su torino.repubblica.it Politica e giustizia La polizia in Regione “Togliamo le cimici dall’ufficio di Cortese” Utilizzate nell’indagine novarese sull’ex dirigente di centrodestra La bonifica annunciata da Chiamparino alla Festa democratica «B UONGIORNO, siamo venuti per togliere le cimici». Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, è stato forse preso un po’ alla sprovvista, così anche il suo staff, ad iniziare dal capo della segreteria, Carlo Bongiovanni. Ma i due di sicuro non si sono scomposti quando hanno visto arrivare alcuni agenti che con cortesia hanno chiesto di poter levare le mini trasmittenti da alcuni uffici al secondo piano di piazza Castello. Cimici che erano servite per l’inchiesta della procura di Novara, coordinata dal procuratore capo Francesco SARA STRIPPOLI G IUSEPPE Cortese è adesso il direttore della tivù Grp Piemonte. Per due anni è stato capo della segreteria del governatore leghista Roberto Cota. Nell’autunno del 2012 viene declassato e gli viene affidato l’incarico di seguire l’Expo. Cortese, sapeva delle cimici nel suo ufficio? «Certamente, sta in tutti gli atti. Sono stato intercettato, seguito, pedinato nei locali pubblici e negli incontri con gli amici. Filmato e spiato. Anche i miei familiari sono stati controllati. Neppure fossi Al Capone». Sapeva anche che solo adesso le cimici sono state rimosse dal suo ufficio in Regione? «No, francamente pensavo le avessero tolte prima. Quello che so è che il periodo in cui sono stato tenuto sotto stretto controllo è stato fra l’inizio del 2012 fino all’estate del 2013». A che punto è l’inchiesta che la riguarda? Chiamparino — no, no, mi fido, non abbiamo nessuna preoccupazione, fate pure senza problemi». Non sono mancate le battute di contorno, soprattutto degli ospiti al tavolo della pizzeria della kermesse democratica. Il problema bonifica cimici non è nuovo in piazza Castello Anche negli uffici dell’ex assessore Ettore Racchelli, assessore della seconda giunta Ghigo, c’erano mini trasmittenti dentro le placche degli interruttori, come ricorda l’assessore Gianna Pentenero che nel 2005 doveva subentrare con la gestione Bresso. SEGRETI La polizia è tornata in Regione per togliere le cimici negli uffici del secondo piano © RIPRODUZIONE RISERVATA “Io, trattato come Al Capone e punito per le liti con Cota” “ L’INTERVISTA Saluzzo, che ha coinvolto Giuseppe Cortese, ex capo della segreteria di Roberto Cota, e l’ex assessore Massimo Giordano. Nei primi cento giorni di mandato il governatore, LA forse, non si POLE aspettava da MI una visita delle CA parte forze dell’ordine per bonificare alcuni spazi del secondo piano. Un aneddoto che il governatore e il capo della segreteria hanno raccontato nel dopo dibattito, durante una tavolata informale, alla Festa del Pd. «Mi hanno chiesto se volevo assistere — raccontava INDAGATO Giuseppe Cortese è stato capo della segreteria dell’ex governatore leghista Roberto Cota Ma dopo due anni i due hanno litigato Tutti i rinviati a giudizio della Lega sono rimasti al loro posto. Il sottoscritto è stato licenziato «Sono indagato come lo ero due anni fa. Mi risulta che stiano per chiedere il rinvio a giudizio ma non ho ancora notifiche ufficiali. In quella sede comincerò a difendermi nel merito. Ho già presentato una denuncia per calunnia contro ignoti, una seconda la presenterò la prossima settimana. Ho chiesto l’acquisizione di una serie di telefonate, per il momento mi è stata negata per vizi di forma». Di che telefonate parla? «Quelle fra me e il governatore. E ci sono altre telefonate coperte da omissis. Farò in modo che siano tutti superati». Lei ritiene che l’indagine non avesse alcun fondamento? «Sì. Non capisco il senso giudiziario di questa vicenda e dell’accanimento nei miei confronti. Mentre mi è molto “ DIEGO LONGHIN Giordano ha pagato il contrasto con Monferino sulla gara all’Asl da 46 milioni soffiata al Csi chiara la ratio politica». A cosa si riferisce? «Penso che la lettura delle telefonate fra me e Cota potranno essere utili. Rimanendo ai fatti già emersi, faccio notare che all’emergere di questa inchiesta sono stato licenziato dalla Regione ed espulso dalla Lega». La Lega è un partito che ha sempre diffuso un messaggio di legalità, non crede? «Cota è rinviato a giudizio per peculato ed è ancora segretario della Lega. Sarebbe ancora governatore se il Tar non lo avesse mandato a casa. Tutti i rinviati della Lega sono rimasti al loro posto fino alla fine. Questi sono i fatti». Lei sta dicendo che Cota aveva deciso di allontanare sia lei sia l’assessore Giordano ? «Assolutamente sì. Aggiungo che sempre in quella fase era emerso, fortissimo, uno scontro fra Giordano, spalleggiato dal quotidiano “Nord Ovest”, e l’allora assessore alla sanità Paolo Monferino: non tanto sulle politiche sanitarie ma sul sistema di informatizzazione e il Csi in particolare. In quella vicenda ci fu la storia dell’Asl To3 che fece un appalto per 46 milioni ad un privato invece che per 36 al Csi. Giordano si dimise. Monferino disse che avrebbe revocato l’appalto. Ho saputo da poco che invece è andato avanti. Buffo che mentre adesso il presidente del Csi Davide Zappalà dichiara che per l‘intera informatizzazione servono 75 milioni, nel 2013 se ne siano spesi 46 solo per un’azienda». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CASO/ SAITTA INCONTRA IL COMITATO CHE CHIEDE LA RIAPERTURA: “ENTRO DUE SETTIMANE DAREMO UNA RISPOSTA” Ospedale valdese, torna il progetto contro il cancro al seno CRESCE l’ipotesi che la senologia possa tornare al Valdese, come da anni chiedono le donne torinesi. E anche la Tavola Valdese è disponibile ad investire risorse nel caso di un progetto condiviso. I prossimi giorni saranno decisivi per conoscere la sorte dell’ospedale di via San Pio V chiuso dalla giunta Cota. Ieri Antonio Saitta ha incontrato il comitato di donne “Mettiamoci le tette” e una delegazione numerosa composta dal presidente della circoscrizione Mario Cornelio Levi, il comitato in difesa dell’ospedale Valdese, Paolo Ribet della Tavola Valdese, Lucia Centillo per il Comune. «Dobbiamo dare una risposta sanitaria alle donne che per ora nel pubblico non c’è stata - spiega Saitta - Faremo le verifiche per capirne le ragioni ed entro duetre settimane diremo come intendiamo risolvere il problema». Giovedì l’assessore alla sanità incontrerà anche la Fondazione Don Gnocchi che alla scorsa giunta aveva presentato un progetto per il trasferimento al Valdese della struttura di riabilitazione Maria Ausiliatrice. Un piano che tuttavia appare incompatibile con l’approvazione della Tavola Valdese. «Siamo soddisfatte, per la prima volta qualcuno ci ascolta», commenta Carla Diamanti, presidente dell’associazione Mettiamoci le tette. Certo i diktat del piano di rien- Rassegna del 9 settembre.pdf tro non potranno non condizionare anche questa decisione. Saitta non fa che ripeterlo (ieri anche durante un incontro con La giunta approva i conti 2012 della sanità In rosso per 10 milioni la Città della salute SPERANZA Per l’ospedale Valdese nuove speranze di riapertura Sergio Chiamparino e tutti i vertici degli Ordini dei medici regionali) e alle preoccupazioni di sempre si aggiunge anche la scoperta che ai conti della sanità mancano altri 15-20 milioni. I bilanci del 2012 sono stati appro- pagina 27 vati ieri in giunta e ancora mancano all’appello i conti della mega azienda Città della Salute. La stima sarà confermata nei prossimi giorni. «Il ritardo è dovuto al processo di accorpamento delle quattro aziende - spiega Giampaolo Zanetta che nel 2012 non era direttore della mega azienda - penso che alla fine il rosso potrebbe essere attorno ai 10 milioni». Per ora il debito complessivo delle aziende è 6 milioni, dice Saitta «con alcune criticità più forti e altre situazione virtuose». Se si sommano i dieci milioni della Città della Salute la cifra da trovare sarà di 16 milioni in totale. L’obiettivo dell’assessore e del presidente Chiamparino è approvare anche i consuntivi del 2013 entro breve tempo e per quanto riguarda i bilanci 2014 fare in modo che le aziende li presentino puntualmente entro aprile del 2015. Così come dovrebbe avvenire secondo le regole del tavolo del ministero dell’economia e salute convocato il 29 ottobre. Trovare le risorse è un obbligo, ma per il momento l’assessore al bilancio Aldo Reschigna alza le braccia: «Li troveremo nel bilancio 2015, nel 2014 non saprei come e dove. La sanità dovrà ancora riflettere su ulteriori risparmi». (s.str.) Sanità Socio-Assistenziale © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g «Cominciamo dal rendere più appropriati gli esami» il caso 3 I conti della sanità piemontese continuano a nascondere sorprese negative, anche se ai primi di ottobre il quadro dei bilanci di Asl e Aso del 2102/2013 dovrebbe essere ultimato rendendo più agevole il lavoro del vicepresidente, Aldo Reschigna, alle prese con un bilancio di assestamento del 2014 che lascia pochi margini per spese diverse da quelle mediche. Ieri la giunta regionale ha approvato i bilanci consuntivi di Asl e Aso di due anni fa ad eccezione di quello della Città della Salute. I risultati. Se potesse Antonio Saitta, assessore regionale alla Salute, si metterebbe le mani nei capelli perché all’appello mancano almeno 20 milioni, forse qualcosa di più «e dobbiamo assolutamente coprirli». Il bilancio del Consiglio regionale, invece, si chiude con un attivo di 13 milioni e il presidente dell’Assemblea, Mauro Laus, è intenzionato a restituirli alla giunta vincolando, però, la loro destinazione. I bilanci delle aziende Ieri la giunta Chiamparino ha certificato la perdita di 6 milioni somma derivanti dai documenti di tutte le Asl ad eccezione di Città della Salute. Il venti settembre si conoscerà con esattezza anche il bilancio della nuova azienda nata dall’accorpamento di Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto. Le previsioni parlano di almeno 14, 15 milioni. Il Movimento 5 Stelle chiede a Saitta di portare i bilanci consuntivi all’esame della commissione sanità del Consiglio regionale. I consiglieri Bono, Bertola e Batzella «condividono l’intento di rimettere in pista i conti in rosso della sanità ma se per ottenere questo obiettivo la giunta intende sopprimere i servizi, pensiamo che forse qualcosa si è sbagliato e si continua a sbagliare». L’assessore affronterà la questione nei prossimi giorni e spiega: «Dobbiamo stringere i denti, nel 2015 i conti della sanità saranno in ordine e così dal bilancio si potranno liberare ri- domande a Amedeo Bianco Ordine dei Medici Amedeo Bianco, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino e della Federazione degli Ordini, ha incontrato ieri l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta. Tema dell’incontro? REPORTERS Il conto della Città della Salute Manca ancora all’appello il bilancio della struttura che comprende Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto una straordinaria eccellenza sanitaria che pesa più di ogni altra sui conti della Regione Al bilancio della Sanità mancano altri venti milioni Un aiuto potrebbe arrivare dai risparmi del Consiglio Regionale La Regione stabilizza 30 precari “E’unattodiresponsabilità” 1 A partire dal primo otto- bre la Regione assumerà a tempo indeterminato trenta precari.È questo il risultato dell’accordo firmato nei giorni scorsi dall’assessore al personale, Giovani Maria Ferraris e le organizzazioni sindacali. Il percorso di stabilizzazione viene portato avanti grazie ai risparmi effettuati sulla gestione del personale. La Regione si è impegnata, dopo le necessarie verifiche economiche ad alzare gradualmente «la percentuale della prestazione lavorativa di tutto il personale oggetto delle recenti stabiliz- Rassegna del 9 settembre.pdf zazioni». Secondo Ferraris «questa stabilizzazione è un atto di responsabilità». La speranza è di utilizzare in futuro i risparmi per «nuove assunzioni con concorsi pubblici». sorse per investimenti e progetti». Questo è il futuro. Il presente è più difficile. Saitta lo spiega così: «Stiamo rispettando la tabella di marcia che ci eravamo dati per rimettere ordine e fare chiarezza sui conti della Sanità. All’inizio di novembre ci presenteremo al ministero con i compiti fatti, cioè fornire un quadro preciso della situazione». Questo permetterà di evitare il commissariamento ma «le perdite che risulteranno dovranno essere ripianate, approvare i bilanci consuntivi significa questo». Un obbligo che rende più difficile trovare le risorse per le spese degli altri assessorati. Boccata d’ossigeno Una boccata d’ossigeno dovrebbe arrivare dai risparmi realiz- pagina 28 zati dal Consiglio regionale. C’è un «tesoretto» di circa 13 milioni ma i fondi effettivamente a disposizione sono 10. Sarà l’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale a decidere come utilizzare quei fondi. Se la prassi instaurata con la gestione dell’ex presidente Valerio Cattaneo sarà confermata i risparmi finiranno tra le voci attive del bilancio della regione e potranno essere utilizzati. L’attuale presidente, Mauro Laus, vorrebbe però vincolare la giunta Chiamparino a spenderli per affrontare alcune criticità. Tre in particolare: le borse di studio, i livelli essenziali di assistenza e l’emergenza cultura, cioè saldare i contributi di decine e decine di associazioni dando ossigeno alle persone che ci lavorano. «Nei prossimi mesi bisognerà affrontare un grande sforzo per riportare la Sanità a livelli di spesa compatibili con i finanziamenti statali. C’è poco da indorare la pillola: conosciamo bene qual è la realtà del piano di rientro. La Regione ci chiede collaborazione per ridurre gli sprechi, ma non basterà. Si dovranno riorganizzare territorialmente e qualitativamente i servizi, pensando in ottica di governo del sistema globale più che al proprio orticello». Quali sono le vostre richieste? «Dai medici agli infermieri, ai biologi, chimici, farmacisti, psicologi, tecnici di Radiologia e veterinari, tutti i Profe s s i o n i s t i sanitari dovrebbero ave re u n ruolo nelle razionalizzazioni possibili, in virtù della loro specifica competenza nell’appropriatezza degli strumenti diagnostici e terapeutici e nei percorsi di cura. Migliorare la qualità significa anche risparmiare evitando inutili esami e procedure». Quali saranno i primi obiettivi da raggiungere? «Dovremo trovare entro ottobre una quadra tra le esigenze di chi lavora nel comparto sanitario e quelle della Regione. Nelle prossime settimane sono previsti altri incontri tecnici per perfezionare la collaborazione e il rapporto con i vari Ordini e collegi professionali. Con un obiettivo ben preciso: salvaguardare il servizio sanitario pubblico». [E.BAR.] Sanità Socio-Assistenziale