Dossier Introduzione ai processi di trattamento delle acque
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Dossier Introduzione ai processi di trattamento delle acque
Dossier Introduzione ai processi di trattamento delle acque agosto 2007 Schneider Electric Spa © 1/8 Acqua bene primario e risorsa preziosa L’acqua è una risorsa essenziale per tutti gli aspetti della vita: alimenti, energia, trasporti, natura, tempo libero e per tutti i prodotti di uso quotidiano. Ora che la crescita della popolazione e lo sviluppo economico imprimono un’accelerazione alla domanda di tutti i beni, l’importanza dell’acqua diventa sempre più evidente per tutti. Balzano in primo piano come problemi globali, nell’ambito ambientale e dello sviluppo, il limitato accesso all’acqua potabile sicura come pure il deterioramento della qualità dell’acqua in Europa e in altre aree del mondo. Il 30-40% dell’acqua va perduto a causa degli allacciamenti clandestini alle reti di distribuzione e delle perdite in rete mentre i trattamenti di depurazione completi coprono poco più del 55% della popolazione. Migliorare la quantità e qualità delle risorse idriche disponibili per il consumo umano e industriale e il trattamento delle acque reflue è dunque essenziale ai fini dello sviluppo economico. Schneider Electric si pone come partner tecnologico al servizio degli operatori del servizio idrico integrato per rispondere alle esigenze di maggior rendimento, maggior efficienza e miglior sicurezza degli impianti di trattamento delle acque, dei fanghi e destinati alla distribuzione dell’acqua. Con un’esperienza tecnologica di oltre 30 anni nel settore dell’acqua siamo in grado di offrire ai nostri Clienti un'offerta completa di soluzioni integrate di automazione, controllo e supervisione e di distribuzione elettrica. Processi Idrici I processi di gestione e trattamento delle acque possono riassumersi nei seguenti: • • • Ciclo di potabilizzazione delle acque Distribuzione delle acque Ciclo di depurazione delle acque reflue Ciclo di potabilizzazione delle acque L’acqua potabile può essere generata da impianti di potabilizzazione (prelievo da fiumi o pozzi) o tramite la desanilizzazione oppure “estratta” dalle falde. Prelievo da fiume o da pozzi 1 Prelievo L'acqua è aspirata mediante pompe elettriche, direttamente dal fiume e da alcuni pozzi localizzati nella golena, e inviata in tubazione agli impianti di trattamento. 2 Decantazione L'acqua viene immessa in grandi vasche e lasciata decantare, cioè ad aspettare che le sostanze solide in essa contenute per effetto del loro peso si depositino sul fondo, per poter raccogliere, in superficie, un'acqua più pulita di quella di partenza. In questo modo si eliminano i fanghi, il limo e le sabbie che costituiscono gran parte del materiale portato in sospensione dall'acqua del fiume. 3 Biodepurazione in bacini di accumulo L'acqua viene immessa in un grande bacino nel quale si muove lentamente con un percorso obbligato per alcuni giorni nei quali si attiva un processo di biodegradazione naturale che elimina molte delle sostanze che possono essere nocive per la salute dell'uomo 4 Chiariflocculazione All'acqua sono aggiunti dei sali minerali che hanno la capacità di agglomerare, oltre alle particelle più fini in sospensione, anche gran parte dei metalli pesanti eventualmente presenti. L'agglomerato si deposita sul fondo, mentre in superficie viene raccolta l'acqua limpida, anche se non ancora potabile. Schneider Electric Spa © 2/8 5 Filtrazione su sabbia Un filtro è formato da uno strato di sabbia granulare dello spessore di un metro. L'acqua attraversa i granelli che trattengono le molecole più piccole che non si sono depositate nella fase precedente. Lo strato filtrante viene pulito ogni giorno con getti di aria compressa e acqua. 6 Ozonizzazione L'ozono è un gas generato sottoponendo aria compressa deumidificata a scariche elettriche con specifici impianti. Questo gas serve ad igienizzare l'acqua e a distruggere le molecole delle sostanze organiche in essa disciolte. Inoltre l'acqua si arricchisce di ossigeno migliorando così i successivi trattamenti. 7 Filtrazione su carboni attivi granulari L'acqua viene fatta passare dentro grandi filtri di acciaio inossidabile riempiti con granelli di carbone attivo ad elevata porosità. Le sostanze inquinanti microscopiche eventualmente presenti vengono trattenute all'interno dei pori del carbone, che va periodicamente rigenerato. Desalinizzazione La desalinizzazione è un processo di rimozione non solo del sale (cloruro di sodio), ma anche di minerali e/o prodotti chimici organici e biologici contenuti nell'acqua non potabile. In base alla tecnologia usata il prodotto finale è generalmente di alta qualità, contenente solamente da 1 a 500 parti per milione (ppm) di solidi rispetto al valore di 1000 mg per litro contenuti nell'acqua salata. L'efficienza della desalinizzazione è del 15-50%, cioè 15-50 litri di acqua potabile si possono produrre da 100 litri di acqua marina. Ciò che rimane è rappresentato da acqua ad alto contenuto di sali e solidi di altro tipo. L'energia richiesta per il processo è di 6 KWh d’elettricità per ogni metro cubo d’acqua trattata. Per il processo di desalinizzazione possono essere utilizzati quattro procedimenti: 1. la distillazione 2. l'osmosi inversa 3. l'elettrodialisi 4. lo scambio ionico. Di questi, solo i primi due sono più comunemente usati. La distillazione L'acqua marina viene riscaldata fino a produrre vapore che si condensa e viene raccolto. E' il processo più economico quando è disponibile una sorgente di acqua calda di rifiuto o il propellente, come il petrolio in Arabia Saudita e in altri paesi del Golfo Persico, dove è economico e abbondante. In alcune zone l'energia elettrica e l'acqua desalinizzata vengono prodotti nello stesso processo, chiamato di co-generazione, in cui il calore prodotto durante la generazione di energia elettrica è usato per distillare acqua marina o comunque salata. La distillazione su scala commerciale impiega normalmente un processo in più fasi. Si stanno diffonedendo anche soluzioni a bassa temperatura dove la distillazione avviene attraverso sistemi sottovuoto che possono operare anche su acque calde e inquinate. Il 60% dei 13'000 impianti mondiali di desalinizzazione funzionano secondo questo principio. L'osmosi inversa L'osmosi inversa è il processo in cui si forza il passaggio delle molecole di solvente dalla soluzione più concentrata alla soluzione meno concentrata ottenuto applicando alla soluzione più concentrata una pressione maggiore della pressione osmotica. In pratica, l'osmosi inversa viene realizzata come un filtro che cattura il soluto da una parte e permette di ricavare il solvente puro dall'altra. L'osmosi inversa è l'unico processo che garantisce la produzione d'acqua di elevatissima qualità chimica e biologica. Il procedimento dell'osmosi inversa si basa sul principio fisico secondo cui l'applicazione di una pressione idrostatica superiore alla pressione osmotica esistente tra due comparti contenenti soluzioni a diversa concentrazione e separati da una membrana semipermeabile, permette il passaggio di acqua dalla soluzione a più alta concentrazione a quella a più bassa concentrazione di soluti. Gli impianti ad osmosi inversa sfruttando la proprietà di particolari membrane semipermeabili i cui pori, che hanno un diametro di circa 5A° (0,0005 micron) ad elevata pressione (14 BAR e 20 BAR) si lasciano Schneider Electric Spa © 3/8 attraversare dalle molecole dell'acqua e non dai sali in essa presenti, impedendo il passaggio di batteri, pirogeni e sostanze organiche rappresentando la tecnologia più sofisticata e più efficace per la rimozione dei sali e delle altre sostanze presenti nelle acque. Il danno alla membrana è comune perché si utilizzano alte pressioni (fino a 100 bar o 1500 psi) e la loro sostituzione è costosa. Le pompe ad alta pressione richiedono molta energia elettrica e gli impianti sono di conseguenza azionati di notte per poter favorire il più conveniente utilizzo di energia. Tale processo è utilizzato nel trattamento dell'acqua, sia per la desalinizzazione, sia per la rimozione di tracce di fosfati, calcio e metalli pesanti. Va sempre più aumentando, soprattutto nelle grandi città inquinate, la pratica di trattamento dell'acqua che arriva ai rubinetti domestici tramite apparecchiature filtranti basate sul processo dell'osmosi inversa. L'elettrodialisi I sali vengono separati dall'acqua per migrazione ionica attraverso membrane inserite in campo elettrico. Gli elettrodi sono attivati da corrente diretta. I costi di una desalinizzazione attraverso elettrolisi sono molto elevati e anche in questo caso gli impianti vengono azionati di notte per potersi avvalere delle tariffe più basse. Desalinizzazione a scambio ionico con elettrodi a carbone-aerogel La deionizzazione con elettrodi a carbone-aerogel è un processo per rimuovere i sali e altre impurità dall'acqua. L'acqua viene fatta passare tra due elettrodi mantenuti a bassa differenza di potenziale (circa 1 volt). Quando sono in saturazione, gli elettrodi vengono rigenerati elettrostaticamente e i sali eliminati come soluzione molto concentrata. Il sistema periodicamente pulito dai sali facendo passare acqua in senso inverso. Gli elettrodi a carbone-aerogel sono molto stabili a livello chimico e possono coprire una grande area (6001000 m2/g di aerogel). Distribuzione delle acque Accumulo acqua potabilizzata L'acqua, terminati tutti i trattamenti ed ormai potabile, viene accumulata in grandi vasche seminterrate per l'invio ai centri abitati. Trattamento di clorazione e invio in rete L'acqua potabilizzata scorre nei tubi posti sottoterra per tantissimi chilometri. Per proteggerla da eventuali contaminazioni viene aggiunto del biossido di cloro prima dell'invio in rete. La presenza del biossido di cloro garantisce che l'acqua erogata dai rubinetti sia batteriologicamente pura. Boosting L’acqua nelle tubazioni deve essere mantenuta ad una determinata pressione, un metodo è quello di utilizzare delle pompe di boosting. Laboratorio di controllo Il laboratorio si occupa delle analisi e dei controlli di tutte le fasi della potabilizzazione. Verifica inoltre la qualità delle acque distribuite con prelievi periodici ai punti di utilizzo (fontanelle pubbliche, scuole, case private, ecc.) Schneider Electric Spa © 4/8 Ciclo di depurazione delle acque reflue Il ciclo di depurazione ha lo scopo di: 1. Rimuovere solidi sospesi (es. plastica, sabbia, piccole particelle) 2. Ridurre il materiale organico e chimico sospeso 3. Ripristinare i livelli di ossigeno necessari per garantire la vita 4. Trattare i fanghi residui e i gas biologici generati nel processo Ciascuno di questi trova corrispondenza in un preciso processo: 1. Trattamenti meccanici 2. Trattamenti biologici 3. Trattamenti chimico – fisico 4. Trattamento dei fanghi Trattamenti meccanici Con i trattamenti meccanici si eliminano dalle acque reflue urbane, affluenti all’impianto di depurazione, le sostanze grossolane mediante una separazione fisica. Da notare che all’ingresso (influent line) potrebbe essere richiesta la separazione delle acque di prima pioggia normalmente inquinate da agenti chimici residuo della combustione di derivati dal petrolio. Tale separazione avviene specificamente nelle seguenti fasi: Asportazione materiale lapideo Il materiale lapideo, trasportato dalle acque di scarico, cade in apposita fossa inserita all’interno del canale di adduzione da dove, tramite benna di carico a chiusura idraulica accoppiata a carro ponte o mediante coclea, viene asportato e scaricato in contenitore carrabile. Grigliatura grossolana Con la grigliatura grossolana vengono trattenuti i materiali aventi dimensioni superiori ai 2 ÷ 5 centimetri (legno, stracci, materiale vario) trasportati dalle acque reflue; la griglia è costituita da una intelaiatura in acciaio avente barre poste verticalmente e distanziate di 2 ÷ 5 cm. L’asporto del materiale trattenuto dalle barre può essere fatto in modo manuale od automatico in funzione della tipologia della griglia. Schneider Electric Spa © 5/8 Grigliatura fine La grigliatura fine serve a trattenere le particelle sospese aventi dimensioni superiori ad 1 ÷ 1,5 millimetri; il mercato offre diverse tipologie costruttive di griglie fini ad es. a gradini, a tamburo, a disco, ecc. Trattasi sempre di macchine a funzionamento automatico. Il materiale trattenuto viene inviato ad un compattatore per mezzo di coclea e insaccato. Dissabbiatura Con la dissabbiatura vengono trattenute le sabbie fini trasportate dalle acque reflue; la separazione fisica avviene in apposita vasca che, in funzione della tipologia costruttiva, può essere, di tipo circolare con asporto per aspirazione centrale delle sabbie, oppure di tipo rettangolare con asporto per aspirazione delle sabbie mediante pompa installata in carro ponte va e vieni. Le sabbie estratte sono inviate al dissabbiatore statico munito di coclea inclinata per il caricamento del cassone contenitore. Sollevamento Generalmente le acque reflue urbane devono essere sollevate alfine di consentire loro di attraversare le diverse sezioni dell’impianto di depurazione che si susseguono idraulicamente. Il sollevamento può essere posto, in funzione delle quote, sia successivamente alla asportazione del materiale lapideo sia successivamente ai pretrattamenti meccanici sopra descritti. Le acque vengono sollevate alle successive sezioni dell’impianto per mezzo di pompe di tipo sommergibile installate in pozzi di sollevamento adeguatamente attrezzati con paratoie di separazione. Omogeneizzazione (trattamento preliminare) In funzione della tipologia di impianto può essere presente una vasca avente lo scopo sia di omogeneizzare il carico inquinante affluente sia di equalizzare le portate da inviare ai successivi trattamenti. All’interno della vasca sono installati dei miscelatori sommergibili ed un sistema di aerazione per evitare fenomeni di anaerobiosi. Trattamenti biologici Con i trattamenti biologici s’intende eliminare dalle acque reflue urbane, affluenti all’impianto di depurazione, le sostanze organiche ed inorganiche che possono essere assimilate in via aerobica e/o anaerobica da parte di batteri e dei microrganismi che fanno parte dell’ecosistema. Nel trattamento biologico dove viene favorita la crescita e le riproduzione batteriche si distinguono le seguenti fasi: Denitrificazione Con la denitrificazione viene ridotta la quantità dei nitrati presenti nel liquame trattato, che verrà successivamente avviato allo scarico. La denitrificazione è il processo biologico di riduzione dei nitrati per mezzo di batteri denitrificanti presenti in ambiente anossico. I microrganismi denitrificanti metabolizzano la sostanza organica utilizzando come fonte di ossigeno l’ossigeno dei nitrati e riducendo quest’ultimi ad azoto. I residui della reazione di denitrificazione, in sintesi, sono: microrganismi e azoto gassoso. La reazione avviene in vasche di opportune dimensione dove vengono posti in contatto i fanghi di ricircolo, contenenti i batteri denitrificanti, e/o il liquame proveniente dal processo di ossidazione - nitrificazione, contenenti i nitrati, e le acque reflue in ingresso che contengono il carbonio organico biodegradabile. Ossidazione - Nitrificazione Con la ossidazione - nitrificazione vengono ridotte le quantità di sostanze organiche e di ammoniaca presenti nelle acque reflue urbane. L’ossidazione è il processo biologico di metabolizzazione delle sostanze organiche e di ossidazione dell’ammoniaca, per mezzo di batteri aerobi e nitrificanti. I residui della reazione di ossidazione - nitrificazione, in sintesi, sono: microrganismi, nitrati, acqua e anidride carbonica. La reazione avviene in vasche di opportune dimensione dove vengono posti in contatto le acque reflue provenienti dalla omogeneizzazione e/o dalla denitrificazione con i microrganismi aerobi e nitrificanti e l’ossigeno loro necessario per il metabolismo; i microrganismi, comunemente denominati fango biologico, vengono mantenuti in concentrazione di circa 3 ÷ 5 gr./lt. A mezzo di un sistema di compressione e distribuzione di aria in microbolle viene fornito l’ossigeno necessario alla metabolizzazione delle sostanze organiche e alla ossidazione dell’ammoniaca contenuti nel liquame. Il processo di ossidazione - nitrificazione determina una crescita batterica, quantificata in circa 0,2 ÷ 0.3 gr. per kg. di COD trattato, che deve essere giornalmente asportata e smaltita. Schneider Electric Spa © 6/8 Decantazione / Ricircolo fanghi (secondary clarifier) La decantazione è la fase di separazione fisica del fango biologico, prodotto nel trattamento di ossidazione, dall’acqua depurata che lo contiene. La decantazione viene effettuata in vasche circolari munite di sistema raschia fanghi. Il fango depositatosi sul fondo del decantatore con una concentrazione di circa 6 ÷ 8 gr./lt. viene, tramite pompe, in parte ricircolato nelle vasche di ossidazione con lo scopo di mantenere in queste la concentrazione ottimale di microrganismi ed in parte, denominato “fango di supero”, inviato al trattamento fanghi. Trattamenti chimico - fisici Lo scopo dei trattamenti chimico - fisici è quello di rimuovere dalle acque trattate biologicamente le sostanze colloidali e sospese residue, parte delle sostanze organiche non biodegradabili (colore e tensioattivi) e i microrganismi residui. Chiariflocculazione La chiariflocculazione è un trattamento effettuato con lo scopo di eliminare dalle acque trattate biologicamente parte delle sostanze sospese e colloidali. Il contatto fra acqua da trattare, sale di alluminio e polielettrolita avviene in una vasca di reazione munita di agitazione lenta. La separazione del fiocco di fango dall’acqua limpida che lo contiene viene effettuata in decantatori di tipo lamellare. Decolorazione - Ozonizzazione Le acque trattate presentano una colorazione residua derivante dalla presenza di coloranti non metabolizzati nel processo biologico. Al fine di ridurre o eliminare detta colorazione vengono utilizzati prodotti organici decoloranti, dosati nella vasca di ossidazione, oppure si applica il processo di ossidazione mediante reazione con ozono. Ozonizzazione L’ozonizzazione consente una reazione di ossidazione violenta fra l’ozono (O3) e le residue sostanze organiche presenti nell’acqua trattata, prima di essere avviata allo scarico. L’ozono ha anche un effetto battericida. L’ozono viene prodotto in reattori sottoponendo l’ossigeno gassoso a scariche elettriche. La miscela gassosa di ossigeno e ozono viene inviata alle vasche di contatto, a tenuta di gas, dove è diffusa nell’acqua attraverso setti porosi. Trattamento e smaltimento fanghi I microrganismi cresciuti a seguito della metabolizzazione delle sostanze organiche, il cosiddetto “fango di supero”, sono allontanati dal sistema depurativo e smaltiti nel seguente modo: Digestione La digestione è un processo biologico finalizzato alla riduzione della massa di microrganismi separati con il fango di supero; può essere di tipo anaerobico o aerobico. I residui della reazione di digestione, dopo la riduzione della massa di microrganismi sono in sintesi: per la digestione anaerobica: metano, idrogeno solforato; per la digestione aerobica: acqua e anidride carbonica. In quest’ultimo caso il fango di supero asportato dai decantatori secondari viene inviato alla vasca di digestione aerobica dove viene ossidato con ossigeno, insufflando aria e/o ossigeno gassoso. Addensamento Con l’addensamento del fango digerito si riduce ulteriormente il volume della massa separandone l’acqua contenuta sino ad ottenere una concentrazione di sostanza secca di circa 30 ÷ 40 gr./lt. Il fango proveniente dal ricircolo fanghi e/o dalla digestione aerobica viene addensato e successivamente disidratato, mentre l’acqua drenata è ricircolata in testa alla linea acqua dell’impianto. Disidratazione meccanica I fanghi provenienti dall’addensamento e/o dalla digestione biologica vengono ulteriormente ridotti di volume mediante disidratazione meccanica in centrifughe. Dopo centrifugazione il fango, contenente circa il 18 ÷ 20% di sostanza secca, è avviato allo stoccaggio per mezzo di coclee trasportatrici e/o pompe monovite. Schneider Electric Spa © 7/8 Stoccaggio In attesa del conferimento per lo smaltimento finale come rifiuto speciale, il fango disidratato viene stoccato in appositi silos muniti di sistema di caricamento dei cassoni adibiti al trasporto. Essiccazione Il fango stoccato nel silos, prima di essere avviato allo smaltimento, può essere ulteriormente disidratato in impianto di disidratazione termica a film sottile; dopo l’essiccamento il contenuto di sostanza secca nel fango si eleva a circa il 80 ÷ 90 %. I controlli Il processo di depurazione è costantemente sorvegliato sia mediante controlli analitici sia con un controllo del processo. Controlli analitici Le analisi giornaliere sono eseguite sulle acque reflue urbane in ingresso, nelle fasi di trattamento di depurazione intermedie e nelle acque trattate allo scarico. Il prelievo dei campioni da analizzare è effettuato con campionatori automatici proporzionali alla portata per le acque reflue in ingresso e allo scarico e con attrezzo per il campionamento istantaneo per le fasi intermedie. Controllo del processo Il controllo del processo viene attuato in automatico nelle varie fasi di trattamento mediante supervisori PLC che effettuano un monitoraggio continuo delle macchine e delle apparecchiature. I PLC sono collegati con un server di rete centrale il quale elabora i dati pervenuti è in funzione dei parametri di controllo impostati ne verifica la rispondenza inviando, se del caso, segnalazione di allarme. Le segnalazioni di allarme sono inviate al personale in servizio per il loro intervento 24h su 24h. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito www.schneiderelectric.it In ragione dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni del presente documento si potranno ritenere impegnative solo dopo conferma da parte di Schneider Electric. Schneider Electric S.p.A. Sede Legale e Direzionale Via Circonvallazione Est, 1 24040 STEZZANO (BG) Tel. 0354151111 Fax 0354153200 Schneider Electric Spa © 8/8