Musica e mente - Agenda comune di Brescia
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Musica e mente - Agenda comune di Brescia
18 FEBBRAIO 2017 MUSICA E MENTE NELLA NEURORIABILITAZIONE. L’ IMPATTO DELLA MUSICA PER RIACQUISIRE ABILITÀ E COMPETENZE SOCIALI. Relatori Prof. Maurizio Memo, Prof. Ordinario di Farmacologia, Dipartimento di Medicina Molecolare, Università degli Studi di Brescia Dott.ssa Rosalba Galluso, Neurologa, Responsabile della Riabilitazione Neurologica dell'Istituto Clinico Città di Brescia, Gruppo Ospedaliero San Donato Prof.ssa Licia Sbattella, Bioingegnere, Psicologo Clinico, Direttore Scientifico di Esagramma, Centro di Musicoterapia Orchestrale unico in tutta Europa. Prof. Marco Trabucchi dell’ Università di Tor Vergata di Roma, direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia Dott. Massimo Tedeschi, editorialista del Corriere della Sera, Redazione di Brescia Sarà presente la dott.ssa Donatella Albini - Delegato alla Sanità del Comune di Brescia Coordina Luisa Monini, medico e giornalista scientifico Musica e Mente Che la musica non sia più considerata solo un "auditory cheesecake", un dolcetto per le orecchie, come la definiva il neuroscienziato Steven Pinker nel 1997, oggi è cosa certa. Infatti, grazie alle moderne tecniche di Neuroimaging si è consolidata l'idea che le informazioni musicali, di qualsiasi natura esse siano, dal suono al ritmo alla melodia e all'armonia seguono nel loro viaggio intracerebrale, dei particolari " sentieri " per arrivare a diventare percezioni coscienti. Questi "sentieri" corrono in fasci di fibre nervose, contattano i nuclei della base del cervello che li colorano di emozioni ed arrivano ai lobi frontali dove si integrano con altre informazioni per dare sensazioni coscienti della loro presenza. E' suggestivo pensare che nei pazienti autistici o in quelli in stato vegetativo permanente le note musicali, giunte passivamente nell'area auditiva, spingano per farsi strada nel cervello ripercorrendo i sentieri che seguivano prima del trauma ( nel caso del coma ) o che dovrebbero seguire se il cervello non fosse "isolato" dal mondo come nelle persone autistiche. Come è possibile che la Musica abbia questi poteri? Pensiamo dapprima al suono, costituito da una serie di onde acustiche trasmesse nell’aria che giungono al padiglione auricolare, entrano in esso, stimolano le cellule preposte dell’orecchio interno le quali trasmettono al cervello gli impulsi uditivi che vengono portati alle corrispondenti aree, recepite, codificate, memorizzate e poi apprezzate dalla mente. Questo dà alla musica un profondo significato emozionale che influenza il comportamento individuale e sociale attraverso diversi contesti culturali. Approfonditi studi di neuropsicologia sono stati fatti e sono ancora in corso per spiegare come la musica possa entrare in un cervello “ malato “ e rimetterlo in qualche modo “in sesto” attraverso il riconoscimento non tanto di singole note quanto del ritmo e della melodia da esse formate. Il cervello di una persona in coma non comunica più col mondo esterno. Ma non per questo è escluso dalla funzione passiva dell’ascoltare. Se le lesioni cerebrali non sono tali da impedirgli questa funzione passiva, la musica che entra nel cervello attraverso l’apparato uditivo può provocare l’attivazione lenta ma progressiva di tutte le funzioni che la musica coinvolge, a cominciare dall’attenzione, per poi incorporarsi nell’organismo con un coinvolgimento viscerale, l’embodyment degli anglosassoni. Le note di musiche e le parole di canzoni conosciute e amate dai pazienti fanno risalire dalle profondità delle varie memorie sentimenti e conoscenze assopite che possono dare origine ad una catena di collegamenti mentali che, poco alla volta, rimettono in contatto il paziente con il mondo e con la vita. Sarà cura del musico-terapeuta indagare tra i parenti e gli amici per conoscere il genere di musica preferito dal paziente prima del trauma e per poterlo impiegare poi nella terapia ( musica sinfonica, melodica, operistica, jazzistica, western, pop, folk, soul, etc). Il risultato è meraviglioso. Tentiamo una spiegazione: le onde sonore raggiungono dunque le cellule cerebrali e le loro molecole le quali, in seguito al trauma, sono state “disorientate”. Probabilmente la musica, attraverso mediatori chimici, provoca un nuovo orientamento delle molecole che trasmettono le une alle altre il messaggio musicale orientandosi nuovamente in senso normale. La ripetizione del messaggio musicale provoca una “long term potentiation” delle giunzioni sinaptiche che serve poi anche per la trasmissione delle parole, delle idee, della memoria procedurale e dei comandi volontari del movimento. Il coinvolgimento massiccio e nello stesso tempo differenziato e selettivo di tutto il cervello determina alla fine una stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva che si è dimostrata utile non solo nel coma traumatico ma anche nel trattamento delle afasie, dell’autismo e delle malattie neuro-degenerative ( Parkinson, Alzheimer, demenze). Il dott. Ryo Noda, professore della “ Osaka University of Arts, Art and Primary Education Department sostiene che “ Se per risolvere le malattie dei vari organi del nostro corpo, c’è bisogno dei farmaci, per quelle della mente, c’è bisogno della musica”. Il grembo materno è la prima, grande orchestra dove non esiste un solo attimo di silenzio e dove la musica è il pulsare stesso della vita. Esagramma e Licia Sbattella L'Orchestra sinfonica Esagramma, voluta e diretta da Licia Sbattella, è composta, oltre che da musicisti professionisti, anche da ragazzi e adulti con problemi psichici mentali gravi (autismo, ritardo cognitivo, psicosi infantile), pazienti psichiatrici, giovani e adulti con sindromi post-traumatiche, ragazzi e giovani con disagio sociale e famigliare che hanno seguito i corsi di MusicoTerapia Orchestrale. " Suonare in un'orchestra per loro significa esporsi e conquistare sicurezza, sentirsi parte di un intreccio polifonico, ascoltare la propria voce e modularla ascoltando quella degli altri, imparare a concentrarsi e a gestire le proprie emozioni, perché una sinfonia è un mondo complesso dove il proprio modo di essere va modulato con quello degli altri". La metodologia Esagramma è stata messa a punto in 30 anni di attività. I suoi itinerari terapeutici ed educativi sono unici in Europa e ruotano intorno al triennio di base di MusicoTerapia Orchestrale, che integra l'attività con sedute di MusicVirtual Opera (Interazione Multimediale). Nel corso degli anni, l'Orchestra ha dato vita a più di 100 concerti. Tra i molti, citiamo i due trasmessi in mondovisione: quello del 2000, nella basilica di San Paolo Fuori le Mura in occasione del Giubileo con i disabili e quello del 2003 nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, per la chiusura dell'anno della disabilità. Esagramma assume sempre più una dimensione internazionale: in Europa, viene da tempo invitata da Festival e da Università a illustrare e ad applicare la sua metodologia nelle situazioni più diverse (disabilità, carceri, disagio sociale etc).