La Nazione (ed. Livorno)

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La Nazione (ed. Livorno)
ANAAO TOSCANA
Lunedì, 16 maggio 2016
ANAAO TOSCANA
Lunedì, 16 maggio 2016
Anaao Toscana
16/05/2016 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 10
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Riforma della sanità toscana Se ne parla con Ceciarini
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SANITÀ, POCO PERSONALE E SOTTO STRESS
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«La Regione vende quattro ospedali. Per specularci su»
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Quarrata aspetta la Casa della Salute «Ma il Caselli per ora non si...
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Riforma della sanità toscana Se ne parla con
Ceciarini
GROSSETO Oggi alle 18 nei locali della sede
del comitato elettorale di Insieme a sinistra, in
via Oberdan 39 a Grosseto, la lista che
sostiene la candidatura a sindaco di Massimo
Ceciarini organizza un' assemblea aperta alla
cittadinanza e agli operatori del comparto
sanità s u l l e r i c a d u t e l o c a l i d e l l a l e g g e
regionale 84 del 2015 «e sugli altri problemi
v e c c h i e n u o v i d e l l a sanità grossetana»,
spiegano gli organizzatori.
La legge, che porta la firma dell' assessora
Saccardi, riforma l' organizzazione sanitaria in
Toscana. Tra le novità, l' accorpamento delle
Asl, da 12 a tre, programmazione a livello di
area vasta, riordino della rete ospedaliera.
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l' intervento
SANITÀ, POCO PERSONALE E SOTTO STRESS
di LEONARDO FAGIOLINI La dotazione
organica del personale nella ex Usl 5 è
insufficiente per tutte le figure professionali. I
tagli alla Sanità sono stati decisi da tutti i
Governi che si sono succeduti negli ultimi otto
anni e il risultato oggi si fa sentire
pesantemente. Scaricare il problema addosso
alla Regione e alla riorganizzazione in corso,
come qualcuno tenta di fare è scorretto e
fuorviante. Le perplessità sulla
riorganizzazione sono condivise e nessuno è
esente da responsabilità, siamo però
pienamente convinti che l' innegabile carenza
di personale ci sarebbe stata comunque,
anche in assenza di riorganizzazioni regionali,
tant' è che nel giugno del 2015, quando la
riorganizzazione non aveva ancora preso
forma, abbiamo riscontrato un orario di lavoro
con 21 giorni consecutivi, debitamente
segnalato alla Direzione del lavoro.
La gravità della situazione è determinata
principalmente dalla totale mancanza di
sostituzioni in caso di assenze per malattie
lunghe e gravidanze. Su questo aspetto l' ex
Asl 5 non sta ottemperando, con riflessi
negativi sull' organizzazione del lavoro e di
conseguenza sulla qualità e sulla sicurezza dei
servizi all' utenza.
Nessun cittadino vorrebbe essere curato e assistito da lavoratori sotto stress o che non hanno potuto
godere del riposo previsto dalla legge, eppure questo accade ogni giorno, il personale viene
continuamente obbligato a straordinari, anche attraverso ordini di servizio. In questi giorni si è ricorso
anche a personale esterno ai dipartimenti, con spostamenti dal territorio verso l' ospedale.
La situazione è pesante anche sul territorio, dove in questi anni avrebbero dovuto investire. Invece
abbiamo assistito ad un graduale depauperamento dei posti letto ospedalieri senza nessuna
implementazione dei servizi territoriali, né di quelli di emergenza, né tanto meno quelli ordinari.
La competizione ad abbassare i giorni di degenza (leggi abbassare i costi) e le dimissioni precoci,
tuttavia, non trovando risposte appropriate sul territorio, costringono spesso i pazienti, a nuovi accessi
al pronto soccorso ed al loro affollamento, gravando le famiglie di ulteriori problemi, nonché vanificando
i risparmi derivanti dalla brevità della degenza.
Non si è investito nemmeno nei punti di accesso all' utenza come i Cup, fare file lunghe delle ore non è
certo un bel biglietto da visita.
Se riorganizzare significa solo risparmiare, esasperando la flessibilità nell' utilizzo dei lavoratori, non
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servono dirigenti ben pagati. Probabilmente solo il senso di responsabilità dei lavoratori sarebbe
sufficiente a produrre risultati migliori e a recuperare risorse davvero.
Prendiamo atto delle argomentazioni che l' ex Asl 5 ha esternato sulla stampa, in relazione alla
denuncia della carenza di organico. Sono giustificazioni e, come purtroppo da tempo succede dopo le
tornate elettorali, "tutti hanno vinto e tutti hanno ragione". Ai cittadini ed ai lavoratori servono risposte
concrete e non numeri che denoterebbero l' efficienza e le performance della sanità.
In tale quadro, non certo rassicurante, l' Azienda in questi giorni si è resa protagonista anche di un colpo
basso verso cinque infermieri a tempo determinato del carcere Don Bosco di Pisa che potevano essere
prorogati fino al concorso ormai già bandito. Invece l' Asl ha deciso di mandarli a casa.
Un atteggiamento incomprensibile e non rispettoso dei lavoratori e di relazioni sindacali corrette, viste le
rassicurazioni date in senso diametralmente opposto appena due mesi fa.
Ricordiamoci che i tagli alla spesa pubblica con cui tutti fanno campagna elettorale affascinando i
cittadini, significano, proprio per i cittadini, meno servizi pubblici e meno qualità. Ovvero scegliere
consapevolmente indirizzi politici che nella pubblica amministrazione generano "inefficienze " per
legittimare il privato.
*Funzione Pubblica Cgil.
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LA POLEMICA 5 STELLE ALL' ATTACCO IN REGIONE. E SI RIACCENDE LO SCONTRO
SUL PRESIDIO DI LIVORNO
«La Regione vende quattro ospedali. Per specularci
su»
di MONICA DOLCIOTTI ­ LIVORNO ­ IL
MOVIMENTO 5 Stelle porta il caso Astaldi in
Consiglio regionale e rilancia l' allarme per l'
ospedale di Livorno. Il gruppo di costruzioni
Astaldi ha messo in vendita i quattro ospedali
toscani di Prato, Pistoia, Lucca e Massa­
Carrara realizzati in project financing (in
convenzione con la Regione) per ridurre i 988
milioni di indebitamento. «Avevamo ragione
noi, l' operazione project financing aveva pure
finalità speculative e ora il privato vende»
attaccano i consiglieri regionali del M5S.
«Rossi e il Pd tacciono ­ proseguono ­ perché
per l' ennesima volta i fatti dimostrano la loro
incapacità di governo, ma qui urge
intervenire«. «Perché poi esponenti Pd ­si
domandano ­ continuano ad insistere sulla
realizzazione in project financing del nuovo
ospedale di Livorno, scongiurato dall'
amministrazione M5S? Hanno forse speso
parole con gli investitori britannici (fondo di
investimenti M&G che pare sia intereressato a
comprare, ndr) citati dalla stampa (il Sole 24
Ore, ndr), cui volevano svendere il il servizio
sanitario pubblico come a Prato, Pistoia, Lucca e Massa Carrara? Speriamo di no«. È così stata
presentata un' interrogazione in consiglio regionale dal gruppo 5 Stelle e da Stefano Mugnai di Fi (vice
presidente della commissione sanità). «Abbiamo bisogno di capire quali sono gli elementi che si
collocano dietro questa situazione« dichiara il consigliere regionale Pd (di Livorno) Francesco Gazzetti.
Che contraccatta «se io fossi un 5 Stelle mi preoccuperei di più della crescente diminuzione di fiducia
tra i livornesi nei loro confronti. A Livorno c' è bisogno di un nuovo ospedale e questo al di là delle
strumentalizzazioni».
«LA NOTIZIA sottolineata dai 5 Stelle e Forza Italia a leggerla così mi stupisce, soprattutto il fatto che il
gruppo 5 Stelle si preoccupi di un semplice scambio di quote tra privati. Per Livorno sono favorevole ad
un nuovo presidio ­ ribadisce Gazzetti ­ma occorre chiedere al sindaco Nogarin a che punto siamo
perché oggi non ci sono atti formali che dimostrano un passo indietro del Comune sull' accordo di
programma per il nuovo presidio. La Regione sta completando la valutazione sull' ipotesi di
ristrutturazione dell' ospedale presentata dal Comune di Livorno che pare a mio avviso impraticabile.
Ma non ci sono preclusioni sul sito per il nuovo presidio». Si infila a testa bassa anche Silvia Giuntelli
della lista civica Buongiorno Livorno. «La decisione del gruppo Astaldi di vendere le concessioni
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(stipulate con la Regione) per i quattro nuovi ospedali toscani realizzati con il project financing ci
rafforza nella convinzione che non bisogna seguire questo percorso per Livorno«. E segnala che «in
Regione giace un progetto per rinnovare parte dell' ospedale di Livorno». L' assessore alla sanità Ina
Dhimgjini, ribatte subito. «Sul progetto di ristrutturazione dell' ospedale è finito il 19 aprile il tavolo
tecnico con la Regione. Ora la progettazione è in mano a Regione e Usl. Restiamo fermi sulla nostra
posizione, no al nuovo presidio con project financing. Quanto al vecchio accordo di programma per il
nuovo ospedale replica a Gazzetti gli uffici tecnici e il Comune hanno fatto quello che dovevano.
Gazzetti si informi».
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PROBLEMA APERTO PARLA DANIELE MANNELLI
Quarrata aspetta la Casa della Salute «Ma il Caselli
per ora non si tocca»
CON LO SCOMPIGLIO che ha creato la
notizia della vendita dei quattro ospedali nuovi,
tra cui il pistoiese San Jacopo, si riaccendono i
riflettori anche sul futuro del vecchio ospedale
Caselli di Quarrata, che da quando è
dismesso in odore di vendita lo è già da un
pezzo. Abbiamo chiesto un chiarimento a
Daniele Mannelli, direttore della «Società della
salute» e responsabile del distretto di Pistoia
della ex Usl 3 del Sistema sanitario della
Toscana.
«Premesso che apprendo anche io dai giornali
la notizia della vendita dei quattro ospedali ­
chiarisce Mannelli ­ si tratta comunque di una
partita finanziaria che non ci riguarda, e che
per noi come Usl non cambia nulla, avremo
soltanto a che fare con un altro interlocutore,
ma tutti i servizi rimangono invariati». A
destare preoccupazione però sono le
ripercussioni e i movimenti di riflesso che certe
operazioni finanziarie possono provocare sugli
investimenti a livello locale per quanto
riguarda i piccoli presidi, come l' ormai ex
ospedale Caselli.
«L' ospedale Caselli appartiene alla Usl, non ha niente a che fare con queste cessioni ­ commenta
Mannelli ­ e non è prevista la sua alienazione». Una alienazione scongiurata più di un anno fa grazie alla
nascita del comitato «Salviamo il Caselli», alla fiaccolata di circa cinquecento persone e alle
tremilasettecento firme raccolte.
Il primo obiettivo di tanta mobilitazione era che sull' immobile non venisse concesso dal Comune il
cambiamento di destinazione d' uso. Questo infatti lo avrebbe reso appetibile per il mercato immobiliare
e avrebbe fruttato alla Usl il denaro necessario per costruire la Casa della salute, tuttora mancante a
Quarrata.
«La Casa della salute di Quarrata è un progetto finanziato dal bilancio Usl con fondi della Regione, nel
piano non è prevista l' alienazione del Caselli» ribadisce Daniele Mannelli. Allora come mai si aspetta
tanto a realizzare nella città una struttura che fornisca servizi socio­sanitari adeguati? «Chi si è
aggiudicato il bando (Nicola Gemignani nei locali di Casa Selezione in via Montalbano, ndr) deve fornire
l' immobile 'chiavi in mano', ossia adeguato ai servizi di distretto sanitario. Solo a quel punto la Usl lo
pagherà. Per i tempi ­ conclude Mannelli ­ posso solo dire che presto verrà ufficializzata la data
prevista».
Daniela Gori.
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«Sì al vertice per l' ospedale Ma non siamo zona
disagiata»
Scintille fra sindaco e comitato regionale emergenza sanità
«SIAMO lieti di appoggiare con entusiasmo la
sua iniziativa di indire una riunione della
commissione sovracomunale per l' ospedale
Pacini per chiedere formalmente alla Regione
Toscana, tramite il presidente della terza
commissione sanità, Stefano Scaramelli, di
classificare la Montagna pistoiese come area
disagiata ed avere così diritto ad un vero
pronto soccorso e ad un ospedale degno di
tale nome, come prevede il decreto Balduzzi,
in piena funzione di emergenza­urgenza sulle
24 ore».
Così scrive Valerio Bobini, presidente del
Comitato regionale emergenza sanità Toscana
(Crest) in una lettera inviata in questi giorni al
sindaco di San Marcello e presidente della
commissione sovracomunale per il Pacini,
Silvia Cormio. Peccato che la condivisione
espressa scaturisca soltanto da un equivoco.
Già perché, come il primo cittadino Cormio
tiene a precisare, non è stata «avanzata
alcuna richiesta di zona disagiata alla
Regione», né il sindaco «ha espresso l'
intenzione di farlo».
Cormio ribadisce comunque l' impegno a convocare una nuova riunione della commissione
sovracomunale (con invito a Scaramelli) ma «con l' obiettivo di fare un punto sulla sanità in montagna».
La lettera del Crest contiene però anche un' altra richiesta esplicita. «Vista l' importanza delle
discussione, in rappresentanza di tutti i cittadini della Montagna pistoiese e della Toscana delle aree
minori» si legge, sarebbe opportuno «allargare l' invito a tutto il consiglio regionale, non solo ai
consiglieri Massimo Baldi e Marco Niccolai, oltre ad una piccola rappresentanza del Crest».
Cormio, però, ci va cauta: «Vorrei precisare ­ risponde ­ che il Crest ha già i propri rappresentanti all'
interno della commissione sovracomunale». Insomma, i problemi, formali e sostanziali, non mancano di
certo.
Elisa Valentini.
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«Servizi infermieristici cambiati perché ce lo
imponeva la legge»
Società della Salute e Asl rispondono alla Croce Verde
LA SOCIETÀ della Salute­Asl risponde alla
Croce Verde di Lamporecchio, che in una dura
presa di posizione ha definito i cambiamenti
del servizio infermieristico come imposti dall'
alto e contro la propria volontà. «In realtà ­
scrivono la Sds della Valdinievole e l' Asl
Toscana Centro ­ il cambiamento è stato solo
imposto dalla legge in tema di affidamento di
servizi da parte degli enti pubblici che, oltre a
vietare proroghe dei contratti scaduti, prevede
un bando di evidenza pubblica al fine di
garantire la trasparenza e la concorrenza negli
appalti. Il rispetto della legge da parte dell'
ente pubblico non può essere scambiata da
parte della stessa Croce Verde come una
violenza esercitata nei suoi confronti o di una
sua presunta limitazione della libertà di scelta,
lasciando intendere che in questo specifico
caso il codice degli appalti e quindi la legge
non doveva essere applicata».
«E' STATO necessario ­ proseguono i due enti
sanitari ­ inoltre procedere a un bando di
evidenza pubblica, poiché l' importo di base d'
asta annuale superava di oltre il doppio l'
importo previsto dal D.lgs 163/2006 come soglia massima per la fornitura di lavori e servizi in
economia, pari a 211mila euro. L' offerta presentata dal Consorzio Coeso, che è poi risultato vincitore
della gara, prevedeva al suo interno la collaborazione con la rete delle 15 associazioni di volontariato
(Misericordie e Pubbliche Assistenze), fra le quali anche la PA di Lamporecchio».
«L' AFFERMAZIONE circa un mancato accordo tra la Croce Verde e le Cooperative, denunciato nell'
intervento della Croce Verde ­ concludono Sds e Asl ­ è contraddetta dalla convenzione presentata in
sede di gara e sottoscritta fra il presidente di Coeso e il presidente della Pubblica Assistenza di
Lamporecchio che cita testualmente "le associazioni di pubblica assistenza sottoscriventi valutano
positivamente l' integrazione tra i soggetti territorialiĶ¾ danno atto di aver condiviso le necessità emerse
dal capitolato di gara e sottolineano le già intraprese collaborazioni con il Consorzio Coeso". Niente
cambia poi per i cittadini, che avranno lo stesso livello di servizi, anche alla luce del fatto che
continueranno a essere assistiti dagli stessi infermieri di prima. Infine va ricordato che non è stato
operato alcun taglio di risorse per questi servizi, nel caso poi dell' assistenza infermieristica domiciliare
si è proceduto per il 2016 a un aumento del budget».
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