Nel SSN l`identità civile dell`Italia

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Nel SSN l`identità civile dell`Italia
anno XXIV
numero 3
marzo 2013
torino
medica
comunicazione
informazione
formazione
la rivista dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di torino
Questo il titolo che si potrebbe
dare alla relazione presentata
dal presidente Amedeo Bianco
all’Assemblea Generale 2013
dell’Ordine. Un’occasione di
incontro e di confronto vero
perché aperto e franco, al di
là dei rituali obbligati. Anche
quest’anno l’appuntamento è
stato un momento realmente
importante nella vita dell’Ordine
che meriterebbe ben altra
partecipazione da parte dei
medici torinesi.
“Nel SSN
l’identità civile
dell’Italia”
Poste italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale -70% - NO/TORINO - n.3 anno XXIV
for Healthcare
siamo una società di comunicazione integrata,
siamo specializzati nel campo della comunicazione sanitaria,
lo siamo da oltre vent’anni... e questi sono alcuni dei nostri numeri
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della Provincia di Torino
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Irmet, CIMO, Ordine dei Farmacisti, Federfarma Piemonte, ANDI, SIMM
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Sommario
La Rivista è inviata a tutti gli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Torino e provincia e a tutti i Consiglieri degli Ordini d’Italia.
numero 3
marzo 2013
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anno XXIV
numero 3
marzo 2013
torino
medica
comunicazione
informazione
formazione
lA RIVISTA dell’ORdINe deI medIcI chIRURGhI e OdONTOIATRI dellA PROVINcIA dI TORINO
Questo il titolo che si potrebbe
dare alla relazione presentata
dal presidente Amedeo Bianco
all’Assemblea Generale 2013
dell’Ordine. Un’occasione di
incontro e di confronto vero
perché aperto e franco, al di
là dei rituali obbligati. Anche
quest’anno l’appuntamento è
stato un momento realmente
importante nella vita
dell’Ordine che meriterebbe
ben altra partecipazione da
parte dei medici torinesi.
“Nel SSN
l’identità civile
dell’Italia”
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Segretario
Ivana GARIONE
Questioni di
prescrizione
36 La tribuna
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Foto in copertina
di SGI
Vice Presidente
Guido GIUSTETTO
Nel SSN l’identità civile
dell’Italia
Cronaca dell’Assemblea
Generale Annuale 2013
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Buona parte di
questo numero
è dedicato
all’Assemblea
Generale 2013
dell’Ordine perché
ogni anno questo
è l’appuntamento
istituzionale
più importante:
un’occasione di
confronto, spesso
unica, per tutti
i medici della
Provincia di Torino.
Presidente
Amedeo Bianco
La tribuna
L’emodinamica di
Moncalieri, l’Assessore
e l’Ordine
P. Gaetano
Poste italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale -70% - NO/TORINO - n.3 anno XXIV
Direzione, Redazione,
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prima pagina
Tesoriere
Guido REGIS
Consiglieri
Domenico BERTERO
Tiziana BORSATTI
Emilio CHIODO
Riccardo DELLAVALLE
Ezio GHIGO
Anna Rita LEONCAVALLO
Elsa MARGARIA
Aldo MOZZONE
50
Troppo PC fa male...
al ginocchio
NiFe
Pianeta
Solidarietà
56
Mamette
G. Scarso
I servizi
dell’Ordine
Corsi e congressi
in pillole
Il dedalo
Cultura
Rubriche
Congressi
Dai congressi
Un’importante
“due giorni”
sulle dipendenze
Le nostre radici
Spigolature
ortopediche
P. Gallinaro
Renato TURRA
Roberto VENESIA
Rosella ZERBI
Patrizia BIANCUCCI (Od.)
Gianluigi D’AGOSTINO
(Od.)
Bartolomeo GRIFFA (Od.)
Commissione Odontoiatri
Gianluigi D’AGOSTINO
Presidente
Patrizia BIANCUCCI
Claudio BRUCCO
Bartolomeo GRIFFA
Paolo ROSATO
TORINO MEDICA
Revisori dei Conti
Riccardo FALCETTA
Presidente
Carlo FRANCO
Angelica SALVADORI
Vincenzo MACRI’ Supplente
Direttore responsabile:
Direttore:
Amedeo Bianco
Mario Nejrotti
Caporedattore:
Nicola Ferraro
Aut. del Tribunale di Torino
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Progetto e Realizzazione Grafica SGI Srl
Stampa La Terra Promessa Onlus NOVARA
Chiuso in redazione il 15 marzo 2013
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Tribuna
a cura di
Nicola Ferraro
NEL SSN
L’IDENTITÀ
CIVILE
DELL’ITALIA
CRONACA DELL’ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE 2013
Stanchezza, disorientamento, sfiducia, paura… persino fastidio, sempre meno
dissimulato, verso la politica e le Istituzioni. Questi sono i sentimenti prevalenti che
sembrano circolare tra gli italiani in un momento di crisi epocale che forse cambierà
questo Paese e il mondo.
Questi erano i sentimenti, anche se molto mitigati (e forse solo rilevabili nelle molte
poltrone libere), che sembravano aleggiare in modo impalpabile, eppure percepibile,
nell’immensa Aula Magna delle Molinette il 18 febbraio alle 17.30: qui si è tenuta
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l’Assemblea Generale annuale 2013 dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino.
Eppure questo evento è stato un momento realmente importante nella vita dell’Ordine anche quest’anno,
perché ha saputo diventare occasione di incontro e confronto vero, al di là dei rituali obbligati.
L’Assemblea è caduta nell’imminenza di una tornata elettorale che ci ha restituito non soltanto un nuovo
Parlamento ma un Parlamento rinnovato come mai, forse, era accaduto nella storia repubblicana: come l’alta
percentuale di donne e giovani testimonia. Una tornata elettorale in un Paese avviluppato da una sofferenza
che le parole del Presidente Bianco hanno descritto in dettaglio e con grande franchezza.
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Tribuna
Relazione del Presidente
Amedeo Bianco
Care colleghe, cari colleghi,
contavo sulla concreta possibilità di portare in questa assemblea l’approvazione del cosiddetto “Balduzzi bis”, in modo particolare quelle parti del provvedimento che prevedevano la riforma dell’ordinamento, delle funzioni e dei compiti dei nostri ordini professionali ed ulteriori innovazioni nell’ambito
del profilo giuridico della responsabilità professionale medica e sanitaria e degli obblighi assicurativi in
capo alle strutture sanitarie pubbliche e private.
La convulsa fine della legislatura, che in questi giorni avrà il suo epilogo con le elezioni per il rinnovo
del Parlamento e del Governo, ha invece chiuso ogni spiraglio, bruciando sul filo di lana quel provvedimento che negli ultimi mesi ci ha molto impegnato su tutti i versanti istituzionali.
Dovremo, nella prossima legislatura, ricominciare da capo e purtroppo non è scontato che si possa
ripartire da dove siamo stati costretti a fermarci considerando la complessità delle questioni che affollano l’agenda politica del prossimo Governo e del prossimo Parlamento.
A quanti saranno chiamati dal consenso democratico a governare il Paese, noi chiediamo di sollevare
quella sofferenza sociale che va avvolgendo strati sempre più vasti di cittadini; di rilanciare la produzione e il lavoro come questione centrale per la crescita materiale e civile della comunità restituendo
certezze alle famiglie e prospettive ai giovani; di riconsegnare all’istruzione pubblica la sua capacità di
creare pari opportunità nella scala sociale, di garantire le tutele assistenziali ai più fragili; di rafforzare
il SSN quale formidabile strumento di coesione ed identità civile del paese.
Il SSN alla prova della crisi
Nel nostro specifico sollecitiamo impegni che sciolgano, con chiarezza e responsabilità, quei nodi
istituzionali, gestionali ed economici che hanno fortemente condizionato al ribasso l’equità e l’universalismo del nostro servizio sanitario pubblico, erodendo in alcune aree del paese delicati profili di
qualità, efficacia e sicurezza delle prestazioni erogate.
Sul versante istituzionale, le vicende di questi ultimi anni hanno evidenziato, con varie modalità, la
necessita di un Ministero della Salute con funzioni e compiti di indirizzo e governo del SSN, forti
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alla tutela della salute, andrebbero riequilibrati
gli ambiti di autonomia e di poteri del Ministero
della Salute rispetto a quello dell’Economia.
Sono consapevole della natura quasi eversiva di
questa richiesta, considerando che è un teorema ormai intangibile quello di una compatibilità
economica della spesa sanitaria tutta da valutarsi
all’interno della sostenibilità del complesso della
spesa pubblica, radicata – come sappiamo - in
un debito pubblico che supera largamente il PIL
e che si finanzia con una pressione fiscale e tributaria tra le più alte in Europa, aggravata dalla
persistenza di vaste aree di elusione ed evasione.
In questo teorema dominante a poco serve evidenziare come la nostra spesa pubblica per la
sanità sia oggi tra le più basse dell’Europa a 15,
come negli ultimi anni sia percentualmente diminuita rispetto ad un PIL in recessione, come
la spesa privata, sia invece alta al confronto europeo.
Tagli e sostenibilità del SSN
“In coerenza con
lo spirito ed il
dettato della nostra
Costituzione che,
unico tra i diritti
previsti, definisce
come fondamentale
quello alla tutela della
salute, andrebbero
riequilibrati gli ambiti
di autonomia e di
poteri del Ministero
della Salute rispetto a
quello dell’Economia.”
ed incisivi a garanzia dei LEA ed in caso di palesi
inadempienze, sovraordinati ai quelli organizzativi e gestionali costituzionalmente affidati alle
Regioni.
Si tratta infatti di garantire un diritto protetto dalla Costituzione fondato sull’universalismo dei destinatari e l’equità d’accesso e, come tale, unico
ed indivisibile, al netto di un federalismo gravato
da non poche ombre, anche facendo ricorso ad
atti sostitutivi del Ministero della Salute in caso di
accertate inadempienze e/o evidenti inefficienze
nella gestione dei servizi.
Basterebbe già rendere questi atti e misure compatibili con le note modifiche al titolo V della
Costituzione, essendo velleitario prospettarne la
totale cancellazione così come qualche tarda iniziativa parlamentare ha proposto, a tempo ormai
scaduto.
Queste necessarie correzioni vanno apportate
sulla scia di un vistoso appannamento di quelle
ideologiche visioni delle autonomie territoriali che
hanno pesantemente condizionato lo sviluppo di
un federalismo sanitario cooperativo e solidale,
cristallizzando se non accentuando, invece, insostenibili disparità di tutele nel paese a fronte di
disavanzi dei bilanci sanitari concentrati in alcune
regioni, che la Corte dei Conti stima complessivamente intorno ai 40 Mld di euro.
Inoltre, in coerenza con lo spirito ed il dettato
della nostra Costituzione che, unico tra i diritti previsti, definisce come fondamentale quello
La politica dei tagli lineari, che nel prossimo
quadriennio comporterà un definanziamento
pubblico per la sanità di circa 33 mld di euro,
quasi 15 dei quali nel biennio prossimo, è figlia
legittima di questo teorema ed anche la versione
più sobria e accattivante della spending review
finisce per agire con le stesse modalità e, paradossalmente, per registrare la sua insostenibilità,
come dichiarato dalle regioni più virtuose, capofila nel non sottoscrivere il Patto della Salute e
dalla FIASO che, a sua volta, denuncia l’impossibilità a raggiungere quegli obiettivi di risparmio
a parità di servizi erogati, anche al netto di correzioni delle inefficienze e mala gestione.
Va dunque rivisto questo teorema che prevede la
subordinazione dei LEA alle risorse rese disponibili dall’insieme della spesa pubblica, arrestando
il trend di definanziamento pubblico che scenderà, salvo correzioni, al di sotto del 7% del PIL nel
prossimo triennio
Su questa base di garanzia di sostenibilità dei
LEA, è del tutto ragionevole, e oggi opportuno,
dare finalmente corso ai fondi integrativi nelle
varie forme che, in modo ancora sporadico e insufficiente, vanno costituendosi, privilegiando le
attività rivolte alle condizioni di maggiore fragilità che richiedono cure a lungo termine.
Questa ipotesi di compossibile sostenibilità del
sistema sanitario pubblico lascia comunque sul
campo criticità che dobbiamo affrontare, non
potendosi realizzare una sostenibilità del sistema
se in esso continuano a sopravvivere inappropiatezze, inefficienze, sprechi facendo della trasparenza amministrativa lo stile di governo della res
pubblica.
In questa difficilissima situazione il rischio vero è
quello di una sanità pubblica sempre meno equa
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Tribuna
ed universale, quindi sempre meno capace di
tutelare quel diritto, unico ed indivisibile sancito
dall’art. 32 della nostra Costituzione .
Già oggi la contrazione dell’offerta sanitaria
pubblica, ticket onerosi, ammalianti offerte di
prestazioni low cost sospingono ceti più o meni
abbienti a soluzioni più o meno compiute di opting out dal sistema pubblico, indirizzandoli verso
forme di sanità privata e quindi potenzialmente
minacciose dell’altro principio sul quale si fonda
il nostro Servizio Sanitario Nazionale e cioè quello
della solidarietà.
I sacrifici dei medici e dei professionisti
della salute
“C’è l’esigenza
di pensare a
nuovi modelli di
organizzazione e
gestione dei servizi
aprendoli alla
valutazione e ad una
maggiore trasparenza
ed ampliando il
concetto di equità in
termini di sicurezza,
di esito clinico, di
outcomes.”
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I nostri professionisti che operano in conto e per
conto del Servizio Sanitario Nazionale sono stati
chiamati ad un contributo non indifferente per il
risanamento della finanza pubblica con il blocco
dei contratti, delle convenzioni e delle retribuzioni, con addizionali Irpef aggiuntivi su scaglioni di
reddito superiore ai 90.000 Euro lordi per la dipendenza, con blocchi alle dinamiche di sviluppo
professionale e di carriera, con forti limitazioni
al turn over, con la drastica riduzione dei posti
letto per acuti senza un contestuale e coerente
incremento di quelli in post acuzie e residenziali
e di altre forme di assistenza socio sanitaria domiciliari.
Questa è la parte più appariscente di quanto
richiesto ma, come la punta di un iceberg, non
rende l’idea della più grande parte sommersa,
rappresentata da quel lavoro oscuro e quotidiano di prima linea, laddove cioè i nostri professionisti sono chiamati a reggere il fronte di una
domanda sanitaria in crescita quali-quantitativa,
a fronte di risorse decrescenti; un terreno purtroppo fertile per il manifestarsi di una crisi nel
rapporto fiduciario tra cittadini, professionisti ed
istituzioni sanitarie.
Al riguardo, una riflessione specifica va dedicata
al fenomeno del contenzioso e delle pratiche difensive per i molteplici risvolti di carattere economico, etico e tecnico professionale operando un
vero e proprio cambio di paradigma.
La complessità della moderna medicina definisce
un oggettivo rischio per il paziente, così come
nell’esercitare la professione di diagnosi e cura,
entrambi vanno assunti dallo Stato, contemplando una sorta di “responsabilità oggettiva” per la
struttura sanitaria.
Un simile intervento deve ispirarsi al recupero e
alla valorizzazione delle migliori esperienze già
realizzate sull’appropriatezza, sulla gestione del
rischio clinico e sulla sicurezza delle cure, sull’integrazione tra ospedale e territorio e tra medici e
altre professioni sanitarie.
C’è l’esigenza di pensare a nuovi modelli di organizzazione e gestione dei servizi aprendoli alla
valutazione e ad una maggiore trasparenza ed
ampliando il concetto di equità in termini di sicurezza, di esito clinico, di outcomes.
La tutela degli eventi avversi da attività sanitaria
diventa una vera e propria estensione del diritto
alla salute: il danno rappresenta l’esito negativo
della prestazione, ma deve essere considerato intraLEA e, pertanto, valutato e gestito come tale.
La responsabilità delle cure copre tutto il ciclo
diagnostico-terapeutico all’interno delle strutture
sanitarie e anche sul territorio.
I bisogni
Si ravvisano dunque:
• l’esigenza di assicurare omogeneità, per
qualità e quantità, nonché per requisiti minimi di sicurezza e garanzie di efficacia, alle
prestazioni erogate su tutto il territorio nazionale;
• la necessità d’individuare percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla
appropriatezza e sulla centralità del paziente;
• il dovere di procedere con rapidità all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle prestazioni attraverso la prevenzione del rischio
da medical malpractice, attraverso un’opportuna formazione (fin dall’Università, per
proseguire con la formazione continua in
Medicina) e la creazione di unità aziendali di
Risk Management;
• l’opportunità di aprire il sistema alla cultura della valutazione, puntando sull’utilizzo
di indicatori di esito e di valutazione degli
obiettivi di salute conseguiti, più che di
mera sommatoria di prestazioni erogate.
Le risposte per soddisfare i bisogni
In sintesi, possiamo focalizzare l’attenzione su:
1. le quattro A: assicurazione, autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali
(questi ultimi per le strutture private), con la
prima che diventa condizione necessaria e
imprescindibile per le altre tre, costituendo,
quindi, un obbligo, soprattutto per quanto
attiene ai liberi professionisti e alle strutture
sanitarie private; per le strutture pubbliche,
la tutela dei rischi può anche essere assolta attraverso la ritenzione e, quindi, con la
gestione diretta dei sinistri (la c.d. “autoassicurazione”) in maniera integrale (come
ha fatto, per esempio, la Regione Toscana),
parziale con assicurazione sopra una certa
soglia, variabile nelle Regioni (per esempio
il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’EmiliaRomagna, ecc.). La tutela dei rischi, comunque configurata, deve valere per tutto
l’arco temporale in cui può essere esercitata
un’azione risarcitoria (per la responsabilità
contrattuale il periodo di prescrizione e di
dieci anni);
2. l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle
cure: attuando in ogni struttura unità operative o funzioni dedicate alla prevenzione
e gestione del rischio, lavorando sull’appropriatezza (le buone pratiche cliniche,
organizzative e gestionali, sulla base di rac-
3.
4.
5.
6.
7.
comandazioni/linee guida prodotte da società scientifiche, enti di ricerca accreditati
da soggetti terzi, tipo NICE inglese e Istituto
scozzese), garantendo la trasparenza e l’assunzione di responsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale nei casi di eventi
avversi legati all’attività sanitaria, siano essi
dovuti a errori individuali, di sistema oppure
alla c.d. alea terapeutica, attraverso la messa a punto di un sistema misto, risarcitorio e
indennitario, in maniera da tutelare le persone danneggiate da eventi avversi correlati
all’attività sanitaria, indipendentemente dal
riconoscimento o meno di una responsabilità individuabile, tutelando al contempo
strutture e operatori e salvaguardando il
rapporto di fiducia nei confronti del SSN;
obbligo delle strutture sanitarie private di
avere una tutela assicurativa adeguata per
massimale e postuma, per le strutture pubbliche di garantire – in proprio e/o attraverso una copertura assicurativa – la tutela
degli eventi avversi;
la creazione di un fondo per i grandissimi
rischi e per le insolvenze, in modo da garantire la tutela delle persone danneggiate da
attività sanitaria, introducendo il concetto
della responsabilità oggettiva delle strutture sanitarie, siano esse pubbliche o private,
configuranti la responsabilità contrattuale;
il dare piena e pronta attuazione al fondo
di solidarietà per le categorie a rischio che
scontano sul mercato prezzi delle polizze a
dir poco proibitive;
la messa a punto di tabelle univoche per la
valutazione del danno da attività sanitaria,
nei suoi determinanti, a cui far corrispondere l’entità economica dei risarcimenti,
allo scopo di uniformare, secondo equità e
giustizia, l’ammontare delle liquidazioni su
tutto il territorio nazionale;
il contemplare una fattispecie di reato autonoma in ambito penale, differenziando la
responsabilità professionale sanitaria dalla
responsabilità colposa in generale (lesioni
personali colpose e omicidio colposo di cui
agli artt. 590 e 589 c.p. rispettivamente)
Ripensare il modello aziendalista
In alto, da sinistra:
Amedeo Bianco, Guido Giustetto, Gianluigi
D’Agostino, Roberto Longhin.
Sotto, da sinistra:
Guido Regis, Riccardo Falcetta, Ivana Garione.
Sul piano organizzativo-gestionale, come abbiamo più volte sottolineato, va ripensato il modello aziendalista dominante, provando ad invertire
l’ordine dei fattori e cioè partendo dal rispetto
delle finalità sanitarie per arrivare a quello dell’equilibrio dei conti.
Dobbiamo soprattutto contrastare quella deriva
che, nelle organizzazioni sanitarie sempre più
assillate dal contenimento dei costi, sospinge
i nostri professionisti verso una dimensione di
anonimi ma costosi fattori produttivi ed il loro
prodotto, i delicati ma costosi servizi di tutela
della salute, verso una mera quantificazione dei
costi che generano. Questo non significa chia-
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Tribuna
marsi fuori da quelle responsabilità che invece ci competono per concorrere
alla sostenibilità del nostro sistema sanitario, ma pretendere che i decisori ed
i cittadini guardino a noi come fonti di soluzione dei problemi e non come
causa degli stessi.
Credo che questo approccio al problema trovi sostanzialmente impreparate
anche le grandi scuole di economia sanitaria, mediamente non attrezzate
sul piano culturale a considerare, al di là dei costi che generano, la complessità immateriale dei servizi erogati e la criticità sugli esiti delle competenze
professionali e dei valori che animano i produttori dei servizi a cominciare
dai medici.
Su questa spiaggia arida di pensieri nuovi, è sostanzialmente naufragata
l’illuministica visione della clinical governance, per anni araba fenice di prolusioni, di ardite previsioni e di speranze deluse adottandola, nella migliore
delle ipotesi, per definire più o meno buone procedure amministrative e
gestionali.
Ancora una volta, va sottolineato come e quanto sia fondamentale reclutare
il lavoro, le intelligenze ed i valori dei professionisti alla mission delle organizzazioni sanitarie, per ragioni non corporative ma molto pratiche, perché
senza questi le organizzazioni si inaridiscono di innovazioni, di qualità e di
valori. È stato questo il messaggio forte che la FNOMCeO ha inteso lanciare
partecipando con i suoi striscioni e le bandiere della Repubblica alla grande
manifestazione del 27 ottobre scorso.
Nell’ottica di garantire un presente ed un futuro di certezze e stabilità per
il nostro Sistema sanitario e per le nostre professioni, al futuro legislatore dobbiamo chiedere di portare a sintesi più efficaci ed efficienti, antiche
ma perduranti antinomie ancora aperte ed ulteriormente esasperate dalle
ristrettezze che stiamo vivendo.
Mi riferisco, ad esempio, al tema di una compiuta continuità assistenziale
tra cure specialistiche ospedaliere e cure primarie, che preferisco così definire considerando concettualmente limitativa la vecchia dizione “ospedaleterritorio”. Non è un lezioso esercizio lessicale, ma esso stesso un concetto
guida, richiamando la centralità del processo sul paziente e non sui luoghi
spaziali di cura che non più unicamente fondarsi sul ridimensionamento della rete ospedaliera.
A richiedere un assetto più efficace delle cure primarie è soprattutto la transizione epidemiologica verso il prevalere di malattie croniche invalidanti e la
necessità di nuove forme di educazione alla salute, di prevenzione, di cura
e di assistenza basate su un offerta proattiva, di tutele sanitarie la cosiddetta medicina di iniziativa da svolgere sui territori, negli ambienti di vita e di
lavoro.
Se questa prospettiva sarà perseguita con costanza, al passo con le risorse
disponibili e nella ricerca della collaborazione e del consenso dei professionisti coinvolti, verranno meno alcune preoccupazioni ed ostilità che pur vanno
rappresentate come presenti in settori professionali.
La formazione: una risorsa… obbligata
Ritengo che la complessità di questo processo richieda altresì una profonda
trasformazione dei contenuti formativi accademici e post universitari che,
anche culturalmente e tecnicamente, preparino i professionisti alla pratica
della continuità assistenziale; così come sono indispensabili nuovi modelli
di organizzazione del lavoro che favoriscano sull’intero processo l’armonico
intervento di competenze assistenziali a cui far corrispondere coerenti profili
di autonomia e responsabilità.
Permane altresì come arena di perduranti antinomie, quella relativa ai rapporti tra SSN e Facoltà di Medicina, stante il ruolo ineludibile che queste
hanno all’interno del Sistema Sanitario Pubblico, naturalmente le considerazioni che seguiranno, nella loro valenza generale valgono anche per la
nostra Regione.
Solo qualche numero in premessa a considerazioni successive: sono 39 le
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Facoltà mediche pubbliche e 4 quelle private;
sono circa 106 le sedi formative; ogni anno si
iscrivono ai vari corsi medici e sanitari circa 38
mila matricole; si stima che la popolazione in formazione, sia prossima ai 130 mila studenti; altri
30 mila sono all’interno dei percorsi di formazione specialistica medica e di altre professioni
sanitarie; oltre 30.000 letti su circa 185.000 della
rete ospedaliera per acuti sono affidati in convenzione all’Università.
Al termine dei percorsi formativi, viene licenziato
non solo un laureato ma, a fronte di un esame
di Stato, un professionista che assume direttamente la responsabilità della tutela di un bene
costituzionalmente protetto.
Questi dati, nella loro rudezza, ci dicono una cosa
importante da cui partire, che cioè se è difficile
immaginare un servizio sanitario nazionale senza
l’apporto dell’Università, è vero anche il contrario; in altre parole questo sistema formativo si
regge su questo Servizio Sanitario Nazionale.
Non è più tempo per immaginare improbabili
fortune di una parte a spese di disgrazie dell’altra
e dunque è necessario che entrambi concorrano
– nel senso di “correre insieme” – per la migliore
attuazione dell’unico pensiero, al momento forte
e centrale, quello scritto nell’art. 32 della nostra
Costituzione. Da tempo abbiamo sottolineato ed
anche formalizzato nelle sedi istituzionali, progetti di revisione dei percorsi formativi che guardano ai contenuti, ai soggetti ed ai luoghi della
formazione, per ottimizzare le risorse limitate per
tutti, riducendo la durata dei percorsi formativi, a
parità – o meglio ad innalzamento – della qualità
della formazione.
Questo può solo avvenire attraverso una compenetrazione, come ha recentemente sentenziato la Corte Costituzionale, tra la mission propria dell’Università, incentrata su formazione, ricerca ed assistenza e quella del sistema
sanitario nazionale che è prioritariamente assistenza e cure, ma anche ricerca e formazione.
Emblematico di questo ragionamento è il fenomeno che presto dovremo
affrontare, relativo ai contratti di formazione specialistica.
Già dal prossimo anno entrerà a regime il decreto MIUR che ha portato a 5
anni le scuole di specialità mediche ed a 6 quelle chirurgiche, determinando
così ad invarianza di risorse destinate, un’insufficienza delle disponibilità di
contratti di formazione che, forse già a partire dall’anno prossimo, saranno
circa 1000 in meno, a fronte di un’esigenza specularmente superiore.
Nessuno potrà convincerci, ancorché autorevole come fonte, che per licenziare un bravo cardiologo occorrano 5 anni o per un bravo chirurgo 6 anni,
perché la garanzia non sta nel tempo di formazione, ma in quanto e che
cosa si fa nel tempo.
La “leadership funzionale” del medico, uomo di cultura
Qualche riflessione credo vada fatta anche riguardo ai nuovi modelli di assistenza, laddove coinvolgono – e non può essere altrimenti – le professioni
sanitarie, quella infermieristica ma non solo.
Ho seguito e seguo, anche nelle sue espressioni più effervescenti, il dibattito
che prosegue, anche al nostro interno, carico di preoccupazioni stante la
pragmaticità talora disinvolta di alcune iniziative regionali in proposito.
Su queste questioni le nostre riflessioni sono ferme al documento di Rimini
che mi permetto ancora di considerare un documento robusto laddove, con
molta chiarezza ed alla luce di ineludibili profili di competenza e responsabilità, riconduce al medico la “leadership funzionale” di queste nuove forme
di organizzazione.
Viene a questo punto da chiedersi che cosa stia nelle nostre disponibilità per
disegnare una prospettiva per la professione, in grado di farle superare le
grandi difficoltà di questi tempi, mettendo in gioco quanto di meglio esprime e soprattutto può e deve ancora esprimere.
Questo significa non solo legittimamente difendere ruoli, funzioni e ambiti di competenze, ma anche promuovere innovazioni nella nostra cultu-
ra tecnico-professionale, nella nostra formazione
universitaria e long-life, nella nostra deontologia,
nei tradizionali modelli di organizzazione del lavoro mettendo così in campo energie e risorse oggi
silenti, capaci peraltro di produrre efficienza ed efficacia nelle organizzazioni sanitarie.
Proteggere la nostra professione vuol dire infatti
rifondare i luoghi e i contenuti della formazione
universitaria del medico, promuovere lo sviluppo
professionale come standard di valutazione delle
competenze, pretendere il rispetto della sua autonomia e responsabilità nei processi decisionali e gestionali delle istituzioni sanitarie coma garanzia dei
diritti delle persone assistite, ridisegnare relazioni e
funzioni con le professioni sanitarie che, nelle moderne organizzazioni sanitarie, concorrono ai processi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Ma occorre anche ridefinire gli scopi della moderna
medicina al di là del tradizionale paradigma biomedico che ne ha ispirato e consentito lo straordinario
sviluppo di questo secolo e che continua ad aprire
scenari di progressi straordinari nella diagnosi e nella cura delle malattie.
Non mi riferisco alla pur rilevante questione dei
limiti insiti nel paradigma biomedico ovvero alla
sua fallibilità ma a quelli che possono manifestarsi
nell’incontro tra questa medicina e la persona, con
il suo vissuto, con i suoi valori di riferimento.
Ritessere la trama della persona dalle sue molecole,
anche questo de-riduzionismo umanistico è tra gli
scopi della moderna medicina e compito del medico moderno. Penso inoltre ai nostri grandissimi
sforzi per costruire anche a livello regionale un modello di ECM accessibile e di qualità, chiedendo,
inascoltati, di assumere noi stessi la corresponsabilità di snodi vitali del sistema ed essendo oggi,
come FNOMCeO, forse il più grande provider di
formazione a distanza nell’ambito delle nostre professioni.
La deontologia e il nostro Codice
Ho lasciato per ultimo il nostro Codice Deontologico sul quale si sono conclusi i lavori istruttori per
una sua revisione da parte della Consulta Deontologica Nazionale, finalizzati a proporVi una bozza,
fortemente innovativa nel lessico, nella struttura
espositiva, nei contenuti e nelle prospettive etiche
e civili che lo ispirano e a cui dedicheremo, nei primi mesi del 2013, incontri aperti agli iscritti della
nostra Commissione Deontologica.
In conclusione, come già accaduto in passato e
come ancora avverrà in futuro, la nostra professione ha dinnanzi a sé scelte cruciali e difficili e
l’unica cosa che non può permettersi è quella di
non scegliere, arroccandosi in fragili cittadelle di
culture ed interessi. Così come raccomanda il nostro codice, per il quale ogni prognosi deve essere
accompagnata da elementi di speranza; anche il
nostro impegno civile deve essere un costruttore tenace e responsabile di speranze affinchè la
medicina e la nostra sanità restino una delle più
straordinarie costruzioni etico, civili e sociali del
nostro paese. u
marzo 2013
11
prima pagina
Tribuna
Subito dopo ha
preso la parola il
Vice Presidente
dell’OMCeO della
provincia di Torino,
dott. Guido Giustetto
che ha illustrato
l’attività disciplinare
dell’Ente e le
iniziative istituzionali,
gestite con enti
diversi.
ATTIVITÀ DISCIPLINARE
DELL’ALBO MEDICI CHIRURGHI
di Guido Giustetto
Nel corso del 2012 l’attività disciplinare si è svolta come indicato nella tabella allegata.
Rispetto all’anno precedente, il totale delle posizioni esaminate non è cambiato, salvo una diminuzione proporzionale dei procedimenti aperti.
Le violazioni
ipotizzate, oltre a
quelle sul decoro
previste dagli art. 1
e 2, sono riferite agli
articoli:
libertà e
indipendenza della
professione
4
6 qualità
professionale e
gestionale
limiti dell’attività
professionale
riservatezza dei
dati personali
trattamento dei
dati sensibili
prescrizione
e trattamento
terapeutico
autonomia
e responsabilità
diagnostico
terapeutica
certificazione
7
11
12
13
22
24
25 documentazione
clinica
58 rispetto
reciproco
62 attività medico
legale
64 doveri di
collaborazione
68
medico
dipendente o
convenzionato
12
marzo 2013
13/2
16/4
21/4
14/5
11/6
23/7
17/9
8/10
19/11
17/12
Sospensioni
0
Discolpe
7
7
Censure
0
Archiviazioni
9
5
Apertura
Procedimenti
1
1
Conciliazioni
1
Avvertimenti
Tot.
8
2
2
14
13
9
3
3
9
75
2
1
1
2
1
11
1
3
3
Radiazioni
0
Audizioni
23
ALTRE INIZIATIVE IN CUI È STATO COINVOLTO L’ORDINE
Voglio ora ricordare alcune altre iniziative che hanno coinvolto il nostro Ordine nel corso del 2012:
• per quanto riguarda il campo della formazione, l’anno scorso è scaduta la convenzione RegioneUniversità-Ordine per la gestione del tirocinio professionalizzante in Medicina Generale nell’ambito del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia;
• nei tre anni sono stati coinvolti 80 tutori, 833 studenti e sono state effettuate 252 ore di seminario;
• la valutazione da parte degli studenti è sempre stata molto positiva;
• auspichiamo che le difficoltà finanziarie della Regione, nonostante l’esiguità dei fondi necessari
(di poco superiori ai 100.000 €), non pregiudichino il rinnovo della convenzione e il regolare
svolgimento del tirocinio;
• a proposito di collaborazione con l’Università, voglio ancora riferire la nostra partecipazione, grazie
all’impegno della dott.ssa Leoncavallo, con due lezioni sulla Deontologia, al Corso opzionale per
gli studenti dei primi tre anni di medicina: “Etica della vita” (a cura del Prof. Franco Cavallo).
• L’ultima iniziativa, che vi segnalo e che mi sta particolarmente a cuore, è la partecipazione dell’Ordine di Torino ad uno dei gruppi di lavoro dell’Unione Europea (Equity Action) sul contrasto alle
diseguaglianze nel campo della salute. L’invito a far parte di questa azione è anche il risultato dei
lavori su questo tema della nostra Commissione Solidarietà.
• Il compito del gruppo di lavoro europeo a cui partecipiamo è definire obiettivi e strumenti per
coinvolgere i portatori di interesse (nel nostro caso i professionisti) in questa azione.
•
Il Segretario
dell’OMCeO di Torino,
dottoressa Ivana
Garione, ha illustrato
il resto dell’attività
istituzionale
dell’Ente svolta nel
2012, ad iniziare da
quella del Consiglio
e dell’Esecutivo
per proseguire
nella descrizione
dell’attività del
personale di
Segreteria fino ad
arrivare al lavoro
delle Commissioni
e a quello della area
comunicazione…
L’Ordine sarà tra i promotori, insieme con
ASL TO3 (che è il referente italiano della
Equity Action), CNEL e Ministero della Salute, del seminario italiano sull’equità, previsto
a Roma in primavera.
•
L’esperienza maturata in questi contesti ci
ha infine portato a fare parte del gruppo
promotore del progetto “Cooperazione internazionale e tutela della salute globale”
nato in seno alla FNOMCeO.
ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
di Ivana Garione
ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO
n. 13 riunioni di Consiglio Ordinario
n. 10 riunioni della Commissione disciplinare
medici chirurghi
n. 10 riunioni della Commissione Odontoiatri
n. 50 riunioni dell’Esecutivo.
Sono state valutate n. 15 richieste di congruità
di parcelle, presentate complessivamente da
medici chirurghi (n.4) e da odontoiatri (n.11).
ATTIVITÀ DEGLI UFFICI DI PRESIDENZA E DI
SEGRETERIA AMMINISTRATIVA
––
––
––
––
PUBBLICITÀ SANITARIA E
LOTTA ALL’ABUSIVISMO
Nel rispetto del Codice Deontologico e della legge 175/92:
–– sono state approvate n. 23 domande di
pubblicità;
–– sono state respinte n. 3 domande di pubblicità;
–– è proseguita la revisione a tappeto del settore, con la collaborazione dei servizi di
Medicina Legale delle Aziende Sanitarie Regionali e dell’attività di controllo dei NAS.
––
––
––
––
––
––
––
––
––
n. 3.602 lettere protocollate in arrivo
n. 1.897 lettere protocollate in partenza
n. 344 medici sono stati iscritti all’Albo dei
Medici Chirurghi e ne sono stati cancellati
n. 155
n. 50 Odontoiatri sono stati iscritti all’Albo
degli Odontoiatri e ne sono stati cancellati
n. 39
Sono stati rilasciati n. 969 certificati di iscrizione
Sono stati rilasciati n. 577 tesserini
Sono state effettuate n. 689 variazioni di
indirizzo
Sono state registrate n. 142 specializzazioni
Sono stati rilasciati n. 501 contrassegni
auto
Sono stati rilasciati n.685 indirizzi PEC.
Sono stati concessi 71 patrocini per Eventi
e Convegni
Sono stati rilasciati n. 294 codici PIN per
compilazione certificati di malattia online
Sono state effettuate circa 4.000 consulenze allo sportello e telefoniche a medici
e cittadini. u
numero iscritti
Totale Medici Chirurghi iscritti al 31 dicembre
2012: 14077 (12.487 puri Medici + 1.590 iscritti
al doppio Albo.)
Totale Odontoiatri iscritti al 31 dicembre 2012:
n. 2.682 (1.092 puri Odontoiatri + 1.590 iscritti
al doppio Albo)
Totale iscritti (puri Medici + puri Odontoiatri +
Medici con doppia Iscrizione) = n. 15169
marzo 2013
13
prima pagina
ATTIVITA’ DELL’UFFICIO PREVIDENZA ANNO 2012
Tribuna
I numeri della
comunicazione
dell’Ordine
2012
Nel
gli articoli pubblicati
su torinomedica.com
sono stati
530,
le visioni video
89.528
i contatti certificati
sul Portale
torinomedica.com
sono stati
136.374
e sul sito istituzionale
omceo.to.it
54.264
L’Ufficio Previdenza dell’Ordine offre all’iscritto un servizio di informazione su previdenza, assistenza
e contributi e assicura una consulenza personalizzata e corretta grazie ad un aggiornamento
periodico e alla continua collaborazione con la sede nazionale dell’ENPAM.
L’anno 2012 è stato caratterizzato da numerose richieste relative alla nuova normativa previdenziale in
attesa di approvazione da parte dei ministeri competenti. L’Ufficio ha fornito un numero complessivo
di consulenze pari a quattromila circa, relative ai regolamenti delle prestazioni dell’Ente previdenziale,
all’obbligo contributivo, alla polizza sanitaria in convenzione con la Fondazione Enpam, alla compilazione del modulo concernente il diritto alle detrazioni d’imposta, alla compilazione della modulistica
per la dichiarazione del reddito da libera professione e l’eventuale regolarizzazione contributiva. Dietro richiesta da parte dell’iscritto, l’Ufficio ha inoltrato alla Fondazione Enpam richieste di duplicato
Cud, di estratto conto di “Quota A” e di “Quota B”, nonché di estratto conto dei contributi versati sui
Fondi Speciali, al fine di una opportuna verifica della posizione contributiva del richiedente. L’Ufficio
ha inviato all’Enpam circa 120 richieste di ipotesi di trattamento previdenziale e ha fornito consulenza
per la compilazione di un centinaio di domande di pensione relative ai Fondi Speciali dell’Enpam. Sono
state inviate tramite l’Ordine 150 domande di pensione ordinaria e 44 domande di pensione di reversibilità del Fondo di Previdenza Generale. Su richiesta dell’iscritto, l’Ufficio ha verificato lo stato di circa
350 pratiche già in corso con l’Enpam, relative a domande di riscatti e ricongiunzioni contributive,
facendosi portavoce delle informazioni e delle comunicazioni pervenute dall’Ente stesso.
L’Ufficio ha prenotato presso la Commissione Medica Provinciale dell’Ordine 17 visite, di cui 10 a
fronte della relativa domanda di pensione di invalidità assoluta e permanente da parte dell’iscritto,
2 per inabilità temporanea per l’attività libero professionale; 2 per il diritto all’esonero contributo di
“Quota A” e 3 per ottenere il sussidio per l’assistenza domiciliare continuativa. Infine, ha inoltrato
ventiquattro domande di prestazioni assistenziali straordinarie, che sono state valutate e liquidate
dalla Fondazione Enpam.
COMMISSIONI ORDINISTICHE
Per il triennio 2012/2014 abbiamo ricostituito le Commissioni aggiungendone due (Malattie rare e
Associazioni di malati e volontari) e cancellandone tre (Redazione Torino Medica, Formazione Specialistica e Formazione in Medicina Generale).
Fra le commissioni più attive merita di essere menzionata la Commissione Giovani Medici formata da
componenti con età media di 32 anni con un range fra 26 e 36 anni coordinata da Alessandro Dabbene, medico di continuità assistenziale.
Questa Commissione ha già stilato un piano triennale di lavoro che ha previsto come prima attività la
elaborazione di un questionario da somministrare ai medici e odontoiatri al momento dell’iscrizione
per indagare le aspettative dei medici neoiscritti. Nei mesi da agosto a dicembre hanno risposto 54
medici e 6 odontoiatri, campione ancora non sufficiente per trarre conclusioni significative anche se
le risposte sono interessanti. Per esempio il 100% dei medici e odontoiatri è soddisfatto della scelta
fatta. Il 100% degli odontoiatri e il 75% dei medici ritiene di aver avuto una preparazione adeguata,
anche se il 50% degli odontoiatri il 56% dei medici avrebbe voluto avere maggiori informazioni sul
corso di studi prima di intraprenderlo. Il 77% dei Medici si immagina fra 2 anni frequentante un corso
di specializzazione e un 15% il corso di formazione specifica in Medicina Generale. Sia i medici sia gli
odontoiatri sono ottimisti sul loro futuro lavorativo: temono poco di non trovare lavoro e temono poco
di fare un lavoro diverso da quello desiderato.
Naturalmente il sondaggio sarà effettuato anche nel 2013.
Desidero citare anche il lavoro della Commissione rapporti con i Media coordinata dalla Dr.ssa Piera
Verrua, odontoiatra che ha elaborato un questionario che è stato presentato al Convegno, nato dalla
collaborazione fra Ordine, CIPES e Università, svoltosi il 13 novembre dal titolo “ L’ha detto la Tv. La
salute attraverso lo schermo”.
Tale questionario inviato ad un campione dei nostri medici e odontoiatri aveva l’obiettivo di rilevare le
opinioni dei medici sull’impatto che ha sui cittadini l’informazione Tv sui temi della salute. Secondo
i medici, nonostante l’attuale era Web, il mezzo televisivo svolge ancora un ruolo preponderante
sull’informazione sanitaria. Dato peraltro confermato da un’indagine nazionale Censis del 2012. Su
Torino Medica di Dicembre 2012 è stata pubblicata l’indagine svolta dalla nostra Commissione.
Ricordo ancora l’attività della Commissione sulla Salute e Sicurezza in ambiente di lavoro coordinata
da Riccardo Falcetta che ha organizzato a Novembre un Convegno dal titolo “Il soggetto parageriatrico al lavoro” avente l’obiettivo di approfondire gli aspetti psicologici, organizzativi e medico legali
dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, un problema che nei prossimi anni diventerà sempre
più pressante viste le recenti disposizioni legislative che hanno spostato in avanti l’età pensionabile.
SETTORE COMUNICAZIONE
L’Ordine di Torino ha continuato l’impegno del triennio precedente nella comunicazione. Mi riferisco
14
marzo 2013
al continuo aggiornamento del sito Internet istituzionale
www.omceo.to.it che dà accesso alle informazioni relative al nostro Ordine, al Portale www.torinomedica.com ed
al giornale mensile cartaceo “Torino Medica”.
Gli articoli pubblicati su torinomedica.com sono stati 530,
le visioni video 89.528.
Occorre ricordare che i contatti certificati sul Portale torinomedica.com nel 2012 sono stati 136.374 e sul sito
istituzionale omceo.to.it sono stati di 54.264.
Area di comunicazione istituzionale
A questi tradizionali mezzi di comunicazione si affianca l’area di comunicazione istituzionale curata dalla
d.ssa Rosa Revellino e attivata da circa due anni presso
l’OMCeO di Torino che si articola in due sezioni: una parte
dedicata più propriamente alle istituzioni sanitarie come
per esempio Asl, Aziende Ospedaliere, Distretti... (e che
rappresenta il nucleo originario di avvio di questa nuova
forma di comunicazione dell’OMCeO) e una parte dedicata alle Associazioni e ad altri Enti Pubblici che si occupano di cultura della salute (Università, Fondazioni, Enti
No Profit...).
Queste due aree di intervento hanno una piattaforma
Web di riferimento rappresentata dal sito www.omceotorinoservizi.com in cui sono presenti diverse informazioni
ad uso del network. A questo sito è collegata una pagina
Facebook che è continuamente aggiornata. L’invio dei comunicati avviene per via diretta tramite mailing list.
Sito web
Per quanto concerne il sito Web
www.omceotorinoservizi.com
esso è strutturato in:
o SEZIONE DEI COMUNICATI ALLE ISTITUZIONI SANITARIE
o AREA DESCRITTIVA DELLE ASSOCIAZIONI SUDDIVISE
PER PATOLOGIA O AREE DI INTERVENTO
o SERVIZI à PROGETTI DELLA RETE (progetti in atto o in
fase di avvio sul territorio inviati dalla rete e autorizzati alla
diffusione sul portale per condivisione con le associazioni)
à LINKS UTILI (link di riferimento con: altri Ordini, Portali di associazioni, Blog, Fondazioni, Comuni,
Registri di associazioni, servizi di rassegna Stampa di comunicazione sociale...)
à SCUOLA E SALUTE (interventi delle associazioni nelle scuole o enti che collaborano con associazioni
(anche della nostra Rete) attive nella promozione e nelle
prevenzione all’interno delle scuole)
à CULTURA DELLA RETE (notizie inerenti attività culturali avviate dal network in fase di progettazione)
à RASSEGNA STAMPA dedicata al terzo settore
con le principali testate a livello nazionale
o AREA DI STRUMENTI DI FORMAZIONE SUL LINGUAGGIO SANITARIO (sezione attivata in sinergia con l’Università degli Studi di Torino (area linguistica) che ha avviato un Osservatorio dedicato alle questioni linguistiche
in ambito sanitario. L’Osservatorio nasce anche a fronte
dell’interesse dell’OMCeO per le questioni che legano la
comunicazione e il linguaggio alla medicina e al ruolo fon-
marzo 2013
15
prima pagina
Tribuna
Prima di proseguire
con le relazioni,
è stato dedicato
qualche istante di
raccoglimento agli
iscritti deceduti nel
2012, nominati tutti
ad uno.
16
marzo 2013
damentale delle associazioni nell’ambito dell’informazione. L’Osservatorio ha rivolto all’OMCeO
di Torino l’invito a partecipare, come progetto di
comunicazione, all’elaborazione di discussioni e
ricerche. Primo progetto nazionale mai avviato in
altre Università.
(Proposta di sinergia attiva tra Università e Ordine
per il 2013 per la realizzazione della prima giornata internazionale di “Medicina e Realtà”).
la dispersione scolastica. (per la realizzazione del
servizio abbiamo avuto un contatto con sottosegretario all’istruzione Marco Rossi Doria)
- Il ruolo della Fondazione per la comunicazione
della disabilità e del disagio (IRCDD) nella diffusione dell’informazione.
Servizi giornalistici dedicati
(consultabili all’indirizzo: www.videomedica.org).
Citiamo a titolo d’esempio soltanto alcuni ambiti
tematici su cui abbiamo lavorato:
- Il ruolo delle associazioni per il sostegno agli
immigrati
- Sportello Dislessia (servizio ripreso sul Portale Nazionale dell’associazione AID-Ambulatorio
Bambi sui maltrattamenti infantili (presso Salone
del Libro 2011)
- CinemAutismo (con il coinvolgimento dell’Associazione Museo del Cinema di Torino)
- Lesioni del corpo, ferite dell’anima: maltrattamento e abuso sessuale nel minore (Università di
Torino)
- Parkinson: cura, accudimento e coraggio
- Associazione Asai: come la scuola può arginare
Non mi resta che ringraziare i Collaboratori alla
Comunicazione: il Dr. Nejrotti, Direttore di Torino-Medica e Responsabile della Comunicazione;
Nicola Ferraro, caporedattore di tutti i media
dell’Ordine; Rosa Revellino, giornalista; Simone
Vacca consulente informatico; Dario Cicchero, video operatore e montatore del materiale audiovideo. Un grazie particolare all’Avv. Longhin per
la preziosa consulenza al lavoro dell’Esecutivo e
delle Commissioni disciplinari.
Infine per ultimo ma non ultimo ringrazio il personale tutto: le Signore Daniela, Emanuela, Mara,
Marina, Noemi, Roberta, Sara, Gabriella e il Dr. Fabio per il loro quotidiano e insostituibile supporto
all’attività del Consiglio e dell’Esecutivo.
Prof. ACTIS DATO Angelo
Prof. ALBANESE Ciro
Dott. AMASIO Mario
Prof. ANGELINI Giuseppe
Dott. ANTONIOTTI Umberto
Dott. ARENA Serafino
Dott. BABANDO Giovanni Maria
Prof. BALLAIRA Luigi
Dott. BARBERO Rocco
Dott. BELLON Angelo
Dott. BERTIOND Giancarlo
Dott. BERTONE Enrico
Dott.ssa BIANCO Lucia
Dott. BIGATTI Antonino
Dott. BONA Luigi
Dott. BONTEMPO Salvatore
Dott. CANTONE Sergio
Dott. CAPPAI Gonario
Dott. CARELLI Secondo
Prof. CATOLLA CAVALCANTI Gianfranco
Dott. CAVAGNETTO Piero
Dott. CHIESA EZIO
Dott. CIARLONI Armando
Dott. CICERALE Edmondo
Prof. CUZZUPOLI Francesco
Dott. D’AMBROSIO Antonio
Dott. DANIELE Claudio
Dott. DELLAROVERE Sergio
Dott. DELSEDIME Michele
Dott. EMANUELLI Carlo
Dott. EPIFANI Aldo
Dott. ERRIGO Enrico
Dott. FAGGIUOLO Roberto
Dott. GALLO Eugenio
Dott. GORIA Aurelio
Prof. HAHN Raoul
Dott.ssa LI POMI Rosanna
Dott. MAISTO Luciano
Dott. MARRONE Salvatore
Dott. MASSA Vittorio
Dott.ssa MAZZONE Alessandra
Dott. MIGNONE Francesco
Dott. MOLINARO Raffaele
Prof. MONTICONE Gianfranco
Dott. MORRA Antonio
Prof. MORRA Claudio
Dott. OGGERI Alberto
Dott. PICCO Sergio
Dott. PISCOPO Nicola
Prof. RICCIO Alessandro
Dott. ROSMINO Pier Vincenzo
Dott. SCUTERI Menotti
Dott. SPERTA Giuseppe Renato
Dott. SURGO Dante
Dott.ssa TAMAGNONE Elena
Prof. TEICH ALASIA Simone
Prof. TERZI Igino
Dott. TIRANTI Pier Felice
Dott. VASSONEY Giorgio
Dott. VERCELLINO Eugenio
Dott. VILLA Giuliano
Nella rubrica Pianeta Solidarietà, su Torino
Medica, il nuovo format “AssociAzioni”
u
prima pagina
Tribuna
Il dott.Gianluigi
D’Agostino, in
qualità di Presidente,
a questo punto
ha illustrato
ai convenuti
all’assemblea
Generale Annuale
l’attività svolta dalla
Commissione Albo
Odontoiatri.
18
marzo 2013
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI
di Gianluigi D’Agostino
Illustri Colleghe, illustri Colleghi,
come consuetudine vi relaziono sull’attività svolta dalla CAO nel corso dell’ultimo anno.
Vi ricordo che la Commissione è composta, oltre a me, dal Dottor Claudio Brucco, in funzione di Segretario, dalla Dottoressa Patrizia Biancucci, dal Dottor Bartolomeo Griffa e dal Dottor Paolo Rosato.
Nel corso del 2012 la CAO si è riunita 11 volte.
A fronte delle segnalazioni ricevute abbiamo provveduto ad inoltrare ai NAS la comunicazione di 5
situazioni che riguardavano un possibile esercizio abusivo della professione e 2 per pubblicità non
conforme e ingannevole nella forma.
Abbiamo archiviato 12 pratiche, di cui una segnalazione anonima a carico di un collega, un controllo
ASL che ha dato esito negativo, 6 esposti di privati cittadini e le rimanenti relative a conflittualità tra
iscritti all’Albo odontoiatri.
Ho sostenuto l’audizione di 15 colleghi per problemi che potevano risultare deontologicamente rilevanti, che hanno avuto come esito 8 archiviazioni e l’apertura di 7 procedimenti disciplinari.
Sono state comminate due sospensioni, entrambi relative a messaggi pubblicitari in cui il collega ha
associato l’informazione a marchi commercialmente noti.
Un collega è stato convocato avanti la CAO e siamo in attesa delle carte processuali relative ai fatti
che lo hanno visto protagonista per comminare la sanzione adeguata.
Sono state inoltre vidimate 11 parcelle su richiesta degli interessati e concessi 4 patrocini.
Abbiamo inoltre dato molteplici risposte scritte a cittadini, pazienti, colleghi.
I quesiti hanno riguardato argomenti diversi, dalla deontologia alla comparazione di tariffe, al giudizio
tecnico su prestazioni effettuate.
Su questo è risultato abbastanza difficile far comprendere che la CAO ed il suo Presidente non hanno
competenza ad esprimersi sulle soluzioni tecniche scelte dagli odontoiatri ma solo su correttezza etica
e deontologica.
Come si può vedere l’attività svolta non è solo il disbrigo formale di pratiche burocratiche, che certamente ha la sua importanza nel recepimento delle comunicazioni e circolari della CAO Nazionale e
della FNOMCeO ed eventuale pubblicizzazione verso gli iscritti, bensì c’è un impegno nello studio dei
casi e nella valutazione dei medesimi per far sì che il nostro operato sia svolto nel migliore dei modi
dando così un reale servizio alla collettività ed al buon andamento della professione.
Va considerato che tre membri della Commissione rivestono anche il ruolo di Consiglieri dell’Ordine e
questo aumenta considerevolmente l’impegno di tutti noi nel contribuire alla gestione dell’Istituzione,
nella quale fermamente crediamo e per la quale dedichiamo tempo e passione.
Voglio rapidamente relazionarvi su tre punti, due di respiro nazionale ed uno locale.
L’anno scorso in occasione dell’assemblea manifestai l’attesa di un provvedimento legislativo che,
superata la scelta di non costituire un Ordine autonomo, definisse i termini per realizzare a livello gestionale l’autonomia della componente odontoiatrica nell’appartenenza allo stesso Ordine dei Medici.
Nel 2012, grazie al nostro Presidente Amedeo Bianco, che, prescindere da chi fosse Ministro della
Sanità, Turco, Fazio o Balduzzi, ha sempre rappresentato per il Ministero un punto di riferimento della
professione medica, ci siamo ritrovati a scrivere letteralmente la legge di riforma degli Ordini delle
professioni sanitarie, purtroppo, quando sembrava che potessimo giungere al traguardo, le dimissioni
del Governo ci hanno fatto tornare al punto di partenza.
Forse non è proprio così poiché il testo redatto in accordo col Ministero ora è lì giacente e pronto ed
il prossimo Governo potrebbe portare a conclusione l’iter della legge.
La seconda valutazione riguarda lo stralcio dal decreto Balduzzi delle modifiche dell’articolo 348 del
Codice Penale, relativo all’esercizio abusivo di professione per cui è richiesta speciale abilitazione dello
Stato.
Questa norma è oggi assolutamente anacronistica in quanto non ha più nessun potere dissuasivo, per
l’inconsistenza delle sanzioni applicate.
Le modifiche erano relative ad un inasprimento della pena comprendente la
confisca delle attrezzature.
È chiaro che nessuno pretende la detenzione per l’abusivo però se la pena
fosse importante da un punto di vista economico per lo meno sarebbe rara
la reiterazione del reato.
Anche in questo caso quando sembrava non ci fossero ostacoli alla creazione di un art. 348 bis la ferma presa di posizione di parlamentari del PdL ha
fatto in modo che ci fosse lo stralcio della norma.
Ho accennato a queste due situazioni per rappresentarvi l’impegno che abbiamo come CAO di Torino nelle iniziative di carattere nazionale riguardanti
la nostra professione, sia come stimolo che come sostegno alla CAO nazionale.
Sono personalmente convinto che non dico la soluzione ai nostri problemi,
ma la capacità di far fronte ad essi in modo costruttivo non possa non passare attraverso un coordinamento delle attività delle diverse CAO provinciali,
partendo da accordi locali.
A tal fine è previsto un incontro con la CAO di Milano per uniformare i
comportamenti in situazioni simili e sono convinto che questo ci possa anche portare una maggiore credibilità e forza di reggere l’urto quando, per
le nostre iniziative, diventiamo obiettivi di azioni legali da parte di strutture
commerciali, social shopping o altre istituzioni, tipo antitrust, che forse non
sempre hanno ben chiaro cosa rappresenti in realtà la vera necessità ed il
vero benessere del cittadino.
Concludo con un accenno alla curiosa sentenza del giudice Casalbore riguardante l’esercizio della professione odontoiatrica da parte di un collega
laureato in medicina, in possesso di specializzazione in odontostomatologia,
ma non iscritto all’albo odontoiatri.
Si tratta di una sentenza inaccettabile che va chiaramente contro la legge
che istituisce l’Albo degli odontoiatri. u
marzo 2013
19
prima pagina
Tribuna
Esaurite le relazioni
istituzionali,
l’Assemblea è
stata chiamata ad
esprimere un parere
sui Bilanci economici
dell’Ente.
Il Tesoriere dott.
Guido Regis
ha iniziato con
l’illustrare il Bilancio
Consuntivo 2012
che riproduciamo
integralmente.
Ad oggi non siamo in possesso delle motivazioni della sentenza, in quanto il giudice si è dato 90 giorni
per depositarla, per cui non possiamo sapere se, escluso il dolo nel comportamento del medico, il
giudice abbia imposto l’iscrizione all’Albo.
In ogni caso non appena la sentenza sarà nota provvederemo, attraverso l’intervento del Procuratore
Generale, a ricorrere in appello.
Vi faccio presente che nello stesso mese di dicembre una situazione assolutamente sovrapponibile che
si è verificata in Toscana si è conclusa con la condanna del medico.
Concludo con un richiamo al rispetto dei principi etici e deontologici che, in un momento di grossa
difficoltà socio economica che spesso si manifesta in concorrenza selvaggia, devono essere il nostro
punto di riferimento per non svilire la nostra professione ad un mero commercio di beni di consumo.
Noi esercitiamo una professione intellettuale nell’ambito della medicina e, con tutto il rispetto, non
gestiamo un centro di estetica o vendiamo cosmetici.
Al termine di questa mia relazione permettetemi di rivolgere un sentito ringraziamento a tutto il Consiglio dell’Ordine di Torino, con il quale la componente odontoiatrica ha una fattiva collaborazione e
comunità d’intenti.
All’Esecutivo, di cui mi onoro di far parte con il Segretario Ivana Garione, il Vicepresidente Guido Giustetto, il Tesoriere Guido Regis, con cui lavoro costantemente, ma soprattutto al Presidente Amedeo
Bianco, che non solo ha sempre riconosciuto un ruolo autonomo ed attivo alla CAO ma nelle necessità
ha sempre saputo fornire consigli e suggerimenti dall’alto della sua esperienza.
Un ringraziamento all’Avvocato Longhin la cui assistenza continua, realmente senza soluzione di continuità, permette alla Commissione Odontoiatri di essere sicura ed efficace nelle sue determinazioni.
A tutto il personale e a Daniela e Marina dedicate all’assistenza e alla gestione della segreteria della CAO.
consuntivo 2012
entrate
Diga Investimento
Diga TFR ( assistenza al personale per anticipi)
parziali
totali
€ 995.236,14
€ 20.040,17
Tesoreria MPS
€ 535.017,44
Unicredit Banca
€ 207.044,69
Banco Posta
Cassa contanti
MPS (quote depositate da RID e Bonifici)
€ 5.997,68
€ 48,21
€ 795.087,41
Totale Avanzo di gestione 2011
Diga TFR (accantonamento dipendenti in servizio)
€ 2.558.471,74
€ 239.033,56
€ 239.033,56
Redditi Patrimoniali
Interessi attivi su c/c bancari e titoli
Interessi attivi su polizza Diga Investimenti
Altri redditi e proventi
€ 8.499,04
€ 23.786,14
€ 2.584,00
totali parziali
Quote associative
€ 27.000,00
Residui attivi (rec.quote) 2006-2011
€ 52.013,01
€-
Introiti per diritti di segreteria e diversi
€ 12.122,00
Contributi liberali
€ 18.500,00
Arrontodamenti attivi
totali parziali
Partite di giro
20
€ 1.522.723,08
Residui attivi (rec.quote) 2002-2005
Accensione seconda trance mutuo
marzo 2013
€34.869,18
€ 429,66
€1.632.787,75
entrate
parziali
Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni
€ 337.934,84
Ritenute d'acconto su compensi vari
€ 46.929,54
Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti
€ 59.387,57
Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti
€ 26.163,08
Ritenute Previdenziali Consiglieri
Girofondi c/c
totali
€ 3.608,52
€ 1.457.011,23
totali parziali
€ 1.931.034,78
TOTALE ENTRATE 2012
€ 6.396.197,01
di cui Residui attivi
€ 79.013,01
di cui Entrate in competenza 2012
con l'avanzo di gestione 2011
€ 6.317.184,00
consuntivo 2012
uscite
Spese elezioni organi istituz.
parziali
totali
€ 18.473,32
Spese per Convegni e Assemblee
€ 9.360,57
Spese per Rappresentanza
€ 9.154,07
Premiazione 50-60 anni di laurea
€ 42.017,90
totali parziali
Attività formative, indagini
Abbonamento riviste
€ 79.005,86
€ 13.491,83
€ 1.651,89
totali parziali
Comit. Redazione TO MED
€ 15.143,72
€-
TO MEDICA Direttore responsabile
€ 13.329,36
TO MEDICA capo redattore ( TO MED/ TO MEDWeb News)
€ 25.208,80
TO MEDICA Portale audivisivo consulenze (Direttore-redattore-informatica-filmati)
€ 50.289,81
TOMED.Com Grafica informatica e web
€ 10.284,99
TOMED.Com: articoli portale e spese produzione
€ 36.043,75
Consulenza addetto stampa
€ 17.143,04
Comunicaz.Ordine-Aziende Sanitarie e Ass. di volontariato
€ 13.000,00
Materiale consumo e attrezzature Portale Istituz. dell'Ordine
€ 2.628,40
totali parziali
Albo CD
€ 167.928,15
€-
totali parziali
Emolumenti fissi
Compensi attività Consigli Commissioni Istituz.
Stipendi lordi-aumenti periodici-straord.-incentivazione
Eventuali ulteriori aumenti stipendiali da contratto
€ 0,00
€ 55.163,73
€ 83.424,69
€ 242.930,96
€-
TFR residui passivi dipendenti in servizio quota annuale
€ 18.000,00
TFR residui passivi dipendenti in servizio
€ 54.467,87
Oneri a carico dell'Ente
€ 62.950,28
u
marzo 2013
21
prima pagina
Tribuna
uscite
Trasporti
parziali
totali
€ 3.199,75
totali parziali
Fondo stanziamento insufficente
€ 520.137,28
€-
totali parziali
Fondazione OMCeO
€ 0,00
€-
totali parziali
€ 0,00
SEDE
Spese di riscaldamento e condominiali
Affitto passivo temporaneo Sede attuale (genn-agosto 2012)
€ 8.282,27
€ 50.731,50
Energia elettrica
€ 8.250,00
Pulizia locali sede
€ 16.866,53
Manutenz, riparaz, noleggio, strumentario
€ 33.256,26
Manutenz.rete informatica e PEC
€ 11.942,71
Premi assicurativi, canoni vari
Mutuo edilizio prima parte
Mutuo edilizio seconda parte
€ 16.432,71
€ 143.470,12
€-
Cancelleria e materiale di consumo
€ 19.879,14
Spese postali, telefoniche
€ 47.018,56
Commissioni, oneri bancari ecc.
€ 14.356,89
Imprevisti e varie
€ 19.897,22
Rimborso quote iscrizioni e saldo quote Fnomceo
€ 18.822,74
Imposte, tasse, IMU
€ 54.072,56
Stampe varie
€ 1.860,70
totali parziali
€ 465.139,91
RISTRUTTURAZIONE NUOVA SEDE
Opere strutturali I lotto residui passivi
Opere di ristrutturazione II lotto residuo passivi
Nuovo stanziamento II Lotto 2012
€€ 1.235.719,93
€-
Proget.Esecutiva,Varianti, D.L e D. L.Opere strutturali I e II lotto residui
€ 39.010,40
Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle profess.residuo pass.
€ 21.896,40
Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle professionali nuovo
stanziamento 2012
€-
ASS. nuovo fabbricato
€-
Impianti nuovo fabbricato residui passivi
Impianti sicurezza nuova sede ( antincendio - antifurto)
Impianti nuovo fabbricato + allestimento sala conferenze:
nuovo stanziamento 2012
€ 167.310,00
€€ 150.609,18
Spese accensione mutuo e bolli registraz.contratti
€-
Indennizzo proprietà vicinali
€-
totali parziali
Consulenza legale residuo passivo
Consulenza legale nuovo stanziamento
Spese di lite, arbitraggi e difesa
22
marzo 2013
€ 1.614.545,91
€ 42.053,67
€€-
Consulente del lavoro
€ 7.610,21
Consulenza commercialisti
€ 3.630,00
u
prima pagina
Tribuna
uscite
Consulenza Sicurezza Dlgs. 81/2008 ES. M.I. successive modifiche e integrazioni
Consulenza informatica
Prestazioni professionali/occasionali
parziali
totali
€ 1.210,00
€ 32.138,89
€ 6.980,89
totali parziali
€ 93.623,66
Partite di giro
Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni
Ritenute d'acconto su compensi vari
€ 37.309,61
Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti
€ 51.145,15
Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti
€ 22.869,04
Ritenute previdenziali Consiglieri
Girofondi c/c
24
marzo 2013
€ 309.982,50
€ 3.141,06
€ 1.457.011,23
totali parziali
€ 1.881.458,59
TOTALE USCITE 2012
€4.836.983,08
di cui Residui Passivi
€1.560.458,27
di cui Uscite in competenza 2012
€3.276.524,81
ENTRATE - USCITE
€1.559.213,93
Subito dopo questa
illustrazione il
microfono è passato
al dott. Riccardo
Falcetta, in qualità
di Presidente del
Collegio dei Revisori
dei Conti che ha dato
lettura della sua
relazione
RELAZIONE DEI REVISORI DEI
CONTI ANNO 2012
Dott. Riccardo Falcetta
Dott. Carlo Franco
Dott.ssa Angelica Salvadori
Dott. Vincenzo Macrì
L’anno 2013 nel giorno 15 del mese di Febbraio il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino si è riunito per esaminare il conto consuntivo
2012, reso dal Tesoriere Dott. Guido Regis.
Previo un esame analitico dei documenti di Entrata e Uscita del conto di tesoreria il Collegio riferisce
quanto segue :
nel conto 2012 è stato preso in esame esattamente il Fondo Cassa accertato alla chiusura dell’esercizio 2011 esposto in € 535.017,44
I mandati di pagamento sono stati riconosciuti regolari e risultano concordi con le risultanze esposte.
Il Collegio rileva che la gestione è stata condotta con vigilante attenzione e conclude concordemente essere il conto stesso meritevole di approvazione nelle seguenti risultanze finali:
Fondo Cassa al 31/12/2011
€
ENTRATE Cassa 2012
€ 3.194.840,07
USCITE Cassa 2012
€ 3.366.209,81
Avanzo gestione Fondo Cassa al 31/12/2012 €
535.017,44
363.647,70
Nelle entrate e uscite di Cassa del 2012 è compreso il saldo dei residui attivi e passivi dell’esercizio
2011. Si precisa, altresì, che il conto consuntivo nella sua globalità risulta essere meritevole di approvazione in quanto conforme al preventivo 2012.
Dopo le risposte
del Tesoriere
alle domande
di chiarimento
l’Assemblea ha
approvato il Bilancio
Consuntivo 2012 a
maggioranza con tre
voti contrari ed un
astenuto.
Subito dopo il dott.
Guido Regis ha
illustrato il Bilancio
Preventivo 2013
che riproduciamo
integralmente.
preventivo 2013
entrate
Diga Investimento
Diga TFR ( assistenza al personale per anticipi)
parziali
totali
€ 719.022,28
€ 19.922,09
Tesoreria MPS
€ 363.647,70
Unicredit Banca
€ 255.524,61
Banco Posta
Cassa contanti
MPS (quote depositate da RID e Bonifici)
€ 5.741,39
€ 189,11
€ 7.018,36
Totale Avanzo di gestione 2012
Diga TFR (accantonamento dipendenti in servizio)
€1.371.065,54
€ 188.148,39
€188.148,39
Redditi Patrimoniali
Interessi attivi su c/c bancari e titoli
€ 9.000,00
Interessi attivi su polizza Diga Investimenti
€ 5.000,00
Altri redditi e proventi
€ 2.500,00
Contributi spese gestione - manutenzione locali rappresentanza convegnistica
totali parziali
€ 15.000,00
€31.500,00
marzo 2013
u
25
prima pagina
Tribuna
entrate
Quote associative
parziali
Residui attivi (rec.quote) 2002-2005
€ 27.360,00
Residui attivi (rec.quote) 2006-2012
€ 192.451,89
Accensione seconda trance mutuo
€ 250.000,00
Introiti per diritti di segreteria e diversi
€ 12.000,00
Contributi liberali
€ 18.000,00
Arrontodamenti attivi
totali
€ 1.683.342,90
€ 400,00
totali parziali
€ 2.183.554,79
Partite di giro
Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni
€ 319.566,60
Ritenute d'acconto su compensi vari
€ 100.000,00
Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti
€ 75.700,00
Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti
€ 30.000,00
Ritenute Previdenziali Consiglieri
Girofondi c/c
totali parziali
€ 1.030.266,60
TOTALE ENTRATE 2013
€ 4.804.535,32
di cui Residui attivi
di cui Entrate in competenza 2013 con l'avanzo
di gestione 2012
26
marzo 2013
€ 5.000,00
€ 500.000,00
€ 219.811,89
€ 4.584.723,43
preventivo 2013
uscite
Spese elezioni organi istituz.
Spese per Convegni e Assemblee
Spese per Rappresentanza
Premiazione 50-60 anni di laurea
parziali
€€ 35.000,00
€ 6.300,00
€ 45.000,00
totali parziali
Attività formative, indagini
Abbonam.riviste
€ 86.300,00
€ 40.000,00
€ 2.000,00
totali parziali
Comit.Redazione TO MED
€ 42.000,00
€-
TO MEDICA Direttore responsabile
€ 13.329,36
TO MEDICA capo redattore (TO MED/ TO MEDWeb News)
€ 25.208,80
TO MEDICA Portale audivisivo consulenze (Direttore-redattore-informatica-filmati)
€ 50.000,00
TOMED.Com Grafica informatica e web
€ 10.285,00
TOMED.Com: articoli portale e spese produzione
€ 56.000,00
Consulenza addetto stampa
€ 17.143,00
Comunicazione Ordine-Aziende Sanitarie e Associazioni di volontariato
€ 13.000,00
Materiale consumo e attrezzature portale istituzionale dell'ordine
totali
€ 2.500,00
totali parziali
€ 187.466,16
Albo CD
totali parziali
€ 0,00
Emolumenti fissi
€ 55.399,60
Compensi attività Consigli Commissioni Istituz.
€ 95.595,52
Stipendi lordi-aumenti periodici-straord.-incentivazione
Eventuali ulteriori aumenti stipendiali da contratto
TFR residui passivi dipendenti in servizio
Oneri a carico dell'Ente
Trasporti
€ 260.455,72
€€ 228.597,64
€ 76.823,04
€ 3.000,00
totali parziali
Fondo stanziamento insufficente
€ 719.871,52
€68.810,93
totali parziali
Fondazione OMCeO
€ 68.810,93
€-
totali parziali
€0,00
SEDE
Spese di riscaldamento e condominiali
€ 2.060,00
Spese gestione - manutenzione locali rappresentanza convegnistica
€ 15.000,00
Energia elettrica
€ 50.000,00
Pulizia locali sede
€ 36.000,00
Manutenz, riparaz, noleggio, strumentario
€ 12.000,00
Manutenz. rete informatica e PEC
Premi assicurativi, canoni vari
Mutuo edilizio prima parte
€ 3.000,00
€ 21.000,00
€ 143.471,00
Mutuo edilizio seconda parte
€ 25.000,00
Cancelleria e materiale di consumo
€ 10.000,00
Spese postali, telefoniche
€ 60.000,00
Commissioni, oneri bancari ecc.
Oneri riscossioni quote
€ 8.000,00
€ 40.250,00
marzo 2013
27
prima pagina
Tribuna
uscite
parziali
Imprevisti e varie
€ 1.000,00
Rimborso quote iscrizioni e saldo quote Fnomceo
€ 49.000,00
Imposte, tasse, IMU,
€ 75.000,00
Stampe varie
totali
€ 2.500,00
totali parziali
€ 553.281,00
RISTRUTTURAZIONE NUOVA SEDE
Opere strutturali I lotto residui passivi
Opere di ristrutturazione I- II lotto residuo passivi
€€ 322.868,39
Nuovo stanziamento II Lotto 2013
Proget.Esecutiva,Varianti, D.L e D. L.Opere strutturali I e II lotto residui
Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle profess.residuo pass.
€ 60.217,60
€ 226.574,40
Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle professionali nuovo stanziamento 2013
€-
ASS. nuovo fabbricato
€-
Impianti nuovo fabbricato residui passivi
€ 453.736,72
Impianti sicurezza nuova sede ( antincendio - antifurto) residui 2012
€ 100.000,00
Impianti nuovo fabbricato + allestimento sala conferenze stanziamento 2013
€ 780.000,00
Spese accensione mutuo e bolli registraz.contratti
Indennizzo proprietà vicinali
€ 10.000,00
totali parziali
€ 1.953.397,11
Consulenza legale residuo passivo
€ 42.471,00
Consulenza legale nuovo stanziamento
€ 42.471,00
Spese di lite, arbitraggi e difesa
€ 20.000,00
Consulente del lavoro
€ 8.000,00
Consulenza commercialisti
€ 3.700,00
Consulenza Sicurezza Dlgs. 81/2008 ES. M.I. successive modifiche e integrazioni
€ 2.500,00
Consulenza informatica
€ 34.000,00
Prestazioni professionali/occasionali
€ 10.000,00
totali parziali
€ 163.142,00
Partite di giro
Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni
€ 319.566,60
Ritenute d'acconto su compensi vari
€ 100.000,00
Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti
€ 75.700,00
Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti
€ 30.000,00
Ritenute previdenziali Consiglieri
Girofondi c/c
€ 5.000,00
€ 500.000,00
totali parziali
€ 1.030.266,60
TOTALE USCITE 2013
€ 4.804.535,32
di cui Residui Passivi
€ 1.434.465,75
di cui Uscite in competenza 2013
€ 3.370.069,57
ENTRATE - USCITE
28
marzo 2013
€ 0,00
Dopo le risposte del Tesoriere alle richieste di chiarimento,
l’Assemblea ha approvato a maggioranza, con tre voti contrari ed un
astenuto, il Bilancio Preventivo 2013 dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e Odontoiatri della Provincia di Torino.
Esaurito il capitolo dell’approvazione dei Bilanci è stata la volta delle
domande degli iscritti al Consiglio e all’esecutivo in carica, sollecitate
dal Presidente Amedeo Bianco.
Hanno chiesto la parola i dottori: Raffaele Anglesio, Mario Marcellino,
Aurelio Tomasi Morgano e Paolo Zirilli.
A tutti gli intervenuti è stato richiesto di far pervenire in Redazione,
entro la fine di febbraio 2013, un riassunto del proprio intervento da
pubblicare su questa pagina di Torino Medica.
All’invito ha risposto soltanto il dott. Raffaele Anglesio il cui testo
dell’intervento potete trovare pubblicato qui a fianco.
Degli altri interventi (e delle risposte del Presidente Bianco)
pubblichiamo una sintesi basata sull’elaborazione di appunti presi da
chi scrive e quindi, per cause di forza maggiore, riportata sotto forma
di cronaca giornalistica.
In ogni caso la registrazione audiovisiva dell’evento è scaricabile dal
Portale Internet dell’Ordine dedicato ai filmati:
indirizzo www.videomedica.org
Alla richiesta formulata dal dott. Zirilli di poter utilizzare la nuova
sede anche per concerti tenuti da iscritti, Amedeo Bianco ha risposto
che la nuova sede dell’Ordine (oltre ad essere un segno tangibile
di volontà d’ integrazione con la vita sociale e culturale della città
di Torino) nasce con il preciso compito di favorire le attività di
crescita professionale e culturale di tutti gli iscritti. In questo senso
si auspica che la casa dei medici della provincia di Torino diventi
davvero, operativamente, la loro casa e la cultura, l’arte, la musica…
aiuteranno sicuramente il raggiungimento di questo obiettivo.
Nel rispondere alle affermazioni del dott. Marcellino sul ruolo
dell’Ordine, in merito alla sua lunga vicenda burocratico-giudiziarioamministrativa che nasce dal suo rifiuto di iscriversi all’Albo
Odontoiatri in quanto già da prima iscritto all’Ordine dei Medici
Chirurghi, il dott. Bianco ha ribadito che l’Ordine non ha avuto nei
suoi confronti un atteggiamento persecutorio ma che la denuncia
della sua decisione all’Autorità Giudiziaria era un atto dovuto perché
così previsto dalla legislazione vigente.
Sul ruolo che avrebbe dovuto svolgere l’Ordine nel gestire la
“mediazione obbligatoria” il Presidente ha ricordato al dott. Tomasi
Morgano che questo istituto è stato dichiarato incostituzionale da
parte della Corte Costituzionale.
Sulla richiesta fatta sempre dal dott. Tomasi Morgano di notizie
in merito ai rapporti tra OMCeO e Università, Amedeo Bianco ha
ribadito che la formazione in ambito medico-sanitario è in tumultuoso
fermento e che questo settore è alla prova delle tante novità e delle
nuove possibilità operative che ne stanno modificando la fisionomia. Il
SSN vede in costante crescita la sua esigenza di formazione che, per
essere soddisfatta, deve essere appaltata all’esterno. In questo ambito
la realtà impedisce di godere di rendite di posizione a tutti, anche alle
43 Facoltà mediche presenti in Italia.
Intervento
del Dott. Raffaele Anglesio
L’ho lasciata un anno fa ponendo delle domande
a cui non ha mai voluto dare una risposta.
Quest’anno un’altra associazione sindacale ha
lanciato un’altra campagna pubblicitaria che
ha fatto scalpore nell’opinione pubblica: quella
dell’acqua Rocchetta. Pare che i medici iscritti a
tale sindacato che facciano la pubblicità appendendo nei loro studi dei poster con il marchio di
tale acqua abbiano poi diritto a partecipare ad
un sorteggio dove si vince una crociera. Le sue
risposte ai giornalisti erano risibili ed il suo scandalizzarsi un po’ ipocrita come se tali situazioni
non fossero mai state denunciate. Questa campagna pubblicitaria lede il decoro professionale
di tutta la categoria. Perché non si interviene?
Quest’anno le si offre anche l’occasione di partecipare alle elezioni e lei concorre nello schieramento del Pd. Ha già detto che non lascerà la
carica di presidente della Fnomceo. Mi sembra
che dal punto deontologico avendo schierato
la nostra associazione su una sua scelta personale dovrebbe lasciare l’incarico sia di presidente dell’Ordine dei medici di Torino sia della
Fnomceo. In passato lei era un sostenitore della
incompatibilità di cariche all’interno della nostra
istituzione. In politichese spiegherà ai suoi soci
che è giusto che lei mantenga le sue cariche ma
sappia che tutti sanno che lei le mantiene non
per opportunità politica ma perché sono cariche
di potere.
A proposito di Enpam non si è approfondito il
fatto dei derivati tossici gestiti dall’Ente e di altre operazioni immobiliari. Per fortuna indaga la
magistratura. Lo sapete che gli amministratori
dell’ Enpam non vogliono rendere noto il loro
CUD? Vedo con piacere che l’Ordine di Milano
ed altri Ordini vogliono dei chiarimenti; attenderò gli sviluppi di tale situazione.
Perché su tutti questi punti non si interviene? La
risposta è perché fa parte del sistema lo si intuisce dalla amministrazione così costosa del nostro Ordine: mi sono stufato di contestarle ogni
anno l’aumento dei costi di gestione.
Mozioni
- Ritengo opportuno che questa Assemblea
richieda il ritiro di ogni campagna pubblicitaria
che leda il codice deontologico professionale.
- Richiedo inoltre che questa assemblea esiga
che si rendano pubblici gli emolumenti del CdA
dell’Enpam appoggiando la richiesta di altri
Ordini italiani.
- Richiedo che questa assemblea voti l’inopportunità politica di conservare la sua carica
di Senatore e quella di Presidente del nostro
Ordine. u
marzo 2013
29
prima pagina
Tribuna
30
marzo 2013
Nel rispondere al dott Anglesio, il Presidente ha ribadito che invece di
scandalizzarsi per la “vicenda Rocchetta” egli ha chiesto spiegazioni
alla Fimmg (partner dell’iniziativa promozionale) su invito di molti
Ordini provinciali. Con questa azione la FNOMCeO è riuscita ad
eliminare gli aspetti promozionali di questa campagna. Amedeo
Bianco ha ricordato che secondo la normativa vigente la promozione
non è illegale ma ha anche affermato l’esistenza indubitabile di
un profilo deontologico nella sua gestione. A questo proposito il
Presidente ha però sottolineato che il Codice Deontologico limita
molto, e in modo tassativo, l’operatività dei singoli medici ma molto
meno quella delle associazioni di medici.
Più del CUD, il Presidente Bianco ha consigliato il dott. Anglesio di
richiedere agli amministratori dell’Enpam il loro 740, in modo di
avere un quadro più preciso del reddito dichiarato.
Sulla scelta del Presidente di accettare la candidatura al Senato,
Amedeo Bianco ha ribadito che questa non è stata una scelta
personale ma condivisa con i gruppi dirigenti della FNOMCeO e
dell’OMCeO di Torino.
Pur comprendendo le perplessità su quella candidatura, il Presidente
Bianco ha ribadito di averla accettata come un’opportunità offerta alla
professione medica: sul tavolo delle Istituzioni c’è la riforma irrisolta
degli Ordini, il contrasto alla medicina difensiva che è una minaccia
per la dignità professionale del medico ed un pericolo per la tutela
della salute dei cittadini, il ruolo delle professioni nella società…
In merito ad un possibile conflitto d’interesse nell’accettare quella
candidatura, Amedeo Bianco ha ricordato che non può esistere in
quanto l’Ordine è un Ente pubblico che gestisce interessi pubblici
e come tale deve sottostare alle tutele democratiche imposte dalla
Repubblica Italiana.
Il Presidente ha poi informato l’Assemblea che è stato il Comitato
Centrale della FNOMCeO a chiedergli espressamente di non lasciare
la presidenza ma che nella riunione di marzo, egli porrà di nuovo la
questione all’ordine del giorno del Comitato Centrale.
Dopo questa risposta, il dott. Anglesio ha espresso la volontà che
l’Assemblea si pronunciasse sulle tre mozioni espresse alla fine del
suo intervento.
Messe ai voti, la prima e la terza sono state respinte a maggioranza.
La seconda (la richiesta che gli emolumenti deli componenti del CdA
dell’Enpam siano resi pubblici appoggiando la richiesta già fatta da
altri Ordini italiani) è stata approvata sempre a maggioranza. ¢
prima pagina
Tribuna
“In data 15.02.2013, in una sede istituzionale, di fronte ad una
delegazione ufficiale di rappresentanze sindacali (tra cui l’ANAAO
rappresentata dal Dott. Gallone) l’assessore regionale alla Sanità
Paolo Monferino ha dichiarato pubblicamente che a Moncalieri
vengono praticate troppe procedure di Angioplastica coronarica
(PTCA) rispetto alle coronarografie eseguite, ipotizzando tra le righe
che si eseguono procedure terapeutiche non necessarie e senza la
corretta indicazione, con il preciso fine di “gonfiare” la casistica degli
interventi.”
Inizia così un documento (il rimanente testo è pubblicato
integralmente più avanti) dei cardiologi dell’Ospedale di Moncalieri,
a firma di Pietro Gaetano, responsabile Emodinamica ASL TO 5,
portato in redazione da una delegazione di medici del reparto il 25
febbraio, dopo aver incontrato l’Esecutivo dell’Ordine. Un documento
che argomenta, con dati, la qualità oltre alla mole del lavoro svolto
in ambito emodinamico a Moncalieri. L’incontro era stato richiesto
subito dopo le dichiarazioni dell’assessore, intenzionato a chiudere
l’Emodinamica di Moncalieri nell’ambito del riordino regionale
di questo genere di servizi. Maria Teresa Spinnler, direttore della
Struttura Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Santa Croce di
Moncalieri afferma che lei e i suoi colleghi sono stati colpiti non
soltanto dall’intenzione di chiudere la loro Emodinamica ma anche
dalle considerazioni apportate per avvalorare questa fine. “Non
possiamo accettare l’accusa di inappropriatezza dei trattamenti svolti
presso la nostra Cardiologia“ continua la dottoressa Spinnler. “Per
questo abbiamo informato subito il nostro Ordine di quanto affermato
dall’assessore davanti a testimoni e riportato dai giornali. Riteniamo
infatti che l’Ordine sia il garante della dignità professionale dei suoi
iscritti, oltre che del profilo etico-deontologico del loro operato”.
“Abbiamo appena incontrato l’Esecutivo del nostro Ordine
professionale -conclude la dottoressa Spinnler- che ha compreso
perfettamente il motivo per cui abbiamo richiesto la tutela dell’Ente:
cioè la difesa della nostra professionalità medica. Intanto io e i miei
colleghi abbiamo richiesto all’assessore una tempestiva, integrale e
pubblica smentita delle sue affermazioni”.
Fin qui la cronaca dell’accaduto che riportiamo su Torino Medica,
rivista dell’Ordine, per ribadire che l’Ente, in quanto organo
sussidiario dello Stato è garante nei confronti dei cittadini della
preparazione professionale dei medici e della correttezza eticodeontologica del loro operato. Questa seconda attività di garanzia,
fondamento del diritto alla salute nel nostro Paese, prevede
non soltanto l’esercizio di un controllo disciplinare sull’operato
professionale degli iscritti ma anche la sua tutela.
In aggiunta, questo Ordine ha anche dimostrato di essere solidale con
gli iscritti costretti a vivere periodi di difficoltà sul posto di lavoro: la
serenità è infatti uno dei requisiti fondamentali per poter svolgere la
professione medica. Abbiamo per esempio realizzato e messo in Rete
(http://www.videomedica.org/videomedica/?p=8480) un’intervista
audiovisiva, col nostro direttore Mario Nejrotti, a Roberto Dosio,
medico all’Ospedale Valdese, sulla chiusura di questa struttura
sanitaria. Nell’intervista, dopo avere a lungo cercato di averlo in
redazione in contemporanea, abbiamo ribadito l’invito all’assessore
Paolo Monferino per rispondere ai quesiti sollevati nell’intervista. Dal
28 novembre 2012 stiamo ancora attendendo la sua risposta.
NiFe
36
marzo 2013
L’emodin
l’A
namica di Moncalieri,
Assessore e l’Ordine
Deontologia: tra controllo disciplinare e tutela degli iscritti
di Pietro Gaetano
Responsabile
Emodinamica
ASL TO 5
RIFLESSIONI IN MERITO ALLE DICHIARAZIONE RILASCIATE ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE
ING. MONFERINO
…Scendendo più nel dettaglio, è stato dall’Assessore dichiarato che a Moncalieri la percentuale di
PTCA è pari all’89% delle coronarografie eseguite, dato desunto da tabelle a lui fornite dalla Cardiologia Ospedaliera delle Molinette diretta dal Dott. Sebastiano Marra (come si può chiaramente desumere da didascalia alla tabella pubblicata sul quotidiano “La Stampa” di Torino in data 20.02.2013).
A tale proposito vogliamo precisare quanto segue.
Il calcolo della percentuale di PTCA rispetto alle coronarografie eseguite è del tutto artificioso ed è
dato privo di qualunque significato clinico; peraltro viene desunto dai dati GISE (Associazione nazionale di Emodinamica) che mostrano a vari livelli evidenti incongruenze, derivanti da una mancata
uniformità dei criteri di raccolta dei dati medesimi che subiscono una “modulazione soggettiva” da
marzo 2013
37
prima pagina
Tribuna
Tabella 1
Percentuale di
Pazienti sottoposti
a PTCA (intervento
terapeutico)
rispetto al totale di
Pazienti sottoposti a
coronarografia
ANNO
Pz sottoposti a
coronarografia
Pz. Trattati con
Angioplastica
%
2009
844
535
63
2010
822
542
66
2011
841
581
69
2012
877
582
66
è stato calcolato sul
territorio nazionale
il fabbisogno medio
di pazienti/anno per
milione di abitanti
che necessitano di
PTCA; tale numero è
pari a 2600 pazienti
ogni milione di
abitanti, quindi circa
780/800 pazienti per
la nostra ASL TO5
(Bacino di Utenza
310.000 persone)
Tabella 2
ANNO
PTCA in prima
seduta (pz. trattati)
(a)
PTCA in seconda
seduta (b)
Totale
a+b
2009
535
231
766
2010
542
208
750
2011
581
191
772
2012
582
188
770
Tabella 3
Requisito
Minimo
Ottimale
NOI
PTCA totali/anno
400
600
750-800
PTCA in emergenza/anno
44
66
110-120
PTCA per operatore
75
100
> 250
Strutturale
1 sala
completa
2 sale
2 sale
38
marzo 2013
parte del compilatore di ogni singolo centro; La
DGR del 28.12 utilizza infatti i dati “SDO” (Schede di Dimissione Ospedaliera) per definire l’attività
dei singoli Laboratori di Emodinamica.
Dal momento che ogni nostra procedura viene
eseguita su un Paziente (persona fisica), il dato
da monitorare per verificare l’appropriatezza terapeutica di ogni singolo Laboratorio di Emodinamica è la percentuale di Pazienti sottoposti a
PTCA (intervento terapeutico) rispetto al totale di
Pazienti sottoposti a coronarografia (procedura
esclusivamente diagnostica), che nel nostro caso
varia in media tra il 63 e il 69% con una sostanziale stabilità nel tempo (vedi tabella 1).
Il controllore (leggasi Assessorato alla Salute)
dovrebbe però ancor prima che preoccuparsi
dell’appropriatezza terapeutica dei vari Centri,
verificarne l’appropriatezza diagnostica, cioè dovrebbe capire se un esame invasivo come la coronarografia venga eseguito su pazienti che abbiano
probabilità elevata di essere portatori di malattia
coronarica. In sostanza se il paziente con dolore
toracico sospetto viene adeguatamente selezionato, mediante l’ausilio di metodiche diagnostiche
non invasive di cui oggi la cardiologia dispone (i
cosiddetti esami funzionali di II° livello- Scintigrafia
miocardica e Ecocardiografia da Stress), il numero di Pazienti con assenza di malattia coronarica
significativa che afferiscono alla sala di emodinamica deve essere ridotto al minimo, sicuramente
al di sotto del 10% del numero di coronarografie
totali. Se facciamo riferimento all’anno 2011 (da
cui sono desunti i dati forniti all’assessore) il nostro Laboratorio di Emodinamica ha eseguito, su
pazienti con sospetto di malattia coronarica solamente 62 coronarografie con esito negativo su un
totale di 841 esami (il che rappresenta il 7% del
totale); le restanti 198 coronarografie non esitate
in PTCA sono state eseguite in pazienti con indicazioni già definite ad intervento cardochirurgico
(patologie valvolari) ed in altre condizioni cliniche
diverse dalla cardiopatia ischemica (cardiomiopatie, aritmie ventricolari etc). Riteniamo dunque
indispensabile che tale dato (pazienti con dolore
toracico o sospetta cardiopatia ischemica, senza
lesioni coronariche significative) venga verificato
in tutti i Laboratori della nostra Regione Piemonte,
assicurandosi che sia inferiore al 10% degli esami
totali eseguiti dal singolo centro (vedi indicazioni
GISE).
Come da documentazione allegata*, è stato calcolato sul territorio nazionale il fabbisogno medio
di pazienti/anno per milione di abitanti che necessitano di PTCA; tale numero è pari a 2600 pazienti ogni milione di abitanti, quindi circa 780/800
pazienti per la nostra ASL TO5 (Bacino di Utenza
Sopra, la dottoressa
Maria Teresa
Spinnler, direttore
SC Cardiologia
dell’Ospedale Santa
Croce di Moncalieri
310.000 persone) e considerando che circa il 25-30% di questi pazienti potrebbe richiedere una seconda procedura di PTCA su altro vaso malato, ci si
aspetta per la nostra ASL TO 5 un numero di PTCA non inferiore ai 950 interventi/anno; come da tabella 2, il numero totale di PTCA da noi eseguite è
sempre costantemente ed abbondantemente al di sotto del fabbisogno previsto, in quanto residua ancora nella nostra ASL una mobilità passiva documentata, con procedure eseguite, in ordine di numero, presso le Emodinamiche
della Clinica “Villa Maria Pia” di TO, dell’Ospedale di Savigliano, della Clinica
“Cellini” di TO e dell’Ospedale “Molinette” di TO.
Quanto ai requisiti organizzativi, strutturali e di attività previsti da DGR della
regione Piemonte del 2011 e derivati dal documento ufficiale GISE allegato, il nostro Centro li rispetta ampiamente e con largo margine, come evidenziato dalla tabella 3; non si capisce dunque quale bisogno avessimo di
“gonfiare”la casistica, visto che siamo molto al di sopra non solo dei limiti
minimi ma anche dei limiti ottimali di attività.
Un’ultima considerazione rispetto alle dichiarazioni dell’assessore: tra le righe
si è voluto insinuare che a Moncalieri vengono fatte troppe PTCA rispetto al
reale fabbisogno del territorio di pertinenza: questa è una ipotesi tutta da
dimostrare e non suffragata da alcuna evidenza, i dati di attività, peraltro disponibili a qualsivoglia controllo esterno, smentiscono chiaramente una tale
ipotesi capziosa. Semmai un dato di certezza emerge: la delibera (DGR) del
28.12.2012 disattende completamente le allegate Linee Guida GISE rispetto
alla necessità che qualunque Cardiologia che eroga prestazioni di emodi-
namica interventistica debba avere la possibilità
di ricoverare il paziente, almeno nelle prime 24
ore post-procedura, e debba quindi avere i posti
letto sufficienti a ricevere tutti i pazienti trattati con PTCA. Cito testualmente le linee guida:
“Deve essere assicurata la degenza del paziente
per 24 ore in un Reparto che possa fornire una
adeguata sorveglianza ed assistenza e da cui si
possa nuovamente accedere con rapidità al laboratorio in caso di complicanze”. Questo significa
che se l’emodinamica di Moncalieri chiude e le
prestazioni dovranno essere eseguite presso l’Ospedale Molinette di TO, quest’ultimo dovrà non
solo essere in grado di far fronte all’aumentato
carico di procedure diagnostico/interventistiche,
ma dovrà avere la capacità di ricoverare gli stessi pazienti che non dovranno essere rimandati
all’Ospedale di provenienza. Questo richiede un
aumento di circa 10/12 posti letto di degenza
che allo stato attuale l’Ospedale Molinette non è
in grado di garantire.
Si allega documento di riferimento GISE sugli
standard per i Laboratori di Emodinamica con
associata Bibliografia di riferimento*. ¢
*La documentazione citata è a disposizione presso gli autori
marzo 2013
39
Il dedalo
Troppo PC fa
male...al ginocchio
Adnkronos Salute
Questo dispaccio
dell’Agenzia ADNKronos circola in
Rete dal 1° dicembre
ed è una delle notizie
più scaricate dalla
Rete in Italia. Il
motivo è ovviamente
l’originale rapporto
causa-effetto di alcune
patologie ortopediche
del ginocchio.
Fino ad oggi il PC
era stato accusato
di causare disturbi
alla vista (monitor),
sindrome del tunnel
carpale (mouse),
problemi di postura,
dipendenza…
Nife
40
marzo 2013
Ginocchio bloccato, dolorante e come arrugginito, con difficoltà nel camminare e rampe di scale
che diventano l’Everest. Sono i sintomi della sindrome del ginocchio da scrivani, che in questi ultimi dieci anni sta colpendo sempre un maggior
numero di persone. Colpa di Internet e dell’uso
del pc, che ha cambiato il modo di lavorare di
moltissime persone: troppo tempo seduti con le
ginocchia nella stessa posizione. «In Inghilterra
hanno fatto uno studio relativamente a questo
tipo di disturbo, di cui soffre il 25% degli impiegati - spiega all’Adnkronos Salute Sandro Rossetti,
primario della Divisione di ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Camillo di Roma - In Italia
non ci sono ancora dati sull’incidenza di questo
disturbo». «Ma il numero delle persone che si rivolgono all’ortopedico per problemi al ginocchio
negli ultimi dieci anni è andato aumentando in
maniera esponenziale. Si tratta di uomini e donne
tra i 40 e i 55 anni - spiega Rossetti - nell’80%
dei casi fanno lavori sedentari. Insomma, passano
diverse ore fermi, seduti davanti ad un computer.
Il problema è che ora non c’è bisogno di spostarsi
per fare ricerche: si trova tutto in quella scatola
di fronte a noi. Basta navigare su Internet. Prima
almeno ci si doveva alzare ogni tanto per prendere un’enciclopedia dalla libreria, un catalogo, un
faldone contenente dati. Ora non c’è più bisogno
di alzarsi. Si lavora stando seduti e muovendo solo
le dita». Le articolazioni «sono fatte per essere in
movimento, e se noi le facciamo stare troppo a
riposo cominciano a soffrire». L’articolazione del
ginocchio è quella che «più risente di questo immobilità forzata - aggiunge l’ortopedico, anche
medico dello sport - è infatti un’articolazione nata
per essere mobile e fluida. Purtroppo la vita sedentaria rende il nostro ginocchio sempre più rigido».
E se immobilità fa rima con chili di troppo, la stessa parte è «sottoposta sovente a un sovraccarico
ponderale assolutamente dannoso».
Ma cosa accade nelle lunghe ore passate alla scrivania? «Se la nostra vita lavorativa ci obbliga ad
una sedentarietà, e questo per almeno sei-otto
ore al giorno, diminuisce la produzione di liquido sinoviale che è il lubrificante dell’articolazione
del ginocchio, ed è anche quello che distribuisce
nutrimento alle cellule cartilaginee che ricoprono
la superficie articolare. Arrivano i primi disturbi, il
ginocchio fa male, non si riesce a stenderlo bene,
non si riesce a camminare con scioltezza». «Poi
c’è il problema dell’aumento del peso che arriva
inevitabilmente se si sta troppo fermi - dice l’esperto - Il ginocchio ci sostiene, ma se pesiamo
molti chili più del dovuto, il nostro peso sarà la
causa dell’usura della cartilagine del ginocchio. Se
non si corre ai ripari, dimagrendo per esempio, si
può rimanere vittima di un danno articolare con
sofferenza della cellula cartilaginea. Tutto ciò favorisce la comparsa di lesioni artrosiche. E da qui
non c’è scampo: si passa direttamente alla chirurgia ortopedica. Fortunatamente questa ha fatto
passi da gigante - prosegue Rossetti - tanto che
la maggior parte dei pazienti dopo trenta giorni
torna alla propria attività lavorativa». «Ma oggi
a soffrire di dolori al ginocchio sono anche molti
giovani che stanno troppo tempo fermi davanti
al computer - afferma l’ortopedico - Si tratta del
disturbo della plica sinoviale. Una patologia che
è facilmente diagnosticabile con un segno inconfondibile: la persona, dopo un pò di tempo che si
trova seduta, ha necessità di allungare il ginocchio
e muoverlo in senso della flessione ed estensione. È una disturbo frequente caratterizzato da un
ispessimento della plica sinoviale che diventa rigida e perde la sua normale elasticità. Il trattamento
è artroscopico e comporta la rimozione di questa
lingua di sinovia ispessita e rigida. Il recupero è totale è immediato». Ma prima di arrivare sotto il
bisturi si può fare qualcosa. «Tentiamo di ridurre la
nostra sedentarietà e cerchiamo di trovare il modo
per effettuare quel minimo di attività fisica che ci
permetta un mantenimento articolare e muscolare indispensabile», conclude Rossetti. ¢
Cultura
L’elaborazione
del Lutto
La perdita di una persona cara comporta
quella che in termini tecnici viene definita
l’elaborazione del lutto.
Questo è un percorso umano, molto umano,
in cui, oltre ad affrontare il dolore per il
vuoto creatosi, ci si deve confrontare con
cambiamenti oggettivi e riadattamenti
soggettivi nella vita quotidiana e nella
progettazione del futuro, nel rapporto con gli
altri, amici e familiari…
Soprattutto ci si trova di fronte ai grandi
temi della vita e della morte su cui vasta e
profonda è la letteratura mondiale anche in
ambito scientifico.
Spesso ci si scopre soli, si fa fatica a
condividere il proprio dolore, a narrarlo a se
stessi ed agli altri.
Se ci si riesce, si combatte la depressione, la
si supera e la persona scomparsa continua, in
qualche modo, a narrarsi dentro di noi.
L’assenza è un’intima presenza.
di Giuseppe Scarso
42
marzo 2013
Chi ha raccolto questa storia voleva serbala per sé, ma poi ci ha ripensato,
preferendo proporla a chi desidera ascoltarla.
“No, Mamette1, non ce la faccio, non ci riesco a lasciarti qui tutta da sola”.
Capii che la storia era giunta al suo culmine. Io l’avevo ascoltata, raccolta
in religioso silenzio come, d’altronde, il racconto esigeva.
Chinò il capo a nascondere la commozione che gli cerchiava di rosso il
contorno degli occhi.
Dopo un breve istante, riavutosi, mi chiese un attimo di pausa adducendo
Mamette
come motivo la stanchezza e l’età.
Gli dissi di prendersi tutto il tempo che voleva, intanto io sarei andata a svolgere alcune faccende
nell’aia.
Non che avessi veramente qualcosa da fare, ma
avevo bisogno di riflettere su quanto stava accadendo quel pomeriggio d’estate.
Me l’ero visto davanti, stampato in ombra sul-
la soglia di casa, contro luce, in bianco e nero.
Anche così l’avevo riconosciuto subito, alto a
magro, l’aria impacciata a chiedere scusa per il
disturbo. Lo invitai ad entrare e notai che il tempo lo aveva segnato in volto con qualche ruga in
più ed imbiancato i capelli come la neve d’inverno che lui conosceva poco, perché loro venivano solo d’estate, quando si vedevano i ghiacciai
marzo 2013
43
Cultura
(1) Mamette è un
termine d’origine
francese: sta per
piccola mamma e si
pronuncia “mamet”.
(2) Il narratore è
consapevole che lo
spargimento delle
ceneri dei defunti è
una prassi ancora
discussa in ambito
religioso e limitata da
regole civili. Questo
vuole essere soltanto
il racconto di una
storia immaginaria
senza nessuna
presa di posizione in
materia.
44
marzo 2013
eterni, anche se talora nevicava anche ad agosto.
Loro erano lui e la sua famiglia, moglie e due figli.
Avevano affittato una piccola baita accanto alla
mia, arrivavano pochi giorni dopo la fine della scuola e ripartivano poco prima dell’inizio del
nuovo anno scolastico, già dalle elementari.
Questo non valeva per lui che faceva la spola fra
montagna e città, tranne il mese di ferie ad agosto.
Timidi, riservati e schivi, facevano molte gite a
misura di bambino prima, poi di ragazzino, fino
a quando i figli iniziarono a farsi degli amici fra
i loro coetanei e coetanee, turisti, villeggianti e
anche qualche residente. Era giunta l’età che alle
gite si preferiva la compagnia, il calcio, le ragazze
con qualche avventuretta estiva, breve come breve è l’estate su da noi.
Pure allora con i figli ormai indipendenti, mamma
e papà continuavano a fare da soli le loro gite,
non tutti i giorni, ma assai spesso, specie con le
belle giornate anche se il pomeriggio minacciava
un temporale.
I loro ragazzi erano venuti ancora qualche volta
a preparare l’esame di maturità, prima l’uno poi
l’altro, quindi durante i primi esami di università.
Da allora si sono visti sempre meno, per periodi
sempre più brevi, fino a scomparire del tutto. Avevo saputo che erano andati a vivere lontano, uno
Oltremanica, l’altro Oltreoceano.
I genitori continuarono a venire per diversi anni
ancora.
Mamette, come solo lui la chiamava, così mi aveva appena confidato quel giorno per il bisogno di
sfogarsi con qualcuno, era solita uscire sul balcone a fare colazione, sorseggiando il caffè, guardando la montagna che stava proprio di fronte
alla loro finestre, meta di tante gite.
Non conoscevano molta gente, avevano stretto
una certa amicizia con me e mio marito, quando
c’era ancora, e proseguita una volta rimasta vedova, ma non è di me che devo parlare. D’altronde
eravamo i loro soli vicini, il villaggio distante qualche centinaio di metri.
Poi, da una certa estate di qualche anno fa non li
si rivide più, almeno fino a quel giorno.
Rientrata in casa, lui appariva più riposato. Mi accolse con un pallido sorriso prima di riprendere il
suo racconto.
“Cinque anni fa mia moglie si è ammalata e non
siamo più venuti su. Sono stati cinque anni di alti
e bassi, di miglioramenti e peggioramenti fino a
un mese fa”. Tacque su queste ultime parole, né
io formulai una domanda la cui risposta era scontata.
Infatti proseguì: “Voleva tornare quassù, ma non
poteva, la salute glielo impediva. Allora diceva a
me di venire anche solo per un giorno. Sapevo
che le faceva piacere sapermi su e che le avrei
fatto un regalo, ma all’ultimo momento non me
la sentivo, non da solo, non senza di lei. Se ne
dispiaceva, ma mi capiva.
Un mese fa se n’è andata. Oggi sono venuto su
per esaudire il suo desiderio che le sue ceneri fos-
sero sparse dalla cima di quella montagna che
lei tanto amava, di fronte alle finestre di casa.
Non avevo fatto i calcoli con il peso degli anni
che sono più di ottanta”. Si fermò ancora qualche istante per riposare e lasciare spazio alle mie
possibili domande del tutto inutili perché il suo
racconto procedeva preciso e chiaro senza punti
oscuri.
“Non avevo fatto i calcoli con la lontananza dei
figli. Oh, certo, sono tornati in tempo per assisterla negli ultimi giorni, ma sono ripartiti poco
dopo il funerale. In un periodo così breve non
ho avuto il coraggio di affrontare con loro la
questione: il desiderio espresso da Mamette,
cioè della mamma, anche se a chiamarla così
ero solo io, quando nessuno ci sentiva. Nessun
altro, nemmeno loro erano al corrente di questo
nostro piccolo segreto. Forse, però, questo l’ho
già detto”.
Feci cenno di sì con il capo, aggiungendo che
non aveva importanza.
“La memoria mi fa dei brutti scherzi da qualche
tempo. Non ho mai rivelato a nessuno questo
piccolo segreto, ma mi fa piacere essermelo fatto
scappare, qui, oggi, in questa casa”.
Rimase assorto alcuni istanti, poi riprese il racconto.
“Comunque, oggi volevo salire sul monte, ma,
fatti pochi passi, ho capito che non ce l’avrei
mai fatta. Gli anni ci sono e il cuore non gira più
come una volta. Allora ho preso lungo il canale
che costeggia il fianco del monte fino a ritrovarmi sotto, in corrispondenza delle sue creste. Mi
sono fermato in prossimità di un’ansa un po’ più
ampia, ho posato lo zaino che portavo sulle spalle, ho estratto l’urna con dentro le sue ceneri.
Mi sono seduto a osservare i riflessi dell’acqua.
Sembravano volermi comunicare qualcosa in un
luminoso linguaggio cifrato. Ho guardato in su
scorgendo fra le punte dei pini la cima del monte. A quel punto ho capito che non ce l’avrei mai
fatta a lasciarla lì da sola, senza la presenza dei
figli insieme a me.
Allora ho riposto l’urna nello zaino e sono tornato indietro. Poi ho sentito che non ce la facevo
a tornare a casa. Avevo bisogno di parlare con
qualcuno.
Eccomi qui ad importunarla con questo mio racconto da vecchio rimbambito”.
Gli risposi che non doveva scusarsi, che la sua
storia era umana, molto umana, troppo umana.
Arrivava fino al cielo, ma quest’ultima cosa me la
sono tenuta per me.
Apparve rincuorato dalle mie parole. Mi ringraziò
per la mia pazienza. “Non voglio disturbarla ulteriormente, rubarle altro tempo, ma le sarei grato
se potesse darmi una penna, due fogli di carta e
due buste”.
Risposi che non c’era problema. Andai a cercare quanto richiesto e glielo porsi posandolo sul
tavolo.
Scrisse alcune righe, ripiegò i fogli, li mise nelle
buste e scrisse gli indirizzi.
“Dovrei chiederle ancora un piacere, l’ultimo, glielo
prometto: potrebbe spedirle al posto mio? Così sul francobollo ci sarebbe il timbro della valle. Lo farei io stesso,
ma l’ufficio postale è chiuso a quest’ora”.
Gli dissi che l’avrei fatto molto, molto volentieri. Ringraziandomi mi porse le due buste.
Si offrì di darmi i soldi per i francobolli, ma tagliai corto:
andava bene così. La mia resistenza fu più ferma della
sua insistenza e la nostra piccola discussione finì in un
reciproco sorriso.
Seguirono alcuni attimi di silenzio. Poi si alzò, mi disse
che si stava facendo tardi, era meglio rientrare prima
che si facesse buio perché la vista non era più buona
come una volta e guidare era diventato faticoso.
Lo aiutai a indossare lo zaino, ci accomiatammo sulla
soglia di casa e lo guardai scendere i pochi gradini con
un passo incerto tanto che dovette accompagnarsi con
la mano appoggiata al muro. Non mi offrii di aiutarlo:
temevo si offendesse.
Rientrata in casa misi bene in vista sul tavolo le buste
per non dimenticarmi di spedirle il giorno seguente.
Erano indirizzate ai suoi figli.
Quella fu l’ultima volta che lo vidi.
Da quel giorno sono passati due anni.
Un pomeriggio di questa estate mi trovavo lungo il
canale con i miei nipotini, ma non è di me che devo
parlare.
Avevo notato due persone scendere dal monte, ma da
quella distanza non potevo certo riconoscerle.
Solo quando mi passarono accanto per attraversare il
ponte, mi videro e li riconobbi, nonostante il tempo
passato.
Mi si fecero incontro, mi salutarono con calore. Mi dissero che la mamma era morta alcuni anni fa, il papà era
mancato da pochi giorni. Loro erano saliti al monte per
fare un’ultima escursione a ricordo delle tante belle gite
fatte sulla montagna così amata da mamma e papà. Era
una forma di saluto, un modo per dire addio.
Non dissero altro, né io chiesi nulla.
Li guardai scendere verso valle con il passo ancora valido nonostante non fossero più, ormai da tanto tempo,
quei giovanotti che ricordavo. D’altronde il carico sulle
spalle non era pesante. L’avevo capito senza bisogno di
dirlo: negli zaini c’erano due urne vuote.
Sapevo ciò che erano andati a fare: spargere insieme le
ceneri di papà e mamma dalla cima del monte.2
Ora mamma e papà erano più uniti di quanto lo fossero
stati per tutta la vita.
Volsi le sguardo verso la montagna, fino alla cima e più
in alto ancora. Il sole era appena tramontato, ma il cielo
era ancora di un azzurro pieno, solcato solo da alcune
nuvolette effimere e trasparenti quasi a tratteggiare un
velo da sposa.
Alzai la mano verso il cielo. Avvertii distintamente l’impossibile sensazione di sfiorare quel velo e dietro quello
accarezzare l’immagine di un sorriso che ne ricambia
un altro, fatti entrambi solo più di cenere dispersa dal
vento in polvere, polvere di stelle in una limpida sera
d’estate, a somiglianza dell’istante in cui, con un bacio,
vi prometteste eterno amore, Mamette, se posso permettermi di chiamarti così anch’io, un attimo soltanto,
una sola volta, l’ultima, almeno qui, sulla crosta di questa nostra terra. ¢
marzo 2013
45
Dai congressi
Un’importante
“due giorni”
sulle dipendenze
Nonostante la
crisi, la “spending
review”, le difficoltà
di bilancio… la lotta
alle dipendenze e
l’aiuto ai malati che
ne sono colpiti non
viene a mancare da
parte delle strutture
pubbliche.
Anzi, i due eventi, di
cui diamo notizia a
partire dal materiale
fornito dalla collega
Silvana Patrito
(Ufficio Stampa
ASL TO 2), sono il
segno inequivocabile
di un’attenzione
che continua a
rimanere alta come
la professionalità del
personale pubblico,
sanitario e non,
che studia, ricerca,
verifica, propone
senza sosta.
Una bella notizia.
NiFe
46
marzo 2013
UNA RETE INTERISTITUZIONALE PER LA PREVENZIONE DELL’USO DI
SOSTANZE PSICOTROPE
Il primo evento (il convegno) ha avuto come obiettivo una riflessione sul
ruolo della Prefettura di Torino per trasformare, in sinergia con le Asl, la
sanzione in promozione della salute. “USO DI SOSTANZE: TRA SANZIONE E
PROMOZIONE DELLA SALUTE”, il titolo del congresso, che ha avuto come
sottotitolo: “L’uso “normalizzato” della cannabis negli adolescenti: i risultati del progetto THC-WHY dell’ASL TO 2”. Il convegno, tenutosi presso
Centro Incontri della Regione Piemonte il 26 novembre, è stato organizzato dalla ASL TO 2 in collaborazione con la Prefettura di Torino e le ASL
TO 1 e TO 4.
Il fenomeno del consumo di sostanze psicoattive (alcol, droghe e mix di
sostanze) nell’ultimo decennio si è diffuso sempre più tra la popolazione
giovanile e nei contesti del tempo libero e dello svago, abbandonando gli
ambiti tradizionali di marginalità e devianza.
Il consumo di sostanze illecite si è, in questo ambito, “normalizzato”: i
consumatori, di conseguenza, sottovalutano i rischi correlati, non considerando pericolose le condotte e le abitudini legate a stili di vita rischiosi e
difficilmente afferiscono volontariamente ai servizi di prevenzione e cura. A
intercettarli sono prevalentemente le Istituzioni Pubbliche volte al controllo,
in seguito a contestazioni di illeciti amministrativi, come per la detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, o penali, per infrazioni al
Codice della Strada come la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o
stupefacenti.
“La costruzione di reti interistituzionali capaci di sviluppare codici comunicativi e progettualità condivisi – spiega il Dott. Augusto Consoli, Direttore
Dipartimento Dipendenze C. Olievenstein della ASL TO 2 – può agevolare
l’offerta di servizi di prevenzione nell’area del consumo di sostanze psicoattive, dove Istituzioni con mission diverse si incontrano. In particolare, il
nostro Dipartimento ha focalizzato da diversi anni l’attenzione e gli interventi sull’uso della cannabis e dei suoi derivati e con la Prefettura di Torino
ha avviato da due anni il progetto “THC-WHY” (dal nome della molecola
THC – Tetra Hydro Cannabinolo presente in queste sostanze), tuttora attivo
e finalizzato a rielaborare il significato della sanzione, facendo emergere
le componenti educative che possono essere costruite intorno ad essa”.
Il progetto lavora su una criticità emersa prepotentemente negli ultimi anni:
il costante aumento di segnalazioni di minorenni in possesso di cannabis e
la preoccupazione dal punto di vista socio-educativo e sanitario correlata
a tale fenomeno. La Prefettura di Torino ha ritenuto opportuno mettere a
punto delle strategie di collaborazione e di integrazione nelle procedure
relative ai procedimenti a carico degli infra-diciottenni, avviando momenti
di confronto e analisi con i Servizi delle Dipendenze, finalizzati a realizzare
una efficace prevenzione specifica su questo particolare target di utenza,
estendendo al maggior numero di soggetti possibile corsi di informazione/
sensibilizzazione ed educazione alla salute.
Ad oggi si stima
che nella città di
Torino i consumatori
di cannabis
tra i 14 e 19 anni
con almeno
una assunzione
nell’ultimo mese,
siano circa
4.500
A tutt’oggi il progetto ha accolto 117 giovani
consumatori di cannabinoidi di età compresa tra
i 14 ed i 18 anni e un altro gruppo di 15 ragazzi
è pronto per la prossima fase di lavoro formativo
e preventivo, che è iniziato il 27 novembre 2012:
per tutti loro un evento imprevisto, come una segnalazione in Prefettura, diventa un’opportunità
di riflessione, responsabilizzazione e di effettiva
prevenzione.
I dati di Torino
Ad oggi si stima, sulla base dei parametri della
Relazione al Parlamento 2012, che nella città di
Torino i consumatori di cannabis tra i 14 e 19
anni, con almeno una assunzione nell’ultimo
mese, siano circa 4.500 e solo poco più del 3% di
questi è stato in carico ai servizi cittadini. Nel corso dell’ultimo triennio il numero degli adolescenti
con uso di cannabis, già in trattamento presso il
Dipartimento Olievenstein dell’ASLTO2, è passato
da 41 pazienti nel 2010, a 84 nel 2011, sino ai
circa 140 del 2012. “Il progetto si sta rivelando
estremamente positivo – commenta il Direttore
Generale ASL TO 2, dott. Maurizio Dall’Acqua
– lo dimostrano le pochissime assenze ai corsi,
l’elevata soddisfazione che esprimono i giovani
partecipanti a conclusione dell’esperienza e i rari
‘secondi fermi’, cioè la reiterazione del reato di
detenzione di sostanze di chi ha seguito il corso,
quindi in linea con l’intenzione preventiva di questo lavoro in sinergia tra le Istituzioni”.
DALL’OVERDOSE ALL’INVALIDITÀ
Il corso del 27 novembre scorso, tenutosi presso
il Teatro Principessa Isabella di Via Verolengo 212
a Torino, è stato presentato davvero con un titolo
stimolante: “La multidimensionalità nelle dipendenze: cronicità e inclusione sociale nella crisi del
welfare”. L’evento è stato organizzato dal Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO 2, diretto dal
Dottor Emanuele Bignamini per far conoscere il
paziente multiproblematico, nuova figura emergente nei Servizi.
È cambiato il panorama dell’abuso di sostanze
rispetto anche ad un recente passato e oggi,
sconfitta la mortalità precoce, la sanità deve
occuparsi sempre più spesso dell’invalidità che
comporta la tossicodipendenza: diventata una
patologia multifattoriale ad andamento cronico
recidivante. Un paziente su cinque, infatti, anche
in condizione drug free, deve fare i conti a vita
con i danni correlati all’assunzione di sostanze e
si ritrova, nella fascia d’età che dovrebbe essere
di massima produttività, a dover assorbire grandi
risorse assistenziali.
Del problema emergente, alla luce delle attuali problematiche assistenziali, si occupa la ASL
TO 2 che per prima ha stabilito con uno studio
specifico, già presentato in ambito scientifico, i
criteri oggettivi di definizione del paziente multiproblematico, applicabili a qualsiasi realtà sociosanitaria.
Il paziente multiproblematico
“Si parla di paziente multiproblematico quando
sussistono almeno due tra le seguenti condizioni
– spiega il Direttore del Dipartimento Dipendenze 2, Dott. Emanuele Bignamini – almeno una
patologia sanitaria di tipo cronico oltre la tossicodipendenza, compromissione funzionale (psicofisica, autonomia) rilevabile con scale ad hoc (o
invalidità), reddito non sufficiente all’automantenimento, mancanza o inadeguatezza di abitazione, assenza o insufficienza della rete familiare
o famiglia problematica”. L’indagine condotta
dalla ASL TO 2 sulla popolazione di circa 1.200
soggetti dipendenti da diverse sostanze (prevalentemente eroina, cocaina e alcol) afferenti al
Dipartimento Dipendenze 1, incrociando la compromissione sanitaria e il funzionamento personale e sociale, ha permesso di tracciare l’identikit
del paziente multiproblematico-tipo.
“Nella maggioranza dei casi è maschio, di età
compresa tra i 31 e i 50 anni, con licenza media
inferiore, perlopiù solo o convivente con la famiglia di origine e privo di reddito – spiega il Dott.
Enrico De Vivo, Responsabile Area Ricerca del Dipartimento Dipendenze 1 – nella fase della vita
in cui l’individuo potrebbe esprimere la propria
capacità lavorativa e avere piena autonomia, la
condizione di dipendenza si somma alla fragilità
sociale e alla compresenza di altra patologia,
soprattutto psichiatrica (67%), infettivologica
(46%), neurologica (33,9%)”.
“Nella metà dei casi non vi è un riconoscimento
di invalidità civile, risulta problematico l’intero
nucleo familiare – precisa ancora De Vivo – e la
complessità del caso permane anche in condizione drug free”.
“È necessaria un’attenta valutazione degli interventi – conclude la dott.ssa Marilù Foti, Assistente Sociale coordinatrice Dipartimento Dipendenze 1 – l’inserimento in strutture non adeguate ai
problemi può comportare o un aumento inutile
dei costi o un trattamento non totalmente aderente a questa realtà emergente. Si rende infatti
necessaria l’apertura dei Servizi per le Dipendenze verso modelli assistenziali più vicini al settore
psichiatrico e della disabilità”. ¢
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Le nostre radici
Spigolature
ortopediche
Prof. Paolo Gallinaro
IL NERVO SCIATICO DEI BAMBINI
Le due di notte: suona il campanello. Alla porta c’è una giovane bella signora
bionda, l’inquilina del piano di sopra, che conoscevo solo di vista, mamma di
due gemellini di tre o quattro anni.
Disperata perché sola in casa con i bambini che avevano subito non so quale
vaccinazione per via intramuscolare e uno dei due, a suo dire, non riusciva
più a camminare, forse per una lesione dello sciatico. Afferrata la vestaglia e
il martelletto salgo con la bella signora. Appena mi vede il piccolo balza giù
dal letto e si mette allegramente a trottare per la stanza; lo sciatico risponde
perfettamente al martelletto… con grande imbarazzo della mamma.
Il mattino dopo la signora ringrazia mia moglie che manco si era accorta che
alle due di notte ero salito in vestaglia dalla bionda signora del piano di sopra. Fu l’inizio di una lunga amicizia e i gemellini sono oggi stimati professionisti: un ingegnere e un collega neuropsichiatra (quello del finto sciatico?).
Non lo so ma forse si riconoscerà in questo racconto.
SCIATICO N.2
Parma, anni ’70: mi chiamano dalla Clinica Pediatrica a vedere un lattante
con un’artrite settica dell’anca. Ero da poco direttore della Clinica Ortopedica e a 39 anni non avevo una grande esperienza, ancor meno di patologia
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marzo 2013
infantile. L’artrtite settica del lattante è un’emergenza chirurgica; se si vuole salvare l’anca non
c’è tempo da perdere. Non esisteva un’ortopedia
infantile e io non avevo mai operato un paziente
di quella età. Telefonai alla “casa madre”, il CTO,
al Prof. Lorenzi, che invece aveva esperienza infantile perché al Rizzoli, prima di venire a Torino,
aveva lavorato proprio al reparto infantile.
Mi diede coraggio assicurandomi che l’anca del
lattante non era diversa da quella dell’adulto:era
soltanto molto più piccola! Ma attenzione al nervo sciatico, sia durante l’intervento di drenaggio
sia dopo.
Aperta la capsula ne uscì una tazza di pus; richiusi lasciando drenaggi per un lavaggio continuo
con antibiotici e misi il piccolo in valva gessata.
Ma come controllare la funzionalità dello sciatico? Non potevo dirgli di tirare su le dita del piede. Purtroppo non c’era altro modo che pungere
la pianta del piede con uno spillo e verificare la
reazione, operazione evidentemente poco gradita. Dopo alcuni giorni di assidui controlli non ci fu
più bisogno di ricorrere allo spillo: come entravo
nella stanza e il piccolo sentiva la mia voce, subito
muoveva le dita del piede. Aveva ragione Pavlov
con il suo cane! Il lieto fine è scontato: 20 anni
dopo il giovanotto aveva due anche perfette.
IELU CUL MENUSIER CA FA CÒ L’PRIMARI?
(C’È QUEL FALEGNAME CHE FA ANCHE IL
PRIMARIO?)
Questa la richiesta di un contadino che all’ospedale di Ciriè cercava il primario di ortopedia
Prof.Nerino Dei Poli. E non aveva tutti i torti il
contadino: l’abilità manuale dell’amico Nerino si
esprimeva nella costruzione di bei mobili in legno
massello come pure nella eleganza tecnica con
cui impiantava le protesi nelle più difficili anche
displasiche, facendo del reparto di Ciriè un vero
e proprio polo di riferimento. La stessa eleganza
con cui suonava la chitarra classica, non disdegnando però le canzoni di George Brassens, che
cantava con voce calda e appassionata affascinando stuoli di fanciulle.
LA NUTRIZIONE DEL TRAUMATIZZATO
È di acquisizione relativamente recente il concetto che al traumatizzato deve essere assicurato un
adeguato apporto calorico. Negli anni ’60 invece
si andava a brodini e in Clinica Ortopedica a San
Vito un politraumatizzato deperiva a vista d’occhio, nonostante il suo status di paziente privato
gli garantisse, almeno in teoria, un trattamento
gastronomicamente privilegiato.
Fortunatamente scoprimmo per tempo la vera
causa del deperimento: la buona suora caposala, forse più fiduciosa nella giustizia terrena che
in quella divina, gestiva con grande abilità (e a
fronte di generose offerte) le rispettive visite della
moglie del paziente e dell’amante, che in effetti
mai ebbero ad incontrarsi. Ma il paziente fedifrago veniva punito…negandogli il cibo. ¢
PRESENTAZIONE DEL CORSO FAD
Il corso presenta un altro capitolo in tema di “Clinical Governance”: questa volta parliamo di
“appropriatezza”, argomento che investe il moderno esercizio professionale medico ed odontoiatrico
ed in generale sanitario e trova grande spazio nel nostro codice di deontologia medica.
Il corso gratuito eroga 15 crediti ECM
La versione “blended” del corso è accreditata per medici chirurghi e odontoiatri ed è disponibile in
formato cartaceo nel numero speciale
“QUADERNI ECM/FAD de LA PROFESSIONE N. 2/2012”
All’interno del numero troverà il questionario di valutazione da compilare in ogni sua parte (anagrafica
e risposte a scelta multipla) che Le permetteranno, rispondendo almeno all’80% in modo corretto, di
ottenere 15 crediti ECM.
In tutti gli Ordini provinciali sono disponibili copie cartacee del corso FAD o potrà richiederle
direttamente alla
Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) al n. 06/6841121
La C.G. EDIZIONI MEDICO SCIENTIFICHE di Torino, partner FNOMCeO per queste iniziative, spedirà
gratuitamente al suo indirizzo copia del numero speciale.
Il QUESTIONARIO, correttamente compilato dovrà essere inviato via fax al n. 06/68411209
Per verificare successivamente l’esito del corso telefonare al n. 06/6841121 (centralino automatico)
oppure visualizzare il risultato sul portale www.fnomceo.it trascorsi almeno 30 giorni lavorativi
dall’invio del fax.
Il servizio di HELP DESK, erogato direttamente da
FNOMCeO
(sede Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino)
è attivo dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00
tel. 011/5815110 - Fax 011/7432113 - e-mail: [email protected]
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rubriche
I servizi dell’Ordine
SPORTELLO DI CONCILIAZIONE
Già dal 1946 (ar t. 3 lett. g. del DLCPS 233 del 1946) gli Ordini dei Medici Chrirurghi e Odontoiatri
hanno la funzione di intervenire nelle controversie tra medico e paziente, o tra colleghi,
per procurarne la conciliazione.
L’ORDINE METTE A DISPOSIZIONE DI TUTTI LO SPORTELLO DI CONCILIAZIONE.
Lo Spor tello è un ufficio che ha sede presso l’Ordine, al quale il cittadino
o il medico o l’odontoiatra possono liberamente rivolgersi per cercare
di risolvere una controversia di natura sanitaria o una ver tenza di
carattere professionale, prima del contenzioso giudiziario.
Si effettuano pratiche di conciliazione e di arbitrato.
Per informazioni: Roberta Cicchero, tel 011.58.15.106
PORTALE WEB
www.torinomedica.com
Il portale d’informazione indipendente e senza pubblicità dell’OMCEO della provincia di Torino.
Oltre a notizie e articoli su sanità, salute, farmaci...dall’Italia e dal mondo, potrete vedere filmati,
interviste, serivzi, inchieste, quando lo desiderate voi.
Non tutte le notizie, ma notizie per tutti!
ATTRIBUZIONE CODICE PIN
Per la compilazione del certificato di malattia on line.
Continua il servizio, attivato dall’Ordine, per l’attribuzione del codice PIN
a favore dei medici liberi professionisti (non dipendenti e non convenzionati)
per la compilazione della certificazione di malattia on line.
Per attivare la procedura di attribuzione, telefonare alla Segreteria Amministrativa allo 011.5815111
50
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WEB area
www.omceo.to.it
Tutto ciò che occorre sapere sull’Ordine
ad iniziare dall’Albo degli iscritti
www.torinomedica.com
Le più importanti notizie di aggiornamento
medico-scientifico con accesso diretto alle fonti
www.videomedica.org
La nostra rivista audiovisica con servizi,
inchieste e interviste
www.omceotorinoservizi.com
Il portale dedicato alle Associazioni riconosciute
dall’Ordine ed ai servizi erogati
Newsletter
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per riceverla gratuitamente sulla vostra mail
www.facebook.com/omceo
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rubriche
Servizi dell’Ordine
Scadenze
corsi ecmfad della
fnomceo
Si comunicano le
nuove scadenze dei
corsi ECM FAD in
modalità cartacea
(con invio del test
finale via fax) di cui
si era già data comunicazione su “Torino
Medica”:
- AUDIT CLINICO:
08/09/2013
- LA SICUREZZA
DEI PAZIENTI E
DEGLI OPERATORI:
31/07/2013
- APPROPRIATEZZA:
30/09/2013
(RTM)
Corso gratuito di lingua inglese
L’OMCeO di Torino ha stretto un accordo con un’agenzia formativa accreditata presso la Regione Piemonte e la Provincia di Torino per offrire agli
iscritti un corso gratuito di lingua inglese. Il Consorzio Excalibur, Agenzia
Formativa Accreditata presso la Regione Piemonte, nasce nel 2007 dalla
società Oversea– Centro Studi Lingue che, da oltre vent’anni, si occupa da
Formazione Linguistica alle imprese e ai privati nonché di servizi di Traduzione & Interpretariato.
Il corso prevede tutti i livelli di apprendimento: dal livello base alla più alta
specializzazione.
Questo corso si rivolge ai liberi professionisti con P. Iva iscritti all’Albo e /o
dipendenti di imprese private e studi professionali. (Sono comprese anche
le segretarie).
Per informazioni più approfondite: consultare il sito dell’OMCeO di Torino
www.omceo.to.it
La Redazione di Torino Medica (RTM)
Per comunicare un cambio di indirizzo
Si chiarisce agli iscritti che la procedura corretta per la segnalazione all’Ordine di un cambio di residenza o di indirizzo prevede obbligatoriamente la
compilazione dell’apposito modulo scaricabile all’indirizzo:
www.omeco.to.it à area servizi à segreteria à modulistica à modulo
variazione indirizzo
Questo modulo deve essere inviato via mail all’indirizzo
[email protected]
Agli iscritti
La “Federazione
Sanitari Pensionati
e Vedove” si occupa
della risoluzione dei
problemi economicosociali dei medici,
farmacisti, veterinari
che godono di una
pensione e dei loro
famigliari.
Per maggiori
informazioni o
per accedere ai
servizi dell’Ente,
si può telefonare
alla signora
Teresa Gariglio,
333/8440475,
Presidente
provinciale
dell’Ente, o al dott.
Giorgio Cappitelli,
348/6703250,
Presidente regionale.
(RTM)
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marzo 2013
nuova sede
Si comunica che da
martedì 4 dicembre
2012 è operativa
la nuova sede
dell’Ordine in Corso
Francia 8 a Torino.
I numeri di telefono
e gli indirizzi e-mail
dei diversi uffici sono
invariati.
La prestigiosa Villa
Raby, oggetto di un
completo restauro
conservativo che ha
anche permesso la
scoperta e il recupero
di molti affreschi
di pregio, è ora a
disposizione di tutti
gli iscritti e pronta
a diventare “la casa
dei medici e degli
odontoiatri della
Provincia di Torino”.
o inviato tramite fax al numero 011505323
Inoltre si pregano gli iscritti di segnalare alla segreteria amministrativa
eventuali disguidi di spedizione della rivista Torino Medica.
La Redazione di Torino Medica (RTM)
SUL WEB LE OFFERTE
E LE RICHIESTE DI LAVORO!
Le rubriche dei medici disponibili alle sostituzioni in Medicina Generale e
delle offerte/richieste di lavoro o di collaborazione professionale, che trovavate prima dei programmi dei convegni, sono scaricabili ora dal sito Internet dell’Ordine all’indirizzo www.omceo.to.it > Area Servizi > Occasioni
di lavoro.
Gli spazi Internet dell’Ordine hanno conosciuto nell’ultimo anno un vero
boom di accessi; questo dato lusinghiero ci permette realmente di diversificare sempre meglio questo mezzo di comunicazione dalla rivista Torino
Medica rendendolo, ad esempio uno strumento più agevole, tempestivo
ed efficace nella comunicazione dell’attualità e nella pubblicazione delle
rubriche di servizio. Nell’imminente futuro ci saranno sicuramente altre novità che comunicheremo tempestivamente.
La Redazione di Torino Medica (RTM)
Il Segretario
dell’OMCeO della
provincia di Torino
D.ssa Ivana Garione
rubriche
Corsi e congressi in pillole
quando
Venerdì 12 aprile ‘13
ore 9.00 - 13.00
dove
Torino,
Centro Incontri della
Regione Piemonte
C.so Stati Uniti 23
u CONGRESSO SUL PARKINSON
quando
Venerdì 19 aprile ‘13
dalle 8.30
dove
CASELLE TORINESE
Centro Congressi
Jet Hotel
u SAVE FERTILITY 2013
quando
1 marzo - 6 aprile ‘13
ore 9,00 - 18,00
dove
TORINO
Aula Carle
Largo Turati 62
AO Ordine Mauriziano
quando
4/3 - 11/11 2013
ore 16.30
dove
TORINO
Scuola di Biotecnologie
Università di Torino
Via Nizza 52
quando
11 maggio 2013
dalle 08.45
dove
TORINO
Aula Magna FIMMG
A.A.P.P. – A.I.P. Sez. G.Cavallari – Torino
Parkinson giovanile
Incontro con gli esperti: spazio alle domande più importanti per i pazienti
40 anni la seconda giovinezza…
Mito o Illusione?
u CORSO SU “SALUTE GLOBALE”
Edizione 2013
I MODULO: MALATTIE INFETTIVE
u I LUNEDÌ POMERIGGIO DELLA PREVENZIONE E CORRETTI
STILI DI VITA ALLA CIRCOSCRIZIONE 8 DI TORINO
“La Prevenzione: un nuovo stile per migliorare la qualità della vita”
Il ciclo di incontri prevede una sospensione dal 10 giugno al 23 settembre
u CORSO DI AGGIORNAMENTO IN ONCOLOGIA
C.so Svizzera, 185 bis/O
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53
rubriche
Pianeta Solidarietà
La verità di Pino Meo
CCM
Comitato di Collaborazione Medica
Giuseppe Meo aveva 75 anni e ci ha lasciati il 28 gennaio 2013. Dopo aver
incontrato e aiutato tante vite qui in Italia e lì in Africa. Il suo è stato un viaggio
intenso, ricco di emozioni, di azioni, libero da norme, guidato dai valori. Medico
con specializzazioni in Chirurgia, Psicologia, Medicina del lavoro e Malattie
dell’Apparato Respiratorio, fu interno universitario all’Istituto di Medicina del
Lavoro dell’Ateneo di Torino e lavorò presso l’ospedale di Torino, di Chieri e di
Cuneo. Nel 1968 insieme ad un gruppo di medici diede vita al CCM - Comitato di
Collaborazione Medica.
La sua attività in Africa fu continua, profonda e basata sul rispetto. Negli anni
eseguì circa 3.400 operazioni chirurgiche in condizioni difficili. In quegli
ospedaletti dove tutto era più complicato, ha sempre agito con la convinzione
di rispondere a dei diritti ingiustamente negati, quelli della salute ai più poveri.
A loro, oltre alle cure, Pino ha dato ascolto, comprensione e dignità. E a loro
andavano sempre i suoi ringraziamenti: per avergli dato la possibilità di aiutarli
e per avergli tenuto vive, anche nei momenti di maggiore stanchezza e anche
contro ogni forma di abitudine, la passione e la spinta per non fermarsi di fronte
alle difficoltà.
Nel suo impegno, nella tenacia e nella bontà, il CCM ritrova valori e missione:
rispettare e sposare le diversità, impegnarsi affinché l’accesso ai servizi sanitari
adeguati sia un diritto garantito anche alle persone che vivono nelle zone più
povere dell’Africa.
L’AFRICA È POVERA SOLO ECONOMICAMENTE
E ci può insegnare un ideale pieno di dignità
Per molti Giuseppe Meo è stato un maestro.
“Mi ha insegnato il rispetto dei poveri dovunque essi siano, nelle sperdute
savane africane come nel suo amato Sudan” racconta Silvio Galvagno, vicepresidente del CCM. “La malattia lo ha sorpreso proprio durante una delle
missioni di chirurgia povera, in questi ospedaletti di fango e paglia a cui lui
aveva dato dignità di ospedali, giustamente e con orgoglio. Insegnare la
chirurgia essenziale, salva vita agli infermieri sudanesi era stato l’impegno
più nobile della sua lunga carriera di chirurgo affermato.”
“Ricordare Pino Meo non è semplice. Una persona ricca di umanità, di dedizione, di valori umani che è difficile trovare tutti in una sola persona”, scrive
Marilena Bertini, presidente del CCM. “Ci siamo conosciuti alla fine degli
anni ’60 - alla fondazione del CCM - ci siamo trovati nello stesso ambiente,
per la stessa causa dal 2003 e la frequentazione quotidiana è continuata
sino a pochi giorni fa. Discussioni infinite su eticità ed efficacia della cooperazione, sulla “supposta” contrapposizione tra medicina e chirurgia, su
come rapportarsi col personale che lavora con il CCM nei paesi, sull’importanza della professionalità e del volontariato, sempre nel mondo particolare
che è quello della cooperazione internazionale sanitaria. Ogni discussione ci
vedeva progredire un pochino nella comprensione reciproca e nell’approfondimento degli argomenti trattati. Avrei sicuramente avuto bisogno di molti
anni ancora per approfondire ancora questi argomenti. La sua esperienza
medica diretta sul campo, i suoi racconti, le sue riflessioni hanno arricchito tutti quelli che lo hanno frequentato. Per fortuna ci ha lasciato un libro
“Africa malata” da cui attingeremo ampiamente per confrontarci e per
continuare a crescere nella sua traccia”.
54
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Dal libro “Africa malata” di Giuseppe Meo
L’etica del volontariato internazionale è offerta di
vita dura e pericolosa. A differenza di altre professioni qui non ci sono avanzamenti di carriera, sicurezze, guadagni. E’ uno di quei mestieri in cui si rischia la salute e talvolta la vita, una di quelle attività
in cui si impegnano le proprie responsabilità. Al di
sopra di tutti gli eroismi da grancassa e di tutte le
possibili avventure colorate di esotismo, noi siamo
chiamati a camminare e a rischiare qualcosa, pronti
alle sofferenze e alle sconfitte. Queste dovrebbero
essere vissute con distacco e con discrezione di toni.
Si tratta di non esaltarsi di fronte ai successi chirurgici e di non disperarsi rispetto agli insuccessi.
Il servizio medico nei paesi a basso reddito premia
permettendo di recuperare prospettive di senso della vita, un principio di realtà che altrimenti sfuggirebbe. L’Africa ci può consegnare un ideale pieno
di dignità, qualcosa più grande di noi per cui vivere.
Percorrerò questa strada una sola volta: che questa
mia vita abbia un minimo di senso, anche se nascosto a molti. Spero di aver fatto sentire lo spessore
delle questioni, che la mia testimonianza non le abbia rimpicciolite, di aver trasmesso la consapevolezza che la materia è importante, che c’è da lavorare
ancora, ma la via d’uscita c’è, è alla portata se non
nostra, dei nostri figli o più probabilmente dei nostri
nipoti. Anche se il lavoro non è vicino alla fine: “non
spetta a te portare a termine il lavoro, ma non sei
libero di esimerti da esso”, recita il detto rabbinico.
Il PROGETTO
“ITALIA PER I PAESI NEL BISOGNO”
di Sergio Panero*
* Consigliere
nazionale
Service
multidistrettuale
permanente
SO.SAN - Solidarietà
Sanitaria
È la realizzazione di un sogno che molti di noi Lions coltivavamo da anni:
legare in modo armonico l’attività umanitaria di quattro delle principali
O.N.L.U.S.Lions italiane, fino a poco tempo fa autonome e facenti corsa da
sole, come principati medioevali, prive del benché minimo coordinamento.
Ma il sogno si è ora avverato, in una sinergia operativa che esalterà il lionismo nazionale e lo condurrà ai più alti livelli espressivi. Del resto, l’impegno
dei Lions di tutto il mondo per sostenere lo sviluppo dei Paesi meno abbienti
è una tradizione storica dell’Associazione.
Negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione di iniziative promosse
dalla Sede Centrale lionistica di Oak Brook nell’Illinois, volte a promuovere
l’istruzione, favorire l’accesso all’acqua, combattere le malattie endemiche e
donare occhiali da vista a chi ne ha bisogno.
Anche il Multidistretto italiano, forte dei suoi 50.000 soci, oltreché sostenere
i vari programmi internazionali, ha partorito alcuni service dedicati a migliorare le condizioni di vita in Africa.
Nel 2005, quando morì Papa Giovanni Paolo II, stavo
per partire per Rumbek, Sudan, con altri volontari
impegnati in una missione del CCM.
Arrivato nell'ospedale locale, mi colpì il contrasto
tra la povertà, dimenticata dal mondo, dei reparti
dell'ospedale locale e l'essenzialità, per non dire
l'inadeguatezza, dei mezzi a nostra disposizione, da
una parte, e i sontuosi funerali del Papa, che avevo
visto pochi giorni prima in mondovisione, officiati al
cospetto dei potenti della terra, e costati chissà quanto.
Da quella osservazione e da altre riflessioni sul
rifiuto della Chiesa Cattolica per l'uso del condom in
particolare in Africa come mezzo per contrastare la
diffusione dell'Aids, nacque poi una nota piuttosto
polemica sui “meriti” di Giovanni Paolo II in campo
sanitario, che pubblicai su Ricerca & Pratica.
Al ritorno dal Sudan discussi con Meo di questi
argomenti, in particolare della contraccezione e della
prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale,
molto convinto delle mie critiche alla Chiesa, peraltro
suffragate da dati e articoli pubblicati sul BMJ e sul
Lancet. Lui mi ascoltò con molta attenzione e cortesia
e poi ragionando sul fatto che la situazione fosse assai
più complessa di come io me la figurassi, concluse
dicendo: “e poi, sai, aveva ragione il Vescovo di Algeri
quando, prima di essere ucciso dagli estremisti
islamici, diceva che nessuno possiede tutta la verità”.
La frase mi colpì molto perché mi fece intravedere la
verità come qualcosa che esiste solo se tutte le persone
interessate a trovarla, ci mettono convinte la loro,
accettando però che sia solo un pezzettino.
Determinazione e umiltà erano due caratteristiche di
Pino Meo.
Guido Giustetto
Vice Presidente OMCeO di Torino
I quattro service nazionali permanenti sono:
1) Acqua per la Vita
2) Centro raccolta occhiali usati
3) Lions italiani con i bambini nel bisogno-Tutti a scuola in Burkina Faso
4) SO.SAN-Solidarietà Sanitaria.
Nel recente Congresso Nazionale a Genova i quattro rappresentanti dei
service hanno sottoscritto un protocollo di intesa che, convolgendoli nel
“PROGETTO ITALIA PER I PAESI NEL BISOGNO”, consentirà di evitare dispersione di risorse, sovrapposizione delle competenze e confusione dei ruoli, in
un’ottica di complementarietà e metodologia operativa condivisa.
Le quattro ONLUS Lions, pur nella peculiarità del loro rispettivo ruolo, hanno
già vissuto momenti di fusione operativa sul campo. Noi della “SO.SAN.Solidarietà Sanitaria” abbiamo portato in Tanzania gli occhiali usati, fornitici
dalla relativa ONLUS. E che dire di un Comitato “Acqua per la Vita” che forniva i pozzi per le scuole del Burkina Faso? Come si può ben comprendere,
i quattro service nazionali erano giù riuniti ben prima che le firme a Genova
ne suggellassero l’accordo operativo.
La nuova partnership è partita con il piede giusto, dando vita ad un’importante iniziativa: “MILLE ORTI IN AFRICA”, a fianco di Slow Food, per donare
a scuole e comunità l’indipendenza alimentare. Duecento dei mille orti programmati in tutta l’Africa saranno donati dalla comunità lionistica italiana.
Nelle 22 scuole realizzate in Burkina Faso dai “Lions italiani con i Bambini
nel Bisogno” ed arricchite dal pozzo realizzato da “Acqua per la Vita”, noi
medici volontari della “SO.SAN-Solidarietà Sanitaria” potremo trovare gli
spazi ideali per accogliere la popolazione locale nell’ambito dei vari interventi oculistici, chirurgici, ortopedici… e saremo il supporto logistico alle
distribuzioni curate dal “Centro raccolta occhiali usati”.
In sintesi, il lionismo italiano ha iniziato un percorso nuovo, volto a percorrere tutte le strade più dirette ed efficaci per cooperare al bene e al progresso
dell’umanità. ¢
marzo 2013
55
congressi
Torino, 11 e 12 maggio 2013,
ore 8.00 - 17.30
Istituto Suore di San Giuseppe
Via Giolitti 29
INFORMAZIONE IMPORTANTE
Cari lettori,
molti iscritti certamente sanno che questa rivista da anni non rappresenta un peso per il
bilancio del nostro Ordine in quanto i costi
più onerosi di composizione, stampa e spedizione sono sostenuti direttamente dalla società editoriale SGI (Società Generale dell’Immagine).
Infatti la raccolta delle inserzioni pubblicitarie
ha consentito fin ora alla SGI di sostenere tali
costi.
La crisi economica che ha colpito tutti i settori
e che tutti viviamo in prima persona ha determinato però uno squilibrio in questo bilancio
di entrate-uscite: infatti, a fronte dell’aumento dei costi di carta, stampa e spedizione si è
verificata una diminuzione della raccolta delle
inserzioni pubblicitarie.
In queste condizioni non sarebbe pertanto
possibile, per Torino Medica, proseguire la
pubblicazione e la propria missione istituzionale a costo zero come da noi desiderato.
Tra le tante soluzioni possibili, quella meno
gravosa e più praticabile è apparsa la riduzione del numero di pagine della rivista, realizzata pur senza rinunciare ai contenuti.
Ma ciò purtroppo non è sufficiente.
Pertanto d’accordo con l’editore, dal numero
di ottobre 2012 della rivista, gli annunci dei
convegni e degli eventi sul giornale e sul sito
Web saranno pubblicati a titolo oneroso.
La documentazione di questi eventi, una volta decisa la loro pubblicabilità, unita alla richiesta di pubblicazione, sarà trasmessa alla
concessionaria SGI che provvederà ad indicare l’ammontare del costo in relazione alla
dimensione dello spazio richiesto.
Per informazioni preliminari sulle condizioni
economiche gli inserzionisti possono rivolgersi direttamente alla dottoressa Daniela Cazzaro, presso SGI, al n° telefonico 011.359908
L’Esecutivo e la Direzione auspicano che tempi migliori possano consentire di poter tornare a fornire questo servizio gratuitamente
agli organizzatori dei convegni e degli eventi
formativi.
Il Presidente dell’OMCeO della provincia
di Torino
Amedeo Bianco
56
marzo 2013
Intersezioni in medicina
L’INTESTINO RITROVATO
NOVITÀ IN CLINICA E TERAPIA
1° CONGRESSO NAZIONALE CrossOver
Gli obiettivi di questo congresso organizzato dalla
Società Medica Bioterapica SMB Italia, in occasione
del suo trentennale, sono quelli di analizzare le
possibili intersezioni tra la medicina tradizionale e le
medicine complementari nella gestione terapeutica
del paziente.
Si parlerà di esperienza collaborativa nelle medicine
in Europa, agopuntura ed omeopatia dinanzi
al ‘malato intestinale, medicina antroposofica
nella cura delle malattia infiammatorie croniche
intestinali, intestino tra ambiente, immunologia ed
epigenetica, nuovi percorsi per l’ipercolesterolemia,
“buon cibo” per buoni batteri: simbiosi e immunità, ansia e salute tra lo psichico e il somatico,
significato delle intolleranze, inquinanti ambientali:
rischi e impatti sulla salute…
PROGRAMMA
Sabato 11 maggio
11.00 Presentazione obiettivi evento
Federico Audisio di Somma, Massimo Saruggia, Gianfranco Trapani, Luisella Zanino
11.20 Relazione su SMB Italia - Valter Masci
I SESSIONE
Le CAM, prassi e riconoscimento
Chairmen:
GianfrancoTrapani, Federico Audisio di Somma
11.50 Esperienza Collaborativa nelle Medicine Non
Convenzionali in Europa: i risultati del Consorzio Europeo CAMbrella - Paolo Roberti di
Sarsina
12.10 Gut-brain axis: lo sguardo del farmacologo –
Roberto Fantozzi
12.30 L’agopuntore e l’omeopata dinanzi al ‘malato intestinale’. Alcuni spunti terapeutici –
Emilio Iodice
12.50 – 13.00 Discussione
14.30 II SESSIONE L’intestino e le CAM.
Chairmen:
Ruggero Cappello, Donato Virgilio
14.30 Ma sarà irritabile solo il colon? Omeopatia
come paradigma della medicina della persona – Antonella Ronchi
14.50 L’intestino nel modello sistemico dell’agopuntura – Emilio Minelli
15.10 La medicina antroposofica nella cura delle
malattie infiammatorie croniche intestinali Sergio Maria Francardo
15.30 Indicazioni e limiti della fitoterapia nelle patologie intestinali – Fabio Firenzuoli
15.50 Metarazionale versus razionale: le ragioni dell’efficacia di alcuni medicinali omeopatici nelle gastriti - Valter Masci
16.10 I nosodi intestinali di Edward Bach: tossiemia intestinale, malattia cronica e terapia emozionale
– Fernando Piterà
16.30Discussione
16.45 Coffee break
17.00 III SESSIONE L’intestino tra ambiente, immunologia ed epigenetica
Chairmen:
Elio D’Angelo, Luisella Zanino
17.00 Lezione Magistrale.
L’intestino nella prospettiva dell’epigenetica Domenico Mastrangelo
17,30 Sviluppo in-sostenibile e patologie correlate –
Giorgio Diaferia
17.50 Statine & altri rimedi: nuovi percorsi per l’ipercolesterolemia Alberto Laffranchi
18.10 Buon cibo per buoni batteri: simbiosi e immunità
- Alberto Fiorito
18.30Discussione
18.45 Chiusura della giornata
Domenica 12 maggio
9.00 IV SESSIONE L’intestino, la mente e lo stress
Chairmen:
Maurizio Annibalini, Stefano Pericoli
9.00 La funzione dell’intestino in un’ottica psicosomatica: dall’archetipo di Jung alla PNEI – Luisa
Merati
9.20 Ansia e salute tra lo psichico e il somatico - Giancarlo Ricci
9.40 L’asse cervello-intestino - Marina Risi
10.00 Alterata permeabilità intestinale e patologie correlate – Cristiana Barbera
10.20 L’intestino nella modulazione del network PNEI –
Maria Corgna
10.40 Approccio alle patologie intestinali secondo il
terreno omeopatico – Marco Cappelletti
11.00 La malattia dai mille volti, l’intestino e i probiotici
Salvatore Bardaro
11.20Discussione
11.30 Coffee break
11.50V SESSIONE
Alimentazione, ambiente e salute
Chairmen:
Maurizio Calzavara Pinton, Gaetano Maria Miccichè
11.50 Latte materno alimento specie specifico – Enrico
Bertino
12.10 Latte e carezze: nutrizione fisica ed emotiva per
una crescita fisiologica – Luciano Proietti
12.30 Infiammazione da cibo, BAFF e intestino. Nuovi
paradigmi scientifici per la guarigione olistica –
Attilio Speciani
12.50 L’intestino come via di assunzione di inquinanti
ambientali. Rischi e impatti sulla salute – Ennio
Cadum
13.10 Attualità nella clinica delle ipersensibilità agli alimenti - Enrico Solerio
marzo 2013
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congressi
13.30 Le ricette del Progetto DIANA: come mangiare con gusto per prevenire le malattie – Giovanni Allegro
13.40Discussione
Compilazione questionario ecm
Chiusura lavori
Informazioni
Il convegno prevede una quota di iscrizione di 100 €
per i soci SMB e di 150,00 € per i non soci.
Per iscriversi: richiedere la scheda adesione alla
segreteria organizzativa
COMUNICARE
C.so Sebastopoli 37. 10134 Torino
tel.0116604284 - fax 0116188018
Torino, 1 marzo - 6 aprile 2013
Aula Carle Largo Turati 62
AO Ordine Mauriziano
CORSO SU
“SALUTE GLOBALE”
Ed.2013
I modulo malattie infettive
Accreditamento Regionale
Crediti calcolati n. 34
ORARIO
dalle ore 9,00 alle ore 18,00
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Area Formazione
tel. 011/5082275-2578
fax 011/5082276
Email: [email protected]
DESTINATARI:
tutte le professioni sanitarie
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per i dipendent i AO Ordine Mauriziano
collegarsi al sito www.ecmpiemonte.it
Per esterni, collegarsi al sito:
www.ccm-italia.org
PREMESSA
La salute è un diritto umano fondamentale e universalmente riconosciuto, anche se oggi le differenze e
le disuguaglianze, soprattutto tra Stati, sono indicatori significativi del mancato adempimento di questo
diritto.
Alcuni aspetti della globalizzazione hanno sicuramente un importante impatto sulle organizzazioni
sanitarie e sulle attività di coloro che si occupano di
salute.
Alcune patologie non possono più essere considerate
una prerogativa esclusiva di alcune aree geografiche,
in quanto i flussi migratori e il turismo,sempre mag-
58
febbraio 2013
giormente diffuso, non consentono più di circoscriverle; quindi le organizzazioni sanitarie si trovano a
dover garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai
pazienti immigrati e gestire situazioni di rischio che
credevano superate, un esempio drammatico sono
i focolai epidemici di MDRO, in modo particolare
quelli della tubercolosi resistente ad ogni antibiotico
conosciuto.
Il corso è promosso dalle organizzazioni del Tavolo
sanitario del consorzio delle ONG Piemontesi (COP)
quali ASPIC, CCM- Comitato Collaborazione Medica,
Medici con l’Africa CUAMM, NutriAid e Rainbow4Africa, ed è sostenuto dall’A.O. Ordine Mauriziano in
quanto Azienda che da sempre si occupa dei temi
della salute di pazienti delle differenti etnie presenti.
Obiettivi formativi del corso
Il progetto si propone di formare il personale sanitario alla corretta diagnosi e terapia di quelle patologie
(in particolare infettive) che nei paesi industrializzati
erano considerate scomparse e che oggi, nel mondo
globalizzato, sono nuovamente riscontrabili e di preparare in modo specifico il personale sanitario che
intende svolgere in parte o completamente la propria
attività in PVS.
La medicina in questi paesi è notevolmente diversa
da quella affrontata nel corso di studi nel mondo occidentale, prevalgono infatti malattie infettive che in
occidente costituiscono piccola parte della morbidità
più diffusa, non solo, anche i sistemi sanitari e le modalità di erogazione e organizzazione della rete sanitaria, sono estremamente diverse. Il corso articolato
su 3 moduli affronterà in ciascun modulo, in modo
approfondito, alcuni aspetti della medicina .Nel I
modulo l’obiettivo è avvicinare i partecipanti al tema
delle malattie infettive; queste ultime, a volte non
più presenti sul nostro territorio da anni, vengono
trattate in Europa in modo diverso rispetto a ciò che
avviene nei paesi a basso reddito.
Verranno approfonditi i seguenti argomenti: la metodologia del lavoro per progetti approfondimento di
alcuni aspetti di malattie che per effetto della globalizzazione possono diventare realtà di salute pubblica
anche in Italia.
1° giornata-1 marzo 2013
SALUTE GLOBALE: SIGNIFICATO, CONTENUTI,
PROSPETTIVE
9,00 – 9,30: Introduzione e significato del corso
M. Bertini, M.l. Soranzo
9,30 – 10,30: Malattie a maggior impatto a livello
globale (Global Burden Disease)
U. Marchisio, M. Bertini
10,30 – 12,30 Organizzazione e finanziamento dei
SSN nelle diverse parti del mondo.
U. Marchisio, M. Bertini
12,30–13,00: Modelli futuri per fornire cure
U. Marchisio, M. Bertini
LAVORARE PER PROGETTI
14,00-15,00: Studio preliminare di analisi dei bisogni
G. Lanzarini, D. Gulino
15,00 – 16,30: La progettazione
D. Gulino, G. Lanzarini
16,30 – 18,00: Monitoraggio e valutazione
2° giornata – 2 marzo 2013
ANTROPOLOGIA DELLA SALUTE
9,00 – 10,30: La salute tra il sapere scientifico e i saperi
locali
A. Salza, S. Tangerini
10,30 – 12,00: La medicina diventa mediazione culturale tra corpo e costume
A. Salza, S. Tangerini
12,00 – 13,00: Discussione di aspetto centrato sull’antropologia di malattie inferttive
A. Salza, S. Tangerini
dre-bambino (PMTCT)
Leoncini, M. L. Soranzo
14,00 – 14,45: Terapia antiretroviraleG.
Di Perri, M.L. Soranzo
14,45 – 15,30: Terapia delle infezioni opportunistiche
G. Di Perri, M. L. Soranzo
15,30 – 16,30: Cure domiciliari del paziente in fase
terminale
M. De Agostini, E. Pagano, L. Ianniello
16,30 – 18,00: Monitoraggio e valutazione di interventi sul trattamento di HIV/AIDS in Paesi a basso
reddito
M. L. Soranzo, M. Bertini
LE MALATTIE INFETTIVE DEL TERZO MILLENNIO
14,00 – 15,00: Immunoprofilassi attiva
S. Zucco, M.L. Soranzo
15,00 – 16,00: La lista WHO dei formaci essenziali
M. Eandi, M.l. Soranzo
16,00 – 17,00: World Health Report: HIV/TB/malaria: le
principali misure per il monitoraggio dei trend
M. L. Soranzo, M. Bertini
17,00 – 18,00: Presentazione e assegnazione delle attività sui temi proposti ai differenti gruppi
M. Bertini, M.L. Soranzo
5° giornata- 5 aprile 2013
MALATTIE SESSUALI
9,00 – 10,00: Epidemiologia a livello globale
C. Pasqualini, M. L. Soranzo
10,00 – 11,00: Prevenzione, diagnosi e terapia nei
Paesi Industrializzati
I . Dal Conte, M-L. Soranzo
11,00 – 12,00: Trattamento di popolazioni “vulnerabili”.Esperienza presso una struttura del Privato
Sociale
M. Busso, M. L. Soranzo
3° giornata-15 marzo 2013
LA TUBERCOLOSI
l9,00 – 10,00 : Epidemiolgia nei PVS (compreso il problema dei ceppi MDR)
M. Bugiani, M. Busso
10,00 – 10,30: Diagnostica di laoboratorio
M. Ferlini, P. Leoncini
10,30 – 11,00: Vaccinazione e terapia preventiva
A. Macor, B. Salassa
11,00–12,00: Terapia antitubercolare
A. Macor, B. Salassa
12,00 – 13,00: La strategia STOP TB: obiettivi, componenti e aree di intervento
M. L. Soranzo, M. Bertini
VIAGGI, MIGRAZIONI E IMPATTO SULLA SALUTE
12,00 – 12,30: Funzioni e obiettivi del GAR (Global
Alert and Response)
M. Simone, P. Caramello
12,30 – 13,00: Malattie comprese nel sistema di allerta
internazionale
M. Simone, P. Caramello
14,00–15,00: Infezioni respiratorie acute
G. Calleri, Lipani
15,00 – 16,00: Febbre emorragiche virali
Lipani G. Calleri
16,00 – 17,00: Raccomandazioni per la prevenzione e
il controllo di : Febbri emorragiche da Filovirus
(Ebola, Marburg); Infezioni respiratorie
C. Fanton, V. Borgamanero
S. Dacquino, M. Betini
LA MALARIA
14,00-15,00: Epidemiologia, diagnosi, prevenzione e
terapia
F. Gobbi, G. Di Perri
15,00 – 16,00: Il programma WHO “Roll back Malaria”: obiettivi e componenti
F. Gobbi, G. Di Perri
16,00 – 17,00: World Malaria report 2011. Indicatori
F. Gobbi, G. Di Perri
17,00 – 18,00: Strategie future in tema di: controllo
vettori, terapia preventiva, diagnostica e trattamento
F. Gobbi, G. Di Perri
4° giornata– 16 marzo 2013
INFEZIONI DA HIV/AIDS
9,00 – 10,00: Epidemiologia e storia naturale
B. Salassa, Caramello
10,00 – 11,00: Interventi di modifica dei comportamenti
B. Mamone, P Ferrero
11,00 – 12,00: Il counselling volontario e il test HIV
Busso, Caramello
12,00 – 13,00: La prevenzione della trasmissione ma-
INFEZIONI GASTROINTESTINALI
17,00-17,30: Diarrea del viaggiatore
C. Bellando, P. Leoncini
17,30 – 18,00: Infezioni intestinali da protozoi, batteri, elminti: epidemiologia, diagnosi, terapia e
prevenzione
C. Bellando, P. Leoncini
6° giornata– 6 aprile 2013
VALUTAZIONE
9,00 – 13,00: Elaborazione, presentazione e discussione dei lavori di gruppo sui temi del primo
modulo
L. Soranzo, F. Locatelli
14,00 – 17,00: Elaborazione, presentazione e discussione dei lavori di gruppo sui temi del primo
modulo
M. L. Soranzo, F. Locatelli
17,00 – 18,00: Valutazione
M. Bertini, F. Locatelli
febbraio 2013
59
congressi
Marzo - novembre 2013
Molecular Biotechnology Center
Scuola di Biotecnologie
Università di Torino, Aula “Leonardo”
Via Nizza 52
La Prevenzione:
un nuovo stile per migliorare la qualità della vita
I lunedì pomeriggio della
Prevenzione e corretti stili di vita
alla Circoscrizione 8 di TORINO
Ciclo di Incontri
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Calendario
MARZO
Lunedì 4 - ore 15.00
Aula Darwin – Inaugurazione ciclo incontri “La
Medicina Rigenerativa per la qualità della vita –
Progetto IRMI”
Centro di Biotecnologie Molecolari - Università di
Biotecnologie
Lunedì 11 - ore 16.30
“Prevenzione e terapia in fase acuta dell’ictus
cerebrale”
Dr. Dario Giobbe (neurologo)
Associazione “A.L.I.Ce.”
Lunedì 18 - ore 16.30
“L’incontinenza Urinaria”
Prof. Alessandro Tizzani (urologo),
Dr.ssa Luisella Squintone (urologa)
Clinica “Santa Caterina da Siena”
Lunedì 25 - ore 16.30
“Ginnastica per il corpo e la mente: la prevenzione
delle cadute”
Dr. Mario Manca (fisiatra), Vincenzo Marletta (maestro di Taiji Quan esperto di tecniche del benessere
Tuina)
Comitato distrettuale Lions - 3° e 4° distretto
“Età-Alzheimer”
APRILE
Lunedì 8 - ore 16.30
“Screening e prevenzione dei tumori del colonretto”
Dr. Matteo Goss (gastroenterologo)
Clinica “Santa Caterina da Siena”
Lunedì 15 - ore 16.30
“Perchè vale la pena di sostenere la ricerca e la
prevenzione nei primi anni di vita dei bambini”
Dr. Carlo Zanolini (pediatra), Dr.ssa Renata Florian
(AIRM Torino)
Associazione “A.I.R.H.”
Lunedì 22 - ore 16.30
“La prevenzione dell’Osteoporosi”
60
marzo 2013
Prof. Giancarlo Isaia (endocrinologo, geriatra)
Città della Salute - Torino
MAGGIO
Lunedì 6 - ore 16.30
“Tumori cutanei”
Prof.ssa Maria Grazia Bernengo (dermatologa)
Associazione “L.I.L.T.”
Lunedì 13 - ore 16.30
“Impariamo ad avere cura del nostro cuore”
Dr. Sebastiano Marra (cardiologo)
Associazione “Amici del Cuore”
Lunedì 20 - ore 16.30 “La Psiconcologia a Torino”
Prof. Riccardo Torta (psicologo)
Associazione “L.I.L.T.”
Lunedì 27 - ore 16.30
“Afasia e cambiamento di vita: come utilizzare le
competenze per prevenire il ritiro sociale”
Dr.ssa Marcella Di Pietro (psicologa, psicoterapeuta)
Fondazione “Carlo Molo onlus”
GIUGNO
Lunedì 3 - ore 16.30
“Pancia gonfia: mal digestione, mal assorbimento,
intolleranza o allergia?”
Prof. Gianni Cadario (allergologo), Dr.ssa Etta Finocchiaro (dietologa)
Asssociazione “AsmAllergie”
SETTEMBRE
Lunedì 30 - ore 16.30
“L’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi. Metodo Hudolin”
Dr. Mauro Torchio (epatologo, internista), Ivana De
Micheli (presidente)
Associazione “A.C.A.T.”
OTTOBRE
Lunedì 7 - ore 16.30
“La prevenzione della sordità e del tumore della
laringe”
Prof. Giovanni Cavallo (otorinolaringoiatra)
Città della Salute – Torino
Lunedì 14 - ore 16.30
“L’inserzione percutanea della valvola aortica”
Dr. Maurizio D’Amico (cardiologo)
Associazione “Amici del Cuore”
Lunedì 21 - ore 16.30
“Il Progetto: Torino-nomalditesta”
Prof. Franco Mongini (neurologo)
Città della Salute – Torino
Lunedì 28 - ore 16.30
“La dimensione affettiva, sessuale e relazionale nel
paziente traumatizzato cranico:
un caleindoscopio di emozioni”
Dr.ssa Roberta Virgilio (psicosessuologa)
Torino -11 maggio 2013
Servizio Disabilità e Sessualità
Servizio Passepartout – Comune di Torino / Associazione ADN
NOVEMBRE
Lunedì 4 - ore 16.30
“La Fibrillazione Atriale dalla prevenzione alla cura”
Dr. Brscic, Dr. Pezzulich
Clinica “Maria Pia Hospital”
Lunedì 11 - ore 16.30
“Patologia arteriosa e venosa: prevenzione, diagnosi,
cura”
Dr. Alberto Actis Dato (chirurgo vascolare), Dr.ssa Ilaria
Visentin (chirurgo vascolare)
Clinica “Maria Pia Hospital”
Per informazioni rivolgersi a:
Informa8
Via Ormea 45 (piano terra) TORINO
Tel. 011 4435837 / 011 4435895 / 011 4435883
lunedì - mercoledì - giovedì:
9.30 – 12.30 / 14,30 – 16,30
martedì – venerdì: 9,30 – 12,30
e-mail: [email protected]
www.comune.torino.it/circ8
Con il patrocinio di
cITTA DI TORINO - ASL TO 1
Aula magna FIMMG
Corso Svizzera, 185 bis/O
Corso di aggiornamento in
Oncologia
8.45 Inaugurazione. Saluti delle Autorità:
- Amedeo Bianco, Presidente Nazionale Ordini
dei Medici-Chirurghi
- Giampiero Gabotto, Direttore Generale FPO,
IRCC Candiolo
- Piero Fenu, Direttore Sanitario FPO, IRCC Candiolo
9.00 Prima sessione: La diagnosi ed il trattamento
del tumore della mammella
Moderatori: Roberto Venesia, Massimo Aglietta
1.
2.
3.
4.
La mammografia e la Risonanza magnetica:
quando e come: L. Martincich
La chirurgia nelle sue varie esplicazioni: R. Ponzone
La Radioterapia nelle sue varie esplicazioni: P.
Gabriele
Il trattamento medico (ormonoterapia e chemioterapia): M. Aglietta
marzo 2013
61
congressi
5.
6.
Il follow-up: quando e come: F. Montemurro
Discussione generale
Elenco dei Relatori e Moderatori:
Aglietta Massimo: Direttore Oncologia Medica
FPo, IRCC Candiolo, Università di Torino
10.30Coffee-break
11.00 Seconda sessione: La diagnosi ed il trattamento del tumore della prostata
Moderatori: Aldo Mozzone, Giovanni Muto
1.
Il PSA oggi: A. Sottile
2.
La diagnostica per immagini: F. Russo
3.
La chirurgia nelle sue varie esplicazioni: G. Muto
4.
La radioterapia nelle sue varie esplicazioni: P. Gabriele
5.
Il trattamento medico (ormonoterapia e chemioterapia): C. Ortega
6.
Il follow-up: A. Giacobbe
7.
Discussione generale
Segreteria organizzativa:
E. Chiodo, Consigliere Ordine dei Medici Chirurghi di
Torino
Segreteria scientifica:
P. Gabriele, Direttore Radioterapia IRCC Candiolo;
tel. 011 9933714; fax 011 9933752
G. Penduzzu, Coordinatore Tecnico IRCC Candiolo;
tel. 011 9933713; fax 011 9933752
Il corso viene accreditato per medici, medici di famiglia,
infermieri e tecnici di radiologia
Partecipazione gratutita –
Iscrizioni presso FIMMG Tel. 011-7770313
Amedeo Bianco: Presidente Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri
Piero Fenu: Direttore Sanitario FPO, IRCC Candiolo
Giampiero Gabotto: Direttore Generale FPO, IRCC
Candiolo
Pietro Gabriele: Direttore Radioterapia FPO, IRCC
Candiolo
Alessandro Giacobbe: Dirigente Urologia, Ospedale Giovanni Bosco, Torino
Laura Martincich: Dirigente Radiologia, FPO, IRCC
Candiolo
Filippo Montemurro: Dirigente Oncologia Medica,
FPO, IRCC Candiolo
Aldo Mozzone: Medico di famiglia, Consigliere
Ordine dei Medici-Chirurghi di Torino
Giovanni Muto: Direttore Urologia, Ospedale
Giovanni Bosco Torino
Cinzia Ortega: Dirigente Oncologia Medica, FPO,
IRCC Candiolo
Riccardo Ponzone: Direttore Chirurgia Ginecologica, FPO IRCC Candiolo
Filippo Russo: Dirigente Radiologia, FPO IRCC
Candiolo
Antonino Sottile: Direttore Laboratorio Analisi,
FPO IRCC Candiolo
Roberto Venesia: Medico di famiglia, Segretario
FIMMG Piemonte
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marzo 2013