Nel SSN l`identità civile dell`Italia
Transcript
Nel SSN l`identità civile dell`Italia
anno XXIV numero 3 marzo 2013 torino medica comunicazione informazione formazione la rivista dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di torino Questo il titolo che si potrebbe dare alla relazione presentata dal presidente Amedeo Bianco all’Assemblea Generale 2013 dell’Ordine. Un’occasione di incontro e di confronto vero perché aperto e franco, al di là dei rituali obbligati. Anche quest’anno l’appuntamento è stato un momento realmente importante nella vita dell’Ordine che meriterebbe ben altra partecipazione da parte dei medici torinesi. “Nel SSN l’identità civile dell’Italia” Poste italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale -70% - NO/TORINO - n.3 anno XXIV for Healthcare siamo una società di comunicazione integrata, siamo specializzati nel campo della comunicazione sanitaria, lo siamo da oltre vent’anni... e questi sono alcuni dei nostri numeri Edi tori a sp Ecial is tica Oltre 80.000 riviste di settore pubblicate ogni mese Torino Medica, Andi Piemonte, Farmauniti News, Farmacia Amica, ANAAO Informa, Suso News, Dalla Parte dell’Infermiere, Nursing Up, il Monitore Medico, Rivista dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino congrEs s i Ed EvEnti Segreteria organizzativa - Immagine coordinata Gestione tecnica - Ufficio stampa Congresso Europeo di Urologia 2010 (live surgery da 6 sale operatorie ripresa e trasmissione in HD) Convegno Internazionale di Endoscopia (live surgery ripresa, trasmissione e proiezione in 3D) Congresso Nazionale AIG, Convegno 30 anni dei Consultori del Piemonte, Congresso Airo Piemonte e Valle d’Aosta, Congresso Nazionale di Radioprotezione, Convegno la PET in Oncologia, Congresso regionale AIC, Convention Farmauniti, Convention Farmacia Amica. v i dEo-produzionE Produzione e post-produzione video professionale Filmati istituzionali per ASO San Lugi di Orbassano, Ospedale San Giovanni Battista - Molinette, Centro Antidoping, Dental School, Istituto Zooprofilattico, Centro Fisio Lingotto, Gruppo Examina, Centro Ustioni, IRCC Candiolo, Assessorato alla Salute Regione Piemonte, San Raffaele Turro. grafica & s tampa, w E b & n Ew mE dia Città della Salute, SIU, Ordine dei Medici di Torino, CPO Piemonte, Federfarma Piemonte, Farmauniti, ANAAO, Irmet, LARC, Gruppo Examina, Centro Antidoping, Fondazione Ustioni, ANDI, Centro Malattie Rare, Federfarma Liguria, AMOS, ASL To1,To2, To3, To4, To5, Asl CN1, CN2, Asl No, Asl VCO, Asl VC, Asl BI, AO Santa Croce e Carle, Clinica Pinna Pintor, Azienda Ospedaliera Mauriziano. uffi ci o s tampa Irmet, CIMO, Ordine dei Farmacisti, Federfarma Piemonte, ANDI, SIMM dallo studio professionale all’azienda ospedaliera, la comunicazione sanitaria è il nostro mestiere www.sgi.to.it [email protected] Via Pomaro, 3 - Torino Tel. 011.359908, fax 011.3290679 Sommario La Rivista è inviata a tutti gli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino e provincia e a tutti i Consiglieri degli Ordini d’Italia. numero 3 marzo 2013 4 anno XXIV numero 3 marzo 2013 torino medica comunicazione informazione formazione lA RIVISTA dell’ORdINe deI medIcI chIRURGhI e OdONTOIATRI dellA PROVINcIA dI TORINO Questo il titolo che si potrebbe dare alla relazione presentata dal presidente Amedeo Bianco all’Assemblea Generale 2013 dell’Ordine. Un’occasione di incontro e di confronto vero perché aperto e franco, al di là dei rituali obbligati. Anche quest’anno l’appuntamento è stato un momento realmente importante nella vita dell’Ordine che meriterebbe ben altra partecipazione da parte dei medici torinesi. “Nel SSN l’identità civile dell’Italia” 31 46 48 Segretario Ivana GARIONE Questioni di prescrizione 36 La tribuna 42 Foto in copertina di SGI Vice Presidente Guido GIUSTETTO Nel SSN l’identità civile dell’Italia Cronaca dell’Assemblea Generale Annuale 2013 prima pagina 40 Buona parte di questo numero è dedicato all’Assemblea Generale 2013 dell’Ordine perché ogni anno questo è l’appuntamento istituzionale più importante: un’occasione di confronto, spesso unica, per tutti i medici della Provincia di Torino. Presidente Amedeo Bianco La tribuna L’emodinamica di Moncalieri, l’Assessore e l’Ordine P. Gaetano Poste italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale -70% - NO/TORINO - n.3 anno XXIV Direzione, Redazione, Corso Francia 8 - 10143 Torino Tel. 011 58151.11 r.a. Fax 011 505323 [email protected] www.omceo.to.it prima pagina Tesoriere Guido REGIS Consiglieri Domenico BERTERO Tiziana BORSATTI Emilio CHIODO Riccardo DELLAVALLE Ezio GHIGO Anna Rita LEONCAVALLO Elsa MARGARIA Aldo MOZZONE 50 Troppo PC fa male... al ginocchio NiFe Pianeta Solidarietà 56 Mamette G. Scarso I servizi dell’Ordine Corsi e congressi in pillole Il dedalo Cultura Rubriche Congressi Dai congressi Un’importante “due giorni” sulle dipendenze Le nostre radici Spigolature ortopediche P. Gallinaro Renato TURRA Roberto VENESIA Rosella ZERBI Patrizia BIANCUCCI (Od.) Gianluigi D’AGOSTINO (Od.) Bartolomeo GRIFFA (Od.) Commissione Odontoiatri Gianluigi D’AGOSTINO Presidente Patrizia BIANCUCCI Claudio BRUCCO Bartolomeo GRIFFA Paolo ROSATO TORINO MEDICA Revisori dei Conti Riccardo FALCETTA Presidente Carlo FRANCO Angelica SALVADORI Vincenzo MACRI’ Supplente Direttore responsabile: Direttore: Amedeo Bianco Mario Nejrotti Caporedattore: Nicola Ferraro Aut. del Tribunale di Torino n. 793 del 12-01-1953 Pubblicità: SGI Srl Via Pomaro 3-10136 Torino 011 359908 / 3290702 Fax 011 3290679 e-mail: [email protected] - www.sgi.to.it Progetto e Realizzazione Grafica SGI Srl Stampa La Terra Promessa Onlus NOVARA Chiuso in redazione il 15 marzo 2013 marzo 2013 3 prima pagina Tribuna a cura di Nicola Ferraro NEL SSN L’IDENTITÀ CIVILE DELL’ITALIA CRONACA DELL’ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE 2013 Stanchezza, disorientamento, sfiducia, paura… persino fastidio, sempre meno dissimulato, verso la politica e le Istituzioni. Questi sono i sentimenti prevalenti che sembrano circolare tra gli italiani in un momento di crisi epocale che forse cambierà questo Paese e il mondo. Questi erano i sentimenti, anche se molto mitigati (e forse solo rilevabili nelle molte poltrone libere), che sembravano aleggiare in modo impalpabile, eppure percepibile, nell’immensa Aula Magna delle Molinette il 18 febbraio alle 17.30: qui si è tenuta 4 marzo 2013 l’Assemblea Generale annuale 2013 dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino. Eppure questo evento è stato un momento realmente importante nella vita dell’Ordine anche quest’anno, perché ha saputo diventare occasione di incontro e confronto vero, al di là dei rituali obbligati. L’Assemblea è caduta nell’imminenza di una tornata elettorale che ci ha restituito non soltanto un nuovo Parlamento ma un Parlamento rinnovato come mai, forse, era accaduto nella storia repubblicana: come l’alta percentuale di donne e giovani testimonia. Una tornata elettorale in un Paese avviluppato da una sofferenza che le parole del Presidente Bianco hanno descritto in dettaglio e con grande franchezza. marzo 2013 5 prima pagina Tribuna Relazione del Presidente Amedeo Bianco Care colleghe, cari colleghi, contavo sulla concreta possibilità di portare in questa assemblea l’approvazione del cosiddetto “Balduzzi bis”, in modo particolare quelle parti del provvedimento che prevedevano la riforma dell’ordinamento, delle funzioni e dei compiti dei nostri ordini professionali ed ulteriori innovazioni nell’ambito del profilo giuridico della responsabilità professionale medica e sanitaria e degli obblighi assicurativi in capo alle strutture sanitarie pubbliche e private. La convulsa fine della legislatura, che in questi giorni avrà il suo epilogo con le elezioni per il rinnovo del Parlamento e del Governo, ha invece chiuso ogni spiraglio, bruciando sul filo di lana quel provvedimento che negli ultimi mesi ci ha molto impegnato su tutti i versanti istituzionali. Dovremo, nella prossima legislatura, ricominciare da capo e purtroppo non è scontato che si possa ripartire da dove siamo stati costretti a fermarci considerando la complessità delle questioni che affollano l’agenda politica del prossimo Governo e del prossimo Parlamento. A quanti saranno chiamati dal consenso democratico a governare il Paese, noi chiediamo di sollevare quella sofferenza sociale che va avvolgendo strati sempre più vasti di cittadini; di rilanciare la produzione e il lavoro come questione centrale per la crescita materiale e civile della comunità restituendo certezze alle famiglie e prospettive ai giovani; di riconsegnare all’istruzione pubblica la sua capacità di creare pari opportunità nella scala sociale, di garantire le tutele assistenziali ai più fragili; di rafforzare il SSN quale formidabile strumento di coesione ed identità civile del paese. Il SSN alla prova della crisi Nel nostro specifico sollecitiamo impegni che sciolgano, con chiarezza e responsabilità, quei nodi istituzionali, gestionali ed economici che hanno fortemente condizionato al ribasso l’equità e l’universalismo del nostro servizio sanitario pubblico, erodendo in alcune aree del paese delicati profili di qualità, efficacia e sicurezza delle prestazioni erogate. Sul versante istituzionale, le vicende di questi ultimi anni hanno evidenziato, con varie modalità, la necessita di un Ministero della Salute con funzioni e compiti di indirizzo e governo del SSN, forti 6 marzo 2013 alla tutela della salute, andrebbero riequilibrati gli ambiti di autonomia e di poteri del Ministero della Salute rispetto a quello dell’Economia. Sono consapevole della natura quasi eversiva di questa richiesta, considerando che è un teorema ormai intangibile quello di una compatibilità economica della spesa sanitaria tutta da valutarsi all’interno della sostenibilità del complesso della spesa pubblica, radicata – come sappiamo - in un debito pubblico che supera largamente il PIL e che si finanzia con una pressione fiscale e tributaria tra le più alte in Europa, aggravata dalla persistenza di vaste aree di elusione ed evasione. In questo teorema dominante a poco serve evidenziare come la nostra spesa pubblica per la sanità sia oggi tra le più basse dell’Europa a 15, come negli ultimi anni sia percentualmente diminuita rispetto ad un PIL in recessione, come la spesa privata, sia invece alta al confronto europeo. Tagli e sostenibilità del SSN “In coerenza con lo spirito ed il dettato della nostra Costituzione che, unico tra i diritti previsti, definisce come fondamentale quello alla tutela della salute, andrebbero riequilibrati gli ambiti di autonomia e di poteri del Ministero della Salute rispetto a quello dell’Economia.” ed incisivi a garanzia dei LEA ed in caso di palesi inadempienze, sovraordinati ai quelli organizzativi e gestionali costituzionalmente affidati alle Regioni. Si tratta infatti di garantire un diritto protetto dalla Costituzione fondato sull’universalismo dei destinatari e l’equità d’accesso e, come tale, unico ed indivisibile, al netto di un federalismo gravato da non poche ombre, anche facendo ricorso ad atti sostitutivi del Ministero della Salute in caso di accertate inadempienze e/o evidenti inefficienze nella gestione dei servizi. Basterebbe già rendere questi atti e misure compatibili con le note modifiche al titolo V della Costituzione, essendo velleitario prospettarne la totale cancellazione così come qualche tarda iniziativa parlamentare ha proposto, a tempo ormai scaduto. Queste necessarie correzioni vanno apportate sulla scia di un vistoso appannamento di quelle ideologiche visioni delle autonomie territoriali che hanno pesantemente condizionato lo sviluppo di un federalismo sanitario cooperativo e solidale, cristallizzando se non accentuando, invece, insostenibili disparità di tutele nel paese a fronte di disavanzi dei bilanci sanitari concentrati in alcune regioni, che la Corte dei Conti stima complessivamente intorno ai 40 Mld di euro. Inoltre, in coerenza con lo spirito ed il dettato della nostra Costituzione che, unico tra i diritti previsti, definisce come fondamentale quello La politica dei tagli lineari, che nel prossimo quadriennio comporterà un definanziamento pubblico per la sanità di circa 33 mld di euro, quasi 15 dei quali nel biennio prossimo, è figlia legittima di questo teorema ed anche la versione più sobria e accattivante della spending review finisce per agire con le stesse modalità e, paradossalmente, per registrare la sua insostenibilità, come dichiarato dalle regioni più virtuose, capofila nel non sottoscrivere il Patto della Salute e dalla FIASO che, a sua volta, denuncia l’impossibilità a raggiungere quegli obiettivi di risparmio a parità di servizi erogati, anche al netto di correzioni delle inefficienze e mala gestione. Va dunque rivisto questo teorema che prevede la subordinazione dei LEA alle risorse rese disponibili dall’insieme della spesa pubblica, arrestando il trend di definanziamento pubblico che scenderà, salvo correzioni, al di sotto del 7% del PIL nel prossimo triennio Su questa base di garanzia di sostenibilità dei LEA, è del tutto ragionevole, e oggi opportuno, dare finalmente corso ai fondi integrativi nelle varie forme che, in modo ancora sporadico e insufficiente, vanno costituendosi, privilegiando le attività rivolte alle condizioni di maggiore fragilità che richiedono cure a lungo termine. Questa ipotesi di compossibile sostenibilità del sistema sanitario pubblico lascia comunque sul campo criticità che dobbiamo affrontare, non potendosi realizzare una sostenibilità del sistema se in esso continuano a sopravvivere inappropiatezze, inefficienze, sprechi facendo della trasparenza amministrativa lo stile di governo della res pubblica. In questa difficilissima situazione il rischio vero è quello di una sanità pubblica sempre meno equa marzo 2013 u 7 prima pagina Tribuna ed universale, quindi sempre meno capace di tutelare quel diritto, unico ed indivisibile sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione . Già oggi la contrazione dell’offerta sanitaria pubblica, ticket onerosi, ammalianti offerte di prestazioni low cost sospingono ceti più o meni abbienti a soluzioni più o meno compiute di opting out dal sistema pubblico, indirizzandoli verso forme di sanità privata e quindi potenzialmente minacciose dell’altro principio sul quale si fonda il nostro Servizio Sanitario Nazionale e cioè quello della solidarietà. I sacrifici dei medici e dei professionisti della salute “C’è l’esigenza di pensare a nuovi modelli di organizzazione e gestione dei servizi aprendoli alla valutazione e ad una maggiore trasparenza ed ampliando il concetto di equità in termini di sicurezza, di esito clinico, di outcomes.” 8 marzo 2013 I nostri professionisti che operano in conto e per conto del Servizio Sanitario Nazionale sono stati chiamati ad un contributo non indifferente per il risanamento della finanza pubblica con il blocco dei contratti, delle convenzioni e delle retribuzioni, con addizionali Irpef aggiuntivi su scaglioni di reddito superiore ai 90.000 Euro lordi per la dipendenza, con blocchi alle dinamiche di sviluppo professionale e di carriera, con forti limitazioni al turn over, con la drastica riduzione dei posti letto per acuti senza un contestuale e coerente incremento di quelli in post acuzie e residenziali e di altre forme di assistenza socio sanitaria domiciliari. Questa è la parte più appariscente di quanto richiesto ma, come la punta di un iceberg, non rende l’idea della più grande parte sommersa, rappresentata da quel lavoro oscuro e quotidiano di prima linea, laddove cioè i nostri professionisti sono chiamati a reggere il fronte di una domanda sanitaria in crescita quali-quantitativa, a fronte di risorse decrescenti; un terreno purtroppo fertile per il manifestarsi di una crisi nel rapporto fiduciario tra cittadini, professionisti ed istituzioni sanitarie. Al riguardo, una riflessione specifica va dedicata al fenomeno del contenzioso e delle pratiche difensive per i molteplici risvolti di carattere economico, etico e tecnico professionale operando un vero e proprio cambio di paradigma. La complessità della moderna medicina definisce un oggettivo rischio per il paziente, così come nell’esercitare la professione di diagnosi e cura, entrambi vanno assunti dallo Stato, contemplando una sorta di “responsabilità oggettiva” per la struttura sanitaria. Un simile intervento deve ispirarsi al recupero e alla valorizzazione delle migliori esperienze già realizzate sull’appropriatezza, sulla gestione del rischio clinico e sulla sicurezza delle cure, sull’integrazione tra ospedale e territorio e tra medici e altre professioni sanitarie. C’è l’esigenza di pensare a nuovi modelli di organizzazione e gestione dei servizi aprendoli alla valutazione e ad una maggiore trasparenza ed ampliando il concetto di equità in termini di sicurezza, di esito clinico, di outcomes. La tutela degli eventi avversi da attività sanitaria diventa una vera e propria estensione del diritto alla salute: il danno rappresenta l’esito negativo della prestazione, ma deve essere considerato intraLEA e, pertanto, valutato e gestito come tale. La responsabilità delle cure copre tutto il ciclo diagnostico-terapeutico all’interno delle strutture sanitarie e anche sul territorio. I bisogni Si ravvisano dunque: • l’esigenza di assicurare omogeneità, per qualità e quantità, nonché per requisiti minimi di sicurezza e garanzie di efficacia, alle prestazioni erogate su tutto il territorio nazionale; • la necessità d’individuare percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza e sulla centralità del paziente; • il dovere di procedere con rapidità all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle prestazioni attraverso la prevenzione del rischio da medical malpractice, attraverso un’opportuna formazione (fin dall’Università, per proseguire con la formazione continua in Medicina) e la creazione di unità aziendali di Risk Management; • l’opportunità di aprire il sistema alla cultura della valutazione, puntando sull’utilizzo di indicatori di esito e di valutazione degli obiettivi di salute conseguiti, più che di mera sommatoria di prestazioni erogate. Le risposte per soddisfare i bisogni In sintesi, possiamo focalizzare l’attenzione su: 1. le quattro A: assicurazione, autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali (questi ultimi per le strutture private), con la prima che diventa condizione necessaria e imprescindibile per le altre tre, costituendo, quindi, un obbligo, soprattutto per quanto attiene ai liberi professionisti e alle strutture sanitarie private; per le strutture pubbliche, la tutela dei rischi può anche essere assolta attraverso la ritenzione e, quindi, con la gestione diretta dei sinistri (la c.d. “autoassicurazione”) in maniera integrale (come ha fatto, per esempio, la Regione Toscana), parziale con assicurazione sopra una certa soglia, variabile nelle Regioni (per esempio il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’EmiliaRomagna, ecc.). La tutela dei rischi, comunque configurata, deve valere per tutto l’arco temporale in cui può essere esercitata un’azione risarcitoria (per la responsabilità contrattuale il periodo di prescrizione e di dieci anni); 2. l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle cure: attuando in ogni struttura unità operative o funzioni dedicate alla prevenzione e gestione del rischio, lavorando sull’appropriatezza (le buone pratiche cliniche, organizzative e gestionali, sulla base di rac- 3. 4. 5. 6. 7. comandazioni/linee guida prodotte da società scientifiche, enti di ricerca accreditati da soggetti terzi, tipo NICE inglese e Istituto scozzese), garantendo la trasparenza e l’assunzione di responsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale nei casi di eventi avversi legati all’attività sanitaria, siano essi dovuti a errori individuali, di sistema oppure alla c.d. alea terapeutica, attraverso la messa a punto di un sistema misto, risarcitorio e indennitario, in maniera da tutelare le persone danneggiate da eventi avversi correlati all’attività sanitaria, indipendentemente dal riconoscimento o meno di una responsabilità individuabile, tutelando al contempo strutture e operatori e salvaguardando il rapporto di fiducia nei confronti del SSN; obbligo delle strutture sanitarie private di avere una tutela assicurativa adeguata per massimale e postuma, per le strutture pubbliche di garantire – in proprio e/o attraverso una copertura assicurativa – la tutela degli eventi avversi; la creazione di un fondo per i grandissimi rischi e per le insolvenze, in modo da garantire la tutela delle persone danneggiate da attività sanitaria, introducendo il concetto della responsabilità oggettiva delle strutture sanitarie, siano esse pubbliche o private, configuranti la responsabilità contrattuale; il dare piena e pronta attuazione al fondo di solidarietà per le categorie a rischio che scontano sul mercato prezzi delle polizze a dir poco proibitive; la messa a punto di tabelle univoche per la valutazione del danno da attività sanitaria, nei suoi determinanti, a cui far corrispondere l’entità economica dei risarcimenti, allo scopo di uniformare, secondo equità e giustizia, l’ammontare delle liquidazioni su tutto il territorio nazionale; il contemplare una fattispecie di reato autonoma in ambito penale, differenziando la responsabilità professionale sanitaria dalla responsabilità colposa in generale (lesioni personali colpose e omicidio colposo di cui agli artt. 590 e 589 c.p. rispettivamente) Ripensare il modello aziendalista In alto, da sinistra: Amedeo Bianco, Guido Giustetto, Gianluigi D’Agostino, Roberto Longhin. Sotto, da sinistra: Guido Regis, Riccardo Falcetta, Ivana Garione. Sul piano organizzativo-gestionale, come abbiamo più volte sottolineato, va ripensato il modello aziendalista dominante, provando ad invertire l’ordine dei fattori e cioè partendo dal rispetto delle finalità sanitarie per arrivare a quello dell’equilibrio dei conti. Dobbiamo soprattutto contrastare quella deriva che, nelle organizzazioni sanitarie sempre più assillate dal contenimento dei costi, sospinge i nostri professionisti verso una dimensione di anonimi ma costosi fattori produttivi ed il loro prodotto, i delicati ma costosi servizi di tutela della salute, verso una mera quantificazione dei costi che generano. Questo non significa chia- marzo 2013 u 9 prima pagina Tribuna marsi fuori da quelle responsabilità che invece ci competono per concorrere alla sostenibilità del nostro sistema sanitario, ma pretendere che i decisori ed i cittadini guardino a noi come fonti di soluzione dei problemi e non come causa degli stessi. Credo che questo approccio al problema trovi sostanzialmente impreparate anche le grandi scuole di economia sanitaria, mediamente non attrezzate sul piano culturale a considerare, al di là dei costi che generano, la complessità immateriale dei servizi erogati e la criticità sugli esiti delle competenze professionali e dei valori che animano i produttori dei servizi a cominciare dai medici. Su questa spiaggia arida di pensieri nuovi, è sostanzialmente naufragata l’illuministica visione della clinical governance, per anni araba fenice di prolusioni, di ardite previsioni e di speranze deluse adottandola, nella migliore delle ipotesi, per definire più o meno buone procedure amministrative e gestionali. Ancora una volta, va sottolineato come e quanto sia fondamentale reclutare il lavoro, le intelligenze ed i valori dei professionisti alla mission delle organizzazioni sanitarie, per ragioni non corporative ma molto pratiche, perché senza questi le organizzazioni si inaridiscono di innovazioni, di qualità e di valori. È stato questo il messaggio forte che la FNOMCeO ha inteso lanciare partecipando con i suoi striscioni e le bandiere della Repubblica alla grande manifestazione del 27 ottobre scorso. Nell’ottica di garantire un presente ed un futuro di certezze e stabilità per il nostro Sistema sanitario e per le nostre professioni, al futuro legislatore dobbiamo chiedere di portare a sintesi più efficaci ed efficienti, antiche ma perduranti antinomie ancora aperte ed ulteriormente esasperate dalle ristrettezze che stiamo vivendo. Mi riferisco, ad esempio, al tema di una compiuta continuità assistenziale tra cure specialistiche ospedaliere e cure primarie, che preferisco così definire considerando concettualmente limitativa la vecchia dizione “ospedaleterritorio”. Non è un lezioso esercizio lessicale, ma esso stesso un concetto guida, richiamando la centralità del processo sul paziente e non sui luoghi spaziali di cura che non più unicamente fondarsi sul ridimensionamento della rete ospedaliera. A richiedere un assetto più efficace delle cure primarie è soprattutto la transizione epidemiologica verso il prevalere di malattie croniche invalidanti e la necessità di nuove forme di educazione alla salute, di prevenzione, di cura e di assistenza basate su un offerta proattiva, di tutele sanitarie la cosiddetta medicina di iniziativa da svolgere sui territori, negli ambienti di vita e di lavoro. Se questa prospettiva sarà perseguita con costanza, al passo con le risorse disponibili e nella ricerca della collaborazione e del consenso dei professionisti coinvolti, verranno meno alcune preoccupazioni ed ostilità che pur vanno rappresentate come presenti in settori professionali. La formazione: una risorsa… obbligata Ritengo che la complessità di questo processo richieda altresì una profonda trasformazione dei contenuti formativi accademici e post universitari che, anche culturalmente e tecnicamente, preparino i professionisti alla pratica della continuità assistenziale; così come sono indispensabili nuovi modelli di organizzazione del lavoro che favoriscano sull’intero processo l’armonico intervento di competenze assistenziali a cui far corrispondere coerenti profili di autonomia e responsabilità. Permane altresì come arena di perduranti antinomie, quella relativa ai rapporti tra SSN e Facoltà di Medicina, stante il ruolo ineludibile che queste hanno all’interno del Sistema Sanitario Pubblico, naturalmente le considerazioni che seguiranno, nella loro valenza generale valgono anche per la nostra Regione. Solo qualche numero in premessa a considerazioni successive: sono 39 le 10 marzo 2013 Facoltà mediche pubbliche e 4 quelle private; sono circa 106 le sedi formative; ogni anno si iscrivono ai vari corsi medici e sanitari circa 38 mila matricole; si stima che la popolazione in formazione, sia prossima ai 130 mila studenti; altri 30 mila sono all’interno dei percorsi di formazione specialistica medica e di altre professioni sanitarie; oltre 30.000 letti su circa 185.000 della rete ospedaliera per acuti sono affidati in convenzione all’Università. Al termine dei percorsi formativi, viene licenziato non solo un laureato ma, a fronte di un esame di Stato, un professionista che assume direttamente la responsabilità della tutela di un bene costituzionalmente protetto. Questi dati, nella loro rudezza, ci dicono una cosa importante da cui partire, che cioè se è difficile immaginare un servizio sanitario nazionale senza l’apporto dell’Università, è vero anche il contrario; in altre parole questo sistema formativo si regge su questo Servizio Sanitario Nazionale. Non è più tempo per immaginare improbabili fortune di una parte a spese di disgrazie dell’altra e dunque è necessario che entrambi concorrano – nel senso di “correre insieme” – per la migliore attuazione dell’unico pensiero, al momento forte e centrale, quello scritto nell’art. 32 della nostra Costituzione. Da tempo abbiamo sottolineato ed anche formalizzato nelle sedi istituzionali, progetti di revisione dei percorsi formativi che guardano ai contenuti, ai soggetti ed ai luoghi della formazione, per ottimizzare le risorse limitate per tutti, riducendo la durata dei percorsi formativi, a parità – o meglio ad innalzamento – della qualità della formazione. Questo può solo avvenire attraverso una compenetrazione, come ha recentemente sentenziato la Corte Costituzionale, tra la mission propria dell’Università, incentrata su formazione, ricerca ed assistenza e quella del sistema sanitario nazionale che è prioritariamente assistenza e cure, ma anche ricerca e formazione. Emblematico di questo ragionamento è il fenomeno che presto dovremo affrontare, relativo ai contratti di formazione specialistica. Già dal prossimo anno entrerà a regime il decreto MIUR che ha portato a 5 anni le scuole di specialità mediche ed a 6 quelle chirurgiche, determinando così ad invarianza di risorse destinate, un’insufficienza delle disponibilità di contratti di formazione che, forse già a partire dall’anno prossimo, saranno circa 1000 in meno, a fronte di un’esigenza specularmente superiore. Nessuno potrà convincerci, ancorché autorevole come fonte, che per licenziare un bravo cardiologo occorrano 5 anni o per un bravo chirurgo 6 anni, perché la garanzia non sta nel tempo di formazione, ma in quanto e che cosa si fa nel tempo. La “leadership funzionale” del medico, uomo di cultura Qualche riflessione credo vada fatta anche riguardo ai nuovi modelli di assistenza, laddove coinvolgono – e non può essere altrimenti – le professioni sanitarie, quella infermieristica ma non solo. Ho seguito e seguo, anche nelle sue espressioni più effervescenti, il dibattito che prosegue, anche al nostro interno, carico di preoccupazioni stante la pragmaticità talora disinvolta di alcune iniziative regionali in proposito. Su queste questioni le nostre riflessioni sono ferme al documento di Rimini che mi permetto ancora di considerare un documento robusto laddove, con molta chiarezza ed alla luce di ineludibili profili di competenza e responsabilità, riconduce al medico la “leadership funzionale” di queste nuove forme di organizzazione. Viene a questo punto da chiedersi che cosa stia nelle nostre disponibilità per disegnare una prospettiva per la professione, in grado di farle superare le grandi difficoltà di questi tempi, mettendo in gioco quanto di meglio esprime e soprattutto può e deve ancora esprimere. Questo significa non solo legittimamente difendere ruoli, funzioni e ambiti di competenze, ma anche promuovere innovazioni nella nostra cultu- ra tecnico-professionale, nella nostra formazione universitaria e long-life, nella nostra deontologia, nei tradizionali modelli di organizzazione del lavoro mettendo così in campo energie e risorse oggi silenti, capaci peraltro di produrre efficienza ed efficacia nelle organizzazioni sanitarie. Proteggere la nostra professione vuol dire infatti rifondare i luoghi e i contenuti della formazione universitaria del medico, promuovere lo sviluppo professionale come standard di valutazione delle competenze, pretendere il rispetto della sua autonomia e responsabilità nei processi decisionali e gestionali delle istituzioni sanitarie coma garanzia dei diritti delle persone assistite, ridisegnare relazioni e funzioni con le professioni sanitarie che, nelle moderne organizzazioni sanitarie, concorrono ai processi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Ma occorre anche ridefinire gli scopi della moderna medicina al di là del tradizionale paradigma biomedico che ne ha ispirato e consentito lo straordinario sviluppo di questo secolo e che continua ad aprire scenari di progressi straordinari nella diagnosi e nella cura delle malattie. Non mi riferisco alla pur rilevante questione dei limiti insiti nel paradigma biomedico ovvero alla sua fallibilità ma a quelli che possono manifestarsi nell’incontro tra questa medicina e la persona, con il suo vissuto, con i suoi valori di riferimento. Ritessere la trama della persona dalle sue molecole, anche questo de-riduzionismo umanistico è tra gli scopi della moderna medicina e compito del medico moderno. Penso inoltre ai nostri grandissimi sforzi per costruire anche a livello regionale un modello di ECM accessibile e di qualità, chiedendo, inascoltati, di assumere noi stessi la corresponsabilità di snodi vitali del sistema ed essendo oggi, come FNOMCeO, forse il più grande provider di formazione a distanza nell’ambito delle nostre professioni. La deontologia e il nostro Codice Ho lasciato per ultimo il nostro Codice Deontologico sul quale si sono conclusi i lavori istruttori per una sua revisione da parte della Consulta Deontologica Nazionale, finalizzati a proporVi una bozza, fortemente innovativa nel lessico, nella struttura espositiva, nei contenuti e nelle prospettive etiche e civili che lo ispirano e a cui dedicheremo, nei primi mesi del 2013, incontri aperti agli iscritti della nostra Commissione Deontologica. In conclusione, come già accaduto in passato e come ancora avverrà in futuro, la nostra professione ha dinnanzi a sé scelte cruciali e difficili e l’unica cosa che non può permettersi è quella di non scegliere, arroccandosi in fragili cittadelle di culture ed interessi. Così come raccomanda il nostro codice, per il quale ogni prognosi deve essere accompagnata da elementi di speranza; anche il nostro impegno civile deve essere un costruttore tenace e responsabile di speranze affinchè la medicina e la nostra sanità restino una delle più straordinarie costruzioni etico, civili e sociali del nostro paese. u marzo 2013 11 prima pagina Tribuna Subito dopo ha preso la parola il Vice Presidente dell’OMCeO della provincia di Torino, dott. Guido Giustetto che ha illustrato l’attività disciplinare dell’Ente e le iniziative istituzionali, gestite con enti diversi. ATTIVITÀ DISCIPLINARE DELL’ALBO MEDICI CHIRURGHI di Guido Giustetto Nel corso del 2012 l’attività disciplinare si è svolta come indicato nella tabella allegata. Rispetto all’anno precedente, il totale delle posizioni esaminate non è cambiato, salvo una diminuzione proporzionale dei procedimenti aperti. Le violazioni ipotizzate, oltre a quelle sul decoro previste dagli art. 1 e 2, sono riferite agli articoli: libertà e indipendenza della professione 4 6 qualità professionale e gestionale limiti dell’attività professionale riservatezza dei dati personali trattamento dei dati sensibili prescrizione e trattamento terapeutico autonomia e responsabilità diagnostico terapeutica certificazione 7 11 12 13 22 24 25 documentazione clinica 58 rispetto reciproco 62 attività medico legale 64 doveri di collaborazione 68 medico dipendente o convenzionato 12 marzo 2013 13/2 16/4 21/4 14/5 11/6 23/7 17/9 8/10 19/11 17/12 Sospensioni 0 Discolpe 7 7 Censure 0 Archiviazioni 9 5 Apertura Procedimenti 1 1 Conciliazioni 1 Avvertimenti Tot. 8 2 2 14 13 9 3 3 9 75 2 1 1 2 1 11 1 3 3 Radiazioni 0 Audizioni 23 ALTRE INIZIATIVE IN CUI È STATO COINVOLTO L’ORDINE Voglio ora ricordare alcune altre iniziative che hanno coinvolto il nostro Ordine nel corso del 2012: • per quanto riguarda il campo della formazione, l’anno scorso è scaduta la convenzione RegioneUniversità-Ordine per la gestione del tirocinio professionalizzante in Medicina Generale nell’ambito del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia; • nei tre anni sono stati coinvolti 80 tutori, 833 studenti e sono state effettuate 252 ore di seminario; • la valutazione da parte degli studenti è sempre stata molto positiva; • auspichiamo che le difficoltà finanziarie della Regione, nonostante l’esiguità dei fondi necessari (di poco superiori ai 100.000 €), non pregiudichino il rinnovo della convenzione e il regolare svolgimento del tirocinio; • a proposito di collaborazione con l’Università, voglio ancora riferire la nostra partecipazione, grazie all’impegno della dott.ssa Leoncavallo, con due lezioni sulla Deontologia, al Corso opzionale per gli studenti dei primi tre anni di medicina: “Etica della vita” (a cura del Prof. Franco Cavallo). • L’ultima iniziativa, che vi segnalo e che mi sta particolarmente a cuore, è la partecipazione dell’Ordine di Torino ad uno dei gruppi di lavoro dell’Unione Europea (Equity Action) sul contrasto alle diseguaglianze nel campo della salute. L’invito a far parte di questa azione è anche il risultato dei lavori su questo tema della nostra Commissione Solidarietà. • Il compito del gruppo di lavoro europeo a cui partecipiamo è definire obiettivi e strumenti per coinvolgere i portatori di interesse (nel nostro caso i professionisti) in questa azione. • Il Segretario dell’OMCeO di Torino, dottoressa Ivana Garione, ha illustrato il resto dell’attività istituzionale dell’Ente svolta nel 2012, ad iniziare da quella del Consiglio e dell’Esecutivo per proseguire nella descrizione dell’attività del personale di Segreteria fino ad arrivare al lavoro delle Commissioni e a quello della area comunicazione… L’Ordine sarà tra i promotori, insieme con ASL TO3 (che è il referente italiano della Equity Action), CNEL e Ministero della Salute, del seminario italiano sull’equità, previsto a Roma in primavera. • L’esperienza maturata in questi contesti ci ha infine portato a fare parte del gruppo promotore del progetto “Cooperazione internazionale e tutela della salute globale” nato in seno alla FNOMCeO. ATTIVITÀ ISTITUZIONALE di Ivana Garione ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO n. 13 riunioni di Consiglio Ordinario n. 10 riunioni della Commissione disciplinare medici chirurghi n. 10 riunioni della Commissione Odontoiatri n. 50 riunioni dell’Esecutivo. Sono state valutate n. 15 richieste di congruità di parcelle, presentate complessivamente da medici chirurghi (n.4) e da odontoiatri (n.11). ATTIVITÀ DEGLI UFFICI DI PRESIDENZA E DI SEGRETERIA AMMINISTRATIVA –– –– –– –– PUBBLICITÀ SANITARIA E LOTTA ALL’ABUSIVISMO Nel rispetto del Codice Deontologico e della legge 175/92: –– sono state approvate n. 23 domande di pubblicità; –– sono state respinte n. 3 domande di pubblicità; –– è proseguita la revisione a tappeto del settore, con la collaborazione dei servizi di Medicina Legale delle Aziende Sanitarie Regionali e dell’attività di controllo dei NAS. –– –– –– –– –– –– –– –– –– n. 3.602 lettere protocollate in arrivo n. 1.897 lettere protocollate in partenza n. 344 medici sono stati iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e ne sono stati cancellati n. 155 n. 50 Odontoiatri sono stati iscritti all’Albo degli Odontoiatri e ne sono stati cancellati n. 39 Sono stati rilasciati n. 969 certificati di iscrizione Sono stati rilasciati n. 577 tesserini Sono state effettuate n. 689 variazioni di indirizzo Sono state registrate n. 142 specializzazioni Sono stati rilasciati n. 501 contrassegni auto Sono stati rilasciati n.685 indirizzi PEC. Sono stati concessi 71 patrocini per Eventi e Convegni Sono stati rilasciati n. 294 codici PIN per compilazione certificati di malattia online Sono state effettuate circa 4.000 consulenze allo sportello e telefoniche a medici e cittadini. u numero iscritti Totale Medici Chirurghi iscritti al 31 dicembre 2012: 14077 (12.487 puri Medici + 1.590 iscritti al doppio Albo.) Totale Odontoiatri iscritti al 31 dicembre 2012: n. 2.682 (1.092 puri Odontoiatri + 1.590 iscritti al doppio Albo) Totale iscritti (puri Medici + puri Odontoiatri + Medici con doppia Iscrizione) = n. 15169 marzo 2013 13 prima pagina ATTIVITA’ DELL’UFFICIO PREVIDENZA ANNO 2012 Tribuna I numeri della comunicazione dell’Ordine 2012 Nel gli articoli pubblicati su torinomedica.com sono stati 530, le visioni video 89.528 i contatti certificati sul Portale torinomedica.com sono stati 136.374 e sul sito istituzionale omceo.to.it 54.264 L’Ufficio Previdenza dell’Ordine offre all’iscritto un servizio di informazione su previdenza, assistenza e contributi e assicura una consulenza personalizzata e corretta grazie ad un aggiornamento periodico e alla continua collaborazione con la sede nazionale dell’ENPAM. L’anno 2012 è stato caratterizzato da numerose richieste relative alla nuova normativa previdenziale in attesa di approvazione da parte dei ministeri competenti. L’Ufficio ha fornito un numero complessivo di consulenze pari a quattromila circa, relative ai regolamenti delle prestazioni dell’Ente previdenziale, all’obbligo contributivo, alla polizza sanitaria in convenzione con la Fondazione Enpam, alla compilazione del modulo concernente il diritto alle detrazioni d’imposta, alla compilazione della modulistica per la dichiarazione del reddito da libera professione e l’eventuale regolarizzazione contributiva. Dietro richiesta da parte dell’iscritto, l’Ufficio ha inoltrato alla Fondazione Enpam richieste di duplicato Cud, di estratto conto di “Quota A” e di “Quota B”, nonché di estratto conto dei contributi versati sui Fondi Speciali, al fine di una opportuna verifica della posizione contributiva del richiedente. L’Ufficio ha inviato all’Enpam circa 120 richieste di ipotesi di trattamento previdenziale e ha fornito consulenza per la compilazione di un centinaio di domande di pensione relative ai Fondi Speciali dell’Enpam. Sono state inviate tramite l’Ordine 150 domande di pensione ordinaria e 44 domande di pensione di reversibilità del Fondo di Previdenza Generale. Su richiesta dell’iscritto, l’Ufficio ha verificato lo stato di circa 350 pratiche già in corso con l’Enpam, relative a domande di riscatti e ricongiunzioni contributive, facendosi portavoce delle informazioni e delle comunicazioni pervenute dall’Ente stesso. L’Ufficio ha prenotato presso la Commissione Medica Provinciale dell’Ordine 17 visite, di cui 10 a fronte della relativa domanda di pensione di invalidità assoluta e permanente da parte dell’iscritto, 2 per inabilità temporanea per l’attività libero professionale; 2 per il diritto all’esonero contributo di “Quota A” e 3 per ottenere il sussidio per l’assistenza domiciliare continuativa. Infine, ha inoltrato ventiquattro domande di prestazioni assistenziali straordinarie, che sono state valutate e liquidate dalla Fondazione Enpam. COMMISSIONI ORDINISTICHE Per il triennio 2012/2014 abbiamo ricostituito le Commissioni aggiungendone due (Malattie rare e Associazioni di malati e volontari) e cancellandone tre (Redazione Torino Medica, Formazione Specialistica e Formazione in Medicina Generale). Fra le commissioni più attive merita di essere menzionata la Commissione Giovani Medici formata da componenti con età media di 32 anni con un range fra 26 e 36 anni coordinata da Alessandro Dabbene, medico di continuità assistenziale. Questa Commissione ha già stilato un piano triennale di lavoro che ha previsto come prima attività la elaborazione di un questionario da somministrare ai medici e odontoiatri al momento dell’iscrizione per indagare le aspettative dei medici neoiscritti. Nei mesi da agosto a dicembre hanno risposto 54 medici e 6 odontoiatri, campione ancora non sufficiente per trarre conclusioni significative anche se le risposte sono interessanti. Per esempio il 100% dei medici e odontoiatri è soddisfatto della scelta fatta. Il 100% degli odontoiatri e il 75% dei medici ritiene di aver avuto una preparazione adeguata, anche se il 50% degli odontoiatri il 56% dei medici avrebbe voluto avere maggiori informazioni sul corso di studi prima di intraprenderlo. Il 77% dei Medici si immagina fra 2 anni frequentante un corso di specializzazione e un 15% il corso di formazione specifica in Medicina Generale. Sia i medici sia gli odontoiatri sono ottimisti sul loro futuro lavorativo: temono poco di non trovare lavoro e temono poco di fare un lavoro diverso da quello desiderato. Naturalmente il sondaggio sarà effettuato anche nel 2013. Desidero citare anche il lavoro della Commissione rapporti con i Media coordinata dalla Dr.ssa Piera Verrua, odontoiatra che ha elaborato un questionario che è stato presentato al Convegno, nato dalla collaborazione fra Ordine, CIPES e Università, svoltosi il 13 novembre dal titolo “ L’ha detto la Tv. La salute attraverso lo schermo”. Tale questionario inviato ad un campione dei nostri medici e odontoiatri aveva l’obiettivo di rilevare le opinioni dei medici sull’impatto che ha sui cittadini l’informazione Tv sui temi della salute. Secondo i medici, nonostante l’attuale era Web, il mezzo televisivo svolge ancora un ruolo preponderante sull’informazione sanitaria. Dato peraltro confermato da un’indagine nazionale Censis del 2012. Su Torino Medica di Dicembre 2012 è stata pubblicata l’indagine svolta dalla nostra Commissione. Ricordo ancora l’attività della Commissione sulla Salute e Sicurezza in ambiente di lavoro coordinata da Riccardo Falcetta che ha organizzato a Novembre un Convegno dal titolo “Il soggetto parageriatrico al lavoro” avente l’obiettivo di approfondire gli aspetti psicologici, organizzativi e medico legali dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, un problema che nei prossimi anni diventerà sempre più pressante viste le recenti disposizioni legislative che hanno spostato in avanti l’età pensionabile. SETTORE COMUNICAZIONE L’Ordine di Torino ha continuato l’impegno del triennio precedente nella comunicazione. Mi riferisco 14 marzo 2013 al continuo aggiornamento del sito Internet istituzionale www.omceo.to.it che dà accesso alle informazioni relative al nostro Ordine, al Portale www.torinomedica.com ed al giornale mensile cartaceo “Torino Medica”. Gli articoli pubblicati su torinomedica.com sono stati 530, le visioni video 89.528. Occorre ricordare che i contatti certificati sul Portale torinomedica.com nel 2012 sono stati 136.374 e sul sito istituzionale omceo.to.it sono stati di 54.264. Area di comunicazione istituzionale A questi tradizionali mezzi di comunicazione si affianca l’area di comunicazione istituzionale curata dalla d.ssa Rosa Revellino e attivata da circa due anni presso l’OMCeO di Torino che si articola in due sezioni: una parte dedicata più propriamente alle istituzioni sanitarie come per esempio Asl, Aziende Ospedaliere, Distretti... (e che rappresenta il nucleo originario di avvio di questa nuova forma di comunicazione dell’OMCeO) e una parte dedicata alle Associazioni e ad altri Enti Pubblici che si occupano di cultura della salute (Università, Fondazioni, Enti No Profit...). Queste due aree di intervento hanno una piattaforma Web di riferimento rappresentata dal sito www.omceotorinoservizi.com in cui sono presenti diverse informazioni ad uso del network. A questo sito è collegata una pagina Facebook che è continuamente aggiornata. L’invio dei comunicati avviene per via diretta tramite mailing list. Sito web Per quanto concerne il sito Web www.omceotorinoservizi.com esso è strutturato in: o SEZIONE DEI COMUNICATI ALLE ISTITUZIONI SANITARIE o AREA DESCRITTIVA DELLE ASSOCIAZIONI SUDDIVISE PER PATOLOGIA O AREE DI INTERVENTO o SERVIZI à PROGETTI DELLA RETE (progetti in atto o in fase di avvio sul territorio inviati dalla rete e autorizzati alla diffusione sul portale per condivisione con le associazioni) à LINKS UTILI (link di riferimento con: altri Ordini, Portali di associazioni, Blog, Fondazioni, Comuni, Registri di associazioni, servizi di rassegna Stampa di comunicazione sociale...) à SCUOLA E SALUTE (interventi delle associazioni nelle scuole o enti che collaborano con associazioni (anche della nostra Rete) attive nella promozione e nelle prevenzione all’interno delle scuole) à CULTURA DELLA RETE (notizie inerenti attività culturali avviate dal network in fase di progettazione) à RASSEGNA STAMPA dedicata al terzo settore con le principali testate a livello nazionale o AREA DI STRUMENTI DI FORMAZIONE SUL LINGUAGGIO SANITARIO (sezione attivata in sinergia con l’Università degli Studi di Torino (area linguistica) che ha avviato un Osservatorio dedicato alle questioni linguistiche in ambito sanitario. L’Osservatorio nasce anche a fronte dell’interesse dell’OMCeO per le questioni che legano la comunicazione e il linguaggio alla medicina e al ruolo fon- marzo 2013 15 prima pagina Tribuna Prima di proseguire con le relazioni, è stato dedicato qualche istante di raccoglimento agli iscritti deceduti nel 2012, nominati tutti ad uno. 16 marzo 2013 damentale delle associazioni nell’ambito dell’informazione. L’Osservatorio ha rivolto all’OMCeO di Torino l’invito a partecipare, come progetto di comunicazione, all’elaborazione di discussioni e ricerche. Primo progetto nazionale mai avviato in altre Università. (Proposta di sinergia attiva tra Università e Ordine per il 2013 per la realizzazione della prima giornata internazionale di “Medicina e Realtà”). la dispersione scolastica. (per la realizzazione del servizio abbiamo avuto un contatto con sottosegretario all’istruzione Marco Rossi Doria) - Il ruolo della Fondazione per la comunicazione della disabilità e del disagio (IRCDD) nella diffusione dell’informazione. Servizi giornalistici dedicati (consultabili all’indirizzo: www.videomedica.org). Citiamo a titolo d’esempio soltanto alcuni ambiti tematici su cui abbiamo lavorato: - Il ruolo delle associazioni per il sostegno agli immigrati - Sportello Dislessia (servizio ripreso sul Portale Nazionale dell’associazione AID-Ambulatorio Bambi sui maltrattamenti infantili (presso Salone del Libro 2011) - CinemAutismo (con il coinvolgimento dell’Associazione Museo del Cinema di Torino) - Lesioni del corpo, ferite dell’anima: maltrattamento e abuso sessuale nel minore (Università di Torino) - Parkinson: cura, accudimento e coraggio - Associazione Asai: come la scuola può arginare Non mi resta che ringraziare i Collaboratori alla Comunicazione: il Dr. Nejrotti, Direttore di Torino-Medica e Responsabile della Comunicazione; Nicola Ferraro, caporedattore di tutti i media dell’Ordine; Rosa Revellino, giornalista; Simone Vacca consulente informatico; Dario Cicchero, video operatore e montatore del materiale audiovideo. Un grazie particolare all’Avv. Longhin per la preziosa consulenza al lavoro dell’Esecutivo e delle Commissioni disciplinari. Infine per ultimo ma non ultimo ringrazio il personale tutto: le Signore Daniela, Emanuela, Mara, Marina, Noemi, Roberta, Sara, Gabriella e il Dr. Fabio per il loro quotidiano e insostituibile supporto all’attività del Consiglio e dell’Esecutivo. Prof. ACTIS DATO Angelo Prof. ALBANESE Ciro Dott. AMASIO Mario Prof. ANGELINI Giuseppe Dott. ANTONIOTTI Umberto Dott. ARENA Serafino Dott. BABANDO Giovanni Maria Prof. BALLAIRA Luigi Dott. BARBERO Rocco Dott. BELLON Angelo Dott. BERTIOND Giancarlo Dott. BERTONE Enrico Dott.ssa BIANCO Lucia Dott. BIGATTI Antonino Dott. BONA Luigi Dott. BONTEMPO Salvatore Dott. CANTONE Sergio Dott. CAPPAI Gonario Dott. CARELLI Secondo Prof. CATOLLA CAVALCANTI Gianfranco Dott. CAVAGNETTO Piero Dott. CHIESA EZIO Dott. CIARLONI Armando Dott. CICERALE Edmondo Prof. CUZZUPOLI Francesco Dott. D’AMBROSIO Antonio Dott. DANIELE Claudio Dott. DELLAROVERE Sergio Dott. DELSEDIME Michele Dott. EMANUELLI Carlo Dott. EPIFANI Aldo Dott. ERRIGO Enrico Dott. FAGGIUOLO Roberto Dott. GALLO Eugenio Dott. GORIA Aurelio Prof. HAHN Raoul Dott.ssa LI POMI Rosanna Dott. MAISTO Luciano Dott. MARRONE Salvatore Dott. MASSA Vittorio Dott.ssa MAZZONE Alessandra Dott. MIGNONE Francesco Dott. MOLINARO Raffaele Prof. MONTICONE Gianfranco Dott. MORRA Antonio Prof. MORRA Claudio Dott. OGGERI Alberto Dott. PICCO Sergio Dott. PISCOPO Nicola Prof. RICCIO Alessandro Dott. ROSMINO Pier Vincenzo Dott. SCUTERI Menotti Dott. SPERTA Giuseppe Renato Dott. SURGO Dante Dott.ssa TAMAGNONE Elena Prof. TEICH ALASIA Simone Prof. TERZI Igino Dott. TIRANTI Pier Felice Dott. VASSONEY Giorgio Dott. VERCELLINO Eugenio Dott. VILLA Giuliano Nella rubrica Pianeta Solidarietà, su Torino Medica, il nuovo format “AssociAzioni” u prima pagina Tribuna Il dott.Gianluigi D’Agostino, in qualità di Presidente, a questo punto ha illustrato ai convenuti all’assemblea Generale Annuale l’attività svolta dalla Commissione Albo Odontoiatri. 18 marzo 2013 RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI di Gianluigi D’Agostino Illustri Colleghe, illustri Colleghi, come consuetudine vi relaziono sull’attività svolta dalla CAO nel corso dell’ultimo anno. Vi ricordo che la Commissione è composta, oltre a me, dal Dottor Claudio Brucco, in funzione di Segretario, dalla Dottoressa Patrizia Biancucci, dal Dottor Bartolomeo Griffa e dal Dottor Paolo Rosato. Nel corso del 2012 la CAO si è riunita 11 volte. A fronte delle segnalazioni ricevute abbiamo provveduto ad inoltrare ai NAS la comunicazione di 5 situazioni che riguardavano un possibile esercizio abusivo della professione e 2 per pubblicità non conforme e ingannevole nella forma. Abbiamo archiviato 12 pratiche, di cui una segnalazione anonima a carico di un collega, un controllo ASL che ha dato esito negativo, 6 esposti di privati cittadini e le rimanenti relative a conflittualità tra iscritti all’Albo odontoiatri. Ho sostenuto l’audizione di 15 colleghi per problemi che potevano risultare deontologicamente rilevanti, che hanno avuto come esito 8 archiviazioni e l’apertura di 7 procedimenti disciplinari. Sono state comminate due sospensioni, entrambi relative a messaggi pubblicitari in cui il collega ha associato l’informazione a marchi commercialmente noti. Un collega è stato convocato avanti la CAO e siamo in attesa delle carte processuali relative ai fatti che lo hanno visto protagonista per comminare la sanzione adeguata. Sono state inoltre vidimate 11 parcelle su richiesta degli interessati e concessi 4 patrocini. Abbiamo inoltre dato molteplici risposte scritte a cittadini, pazienti, colleghi. I quesiti hanno riguardato argomenti diversi, dalla deontologia alla comparazione di tariffe, al giudizio tecnico su prestazioni effettuate. Su questo è risultato abbastanza difficile far comprendere che la CAO ed il suo Presidente non hanno competenza ad esprimersi sulle soluzioni tecniche scelte dagli odontoiatri ma solo su correttezza etica e deontologica. Come si può vedere l’attività svolta non è solo il disbrigo formale di pratiche burocratiche, che certamente ha la sua importanza nel recepimento delle comunicazioni e circolari della CAO Nazionale e della FNOMCeO ed eventuale pubblicizzazione verso gli iscritti, bensì c’è un impegno nello studio dei casi e nella valutazione dei medesimi per far sì che il nostro operato sia svolto nel migliore dei modi dando così un reale servizio alla collettività ed al buon andamento della professione. Va considerato che tre membri della Commissione rivestono anche il ruolo di Consiglieri dell’Ordine e questo aumenta considerevolmente l’impegno di tutti noi nel contribuire alla gestione dell’Istituzione, nella quale fermamente crediamo e per la quale dedichiamo tempo e passione. Voglio rapidamente relazionarvi su tre punti, due di respiro nazionale ed uno locale. L’anno scorso in occasione dell’assemblea manifestai l’attesa di un provvedimento legislativo che, superata la scelta di non costituire un Ordine autonomo, definisse i termini per realizzare a livello gestionale l’autonomia della componente odontoiatrica nell’appartenenza allo stesso Ordine dei Medici. Nel 2012, grazie al nostro Presidente Amedeo Bianco, che, prescindere da chi fosse Ministro della Sanità, Turco, Fazio o Balduzzi, ha sempre rappresentato per il Ministero un punto di riferimento della professione medica, ci siamo ritrovati a scrivere letteralmente la legge di riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, purtroppo, quando sembrava che potessimo giungere al traguardo, le dimissioni del Governo ci hanno fatto tornare al punto di partenza. Forse non è proprio così poiché il testo redatto in accordo col Ministero ora è lì giacente e pronto ed il prossimo Governo potrebbe portare a conclusione l’iter della legge. La seconda valutazione riguarda lo stralcio dal decreto Balduzzi delle modifiche dell’articolo 348 del Codice Penale, relativo all’esercizio abusivo di professione per cui è richiesta speciale abilitazione dello Stato. Questa norma è oggi assolutamente anacronistica in quanto non ha più nessun potere dissuasivo, per l’inconsistenza delle sanzioni applicate. Le modifiche erano relative ad un inasprimento della pena comprendente la confisca delle attrezzature. È chiaro che nessuno pretende la detenzione per l’abusivo però se la pena fosse importante da un punto di vista economico per lo meno sarebbe rara la reiterazione del reato. Anche in questo caso quando sembrava non ci fossero ostacoli alla creazione di un art. 348 bis la ferma presa di posizione di parlamentari del PdL ha fatto in modo che ci fosse lo stralcio della norma. Ho accennato a queste due situazioni per rappresentarvi l’impegno che abbiamo come CAO di Torino nelle iniziative di carattere nazionale riguardanti la nostra professione, sia come stimolo che come sostegno alla CAO nazionale. Sono personalmente convinto che non dico la soluzione ai nostri problemi, ma la capacità di far fronte ad essi in modo costruttivo non possa non passare attraverso un coordinamento delle attività delle diverse CAO provinciali, partendo da accordi locali. A tal fine è previsto un incontro con la CAO di Milano per uniformare i comportamenti in situazioni simili e sono convinto che questo ci possa anche portare una maggiore credibilità e forza di reggere l’urto quando, per le nostre iniziative, diventiamo obiettivi di azioni legali da parte di strutture commerciali, social shopping o altre istituzioni, tipo antitrust, che forse non sempre hanno ben chiaro cosa rappresenti in realtà la vera necessità ed il vero benessere del cittadino. Concludo con un accenno alla curiosa sentenza del giudice Casalbore riguardante l’esercizio della professione odontoiatrica da parte di un collega laureato in medicina, in possesso di specializzazione in odontostomatologia, ma non iscritto all’albo odontoiatri. Si tratta di una sentenza inaccettabile che va chiaramente contro la legge che istituisce l’Albo degli odontoiatri. u marzo 2013 19 prima pagina Tribuna Esaurite le relazioni istituzionali, l’Assemblea è stata chiamata ad esprimere un parere sui Bilanci economici dell’Ente. Il Tesoriere dott. Guido Regis ha iniziato con l’illustrare il Bilancio Consuntivo 2012 che riproduciamo integralmente. Ad oggi non siamo in possesso delle motivazioni della sentenza, in quanto il giudice si è dato 90 giorni per depositarla, per cui non possiamo sapere se, escluso il dolo nel comportamento del medico, il giudice abbia imposto l’iscrizione all’Albo. In ogni caso non appena la sentenza sarà nota provvederemo, attraverso l’intervento del Procuratore Generale, a ricorrere in appello. Vi faccio presente che nello stesso mese di dicembre una situazione assolutamente sovrapponibile che si è verificata in Toscana si è conclusa con la condanna del medico. Concludo con un richiamo al rispetto dei principi etici e deontologici che, in un momento di grossa difficoltà socio economica che spesso si manifesta in concorrenza selvaggia, devono essere il nostro punto di riferimento per non svilire la nostra professione ad un mero commercio di beni di consumo. Noi esercitiamo una professione intellettuale nell’ambito della medicina e, con tutto il rispetto, non gestiamo un centro di estetica o vendiamo cosmetici. Al termine di questa mia relazione permettetemi di rivolgere un sentito ringraziamento a tutto il Consiglio dell’Ordine di Torino, con il quale la componente odontoiatrica ha una fattiva collaborazione e comunità d’intenti. All’Esecutivo, di cui mi onoro di far parte con il Segretario Ivana Garione, il Vicepresidente Guido Giustetto, il Tesoriere Guido Regis, con cui lavoro costantemente, ma soprattutto al Presidente Amedeo Bianco, che non solo ha sempre riconosciuto un ruolo autonomo ed attivo alla CAO ma nelle necessità ha sempre saputo fornire consigli e suggerimenti dall’alto della sua esperienza. Un ringraziamento all’Avvocato Longhin la cui assistenza continua, realmente senza soluzione di continuità, permette alla Commissione Odontoiatri di essere sicura ed efficace nelle sue determinazioni. A tutto il personale e a Daniela e Marina dedicate all’assistenza e alla gestione della segreteria della CAO. consuntivo 2012 entrate Diga Investimento Diga TFR ( assistenza al personale per anticipi) parziali totali € 995.236,14 € 20.040,17 Tesoreria MPS € 535.017,44 Unicredit Banca € 207.044,69 Banco Posta Cassa contanti MPS (quote depositate da RID e Bonifici) € 5.997,68 € 48,21 € 795.087,41 Totale Avanzo di gestione 2011 Diga TFR (accantonamento dipendenti in servizio) € 2.558.471,74 € 239.033,56 € 239.033,56 Redditi Patrimoniali Interessi attivi su c/c bancari e titoli Interessi attivi su polizza Diga Investimenti Altri redditi e proventi € 8.499,04 € 23.786,14 € 2.584,00 totali parziali Quote associative € 27.000,00 Residui attivi (rec.quote) 2006-2011 € 52.013,01 €- Introiti per diritti di segreteria e diversi € 12.122,00 Contributi liberali € 18.500,00 Arrontodamenti attivi totali parziali Partite di giro 20 € 1.522.723,08 Residui attivi (rec.quote) 2002-2005 Accensione seconda trance mutuo marzo 2013 €34.869,18 € 429,66 €1.632.787,75 entrate parziali Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni € 337.934,84 Ritenute d'acconto su compensi vari € 46.929,54 Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti € 59.387,57 Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti € 26.163,08 Ritenute Previdenziali Consiglieri Girofondi c/c totali € 3.608,52 € 1.457.011,23 totali parziali € 1.931.034,78 TOTALE ENTRATE 2012 € 6.396.197,01 di cui Residui attivi € 79.013,01 di cui Entrate in competenza 2012 con l'avanzo di gestione 2011 € 6.317.184,00 consuntivo 2012 uscite Spese elezioni organi istituz. parziali totali € 18.473,32 Spese per Convegni e Assemblee € 9.360,57 Spese per Rappresentanza € 9.154,07 Premiazione 50-60 anni di laurea € 42.017,90 totali parziali Attività formative, indagini Abbonamento riviste € 79.005,86 € 13.491,83 € 1.651,89 totali parziali Comit. Redazione TO MED € 15.143,72 €- TO MEDICA Direttore responsabile € 13.329,36 TO MEDICA capo redattore ( TO MED/ TO MEDWeb News) € 25.208,80 TO MEDICA Portale audivisivo consulenze (Direttore-redattore-informatica-filmati) € 50.289,81 TOMED.Com Grafica informatica e web € 10.284,99 TOMED.Com: articoli portale e spese produzione € 36.043,75 Consulenza addetto stampa € 17.143,04 Comunicaz.Ordine-Aziende Sanitarie e Ass. di volontariato € 13.000,00 Materiale consumo e attrezzature Portale Istituz. dell'Ordine € 2.628,40 totali parziali Albo CD € 167.928,15 €- totali parziali Emolumenti fissi Compensi attività Consigli Commissioni Istituz. Stipendi lordi-aumenti periodici-straord.-incentivazione Eventuali ulteriori aumenti stipendiali da contratto € 0,00 € 55.163,73 € 83.424,69 € 242.930,96 €- TFR residui passivi dipendenti in servizio quota annuale € 18.000,00 TFR residui passivi dipendenti in servizio € 54.467,87 Oneri a carico dell'Ente € 62.950,28 u marzo 2013 21 prima pagina Tribuna uscite Trasporti parziali totali € 3.199,75 totali parziali Fondo stanziamento insufficente € 520.137,28 €- totali parziali Fondazione OMCeO € 0,00 €- totali parziali € 0,00 SEDE Spese di riscaldamento e condominiali Affitto passivo temporaneo Sede attuale (genn-agosto 2012) € 8.282,27 € 50.731,50 Energia elettrica € 8.250,00 Pulizia locali sede € 16.866,53 Manutenz, riparaz, noleggio, strumentario € 33.256,26 Manutenz.rete informatica e PEC € 11.942,71 Premi assicurativi, canoni vari Mutuo edilizio prima parte Mutuo edilizio seconda parte € 16.432,71 € 143.470,12 €- Cancelleria e materiale di consumo € 19.879,14 Spese postali, telefoniche € 47.018,56 Commissioni, oneri bancari ecc. € 14.356,89 Imprevisti e varie € 19.897,22 Rimborso quote iscrizioni e saldo quote Fnomceo € 18.822,74 Imposte, tasse, IMU € 54.072,56 Stampe varie € 1.860,70 totali parziali € 465.139,91 RISTRUTTURAZIONE NUOVA SEDE Opere strutturali I lotto residui passivi Opere di ristrutturazione II lotto residuo passivi Nuovo stanziamento II Lotto 2012 €€ 1.235.719,93 €- Proget.Esecutiva,Varianti, D.L e D. L.Opere strutturali I e II lotto residui € 39.010,40 Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle profess.residuo pass. € 21.896,40 Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle professionali nuovo stanziamento 2012 €- ASS. nuovo fabbricato €- Impianti nuovo fabbricato residui passivi Impianti sicurezza nuova sede ( antincendio - antifurto) Impianti nuovo fabbricato + allestimento sala conferenze: nuovo stanziamento 2012 € 167.310,00 €€ 150.609,18 Spese accensione mutuo e bolli registraz.contratti €- Indennizzo proprietà vicinali €- totali parziali Consulenza legale residuo passivo Consulenza legale nuovo stanziamento Spese di lite, arbitraggi e difesa 22 marzo 2013 € 1.614.545,91 € 42.053,67 €€- Consulente del lavoro € 7.610,21 Consulenza commercialisti € 3.630,00 u prima pagina Tribuna uscite Consulenza Sicurezza Dlgs. 81/2008 ES. M.I. successive modifiche e integrazioni Consulenza informatica Prestazioni professionali/occasionali parziali totali € 1.210,00 € 32.138,89 € 6.980,89 totali parziali € 93.623,66 Partite di giro Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni Ritenute d'acconto su compensi vari € 37.309,61 Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti € 51.145,15 Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti € 22.869,04 Ritenute previdenziali Consiglieri Girofondi c/c 24 marzo 2013 € 309.982,50 € 3.141,06 € 1.457.011,23 totali parziali € 1.881.458,59 TOTALE USCITE 2012 €4.836.983,08 di cui Residui Passivi €1.560.458,27 di cui Uscite in competenza 2012 €3.276.524,81 ENTRATE - USCITE €1.559.213,93 Subito dopo questa illustrazione il microfono è passato al dott. Riccardo Falcetta, in qualità di Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti che ha dato lettura della sua relazione RELAZIONE DEI REVISORI DEI CONTI ANNO 2012 Dott. Riccardo Falcetta Dott. Carlo Franco Dott.ssa Angelica Salvadori Dott. Vincenzo Macrì L’anno 2013 nel giorno 15 del mese di Febbraio il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino si è riunito per esaminare il conto consuntivo 2012, reso dal Tesoriere Dott. Guido Regis. Previo un esame analitico dei documenti di Entrata e Uscita del conto di tesoreria il Collegio riferisce quanto segue : nel conto 2012 è stato preso in esame esattamente il Fondo Cassa accertato alla chiusura dell’esercizio 2011 esposto in € 535.017,44 I mandati di pagamento sono stati riconosciuti regolari e risultano concordi con le risultanze esposte. Il Collegio rileva che la gestione è stata condotta con vigilante attenzione e conclude concordemente essere il conto stesso meritevole di approvazione nelle seguenti risultanze finali: Fondo Cassa al 31/12/2011 € ENTRATE Cassa 2012 € 3.194.840,07 USCITE Cassa 2012 € 3.366.209,81 Avanzo gestione Fondo Cassa al 31/12/2012 € 535.017,44 363.647,70 Nelle entrate e uscite di Cassa del 2012 è compreso il saldo dei residui attivi e passivi dell’esercizio 2011. Si precisa, altresì, che il conto consuntivo nella sua globalità risulta essere meritevole di approvazione in quanto conforme al preventivo 2012. Dopo le risposte del Tesoriere alle domande di chiarimento l’Assemblea ha approvato il Bilancio Consuntivo 2012 a maggioranza con tre voti contrari ed un astenuto. Subito dopo il dott. Guido Regis ha illustrato il Bilancio Preventivo 2013 che riproduciamo integralmente. preventivo 2013 entrate Diga Investimento Diga TFR ( assistenza al personale per anticipi) parziali totali € 719.022,28 € 19.922,09 Tesoreria MPS € 363.647,70 Unicredit Banca € 255.524,61 Banco Posta Cassa contanti MPS (quote depositate da RID e Bonifici) € 5.741,39 € 189,11 € 7.018,36 Totale Avanzo di gestione 2012 Diga TFR (accantonamento dipendenti in servizio) €1.371.065,54 € 188.148,39 €188.148,39 Redditi Patrimoniali Interessi attivi su c/c bancari e titoli € 9.000,00 Interessi attivi su polizza Diga Investimenti € 5.000,00 Altri redditi e proventi € 2.500,00 Contributi spese gestione - manutenzione locali rappresentanza convegnistica totali parziali € 15.000,00 €31.500,00 marzo 2013 u 25 prima pagina Tribuna entrate Quote associative parziali Residui attivi (rec.quote) 2002-2005 € 27.360,00 Residui attivi (rec.quote) 2006-2012 € 192.451,89 Accensione seconda trance mutuo € 250.000,00 Introiti per diritti di segreteria e diversi € 12.000,00 Contributi liberali € 18.000,00 Arrontodamenti attivi totali € 1.683.342,90 € 400,00 totali parziali € 2.183.554,79 Partite di giro Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni € 319.566,60 Ritenute d'acconto su compensi vari € 100.000,00 Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti € 75.700,00 Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti € 30.000,00 Ritenute Previdenziali Consiglieri Girofondi c/c totali parziali € 1.030.266,60 TOTALE ENTRATE 2013 € 4.804.535,32 di cui Residui attivi di cui Entrate in competenza 2013 con l'avanzo di gestione 2012 26 marzo 2013 € 5.000,00 € 500.000,00 € 219.811,89 € 4.584.723,43 preventivo 2013 uscite Spese elezioni organi istituz. Spese per Convegni e Assemblee Spese per Rappresentanza Premiazione 50-60 anni di laurea parziali €€ 35.000,00 € 6.300,00 € 45.000,00 totali parziali Attività formative, indagini Abbonam.riviste € 86.300,00 € 40.000,00 € 2.000,00 totali parziali Comit.Redazione TO MED € 42.000,00 €- TO MEDICA Direttore responsabile € 13.329,36 TO MEDICA capo redattore (TO MED/ TO MEDWeb News) € 25.208,80 TO MEDICA Portale audivisivo consulenze (Direttore-redattore-informatica-filmati) € 50.000,00 TOMED.Com Grafica informatica e web € 10.285,00 TOMED.Com: articoli portale e spese produzione € 56.000,00 Consulenza addetto stampa € 17.143,00 Comunicazione Ordine-Aziende Sanitarie e Associazioni di volontariato € 13.000,00 Materiale consumo e attrezzature portale istituzionale dell'ordine totali € 2.500,00 totali parziali € 187.466,16 Albo CD totali parziali € 0,00 Emolumenti fissi € 55.399,60 Compensi attività Consigli Commissioni Istituz. € 95.595,52 Stipendi lordi-aumenti periodici-straord.-incentivazione Eventuali ulteriori aumenti stipendiali da contratto TFR residui passivi dipendenti in servizio Oneri a carico dell'Ente Trasporti € 260.455,72 €€ 228.597,64 € 76.823,04 € 3.000,00 totali parziali Fondo stanziamento insufficente € 719.871,52 €68.810,93 totali parziali Fondazione OMCeO € 68.810,93 €- totali parziali €0,00 SEDE Spese di riscaldamento e condominiali € 2.060,00 Spese gestione - manutenzione locali rappresentanza convegnistica € 15.000,00 Energia elettrica € 50.000,00 Pulizia locali sede € 36.000,00 Manutenz, riparaz, noleggio, strumentario € 12.000,00 Manutenz. rete informatica e PEC Premi assicurativi, canoni vari Mutuo edilizio prima parte € 3.000,00 € 21.000,00 € 143.471,00 Mutuo edilizio seconda parte € 25.000,00 Cancelleria e materiale di consumo € 10.000,00 Spese postali, telefoniche € 60.000,00 Commissioni, oneri bancari ecc. Oneri riscossioni quote € 8.000,00 € 40.250,00 marzo 2013 27 prima pagina Tribuna uscite parziali Imprevisti e varie € 1.000,00 Rimborso quote iscrizioni e saldo quote Fnomceo € 49.000,00 Imposte, tasse, IMU, € 75.000,00 Stampe varie totali € 2.500,00 totali parziali € 553.281,00 RISTRUTTURAZIONE NUOVA SEDE Opere strutturali I lotto residui passivi Opere di ristrutturazione I- II lotto residuo passivi €€ 322.868,39 Nuovo stanziamento II Lotto 2013 Proget.Esecutiva,Varianti, D.L e D. L.Opere strutturali I e II lotto residui Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle profess.residuo pass. € 60.217,60 € 226.574,40 Ristrutt. nuovo immobile altre parcelle professionali nuovo stanziamento 2013 €- ASS. nuovo fabbricato €- Impianti nuovo fabbricato residui passivi € 453.736,72 Impianti sicurezza nuova sede ( antincendio - antifurto) residui 2012 € 100.000,00 Impianti nuovo fabbricato + allestimento sala conferenze stanziamento 2013 € 780.000,00 Spese accensione mutuo e bolli registraz.contratti Indennizzo proprietà vicinali € 10.000,00 totali parziali € 1.953.397,11 Consulenza legale residuo passivo € 42.471,00 Consulenza legale nuovo stanziamento € 42.471,00 Spese di lite, arbitraggi e difesa € 20.000,00 Consulente del lavoro € 8.000,00 Consulenza commercialisti € 3.700,00 Consulenza Sicurezza Dlgs. 81/2008 ES. M.I. successive modifiche e integrazioni € 2.500,00 Consulenza informatica € 34.000,00 Prestazioni professionali/occasionali € 10.000,00 totali parziali € 163.142,00 Partite di giro Incasso per conto FNOMCeO quote iscrizioni € 319.566,60 Ritenute d'acconto su compensi vari € 100.000,00 Ritenute IRPEF su stipendi dipendenti € 75.700,00 Ritenute Prevido-Assistenziali Dipendenti € 30.000,00 Ritenute previdenziali Consiglieri Girofondi c/c € 5.000,00 € 500.000,00 totali parziali € 1.030.266,60 TOTALE USCITE 2013 € 4.804.535,32 di cui Residui Passivi € 1.434.465,75 di cui Uscite in competenza 2013 € 3.370.069,57 ENTRATE - USCITE 28 marzo 2013 € 0,00 Dopo le risposte del Tesoriere alle richieste di chiarimento, l’Assemblea ha approvato a maggioranza, con tre voti contrari ed un astenuto, il Bilancio Preventivo 2013 dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino. Esaurito il capitolo dell’approvazione dei Bilanci è stata la volta delle domande degli iscritti al Consiglio e all’esecutivo in carica, sollecitate dal Presidente Amedeo Bianco. Hanno chiesto la parola i dottori: Raffaele Anglesio, Mario Marcellino, Aurelio Tomasi Morgano e Paolo Zirilli. A tutti gli intervenuti è stato richiesto di far pervenire in Redazione, entro la fine di febbraio 2013, un riassunto del proprio intervento da pubblicare su questa pagina di Torino Medica. All’invito ha risposto soltanto il dott. Raffaele Anglesio il cui testo dell’intervento potete trovare pubblicato qui a fianco. Degli altri interventi (e delle risposte del Presidente Bianco) pubblichiamo una sintesi basata sull’elaborazione di appunti presi da chi scrive e quindi, per cause di forza maggiore, riportata sotto forma di cronaca giornalistica. In ogni caso la registrazione audiovisiva dell’evento è scaricabile dal Portale Internet dell’Ordine dedicato ai filmati: indirizzo www.videomedica.org Alla richiesta formulata dal dott. Zirilli di poter utilizzare la nuova sede anche per concerti tenuti da iscritti, Amedeo Bianco ha risposto che la nuova sede dell’Ordine (oltre ad essere un segno tangibile di volontà d’ integrazione con la vita sociale e culturale della città di Torino) nasce con il preciso compito di favorire le attività di crescita professionale e culturale di tutti gli iscritti. In questo senso si auspica che la casa dei medici della provincia di Torino diventi davvero, operativamente, la loro casa e la cultura, l’arte, la musica… aiuteranno sicuramente il raggiungimento di questo obiettivo. Nel rispondere alle affermazioni del dott. Marcellino sul ruolo dell’Ordine, in merito alla sua lunga vicenda burocratico-giudiziarioamministrativa che nasce dal suo rifiuto di iscriversi all’Albo Odontoiatri in quanto già da prima iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi, il dott. Bianco ha ribadito che l’Ordine non ha avuto nei suoi confronti un atteggiamento persecutorio ma che la denuncia della sua decisione all’Autorità Giudiziaria era un atto dovuto perché così previsto dalla legislazione vigente. Sul ruolo che avrebbe dovuto svolgere l’Ordine nel gestire la “mediazione obbligatoria” il Presidente ha ricordato al dott. Tomasi Morgano che questo istituto è stato dichiarato incostituzionale da parte della Corte Costituzionale. Sulla richiesta fatta sempre dal dott. Tomasi Morgano di notizie in merito ai rapporti tra OMCeO e Università, Amedeo Bianco ha ribadito che la formazione in ambito medico-sanitario è in tumultuoso fermento e che questo settore è alla prova delle tante novità e delle nuove possibilità operative che ne stanno modificando la fisionomia. Il SSN vede in costante crescita la sua esigenza di formazione che, per essere soddisfatta, deve essere appaltata all’esterno. In questo ambito la realtà impedisce di godere di rendite di posizione a tutti, anche alle 43 Facoltà mediche presenti in Italia. Intervento del Dott. Raffaele Anglesio L’ho lasciata un anno fa ponendo delle domande a cui non ha mai voluto dare una risposta. Quest’anno un’altra associazione sindacale ha lanciato un’altra campagna pubblicitaria che ha fatto scalpore nell’opinione pubblica: quella dell’acqua Rocchetta. Pare che i medici iscritti a tale sindacato che facciano la pubblicità appendendo nei loro studi dei poster con il marchio di tale acqua abbiano poi diritto a partecipare ad un sorteggio dove si vince una crociera. Le sue risposte ai giornalisti erano risibili ed il suo scandalizzarsi un po’ ipocrita come se tali situazioni non fossero mai state denunciate. Questa campagna pubblicitaria lede il decoro professionale di tutta la categoria. Perché non si interviene? Quest’anno le si offre anche l’occasione di partecipare alle elezioni e lei concorre nello schieramento del Pd. Ha già detto che non lascerà la carica di presidente della Fnomceo. Mi sembra che dal punto deontologico avendo schierato la nostra associazione su una sua scelta personale dovrebbe lasciare l’incarico sia di presidente dell’Ordine dei medici di Torino sia della Fnomceo. In passato lei era un sostenitore della incompatibilità di cariche all’interno della nostra istituzione. In politichese spiegherà ai suoi soci che è giusto che lei mantenga le sue cariche ma sappia che tutti sanno che lei le mantiene non per opportunità politica ma perché sono cariche di potere. A proposito di Enpam non si è approfondito il fatto dei derivati tossici gestiti dall’Ente e di altre operazioni immobiliari. Per fortuna indaga la magistratura. Lo sapete che gli amministratori dell’ Enpam non vogliono rendere noto il loro CUD? Vedo con piacere che l’Ordine di Milano ed altri Ordini vogliono dei chiarimenti; attenderò gli sviluppi di tale situazione. Perché su tutti questi punti non si interviene? La risposta è perché fa parte del sistema lo si intuisce dalla amministrazione così costosa del nostro Ordine: mi sono stufato di contestarle ogni anno l’aumento dei costi di gestione. Mozioni - Ritengo opportuno che questa Assemblea richieda il ritiro di ogni campagna pubblicitaria che leda il codice deontologico professionale. - Richiedo inoltre che questa assemblea esiga che si rendano pubblici gli emolumenti del CdA dell’Enpam appoggiando la richiesta di altri Ordini italiani. - Richiedo che questa assemblea voti l’inopportunità politica di conservare la sua carica di Senatore e quella di Presidente del nostro Ordine. u marzo 2013 29 prima pagina Tribuna 30 marzo 2013 Nel rispondere al dott Anglesio, il Presidente ha ribadito che invece di scandalizzarsi per la “vicenda Rocchetta” egli ha chiesto spiegazioni alla Fimmg (partner dell’iniziativa promozionale) su invito di molti Ordini provinciali. Con questa azione la FNOMCeO è riuscita ad eliminare gli aspetti promozionali di questa campagna. Amedeo Bianco ha ricordato che secondo la normativa vigente la promozione non è illegale ma ha anche affermato l’esistenza indubitabile di un profilo deontologico nella sua gestione. A questo proposito il Presidente ha però sottolineato che il Codice Deontologico limita molto, e in modo tassativo, l’operatività dei singoli medici ma molto meno quella delle associazioni di medici. Più del CUD, il Presidente Bianco ha consigliato il dott. Anglesio di richiedere agli amministratori dell’Enpam il loro 740, in modo di avere un quadro più preciso del reddito dichiarato. Sulla scelta del Presidente di accettare la candidatura al Senato, Amedeo Bianco ha ribadito che questa non è stata una scelta personale ma condivisa con i gruppi dirigenti della FNOMCeO e dell’OMCeO di Torino. Pur comprendendo le perplessità su quella candidatura, il Presidente Bianco ha ribadito di averla accettata come un’opportunità offerta alla professione medica: sul tavolo delle Istituzioni c’è la riforma irrisolta degli Ordini, il contrasto alla medicina difensiva che è una minaccia per la dignità professionale del medico ed un pericolo per la tutela della salute dei cittadini, il ruolo delle professioni nella società… In merito ad un possibile conflitto d’interesse nell’accettare quella candidatura, Amedeo Bianco ha ricordato che non può esistere in quanto l’Ordine è un Ente pubblico che gestisce interessi pubblici e come tale deve sottostare alle tutele democratiche imposte dalla Repubblica Italiana. Il Presidente ha poi informato l’Assemblea che è stato il Comitato Centrale della FNOMCeO a chiedergli espressamente di non lasciare la presidenza ma che nella riunione di marzo, egli porrà di nuovo la questione all’ordine del giorno del Comitato Centrale. Dopo questa risposta, il dott. Anglesio ha espresso la volontà che l’Assemblea si pronunciasse sulle tre mozioni espresse alla fine del suo intervento. Messe ai voti, la prima e la terza sono state respinte a maggioranza. La seconda (la richiesta che gli emolumenti deli componenti del CdA dell’Enpam siano resi pubblici appoggiando la richiesta già fatta da altri Ordini italiani) è stata approvata sempre a maggioranza. ¢ prima pagina Tribuna “In data 15.02.2013, in una sede istituzionale, di fronte ad una delegazione ufficiale di rappresentanze sindacali (tra cui l’ANAAO rappresentata dal Dott. Gallone) l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino ha dichiarato pubblicamente che a Moncalieri vengono praticate troppe procedure di Angioplastica coronarica (PTCA) rispetto alle coronarografie eseguite, ipotizzando tra le righe che si eseguono procedure terapeutiche non necessarie e senza la corretta indicazione, con il preciso fine di “gonfiare” la casistica degli interventi.” Inizia così un documento (il rimanente testo è pubblicato integralmente più avanti) dei cardiologi dell’Ospedale di Moncalieri, a firma di Pietro Gaetano, responsabile Emodinamica ASL TO 5, portato in redazione da una delegazione di medici del reparto il 25 febbraio, dopo aver incontrato l’Esecutivo dell’Ordine. Un documento che argomenta, con dati, la qualità oltre alla mole del lavoro svolto in ambito emodinamico a Moncalieri. L’incontro era stato richiesto subito dopo le dichiarazioni dell’assessore, intenzionato a chiudere l’Emodinamica di Moncalieri nell’ambito del riordino regionale di questo genere di servizi. Maria Teresa Spinnler, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri afferma che lei e i suoi colleghi sono stati colpiti non soltanto dall’intenzione di chiudere la loro Emodinamica ma anche dalle considerazioni apportate per avvalorare questa fine. “Non possiamo accettare l’accusa di inappropriatezza dei trattamenti svolti presso la nostra Cardiologia“ continua la dottoressa Spinnler. “Per questo abbiamo informato subito il nostro Ordine di quanto affermato dall’assessore davanti a testimoni e riportato dai giornali. Riteniamo infatti che l’Ordine sia il garante della dignità professionale dei suoi iscritti, oltre che del profilo etico-deontologico del loro operato”. “Abbiamo appena incontrato l’Esecutivo del nostro Ordine professionale -conclude la dottoressa Spinnler- che ha compreso perfettamente il motivo per cui abbiamo richiesto la tutela dell’Ente: cioè la difesa della nostra professionalità medica. Intanto io e i miei colleghi abbiamo richiesto all’assessore una tempestiva, integrale e pubblica smentita delle sue affermazioni”. Fin qui la cronaca dell’accaduto che riportiamo su Torino Medica, rivista dell’Ordine, per ribadire che l’Ente, in quanto organo sussidiario dello Stato è garante nei confronti dei cittadini della preparazione professionale dei medici e della correttezza eticodeontologica del loro operato. Questa seconda attività di garanzia, fondamento del diritto alla salute nel nostro Paese, prevede non soltanto l’esercizio di un controllo disciplinare sull’operato professionale degli iscritti ma anche la sua tutela. In aggiunta, questo Ordine ha anche dimostrato di essere solidale con gli iscritti costretti a vivere periodi di difficoltà sul posto di lavoro: la serenità è infatti uno dei requisiti fondamentali per poter svolgere la professione medica. Abbiamo per esempio realizzato e messo in Rete (http://www.videomedica.org/videomedica/?p=8480) un’intervista audiovisiva, col nostro direttore Mario Nejrotti, a Roberto Dosio, medico all’Ospedale Valdese, sulla chiusura di questa struttura sanitaria. Nell’intervista, dopo avere a lungo cercato di averlo in redazione in contemporanea, abbiamo ribadito l’invito all’assessore Paolo Monferino per rispondere ai quesiti sollevati nell’intervista. Dal 28 novembre 2012 stiamo ancora attendendo la sua risposta. NiFe 36 marzo 2013 L’emodin l’A namica di Moncalieri, Assessore e l’Ordine Deontologia: tra controllo disciplinare e tutela degli iscritti di Pietro Gaetano Responsabile Emodinamica ASL TO 5 RIFLESSIONI IN MERITO ALLE DICHIARAZIONE RILASCIATE ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE ING. MONFERINO …Scendendo più nel dettaglio, è stato dall’Assessore dichiarato che a Moncalieri la percentuale di PTCA è pari all’89% delle coronarografie eseguite, dato desunto da tabelle a lui fornite dalla Cardiologia Ospedaliera delle Molinette diretta dal Dott. Sebastiano Marra (come si può chiaramente desumere da didascalia alla tabella pubblicata sul quotidiano “La Stampa” di Torino in data 20.02.2013). A tale proposito vogliamo precisare quanto segue. Il calcolo della percentuale di PTCA rispetto alle coronarografie eseguite è del tutto artificioso ed è dato privo di qualunque significato clinico; peraltro viene desunto dai dati GISE (Associazione nazionale di Emodinamica) che mostrano a vari livelli evidenti incongruenze, derivanti da una mancata uniformità dei criteri di raccolta dei dati medesimi che subiscono una “modulazione soggettiva” da marzo 2013 37 prima pagina Tribuna Tabella 1 Percentuale di Pazienti sottoposti a PTCA (intervento terapeutico) rispetto al totale di Pazienti sottoposti a coronarografia ANNO Pz sottoposti a coronarografia Pz. Trattati con Angioplastica % 2009 844 535 63 2010 822 542 66 2011 841 581 69 2012 877 582 66 è stato calcolato sul territorio nazionale il fabbisogno medio di pazienti/anno per milione di abitanti che necessitano di PTCA; tale numero è pari a 2600 pazienti ogni milione di abitanti, quindi circa 780/800 pazienti per la nostra ASL TO5 (Bacino di Utenza 310.000 persone) Tabella 2 ANNO PTCA in prima seduta (pz. trattati) (a) PTCA in seconda seduta (b) Totale a+b 2009 535 231 766 2010 542 208 750 2011 581 191 772 2012 582 188 770 Tabella 3 Requisito Minimo Ottimale NOI PTCA totali/anno 400 600 750-800 PTCA in emergenza/anno 44 66 110-120 PTCA per operatore 75 100 > 250 Strutturale 1 sala completa 2 sale 2 sale 38 marzo 2013 parte del compilatore di ogni singolo centro; La DGR del 28.12 utilizza infatti i dati “SDO” (Schede di Dimissione Ospedaliera) per definire l’attività dei singoli Laboratori di Emodinamica. Dal momento che ogni nostra procedura viene eseguita su un Paziente (persona fisica), il dato da monitorare per verificare l’appropriatezza terapeutica di ogni singolo Laboratorio di Emodinamica è la percentuale di Pazienti sottoposti a PTCA (intervento terapeutico) rispetto al totale di Pazienti sottoposti a coronarografia (procedura esclusivamente diagnostica), che nel nostro caso varia in media tra il 63 e il 69% con una sostanziale stabilità nel tempo (vedi tabella 1). Il controllore (leggasi Assessorato alla Salute) dovrebbe però ancor prima che preoccuparsi dell’appropriatezza terapeutica dei vari Centri, verificarne l’appropriatezza diagnostica, cioè dovrebbe capire se un esame invasivo come la coronarografia venga eseguito su pazienti che abbiano probabilità elevata di essere portatori di malattia coronarica. In sostanza se il paziente con dolore toracico sospetto viene adeguatamente selezionato, mediante l’ausilio di metodiche diagnostiche non invasive di cui oggi la cardiologia dispone (i cosiddetti esami funzionali di II° livello- Scintigrafia miocardica e Ecocardiografia da Stress), il numero di Pazienti con assenza di malattia coronarica significativa che afferiscono alla sala di emodinamica deve essere ridotto al minimo, sicuramente al di sotto del 10% del numero di coronarografie totali. Se facciamo riferimento all’anno 2011 (da cui sono desunti i dati forniti all’assessore) il nostro Laboratorio di Emodinamica ha eseguito, su pazienti con sospetto di malattia coronarica solamente 62 coronarografie con esito negativo su un totale di 841 esami (il che rappresenta il 7% del totale); le restanti 198 coronarografie non esitate in PTCA sono state eseguite in pazienti con indicazioni già definite ad intervento cardochirurgico (patologie valvolari) ed in altre condizioni cliniche diverse dalla cardiopatia ischemica (cardiomiopatie, aritmie ventricolari etc). Riteniamo dunque indispensabile che tale dato (pazienti con dolore toracico o sospetta cardiopatia ischemica, senza lesioni coronariche significative) venga verificato in tutti i Laboratori della nostra Regione Piemonte, assicurandosi che sia inferiore al 10% degli esami totali eseguiti dal singolo centro (vedi indicazioni GISE). Come da documentazione allegata*, è stato calcolato sul territorio nazionale il fabbisogno medio di pazienti/anno per milione di abitanti che necessitano di PTCA; tale numero è pari a 2600 pazienti ogni milione di abitanti, quindi circa 780/800 pazienti per la nostra ASL TO5 (Bacino di Utenza Sopra, la dottoressa Maria Teresa Spinnler, direttore SC Cardiologia dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri 310.000 persone) e considerando che circa il 25-30% di questi pazienti potrebbe richiedere una seconda procedura di PTCA su altro vaso malato, ci si aspetta per la nostra ASL TO 5 un numero di PTCA non inferiore ai 950 interventi/anno; come da tabella 2, il numero totale di PTCA da noi eseguite è sempre costantemente ed abbondantemente al di sotto del fabbisogno previsto, in quanto residua ancora nella nostra ASL una mobilità passiva documentata, con procedure eseguite, in ordine di numero, presso le Emodinamiche della Clinica “Villa Maria Pia” di TO, dell’Ospedale di Savigliano, della Clinica “Cellini” di TO e dell’Ospedale “Molinette” di TO. Quanto ai requisiti organizzativi, strutturali e di attività previsti da DGR della regione Piemonte del 2011 e derivati dal documento ufficiale GISE allegato, il nostro Centro li rispetta ampiamente e con largo margine, come evidenziato dalla tabella 3; non si capisce dunque quale bisogno avessimo di “gonfiare”la casistica, visto che siamo molto al di sopra non solo dei limiti minimi ma anche dei limiti ottimali di attività. Un’ultima considerazione rispetto alle dichiarazioni dell’assessore: tra le righe si è voluto insinuare che a Moncalieri vengono fatte troppe PTCA rispetto al reale fabbisogno del territorio di pertinenza: questa è una ipotesi tutta da dimostrare e non suffragata da alcuna evidenza, i dati di attività, peraltro disponibili a qualsivoglia controllo esterno, smentiscono chiaramente una tale ipotesi capziosa. Semmai un dato di certezza emerge: la delibera (DGR) del 28.12.2012 disattende completamente le allegate Linee Guida GISE rispetto alla necessità che qualunque Cardiologia che eroga prestazioni di emodi- namica interventistica debba avere la possibilità di ricoverare il paziente, almeno nelle prime 24 ore post-procedura, e debba quindi avere i posti letto sufficienti a ricevere tutti i pazienti trattati con PTCA. Cito testualmente le linee guida: “Deve essere assicurata la degenza del paziente per 24 ore in un Reparto che possa fornire una adeguata sorveglianza ed assistenza e da cui si possa nuovamente accedere con rapidità al laboratorio in caso di complicanze”. Questo significa che se l’emodinamica di Moncalieri chiude e le prestazioni dovranno essere eseguite presso l’Ospedale Molinette di TO, quest’ultimo dovrà non solo essere in grado di far fronte all’aumentato carico di procedure diagnostico/interventistiche, ma dovrà avere la capacità di ricoverare gli stessi pazienti che non dovranno essere rimandati all’Ospedale di provenienza. Questo richiede un aumento di circa 10/12 posti letto di degenza che allo stato attuale l’Ospedale Molinette non è in grado di garantire. Si allega documento di riferimento GISE sugli standard per i Laboratori di Emodinamica con associata Bibliografia di riferimento*. ¢ *La documentazione citata è a disposizione presso gli autori marzo 2013 39 Il dedalo Troppo PC fa male...al ginocchio Adnkronos Salute Questo dispaccio dell’Agenzia ADNKronos circola in Rete dal 1° dicembre ed è una delle notizie più scaricate dalla Rete in Italia. Il motivo è ovviamente l’originale rapporto causa-effetto di alcune patologie ortopediche del ginocchio. Fino ad oggi il PC era stato accusato di causare disturbi alla vista (monitor), sindrome del tunnel carpale (mouse), problemi di postura, dipendenza… Nife 40 marzo 2013 Ginocchio bloccato, dolorante e come arrugginito, con difficoltà nel camminare e rampe di scale che diventano l’Everest. Sono i sintomi della sindrome del ginocchio da scrivani, che in questi ultimi dieci anni sta colpendo sempre un maggior numero di persone. Colpa di Internet e dell’uso del pc, che ha cambiato il modo di lavorare di moltissime persone: troppo tempo seduti con le ginocchia nella stessa posizione. «In Inghilterra hanno fatto uno studio relativamente a questo tipo di disturbo, di cui soffre il 25% degli impiegati - spiega all’Adnkronos Salute Sandro Rossetti, primario della Divisione di ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Camillo di Roma - In Italia non ci sono ancora dati sull’incidenza di questo disturbo». «Ma il numero delle persone che si rivolgono all’ortopedico per problemi al ginocchio negli ultimi dieci anni è andato aumentando in maniera esponenziale. Si tratta di uomini e donne tra i 40 e i 55 anni - spiega Rossetti - nell’80% dei casi fanno lavori sedentari. Insomma, passano diverse ore fermi, seduti davanti ad un computer. Il problema è che ora non c’è bisogno di spostarsi per fare ricerche: si trova tutto in quella scatola di fronte a noi. Basta navigare su Internet. Prima almeno ci si doveva alzare ogni tanto per prendere un’enciclopedia dalla libreria, un catalogo, un faldone contenente dati. Ora non c’è più bisogno di alzarsi. Si lavora stando seduti e muovendo solo le dita». Le articolazioni «sono fatte per essere in movimento, e se noi le facciamo stare troppo a riposo cominciano a soffrire». L’articolazione del ginocchio è quella che «più risente di questo immobilità forzata - aggiunge l’ortopedico, anche medico dello sport - è infatti un’articolazione nata per essere mobile e fluida. Purtroppo la vita sedentaria rende il nostro ginocchio sempre più rigido». E se immobilità fa rima con chili di troppo, la stessa parte è «sottoposta sovente a un sovraccarico ponderale assolutamente dannoso». Ma cosa accade nelle lunghe ore passate alla scrivania? «Se la nostra vita lavorativa ci obbliga ad una sedentarietà, e questo per almeno sei-otto ore al giorno, diminuisce la produzione di liquido sinoviale che è il lubrificante dell’articolazione del ginocchio, ed è anche quello che distribuisce nutrimento alle cellule cartilaginee che ricoprono la superficie articolare. Arrivano i primi disturbi, il ginocchio fa male, non si riesce a stenderlo bene, non si riesce a camminare con scioltezza». «Poi c’è il problema dell’aumento del peso che arriva inevitabilmente se si sta troppo fermi - dice l’esperto - Il ginocchio ci sostiene, ma se pesiamo molti chili più del dovuto, il nostro peso sarà la causa dell’usura della cartilagine del ginocchio. Se non si corre ai ripari, dimagrendo per esempio, si può rimanere vittima di un danno articolare con sofferenza della cellula cartilaginea. Tutto ciò favorisce la comparsa di lesioni artrosiche. E da qui non c’è scampo: si passa direttamente alla chirurgia ortopedica. Fortunatamente questa ha fatto passi da gigante - prosegue Rossetti - tanto che la maggior parte dei pazienti dopo trenta giorni torna alla propria attività lavorativa». «Ma oggi a soffrire di dolori al ginocchio sono anche molti giovani che stanno troppo tempo fermi davanti al computer - afferma l’ortopedico - Si tratta del disturbo della plica sinoviale. Una patologia che è facilmente diagnosticabile con un segno inconfondibile: la persona, dopo un pò di tempo che si trova seduta, ha necessità di allungare il ginocchio e muoverlo in senso della flessione ed estensione. È una disturbo frequente caratterizzato da un ispessimento della plica sinoviale che diventa rigida e perde la sua normale elasticità. Il trattamento è artroscopico e comporta la rimozione di questa lingua di sinovia ispessita e rigida. Il recupero è totale è immediato». Ma prima di arrivare sotto il bisturi si può fare qualcosa. «Tentiamo di ridurre la nostra sedentarietà e cerchiamo di trovare il modo per effettuare quel minimo di attività fisica che ci permetta un mantenimento articolare e muscolare indispensabile», conclude Rossetti. ¢ Cultura L’elaborazione del Lutto La perdita di una persona cara comporta quella che in termini tecnici viene definita l’elaborazione del lutto. Questo è un percorso umano, molto umano, in cui, oltre ad affrontare il dolore per il vuoto creatosi, ci si deve confrontare con cambiamenti oggettivi e riadattamenti soggettivi nella vita quotidiana e nella progettazione del futuro, nel rapporto con gli altri, amici e familiari… Soprattutto ci si trova di fronte ai grandi temi della vita e della morte su cui vasta e profonda è la letteratura mondiale anche in ambito scientifico. Spesso ci si scopre soli, si fa fatica a condividere il proprio dolore, a narrarlo a se stessi ed agli altri. Se ci si riesce, si combatte la depressione, la si supera e la persona scomparsa continua, in qualche modo, a narrarsi dentro di noi. L’assenza è un’intima presenza. di Giuseppe Scarso 42 marzo 2013 Chi ha raccolto questa storia voleva serbala per sé, ma poi ci ha ripensato, preferendo proporla a chi desidera ascoltarla. “No, Mamette1, non ce la faccio, non ci riesco a lasciarti qui tutta da sola”. Capii che la storia era giunta al suo culmine. Io l’avevo ascoltata, raccolta in religioso silenzio come, d’altronde, il racconto esigeva. Chinò il capo a nascondere la commozione che gli cerchiava di rosso il contorno degli occhi. Dopo un breve istante, riavutosi, mi chiese un attimo di pausa adducendo Mamette come motivo la stanchezza e l’età. Gli dissi di prendersi tutto il tempo che voleva, intanto io sarei andata a svolgere alcune faccende nell’aia. Non che avessi veramente qualcosa da fare, ma avevo bisogno di riflettere su quanto stava accadendo quel pomeriggio d’estate. Me l’ero visto davanti, stampato in ombra sul- la soglia di casa, contro luce, in bianco e nero. Anche così l’avevo riconosciuto subito, alto a magro, l’aria impacciata a chiedere scusa per il disturbo. Lo invitai ad entrare e notai che il tempo lo aveva segnato in volto con qualche ruga in più ed imbiancato i capelli come la neve d’inverno che lui conosceva poco, perché loro venivano solo d’estate, quando si vedevano i ghiacciai marzo 2013 43 Cultura (1) Mamette è un termine d’origine francese: sta per piccola mamma e si pronuncia “mamet”. (2) Il narratore è consapevole che lo spargimento delle ceneri dei defunti è una prassi ancora discussa in ambito religioso e limitata da regole civili. Questo vuole essere soltanto il racconto di una storia immaginaria senza nessuna presa di posizione in materia. 44 marzo 2013 eterni, anche se talora nevicava anche ad agosto. Loro erano lui e la sua famiglia, moglie e due figli. Avevano affittato una piccola baita accanto alla mia, arrivavano pochi giorni dopo la fine della scuola e ripartivano poco prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, già dalle elementari. Questo non valeva per lui che faceva la spola fra montagna e città, tranne il mese di ferie ad agosto. Timidi, riservati e schivi, facevano molte gite a misura di bambino prima, poi di ragazzino, fino a quando i figli iniziarono a farsi degli amici fra i loro coetanei e coetanee, turisti, villeggianti e anche qualche residente. Era giunta l’età che alle gite si preferiva la compagnia, il calcio, le ragazze con qualche avventuretta estiva, breve come breve è l’estate su da noi. Pure allora con i figli ormai indipendenti, mamma e papà continuavano a fare da soli le loro gite, non tutti i giorni, ma assai spesso, specie con le belle giornate anche se il pomeriggio minacciava un temporale. I loro ragazzi erano venuti ancora qualche volta a preparare l’esame di maturità, prima l’uno poi l’altro, quindi durante i primi esami di università. Da allora si sono visti sempre meno, per periodi sempre più brevi, fino a scomparire del tutto. Avevo saputo che erano andati a vivere lontano, uno Oltremanica, l’altro Oltreoceano. I genitori continuarono a venire per diversi anni ancora. Mamette, come solo lui la chiamava, così mi aveva appena confidato quel giorno per il bisogno di sfogarsi con qualcuno, era solita uscire sul balcone a fare colazione, sorseggiando il caffè, guardando la montagna che stava proprio di fronte alla loro finestre, meta di tante gite. Non conoscevano molta gente, avevano stretto una certa amicizia con me e mio marito, quando c’era ancora, e proseguita una volta rimasta vedova, ma non è di me che devo parlare. D’altronde eravamo i loro soli vicini, il villaggio distante qualche centinaio di metri. Poi, da una certa estate di qualche anno fa non li si rivide più, almeno fino a quel giorno. Rientrata in casa, lui appariva più riposato. Mi accolse con un pallido sorriso prima di riprendere il suo racconto. “Cinque anni fa mia moglie si è ammalata e non siamo più venuti su. Sono stati cinque anni di alti e bassi, di miglioramenti e peggioramenti fino a un mese fa”. Tacque su queste ultime parole, né io formulai una domanda la cui risposta era scontata. Infatti proseguì: “Voleva tornare quassù, ma non poteva, la salute glielo impediva. Allora diceva a me di venire anche solo per un giorno. Sapevo che le faceva piacere sapermi su e che le avrei fatto un regalo, ma all’ultimo momento non me la sentivo, non da solo, non senza di lei. Se ne dispiaceva, ma mi capiva. Un mese fa se n’è andata. Oggi sono venuto su per esaudire il suo desiderio che le sue ceneri fos- sero sparse dalla cima di quella montagna che lei tanto amava, di fronte alle finestre di casa. Non avevo fatto i calcoli con il peso degli anni che sono più di ottanta”. Si fermò ancora qualche istante per riposare e lasciare spazio alle mie possibili domande del tutto inutili perché il suo racconto procedeva preciso e chiaro senza punti oscuri. “Non avevo fatto i calcoli con la lontananza dei figli. Oh, certo, sono tornati in tempo per assisterla negli ultimi giorni, ma sono ripartiti poco dopo il funerale. In un periodo così breve non ho avuto il coraggio di affrontare con loro la questione: il desiderio espresso da Mamette, cioè della mamma, anche se a chiamarla così ero solo io, quando nessuno ci sentiva. Nessun altro, nemmeno loro erano al corrente di questo nostro piccolo segreto. Forse, però, questo l’ho già detto”. Feci cenno di sì con il capo, aggiungendo che non aveva importanza. “La memoria mi fa dei brutti scherzi da qualche tempo. Non ho mai rivelato a nessuno questo piccolo segreto, ma mi fa piacere essermelo fatto scappare, qui, oggi, in questa casa”. Rimase assorto alcuni istanti, poi riprese il racconto. “Comunque, oggi volevo salire sul monte, ma, fatti pochi passi, ho capito che non ce l’avrei mai fatta. Gli anni ci sono e il cuore non gira più come una volta. Allora ho preso lungo il canale che costeggia il fianco del monte fino a ritrovarmi sotto, in corrispondenza delle sue creste. Mi sono fermato in prossimità di un’ansa un po’ più ampia, ho posato lo zaino che portavo sulle spalle, ho estratto l’urna con dentro le sue ceneri. Mi sono seduto a osservare i riflessi dell’acqua. Sembravano volermi comunicare qualcosa in un luminoso linguaggio cifrato. Ho guardato in su scorgendo fra le punte dei pini la cima del monte. A quel punto ho capito che non ce l’avrei mai fatta a lasciarla lì da sola, senza la presenza dei figli insieme a me. Allora ho riposto l’urna nello zaino e sono tornato indietro. Poi ho sentito che non ce la facevo a tornare a casa. Avevo bisogno di parlare con qualcuno. Eccomi qui ad importunarla con questo mio racconto da vecchio rimbambito”. Gli risposi che non doveva scusarsi, che la sua storia era umana, molto umana, troppo umana. Arrivava fino al cielo, ma quest’ultima cosa me la sono tenuta per me. Apparve rincuorato dalle mie parole. Mi ringraziò per la mia pazienza. “Non voglio disturbarla ulteriormente, rubarle altro tempo, ma le sarei grato se potesse darmi una penna, due fogli di carta e due buste”. Risposi che non c’era problema. Andai a cercare quanto richiesto e glielo porsi posandolo sul tavolo. Scrisse alcune righe, ripiegò i fogli, li mise nelle buste e scrisse gli indirizzi. “Dovrei chiederle ancora un piacere, l’ultimo, glielo prometto: potrebbe spedirle al posto mio? Così sul francobollo ci sarebbe il timbro della valle. Lo farei io stesso, ma l’ufficio postale è chiuso a quest’ora”. Gli dissi che l’avrei fatto molto, molto volentieri. Ringraziandomi mi porse le due buste. Si offrì di darmi i soldi per i francobolli, ma tagliai corto: andava bene così. La mia resistenza fu più ferma della sua insistenza e la nostra piccola discussione finì in un reciproco sorriso. Seguirono alcuni attimi di silenzio. Poi si alzò, mi disse che si stava facendo tardi, era meglio rientrare prima che si facesse buio perché la vista non era più buona come una volta e guidare era diventato faticoso. Lo aiutai a indossare lo zaino, ci accomiatammo sulla soglia di casa e lo guardai scendere i pochi gradini con un passo incerto tanto che dovette accompagnarsi con la mano appoggiata al muro. Non mi offrii di aiutarlo: temevo si offendesse. Rientrata in casa misi bene in vista sul tavolo le buste per non dimenticarmi di spedirle il giorno seguente. Erano indirizzate ai suoi figli. Quella fu l’ultima volta che lo vidi. Da quel giorno sono passati due anni. Un pomeriggio di questa estate mi trovavo lungo il canale con i miei nipotini, ma non è di me che devo parlare. Avevo notato due persone scendere dal monte, ma da quella distanza non potevo certo riconoscerle. Solo quando mi passarono accanto per attraversare il ponte, mi videro e li riconobbi, nonostante il tempo passato. Mi si fecero incontro, mi salutarono con calore. Mi dissero che la mamma era morta alcuni anni fa, il papà era mancato da pochi giorni. Loro erano saliti al monte per fare un’ultima escursione a ricordo delle tante belle gite fatte sulla montagna così amata da mamma e papà. Era una forma di saluto, un modo per dire addio. Non dissero altro, né io chiesi nulla. Li guardai scendere verso valle con il passo ancora valido nonostante non fossero più, ormai da tanto tempo, quei giovanotti che ricordavo. D’altronde il carico sulle spalle non era pesante. L’avevo capito senza bisogno di dirlo: negli zaini c’erano due urne vuote. Sapevo ciò che erano andati a fare: spargere insieme le ceneri di papà e mamma dalla cima del monte.2 Ora mamma e papà erano più uniti di quanto lo fossero stati per tutta la vita. Volsi le sguardo verso la montagna, fino alla cima e più in alto ancora. Il sole era appena tramontato, ma il cielo era ancora di un azzurro pieno, solcato solo da alcune nuvolette effimere e trasparenti quasi a tratteggiare un velo da sposa. Alzai la mano verso il cielo. Avvertii distintamente l’impossibile sensazione di sfiorare quel velo e dietro quello accarezzare l’immagine di un sorriso che ne ricambia un altro, fatti entrambi solo più di cenere dispersa dal vento in polvere, polvere di stelle in una limpida sera d’estate, a somiglianza dell’istante in cui, con un bacio, vi prometteste eterno amore, Mamette, se posso permettermi di chiamarti così anch’io, un attimo soltanto, una sola volta, l’ultima, almeno qui, sulla crosta di questa nostra terra. ¢ marzo 2013 45 Dai congressi Un’importante “due giorni” sulle dipendenze Nonostante la crisi, la “spending review”, le difficoltà di bilancio… la lotta alle dipendenze e l’aiuto ai malati che ne sono colpiti non viene a mancare da parte delle strutture pubbliche. Anzi, i due eventi, di cui diamo notizia a partire dal materiale fornito dalla collega Silvana Patrito (Ufficio Stampa ASL TO 2), sono il segno inequivocabile di un’attenzione che continua a rimanere alta come la professionalità del personale pubblico, sanitario e non, che studia, ricerca, verifica, propone senza sosta. Una bella notizia. NiFe 46 marzo 2013 UNA RETE INTERISTITUZIONALE PER LA PREVENZIONE DELL’USO DI SOSTANZE PSICOTROPE Il primo evento (il convegno) ha avuto come obiettivo una riflessione sul ruolo della Prefettura di Torino per trasformare, in sinergia con le Asl, la sanzione in promozione della salute. “USO DI SOSTANZE: TRA SANZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE”, il titolo del congresso, che ha avuto come sottotitolo: “L’uso “normalizzato” della cannabis negli adolescenti: i risultati del progetto THC-WHY dell’ASL TO 2”. Il convegno, tenutosi presso Centro Incontri della Regione Piemonte il 26 novembre, è stato organizzato dalla ASL TO 2 in collaborazione con la Prefettura di Torino e le ASL TO 1 e TO 4. Il fenomeno del consumo di sostanze psicoattive (alcol, droghe e mix di sostanze) nell’ultimo decennio si è diffuso sempre più tra la popolazione giovanile e nei contesti del tempo libero e dello svago, abbandonando gli ambiti tradizionali di marginalità e devianza. Il consumo di sostanze illecite si è, in questo ambito, “normalizzato”: i consumatori, di conseguenza, sottovalutano i rischi correlati, non considerando pericolose le condotte e le abitudini legate a stili di vita rischiosi e difficilmente afferiscono volontariamente ai servizi di prevenzione e cura. A intercettarli sono prevalentemente le Istituzioni Pubbliche volte al controllo, in seguito a contestazioni di illeciti amministrativi, come per la detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, o penali, per infrazioni al Codice della Strada come la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. “La costruzione di reti interistituzionali capaci di sviluppare codici comunicativi e progettualità condivisi – spiega il Dott. Augusto Consoli, Direttore Dipartimento Dipendenze C. Olievenstein della ASL TO 2 – può agevolare l’offerta di servizi di prevenzione nell’area del consumo di sostanze psicoattive, dove Istituzioni con mission diverse si incontrano. In particolare, il nostro Dipartimento ha focalizzato da diversi anni l’attenzione e gli interventi sull’uso della cannabis e dei suoi derivati e con la Prefettura di Torino ha avviato da due anni il progetto “THC-WHY” (dal nome della molecola THC – Tetra Hydro Cannabinolo presente in queste sostanze), tuttora attivo e finalizzato a rielaborare il significato della sanzione, facendo emergere le componenti educative che possono essere costruite intorno ad essa”. Il progetto lavora su una criticità emersa prepotentemente negli ultimi anni: il costante aumento di segnalazioni di minorenni in possesso di cannabis e la preoccupazione dal punto di vista socio-educativo e sanitario correlata a tale fenomeno. La Prefettura di Torino ha ritenuto opportuno mettere a punto delle strategie di collaborazione e di integrazione nelle procedure relative ai procedimenti a carico degli infra-diciottenni, avviando momenti di confronto e analisi con i Servizi delle Dipendenze, finalizzati a realizzare una efficace prevenzione specifica su questo particolare target di utenza, estendendo al maggior numero di soggetti possibile corsi di informazione/ sensibilizzazione ed educazione alla salute. Ad oggi si stima che nella città di Torino i consumatori di cannabis tra i 14 e 19 anni con almeno una assunzione nell’ultimo mese, siano circa 4.500 A tutt’oggi il progetto ha accolto 117 giovani consumatori di cannabinoidi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni e un altro gruppo di 15 ragazzi è pronto per la prossima fase di lavoro formativo e preventivo, che è iniziato il 27 novembre 2012: per tutti loro un evento imprevisto, come una segnalazione in Prefettura, diventa un’opportunità di riflessione, responsabilizzazione e di effettiva prevenzione. I dati di Torino Ad oggi si stima, sulla base dei parametri della Relazione al Parlamento 2012, che nella città di Torino i consumatori di cannabis tra i 14 e 19 anni, con almeno una assunzione nell’ultimo mese, siano circa 4.500 e solo poco più del 3% di questi è stato in carico ai servizi cittadini. Nel corso dell’ultimo triennio il numero degli adolescenti con uso di cannabis, già in trattamento presso il Dipartimento Olievenstein dell’ASLTO2, è passato da 41 pazienti nel 2010, a 84 nel 2011, sino ai circa 140 del 2012. “Il progetto si sta rivelando estremamente positivo – commenta il Direttore Generale ASL TO 2, dott. Maurizio Dall’Acqua – lo dimostrano le pochissime assenze ai corsi, l’elevata soddisfazione che esprimono i giovani partecipanti a conclusione dell’esperienza e i rari ‘secondi fermi’, cioè la reiterazione del reato di detenzione di sostanze di chi ha seguito il corso, quindi in linea con l’intenzione preventiva di questo lavoro in sinergia tra le Istituzioni”. DALL’OVERDOSE ALL’INVALIDITÀ Il corso del 27 novembre scorso, tenutosi presso il Teatro Principessa Isabella di Via Verolengo 212 a Torino, è stato presentato davvero con un titolo stimolante: “La multidimensionalità nelle dipendenze: cronicità e inclusione sociale nella crisi del welfare”. L’evento è stato organizzato dal Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO 2, diretto dal Dottor Emanuele Bignamini per far conoscere il paziente multiproblematico, nuova figura emergente nei Servizi. È cambiato il panorama dell’abuso di sostanze rispetto anche ad un recente passato e oggi, sconfitta la mortalità precoce, la sanità deve occuparsi sempre più spesso dell’invalidità che comporta la tossicodipendenza: diventata una patologia multifattoriale ad andamento cronico recidivante. Un paziente su cinque, infatti, anche in condizione drug free, deve fare i conti a vita con i danni correlati all’assunzione di sostanze e si ritrova, nella fascia d’età che dovrebbe essere di massima produttività, a dover assorbire grandi risorse assistenziali. Del problema emergente, alla luce delle attuali problematiche assistenziali, si occupa la ASL TO 2 che per prima ha stabilito con uno studio specifico, già presentato in ambito scientifico, i criteri oggettivi di definizione del paziente multiproblematico, applicabili a qualsiasi realtà sociosanitaria. Il paziente multiproblematico “Si parla di paziente multiproblematico quando sussistono almeno due tra le seguenti condizioni – spiega il Direttore del Dipartimento Dipendenze 2, Dott. Emanuele Bignamini – almeno una patologia sanitaria di tipo cronico oltre la tossicodipendenza, compromissione funzionale (psicofisica, autonomia) rilevabile con scale ad hoc (o invalidità), reddito non sufficiente all’automantenimento, mancanza o inadeguatezza di abitazione, assenza o insufficienza della rete familiare o famiglia problematica”. L’indagine condotta dalla ASL TO 2 sulla popolazione di circa 1.200 soggetti dipendenti da diverse sostanze (prevalentemente eroina, cocaina e alcol) afferenti al Dipartimento Dipendenze 1, incrociando la compromissione sanitaria e il funzionamento personale e sociale, ha permesso di tracciare l’identikit del paziente multiproblematico-tipo. “Nella maggioranza dei casi è maschio, di età compresa tra i 31 e i 50 anni, con licenza media inferiore, perlopiù solo o convivente con la famiglia di origine e privo di reddito – spiega il Dott. Enrico De Vivo, Responsabile Area Ricerca del Dipartimento Dipendenze 1 – nella fase della vita in cui l’individuo potrebbe esprimere la propria capacità lavorativa e avere piena autonomia, la condizione di dipendenza si somma alla fragilità sociale e alla compresenza di altra patologia, soprattutto psichiatrica (67%), infettivologica (46%), neurologica (33,9%)”. “Nella metà dei casi non vi è un riconoscimento di invalidità civile, risulta problematico l’intero nucleo familiare – precisa ancora De Vivo – e la complessità del caso permane anche in condizione drug free”. “È necessaria un’attenta valutazione degli interventi – conclude la dott.ssa Marilù Foti, Assistente Sociale coordinatrice Dipartimento Dipendenze 1 – l’inserimento in strutture non adeguate ai problemi può comportare o un aumento inutile dei costi o un trattamento non totalmente aderente a questa realtà emergente. Si rende infatti necessaria l’apertura dei Servizi per le Dipendenze verso modelli assistenziali più vicini al settore psichiatrico e della disabilità”. ¢ marzo 2013 47 Le nostre radici Spigolature ortopediche Prof. Paolo Gallinaro IL NERVO SCIATICO DEI BAMBINI Le due di notte: suona il campanello. Alla porta c’è una giovane bella signora bionda, l’inquilina del piano di sopra, che conoscevo solo di vista, mamma di due gemellini di tre o quattro anni. Disperata perché sola in casa con i bambini che avevano subito non so quale vaccinazione per via intramuscolare e uno dei due, a suo dire, non riusciva più a camminare, forse per una lesione dello sciatico. Afferrata la vestaglia e il martelletto salgo con la bella signora. Appena mi vede il piccolo balza giù dal letto e si mette allegramente a trottare per la stanza; lo sciatico risponde perfettamente al martelletto… con grande imbarazzo della mamma. Il mattino dopo la signora ringrazia mia moglie che manco si era accorta che alle due di notte ero salito in vestaglia dalla bionda signora del piano di sopra. Fu l’inizio di una lunga amicizia e i gemellini sono oggi stimati professionisti: un ingegnere e un collega neuropsichiatra (quello del finto sciatico?). Non lo so ma forse si riconoscerà in questo racconto. SCIATICO N.2 Parma, anni ’70: mi chiamano dalla Clinica Pediatrica a vedere un lattante con un’artrite settica dell’anca. Ero da poco direttore della Clinica Ortopedica e a 39 anni non avevo una grande esperienza, ancor meno di patologia 48 marzo 2013 infantile. L’artrtite settica del lattante è un’emergenza chirurgica; se si vuole salvare l’anca non c’è tempo da perdere. Non esisteva un’ortopedia infantile e io non avevo mai operato un paziente di quella età. Telefonai alla “casa madre”, il CTO, al Prof. Lorenzi, che invece aveva esperienza infantile perché al Rizzoli, prima di venire a Torino, aveva lavorato proprio al reparto infantile. Mi diede coraggio assicurandomi che l’anca del lattante non era diversa da quella dell’adulto:era soltanto molto più piccola! Ma attenzione al nervo sciatico, sia durante l’intervento di drenaggio sia dopo. Aperta la capsula ne uscì una tazza di pus; richiusi lasciando drenaggi per un lavaggio continuo con antibiotici e misi il piccolo in valva gessata. Ma come controllare la funzionalità dello sciatico? Non potevo dirgli di tirare su le dita del piede. Purtroppo non c’era altro modo che pungere la pianta del piede con uno spillo e verificare la reazione, operazione evidentemente poco gradita. Dopo alcuni giorni di assidui controlli non ci fu più bisogno di ricorrere allo spillo: come entravo nella stanza e il piccolo sentiva la mia voce, subito muoveva le dita del piede. Aveva ragione Pavlov con il suo cane! Il lieto fine è scontato: 20 anni dopo il giovanotto aveva due anche perfette. IELU CUL MENUSIER CA FA CÒ L’PRIMARI? (C’È QUEL FALEGNAME CHE FA ANCHE IL PRIMARIO?) Questa la richiesta di un contadino che all’ospedale di Ciriè cercava il primario di ortopedia Prof.Nerino Dei Poli. E non aveva tutti i torti il contadino: l’abilità manuale dell’amico Nerino si esprimeva nella costruzione di bei mobili in legno massello come pure nella eleganza tecnica con cui impiantava le protesi nelle più difficili anche displasiche, facendo del reparto di Ciriè un vero e proprio polo di riferimento. La stessa eleganza con cui suonava la chitarra classica, non disdegnando però le canzoni di George Brassens, che cantava con voce calda e appassionata affascinando stuoli di fanciulle. LA NUTRIZIONE DEL TRAUMATIZZATO È di acquisizione relativamente recente il concetto che al traumatizzato deve essere assicurato un adeguato apporto calorico. Negli anni ’60 invece si andava a brodini e in Clinica Ortopedica a San Vito un politraumatizzato deperiva a vista d’occhio, nonostante il suo status di paziente privato gli garantisse, almeno in teoria, un trattamento gastronomicamente privilegiato. Fortunatamente scoprimmo per tempo la vera causa del deperimento: la buona suora caposala, forse più fiduciosa nella giustizia terrena che in quella divina, gestiva con grande abilità (e a fronte di generose offerte) le rispettive visite della moglie del paziente e dell’amante, che in effetti mai ebbero ad incontrarsi. Ma il paziente fedifrago veniva punito…negandogli il cibo. ¢ PRESENTAZIONE DEL CORSO FAD Il corso presenta un altro capitolo in tema di “Clinical Governance”: questa volta parliamo di “appropriatezza”, argomento che investe il moderno esercizio professionale medico ed odontoiatrico ed in generale sanitario e trova grande spazio nel nostro codice di deontologia medica. Il corso gratuito eroga 15 crediti ECM La versione “blended” del corso è accreditata per medici chirurghi e odontoiatri ed è disponibile in formato cartaceo nel numero speciale “QUADERNI ECM/FAD de LA PROFESSIONE N. 2/2012” All’interno del numero troverà il questionario di valutazione da compilare in ogni sua parte (anagrafica e risposte a scelta multipla) che Le permetteranno, rispondendo almeno all’80% in modo corretto, di ottenere 15 crediti ECM. In tutti gli Ordini provinciali sono disponibili copie cartacee del corso FAD o potrà richiederle direttamente alla Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) al n. 06/6841121 La C.G. EDIZIONI MEDICO SCIENTIFICHE di Torino, partner FNOMCeO per queste iniziative, spedirà gratuitamente al suo indirizzo copia del numero speciale. Il QUESTIONARIO, correttamente compilato dovrà essere inviato via fax al n. 06/68411209 Per verificare successivamente l’esito del corso telefonare al n. 06/6841121 (centralino automatico) oppure visualizzare il risultato sul portale www.fnomceo.it trascorsi almeno 30 giorni lavorativi dall’invio del fax. Il servizio di HELP DESK, erogato direttamente da FNOMCeO (sede Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino) è attivo dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 tel. 011/5815110 - Fax 011/7432113 - e-mail: [email protected] marzo 2013 49 rubriche I servizi dell’Ordine SPORTELLO DI CONCILIAZIONE Già dal 1946 (ar t. 3 lett. g. del DLCPS 233 del 1946) gli Ordini dei Medici Chrirurghi e Odontoiatri hanno la funzione di intervenire nelle controversie tra medico e paziente, o tra colleghi, per procurarne la conciliazione. L’ORDINE METTE A DISPOSIZIONE DI TUTTI LO SPORTELLO DI CONCILIAZIONE. Lo Spor tello è un ufficio che ha sede presso l’Ordine, al quale il cittadino o il medico o l’odontoiatra possono liberamente rivolgersi per cercare di risolvere una controversia di natura sanitaria o una ver tenza di carattere professionale, prima del contenzioso giudiziario. Si effettuano pratiche di conciliazione e di arbitrato. Per informazioni: Roberta Cicchero, tel 011.58.15.106 PORTALE WEB www.torinomedica.com Il portale d’informazione indipendente e senza pubblicità dell’OMCEO della provincia di Torino. Oltre a notizie e articoli su sanità, salute, farmaci...dall’Italia e dal mondo, potrete vedere filmati, interviste, serivzi, inchieste, quando lo desiderate voi. Non tutte le notizie, ma notizie per tutti! ATTRIBUZIONE CODICE PIN Per la compilazione del certificato di malattia on line. Continua il servizio, attivato dall’Ordine, per l’attribuzione del codice PIN a favore dei medici liberi professionisti (non dipendenti e non convenzionati) per la compilazione della certificazione di malattia on line. Per attivare la procedura di attribuzione, telefonare alla Segreteria Amministrativa allo 011.5815111 50 marzo 2013 WEB area www.omceo.to.it Tutto ciò che occorre sapere sull’Ordine ad iniziare dall’Albo degli iscritti www.torinomedica.com Le più importanti notizie di aggiornamento medico-scientifico con accesso diretto alle fonti www.videomedica.org La nostra rivista audiovisica con servizi, inchieste e interviste www.omceotorinoservizi.com Il portale dedicato alle Associazioni riconosciute dall’Ordine ed ai servizi erogati Newsletter Iscrivetevi da torinomedica.com per riceverla gratuitamente sulla vostra mail www.facebook.com/omceo marzo 2013 51 rubriche Servizi dell’Ordine Scadenze corsi ecmfad della fnomceo Si comunicano le nuove scadenze dei corsi ECM FAD in modalità cartacea (con invio del test finale via fax) di cui si era già data comunicazione su “Torino Medica”: - AUDIT CLINICO: 08/09/2013 - LA SICUREZZA DEI PAZIENTI E DEGLI OPERATORI: 31/07/2013 - APPROPRIATEZZA: 30/09/2013 (RTM) Corso gratuito di lingua inglese L’OMCeO di Torino ha stretto un accordo con un’agenzia formativa accreditata presso la Regione Piemonte e la Provincia di Torino per offrire agli iscritti un corso gratuito di lingua inglese. Il Consorzio Excalibur, Agenzia Formativa Accreditata presso la Regione Piemonte, nasce nel 2007 dalla società Oversea– Centro Studi Lingue che, da oltre vent’anni, si occupa da Formazione Linguistica alle imprese e ai privati nonché di servizi di Traduzione & Interpretariato. Il corso prevede tutti i livelli di apprendimento: dal livello base alla più alta specializzazione. Questo corso si rivolge ai liberi professionisti con P. Iva iscritti all’Albo e /o dipendenti di imprese private e studi professionali. (Sono comprese anche le segretarie). Per informazioni più approfondite: consultare il sito dell’OMCeO di Torino www.omceo.to.it La Redazione di Torino Medica (RTM) Per comunicare un cambio di indirizzo Si chiarisce agli iscritti che la procedura corretta per la segnalazione all’Ordine di un cambio di residenza o di indirizzo prevede obbligatoriamente la compilazione dell’apposito modulo scaricabile all’indirizzo: www.omeco.to.it à area servizi à segreteria à modulistica à modulo variazione indirizzo Questo modulo deve essere inviato via mail all’indirizzo [email protected] Agli iscritti La “Federazione Sanitari Pensionati e Vedove” si occupa della risoluzione dei problemi economicosociali dei medici, farmacisti, veterinari che godono di una pensione e dei loro famigliari. Per maggiori informazioni o per accedere ai servizi dell’Ente, si può telefonare alla signora Teresa Gariglio, 333/8440475, Presidente provinciale dell’Ente, o al dott. Giorgio Cappitelli, 348/6703250, Presidente regionale. (RTM) 52 marzo 2013 nuova sede Si comunica che da martedì 4 dicembre 2012 è operativa la nuova sede dell’Ordine in Corso Francia 8 a Torino. I numeri di telefono e gli indirizzi e-mail dei diversi uffici sono invariati. La prestigiosa Villa Raby, oggetto di un completo restauro conservativo che ha anche permesso la scoperta e il recupero di molti affreschi di pregio, è ora a disposizione di tutti gli iscritti e pronta a diventare “la casa dei medici e degli odontoiatri della Provincia di Torino”. o inviato tramite fax al numero 011505323 Inoltre si pregano gli iscritti di segnalare alla segreteria amministrativa eventuali disguidi di spedizione della rivista Torino Medica. La Redazione di Torino Medica (RTM) SUL WEB LE OFFERTE E LE RICHIESTE DI LAVORO! Le rubriche dei medici disponibili alle sostituzioni in Medicina Generale e delle offerte/richieste di lavoro o di collaborazione professionale, che trovavate prima dei programmi dei convegni, sono scaricabili ora dal sito Internet dell’Ordine all’indirizzo www.omceo.to.it > Area Servizi > Occasioni di lavoro. Gli spazi Internet dell’Ordine hanno conosciuto nell’ultimo anno un vero boom di accessi; questo dato lusinghiero ci permette realmente di diversificare sempre meglio questo mezzo di comunicazione dalla rivista Torino Medica rendendolo, ad esempio uno strumento più agevole, tempestivo ed efficace nella comunicazione dell’attualità e nella pubblicazione delle rubriche di servizio. Nell’imminente futuro ci saranno sicuramente altre novità che comunicheremo tempestivamente. La Redazione di Torino Medica (RTM) Il Segretario dell’OMCeO della provincia di Torino D.ssa Ivana Garione rubriche Corsi e congressi in pillole quando Venerdì 12 aprile ‘13 ore 9.00 - 13.00 dove Torino, Centro Incontri della Regione Piemonte C.so Stati Uniti 23 u CONGRESSO SUL PARKINSON quando Venerdì 19 aprile ‘13 dalle 8.30 dove CASELLE TORINESE Centro Congressi Jet Hotel u SAVE FERTILITY 2013 quando 1 marzo - 6 aprile ‘13 ore 9,00 - 18,00 dove TORINO Aula Carle Largo Turati 62 AO Ordine Mauriziano quando 4/3 - 11/11 2013 ore 16.30 dove TORINO Scuola di Biotecnologie Università di Torino Via Nizza 52 quando 11 maggio 2013 dalle 08.45 dove TORINO Aula Magna FIMMG A.A.P.P. – A.I.P. Sez. G.Cavallari – Torino Parkinson giovanile Incontro con gli esperti: spazio alle domande più importanti per i pazienti 40 anni la seconda giovinezza… Mito o Illusione? u CORSO SU “SALUTE GLOBALE” Edizione 2013 I MODULO: MALATTIE INFETTIVE u I LUNEDÌ POMERIGGIO DELLA PREVENZIONE E CORRETTI STILI DI VITA ALLA CIRCOSCRIZIONE 8 DI TORINO “La Prevenzione: un nuovo stile per migliorare la qualità della vita” Il ciclo di incontri prevede una sospensione dal 10 giugno al 23 settembre u CORSO DI AGGIORNAMENTO IN ONCOLOGIA C.so Svizzera, 185 bis/O marzo 2013 53 rubriche Pianeta Solidarietà La verità di Pino Meo CCM Comitato di Collaborazione Medica Giuseppe Meo aveva 75 anni e ci ha lasciati il 28 gennaio 2013. Dopo aver incontrato e aiutato tante vite qui in Italia e lì in Africa. Il suo è stato un viaggio intenso, ricco di emozioni, di azioni, libero da norme, guidato dai valori. Medico con specializzazioni in Chirurgia, Psicologia, Medicina del lavoro e Malattie dell’Apparato Respiratorio, fu interno universitario all’Istituto di Medicina del Lavoro dell’Ateneo di Torino e lavorò presso l’ospedale di Torino, di Chieri e di Cuneo. Nel 1968 insieme ad un gruppo di medici diede vita al CCM - Comitato di Collaborazione Medica. La sua attività in Africa fu continua, profonda e basata sul rispetto. Negli anni eseguì circa 3.400 operazioni chirurgiche in condizioni difficili. In quegli ospedaletti dove tutto era più complicato, ha sempre agito con la convinzione di rispondere a dei diritti ingiustamente negati, quelli della salute ai più poveri. A loro, oltre alle cure, Pino ha dato ascolto, comprensione e dignità. E a loro andavano sempre i suoi ringraziamenti: per avergli dato la possibilità di aiutarli e per avergli tenuto vive, anche nei momenti di maggiore stanchezza e anche contro ogni forma di abitudine, la passione e la spinta per non fermarsi di fronte alle difficoltà. Nel suo impegno, nella tenacia e nella bontà, il CCM ritrova valori e missione: rispettare e sposare le diversità, impegnarsi affinché l’accesso ai servizi sanitari adeguati sia un diritto garantito anche alle persone che vivono nelle zone più povere dell’Africa. L’AFRICA È POVERA SOLO ECONOMICAMENTE E ci può insegnare un ideale pieno di dignità Per molti Giuseppe Meo è stato un maestro. “Mi ha insegnato il rispetto dei poveri dovunque essi siano, nelle sperdute savane africane come nel suo amato Sudan” racconta Silvio Galvagno, vicepresidente del CCM. “La malattia lo ha sorpreso proprio durante una delle missioni di chirurgia povera, in questi ospedaletti di fango e paglia a cui lui aveva dato dignità di ospedali, giustamente e con orgoglio. Insegnare la chirurgia essenziale, salva vita agli infermieri sudanesi era stato l’impegno più nobile della sua lunga carriera di chirurgo affermato.” “Ricordare Pino Meo non è semplice. Una persona ricca di umanità, di dedizione, di valori umani che è difficile trovare tutti in una sola persona”, scrive Marilena Bertini, presidente del CCM. “Ci siamo conosciuti alla fine degli anni ’60 - alla fondazione del CCM - ci siamo trovati nello stesso ambiente, per la stessa causa dal 2003 e la frequentazione quotidiana è continuata sino a pochi giorni fa. Discussioni infinite su eticità ed efficacia della cooperazione, sulla “supposta” contrapposizione tra medicina e chirurgia, su come rapportarsi col personale che lavora con il CCM nei paesi, sull’importanza della professionalità e del volontariato, sempre nel mondo particolare che è quello della cooperazione internazionale sanitaria. Ogni discussione ci vedeva progredire un pochino nella comprensione reciproca e nell’approfondimento degli argomenti trattati. Avrei sicuramente avuto bisogno di molti anni ancora per approfondire ancora questi argomenti. La sua esperienza medica diretta sul campo, i suoi racconti, le sue riflessioni hanno arricchito tutti quelli che lo hanno frequentato. Per fortuna ci ha lasciato un libro “Africa malata” da cui attingeremo ampiamente per confrontarci e per continuare a crescere nella sua traccia”. 54 marzo 2013 Dal libro “Africa malata” di Giuseppe Meo L’etica del volontariato internazionale è offerta di vita dura e pericolosa. A differenza di altre professioni qui non ci sono avanzamenti di carriera, sicurezze, guadagni. E’ uno di quei mestieri in cui si rischia la salute e talvolta la vita, una di quelle attività in cui si impegnano le proprie responsabilità. Al di sopra di tutti gli eroismi da grancassa e di tutte le possibili avventure colorate di esotismo, noi siamo chiamati a camminare e a rischiare qualcosa, pronti alle sofferenze e alle sconfitte. Queste dovrebbero essere vissute con distacco e con discrezione di toni. Si tratta di non esaltarsi di fronte ai successi chirurgici e di non disperarsi rispetto agli insuccessi. Il servizio medico nei paesi a basso reddito premia permettendo di recuperare prospettive di senso della vita, un principio di realtà che altrimenti sfuggirebbe. L’Africa ci può consegnare un ideale pieno di dignità, qualcosa più grande di noi per cui vivere. Percorrerò questa strada una sola volta: che questa mia vita abbia un minimo di senso, anche se nascosto a molti. Spero di aver fatto sentire lo spessore delle questioni, che la mia testimonianza non le abbia rimpicciolite, di aver trasmesso la consapevolezza che la materia è importante, che c’è da lavorare ancora, ma la via d’uscita c’è, è alla portata se non nostra, dei nostri figli o più probabilmente dei nostri nipoti. Anche se il lavoro non è vicino alla fine: “non spetta a te portare a termine il lavoro, ma non sei libero di esimerti da esso”, recita il detto rabbinico. Il PROGETTO “ITALIA PER I PAESI NEL BISOGNO” di Sergio Panero* * Consigliere nazionale Service multidistrettuale permanente SO.SAN - Solidarietà Sanitaria È la realizzazione di un sogno che molti di noi Lions coltivavamo da anni: legare in modo armonico l’attività umanitaria di quattro delle principali O.N.L.U.S.Lions italiane, fino a poco tempo fa autonome e facenti corsa da sole, come principati medioevali, prive del benché minimo coordinamento. Ma il sogno si è ora avverato, in una sinergia operativa che esalterà il lionismo nazionale e lo condurrà ai più alti livelli espressivi. Del resto, l’impegno dei Lions di tutto il mondo per sostenere lo sviluppo dei Paesi meno abbienti è una tradizione storica dell’Associazione. Negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione di iniziative promosse dalla Sede Centrale lionistica di Oak Brook nell’Illinois, volte a promuovere l’istruzione, favorire l’accesso all’acqua, combattere le malattie endemiche e donare occhiali da vista a chi ne ha bisogno. Anche il Multidistretto italiano, forte dei suoi 50.000 soci, oltreché sostenere i vari programmi internazionali, ha partorito alcuni service dedicati a migliorare le condizioni di vita in Africa. Nel 2005, quando morì Papa Giovanni Paolo II, stavo per partire per Rumbek, Sudan, con altri volontari impegnati in una missione del CCM. Arrivato nell'ospedale locale, mi colpì il contrasto tra la povertà, dimenticata dal mondo, dei reparti dell'ospedale locale e l'essenzialità, per non dire l'inadeguatezza, dei mezzi a nostra disposizione, da una parte, e i sontuosi funerali del Papa, che avevo visto pochi giorni prima in mondovisione, officiati al cospetto dei potenti della terra, e costati chissà quanto. Da quella osservazione e da altre riflessioni sul rifiuto della Chiesa Cattolica per l'uso del condom in particolare in Africa come mezzo per contrastare la diffusione dell'Aids, nacque poi una nota piuttosto polemica sui “meriti” di Giovanni Paolo II in campo sanitario, che pubblicai su Ricerca & Pratica. Al ritorno dal Sudan discussi con Meo di questi argomenti, in particolare della contraccezione e della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, molto convinto delle mie critiche alla Chiesa, peraltro suffragate da dati e articoli pubblicati sul BMJ e sul Lancet. Lui mi ascoltò con molta attenzione e cortesia e poi ragionando sul fatto che la situazione fosse assai più complessa di come io me la figurassi, concluse dicendo: “e poi, sai, aveva ragione il Vescovo di Algeri quando, prima di essere ucciso dagli estremisti islamici, diceva che nessuno possiede tutta la verità”. La frase mi colpì molto perché mi fece intravedere la verità come qualcosa che esiste solo se tutte le persone interessate a trovarla, ci mettono convinte la loro, accettando però che sia solo un pezzettino. Determinazione e umiltà erano due caratteristiche di Pino Meo. Guido Giustetto Vice Presidente OMCeO di Torino I quattro service nazionali permanenti sono: 1) Acqua per la Vita 2) Centro raccolta occhiali usati 3) Lions italiani con i bambini nel bisogno-Tutti a scuola in Burkina Faso 4) SO.SAN-Solidarietà Sanitaria. Nel recente Congresso Nazionale a Genova i quattro rappresentanti dei service hanno sottoscritto un protocollo di intesa che, convolgendoli nel “PROGETTO ITALIA PER I PAESI NEL BISOGNO”, consentirà di evitare dispersione di risorse, sovrapposizione delle competenze e confusione dei ruoli, in un’ottica di complementarietà e metodologia operativa condivisa. Le quattro ONLUS Lions, pur nella peculiarità del loro rispettivo ruolo, hanno già vissuto momenti di fusione operativa sul campo. Noi della “SO.SAN.Solidarietà Sanitaria” abbiamo portato in Tanzania gli occhiali usati, fornitici dalla relativa ONLUS. E che dire di un Comitato “Acqua per la Vita” che forniva i pozzi per le scuole del Burkina Faso? Come si può ben comprendere, i quattro service nazionali erano giù riuniti ben prima che le firme a Genova ne suggellassero l’accordo operativo. La nuova partnership è partita con il piede giusto, dando vita ad un’importante iniziativa: “MILLE ORTI IN AFRICA”, a fianco di Slow Food, per donare a scuole e comunità l’indipendenza alimentare. Duecento dei mille orti programmati in tutta l’Africa saranno donati dalla comunità lionistica italiana. Nelle 22 scuole realizzate in Burkina Faso dai “Lions italiani con i Bambini nel Bisogno” ed arricchite dal pozzo realizzato da “Acqua per la Vita”, noi medici volontari della “SO.SAN-Solidarietà Sanitaria” potremo trovare gli spazi ideali per accogliere la popolazione locale nell’ambito dei vari interventi oculistici, chirurgici, ortopedici… e saremo il supporto logistico alle distribuzioni curate dal “Centro raccolta occhiali usati”. In sintesi, il lionismo italiano ha iniziato un percorso nuovo, volto a percorrere tutte le strade più dirette ed efficaci per cooperare al bene e al progresso dell’umanità. ¢ marzo 2013 55 congressi Torino, 11 e 12 maggio 2013, ore 8.00 - 17.30 Istituto Suore di San Giuseppe Via Giolitti 29 INFORMAZIONE IMPORTANTE Cari lettori, molti iscritti certamente sanno che questa rivista da anni non rappresenta un peso per il bilancio del nostro Ordine in quanto i costi più onerosi di composizione, stampa e spedizione sono sostenuti direttamente dalla società editoriale SGI (Società Generale dell’Immagine). Infatti la raccolta delle inserzioni pubblicitarie ha consentito fin ora alla SGI di sostenere tali costi. La crisi economica che ha colpito tutti i settori e che tutti viviamo in prima persona ha determinato però uno squilibrio in questo bilancio di entrate-uscite: infatti, a fronte dell’aumento dei costi di carta, stampa e spedizione si è verificata una diminuzione della raccolta delle inserzioni pubblicitarie. In queste condizioni non sarebbe pertanto possibile, per Torino Medica, proseguire la pubblicazione e la propria missione istituzionale a costo zero come da noi desiderato. Tra le tante soluzioni possibili, quella meno gravosa e più praticabile è apparsa la riduzione del numero di pagine della rivista, realizzata pur senza rinunciare ai contenuti. Ma ciò purtroppo non è sufficiente. Pertanto d’accordo con l’editore, dal numero di ottobre 2012 della rivista, gli annunci dei convegni e degli eventi sul giornale e sul sito Web saranno pubblicati a titolo oneroso. La documentazione di questi eventi, una volta decisa la loro pubblicabilità, unita alla richiesta di pubblicazione, sarà trasmessa alla concessionaria SGI che provvederà ad indicare l’ammontare del costo in relazione alla dimensione dello spazio richiesto. Per informazioni preliminari sulle condizioni economiche gli inserzionisti possono rivolgersi direttamente alla dottoressa Daniela Cazzaro, presso SGI, al n° telefonico 011.359908 L’Esecutivo e la Direzione auspicano che tempi migliori possano consentire di poter tornare a fornire questo servizio gratuitamente agli organizzatori dei convegni e degli eventi formativi. Il Presidente dell’OMCeO della provincia di Torino Amedeo Bianco 56 marzo 2013 Intersezioni in medicina L’INTESTINO RITROVATO NOVITÀ IN CLINICA E TERAPIA 1° CONGRESSO NAZIONALE CrossOver Gli obiettivi di questo congresso organizzato dalla Società Medica Bioterapica SMB Italia, in occasione del suo trentennale, sono quelli di analizzare le possibili intersezioni tra la medicina tradizionale e le medicine complementari nella gestione terapeutica del paziente. Si parlerà di esperienza collaborativa nelle medicine in Europa, agopuntura ed omeopatia dinanzi al ‘malato intestinale, medicina antroposofica nella cura delle malattia infiammatorie croniche intestinali, intestino tra ambiente, immunologia ed epigenetica, nuovi percorsi per l’ipercolesterolemia, “buon cibo” per buoni batteri: simbiosi e immunità, ansia e salute tra lo psichico e il somatico, significato delle intolleranze, inquinanti ambientali: rischi e impatti sulla salute… PROGRAMMA Sabato 11 maggio 11.00 Presentazione obiettivi evento Federico Audisio di Somma, Massimo Saruggia, Gianfranco Trapani, Luisella Zanino 11.20 Relazione su SMB Italia - Valter Masci I SESSIONE Le CAM, prassi e riconoscimento Chairmen: GianfrancoTrapani, Federico Audisio di Somma 11.50 Esperienza Collaborativa nelle Medicine Non Convenzionali in Europa: i risultati del Consorzio Europeo CAMbrella - Paolo Roberti di Sarsina 12.10 Gut-brain axis: lo sguardo del farmacologo – Roberto Fantozzi 12.30 L’agopuntore e l’omeopata dinanzi al ‘malato intestinale’. Alcuni spunti terapeutici – Emilio Iodice 12.50 – 13.00 Discussione 14.30 II SESSIONE L’intestino e le CAM. Chairmen: Ruggero Cappello, Donato Virgilio 14.30 Ma sarà irritabile solo il colon? Omeopatia come paradigma della medicina della persona – Antonella Ronchi 14.50 L’intestino nel modello sistemico dell’agopuntura – Emilio Minelli 15.10 La medicina antroposofica nella cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali Sergio Maria Francardo 15.30 Indicazioni e limiti della fitoterapia nelle patologie intestinali – Fabio Firenzuoli 15.50 Metarazionale versus razionale: le ragioni dell’efficacia di alcuni medicinali omeopatici nelle gastriti - Valter Masci 16.10 I nosodi intestinali di Edward Bach: tossiemia intestinale, malattia cronica e terapia emozionale – Fernando Piterà 16.30Discussione 16.45 Coffee break 17.00 III SESSIONE L’intestino tra ambiente, immunologia ed epigenetica Chairmen: Elio D’Angelo, Luisella Zanino 17.00 Lezione Magistrale. L’intestino nella prospettiva dell’epigenetica Domenico Mastrangelo 17,30 Sviluppo in-sostenibile e patologie correlate – Giorgio Diaferia 17.50 Statine & altri rimedi: nuovi percorsi per l’ipercolesterolemia Alberto Laffranchi 18.10 Buon cibo per buoni batteri: simbiosi e immunità - Alberto Fiorito 18.30Discussione 18.45 Chiusura della giornata Domenica 12 maggio 9.00 IV SESSIONE L’intestino, la mente e lo stress Chairmen: Maurizio Annibalini, Stefano Pericoli 9.00 La funzione dell’intestino in un’ottica psicosomatica: dall’archetipo di Jung alla PNEI – Luisa Merati 9.20 Ansia e salute tra lo psichico e il somatico - Giancarlo Ricci 9.40 L’asse cervello-intestino - Marina Risi 10.00 Alterata permeabilità intestinale e patologie correlate – Cristiana Barbera 10.20 L’intestino nella modulazione del network PNEI – Maria Corgna 10.40 Approccio alle patologie intestinali secondo il terreno omeopatico – Marco Cappelletti 11.00 La malattia dai mille volti, l’intestino e i probiotici Salvatore Bardaro 11.20Discussione 11.30 Coffee break 11.50V SESSIONE Alimentazione, ambiente e salute Chairmen: Maurizio Calzavara Pinton, Gaetano Maria Miccichè 11.50 Latte materno alimento specie specifico – Enrico Bertino 12.10 Latte e carezze: nutrizione fisica ed emotiva per una crescita fisiologica – Luciano Proietti 12.30 Infiammazione da cibo, BAFF e intestino. Nuovi paradigmi scientifici per la guarigione olistica – Attilio Speciani 12.50 L’intestino come via di assunzione di inquinanti ambientali. Rischi e impatti sulla salute – Ennio Cadum 13.10 Attualità nella clinica delle ipersensibilità agli alimenti - Enrico Solerio marzo 2013 57 congressi 13.30 Le ricette del Progetto DIANA: come mangiare con gusto per prevenire le malattie – Giovanni Allegro 13.40Discussione Compilazione questionario ecm Chiusura lavori Informazioni Il convegno prevede una quota di iscrizione di 100 € per i soci SMB e di 150,00 € per i non soci. Per iscriversi: richiedere la scheda adesione alla segreteria organizzativa COMUNICARE C.so Sebastopoli 37. 10134 Torino tel.0116604284 - fax 0116188018 Torino, 1 marzo - 6 aprile 2013 Aula Carle Largo Turati 62 AO Ordine Mauriziano CORSO SU “SALUTE GLOBALE” Ed.2013 I modulo malattie infettive Accreditamento Regionale Crediti calcolati n. 34 ORARIO dalle ore 9,00 alle ore 18,00 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Area Formazione tel. 011/5082275-2578 fax 011/5082276 Email: [email protected] DESTINATARI: tutte le professioni sanitarie MODALITA’ DI ISCRIZIONE Per i dipendent i AO Ordine Mauriziano collegarsi al sito www.ecmpiemonte.it Per esterni, collegarsi al sito: www.ccm-italia.org PREMESSA La salute è un diritto umano fondamentale e universalmente riconosciuto, anche se oggi le differenze e le disuguaglianze, soprattutto tra Stati, sono indicatori significativi del mancato adempimento di questo diritto. Alcuni aspetti della globalizzazione hanno sicuramente un importante impatto sulle organizzazioni sanitarie e sulle attività di coloro che si occupano di salute. Alcune patologie non possono più essere considerate una prerogativa esclusiva di alcune aree geografiche, in quanto i flussi migratori e il turismo,sempre mag- 58 febbraio 2013 giormente diffuso, non consentono più di circoscriverle; quindi le organizzazioni sanitarie si trovano a dover garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai pazienti immigrati e gestire situazioni di rischio che credevano superate, un esempio drammatico sono i focolai epidemici di MDRO, in modo particolare quelli della tubercolosi resistente ad ogni antibiotico conosciuto. Il corso è promosso dalle organizzazioni del Tavolo sanitario del consorzio delle ONG Piemontesi (COP) quali ASPIC, CCM- Comitato Collaborazione Medica, Medici con l’Africa CUAMM, NutriAid e Rainbow4Africa, ed è sostenuto dall’A.O. Ordine Mauriziano in quanto Azienda che da sempre si occupa dei temi della salute di pazienti delle differenti etnie presenti. Obiettivi formativi del corso Il progetto si propone di formare il personale sanitario alla corretta diagnosi e terapia di quelle patologie (in particolare infettive) che nei paesi industrializzati erano considerate scomparse e che oggi, nel mondo globalizzato, sono nuovamente riscontrabili e di preparare in modo specifico il personale sanitario che intende svolgere in parte o completamente la propria attività in PVS. La medicina in questi paesi è notevolmente diversa da quella affrontata nel corso di studi nel mondo occidentale, prevalgono infatti malattie infettive che in occidente costituiscono piccola parte della morbidità più diffusa, non solo, anche i sistemi sanitari e le modalità di erogazione e organizzazione della rete sanitaria, sono estremamente diverse. Il corso articolato su 3 moduli affronterà in ciascun modulo, in modo approfondito, alcuni aspetti della medicina .Nel I modulo l’obiettivo è avvicinare i partecipanti al tema delle malattie infettive; queste ultime, a volte non più presenti sul nostro territorio da anni, vengono trattate in Europa in modo diverso rispetto a ciò che avviene nei paesi a basso reddito. Verranno approfonditi i seguenti argomenti: la metodologia del lavoro per progetti approfondimento di alcuni aspetti di malattie che per effetto della globalizzazione possono diventare realtà di salute pubblica anche in Italia. 1° giornata-1 marzo 2013 SALUTE GLOBALE: SIGNIFICATO, CONTENUTI, PROSPETTIVE 9,00 – 9,30: Introduzione e significato del corso M. Bertini, M.l. Soranzo 9,30 – 10,30: Malattie a maggior impatto a livello globale (Global Burden Disease) U. Marchisio, M. Bertini 10,30 – 12,30 Organizzazione e finanziamento dei SSN nelle diverse parti del mondo. U. Marchisio, M. Bertini 12,30–13,00: Modelli futuri per fornire cure U. Marchisio, M. Bertini LAVORARE PER PROGETTI 14,00-15,00: Studio preliminare di analisi dei bisogni G. Lanzarini, D. Gulino 15,00 – 16,30: La progettazione D. Gulino, G. Lanzarini 16,30 – 18,00: Monitoraggio e valutazione 2° giornata – 2 marzo 2013 ANTROPOLOGIA DELLA SALUTE 9,00 – 10,30: La salute tra il sapere scientifico e i saperi locali A. Salza, S. Tangerini 10,30 – 12,00: La medicina diventa mediazione culturale tra corpo e costume A. Salza, S. Tangerini 12,00 – 13,00: Discussione di aspetto centrato sull’antropologia di malattie inferttive A. Salza, S. Tangerini dre-bambino (PMTCT) Leoncini, M. L. Soranzo 14,00 – 14,45: Terapia antiretroviraleG. Di Perri, M.L. Soranzo 14,45 – 15,30: Terapia delle infezioni opportunistiche G. Di Perri, M. L. Soranzo 15,30 – 16,30: Cure domiciliari del paziente in fase terminale M. De Agostini, E. Pagano, L. Ianniello 16,30 – 18,00: Monitoraggio e valutazione di interventi sul trattamento di HIV/AIDS in Paesi a basso reddito M. L. Soranzo, M. Bertini LE MALATTIE INFETTIVE DEL TERZO MILLENNIO 14,00 – 15,00: Immunoprofilassi attiva S. Zucco, M.L. Soranzo 15,00 – 16,00: La lista WHO dei formaci essenziali M. Eandi, M.l. Soranzo 16,00 – 17,00: World Health Report: HIV/TB/malaria: le principali misure per il monitoraggio dei trend M. L. Soranzo, M. Bertini 17,00 – 18,00: Presentazione e assegnazione delle attività sui temi proposti ai differenti gruppi M. Bertini, M.L. Soranzo 5° giornata- 5 aprile 2013 MALATTIE SESSUALI 9,00 – 10,00: Epidemiologia a livello globale C. Pasqualini, M. L. Soranzo 10,00 – 11,00: Prevenzione, diagnosi e terapia nei Paesi Industrializzati I . Dal Conte, M-L. Soranzo 11,00 – 12,00: Trattamento di popolazioni “vulnerabili”.Esperienza presso una struttura del Privato Sociale M. Busso, M. L. Soranzo 3° giornata-15 marzo 2013 LA TUBERCOLOSI l9,00 – 10,00 : Epidemiolgia nei PVS (compreso il problema dei ceppi MDR) M. Bugiani, M. Busso 10,00 – 10,30: Diagnostica di laoboratorio M. Ferlini, P. Leoncini 10,30 – 11,00: Vaccinazione e terapia preventiva A. Macor, B. Salassa 11,00–12,00: Terapia antitubercolare A. Macor, B. Salassa 12,00 – 13,00: La strategia STOP TB: obiettivi, componenti e aree di intervento M. L. Soranzo, M. Bertini VIAGGI, MIGRAZIONI E IMPATTO SULLA SALUTE 12,00 – 12,30: Funzioni e obiettivi del GAR (Global Alert and Response) M. Simone, P. Caramello 12,30 – 13,00: Malattie comprese nel sistema di allerta internazionale M. Simone, P. Caramello 14,00–15,00: Infezioni respiratorie acute G. Calleri, Lipani 15,00 – 16,00: Febbre emorragiche virali Lipani G. Calleri 16,00 – 17,00: Raccomandazioni per la prevenzione e il controllo di : Febbri emorragiche da Filovirus (Ebola, Marburg); Infezioni respiratorie C. Fanton, V. Borgamanero S. Dacquino, M. Betini LA MALARIA 14,00-15,00: Epidemiologia, diagnosi, prevenzione e terapia F. Gobbi, G. Di Perri 15,00 – 16,00: Il programma WHO “Roll back Malaria”: obiettivi e componenti F. Gobbi, G. Di Perri 16,00 – 17,00: World Malaria report 2011. Indicatori F. Gobbi, G. Di Perri 17,00 – 18,00: Strategie future in tema di: controllo vettori, terapia preventiva, diagnostica e trattamento F. Gobbi, G. Di Perri 4° giornata– 16 marzo 2013 INFEZIONI DA HIV/AIDS 9,00 – 10,00: Epidemiologia e storia naturale B. Salassa, Caramello 10,00 – 11,00: Interventi di modifica dei comportamenti B. Mamone, P Ferrero 11,00 – 12,00: Il counselling volontario e il test HIV Busso, Caramello 12,00 – 13,00: La prevenzione della trasmissione ma- INFEZIONI GASTROINTESTINALI 17,00-17,30: Diarrea del viaggiatore C. Bellando, P. Leoncini 17,30 – 18,00: Infezioni intestinali da protozoi, batteri, elminti: epidemiologia, diagnosi, terapia e prevenzione C. Bellando, P. Leoncini 6° giornata– 6 aprile 2013 VALUTAZIONE 9,00 – 13,00: Elaborazione, presentazione e discussione dei lavori di gruppo sui temi del primo modulo L. Soranzo, F. Locatelli 14,00 – 17,00: Elaborazione, presentazione e discussione dei lavori di gruppo sui temi del primo modulo M. L. Soranzo, F. Locatelli 17,00 – 18,00: Valutazione M. Bertini, F. Locatelli febbraio 2013 59 congressi Marzo - novembre 2013 Molecular Biotechnology Center Scuola di Biotecnologie Università di Torino, Aula “Leonardo” Via Nizza 52 La Prevenzione: un nuovo stile per migliorare la qualità della vita I lunedì pomeriggio della Prevenzione e corretti stili di vita alla Circoscrizione 8 di TORINO Ciclo di Incontri Ingresso libero fino ad esaurimento posti Calendario MARZO Lunedì 4 - ore 15.00 Aula Darwin – Inaugurazione ciclo incontri “La Medicina Rigenerativa per la qualità della vita – Progetto IRMI” Centro di Biotecnologie Molecolari - Università di Biotecnologie Lunedì 11 - ore 16.30 “Prevenzione e terapia in fase acuta dell’ictus cerebrale” Dr. Dario Giobbe (neurologo) Associazione “A.L.I.Ce.” Lunedì 18 - ore 16.30 “L’incontinenza Urinaria” Prof. Alessandro Tizzani (urologo), Dr.ssa Luisella Squintone (urologa) Clinica “Santa Caterina da Siena” Lunedì 25 - ore 16.30 “Ginnastica per il corpo e la mente: la prevenzione delle cadute” Dr. Mario Manca (fisiatra), Vincenzo Marletta (maestro di Taiji Quan esperto di tecniche del benessere Tuina) Comitato distrettuale Lions - 3° e 4° distretto “Età-Alzheimer” APRILE Lunedì 8 - ore 16.30 “Screening e prevenzione dei tumori del colonretto” Dr. Matteo Goss (gastroenterologo) Clinica “Santa Caterina da Siena” Lunedì 15 - ore 16.30 “Perchè vale la pena di sostenere la ricerca e la prevenzione nei primi anni di vita dei bambini” Dr. Carlo Zanolini (pediatra), Dr.ssa Renata Florian (AIRM Torino) Associazione “A.I.R.H.” Lunedì 22 - ore 16.30 “La prevenzione dell’Osteoporosi” 60 marzo 2013 Prof. Giancarlo Isaia (endocrinologo, geriatra) Città della Salute - Torino MAGGIO Lunedì 6 - ore 16.30 “Tumori cutanei” Prof.ssa Maria Grazia Bernengo (dermatologa) Associazione “L.I.L.T.” Lunedì 13 - ore 16.30 “Impariamo ad avere cura del nostro cuore” Dr. Sebastiano Marra (cardiologo) Associazione “Amici del Cuore” Lunedì 20 - ore 16.30 “La Psiconcologia a Torino” Prof. Riccardo Torta (psicologo) Associazione “L.I.L.T.” Lunedì 27 - ore 16.30 “Afasia e cambiamento di vita: come utilizzare le competenze per prevenire il ritiro sociale” Dr.ssa Marcella Di Pietro (psicologa, psicoterapeuta) Fondazione “Carlo Molo onlus” GIUGNO Lunedì 3 - ore 16.30 “Pancia gonfia: mal digestione, mal assorbimento, intolleranza o allergia?” Prof. Gianni Cadario (allergologo), Dr.ssa Etta Finocchiaro (dietologa) Asssociazione “AsmAllergie” SETTEMBRE Lunedì 30 - ore 16.30 “L’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi. Metodo Hudolin” Dr. Mauro Torchio (epatologo, internista), Ivana De Micheli (presidente) Associazione “A.C.A.T.” OTTOBRE Lunedì 7 - ore 16.30 “La prevenzione della sordità e del tumore della laringe” Prof. Giovanni Cavallo (otorinolaringoiatra) Città della Salute – Torino Lunedì 14 - ore 16.30 “L’inserzione percutanea della valvola aortica” Dr. Maurizio D’Amico (cardiologo) Associazione “Amici del Cuore” Lunedì 21 - ore 16.30 “Il Progetto: Torino-nomalditesta” Prof. Franco Mongini (neurologo) Città della Salute – Torino Lunedì 28 - ore 16.30 “La dimensione affettiva, sessuale e relazionale nel paziente traumatizzato cranico: un caleindoscopio di emozioni” Dr.ssa Roberta Virgilio (psicosessuologa) Torino -11 maggio 2013 Servizio Disabilità e Sessualità Servizio Passepartout – Comune di Torino / Associazione ADN NOVEMBRE Lunedì 4 - ore 16.30 “La Fibrillazione Atriale dalla prevenzione alla cura” Dr. Brscic, Dr. Pezzulich Clinica “Maria Pia Hospital” Lunedì 11 - ore 16.30 “Patologia arteriosa e venosa: prevenzione, diagnosi, cura” Dr. Alberto Actis Dato (chirurgo vascolare), Dr.ssa Ilaria Visentin (chirurgo vascolare) Clinica “Maria Pia Hospital” Per informazioni rivolgersi a: Informa8 Via Ormea 45 (piano terra) TORINO Tel. 011 4435837 / 011 4435895 / 011 4435883 lunedì - mercoledì - giovedì: 9.30 – 12.30 / 14,30 – 16,30 martedì – venerdì: 9,30 – 12,30 e-mail: [email protected] www.comune.torino.it/circ8 Con il patrocinio di cITTA DI TORINO - ASL TO 1 Aula magna FIMMG Corso Svizzera, 185 bis/O Corso di aggiornamento in Oncologia 8.45 Inaugurazione. Saluti delle Autorità: - Amedeo Bianco, Presidente Nazionale Ordini dei Medici-Chirurghi - Giampiero Gabotto, Direttore Generale FPO, IRCC Candiolo - Piero Fenu, Direttore Sanitario FPO, IRCC Candiolo 9.00 Prima sessione: La diagnosi ed il trattamento del tumore della mammella Moderatori: Roberto Venesia, Massimo Aglietta 1. 2. 3. 4. La mammografia e la Risonanza magnetica: quando e come: L. Martincich La chirurgia nelle sue varie esplicazioni: R. Ponzone La Radioterapia nelle sue varie esplicazioni: P. Gabriele Il trattamento medico (ormonoterapia e chemioterapia): M. Aglietta marzo 2013 61 congressi 5. 6. Il follow-up: quando e come: F. Montemurro Discussione generale Elenco dei Relatori e Moderatori: Aglietta Massimo: Direttore Oncologia Medica FPo, IRCC Candiolo, Università di Torino 10.30Coffee-break 11.00 Seconda sessione: La diagnosi ed il trattamento del tumore della prostata Moderatori: Aldo Mozzone, Giovanni Muto 1. Il PSA oggi: A. Sottile 2. La diagnostica per immagini: F. Russo 3. La chirurgia nelle sue varie esplicazioni: G. Muto 4. La radioterapia nelle sue varie esplicazioni: P. Gabriele 5. Il trattamento medico (ormonoterapia e chemioterapia): C. Ortega 6. Il follow-up: A. Giacobbe 7. Discussione generale Segreteria organizzativa: E. Chiodo, Consigliere Ordine dei Medici Chirurghi di Torino Segreteria scientifica: P. Gabriele, Direttore Radioterapia IRCC Candiolo; tel. 011 9933714; fax 011 9933752 G. Penduzzu, Coordinatore Tecnico IRCC Candiolo; tel. 011 9933713; fax 011 9933752 Il corso viene accreditato per medici, medici di famiglia, infermieri e tecnici di radiologia Partecipazione gratutita – Iscrizioni presso FIMMG Tel. 011-7770313 Amedeo Bianco: Presidente Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri Piero Fenu: Direttore Sanitario FPO, IRCC Candiolo Giampiero Gabotto: Direttore Generale FPO, IRCC Candiolo Pietro Gabriele: Direttore Radioterapia FPO, IRCC Candiolo Alessandro Giacobbe: Dirigente Urologia, Ospedale Giovanni Bosco, Torino Laura Martincich: Dirigente Radiologia, FPO, IRCC Candiolo Filippo Montemurro: Dirigente Oncologia Medica, FPO, IRCC Candiolo Aldo Mozzone: Medico di famiglia, Consigliere Ordine dei Medici-Chirurghi di Torino Giovanni Muto: Direttore Urologia, Ospedale Giovanni Bosco Torino Cinzia Ortega: Dirigente Oncologia Medica, FPO, IRCC Candiolo Riccardo Ponzone: Direttore Chirurgia Ginecologica, FPO IRCC Candiolo Filippo Russo: Dirigente Radiologia, FPO IRCC Candiolo Antonino Sottile: Direttore Laboratorio Analisi, FPO IRCC Candiolo Roberto Venesia: Medico di famiglia, Segretario FIMMG Piemonte 62 marzo 2013