Relazione finale di Loredana Pecoraro Il progetto “Tra mare e monti

Transcript

Relazione finale di Loredana Pecoraro Il progetto “Tra mare e monti
Relazione finale
di Loredana Pecoraro
Il progetto “Tra mare e monti” nasce dall’esigenza di promuovere in tutti gli alunni la formazione
di una cittadinanza attiva e consapevole, a partire da un’ attenta analisi del territorio e della realtà
sociale in cui viviamo. Esso si inserisce ed integra perfettamente all’interno di una serie di
iniziative promosse dalla nostra scuola, per la valorizzazione e la tutela del territorio, e fa
riferimento alle finalità formative che il Piano dell’Offerta Formativa intende promuovere.
Parte del lavoro svolto è stato assemblato attraverso il motore on line “1001Storia” reso
disponibile dal Politecnico. La scelta è scaturita dalle possibilità che lo strumento offre quali:
 organizzazione modulare del contenuto
 l’assenza di direzione unica obbligata
 l’interattività del rapporto di fruizione.
Attraverso questo strumento sono state promosse negli alunni competenze non solo cognitive
ma anche metacognitive, affettive, socio-relazionali, comunicative. L’intero percorso si è delineato
nell’ottica della trasversalità, gli obiettivi formativi prefissati non sono stati considerati all’interno
di una singola disciplina, ma hanno coinvolto tutti gli ambiti disciplinari, con lo scopo di favorire nel
singolo bambino, una percezione unitaria e non parcellizzata del sapere. Gli alunni hanno avuto
modo di sperimentare un modo nuovo di costruire la conoscenza, di soffermarsi e riflettere sulle
modalità di pensiero che mettevano in atto, di rivalutare i processi di associazione e confrontarli
con quelli di tipo lineare, di fruire una navigazione libera con la possibilità di “scegliere” i percorsi
di lettura.
È stata favorita un’attività cognitiva molto vicina al “pensiero complesso”, proprio perché, come
afferma E. Morin, è l’unica capace di far comprendere la complessità della realtà, in netta
contrapposizione alle metodologie che tendevano a parcellizzare il sapere, ad isolare le discipline e
a frammentare le conoscenze. Lo strumento multimediale ha acquisito il potere di favorire la
multidimensionalità, di favorire la globalità e la relazione tra il tutto e la parte, contrapponendosi
ai metodi che tendono a semplificare e dividere.
Nelle attività sono state coinvolte, oltre alla sottoscritta, anche l’insegnante dell’ambito storicogeografico e dell’ambito matematico-scientifico.
1
L’attività proposta ha voluto promuovere, nei bambini di una classe terza composta da 21
bambini, il “piacere di scoprirsi cittadini” stimolando la loro curiosità ad osservare e riflettere sulla
realtà, attraverso l’utilizzo degli strumenti multimediali. La naturale propensione dei bambini della
net generation, all’utilizzo delle nuove tecnologie, e in particolare all’uso della Lim li ha motivati a
considerare il territorio sotto una luce nuova.
Il territorio è diventato laboratorio. Non solo l’aula, ma anche gli ambienti esterni sono diventati
luoghi in cui
si costruisce la strada dell’apprendere pratico, riflessivo
e situato; luoghi di
costruzione di esperienze dove il fare si integra con il sapere per dare vita ad apprendimenti
significativi. Il laboratorio è stato momento di incontro e di collaborazione costruttiva tra pari e
con i docenti, per affrontare problemi e cercare soluzioni; tempio di condivisione e di scoperta, di
crescita e di ricerca.
Esso si qualifica per la potente funzione formativa che assume nel coniugare la pratica con la
teoria, l’emotivo con il razionale, “la mano con la mente” è frutto di elaborazione cognitiva, di
relazionalita’, di metacognizione, di ricerca continua e di attribuzione di senso alle cose che vi si
fanno; è occasione unica per docenti e studenti; è il luogo dove gli studenti apportano contributi
al fine di rendere le pratiche idee, le esperienze concetti, le capacità competenze.
In questo clima, l’utilizzo di suoni, voci registrate, immagini, disegni, filmati, è stato per alunni e
docenti occasione preziosa per sperimentare l’espressività e la creatività di ciascuno.
L’utilizzo di strumenti multimediali (suoni, animazioni, filmati, immagini) ha offerto la possibilità ,
agli alunni, di rappresentare la loro visione del mondo in modo multidimensionale e attraverso
l’utilizzo di linguaggi diversi. Ognuno di loro avuto la possibilità di scegliere quello più congeniale
alle proprie aspirazioni, ai propri desideri, al proprio modo di essere.
La proposta di attività ha significato per gli alunni la possibilità di:
-Osservare il territorio e riconoscere in che modo l’uomo è intervenuto su esso e lo ha
modificato nel tempo
-
problematizzare la realtà
-
riconoscere lo stato di degrado ambientale e riflettere sulle cause che lo hanno
determinato
-
ricercare e formulare molteplici ipotesi risolutive
-
riconoscere ambienti diversi (marino, montano, collinare) e confrontarli per rilevarne
caratteristiche, analogie e differenze
2
-
sapersi orientare nel tempo e nello spazio
-
individuare punti di riferimento spazio-temporali
-
descrivere e narrare situazioni, sensazioni e riflessioni
-
confrontare idee ed esperienze
-
riconoscere punti di vista diversi dal proprio
-
rispettare regole
-
collaborare con pari e adulti
-
utilizzare linguaggi diversi per esprimersi (grafico-pittorico, mimico-gestuale, multimediale,
ecc.)
-
raccogliere informazioni, selezionarle ed evidenziare risultati
-
sapere utilizzare il web in modo critico
-
assemblare informazioni utilizzando gli strumenti multimediali
-
Conoscere i principali applicativi per l’elaborazione di testi, ipertesti, immagini, filmati
-
Utilizzare la lavagna interattiva multimediale nella prassi quotidiana.
Tutte le attività non sono state imposte, ma proposte in modo divertente. Mentre gli alunni
costruivano la conoscenza, interagivano tra loro trasformando un’attività impegnativa come quella
che stavano svolgendo, in un positivo momento di scambio, in un’occasione di gioco e creatività.
Il lavoro è stato svolto a scuola ma anche in giro per spiagge, colline e montagne. Per quasi tre
mesi, ci si è alternati tra la classe e l’aula multimediale e le visite guidate. Le fasi sono state ben
scandite nel momento della progettazione e, solo qualche piccola modifica è stata apportata in
corso d’opera.
In un primo momento, prendendo spunto da una visita al centro storico del paese, è stato
spiegata loro la finalità del progetto e si sono effettuate visite nei luoghi previsti e interviste a
uomini di cultura che hanno scritto testi sulla storia del paese. Successivamente, in classe è stato
definito, insieme agli alunni, il progetto nelle sue fasi. Infine, il lavoro di produzione
e
assemblaggio di 1001 storia è stato svolto principalmente nella nostra aula. Infatti la nostra è
un’aula interattiva multimediale che dispone anche di collegamento a Internet . Raramente è stata
anche utilizzata l’aula multimediale comune. I programmi utilizzati sono stati PowerPoint, Word,
Paint, Piant Shop Pro, registratore di suoni, Loquendo, ecc.. L’attività è stata svolta in un arco di
tempo di quasi tre mesi.
Il momento iniziale del progetto è stato quello più difficile, nel senso che da questo sarebbe
derivato il successo o il fallimento dell’intero progetto.
3
Si trattava di cercare il modo di coinvolgere attivamente i fanciulli, di far nascere in loro il tarlo
della curiosità nei confronti dell’attività, di guidarli verso la costruzione di un prodotto finale che
avesse per loro “un senso”.
Per questo motivo l’intera attività è stata condotta attraverso la didattica laboratoriale
e
l’apprendimento attivo e collaborativo. Gli alunni sono stati coinvolti attivamente nel progetto e i
primi giorni sono serviti per stimolare in loro una motivazione autentica che facesse in modo di
farli interessare alle attività in modo coinvolgente e produttivo.
Data la mole di lavoro, è nata spontanea l’esigenza di organizzare il lavoro. Ogni gruppo assolveva
un compito specifico, ma a rotazione tutti facevano tutto: disegnare,
reperire materiali in
Internet, registrare voci, effettuare interviste e le trascrivere, sintetizzare, rielaborare. Poi, insieme
si discuteva e si sceglievano le soluzioni più opportune.
Il mio ruolo, come docente, era quello di supervisore, supportavo, ponevo interrogativi, non davo
mai risposte ma cercavo di stimolare gli alunni a risolvere eventuali problemi. Insieme alle altre
docenti, cercavamo di lavorare molto sulla predisposizione delle attività e dell’ambiente di
apprendimento, affinché fosse funzionale ai diversi bisogni degli alunni, cercando di far sentire il
meno possibile la nostra presenza. Quando si presentava qualche dubbio, i bambini lo
proponevano agli altri gruppi, ed insieme si cercavano soluzioni.
Per spiegare ai compagni, gli alunni mettevano in atto le competenze metacognitive acquisite:
spiegavano i collegamenti tramite le mappe concettuali e le rappresentavano utilizzando appositi
applicativi (CMap), riflettevano a voce alta sui processi attivati, rendevano “visibile” il loro
pensiero.
Il momento finale è stato identificato con il completamento di “Tra mare e monti” e
l’assemblaggio con il motore “1001Storia”.
I riferimenti per visionare la narrazione:
http://www.1001storia.polimi.it/demo//meusWA/index.php?mod=login
codice: innovascuola11
password: !innova11
L’intero percorso, che ha abbracciato quasi tre mesi di lavoro, non può essere valutato attraverso
il solo prodotto finale. Sarebbe molto riduttivo se si tenesse conto soltanto di ciò. In un’ottica di
costruttivismo sociale e reflection in action (Schön), ciò di cui si deve tenere i processi e le
dinamiche che si sono attivate durante lo svolgimento dell’attività. Per questo motivo
le
dinamiche che si sono attivate durante le attività sono da ritenersi positive e qualificanti. Ogni
4
alunno ha raggiunto risultati a diversi livelli e che riguardano molteplici dimensioni (sfera sociale,
affettiva, cognitiva, valoriale). Per i docenti, l’attività è stata stimolante e ha favorito la riflessione
sulle dinamiche che intervengono durante processo di insegnamento- apprendimento. Questo ha
significato avere avuto l’opportunità di comprendere che le variabili che entrano in gioco sono
molteplici e complesse e, che spesso è necessario rivedere e modificare, in itinere, alcuni
comportamenti, in relazione al feedback degli alunni.
Agli alunni, l’attività ha consentito di sentirsi protagonisti attivi del processo di costruzione della
loro conoscenza. Potere scegliere (immagini, sfondi, effetti, ecc.), potere assumersi responsabilità,
potere svolgere un’attività che ha avuto per loro un significato perché vicina ai loro bisogni,
intessi, li ha fatti maturare come persone capaci di intervenire in modo positivo sulla realtà. Ciò ha
aumentato la loro autostima e il senso della condivisione. Infatti, un aspetto che inizialmente ha
causato qualche problema, è stato quello relazionale. Inizialmente le difficoltà a lavorare in gruppo
e in coppia sono stati notevoli. Dopo diversi momenti di discussioni e accese conversazioni, sono
state stabilite
e condivise regole, un’azione doveva essere fatto solo dopo essere stata
argomentata tra loro, e dopo aver raggiunto un accordo, ovvero solo che fosse stata condivisa.
A conclusione i ragazzi hanno valutato positivamente tutta l’attività, non solo perché avevano
costruito un prodotto originale ma anche perché è stato molto apprezzato dai genitori e ha dato
loro la possibilità di comprendere che “con gli altri” è possibile fare cose straordinarie. Infatti, con
un invito informale i genitori sono stati convocati, in occasione del natale,
a prendere visione
della narrazione multimediale.
I bambini sono stati fieri del lavoro effettuato e i genitori hanno apprezzato notevolmente
l’impegno e la grinta che i loro figli hanno investito nel progetto.
Anche questa volta, un traguardo non previsto ex ante dal progetto, è stato il non aver
considerato la possibilità di far riflettere i genitori sull’uso consapevole delle nuove tecnologie.
Alcuni genitori hanno scoperto le potenzialità della LIM in classe e si sono dichiarati “fortunati” a
sapere che ai loro figli veniva offerta questa opportunità.
Per il futuro, insieme ai bambini si è pensato di utilizzare anche tutti i materiali prodotti e non
inseriti nella narrazione per creare un progetto multimediale (con Movie Maker). Infatti il motore
non ha permesso di inserire i video che i bambini avevano prodotto durante le attività. Il progetto
potrebbe, infatti, essere ampliato aggiungendo la trattazione di argomenti (economia, arte
culinaria, curiosità) che per questioni di tempo non sono stati neppure accennati, in modo da
5
rendere più completo ed esaustivo il tema. Inoltre, in itinere è nata l’esigenza di continuare la
collaborazione già intrapresa con alunni di altre classi.
L’attività svolta, potrebbe essere considerata dunque il punto di partenza per altri momenti di
ricerca e per la creazione di altri object learning, capaci di promuovere nuovi apprendimenti
dotati di senso per ogni bambino.
Loredana Pecoraro
6