3. M. APROSIO, A. PIZZO, Le lucerne, p. 153

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3. M. APROSIO, A. PIZZO, Le lucerne, p. 153
3.
LE LUCERNE
di Maria Aprosio e Antonio Pizzo
3.1. Le lucerne dei periodi 1-3
Nel sito di Marcianella sono stati identificati pochissimi frammenti di lucerna nei primi tre periodi di attività delle fornaci. Lo stato di conservazione non
consente di attribuire con certezza queste lucerne ad una tipologia nota.
L. Lucerna
L XVIII.1.1
Tipo L XVIII.1
Si veda la descrizione generale del tipo
Becco di lucerna, arrotondato e tagliato nella parte
superiore da un sottile canale longitudinale. Sebbene la
vasca non sia conservata, il tipo, cui si possono ricondurre tutti i frammenti rinvenuti, sembra comunque
rientrare nella produzione delle lucerne al tornio della
media età repubblicana.
Datazione: Secondo venticinquennio-metà del II sec. a.C.
E
2
(M. Aprosio)
3.2. Le lucerne dei periodi 4-6
Le lucerne attestate tra i materiali prodotti nelle fornaci di Marcianella provengono dal pavimento del forno B (US 68=181, att. 78, periodo 6), immediatamente a contatto con le vecchie strutture relative al forno E. L’esemplare più
rappresentativo è il tipo L XVIII.2.1, recuperato integro, considerato come una
forma sud-etrusca a serbatoio globulare (Brecciaroli Taborelli 1998, p. 219).
La diffusione di queste forme si afferma in ambito domestico tra la fine del
III secolo a.C. e gli inizi del II secolo a.C. (Pavolini 1981, p. 302), anche se la
maggior parte delle attestazioni si colloca tra la prima metà del II secolo a.C. e la
prima metà del I secolo a.C. (Pavolini 1980, pp. 153-155; 1987, p. 142).
TAVOLA XXIV
© 2003 Casa Editrice Edipuglia, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale
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Le fornaci di Marcianella: i materiali
L. Lucerna
L XVIII.2.2
Tipo L XVIII.2
Frammento di lucerna con piede a disco distinto e presa
Lucerna con serbatoio globulare, foro circolare e pareti
nella parte superiore. Unicum.
arrotondate; piede a disco distinto; becco con estremità
d.p. 3.8
arrotondata e foro ovale. Tipi simili si trovano tra la
Vernice nera abbastanza lucida e aderente
produzione di Jesi (Brecciaroli Taborelli 1998, p. 221,
Datazione: fine II secolo a.C.
fig. 115, n° 636) datate tra il 180 e il 170 a. C. e denominate “lucerne sud-etrusche a serbatoio circolare”. La
forma è, comunque, caratteristica dell’Etruria meridionale, diffusa prevalentemente in ambito regionale e
Tipo L XVIII.3
sporadicamente in località dell’Umbria e dell’Etruria
Frammento unico di matrice di lucerna appartenente,
settentrionale (Pavolini 1981, p. 153).
forse, ad esemplari simili al tipo L XVIII.2.1.
L XVIII.2.1
Si veda la descrizione generale del tipo. Unicum.
L XVIII.3.1
h. 3.8; lungh. 8.4; largh. 5.6; d.p. 3
Unicum.
Datazione: fine II secolo a.C.
Datazione: fine II secolo a.C.
(A. Pizzo)
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