NUOVA VIA DEDICATA AD UNA DONNA NELLA CITTÀ DI LODI
Transcript
NUOVA VIA DEDICATA AD UNA DONNA NELLA CITTÀ DI LODI
NUOVA VIA DEDICATA AD UNA DONNA NELLA CITTÀ DI LODI Amore Timolati ( Lodi 1873- Lodi 2 agosto 1941), sarta Il padre, Giuseppe Timolati, fondatore della società operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, era militante della lega socialista lodigiana. Il nome dato alla figlia è un indicatore della sua fede nel socialismo delle origini in cui la fratellanza e l'amore tra i lavori vengono considerati valori fondamentali. Si fidanzò con un operaio specializzato che fu mandato negli Stati Uniti per esportare la sua professione; Amore si rifiutò di sposarlo e di accompagnarlo. Visse con sua mamma, lavorando come sarta. Amore si iscrisse a alla Società di mutuo soccorso all'età di trent'anni Dall'anno dell'adesione, 1904, fino al 1920, i versamenti della quota furono regolari e richiese solo due sussidi di malattia per una ferita alla gamba. Fu consigliera attiva e partecipe alla vita della Società dal 1914 al 1926 e diventò membro della commissione della pesatura e della distribuzione della legna nel 1918. Ebbe un'amicizia con lo scultore lodigiano Ettore Archinti, che la definiva come una delle pochissime donne impegnate politicamente in quegli anni. Con Archinti,deportato in seguito in un campo di concentramento, venne eletta consigliere della Congregazione della carità di Lodi. Fu anche sua modella per alcune sculture dell’artista. Era una donna alta e scura di capelli. Ogni giorno andava a trovare la sorella Umanità nel negozio di macelleria “sotto il Voltone” per leggere articoli di Sorgete, il giornale socialista di Lodi.Gli anni '30 furono molto difficili per Amore Timolati dato che nel 1931, richiese ed ottenne il sussidio per i disoccupati. Come tutti i figli di Giuseppe non era stata battezzata alla nascita. Morì di emorragia cerebrale e fu cremata per sua volontà a Riolo. Amore Timolati e una particolare coincidenza Una sua discendente, Elena Rossi nata nel 1966 a Brembio, racconta che la famiglia tramandava la sua passione per il profumo dell’ippocastano e spesso si fermava a raccogliere le castagne del passeggio, su una di queste panchine morì nell’estate del 1941. Le caratteristiche dell’arbusto e del suo fiore: l’ippocastano L'ippocastano o castagno d'India è un albero appartenente alla famiglia Sapindaceae, diffuso in Europa. L'Ippocastano può arrivare a 25-30 metri di altezza; presenta un portamento arboreo elegante ed imponente. La chioma è espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L'aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale. La pianta ha fiori ermafroditi a simmetria bilaterale, costituiti da un piccolo calice a 5 lobi ed una corolla con 5 petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile - maggio. I suoi frutti prendono il nome di castagne matte. Nel linguaggio dei fiori simboleggia la guarigione; non a caso il centauro Chirone ne usò le virtù emostatiche per curare le ferite del “prode” Achille.