Ufficio Stampa - Viaggiare in Puglia

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Ufficio Stampa - Viaggiare in Puglia
COMUNICATO STAMPA
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE
Nikolaus Production
presenta
L’importanza di chiamarsi Ernesto
da Oscar Wilde
Repliche
Sabato 26 marzo h. 21
Domenica 27 marzo h. 19
PICCOLO TEATRO DI BARI “E. D’ATTOMA”
(Strada Privata Borrelli, 43)
L’IRONIA E LA SAGACIA DEL NOTO DRAMMATURGO IRLANDESE
IN UNA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI CHE USA LA POTENZA
DELLE PAROLE PER COSTRUIRE IL LABILE POTERE DELL’APPARENZA.
Nuove date per L’importanza di chiamarsi Ernesto, opera teatrale di Oscar Wilde riadattata da
Antonio Bellino al Piccolo Teatro “E. D’Attoma” di Bari sabato 26 e domenica 27 marzo,
rispettivamente alle 21 e alle 19.
Lo spettacolo, realizzato dalla Nikolaus Production in collaborazione con La Differance, Ciarli
Ceplin T, Piccolo Teatro “Eugenio D'Attoma” e la romana Ars Millennia, vede in scena, fatta
eccezione per la lucana Lucrezia Rossetti, tutti attori pugliesi: Dario Diana, Giordano Cozzoli,
Tiziana Gerbino, Anna Maria La Testa, Cecilia De Andri, Luciano Maggi e Nietta Tempesta.
Scenografie e realizzazione: Rosa Lorusso e Vincenzo Mascoli; costumi: Angela Varvara; aiuto
regia: Lucrezia Rossetti.
Scambi di persona, incastri e intrighi fino alla lieta conclusione. E’ la commedia nella sua forma più
pura che in Wilde lascia tuttavia, dopo che anche l’ultimo applauso si è spento, l’immagine di una
risata cristallizzata, simile a una smorfia. Sarà per la straordinaria capacità dei grandi autori di
essere sempre contemporanei e suscitare una critica morale che non perde valore se rivolta alla
società vittoriana o a quella postmoderna dove i profili più carismatici sono sempre quelli che
meglio sanno manipolare lingua e parole.
Un allestimento che sceglie le sonorità jazz per coniugare l’attualità dei temi alla rappresentazione
dell’alta società borghese con costumi e scenografie ispirati agli anni Cinquanta e che sembrano
prendere vita dai quadri di Fontana o De Chirico in cui il pavimento di legno rimanda al
palcoscenico popolato tuttavia non di figure umane, ma di manichini e ombre.
NOTE DEL CURATORE DELL’ADATTAMENTO:
“La scrittura di Oscar Wilde è ricca di nonsense, equivoci, ironia e giochi di parole. Il nome
Earnest, tradotto in italiano corrisponderebbe al nome Franco, sinonimo di onesto, sincero, ed è
proprio questo a rendere arguta la commedia che si fonda sulla contraddizione tra il falso nome
con cui sono conosciuti i due protagonisti, Earnest, e la loro vera natura di abitudinari menzogneri.
Cecily e Gwendolyn non li avrebbero mai sposati se non si fossero chiamati così; Earnest è un
nome che le fa vibrare, fremere di gioia e soddisfa le loro fantasticherie adolescenziali, durante le
quali, favoleggiano di un uomo che le ami, ma che soprattutto corrisponda a quel nome, ispiratore
di cieca fiducia. Un divertente siparietto in cui le donne risultano superficiali, vendicative,
passionali, ma anche volubili mentre gli uomini bugiardi, un po’ vittime un po’ manipolatori.
Un quadretto che attacca con stile le convenzioni del suo tempo, la stupidità delle etichette sociali,
la comica ipocrisia dell’alta società, la vacuità che si annida nel romanticismo infantile di alcune
adolescenti”. (Antonio Bellino)
Biglietti:
Intero: 15 euro
Ridotto (over 65 e under 18): 12 euro
Studenti – Cral - Associazioni convenzionate: 10 euro
Box Office: My Alterego, tel. 080.2021929, botteghino teatro: cell.331.6473886