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gennaio
2005
A.R.P.A.T.
Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani
Via della Resurrezione, n° 2r - FIRENZE - Tel. 0556533039 - [email protected]
Approvata la legge quadro sull’apicoltura
Babbo Natale 2004 ci ha portato in regalo l’approvazione della Legge Nazionale che disciplina l’Apicoltura.
Il 24 dicembre dello scorso anno infatti è stata approvata dalla Camera, in forma definitiva, la legge 313 … e
speriamo che il numero 13 sia di buon auspicio.
Per il mondo apistico italiano è un fatto storico che ci dà
finalmente certezze normative valide su tutto il territorio nazionale e pone allo stato e alle regioni obiettivi di
sostegno del comparto. Per questo possiamo essere soddisfatti, anche se non sono state recepite le osservazioni
che avevamo avanzato alla legge in discussione, e rivolgiamo un pensiero di gratitudine al Parlamento che
unitariamente, o come si dice oggi in versione bipartisan,
ha finalmente fatto giungere la legge all’approvazione.
Crediamo doveroso, nell’occasione, ricordare anche
l’On. Flavio Tattarini che con una propria proposta di
legge dette avvio, nella scorsa legislatura, al lungo itinere
conclusosi nel dicembre di quest’anno.
Cosa cambia la legge per gli apicoltori: prima di tutto ci
dà certezze normative. La 313 definisce l’apicoltura attività di interesse nazionale per il ruolo che svolge in difesa dell’ambiente e delle produzioni agroforestali, prevede inoltre che l’apicoltura, in essa comprendendo tutte
le varie attività collegate (dal servizio di impollinazione
alla pappa reale) sia considerata attività agricola anche
quando è svolta senza il possesso di terra. Questo, ovviamente, da diritti nuovi e certi agli apicoltori, dal trattamento fiscale alla possibilità di ottenere la qualifica di
imprenditore agricolo.
La legge inoltre definisce tre figure di apicoltori: l’api-
coltore genericamente inteso ( lo sono tutti coloro
che praticano l’apicoltura), l’imprenditore apistico e
l’apicoltore professionista (sono coloro che praticano l’apicoltura con finalità economiche a titolo secondario o principale),
Le cose più interessanti, però, dovranno aspettare ancora un po’. La 313 infatti prevede che il Governo,
d’intesa con le Regioni e le Associazioni Agricole e
Apistiche, vari un documento programmatico, dal
quale dipenderà l’attivazione delle varie misure previste dalla legge in materia di promozione e tutela
dei prodotti apistici, valorizzazione delle DOP e IGP
del miele, sostegno alle Associazioni Apistiche, ricerca etc.
Con il documento programmatico si attiveranno anche gli interventi finanziari a sostegno del settore,
interventi che la 313 prevede siano per il triennio
2004/2006 pari a 2 milioni di euro l’anno.
Speriamo che il documento non debba seguire le lungaggini della legge, dobbiamo dare atto al Ministero
dell’Agricoltura di aver già provveduto ad attivare la
consultazione.
Noi, come UNAAPI, ci siamo fatti parte attiva nel
presentare una proposta articolata e unitaria, è stata
sottoscritta infatti anche dal CONAPI, dall’Associazione Professionisti, dalla CIA e dalla Coldiretti. Siamo in attesa di essere riconvocati dal Ministero per
entrare nel vivo della redazione del documento. Vi
terremo informati delle evoluzioni in merito.
Andrea Terreni
Tesseramento 2005
Si apre la campagna di tesseramento per il 2005, i soci ARPAT
troveranno allegato il vaglia postale che permette di pagare la
quota associativa e l’abbonamento scontato alla rivista LAPIS. Il
Consiglio di Arpat ha deciso un piccolo aumento di euro 5 della
quota associativa che diventa di euro 20 all’anno e consente, fra
le altre cose, di ricevere questo notiziario che crediamo utile a
tutti noi.
Anche quest’anno vorremmo attivare un gesto di solidarietà, crediamo che in questo mondo sempre più piccolo e squilibrato, le
comunità più fortunate, la nostra è sicuramente una di quelle, si
debbano far carico di sostegno nei confronti dei due terzi dell’umanità che vive al limite della sussistenza.
Per questo 1 euro per ogni tessera sarà devoluto (ne daremo informazione sul notiziario a versamento avvenuto) a Medici Sen-
za Frontiere per gli interventi nelle regioni colpite dallo
tsunami.
Segnaliamo inoltre che UNAAPI ha partecipato a Terra Madre, l’incontro promosso da Slow Food a Torino fra le Comunità del Cibo del Mondo.
UNAAPIi ha contribuito a gestire un laboratorio con le comunità del miele al quale hanno partecipato oltre cinquanta piccole comunità di apicoltori dal Ghana alla Kirghisia al
Sudeste brasiliano e si propone di far scaturire da quella
iniziativa esperienze concrete di cooperazione internazionale.
Cosa ne pensate se come ARPAT ci proponiamo per gestire
qualcuna delle iniziative??
Si accettano consigli, idee, proposte, volontari.
all’interno: commissione sanitaria UNAAPI
La Commissione Sanitaria UNAAPI
dal nostro inviato
Si è riunita a Rimini, il 14 e 15 dicembre, la Commissione
sanitaria UNAAPI. Presenti tecnici e rappresentanti di associazioni di quasi tutte le regioni italiane, dall’Alto Adige
alla Sardegna (diversi i presidenti), particolarmente nutrita
la rappresentanza dell’Istituto Nazionale di Apicoltura, inoltre Istituto Zooprofilattico sperimentale di Teramo, ricercatori di altri istituti a titolo personale, veterinari, e la ditta
Vita Europe che sta dando un prezioso contributo in termini di ricerca e circolazione dell’informazione.
Molte delle notizie che qui daremo assomigliano tanto a
quelle date nei resoconti di anni passati, ma in verità la
situazione in sè non è per niente esaltante.
Situazione varroa in Italia
Molto variegata. Notizie meno allarmanti (le ragioni sono
però diverse) solo dal Friuli,dall’Emilia, dalle Marche e dalla Basilicata.Cadute invernali con ossalico in genere piuttosto alte (probabile effetto-accumulo dovuto al fatto che
non tanti effettuano veramente il trattamento invernale in
assenza di covata). Segni di farmacoresistenza della varroa
al fluvalinate (Apistan) in qualche zona della Lombardia e
della Toscana. Risultati a volte non veramente tranquillizzanti nemmeno coi prodotti evaporanti. Da molte parti si
registra un aumento dell’uso di prodotti non autorizzati.
Farmacoresistenza all’Apistan
La Vita Europe ha messo a punto un agile test per verificare
resistenza, da utilizzare in campo ad uso soprattutto di tecnici e veterinari di zona. Il dott. Nanetti dell’INA ha
puntualizzato che qualsiasi indagine territoriale è comunque un’indagine parziale, e ha evidenziato la difficoltà di
trovare un territorio dove si possa fare un’inchiesta sui prodotti realmente utilizzati (uso “clandestino” dello stesso
principio attivo dell’Apistan) e dove tutti gli apicoltori si
attengano a una regola comune concordata (unica apparente eccezione: il Friuli).
Farmacoresistenza al timolo?
Da alcuni anni si ripropone il problema, soprattutto da
specifiche zone della Lombardia, dove l’efficacia degli evaporanti è tra il 50 e il 70%-troppo poca, evidentemente.
Anche se l’ipotesi non sembra facile da realizzarsi, è stato
suggerito lo spostamento di apiari “resistenti” in territori
dove i prodotti evaporanti funzionano meglio, per verificare l’ eventuale influenza condizioni ambientali.
Reinfestazione, sviluppo della varroa
Impressionante la ricerca presentata da un tecnico piemontese sulla “lenta ma inesorabile avanzata della varroa”: oggetto della osservazione un gruppo di alveari sottoposti
dapprima a due trattamenti invernali col varrox (acido
ossalico sublimato)-con cadute intorno al migliaio; un successivo trattamento dopo il raccolto dell’acacia con timolo
mescolato ad alcool e olio su cartoncini dà cadute meno di
cento varroe), dopodiché, a luglio, asportazione di una
media di due telai di covata per famiglia e 2 trattamenti
con apiguard ad agosto: a questo punto famiglie che nella
prima decade di settembre sembravano sane e popolose
cominciavano, nella seconda decade, a manifestare danni
alla covata residua. Un trattamento a fine mese con ossalico
gocciolato dà cadute intorno al migliaio di varroe.Infine
(ma si può dire infine?) diverse centinaia di varroe cadono
con un trattamento a base di ossalico sublimato ai primi di
dicembre.
Da dove viene tutta questa varroa? è la domanda che si
poneva il tecnico. Probabilmente da una micidiale sinergia
tra reinfestazione da saccheggio e da “migrazioni” delle api
e, forse, qualche cambiamento nel ciclo riproduttivo della
varroa (selezione di varroe con più breve fase di soggiorno
sulle api adulte?).Sono dati che confermano misurazioni
fatte anche da noi in Toscana.
Morale: occorre tenere gli occhi aperti tutto l’anno.
Timolo
Effettuate prove di efficacia su timolo posto in capsule da
vasetto di miele (Piemonte): il risultato (65% ad agosto su
migliaia di varroe) va confermato da ulteriori prove.
Merita attenzione anche l’Apiguard utilizzato ad autunno
inoltrato con temperature normalmente considerate inadatte (Toscana): il risultato del 64% su varroe in quantità
che vanno da alcune decine ad alcune centinaia, di per sè
basso, potrebbe essere però migliorato variando la superficie del supporto, in future prove.
Contaminazione delle api da ossalico
Uno studio del dott. Nanetti e del dott. Massi dell’INA ha
esaminato api da alveari trattati con acido ossalico sublimato
(tramite apparecchio “varrox”) e acido ossalico gocciolato. La decontaminazione sembra più veloce con il sublimato,
dove l’ossalico risulta “esterno” all’ape, mentre col gocciolato circa all’85% è invece presente negli intestini. L’unica
differenza tra api non trattate e api trattate col gocciolato
è risultata essere una iniziale difficoltà ad alimentarsi per le
api contaminate nell’intestino. Simile invece la mortalità a
breve termine (16 giorni).Un passo avanti sulla via di comprendere meglio, ma siamo ancora lontani dal capire sia il
meccanismo di tossicità dell’ossalico sulle api che sulla
varroa.
Spazio Mussi
Poteva essere uno dei pochi elementi di vera novità. Ma
l’unica prova di efficacia qui presentata che fosse sufficientemente rigorosa ed effettuata secondo un protocollo preciso (da parte di un’ASL della Val d’Aosta) ha avuto risultati
deludenti (solo un 13% di efficacia). Questo dato parziale
non basta certo a chiudere il discorso, sul quale continuerà
l’impegno di verifica. Ma è sicuramente prematuro parlarne in toni trionfali.
segue Ú
segue: Commissione Sanitaria UNAAPI
Striscie di cellulosa impregnate di ossalico
I risultati delle prove sono stati deludenti.
Raggi gamma:funzionano davvero?
Domanda che molti si pongono di fronte alle arnie ritornate dai trattamenti senza la tranquillizzante evidenza di una
sfiammatura in profondità. Ma la risposta, fornita da un’accurata indagine della dott.ssa Elena Bessi, è che sì, funzionano.
Nuova direttiva europea sui prodotti veterinari
Aveva creato apprensione l’interpretazione della direttiva
per cui Apiguard e Apilaif Var avrebbero potuto, dal 2006,
essere venduti solo su ricetta e solo in farmacia. Il nostro
tecnico Vanni Floris ha puntualizzato che la normativa in
Italia prevede già un’eccezione all’obbligo di ricetta per
Apiguard e Apilaif Var e che non dovrebbe essere difficile
riuscire a mantenere questa situazione. Più problematico
l’inserimento di acido ossalico e acido formico, a tutti gli
effetti da considerare prodotti veterinari, ma che attualmente sono utilizzati in modo non ufficiale. Al congresso
degli Apicoltori Professionisti a gennaio verrà presa un’iniziativa di concerto con gli istituti di ricerca per presentare
una proposta al Ministero.
Peste europea
Il dott. Carpana, dell’INA, ha mostrato delle interessanti
prove comparative tra esami standard di laboratorio (su
campioni soprattutto toscani) e esami effettuati attraverso
il kit diagnostico della Vita Europe. Ne risulta che il kit ha
una buona efficacia; un’indicazione pratica che è emersa è
di utilizzarlo preferibilmente su larve che mostrano i primissimi sintomi (ingiallimento, posizione rovesciata) perché il batterio-chiave che viene individuato dal test viene
in fasi successive sopraffatto da altri batteri e rende più dubbia l’interpretazione.
Residui di antibiotici nel miele e nella pappa reale
In un’indagine dell’Ist. Zooprofilattico Sperimentale di
Teramo l’ 83% di un gruppo di campioni di pappa reale in
commercio sono risultati positivi al cloramfenicolo (35 campioni esaminati tra febbraio e luglio- non si sa se di origine
cinese o altra).
Se è vero che “il miele non desta preoccupazioni sanitarie
soprattutto per il basso consumo giornaliero”, comunque
su 2339 campioni di miele esaminati in 10 sono stati trovati residui di sulfatiazolo e in 12 di tetraciclina e ossitetraciclina
(2,8%), sostanze che nel miele non devono assolutamente
essere presenti.
Semi di pompelmo
La ricerca su questo argomento sta segnando il passo per
E’ da rinnovare l’assicurazione degli
alveari per il 2005 contattateci per
definire l’importo da versare
specifiche difficoltà tecniche a fornire un’evidenza della loro
efficacia. Comunque continuerà. E’ presto anche per dare
qualsiasi indicazione fondata sul prodotto commerciale
“Apistim” che contiene estratti di frutta citrica.
Aethina tumida
Dopo la comparsa in Portogallo di larve del coleotterocalamità, a seguito di un’importazione di regine dagli USA
da parte di un istituto di ricerca (l’apiario è stato peraltro
prontamente distrutto), dobbiamo renderci conto che la
possibilità dell’arrivo dell’Aethina non è remota. Come un
detective, il Presidente dell’UNAAPI Francesco Panella ha
risalito l’importazione all’indietro, scoprendo che lo stesso
allevamento di regine americano che aveva fornito il centro portoghese, aveva altresì spedito un certo quantitativo
di regine anche in Francia (dagli USA vanno in Francia circa
10mila regine l’anno, distribuite a un centinaio di aziende).
Il flusso di regine Francia-Italia è a sua volta notevole. Occorre prepararsi all’eventualità. L’impatto del coleottero,
quando penetrò negli USA, fu inizialmente pesante, ora
viene contenuto ma richiede un certo impegno.
In ricordo di Bruno
Il 27 novembre, Bruno Biagi ci ha lasciati: era
apicoltore, socio e consigliere della sezione ARPAT di
Prato e dell’Oasi di Poggio a Caiano. Attento e sempre desideroso di migliorarsi, riconoscendo la grande
importanza delle associazioni per la crescita e la
valorizzazione di interessi condivisi e consapevole che
solo con il coinvolgimento personale e costante le
istituzioni di volontariato possono essere efficaci e continuare nel tempo, ha profuso il suo impegno nel
consiglio della sezione pratese, con idee spesso appassionate e con il lavoro nelle attività di formazione
e promozionali, mai vincolato da vantaggi personali.
Un esempio di impegno civile disinteressato che tutti
dovremmo imitare. Ha sostenuto con convinzione ed
entusiasmo il percorso di crescita dell’Oasi, dai lavori
iniziali per il recupero dell’area e l’allestimento della
struttura, alla collaborazione necessaria durante le visite di scolaresche. A fine giugno scorso, con la nascita
del nuova Associazione di Promozione Sociale, Oasi
Apistica le Buche, ha voluto generosamente far parte
anche del consiglio, per non far mancare il suo contributo di lavoro e di pareri. Le prime avvisaglie della
malattia non lo avevano fatto rinunciare ad un impegno che considerava importante e chi lo ha visto anche negli ultimi giorni di vita, può dire dell’attenzione e dell’interesse che ancora serbava per l’apicoltura,
per quanto accadeva all’Oasi e per i progetti da realizzare.
Giuseppe Bennati
Diventare apicoltore
21° corso di apicoltura
Sta per partire la VENTUNESIMA EDIZIONE del corso di Apicoltura organizzato a FIRENZE da ARPAT e Cooperativa APITOSCANA.
Il corso si rivolge sia a PRINCIPIANTI che ad APICOLTORI GIA’ AVVIATI
che vogliano rendere più sistematica la loro conoscenza degli aspetti dell’attività apistica o che vogliano porre domande e confrontarsi con esperti
del settore.
Il corso inizierà nella seconda metà di Febbraio nei pressi della sede di ARPATApitoscana a Firenze - Nave a Rovezzano. Dopo una serie di lezioni teoriche svolte da tecnici apistici, apicoltori professionisti e esperti del settore,
esso prevede anche, con l’inizio della primavera, alcune lezioni pratiche.
I partecipanti riceveranno pubblicazioni e dispense riguardanti gli argomenti
trattati.
Le lezioni teoriche si svolgeranno il martedì e giovedì pomeriggio dalle
17.30 alle 19.30, quelle pratiche il sabato mattina.
Per informazioni, telefonare al numero 055 6530212 (dal martedì al venerdì pomeriggio o il sabato mattina) o scrivere a: [email protected]
Non più libretto sanitario e HACCP
E’ finalmente uscito il decreto regionale che confermando l’abrogazione del libretto sanitario per gli addetti all’industria alimentare, fissa i termini e le modalità della formazione obbligatoria per chi manipola cibi e alimenti. Pertanto chi opera nei
locali di smielatura non dovrà più dotarsi di libretto sanitario,
ma dovrà seguire un corso di formazione e ricevere il relativo
attestato. Per questi operatori il corso coincide con quelli che
l’associazione ha organizzato negli anni passati per l’HACCP.
Per i nuovi operatori o per chi non ha partecipato ai corsi precedenti l’ARPAT organizza a Firenze-Nave a Rovezzano, per
l’intera giornata di sabato 12 febbraio un corso sulla metodologia
HACCP per l’apicoltura, valido anche in “sotituzione” del libretto sanitario.
Corsi analoghi verranno organizzato nelle province di Siena,
Grosseto e Livorno, in base al numero di adesioni e richieste
pervenuteci, pertanto chi è interessato ci contatti al più presto
Contributi per l’acquisto delle arnie
Sta per esser pubblicato il bando relativo ai finanziamenti agli apicoltori per l’acquisto di arnie e attrezzature per il nomadismo, secondo il
nuovo reg.797/04/CE che sostituisce il precdente 1221/97/CE
Ecco le novità:
- da quest’anno le procedure e i pagamenti saranno gestite dall’ARTEA,
l’agenzia regionale toscana che si occupa dell’erogazione dei
finanziamenti per il settore agricolo, pertanto ci aspettiamo una più
efficente e veloce gestione dei pagamenti.
- le domande saranno ricevute dalle associzioni di produttori che provvederanno ad inviarle all’ARTEA e alle Province e Comunità Montane
di competenzenza, pertanto chi è interessato è bene che ci contatti.
- è presente una nuova misura che prevede contributi per l’acquisto di
autocarri destinati al nomadismo con portata a pieno carico superiore
ai 35 q.li.
Da ricordare che possono presentare domanda di finanziamento (60%
di contributo per le arnie e 50% per le attrezzature) soltantogli apicoltori in possesso di partita IVA e in regola con la denuncia degli alveari.
dalla Coop Apitoscana
Disinfezione dei materiali
contaminati da peste americana
Come ogni anno è possibile portare attrezzature provenienti da famiglie colpite da
peste americana per la disinfezione coi raggi gamma. Questo tipo di disinfezione rende riutilizzabili senza ulteriore lavoro (quale
raschiatura o sfiammatura): arnie, melari,
telaini da melari anche costruiti, telaini da
nido anche costruiti, purchè non contenenti miele o covata.
Per ottenere questo servizio, telefonate alla
Cooperativa Apitoscana. Verrà stabilita una
data per portarci i vostri materiali, che verranno da noi assemblati in modo da
ottimizzare i volumi in spedizione.
Buoni successi nella
commercializzazione del miele
da parte della cooperativa
La nostra cooperativa ha visto crescere notevolmente
il
settore
della
commercializzazione del miele, sia per una
spinta in tal senso da parte di molti soci, sia
per la volontà della Cooperativa di diventare un soggetto importante fra quelli che
commercializzano il miele toscano, per meglio difendere sul mercato il prodotto dei
soci.
Per questo Apitoscana ha fatto, grazie anche a un preciso sostegno della CIA regionale, un importante accordo commerciale
con Unicoop. Da settembre il miele toscano
di acacia, castagno e millefiori è presente in
tutti i punti vendita Unicoop, la più importante catena della grande distribuzione sul
nostro territorio.
A Gennaio, su richiesta di Unicoop, è stata
fatta una promozione per i soci Coop con il
nostro miele millefiori e melata. Questa promozione ha avuto uno straordinario successo raddoppiando gli obiettivi di vendita previsti dai dirigenti Coop.
Sottolineiamo l’importanza di questa operazione perché ci ha permesso di far conoscere a decine di migliaia di consumatori la
qualità delle melate toscane, che, essendo
un miele relativamente nuovo per la nostra
regione, presentano qualche non meritata
difficoltà di commercializzazione.
Disponibili presso la cooperativa semi di
facelia, pianta erbacea annuale, con
fioritura scalare , ottima fonte nettarifera