Rassegna stampa - Ordine dei Medici di Ferrara

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Rassegna stampa - Ordine dei Medici di Ferrara
Ufficio stampa
Rassegna stampa
giovedì 22 marzo 2012
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INDICE
Il Resto del Carlino Ferrara
«Invidie e beghe tra i neurologi: per noi malati solo porte sbarrate»
22/03/12
Sanità pubblica e privata
«Zamboni faccia anche le visite»
22/03/12
4
Sanità pubblica e privata
Disturbi alimentari: non ne soffrono solo le giovani
22/03/12
Università e concorsi
Bondeno All’Utef Paolo Zamboni parla del progetto ‘Space dreams’
22/03/12
Università e concorsi
San Camillo, Errani rassicura: «Nessuno vuole chiuderlo»
22/03/12
3
Politica Sanitaria
5
6
7
Il Sole 24 Ore
L’Italia degli ospedali ancora da decifrare
22/03/12
8
Sanità pubblica e privata
LE MILLE EFFICIENZE DEGLI OSPEDALI
22/03/12
Legislazione sanitaria, Sanità pubblica e privata
9
La Nuova Ferrara
Diagnostica cura Zamboni «Si farà nel polo di Cona?»
22/03/12
Sanità pubblica e privata
Virus e tumori solidi all’Università
22/03/12
11
Università e concorsi
«Nessuna intenzione di chiudere il S. Camillo»
22/03/12
10
12
Politica Sanitaria
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it Resto del
Carlino
FERRARA
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VAPPZLLO LA RABBIA: «FERRARA NON HA ADERITO ALLA 'ERCA»
I PRIMI ESCLUSI dalla spe rt.entazione del Me10:10 Zambeni' saranno i malati ferratesi di
sclerosi multipla: «Esclusi per inrofessionaii, per controversie e beghe che esulano dalla
scienza e che ricadono solo su noi
maiali». A sfogarsi é un uomo di
meno di quarant'an n i («chiedo
l'anonimato perché temo in qualche modo le ritorsioni del neurologo da cui sono s e guito», afferma), che da tempo sollecita di poter «almeno valutare
l'ammissibilità al metodo Zamboni: e come me stanno facendo tantissimi altri malati ferraresi ai quali però ogni porta è sbarrata». L'alternativa offerta «è stata quella di
indirizzarci a presunte alternative
scientifiche presso centri non ferraresi — racconta l'uomo —; io
sono stato inviato a fare un'ecodoppler in un'altra città, e da otto
mesi attendo inutilmente l'esito.
Eppure qui ci sono le attrezzatu-
«Invidie e beghe tra i nem logli
per noi malati solo porte sbarrate»
re, ci sono ricercatori validi, ci sono persisto le strumentazioni e le
professionalità per effettuare eventualmente anche l'intervento di
angioplastica al collo. Non c'è
OSTRAa5M0
«Il direttore generale Rinatdi
intervenga: non si può giocare
così sulla pelle di chi soffre»
niente da fare: i neurologi di Ferrara non vogliono che i ferraresi
siano ammessi alla sperimentazione».
L'APPELLO, che potrebbe sfo-
dare anche in un'azione legale
(«assieme a altri malati vorremmo rivolgerci a un avvocato per
far valere in qualche modo le nostre aspettative», prosegue il inalato), è rivolto innanzitutto al direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Gabriele Rinaldi: «Prenda
posizione, sgombri il campo da invidie e beghe perché solo queste
stanno ostacolando la collaborazione con Zamboni — dice l'uomo —; non è concepibile
bile che sulla nostra pelle si consumi una lotta sotterranea senza alcuna utilità.
Siamo arrabbiati e disorientati».
Perchè ogni giorno, nella casella
email, «arrivano messaggi di centri diagnostici e case di cura priva-
te che propongono di effettuare le
visite o addirittura praticare l'intervento di disocclusione della vena del collo — racconta il paziente • ; ci propongono una sorta di
SPECULZION
«Ricevo mai'. con proposte
di interventi... miracolosi:
basta pagare 5-8mila euro!»
guarigione chiavi in mano; chiedendo da 5mila a 8mila curo, qui
a Ferrara invece per noi l'unica terapia è rappresentata da una puntura al giorno (il Copaxone, ndr)
che tampona la malattia, ci garan-
bu ona qualita di vita ma di
fE7 to non ci cura. E costa una follia a carico del servizio sanitario
nazionale».
IL MANCATO inserimento
nell'iter della sperimentazione
Zamboni riguarda, idealmente,
gran parte dei 1200-1300 malati
ferraresi di sclerosi multipla: solo
una ventina, però, potrebbero essere candidati a entrare nel pool
dei 685 pazienti. «Lo so bene, e
non conta che sia io a far parte di
quel gruppo o un'altra persona —
conclude il malato tra noi c'è
una grande solidarietà, nel dolore
e nella speranza. Ma è intollerabile trovare le porte sbarrate, nei
confronti di un'attività d'eccellenza svolta da un ferrarese e ora insediata nel nostro ospedale, per motivi che nulla hanno a che fare
con la scienza. Rinaldi ci risponda: se questa è la medicina, non è
peggiore del male?».
s. L
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iffl eh e le visite•
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it Resto del Carlino
FERRARA
22/03/2012
SCLa051
«7,
OK ALLA SPERIMENTAZIONE. MA NON CE' CHIAREZZA SULL'ATTIVITÀ DIAGNOSTICA
boni faccia anche le visite»
Malaguti (Pdl) incalza la Regione. Il medico: «Garantiamo livelli di eccellenza»
di STEFANO LOW
SPERIMENTAZIONE si, diagnostica :mi»: doccia tiepida, se
non fredda, per il metodo Zamboni. A una settimana dall'annuncio dell'avvio— da maggio — della ricerca su 685 malati di sclerosi
multipla che saranno reclutati da
una ventina di centri di tutta Italia, non c'è ancora chiarezza sulla
possibilità per Paolo Zamboni ed
il suo staff di poter svolgere, al polo di Cona, anche l'attività diagnostica. A sollecitare una risposta urgente, con un'interrogazione
all'assessore regionale alla Sanità
Carlo Lusenti, è ii consigliere del
Pdl Mauro Malaguti: «E' senz'altro positivo l'avvio della sperimentazione e la decisione di affidarne l'operativita all'Azienda
Ospedaliera di Ferrara; ma contestualmente all'apertura del nuovo
ospedale di Cotta, il professor
Zamboni potrà erogare i test non
invasivi di diagnostica dell'insuf-
ficienza venosa cronica cerebrospinale sui pazienti che ne fanno
richiesta?».
SUL l'UNTO interrogativo riflette lo stesso Zamboni: «Sono fiducioso che arrivi un chiarimento su questo aspetto rilevante: ho
chiesto di creare un primo nucleo
di eccellenza per effettuare, liberamente, la parte diagnostica relativa alla Cesti; attività non invasiva, che non ha limitazioni. e che
ira molte parti d'Italia vede fiorire
iniziative, molte delle quali ai limiti del business, che utilizzano
impropriamente l'etichetta del
`metodo Zamponi'». Questa ri-
so a punto a Ferrara, in dieci anni
di studi, rappresenta un vanto su
scala internazioludea. E' composto da esami molecolari, test non
invasivi sulla microcircolazione
cerebrale, ecodoppler («in collaborazione con l'istituto di Fisica
dell'Università»; spiega :amboni;, l'utilizzo del 'pletismografo
cervicale' che misura il volume
sanguigno: «Queste attività, per
le quali riceviamo richieste da tutta Italia, integrano le ricerche —
aggiunge Zamponi —; ed avrebbero #ia l'altro l'effetto di frenare
la spinta dei centri di diagnostica
improvvisati che forniscono letteralmente pazienti a centri di umi-
chiesta, sottolinea lo scienziato
ferrarese, «non è stata al momento precisata né dalla Regione né
dall'Azienda Ospedaliera: non ho
PROTOCOLU
«Negli anni messi a punto
esami e test unici al mondo:
e altrove c'è chi fa business»
avuto né un sì né un no». Tra l'altro non ci sarebbero conflitti o
contraddizioni con la sperimentazione: «E perché mai? li pacchetto diagnostico che abbiamo mes-
tamento italiani ed esteri».
UN FENOMENO denunciato
non più tardi da una settimana fa
dalla. trasmissione Le Iene di Italia 1, che ha proposto casi celatatiti di pazienti finiti in un tourbillon di scarse garanzie: «Aprire anche alla diagnostica oltre che alla
snerimentazione a Cona conclude Malaguti — aumenterebbe
la credibilità e l'autorevolezza della nostra sanità, oltre ad assicurare a Zamboni e il suo staff la possibilità di lavorare nel modo più appropriato. Senza ritrovarsi confinati nel recinto della sperimentazione pur importantissima».
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it Resto del
Carlino
FERRARA
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Disturbi
alimentari:
non ne soffrono
solo Le giovani
DEI disturbi alimentari che
possono insorgere in gravidanza, post partum e menopausa, si parlerà stasera, alle
20,30, all'Ordine dei Medici
di Ferrara presieduto da Bruno Di Lascio.
Come spiega Emilia Manzato, psichiatra e direttrice del
Centro multidisciplin.are per
i disturbi del comportamento alimentare dell'Azienda
Ospedaliero-universitaria
Sant'Anna, «la patologia più
frequente in questi periodi è
il disturbo da alimentazione
incontrollata, spesso associato a obesità e depressione.
L'individuazione precoce è
difficile. Lungo, talvolta fino
a dieci anni, anche il tempo
che intercorre tra esordio e
cura. Chi ne è affetto chiarisce la psichiatra — non ne
parla per vergogna, scarsa
consapevolezza o perché addirittura lo confonde con
una sua incapacità di stare a
dieta». E se è vero che gli
esordi dei disturbi alimentari avvengono di norma in
adolescenza, è altrettanto vero che alcuni, anch'essi di difficile individuazione, si manifestano dopo i 25 o i 30 anni. Su 1.000 donne di età
compresa tra i 60 e i 70 anni,
l'87% controlla il peso in vario modo, il 4,4% ha episodi
di alimentazione incontrollata o fa uso di lassativi o diuretici, il 3,8% ha un disturbo
aliMentare. Manzato, sulla
scorta di uno studio effettuato dal Centro - in collaborazione con l'Osservatorio Giovani del Comune - su 500
adolescenti e altrettante
mamme, evidenzia come
mamme con un disagio corporeo marcato hanno figlie
sottopeso nel 53.8% dei casi,
normopeso nel 30.8%, sovrappeso nel 15.4%.
Con Manzato, stasera, anche
la dottoressa Cristina Tarabbia che illustrerà le connessioni tra variazioni ormonali
e modificazioni dei comportamenti alimentari e del peso nei periodi post partum e
della menopausa.
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it Resto del Carlino
FERRARA
Bondeno All'Utef Paolo Zambonì
parla del progetto 'Space dreams'
ALLE 1530, alla sala conferenze del
Centro 2000 di Bondeno, l'Utef per
consueti 'Incontri di medicina:
educazione alla salute' sarà Paolo
Zamboni, direttore del Centro Malattie
Vascolari dell' Università degli Studi di
Ferrara, ad illustrare 'Space dreams',
progetto con ricadute sulla salute dei
cittadini.
mie, "ore di pativa
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it Resto del
Carlino
FERRARA
COYACCHA3 IL PRESIDENTE DELLA REGIONE: «MA IL LAVORO AVVIATO NON PUÒ ASPE I I ARE LE ELEZIONI»
San Camino, I-1:Arani rassicura: «Nessuno vuole chiuderlo»
«NESSUNO ha intenzione di chiudere il San
Camillo'. A eseguito delle proteste e delle preoccupazioni da parte dei comacchiesi, il presidente della Regione, Vasco Errani, prova a rasserenare gli animi: «Nessuno spiega -- sta
lavorando alla chiusura e ciò si evince anche
dal lavoro relativo alla nuova prograinmazione 2012-2014 approvato recentemente, su proposta della direzione dell'Asi, dalla Conferenza territoriale socio-sanitaria di Ferrara. Al
contrario, pur in un quadro di risorse e biso-
gni significativamente mutato nel panorama
nazionale conte in quello locale, che impone a
tutte le :realtà territoriali i. necessari adeguamenti, il funzionamento di quell'ospedale viene confermato anche nell'invaTiMIZa del numero di posti letto".
Il governatore dell'Emilla Romagna, però, osserva che «il lavoro dell'azienda e della Conferenza territoriale socio-sanitaria, ancorché legittimato da un voto, non può essere fermato
in attesa delle elezioni a Comacchio, pena l'a,g-
g,nivarsi delle condizioni di gestione complessiva dell'azer Tuunvia, continua Errani,
«è evidente che il ritorno alla normalità aromi
nistrativa e un governo del Comune pienamente legittimato dal voto consentiranno di
attivare relazioni utili a migliorare ulteriormente il lavoro fin qui prodotto, anche mettendo in campo proposte integrative, come la Casa della salme, che hanno bisogno di un forte
lavoro in sede locale per essere concretizzate,
cosi come si è iniziato a fare in altri ambiti territoriali»
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press LITE
22/03/2012
Il Sole 2gillym
L'Italia degli ospedali
ancora da decifrare
OPERAZIONE TRASPARENZA NELLA SANITÀ
, ospedale (Marsala) che solo nell'i% dei casi opera la
frattura del femore in 48 ore e quello (Genova) che
interviene subito nel 94% dei ricoveri. Chi del parto
cesareo (Sicilia) ha fatto una missione collezionando il 90,7%
di questi più costosi interventi e chi (Milano) usa il bisturi
alla nascita solo nel 4% delle situazioni. E chi ha il record di
mortalità per infarto a 3o giorni dal ricovero (Lazio) col 28%
di casi contro il 4% di chi (Umbria) ha performance più benigne. «Non sono classifiche», ha precisato ieri il ministero della Salute presentando gli esiti di cura relativi a 45 prestazioni
e ricoveri di 1.475 ospedali pubblici e privati accreditati.
Dati da prendere con le molle, certo. Perché ancora imprecisi, a volte per puri errori materiali in sede locale. Ma anche
perché i dati, talvolta, possono essere stati truccati dagli amministratori: vuoi per nascondere cattive performance, vuoi
per lucrare più fondi pubblici. La foto scattata mostra intanto
la solita Italia della salute a ventuno velocità con il Sud in coda, ma anche un'Italia a marce diverse all'interno delle stesse
regioni. Un puzzle ancora oscuro, che l'operazione trasparenza in ospedale potrebbe svelare. Perché ci curino bene e subito dappertutto. E perché si sprechi meno.
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Il Sole12
22/03/2012
Sanit Il ministero della Salute ha reso disponibili 45 indicatori su prestazioni e ricoveri di 1.475 strutture
Le mille efficiente degli ospedali
Dalle classifiche emergono livelli di servizio a macchia di leopardo
La graduatoria del ministero
Paolo Del Bufalo
Roberto Turno
ROMA
Mortalità per infarto o per
scompenso cardiaco a 30 giorni
dal ricovero, decessi per ictus a
un mese dall'ingresso in ospedale, frattura del femore operata
entro 48 ore, percentuale di parti ce sarei, tempi d'attesa per ricomporre la frattura di tibia e
perone.I1 Governo lancia l'operazione trasparenza in ospedale. Quasi sul modello britann ico. Per informare i cittadini e, intanto, stimolare gli amministratori a migliorarsi, a far benchmark. A risalire classifiche di
cattiva sanità - al Sud, ma non
solo - ma anche a confermare le
eccellenze che pure l'Italia della salute possiede.
Con la consegna della password d'accesso ad Asl e ospedali, e da ieri ai giornalisti, il ministero della Salute ha messo a disposizione i dati di 45 indicatori
di prestazioni e ricoveri ospeda-
\ . ,.• ',:....., '
t•(•.X.
\\,.....,,
I PRIMI
1.1 .111. ARM
La mortalità a 30 giorni
per infarto del miocardio
varia dal 28% del S. Giovanni
di Tivoli al 4,1%
di Città di Castello
base ai risultati ospedalieri nel
2010 censiti sulla base delle sche
de di dimissione ospedaliera.
«Non diamo pagelle, nessuna
stelletta», hanno precisato Fulvio 'Voi rano (direttore Agenas)
e Carlo Perucci (direttore scientifico del programma). Anche
perché i dati possono essere fal-
'Nk
I PRIMI
Ospedale Villa Grassi
Pres. Osp Venia Detti Ponti
Scorrano(Lecce)
l' ecc°
Genova
LIGURIA
•-
lieri (il 40% di tutta l'assistenza
ospedaliera) di 1.475 ospedali
pubblici e privati accredi tad. Dati da raffinare e da prendere con
cautela, è l'avvertenza dell'Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali), che ha curato il
«Programma nazionale esiti» in
) Ospedale 5, Francesco
Oliveto Cifra (Sa lerno)
Casa di cura Clinic Center
Napoli
CA M PANIA
CAMPANIA
; Ospedale di Brurtico
Pres. Osp. Barone Rome
Patti (M essi na)
SICILIA
Brunico (Bolzano)
ALTO ADIG E
GLI ULTIMI
• Ospedale San Biagio
Marsala(Trapanl)
GLI
1,02
SICILIA
• Pres. Osp. li Carignan°
• Pres. Osp. N.S. di Bonaria
San Gavino Monreale (Vs)
Coriglia no Calabro (Cosen
CALABRIA
, Pre. Osp. Barone Romeo
Patti (Messina)
SICILIA
Osp. di Civita Castet ana
Civita Castellana (Viterbo)
LAZIO
SARDEGNA
1,27
Pad. ospedatiera De Lents
sclita(Vicenza)
VENETO
laci. Vuoi per errori di codifica o
di procedure mal eseguite. Ma
anche per comportamenti poco
commendevoli degli amministratori: chi trucca i dati magari
per lucrare più finanziamenti.
Un caso per tutti: i parti cesarei
in Campania, dopo una delibera
del 2007 che ammetteva il rimborso maggiorato in caso di «posizione anomala del feto». Caso
che infatti in C ampania spopolò.
Le "classifiche" ci consegnano intanto la solita Italia della salute a mille velocità, anche all'interno delle regioni.I risultati delle schede di dimissione sono stati corretti scientificamente
dall'Agenas con un esito di rischio che però deve fare i conti
anche con un indice di «significatività statistica» sopra il quale
il dato finale per ciascuna prestazio ne di ogni ospedale ha meno
valore. Ecco così le "classifiche" alcune delle quali presentiamo in questa pagina - da noi
rielaborate, che tengono conto
—
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dei risultati più "sicuri".
Le performance che mostrano i32 indicatori delle prestazioni (altri 13 riguardano l'ospedalizzazione e non misurano le performance, ma l'efficienza delle
cure) sono estremamente diversificate. Per infarto acuto del
miocardio la mortalità aio giorni va dal 28,32% dell'ospedale S.
Giovanni Ev angelista di Tivoli
in provincia di Roma al 4,11%
dell'ospedale di Città di Castello
su una media italiana del 10,95 i.
Ma l'Agenas ricorda che non
sempre i casi "migliori" sono necessariamente veritieri: un dato
molto basso può essere legato a
un'errata diagnosi.
Meno distanti i risultati della
mortalità a 30 giorni dopo un
bypass aortocoronarico.Alla casa di cura Montevergine, (Avellino) il rischio è dell'8,22% mentre
all'ospedale Mazzini di Teramo
dello 0,2./o contro una media nazionale del 2,78To. Va molto male la mortalità p er ictus al Civita-
castellana (Viterbo) dove dopo
3o giorni dal ricovero muore oltre il 351 di pazienti contro
l'in% del «Veris delli Ponti» di
Lecce. Enorme la differenza per
le fratture di femore operate entro 48 ore: dal 93,87%. del Villa
Scassi a Genova (dato fortemente in dubbio) all'i,o2% del San
Biagio di Marsala. Queste le classifiche corrette scientificamente. Nel confronto tra grandi
strutture con grandi volumi di
prestazioni, a prescindere dalla
correzione finale, in cima per
l'infarto ci sarebbe l'Umbrto I di
Torino e in coda l'Umberto I di
Roma. Per la mortalità dopo intervento di bypass il Niguarda
sarebbe in testa, per la frattura
di femore operata in 48 ore in coda ci sarebbe il Policlinico di Verona e in cima l'Oliveto Citra di
Palermo.Insomma, il solito puzzle dell'Italia delle cure.
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www.ilsole24ore.com
Tutte le classifiche degli ospedali
.‘,.‘„,. • ,,,,, Wz.,...\\ k\\...4‘,..,‘ ,:•*,,,t, \ , ,%,
PRIMI
Ospedale Città di Castello
I Città Di Castello (Perugia)
UMBRIA
Ospedale Martini
-<Torino
PIEMONTE
Ospedale C. G. Mezzani
Ascoli Piceno
MARCHE
I PRIMI
Ospedale Mazzini
Teramo
ABRUZZO
050, W itn i t it
Trieste
z Osp. Univi. di
EM I LIA ROM
GLI
Tivolì (Roma)
LAZIO
Osp. S. Gi vanni Evangelis
Casa di cura Montevergine
Mercogliano(Avellino)
CAMPANIA
Ospedale di Montebettuna
Montebelluna (Treviso)
VENETO
Ospedale San Carlo
Potenza
BASI LICATA
Pres. Osp. A. Ca
• Campobasso
MOLISE
• AL O. S.Anna e S.Sebast.
Caserta
CAMPANIA
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22/03/2012
la Nuova Ferrara
Diagnostica cura Zatnboni
«Si farà nel polo di Cona.»
Dopo l'annuncio che la sperimentazione del metodo Zarnboni sul rapporto tra Ccsvi e
sclerosi multipla sarà avviato
entro maggio, il consigliere regionale Mauro Malaguti (Pdl)
ha presentato un'interrogazione in Regione, «Contestualtnente all'apertura del nuovo Polo di
Cona chiede il consigliere - il
professor Zarnboni potrà erogare i test non invasivi di diagnostica della Ccsvi (insufficienza
venosa cronica cerebrospinale)
sui pazienti che ne fanno richiesta e che la sua equipe ha già
perfezionato in anni di attenti
studi?». Nella recente conferenza stampa al S. Anna, ricorda il
consigliere, «si è sottolineato
che Cona sarà sede ideale per
gli studi del professor Zarnboni
e, si auspica, una volta ottenuta
'l'evidenza scientifica' degli effetti del trattamento, sede anche della fase clinica con la realizzazione di un centro di eccellenza nazionale particolarmente qualificante proprio per il
nuovo polo ospedaliero ferrarese». La preoccupazione di Malaguà nasce dal fatto che «nel corso della conferenza stampa non
è stata indicata la data dell'inizio delle attività di diagnostica
della Ccsvi presso il nuovo polo
di Cona, essenziale sia per gli
studi futuri dell'equipe Zamboni, sia per le diagnosi ai pazienti
affetti dalla patologia».
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Tutti contro il fioco
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22/03/2012
la Nuova Ferrara
TAVOLA RaroiRak.
Virus e tumori solidi
all'Università
Domanidalle10 alle
16.30 nell'Aula 1:7 del
Chiostro S.Maria del te.
Graziestràlatvola
rotonda «Virus e tumori
solidi», organizzata dal
prot. Mauro Tognon.
Obiettivo del meeting
l'analisi nel settore
dell'oncologia
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22/03/2012
la Nuova Ferrara
«Ness a intenzione
di chiudere il S. C
o»
Errani, presidente cella Regione, interviene su 'ospedale comacchiese
Confermato il funzionamento e invariato il numero dei posti letto
COMACCHIO
Nessuna intenzione di chiudere
l'ospedale San Camillo. E' cartegorico Vasco Errani, presidente
della Regione Emilia Romagna
nell'intervenire in merito alla
paventata chiusura dell'ospedale di Comacchio, di cui si sta dibattendo in questi giorni, come
gli è stato riferito durante l'incontro di martedì da Alessandro
Pierotti e da esponenti del Partito democratico. Il presidente Errani spiega una nota della Regione anche ricordando gli impegni precedentemente assunti
e gli atti che in questi anni hanno visto impegnata la Regione
con un significativo sforzo finanziario, ha ribadito che «nessuno sta lavorando - o ha alcuna
intenzione di farlo - alla chiusura dell'ospedale».
E ciò non si può •neppure ricavare continua la nota regio-.
nale - dal lavoro relativo alla
nuova programmazione triennale 2012-2014 approvato recentemente > su proposta della
direzione dell'Asl, dalla conferenza territoriale socio-sanitaria di Ferrara. Al contrario, pur
In un quadro di risorse e bisogni
La manifestazione in Castello in difesa del San Camino
significativamente mutato nel
panorama nazionale come in
quello locale, che impone a tutte le realtà territoriali i necessari
adeguamenti, il funzionamento
di quell'ospedale viene confermato anche nell'invarianza del
numero di posti letto».
Il lavoro dell'Azienda sanitaria ferrarese e della Conferenza.
Territoriale Socio Sanitaria, «ancorché legittimato da un voto,
non può essere fermato - continua la nota della Regione - in attesa delle elezioni in quel Comune, pena l'aggravarsi delle condizioni di gestione complessiva
dell'azienda. Tuttavia è evidente che il ritorno alla normalità
amministrativa e un governo di
quel comune pienamente legittimato dal voto, consentiranno
di attivare relazioni utili a migliorare ulteriormente il lavoro
fin qui prodotto anche mettendo in campo proposte integrati ve quali "la Casa della Salute"
che hanno bisogno di un forte
lavoro in sede locale per essere
concretizzate, così come si è iniziato a fare in altri ambiti territoriali».
Soddisfatto dell'intervento
chiarificatore della Regione è
Gabriele Bellini, segretario comunale del Pd comacchiese:
«Per noi democratici è stato un
grande impegno portare all'attenzione della Regione la situazione dell'ospedale di Cornacchia e abbiamo lavorato duramente. Per questo è davvero un
passo molto signific:atvo quello
fatto dai presidente Errani, che
conferma come Comacchio abbia un ruolo che va anche al di là
anche delle normali considerazioni». E Bellini evidenzia anche
come il lavoro svolto dal Partito
democratico comacchiese sia
stato alla base di questo e di altri
risultati ottenuti per il San Ca«E stata davvero un'attivi
tà significativa; basta ricordare
che sono stati i democratici a
produrre il documento approvato nella sonferenza territoriale
socio sanitaria, che è stato il
frutto del lavoro fatto contattando tutti i livelli istituzionali, perchè rapporti si creano così,
non con l'isolamento, si discute
delle cose e si risolvono i problemi. Così è nostro anche il progetto presentato sull'ospadale.
E ora Errani ci dà garanzie che
speriamo tranquilli7ztno tutti i
nostri cittadini».
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