molise - Asrem

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molise - Asrem
QUOTIDIANO INDIPENDENTE
Ed. MO
Giovedì 25 Febbraio 2010
S. Cesario
Anno LXVII- Numero 55
M OLISE
Direttore Responsabile: Angelo Perfetti - Reg. Trib. di Isernia n. 131/07 del 22/11/2007 - Società Editrice: Molise Informazione S.r.l., Roma, via Claudio Monteverdi, 16 - Stampa: Litosud
S.r.l. Roma, via Carlo Pesenti, 130 - Resp. tratt. dati: Angelo Perfetti - Redaz. IS: loc. Nunziatella (86170) - Tel. 0865/414367 - Redaz. CB: corso V. Emanuele, 11 (86100) - Tel. 0874/412278
Isernia
TRIBUNALE DEL LAVORO
Huscher torna
al suo posto
‘ a pagina 8
$ 1,00
e-mail: [email protected]
Fax: 0865/410521 - 0874/418412
8
Isernia & Provincia
Giovedì 25 Febbraio 2010
SANITÀ
NELLA BUFERA
Avvocato Il medico è stato
assistito dal legale D’Amati
Ospedale Il primario di Chirurgia era stato licenziato per decisione
dei vertici dell’Asrem. Ieri la notifica del verdetto sull’impugnazione
Huscher torna in corsia
I giudici del Tribunale del Lavoro
lo reintegrano con effetto immediato
‘ Il commento
di Pasquale Lombardi
A rimetterci
saranno
i pazienti
L
a frittata è fatta. Grazie a Huscher,
grazie ai dirigenti dell’Asrem, grazie
ai medici della chirurgia. Ma a rimetterci, ora, saranno soltanto i pazienti, quei
povericristi che hanno bisogno del bisturi.
Proviamo a capire perchè, che male
non fa. Per essere un chirurgo di prim'ordine portato a Isernia dal presidente della Regione per fare nel Molise una sanità
di alto livello, si può dire che il prof.
Cristiano Huscher questo apprezzabile
intendimento non lo abbia proprio rispettato. Annunciato da un curriculum
di eccezionale portata, ancorchè macchiato qua e là da tremendi sospetti di
omicidio, c'era da attendersi da lui una
certa sobrietà nel lavoro che gli era stato
affidato. Invece, attraverso le righe delle
due puntate della micidiale campagna
anti Iorio pubblicate da Nuovo Molise, si
capisce chiaramente che il noto professionista oltre al medico di «chiara fama»
era arrivato in Molise per fare anche il
poliziotto. A meno che Huscher non sia
caduto, come un povero gonzo, in una
supertrappola mediatica. Lui comunque
ha detto: «Io ho il vizietto di girare con
un registratore e registro tutte le cose
che mi dicono così non possono smentire».
Ma Huscher, oltre al medico di «chiara
fama», è certo che aspirasse a diventare
pure un politico di elevata statura. Così,
in occasione del rinnovo del consiglio
provinciale, l'anno scorso accettò di
scendere in campo con il simbolo dell'
Udc presentandosi agli elettori del collegio n. 2 di Isernia. Ma gli isernini, che
non sono nè fessi nè pecoroni, al contrario di quanto afferma il chirurgo, lo bocciarono senza alcun rispetto. Facendogli
intendere che forse era meglio se continuava a dedicarsi al cancro del colon.
Se è così, Huscher come crede di essere accolto stamane al quarto piano dai
suoi colleghi o sottoposti di reparto? Dopo tanto acido, penserà che sono tutti lì
ad attenderlo col sorriso e con l'applauso? O si aspetta, piuttosto, un ambiente
cupo, livido e rancoroso dove potrebbero essere usate tutte le armi per fregarlo
a danno dei malati?
Fesso, allora, colui che, pur avendone
bisogno, ricorrerà, da oggi, ai ferri del
reparto di chirurgia del «Veneziale». Il
che, detto con tanta amarezza, non è
una bella situazione! Per cui, a nome dei
pazienti molisani, ancora: grazie Huscher, grazie chirurghi per l’insipiente
conferenza stampa, grazie dirigenti dell’Asrem.
n ISERNIA Reintegrato con
effetto immediato nelle stesse funzioni di primario del
reparto di Chirurgia dell’ospedale Veneziale di Isernia. Il professor Cristiano
Huscher con la decisione
del tribunale del Lavoro di
Campobasso riprende già
da oggi le proprie funzioni
perché i giudici hanno ritenuto i motivi addotti nell’azione con la quale Huscher ha impugnato il provvedimento di sospensione
e di licenziamento, fondati.
Huscher, incontrando la
stampa, ha chiarito le ragioni della sua azione: «Il 30
novembre del 2009 l’Asrem
mi ha assegnato un punteggio massimo. Così ha fatto
anche lo scorso anno e l’anno precedente». Il riferimento è alle valutazioni che vengono disposte e che misurano i vari aspetti in cui si
esplica l’attività lavorativa
all’interno del reparto: «L’ultima volta - aggiunge - in
una scala da 1 a 5, l’unico 3
mi è stato attribuito per le
riunioni dipartimentali».
Il professor Huscher ha
anche ricordato l’iter che
ha portato all’incarico presso l’Università del Molise:
«Quando sono arrivato qui
ho chiesto al rettore un concorso. Ma un concorso pulito. Lui mi rispose di inviargli un curriculum. Lo feci e
il rettore mi disse che avrebbe potuto nominarmi per
chiara fama in base alla legge Moratti che prevede 3
anni più 3 di professorato.
Attualmente sono scaduti i
primi tre anni». In merito al
lavoro che lo attende dice:
«Quando affermo che domani tornerò al mio lavoro
accompagnato dai carabinieri, lo dico perché voglio
essere certo che la legge sia
rispettata». Mentre sulle
condizioni di lavoro afferma: «Per avere gli strumenti mi sono esposto io in prima persona con le case produttrici. Attualmente abbiamo un’unica colonna laparoscopica, lì dove avevo
chiesto che ce ne fossero
due. Se si dovesse guastare
e se dovesse avvenire durante un’operazione, le con-
Incontro
La decisione
è stata comunicata
in conferenza stampa
seguenze sarebbero gravi.
Se avessi saputo che queste
sarebbero state le condizioni qui non ci sarei mai venuto. Ho sottolineato al presidente Iorio questi problemi ma non è stato fatto nulla». Sull’operato del professor Huscher più volte sono
state tenute conferenze
stampa. Sull’associazione
che le ha promosse Huscher afferma che ha svolto
delle ricerche «ma - afferma - non esiste da nessuna
parte». Mentre sulle foto
pubblicate dalla stampa
che lo ritraggono in tuta risponde: «Quel giorno, potete verificare, era in servizio
il dottor Caranci. Venni
chiamato d’urgenza per in-
tervenire durante un’operazione per salvare un paziente. Io la divisa me la cambio anche due volte al giorno. Non ho mai infangato
nessuno che non la pensava come me. Tra un anno
ci sarà un processo che dirà
se sono capace di lavorare».
Sui rapporti all’interno
del reparto afferma: «Io
non devo andare d’accordo, devo loro insegnare.
Avete mai visto i generali
fare gli amiconi con i soldati? Dopo il lavoro si può
anche andare a prendere
un caffè ma sul posto del
lavoro loro sono subalterni». Quindi entra nel merito
del provvedimento che ha
impugnato: «Con i giusti
modi, al termine del contratto che scade nel 2011,
mi si mandava a casa dicendomi: lei non mi piace, si
trovi un altro posto. Tutti
dicono che la politica non
deve entrare nella medicina. Qui la politica è la medicina». Poi cita i numerosi
ospedali nei quali ha operato e i convegni ai quali è
stato invitato (Gastric Cancer Symposium 30 novembre 2009), il Web Surg Faculty dell’Università di Strasburgo che pubblica 14 video di suoi interventi in
tempo reale, le 400 pubblicazioni e i 5 libri che ha
scritto e afferma: «Il dovere
verso i malati è studiare e
fare corsi di aggiornamento. Cosa che ho fatto in questo periodo di assenza dal
lavoro. Dalle persone civili
il minimo che posso pretendere è di essere rispettato.
Non posso accettare che un
potente schiacci il debole».
‘ Provincia
In Consiglio il riordino del sistema sanitario
n Tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale, convocato dal Presidente
dell’assise, Lauro Cicchino, in seduta straordinaria, l'8 marzo alle
ore 9.45 in prima convocazione e
il 10 marzo alla stessa ora in seconda convocazione, svetta il Piano di riordino del sistema sanitario regionale e la situazione dell’ospedale Santissimo Rosario di
Venafro. Eccoli: la proposta, a firma dei consiglieri Sorbo ed altri
avente ad oggetto il "trasferimento dei posti DCO delle Ferrovie
dello Stato" (art. 74 Regol. Cons.
Prov.); la proposta, a firma dei
Consiglieri Sorbo e Tedeschi avente ad oggetto le "problematiche di
approvvigionamento delle acque"
(art. 74 Regol. Cons. Prov.); la proposta, a firma dei consiglieri Sorbo e Cuzzone avente ad oggetto il
"Parco regionale dell'ulivo di Venafro" (art. 74 Regol. Cons.
Prov.); ed infine la proposta, a
firma dei consiglieri Sorbo e Tedeschi avente ad oggetto i "servizi/
disservizi di Poste Italiane" (art.
74 Regol. Cons. Prov.).
ILTEMPO
CRO:SANIOTA'
2010-02-24 19:01
SANIOTA': HUSCHER, DOMANI SARO' IN OSPEDALE CON CARABINIERI
(V. 'SANITA': TRIBUNALE CAMPOBASSO REINTEGRA...' DELLE 17:40)
ISERNIA
(ANSA) - ISERNIA, 24 FEB - Domani Cristiano Huscher tornerà nel
reparto di Chirurgia assieme ai carabinieri "perché - ha annunciato
- voglio che si rispetti un provvedimento dei giudici". "Il
provvedimento del Tribunale del Lavoro - ha detto in conferenza
stampa - è immediatamente esecutivo e inappellabile. Quindi resterà
in vigore fino a un eventuale processo tra me e l' Asrem. Dunque
fino all'esito del processo". Huscher era stato sospeso dall'Azienda
sanitaria molisana per aver introdotto un giornalista che si era
finto medico.
Il contratto del chirurgo bresciano con l'Asrem termina nel 2011. E'
già scaduto, invece, il contratto che aveva con l'Università degli
Studi del Molise per la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
"Dall'ateneo - ha detto in merito Huscher - fui assunto, in base
alla legge Moratti, per chiara fama con un contratto che prevedeva
tre anni ed era rinnovabile per altri tre anni. Non escludo di
impugnarlo per avere il rinnovo".
Il primario ha fatto riferimento anche ai rapporti con i medici
dell'Uoc di Chirurgia e degli altri reparti dell'Ospedale Veneziale
di Isernia. In seguito al licenziamento del primario oltre 200
medici, di tutto il nosocomio, firmarono un documento che denunciava
un clima negativo instaurato da Huscher in ospedale.
"Io sono un primario, devo coordinare e insegnare ai miei
collaboratori - ha commentato Huscher - comunque non capisco, poi,
perché la valutazione sul mio operato, fatta dall'Asrem, era
positiva fino a un mese prima che mi arrivasse la sospensione. Se
non ero una persona benaccetta - ha concluso - si aspettava il
termine del contratto, cioé il 2011, e il rapporto di lavoro finiva
come tra persone civili". (ANSA).
YM7-AND/RST
S43 INT QBKX
CRO:SANITA'
2010-02-24 17:42
SANITA': TRIBUNALE CAMPOBASSO REINTEGRA HUSCHER A ISERNIA
ISERNIA
(ANSA) - ISERNIA, 24 FEB - Il tribunale del Lavoro di Campobasso ha
reintegrato nel posto di lavoro il primario di Chirurgia
dell'Ospedale di Isernia, Cristiano Huscher. Il medico bresciano era
stato sospeso dall'Asrem per aver introdotto un giornalista di
Panorama all'interno dell'ospedale. L'inviato del settimanale,
Carmelo Abbate, si era finto medico e aveva denunciato, con
un'inchiesta giornalistica, alcuni episodi di malasanità a Isernia,
Campobasso e Venafro (Isernia).
Cristiano Huscher ha convocato una conferenza stampa. Intanto ha
anticipato che domani già tornerà a lavorare nell'Uoc di Chirurgia.
(ANSA).
YM7-PRO/RST
S43 INT QBKX
Il tribunale reintegra Huscher, il primario torna al 'Veneziale'
Pagina 1 di 1
ISERNIA
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Il tribunale reintegra Huscher, il primario
torna al 'Veneziale'
2010-02-24 17:30:08
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La notizia è clamorosa: il
giudice del lavoro di Isernia ha
dato ragione al dottor Cristiano
Huscher reintegrandolo nel suo
posto di primario del reparto di
Chirurgia dell'ospedale di
Isernia.
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E' stato così annullato il provvedimento di licenziamento adottato dai vertici dell'Asrem.
Huscher, che è anche docente presso la facoltà di medicina dell'Università del Molise, era
stato prima sospeso e poi licenziato. Gli organismi preposti dell'Asrem gli hanno
contestato l'incompatibilità ambientale. Huscher fu dapprima sospeso perché accusato di
aver introdotto nei reparti del "Veneziale" il giornalista Carmelo Abbate, autore di una
clamorosa inchiesta sugli ospedali italiani nella quale vennero documentati alcuni
comportamenti irregolari di medici e paramedici del "Veneziale". Huscher ha sempre
sostenuto - versione confermata dal giornalista - di essere stato raggirato da Abbate. La
sospensione è diventata poi licenziamento in tronco. Ma il chirurgo ha subito proposto
ricorso al giudce del lavoro affidandosi al patrocinio dell'avvocato Domenico D'Amati di
Roma che ha chiesto la procedura d'urgenza. Il giudice ha ritenuto sussistenti i due
elementi del "fumus boni juris", secondo il quale ad una prima valutazione ci sono gli
elementi per la fondatezza della domanda, e del "periculum in mora". Perciò ha annullato
il licenziamento disponendo il reintegro di Huscher. Ora la palla passa ai vertici dell'Asrem
che dovranno decidere quale strategia scegliere: ottemperare alla sentenza, reintegrando
Huscher, oppure proporre appello o ancora adottare un nuovo provvedimento di
licenziamento. Intanto Huscher affila le armi e annuncia che domani giovedì mattina
tornerà al suo posto all'ospedale "Veneziale". Dopo questa sentenza, qualora dovesse
essere confermata anche in appello, potrebbe decidere di far valere le sue ragioni davanti
al giudice penale e civile, chiedendo a chi lo ha licenziato un sostanzioso risarcimento
danni. Ipotesi alle quali stanno lavorando i suoi legali. Proprio nei giorni scorsi lo stesso
Huscher, tra l'altro, ha rilasciato una intervista esclusiva in due puntate al quotidiano
"Nuovo Molise" nel quale ha denunciato fatti gravissimi che si sarebbero verificati al
"Veneziale". Fatti che rappresenterebbero soltanto una minima parte delle presunte
illegalità che il primario avrebbe già denunciato alla Procura della Repubblica di
Campobasso corredando le sue accuse con le registrazioni di conversazioni telefoniche e
non solo.
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Per altri articoli sullo stesso argomento clicca qui sotto:
Clamoroso a Isernia, cacciato Huscher
Huscher licenziato, ne parla Panorama
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25/02/2010
Il giudice del Lavoro: Huscher va reintegrato • Prima Pagina Molise
Pagina 1 di 1
Ultimo aggiornamento: giovedì 25.02.2010 ore 08:21
Ieri, 15:01 • Campobasso • Politica
Il giudice del Lavoro: Huscher va reintegrato
Aveva fatto ricorso al giudice del Lavoro Cristiano Huscher, primario del reparto
di chirurgia del Veneziale di Isernia. Chiedeva l'annullamento del provvedimento
di licenziamento deciso dalla commissione disciplinare dell'Asrem nei suoi
confronti dopo un'inchiesta interna che gli contestava di aver fornito informazioni
e aiuto ad un cronista di Panorama, Carmelo Abbate, per realizzare il documento
shock sugli ospedali del Sud pubblicato agli inizi di luglio del 2009.
Cristiano Huscher
La decisione del magistrato è stata depositata in cancelleria in tarda mattinata e
provvedendo sulla domanda cautelare formulata dal difensore di Huscher,
Domenico D'Amati di Roma, secondo quanto prevede l'articolo 700 del codice di
procedura civile, ha disposto "l'immediata reintegra nel posto di lavoro" del
primario.
Il giudice ha ritenuto sussistenti i due elementi del "fumus boni juris", secondo il quale ad una prima valutazione ci sono gli
elementi per la fondatezza della domanda, e del "periculum in mora".
Una prima decisione sulla vicenda, su cui l'Asrem dovrà decidere cosa fare: se reintegrare Huscher, in attesa della definitiva
sentenza di merito, o proporre reclamo alla Corte d'Appello.
Per il momento da via Petrella non vengono rilasciate dichiarazioni, l'atto infatti deve ancora essere notificato all'azienda
sanitari.
ri
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HUSCHER RITORNAIN CORSIA
L’Asrem lo licenzia, il giudice annulla il provvedimento
IL giudice del lavoro di
Campobasso ha annullato
la delibera dell’Asrem con
la quale era stato licenziato
il professor Cristiano Huscher, primario del reparto
di chirurgia dell’ospedale di
Isernia. Da questa mattina
il medico tornerà in corsia
dopo aver tenuto ieri una
conferenza stampa nel corso
della quale ha commentato
il provvedimento e criticando sia il presidente della
Regione e sia l’informazione
asservita al potere.
Bottone a pagina 12
CAMPOBASSO
6
Si tratta del professor Fabio Pacelli, da poco a Campobasso
Nuovo direttore di Oncologia
all’Università Cattolica
CAMPOBASSO - Nuovo
direttore per il Dipartimento
di
Oncologia
dell’Università Cattolica
di Campobasso.
Da qualche settimana il
professor Fabio Pacelli
è il nuovo direttore del Dipartimento di Oncologia e
dell’Unità
Operativa
Complessa di Chirurgia
Oncologica del Centro di
Ricerca e Formazione ad
alta
Tecnologia
nelle
Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II" dell’ Università Cattolica di Campobasso.
Nato a Roma nel 1960 è
professore Associato di
Chirurgia Generale presso l’Università Cattolica
di Roma. E’ autore di oltre 200 lavori scientifici
originali, la maggior parte dei quali su argomenti
di chirurgia digestiva,
pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche della letteratura internazionale, alcuni dei
quali selezionati dall’editorial board dell’Year
Book of Surgery, tra i migliori contributi scientifici
dell’anno. I suoi campi di
maggiore interesse scientifico riguardano il Cancro Gastrico, i Tumori del
Colon-Retto, i Sarcomi dei
Tessuti Molli, i Tumori
Stromali Gastrointestinali (GIST) e le Infezioni
Intra-addominali.
NUOVO oggi MOLISE
Giovedì 25 Febbraio 2010
IL FATTO DEL GIORNO
Il chirurgo: «Sono soddisfatto». Poi spara a zero sul Governatore e sulla stampa locale asservita
di Francesco Bottone
ISERNIA - Il professor
Cristiano Huscher reintregrato in servizio, nello
stesso posto, il ’Veneziale’
di Isernia, e con la stessa
qualifica, quella di primario del reparto di Chirurgia.
E’ quanto stabilito dal
Giudice del lavoro di Campobasso, che ha accolto il
ricorso presentato dai legali
del chirurgo contro il provvedimento di sospensione
prima, e di licenziamento
poi, partorito dalla direzione generale dell’Asrem.
E’ senza dubbio questa la
notizia del giorno, destinata a rilanciare il polverone
di polemiche che l’intervista in esclusiva per Nuovo
Molise, rilasciata dal professor Huscher, pubblicata
giorni addietro, ha inevitabilmente innescato nel
mondo della sanità regionale.
La decisione del giudice
conferma quello che anche
ai profani è parso chiaro,
lapalissiano sin dal primo
momento: il licenziamento
di Huscher, con motivazioni
fumose, del tutto inconsistenti, è stato un clamoroso
autogoal per l’Asrem e per
lo
stesso
Governatore
Iorio. Un autogoal perché
ora l’azienza, oltre allo
smacco di aver visto annullato da un giudice un provvedimento disciplinare, si
espone al rischio concreto
di un’azione risarcitoria.
Nel corso di una conferenza stampa, convocata
presso la sua abitazione di
Isernia, il professor Huscher ha commentato a caldo:
«Sono molto soddisfatto e
domani mattina (oggi per
chi legge, ndr) sarò regolarmente in reparto, in ospedale, accompagnato magari
dai Carabinieri. Sono primario da quando avevo
Huscher è di nuovo primario
Il giudice del lavoro annulla la delibera dell’Asrem
con la quale il professore era stato licenziato
E sui rapporti
con l’università
non si espone:
«Della vicenda
si occupa
la Procura»
trentasette anni, e tornerò a
fare il primario».
Professore, come saranno, ora, i rapporti
con i suoi colleghi, quegli stessi che hanno testimoniato contro di lei
davanti alla commissione dell’Asrem?
«Saranno quelli di sempre. Io sono il primario, e
dirigo il reparto, gli altri
invece sono i subordinati.
Non devo necessariamente
andare d’accordo con gli
aiuti, devo semplicemente
coordinarli, dirigerli ed in-
«Non devo andare
d’accordo con
i miei subalterni,
devo semplicemente
dirigerli»
segnare loro ad operare».
Insieme alla direzione
del reparto al ’Veneziale’ ha perso la cattedra
all’università. Cosa accadrà adesso? Ha pronto
un altro ricorso?
«Di questo non posso
parlare, perché la questione
dei miei rapporti con l’ateneo è coperta da segreto
istruttorio. Avevo un contratto triennale a progetto,
rinnovabile, ma ripeto, di
questo si sta occupando la
Procura».
E non ha risparmiato cri-
In alto il professor Huscher, qui sopra il ’Veneziale’ di Isernia
tiche per il Governatore Iorio, il professore. «E’ stato
Iorio che mi ha mandata a
prendere a Milano tre anni
fa. Mi ha portato qui in
Molise, con promesse e progetti allettanti. Ristrutturazione dell’ospedale, nuove
sale operatorie in pochi
mesi, strumentazione all’avanguardia. Tutte balle.
Ora, siccome ho criticato
l’operato di suo figlio e ho
indicato le troppe criticità
del sistema sanitario locale,
sono caduto in disgrazia. In
un paese civile mi avrebbero mandato a casa allo scadere naturale del contratto
lavorativo, invece qui in
Molise mi hanno scagliato
contro la stampa asservita
al potere politico, cercando
di screditarmi in ogni
modo. Ma io sono un nordico, ho una mentalità tipica
da uomo del Nord, e sono
anche giudeo, non mi faccio
far fuori così».
Un’ultima stoccata è per
il presidente dell’associazione
’Spinelli’,
Ernesto
Giannini, tra i suoi più accaniti accusatori: «Sarei
curioso di sapere cosa ne
pensa di questa vicenda
Giannini. Tra l’altro ci dica
cosa è in realtà la sua associazione, perché non risulta
costituita né in Camera di
commercio, né in Prefettura, né in Tribunale e neanche in Regione».
NUOVO oggi MOLISE
Giovedì 25 Febbraio 2010
ISERNIA
Sarà discusso la prima
settimana di marzo
Ss Rosario,
il tema
in Consiglio
provinciale
Numerosi esperti del Neuromed saranno presenti a
Castel di Sangro (Aq) per
l’XI Congresso Nazionale
S.I.F.I.P. (Società Italiana
per la Formazione in Psichiatria) in programma
dal 21 al 26 febbraio articolato in diversi simposi.
Il tema che gli esperti
dell’Istituto
Neurologico
Mediterraneo affronteranno, oggi, presso lo «Sport
Village Hotel» è «L’attualità in tema di neuromodulazione chirurgica nelle patologie psichiatriche gravi
e resistenti».
Interverranno sull’argomento l’Ing. Sebastiano
con una relazione intitolata «Tecnologia ed innovazione», la dottoressa Gandolfi che approfondirà il
tema dell’inquadramento
neuropsicologico, il dottor
Manfredi che esporrà i criteri di selezione dei pazienti psichiatrici idonei ad interventi chirurgici di neuromodulazione ed il professor Romanelli che approfondirà gli outcomes chirurgici.
Ad introdurre gli esperti
il professor Giampaolo
Cantore, direttore del dipartimento di Neuroscien-
ISERNIA - Ospedale Santissimo Rosario di Venafro, il
tema approda (finalmente) in Consiglio provinciale.
E’ quanto annuncia il presidente del Consiglio provinciale di Isernia, Lauro Cicchino, che ha convocato
l’assise di via Berta, in seduta straordinaria, l’8 marzo
alle ore 9.45.
In tutto sei gli argomenti iscritti all’ordine del giorno. Tra questi particolare attenzione verrà riservata ai
temi riguardanti il Piano di riordino del sistema sanitario regionale e alla situazione dell’ospedale Santissimo Rosario di Venafro.
Tutto ciò fa seguito alle pressioni fatte dagli esponenti di minoranza di centrosinistra, Sorbo e Cuzzone.
Ma ecco tutti i punti dell’assise civica: Piano di riordino del sistema sanitario regionale e situazione ospedale di Venafro; trasferimento dei posti DCO delle Ferrovie dello Stato; problematiche di approvvigionamento
delle acque; parco regionale dell’ulivo di Venafro;
servizi-disservizi di Poste Italiane.
r.i.
Psichiatria, molti i rappresentanti nazionali
Esperti della Neuromed
all’XI congresso Sifip
Si sta svolgendo a Castel di Sangro (Aq)
ze dell’I.R.C.C.S Neuromed
e il Prof. A. Lavano, Cattedra
di
Neurochirurgia
presso l’Università degli
Studi di Catanzaro.
Nella
seconda
parte
dell’evento sarà affrontato
il tema delle «Attualità terapeutiche nei disturbi bipolari».
Per concludere si parlerà
del «Paradigma etico dello
psichiatra post moderno
tra scienza e responsabilità» con il contributo di Piccione e Trataglione ed altri
importanti esperti della
SIDEP, (Società Italiana di
Deontologia ed Etica in
Psichiatria).
L’importanza dell’evento
non risiede soltanto nei validi curricula degli esperti,
nelle eterogeneità delle tematiche, ma si intende durante questa serie di sim-
Ad introdurre
i lavori
Giampaolo Cantone,
direttore dell’Irccs
di Catanzaro
posi promuovere soprattutto la formazione e l’aggiornamento aperto visti come
un confronto critico con
molteplici aspetti professionali della pratica clinica
quotidiana.
In questo evento si affronteranno poi anche le
drammatiche conseguenze
del sisma che ha colpito la
città dell’Aquila.
r.i.
13
14
AGNONE-ALTO MOLISE
NUOVO oggi MOLISE
Giovedì 25 Febbraio 2010
SANITA’
L’assessore Franco Giorgio Marinelli replica a Nuovo Molise
«Non sono Superman, ma lotterò
per salvare l’ospedale Caracciolo»
Riferendomi
all’articolo
uscito il 23 scorso, a firma
di Emmedio, intitolato
«Bye bye ospedale Caracciolo», devo dire subito
che trovo interessante il
procedimento analitico in
esso contenuto, come pure
alcune proposte espresse
nel finale.
Ciò che non posso accettare è questa frase che mi
tira in ballo: "...tocca a coloro che non parlano, che
sono in silenzio, quali... l’
assessore regionale Franco Giorgio Marinelli..."
Non posso, ovviamente, rispondere per conto degli
altri che sono in elenco (e
il cui interessamento, per
giunta, posso testimoniare), ma per quel che mi riguarda, è appena il caso
di sottolineare che se io
sto "in silenzio" - nel senso
che non mi metto a gridare sui giornali nè per la
strada - è perchè intendo
l’opera politica come l’arte
del fare e non del dire; e,
naturalmente, l’arte del
fare il possibile, non quella di prospettare illusioni
ciarlatanesche, o demagogiche promesse. Che la
Sanità regionale debba essere riordinata e - nei casi
estremi - ristretta, è una
verità che non ho mai
mancato di considerare nè
di esporre. Che poi, in
quest’opera di riordino io
tenga
particolarmente
all’ospedale del mio paese,
mi sembra un fatto scontato persino sul piano
prettamente egoistico, visto che ad Agnone io abito, ci tengo la mia famiglia, e intendo invecchiarci. Se poi vogliamo fare lo
sforzo di credere alla mia
buona fede di amministratore, comunico ad Emmedio che su certe cupe
eventualità io, letteral-
mente, «non ci dormo la
notte». Aggiungo - e con
forza - che contrasto con
l’autore quando velatamente invita le nostre popolazioni ad emigrare: se
c’è una cosa che, in questo
momento, decreterebbe la
nostra eutanasia, è proprio quest’eventuale atteggiamento di resa e di
fuga. Io ci resto, a lottare.
Chiedo l’unità da parte di
tutti: istituzioni, commercianti, imprenditori, scuole, semplici cittadini e
amanti dell’Alto Molise, e
- in specie - la classe medica e paramedica, che nei
tempi d’oro ha tratto
dall’ospedale i mezzi per
assicurasi la vita e, spesso, un’onorata e soddisfacente carriera. Ora nessuno diserti. Dichiaro anzi
che mi opporrò come posso
alle domande di trasferimento del personale del
Caracciolo. Ognuno deve
restare al suo posto di
combattimento. Naturalmente è più facile esporre
critiche su un giornale che
amministrare una regione
cercando di far quadrare i
conti e di salvare il possibile, in un periodo estremamente critico sul piano
economico-finanziario che
non investe di certo il solo
Alto Molise. So io quanto
sia difficile sforzarsi di far
decollare
il
Turismo,
quando il momento impone restringimenti di bilancio che rendono ben poco
facile - se non addirittura
poco dignitoso - il compito.
So io cosa significa sentirsi addosso la responsabilità di aiutare le fabbriche
che chiudono e licenziano
centinaia di operai, quando lo stesso accade in Piemonte, in Toscana, e così
via... E’ più facile scrivere
su un giornale, mi si cre-
Franco Giorgio Marinelli
da. L’ospedale di Agnone è
il perno sanitario di un intera zona che ricopre pure
una discreta fetta di
Abruzzo; ed è pure un fondamento economico-sociale per l’intero Alto Molise.
Ci voleva Emmedio per
spiegarmelo? E lo sa, lui,
se io non mi occupo un
giorno sì e l’altro pure, per
cercare di salvare il più
possibile di quest’autentica eccellenza? Ovviamente, non sono nè Superman
nè Mandrake. Posso fare
tutto il mio dovere fino in
fondo.
E pure qualche cosa in
più. Già altre volte sono
stato in prima linea nella
difesa di questa nobile e
storica istituzione medica.
Ma non possiedo la bacchetta
dell’onnipotenza.
Posso solo lavorare e sperare. Fare inutili proclami
di piazza non è nel mio
stile.
F. Giorgio Marinelli
Frosolone, il poliambulatorio
sarà potenziato dalla Regione
Passata la mozione del consigliere Pallante
La struttura sanitaria copre diversi centri
POTENZIARE il poliambulatorio di Frosolone: passa in
Regione la mozione presentata da Quintino Pallante. Il
Consiglio regionale del Molise ha approvato ieri, all’unanimità, la mozione - a firma del consigliere Pallante - intesa
ad impegnare il presidente della Giunta, Michele Iorio e
l’assessore, Nicola Passarelli ad intervenire affinchè le risorse umane e le prestazioni sanitarie del poliambulatorio
di Frosolone non vengano ridotte, bensì potenziate. «Il Poliambulatorio di Frosolone - si legge nel testo presentato
lo scorso 9 dicembre - nel corso degli anni si è conquistato
uno spazio rilevante nell’offerta di servizi e prestazioni sanitarie in un’area comprendente Comuni appartenenti sia
alla Provincia di Isernia che a quella di Campobasso». La
struttura costituisce senza ombra di dubbio un riferimento
importante per i cittadini di Frosolone, Macchiagodena,
Civitanova, Sant’Elena Sannita, Chiauci, Sessano del Molise, Carpinone, Bagnoli del Trigno, Duronia, Torella del
Sannio, Molise e Casalciprano, risultando al primo posto
in termini di qualità percepita tra i distretti della Provincia. Il distretto di Frosolone è stato però eliminato e diverse attività ambulatoriali sono state di conseguenza soppresse, creando di fatto un forte disagio alla popolazione
che si vede costretta a recarsi continuamente ad Isernia o
Campobasso anche per un semplice controllo. Ora però
grazie all’iniziativa promossa dal consigliere Quintino Pallante, tutti i poliambulatori e tutte le strutture sanitarie
non ospedaliere - quindi non solo quella presente a Frosolone - saranno salvaguardate e in futuro ulteriormente potenziate per garantire un servizio rapido ed efficiente a
tutti quei cittadini che non possono essere abbandonati al
loro destino, solo perchè residenti in aree interne e distanti dai grandi centri. Scongiurando inoltre un aggravio di
quei costi che gli stessi cittadini sono costretti a sostenere
per potersi curare.
Campobasso
Giovedì 25 febbraio 2010
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
Pacelli primario
ad Oncologia
alla Cattolica
Fabio Pacelli è il nuovo direttore del dipartimento di
Oncologia e dell'unità operativa complessa di Chirurgia Oncologica
del centro di ricerca e formazione ad alta
Tecnologia nelle Scienze
Biomedic h e
"Giovanni Paolo
II" dell'
Università Cattolica di Campobasso.
Agnone - Alto Molise 11
Giovedì 25 febbraio 2010
La chiusura del nosocomio comporterebbe lo spopolamento e il tracollo dell’economia locale
Eutanasia per il “Caracciolo”
L’intera classe politica dell’Alto Molise teme per le sorti dello storico ospedale
VITTORIO LABANCA
AGNONE. Se la paura dell'azzeramento della sanità altomolisana viaggia su
Internet e su appositi link: se il primo a
lanciare l'allarme di una "lenta eutanasia" dell'ospedale San Francesco Caracciolo l'ha fatto proprio attraverso Primo
Piano Molise don Francesco Martino,
Responsabile della Politica Sanitaria
della Diocesi di Trivento qualche settimana fa; se il sindaco di Agnone, Gelsomino De Vita, ha più volte affermato
di "stare attenti" sui pericoli ed i tagli
riguardanti l'ospedale altomolisano; se
il fermento è già in atto (anche se in
maniera sommersa) da parte di migliaia
di cittadini dei dodici comuni dell'area
Alto Molise che ogni due anni devono
difendersi dalla forbice dei tagli riguardanti la sanità; se proprio nel 2007 la
Ndocciata di Agnone fu dedicata a tinte
forti ad un ospedale che "non si tocca";
ad avvertire la "paura" che qualcosa di
concreto e subdolo stia avvenendo per
azzerare il San Francesco Caracciolo
proviene dal sindaco di Pietrabbondante Giovanni Tesone e dal vice sindaco
di Pescopennataro Carlo De Simone.
"Comincio ad avvertire davvero un senso di paura - esordisce Tesone- E la preoccupazione viene soprattutto da mancate risposte sul problema e sulle aspettative future della sanità altomolisana
da parte della politica regionale. Se
l'ospedale dovesse subire una sorta di
smembramento -avverte subito il sindaco- sarò il primo ad invitare tutti i cittadini di Pietrabbondante e della zona di
restituire, in segno di protesta, le schede elettorali per le prossime votazioni
regionali del 2011. Noi amministratori
ci scervelliamo per cercare modi occupazionali e part-time per i giovani, cerchiamo ogni utile soluzione affinchè
non si vada via da paesi già colpiti dalla mannaia demografica e dove la natalità è ormai a zero, cerchiamo di mantenere il poco che abbiamo ed ora dobbiamo fare i conti con la perdita di decine
e decine di posti di lavoro presenti nella struttura ospedaliera di Agnone. Se
ciò si verificasse -continua Tesone- significherebbe mandar via dai rispettivi
paesi tantissime persone. E non possiamo certamente restare passivi davanti a
qualcosa che ci penalizza. Stiamo assistendo alla mancata sostituzione di personale nell'ospedale, a reparti che devono fare i conti con pochissimi lavoratori, sentiamo dire di trasferimenti di primari da Agnone in altre strutture ospedaliere, che se non possiamo mantenerci economicamente allora è meglio che
il San Francesco Caracciolo chiuda.
Siamo davvero preoccupati e mai come
questa volta. Fra qualche giorno contatterò anche i sindaci ed i politici dei paesi del vicino Abruzzo che certamente
A Capracotta, dal 9 all’11 aprile
Fine settimana
educativo per
bambini asmatici
Preoccupazione in Alto Molise per le sorti del “Caracciolo”
vedono nell'ospedale altomolisano un
ancora di salvezza e di necessità. Li
sensibilizzerò come chiederò agli altri
colleghi sindaci dei centri alto molisani
di far sentire ognuno la propria voce".
L'ascia di guerra sembra ora davvero
dissotterrata. A far eco a Giovanni Tesone è Carlo De Simone: "Il silenzio è
preoccupante -afferma il vicesindaco di
Pescopennataro- sembra che negli ambienti politici non si voglia parlare del
problema sanità. Mi spaventa il silenzio
sull'argomento. Non ci sono in programma incontri, confronti e dibattiti
sul problema. Gli altri centri altomolisani restano muti. E lo sono soprattutto
gli amministratori di quelli più grandi
che dovrebbero essere da portavoce fra
i paesi più piccoli e la Regione. Nessuno c'è. Siamo solo in pochi a gridare di
un pericolo che potrebbe abbattersi soprattutto sul quel 40% di popolazione
anziana ed ultrasessantacinquenne che
ha bisogno di assistenza sanitaria. Un
ridimensionamento del San Francesco
Caracciolo vanificherebbe tutte le
aspettative di questi comuni. Al di là
della sanità sul territorio verrebbero ad
azzerarsi le iniziative turistiche, economiche, sociali in essere in queste zone.
Si penalizzerebbe la piccola e media
impresa, l'artigianato ed ogni segmento
economico. Ci sarebbe il trasferimento
di intere famiglie verso Isernia o altri
centri del Molise con un crollo della attività commerciali, sociali e sportive.
Azzeramento dello sviluppo imprenditoriale e dell'edilizia. Fuga di menti e
giovani. Ogni comune diventerebbe
davvero una riserva di anziani. E le
campane, le note nostre campane, suonerebbero solo "a morte". Questo significa la contrazione di autonomia e ge-
stione condivisa della sanità altomolisana. Noi -conclude De Simone- prima
di intraprendere qualsiasi iniziativa, vogliamo capire, al di là delle voci di corridoio, quale sarà la nuova sanità molisana in base al piano di rientro o riordino e che cosa si prevede il piano per
l'intera zona Alto Molise. Lo vogliamo
sapere subito anche per avere l'opportunità di dire la nostra e non subire passivamente una decisione che potrebbe
pioverci dall'alto ed alla quale non si
potrebbe porre rimedio. Per questo invito anche i sindaci dei paesi più grandi
dell'altissimo Molise a scendere in campo e non restare passivi e nel silenzio
come se fossero già rassegnati a qualcosa che, spero, non è ancora definitivo".
"Io credo che non bisogna condurre una
battaglia di retroguardia per salvare
l'ospedale di Agnone -afferma Maurizio
Cacciavillani, coordinatore PD di
Agnone-. È necessario avanzare una
proposta concreta nell'ottica di una riorganizzazione complessiva della sanità
molisana. Se Agnone e l'alto Molise
continueranno a spopolarsi non sarà più
giustificabile una struttura come quella
attuale. Quindi non dobbiamo solo alzare barricate contro la chiusura dell'ospedale ma cercare soluzioni di sviluppo per Agnone a 360 gradi. Solo così lo salveremo. Forse un primo passo
in questa direzione dovrebbe farlo proprio la politica smettendo di accontentare i singoli con il solito clientelismo e
iniziando a progettare ad alto livello.
Come gruppo politico stiamo in questi
giorni cercando di avere un'incontro
con il personale dell'ospedale di Agnone per cercare di avanzare una proposta
seria da sottoporre all'attenzione del
commissario e del sub commissario".
CAPRACOTTA. Si svolgerà dal 9 all'11 aprile prossimo il "IX°
Week-end Educativo per i Bambini Asmatici" che nell'aria salubre
di Capracotta trovano un giovamento unico. Un'idea del pediatra
Italo Marinelli che da quasi dieci lustri con giochi e divertimenti
riesce a testare i bambini asmatici, insegnare loro a convivere con
la patologia ed organizzare in loco un convegno medico. Le allergie sono diventate negli ultimi anni una vera e propria malattia sociale. Nel nostro Paese, infatti, dal 1950 ad oggi, siamo passati da
un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica
ad un allarmante 30 per cento, che include bambini e adolescenti
in età scolare. Questo boom di allergie è caratteristico di tutti i
Paesi sviluppati. Per questo gli esperti dettano dieci regole d'oro a
misura di bambino per riconoscere, trattare e prevenire le malattie
causate da allergia. Anche se il decalogo è stato studiato espressamente per i piccoli pazienti, le stesse regole valgono per gli adulti e per le persone di ogni età. Certamente a Capracotta verranno
diffuse le dieci regole fondamentali che dovrebbero entrare nella
cultura quotidiana di chi soffre d'allergie. Ecco il decalogo degli
esperti: 1) Se si sospetta che il bambino possa soffrire di disturbi
a contatto di una sostanze allergenica (come latte, uovo, acari della polvere di casa, pollini, ecc), deve essere consultato il pediatra.2) Per la diagnosi di allergia vanno eseguite le prove cutanee
(prick test) o il dosaggio sul sangue delle IgE specifiche per la sostanza sospetta. Se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratorie (spirometria) per riconoscere l'asma bronchiale. Vanno invece evitate le indagini alternative (cosiddette prove di intolleranza") perché prive di validità
scientifica. 3) Al bambino allergico va evitato rigorosamente il
contatto con il fumo di tabacco. Il fumo passivo in gravidanza, durante l'allattamento e negli ambienti chiusi favorisce la comparsa
dell'allergia nel bambino a rischio; il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l'asma. 4) Il bambino con allergia accertata ad
alimenti o a farmaci deve avere la garanzia di non assumere mai
l'alimento o il farmaco in causa. Ne va della sua vita. 5) Al bambino allergico a sostanze presenti negli ambienti interni, come
acari della polvere - dermatofagoidi, peli di gatto, deve essere garantito che gli ambienti, in particolare la camera da letto, siano ben
arieggiati e sgombri da arredi (tendaggi, tappeti, moquette) difficilmente lavabili che favoriscono l'accumulo di polvere. Lo stesso deve valere anche per gli ambienti scolastici. 6) Per il bambino allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi "a rischio". In questi periodi si devono mettere in atto i provvedimenti preventivi comportamentali (uso di mascherine, occhiali scuri, ecc) e farmacologici che permettano al bambino di vivere all'aria aperta. 7) Al bambino che ha già sofferto di
reazioni gravi a contatto dell'alimento o del farmaco allergizzante
o a seguito dei punture di insetti deve essere garantita la fornitura
gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico,
che deve essere sempre disponibile e somministrato immediatamente al bisogno; sia il bambino sua la famiglia devono essere periodicamente istruiti sull'uso dello strumento e sui successivi
provvedimenti di pronto intervento. 8) Al bambino con grave malattia della pelle causate da allergia deve essere garantita la fornitura gratuita dei presidi terapeutici locali e sistemici necessari al
controllo della malattia stessa. 9) Il bambino ha il diritto di frequentare regolarmente tutte le attività ricreative, di gioco e sport,
adeguate alla sua età, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico. 10) Nella vita comunitaria del bambino, specie a
scuola, vanno garantiti: ambienti interni ed esterni idonei, rigoroso rispetto del regime alimentare del bambino con documentata
allergia ad un alimento, l'impiego di farmaci specifici, prescritti e
certificati, necessari alla cura quotidiana o in caso di emergenza,
somministrati da personale opportunamente addestrato.
14 Isernia e provincia
Giovedì 25 febbraio 2010
Il tribunale del lavoro di Campobasso ha accolto la domanda cautelare presentata dal chirurgo
Il giudice: “Reintegrate Huscher”
Ora l’Asrem deve decidere se ricollocare l’ex primario o ricorrere alla Corte d’appello
ISERNIA. Il giudice del lavoro di Campobasso ha accolto
ieri la domanda cautelare di
reintegro nel posto di lavoro,
presentata nei giorni scorsi
dall’ex primario del Reparto
di Chirurgia dell’Ospedale
“Veneziale” di Isernia, Cristiano Huscher, sospeso, poi
licenziato dall’Asrem in seguito ad una indagine interna
disposta dalla Commissione
sanitaria che lo ha indicato
quale “mandante” dell’inchiesta condotta dal giornalista
Carmelo Abbate di Panorama
sui disservizi della Sanità molisana, in particolare della provincia pentra.
Dopo il provvedimento a suo
carico, il chirurgo, tramite il
suo legale Domenico D’Amati di Roma, aveva presentato
ricorso presso il tribunale del
lavoro del capoluogo il quale
ha quindi ritenuto ammissibile
la richiesta di reintegro, in attesa della sentenza di merito.
Ciò significa che deve essere
ancora fissata l’udienza du-
Il tribunale di Campobasso. A destra Huscher
rante la quale analizzare, in
punto di fatto e di diritto, l’intera vicenda per decidere delle sorti del professor Cristiano
Huscher, che dal canto suo ha
sempre negato ogni addebito.
Ora spetta all’Azienda Sanitaria regionale decidere se “ricollocare” il medico al suo
posto di primario di Chirurgia
del nosocomio pentro, in attesa della sentenza definitiva, o
se presentare reclamo alla
Corte d’Appello e quindi negare al professore l’accesso
all’incarico rivestito fino al
dicembre scorso. La sentenza
del magistrato è stata deposi-
tata in cancelleria, ma ancora
non notificata ai legali dell’Asrem.
Intanto Huscher è più che mai
determinato a tornare subito al
lavoro. Infatti ha annunciato
che questa mattina si presenterà presso il reparto di chirurgia e se sarà necessario chiederà di essere accompagnato
dai carabinieri.
AD
Giovedì 25 febbraio 2010
Isernia e provincia - Frosolone 15
Prevista per il prossimo 8 marzo una riunione straordinaria dell’assise di via Berta
Sanità, se ne discute in consiglio provinciale
Il palazzo della Provincia di Isernia
ISERNIA. Nonostante gli
stravolgimenti che nelle ultime ore stanno interessando la
Provincia di Isernia, il Presi-
dente del consiglio provinciale, Lauro Cicchino, ha convocato l’assise di via Berta, in
seduta straordinaria, il prossi-
mo 8 marzo, per discutere sei
argomenti, tra cui spiccano
quelli relativi al Piano di riordino del sistema sanitario regionale, in particolare alla situazione e al destino dell’ospedale di Venafro che, secondo le novità in materia,
potrebbe diventare un polo
specializzato in Ortopedia. Di
qui, è previsto il dibattito sugli altri punti in agenda, avanzati principalmente dai consiglieri di minoranza Sorbo,
Cuzzone e Tedeschi. In ordine, si parlerà del trasferimen-
Manifestazione in difesa dell’ ospedale di Venafro
to dei Dco (posti di controllo
della circolazione) delle Ferrovie dello Stato; si affronterà
la questione inerente alle problematiche di approvvigionamento delle acque; del Parco
regionale dell’ulivo di Venafro; infine, sarà affrontata la
tematica avente ad oggetto i
servizi, ma soprattutto i disservizi, di Poste Italiane. Si
tratta dunque di temi di stretta
attualità che riscuotono grande interesse nella popolazione
e che necessitano di provvedimenti urgenti.
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