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QUOTIDIANO INDIPENDENTE Ed. MO Giovedì 25 Febbraio 2010 S. Cesario Anno LXVII- Numero 55 M OLISE Direttore Responsabile: Angelo Perfetti - Reg. Trib. di Isernia n. 131/07 del 22/11/2007 - Società Editrice: Molise Informazione S.r.l., Roma, via Claudio Monteverdi, 16 - Stampa: Litosud S.r.l. Roma, via Carlo Pesenti, 130 - Resp. tratt. dati: Angelo Perfetti - Redaz. IS: loc. Nunziatella (86170) - Tel. 0865/414367 - Redaz. CB: corso V. Emanuele, 11 (86100) - Tel. 0874/412278 Isernia TRIBUNALE DEL LAVORO Huscher torna al suo posto ‘ a pagina 8 $ 1,00 e-mail: [email protected] Fax: 0865/410521 - 0874/418412 8 Isernia & Provincia Giovedì 25 Febbraio 2010 SANITÀ NELLA BUFERA Avvocato Il medico è stato assistito dal legale D’Amati Ospedale Il primario di Chirurgia era stato licenziato per decisione dei vertici dell’Asrem. Ieri la notifica del verdetto sull’impugnazione Huscher torna in corsia I giudici del Tribunale del Lavoro lo reintegrano con effetto immediato ‘ Il commento di Pasquale Lombardi A rimetterci saranno i pazienti L a frittata è fatta. Grazie a Huscher, grazie ai dirigenti dell’Asrem, grazie ai medici della chirurgia. Ma a rimetterci, ora, saranno soltanto i pazienti, quei povericristi che hanno bisogno del bisturi. Proviamo a capire perchè, che male non fa. Per essere un chirurgo di prim'ordine portato a Isernia dal presidente della Regione per fare nel Molise una sanità di alto livello, si può dire che il prof. Cristiano Huscher questo apprezzabile intendimento non lo abbia proprio rispettato. Annunciato da un curriculum di eccezionale portata, ancorchè macchiato qua e là da tremendi sospetti di omicidio, c'era da attendersi da lui una certa sobrietà nel lavoro che gli era stato affidato. Invece, attraverso le righe delle due puntate della micidiale campagna anti Iorio pubblicate da Nuovo Molise, si capisce chiaramente che il noto professionista oltre al medico di «chiara fama» era arrivato in Molise per fare anche il poliziotto. A meno che Huscher non sia caduto, come un povero gonzo, in una supertrappola mediatica. Lui comunque ha detto: «Io ho il vizietto di girare con un registratore e registro tutte le cose che mi dicono così non possono smentire». Ma Huscher, oltre al medico di «chiara fama», è certo che aspirasse a diventare pure un politico di elevata statura. Così, in occasione del rinnovo del consiglio provinciale, l'anno scorso accettò di scendere in campo con il simbolo dell' Udc presentandosi agli elettori del collegio n. 2 di Isernia. Ma gli isernini, che non sono nè fessi nè pecoroni, al contrario di quanto afferma il chirurgo, lo bocciarono senza alcun rispetto. Facendogli intendere che forse era meglio se continuava a dedicarsi al cancro del colon. Se è così, Huscher come crede di essere accolto stamane al quarto piano dai suoi colleghi o sottoposti di reparto? Dopo tanto acido, penserà che sono tutti lì ad attenderlo col sorriso e con l'applauso? O si aspetta, piuttosto, un ambiente cupo, livido e rancoroso dove potrebbero essere usate tutte le armi per fregarlo a danno dei malati? Fesso, allora, colui che, pur avendone bisogno, ricorrerà, da oggi, ai ferri del reparto di chirurgia del «Veneziale». Il che, detto con tanta amarezza, non è una bella situazione! Per cui, a nome dei pazienti molisani, ancora: grazie Huscher, grazie chirurghi per l’insipiente conferenza stampa, grazie dirigenti dell’Asrem. n ISERNIA Reintegrato con effetto immediato nelle stesse funzioni di primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Veneziale di Isernia. Il professor Cristiano Huscher con la decisione del tribunale del Lavoro di Campobasso riprende già da oggi le proprie funzioni perché i giudici hanno ritenuto i motivi addotti nell’azione con la quale Huscher ha impugnato il provvedimento di sospensione e di licenziamento, fondati. Huscher, incontrando la stampa, ha chiarito le ragioni della sua azione: «Il 30 novembre del 2009 l’Asrem mi ha assegnato un punteggio massimo. Così ha fatto anche lo scorso anno e l’anno precedente». Il riferimento è alle valutazioni che vengono disposte e che misurano i vari aspetti in cui si esplica l’attività lavorativa all’interno del reparto: «L’ultima volta - aggiunge - in una scala da 1 a 5, l’unico 3 mi è stato attribuito per le riunioni dipartimentali». Il professor Huscher ha anche ricordato l’iter che ha portato all’incarico presso l’Università del Molise: «Quando sono arrivato qui ho chiesto al rettore un concorso. Ma un concorso pulito. Lui mi rispose di inviargli un curriculum. Lo feci e il rettore mi disse che avrebbe potuto nominarmi per chiara fama in base alla legge Moratti che prevede 3 anni più 3 di professorato. Attualmente sono scaduti i primi tre anni». In merito al lavoro che lo attende dice: «Quando affermo che domani tornerò al mio lavoro accompagnato dai carabinieri, lo dico perché voglio essere certo che la legge sia rispettata». Mentre sulle condizioni di lavoro afferma: «Per avere gli strumenti mi sono esposto io in prima persona con le case produttrici. Attualmente abbiamo un’unica colonna laparoscopica, lì dove avevo chiesto che ce ne fossero due. Se si dovesse guastare e se dovesse avvenire durante un’operazione, le con- Incontro La decisione è stata comunicata in conferenza stampa seguenze sarebbero gravi. Se avessi saputo che queste sarebbero state le condizioni qui non ci sarei mai venuto. Ho sottolineato al presidente Iorio questi problemi ma non è stato fatto nulla». Sull’operato del professor Huscher più volte sono state tenute conferenze stampa. Sull’associazione che le ha promosse Huscher afferma che ha svolto delle ricerche «ma - afferma - non esiste da nessuna parte». Mentre sulle foto pubblicate dalla stampa che lo ritraggono in tuta risponde: «Quel giorno, potete verificare, era in servizio il dottor Caranci. Venni chiamato d’urgenza per in- tervenire durante un’operazione per salvare un paziente. Io la divisa me la cambio anche due volte al giorno. Non ho mai infangato nessuno che non la pensava come me. Tra un anno ci sarà un processo che dirà se sono capace di lavorare». Sui rapporti all’interno del reparto afferma: «Io non devo andare d’accordo, devo loro insegnare. Avete mai visto i generali fare gli amiconi con i soldati? Dopo il lavoro si può anche andare a prendere un caffè ma sul posto del lavoro loro sono subalterni». Quindi entra nel merito del provvedimento che ha impugnato: «Con i giusti modi, al termine del contratto che scade nel 2011, mi si mandava a casa dicendomi: lei non mi piace, si trovi un altro posto. Tutti dicono che la politica non deve entrare nella medicina. Qui la politica è la medicina». Poi cita i numerosi ospedali nei quali ha operato e i convegni ai quali è stato invitato (Gastric Cancer Symposium 30 novembre 2009), il Web Surg Faculty dell’Università di Strasburgo che pubblica 14 video di suoi interventi in tempo reale, le 400 pubblicazioni e i 5 libri che ha scritto e afferma: «Il dovere verso i malati è studiare e fare corsi di aggiornamento. Cosa che ho fatto in questo periodo di assenza dal lavoro. Dalle persone civili il minimo che posso pretendere è di essere rispettato. Non posso accettare che un potente schiacci il debole». ‘ Provincia In Consiglio il riordino del sistema sanitario n Tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale, convocato dal Presidente dell’assise, Lauro Cicchino, in seduta straordinaria, l'8 marzo alle ore 9.45 in prima convocazione e il 10 marzo alla stessa ora in seconda convocazione, svetta il Piano di riordino del sistema sanitario regionale e la situazione dell’ospedale Santissimo Rosario di Venafro. Eccoli: la proposta, a firma dei consiglieri Sorbo ed altri avente ad oggetto il "trasferimento dei posti DCO delle Ferrovie dello Stato" (art. 74 Regol. Cons. Prov.); la proposta, a firma dei Consiglieri Sorbo e Tedeschi avente ad oggetto le "problematiche di approvvigionamento delle acque" (art. 74 Regol. Cons. Prov.); la proposta, a firma dei consiglieri Sorbo e Cuzzone avente ad oggetto il "Parco regionale dell'ulivo di Venafro" (art. 74 Regol. Cons. Prov.); ed infine la proposta, a firma dei consiglieri Sorbo e Tedeschi avente ad oggetto i "servizi/ disservizi di Poste Italiane" (art. 74 Regol. Cons. Prov.). ILTEMPO CRO:SANIOTA' 2010-02-24 19:01 SANIOTA': HUSCHER, DOMANI SARO' IN OSPEDALE CON CARABINIERI (V. 'SANITA': TRIBUNALE CAMPOBASSO REINTEGRA...' DELLE 17:40) ISERNIA (ANSA) - ISERNIA, 24 FEB - Domani Cristiano Huscher tornerà nel reparto di Chirurgia assieme ai carabinieri "perché - ha annunciato - voglio che si rispetti un provvedimento dei giudici". "Il provvedimento del Tribunale del Lavoro - ha detto in conferenza stampa - è immediatamente esecutivo e inappellabile. Quindi resterà in vigore fino a un eventuale processo tra me e l' Asrem. Dunque fino all'esito del processo". Huscher era stato sospeso dall'Azienda sanitaria molisana per aver introdotto un giornalista che si era finto medico. Il contratto del chirurgo bresciano con l'Asrem termina nel 2011. E' già scaduto, invece, il contratto che aveva con l'Università degli Studi del Molise per la Facoltà di Medicina e Chirurgia. "Dall'ateneo - ha detto in merito Huscher - fui assunto, in base alla legge Moratti, per chiara fama con un contratto che prevedeva tre anni ed era rinnovabile per altri tre anni. Non escludo di impugnarlo per avere il rinnovo". Il primario ha fatto riferimento anche ai rapporti con i medici dell'Uoc di Chirurgia e degli altri reparti dell'Ospedale Veneziale di Isernia. In seguito al licenziamento del primario oltre 200 medici, di tutto il nosocomio, firmarono un documento che denunciava un clima negativo instaurato da Huscher in ospedale. "Io sono un primario, devo coordinare e insegnare ai miei collaboratori - ha commentato Huscher - comunque non capisco, poi, perché la valutazione sul mio operato, fatta dall'Asrem, era positiva fino a un mese prima che mi arrivasse la sospensione. Se non ero una persona benaccetta - ha concluso - si aspettava il termine del contratto, cioé il 2011, e il rapporto di lavoro finiva come tra persone civili". (ANSA). YM7-AND/RST S43 INT QBKX CRO:SANITA' 2010-02-24 17:42 SANITA': TRIBUNALE CAMPOBASSO REINTEGRA HUSCHER A ISERNIA ISERNIA (ANSA) - ISERNIA, 24 FEB - Il tribunale del Lavoro di Campobasso ha reintegrato nel posto di lavoro il primario di Chirurgia dell'Ospedale di Isernia, Cristiano Huscher. Il medico bresciano era stato sospeso dall'Asrem per aver introdotto un giornalista di Panorama all'interno dell'ospedale. L'inviato del settimanale, Carmelo Abbate, si era finto medico e aveva denunciato, con un'inchiesta giornalistica, alcuni episodi di malasanità a Isernia, Campobasso e Venafro (Isernia). Cristiano Huscher ha convocato una conferenza stampa. Intanto ha anticipato che domani già tornerà a lavorare nell'Uoc di Chirurgia. (ANSA). YM7-PRO/RST S43 INT QBKX Il tribunale reintegra Huscher, il primario torna al 'Veneziale' Pagina 1 di 1 ISERNIA Home » isernia Corsi Osa in Molise Corsi di formazione professionale per operatori socio assistenziali in Altromolise Cerca Annunci Google Corsi Molise ASL Concorsi Motel Molise Musei Molise nel Web con Larino Il tribunale reintegra Huscher, il primario torna al 'Veneziale' 2010-02-24 17:30:08 www.professioneassistenza.com La notizia è clamorosa: il giudice del lavoro di Isernia ha dato ragione al dottor Cristiano Huscher reintegrandolo nel suo posto di primario del reparto di Chirurgia dell'ospedale di Isernia. Libri Automercato Anima gemella Annunci e Aste NEWS Cronache Politica Economia Informatica Campobasso Isernia Termoli Venafro Boiano Larino Sport Scuola Università E-mail Prima Pagina OPINIONI Approfondimenti Editoriale Ipse Dixit Cattiverie La battuta Chi sale e chi scende SPECIALI L'inchiesta Il caso La giornata politica Solidarietà Speciale Terremoto RUBRICHE Appuntamenti Molise in rosa Prognosi Riservata La Vignetta Il personaggio Molisani nel Mondo Miss Italia EDITORIALI Rimanelli Università On Line Se vuoi laurearti e lavori scegli un corso online. Informati ora! www.uniecampus.it Hotel 3* a Campobasso in Molise con Ristorante e Parcheggio! Da 25,00€ a persona. Tel.087498024 www.hotelcascina.it E' stato così annullato il provvedimento di licenziamento adottato dai vertici dell'Asrem. Huscher, che è anche docente presso la facoltà di medicina dell'Università del Molise, era stato prima sospeso e poi licenziato. Gli organismi preposti dell'Asrem gli hanno contestato l'incompatibilità ambientale. Huscher fu dapprima sospeso perché accusato di aver introdotto nei reparti del "Veneziale" il giornalista Carmelo Abbate, autore di una clamorosa inchiesta sugli ospedali italiani nella quale vennero documentati alcuni comportamenti irregolari di medici e paramedici del "Veneziale". Huscher ha sempre sostenuto - versione confermata dal giornalista - di essere stato raggirato da Abbate. La sospensione è diventata poi licenziamento in tronco. Ma il chirurgo ha subito proposto ricorso al giudce del lavoro affidandosi al patrocinio dell'avvocato Domenico D'Amati di Roma che ha chiesto la procedura d'urgenza. Il giudice ha ritenuto sussistenti i due elementi del "fumus boni juris", secondo il quale ad una prima valutazione ci sono gli elementi per la fondatezza della domanda, e del "periculum in mora". Perciò ha annullato il licenziamento disponendo il reintegro di Huscher. Ora la palla passa ai vertici dell'Asrem che dovranno decidere quale strategia scegliere: ottemperare alla sentenza, reintegrando Huscher, oppure proporre appello o ancora adottare un nuovo provvedimento di licenziamento. Intanto Huscher affila le armi e annuncia che domani giovedì mattina tornerà al suo posto all'ospedale "Veneziale". Dopo questa sentenza, qualora dovesse essere confermata anche in appello, potrebbe decidere di far valere le sue ragioni davanti al giudice penale e civile, chiedendo a chi lo ha licenziato un sostanzioso risarcimento danni. Ipotesi alle quali stanno lavorando i suoi legali. Proprio nei giorni scorsi lo stesso Huscher, tra l'altro, ha rilasciato una intervista esclusiva in due puntate al quotidiano "Nuovo Molise" nel quale ha denunciato fatti gravissimi che si sarebbero verificati al "Veneziale". Fatti che rappresenterebbero soltanto una minima parte delle presunte illegalità che il primario avrebbe già denunciato alla Procura della Repubblica di Campobasso corredando le sue accuse con le registrazioni di conversazioni telefoniche e non solo. Isernia Trova Lavoro 1.300 offerte di lavoro a Isernia con una sola ricerca. prova subito! www.jobrapido.it/Isernia Libreria Universo I testi mediciscientifici al prezzo più basso www.libreriauniverso.it Per altri articoli sullo stesso argomento clicca qui sotto: Clamoroso a Isernia, cacciato Huscher Huscher licenziato, ne parla Panorama CULTURA Cultura Musica Associazioni in Vetrina Scrittori Molisani Servizi Avvisi di gara Scriveteci | Feed RSS | Pubblicità | Eikon comunicazione | Altra Comunicazione http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=isernia&articolo=42148 25/02/2010 Il giudice del Lavoro: Huscher va reintegrato • Prima Pagina Molise Pagina 1 di 1 Ultimo aggiornamento: giovedì 25.02.2010 ore 08:21 Ieri, 15:01 • Campobasso • Politica Il giudice del Lavoro: Huscher va reintegrato Aveva fatto ricorso al giudice del Lavoro Cristiano Huscher, primario del reparto di chirurgia del Veneziale di Isernia. Chiedeva l'annullamento del provvedimento di licenziamento deciso dalla commissione disciplinare dell'Asrem nei suoi confronti dopo un'inchiesta interna che gli contestava di aver fornito informazioni e aiuto ad un cronista di Panorama, Carmelo Abbate, per realizzare il documento shock sugli ospedali del Sud pubblicato agli inizi di luglio del 2009. Cristiano Huscher La decisione del magistrato è stata depositata in cancelleria in tarda mattinata e provvedendo sulla domanda cautelare formulata dal difensore di Huscher, Domenico D'Amati di Roma, secondo quanto prevede l'articolo 700 del codice di procedura civile, ha disposto "l'immediata reintegra nel posto di lavoro" del primario. Il giudice ha ritenuto sussistenti i due elementi del "fumus boni juris", secondo il quale ad una prima valutazione ci sono gli elementi per la fondatezza della domanda, e del "periculum in mora". Una prima decisione sulla vicenda, su cui l'Asrem dovrà decidere cosa fare: se reintegrare Huscher, in attesa della definitiva sentenza di merito, o proporre reclamo alla Corte d'Appello. Per il momento da via Petrella non vengono rilasciate dichiarazioni, l'atto infatti deve ancora essere notificato all'azienda sanitari. ri Copyright © 2007-2010 Informazione in Movimento | P.IVA 01576580706 - Web Marketing - Tutti i diritti sono riservati /// Progetto web: nitrostudio.it http://www.primapaginamolise.com/detail.php?news_ID=27404&goback_link=index.... 25/02/2010 Nuovo Molise OGGI www.nuovomolise.net Edizione della regione e del Frentano in vendita obbligatoria Nuovo Molise + il Giornale OGGI Poste Italiane sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv.L.46/2004 art.1,c1,DCB CB San Adelmo Campobasso: Via San Giovanni 15/b - Tel 0874.49571 Fax 0874.484365 Isernia P.zza della Repubblica, 29 - Tel. 0865.411789 Fax 0865.411910 HUSCHER RITORNAIN CORSIA L’Asrem lo licenzia, il giudice annulla il provvedimento IL giudice del lavoro di Campobasso ha annullato la delibera dell’Asrem con la quale era stato licenziato il professor Cristiano Huscher, primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di Isernia. Da questa mattina il medico tornerà in corsia dopo aver tenuto ieri una conferenza stampa nel corso della quale ha commentato il provvedimento e criticando sia il presidente della Regione e sia l’informazione asservita al potere. Bottone a pagina 12 CAMPOBASSO 6 Si tratta del professor Fabio Pacelli, da poco a Campobasso Nuovo direttore di Oncologia all’Università Cattolica CAMPOBASSO - Nuovo direttore per il Dipartimento di Oncologia dell’Università Cattolica di Campobasso. Da qualche settimana il professor Fabio Pacelli è il nuovo direttore del Dipartimento di Oncologia e dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Oncologica del Centro di Ricerca e Formazione ad alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II" dell’ Università Cattolica di Campobasso. Nato a Roma nel 1960 è professore Associato di Chirurgia Generale presso l’Università Cattolica di Roma. E’ autore di oltre 200 lavori scientifici originali, la maggior parte dei quali su argomenti di chirurgia digestiva, pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche della letteratura internazionale, alcuni dei quali selezionati dall’editorial board dell’Year Book of Surgery, tra i migliori contributi scientifici dell’anno. I suoi campi di maggiore interesse scientifico riguardano il Cancro Gastrico, i Tumori del Colon-Retto, i Sarcomi dei Tessuti Molli, i Tumori Stromali Gastrointestinali (GIST) e le Infezioni Intra-addominali. NUOVO oggi MOLISE Giovedì 25 Febbraio 2010 IL FATTO DEL GIORNO Il chirurgo: «Sono soddisfatto». Poi spara a zero sul Governatore e sulla stampa locale asservita di Francesco Bottone ISERNIA - Il professor Cristiano Huscher reintregrato in servizio, nello stesso posto, il ’Veneziale’ di Isernia, e con la stessa qualifica, quella di primario del reparto di Chirurgia. E’ quanto stabilito dal Giudice del lavoro di Campobasso, che ha accolto il ricorso presentato dai legali del chirurgo contro il provvedimento di sospensione prima, e di licenziamento poi, partorito dalla direzione generale dell’Asrem. E’ senza dubbio questa la notizia del giorno, destinata a rilanciare il polverone di polemiche che l’intervista in esclusiva per Nuovo Molise, rilasciata dal professor Huscher, pubblicata giorni addietro, ha inevitabilmente innescato nel mondo della sanità regionale. La decisione del giudice conferma quello che anche ai profani è parso chiaro, lapalissiano sin dal primo momento: il licenziamento di Huscher, con motivazioni fumose, del tutto inconsistenti, è stato un clamoroso autogoal per l’Asrem e per lo stesso Governatore Iorio. Un autogoal perché ora l’azienza, oltre allo smacco di aver visto annullato da un giudice un provvedimento disciplinare, si espone al rischio concreto di un’azione risarcitoria. Nel corso di una conferenza stampa, convocata presso la sua abitazione di Isernia, il professor Huscher ha commentato a caldo: «Sono molto soddisfatto e domani mattina (oggi per chi legge, ndr) sarò regolarmente in reparto, in ospedale, accompagnato magari dai Carabinieri. Sono primario da quando avevo Huscher è di nuovo primario Il giudice del lavoro annulla la delibera dell’Asrem con la quale il professore era stato licenziato E sui rapporti con l’università non si espone: «Della vicenda si occupa la Procura» trentasette anni, e tornerò a fare il primario». Professore, come saranno, ora, i rapporti con i suoi colleghi, quegli stessi che hanno testimoniato contro di lei davanti alla commissione dell’Asrem? «Saranno quelli di sempre. Io sono il primario, e dirigo il reparto, gli altri invece sono i subordinati. Non devo necessariamente andare d’accordo con gli aiuti, devo semplicemente coordinarli, dirigerli ed in- «Non devo andare d’accordo con i miei subalterni, devo semplicemente dirigerli» segnare loro ad operare». Insieme alla direzione del reparto al ’Veneziale’ ha perso la cattedra all’università. Cosa accadrà adesso? Ha pronto un altro ricorso? «Di questo non posso parlare, perché la questione dei miei rapporti con l’ateneo è coperta da segreto istruttorio. Avevo un contratto triennale a progetto, rinnovabile, ma ripeto, di questo si sta occupando la Procura». E non ha risparmiato cri- In alto il professor Huscher, qui sopra il ’Veneziale’ di Isernia tiche per il Governatore Iorio, il professore. «E’ stato Iorio che mi ha mandata a prendere a Milano tre anni fa. Mi ha portato qui in Molise, con promesse e progetti allettanti. Ristrutturazione dell’ospedale, nuove sale operatorie in pochi mesi, strumentazione all’avanguardia. Tutte balle. Ora, siccome ho criticato l’operato di suo figlio e ho indicato le troppe criticità del sistema sanitario locale, sono caduto in disgrazia. In un paese civile mi avrebbero mandato a casa allo scadere naturale del contratto lavorativo, invece qui in Molise mi hanno scagliato contro la stampa asservita al potere politico, cercando di screditarmi in ogni modo. Ma io sono un nordico, ho una mentalità tipica da uomo del Nord, e sono anche giudeo, non mi faccio far fuori così». Un’ultima stoccata è per il presidente dell’associazione ’Spinelli’, Ernesto Giannini, tra i suoi più accaniti accusatori: «Sarei curioso di sapere cosa ne pensa di questa vicenda Giannini. Tra l’altro ci dica cosa è in realtà la sua associazione, perché non risulta costituita né in Camera di commercio, né in Prefettura, né in Tribunale e neanche in Regione». NUOVO oggi MOLISE Giovedì 25 Febbraio 2010 ISERNIA Sarà discusso la prima settimana di marzo Ss Rosario, il tema in Consiglio provinciale Numerosi esperti del Neuromed saranno presenti a Castel di Sangro (Aq) per l’XI Congresso Nazionale S.I.F.I.P. (Società Italiana per la Formazione in Psichiatria) in programma dal 21 al 26 febbraio articolato in diversi simposi. Il tema che gli esperti dell’Istituto Neurologico Mediterraneo affronteranno, oggi, presso lo «Sport Village Hotel» è «L’attualità in tema di neuromodulazione chirurgica nelle patologie psichiatriche gravi e resistenti». Interverranno sull’argomento l’Ing. Sebastiano con una relazione intitolata «Tecnologia ed innovazione», la dottoressa Gandolfi che approfondirà il tema dell’inquadramento neuropsicologico, il dottor Manfredi che esporrà i criteri di selezione dei pazienti psichiatrici idonei ad interventi chirurgici di neuromodulazione ed il professor Romanelli che approfondirà gli outcomes chirurgici. Ad introdurre gli esperti il professor Giampaolo Cantore, direttore del dipartimento di Neuroscien- ISERNIA - Ospedale Santissimo Rosario di Venafro, il tema approda (finalmente) in Consiglio provinciale. E’ quanto annuncia il presidente del Consiglio provinciale di Isernia, Lauro Cicchino, che ha convocato l’assise di via Berta, in seduta straordinaria, l’8 marzo alle ore 9.45. In tutto sei gli argomenti iscritti all’ordine del giorno. Tra questi particolare attenzione verrà riservata ai temi riguardanti il Piano di riordino del sistema sanitario regionale e alla situazione dell’ospedale Santissimo Rosario di Venafro. Tutto ciò fa seguito alle pressioni fatte dagli esponenti di minoranza di centrosinistra, Sorbo e Cuzzone. Ma ecco tutti i punti dell’assise civica: Piano di riordino del sistema sanitario regionale e situazione ospedale di Venafro; trasferimento dei posti DCO delle Ferrovie dello Stato; problematiche di approvvigionamento delle acque; parco regionale dell’ulivo di Venafro; servizi-disservizi di Poste Italiane. r.i. Psichiatria, molti i rappresentanti nazionali Esperti della Neuromed all’XI congresso Sifip Si sta svolgendo a Castel di Sangro (Aq) ze dell’I.R.C.C.S Neuromed e il Prof. A. Lavano, Cattedra di Neurochirurgia presso l’Università degli Studi di Catanzaro. Nella seconda parte dell’evento sarà affrontato il tema delle «Attualità terapeutiche nei disturbi bipolari». Per concludere si parlerà del «Paradigma etico dello psichiatra post moderno tra scienza e responsabilità» con il contributo di Piccione e Trataglione ed altri importanti esperti della SIDEP, (Società Italiana di Deontologia ed Etica in Psichiatria). L’importanza dell’evento non risiede soltanto nei validi curricula degli esperti, nelle eterogeneità delle tematiche, ma si intende durante questa serie di sim- Ad introdurre i lavori Giampaolo Cantone, direttore dell’Irccs di Catanzaro posi promuovere soprattutto la formazione e l’aggiornamento aperto visti come un confronto critico con molteplici aspetti professionali della pratica clinica quotidiana. In questo evento si affronteranno poi anche le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito la città dell’Aquila. r.i. 13 14 AGNONE-ALTO MOLISE NUOVO oggi MOLISE Giovedì 25 Febbraio 2010 SANITA’ L’assessore Franco Giorgio Marinelli replica a Nuovo Molise «Non sono Superman, ma lotterò per salvare l’ospedale Caracciolo» Riferendomi all’articolo uscito il 23 scorso, a firma di Emmedio, intitolato «Bye bye ospedale Caracciolo», devo dire subito che trovo interessante il procedimento analitico in esso contenuto, come pure alcune proposte espresse nel finale. Ciò che non posso accettare è questa frase che mi tira in ballo: "...tocca a coloro che non parlano, che sono in silenzio, quali... l’ assessore regionale Franco Giorgio Marinelli..." Non posso, ovviamente, rispondere per conto degli altri che sono in elenco (e il cui interessamento, per giunta, posso testimoniare), ma per quel che mi riguarda, è appena il caso di sottolineare che se io sto "in silenzio" - nel senso che non mi metto a gridare sui giornali nè per la strada - è perchè intendo l’opera politica come l’arte del fare e non del dire; e, naturalmente, l’arte del fare il possibile, non quella di prospettare illusioni ciarlatanesche, o demagogiche promesse. Che la Sanità regionale debba essere riordinata e - nei casi estremi - ristretta, è una verità che non ho mai mancato di considerare nè di esporre. Che poi, in quest’opera di riordino io tenga particolarmente all’ospedale del mio paese, mi sembra un fatto scontato persino sul piano prettamente egoistico, visto che ad Agnone io abito, ci tengo la mia famiglia, e intendo invecchiarci. Se poi vogliamo fare lo sforzo di credere alla mia buona fede di amministratore, comunico ad Emmedio che su certe cupe eventualità io, letteral- mente, «non ci dormo la notte». Aggiungo - e con forza - che contrasto con l’autore quando velatamente invita le nostre popolazioni ad emigrare: se c’è una cosa che, in questo momento, decreterebbe la nostra eutanasia, è proprio quest’eventuale atteggiamento di resa e di fuga. Io ci resto, a lottare. Chiedo l’unità da parte di tutti: istituzioni, commercianti, imprenditori, scuole, semplici cittadini e amanti dell’Alto Molise, e - in specie - la classe medica e paramedica, che nei tempi d’oro ha tratto dall’ospedale i mezzi per assicurasi la vita e, spesso, un’onorata e soddisfacente carriera. Ora nessuno diserti. Dichiaro anzi che mi opporrò come posso alle domande di trasferimento del personale del Caracciolo. Ognuno deve restare al suo posto di combattimento. Naturalmente è più facile esporre critiche su un giornale che amministrare una regione cercando di far quadrare i conti e di salvare il possibile, in un periodo estremamente critico sul piano economico-finanziario che non investe di certo il solo Alto Molise. So io quanto sia difficile sforzarsi di far decollare il Turismo, quando il momento impone restringimenti di bilancio che rendono ben poco facile - se non addirittura poco dignitoso - il compito. So io cosa significa sentirsi addosso la responsabilità di aiutare le fabbriche che chiudono e licenziano centinaia di operai, quando lo stesso accade in Piemonte, in Toscana, e così via... E’ più facile scrivere su un giornale, mi si cre- Franco Giorgio Marinelli da. L’ospedale di Agnone è il perno sanitario di un intera zona che ricopre pure una discreta fetta di Abruzzo; ed è pure un fondamento economico-sociale per l’intero Alto Molise. Ci voleva Emmedio per spiegarmelo? E lo sa, lui, se io non mi occupo un giorno sì e l’altro pure, per cercare di salvare il più possibile di quest’autentica eccellenza? Ovviamente, non sono nè Superman nè Mandrake. Posso fare tutto il mio dovere fino in fondo. E pure qualche cosa in più. Già altre volte sono stato in prima linea nella difesa di questa nobile e storica istituzione medica. Ma non possiedo la bacchetta dell’onnipotenza. Posso solo lavorare e sperare. Fare inutili proclami di piazza non è nel mio stile. F. Giorgio Marinelli Frosolone, il poliambulatorio sarà potenziato dalla Regione Passata la mozione del consigliere Pallante La struttura sanitaria copre diversi centri POTENZIARE il poliambulatorio di Frosolone: passa in Regione la mozione presentata da Quintino Pallante. Il Consiglio regionale del Molise ha approvato ieri, all’unanimità, la mozione - a firma del consigliere Pallante - intesa ad impegnare il presidente della Giunta, Michele Iorio e l’assessore, Nicola Passarelli ad intervenire affinchè le risorse umane e le prestazioni sanitarie del poliambulatorio di Frosolone non vengano ridotte, bensì potenziate. «Il Poliambulatorio di Frosolone - si legge nel testo presentato lo scorso 9 dicembre - nel corso degli anni si è conquistato uno spazio rilevante nell’offerta di servizi e prestazioni sanitarie in un’area comprendente Comuni appartenenti sia alla Provincia di Isernia che a quella di Campobasso». La struttura costituisce senza ombra di dubbio un riferimento importante per i cittadini di Frosolone, Macchiagodena, Civitanova, Sant’Elena Sannita, Chiauci, Sessano del Molise, Carpinone, Bagnoli del Trigno, Duronia, Torella del Sannio, Molise e Casalciprano, risultando al primo posto in termini di qualità percepita tra i distretti della Provincia. Il distretto di Frosolone è stato però eliminato e diverse attività ambulatoriali sono state di conseguenza soppresse, creando di fatto un forte disagio alla popolazione che si vede costretta a recarsi continuamente ad Isernia o Campobasso anche per un semplice controllo. Ora però grazie all’iniziativa promossa dal consigliere Quintino Pallante, tutti i poliambulatori e tutte le strutture sanitarie non ospedaliere - quindi non solo quella presente a Frosolone - saranno salvaguardate e in futuro ulteriormente potenziate per garantire un servizio rapido ed efficiente a tutti quei cittadini che non possono essere abbandonati al loro destino, solo perchè residenti in aree interne e distanti dai grandi centri. Scongiurando inoltre un aggravio di quei costi che gli stessi cittadini sono costretti a sostenere per potersi curare. Campobasso Giovedì 25 febbraio 2010 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Pacelli primario ad Oncologia alla Cattolica Fabio Pacelli è il nuovo direttore del dipartimento di Oncologia e dell'unità operativa complessa di Chirurgia Oncologica del centro di ricerca e formazione ad alta Tecnologia nelle Scienze Biomedic h e "Giovanni Paolo II" dell' Università Cattolica di Campobasso. Agnone - Alto Molise 11 Giovedì 25 febbraio 2010 La chiusura del nosocomio comporterebbe lo spopolamento e il tracollo dell’economia locale Eutanasia per il “Caracciolo” L’intera classe politica dell’Alto Molise teme per le sorti dello storico ospedale VITTORIO LABANCA AGNONE. Se la paura dell'azzeramento della sanità altomolisana viaggia su Internet e su appositi link: se il primo a lanciare l'allarme di una "lenta eutanasia" dell'ospedale San Francesco Caracciolo l'ha fatto proprio attraverso Primo Piano Molise don Francesco Martino, Responsabile della Politica Sanitaria della Diocesi di Trivento qualche settimana fa; se il sindaco di Agnone, Gelsomino De Vita, ha più volte affermato di "stare attenti" sui pericoli ed i tagli riguardanti l'ospedale altomolisano; se il fermento è già in atto (anche se in maniera sommersa) da parte di migliaia di cittadini dei dodici comuni dell'area Alto Molise che ogni due anni devono difendersi dalla forbice dei tagli riguardanti la sanità; se proprio nel 2007 la Ndocciata di Agnone fu dedicata a tinte forti ad un ospedale che "non si tocca"; ad avvertire la "paura" che qualcosa di concreto e subdolo stia avvenendo per azzerare il San Francesco Caracciolo proviene dal sindaco di Pietrabbondante Giovanni Tesone e dal vice sindaco di Pescopennataro Carlo De Simone. "Comincio ad avvertire davvero un senso di paura - esordisce Tesone- E la preoccupazione viene soprattutto da mancate risposte sul problema e sulle aspettative future della sanità altomolisana da parte della politica regionale. Se l'ospedale dovesse subire una sorta di smembramento -avverte subito il sindaco- sarò il primo ad invitare tutti i cittadini di Pietrabbondante e della zona di restituire, in segno di protesta, le schede elettorali per le prossime votazioni regionali del 2011. Noi amministratori ci scervelliamo per cercare modi occupazionali e part-time per i giovani, cerchiamo ogni utile soluzione affinchè non si vada via da paesi già colpiti dalla mannaia demografica e dove la natalità è ormai a zero, cerchiamo di mantenere il poco che abbiamo ed ora dobbiamo fare i conti con la perdita di decine e decine di posti di lavoro presenti nella struttura ospedaliera di Agnone. Se ciò si verificasse -continua Tesone- significherebbe mandar via dai rispettivi paesi tantissime persone. E non possiamo certamente restare passivi davanti a qualcosa che ci penalizza. Stiamo assistendo alla mancata sostituzione di personale nell'ospedale, a reparti che devono fare i conti con pochissimi lavoratori, sentiamo dire di trasferimenti di primari da Agnone in altre strutture ospedaliere, che se non possiamo mantenerci economicamente allora è meglio che il San Francesco Caracciolo chiuda. Siamo davvero preoccupati e mai come questa volta. Fra qualche giorno contatterò anche i sindaci ed i politici dei paesi del vicino Abruzzo che certamente A Capracotta, dal 9 all’11 aprile Fine settimana educativo per bambini asmatici Preoccupazione in Alto Molise per le sorti del “Caracciolo” vedono nell'ospedale altomolisano un ancora di salvezza e di necessità. Li sensibilizzerò come chiederò agli altri colleghi sindaci dei centri alto molisani di far sentire ognuno la propria voce". L'ascia di guerra sembra ora davvero dissotterrata. A far eco a Giovanni Tesone è Carlo De Simone: "Il silenzio è preoccupante -afferma il vicesindaco di Pescopennataro- sembra che negli ambienti politici non si voglia parlare del problema sanità. Mi spaventa il silenzio sull'argomento. Non ci sono in programma incontri, confronti e dibattiti sul problema. Gli altri centri altomolisani restano muti. E lo sono soprattutto gli amministratori di quelli più grandi che dovrebbero essere da portavoce fra i paesi più piccoli e la Regione. Nessuno c'è. Siamo solo in pochi a gridare di un pericolo che potrebbe abbattersi soprattutto sul quel 40% di popolazione anziana ed ultrasessantacinquenne che ha bisogno di assistenza sanitaria. Un ridimensionamento del San Francesco Caracciolo vanificherebbe tutte le aspettative di questi comuni. Al di là della sanità sul territorio verrebbero ad azzerarsi le iniziative turistiche, economiche, sociali in essere in queste zone. Si penalizzerebbe la piccola e media impresa, l'artigianato ed ogni segmento economico. Ci sarebbe il trasferimento di intere famiglie verso Isernia o altri centri del Molise con un crollo della attività commerciali, sociali e sportive. Azzeramento dello sviluppo imprenditoriale e dell'edilizia. Fuga di menti e giovani. Ogni comune diventerebbe davvero una riserva di anziani. E le campane, le note nostre campane, suonerebbero solo "a morte". Questo significa la contrazione di autonomia e ge- stione condivisa della sanità altomolisana. Noi -conclude De Simone- prima di intraprendere qualsiasi iniziativa, vogliamo capire, al di là delle voci di corridoio, quale sarà la nuova sanità molisana in base al piano di rientro o riordino e che cosa si prevede il piano per l'intera zona Alto Molise. Lo vogliamo sapere subito anche per avere l'opportunità di dire la nostra e non subire passivamente una decisione che potrebbe pioverci dall'alto ed alla quale non si potrebbe porre rimedio. Per questo invito anche i sindaci dei paesi più grandi dell'altissimo Molise a scendere in campo e non restare passivi e nel silenzio come se fossero già rassegnati a qualcosa che, spero, non è ancora definitivo". "Io credo che non bisogna condurre una battaglia di retroguardia per salvare l'ospedale di Agnone -afferma Maurizio Cacciavillani, coordinatore PD di Agnone-. È necessario avanzare una proposta concreta nell'ottica di una riorganizzazione complessiva della sanità molisana. Se Agnone e l'alto Molise continueranno a spopolarsi non sarà più giustificabile una struttura come quella attuale. Quindi non dobbiamo solo alzare barricate contro la chiusura dell'ospedale ma cercare soluzioni di sviluppo per Agnone a 360 gradi. Solo così lo salveremo. Forse un primo passo in questa direzione dovrebbe farlo proprio la politica smettendo di accontentare i singoli con il solito clientelismo e iniziando a progettare ad alto livello. Come gruppo politico stiamo in questi giorni cercando di avere un'incontro con il personale dell'ospedale di Agnone per cercare di avanzare una proposta seria da sottoporre all'attenzione del commissario e del sub commissario". CAPRACOTTA. Si svolgerà dal 9 all'11 aprile prossimo il "IX° Week-end Educativo per i Bambini Asmatici" che nell'aria salubre di Capracotta trovano un giovamento unico. Un'idea del pediatra Italo Marinelli che da quasi dieci lustri con giochi e divertimenti riesce a testare i bambini asmatici, insegnare loro a convivere con la patologia ed organizzare in loco un convegno medico. Le allergie sono diventate negli ultimi anni una vera e propria malattia sociale. Nel nostro Paese, infatti, dal 1950 ad oggi, siamo passati da un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un allarmante 30 per cento, che include bambini e adolescenti in età scolare. Questo boom di allergie è caratteristico di tutti i Paesi sviluppati. Per questo gli esperti dettano dieci regole d'oro a misura di bambino per riconoscere, trattare e prevenire le malattie causate da allergia. Anche se il decalogo è stato studiato espressamente per i piccoli pazienti, le stesse regole valgono per gli adulti e per le persone di ogni età. Certamente a Capracotta verranno diffuse le dieci regole fondamentali che dovrebbero entrare nella cultura quotidiana di chi soffre d'allergie. Ecco il decalogo degli esperti: 1) Se si sospetta che il bambino possa soffrire di disturbi a contatto di una sostanze allergenica (come latte, uovo, acari della polvere di casa, pollini, ecc), deve essere consultato il pediatra.2) Per la diagnosi di allergia vanno eseguite le prove cutanee (prick test) o il dosaggio sul sangue delle IgE specifiche per la sostanza sospetta. Se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratorie (spirometria) per riconoscere l'asma bronchiale. Vanno invece evitate le indagini alternative (cosiddette prove di intolleranza") perché prive di validità scientifica. 3) Al bambino allergico va evitato rigorosamente il contatto con il fumo di tabacco. Il fumo passivo in gravidanza, durante l'allattamento e negli ambienti chiusi favorisce la comparsa dell'allergia nel bambino a rischio; il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l'asma. 4) Il bambino con allergia accertata ad alimenti o a farmaci deve avere la garanzia di non assumere mai l'alimento o il farmaco in causa. Ne va della sua vita. 5) Al bambino allergico a sostanze presenti negli ambienti interni, come acari della polvere - dermatofagoidi, peli di gatto, deve essere garantito che gli ambienti, in particolare la camera da letto, siano ben arieggiati e sgombri da arredi (tendaggi, tappeti, moquette) difficilmente lavabili che favoriscono l'accumulo di polvere. Lo stesso deve valere anche per gli ambienti scolastici. 6) Per il bambino allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi "a rischio". In questi periodi si devono mettere in atto i provvedimenti preventivi comportamentali (uso di mascherine, occhiali scuri, ecc) e farmacologici che permettano al bambino di vivere all'aria aperta. 7) Al bambino che ha già sofferto di reazioni gravi a contatto dell'alimento o del farmaco allergizzante o a seguito dei punture di insetti deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrato immediatamente al bisogno; sia il bambino sua la famiglia devono essere periodicamente istruiti sull'uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento. 8) Al bambino con grave malattia della pelle causate da allergia deve essere garantita la fornitura gratuita dei presidi terapeutici locali e sistemici necessari al controllo della malattia stessa. 9) Il bambino ha il diritto di frequentare regolarmente tutte le attività ricreative, di gioco e sport, adeguate alla sua età, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico. 10) Nella vita comunitaria del bambino, specie a scuola, vanno garantiti: ambienti interni ed esterni idonei, rigoroso rispetto del regime alimentare del bambino con documentata allergia ad un alimento, l'impiego di farmaci specifici, prescritti e certificati, necessari alla cura quotidiana o in caso di emergenza, somministrati da personale opportunamente addestrato. 14 Isernia e provincia Giovedì 25 febbraio 2010 Il tribunale del lavoro di Campobasso ha accolto la domanda cautelare presentata dal chirurgo Il giudice: “Reintegrate Huscher” Ora l’Asrem deve decidere se ricollocare l’ex primario o ricorrere alla Corte d’appello ISERNIA. Il giudice del lavoro di Campobasso ha accolto ieri la domanda cautelare di reintegro nel posto di lavoro, presentata nei giorni scorsi dall’ex primario del Reparto di Chirurgia dell’Ospedale “Veneziale” di Isernia, Cristiano Huscher, sospeso, poi licenziato dall’Asrem in seguito ad una indagine interna disposta dalla Commissione sanitaria che lo ha indicato quale “mandante” dell’inchiesta condotta dal giornalista Carmelo Abbate di Panorama sui disservizi della Sanità molisana, in particolare della provincia pentra. Dopo il provvedimento a suo carico, il chirurgo, tramite il suo legale Domenico D’Amati di Roma, aveva presentato ricorso presso il tribunale del lavoro del capoluogo il quale ha quindi ritenuto ammissibile la richiesta di reintegro, in attesa della sentenza di merito. Ciò significa che deve essere ancora fissata l’udienza du- Il tribunale di Campobasso. A destra Huscher rante la quale analizzare, in punto di fatto e di diritto, l’intera vicenda per decidere delle sorti del professor Cristiano Huscher, che dal canto suo ha sempre negato ogni addebito. Ora spetta all’Azienda Sanitaria regionale decidere se “ricollocare” il medico al suo posto di primario di Chirurgia del nosocomio pentro, in attesa della sentenza definitiva, o se presentare reclamo alla Corte d’Appello e quindi negare al professore l’accesso all’incarico rivestito fino al dicembre scorso. La sentenza del magistrato è stata deposi- tata in cancelleria, ma ancora non notificata ai legali dell’Asrem. Intanto Huscher è più che mai determinato a tornare subito al lavoro. Infatti ha annunciato che questa mattina si presenterà presso il reparto di chirurgia e se sarà necessario chiederà di essere accompagnato dai carabinieri. AD Giovedì 25 febbraio 2010 Isernia e provincia - Frosolone 15 Prevista per il prossimo 8 marzo una riunione straordinaria dell’assise di via Berta Sanità, se ne discute in consiglio provinciale Il palazzo della Provincia di Isernia ISERNIA. Nonostante gli stravolgimenti che nelle ultime ore stanno interessando la Provincia di Isernia, il Presi- dente del consiglio provinciale, Lauro Cicchino, ha convocato l’assise di via Berta, in seduta straordinaria, il prossi- mo 8 marzo, per discutere sei argomenti, tra cui spiccano quelli relativi al Piano di riordino del sistema sanitario regionale, in particolare alla situazione e al destino dell’ospedale di Venafro che, secondo le novità in materia, potrebbe diventare un polo specializzato in Ortopedia. Di qui, è previsto il dibattito sugli altri punti in agenda, avanzati principalmente dai consiglieri di minoranza Sorbo, Cuzzone e Tedeschi. In ordine, si parlerà del trasferimen- Manifestazione in difesa dell’ ospedale di Venafro to dei Dco (posti di controllo della circolazione) delle Ferrovie dello Stato; si affronterà la questione inerente alle problematiche di approvvigionamento delle acque; del Parco regionale dell’ulivo di Venafro; infine, sarà affrontata la tematica avente ad oggetto i servizi, ma soprattutto i disservizi, di Poste Italiane. Si tratta dunque di temi di stretta attualità che riscuotono grande interesse nella popolazione e che necessitano di provvedimenti urgenti. ppm