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Il Laboratorio di
Tossicologia Forense
Claudia Vignali
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense
Università degli Studi di Pavia
LE PROFESSIONI TECNICO SANITARIE IN AMBITO FORENSE - Varese 28 novembre 2013
Cos’è la Tossicologia Forense?
Scienza che studia le droghe e i veleni e le
implicazioni mediche e legali associate all’uso di
questi.
E’ un’applicazione della tossicologia in situazioni
che assumono o possono assumere rilevanza
giuridica e da ciò deriva lo stretto legame con la
Medicina Legale
Cos’è la Tossicologia Forense?
E’ una scienza multidisciplinare:
al tossicologo forense sono richieste approfondite
conoscenze di tossicologia, farmacologia, chimica
analitica, nonché la capacità di interpretare i
risultati prodotti alla luce dei riferimenti normativi.
Definizione di veleno
VELENO è “ogni agente capace di determinare una risposta
negativa in un sistema biologico, influenzando negativamente la
risposta o producendo la morte”
Effetto dannoso: alterazione peggiorativa strutturale o
funzionale, temporanea o permanente, del modo di
essere di un sistema biologico
Dose
chimico (locale)
Meccanismo d’azione
biochimico (sistemico)
La tossicologia forense risponde ai quesiti:
E’ coinvolta una
sostanza esogena?
Accertamento
dell’esposizione
Qual è?
Identificazione
In che quantità o
concentrazione è presente?
Determinazione
quantitativa
Qual è l’effetto biologico
osservato (o potenziale)?
Accertamento
del danno
Esempi di applicazione della T.F.
Storicamente il Laboratorio di Tossicologia
Forense è rivolto all’analisi di campioni
cadaverici e di reperti merceologici
Overdose da sostanze stupefacenti
Avvelenamento da farmaci o sostanze esogene
Analisi di preparati stupefacenti
Identificazione di pesticidi, farmaci o veleni
negli alimenti
Esempi di applicazione della T.F.
Negli ultimi anni al laboratorio di Tossicologia Forense
sono stati demandati gli accertamenti su campioni
biologici da vivente per la ricerca delle sostanze
d’abuso con finalità amministrative, medico-legali e
cliniche.
Le analisi tossicologiche in ambito forense prevedono
l'esame di matrici cosiddette “convenzionali” (sangue e
urina) e/o di matrici “alternative” (matrice pilifera, fluido
orale, sudore), i cui rispettivi esiti, da soli o in
combinazione tra loro, forniscono elementi utili per una
corretta diagnosi con valenza tossicologico
forense/medico-legale in diverse fattispecie:
Esempi di applicazione della T.F.
guida sotto l'influenza di sostanze d'abuso
idoneità alla guida
mansioni lavorative a rischio per l'incolumità e la
sicurezza di terzi
idoneità al porto d'armi
affidamento di minori
separazioni, divorzi e annullamento di matrimonio
adozioni internazionali
diagnosi di consumo
diagnosi di intossicazione
diagnosi di tossicodipendenza
Situazioni di rilevanza medicolegale in cui
è essenziale l’acquisizione del dato
chimico-tossicologico
Tentato omicidio e lesioni personali col mezzo di
sostanze venefiche
Suicidio istigato o aiutato
Stato di incapacità procurato (es “narcotizzazione”
a fini di violenza sessuale o per perpetrare furti o
rapine)
Intossicazioni da acque e sostanze alimentari
adulterate o contraffatte
Situazioni di rilevanza medicolegale in cui
è essenziale l’acquisizione del dato
chimico-tossicologico
Infortunio sul lavoro da causa tossica
Intossicazioni da contaminazione ambientale
acuta
Ubriachezza ed alterazioni conseguenti all’uso di
sostanze stupefacenti in rapporto all’imputabilità
e/o alla disabilità lavorativa o alla guida
Prelievo d’organi a fine di trapianti
(accertamento della morte cerebrale)
Peculiarità degli esami chimicotossicologici
Numero elevatissimo di sostanze potenzialmente responsabili
di effetti tossici acuti e ampissima diversificazione strutturale;
Grande intervallo delle dosi efficaci e delle concentrazioni
raggiungibili nei liquidi e nei tessuti biologici (da frazioni di
nanogrammo/millilitro) sino a valori di milligrammi/millilitro);
Eventuale assunzione simultanea di più veleni e/o farmaci
potenzialmente tossici;
Assenza talora di dati anamnestici o, peggio, possibilità di false
segnalazioni;
Imprevedibilità e irregolarità numerica e temporale con cui i
casi si presentano all’osservazione;
Non infrequenti implicazioni medicolegali.
Peculiarità degli esami chimicotossicologici
Sul piano organizzativo e strutturale le indagini chimicotossicologiche in ambito forense appaiono ben più
complesse delle tipizzate, standardizzate e sostanzialmente
preordinabili analisi di biochimica clinica in considerazione
di un’ampia serie di fattori.
Il laboratorio di tossicologia forense è un laboratorio di
chimica analitica ad elevata specializzazione al quale viene
richiesta affidabilità e garanzia della qualità della
prestazione erogata
Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI)
LINEE GUIDA PER LE STRUTTURE DOTATE DI
LABORATORI PER GLI ACCERTAMENTI DI SOSTANZE
D'ABUSO CON FINALITA’ TOSSICOLOGICO-FORENSI E
MEDICO-LEGALI SU CAMPIONI BIOLOGICI PRELEVATI
DA VIVENTE
Revisione n. 4 del 6 dicembre 2012 a cura della Commissione
Qualità dell’Associazione Scientifica ”Gruppo Tossicologi Forensi
Italiani” (GTFI)
www.gtfi.it
Accreditamento regionale
Nell’anno 2009 è stato istituito un Registro Regionale delle
Strutture Accreditate della Regione Lombardia autorizzate ad
eseguire analisi con finalità amministrativa e medico legale per la
ricerca di sostanze stupefacenti su vivente (urina, capello,
sangue).
I Laboratori accreditati devono rispondere a particolari requisiti
ad es. personale qualificato, strumentazione adeguata,
metodiche validate, partecipazione a VEQ.
Gli accertamenti eseguiti da questi laboratori, assumendo
carattere di prova giudiziaria, devono possedere requisiti di
certezza e di affidabilità (dimostrabili attraverso la tracciabilità e
la documentazione di ogni fase analitica) nonché di trasparenza
e possibilmente di uniformità nazionale.
Riferimenti Normativi
Codice Penale – Delitti contro la Persona
Art.
575. Omicidio - Chiunque cagiona la morte di un
uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21
Art.
577. Circostanze aggravanti – Si applica la pena
dell’ergastolo se l’omicidio è commesso ….
1) contro l'ascendente o il discendente;
2) col mezzo di sostanze venefiche, ovvero con un
altro mezzo insidioso;
3) con premeditazione
………
Riferimenti Normativi
Codice Penale – Delitti contro l’Incolumità Pubblica
Art. 439 - Chiunque avvelena acque o sostanze
destinate alla alimentazione …. È punito con la
reclusione non inferiore a 15 anni.
…e articoli seguenti (commercio e somministrazione
di medicinali guasti, di sostanze alimentari nocive…)
Riferimenti normativi
D.P.R. n. 309/90 del 9 ottobre 1990, composto di 12 titoli e 136 articoli
“Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”
Il Testo unico riunisce e coordina le varie disposizioni di legge
disciplinando l’argomento specifico.
Con l’emanazione del testo unico si passa dalla non punibilità del
puro consumatore di stupefacenti a definire l’illiceità dell’uso
personale di questi composti come da art. 72 che recita ”E’ vietato
l’uso personale si sostanze stupefacenti o psicotrope di cui
alle tabelle I, II, III e IV previste dall’art. 14. E’ altresì
vietato qualunque impiego di sostanze stupefacenti o
psicotrope non autorizzato secondo le norme del presente
testo unico”.
Riferimenti normativi
A seguito di abrogazione referendaria, a partire dal 1993
la legislazione italiana non ha previsto alcun limite
ponderale alla detenzione, ma neppure all’importazione o
all’acquisto di qualsiasi sostanza stupefacente, purchè
destinata all’uso personale
Legge 21 febbraio 2006 n. 49
La legge è stata pubblicata nella G.U. n. 48 del 27 febbraio
2006 – Supplemento Ordinario n. 45
Sulla medesima G.U. e nello stesso supplemento è riportato il
“testo del decreto legge coordinato con la legge di conversione”
a titolo:
Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 2005,
n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i
finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la
funzionalità dell’Amministrazione dell’interno: Disposizioni per
favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi e modifiche al
testo unico delle leggi in materia di disciplina degli
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990,
n. 309
Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e
sostanze psicotrope, prevenzione cura e riabilitazione dei relativi
stati di tossicodipendenza – D.P.R. n. 309/90 del 9 ottobre 1990.
(Legge 49/06)
Articolo 13 - Tabelle delle sostanze soggette a controllo
Le sostanze stupefacenti o psicotrope sottoposte alla
vigilanza ed al controllo del Ministero della salute sono
raggruppate, in conformità ai criteri di cui all'articolo 14, in
due tabelle, allegate al presente testo unico.
Legge 21 febbraio 2006 n. 49
Modifiche sostanziali:
le 6 tabelle delle sostanze stupefacenti previste dalle
normative precedenti sono ridotte a 2.
Nella tabella I sono indicati:
1)
l’oppio ed i materiali da cui possono essere ottenute le sostanze
oppiacee naturali, estraibili dal papavero sonnifero; gli alcaloidi ad
azione narcotico-analgesica da esso estraibili; Le sostanze ottenute
per trasformazione chimica di quelle prima indicate; le sostanze
ottenibili per sintesi che siano riconducibili, per struttura chimica e per
effetti a quelle oppiacee precedentemente indicate; eventuali
intermedi per la loro sintesi;
2)
2) le foglie di coca e gli alcaloidi ad azione eccitante sul sistema
nervoso centrale da queste estraibili; le sostanze ad azione analoga
ottenute per trasformazione chimica degli alcaloidi sopra indicati
oppure per sintesi;
Legge 21 febbraio 2006 n. 49
3)
4)
5)
le sostanze di tipo amfetaminico ad azione eccitante sul sistema nervoso
centrale;
ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale ed abbia
capacità di determinare dipendenza fisica e psichica delle stesso ordine o di
ordine superiore a quelle precedentemente indicate;
gli indolici, siano essi derivati triptaminici che lisergici, e i derivati
feniletilaminici, che abbiano effetti allucinogeni o che possano provocare
distorsioni sensoriali;
6)
La cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i
tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute
per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura
chimica o per effetto farmaco-tossicologico;
7)
ogni altra pianta i cui principi attivi possono provocare allucinazioni o gravi
distorsioni sensoriale e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi
chimica che provocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema
nervoso centrale;
Legge 21 febbraio 2006 n. 49
Reintrodotta la massima dose detenibile per uso personale
(tabelle per la dose media e moltiplicatore)
Sostanza
EROINA
COCAINA
THC
Dose media
singola (mg)
Moltiplicatore
Quantitativi
massimi (mg)
25
10
250
150
5
750
25
40
1000
Obbligo di autorizzazione
1.
Chiunque intenda coltivare, produrre, fabbricare impiegare, importare, esportare, ricevere per
transito, commerciare a qualsiasi titolo o comunque detenere per il commercio sostanze
stupefacenti o psicotrope, comprese nelle tabelle di cui all'articolo 14 deve munirsi
dell'autorizzazione del Ministero della Sanità
2.
Dall'obbligo dell'autorizzazione sono escluse le farmacie, per quanto riguarda l'acquisto di sostanze
stupefacenti o psicotrope e per l'acquisto, la vendita o la cessione di dette sostanze in dose e forma
di medicamenti.
3.
L'importazione, il transito e l'esportazione di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte di chi è
munito dell'autorizzazione di cui al comma 1, sono subordinati alla concessione di un permesso
rilasciato dal Ministro della Sanità in conformità delle convenzioni internazionali e delle disposizioni
di cui al titolo V del presente testo unico.
4.
Nella domanda di autorizzazione, gli enti e le imprese interessati devono indicare la carica o l'ufficio i
cui titolari sono responsabili della tenuta dei registri e dell'osservanza degli altri obblighi imposti dalle
disposizioni dei titoli VI e VII del presente testo unico.
5.
Il Ministro della Sanità, nel concedere l'autorizzazione, determina, caso per caso, le condizioni e le
garanzie alle quali essa è subordinata, sentito il Comando generale della Guardia di Finanza
nonché, quando trattasi di coltivazione, il Ministero dell'agricoltura e delle foreste.
6.
Il decreto di autorizzazione ha durata biennale ed è soggetto alla tassa di concessione governativa.
Riferimenti Normativi
D.P.R. 309/90 - Legge Stupefacenti
Art. 125.
Accertamento di assenza di tossicodipendenza in
lavoratori appartenenti a categorie destinate a mansioni
che comportano rischi per la sicurezza, l’incolumità e la
salute di terzi (accertamenti periodici)
Workplace drug testing
Provvedimento del 18 settembre 2008 denominato
"Procedure per gli accertamenti sanitari di assenza di
tossicodipendenza o di assunzione di sostanze
stupefacenti o psicotrope in lavoratori addetti a
mansioni che comportano particolari rischi per la
sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi”
Riferimenti Normativi
Art. 1 D.M. 23 giugno 1988
“La patente di guida non deve essere rilasciata o confermata ai
candidati o conducenti che si trovino in stato di dipendenza attuale da
alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope ne' a persone che comunque
consumino abitualmente sostanze capaci di compromettere la loro
idoneità a guidare senza pericoli”
Esclusione dell’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope
quale requisito legalmente imposto per l’ottenimento o il rinnovo
della patente di guida e del porto d’armi.
Rilascio-rinnovo patenti di guida
e porto d’armi
Il 31 luglio 2002 la Regione Lombardia ha emanato la
Circolare 35/SAN in materia di:
“Indicazioni operative per l’accertamento dello
stato di dipendenza da sostanze stupefacenti
al fine di esprimere giudizio di idoneità alla
guida di automezzi”
Circolare 35/SAN
URINA
CAPELLI
PATENTI A e B
oppiacei
cocaina
cannabinoidi
amfetamine e derivati
benzodiazepine
oppiacei
cocaina
cannabinoidi
amfetamine e derivati
PATENTI C, D ed E
oppiacei
cocaina
cannabinoidi
amfetamine e derivati
metadone
oppiacei
cocaina
cannabinoidi
amfetamine e derivati
Nuovo Codice della Strada - Art. 186
È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso
di bevande alcoliche.
Chiunque guida in stato di ebbrezza è punito ……
con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro
527 a euro 2.108, qualora sia stato accertato un valore corrispondente
ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8
grammi per litro (g/l).
Con l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi,
qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso
alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per
litro (g/l).
Con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un
anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso
alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l).
Nuovo Codice della Strada - Art. 186 bis
Guida sotto l'influenza dell'alcol per conducenti di età inferiore a ventuno
anni, per i neopatentati e per chi esercita professionalmente l'attività di
trasporto di persone o di cose.
1. È vietato guidare dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di
queste per:
a) i conducenti di età inferiore a ventuno anni e i conducenti nei primi tre anni
dal conseguimento della patente di guida di categoria B;
b) i conducenti che esercitano l'attività di trasporto di persone, di cui agli
articoli 85, 86 e 87;
c) i conducenti che esercitano l'attività di trasporto di cose, di cui agli
articoli 88, 89 e 90;
d) i conducenti di autoveicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5t,
di autoveicoli trainanti un rimorchio che comporti una massa complessiva totale a
pieno carico dei due veicoli superiore a 3,5t, di autobus e di altri autoveicoli
destinati al trasporto di persone il cui numero di posti a sedere, escluso quello del
conducente, è superiore a otto, nonché di autoarticolati e di autosnodati.
2. I conducenti di cui al comma 1 che guidino dopo aver assunto bevande alcoliche e
sotto l’influenza di queste sono puniti con la sanzione amministrativa del
pagamento di una somma da €155,00 a €624,00, qualora sia stato
accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0
(zero) e non superiore a 0,5 grammi per litro (g/l). Nel caso in cui il
conducente, nelle condizioni di cui al periodo precedente, provochi un incidente,
le sanzioni di cui al medesimo periodo sono raddoppiate.
Nuovo Codice della Strada - Art. 187
Chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo
aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è
punito con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e
l'arresto da sei mesi ad un anno.
Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della
pena a richiesta delle parti, anche se è stata applicata la
sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la
confisca del veicolo
All'accertamento del reato consegue in ogni caso la
sanzione amministrativa accessoria della sospensione della
patente di guida da uno a due anni.
Fase pre-analitica
Accettazione e smistamento dei campioni che
prevengono al laboratorio
Prelievo dei campioni
Accettazione di una richiesta di analisi
Nel caso in cui il campione biologico sia prelevato esternamente al
Laboratorio è necessario preliminarmente concordare con esso
modalità di prelievo e trasporto tali da garantire la catena di custodia.
In fase di accettazione il Laboratorio deve verificare:
la corretta modalità di conservazione del campione durante il
trasporto;
l'idoneità della richiesta di analisi e la eseguibilità della stessa da
parte del Laboratorio;
l'idoneità quali-quantitativa del campione rispetto alla richiesta di
analisi;
la corrispondenza tra i dati identificativi del campione e la
documentazione di accompagnamento;
l'avvenuta acquisizione del consenso, secondo le normative vigenti.
Accettazione di una richiesta di analisi
In fase di accettazione il Laboratorio deve registrare:
data e ora del prelievo;
data e ora di accettazione;
anagrafica del richiedente, recapito e firma leggibile;
finalità dell‘analisi;
tipologia del campione, suo protocollo di conservazione e
ubicazione in attesa dell’analisi;
eventuali dati clinici, anamnestici e circostanziali utili all'esecuzione
dell‘analisi e/o all'interpretazione del risultato;
nome e firma del trasportatore;
nome e firma dell’operatore del Laboratorio che effettua
l'accettazione.
Procedure di prelievo del campione
Nel caso in cui i prelievi di campioni biologici siano effettuati in
ambulatori della stessa sede del Laboratorio, la fase di accettazione si
realizza con:
l'identificazione del soggetto mediante documento d'identità in corso
di validità;
l'informativa al soggetto sulla finalità dell‘analisi, sull’ esecuzione del
prelievo e sulle successive fasi di campionamento, confezionamento
ed etichettatura dei campioni;
la raccolta del consenso informato scritto del soggetto al prelievo e
all'analisi;
l'attestazione da parte del soggetto, mediante firma da apporre sul
modulo di prelievo, di aver presenziato a tutte le fasi di suddivisione,
confezionamento ed etichettatura dei campioni prelevati.
Conservazione, manipolazione e
movimentazione del campione
Il campione deve essere correttamente conservato ponendo in atto
ogni precauzione e modalità "utile a preservare il campione nelle
condizioni il più possibile simili a quelle al momento del prelievo"
Tali modalità devono assicurare:
• l'identificazione e l'idoneità dei luoghi di conservazione;
• la conservazione alla temperatura di +2/+8°C ovvero a -18/-22°C dei
campioni:
- di sangue per la determinazione dell'alcolemia se l’analisi è eseguita entro
ovvero dopo 24 h;
- degli altri prelievi di sangue e di saliva se l’analisi è eseguita entro ovvero
dopo 24 h;
- dei campioni di urina se l’analisi è eseguita entro ovvero dopo 12 h.
Conservazione, manipolazione e
movimentazione del campione
per i campioni da conservare a -18/-22°C devono essere previsti
congelatori diversi per la conservazione pre-analitica e per il
successivo stoccaggio; le condizioni di conservazione dei capelli o
altre formazioni pilifere devono essere tali da proteggere i campioni
dall'umidità e dalla luce
i campioni sia positivi che negativi devono essere conservati sino
alla produzione del rapporto analitico/referto, se non diversamente
indicato da normativa specifica
la conservazione dei controcampioni (campioni risultati positivi dopo
analisi di conferma) deve essere prevista per almeno 1 anno dalla
data del rapporto analitico/referto, se non diversamente previsto da
normativa specifica
deve essere garantito il rispetto della catena di custodia
Verbale catena di custodia
MODULO DI CATENA DI CUSTODIA (ALCOOL e/o SOSTANZE STUPEFACENTI)
PAZIENTE sig ________________________________________________NATO IL________________
CAMPIONE BIOLOGICO:
SANGUE (3 aliquote)
URINE (3 aliquote)
PRELIEVO
data____________________ora ______________ firma del paziente ______________________________
Operatore sanitario che ha eseguito il prelievo/raccolto il materiale:
__________________________________________________________________________________
data ___________________ ora ______________ firma _________________________________________
EVENTUALE STOCCAGGIO (MAX 48 ORE A 4°C):
Responsabile (se diverso dal prelevatore) __________________________________________________
firma _____________________________
TRASFERIMENTO/RICEZIONE DEI CAMPIONI
Cognome e nome di chi consegna i campioni per il trasporto______________________________________
data __________________ ora _______________firma ______________________________________
Cognome e nome di chi prende in carico, trasporta e consegna il campione_______________________
data __________________ ora _______________firma ______________________________________
Cognome e nome di chi riceve il campione_________________________________________________
data __________________ ora _______________firma ______________________________________
MATRICI BIOLOGICHE
Sangue
Il sangue è la matrice di scelta nei casi in cui si
debba valutare la
"attualità d'uso di sostanze illecite"
ovvero la presenza di uno stato di intossicazione
in atto al momento del prelievo
finestra temporale di poche ore
Sangue
Il sangue è la matrice utile per quantificare ed
interpretare le concentrazioni dei farmaci e dei loro
metaboliti.
Vivente: almeno 2 aliquote
Cadavere: quando possibile prelevare sangue
cardiaco (20-30 ml) e sangue periferico (10 ml) per le
analisi quantitative (redistribuzione postmortale)
Mantenere un’aliquota di campione di sangue congelata è utile
sia per assicurare una maggiore stabilità degli analiti che per
eventuali analisi di revisione.
Urina
Per la determinazione del consumo "recente" di
sostanze d'abuso (con una finestra di rilevabilità
temporale di ore-giorni a seconda delle caratteristiche
farmacocinetiche della sostanza in questione) il campione
d'elezione è l'urina.
Tale campione può essere impiegato anche per la
determinazione dello stato di assuntore cronico qualora
l‘analisi sia estesa a più campioni raccolti in giorni diversi e
"a sorpresa" (vale a dire con preavviso all'interessato il più
breve possibile, comunque non superiore alle 24 ore)
Tempi di rilievo delle sostanze
stupefacenti nell’urina
Target Drug
Minimum
Maximum
Amphetamines
2-7 hours
2-4 days
Cannabinoids
(Marijuana)*
6-18 hours
*Infrequent user: up to 10 days
Chronic user:30 days or longer
Cocaine Metabolite
1-4 hours
2-4 days
Methadone
2 hours
2-6 days
Methamphetamines
1-3 hours
2-4 days
MDMA (ecstasy)
1 hour
2-3 days
Opiates (Heroin,
Morphine, Codeine)
2 hours
2-3 days
Urina
L’urina è un’ottima matrice per la ricerca generica:
l’accumulo delle sostanze e dei loro metaboliti
spesso produce concentrazioni più elevate nell’urina
rispetto al sangue, il che aiuta per l’identificazione.
Farmaci e veleni rimangono presenti nelle urine per
più giorni.
L’urina può non essere utile quando il decesso
sopravviene molto rapidamente dopo l’esposizione al
farmaco o veleno perchè può risultare negativa.
Raccolta del campione di urina
La raccolta delle urine deve rispettare le seguenti procedure:
prima di accedere al luogo di prelievo il soggetto è tenuto a
depositare qualunque oggetto, borsa, indumento tale da poter
occultare materiale utile a adulterare o manomettere il campione
urinario
il personale consegna al soggetto il materiale per la raccolta urinaria,
lo informa del quantitativo di urina che deve essere raccolto e lo
invita a entrare nel locale di prelievo
il locale di prelievo deve poter garantire la possibilità di osservazione
diretta o indiretta (telecamera a circuito chiuso, della cui presenza il
soggetto deve essere preventivamente informato) e in esso (ad
eccezione del caso di osservazione diretta) non devono essere
presenti fonti o materiali utilizzabili per la diluizione o l'adulterazione
del campione (sanitari o altre sorgenti d'acqua, contenitori di sapone,
di disinfettanti, di detergenti ecc.).
Capelli
Lo stato di assuntore cronico, come pure comportamenti
pregressi di uso/abuso, possono essere verificati
attraverso accertamenti sulla matrice pilifera (campioni di
capelli e/o peli). L‘analisi segmentale dei capelli consente
inoltre di ricostruire la cronologia dell'assunzione.
L‘analisi di peli provenienti da altri distretti corporei
(ascelle, torace, pube) non permette invece valutazioni
cronologiche attendibili, pur testimoniando l'uso pregresso,
ma considerando il tempo complessivo di ricambio del pelo
in una area corporea sufficientemente estesa, può essere
valutata una “finestra temporale” di circa otto mesi - un
anno
Saliva
Si è osservato che per molte sostanze d’abuso la
concentrazione nella saliva è direttamente
proporzionale alla concentrazione plasmatica:
Utile nella diagnosi di attualità d’uso
Prelievo non invasivo
Scarsità del campione raccolto, possibilità di
contaminazione e bassa concentrazione degli analiti
Volumi minimi delle diverse matrici biologiche
raccomandati per l'esecuzione di uno screening per
sostanze d'abuso e delle relative analisi di conferma
Matrice
Biologica
Campione
Controcampione
Volume totale
Urina
15 ml
15 ml
30 ml
Sangue per
alcolemia
3 ml
3 ml
6 ml
Sangue per altre
sostanze
5 ml
5 ml
10 ml
40 mg
40 mg
80 mg
1 ml
1 ml
2 ml
Matrice pilifera
Saliva
Contenuto gastrico
Nei casi di avvelenamento volontario, la via orale è il più
diffuso metodo di introduzione del farmaco o del veleno.
Per questo motivo il contenuto gastrico è molto utile per i
test di screening (i veleni vi si ritrovano in concentrazioni
molto elevate).
Compresse o altro materiale indigerito devono essere
separate dal materiale alimentare ed analizzate
separatamente.
Bile
Quando l’urina non è disponibile, la bile può essere un
valido sostituto:
molti farmaci/veleni (es. benzodiazepine, narcotici) si
ritrovano concentrati in questa matrice.
Qualora venga raccolta, tutta la bile disponibile deve
essere rimossa dalla colecisti e posta in freezer a 20°C
Fegato
Nelle indagini postmortem può essere utile disporre di un
campione di fegato: poiché molti farmaci/veleni vengono
metabolizzati nel fegato, in esso possono essere rinvenuti
sia la sostanza immodificata che i suoi metaboliti
In aggiunta, il fegato può essere utile per le analisi
quantitative, al fine di differenziare l’avvelenamento acuto
dall’uso terapeutico dei farmaci. Per minimizzare l’effetto
della diffusione delle sostanze dallo stomaco, il campione
dovrebbe essere prelevato in profondità
Encefalo
Poiché l’encefalo è il principale sito di azione di
molti farmaci/droghe, esso diventa un campione
utile in particolare per la ricerca di sostanze
lipofile (es. narcotici ed antidepressivi)
E’ da ricordare che può esistere una significativa
variabilità della concentrazione di farmaci e veleni
nelle diverse aree dell’encefalo.
Tipologie di indagine chimico-tossicologica
L’analisi chimico-tossicologica, non infrequentemente,
deve essere indirizzata al rilievo di veleni o sostanze
farmaceutiche potenzialmente tossiche di cui non vi è
segnalazione di alcun tipo: in tal caso si parlerà di
“ANALISI O RICERCA GENERICA”.
L’accertamento analitico può riguardare una ben precisa
sostanza, ivi compresi i suoi prodotti di biotrasformazione
potendosi in tal caso riferirsi a quella che viene definita
“ANALISI MIRATA”
FASE ANALITICA
ANALISI DI SCREENING
in genere determinazioni immunochimiche
(metodi non separativi)
ANALISI DI CONFERMA
Determinazioni cromatografiche: GC-MS o LC-MS
(metodi separativi)
Fase analitica di screening
Indagini
di screening immunochimico sulle
principali classi di sostanze stupefacenti e psicotrope in
campioni urinari
Relativamente
ai prelievi cadaverici lo screening
chimico-tossicologico è esteso nei confronti dei veleni
organici volatili e non volatili con tecnica
cromatografica
La
medesima tecnica è impiegata per la ricerca delle
principali sostanze stupefacenti in reperti merceologici
Fase analitica di screening
METODI NON SEPARATIVI
Si applicano pressoché direttamente sul campione
biologico purché liquido
Comprendono i saggi colorati o “spot test”, i saggi
cosiddetti on-site, i saggi immunochimici, tutti venduti
sotto forma di kit
Si basano sulla competizione nei confronti di un
anticorpo specifico, tra la sostanza da identificare e la
stessa sostanza marcata in modo tale da poter essere
riconosciuta dal sistema analitico
Hanno valore predittivo, necessitando di conferma con
più specifici metodi attuati su base chimico-fisica
EMIT
ELISA
E’ un test immunochimico su micropiastra, di tipo competitivo,
eterogeneo di elevata sensibilità. Il test utilizza anticorpi immobilizzati
su una micropiastra. Dopo aggiunta di un substrato che produce un
composto colorato in presenza dell’enzima, l’intensità del colore sarà
inversamente proporzionale alla concentrazione di sostanza presente
nel campione. La lettura della piastra è spettrofotometrica
Screening on-site
Non richiedono strumentazione specifica. Sono cartucce in plastica
nelle quali l’antigene marcato è legato alla cartuccia. Bastano poche
gocce di campione che migra per capillarità all’interno della cartuccia.
Se l’analita è presente, si forma un complesso con l’anticorpo specifico
che è evidenziabile in genere attraverso una banda colorata.
Valori di cut-off dei metodi
di screening
SOSTANZA
CUT-OFF (ng/ml)
OPPIACEI
300
COCAINA
150 (300)
CANNABINOIDI
50
AMFETAMINA/METAMFETAMINA
500
MDMA (ecstasy)
500
METADONE
300
I metodi di screening sono tuttavia caratterizzati da ridotta
specificità (dato qualitativo) ed elevata inaccuratezza (dato
quantitativo) in particolare quando nel campione sono presenti più
specie chimiche in grado di essere rilevate ma non discriminate dal
metodo (es. composto immodificato e suoi metaboliti, varie tipologie
di specie di composti simili).
Questi metodi, per le loro caratteristiche intrinseche, producono
esclusivamente un risultato di tipo presuntivo, vale a dire la
negatività (assenza) o la probabile positività (presenza, meglio
definita come "non negatività") del campione rispetto ad un analita,
o più spesso a una classe di sostanze, relativamente a un valore
di cut-off prestabilito dal metodo. In ogni caso, qualunque sia la
specificità analitica del metodo di screening vale il presente assunto:
Falsi positivi
Sostanze che producono un risultato positivo
ai test immunochimici per la determinazione di:
OPPIACEI: codeina e ossicodone (antidolorifici)
diidrocodeina (antitosse)
levofloxacina e ofloxacina (antibiotici)
AMFETAMINE: bupropione (disassuefazione dal fumo)
efedrina e pseudoefedrina(decongestionanti nasali)
propranololo (antipertensivo)
CANNABINOIDI: efavirenz (antiretrovirale)
NON PUO' AVERE VALIDITA' FORENSE UN RISULTATO
POSITIVO
OTTENUTO ATTRAVERSO UN'UNICA PROVA DI SCREENING.
E’ PERTANTO INDISPENSABILE
CHE TALE RISULTATO SIA VERIFICATO DA UN'ANALISI DI
CONFERMA
Dal momento che l'esito negativo di un’analisi di screening è
generalmente accettato come valido non è sufficiente verificare che il
metodo di screening sia in grado di minimizzare il numero di risultati
falsi negativi, ma deve essere accertata (o documentata dalla ditta)
la capacità del metodo a non produrre falsi negativi.
Analisi di conferma
Eseguita con metodi analitici specifici e dotati di elevata
sensibilità (es. GC-MS, LC-MS). Sono inerenti alla:
conferma delle positività emerse dalle analisi di
screening
ricerca mirata /dosaggio di xenobiotici in materiale
biologico e non, ivi compresi i capelli e altre formazioni
pilifere.
Con particolare riferimento ai reperti cadaverici, la determinazione
quantitativa di sostanze esogene è pressoché indispensabile per porre
diagnosi medico-legale di avvelenamento anche su base biologicostatistica
Analisi di conferma
Servono ad escludere la presenza di falsi positivi dovuti
alla bassa specificità dei test di screening
DEVONO
consentire l’identificazione dei singoli analiti
avere sensibilità maggiore del valore di cut-off dei test
di screening
consentire la determinazione quantitativa della sostanza
basarsi su principi fisici e chimici diversi da quelli dei
test di screening (GC-MS o LC-MS)
Analisi di conferma
I fase
PREPARAZIONE
DEL CAMPIONE
II fase
ANALISI
STRUMENTALE
GC-MS
LC-MS
Metodologie impiegate nel laboratorio di
tossicologia forense
GC e HPLC: le sostanze ricercate devono, di
norma, essere isolate dal campione biologico,
separate dal coestratto endogeno in opportune
colonne cromatografiche quindi identificate e
quantificate.
GC-MS e HPLC-MS: le sostanze estratte e
separate sono identificate e determinate
quantitativamente con un sistema di rivelazione
in grado di fornire specificità assoluta
all’indagine chimico-tossicologica
Analisi di conferma
Spettro di massa della cocaina
Gascromatografo con rivelatore
spettrometro di massa
Spettrometro di massa
lo spettrometro di massa, a partire da una molecola neutra
che proviene dal cromatografo:
produce ioni per scissione del composto
separa gli ioni formatisi
rileva le correnti ioniche generate
Le masse degli ioni prodotti (o meglio i rapporti tra massa e
carica) e le loro abbondanze relative costituiscono lo spettro
di massa del composto fornendo all’analista informazioni
strutturali decisive a fini identificativi
Componenti di uno Spettrometro di Massa
Ricerca generica
Laudanosina
Nalorfina 2tms
Ricerca mirata
morfina
Ione molecolare
(285+72+72)
Ione molecolare - 15
Cut-off analisi di conferma
SOSTANZA
CUT-OFF (ng/ml)
OPPIACEI (morfina, codeina, 6-acetilmorfina)
100
COCAINA e metaboliti
100
CANNABINOIDI metaboliti (THCCOOH)
15
AMFETAMINA / METAMFETAMINA
250
MDMA, MDA, MDEA
250
METADONE
100
BUPRENORFINA
5
Estrazione
Iniezione diretta del campione
HPLC-MS
Iniezione dopo deproteinizzazione
Estrazione liquido-liquido (LLE)
GC-MS
Estrazione in fase solida (SPE)
Estrazione liquido-liquido
Si fonda sull’utilizzo di solventi organici o di miscele di
solventi organici immiscibili con il campione biologico, con
il quale vengono messi a contatto.
In tal modo l’analita viene trasferito dalla fase acquosa a
quella organica e ciò può avvenire in misura più o meno
rilevante, vale a dire con diverse percentuali di recupero
dipendentemente dalla scelta ottimale o meno delle
condizioni operative.
Le grandezze in gioco possono dipendere fortemente dalla
polarità dell’analita e del solvente organico, dal valore di
pH del campione biologico.
Estrazione in fase solida
Estrazione in fase solida
colonna Bond-Elut Certify
Ad un millilitro di sangue sono aggiunti due standard
interni (nalorfina ed eptabarbitale). Il campione è
diluito con 5 ml di tampone fosfato 0,1 M (pH 6),
sonicato e centrifugato
Il sopranatante è caricato in colonna precondizionata in
sequenza con metanolo (2 ml) e con acqua (2 ml)
La colonnina è risciacquata con acqua bidistillata (1 ml)
e con acido acetico (0,5 ml), lasciata essiccare sotto
vuoto per 5 minuti, umettata con 50 microlitri di
metanolo e nuovamente essiccata per 1 minuto.
Estrazione in fase solida
colonna Bond-Elut Certify
E’ quindi eseguita una prima eluizione con 4 ml di
miscela acetone-cloroformio (1:1) ottenendo
l’estratto acido/neutro (EAC/EN).
Successivamente è eseguita una seconda eluizione
utilizzando, in sequenza, 2 ml di etile acetato al 2%
di ammonio idrossido conc. e 2 ml di miscela
diclorometano-isopropanolo (4:1) al 2% di ammonio
idrossido conc. ottenendo l’estratto basico o
estratto alcalino (EAL).
I due estratti sono evaporati a secchezza in corrente
di azoto a 50 gradi centigradi.
Derivatizzazione
Dopo la fase estrattiva, alcune molecole necessitano di un ulteriore step di
reazione (derivatizzazione) con la quale le molecole vengono modificate in
modo da renderle idonee alla determinazione strumentale.
Un ottimo agente derivatizzante è la
N-metil-N-(trimetilsilil) trifluoroacetamide (MSTFA)
La MSTFA è capace di derivare:
gruppi
gruppi
gruppi
gruppi
gruppi
alcoolici e fenolici
carbossilici alifatici ed aromatici
amidici lineari e ciclici
aminici alifatici ed aromatici
carbonilici (con idrogeno in alfa)
Si procede quindi all’analisi gascromatografica con rivelazione di massa
Elaborazione dei risultati - analisi generica
I dati ottenuti dai campioni biologici analizzati con tecniche
analitiche quali GC-MS o LC-MS/MS vengono esaminati
effettuando ricerche su database che raccolgono collezioni
molto vaste di dati analitici e che, per confronto,
permettono il riconoscimento della sostanza incognita
usando un approccio probabilistico.
Vengono cioè recuperati dai database spettri di massa,
indici di ritenzione e tempi di ritenzione relativi ottenuti in
condizioni standardizzate in GC-MS o LC-MS/MS.
Tale approccio probabilistico permette l’identificazione di
molecole incognite in campioni biologici sulla base di un
indice di somiglianza
Elaborazione dei risultati – analisi generica
Idealmente gli spettri di massa identificati in un campione
incognito attraverso la ricerca generica dovrebbero essere
confrontati con quelli prodotti da uno standard di
riferimento, tuttavia, possedere una adeguata collezione di
spettri di riferimento è più semplice e consente di evitare
di acquistare un enorme numero di standards di sostanze
e loro metaboliti.
Le collezioni di spettri non devono contenere solo sostanze
di interesse strettamente tossicologico, ma anche i loro
metaboliti, nonché sostanze endogene.
Determinazione dell’alcolemia
Determinazione dell’alcolemia
La matrice adatta per la determinazione dell'alcol etilico è
il sangue intero: infatti l’analisi sui derivati del sangue
(plasma, siero) produce una sovrastima (anche del 20%)
e quindi non è idonea per la valutazione dei limiti normati
dal Codice della Strada
Di conseguenza le determinazioni di tipi enzimatico
effettuate su plasma o siero possono avere valenza
esclusivamente diagnostico-clinica
Analisi dello spazio di testa
Questo tipo di indagine riguarda l’analisi di composti
volatili che vengono liberati dal campione biologico in
uno spazio confinato dal quale sono campionati con adatta
siringa a tenuta di gas dopo un opportuno periodo di
equilibratura.
Il grande vantaggio di tale tecnica risiede nella eccellente
pulizia dei tracciati cromatografici, non inquinati dalla
contemporanea eluizione di sostanze endogene.
L’analisi di più campioni può poi essere automatizzata a
tutto vantaggio anche della ripetibilità dell’analisi.
HS-GC con rivelatore FID
Spazio
di testa
Determinazione dell’alcolemia
Nell’esecuzione del prelievo di sangue per la determinazione
dell'alcolemia a scopi forensi è necessario tenere in
considerazione le seguenti criticità:
potenziale contaminazione dovuta all'uso disinfettanti
cutanei contenenti alcol etilico;
possibili fenomeni degradativi che possano favorire la
neoformazione di alcol etilico;
manipolazioni del campione (es. sierazione,
centrifugazione) tali da alterarne le caratteristiche
originarie;
possibile evaporazione dell'alcol dal campione dopo il
prelievo
Determinazione dell’alcolemia
Per tali ragioni il prelievo di sangue per la determinazione dell'alcolemia
a scopi forensi (es. la determinazione alcolemica ai fini del Codice della
Strada) richiede obbligatoriamente:
effettuare un prelievo di sangue dedicato;
disinfettare l'area di prelievo con un disinfettante non alcolico;
aggiungere sodio fluoruro, o analogo preservante, al campione di
sangue (in ragione di 100 mg NaF per 10 ml di sangue);
in alternativa, utilizzare provette sottovuoto contenenti NaF come
conservante ed un anticoagulante;
procedere in presenza del soggetto, alla suddivisione del campione in
due aliquote, per ottenere il controcampione;
procedere alla conservazione del campione e del controcampione alla
temperatura di -18/-22°C (eccezione per campione analizzato entro 24
h dal prelievo sufficiente conservazione a +2/+8°C)
ANALISI DEI CAPELLI
PER DIMOSTRARE L’USO PREGRESSO DI
FARMACI O SOSTANZE STUPEFACENTI
Finestra di sorveglianza
URINA
SANGUE
mesi
CAPELLI
0
3
6
9
12
15
18
GIORNI
Correlazione crescita/assunzione
Prelievo capelli
Prelievo capelli
quantità prelevata in funzione del tipo di analisi (se
segmentale più abbondante)
allineamento per distinguere parte prossimale (vicino
alla nuca) da parte distale del campione
separazione della ciocca in due aliquote in senso
longitudinale e inserimento in buste separate
apporre sigillo (es. etichetta adesiva con firma del
prelevatore e del paziente) su ciascuna busta
Prelievo capelli
Prelievo capelli
Conservazione dei campioni
Il campione di capelli non necessita di particolari
modalità di conservazione:
In luogo asciutto e al buio per evitare fenomeni
degradativi
Non necessario conservare al freddo
Occupa poco spazio!
Sostanze rilevabili nei capelli
Nei capelli sono ricercate routinariamente le principali
sostanze stupefacenti:
amfetamine
cannabinoidi
cocaina
ecstasy e simili
ketamina
oppiacei
le sostanze utilizzate nei trattamenti di terapia sostitutiva
metadone
buprenorfina
Sostanze rilevabili nei capelli
L’analisi dei capelli è volta anche alla ricerca di:
antidepressivi
antiepilettici
antipsicotici
benzodiazepine
antistaminici
anestetici
beta-bloccanti
etilglucuronide (EtG)
Vantaggi dell’analisi dei capelli
Campione facilmente prelevabile
Campione difficilmente adulterabile
Nessuna particolare modalità di conservazione
Possibile la ripetizione del prelievo in caso di controversia
Finestra di sorveglianza molto più ampia rispetto agli
altri campioni biologici
Ricostruzione temporale abbastanza corretta
Analisi del capello (post mortem)
Decessi da eroina/metadone dovuti a perdita
della tolleranza
La verifica dell’assunzione di droghe o farmaci
può aiutare a definire le cause della morte
Aiuto per l’identificazione del cadavere
Antidoping
L’analisi del capello non è un’alternativa all’urina
ma può essere di supporto (se l’urina è negativa e
il capello positivo si è dimostrata l’assunzione)
Steroidi
anabolizzanti (endogeni e sintetici)
Corticosteroidi
Farmaci β-adrenergici (clenbuterolo, salbutamolo)
Drug facilitated crime
Farmaci o droghe somministrati all’insaputa della
vittima per commettere rapina o violenza sessuale
Benzodiazepine (flurazepam/flunitrazepam/lormetazepam)
Ipnotici (zolpidem)
Anestetici (ketamina, GHB)
Stupefacenti (ecstasy)
Per alcune sostanze è possibile evidenziare la singola
somministrazione
Marcatori di abuso alcolico
Etilglucuronide (EtG)
alcol deidrogenasi
aldeide deidrogenasi
EtOH
UDP-glucuronosiltrasferasi
H
COOH
HO
H
HO
H
O
H
O
OH
CH3
H
β-D-etilglucuronide (EtG)
C8H14O7
(222.1945)
acido acetico
Etilglucuronide (EtG)
Metabolita diretto di fase II dell’etanolo: la sua presenza
nella matrice cheratinica attesta un esposizione
continuativa all’alcol etilico
EtG < 7pg/mg
soggetto astemio
EtG > 7 pg/mg e <30 pg/mg
EtG > 30 pg/mg
bevitore moderato
abuso alcolico
ANALISI DI CAMPIONI
MERCEOLOGICI
Analisi di campioni merceologici
Accurata descrizione dell’involucro esterno e dei
singoli contenitori interni
Pesatura dei campioni
Omogenizzazione delle polveri (rottura di grumi in
mortaio, miscelazione del materiale)
Prelievi per l’analisi qualitativa
Prelievi per l’analisi quantitativa
Solubilizzazione del principio stupefacente e dei
sofisticanti/diluenti (analisi cromatografica qualitativa)
Analisi di campioni merceologici
Solubilizzazione del principio stupefacente e dei
sofisticanti diluenti con l’impiego della
standardizzazione interna (analisi gascromatografica
quantitativa)
Operazioni di confronto tra preparati stupefacenti
(aspetto, colore, modalità di confezionamento,
composizione quali-quantitativa)
Eroina
Derivato semisintetico della morfina (diacetilmorfina),
principale alcaloide contenuto nell'oppio, ossia nel
lattice rappreso prodotto per incisione del frutto
(capsula) del Papaver somniferum
Principale causa di avvelenamento nelle casistiche
epidemiologiche di qualche anno fa
L’eroina era coinvolta da sola o in associazione con
altre sostanze (alcol, cocaina, metadone,
psicofarmaci).
Eroina
C H3
N
H3C
O
O
C H3
N
H
H
O
O
e ro ina
C H3
HO
O
O
6 -a c etilm o rfina (6 A M )
O
C H3
N
HO
O
m o rfina
H
H
C H3
N
H
H
OH
O
H3C
O
c o d e ina
H
H
OH
C H3
O
Eroina
L'eroina viene generalmente assunta per via
endovenosa sotto forma di sale (eroina cloridrato),
in alcuni casi per via inalatoria.
Essa subisce una rapida metabolizzazione a
6-acetilmorfina e successivamente a morfina.
Quest'ultima subisce una estesa coniugazione con
acido glucuronico e viene escreta per via biliare ed
urinaria.
Eroina
L’eroina esercita un'azione analgesica più efficace
della morfina, ed una azione euforizzante, a cui
subentra l'azione di depressione del sistema
nervoso centrale.
L'assunzione di una dose di eroina provoca una
sequenza di effetti che iniziano con un violento
impatto sul SNC (rush) della durata di pochi
minuti, che viene descritto come del tutto simile
ad un orgasmo sessuale, cui segue una fase di
calma, appagamento, e totale indifferenza agli
eventi esterni..
Cocaina
La cocaina è un alcaloide contenuto nelle foglie di
Erythroxylon coca, pianta arbustiva che cresce
naturalmente nella zona andina.
La quantità di cocaina estraibile dalle foglie è
inversamente proporzionale alla velocità di crescita
della pianta (> in piante cresciute a oltre 500 m s.l.m.)
e comunque non superiore all’1% della foglia fresca
Le foglie di coca erano usate dagli Incas per le loro
proprieta stimolanti e anoressizzanti (foglie masticate
assieme ad alcali: calce o ceneri)
Cocaina
La cocaina è dotata di proprietà anestetiche locali e di
potere euforigeno, antidepressivo, e genericamente
stimolante sul sistema nervoso centrale.
La cocaina viene assunta a scopo voluttuario per inalazione
o per via endovenosa nella forma di sale cloridrato in dosi
variabili tra 10 e 120 mg.
La polvere disponibile nel mercato illecito può avere una
percentuale di principio attivo sino a oltre il 90%, il resto è
costituito da diluenti (zuccheri) e/o da sofisticanti (caffeina,
anestetici locali, levamisolo)
Cocaina
La base libera, ottenuta per riscaldamento
del cloridrato in presenza di bicarbonato o
ammoniaca, è invece generalmente
fumata (crack).
Essa è infatti più volatile ed ha per tale via
biodisponibilità pressoché completa
(contro il 57% del cloridrato), in ragione
della sua liposolubilità
Per la notevole potenza e per il costo
relativamente ridotto, il crack è
caratterizzato da particolare pericolosità
Cocaina
Cocaina
Cocaina
Cocaina
Cocaina
Ecstasy
3,4 metilendiossi-metilamfetamina (MDMA)
E’ un derivato dell’amfetamina
Tra i consumatori sono in uso molti “soprannomi” tra cui:
Adam, E, Eckies, Edward, Love drug, X, XTC.
La sintesi dell’ecstasy è relativamente semplice da
realizzare e non richiede attrezzature sofisticate. L’ecstasy
è prodotta illegalmente con metodi spesso approssimativi
ed artigianali. Il consumatore non ha alcun controllo sulla
qualità e sulla quantità di sostanza attiva contenuta nella
compressa.
Ecstasy compresse
Ecstasy cristalli - MDMA (80%)
Oltre all’ecstasy sono in circolazione altre sostanze sotto forma di
polvere, cristalli o compresse:
I catinoni sono molecole sintetizzate in laboratorio che agiscono in
maniera analoga alla sostanza naturale presente nella pianta del khat,
ad azione stimolante. Vengono generalmente presentati come "sali da
bagno“.
Le feniletilamine sono sostanze sintetiche con effetti fortemente
stimolanti e allucinogeni. Alcune di queste vengono commercializzate
con la loro sigla combinata a numeri e lettere (es. 2C-T-7), e altre con
nomi commerciali (es.T-Seven, Lucky Seven)
La ketamina è un anestetico dissociativo. Sul mercato illegale si trova
liquida, in polvere bianca o in compresse con il nome di "K o special K”.
Può essere iniettata, spruzzata su sostanze da fumare, o consumata
nelle bevande. In quest’ultima modalità diventa particolarmente
pericolosa perché produce amnesia.
La metossietamina, nota anche come MXE, METH-O, MEXXY’, è una
sostanza, simile alla ketamina, rispetto alla quale mostra effetti più
intensi e duraturi.
Derivati della Cannabis
Marijuana: foglie ed infiorescenze essiccate e sminuzzate
(2-5% THC)
Hashish: resina essiccata (6-10% THC)
Olio di hashish: estratto dalle infiorescenze(15-60% THC)
Attraverso i più moderni
metodi di ibridazione sono
state prodotte varietà di
Cannabis che arrivano a
contenere il 30% di THC
(sul peso secco)
Marijuana
Marijuana
Pani di hashish
Hashish
Cannabinoidi sintetici
Sono molecole analoghe ai
cannabinoidi naturali, ma di
natura sintetica.
I più comunemente riscontrati in
diverse miscele vegetali, definite
anche “herbal mixture” o “herbal
blend”, sono il JWH-018 e il
JWH-073, molecole di sintesi
che vengono aggiunte alle
miscele stesse.
I consumatori spesso ritengono di assumere dei prodotti naturali molto potenti
e simili alla cannabis, mentre in realtà la loro attività psicotropa è dovuta alla
presenza di molecole di sintesi.
Funghi allucinogeni
La psilocibina e la psilocina
sono alcaloidi estraibili da
alcuni funghi del Sud America,
del Messico e degli Stati Uniti,
denominati “funghi magici”.
Esistono molte specie di questi
funghi: l’attività allucinogena
ed il limite di tossicità sono
spesso sconosciuti prima
dell’assunzione.
I “funghi magici” vengono
ingeriti freschi oppure fatti
essiccare.
“anyone can become a forensic toxicologist
in two easy lessons,
each of which takes ten years”.
A.J. Lehman