cliccare qui - Clinica Giorgio Bronz

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Mi voglio così
Medicina L’importanza di verificare
le competenze medico-specialistiche
di chi interviene nell’ambito della chirurgia
estetica plastica e ricostruttiva
Maria Grazia Buletti
«Io sono per la chirurgia etica: bisogna
rifarsi il senno»: le parole del comico,
scrittore, autore e attore di teatro Alessandro Bergonzoni ci permettono di
addentrarci in un argomento che si
presta a una miriade di commenti e
sentenze, malgrado gli si debba riconoscere un’assoluta serietà, che è quello
rappresentato dalla chirurgia estetica
plastica e ricostruttiva. Di fatto, questa
alta specializzazione dell’arte medica
esige grande senso estetico, buongusto
e un’abilità chirurgica fuori dal comune. Inoltre viene pure in soccorso nei
casi di ricostruzioni di parti del corpo
post traumatiche o conseguenti a malattie tumorali, che prescindono dagli
aspetti spettacolari della disciplina
(vedi tumore al seno, asportazione della ghiandola mammaria e relativa ricostruzione, ad esempio).
È pure vero che l’estetica medica
diventa sempre più parte integrante
delle esigenze sociali dei nostri tempi:
settore allettante, ma non scevro di rischi nel quale ci sono cose che diamo
a torto per scontate. «Con il bisturi
possiamo ottenere miglioramenti, ma
non miracoli», con questa premessa il
dottor Giorgio Bronz, chirurgo estetico plastico e ricostruttivo (fondatore e
presidente della Società ticinese di chirurgia estetica plastica e ricostruttiva)
mette da subito il campanile in centro
paese.
E c’è ben altro da sapere quando
si parla di questo tipo d’interventi o,
ancor di più, quando si decide di sottoporvisi: «Qualsiasi operazione, anche
se a fine estetico, lascerà cicatrici che
non necessariamente saranno perfette». Ciò significa che l’abilità chirurgica, l’esperienza, la formazione specifica, il buongusto e il buonsenso dello
specialista cui si decide di affidarsi sono
aspetti più che fondamentali per il risultato che poi avremo ottenuto. E ancora: «Non esiste una soluzione universale per lo stesso tipo di problema, ma
tecniche da personalizzare a seconda
del singolo paziente».
Il pomeriggio trascorso nello studio del dottor Bronz ci ha permesso
di focalizzare queste problematiche,
mentre il nostro interlocutore ci ha
mostrato esempi concreti dei risultati
di operazioni di chirurgia estetica plastica e ricostruttiva che hanno legit-
timato le nostre domande e ci hanno
condotto verso riflessioni che chiunque
si approcci a interventi di questo tipo
dovrebbe percorrere prima di affidarsi
al bisturi.
Di chirurgia plastica si sente parlare spesso e parecchio a sproposito:
«Si tratta di una disciplina seria, definita da precisi criteri e canoni che non
si affidano al caso, né alle capacità acquisite in fase di formazione medicochirurgica». Il dottor Bronz ricorda
che «è vero che un tempo il medico generico del paese, se del caso, si occupava altresì di piccola chirurgia…». Però
qui parliamo di un’alta specializzazione dove l’etica dovrebbe farla da padrona: «Secondo la legge, un laureato
in Medicina e Chirurgia può praticare
qualsiasi specialità desideri, malgrado non ne abbia conseguita la specializzazione post laurea, e la chirurgia
estetica è particolarmente gettonata.
Inoltre, i campi di competenze di alcune specialità s’intrecciano: pensiamo
all’otorinolaringoiatria che si occupa
anche di rinoplastica o dell’oftalmologia: dovrebbe concentrarsi sull’occhio,
che però è coperto dalle palpebre…».
La tentazione può essere quindi grande, pensiamo noi, e non siamo i soli: il
chirurgo estetico plastico e ricostruttivo italiano Gianluca Campiglio in un
suo libro a tema ai suoi lettori chiede
infatti «vi fareste fare un gesso da un
urologo o una visita ginecologica da
un ortopedico? Allora perché, in vista
di un intervento estetico, spesso non
si predilige uno “specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica”, il
solo titolo attestante che il medico ha
frequentato una formazione specialistica universitaria post-laurea di cinque anni?».
Troppe sono ancora le informazioni poco corrette, o peggio taciute da
specialisti di altre specialità chirurgiche che si addentrano in questo campo. Ce lo conferma il dottor Bronz: «Ci
sono medici legittimati dalle nozioni
apprese in corso di formazione medica e, purtroppo, a volte dall’indotto
economico che spesso il paziente paga
di tasca propria». Gli elementi sul piatto sono parecchi, per dipanare i quali dobbiamo fare chiarezza su alcuni
punti essenziali e chiederci in primis
se prima della visita accertiamo le specifiche competenze del chirurgo da noi
scelto e se poi lo specialista spiega esau-
Giorgio Bronz è medico specialista in chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva. (Vincenzo Cammarata)
rientemente il consenso informato preintervento.
Per mezzo di esempi fotografici
comprendiamo l’importanza di «essere al posto giusto e dal chirurgo giusto»
per l’intervento cui dobbiamo sottoporci. I numeri del nostro interlocutore lo
confermano: «Il 75 percento degli interventi che svolgo nella mia clinica sono
di riparazione e purtroppo non tutti gli
specialisti che operano hanno davvero
i requisiti per farlo». Anche a chi scrive sono note alcune storie di ordinaria
ignoranza di persone che, in buona
fede, si sono affidate a chirurghi estetici poco seri («Tra gli oltre 50 chirurghi
estetici che operano qui in Ticino ce ne
sono alcuni che stanno facendo grossi
danni»), o a specialisti d’altre discipline
per le blefaroplastiche e le rinoplastiche.
Storie le cui conseguenze sono un intervento spesso mal riuscito o una cicatrice
che ha bisogno di essere corretta dallo
specialista chirurgo estetico plastico
e ricostruttivo. Un percorso non certo
semplice, che comporta nuove sofferenze dovute all’operazione stessa e un
onere economico del quale non sempre
le Casse malati si fanno carico: «Se l’intervento è puramente estetico, la Cassa
malati non deve intervenire».
Eppure questa pare non sia la regola: «Certi chirurghi sottoscrivono un
certificato falsificato da presentare alla
Cassa malati, sebbene ciò non sia assolutamente etico: un vero professionista
sa valutare se l’intervento è necessario
per questioni di salute o se è solo legato
all’estetica». Alla persona, dunque, va il
monito di valutare più che attentamen-
te la scelta del chirurgo cui affidarsi: «Ci
si può sempre informare sui medici con
specifica formazione specialistica al Segretariato della Chirurgia estetica plastica e ricostruttiva FMH di Losanna».
Nel provare a dipanare i retroscena, inclusi quelli più «scomodi», di
questa disciplina, ci siamo congedati
dal dottor Giorgio Bronz con la consapevolezza di aver conversato con un
medico, specializzato in chirurgia estetica plastica e ricostruttiva, dal quale
sono chiaramente scaturite competenza, abilità, esperienza, senso estetico e
soprattutto passione. Come dovrebbe
sempre essere per non cadere, sdrammatizzando, nel luogo comune ben
riassunto dallo psicologo italiano Giovanni Soriano: «Una ragazza tutta acqua e silicone».