Relazione Paesaggistica

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Relazione Paesaggistica
STUDIO ASSOCIATO
AMORETTI
CALVI
RELAZIONE PAESAGGISTICA
Oggetto: Imm. Lanza srl - Riqualificazione urbanistica e ambientale di fabbricati in reg.
Collette Ozotto ai sensi dell’art. 7 l.r. 49/2009
1. ANALISI DEL CONTESTO PAESAGGISTICO:
1.a – INQUADRAMENTO
1.b - CARATTERI MORFOLOGICI
1.c - CARATTERI INSEDIATIVI
1.d - CARATTERI VEGETAZIONALI
1.e - CARATTERI GEOLOGICI
1.f - VISUALI SUL PAESAGGIO
2. STATO ATTUALE DEL LOTTO D’INTERVENTO:
2.a - CARATTERI PAESAGGISTICI
2.b - SINTESI DELLE PRINCIPALI VICENDE STORICHE
2.c - SUSCETTIBILITA’ ALLA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA ED AMBIENTALE
3. STRUMENTI DI TUTELA VIGENTI e NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
3.a - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PAESISTICO
3.b – PIANO REGOLATORE GENERALE
3.c – LEGGE REGIONALE 49/09
4. PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA ED AMBIENTALE:
4.a - DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
4.b - ELABORATI DI PROGETTO
4.c - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI
ING. IVANO AMORETTI
ARCH. MARCO CALVI
ARCH. EMANUELA CRISPIATICO ARCH. CINZIA LOIACONO GEOM. STEFANO BONILLO
Via Siccardi 19 18038 SANREMO tel ++39 0184 505 708 fax ++39 0184 597 456
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5. ANALISI DEGLI EFFETTI CONSEGUENTI LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA:
5.a - RISCATTO AMBIENTALE
5.b - ELEMENTI PER LAVALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA
5.c - CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLA NORMATIVA VIGENTE
5.d - OPERE DI MITIGAZIONE
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La presente relazione ha lo scopo di definire la base di riferimento essenziale per la
verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti.
1. ANALISI DEL CONTESTO PAESAGGISTICO:
1.a – INQUADRAMENTO:
L'area in cui si inserisce il lotto di intervento è identificata come regione Collette Ozotto
della frazione di Bussana nel Comune di Sanremo e si presenta come un territorio
agricolo in cui sono riconoscibili insediamenti a carattere agricolo - floricolo, a confine
con le prime propaggini della macchia mediterranea.
a. Ortofoto satellitare
L’area è servita da una rete di strade interpoderali carrabili, la maggior parte asfaltate,
che la collegano a valle Armea, Bussana e Taggia.
1.b - CARATTERI MORFOLOGICI:
Dal punto di vista morfologico la zona appartiene al sistema collinare marittimo. In
particolare, il lotto di intervento occupa un tratto di versante posto tra le quote di m 250 e
m 275 circa s.l.m. e si inserisce all’interno di un insenatura naturale protetta ad ovest e ad
est da due promontori, che riducono le viste sull’area in oggetto.
b’. CTR - curve di livello che individuano l’insenatura in cui si inserisce l’area di intervento
L’andamento del terreno, piuttosto scosceso, ha reso necessaria la costruzione nel tempo
di alti muri in c.a. per rendere fruibile l’area. Al di sopra del terrazzamento di maggiore
estensione sono stati insediati cospicui volumi, destinati un tempo ad azienda zootecnica,
ora in stato di abbandono.
b’’. Sezione schematica dell’andamento del terreno allo stato attuale
1.c - CARATTERI INSEDIATIVI:
Il modello insediativo riconoscibile all’interno del contesto paesaggistico è quello della
villa connessa ad una porzione di terreno destinata ad agricoltura e/o floricoltura.
c’. Foto a volo d’uccello – riconoscimento delle unità insediative, villa + appezzamento agricolo
c’’. Schemi modelli insediativi del
contesto e del lotto di intervento
Le residenze destinate alla conduzione del fondo esistenti all'interno di un raggio di 250m dal lotto
di intervento, si presentano come solidi stereometrici dell’altezza di uno/due piani, con copertura
per lo più a padiglione. Date le notevoli dimensioni, più che essere assimilabili a case rurali, questi
insediamenti sono riconducibili ad edifici a blocco. I materiali reperibili all’interno del contesto sono
tegole marsigliesi per le coperture, intonaco in tinte chiare per le facciate.
c’’’. Foto degli edifici residenziali presenti nel contesto
1.d - CARATTERI VEGETAZIONALI:
La vegetazione spontanea nell’intorno del lotto di intervento presenta essenze tipiche
della macchia mediterranea, in particolare pini marittimi, lecci, querce, ulivi ed eucalipti.
Il versante a est e ad ovest del lotto di intervento è coperto di pini marittimi e boscaglia,
mentre a nord trova spazio una distesa di eucalipti.
Accanto alla vegetazione spontanea sono presenti numerose coltivazioni floricole ed
ortofrutticole in pien’aria. Le aree nei pressi delle abitazioni sono dedicate a giardini
ornamentali, dove sono messi a dimora agrumi e palme di media altezza.
Per quanto riguarda la vegetazione all’interno del lotto di intervento, si può evidenziare
come il cemento che ricopre interamente la piattaforma su cui sorgono i capannoni
industriali, non lasci posto ad alcun tipo di verde, costituendo di fatto una frattura
all’interno del paesaggio naturale.
d. Foto del contesto: pini marittimi, eucalipti, piattaforma in cemento che non lascia posto al verde
1.d - CARATTERI GEOLOGICI:
Per quanto riguarda le caratteristiche geologiche dei terreni in esame, si rimanda
all’allegata “Relazione geologica, geotecnica ed ambientale” a firma del Dott. Geol.
Andrea Valente Arnaldi dalla quale, a seguito di approfondita analisi comprensiva di
sondaggi geognostici a carotaggio continuo, si evince quanto segue:
- l’area in oggetto, pur essendo costituita da materiale di riporto antropico, risulta
complessivamente stabile e non si evidenziano fenomeni dissestivi in atto
- il materiale costituente il riporto antropico presente in sito non risulta essere oggetto di
fenomeni di contaminazione
- dal punto di vista idrogeologico, non sono presenti punti di captazione di acque
sotterranee né emergenze idriche naturali.
1.f - VISUALI SUL PAESAGGIO:
Data l’ubicazione dei capannoni esistenti rispetto alla morfologia del terreno, questi
manufatti risultano visibili solo nel momento in cui si giunge in prossimità del lotto
d’intervento. I promontori a est ed a ovest, infatti, nascondono alla vista l’area, che
anche dalla sommità della collina, a causa della presenza della vegetazione e della
pronunciata pendenza del terreno, non risulta visibile.
Le infrastrutture che attraversano l’area di accesso di privato sono ritagliate all’interno
della vegetazione, pertanto non aprono viste profonde sul paesaggio.
La zona non appartiene a percorsi panoramici, crinali o ambiti a forte valenza simbolica.
2. STATO ATTUALE DEL LOTTO D’INTERVENTO:
2.a - CARATTERI PAESAGGISTICI:
L’area oggetto di intervento si presenta oggi come una piattaforma in cemento sulla
quale sorgono in modo disordinato capannoni coperti in eternit in stato di abbandono. La
piattaforma è delimitata a sud e a nord da alti muraglioni in c.a..
La restante porzione di terreno appartenente al lotto, che si estende dal muraglione a sud
della piattaforma fino alla strada di accesso carrabile, è attualmente un terreno incolto.
Nel suo complesso, questa porzione di territorio risulta leggibile come un’alterazione
all’interno del contesto paesaggistico in cui si inserisce: un’area agricola a confine con il
paesaggio naturale in cui è avvenuta l’intrusione di elementi estranei ed incongrui agli
originari caratteri peculiari. L’insediamento di un’attività produttiva in questa zona ha
portato, infatti, alla frammentazione del sistema naturale del verde ed alla modificazione
dei caratteri strutturanti del territorio agricolo.
Allo stato attuale, la dismissione dell’azienda rende possibile ristabilire un equilibrio tra
verde naturale, artificiale ed insediamento a servizio dell’agricoltura.
a. elementi di degrado del paesaggio: muraglioni in cemento armato, capannoni abbandonati,
terreno incolto
2.b - SINTESI DELLE PRINCIPALI VICENDE STORICHE:
Decenni or sono l’area oggetto di intervento è stata utilizzata come deposito del
materiale di scavo probabilmente proveniente dalla vicina discarica di Collette Ozotto.
Le indagini geologiche, allegate alla progetto, hanno rilevato che attualmente il terreno
di riporto è stabilizzato e non risulta alcun tipo di contaminazione.
In un secondo tempo, si è insediata all’interno dell’area un’azienda zootecnica. Per
rendere fruibile il territorio sono stati realizzati muri di contenimento in c.a. presenti ancora
oggi, e ad accogliere l’attività sono stati costruiti i volumi delle stalle e del deposito, per
un totale di 4970 metri cubi.
Da circa 15 anni l’azienda ha abbandonato la zona e sono rimasti a testimoniare il suo
passaggio i capannoni in eternit, ormai in stato di avanzato degrado, che costituiscono
un pericolo per la pubblica e privata incolumità.
2.c - SUSCETTIBILITA’ ALLA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA ED AMBIENTALE:
Gli edifici esistenti all’interno dell’area oggetto di intervento, come illustrato nella presente
relazione, risultano chiaramente un elemento di degrado del paesaggio in cui si
inseriscono: sono in stridente contrasto con il sistema insediativo riconoscibile nel
contesto, incongrui per dimensione e tipologia, la funzione che contenevano è ormai
superata e risultano pericolosi dal punto di vista ambientale in quanto le coperture
contengono amianto.
L’art. 2 comm.1 della L.R. 49/2009 definisce “edificio incongruo” come “edificio in cui la
presenza comporti rischi per la pubblica o privata incolumità o effetti di dequalificazione
del contesto nel quale è inserito per […] tipologia, funzione, dimensione, stato di
degrado” .
Data la rispondenza di questa definizione alle caratteristiche dell’area in oggetto,
diventa possibile restituire al territorio agricolo questa porzione di territorio, riqualificandolo
sia a livello urbanistico che ambientale.
3. STRUMENTI DI TUTELA VIGENTI e NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
3.a - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PAESISTICO:
a'. estratto di mappa - assetto insediativo PTCP
A livello insediativo, l'area oggetto di intervento appartiene alle zone ANI-MA (aree non
insediate - regime normativo di mantenimento) definite dal vigente PTCP. L’art 52 delle
Norme di Attuazione del PTCP specifica che tale regime si applica nei casi in cui "si
ritiene che modeste alterazioni dell’attuale assetto del territorio non ne compromettono la
funzione paesistica e la peculiare qualità ambientale”.
Sono ammessi "gli interventi specificatamente volti al conseguimento degli obiettivi" che
la normativa si pone: "mantenere inalterati quei caratteri che definiscono e qualificano la
funzione della zona in rapporto al contesto paesistico e di assicurare nel contempo, in
termini non pregiudizievoli della qualità dell'ambiente e con particolare riguardo alle
esigenze dell'agricoltura, una più ampia fruizione collettiva del territorio, un più efficacie
sfruttamento delle risorse produttive ed una più razionale utilizzazione degli impianti e
delle attrezzature eventualmente esistenti."
In riferimento all'intervento proposto, è perciò consentito intervenire all'interno di un'area
già fortemente insediata per riqualificarla e metterla nuovamente in rapporto al contesto
agricolo in cui è inserita, assicurando un più efficacie sfruttamento delle risorse naturali del
terreno, ora in gran parte cementificato ed incolto.
a''. estratto di mappa - assetto vegetazionale PTCP
Per quanto riguarda l’assetto vegetazionale, la zona appartiene alle colture agricole ed
impianti di serre sparse in cui vige un regime di mantenimento (COL-ISS-MA).
L’art. 60 del PTCP specifica che in questo regime è consentita "la realizzazione di impianti
opportunamente ubicati e dimensionati in funzione delle caratteristiche morfologiche e
vegetazionali dei suoli".
Il progetto non prevede al realizzazione di un vero e proprio impianto, ma la destinazione
a colture agricole in pien'area per una porzione di territorio oggi incolto, nel rispetto della
normativa vigente.
a'''. estratto di mappa - assetto geomorfologico PTCP
In relazione all’assetto geomorfologico, il P.T.C.P. inscrive l'area oggetto di intervento
nella zona di modificabilità di tipo B (MO-B). L’art 67 delle Norme Attuative stabilisce che
gli interventi "dovranno conformarsi a criteri di corretto inserimento ambientale delle
opere."
Gli accorgimenti che verranno seguiti per un corretto inserimento del progetto a livello
geomorfologico sono stati individuati e specificati nell'allegata “Relazione geologica,
geotecnica ed ambientale” a firma del Dott. Geol. Andrea Valente Arnaldi.
3.b – PIANO REGOLATORE GENERALE:
b. estratto di mappa - PRG
Il Piano Regolatore Generale definisce il lotto di intervento come appartenente alla
zonaE3 (zona agricola tradizionale o mista). La norma (art 31 delle Norme d’Attuazione)
stabilisce che è ammessa la realizzazione di abitazioni connesse alla conduzione del
fondo, mediante opere di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione delle volumetrie
esistenti.
L'intervento previsto e le destinazioni d'uso in progetto sono compatibili con quelle
ammesse.
3.c – LEGGE REGIONALE 49/09:
La normativa di riferimento che regola il tipo di intervento in progetto, presentato in data
21.12.2010, risulta essere la Legge Regionale 49/2009 all'art.7.
Infatti, come specificato nell'art. 9 comm.2 della Legge Regionale 1 marzo 2011 n°4, "le
disposizioni della presente legge non si applicano nei confronti delle istanze aventi ad
oggetto l'approvazione dei progetti di demolizione e ricostruzione ai sensi degli articolo 6
e 7 della L.R. 19/09 presentate prima della data di entrata in vigore della presente legge".
L'art. 7 della L.R. 49/09 ammette "interventi di demolizione e ricostruzione aventi ad
oggetto edifici incongrui a destinazione diversa da quella residenziale mediante la
procedura di Conferenza di servizi".
L'incongruità degli edifici esistenti è esplicitata nella presente relazione paesaggistica al
capitolo 2.c "Suscettibilita’ alla riqualificazione urbanistica ed ambientale", pertanto risulta
lecito applicare la normativa sopra citata.
4. PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA ED AMBIENTALE:
4.a - DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Il progetto di riqualificazione urbanistica ed ambientale prevede di demolire gli edifici
esistenti, sostituendoli con un nuovo insediamento che segue il modello delle unità
abitative reperibili nel contesto agricolo limitrofo: un’abitazione unifamiliare a conduzione
del fondo. Si prevede in particolare, dopo la demolizione dei fabbricati e lo smaltimento
in discarica controllata dei materiali a base di amianto, di bonificare la zona, realizzare
un’efficiente rete di raccolta e smaltimento delle acque piovane e di sistemare a verde
l’intera area.
L'obiettivo è quello di operare un riscatto ambientale, restituendo al contesto naturale
gran parte delle superfici che oggi sono occupate da capannoni abbandonati, per lo più
con coperture in eternit, da terreno incolto e da cemento. Infatti, se oggi il 56,5% delle
superfici in oggetto è occupato da paesaggio degradato, il progetto prevede la rinaturalizzazione del 77% delle superfici, spostando l'utilizzo del suolo a favore del verde.
Con il termine “verde” non si indica una mera riforestazione, ma il progetto
prevede di declinare questo elemento in diverse forme a seconda del ruolo specifico che
assume ed alla sua relazione con la nuova funzione da insediare. Oltre alla macchia
mediterranea esistente, si distinguono perciò: coltivazioni in pien'aria, possibili grazie alla
presenza di un conduttore del fondo; nuovi uliveti; verde filtro, intendendo con questa
espressione la piantumazione di rampicanti a ricoprimento dei muri in c.a. esistenti e la
realizzazione di nuovi terrazzamenti che mitighino i salti di quota e consentano la messa a
dimora di nuove alberature; frutteto e giardino di erbe aromatiche, a servizio della
residenza. Avvicinandosi all'abitazione il verde assume un maggior grado di
artificializzazione, diventando giardino ornamentale, pergolato ed infine materiale di
rivestimento per la pavimentazione (ciottolo inerbito).
a'. diagrammi uso del suolo
a''. schemi planimetrici uso del suolo
Per quanto riguarda lo sviluppo geometrico della casa unifamiliare, esso risente della
tipologia dei fabbricati residenziali reperibili nel contesto e del rapporto con il paesaggio
in cui si inserisce. Il progetto prevede, infatti, una serie di volumi adibiti a diversi usi,
articolati tra loro, che lasciano spazio a percorsi ed aree verdi.
I corpi di fabbrica si spezzano o assottigliano in corrispondenza l'ingresso, sbordano
lateralmente per essere attraversati da percorsi passanti, diventano trasparenti per dare
permeabilità al paesaggio ed arretrano per lasciare posto ad uno spazio coperto che
media fra interno ed esterno.
Internamente, la dislocazione delle funzioni dell'abitazione risente fortemente di questo
sviluppo geometrico derivato dal contesto, essendoci corrispondenza tra cambio di
pendenze della copertura e assi di distribuzione, tra articolazione dei volumi e passaggi
verso l'esterno.
Nel complesso è il contesto paesaggistico a determinare spazi ed usi del terreno naturale
e del costruito.
I materiali previsti per i nuovi volumi sono quelli reperibili nel contesto: tegole marsigliesi per
le coperture ed intonaco in tinte chiare per la residenza. Le pavimentazioni esterne sono
previste in legno e questo stesso materiale viene utilizzato per differenziare il fabbricato
residenziale da quelli accessori.
a'''.simulazione 3d sistemazione in progetto della piattaforma oggi occupata dai capannoni
Altre opere previste dal progetto, volte a riqualificare l'ambiente, sono la regimentazione
delle acque, realizzando una rete che convogli il flusso proveniente dalle coperture e dal
piazzale in una apposita vasca di raccolta per un successivo riutilizzo per l'irrigazione, la
realizzazione di un impianto di subirrigazione per lo smaltimento delle acque nere, e
l'installazione di pannelli solari/fotovoltaici integrati alle coperture dei locali accessori, per
contribuire al fabbisogno termico dell'abitazione.
4.b - ELABORATI DI PROGETTO:
Alla presente relazione sono allegati i seguenti elaborati di progetto che ne costituiscono
parte integrante:
- PR 01 Cartografia, con stralcio PRG, mappa catastale, PTCP;
- PR 02 Rilievo, con stato di fatto dell’area e/o dell’immobile e adiacenze;
- PR 03 Programma: architettura e paesaggio;
- PR 04 Programma abitazione;
- PR 05 Planimetria generale progetto;
- PR 06 Progetto pianta fabbricato;
- PR 07 Progetto prospetti;
- PR 08 Progetto sezioni;
- PR 09 Tavola sinottica;
- Documentazione fotografica;
- Relazione geologica, geotecnica ed ambientale” a firma del Dott. Geol. Andrea
Valente Arnaldi;
- Studio Organico d'Insieme
4.c - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI:
L'intervento previsto si pone come obiettivi la riqualificazione urbanistica e ambientale
dell'area: urbanistica, in quanto una zona oggi insediata da volumi disordinati,
abbandonati ed avulsi dal contesto viene riorganizzata seguendo la strutturazione tipica
del territorio agricolo; ambientale, nella misura in cui si restituisce al verde un'area oggi
occupata da amianto, terreno incolto e cemento.
Le scelte progettuali derivano direttamente dal contesto entro cui l'opera si inserisce:
la destinazione d'uso del terreno a coltivazioni in pien'aria si sposa con quella delle aree
limitrofe, così come la residenza a conduzione del fondo è rispettosa dei materiali e delle
geometrie reperibili nel paesaggio circostante.
5. ANALISI DEGLI EFFETTI CONSEGUENTI LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA:
5.a - RISCATTO AMBIENTALE
L'intervento previsto opera un riscatto ambientale in quanto il posto dei capannoni
esistenti viene occupato dal verde che prevale sul costruito.
a'. schema di confronto del rapporto tra verde e costruito nello stato attuale e nel progetto
Inoltre, la normativa ai sensi della quale è stato presentato il progetto, ammetterebbe la
demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti con un incremento fino al 35% del volume
insediato. Per restituire all'area un riequilibrato rapporto tra verde e costruito, nel rispetto
delle caratteristiche dell'ambiente agricolo-naturale in cui l'opera si inserisce, è stato
deciso di non aumentare il volume esistente e ridurlo notevolmente: il progetto prevede la
ricostruzione del 63% in meno del volume presente allo stato attuale.
a''. diagramma sul rapporto tra volumi esistenti e volumi in progetto
5.b - ELEMENTI PER LAVALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA:
Al fine di valutare la compatibilità paesaggistica dell'intervento proposto, si riportano di
seguito alcune simulazioni dello stato dei luoghi successive alla realizzazione del progetto,
rese mediante foto modellazione realistica, comprendenti viste di dettaglio e viste
allargate ad un intorno significativo dell'area in oggetto.
In particolare, è possibile rilevare la forte diminuzione del peso insediativo, la ricostituzione
della continuità con il paesaggio naturale, la mitigazione dei salti di quota esistenti e
l'aumento del verde.
b'. keymap punti di ripresa fotografici
2
Foto1 vista generale: stato di fatto, incolto e cemento - simulazione di progetto, ricucitura con il
paesaggio naturale
Foto2 STATO DI FATTO: veduta laterale dei capannoni esistenti che non lasciano spazio
alla vegetazione
Foto2 PROGETTO: veduta laterale della casa unifamiliare e dei giardini ornamentali
Foto3 STATO DI FATTO: coperture in eternit dei capannoni esistenti
Foto3 PROGETTO: casa unifamiliare immersa nel verde
Foto4 STATO DI FATTO: muraglione in c.a. esistente e capannoni abbandonati
Foto4 PROGETTO: nuovo terrazzamento a mediare il salto di quota con la messa a dimora di ulivi e
rampicanti a mitigare la vista del c.a. preesistente
Foto5: stato di fatto, degrado del paesaggio - progetto, collegamenti pedonali e nuove
alberature
–
5.c - CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLA NORMATIVA VIGENTE
Il progetto prevede la riqualificazione urbanistica e ambientale, come previsto dalla
legge regionale 49/2009, di un comprensorio assolutamente incongruo, mediante la
demolizione degli edifici esistenti, l’eliminazione dell’amianto, la regimentazione delle
acque, la trasformazione dell’area oggi priva di vegetazione in area verde agricola e la
costruzione di una casa unifamiliare per la conduzione del fondo; il tutto secondo le
indicazioni della normativa urbanistica vigente.
In particolare, si rispettano gli obiettivi del PTCP, in quanto si definisce una nuova funzione
della zona in relazione al contesto paesistico, assicurando al contempo una più ampia
fruizione delle risorse del terreno. Non vengono costruite nuove infrastrutture.
5.d - OPERE DI MITIGAZIONE
Le opere di mitigazione e compensazione si fondano sul principio che l'intervento debba
essere finalizzato ad un miglioramento della qualità paesaggistica complessiva dei luoghi.
Per questo motivo si è scelto di intervenire su quegli elementi dequalificanti del
paesaggio, che per ragioni di necessità non possono essere modificati: i muraglioni in c.a.
a contenimento dei salti di quota. Le opere di mitigazione previste consistono in:
modificazioni della morfologia, tramite la realizzazione di nuovi terrazzamenti addossati ai
muraglioni preesistenti, per smorzare il dislivello e formare nuovi spazi da adibire a verde;
modificazioni dell'assetto vegetale, con la messa a dimora di ulivi, eucalipti e rampicanti
nelle nuove fasce di terreno, in modo che il verde medi la vista dei muri in c.a.
Conseguentemente a queste operazioni ed alla nuova destinazione d'uso da insediare, si
modificherà anche l'assetto percettivo della zona, che passerà da essere riconosciuta
come elemento di frattura all'interno di un paesaggio agricolo, a diventarne parte
integrante.
d. rinaturalizzazione della collina: mitigazione dei muri in c.a. con nuovi terrazzamenti e
piantumazione di verde
Sanremo 01/08/2012
Il progettista:
(arch. Marco Calvi)