La prova del miele

Transcript

La prova del miele
Maria Tortora
La prova del miele
26 dicembre 2013
“La prova del miele” è considerato un best seller erotico. Molto noto in Occidente, praticamente
introvabile nei Paesi arabi. Salwa Al-Neimi è una poetessa e scrittrice siriana che vive a Parigi da
molti anni. Con “La prova del miele” si è addentrata spavaldamente in una tematica che, soprattutto
per la cultura islamica, è tra i tabù più impenetrabili: il sesso. L’unica voce narrante di questo libro
appartiene ad una donna araba, elemento nient’affatto trascurabile.
L’incipit è quanto meno eclatante: “C’è chi porta con sé il ricordo degli animi. Io porto con me il
ricordo dei corpi. Non conosco la mia anima né quella degli altri. Conosco il mio corpo, conosco i
loro corpi. E mi basta. Me li faccio tornare in mente e ritrovo le storie che ho vissuto. Esseri di
passaggio in un corpo di passaggio. Non sono stati niente più di questo, per me. Patti chiari,
orizzonti limitati fin dall’inizio. E allora? Li ho usati? Ne ho fatto degli oggetti erotici? E perché no?“.
Chi parla, evidentemente, è una donna libera da molte convenzioni e da molti legacci morali. Una
donna intelligente e colta che lavora presso il dipartimento di Arabistica dell’Università. Proprio per
questo ha libero accesso ad antichi testi erotici che in pochi leggono o studiano. La passione per tali
letture inizialmente è vissuta di nascosto, lontana da occhi indiscreti. Poi giunge l’occasione di
poterne parlare addirittura in un convegno organizzato negli Stati Uniti.
Le parole degli antichi maestri si mescolano con l’esistenza della protagonista. La donna ha costanti
rapporti con uomini diversi da suo marito. Tra tutti spicca la figura del Pensatore. Un uomo col quale
esiste un legame carnale e mentale profondo e straordinario, quasi magico. Una comunione di
passione e piacere che Salwa Al-Neimi descrive candidamente senza sprofondare neppure per un
istante nella volgarità. La naturalezza con la quale questa donna vive il sesso e il desiderio sessuale
è invidiabile. La teoria sessuale e la pratica si fondono e divengono materia di consapevole ricerca e
conoscenza di sé.
Una donna araba solitamente non riceve alcuna educazione sessuale, la dissimulazione è l’unica
soluzione applicata. Evitare di pronunciare alcune parole permette di evitare di affrontare argomenti
che una donna conoscerà a tempo debito e solo a sua spese. Dagli antichi testi, invece, proviene una
infinita libertà di espressione e grandi insegnamenti. “Sono o non sono stati gli autori arabi a
ritenere che tra gli effetti positivi del coito, oltre alla perpetuazione della specie, ci sia anche
un’anticipazione del paradiso? Per loro l’amplesso deve necessariamente prefigurare i piaceri
promessi nell’aldilà perché, se così non fosse, far intravedere un piacere irraggiungibile sarebbe
cosa vana […] Nel desiderare l’amplesso c’è una sorta di saggezza che deriva dalla ricerca del
piacere infinito. La saggezza è un presagio dei piaceri promessi in paradiso e uno stimolo a ricercarli
per meritarli. Pensate a quanto è grande la Grazia di Dio, che da un desiderio, uno solo, crea due
vite: una visibile e l’altra no. La prima è la vita dell’uomo che perpetua la specie. La seconda è la vita
nascosta, quella dell’aldilà. Infatti: è il desiderio appagato a suscitare l’aspirazione a un piacere
totale e perpetuo“.
Sono numerose le citazioni dagli antichi libri erotici arabi inserite tra le pagine de “La prova del
miele” che diviene, tra le altre cose, quasi un omaggio contemporaneo ad una forma di letteratura
che sembra dimenticata se non, addirittura, disconosciuta. La libertà personale ed intima della
protagonista si riflette anche in una specie di anarchia narrativa. Non esiste un’autentica linea
cronologica né un percorso narrativo vero e proprio. Le immagini, i ricordi, gli eventi si susseguono
senza un ordine preciso. Personalmente non ho avuto alcun disagio a viaggiare liberamente tra
queste pagine anche se, posso immaginare, non tutti i lettori riescano ad orientarsi in questa sorta di
caotica percorrenza. La scrittura è fluida e veloce. Tutto il libro è intriso di una leggerezza che lo
rende gradevole ed intellegibile. Non c’è nulla di morboso né di insano nel modo in cui Salwa AlNeimi racconta la passione sessuale. L’argomento “amore” non viene neppure sfiorato, ma la
commistione tra sesso e amore non è sempre indispensabile. I due universi possono essere
serenamente scissi e vissuti a parte. Soprattutto noi donne siamo state “educate” a ritenere che non
possa esserci sesso senza amore e potremmo ritrovarci arroccate su posizioni culturali e morali che
1/2
Maria Tortora
La prova del miele
26 dicembre 2013
non prevedano alcuna alternativa. E’ anche per questo, forse, che “La prova del miele” potrebbe
risultare una lettura scomoda: l’eros è un’arte complessa che prevede forme di libertà non sempre
gestibili o pienamente condivisibili. Evidentemente noi occidentali continuiamo a nutrirci di diversi
tabù anche se riconoscerlo comporta una fatica immensa.
2/2