Risposta del COPA e della COGECA al questionario della
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Risposta del COPA e della COGECA al questionario della
ABI(07)2013:7 15 novembre 2007 Risposta del COPA e della COGECA al questionario della Commissione sui regolamenti di applicazione del regolamento relativo alla produzione e all’etichettatura dei prodotti biologici (Regolamento del Consiglio 834/2007) COMMENTI GENERALI 1. Per il COPA e la COGECA la flessibilità deve essere bene inquadrata e limitarsi alle circostanze climatiche. 2. Alcune eccezioni possono essere concesse per motivi ben definiti non legati alle condizioni climatiche per un periodo limitato. Tuttavia, tale flessibilità non deve creare distorsioni della concorrenza in seno all’UE. In tal senso è necessario assicurare un seguito e un’analisi di ogni caso di flessibilità concessa che non è collegata alle condizioni climatiche. 3. È necessario erogare mezzi finanziari adeguati per la ricerca nel campo dell’agricoltura biologica, onde consentire l’eliminazione progressiva della flessibilità che non si limiti alle condizioni climatiche. SEZIONE 1: FLESSIBILITÀ Domanda 1: Flessibilità relativa a difficoltà climatiche, geografiche o strutturali. (art. 22 (2) (a) reg. 834/2007) da 4 a 9. Attualmente è permessa la coesistenza di convenzionale e biologico nella stessa azienda (all. I.C.1.3. e all. III.A.1.3. reg 2092/91). La posizione del COPA e della COGECA sulla questione è la seguente: in generale, la coesistenza di produzioni biologiche e convenzionali nella stessa azienda (in unità distinte) dovrebbe essere autorizzata tra le stesse specie ma non tra le stesse varietà /razze di tali specie. Tuttavia, nel caso in cui coesistono diverse varietà/razze della stessa specie, queste devono poter essere distinte tra loro visivamente (colore, forma, ecc.) e, in questi casi, i controlli devono essere rafforzati. 4. La deroga relativa alla coesistenza degli alveari deve essere conservata e i meccanismi di controllo devono essere rinforzati. 5. La coesistenza di colture perenni di varietà distinte deve essere permessa in un’azienda solo in caso di conversione ma deve essere limitata nel tempo. Il COPA e la COGECA ricordano che la maggior parte degli agricoltori applicano la conversione progressiva delle loro colture permanenti. 8. Deve essere permesso l’utilizzo di pascoli collettivi e delle estive. 9. Il COPA e la COGECA rilevano lo scarso sviluppo della ricerca nell’ambito dell’allevamento biologico. Per questo motivo, le due organizzazioni appoggiano il mantenimento della deroga che permette di custodire in un’azienda (in parcelle distinte) bestiame della stessa specie in caso di ricerca (all. III.A.2.4. reg 2092/91). 10 e11. Lo scarso sviluppo attuale del settore biologico e la sua struttura frammentata in numerose zone di produzione, rendono difficile lo sviluppo di strutture di raccolta proprie. In tal senso, secondo il COPA e la COGECA, è necessario mantenere la deroga relativa alla raccolta simultanea di latte, uova e prodotti a base di uova biologici e convenzionali. In caso di raccolta simultanea, devono essere applicate le misure adeguate onde evitare qualsiasi miscuglio o sostituzione. (all. III.B.3. reg. 2092/91) Domanda 2: Flessibilità per gli agricoltori che non trovano prodotti biologici (mangimi, sementi, animali, ecc.) sul mercato (art. 22(2)(b) reg. 834/2007) Il COPA e la COGECA rilevano che il mercato biologico non si è sviluppato a sufficienza e che non esistono ancora, in certi casi, alternative biologiche. Per questo esse considerano necessario che queste deroghe non possono essere eliminate immediatamente. Ciò nonostante, il COPA e la COGECA sono coscienti del fatto che la possibilità di ricorrere all’agricoltura convenzionale può impedire o ritardare lo sviluppo di alternative biologiche e favorire il prolungamento indefinito delle deroghe. In tal senso, le condizioni di utilizzo di questo tipo di deroghe devono essere rafforzate e limitate. Le deroghe devono essere permesse solo per un periodo di tempo limitato. Lo sviluppo e l’elaborazione di prodotti biologici devono essere incoraggiati per permettere l’eliminazione delle deroghe. Alcuni Stati membri possiedono attualmente una banca dati sulla disponibilità di sementi biologiche. In questi Stati membri l’utilizzo di sementi convenzionali è permesso solo quando non esistono sementi biologiche sul mercato. Il COPA e la COGECA considerano che sia necessario creare una banca dati simile a livello europeo. È particolarmente importante migliorare la qualità delle sementi biologiche dal momento in cui oggigiorno esse presentano una qualità agronomica inferiore alle sementi convenzionali. Inoltre, è necessario aumentare il numero di varietà disponibili. È necessario favorire la cooperazione tra Stati membri per la creazione di banche dati sulla disponibilità di materiale biologico nell’Unione europea. I controlli per dimostrare che non esistono alternative biologiche devono essere rafforzati. 1. Per il COPA e la COGECA il mantenimento della deroga relativa all’utilizzo di pulcini convenzionali di meno di 3 mesi di età deve essere mantenuta. 4, 5 e 7. Le deroghe relative all’utilizzo di api, di api regine e di cera d’api convenzionali negli alveari biologici devono essere mantenute. Domanda 3 : Flessibilità relativa a problemi di gestione specifici (art. 22 (2) (d) reg. 834/2007). 1. Il COPA e la COGECA considerano che la deroga che permette che la fase finale di ingrasso dei bovini, dei suini e delle pecore per la produzione di carne possa avvenire in stalla deve essere mantenuta a norma dell’allegato I.B.8.3.4. reg. 2092/91. Domanda 4: Flessibilità in caso di catastrofe (art. 22 (2) (f) reg. 834/2007). Per il COPA e la COGECA è necessario definire e limitare severamente a livello europeo la nozione di catastrofe e le condizioni per l’applicazione di tali deroghe. Quando si tratta di una catastrofe che non può essere definita uniformemente a livello europeo (per esempio, la definizione di siccità per un paese del nord Europa e per un paese del sud Europa), lo Stato membro interessato dovrà valutare la situazione per determinare se si tratta di una catastrofe. Lo Stato membro dovrà comunicare la sua decisione alla Commissione europea per approvazione. Le deroghe concesse in caso di catastrofe non possono portare a dei vantaggi concorrenziali. 1 e 2. L’introduzione di animali convenzionali in un’azienda biologica deve essere permessa sotto un severo controllo, così come l’alimentazione del bestiame con mangimi convenzionali. L’alimentazione animale con mangimi convenzionali non potrà superare un certo lasso di tempo in funzione della durata totale di tale alimentazione e della longevità della specie in questione. Superato questo lasso di tempo, gli animali dovranno essere venduti sul mercato convenzionale. 3. L’alimentazione di api biologiche con miele e zucchero biologici deve essere permessa. Domanda 5: Uso di animali convenzionali per la riproduzione (all. I B.3.8 reg. 2092/91) Il COPA e la COGECA considerano che sia necessario mantenere tale deroga con le percentuali attuali. SEZIONE 2: GESTIONE DELLA FLESSIBILITÀ Domande 6 e 7: registro obbligatorio e utilizzo di microorganismi Per il COPA e la COGECA le eccezioni relative alla flessibilità devono essere armonizzate in seno all’Unione europea. La loro ammissibilità e le condizioni di utilizzo devono essere fissate a livello europeo. Se si tratta di eccezioni menzionate nel secondo paragrafo della domanda 4, sarà lo Stato membro a dover fissare le condizioni di applicazione e la durata della deroga e comunicarlo alla Commissione per approvazione. L’agricoltore che desidera applicare un tipo di eccezione lo deve notificare all’organismo di controllo. SEZIONE 3: CHIARIMENTI Domanda 8. Per il COPA e la COGECA la densità del pollame deve essere calcolata in funzione della superficie del suolo in metri quadrati. Il COPA e la COGECA si oppongono all’allevamento di pollame biologico in gabbie. (all. I.B. 8.4.1. reg 2092/91). Domanda 10. Il COPA e la COGECA considerano che non sia necessario chiarire il termine “sistematicamente” usato in riferimento ai metodi di gestione zootecnica. Per loro, il significato è chiaro: non applicabile all’insieme del patrimonio zootecnico. (all. I.B. 6.1.2. reg 2092/91). Domanda 11. Il COPA e la COGECA considerano che il termine “in anni recenti” relativo alla conversione di terreni destinati a produzioni animali biologiche deve essere tradotto, nel nuovo regolamento, con “periodo di un anno”. (all. I.B. 2.1.2. reg 2092/91) Domanda 12. Il COPA e la COGECA propongono che gli allevamenti estensivi siano definiti in funzione della densità di bestiame, vale a dire il numero di capi di bestiame maggiore sulla superficie di foraggio principale. (all. I B. 1.7. e all. I B.1.8. reg 2092/91). Domanda 13 . Questa questione è molto importante per il COPA e la COGECA le quali presenteranno a breve delle proposte specifiche. Domanda 14. Per il COPA e la COGECA è necessario condurre almeno un controllo fisico all’anno per sito. Devono essere permessi i controlli e la certificazione collettivi delle aziende armonizzati a livello europeo. SEZIONE 4: VARIE Il COPA e la COGECA auspicano che le norme di applicazione del regolamento 834/2007 siano il più precise possibile onde evitare qualsiasi divergenza di interpretazione e di applicazione tra gli Stati membri e tra gli organismi di certificazione. Controlli. Per il COPA e la COGECA le pratiche di controllo degli organismi certificatori devono essere armonizzate in seno all’Unione europea. Tale armonizzazione deve comprendere i seguenti punti: - tabella di frequenza minima di controllo per tipo di operatore - nozione di controllo improvviso o di campionamento - numero di analisi da condurre dagli organismi di controllo - metodo di analisi dei rischi - tabella della gravità delle violazioni e delle sanzioni applicabili Allo stesso modo, i documenti giustificativi forniti agli operatori dall’organismo di controllo dovrebbero essere armonizzati su base di un modello unico di documento che comprenda la natura dei prodotti coperti ed il loro statuto (biologico o in conversione). La lista degli organismi di controllo riconosciuti per effettuare controlli nell’Unione europea e nei paesi terzi deve basarsi su criteri di selezione definiti chiaramente a livello europeo accompagnati da un calendario di revisione e rivalutazione degli stessi. Importazioni. La nozione di equivalenza deve essere precisata tramite una tabella di equivalenza tra le norme dei paesi terzi e le norme europee. I certificati per i prodotti importati devono essere armonizzati con quelli utilizzati nel commercio interno. Nuovo logo biologico. Per il COPA e la COGECA è necessario creare un nuovo logo biologico europeo da applicare a partire dal 2009, contemporaneamente alla nuova legislazione relativa alla produzione e all’etichettatura dei prodotti biologici. Onde evitare ai produttori costi economici supplementari, il logo biologico attuale deve poter essere utilizzato fino alla liquidazione degli stock di imballaggi che contengono tale logo. Il logo si deve differenziare chiaramente dai loghi europei delle denominazioni di origine protetta (DOP), delle indicazioni geografiche protette (IGP) e delle specialità tradizionali garantite (STG). Il logo deve essere semplice e la sua grafica deve permettere ai consumatori di ricollegarlo facilmente alla produzione biologica. Infine, dovranno essere condotte delle campagne di promozione di tale logo. Per fare ciò, la Commissione europea deve mettere a disposizione dei mezzi finanziari sufficienti. Divieto di utilizzare OGM. È necessario precisare le misure di messa in atto del divieto di utilizzare OGM, in particolare per quanto riguarda la responsabilità degli operatori, i controlli e le sanzioni in caso di non conformità1. Utilizzo di rame. Il COPA e la COGECA considerano necessario permettere l’utilizzo di rame nel trattamento di certe colture quali le vigne e le patate fin quando non si troveranno trattamenti alternativi. È necessario rinforzare la ricerca sulle alternative al rame. Calendario. Il COPA e la COGECA chiedono di stabilire un calendario per l’elaborazione delle norme di applicazione relative al vino, all’acquicoltura e ai lieviti. 1 Riserva dell’organizzazione Coldiretti