consulta nazionale polizia stradale

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consulta nazionale polizia stradale
Periodico Ufficiale Nazionale della CONSAP - C.N.P.S. anno XIII numero 5 maggio 2011 - Registrazione Tribunale Civile Roma n. 542/99
CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE
SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO
Sommario
Sommario
IN COPERTINA
DIRETTORE RESPONSABILE
Massimo D’Anastasio
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DIREZIONE EDITORIALE
www.consapnazionale.com
Consap Segreteria
Generale Nazionale
Via Nazionale, 214 - 00184 Roma
Tel. 06 47825541
Fax 06 47825538
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Il campione della Moto GP
Simoncelli, amico della Consap
e della Polizia
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PER LA FOTOGRAFIA
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Forze di Polizia
42.00 euro
Prezzo della rivista
8.00 euro
Numero arretrato
10.00 euro
Registrazione Tribunale Civile
di Roma n. 542 del 01/11/1999
Stampa: Macofin srl - Roma
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EDITORIALE
Disattesi tutti gli impegni in materia di sicurezza
La Polizia Stradale vince il premio qualità P.A.
Rivedere la disciplina per i poliziotti a 30 anni dalla Legge di Riforma
Convegno Nazionale. Regolamento di disciplina della Polizia
di Stato: analisi e proposte di revisione
Poliziotti motomontati al Giro d’Italia, più sicuri grazie alla Consap
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Sempre più difficile il calcolo delle pensioni
L’APOCALISSE DELLA QUIESCENZA
Uno dei modi migliori per onorare i morti è quello di avere rispetto dei vivi
Assistenza infermieri in base al profilo
La Cassazione condanna Casarini a risarcire la Consap
I poliziotti in piazza contro i tagli del Ministro Tremonti
Reato di Omicidio Stradale, la Consap aderisce alla petizione
Si avverte che gli incaricati
alla diffusione non possono
essere appartenenti
alla Polizia di Stato
né a Forze dell’Ordine.
In ragione di ciò vi invitiamo
a segnalare anomalie
rispetto a quanto sopra.
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Rifugiati a Milano: “incapacità politica nel gestire le emergenze”
Meno pulizia per la Polizia
Pagava il pizzo, ora, per tutelarsi compra l’auto e la regala ai poliziotti
Il CYBERSTALKING: le difese. Intervista all’ing. Francesco Marinuzzi
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159° anniversario
Messaggio del Presidente della Repubblica
Messaggio del Capo della Polizia di Stato
Moda primavera estate 2011
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Editoriale
Consap Magazine 2011
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Disattesi tutti gli impegni
in materia di sicurezza
Risorse del riordino utilizzate
contro il parere della Consap
Giorgio Innocenzi
Segretario Generale
Nazionale Consap
Il decreto legge n.78 del 2010
(e la successiva legge di conversione n.122 del 2010) ha
penalizzato fortemente le
forze di polizia, ha bloccato
per il triennio 2011-2013 il
trattamento economico complessivo di tutti i dipendenti
pubblici, ha bloccato per lo
stesso periodo gli adeguamenti retributivi e le indennità
integrative, derivanti dallo
svolgimento di funzioni diverse
dalle promozioni.
Per mitigare gli effetti del
blocco retributivo in vigore per
tutto il pubblico impiego dal
2011 al 2013 che, per le
Forze di Polizia, significa
blocco dell’operatività e quindi
del contrasto alla criminalità
organizzata e a quella eversiva, il Governo, con il consenso di tutte le organizzazioni sindacali eccetto la Consap, ha utilizzato le risorse già
stanziate per il riordino delle
carriere.
Nonostante quindi il richiesto
sacrificio il Governo con la
pubblicazione della legge
74/2011 ha pensato bene di
tradire ancora una volta gli im-
pegni presi ed ha previsto la
corresponsione di “assegni
una tantum” agli appartenenti
alle Forze di Polizia in luogo
delle tradizionali indennità
fisse e continuative (pagati con
i nostri fondi del riordino), penalizzando le pensioni e le liquidazioni dei poliziotti, soprattutto di quelli più giovani.
Oltre il danno, dunque, anche
la beffa.
Mai nella storia politica di questo Paese sono stati tagliati
così tanti fondi sul comparto sicurezza, mai era successo che
ai poliziotti era stato chiesto di
fare di più e si è dato loro di
meno.
Poiché non possiamo accettare
passivamente di vedere calpestata la nostra dignità, bloccate le nostre carriere, penalizzate le nostre liquidazioni e
pensioni abbiamo avviato una
nuova stagione di mobilitazione.
La manifestazione davanti il
Ministero dell’Economia e del
Tesoro, per contestare l’insensibilità dimostrata da Tremonti, è
dunque solo l’inizio.
CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE
Responsabile Nazionale
SPAGNOLI STEFANO
Vice Responsabile Nazionale
GIANLUCA PANTALEONI
Responsabile Italia Settentrionale
MORELLO GIANMARIO
Responsabile Italia Centrale
VANNONI MASSIMO
Responsabile Italia Meridionale ed Isole
DI MURO FILIPPO
Sezione Polizia Stradale Aosta BICCIATO PAOLO
Sezione Polizia Stradale Palermo COSTANTINO GIOVANNI
Sezione Polizia Stradale Asti BENFATTO ROBERTO
Distaccamento Polizia Stradale Fano PU TENAGLIA IVAN
Sottosezione Polizia Stradale Avellino Ovest DILUISO PASQUALE
Sottosezione Autostradale Pescara TOMEI ROSSANO
Sottosezione Polizia Stradale Avezzano SANTUCCI PIETRO
Sezione Polizia Stradale Pisa LAI GESUINO RINO
Sezione Polizia Stradale Benevento MIRRA UGO
Sezione Polizia Stradale Pordenone FIORINI GIANLUCA
Sezione Polizia Stradale Biella LAZZARINI DANIELE
Sezione Polizia Stradale Bologna CORBISIERO LUIGI
Sezione Polizia Stradale Bolzano COCEANO PINO
Sezione Polizia Stradale Campobasso PICA PEPPINO
Sezione Polizia Stradale Catania MILITELLO MICHELE
Distaccamento Polizia Stradale Brancaleone RC BRUZZESE GIUSEPPE
Distaccamento Polizia Stradale Passo Corese RI COPPOLA IMMACOLATA
Centro Operativo Autostradale Polstrada Centro Italia BOVE ANDREA
Sezione Polizia Stradale Roma QUAGLIERI MASSIMILIANO
Centro Operativo Autostradale Roma Nord LOTITO VINCENZO
Sottosezione Autostradale Mondovì CN ALLEGRO ANDREA
Sottosezione Polizia Stradale Albano Laziale RM DI CEGLIE MARCO
Distaccamento Polizia Stradale Scalea CS STABILITO ANTONIO
Sottosezione Polstrada Civitavecchia RM MORMINO MATTEO
Distaccamento Polizia Stradale Soverato CZ PETROSILLO TOMMASO
Sezione Polizia Stradale Salerno DE SANTIS ANTONIO
Sezione Polstrada Ferrara TAGLIANI MARCO
Sottosezione Polizia Stradale Angri SA AURICCHIO RAFFAELE
Sezione Polizia Stradale Firenze CAFIERO VINCENZO
Sezione Polizia Stradale Foggia CASSANO TEODORO
Sezione Polizia Stradale Frosinone OTTAVIANI DOMENICO
Sezione Polizia Stradale Gorizia BELTRAMINI WALTER
Sezione Polizia Stradale Isernia DE FALCO DOMENICO
Sezione Polizia Stradale L’Aquila MASTRANGELO ANTONIO
Sottosezione Polizia Stradale Eboli SA APPIERDO ROBERTO
Sezione Polizia Stradale Sassari POLO CRISTIAN
Distaccamento Polizia Stradale Città di Castello TR STAZI LUCIO
Sezione Polizia Stradale Terni ZUMBO FRANCESCO
Sezione Polizia Stradale Siracusa BIANCA ANGELO
Distaccamento Polizia Stradale Aprilia LT MASTROMANNO MASSIMILIANO
Sezione Polizia Stradale Udine PREDAN ETTORE
Distaccamento Polizia Stradale Porto Recanati MC FRONTONI FABRIZIO
Sezione Polizia Stradale Mestre VE ANGIOLINI SANDRO VITTORIO
Sezione Polizia Stradale Napoli IZZO GIUSEPPE
Sezione Polizia Stradale Vercelli LA MARCA MELCHIORRE
Sottosezione Polizia Stradale Romagnano Sesia NO PANE BRUNO
Sezione Polizia Stradale Jesi AN BELLI ANTONIO
Sezione Polizia Stradale Perugia PETRONI MAURIZIO
Sezione Polizia Stradale Lucca INDRO MARCHI
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Consap Magazine 2011
Primo piano
La Polizia Stradale vince il premio
qualità al Forum P.A.
Il servizio di Polizia Stradale del Dipartimento della
Pubblica Sicurezza partecipa e conquista il Premio
Qualità PP.AA. per la categoria “Amministrazioni
centrali, periferiche e territoriali dello Stato” alla XXII
edizione del Forum PA tenutosi dal 9 al 12 maggio
scorso presso la Fiera di Roma. Il Forum mette a confronto le potenzialità espresse da grandi amministrazioni ed enti dell’amministrazione centrale dello
Stato nello sviluppo in rete dei loro servizi e rappresenta anche l’opportunità di presentare i grandi progetti di innovazione e sviluppo che coinvolgono una
rete di soggetti pubblici e privati per un obiettivo comune di competitività e crescita.
L’innovazione che c’è in Italia, spiegano gli organizzatori, non è frutto di grandi progetti paese ma nasce dai territori dalle comunità locali e dalle reti relazionali. È da qui che può ripartire lo sviluppo del
nostro Paese. Una spinta dal basso che, però, deve
necessariamente trovare spazio all’interno di una politica nazionale dell’innovazione.
La vetrina del Forum delle Pubbliche Amministrazioni
offre così la possibilità di far conoscere la rete delle
aziende innovative del territorio; le alleanze tra soggetti pubblici, imprese, università e mondo della ricerca oltre ai progetti che hanno costruito reti interregionali sia in Italia che in Europa. I soggetti coin-
Primo piano
volti vanno dalle pubbliche amministrazioni centrali.
autonomie locali, (province, comuni e unioni di comuni, camere di commercio e università) grandi imprese di tecnologia e servizi avanzati funzionali, piccole e medie imprese, piazze telematiche e le organizzazioni del terzo settore, del volontariato, della
cittadinanza organizzata.
Nell’ambito dei lavori del Forum PA 2011, si sono
tenuti convegni ed incontri allo scopo di illustrare le
diverse esperienze e di conoscere le tendenze del
settore.
Gli organizzatori hanno puntato su una forma di
coinvolgimento che gli stessi hanno definito un “forum delle reti” che ho proposto il calibrato mix tra
queste esigenze: 40% di lavoro comune: per confrontare il proprio lavoro con quello dei colleghi, per
trovare nuove alleanze e nuovi “mercati” per le proprie iniziative, per mettere in luce la ricchezza delle
forze vitali presenti nei territori. Partecipazione, interazione e dibattito saranno al centro, tra l'altro, delle
“non-conferenze” e dei “barcamp”, novità vincente
delle ultime due edizioni di FORUM PA.; 40% di formazione: per riportare a casa saperi utili riguardo
l’innovazione tecnologica, normativa e organizzativa. I quotidiani seminari tematici su singole innovazioni tecnologiche, normative o organizzative; i
Consap Magazine 2011
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“master diffusi”, momenti formativi a cura di enti ed
aziende espositrici direttamente presso gli stand; le
“lectio magistralis” in cui indiscusse personalità offrono ad un pubblico interessato e partecipe il loro
punto di vista su temi generali di grande attualità.
Questi i tre momenti di aggiornamento e crescita che
saranno offerti agli operatori pubblici e privati; ed
un 20% di informazione: per ascoltare direttamente
dai vertici politici ed amministrativi del Governo centrale e dei Governi locali le linee guida sulle politiche di innovazione e di sviluppo. L'occasione sarà
fornita dai grandi appuntamenti congressuali.
In questo contesto l'affermazione del Servizio Polizia
Stradale, proietta la nostra istituzione ai vertici del
settore in ordine alla qualità del servizio al cittadino,
un risultato che è frutto dell'impegno e della professionalità di tutti, dagli operatori alla dirigenza.
Un vanto professionale che il Direttore Centrale del
Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dottor Roberto Sgalla, ha commentato con un messaggio per i lettori del Consap Magazine che pubblichiamo nella pagina che segue, insieme allo stralcio della circolare del Dipartmento
con la quale si informavano tutti gli uffici del risultato
conseguito.
Giorgio E. de Carolis
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Consap Magazine 2011
Per la prima volta, il Servizio, senza alcuna esperienza nell’ utilizzo dei modelli valutativi e con il
coraggio di cimentarsi nella prova, ha presentato
un documento confezionato secondo il modello
CAF 2006 che, partendo dal piano strategico, illustra i risultati ottenuti nei molteplici settori d’ intervento della Specialità, tanto a livello centrale
quanto territoriale.
Il riconoscimento va a tutti gli uomini e alle donne
della Polizia Stradale per l’ impegno profuso nel
garantire la libertà di circolazione e una mobilità
sicura, impegno che ha permesso all’ intera organizzazione di conseguire significativi risultati nei
servizi di vigilanza e controllo e nel contrasto del
fenomeno infortunistico: professionalità, senso di
appartenenza, tecnologie, ricerca di nuovi linguaggi per comunicare con i giovani, campagne
di sicurezza nazionali ed internazionali, attenzione al cittadino, questi gli strumenti con cui la
Specialità assolve quotidianamente alla propria
mission.
Primo piano
Il merito va ad un lavoro in rete, ad una squadra
motivata frutto di valori rafforzati nel tempo, ad
una fattiva e vitale dialettica con partner pubblici
e privati cui oggi va il nostro ringraziamento.
L’ attribuzione del Premio Qualità ad una Specialità della Polizia di Stato testimonia anche il successo di un cammino intrapreso per introdurre
nell’ Amministrazione della Pubblica Sicurezza
parametri di modernità ed efficienza in grado di
migliorarne gli standard operativi ed i livelli di servizio all’ utenza.
Abbiamo invitato le articolazioni territoriali –
dai Compartimenti alle Sezioni ai Reparti minori
- a cimentarsi con il format CAF 2006 affinchè
possano trovare in esso un valido strumento principalmente di autovalutazione, sino a farne un
mezzo di partecipazione alla prossima edizione
del Premio Qualità per le Pubbliche Amministrazioni.
Dottor Roberto Sgalla
Direttore Centrale Servizio Polizia Stradale
Primo piano
Consap Magazine 2011
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Rivedere la disciplina per i poliziotti
a 30 anni dalla Legge di Riforma
Consap “non garantista e superata dai tempi
e dalle leggi a tutela dei lavoratori”
Foto: Cinellips e Andrea Nemiz
Nella prestigiosa Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei Ministri, si è tenuto il convegno nazionale organizzato dalla Confederazione
Sindacale Autonoma di Polizia, curato brillantemente dal Segretario Provinciale di Roma Gianluca
Guerrisi e dal suo staff, fra i quali: Infussi, Di Meo e
Pasquale Guerrisi.
Il tema del simposio aveva carattere molto tecnico, ma
è fortemente sentito da tutti gli operatori della Polizia
di Stato, rivedere in senso garantista quel farraginoso
complesso di regole che da 30 anni disciplina la tematica delle sanzioni al personale. In sostanza sostiene la Consap il Regolamento di Disciplina della Polizia di Stato a 30 anni dalla Legge di Riforma si presenta e non in linea con i diritti dei lavoratori.
Il parterre del convegno è stato di assoluto prestigio
a partire del Sottosegretario di Stato onorevole
Carlo Giovanardi, che ha aperto i lavori sottolineando alcuni episodi di cronaca che hanno coinvolto
i tutori dell’ordine, precisando che spesso non si
tiene conto della situazione di estrema delicatezza
in cui essi si trovano ad operare, esaltando il ruolo
del sindacato che deve essere sempre rivolto alla difesa del personale verso l’interno. Il moderatore del
convegno, il giornalista del Tg 2 Rai Maurizio Martinelli ha poi letto i messaggi fati giungere alla Consap dal Presidente della Camera dei Deputati onorevole Gianfranco Fini e dal Capo della Polizia Prefetto Antonio Manganelli, per poi dare la parola al
questore di Roma Francesco Tagliente. Il questore ha
tenuto a ringraziare la Consap e tutti i poliziotti che
hanno lavorato al suo fianco “è grazie a voi che
sono risultato degno di essere preso in considerazione per un incarico cosi importante come diventare questore di Roma”, ma anche sottolineato l’incidenza ed i nuovi imperativi che competono a donne
ed uomini della Polizia di Stato, nel nuovo progetto
di sicurezza che si presenta come partenariato fra
operatori e cittadini, puntualizzando il ruolo importante rivestito dalla motivazione professionale; una
Il segr. Gen. Nazionale Innocenzi
Il capogruppo Pdl al Senato on. Gasparri
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Primo piano
Consap Magazine 2011
Il responsabile sicurezza UdC sen. Serra
Il questore di Roma Tagliente
motivazione che passa anche per uffici dignitosi in
cui operare, questo è uno dei miei impegni che porto
avanti pur dovendo fare i conti con le ridotte risorse
a disposizione. “Ridisegnare a distanza di 30 anni
dalla legge di Riforma 121/81 l’impianto del Decreto 737, superato dai tempi e dalla profonde trasformazioni della società civile”, questa la richiesta
lanciata dal Segretario Generale Nazionale della
Consap Giorgio Innocenzi. Il Segretario Generale
Nazionale della Consap ho ribadito come la pressante richiesta di una revisione del Regolamento di
Disciplina parte da tutto il personale: “un’esigenza
sentita che il sindacato cerca di tradurre in atti concreti” poi con una dettagliata relazione ha fatto il
punto su disfunzioni ed inadeguatezze dell’attuale
regolamento caratterizzato da un meccanismo per
nulla garantista, che impedisce al sindacato ogni difesa a tutela del collega sottoposto a procedimento”.
Dopo un breve saluto di Luigi Alfieri presidente di Federsec, si sono svolte le altre relazioni tecniche dei
dirigenti sindacali Igor Gelarda, Ciro Re, Marco
Strano e Bruno Pierleoni. Il dirigente della Consap di
Palermo Gelarda ha puntato l’attenzione sui passi in
avanti che a livello europeo si registrano in chiave
L’intervento del responsabile sicurezza PD on. Fiano
Primo piano
deontologica per i poliziotti dei paesi dell’Unione, linee guida che l’Italia non ha recepito in pieno e che
colpiscono una categoria di lavoratori che si presenta come un ibrido né militari né impiegati civili:
“il codice etico per la polizia a livello europeo risale
al settembre del 2001, l’Europa dei 15 paesi , forse
è giunto il tempo che nel nostro paese si possa tener
in debito conto di questi “consigli” che arrivano dal
massimo organismo continentale, ha concluso Gelarda. La relazione del dirigente sindacale delle
Marche Ciro Re si è spinta oltre fino ad evidenziare
aspetti di incostituzionalità nel Regolamento di Disciplina e nelle procedure che portano a comminare la
sanzione.
Al convegno sono intervenuti parlamentari dei diversi schieramenti politici fra i quali il capogruppo
del Pdl al Senato onorevole Maurizio Gasparri che
ha sottolineato la vicinanza del governo alle istanze
della sicurezza”, anche se siamo coscienti che
quanto da noi fatto può aver lasciato l’amaro in
bocca, ma va tenuto conto della difficile congiuntura
economica internazionale”. Il responsabile della Sicurezza del Pd l’onorevole Emanuele Fiano, che da
qualche mese ha sostituito l’onorevole Marco Minniti
nell’incarico, ha parlato di attenzione ed ascolto a
tutte le istanze sindacali da parte del suo partito:
“coscienti che il processo di democratizzazione
della categoria è stato intrapreso nel 1981 con le
Legge di Riforma ma non può certo dirsi concluso”.
Il leader del Movimento per Roma Michele Baldi, ha
rivendicato la distanza del suo movimento popolare
dalla politica partitocratica: “A voi amici della Consap ho dato ascolto e sostegno non da oggi, quindi
potete contare su tutto l’appoggio possibile, anche
Il prefetto Mone
Consap Magazine 2011
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nei confronti di un’opinione pubblica che sotto la
spinta di una certa stampa, è sempre più allontanata
dai problemi della sicurezza”.
Gli interventi della politica sono stati conclusi da un
poliziotto, oggi politico, il responsabile della Sicurezza per l’Udc senatore Achille Serra che sottolineando di sentirsi non un amico ma un familiare della
Consap e dei poliziotti, ha auspicato che ci sia più
coerenza fra i proclami delle campagne elettorali e
gli atti di governo: “ritengo che la sicurezza sia, insieme alla scuola ed alla sanità, una priorità del
paese che andrebbe esentata dai tagli lineari, operati per tenere i conti in ordine”.
Applaudita la relazione del Dirigente della Consap
Marco Strano presidente di Icaa che nell’analizzare
la tematica sotto l’aspetto psicologico ha indicato
come l’ampio spazio interpretativo consentito dal
l’attuale regolamento di disciplina sia di riflesso una
strumento di controllo e prevaricazione dei diritti del
sottoposto a procedimento; inoltre ha contestato la
logica della disciplina che opera un’equazione aberrante più severità maggiore produttività: “le grandi
aziende che producono servizi di assoluto prestigio
a livello internazionale hanno da tempo superato
questa logica, che anziché esaltare mortifica la motivazione professionale”.
L’avvocato Walter Barboni nel suo intervento ha
messo a confronto il diritto del lavoro, nel suo percorso storico di conquiste, evidenziando alla platea
i gravi ritardi che accusa in questo la disciplina della
Polizia di Stato. Bruno Pierleoni dirigente Consap
presente ai consigli di disciplina e difensore di colleghi sottoposti a procedimento, ha portato idealmente
tutta la platea in quelle stanze dove funzionari, che
mal sopportano l’incarico di potestà disciplinare,
possono, in virtù della norma, cancellare il diritto
alla difesa, finanche omettendo le riserve espresse
del rappresentanze sindacale che seppur minoritario
in consiglio contesta la sanzione: “18 anni di disciplina mi hanno convinto dell’assoluta necessità di un
cambiamento”.
Al prefetto Luigi Mone Direttore Centrale degli Affari
Generali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza
sono state affidate le conclusioni dei lavori, un intervento cha ha rimarcato la necessità che il dirigente
ricopra un ruolo carismatico per i sottoposti, quale
presupposto alla motivazione professionale, sottolineando come il tempo e la fretta con cui nell’81 si
predispose l’attuale regolamento potrebbero avere
bisogno di un ripensamento in chiave più moderna.
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Primo piano
Consap Magazine 2011
Convegno Nazionale
Regolamento di disciplina della Polizia
di Stato: analisi e proposte di revisione
La relazione del segretario generale nazionale Consap Giorgio Innocenzi
La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
ha organizzato questo convegno “Regolamento di
disciplina della Polizia di Stato: analisi e proposte di
revisione” con il precipuo scopo di mettere all’attenzione una problematica che oggi si fa sempre più attuale e scottante.
Finalità del convegno è quella di avviare una riflessione sul Regolamento di disciplina, che a distanza
di oltre trenta anni, dalla sua entrata in vigore, ha
evidenziato numerosi aspetti disfunzionali che, solo
in parte, possono essere ascritti ad una normativa bisognosa di essere rivista sia nella parte sostanziale
che in quella procedurale, onde assicurare maggiore snellezza, celerità ed efficacia all’azione amministrativa.
Occorre porsi il problema di come superare le disfunzioni registrate derivanti dalla inadeguatezza
delle norme disciplinari ma anche, e soprattutto,
dalla mancata realizzazione di un sistema formativo
capace di instillare maggiore consapevolezza del
peculiare ruolo istituzionale rivestito da ogni operatore della Polizia di Stato e delle conseguenze derivate dalla inosservanza delle generali regole di condotta statuite dall’ordinamento per quanti svolgono
funzioni di così elevato profilo, nel consorzio civile.
Occorre interrogarsi se non sia giunto il momento
per adeguare il Regolamento alle nuove leggi nel
frattempo intervenute (nuovo codice di procedura penale, legge 19/90, legge 241/90), alle sentenze
della Corte Costituzionale, ai decreti ministeriali relativi alla riorganizzazione degli uffici periferici e soprattutto alle nuove tendenze organizzative dell’Amministrazione, che nel loro insieme incidono in vario
modo sul sistema disciplinare.
La Consap è fermamente convinta che questo strumento normativo necessita di sensibili modifiche tese
Baldi del Movimento per Roma
Alfieri presidente Federsec
Primo piano
Consap Magazine 2011
ad accrescerne l’efficacia. La stessa Amministrazione, con provvedimento del Capo della Polizia del
30 novembre 2000, aveva avvertito l’esigenza di
costituire un gruppo di lavoro incaricato di elaborare
un progetto complessivo di revisione del DPR 25 ottobre 1981,n.737.
La commissione, dopo aver messo a nudo i momenti
di crisi del sistema disciplinare vigente, formulò una
proposta “indecente”, che in tutta fretta fu riposta in
un cassetto.
E’ giunto, dunque, il momento di fare qualcosa di
concreto per elaborare un progetto organico di revisione dell’attuale impianto normativo considerato inadeguato e farraginoso da tutti gli operatori, pratici del diritto disciplinare.
A chi volesse addentrarsi in questo
delicato settore, raccomandiamo
vivamente di accantonare qualsiasi
nozione di diritto e di dimenticare
il significato di concetti quali: garanzie difensive, uguaglianza,
equità, gradualità e funzione di recupero sociale della pena.
Anche ad una lettura superficiale
del testo del decreto in questione,
emerge il carattere “oggettivamente” oppressivo della norma,
che trova conferme generali da un
lato, nell’assenza di reali garanzie
difensive e dall’altro, in un’incontestabile, indiscriminata ed aberrante “discrezionalità” che viene riconosciuta e garantita alla pubblica Amministrazione.
E’ qui appena il caso di ricordare
solo alcune delle norme inquisite e
che rappresentano la pratica estrinsecazione di una concreta volontà
di affossare la certezza del diritto.
Basti pensare, a tal proposito, all’art. 4 n. 18, grazie al quale l’Amministrazione punisce “qualsiasi altro comportamento non espressamente preveduto nelle precedenti
ipotesi …”. Com’è facilmente desumibile, la pretesa punitiva della
P.A. prende le mosse dall’accertamento di un “fatto-comportamento”
di fatto non codificato.
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L’assurdità di una siffatta norma è confortata anche
dalle più elementari conoscenze di diritto, laddove si
pensi che la NORMA è costituita dal precetto e dalla
sanzione. Nel precetto deve essere contenuta la descrizione di quello che si deve fare o non fare e, perciò, del fatto costituente l’illecito.
Orbene, il citato art.4 sembra sfuggire a questo principio fondamentale, non prevedendo, in astratto, le
ipotesi a cui ricondurre di volta in volta il fatto prodottosi nella realtà.
In sintesi, come potrà mai difendere i propri interessi
e dimostrare la propria innocenza, l’ignaro collega
Messaggio dell’on. Gianfranco Fini
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Primo piano
Consap Magazine 2011
Il dirigente nazionale Consap Gelarda
Il giornalista del Tg2 Martinelli
posto davanti ad una accusa generica, non qualifi-
siasi altro comportamento non espressamente preveduto negli articoli precedenti”.
Stessa natura astratta e generica viene assegnata agli
artt. 5 e 6 nr:1, quando si fa riferimento alle “abituali”
negligenze, senza che sia mai stato chiarito se per la
dichiarazione di abitualità sia necessario ricorrere ad
un principio analogico che operi il richiamo al codice
penale (artt. 101, 102,103 e 104), alla definizione
riportata nel dizionario della lingua italiana (specificando quale), o addirittura alla libera e sfrenata interpretazione del collegio giudicante.
Tale problematica acquista anche maggiore risalto,
se si considera che per le “dichiarazioni di abitualità” non vengono dettate norme precise in ordine ai
limiti temporali “a ritroso”, che dovranno essere
presi in considerazione durante la ricerca e la valutazione dei “precedenti” disciplinari.
L’attuale indirizzo interpretativo seguito dai collegi
giudicanti, non trova alcun limite del tipo sopra delineato, tant’è che l’abitualità viene ricondotta ad una
valutazione di “tutti” i precedenti dell’inquisito, indipendentemente dal tempo della loro commissione.
Tale criterio, a nostro avviso, trova il suo limite giuridico nel disposto di cui all’ultimo comma dell’art.7
dello Statuto dei lavoratori, che sancisce l’inefficacia, a qualsiasi titolo, delle sanzioni disciplinari, decorsi “due” anni dalla loro applicazione.
E per rimanere in tema di collegi giudicanti, vorremmo manifestare le nostre perplessità anche sulla
esatta composizione della commissione consultiva
prevista dall’art.15.
Infatti, leggendo il citato articolo, si trae la convinzione
che essa sia composta da due elementi designati dall’Amministrazione e uno dai sindacati più rappresentativi nell’ambito provinciale.Niente di più errato.
cata e dai contorni incerti?
Siamo ai limiti del paradosso e non dovremmo meravigliarci se fra qualche tempo, qualcuno dei nostri
più insigni giuristi “formato famiglia”, in ossequio ad
un pericoloso quanto inflazionato principio di affermazione “impositiva” dello Stato proponga di aggiungere al titolo XIII° del codice penale (quello dei
delitti contro il patrimonio) un articolo del seguente
tenore: “…con la reclusione viene altresì punito qual-
Telegramma del Capo della
Polizia Prefetto Manganelli
Primo piano
Consap Magazine 2011
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Quasi per incanto i componenti diventano 5, grazie
all’artificiosa aggiunta di un segretario prima e di un
non meglio precisato funzionario, successivamente.
Da chi venga nominato il segretario e a quale titolo
partecipi il funzionario e soprattutto quali “reali poteri” gli siano riconosciuti, non è dato sapere. E’
certo, comunque, che il verbale della seduta viene
redatto guarda caso proprio dai due componenti
“ausiliari”, designati dal questore.
Ancora una volta i membri designati dai sindacati
vengono rispettosamente messi alla porta.
La confusione dei ruoli è pertanto assicurata, peccato che non possa dirsi lo stesso dello spettacolo,
dal momento che a rimetterci, tanto per cambiare,
sono proprio gli inquisiti. Ma non è ancora finita. Il
funzionario individuato a norma dell’art.18 comma
3, il quale sovente si autoproclama “presidente”
della commissione consultiva, opera in concreto,
come membro effettivo del collegio giudicante dal
momento che, grazie ad una prassi consolidata, gli
viene implicitamente riconosciuta una funzione direttiva.
Non è un caso, infatti, che egli rivolga domande all’inquisito, indirizzi la discussione sulle direttive da
lui ritenute più pertinenti e faccia un po’ come da
“padrone di casa”, quando dovrebbe invece limitarsi a redigere il verbale, così come la norma detta.
Sempre in tema di abuso dei pubblici poteri, possiamo richiamare alla memoria l’art. 7 nr. 2 che prevede la destituzione dal servizio per “atti che siano
in grave contrasto con i doveri ….” o l’art. 9 comma
2 che prevede la comminazione della sospensione
cautelare dal servizio, per i dipendenti che abbiano
pendente un procedimento penale per reati dalla natura particolarmente grave.
Anche qui, duole segnalarlo, mancano precisi riferimenti normativi, che si rivelino in grado di assicurare
il rispetto dei più elementari diritti dell’incolpato.
Primo fra tutti la certezza della norma che deve essere chiara, intellegibile ed inequivocabile.
Nel caso di specie, a chi è demandato il compito di
valutare il concetto di grave, richiamato nei citati articoli? E attraverso il ricorso a quali riferimenti normativi?
A questo proposito viene da chiedersi come mai
l’art.8 prevede le singole figure di reato che determinano la rescissione del contratto d’impiego mentre il
successivo art.9, tanto per cambiare, conferisce all’Amministrazione il potere discrezionale di irrogare
la sospensione dal servizio, senza imporre il benché
minimo vincolo giuridico-interpretativo.
Ma a tale immenso potere riconosciuto all’Amministrazione, si aggiunge una superficiale e spesso negligente trattazione dei procedimenti sottoposti al vaglio di funzionari poco accorti.
Non si giustificherebbe in nessun altro modo l’irrogazione di una sospensione cautelare dal servizio, in
pendenza di un procedimento penale per il quale il
dipendente era stato rinviato a giudizio uno o più
anni prima.
Il Sottosegretario on. Giovanardi
Il dirigente Consap Pierleoni
18
Primo piano
Consap Magazine 2011
Nesci Presidente Nazionale EPAS
Il dirigente Nazionale Consap Re
Tutto lascia pensare che il DPR 737/81 se da un lato
assicura all’Amministrazione un’ampia potestà di
controllo, dall’altro sembra ignorare i più elementari
principi di giustizia e quel diffuso “garantismo”, che
viene riconosciuto a tutt’altre categorie di persone.
Sempre in tema di garantismo, non può certo sfuggire un altro particolare di sicuro interesse: gli organi
collegiali giudicanti, sia a livello provinciale che centrale, sono composti in maniera tale che i componenti designati dall’Amministrazione siano sempre e
comunque in “maggioranza” rispetto a quelli di
estrazione sindacale.
Tale sospetta articolazione dei collegi non trova alcuna valida spiegazione se non nell’ottica di una
Amministrazione che, lungi dall’innescare un reale
processo di conversione democratica dei vecchi modelli inquisitori, non intende affatto rinunciare al proprio ruolo egemone.
Tale anomala composizione dell’organo decidente,
trova il suo limite giuridico nell’art. 22 della Legge
29.3.1983, nr. 93, nella parte in cui si prevede che
le sanzioni vengano irrogate, previo parere di un organo costituito in modo da assicurare “l’imparzialità”.
A ciò si aggiunga che l’arbitrio e la libera quanto
personalistica interpretazione di norme spesso aleatorie, sembra essere la costante dominante.
E’ appena il caso di evidenziare, ad esempio,
l’esame spesso approssimativo dei casi discussi in
seno ai consigli provinciali di disciplina o nelle commissioni consultive e la quasi sistematica assenza dei
necessari riferimenti giuridico-regolamentari e richiami a sentenze emesse dalla giustizia amministrativa, che pure dovrebbero essere vincolanti.
Di non trascurabile importanza, appare inoltre, il
contenuto e la portata limitativa, espressa dall’art.
20 comma 4, nella parte in cui la richiesta di chiarimenti richiesti da un componente del consiglio al giudicando, è subordinata alla preventiva autorizzazione del presidente.
E se questa non dovesse essere accordata? Di quali
strumenti giuridici, dispone il componente “censurato”
per tentare di assicurare il rispetto del principio del
“contraddittorio” e dell’esame diretto dell’inquisito?
La confusione, mirabilmente utilizzata dall’Amministrazione per affermare il proprio incontrastato potere, investe anche le deliberazioni dei consigli provinciali, redatte guarda caso, dal relatore (nominato
dal presidente “esclusivamente” fra i membri designati dal questore, in ossequio a chissà quale
norma) e firmata dal presidente, dall’estensore e dal
segretario.
In questa delicata fase del giudizio, la presenza di
qualsiasi altro componente del consiglio e quindi anche di quelli designati dai sindacati, anche se espressamente sancita dall’art.21 comma 1 del DPR
737/81, viene opportunamente evitata. Ma come se
tutto questo non bastasse, grazie ad una interpretazione a dir poco singolare degli artt. 20 e 21, si impedisce in maniera capziosa di inserire le “note a verbale”, riportanti le motivazioni giuridiche e regolamentari dell’eventuale dissenso manifestato da un membro
del consiglio contro la decisione degli altri componenti.
Sicchè, la MOTIVAZIONE del dissenso, non solo non
lascia traccia nella deliberazione ma neanche nel
verbale della trattazione orale, desumendosi solo
dal tipo di votazione riportata ossia a maggioranza
dei votanti, invece che all’unanimità.
Orbene, poiché la deliberazione in questione, altro
non è se non una mera “proposta” che dovrà essere
vagliata dal Capo della Polizia, perché si impedisce
Primo piano
aprioristicamente che l’organo decidente possa valutare le diverse posizioni espresse, per porle a fondamento del proprio provvedimento?
Per tutti questi motivi la Consap si batte da tempo
contro ogni forma di malcelata prevaricazione e ha
predisposto concrete proposte di modifica di questo
decreto assolutamente non più rispondente anche
soltanto ad un generico sentimento di giustizia, di
uguaglianza ed equità.
Ed è per tale ragione che non possiamo non stigmatizzare la completa assenza di garanzie di “univocità” di indirizzo nell’applicazione della norma.
Ne deriva che un analogo comportamento disciplinarmente rilevante, venga diversamente censurato a
seconda che l’inquisito sia giudicato in città diverse
o anche nella stessa città ma in tempi diversi.
Non da ultimo viene da chiedersi come mai, in tema
di garanzie difensive, mentre a norma degli artt. 1619 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale si “consente” che la difesa dell’incolpato venga assunta da un difensore d’ufficio o di fiducia, regolarmente iscritto all’albo degli avvocati,
tale identica facoltà venga ancora pretestuosamente
negata agli inquisiti, deferiti innanzi al consiglio provinciale di disciplina.
Per quanto attiene all’entità della pena, poi, vale la
pena di sottolineare la consistente differenza esistente fra la pena pecuniaria ex art. 4 DPR 737/81,
prevista nella misura massima di 5/30 e la multa ex
art. 7 dello Statuto dei lavoratori, quantificata in 4
ore della retribuzione base.
Analogamente, mentre il DPR 737, nel richiamarsi
alle disposizioni contenute nel Testo unico degli impiegati civili dello Stato (DPR 10.1.1957 nr.3), individua in 6 mesi la durata massima della sospensione
dal servizio e dalla retribuzione, il citato art. 7 della
legge 20 maggio 1970 nr. 300, dispone che essa
non sia superiore a 10 giorni.
L’evidente contrasto appare, a nostro avviso, difficilmente giustificabile, soprattutto se si pensa, che due
leggi dello Stato che disciplinano materie identiche
ed individuano comportamenti similari, prevedono
sanzioni di ben diversa portata l’una dall’altra.
In tema di impugnazioni poi, v’è da segnalare la più
completa assenza di norme che possano garantire il
rispetto dei principi più elementari del diritto.
La detrazione dell’importo relativo alla pena pecuniaria, ad esempio, avviene, quasi sistematicamente, prima che l’eventuale ricorso prodotto dall’interessato sia stato “rigettato”.
Consap Magazine 2011
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Tant’è che in caso di suo accoglimento, l’interessato
dovrà adoperarsi non poco ed attendere tempi lunghissimi, prima di vedersi riconosciuto il diritto alla
restituzione della somma indebitamente detratta.
Anche su questo tema, il surripetuto art. 7 legge
300/1970, offre un interessante spunto riflessivo,
nella parte in cui prevede che la sanzione disciplinare (pena pecuniaria o sospensione) “resti sospesa
fino alla pronuncia di un collegio, avente appunto le
caratteristiche di “giudice di appello”.
Appare “sospetta”, infine, la mancanza di un archivio generale, contenente gli estremi dei provvedimenti passati in giudicato, consultabili dagli addetti
ai lavori sulla scorta di quanto avviene per le sentenze della giustizia amministrativa giurisdizionale.
La creazione e il libero accesso ad una informazione
trasparente e pubblica, creerebbe, a giudizio della
Consap, le premesse per una più uniforme, univoca
e corretta applicazione della norma, che non può
prescindere da uno studio analitico dei provvedimenti
precedentemente adottati dalla pubblica amministrazione, in ordine a fatti identicamente valutabili.
Appare evidente da quanto precede quanto sia urgente e necessaria, ma purtroppo non facile una rivisitazione completa dell’intero testo normativo.
Ma proprio per questo che auspichiamo una serena
e qualificata partecipazione delle forze vive e costruttivamente critiche che albergano in ciascuno di
Voi, affinchè anche questo delicato settore possa essere revisionato da una rinascita fondata su basi democratiche e di rispetto dei diritti e della dignità dell’uomo-cittadino-poliziotto.
L’avv. Barboni
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Consap Magazine 2011
Primo piano
Poliziotti motomontati al Giro
d’Italia, più sicuri grazie alla Consap
Nel suggestivo scenario della Reggia della Venaria Reale,
una conferenza stampa, nel corso della quale
Dainese e Polizia Stradale hanno presentato
un importante progetto
Primo piano
E’ stato sancito un accordo fra il Dipartimento della
Pubblica Sicurezza Direzione Centrale del Servizio
Polizia Stradale e la società Dainese, per dotare il
contingente dei motociclisti alla scorta del Giro D’Italia dell’innovativo air bag per il motociclista progettato dalla Dainese e del quale avevamo già illustrato
le caratteristiche nei numeri scorsi.
Un orientamento in questo senso della Dainese era
stato preannunciato dal manager della società Vittorio Cafaggi in un convegno organizzato dalla Consap a Milano nel novembre scorso che vedeva fra i
relatori il Direttore del Servizio Polizia Stradale Roberto Sgalla.
L’ipotesi di collaborazione di novembre è diventata
concreta in occasione dell'inaugurazione del Giro
Consap Magazine 2011
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d'Italia 2011, nel suggestivo scenario della Reggia
della Venaria Reale, con una conferenza stampa, nel
corso della quale Dainese e Polizia Stradale hanno
presentato un importante progetto, che li vedrà legati durante questa edizione della corsa ciclistica a
tappe ed alla quale ha preso parte anche il Responsabile per l’Italia Settentrionale della Consulta Nazionale Polizia Stradale Gian Mario Morello.
In virtù di questa joint-venture i poliziotti al seguito
della kermesse ciclistica hanno indossato il rivoluzio-
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Consap Magazine 2011
Primo piano
Primo piano
Consap Magazine 2011
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nario dispositivo D-air Street i.p.s. (Intelligent Protection System), l'air bag per motociclisti, messo a punto
dopo 10 anni di sviluppo da D-tec (Dainese Technology Center), che sarà disponibile per gli utenti delle
due ruote alla fine di quest'anno.
Quindici agenti della scorta motociclistica della Polizia Stradale al Giro d'Italia 2011 saranno equipaggiati in anteprima con il sistema D-air Street e saranno seguiti dai tecnici Dainese per la registrazione
e la verifica dei dati, durante le tappe del Giro d'Italia.
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Consap Magazine 2011
Le rivoluzionarie ed esclusive caratteristiche tecniche
di questa protezione "intelligente" segnano un salto
tecnologico nel campo della sicurezza del motociclista. Il sistema è stato messo a punto anche grazie all'esperienza fatta con il D-air Racing, la versione destinata all'uso in pista, tuttora impiegata da Valentino Rossi, Marco Simoncelli e molti altri campioni.
La sicurezza, studiata nelle competizioni, arriva sulle
strade; è questa la testimonianza portata, durante la
conferenza stampa, da Giacomo Agostini, la leggenda del motociclismo, che della sicurezza si è
fatto il portabandiera già negli anni '60 e dal pilota
MotoGp Marco Simoncelli, che impiega e apprezza
l'efficacia del sistema D-air.
Primo piano
L'innovativa collaborazione tra Polizia
Stradale e Dainese costituisce un momento importante per riconfermare l'impegno e la sensibilità nei confronti
della sicurezza stradale e per proporre
a tutti gli utenti della strada, in particolare ai motociclisti, un esempio di come
la passione per lo sport possa essere
vissuta ancor più intensamente nel rispetto per la sicurezza propria e degli
altri.
Il Direttore Centrale del Servizio Polizia
Stradale ha sottolineato la duplice valenza dell’esperimento, che da una
parte contribuisce a garantire sicurezza per il personale e dall’altra consentirà alla Dainese la raccolta di dati importanti
circa la funzionalità del dispositivo, che una volta
messo in commercio darà un sostanziale contributo
all’impegno di abbattere la mortalità sulle strade,
statistiche che vedono le due ruote come l’utenza debole e quindi potenzialmente più a rischio.
La Consap – ha detto il dirigente sindacale Gian Mario Morello – è orgogliosa di aver contribuito a questa sperimentazione, siamo portatori di un ruolo più
costruttivo dell’attività sindacale, che non è solo denuncia delle disfunzioni tecniche operative, ma ricerca di soluzioni fattibili nell’interesse della tutela
del personale e di riflesso della maggiore sicurezza
per i cittadini.
Convenzioni
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Sempre più difficile il calcolo
delle pensioni
L’APOCALISSE DELLA QUIESCENZA
Secondo le stime del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e
del Lavoro) chi andrà in pensione
nel 2050, percepirà un assegno
di quiescenza pari al 36% della
retribuzione; una previsione di
fame e sofferenza per coloro che
in questo decennio si stanno affacciando al mondo del lavoro.
Mauro Pantano
Segretario Nazionale Consap
La stima è orientativa, ma fa comprendere perfettamente la gravità
della situazione previdenziale.
Il calcolo della pensione è divenuto una operazione probabilistica con numerose variabili.
Il c.d. tasso di sostituzione, cioè il
rapporto tra pensione ed ultima
retribuzione, dipende dal tasso di
crescita del reddito, dall’andamento del Prodotto Interno Lordo
(ricchezza prodotta dal Paese) e
I protagonisti delle riforme dal
1993 ad oggi
dall’allungamento della vita media.
Non è possibile calcolare la pensione in anticipo; possono farsi
solo delle stime soggette a continue revisioni.
Il vecchio sistema pensionistico
era particolarmente generoso sia
in termini di accesso alla pensione, sia in termini di modalità di
calcolo della pensione stessa.
Una lunga serie di riforme ha progressivamente innalzato l’età e ridotto l’ammontare della pensione.
La riforma Amato del 1993, la riforma Dini del 1995, la riforma
Maroni del 2005, la riforma Damiano del 2007 e la riforma Sacconi del 2010, con l’intento di
colmare il buco previdenziale,
hanno devastato il futuro degli
In evidenza
Consap Magazine 2011
onesti lavoratori, pregiudicando
in maniera forte ed irreparabile le
garanzie di una vecchiaia serena
dopo una vita dedicata al lavoro.
I vecchi pensionati si lamentavano
del mancato adeguamento degli
assegni di quiescenza con i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro, con conseguente
perdita , col passare degli anni,
dell’originario potere di acquisto.
I futuri pensionati oltre a mantenere la vecchia penalizzazione,
vedranno assottigliarsi in maniera
enorme le somme disponibili nella
fase conclusiva della propria vita,
a fronte dell’incrementarsi delle
esigenze di spesa per curarsi
dalle malattie che
inesorabilmente insorgono o si accentuano
in età avanzata.
In Italia ci sono 43 milioni di contribuenti; circa 10 milioni non dichiarano entrate al fisco; 22 milioni dichiarano un reddito inferiore ai 23 mila euro.
Con questi numeri, i lavoratori a
reddito fisso non potranno aspettarsi altro che una pensione da
vera miseria.
Questo è il vero problema che affligge lo Stato; l’evasione fiscale
diffusa e la correlata severa penalizzazione di chi non sfugge dalle
grinfie dell’erario pubblico.
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Non c’è la volontà politica di far
emergere i redditi non dichiarati,
probabilmente perché fonte di
consenso elettorale.
Infieriscono sempre sui soliti dipendenti a reddito fisso, sui quali
gravano i servizi di interesse collettivo, la scuola, le infrastrutture e
quant’altro. Gli enti previdenziali
avevano ben pensato di istituire
una nota informativa da recapitare ai futuri pensionati, per informarli sulla loro posizione, indicando quando e quanto avrebbero percepito in quiescenza;
forse per evitare rivoluzioni di popolo, forse per evitare previsioni
poco affidabili, hanno deciso di
rendere possibile la stima della
pensione solo quando si è in prossimità della stessa.
Abbinando la pensione alla ricchezza del Paese diventa socialmente e moralmente doveroso far
emergere la ricchezza occulta,
l’evasione, il nero, che permetterebbero di avere un PIL
più alto e di conseguenza una
pensione migliore.
Basta con le riforme contro i lavoratori, ora è necessario far risalire
la china alla parte debole della
società, smascherando i furbi ed
obbligandoli a contribuire nell’interesse comune.
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Consap Magazine 2011
In evidenza
Uno dei modi migliori per onorare
i morti è quello di avere rispetto dei vivi
In evidenza
Diciannove anni sono passati da una delle pagine
più nere della lotta alla mafia in questo Paese,
quando il Giudice Giavanni Falcone di ritorno da
Roma, dove ricopriva un incarico di consulenza
presso il Ministero di Grazia e Giustizia, saltò in aria
con la sua scorta e la moglie il giudice Francesca
Morvillo. Da allora qualcosa di nuovo c'è stato, grazie all'abnegazione delle Forze dell'Ordine, il leader
dei corleonesi stratega della stagione delle stragi è
oggi in gattabuia e con Totò Riina, anche personaggi
eccellenti di quel gruppo di spietati assassini hanno
chiuso la loro storia di infamia. Risultati che però non
devono far dormire sugli allori, soprattutto perchè
quelle stesse Forze dell'Ordine che hanno conseguito
questi brillanti successi investigativi, continuano a dover fare i conti con stipendi inadeguati, e risorse tecniche ed operative assolutamente carenti.
Il 23 maggio di ogni anno, la città di Palermo si
ferma per le manifestazioni in ricordo della strage di
Capaci.Questa mesta ricorrenza, giunta oggi al 19°
anniversario, rievoca, i fatti successi quel fatale pomeriggio del 23 maggio 1992 dove andarono in
frantumi “PEZZI DELLO STATO”.
Gli Uomini che hanno perso la vita in quella tragedia oggi vivono nel ricordo di tutte le persone per
bene e oneste che non si sono mai arrese e mai si
arrenderanno nei confronti di quei “macellai” che
hanno insanguinato Palermo, la Sicilia, l’Italia.
Dai nostri caduti abbiamo ereditato un fardello tanto
pesante quanto impegnativo che è quello di continuare a lottare contro tutti quei sistemi che pongono
limitazioni alla libertà e alla giustizia.
Una eredità che non può essere limitata solo alla deposizione di una corona di alloro o di fiori; ma che
deve essere una costante e incisiva azione da parte
di tutti. In questi 19 anni di questa triste ricorrenza,
si sono succeduti tanti ministri dell’interno che puntualmente, ogni 23 maggio, hanno deposto fiori e
corone, ma che nell’ambito del loro ruolo istituzionale hanno spesso dimenticato l’importanza dell’azione dei magistrati e delle Forze dell’Ordine.
Un’azione politica devastante contro le Forze dell’Ordine messa in opera in questi ultimi anni da
parte dei governi che si sono succeduti.
Forze di Polizia che dimostrano tutt’oggi grande capacità professionale, giacché hanno assicurato alla
giustizia personaggi eccellenti, dediti alla criminalità
mafiosa, nonostante le scarse risorse e la poca attenzione politica.
Come si fa ad onorare i caduti se poi non si ha la
Consap Magazine 2011
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giusta attenzione nei confronti di chi da vivo continua in questa battaglia? Le Forze dell’Ordine negli
ultimi 4 anni hanno subito tagli di spesa per circa tre
miliardi di euro, tagli perfino per le pulizie con commissariati ed uffici ridotti ad immondezzai, chiusure
di strutture e parecchie di quelle rimaste sono fatiscenti e bisognevoli di interventi di ristrutturazione.
Tagli che hanno inciso sulla disponibilità dei carburanti lasciando a piedi la polizia costretta a chiudere
i distributori di benzina della Caserma Lungaro di
Palermo, mentre vengono distribuiti buoni benzina
del valore di 20 euro per le volanti.
Una politica, che ha congelato contratti economici,
ridotto notevolmente risorse per le missioni, bloccato
automatismi di avanzamento, azzerato indennità perequative e devastato il sistema previdenziale.
Da 14 anni circa i poliziotti attendono il riordino
delle loro carriere che puntualmente viene negato,
un riordino per il quale, recentemente, sono stati
“scippati” circa 750 milioni di euro accantonati nel
corso di precedenti finanziarie. Insomma, il governo
attuale deve dare un segnale in controtendenza che
non deve essere una politica fatta solo di tagli alla
sicurezza come finora, è stato, perché le corone e i
fiori appassiscono, mentre la coscienza degli uomini
no... ed una distrazione pone il rischio di rendere
vano il sacrificio di coloro che oggi onoriamo.
Questo 23 maggio deve essere quindi una data di
riflessione e di ricordo senza trascurare che per il resto dei giorni dell’anno tanti uomini e donne della
Polizia di Stato e di tutte le Forze dell’Ordine continuano a svolgere incessantemente il loro dovere ritenendo che ciò sia anche il modo migliore per onorare la generosità di Vito Schifani, Rocco Di Cillo,
Antonio Montinaro, Giovanni Falcone e Francesca
Morvillo.
Domenico Milazzo,
Segretario Provinciale
sindacato polizia
Consap di Palermo
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Assistenza infermieri
in base al profilo
Gianni Valeri
Segretario Nazionale Consap
Si rappresenta che, a parere di
questa O.S., il personale infermieristico del Comparto Sanitario
della P. di S. (Revisori e Periti),
seppur in possesso della Laurea di
Infermiere, non beneficia degli
strumenti giuridico/professionali
per poter erogare l’assistenza sanitaria in modo esclusivo, idoneo,
protetto e soprattutto svincolato
dalla presenza del medico.
A tal proposito appare doveroso
precisare, che l’attuale status giuridico e professionale degli appartenenti ai Ruoli dei Revisori
Tecnici Infermieri e Periti Tecnici
della Polizia di Stato, poiché appartenenti ad un’Amministrazione
Civile ad Ordinamento Speciale,
è vincolato da quanto prescritto
dal D.M. 18 luglio 1985 che a
sua volta non fa altro che riportare di pari passo quanto prescritto dal Titolo 5° art. 6 del
D.P.R. 225/74 ovvero l’ex mansionario dell’infermiere generico
abrogato dalla Legge 42 del
1999.
Alla luce di tale premessa quindi,
l’attuale profilo professionale dell’infermiere della Polizia di Stato
riportato nel D.M. 18 luglio 1985
è di una figura professionale non
esistente più nel Servizio Sanitario Nazionale, ovvero l’infermiere
generico.
Gli infermieri della Polizia di
Stato quindi sono da considerarsi
a tutt’oggi titolari delle mansioni
di infermiere generico e non di infermiere professionale visto il non
recepimento della Legge 42 del
1999.
L’Infermiere Generico, figura già
ad esaurimento, prettamente esecutiva, che NON gode di alcuna
autonomia, e non può assolutamente operare fuori da un ambiente ospedaliero e in assenza
del medico e che in tal caso provvederebbe solo, ad esempio, alla
raccolta degli escreti; ai clisteri
evacuanti e medicamentosi; ai bagni terapeutici e medicamentosi
ed alle frizioni.
Il Ministero della Sanità con propria circolare del 12 aprile 1996,
n. 28 ha precisato che la pratica
della iniezione endovenosa è da
considerarsi "pratica medica", e
che potrebbe, solo in ambiti ospedalieri e assimilabili ad essi o in
presenza del medico e sotto la
sua responsabilità essere delegata all'infermiere professionale.
Inoltre rimane a tutt’oggi inapplicabile per il comparto Sanitario
della P. di S. anche il DPR 27
marzo 1992 che all’articolo 10
“Prestazioni del personale infermieristico”, che recita: “1.
Il personale infermieristico profes-
In evidenza
Consap Magazine 2011
sionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, può essere
autorizzato a praticare iniezioni
per via endovenosa e fleboclisi,
nonché a svolgere le altre attività
e manovre atte a salvaguardare
le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio”, poiché anch’esso, come la Legge 42/99 ed
il D.M. 739/94, non risultano recepiti dall’Ordinamento della Polizia di Stato.
Tutto ciò premesso, in considerazione della delicatezza delle attività addestrative e lavorative del
poliziotto (operazioni di polizia,
esercitazioni a fuoco, immersioni,
estradizioni, paracadutismo, difesa personale), non si può sottovalutare che l’infermiere assoggettato allo Speciale Ordinamento
della Polizia di Stato, non possa
adoprarsi con interventi assistenziali d’iniziativa validi, se non incorrendo in sanzioni di carattere
Disciplinare, Penale e Civile.
Nondimeno eventuali azioni e/o
omissioni, non potrebbero neanche beneficiare dell’attenuante
dello Stato di Necessità (art. 54
C.P), in quanto dette prestazioni
di assistenza sanitaria sono abbondantemente pianificate, i possibili rischi arcinoti, la presenza
del medico possibile visto il loro
31
organico quasi il doppio degli Infermieri e l’attività interna degli
Uffici Sanitari plausibilmente derogabile.
Assodato, altresì, che la tutela
della salute degli Operatori P. di S.
è anch’essa primaria, apparirebbe
del tutto contrastante che all’infermiere venisse affidato l’onere e la
responsabilità dell’assistenza in
ambiti di emergenza senza alcuna
possibilità di intervento legittimo,
anzi potenzialmente dannoso per
se e per gli astanti.
Appare pertanto legittimo interessare codesto Ministero affinché,
allo stato attuale, in attesa risolutrice dell’auspicabile applicazione da parte del Dipartimento
della P.S. della Legge 42/99, del
D.M. 739/94 e del DPR 27
marzo 1992, già avvenuta anche
per le Forze Armate, al fine di
scongiurare che il personale infermieristico del comparto sanitario
della P. di S. (Revisori e Periti),
possa incorrere in onerosi contenziosi penali, civili e disciplinari, e
contestualmente evitare potenziali
rischi per la salute degli operatori
P. di S., l’assistenza sanitaria a
qualsiasi attività sia essa lavorativa che formativa (già peraltro
prevista per tutti gli altri tipi di servizi di O.P.), NON sia affidata al
solo personale infermieristico.
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Attualità
Consap Magazine 2011
La Cassazione condanna Casarini
a risarcire la Consap
ROMA - La polizia italiana non può essere assimilata ai nazisti, che fanno
parte di un «capitolo nero» nella storia dell’umanità, e chi azzarda un simile
paragone è chiamato a risarcire i danni morali alle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori di questa categoria. Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna, emessa dalla Corte di Appello di Napoli, a pagare i danni da diffamazione a carico dell’ex leader dei disobbedienti del nord-est Luca Casarini che, in polemica con il Siulp, aveva paragonato i dirigenti dei sindacati di polizia a dei «nazistelli in divisa». La Suprema Corte (sentenza (18545), pur dando atto dell’esistenza di una «querelle» tra Casarini e il Siulp - il maggior sindacato di polizia, che aveva definito l’ex «tuta bianca» come «fomentatore di disordini e favoreggiatore di
un linciaggio» - ha
escluso l’esimente di
aver agito per ritorsione. Casarini, spiega
la Cassazione, non poteva arrogarsi «la facoltà di "punire" tutti i
dirigenti delle associazioni sindacali che organizzano gli agenti
della polizia con la loro
identificazione negli autori di omicidi, torture,
persecuzioni razziali,
collocati in un ben delineato capitolo nero
della storia dell’umanità». Per quanto riguarda la condanna
penale alla multa di
2.500 euro, il reato compiuto durante una
conferenza stampa a
Sant'Angelo della Scala
(Avellino) il 20 gennaio
2001 - è stato dichiarato prescritto. Il risarcimento a favore di Siulp
e Consap sarà quantificato.
(Ansa)
art
Attualità
Sono trascorsi ben 10 anni da quando, a Genova, la
Polizia di stato e le altre forze dell’ordine, si trovarono
a “combattere” una guerriglia urbana per giorni e
giorni in un contesto che, invece doveva essere una vetrina internazionale per la nostra Italia: il vertice del
g8. In quella circostanza invece si dovettero fronteggiare atti di vero e proprio vandalismo ma non solo,
perchè ci furono saccheggi, aggressioni alle forze dell’ordine, danneggiamenti ed un’intera città rimase assediata da un’orda di barbari che tutto volevano
tranne che manifestare il proprio pensiero o dissenso
sulla globalizzazione. Bene, oramai sembra che tutti si
siano un po’ dimenticati di quelli che furono per molti
appartenenti alle forze dell’ordine momenti anche di
paura, dove tantissimi poliziotti rimasero feriti e molti
altri, tra le migliaia chiamati a difendere la gente e la
città furono anche indagati e per difendersi, poi, si videro costretti anche a forti esborsi economici per pagarsi gli avvocati e dimostrare che avevano soltanto
fatto il “proprio lavoro” cercando di difendere e difendersi , dagli assalti di taluni criminali che avevano posto sotto assedio la città di Genova. Questo, probabilmente, era stato previsto e la Consap, a suo tempo,
aveva denunciato più volte i potenziali rischi che si
profilano all’orizzonte di quell’importante summit.
Le avvisaglie infatti non erano mai mancate poichè
alcuni leader di quei gruppi di protesta si erano più
volte “esibiti” sui mass-media nazionali rilasciando
dichiarazioni che non lasciavano dubbi ad interpretazioni su quello che sarebbe accaduto nella città di
Genova nei giorni del famoso vertice.
Tra questi “leader” il noto Luca Casarini, no-global.
Il quale, il giorno 20 gennaio 2001, a Sant’Angelo
di Licata in provincia di Avellino, in risposta ad alcuni dirigenti sindacali della maggiori organizzazioni della Polizia di Stato, che si adoperavano per
segnalare ai politici ed ai vertici della nostra Amministrazione i rischi che poteva comportare quel vertice, denunciando le carenze e chiedendo garanzie
per il personale delle forze di polizia, si permise di
dire: “sappiano questi nazistelli in divisa che non ci
lasceremo intimidire”.
La Consap, in quel periodo, aveva anche istituito un
proprio osservatorio nazionale prima sui preparativi
per il g8 e poi sullo svolgimento del vertice con l’invio di propri rappresentanti. Il sottoscritto, che seguiva con particolare attenzione questo evento, letta
sulla stampa nazionale più importante l’infelice frase
pronunciata dal Casarini, decise, insieme alla segreteria generale, di denunciare all’autorità giudiziaria
il predetto “leader” Casarini, per diffamazione aggravata a mezzo stampa, nei confronti dei poliziotti
Consap Magazine 2011
33
in generale e dei sindacalisti in particolare costituendosi nella circostanza anche parte civile.
La denuncia fu presentata alla Procura della Repubblica di Orvieto tramite lo studio legale associato
“Turreni & Turreni” che poi ha seguito con successo,
fino alla fine, l’iter processuale.
Dico con successo poichè finalmente, dopo dieci precisi lunghi anni, infatti fatalità ha voluto che il 20 gennaio 2001 fosse pronunciata quella ignobile frase ed
il giorno successivo, 21 gennaio 2011, di dieci anni
dopo, la Cassazione si è pronunciata definitivamente
sulle decisioni unanimi dei precedenti gradi di giudizio, confermando quanto gia’ sentenziato dai quei
giudici, che avevano gia’ condannato il Casarini a
2500 euro di multa ed al risarcimento dei danni, avevano: “effettuati una valutazione di merito non contrastata dalla ragione, dalla cronaca, dalla storia e
quindi piu’ che mai non censurabile in sede di giudizio di legittimita’”. Unica nota stonata nell’affermazione di un principio sacrosanto, e cioè che nessuno
si può permettere di paragonare gli uomini e le
donne della Polizia di Stato a dei “nazistelli in divisa”, è che il reato del Casarini e’ stato dichiarato
estinto per intervenuta prescrizione ma, fa da contraltare il fatto che la Suprema Corte ha comunque “rigettato il ricorso in ordine alle statuizioni civili.
Casarini dovra’ quindi risarcire il danno!!!
Brava questa Magistratura che con le proprie sentenze univoche ha salvaguardato e difeso la dignita’
delle forze di polizia in generale e della polizia di
stato in particolare.
La Consap, ancora una volta, si è fatta paladina
della pretesa del rispetto dei poliziotti e con pazienza e tenacia ha ottenuto quel riconoscimento di
dignità che oggi, purtroppo, ci viene negato anche
dal governo.
Stefano Spagnoli Segretario Nazionale Consap
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Attualità
Consap Magazine 2011
I poliziotti in piazza contro
i tagli del Ministro Tremonti
Consap: il Governo ci ha tradito
Le organizzazioni sindacali contro il provvedimento
che stabilisce solo assegni "una tantum" e taglia le indennità fisse e continuative.
"Troppi sacrifici in cambio soltanto di promesse. Tremonti e governo, ci avete tradito" I sindacati di polizia
hanno manifestato davanti al ministero dell'Economia
"per protestare contro Tremonti. Il governo e la maggioranza hanno tradito ancora una volta gli impegni
assunti con i comparti sicurezza, difesa e soccorso
pubblico", affermano le organizzazioni sindacali sostenendo che "la legge 74/2011 appena pubblicata
in Gazzetta Ufficiale, non prevede la corresponsione
delle indennità fisse e continuative alle forze dell'ordine, alle forze armate e ai vigili del fuoco, come pure
era stato promesso e nonostante cio' avvenga con
fondi propri, senza chiedere un solo centesimo alle
casse dello Stato".
Nella legge, aggiungono, "si parla semplicemente di
'assegni una tantum', penalizzando le pensioni e le liquidazioni del personale, soprattutto dei piú giovani.
L'insensibilità dimostrata dal ministro Tremonti, dall'esecutivo e dalla maggioranza che stanno asfissiando la sicurezza dei cittadini e gli operatori che la
garantiscono - proseguono le sigle sindacali - sta allontanando sempre di più tutto il mondo del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico dall'azione del
governo. Troppi gli impegni presi e non rispettati,
troppi i sacrifici chiesti alle donne e agli uomini in divisa in cambio soltanto di promesse e tagli".
Sicurezza: sit-in sindacati forze
ordine a Ministero Finanze
contro legge che penalizza pensioni e
liquidazioni
ROMA, 31 MAG - Un centinaio di poliziotti e vigili del fuoco appartenenti a varie sigle sindacali
hanno partecipato ad un sit-in di protesta con volantinaggio davanti al Ministero dell'Economia e
delle Finanze contro il ministro Tremonti e contro alcune norme, contenute nella Legge 74/2011 appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che 'penalizza pensioni e liquidazioni degli uomini in divisa'. 'Siamo ancora una volta costretti a scendere
in piazza per protestare contro l'ennesimo tradimento del Governo e della maggioranza che lo sostiene' dichiarano gli appartenenti a Siulp, Sap,
Ugl, Consap, Fns, Cisl, Sappe, Sinappe, Sapaf,
Fesifo e Conapo. 'Donne e uomini delle Forze dell'Ordine, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco
- spiegano i manifestanti - hanno accettato negli ultimi tre anni una serie di sacrifici, consapevoli dei
problemi economici dello Stato italiano. Non ultimo, abbiamo accettato di investire alcune risorse
già stanziate per il nostro settore per mitigare gli
effetti del blocco retributivo in vigore per tutto il
pubblico impiego dal 2011 al 2013, che, per le
Forze di Polizia, significa blocco dell'operatività e
quindi del contrasto alla criminalità organizzata e
a quella eversiva'. 'Il Governo, con la Legge
74/2011 - proseguono - ha previsto la corresponsione di 'assegni una tantum' alle donne e agli uomini in divisa in luogo delle tradizionali indennità
fisse e continuative penalizzando le pensioni e le
liquidazioni dei Poliziotti e dei Vigili del Fuoco, soprattutto di quelli piú giovani'. Per questo, concludono 'siamo costretti a protestare per poter garantire la sicurezza dei cittadini nel migliore dei modi'.
(ANSA).
Attualità
Consap Magazine 2011
Caro Cittadino,
i Poliziotti italiani ed i Vigili del Fuoco sono ancora una volta costretti a scendere in piazza per protestare
contro l’ennesimo tradimento del Governo e della maggioranza che lo sostiene.
Responsabilmente, le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate e dei Vigili del
Fuoco hanno accettato negli ultimi tre anni una serie di sacrifici importanti, consapevoli dei
problemi economici dello Stato italiano.
Non ultimo, abbiamo accettato di investire alcune risorse già stanziate per il nostro settore al fine di mitigare gli
effetti del blocco retributivo in vigore per tutto il pubblico impiego dal 2011 al 2013. che, per le Forze di Polizia,
significa blocco dell’operatività e quindi del contrasto alla criminalità organizzata e a quella eversiva.
Ebbene, il Governo – con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 74/2011 che ha
convertito il decreto 26 marzo 2011, n. 27 – ha tradito gli impegni presi e ha previsto la corresponsione di
‘assegni una tantum’ alle donne e agli uomini in divisa in luogo delle tradizionali indennità fisse e
continuative (che, ricordiamo, ci saremmo ripagati con soldi nostri!), penalizzando le pensioni e le
liquidazioni dei Poliziotti e dei Vigili del Fuoco, soprattutto di quelli più giovani!!!
L’insensibilità dimostrata dal ministro Tremonti, dall'Esecutivo e dalla maggioranza che stanno
asfissiando la sicurezza dei cittadini e gli operatori che la garantiscono, sta allontanando sempre di più tutto
il mondo del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico dall'azione del Governo e anche gli ultimi
risultati amministrativi di Milano e Napoli, dove le campagne elettorali sono state incentrate quasi
esclusivamente sulla sicurezza, sono la conferma di questa forte disaffezione e del fatto che ormai alle
favole il Paese non crede più.
Per questo, oggi esprimiamo con forza il nostro disagio, pronti ad una nuova campagna di mobilitazione
contro un Governo e una maggioranza che costringono i Servitori – e non servi! - dello Stato a protestare
per poter garantire la sicurezza dei cittadini nel migliore dei modi!
Roma, 31 maggio 2011
Le Segreterie Generali Nazionali dei Sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria,
d el Corp o Fo res tal e d el l o S tato e d el Corp o Nazi on al e d ei Vi gi l i d el Fu oco
SIULP, SAP, UGL POLIZIA DI STATO, CONSAP
SAPPe, FNS CISL PENITENZIARIA, SINAPPE, UGL POLIZIA PENITENZIARIA
SAPAF, UGL CORPO FORESTALE, FNS CISL FORESTALI, FESIFO
FNS CISL VIGILI DEL FUOCO, CONAPO, UGL VIGILI DEL FUOCO
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Attualità
Consap Magazine 2011
Cronaca
SINDACATI
I poliziotti in piazza contro i tagli
"Tremonti e governo, ci avete tradito"
Le organizzazioni sindacali contro il provvedimento che stabilisce solo assegni "una tantum" e
taglia le indennità fisse e continuative. "Troppi sacrifici in cambio soltanto di promesse"
I sindacati di polizia Siulp, Sap, Ugl e
Consap hanno manifestato oggi
davanti al ministero dell'Economia
"per
protestare contro Tremonti. Il governo
e la maggioranza hanno tradito
ancora una volta gli impegni assunti
con i comparti sicurezza, difesa e
soccorso pubblico", affermano le
organizzazioni sindacali sostenendo
che "la legge 74/2011 appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, non prevede la
corresponsione delle indennità fisse e continuative alle forze dell'ordine, alle
forze armate e ai vigili del fuoco, come pure era stato promesso e nonostante
cio' avvenga con fondi propri, senza chiedere un solo centesimo alle casse
dello Stato".
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE 1
Nella legge, aggiungono, "si parla semplicemente di 'assegni una tantum',
penalizzando le pensioni e le liquidazioni del personale, soprattutto dei piú
giovani. L'insensibilità dimostrata dal ministro Tremonti, dall'esecutivo e dalla
maggioranza che stanno asfissiando la sicurezza dei cittadini e gli operatori
che la garantiscono - proseguono le sigle sindacali - sta allontanando sempre
di più tutto il mondo del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico
dall'azione del governo. Troppi gli impegni presi e non rispettati, troppi i
sacrifici chiesti alle donne e agli uomini in divisa in cambio soltanto di
promesse e tagli".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(31 maggio 2011)
Consiglia
01-GIU-2011
da pag. 34
Quotidiano Roma
2
Direttore: Concita De Gregorio
Lettori Audipress 317000
art
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attivo" 10 novembre 2009
INDICE DEI LINK
1. LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE — http://www.repubblica.it/cronaca/2011/05/31/foto/i_poliziotti_in_piazza17018914/1
Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA
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Attualità
Consap Magazine 2011
Reato di Omicidio Stradale,
la Consap aderisce alla petizione
La Consap e la Consulta Nazionale Polizia Stradale
aderiscono alla petizione per l’iniziativa di rendere più
severe le norme in merito a omicidi o lesioni legati alla
guida in stato di ebbrezza. L’obiettivo della proposta
di legge di iniziativa popolare presentata al Presidente
della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, che si è detto disponibile a coordinarla con le
proposte avanzate dal Parlamento.
Il testo è frutto del lavoro congiunto di diversi soggetti
fra i quali l’Associazione Lorenzo Guarnieri, Associazione Gabriele Borgogni, oltre al Comune di Firenze,
alla Polizia Municipale di Firenze ed all’ACI Firenze.
Quattro sono i punti fondamentali su cui verte la proposta, Il primo è l’istituzione del reato di “omicidio stradale”, specifico per chiunque causi la morte di un
uomo “ponendosi consapevolmente alla guida in stato
di ebbrezza alcolica o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o psicotrope”; si propone l’allungamento
della pena per questo tipo di reato a 8-18 anni cosicchè, anche in caso di sconti di pena, il colpevole subisca almeno un giorno di carcere o di misura restrittiva.
La proposta, inoltre tende ad istituire l’arresto in flagranza di reato, finora non previsto per questa categoria di reato. Ultimo il cosiddetto “ergastolo” della
patente, ossia il suo ritiro definitivo dopo il primo “omicidio stradale”. È attualmente in corso, anche attraverso il sito omicidiostradale.it, la raccolta firme per sostenere l’iniziativa. Ne servono 50 mila per poter presentare in Parlamento la proposta. “Se rubi 100 €
dalla borsa di una signora - si legge ne.ll’homepage
— e sei catturato da un agente di polizia entri in carcere immediatamente e sei processato subito. Se invece uccidi un ragazzo di l7 anni, invadendo la sua
corsia e investendolo in pieno perché ti sei messo alla
guida positivo alla cannabis e con un tasso alcolemico
che supera di 3 volte il limite di legge, non solo non
vieni arrestato subito, ma in carcere non ci andrai.
Mai. Una pena “equa e certa” rappresenta un atto di
prevenzione. Serve da deterrente e rende un minimo
di giustizia a chi ha perso la vita per il comportamento
criminale di un guidatore che si è messo alla guida
non essendo in condizione di farlo”.
La Consap invita tutti gli iscritti e la redazione del Magazine tutti lettori ad aderire alla petizione. Questo
paese considerare l’omicidio stradale come un reato
borghese ossia che può capitare a chiunque per questo la politica è sempre troppo timida nell’individuare
norme restrittive. Come poliziotti diciamo che se è
“borghese” far un incidente, mettersi alla con facoltà
psico-reattive compromesse non può essere “borghese” ma è solo “criminale”.
Elisabetta Ricchio
Se qualcuno ti perseguita
con telefonate sms e-mail
STALKING
appostamenti e pedinamenti
commette un reato
QUANDO LE ATTENZIONI DIVENTANO PERSECUZIONE
DENUNCIA CHI TI PERSEGUITA E RIPRENDITI LA LIBERTÀ
Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.)
www.pariopportunita.gov.it
numero antiviolenza 1522
gioco legale e responsabile
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Consap Magazine 2011
Attualità
Rifugiati a Milano: “incapacità politica
nel gestire le emergenze”
“Potrebbe essere l’uovo di Colombo, ma è più propriamente l’ennesimo atto della mancata programmazione nella gestione delle emergenze”. Questo il
commento della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) dopo che ieri 200 profughi sono stati ospitati in un residence nei pressi di
Milano.
La struttura, che si trova a Pieve Emanuele un comune
vicino al carcere di Opera, ospita già appartenenti
alle Forze dell’Ordine, e da qui la provocazione sull’Uovo di Colombo: “Con questui nuovi arrivi di immigrati – spiega il Segretario Generale Provinciale
della Consap di Milano Gian Mario Morello– questo comune diventa il territorio con il più alto numero
di rifugiati della Lombardia e forse si è pensato che
metterli a dimora insieme ai colleghi potrebbe rappresentare un deterrente ai prevedibili problemi di
ordine pubblico.
Al di là delle battute - prosegue Morello – il problema dei rifugiati andrebbe affrontato con meno
approssimazione, avendo l’accortezza di modulare
le presenze per favorire il controllo e aiutare concretamente i cittadini”.
Il Residence Ripamonti, spiega la Consap, sindacato
maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato,
è un mostro di cemento che ospita migliaia di persone, uno spazio in cui il controllo e la prevenzione
sono molto difficoltosi anche in conseguenza delle
note e mai risolte problematiche di sicurezza legate
alla carenza di personale e mezzi.
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Attualità
Consap Magazine 2011
Meno pulizia per la Polizia
Dimezzati tempi di pulizia negli uffici e nei
commissariati di tutta Italia
“Armati” di scopa e paletta per presentare una denuncia, così dovranno presentarsi i cittadini che afferiranno ai commissariati di polizia; questa la denuncia provocatoria che come sindacato maggiormente rappresentativo della categoria abbiamo lanciato dopo aver appreso dell’ennesimo taglio di
spesa nel settore della sicurezza.
Una circolare delle prefettura a seguito di una disposizione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha
reso noto che sono stati ridotti “tipologie e frequenze delle prestazioni di pulizia nelle sedi delle
Forze di Polizia. Con un dimezzamento delle giornate di pulizia ordinaria e straordinaria.
“A più prese come sindacato di polizia, avevamo
Attualità
protestato, spesso anche insieme ai cittadini, per le
carenze nei commissariati, la mancanza di carta e
toner per le fotocopiatrici, vedeva spesso il poliziotto, a proprio spese, se non addirittura con l’aiuto
degli stessi denuncianti, far fronte alle necessità tecnico operative; fotocopie nel più vicino tabaccaio o
richiesta ai cittadini di portarsi i fogli di carta.
Ma avevamo sempre pensato che l’igiene e la salubrità dei luoghi di lavoro fosse un diritto inalienabile
per i fruitori di un ufficio pubblico ed un dovere per
lo Stato.
Oggi ci accorgiamo con amarezza che così non è.
La scure dei tagli alla spesa si è abbattuta anche sui
servizi di pulizia e così un paese civile, per risparmiare forse qualche migliaio di euro, rinuncia a pulire decentemente quelle sedi che simboleggiano,
verso la cittadinanza italiana e i cittadini di altre nazioni, la faccia dello Stato.
Scene di assoluta indecenza si sono già registrate in
alcuni uffici anche prestigiose come la Squadra Mobile di Roma dove i nostri iscritti hanno potuto fotografare i corridoi, con a terra alcuni sacchi dell’immondizia.
“I colleghi non possono lavorare in queste condizioni – accusa il Segretario Generale Nazionale
della Consap Giorgio Innocenzi – uno dei massimi
uffici investigativi di Polizia, presto sarà un ricettacolo con gravi rischi igienico-sanitari per il personale.
Non siamo in una via di Napoli, ma nella culla dell’intelligence della polizia della Capitale, uomini e
donne che indagano su fatti di cronaca di assoluta
rilevanza che effettuano centinaia di arresti, costretti
ad una gimcana per evitare i sacchi di spazzatura
che, non raccolti dalla ditta appaltatrice, giacciono
nei corridoi, ed immaginiamo a che livello di abbandono potrebbero trovarsi uffici meno prestigiosi
come le sedi dei 36 commissariati di città.
E’ il risultato della circolare a livello nazionale che
ha rarefatto le attività di pulizia ordinaria e straordinaria, l’ennesimo dissesto derivante dai tagli imposti
dal Governo al settore della sicurezza nazionale.
Una situazione di incuria che stride con le centinaia
di celebrazioni che in questi giorni si stanno tenendo
in tutto il paese per festeggiare il 159° anniversario
della fondazione del Corpo, migliaia di euro spesi
per la festa mentre gli uffici sprofondano nel degrado.
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Consap Magazine 2011
Attualità
Pagava il pizzo, ora, per tutelarsi
compra l’auto e la regala ai poliziotti
Lancia Thesis in comodato d’uso gratuito per garantirsi la sicurezza, in questo paese dei proclami e delle
feste, succede che un cittadino un personaggio a rischio in una terra da sempre in prima linea nella lotta
alla criminalità organizzata, si trovi costretto a sovvenzionare la polizia.
“Non voglio fare polemica – spiega il giovane imprenditore autore del gesto – ma non potevo andare
avanti con i continui guasti alla Fiat Punto della mia
scorta”.
Ora la fiammante Lancia Thesis, pagata circa 25
mila euro e concessa in comodato gratuito, fa bella
mostra di sé al Reparto scorte di Palermo, ed appare
come un gioiello al cospetto delle 19 auto blindate in
dotazione di reparto che hanno abbondantemente,
superato i 120 mila chilometri di percorrenza, che
per un’automobile così pesante, equivalgono a circa
500 mila chilometri percorsi con auto normale; infatti
19 autovetture sono sulla carta in quanto soltanto
nove possono garantire la copertura dei servizi d’istituto. Il tema dei tagli alla sicurezza, è stato duramente censurato dal Segretario Provinciale della Consap di Palermo Domenico Milazzo: “Il governo deve
impiegare più risorse nella lotta alla mafia, il Reparto
Scorte di Palermo ma anche altri uffici del capoluogo
siciliano vanno avanti solo grazie al sacrificio ed alla
professionalità dei colleghi.
Vicende come questa dovrebbero far riflettere la nostra classe politica, circa la necessità di non equiparare il prodotto sicurezza ad altri bisogni del cittadino
importanti ma non prioritari, certo ci aspetteremmo
che a commentare notizie come questa siano i vertici
politici del Ministero dell’Interno, in altre occasioni
anche pubbliche dimostratasi solerti a prendersi meriti che forze non sono di loro assoluta pertinenza.
Noi diciamo solo che chiedere la collaborazione
della gente, comporta dei doveri di tutela che l’istituzione deve essere in grado di garantire.
Attualità
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IL CYBERSTALKING: le difese
Intervista all’ing. Francesco Marinuzzi
L’affermarsi capillare dell’uso di internet, dei social
network, dei cellulari sta permettendo nuove forme di
stalking particolarmente intrusive ed invasive denominate “cyberstalking”. Intervistiamo l’esperto Francesco Marinuzzi per capire quali possano essere le misure principali di prevenzione e di intervento.
I nostri figli minorenni passano sempre più tempo online e hanno centinaia di amici sui loro profili MSN e
Facebook. Come capire se sono a rischio di azioni
moleste o di minaccia che possono facilmente sfociare
in cyberstalking?
La tematica è molto complessa ma sicuramente l’analisi della lista degli amici degli amici di nostro figlio
ci può dare utili indizi. Ad esempio se un loro amico
non ha amici noti, la situazione è molto sospetta e potrebbe nascondere qualcuno in incognito.
Di poi è possibile attuare dei monitoraggi trasparenti
delle attività fatte in rete che possono illuminarci ulteriormente soprattutto in presenza di comportamenti
oggettivamente anomali. In una specifica sezione del
sito http://cyberstalking.it sono riportate molte soluzioni software riservate agli operatori del settore.
Sempre più spesso le nostre relazioni affettive si proiettano anche nelle reti dati e mobili dove effettuiamo
scambi di messaggi, foto e video. Che rischi corriamo
e che misure preventive possiamo adottare?
Ogni contenuto o collegamento digitale condiviso, in
quanto tale, può un domani facilmente essere riutilizzato contro di noi per diffamarci, farci il terreno bruciato, molestarci o minacciarci. Soprattutto fra gli
adolescenti è tipica la minaccia di pubblicazione di
materiale osceno prodotto dalla stessa vittima e condiviso imprudentemente dalla stessa su forum o con
sconosciuti. Per prevenire tali azioni è bene limitare
l’invio o la condivisione di contenuti un domani compromettenti e comunque per poter risalire all’autore e
un domani denunciarlo è utile personalizzare in
modo minimale ogni foto, video o documento sensibile condiviso in modo diverso per ogni destinatario.
Ad esempio se per ogni copia della nostra foto inseriamo un differente ritocco impercettibile all’occhio
possiamo un domani tracciare chi l’ha pubblicata o
messa in rete per screditarci e denunciarlo con valide
prove.
Una persona a noi molto cara è vittima attuale di stalking e cyberstalking. Come possiamo aiutarla? Deve
subito denunciare la situazione?
Sicuramente la denuncia è una misura importante che
va considerata ma prima è importante inquadrare il
contesto specifico dal punto di vista psicologico, investigativo, informatico e dunque legale. Bisogna capire se la situazione può esser risolta in autonomia
oppure richiede un supporto professionale o una immediata denuncia. Nel testo vengono dati elementi
utili a tal fine ricordando che in alcuni casi, e la cronaca del caso di Firenze lo conferma, talvolta la denuncia genera una escalation del reato e pertanto
non è la soluzione più ovvia. Sicuramente l’inquadramento psicologico dei due attori è fondamentale e in
quest’ottica il testo ha una ampia appendice che permette facilmente a tutti un primo inquadramento dei
soggetti coinvolti . Di poi è importante far fare una
perizia informatica che identifichi le prove oggettive
del fenomeno prerequisito per la denuncia e le azioni
legali.
Il Prof. Francesco Marinuzzi è autore del recente libro sul
Cyberstalking acquistabile direttamente online sul sito
http://cyberstalking.it dove si trova anche una rassegna
stampa quotidiana delle principali notizie sul tema.
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Consap Magazine 2011
Sindacato
Bologna
Corbisiero nuovo Segretario Provinciale
Perna: un sindacato unito e determinato
La Consap in Emilia Romagna sta progressivamente recuperando forza e vigore. Sotto la guida del nuovo
Segretario Generale Regionale, Ciro PERNA tutte le strutture della regione hanno ripreso a pieno ritmo l'attività sindacale. Sempre maggiori colleghi si avvicinano e si iscrivono alla rinnovata Consap. Ieri, intanto,
è stato eletto il nuovo Segretario Generale Provinciale di Bologna: Luigi CORBISIERO in servizio presso la
Sottosezione Polizia Stradale di Bologna Sud. Auguri sinceri di buon lavoro al neo dirigente e a tutti i quadri sindacali della regione da parte della Segreteria Nazionale.
Roma
Dal Siap alla CONSAP - Cresce ulteriormente il consenso
Massimo ANZIANI e Silvia GALASSI, già Segretari Provinciali Siap di Roma, hanno ufficialmente aderito
alla Consap, mettendo la loro grande esperienza al servizio della nostra organizzazione sindacale. L'adesione alla Consap rafforza ulteriormente la struttura romana, che dai dati della certificazione appena consegnati, risulta in forte crescita. La Segreteria Nazionale ha proceduto alla nomina del Ispettore Superiore
SUPS, dr. Massimo ANZIANI a Segretario Regionale del Lazio e il Sostituto Commissario, dr.ssa Silvia GALASSI, componente del direttivo regionale Consap Lazio. Ai neo dirigenti sindacali gli auguri più sinceri di
buon lavoro da parte della Segreteria Nazionale.
Napoli
Esodo dal Coisp verso la CONSAP
Il Segretario Provinciale AGRILLO Vincenzo unitamente ad alcune decine di quadri sindacali, hanno ufficialmente abbandonato il coisp per aderire alla Consap. Un vero e proprio esodo verso la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia. L'iniziativa è stata accolta dal Segretario Nazionale Sergio SCALZO e da tutta
la Consap con grande soddisfazione.
Caltanissetta
Anomalie sulle vetture Fiat Bravo
Riscio malfunzionamento, sospendere utilizzo
La Segreteria Provinciale Consap di Caltanissetta ha segnalato al Questore l'esistenza di alcuni malfunzionamenti sulla centralina elettronica installata sulle nuove Fiat Bravo, recentemente assegnate alle Questure,
che rischiano di mandare in avaria gli apparati di sicurezza (blocco P.M. M-12, blocco dell'apertura delle
serrature) qualora si faccia uso dei sistemi di comunicazione radio fissi o mobili presenti sulla vettura. In considerazione di quanto sopra la nostra struttura ha chiesto di disporre il non utilizzo delle stesse sino a quando
non saranno pervenute dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza disposizioni in merito alle suddette segnalazioni. La Segreteria Nazionale ha provveduto a sollecitare l'intervento dei responsabili ministeriali.
In evidenza
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Messaggio del Presidente della Repubblica
Messaggio del Capo della Polizia di Stato
Attività Polstato anno 2010
Fonte: www.poliziadistato.it
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Consap Magazine 2011
In evidenza
Messaggio del Presidente della Repubblica
Nella ricorrenza del 159° anniversario della fondazione del corpo, rivolgo un affettuoso saluto ed augurio
alle donne e agli uomini della Polizia di Stato per il quotidiano impegno volto a garantire la sicurezza dei
cittadini ed il libero esercizio dei loro diritti.
Abbiamo di recente - in occasione del giorno della memoria -ricordato e onorato il decisivo contributo di
abnegazione e sacrificio degli appartenenti alle forze dell'ordine nella lotta e nella vittoria contro il terrorismo interno.
Con la legge n.121 del 1981 di riforma dell'ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza
sono state compiute scelte fondamentali per coniugare l'esigenza di salvaguardare lo straordinario patrimonio di professionalità e di tradizioni delle diverse forze di polizia con l'altra, non meno avvertita e imprescindibile, di ricondurre tutte le risorse ad un più efficace impegno comune.
In questa ottica sono stati individuati nella direzione unitaria del sistema della pubblica sicurezza, nel coordinamento, a livello centrale e territoriale, delle diverse forze di polizia e nella creazione di organismi e di
strutture interforze, gli strumenti per accrescere la capacità di risposta alle esigenze di sicurezza dei cittadini.
Ed è in particolare nell'azione di contrasto alle mafie che la Polizia di Stato, con il sostegno di tutte le istituzioni, della magistratura e della società civile e grazie all'elevata professionalità ed alle eccezionali capacità investigative ed operative sviluppate, ha
conseguito dal 1992 ad oggi straordinari successi, con l'arresto di pericolosi latitanti e la disarticolazione di sodalizi criminali nonché con
l'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati. Tali successi hanno motivato il conferimento
all'istituzione della medaglia d'oro al valor civile, un alto riconoscimento che vuole esprimere
il sentimento di apprezzamento, riconoscenza e
gratitudine dell'intera nazione.
Con questi sentimenti desidero rinnovare la solidale vicinanza mia e di tutti i cittadini alle
donne e agli uomini della Polizia di Stato che
nello svolgimento dei loro compiti rischiano
ogni giorno la propria incolumità fisica ed ai familiari di tutti coloro che sono rimasti vittime
della violenza della criminalità nel generoso assolvimento dei propri doveri.
Giorgio Napolitano
In evidenza
51
Messaggio del Capo della Polizia di Stato
L'anniversario della fondazione della Polizia rappresenta un momento di festa per gli uomini e le donne appartenenti a questa gloriosa Istituzione, attorno a cui - ne sono convinto - l'intero Paese si stringe con un abbraccio affettuoso e riconoscente.
È la festa di chi lavora tutti i giorni, con impegno, con passione e sacrificio spinti ben oltre i limiti del semplice rapporto di lavoro; è il momento in cui si deve riconoscere il valore aggiunto che, con impagabile entusiasmo, questi ragazzi offrono alla gente che quotidianamente si rivolge a loro; è la celebrazione dell'Istituzione considerata uno dei più importanti e solidi punti di riferimento della nostra democrazia e della civile convivenza della società italiana.
Impossibile quantificare con dati e statistiche l'impegno che ogni giorno gli uomini e le donne della Polizia
di Stato profondono per garantire ad ogni cittadino di vivere e lavorare serenamente, libero dalle mille paure
che attanagliano la società contemporanea così complessa e composita.
I numeri, i grafici, i raffronti con cui solitamente si misurano le performances di un'azienda, del suo personale, non potranno mai offrire una lontana idea dei sentimenti di dedizione verso il Paese che tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato dimostrano concretamente, giorno e notte.
Ovviamente, le cronache mediatiche si attivano, principalmente, a seguito di fatti eclatanti: ad esempio,
quando si arrestano i grandi latitanti. Soltanto nell'ultimo anno sono stati catturati oltre trenta tra i più pericolosi ricercati, tra cui spiccano il noto boss camorrista Antonio Iovine ed altri membri di associazioni di criminalita' organizzata.
Le luci dei riflettori si accendono quando lo Stato mette le mani sui grandi patrimoni illecitamente conseguiti:
nel 2010, ad esempio, sono stati confiscati beni, mobili ed immobili, per un totale che si aggira sui 9 miliardi di euro, più del doppio di quanto ottenuto nel 2009, che pure era stato un anno particolarmente prolifico.
L'attenzione degli organi di informazione si conquista quando si accerta che in un anno, il 2010, grazie all'azione delle Forze di polizia, si è riusciti ad abbattere del 20% il numero degli omicidi attribuiti alla malavita.
In realtà, la gente, le comunità nel cui ambito lavorano i nostri operatori di polizia non hanno bisogno del
clamore dei media per apprezzare un impegno che è fatto di tanti, piccoli ma significativi gesti di attenzione verso la gente, sempre più desiderosa di sicurezza, con particolare riguardo alle persone più esposte ai pericoli e alle paure, come i bambini, le donne, gli anziani, i poveri e le minoranze di qualsiasi genere.
Ed i sentimenti di gratitudine che la gente continuamente e costantemente dimostra verso la Polizia di Stato
si vanno sempre più rafforzando tanto più la collettività si rende conto delle aumentate difficoltà a cui vanno
incontro i poliziotti in un momento, come l'attuale, di significativa contrazione della spesa pubblica.
L'odierna ricorrenza si presta, per la coincidenza temporale, ad ampliare il momento celebrativo a due
eventi importanti, sia pure in diversa misura, per la Polizia di Stato: il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
ed i trenta anni di vigenza della Legge n. 121 del 1° aprile 1981.
Sono due momenti che la Polizia di Stato intende celebrare con particolare intensità emotiva, perché, sia
pure nella loro evidente diversità, esprimono quei sentimenti di unitarietà, di comunanza, di condivisione di
intenti che rappresentano il filo conduttore, ora più che mai, della nostra mission.
La storia del Paese è ricca di un vissuto di uomini che hanno fortemente voluto, con un deciso impegno comune, creare e rafforzare continuamente una democrazia sempre più partecipata e solidale.
52
Consap Magazine 2011
In evidenza
Per non andare troppo lontano nel tempo, si pensi al lungo attacco terroristico con cui il Paese, dagli anni
'70 in poi, ha dovuto fare i conti, quando, non solo la coesione sociale e nazionale, ma anche le libere istituzioni democratiche, nate sull'onda del movimento di Liberazione ed ancorate ai principi della Costituzione
repubblicana, sono state pesantemente ed insidiosamente attaccate.
La storia di quegli anni ci consegna pagine, intense ed eroiche, scritte da donne ed uomini eccezionali: magistrati, forze dell'ordine, funzionari pubblici, cittadini che si sono distinti per vocazione morale, senso del
dovere, impegno nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Erano anni in cui, nell'aberrante progetto terroristico,
ogni poliziotto, ogni magistrato, ogni politico era un bersaglio da colpire e da annientare per distruggere
il tessuto della società e la tenuta delle Istituzioni.
Questa lezione, che anche la Polizia di Stato ha saputo offrire, deve essere considerata un monito per chiunque sia tentato di percorrere la strada della violenza, della illegalità, della sfida alle regole della convivenza
civile.
E proprio durante quegli anni si e' concretizzato lo spirito riformatore, che ha preso corpo nella legge 121,
con cui, oltre alla smilitarizzazione della Polizia di Stato, si e' realizzata l'unitarietà dell'azione delle Forze
di polizia, attraverso la figura del Ministro dell'Interno come Autorità nazionale di pubblica sicurezza e,
quindi, come figura centrale e di vertice.
Questo forte intento unitario, che ha sempre caratterizzato l'anima e la cultura operativa della Polizia di
Stato, questa voglia di fare squadra con le forze sane della società, di condividere strategicamente problemi
e soluzioni, rendono l'Istituzione sempre vicina alla gente e pronta ad affrontare i mille problemi quotidiani
che tante persone devono affrontare.
Proprio a tutela dei più deboli, la Polizia di Stato è fortemente impegnata per difendere le minoranze presenti nel nostro Paese, al fine di consentire il concreto godimento del diritto all'eguaglianza dinanzi alla
legge, contro le discriminazioni.
Se rimuovere gli ostacoli che impediscono la fruizione di tale diritto è il segno del livello di civiltà di un
Paese, a maggior ragione anche la Polizia di Stato, da sempre garante della civile convivenza della collettività, interviene con una forte azione di prevenzione e repressione finalizzata ad eliminare ogni atto culturalmente discriminante, in un percorso di concreta liberazione dai pregiudizi.
Il momento celebrativo, infine, deve costituire anche un doveroso omaggio ai tanti poliziotti che
non hanno esitato a sacrificare la vita per reprimere un reato, sventare una minaccia, salvare
una persona. A questi uomini ed a queste donne
deve andare il nostro pensiero commosso, la nostra profonda gratitudine; e alle loro famiglie, il
nostro pieno, continuo ed incondizionato sostegno affettuoso.
Le donne e gli uomini della Polizia di Stato, che
mi onoro di rappresentare, conoscono bene il valore della vita, perché mettono a repentaglio la
propria esistenza ogni giorno e perché difendono
quella altrui con ogni risorsa. Ecco perché i poliziotti saranno sempre al fianco della gente, senza
farsi intimidire da niente e da nessuno, senza arretrare mai, con un coraggio pari all'amore che
ognuno di loro prova per il nostro Paese.
Antonio Manganelli
53
In evidenza
QUANTI SIAMO
Al primo gennaio 2011 la Polizia di Stato conta su:
102.561 unità totali, composte da:
101.182 effettivi, ai quali vanno aggiunti 1.379 frequentatori di corsi di formazione
per l’accesso alle varie qualifiche
95.616 sono le unità effettive impiegate in funzioni di polizia, di cui 836 dirigenti,
2.142 direttivi e 92.638 non direttivi (ispettori, sovrintendenti, assistenti e agenti)
5.566 unità sono impiegate in attività tecnico-scientifica o tecnica (tecnici, sanitari,
banda musicale), di cui 99 dirigenti, 489 direttivi, 4.978 non direttivi (periti, revisori,
collaboratori, operatori, orchestrali).
113
Più di 5 milioni e mezzo di chiamate ricevute
Più di 4 milioni di persone controllate
2.313.308 interventi di soccorso pubblico, più di 6.000 al giorno, uno ogni
14 secondi circa, così suddivisi:
1.706.172 per attività di polizia
66.913 per soccorso sanitario
290.538 per calamità naturali
249.685 interventi di natura diversa
Chiamate
Media giornaliera
chiamate
Denunce presentate
5.585.176
15.301
403.829
Denunce a domicilio
1.563
Querele presentate
81.601
Querele a domicilio
159
Persone controllate
4.053.450
Persone denunciate
in stato di libertà
87.838
Persone arrestate
24.072
Veicoli controllati
1.995.080
Interventi per omicidio
200
Interventi per rapina
12.905
Interventi per furto
158.814
Interventi per lesioni
personali
8.969
Interventi per rissa
6.696
Interventi per pubblici
e privati dissidi
120.592
54
In evidenza
Consap Magazine 2011
REPARTTI PREVENZIONE
EC
CRIMINE
Più di 2.500 persone denunciate nel 2010
427 arrestate di iniziativa e 982 in esecuzione di ordinanze
dell’autorità giudiziaria
3.435 sono state le persone accompagnate in ufficio
2 000 le perquisizioni domiciliari svolte
Più di 2.000
1.938 autoveicoli sequestrati e più di 1.000 motoveicoli
Persone arrestate
di iniziativa
Persone arrestate
in esecuzione a.g.
Persone denunciate
2.527
7
Perquisizioni domiciliari
2.060
0
Perquisizioni personali
4.423
3
Esercizi pubblici
controllati
Veicoli controllati
427
7
982
2
5.133
3
232.44
41
Armi sequestrate:
da guerra
comuni da sparo
altre armi
1
11
48
8
237
7
Stu
upefa
facenti sequestrati:
eroina
gr 3.353
3
cocaina
gr 1.490
0
hashish
gr 16.690
0
Ve
eicoli sequestrati:
autoveicoli
1.938
8
motoveicoli
1.090
0
Persone accompagnate
in ufficio
3.435
5
POLIZIOTTO
DII QUARTIERE
D
Operatori titolari
Riserve
Operatori totali
sul territorio nazionale
Zone controllate
1.624
650
2.274
810
55
In evidenza
IMMIGRAZIONE E POLIZIA DELLE FRONTIERE
46.516 stranieri irregolari rintracciati
16.086 rimpatriati, di cui 5.177 riammessi nei Paesi di provenienza
11 stranieri sono stati rimpatriati per motivi di sicurezza dello Stato o perché
contigui ad organizzazioni terroristiche
704 persone sono state arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina e 2.329 segnalate in stato di libertà
2.183 sono i provvedimenti adottati
nei confronti di cittadini comunitari, così
suddivisi: 1.278 nei confronti di persone socialmente pericolose e 905 per coloro che non soddisfano più i requisiti di soggiorno
38 voli charter sono stati organizzati, di cui 9 congiuntamente ad altri Paesi
dell’Unione Europea
Sbarchi clandestini:
quadro riepilogativo 2010
Attività della Polizia
di Frontiera nel 2010
Arrestati
1.473
Denunciati
6.670
Documenti falsi/contraffatti 3.977
Riammissioni attive accolte 5.177
Riammissioni passive accolte 4.901
Respingimenti
4.201
Lampedusa, Linosa
e Lampione
Altre località della
provincia di Agrigento
Altre località della Sicilia
Puglia
Calabria
Sardegna
Lazio
Dino Giommi
Totale sbarcati
459
305
500
1.513
1.280
318
31
4.406
56
Consap Magazine 2011
In evidenza
SERVIZIO CENTRALE OPERATIVO
11.969 persone, di cui 3.810 straniere, sono state arrestate
nel corso delle operazioni portate a termine dal Servizio
104 latitanti sono stati catturati, 10 dei quali nell’elenco dei
pericolosi e 5 in quello dei ricercati di massima pericolosità
1.347 soggetti sono stati arrestati nel corso di operazioni
contro la criminalità mafiosa
1.900 milioni di euro è il valore complessivo stimato dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità
5.097 soggetti, di cui 2.127 stranieri, sono stati arrestati nel
corso di operazioni contro i trafficanti di droga, con il sequestro
di oltre 5.000
000 kg di sostanze stupefacenti
546 persone sono state arrestate nelle azioni di contrasto al fenomeno
dell’immigrazione clandestina
448 soggetti sono stati arrestati per omicidio consumato o tentato
355 per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, 351 per reati sessuali e
111 per atti persecutori (stalking)
1.106 persone sono state arrestate per rapina, 445 per estorsione, 750 per furto o
ricettazione, 194 per truffa, 73 per usura e 184 per reati connessi alla detenzione di armi
con il sequestro di 210 pistole, 45 fucili, 14 pistole mitragliatrici e 21 fucili mitragliatori
57
In evidenza
DIREZIONE CENTRALE
PER I SERVIZI ANTIDROGA
Gli uomini della Polizia di Stato, nell’ambito delle attività di contrasto
al traffico di sostanze stupefacenti svolta dalle diverse forze di polizia
che costituiscono questo ufficio interforze, hanno riportato i seguenti
risultati:
Droga: attività di contrasto
Eroina
Cocaina
Cannabis
Altre droghe
Totale
Amfetaminici (in dosi)
Amfetaminici (in polvere)
Lsd (in dosi)
Persone segnalate
all’autorità giudiziaria
Operazioni antidroga
Dati elaborati alla data del 28/03/2011
kg 330
kg 665
kg 3.305
kg 71
kg 4.371
n. 43.399
kg 2,501
n. 288
7.505
4.254
58
In evidenza
Consap Magazine 2011
LOTTA AL TERRORISMO
9 arresti effettuati sul fronte del terrorismo interno
21 terroristi internazionali arrestati
5 espulsi per motivi di sicurezza internazionale
FIAMME ORO
39 discipline sportive, 316 atleti e 86
316 atleti e 86 tecnici hanno partecipato a 3.933 eventi sportivi
885 medaglie vinte, 398 d’oro, 270 d’argento e 217 di bronzo
ORO
ARGENTO
BRONZO
TOTALE
Mondiali
11
8
22
41
Europei
10
21
7
39
Coppa del mondo
2
-
2
4
Coppa Europa
2
1
2
5
194
129
83
406
5
6
2
13
27
12
22
61
Coppa Europa
7
6
6
19
Singole prove
Mondiali
-
7
4
11
Tornei militari
7
3
7
17
Campionati italiani
Coppa Italia
Singole prove
Coppa del mondo
Singole prove
Massimo Sestini
Principali risultati ottenuti nel 2010 dagli atleti delle Fiamme oro
59
In evidenza
POLIZIA STRADALE
70.506 incidenti sono stati rilevati nel
2010 dalle pattuglie della stradale:
1.106 mortali, con 1.213 vittime
31.955 con 51.163 feriti
Persone denunciate
11.186
Persone arrestate
1.834
Incidenti stradali rilevati
Più di un milione e mezzo di controlli
con etilometro hanno determinato:
24.744 denunce per guida in stato di
ebbrezza, 2.083 per guida sotto l’effetto di droghe e il sequestro ai fini della
confisca di 2.759 veicoli
Incidenti stradali
70.506
Incidenti mortali
1.106
Persone decedute
1.213
Incidenti con feriti
31.955
Persone ferite
51.163
Controlli, servizi, soccorsi
840.830 violazioni ai limiti di velocità
sono state rilevate, con 56.750 patenti
ritirate
253.317sono stati i veicoli controllati nel
settore dell’autostrasporto, con 105.958
violazioni accertate
11.186 sono state le persone denunciate
e 1.834 quelle arrestate
di
Soccorsi ad automobilisti
in difficoltà
Superamento limiti
di velocità
Guida sotto l’effetto
di droghe
Guida in stato di ebbrezza
Patenti ritirate
Mancato utilizzo
del casco
453.170
840.830
2.083
24.744
56.750
6.015
Mancato utilizzo cinture
80.498
Servizi con misuratori
di velocità
20.314
Controlli con etilometri
1.502.075
Punti patente decurtati
3.379.587
Sequestri per confisca
Guida in stato di ebbrezza
2.434
Guida sotto effetto droghe
325
Controlli di efficienza veicoli
con i Centri Mobili
di Revisione
Veicoli controllati
35.145
Infrazioni accertate
37.560
Contrasto all’abusivismo
nel settore del trasporto merci
Veicoli controllati
253.317
Infrazioni accertate
105.958
Contrasto al fenomeno
delle “Stragi del sabato sera”
Conducenti controllati
Conducenti positivi
Patenti ritirate
216.672
10.972
11.122
In evidenza
Consap Magazine 2011
POLIZIA POSTALE
E DELLE COMUNICAZIONI
285 persone arrestate
8.700 persone denunciate in stato di libertà
966 perquisizioni eseguite
281 attacchi informatici sono stati rilevati dal Centro
Nazionale Anticrimine Informatico e Protezione delle
Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), che ha avviato 63
attività d’indagine
50.153 siti web sono stati monitorati dal Centro Nazionale
per il Contrasto della Pedopornografia Online (CNCPO)
che ne ne ha oscurati 223
29 persone denunciate per stalking, 183 per furto di
identità digitale e 938 per diffamazione, ingiurie,
minacce o molestie sulla Rete
257 denunciati per violazioni alla sicurezza del sistema postale
66 arrestati e 1.240 denunciati per reati connessi a phishing e
clonazione di carte di credito
Persone
denunciate
S iti
monitorati
Attacchi
rilevati
Segnalazioni
eff
ffet
fe
ettuatte
4
5.134
281
956
Cnaipic
Persone
arrestate
Persone
denunciate
Perquisizioni
Siti
monitorati
Contrasto
alla pedofilia online
63
585
385
18.884
Contrasto illeciti nel
commercio elettronico
109
3.965
965
190
7.310
-
30
-
-
Illeciti in ambito
radio televisivo
Matteo Losito
60
61
In evidenza
POLIZIA FERROVIARIA
974.903 persone identificate
2.462 persone arrestate
10.281 persone denunciate in stato di libertà
215.433 servizi di vigilanza nelle stazioni
27.515 pattugliamenti lungo le linee ferroviarie
67.149 servizi di scorta viaggiatori durante i
quali sono stati scortati 143.998 treni ed
effettuati 1.945 controlli straordinari nelle
aree ferroviarie
20% di furti in meno di furti ai danni dei
viaggiatori
Persone identificate
974.903
Persone denunciate
2.462
Persone arrestate
Servizi vigilanza
e controllo stazioni
Servizi pattugliamento
tratte ferroviarie
Controlli straordinari per
bonifica aree ferroviarie
10.281
Servizi antiborseggio
Servizi scorte viaggiatori
Treni scortati
Contravvenzioni elevate
215.433
27.515
1.945
18.028
67.149
143.998
25.838
9.505 gr di cocaina, 9.606 gr di eroina e
60.916 gr di hashish sequestrati
25.838 contravvenzioni, di cui 17.776 per
violazione al regolamento di polizia ferroviaria
32.731 kg di rame recuperato, per un valore di
163.655 euro
POLIZIA SCIENTIFICA
1.195 accertamenti di identità grafica
487 fascicoli trattati, contenenti 2.202 reperti, relativi ad accertamenti
finalizzati al test del Dna, con 6.928 analisi effettuate
79 casi con 184 reperti analizzati per la determinazione dei residui
dello sparo nel campo delle armi
1.700 analisi svolte dal laboratorio di indagini sugli esplosivi
98 casi, con 392 reperti, trattati nel campo degli accertamenti balistici
791.157 inserimenti nel sistema AFIS (Automated Fingerprint Identification
System), di cui 448.258 per la legge Bossi-Fini
Dino Giomii
14.950 inserimenti nel sistema Eurodac, la banca dati dattiloscopica europea
dei rifugiati politici
11.466 casi inseriti nel sistema SACS, per l' analisi della scena del crimine;
di questi, 4.368 sono relativi a omicidi, 6.165 a rapine, 273 a violenza sessuale
e 660 a truffe
800 analisi effettuate su diversi campioni di sostanze stupefacenti
280 indagini elettroniche a supporto di uffici investigativi
62
Consap Magazine 2011
SERVIZIO PER LA COOPERAZIONE
INTERNAZIONALE
Grazie all'attività investigativa coordinata dal Servizio:
1.053 persone sono state rintracciate e catturate
898 procedure di estradizione sono state portate a termine
98 individui sono stati trasferiti ai sensi della Convenzione
di Strasburgo del 21 marzo 1983
DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Organismo investigativo interforze contro il crimine organizzato
Nell'ambito di operazioni preventive:
87 misure di prevenzione personali e patrimoniali avanzate
3.266.703.000 di euro è il valore dei beni sequestrati
134.000.000 di euro è il valore dei beni confiscati
455 società controllate e 122 accessi a cantieri eseguiti
Nell'ambito di investigazioni giudiziarie:
78 operazioni concluse
186 persone arrestate
180.000.000 di euro è il valore dei beni sequestrati
93.000.000 di euro è il valore dei beni confiscati
In evidenza
63
In evidenza
REPARTI MOBILI
15 Reparti mobili
4.600 operatori impegnati in eventi politici, culturali, sportivi, in
servizi di controllo del territorio e in caso di eventi calamitosi
ORDINE PUBBLICO
9.896 manifestazioni
19.000 unità impiegate alle consultazioni elettoriali
381.043 unità movimentate
14.000 obiettivi sensibili vigilati da 8.200 agenti
2.957 incontri di calcio monitorati
117.608 unità impiegate per la gestione dei servizi di ordine pubblico
in occasione degli incontri di calcio delle squadre professionistiche
146 operatori feriti durante gli incontri
242 tifosi arrestati e 1.200 denunciati in stato di libertà
2.180 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo)
Carmelo Marabita
164 persone arrestate e 1.139 denunciate a seguito di indagini svolte dalle Squadre
tifoserie della Digos su episodi avvenuti in occasione di competizioni sportive
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In evidenza
POLIZIA MARITTIMA
39.750 ore di navigazione effettuate per la vigilanza
9.214 imbarcazioni e 21.050 persone controllate nell’ambito di
servizi svolti a bordo di unità navali
934 infrazioni amministrative contestate, 147 sequestri effettuati e
17.500 natanti/autovetture e 26.000 persone controllate
301 natanti e 715 persone soccorse
POLIZIA DELLA MONTAGNA
53 le località sciistiche in cui sono stati presenti gli specialisti della Polizia di Stato
90 persone denunciate e 4 arrestate durante la stagione invernale
1.290 violazioni amministrative rilevate, di cui 1.047 sulle piste da sci
16.068 soccorsi effettuati dagli operatori della montagna
POLIZIA A CAVALLO
311 cavalieri che montano 165 cavalli di varie razze
8.000 interventi con 1.789 persone controllate
53 denunciate e 27 arrestate
445 mezzi controllati e 67 contravvenzioni al codice della strada comminate
CINOFILI
204 conduttori cinofili e 230 cani di varie razze
28 squadre cinofile a disposizione delle questure
120 persone arrestate e denunciate
123.140 gr di sostanze psicotrope sequestrate
ARTIFICIERI
2.612 interventi effettuati
23.700 kg di materiale pirotecnico sequestrato
780 kg di materiale esplodente sequestrato
1.000 ore di addestramento svolte
65
In evidenza
SETTORE AEREO
11 Reparti volo
9.197 missioni svolte, di cui:
5.753 operative
2.859 addestrative
585 per voli tecnici
8.729,30 ore di volo, di cui:
5.349,45 operative
3.010,30 addestrative
369,55 per voli tecnici
Vincenzo Coraggio
Tipologie di missioni svolte:
594 di polizia giudiziaria
854 di vigilanza stradale
853 di ordine pubblico
987 di controllo del territorio
157 di soccorso
87 di ricognizione e riprese fotografiche
209 di collegamento
1.671 per trasporto di sicurezza
66 di trasferimento
450 per voli di prova
135 per voli di collaudo
2.859 per addestramento
44 per la navigazione strumentale
166 per altri voli
66
Moda
Consap Magazine 2011
Moda
L'estate è alle porte e durante la bella stagione
siamo maggiormente concentrate sul look, curiamo
di più gli abbinamenti ed i dettagli.
Il jeans è un must di ogni anno ed anche per questa
primavera/estate 2011 non fa eccezione. Alle sfilate abbiamo potuto ammirare modelli in jeans dei
migliori stilisti dalle linee fluide,a vita alta e non eccessivamente aderenti per slanciare anche le silhouette non troppo agili. Che dire care amiche del
primo jeans anticellulite? Apparentemente sembra
un normale jeans cinque tasche, invece il tessuto e'
dotato di microcapsule che con il naturale massaggio sul corpo rilasciano delle sostanze come la vitamina E e la caffeina. Basta indossarlo per circa un
mese per ottenere una diminuzione dei centimetri ed
avere una pelle più liscia e tonica. Per lavarlo bisogna avere un piccolo accorgimento: acqua tiepida
e dopo 3/4 lavaggi vanno ricaricati con un kit in dotazione al jeans.
La tendenza della moda per gli occhiali da sole per
questa stagione punta ancora una volta al vintage rivisto in chiave moderna con le forme delle dive degli anni '70. Realizzati anche in esclusivi materiali
come il titanio leggeri, ipoallergenici, flessibili. Modelli glamour che incorporano il romanticismo,grinta
e sensualità.
I costumi da bagno sono all'insegna del colore, delle
stampe floreali, animalier, fantasie e righe, a pois impreziositi da strass e pailettes. C'e' il ritorno dei costumi interi ma dominano come sempre i bikini. Costumi a fascia sono quelli che andranno per la maggiore. Quelli a triangolo sono un evergreen sia con
le culotte che con gli slip alla brasiliana. Diversi i modelli dei raffinati costumi interi, studiati per esaltare
la femminilità e per nascondere piccoli difetti con tagli e dettagli sensuali e, il vero peccato e' portarli
solo in spiaggia. La moda mare ci insegna che non
basta avere un bel costume "per essere a posto"
sulla spiaggia e' indispensabile avere anche un bel
copricostume. Solo semplici parei ma talvolta così
belli che sembrano abiti da sera realizzati in chiffon,
organza all'impronta dello chic.
"Borsa" accessorio per eccellenza per una donna.
Nel periodo di vacanza si sa che una borsa deve essere capiente,per poter andare in spiaggia con tutto
il necessario:telo da mare, occhiali, creme protettive......
Quelle da portare sotto l'ombrellone e sono prevalentemente in paglia impreziosite da paillettes o inserti in stoffa con fantasie floreali. Borse in tessuto,
grandi, dove dominano colori sgargianti come il
giallo, il fucsia, l’azzurro ma dove non mancano righe o fiori. Per essere veramente fashion non può
mancare la borsa in tessuto tecnico impermeabile
con stampe tono su tono.
I teli da mare per le più romantiche sono della Disney con personaggi dei cartoni animati con i quali
siamo cresciute. C'e' poi l'asciugamano che, se correttamente piegato, diventa un comodo zainetto per
riporre qualche oggetto da spiaggia.
Paola Pietrucci
Confische, in stato di abbandono gli immobili per le Forze dell'Ordine
MONREALE (Palermo) - Trentadue immobili costituiti da appartamenti per civile abitazione, confiscati alla
mafia ed assegnati dagli uffici finanziari dello Stato, nel 1999, agli uffici della questura di Palermo per
essere destinati a alloggi per le Forze di Polizia sono in stato di totale abbandono, per problemi legati
a mancanza di risorse e per questioni di carattere burocratico. Lo dice Salvino Caputo, componente della
Commissione regionale Antimafia , che gia' nel 2009 aveva denunziato questa incredibile situazione
con una interrogazione parlamentare, ancora oggi rimasta senza risposta. ''Questi appartamenti - continuato - sono stati sottratti alla mafia a seguito di complesse e rischiose indagini, e erano stati undici
anni fa assegnati alla Questura di Palermo''. ''Comprendo le difficolta' di natura economica e la complessita' della procedure autorizzative, - osserva - ma e' paradossale che un organo dello Stato, in prima
linea nella lotta contro la mafia e che da sempre sollecita le amministrazioni Comunali a utilizzare i beni
confiscati ai mafiosi, non riesca a destinare ad una importante finalita' ben 32 immobili che potrebbero
risolvere situazioni abitative del personale della Polizia di Stato''.(ANSA).
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