rassegna stampa 18 febbraio

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rassegna stampa 18 febbraio
giovedì 18 febbraio 2016
Indice
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Quasi cento persone per “Salute in cammino di domenica”
5
Comefar.It - 2016-02-17
Le mani delTInps sulle pensioni integrative
7
Il Giornale - 2016-02-18
Fvg verso l’Alleanza delle cooperative
9
Wordpress.Com - 2016-02-17
Più di 50 persone alla “Camminata dei musei” ad Ascoli Piceno
11
Wordpress.Com - 2016-02-17
Alleanza delle Cooperative Italiane
Roadshow a Sondrio con Della Vedova
14
Gazzettadisondrio.It - 2016-02-17
Eventi - Le pmi verso i mercati esteri
16
Professionefinanza.Com - 2016-02-17
Parte il roadshow ICE-Agenzia
18
Uomoemanager.It - 2016-02-16
Tematica
Bankitalia: «Riforma Bcc è migliorabile
21
Avvenire - 2016-02-18
Ubi, siglato il patto «bresciano» per vincolare una quota dell'11,9%
22
Corriere Della Sera - 2016-02-18
Bcc, anche Bankitalia bacchetta il governo
23
Il Giornale - 2016-02-18
Il virus letale della condivisione
24
Il Manifesto - 2016-02-18
Mafia Capitale, la Procura vuole riunire i processi per Alemanno e Venafro
27
Il Messaggero - 2016-02-18
Bankitalia, decreto banche migliorabile ma giusta direzione
28
Il Sole 24 Ore - 2016-02-18
Percentuali di compensazione con effetti dal 1° gennaio 2016
29
Il Sole 24 Ore - 2016-02-18
Aree in crisi, agevolazioni alle sole società di capitali
30
Italia Oggi - 2016-02-18
Popolare Vicenza, la svalutazione brucia i risparmi dei 117mila soci
31
La Stampa - 2016-02-18
32 Bini Smaghi agli azionisti ChiantiBanca "Noi presi in giro dal sistema Bcc"
32
La Stampa - 2016-02-18
Mentre la Francia blinda le Bcc il governo svende 250mila soci
33
Libero - 2016-02-18
Sulle bcc non sì faccia demagogia, ia way out non è un esproprio
MF - 2016-02-18
35
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Articolo pubblicato sul sito comefar.it
Estrazione : 17/02/2016 04:58:25
Categoria : Attualità
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Quasi cento persone per “Salute in cammino di domenica”
P02/04/14
–
SAN
BENEDETTO
DEL
TRONTO – Quasi cento
persone hanno partecipato
all’iniziativa
“Salute
in
cammino di domenica” che
è svolta domenica 30 marzo
a San Benedetto del Tronto
in occasione di “Lasciamo
l’auto a casa”, la chiusura
mattutina
al
traffico
automobilistico della corsia
est del lungomare tra l’area
ex camping e via Trento
che si ripete ogni ultima
domenica del mese.
BRGrazie
alla
collaborazione
tra
l’Assessorato alla mobilità
del
Comune
di
San
Benedetto del Tronto, la
cooperativa
Cogeas
di
Grottammare, l’U.S.
Acli Marche, l’Associazione generale delle cooperative italiana (Agci) Marche, e con il sostegno del
Gruppo d’azione Costiera Marche Sud c’è stata l’opportunità per tanti cittadini di varie fasce d’età di
dedicarsi ad una splendida passeggiata, grazie anche al bel tempo, e quindi occuparsi della propria
salute, ma anche conoscere meglio l’arte e la storia del Paese Alto di San Benedetto del
Tronto.BRNel corso della camminata, alla quale hanno partecipato persone provenienti da vari
centri del Piceno e del vicino Abruzzo, dopo la partenza da piazza Giorgini è stato possibile visitare
e ricevere informazioni sui recenti ritrovamenti archeologici di epoca romana e ammirare la
splendida Torre dei Gualtieri.
BR“Con questa iniziativa – ha detto il presidente della Cooperativa COGEAS Sandro Tortella –
vogliamo valorizzare il territorio nel suo insieme abbinando a delle camminate, che permettono ai
cittadini di avere uno stile di vita sano, la visita a tutti quei monumenti di cui è ricca la nostra
zona”.BRL’iniziativa “Salute in cammino di domenica” sarà ripetuta domenica 27 aprile, con un
percorso diverso.BRPer informazioni si può contattare il numero 3495711408 oppure aderire
all’evento Facebook “Salute in cammino di domenica” o seguire l’account Twitter
@saluteincammino o SALUTEINCAMMINO.
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tipo? BRLeggi come procedere pa href=”http://www.freeonline.org/cs/com/quasi-cento-persone-persalute-in-cammino-di-domenica.html” target=”_blank” rel=”nofollow”View the original article here/a/p
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Il Giornale (ITA)
(ITA)
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Paese: it
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media: Quotidiano Nazionale
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Autore: Anna
Anna Maria Greco
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18 Febbraio 2016
2016
18
Le mani deIl'Inps sulle pensioni integralive
Rispunta la proposta di unfondo complementare da costituire presso l'istituto. Le associazioni:«Alpegio non c'è maifine»
Anna Maria Greco
Roma Complementare, reversibile, flessibile. Per far quadrare i conti sulle pensioni, ancor più dopo le preoccupanti
previsioni
sul
bilaricio
dell'lnps, si provano tutte le
strade e il presidente Tito Boerinon risparmia critiche al governo, che non ha chiesto
all'Ue di cambiare il patto di
Stabilità per consentire la riforma dell'uscita dal lavoro.
Le polemiche sull'ipotesi di
tagli alla reversibilità per i vedovi non si placano, mentre si
aggiungono quelle sul fondo
di previdenza complementare
che potrebbe essere creato
nell'istituto pubblico.
Nel ddl concorrenza all'esame del Senato, infatti, sono
stati riproposti degli emendamenti già soppressi alla Camera per costituire il cosiddetto
Integralnps. «Siccome al peggio non c'è mai fine denuncia Assofondipensione è stata inserita ex novo la proposta
di un nuovo fondo di previdenza complementare da costituire presso l'Inps. Gli interessati
potrebbero aderire su base volontaria, con il Tfr, attraendo
anche il contributo datoriale
previsto dagli accordi collettivi, Tutta la pensione di un lavoratore verrebbe a dipendere
dal medesimo ente pubblico».
Chiedendo lo stralcio degli
emendamenti dal ddl, l'associazione accusa l'Inps di voler
«costituire un'alternativa di de[ault al fondi negoziali, contravvenendo ai principi che
hanno ispirato il sistema della
previdenza complementare».
Anche una nota alla commissione del Senato del ministro del Lavoro sottolinea il rischio di attrarre nuovi iscritti
><verso una forma pensionistica che non agirebbe in condizioni di mercato», ma da un
-
-
ni che rappresentano imprese
e lavoratori (Confindustria,
Confcommercio, Confservizi,
Confcooperative, Legacoop,
Agci, Cgil, Cisl, Uil e Ugi).
L'altra partita si gioca sulla
legge delega di contrasto alla
povertà, per lo stralcio dei riferimenti alle pensioni di reversibilità, chiesto dal presidente
della Commissione Lavoro
della Camera Cesare Damiano, insieme a tutte le opposizioni, da FI a Sei, dalla Lega a
M5S e ai sindacati.
Dopo la smentita di Poletti
deve intervenire il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan, al question time alla Camera:,,La pdl lascia intatti tutti i trattamenti in essere. Per il
futuro non è allo studio nessun intervento sulle pensioni
di reversibilità. Tutto quello
che la delega si propone è superamento di sovrapposizioni
e posizioni anomale».
Per Boeri «non c'è un problema cli sostenibilità» e non servono modifiche sulla reversibilità. Piuttosto, cambiare le regole europee per la flessibilità
in uscita e intervenire sul fatto
>'niolto discutibile clic 5 niiiardi di prestazioni assistenziali
vadano al 30 per cento più ricco della popolazione».
IN AFFANNO
Anche Padoan costretto
a smentire: «Non si
tocca la reversibilità»
anno questi emendamenti
spuntano in parlamento. «Un
accanimento terapeutico ingiustificato», per Assofondipensione, che rappresenta 34
fondi negoziai! ed è costituita
dalle principali organizzazio-
Pagina 1 // 2
2
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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
CAOS
il presidente
d ellIn ps
Tito Boeri
(nominato
da Matteo Renzi
il 21i dicembre
2014( Nel 1990
ha ottenuto il PhD
in economia alla
New York
University. Alla
Bocconi è stato il
primo professore
a introdurre un
corso interamente
in lingua inglese
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Fvg verso l’Alleanza delle cooperative
Il Friuli
Home / Economia / Fvg
verso
l'Alleanza
delle
cooperative
Fvg verso l'Alleanza delle
cooperative
Agci, Confcooperative e
Legacoop condividono il
documento
progettuale
nazionale
17/02/2016
E' stato condiviso, nei giorni
scorsi, dai tre presidenti di
Legacoop
Fvg,
Confcooperative Fvg e
Agci,
il
documento
nazionale
per
la
progettazione
dell'Aci
(Alleanza delle cooperative
italiane),
riferimento,
e
passo concreto, per la sua
costituzione anche in Friuli Venezia Giulia.
Ne danno conto i vertici di Acgi Fvg, Adino Cisilino, di Confcooperative Fvg, Franco Bosio, e di
Legacoop Fvg Enzo Gasparutti che manifestano la volontà di proseguire a lavorare per rafforzare il
dialogo, per condividere progetti e interventi per lo sviluppo del territorio sostenendo un cammino
comune, quello dell'Alleanza fra le tre centrali che nasce per dare maggiore incisività alla
rappresentanza della cooperazione.
"L'adesione ai contenuti del documento rappresenta con convinzione il nostro consolidato impegno
per costituire un'unica centrale cooperativa" hanno ribadito "perché l’Alleanza è un passo avanti
importantissimo per dare più forza al sistema cooperativo a livello nazionale, internazionale e
anche in regione".
Si tratta di un lavoro, a cui hanno partecipano anche i tre presidenti, che è riferimento per la
progettazione dell'Aci anche in Friuli Venezia Giulia, un esempio senza precedenti nella storia del
movimento cooperativo italiano in cui si sono avviati confronti estesi su problemi identitari e
associativi cercando un linguaggio comune e puntando su ciò che unisce.
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Proprio l'unità è la direzione intrapresa, con impegno, condivisione e determinazione, dai vertici delle
tre organizzazioni cooperative del Friuli Venezia Giulia.
I tempi per l'unificazione, che porterà alla costituzione dell'Aci, saranno successivi alle assemblee
congressuali di Confcooperative Fvg.
Il documento, approvato a livello nazionale, è il frutto del lavoro di 140 dirgenti cooperativi, riuniti in
quattro Gruppi di lavoro, che si sono confrontati su quattro macro temi: identità, valori e missione,
politica cooperativa e promozione delle cooperative, concezione dei rapporti fra l'Associazione e le
imprese aderenti ed, infine, modello organizzativo.
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Più di 50 persone alla “Camminata dei musei” ad Ascoli
Piceno
Redazione
ASCOLI PICENO – Più di
50 persone, di ogni età e
provenienti da Marche ed
Abruzzo, hanno preso parte
alla “Camminata dei musei”
di domenica 14 febbraio
che
ha
avuto
come
destinazione la splendida
pinacoteca di Ascoli Piceno.
Grazie anche alle buone
condizioni meteo, infatti, c’è
stata
una
ampia
partecipazione di cittadini
che da un lato si sono
occupati
della
propria
condizione fisica, dato che il
movimento
ha
effetti
benefici
sul
nostro
organismo, dall’altro hanno
voluto visitare la pinacoteca di Piazza Arringo ed ammirare le bellezze presenti al suo interno.
“Camminate dei musei” è un progetto promosso dalla Cooperativa DSA col sostegno della Regione
Marche e realizzato in collaborazione con U.S.
Acli provinciale, Cooperativa DLM, Associazione Hozho, Associazione A.C.C.T., ASD Truentum ed
Agci Marche.
“L’abbinamento tra aggregazione, promozione della salute, conoscenza del territorio e
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valorizzazione dei musei – dicono i promotori dell’iniziativa che è giunta alla seconda edizione – sta
alla base di questa iniziativa progettuale che è di certo unica nel suo genere visto che abbina la
salute e la cultura e visto che riesce a coinvolgere varie fasce della popolazione”.
Per essere aggiornati sulle iniziative del progetto “Camminata dei musei” basta visitare il sito
www.cooperativemarche.it oppure visitare la pagina facebook della Cooperativa DSA.
“Le finalità di tali camminate – concludono i promotori dell’iniziativa – sono quelle di valorizzare in
primo luogo i musei che saranno i punti di arrivo delle manifestazioni, ma anche tutto quello che li
circonda in modo da permettere ai partecipanti di conoscere i luoghi, la loro storia, le attività
commerciali che vi operano, in particolare quelle artigianali ed agroalimentari”.
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Alleanza delle Cooperative Italiane
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Roadshow a Sondrio con Della Vedova
Venerdì Al
Roma, 02 febbraio 2016 Riprendono anche per il
2016, con la tappa di
Sondrio prevista per il
prossimo 19 febbraio, gli
appuntamenti del roadshow
“Italia per le Imprese, con le
PMI verso i mercati esteri”,
promosso dal Ministero
dello Sviluppo Economico
ed organizzato dall'ICEAgenzia in collaborazione
con le associazioni più
rappresentative
del
territorio:
per
questa
occasione
partner
territoriale dell’evento sarà
la Camera di Commercio di
Sondrio.
Obiettivo dell’iniziativa è
affiancare le aziende sui
temi
dell'internazionalizzazione,
per sostenere quelle realtà che intendono aprirsi a mercati esteri per individuare nuove opportunità
di business.
Ad ospitare la giornata sarà il teatro Sociale di Sondrio, in piazza Garibaldi: l’inizio della
registrazione dei partecipanti è per le 8:45.
Il format prevede dalle 9:30 alle 12:00 una sessione plenaria con ospiti di rilievo del mondo
istituzionale e finanziario, che illustreranno gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui
mercati globali.
Dalle 13:00 alle 18:00 gli imprenditori potranno incontrare i rappresentanti di tutte le organizzazioni
presenti, tra cui: Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, SACE, SIMEST, ICE-Agenzia, Confartigianato, Camera di
Commercio, Regione, Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative.
La sessione plenaria comincerà con il saluto di benvenuto di Emanuele Bertolini, Presidente della
Camera di Commercio di Sondrio.
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A seguire interverrà il Sen.
Benedetto della Vedova, Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, che illustrerà l’impegno del Governo nel sostenere e promuovere la vocazione
all’export delle imprese italiane.
Si passerà quindi alla sessione tecnica, dedicata agli scenari internazionali, al ruolo del MISE e del
MAECI e agli strumenti nazionali e regionali a supporto dell’internazionalizzazione.
La sessione “Domande e risposte” chiuderà i lavori della mattinata, cui seguirà il networking lunch
per una breve pausa, costruttiva e foriera di nuovi contatti e relazioni.
«Le aziende lombarde hanno dato prova anche nel 2015 di un grande dinamismo sui mercati esteri,
confermando la forza innovativa e l’elevata competitività del tessuto imprenditoriale di questo
territorio - ha dichiarato Benedetto della Vedova, Sottosegretario agli Affari Esteri e alla
Cooperazione Internazionale – e Sondrio è una tappa importante del roadshow per la particolare
vitalità del tessuto aziendale dell’area e per la presenza di potenzialità ancora inespresse verso
l’estero.
Il Governo è infatti fortemente impegnato a sostenere ed accrescere il grado di
internazionalizzazione del sistema economico lombardo attraverso la rete delle Ambasciate e dei
Consolati nel mondo ed in collaborazione con la rete estera dell’ICE».
«Gli esperti dell'ICE nel pomeriggio – spiega il Direttore Generale dell’Agenzia, Roberto Luongo –
incontreranno le imprese locali interessate ad avviare o rafforzare il percorso di
internazionalizzazione e ad approfondire le opportunità di una strutturata strategia di espansione sui
più promettenti mercati esteri.
ICE-Agenzia intende così confermare, anche nel 2016, il ruolo di supporto operativo delle piccole e
medie imprese che intendono vincere la sfida dei mercati mondiali>>.
Il roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri” è patrocinato dal Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello
Sviluppo Economico.
Oltre all'ICE-Agenzia, a SACE e a SIMEST, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria,
Unioncamere, Rete Imprese Italia e di Alleanza delle Cooperative Italiane.
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Eventi - Le pmi verso i mercati esteri
Rita Coco
Riparte da Sondrio il ciclo di
appuntamenti
dedicati
all’internazionalizzazione
delle imprese italiane.
Nuovo
appuntamento
dedicato al mondo delle
imprese e in particolare
all'internazionalizzazione
delle stesse.
Vediamo il comunicato:
“Saper
cogliere
le
opportunità
di
una
strutturata
strategia
di
espansione per vincere la
sfida dei mercati mondiali”:
questo
in
sintesi
il
messaggio che arriva dalla
positiva esperienza del ciclo
di incontri che hanno
costruito, città dopo città, il
roadshow “Italia per le
Imprese, con le PMI verso i
mercati esteri ” patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,
promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ed organizzato da ICE-Agenzia in
collaborazione con partner a livello nazionale e locale.
Un'iniziativa importante, che vede per la prima volta insieme tutti gli attori - pubblici e privati - del
Sistema Italia impegnati in un'azione congiunta di medio termine su tutto il territorio nazionale con
l’obiettivo di accompagnare le aziende in un percorso di sviluppo, aprendosi ai mercati esteri in
modo da individuare nuove opportunità di crescita per la propria attività produttiva.
Un processo prima di tutto culturale, per imparare ad affrontare la sfida di nuovi mercati senza
incertezze, in modo strategico e pianificato.
Si tratta di un esempio assai positivo di come “fare rete”, anche fra le istituzioni, dia i suoi frutti: 27
le tappe, realizzate nel 2014 e nel 2015, che hanno toccato vari capoluoghi della penisola da nord
a sud, in un lavoro capillare di contatto, per promuovere una nuova mentalità, aperta alla
dimensione globale della propria attività produttiva.
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Altri 19 appuntamenti sono in programma per il 2016, a partire da Sondrio, il prossimo 19 febbraio
presso il Teatro Sociale e proseguire poi con Parma, previsto il 3 marzo.
Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e digitale, le distanze si sono ridotte ed il nostro orizzonte
non può più essere un confine politico o naturale, ma dobbiamo guardare al mondo intero.
L’esperienza di EXPO 2015 ci ha confermato quanta voglia di Italia ci sia nel mondo e quanto
positiva sia la percezione dei nostri prodotti in termini di qualità, di innovazione, di stile, soprattutto in
alcuni settori che sono fiore all’occhiello delle nostre produzioni.
Occorre dunque solo assecondare le capacità, il dinamismo e la vitalità dei nostri imprenditori per
vincere le nuove sfide, sostenendo così la ripresa economica.
Come sempre, anche le prossime tappe vedranno un programma articolato di interventi nella
mattinata ed a seguire una fase di consulenza dedicata agli incontri con i rappresentanti di tutte le
organizzazioni presenti, per la messa a punto di piani di internazionalizzazione con gli specialisti di
settore (in allegato programma della tappa di Sondrio).
Il roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri” è patrocinato dal Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello
Sviluppo Economico.
Oltre all'ICE-Agenzia, a SACE e a SIMEST, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria,
Unioncamere, Rete Imprese Italia e di Alleanza delle Cooperative Italiane.
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Parte il roadshow ICE-Agenzia
David Di Castro
Il made in Italy all’estero è a
tutti gli effetti un brand.
I grandi marchi della moda,
dell’enogastronomia e via
dicendo sono in tutto il
globo
riconosciuti
ed
apprezzati.
Ma il successo delle
aziende italiane non può
essere ristretto a pochi
grandi nomi.
Il roadshow “ Italia per le
Imprese, con le PMI verso i
mercati esteri
” patrocinato dal Ministero
degli Affari Esteri e della
Cooperazione
Internazionale, promosso e
sostenuto dal Ministero
dello Sviluppo Economico
ed organizzato da ICE-Agenzia in collaborazione con partner a livello nazionale e locale, vuole
trasmettere proprio questo messaggio.
Un’iniziativa importante, che vede per la prima volta insieme tutti i protagonisti (pubblici e privati)
del Sistema Italia impegnati in un’azione congiunta di medio termine su tutto il territorio nazionale
con l’obiettivo di accompagnare le aziende in un percorso di sviluppo, aprendosi ai mercati esteri in
modo da individuare nuove opportunità di crescita per la propria attività produttiva.
Un processo prima di tutto culturale, per imparare ad affrontare la sfida di nuovi mercati senza
incertezze, in modo strategico e pianificato.
Sono 27 le tappe, realizzate nel 2014 e nel 2015, che hanno toccato vari capoluoghi della penisola
da nord a sud, in un lavoro capillare di contatto, per promuovere una nuova mentalità, aperta alla
dimensione globale della propria attività produttiva.
Altri 19 appuntamenti sono in programma per il 2016, a partire da Sondrio, il prossimo 19 febbraio
presso il Teatro Sociale e proseguire poi con Parma, previsto il 3 marzo.
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Il roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri” è patrocinato dal Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello
Sviluppo Economico.
Oltre all’ICE-Agenzia, a SACE e a SIMEST, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria,
Unioncamere, Rete Imprese Italia e di Alleanza delle Cooperative Italiane.
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Tematica
(ITA)
Avvenire (ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 23
23
Pagina:
Autore: Luca Mazza
Autore:
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Diffusione: 122532
18 Febbraio 2016
Bankitalia: «Riforma Bcc è migliorabile
LUCA MAZZA
a riforma delle banche di credito coope
rativo «va nella direzione giusta anche se
è migliorabile». Pur apprezzando l'impianto del riassetto delle Bcc disegnato dal governo attraverso il decreto varato nelConsiglio dei
ministri di una settimana fa, la Banca d'Italia apre ad alcuni correttivi. Il direttore generale di via
Nazionale, Salvatore Rossi, auspica cile durante
l'esame parlamentare deltesto per la conversione in legge si possano apportare modifiche. tutanto, però, secondo i vertici di Bankitalia,il decreto banche così come èstato impostato —può
contribuire a evitare speculazioniin Borsa sui titoli del credito: <'Aiuta, non c'è dubbio>. La volatilità acuisiè assistito nelle ultime settimane,secondo Rossi, «sembrerebbe rientrata, dopo es-
L
-
Il dg Rossi evidenzia comunque che
il testo «va nella direzione giusta»
Per l'agenzia Fitch la misura
consolida il settore, ma gli effetii
non si vedranno prima del 2017
sersi alimentata ditimori e preoccupazioni di varia natura,in qualche caso nemmeno compren
sibili e identificabili».
Una promozione(con riserva) allavoro svolto dall'esecutivo sul credito cooperativo arriva ailche
da Fitch.«La riforma favorisce un consolidamento
del settore, ma i progressi saranno lenti, perché
non si vedranno prima del 2017'>, sostiene l'agenzia di mtfng in im report. Tra gli aspetti posi-
tivi, Fitchsegnala»una struttura delle Bccpiùtrasparente,che rafforza la fiducia degli investitnri e
favorisce l'accesso sui mercati>.Unavolta che i re
golmnenti della BasIca d'Italia sarairno operativi,
le banche candidate per la holding «avrarmo 18
mesi di tempo per prep arare le loro adesioni alla
holding» e questo sarà «solo il primo passo in un
processo di ristrl]ttl]rn7ione delle Bcc lungo e
complesso fino al suo completamento».
Quanto alla "via d'uscita" per le banche con al
meno 200 milioni di patrimonio che non volessero aderire alla capogruppo unica,Chianti Basi
ca(uno dei pochiistituti potenzialmente interessati) preferisce non sciogliere le riserve: »Qual
siasi valutazione sulla ivay outsarà di pertinenza
del nuovo Cda, eletto dalla prossima assemblea,
e quindi sottoposta al giudizio dei soci».
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CORRIERE DELLA SERA
Corriere della Sera (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo
media: Quotidiano
Tipo media:
Quotidiano Nazionale
Pagina: 31
31
Pagina:
Autore: n.d.
Autore:
l(i52
Readership:
2710000
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18 Febbraio
2016
18
Febbraio 2016
Ubi,siglato il palo «bresciano»
per vincolare una quota cIell'11,9%
All'opera il vicepresidente Folonaii Nlassiah: nessuna offerta per le 4 «good bank»
MILANO L'azionariato di Ubi
Banca si rimette in movimento. Dopo l nascita dcl "patto
dei mille" siglalo all'inizio di
febbraio, ieri sera è stato an
nuncialo un nuovo accordo
parasociale che lega un grup
P0 di azionisti a cui fa capo
fu,pa dcl capitale. Il nucleo
dell'accordo fa rifcrirncnto al
1ev nocciolo clo.ro dei soci raccolti nell'Associazione Banca
Lombarda e Piemontese, che
deteneva l'n,4% di UN sersio
nc cooperstiva c raccoglie
azionisti di «Lombardia, l'iemonte, Veneto, Trentino ed
Emilia Romagna», spiega un
comunicato.
A presiedere il palio è Alberto Fotonari, attuale nome
ro uno della Fondazione Cab e
vicepresidente del consiglio
di sorveglianza di tJhi, da cui
uscirà con la prossima assemblea del 2 aprile per raggismti
limiti cli etti, nsenlre vicepresidenti saranno il presidente
della Fonds7ionc Banca dcl
Monte di Lombardia, Aldo
Poli, e l'economista dell'Uni
versità di Brescia, Enrico Minelli, attorno ai quali si sono
raccolti 173 soci, con l'obiettivo di consultarsi sull'andamento della banca e prima
delle assemblee. La prossima
è in programma il 2aprile e il
patto presenierà una propria
lista di candidati.
Il nuovo petto di consultazione raccoglie una quota di
maggioranza relatisa di Ubi e
rappresenla dunque una sorta di nocciolo duro con cui
l'istitntndarehhe m7io al cnrsoda Spa.Labanca guidata da
Vietoi Massiali è stata la prima ad adeguarsi alla riforma,
trasformandosi in spa a otto
bre. Pd è stata anche la prima
a muovere sullo scacchiere
delle sggregazioni, salvo doner ripiegare davanti alla scelta dcl Banco Popolare, messa
nel mirino da Massiah, di avviare dci colloqui per un'intc
grazione con la Bpm. Il banchiere non avrebbe ancora ri
soci di Ubi Banca
I nodi
cLl-dsopr
I Patto io Orascian
E Ines «r Internatinnal lnvestors
5,12%
R-LLo (tal Liii
2,27%
Fottiszionrhjnec
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Fsdi i
L'andamento a Piazza Affari
,g/
est
at
2013
Ci
1cr
O
no',
posto il dossier, e 11cr ora rimane alla finestra. Ieri ha
smentito di essersi fatto avan
ti per le quattro "good bank"
nate sulle ceneri di btruria,
CariFe, CariChieli e Banca
Marche. Ma difficilmente Ubi,
la puui grande delle popolari.
dc
gon
Ri
2016
•L'amministra
tare delegato
del gruppo Ubi,
Victor Massiah.
Il patto e stato
siglato tra 173
azionisti
rappresentati
nel patta dv 39
soggett
capogruppo.
Rappresentano
azioni pari
all'i 1,95°f,, del
capitale
complessivo
della banca
potrà restate fuori dal prossi- •L'istituto
mo giro di consolidamento.
lombardo ha
Nel frattempo si muovono i studiato la
soci. Il "il palio dei mille" si- p055 bilisa di
glato a inizio febbraio ha rap
integrarsi con il
presentato la prima, piccola, Monte dei
Paschi di Siena.
base per dare stabilità all'azio
nariato di tThi spa. In questo La Bce ha più
caso alla componente berga- volte r badito la
naasca che ha incaricato Enri
necessità per
Co Zanetti, cx presidenLe della Mps di arrivare
Popolare di Bergamo e del ad una
consiglio cli gestione di LPbi, integrazione.
di guidare l'accordo, a cui Uno dei nodi
hanno aderito 6 imprcndito- del negoziata e
ci, Ira cui Angelo Radici, pre- legato al
trattamento
sidente di Radici Group, Ro
berlo ScsI mi, presiden le cli dei casi ddetti
Siaci e Matteo Tiraboschi, vi
Npl, i non
ccprcsidcnte di Brcrnbo, oltre performing
alle associazioni industriali di loana, le
Bergamo,Varese e Pavia. Tutti sofferenze.
insieme hanno sindacato una
quota poco sopra il 2,2%.
Quello che guida Polonari
non sipone sulla carta in con
trappnsieione, ma con F11.l)s,
del capitale è chiaro che pun
ta a un peso adeguato nella
nuova govcrnance.
Federico De Rosa
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Il Giornale (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 5
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Autore: Gian Maria Francesco
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96937
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18 Febbraio 2016
Il caso L'aiuto alle banche amiche
Bcc,anche Bankitalia bacchetta il governo
Il direttore generale Rossi avanza riserve: «Il decreto è migliora bile»
Gian Maria De Francesco
Roma «Il decreto aiuta, non c'è
dubbio. E migliorabile e potrà essere migliorato in sede di conversione, conio tutto, roaladire7one
è quella giusta». Il direttore gene
rale della Banca d'Italia, Salvatore
Rossi, ha pubblicamente esternato le riserve che finora il governatore Ignazio Visco aveva evitato di
sottolineare per non inasprire alte
riormente i rapporti con Palazzo
Chigi. L'opzione, prevista dal maxidecreto sulle banche, che consente ad alcune Bcc di non confluire tìel gruppo unico pagando
un'imposta straordinaria non era
stata, infatti, concordata con il
mondo della cooperazione e, soprattutto con Via Nazionale. Invece il ministro dell'Economia, Pier
Carlo Padoan, ha sempre evitato
di intervenire nel merito anche
per non indispettire il premier
Matteo Renzi.
Non è, tuttavia, una questione
attinente solo le riserve morali su
una norma che in pratica conferisce ad alcuni eletti il potere di (li
sgregare l'unità della cooperazione bancaria. Si tratta anche di riserve materiali. ti presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, nella conferenza stampa di illustrazione
del decreto aveva sempre fatto
esplicito riferimeiìto alle riserve
(cioè ai mezzi disponibili di una
banca)come parametro in base al
quale gli istituti hanno la possibilità di rimanere da soli. Il testo del
decreto, invece, ha sempre fatto
riferimento al patrimonio netto,
cioè alle riserve (capitale incluso)
200
18
I milioni che costituirebbero la so
glia di patrimonio oltre la quale
una bcc può decidere di non aderire alla holding unica di settore
I mesi entro i quali le bcc devono
entrare in una holding che abbia
come capogruppo una Spa con un
patrimonio di almeno un miliardo
incrementate degli utili, dunque
la soglia dei 200 milioni è stata,
sin dall'inizio, abbassata ulterior
mente.
Alcuni rumor indicano che una
delle potenziali beneficiarie sia
Chianti Banca anche se la prossima fusione con le Bcc di Pistoia e
dell'Area Pratese le consentiran
no di superare il tetto, Ieri, infatti,
l'istituto senese ha voluto precisare che «ogni valutazione sarà rinviata successivamente all'elezione del nuovo cda> nel prossimo
aprile e che Lorenzo Bini Smaghi
potrà candidarsi alla presidenza
in quanto non è incompatibile
con il ruolo di numero uno di Société Générale in Italia. Intanto, la
commissione Finanze della(lanìe
ra avvierà martedì 23 l'esame del
decreto con un primo giro di audizioni che riguarderanno Bankitaha, Consob, Abi, Federcasse e centrali cooperative.
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il manifesto
Il Manifesto (ITA)
(ITA)
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Tipo media:
media: Quotidiano
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Autore: Benedetto Vecchi
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18 Febbraio 2016
Parassiti che si nutrono delle relazioni sociali e si appropriano dei profili
personali. Occhi puntati sulla sharing econorng e sull'industria dei Big Data.
«Silicon Valley: i siqnori del silicio» di Evgeny Morozov per Codice edizioni
Il virus letale
della(
ondivisione
S
Benedetto Vecchi
haring econorny è una espressione
che si è fatta[argo tra la selva delle definizioni che caratterizcano il capitalismo che ha nella Rete il suo medium. Segue quella dal sapido sapore controculturale della peer lo peerpreiducliort clic riletteva l'accento sulla condivisione alla pari di
conoscenze e mezzi di produzione nella
quale Internet è una neutra piattaforma
per determinate attività economiche separate tuttavia da quanto accade al di fuori
dello schermo. Soltanto che il confine tra
dentro e fuori la Rete è svanito. La logica
della condivisione, infatti, è orniai riferita
ad attività produtth'e, di informazione, conoscenza, software. Coinvolge infatti ogni
attività di intcnncdiazionc tra produzione
e consunto. Inoltre la sharingeconon'tynon
pie'vede un lappuno alla paci, bensi una relazione mercantile, dove l'attività di intermediazione prevede un pagamento di una
percentuale tra produttore e ronsumalore.
Non è un caso rhe i nomi usati per esemplificare la sharing ecoriorny sullo Uber e Airbnb, cioè servizi di tazi e di affitto di una
stanza o di un appanamento per viaggi di
lavoro o di piacere. Il tutto arcompagnato
da ma melassa ideologica sul potere del
consumatore di poter scegliete il ntiglìor
ptodotto a prezzi accessibili c sulla possibilità di 'sei]ere realizzati il proposito neotibedata di trasformare ogni uomo o dontra in
imprenditore di se stesso.
In nome del municipalismo
Sarebbe un errore ridurre la sivaring riouaomy a meni ideologia, perché individua
una forma specifica di organizzare tanto la
ptoduziotte che la distribuzione o il consumo di merci, poco importa se tangibili o
'immateriali». Coinvolge cioè gran parte
della produzione di contenuti non è un
caso che Google o Amazon abbiano desti
nato miliardi di euro di investimento allo
sviluppo di piattaforme' perla loro condivisione di contenuti,integrando questa funzione coti l'accumulo di dati. E proprio la
diffusione virale di questa forma diintertnedioziona che ho accompagnato otrane lesi
critiche della shtuuing ecorionty iticardirtale
sullo sviluppo di imprese cooperative'> alteniative al regime di accumulazione capitalistico basate appunto sulla condivisione,
evocando le fornle di niuniripalisrno e di
nautuo soccorso sviluppate dal movimento
operaio di inizio Novecento.
Sono alcuni anni che Evgeny Morozov
-
dedica la sua attività di studioso a criticare
la sltaring ec000rety. L'ultinsa, in ordine di
tempo, tappa della sua sferzante critica, è
la raccolta di saggi e articoli scritti tra il
2013 e il 2015 tuoI volunie Siiicon Vallz:i signori del silicio Codice edizione, pp. 151,
euro t3. A placato proposito s'a segnalata
l'intervista a «11 manifesto» del 15 Ottobre
2015). Sono testi illuminanti non soio del
percorso di Morozov ma di una tendenza
teorica critica che attraversa tanto il Nord
che il Sud del pianeta e che vede affastellarsi economisti, giuristi, filosofi, guru dell'era
digitate come Nicholas Carr, Jason l,anier,
Byung-Chul Han, Hosvard Rheingold.
Ognuno di loro, seppur da prospettive diverte, mette in evidenza come la grande trasformazione sia ormai alle nostre spalle e
che non tutto è oro quel che lttccica. Ma
Moiozov ha dalla sua la costarica liel tessere tina trama analitica, anche se non sempre convincente, tesa a costmite una storia
del presente che registri sia le contiouità
che le discontinuità presenti nel capitalismo contemporaneo.
Lo stodioao bielorusso noo vuole cioè
presentare nessuna'grande teoria», ma fornire elensenti che conseotano caso ,,destrutturazione> dino immaginario che considera il capitalisnio digitale come Uti niotido
pacfficato dove ogni ipotesi tltcmadva è
bandita. liunqire, nessuna corrosiva critica
alla ,,società del capitalet, ilé nessuna proposta che punti alla sua fuorisucita come
invece fa Paul Mason nel suo «manifesto
postcapitalista» (il libro dell'economiste e
eoluimnist britannico è in uscita per i tipi
del Saggtatorel, bensì una appassionata e
sferzante radiografia del presente che arriva alla suggestiva proposta di utta ,,socializ-
zazione dei Sig data,,, cioè quell'immane
ammasso di dati individuali dopo la loro appropriazione privata da parte di social media e social network.
Nel diario di viaggio della sua navigazione del ryherspazio Morozov annota
l'emergere del capitalismo delle piattaforme digitali, considerate alla stregoa di parassiti che si nutrono delle relazioni sociali: non producono nulla, ma si appropriano di contenuti sviluppati da altri. Il caso
più eclatattle è la Salito citata e s'itaperata
Uber che attua una politica aggressiva nei
confronti di chi la usa come piattaforma,
imponendo tariffe e ,,canoni' da pagare
che costringono il singolo ad essere disponibile 24 ote al giorno se vuoI conseguire
ori reddito dignitoso. Tanto aggressiva nei
confroiuti di chi osa la sua piattaforma,
tiber è specularrttellte [riertdly riti colIfronti dei potenziali utenti, prospettando
basse tariffe e libertà di scelta.
Ma accanto a Uber e Airbnb c'è il variegato Inondo dell',,internet delle cose',.
Con questa espressione si parla dei dispositivi digitali inseriti in elettrodomestici, in
ceotmline elettriche collegati in rete spesso gestiti da smartphone) destinati a otrimizzare consumi di energia elettrica. Oppure quelli usati per la geolocalizzazione
che monitorano i movimenti dei singoli.
l'effetto collaterale, va da sé, è la crescita
dell'indtistria dei Big Data.
Cuti efficacia, Morozov parla iii mia
snaarrijfcatiost della vita soriale, cioè di una
riduzione di ogni attività a una elaborazione di informazioni e di profili individuali al
fme di aumentare i llig Data da vendere per
strategie pubblicitarie oppure operazioni
di markcting personalizzato. Da qui la contralitì della c'rèersecusrip'sia aziendale che
sociale, l'unico altro settore con una crescita a due cifre dell'industria high-tech. Morozov denuncia ovviameitte i rischi dello
sviluppo di una società del controllo di un
regime postdemocratico.
Il volume,che raccoglie scritti apparsi su
«FraiikfurlerAllpemneiuie Zeitaug»,'Ilie Observer,' e ,.tdie New Vorken,, non nasconde
riferimenti teorici etemodossi e l'interesse
verso le tesi dell'attivismo radicale, ognuno
a suo modo chiavi di accesso alla comprensione dello sviluppo capitalistico. E coglie
nel segno nel porre la sharing ec000na3'come, appunto, componente di una ideologia dominante di quel neoliberisnto che ha
usato la crisi come chance per continuare
l'opera di demolizione dei diritti sociali di
cittadinanza e per uscire rafforzato da una
crisi ritenuta il suo ultimo canto del cigno.
L'austerity è diventata così sai dogma
clic orienta le politiche ecoitotitiche e sociali degli Stati Uniti, dell'Unione Europea.
ma ormai anche di paesi emergenti come
la cina, il Brasile, l'India.E se la finanziarizraziorle dei diritti sociali senubrava noti più
di un lustro fa una tendenza, ormai è diventata la «cifra, per avere la pensione, la sanità, la farmazione e l'isoutzione. Ma questa
non signffica che molti degli «effetti collaterali» dell'ai.isterity (disoccupazione, aumentodelle disctguagilanze sociali, crisi della denaocrazia) non trovino echi nei teorici ptopelo del nenliherisma. Negli Stati llniti, ad
esempio, rhink temnk mnsems-atcmi parlano
espressamente di un reddito triinimo garantito per i disoccupati di breve e lungo
corso. Ovviamente nelle forme neoliberali
dei voucher da usare nell'acquisto di merci
e scnllzi; e della disponibilità deglistessi disocctlpati ad accettare lavori deqtmalificati o
di uiqcialiflcazmomue riibana (gli equliealenti
degli italiani lavori socialmente utili). D'altronde è stato proprio l'econolnista Mllton
t'riedman, il padre dei Chicago Boys, a
proporre tina versione del reddito di cittadinanza ben prisma dell'era della Rete.
Tuttavia l'agitprop più convinto del reddito di cittadinanza è una delle figure che
ha legata il suo nome pmnprin alle tecnologie digitali. Si tratta di Jason Lanier, il >capitalista di vemutura» nonché sviluppatore dei
primi dispositivi di realtà virtuale, che terrorizzato dalla scomparsa della middte ctass
piopane da anni un reddito di cittadinanza
per chi rimane senza lavoro cdi sostegno a
chi riceve un basso salario crune le folte
schiere dei workingpooc
Jason Lanier non è un teorico. Da tecnico comu sàopatie new crgesi colloca iii quella
zona di confine che fa di un indifferenziato
patchwork cultiatale, dove si giustappangono tesi anche confliggenti, la sua tratlranshcaiuitg. Ma coglie lo stesso elemento messo a fuoco da Moroznv:la sharing ec000my
non è solo una tag buona per tutti gli usi,
bemtsì uiva vera nmarxiarta astrazione reale.
Per Lanier, e anche per Morozov,l'obiettivo salvare il capitalismo da se stesso, Il
ptoblenma invece è come destmttm.trare,l'incantesimno della shmiring econam5r
Macchine politiche
Nel mondo anglosassone sono molte le voci critiche che si sono misurate con la altaring ecoriomy. Da Christian Fuchs a Nick
Dyer-Whitefort, daAndresvttnss a Sara Horowitz, c'è tm.utta lo spettro di interpretazioni dove la condivisione viene vista corsie lo
strumento per legittimare un regime di accumulazione segnato da superlavom, bassi
salari e precarietà radicale rmel rapporto di
lavoro. In questo spettro la voce che più di
altre cerca di ribaltare in senso positivo la
.uharingernnavrrt'è qoella di Trehnr Schrsttz.
In un recente rrpomt stilato per la fondazione Rasa Luxemburg,Scholtz elabora un vero e propria manifesto programmatico chi
un Plntforrn Cooperatieism lwww.raoalux-miyc.nrglplatform-cnoperativism-2/l
mmcl quale propomie la cosliluciomie di urta retedi piccole e Inedie cooperative clic possono offrire gli stessi servizi e conmlivisione cli
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contenuti proposti dalle imprese della sharing econorny, garantendo però servizi sociali e buoni salari. Scholtz è consapevole
che le imprese cooperative in crescita anche negli Stati Uniti- operano in nicchie di
mercato, ma hanno dalla loro la possibilità
di costruire consenso sociale attorno al loro operato, attraverso l'investimento di
una parte dei profitti non oltre il dieci per
cento afferma Trebor Scholtz in servizi sociali, pratiche di mutuo soccorso (il reddito
di cittadinanza, per esempio) e quindi diffondersi come un virus che corrode dall'interno del mercato le logiche capitalistiche.
Le piattaforme digitali svolgerebbero il ruolodi medium per tessere relazioni tra le cooperative, rafforzando il loro operato, ma
anche e soprattutto, nelle tesi di Scholtz, di
svolgere una funzione politica
Le tesi di Scholtz possono essere sicuramente qualificate come ingenue, così come la sua concezione del Politico. 11 mutuo
soccorso, come anche il mutua]lsmo,sono
state esperienze importanti nella formazione del movimento operaio, ma non sono
state scalzate dal podio da cinici rivoluzionari di professione, come recita una retorica presente nei movimenti sociali, ma perché il potere viene esercitato producendo
gerarchie, istituzioni che garantiscono la cipcoduzionc dcl regime di accumulazione.
Da qui la necessità di svolgere un doppio
movimento: creare momenti produttivi,
mutuo soccorso, come auspica il Plotfonn
cooperatir'ism di Trebor Scholtz, ma al tempo stesso immaginando e sviluppando un
Politico che consenta quella riappropriazione del comune che la sharing economy ha
espropriato.
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-
Cooperative in Rete da contrapporre
alle piattaforme digitali. Un report
del teorico statunitense Trebor Scholz
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Il Messaggero (ITA)
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media: Quotidiano Nazionale
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Autore: Adelaide Pierucci
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18 Febbraio 2016
Mafia Capitale,la Procura
vuole riunire i processi
per iemanno e Venafro
T due procedimenti
hanno un impianto
probatorio comune
Adelaide Pierucci
IL CASO
La Procura chiederà di riunire i
due processi stralcio dell'inchiesta su Mafia Capitale che vedono
imputati Gianni Alemanno, ex
sindaco di Roma,e Maurizio Venafro, l'ex capo di gabinetto del
presidente della Regione Nicola
Zingaretti. Lo ha annunciato ieri
il poi Giuseppe Cascini, nel corso
della prima udienza davanti ai
giudici della Il sezione penale, a
carico di Vena'ro e Mario Monge,
dirigente della cooperativa Sol.
Ce., accusati di turbativa d'asta
per l'appalto per l'acquisizione
del servizio Cup(gara poi sospesa
dalla Regione Lazio a seguito degli arresti di Mafia Capitale del dicembre 2014). Già in precedenza i
pm di piazzale Clodìo avevano
chiesto di unificare le posizioni di
Alemanno e Venafro nel maxiprocesso che si sta svolgendo davanti
ai giudici della X sezione, ma in
quel caso il tribunale aveva respinto l'istanza. Ladecisionedella
Procura è legata al fatto che i due
prncedim enti hanno un impianto
piobatorio comune e si trovano
nella stesso stato processuale,
nonché davanti alla stessa sezione penale, Quello di Alemanno
era stato fissato per il 23 marzo.
Nel corso dell'udienza hanno chiesto di costituirsi parte civile la Regione Lazio ed alcune coop.
preoccupatissimo».Sulla stessa linea la difesa di Gramazio, ex Capogruppo Pd!in Campidoglio: «Il
mio intervento in Ama era un do
vere istituzionale.Con le dimissioni della dg Anelli,ci siamo ritrovati una municipalizzata con 8.000
dipendenti senza guida. E tra le
varie scelte si è optato allafine per
Fiscon, e come sottolineavo (riprende una sua intercettazione)
"un uomo che noi non controlliamo. Lui era dirigente in Ama
quando avevo 6 anni. Stessa cosa
per Berti: il suo periodo di permanenza in Ama coincide con Funico periodo in cui l'aziena non affida appalti a Buzzi. Nessun "sodale" ha poi mai lavorato nella mia
campagna elettorale'>.
Intanto il Riesame, in appello,
ha revocato la misura cautelare
dei domiciliari per Pierina Chiara
valle, una collaboratrice di Buzzi.
Così come era già stato deciso per
la segretaria Nadia Cerrito.
SALVATORE BUZZI
E SBOTTATO
IN TELECONFERENZA:
«IO NON C'ENTRO CON
LE NOMINE DI FISCON
[BERTI ALL'AMA»
AULA BUNKER
Intanto ieri nell'aula bunker di Rebibbia dove è in corso il maxiprocesso hanno preso la parola Salvatore Buzzi e Luca Gramazio per
difendersi dall'accusa di aver pilotato le nomine in Ama del dg Giovanni Fiscon e del consigliere Giuseppe Berti, «Che c'entro io con le
nomine di Fiscon e Berti? ha detto Buzzi Quando risono Buzzi e
Carminati si vivisezionano come
unamosea,inseceun arbitratoda
ottocento milioni nessuno se ne
interessa, In Ama c'era emergenza in quel momento». "Quesln è
un processo alle parole,non ai fatti», è sbottato Buzzi parlando in
teleconferenza dal carcere di Tolmezzo: «A me ha detto Panzironi
della nomina,Dopo la formalizza
zione dell'incarico Fiseon,che conosco dal 1996, mi chiamò ed era
-
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IISoIe4J
24 Ore (ITA)
(ITA)
Il Sole 24
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Paese: it
Tipo
media: Quotidiano
Tipo media:
Quotidiano Nazionale
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Autore: Rossella Bocciarelli
Autore:
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901000
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389015
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18 Febbraio
2016
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Febbraio 2016
Bankitalia,decreto banche migliorabile ma giusta direzione
Le misureapprovate. Rossi: «Aiuta certamentea riportarefiducia» Risparmio, prnsegue la co taborazioneAbi Consob perla sempLificazione dei prospetti finanziari
Rosselta Bocciaretii
ROMA
Il decreto sulle banche vara- sto per la tutela del risparmio : intermediari, per richiamare
fo dal Governo «aiuta ccrtamen quello di ottenere «Informazioni l'esigenza di dare piena attuaziote» a riportare un clima difiducia più semplici e chiare per scelte ne al principi di trasparenza e di
«ti] sistemaF'positivo ilgiudi7io più consapevoli». Un traguardo correttezza al momento di collodi massima espresso ieri dal di- necessario che il mondo banca- care iprodottifinanziarlairetail.
rettore generale della Banca rio ha fatto proprio,attraverso la LA RIPRESA
d'italia,Salvatore Rossi,il decre- propostaAbi sulla semplificazioto, che contiene, tral'altro, la ri- ne delle schede informative dei Ildgdi Via Nazionale:
fot'ma delle bcc «è migliorabile, prodotti finanziarisChiediamo «Nonostante la crescita 201.5
come tutte le cose e potràesserlo alla Consob di predisporre al più lievenierite sotto le attese,
in sede di conversione», ha ag- prestoladefinizione dischedein- la previsione della ripresa
giunto il numero due di Pala7zo formative semplici che permet
nel 20Th e2fll7tiene»
Koch. Rossi, che ieri ha partcci- Sano scelte serene e senza equipato a un convegno nella sede voci per gli investimenti in prodell'Istat, coordinato dal presi dotti finanziari», ha afferniato il
dente dell'istituto Giorgio Alle- presidente dell'Abi, Antonio Pava,haanche coltol'occasione per tue li,dopoilComitatoesecutivo
puntualizzare sul fatto rise, no- diieri a Milano,eConil presidennostantell dato sullacrescita dtl teVegas-ha continuatoPatuelliPII nel 2015 sia «lievemente al di abbiamo avuto un confronto cosotto delle aspettative della mag- struttivo per ottenere normative
gior parte degli osservatori» «in più facili da capire,che consentabuonasostanzalapctvisionedel- no ai clienti scelte più consapela ripresa economica nel 2016 e voli e senza rischi di conlùsione,
2017 tiene», Qpanto alle banche anche attraverso uisa differenitaliane, Rossi ha aggiunto che ziazione nei coloriper le diverse
«lavolatilitìsinBorsadelle quota- tipologie giuridiche dei prodotti
zioni sembea rientrata>. Una vo- finanziari>s.<Lo
sviluppo
latilità,secondo il più diretto col dell'Unione bancaria europea
laboratore di Ignazio Visco «ali- deve consistere anche nella conmentata nei giorni scorsi per ti- divisione di norme e principi sulmori di vario natura,inalcuni casi la «trasparenza semplice» che
neanche identificabili, incorn- devono essere validi per tutti eriprensibili>s.Il direttore generale spettati in tutti i paesi dell'Uniodi via Nazionale è intervenuto ne bancaria europea» ha concluanche sullapossibilità d arrivare so.La leitera che i presidente l'aalla ponderazione del capitale tuelt e il direttore generale deldellebanche che detengono titoli l'Abi Sabatini hanno inviato nei
distato,osservandocheesitratta giorni scorsi al presidente della
diundibattitoincorso,nonsolo a Consob Gisiseppe Vegas,ha sotlivello europeo.E va svolto a li- tolineato l'Associazione bancavello globale». A proposito del riain una nota, si collega direttadecreto per rafforzare il sistema mente all'idea lanciata dall Sole
creditizio, già la prossima setti- 24 Ore di predisposizione inimemana la commissione Finanze dista di una scheda informativa
della Camera avvieràl'esame del sintetica che si basi sullo schema
provvedimento,conunprimo gi- definito «KID»(Keyinformation
ro di audizioni. Le convocazioni document)il documento con le
per la norma che riforma le hcc, informazioni chiave conlinguagintroduce le garanzie pubbliche gb semplice, adottato in ambito
sui crediti in sofferenza e inter- europeo solo per alcune categoviene anche sureginte fiscale de- rie di prodottifinanziari,che pogli immobili acquistat' nelle aste tràmigliorarelanormativaitaliagiudiziarie, oltre a introdurre i Ha edeuropeain materia diinforfondi di credito di diritto euro- Illazioni sui prodotti finanziari.
peo,riguarleratumo Banea d'Ita- Secondo quanto ha riferito anche
lia, Consob, Abi, Federcasse e il presidente del consiglio di gestione di Banca tntesa, Gian Macentrali cooperative
Ieri, intanto, a Milano la di- ria Gros- Pietro, quello di ieri è
scussione all'esecutivo dell'A>- Stato dunque il proficuo avvio di
sociazione dei banchieri, che unpercorso.Ilgiroditavolo dueaveva come ospite d'onore il pre- ri con Vegas,in ogni caso,e stato
sidente della Consob, Giuseppe anche l'occasione per una riflesVegas, si è concentrata su un sione sulle altre implicazionidelobiettivo,fortemente caldeggia- la nuova normativa sul bali in.La
todallSolea4Orenelsuomanife- Consohsiaccingeinfattiainviare
una nuova comunicazione agli
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IISoIe4J
24 Ore (ITA)
(ITA)
Il Sole 24
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Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 43
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Autore: Gian Paolo Tosoni
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18 Febbraio 2016
Agricoltura e Iva, Decreto in Gazzetta: spiraglio per escludere le sanzioni per chi le ha utilizzate il 16 febbraio
Percentuali di compensazione
con effetti dal 10 gennaio 2016
Gian Paolo Tosoni
E stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
39 dcliv febbraio2016il decreto
dcl ministero dell'Economia e
delle Finanze 26 gennaio 2016
che prevede l'aumento delle
percentuali di compensazione
per alcuni prodotti agricoli (si
veda anche «Il Sole 24Ore» dcl
9febbraio2016).
Lapercentuale dicompensazione viene elevata dal 8,8°c al
1O'o per le cessioni di latte fresco non concentrato, né zuccherato,né condizionato per la
vendita alminuto nonché per la
crema di latte; sono esclusi
dall'aumento gli yogurt, kefir,
siero dilatte,latticcllo,latte cagliato cd altri tipi di latte fermentati o acidificati per i quali
la percentuale di compensazione rimane al 8,8 per cento.
Inoltre per il solo anno 2016
la percentuale di compensazione relativa agli animali vivi
della specie bovina e bufalina
sale dal al7,65° e quella degli animali vivi della specie suina dal
o aumenta al
Le percentuali di compensazione determinano la detrazione dcll'Iva dctraibilc per le
cessioni effettuate daiproduttori agricoli che applicano il
regime speciale Iva di cui
all'articolo 34 del Dpr 633 72.
Ne consegue che i produttori
ne ricevono un vantaggio in
quanto con le nuove percentuali versano meno Iva.
Il decreto,anche se manca la
data di entrata in vigore,dispone che la maggiorazione delle
percentuali di compensazione
ha effetto dali gennaio 2016.
Le imprese agricole che entro iltermine diierii6febbraio
hanno effettuato la liquidazio70o
7,30
7,9500.
sta accertata è inferiore al 3%
dell'imposta dichiarata, complessivamente inferiore a
3Omila curo). Inoltre non impugnando il provvedimento la
sanzione si riduce ulteriormente ad un terzo.
ne dellIva relativa al mese di
Le nuove percentuali di
gennaio utilizzando le nuove compensazione si applicano
percentuali di compensazio- per le operazioni effettuate dal
ne hanno versato una minore 1gennaio2016.
imposta in confronto a quella
Relativamente alle cessiodovuta in quanto ieriil decreto ni di latte generalmente
non crapubblicato.Invece do- l'operazione si intende effetpo l'entrata in vigore dcl de- tuata al momento dcl pagacreto ministeriale i cui effetti mento o della emissione della
decorrono dal i gennaio 2016 fattura se antecedente.
la liquidazione Iva risulterebInfatti se la cessione avviene
be regolare.
nei confronti di un industriale
Difficile ipotizzare la appli- si tratta di somministrazione e
cazione disanzioniche sirepu- l'operazione si intende effetta molto improbabile. Appare tuata al momento del pagacomunque sconveniente pen- mento; così pure vale il pagasare al ravvedimento operoso. mentopericonferimentia cooSe in futuro verrà applicata la perative da parte di produttori
sanzione aisensi dell'articolo5 in regime speciale Iva. In sodcl Dlgs 471/1997, che dopo le stanza per le fatture relative almodifiche introdotte dal Dlgs la cessione dcl latte emesse nel
158/2015 è prevista nella misu- 2016sirende sempre applicabira dal 900o al i8000si può invo- le la percentuale di compensacare la riduzione di un terzo zione delio per cento.
per lieve infedeltà (se l'impo-
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ItaliaOggi
JOTUMAM
XWII1O,CIL!ID(CO K rO4Zfl
(ITA)
Italia Oggi (ITA)
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media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 36
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Autore: Cinzia De Stefanis
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18 Febbraio 2016
Aree in crisi, agevolazioni
alle sole società di capitali
Possono accedere alle agevolazioni relative al rilancio
delle aree industriali (legge n. 181/1989) in crisi solo le
società di capitali, incluse le società cooperative e consortili,
già costituite alla data di presentazione della domanda di
agevolazioni. Non possono presentare domanda di agevolazioni i consorzi con attività esterna, in quanto non
sono configurabili come imprese e non dispongono di personalità giuridica. Queste alcune delle risposte fornite da
Invitalia in merito agli incentivi legati al rilancio delle
aree industriali in crisi. Ifinanziamenti sono concessi per
l'apertura di nuove unità produttive che adottino soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive innovative, per
l'ampliamento o la riqualificazione di stabilimenti esistenti
attraverso la diversificazione della produzione con nuovi
prodotti aggiuntivi o il cambiamento radicale del processo
produttivo,per la realizzazione di nuove unità prod uttive o
l'ampliamento di quelle esistenti che forniscano servizi turistici e per l'acquisizione uno stabilimento o di alcune sue
parti(macchinari, attrezzature ecc.).Iprogrammi di in vestimento per la tutela ambientale devono avere l'obiettivo
di innalzare il livello di tutela ambientale che deriva dalle
attività dell'impresa,consentire l'adeguamento anticipato
a nuove norme dell'Unione europea che innalzano il livello di tutela ambientale, ottenere una maggiore efficienza
energetica, favorire la cogenerazione ad alto rendimento,
promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili,
risanare i siti contaminati e riciclare e riutilizzare i rifiuti
prodotti da altre imprese. La domanda va inviata esclusivamente online, registrandosi nell'area riservata del sito
di Invitalia. Alla domanda deve essere allegata tutta la
documentazione richiesta. La domanda di agevolazione e
il piano d'impresa devono essere firmati digitalmente dal
legale rappresentante della società.
Cinzia De Stefanis
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LA STAMPA
La Stampa (ITA)
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Autore: Sandra
Sandra Riccio
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18 Febbraio 2016
2016
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Popolare Vicenza,la svalutazione
brucia irisparmi deill7mlla soci
BANKITALIA:IL DECRETO DEL GOVERNO SUL CREDITO COOPERATIVO AIUTA, MA PUO ESSERE MIGLIORATO
11 Cdariduce a 6,3euro il prezzo dellazione.AIvia una valanga cli cause per ilrimborso
molti questionari Mifid sono risultati precompilati da parte
Una maxi svalutazione che,
dei funzionari», In pratica i riun colpo solo, disintegra i ri- sparmiatori non si sono riconosparmi di molte famiglie di sciuti nelle risposte fornite.
tanti imprenditori. Ai 117 mila Qualcuno addirittura si è ritroazionisti della Popolare d
vato con la laurea e con conocenza,che negli anni avevano scenze finanziarie elevate
creduto nella banca del Nord quando in realtà aveva solo la liEst, non resteranno che pochi cenza elementare.
spiccioli: il 90% di quanto ave.17
In molti casi poi i titoli aziovano investito è stato azzera- nari sono stati fatti sottoscri- SERt
to martedì sera dal consiglio vere insieme ai mutui per la Ca.GLlG IL
1R_,A Tr
cli amministrazione dell'isti- sa o ai fidi per lo imprese.
tuto che ha abbattuto il prez- «Questo fa incorrere la banca
t\
zo del titolo azionario a6,3 eu- nel divieto di finanziamento
ro dai 62,5 di prima ( in dell'acquisto di azioni proprie
aprile dell'anno scorso era previsto dal codice civile e da
stato tagliato a 48 euro). E'
spiega l'avvouna batosta a cui molti erano Ranea d'lli
ormai preparati: pochi mesi cato Antonio Pinto di Confconsumatori,
l'associazione
che ha
prima la vicina Veneto Banca
aveva subito un'analoga sorte attivato vari sportelli sul torri- Una protesta dei risparmiatori traditi dalle banche
con le azioni deprezzate del- tono Abbiamo scoperto che
l'81 per cento. il peggio non è molti contratti di acquisto delfinito però perché adesso le le azioni sono stati stipulati in
azioni della Popolare diVicen- concomitanza con l'erogazione
za verranno portate in Borsa di finanziamenti e questo ci
(si deciderà tutto il prossimo permetterà di far valere la nul5 marzo). A quel punto sarà il lità del contratto».
C'è poi l'ipotesi dell'induziomercato a stabilire il valore
vero delle quote eie previsiolii ne in errore. «Anche su questo
faremo
leva nei Tribunali disono di altre salassate ancora,
Inattesa di improbabili mi- ce Pinto I contratti dovranno
racoli in Borsa, ai 117 mila essere annullati perché i riazionisti(che si sommano agli sparmiatori hanno comprato
88 mila azionisti di Veneto in base a bilanci non veritieri
numeri u11e sofferenze
Banca e agli alLri 130 mila
azionisti delle quattro banche che oggi, si scoprB, non corrisalvate) non resta che la rab- spondevano al vero».
Di vie per provare a riavere
bia, Molti cli loro si stanno
muovendo anche sul piano le- indietro qualcosa ce ne sono.
gale per provare a riottenere Nel frattempo le associazioni
provano anche la strada della
indietro quel che avevano ilive- mediazione con la banca. Nel
stito negli anni. Si moItiplicmo caso Cirio e Parmalat aveva
le azioni e gli esposti alle procu- portato a dei risultati. L'idea
ra In questo un contributo arri- di ripercorrere lo stesso sentieva dalle associazioni
roma per ora le porte della banmatori che hanno diverse mi- ca sono tutte sbarrate.
ziative sul campo. Per cercare
Intanto, Bankitalia ha deUo
di riottenere indietro i soldi che il decreto del governo sulle
puntano principalmente sulle Bcc aiuta, ma può essere miazioni ci'ili e in particolare sul- gliorato. Con il dlche riforma le
la possibile invalidità del con- banche di credito cooperativo
tratto stipulato. «Tra i casi che
(Bcc) e istituisce la garanzia
abbiamo esaminato ce ne sono pubblica sulla eartolarizzaziomoltissimi che rientrano in ne delle sofferenze, il governo
questa ipotesi racconta Valen- ha preso la «direzione giusta»,
tina Greco, avvocato dell'Unio- ha detto il direttore generale di
ne Nazionale Coisumatori
Via Nazionale, Salvatore Rossi.
Nel caso di Popolare Vicenza,
SANDRA RICCIO
MILANO
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-
-.
-
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-
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LA STAMPA
La Stampa (ITA)
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Autore: Gianluca
Gianluca Paolucci
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18 Febbraio 2016
2016
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Bini Smaghi agli azionisti ChiantiBanca
"Noi presiin giro dal sistema Bcc"
Lex Bee candidato alla presidenza dell'istituto toscmo
11 piano per diventare banca regionale al vaglio diBankitalia
Personaggio
GIANLUCA PAOLUCCI
INVIATO A SAN CASCIANO VAL DIPESA(FI)
hiantiBanca non è
«trattata molto bene»
dal movimento delle
banche cooperative. Anzi,
l'impressione è che sia «presa un p0'in giro»,dice Lorenzo Bini Smaghi, ex membro
del board della Bce, presidente cli Societe Generale, di
Snam Rete Gas e da aprile,
probabilmente, anche di
ChiantiBanca.
E' il 10 maggio del 2015
uefl'auditorium Niccolò Macchiavelii di San Caseiano Vai
di Pesa si tiene l'assemblea
annuale di ChiantiBanca.
Smaghi qui è di casa, nel vero
senso della parola: ha una
splendida casa a pochi chilometri da qui
un socio storico del piccolo istituto, quandoancorasichiamavaBccdel
Chianti Fiorentino. Si presenta puntuale ad ogni assemblea, siede nelle primo file e
ogni anno prende la parola per
dire la sua. Nell'ultima, quella
di maggio scorso, il tema della
riforma delle Bcc è di quelli caldi e Bini Smagli porta un attacco frontale proprio ai vertici del
sistema del credito cooperativo.Ne dà conto puntualmente il
verbale dell'assemblea: «Il dottor Bini Smaghi evidenzia inoltre come alle domande precise
del dottor Bianchi (direttore
generale di ChiantiBanca,
ndr.), sul tema dell'autoriforma, non si sia replicato con altrettanta chiarezza e franchezza.Il dottor Birii Smaghi,proseguendo sullo stesso tema, constata come non ci sia una diagnosi condivisa sulle cHticità
delmovimentocooperativoesu
quali leve debba incidere la riforma. Il dottor Bini Smaghi
evidenzia che è la stessa classe
dirigente di vertice del Sistema
che si è dimostrata inadeguata,
con la quale, ChiantiBanca che
ha invece dimostrato di essere
fra le migliori, non può impostare alcuna seria discussione,
prima che proceda ad utia pro-
C
fonda autocritica ed a una altrettanto profonda revisione.
L'Assemblea applaude».
Che Bini Smaghi sia molto
legaLo al piccolo istituto di San
Casciano è evidente. Chi glielo
faccia fare al presidente di una
delle più grandi banche del
mondo qual è Societe Generale
difare anche il presidente di un
istituto con 32sportelli sparpagliati tra le colline toscane è
tutt'altra questione. Come se il
presidente di British Petroleum decidesse di fare anche
(anche, perché non è intenzionato a lasciare SocGen) il gostore di un distributore lungo
la statale Chiantigiana, per restare in zolla.
Per trovare la risposta serve
raccontare non solo quello che
è ChiantiBanca, ma anche
quello che vorrebbe diventare.
Un istituto regionale,che colmi
il vuoto lasciato dalla crisi di
Mps, dal dissesto di Etruria e
dalla fuga degli impieghi delle
grandi banche da una regione
colpita duramente dalla crisi
economica.TI progetto scritto
nero su bianco nel nuovo piano
triennale di ChiantiBanca, al
momento all'esame di Bankitaha che deve anche dare il Via libera alla fusione con Bcc dip!stoia e Bcc Area Pratese. Un
progetto "stand alone', che
prevede l'espansione territoriale con l'apertura di sportelli
e non con acqulsizioni. Anche
se forse uno spezzatino di
Etruria, chissà, potrebbe anche essere valutato. Il socio Bini Smaghi è un tassello di questo progetto di istituto regionale e l'uscita dal "movimento"
delle Bee potrebbe essere un
altro tassello. Qualunque decisione sull'uscita dal sistema di
Federcasse, ha spiegato ieri
l'istituto in una nota,verrà presa dal miovo consiglio d'amministrazione. Se arrivasse davvero Bini Smaghi,gliscommettitori pagherebbero probabilmente quote piuttosto basse
per la'way out".
32
le filiali
Gli sportelli
toscani di
Chiantibanca
sono tutti
concentrati
nella zona tra
Siena e Firenze. L'istituto
approverà il
bilancio 2015
nell'assemblea di aprile
4
________
_____________________
Banchiere
Lorenzo Bini
Smaghi,
cx membro
del direttivo
Bce, presiede
Société
GénérIe
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]:ibero
Libero (ITA)
(ITA)
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media: Quotidiano Nazionale
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19
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Autore: Nino Sunseri
Sunseri
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18 Febbraio 2016
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Bankitalia: «Possibili miglioramenti»
Mentre la Francia blìnda le Bcc
il governo svende 25Omila soci
Quindici casse possono sfilarsi dalla riforma e trasformarsi in spa: un rischio per gli
azionisti che si troveranno in balia dei mercatL Parigi invece mette i paletti al credito
NINO SIJNSERI
•••La Francia blinda le
sue banche del territorio arando una grande riorganizzazione del Credit Agricole.
Nelle stesse oreil governo italiano tiene a battesimo unari
strutturazione che sÙavo1gera il sistema delle Bcc. Non
diversamente da quanto accaduto lo scorso aino con le
banche popolari. L'intera
sLruLtura territoriale del credito sarà sconvolta.
Esattamente opposta la
scelta della Francia che invece ha costruito un meccanismo per preservano. Ieri il
Creclit Agricole ha anllunciato la cessione della sua quota
(25%) delle Casse Regionali
per un importo di 18 miliardi
di euro. indicazioni ottimamente accolte dalla Borsa di
Parigi, doveil titolo haguadagnato il 13$o. Ld quota sarà
trasferita alla Sacarn Mutalisation, società interamente
detenuta dalle stesse Casse,
Insomma in Francia hanno
seguito lo Stesso menù che,
originariamentesegiiavalariforma delle bcc italiane. L'uitima versione del decreto,pe
rò, consente a quiiidici dei
337 istituti della categoria di
dribblare il progetto di
lidamento e trasformarsi Iii
Spa. L'asticella è posta a 200
mifioni di patrimonio netto
(e non delle riseive). La rivoluzione coinvolge circa 250
mila soci che si troveranno al
bivio: cambiare governance
e diventare società per azioni
pagando allo Stato un obolo
del 20% sulle riseive indivisibili(ricca eredità delle passate generaziori) opplire fare
blocco con il resto della cate
goria? La Banca di Credito
Cooperativo di Roma ha già
fatto la scelta: entrerà nella
holding consortile.Ha un peso tale (145 sporteffi, 747 miioni di patrimonio, sette mi
liardi di laccolta)da consentirle di diventare il punto di
riferimento solitario della cassa comune.Ma gli akri? Cer
to la tentazione della trasformazione in spa può diventare irresistibile. Banche così
picco1 diventerebbero immedliatamentepredadiistituti pii grandi disposti, con
oglii probabilità, a pagare un
beipremio per oueneregliinsediamenti territoriali più
convincenti.
lirovesdo dellamedagliaè
rappresentato dal prelievo
forzoso imposto dallo Stato
sullenserveindisponihili.IJn
introito straordinario per le
casse pubbliche che potrebbe arrivare a superare il liiliardo cli euro. Senza contare
che la holding consortile, privata delle presenze più robu
ste potrebbe nascere molto
gracile.Le assemblee dei soci
delle banche autorizzate alla
trasformaiione si anntmciano infuocate. Ainmenochè il
decreto,in sede di conversione non venga cauibiaio. Una
possibilità che il direttore generale della Banca d'Italia,
Salvatore Rossi non ha esclu
so. Nel corso di un'audlizione
parlamentare ha parlato di
possibili modifiche pur dando im giudizio positivo sull'impianto complessivo.
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LE 15 BCC AL DI FUORI DELLA RIFORMA
Banche (valoriin migliaia dieuro)
BANCA Dl CREDITO COOPERATIVO DI ROMA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ALBA, LANGHE, ROERO E DEL CANAVESE
CREDITOCOOPERATIVORAVENNATEEIMOLESE
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CAMBIANO
_______
EMILBANCA-CREDITOCOOPERATIVO
BANCADICREDITOCOOPERATIVODIPOMPIANOEDELLAFRANCIACORTA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA
BANCA CENTROPADANA CREDITO COOPERATIVO
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA
CHIANTI BANCA CREDITO COOPERATIVO
CASSA PADANA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO
CASSARURALEEDARTIGIANADICANTU
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARUGATE E INZAGO
BANCA MALATESTIANA CREDITO COOPERATIVO DELLA PROVINCIA DI RIMINI
-
-
________________
-
P&G/L
Totale attivo
10.527.932
5.200.928
3.179.852
3.120.742
2.845.048
2.770.172
2.693.215
2.606.956
2.606.131
2.560.957
2.524.933
2.473.176
2.218.868
2.183.404
1.757.347
Capitale netto
747.323
303.548
322.044
278.068
231.641
311.926
221.954
263.795
264.144
226.889
232.879
274.891
222.694
249.988
211.572
Numero dipendenti
1.252
459
468
278
466
281
320
376
273
292
476
340
261
317
250
Numero sportelli
145
70
47
35
48
52
51
55
29
34
65
30
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Fonte Medoben,a Anno 2014
-
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MF (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
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5
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Autore: Angelo De Mattia
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Diffusione: 98970
18 Febbraio 2016
Sulle Dcc non si faccia demagogia, la way out non è un esproprio
DI ANGELO DE MATTIA
nizia ora 1'iter parlamentare diconversione su queste colomie all'epoca delle discusdel decreto legge che contiene,tra l'altro, sioni sulla iiforma delle banche popolaii,
le norme per la riforma delle Bcc. Negli purtroppo non accolta. Ora lo schema viene
ultimi giorni, l'attenzione si è concentrata applicato alle Bcc che intendano imboccasulla way out per le banche che abbiano re una strada diversa da quella dei gruppo,
almeno 200 milioni di patrimonio netto, e ma che, pur trasformandosi in società per
che assumano laforma giuridica della Spa.I azioni,restano legate al mondo delle coopeproblemi che sono stati sollevati al riguardo, razione e della mutualità,fermo rimanendo
alcuni con qualche fondamento, altri spe- che la trasformazione dovrà essere puntualciosi, non possono comunque fare ritenere, mente regolata, stante la non semplicità
nel complesso, inadeguata la riforma, che dello scorporo e che la cooperativa potrà
mantiene il suo punto cardine nell'obbliga- poi aprire l'azionariato al mercato, chiaratorietà dell'adesione, da parte delle singole mente conservando, come si immagina, il
Bcc, al gruppo cooperativo nazionale sulla controllo. Questi passaggi potranno essere
base di un contratto di coesione e risponde meglio puntualizzati nell'iter di conversione
alle esigenze di maggiore patrimonializ- a proposito del quale il Governo,per bocca
zazione, migliore goverilance, più sicura del Vice ministro Morando, ha assicurato
efficienza e capacità strategica che l'archi- che non vi saranno materie sottratte apriotettura disegnata consente. 11 contempera- risticamente alla possibilità di revisione.
mento tra sana e prudente gestione, da un Certamente di queste materie farà parte anlato,e mutualità e solidarietà, dall'altro,non che l'onere previsto, e da riconsiderare, per
è scaifito dalla predetta via d'uscita.E arduo I'affrancamento delle riserve, costituite nel
sostenere che la possibilità di sottrarsi, in tempo con agevolazioni fiscali proprie delle
via eccezionale alla suddetta obbhgatoneta, Bcc, pei quegli istituti che sceghemaimo la
se si raggiunge un detenmnato parametro, trasformazione in Spa.Occone però,anche
vulneri frontalmente la rivisitazione, per- in questa fase come è stato in quella della
ché non saranno affatto molte le Bcc che predisposizione della revisione che nasce
si troveranno nella condizione richiesta e, dall'autoriforma progettata dalla Federazioancora, che, pur possedendo tali requisiti, ne di categoria, un approccio pragmatico e
decideranno ugualmente di non aderire al realistico. Non è pensabile, in ogni caso,
gruppo nazionale.Intanto,la soluzione indi- che un solo punto, quello della way out,
viduata non è quella di una trasformazione diventi l'ombelico della rivisitazione, non
pura e semplice in Spa, bensì, soprattutto, riuscendo a incidere sul quale, tutto sarebquella dello scorporo dell'azienda bancaria be perduto. Occonono, invece, equilibrio
dalla cooperativa,che quindi, quale proprie- e realismo. Il decreto contiene, poi, le nortana, conservando i requisiti di mutualità, me sulle cartolarizzazione delle sofferenze
solidarietà e sussidiarietà, può esercitare il coii la prvisioi1e della garanzia pubblica,
dimitto proprio dell'azionista totalitario o di la Gacs. E una materia nella quale non si
maggioranza per indirizzare l'operatività può ritenere che siano, anche in questo
della banca. Si tratta, insomma,di un con- caso, preclusi miglioramenti, a cominciare
ferimento di azienda che mutua il modello dall'estensione dell'ambito di operatività
adottato nel 1990 per la riforma della ban- della garanzia stessa e dai rapporti tra i dica pubblica con la conseguente scission versi tipi di crediti deteriorati garantibili e
tra fondazione e azienda bancaria Spa. E no,stando alle attuali formulazioni.Insomla stessa trasformazione che avevo esposto ma,se si guarda a queste revisioni con argo-
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mentazionifondate e approccio mediatorio,
si potrà fare un buon lavoro. Si dovrà sempre avere presente, però, che alla Gacs si è
arrivati per l'assurda, azzeccagarbugliesca
posizione della Commissione Ue sugli aiuti
di Stato.(riproduzione riservata)
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