Programma del Viaggio

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Programma del Viaggio
viaggio con
accompagnatore
Napoli.
27 aprile – 1 maggio 2017
Alla scoperta della Campania Felix, ricca delle più belle
testimonianze della civiltà romana,
in occasione dell’opera più amata di Verdi
e di una magnifica opera settecentesca nello stupendo piccolo
Teatrino di Corte.
Teatro San Carlo
sabato 29 aprile 2017 (20.00)
La Traviata di G. Verdi
Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Direttore: Renato Palumbo - Regia: Ferzan Ozpetek
Interpreti:
Mariangela Sicilia/Maria Grazia Schiavo/Maria Mudryak,
Giorgio Berrugi/Giuseppe Gipali/Matteo Falcer,
Giuseppina Bridelli/Annunziata Vestri,
Michela Antonucci/Marta Calcaterra,
Vladimir Stoyanov/Fabian Veloz
Enzo Peroni, Paolo Orecchia, Donato di Gioia
Teatrino di Corte di Palazzo Reale
domenica 30 aprile 2017 (17.00)
Siroe re di Persia di L. Vinci
Orchestra del Teatro di San Carlo
Direttore: Antonio Florio
Regia: Elena Barbalich
Interpreti: Anicio Zorzi Giustiniani,
Cristina Alunno, Leslie Visco,
Valentina Varriale
Appartenente alla prestigiosa
catena The Leading Hotels of the
World, il Grand Hotel Vesuvio (5
stelle lusso) è l’hotel di Napoli per
eccellenza. Un albergo all’insegna
del lusso e della raffinatezza, meta
privilegiata di viaggiatori e celebrità
di tutto il mondo. Situato nel cuore
della città, è l’unico cinque stelle
lusso sul lungomare di Napoli e
dispone di 160 camere, due
ristoranti panoramici, fitness club
con piscina coperta e bar. Edificato nel 1882 con il nome di ‟Grand Hôtel du Vesuve” da un finanziere belga
affascinato dalla bellezza del litorale, diventò subito la meta preferita dei turisti internazionali. Distrutto durante la
Seconda guerra mondiale, fu ricostruito e riaperto nel 1950, e da allora ha ripreso il suo posto di prestigio. Nel
corso degli anni, dai balconi e dai terrazzi dell’albergo hanno ammirato l’incanto del Golfo le più grandi
personalità italiane e internazionali.
IL SIPARIO MUSICALE
E’ un’iniziativa de:
Via Molino delle Armi 11 – 20123 Milano. Tel. +39 02 5834941 Fax. +39 02 899 50 108
[email protected] - www.ilsipariomusicale.com
viaggio con
accompagnatore
giovedì 27 aprile 2017
Arrivo indipendente a Napoli e sistemazione presso il Grand Hotel Vesuvio*****L (camere
vista mare).
Ore 18.00: ritrovo nella hall con l’accompagnatore per un breve giro panoramico della
città, inclusa la collina di Posillipo dove è sepolto Virgilio.
A seguire cena presso Villa Pavoncelli in compagnia delle proprietarie.
La penisola che separa il golfo di Napoli da quello di Pozzuoli fu
chiamata dagli antichi greci “Pausilypon” (“tregua dal dolore”) per
l’incantata bellezza della sua natura fatta di rocce a strapiombo sul
mare e boschi incontaminati. Popoloso insediamento in età romana, la
collina fu quasi abbandonata durante le invasioni barbariche che
videro la popolazione della zona chiudersi all’interno delle mura
partenopee. Nel Medioevo vi si stabilirono diverse comunità religiose
poi, nel Seicento, l’intera zona divenne il luogo di villeggiatura preferito
dalla nobiltà spagnola che vi costruì lussuose ville a mare e sontuosi
palazzi immersi nel verde. Quasi ignorata nel Settecento, Posillipo tornò
in auge come luogo esclusivo di vacanza all’indomani
dell’inaugurazione, nel 1824, della panoramica strada costiera che
porta al Parco Virgiliano, la sommità della collina, dove lo sguardo è
rapito da una vista eccezionale su tutto il golfo di Napoli, sui Campi
Flegrei e sull’isola di Nisida.
Villa Pavoncelli, una prestigiosa dimora storica costruita nel XVII sec.
su uno sperone di roccia tufacea, costituisce un luogo unico e pieno
di fascino che offre all’ospite una vista mozzafiato sul Golfo di
Napoli, il Vesuvio e Capri. Gli interni sono un susseguirsi di salotti che
si affacciano su un grande terrazzo arredati con pregiati arredi di
antiquariato. La dimora odierna è il risultato del sapiente lavoro di
unificazione di strutture di epoche diverse realizzato a fine Ottocento
dalla famiglia dei conti Pavoncelli che aveva acquistato gli immobili
nel 1875 per farne la propria residenza estiva. L’edificio, ancora oggi
circondato da un giardino botanico secolare, si sviluppa con un
andamento a terrazze disposte su più piani ed è abbellito da una
grotta naturale aperta su una spiaggetta
Al termine della cena rientro in hotel e pernottamento.
venerdì 28 aprile 2017
Prima colazione in hotel e ritrovo nella hall con la guida per la visita dedicata alla zona dei
Campi Flegrei: Baia, Bacoli, Pozzuoli e Cuma.
I campi Flegrei, dal greco phlegraios “ardente”, sono un’enorme area vulcanica che si estende a
nord-ovest del golfo di Napoli, dalla collina di Posillipo a Cuma, includendo anche le isole di Nisida,
Procida, Vivara e Ischia. Il mare, i numerosi laghi, i fitti boschi e un’attività vulcanica che si manifesta
ancora oggi nel bradisismo, nella solfatara come anche nel termalismo, fanno di questa zona un
territorio di grande suggestione. Uno scenario unico dal fascino straordinario, dove mare e
montagne vulcaniche, profonde cavità e angusti cunicoli, verde e suolo lunare sono sempre
coesistiti ispirando nei millenni miti, leggende e racconti fantastici. Ulisse calpestò questo mitico suolo
in cerca di lumi sul futuro; questo era il luogo ove la Sibilla Cumana, sacerdotessa del dio Apollo,
vaticinava in un antro ancora oggi misterioso e affascinante.
IL SIPARIO MUSICALE
E’ un’iniziativa de:
Via Molino delle Armi 11 – 20123 Milano. Tel. +39 02 5834941 Fax. +39 02 899 50 108
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viaggio con
accompagnatore
Qui approdò Enea per un ultimo incontro con il padre Anchise nel Regno dei morti identificato da
Virgilio con quel lago Averno, i cui fumi mortali ne avevano creato la fama di luogo sacro e
inaccessibile. Per non parlare del fascino lunare e sulfureo della solfatara, con le sue fumarole, le
sorgenti di gas e i getti di fango caldo, tappa obbligata del "Grand Tour" che gli aristocratici
europei compivano in Italia nel XVIII sec.
Il luogo, dalla lussureggiante vegetazione che dal mare
s’inerpicava sulla collina ricca di sorgenti d’acqua calda e
sulfurea, emanava un fascino intenso sui ricchi e famosi
personaggi dell’Antica Roma che si riversarono sul “litorale
dorato della felice Venere” per costruirvi le loro lussuose
ville. Anche imperatori (Nerone, Adriano e Alessandro
Severo) la elessero a loro meta privilegiata di ristoro e
promossero un continuo ampliamento della città a partire
dalle sue terme che, col passare del tempo arrivarono a
costituire una sorta di cittadella del benessere all’interno
della quale si trovavano biblioteche, palestre e giardini
tutti riccamente decorati con marmi e mosaici.
Della ricchezza e dei favolosi edifici dell’antica Baia, oggi rimane solo una piccola parte a causa
dei fenomeni bradisismici che hanno lasciato sott’acqua buona parte dell’antica cittadina. Ciò
nonostante, già le sole grandiose rovine messe in luce dagli scavi iniziati nel 1941 danno un’idea
della sontuosità delle costruzioni.
Sito a sud della vicina Baia, adagiata sulle sponde del lago Miseno, anche
Bacoli fu un famoso luogo di villeggiatura ai tempi dei romani. Nella parte più
alta della cittadina si trovano le cosiddette “Cento camerelle”, un grandioso
impianto di cisterne a due piani risalente al I sec. a.C. che servivano per il
rifornimento d’acqua della villa di Quinto Ortensio Ortalo. La cisterna
superiore, a pianta rettangolare, è divisa in quattro navate; quella inferiore è
una complessa rete di cunicoli scavati nel tufo. Il monumento di Bacoli di
maggior effetto giunto fino a noi è però sicuramente la cosiddetta Piscina
Mirabilis, un immenso serbatoio di acqua potabile per il rifornimento della
flotta, interamente scavato nel tufo e con le volte sostenute da quattro file di
pilastri. Un ambiente maestoso, una sorta di “cattedrale sotterranea”, nella
quale l’illuminazione, che dai pozzetti superiori permette ai raggi solari di
inondare l’ambiente, crea un suggestivo gioco di luci e ombre.
Fondata nel 528 a.C. da un gruppo di esuli greci, con
l’annessione all’impero romano del 194 a.C. Pozzuoli
acquistò sempre più importanza fino a diventare il porto
principale dell’impero collegato all’Urbe e alle città più
importanti della Campania da un'ottima rete stradale e
abbellito da imponenti monumenti. Il declino della città
iniziò già nel 70 d.C. circa con l'apertura del porto di Ostia e
proseguì per secoli, fino a tutto il Medioevo, a causa dello
sprofondamento del litorale provocato dal bradisismo. Nella
parte più antica della città, collocata su un sperone di tufo
proteso nel Golfo di Napoli, gli scavi archeologici hanno
portato alla luce una vera e propria città sotterranea con
depositi di grano, magazzini, un panificio, un complesso di
cinque criptoportici (i mercati coperti) e diversi “ergastula”
(gli alloggi degli schiavi).
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accompagnatore
Tra i monumenti più importanti giunti a noi è il tempio di Augusto, costruito interamente in marmo
bianco. Altro monumento simbolo è l’anfiteatro Flavio, secondo per grandezza solo al Colosseo;
capace di ospitare fino a 20000 persone, conserva nei suoi sotterranei le antiche gabbie per gli
animali, i macchinari per portarli in scena e i raffinati impianti per la raccolta delle acque piovane.
Infine il “Tempio di Serapide”, il mercato pubblico della città, il più monumentale e sfarzoso tra i
mercati di epoca romana giunto a noi. L'insieme, tutt’ora ben conservato grazie alla sommersione
bradisismica che lo ha preservato dalle spoliazioni medievali, si presenta come un cortile a pianta
quadrata circondato da un porticato sul quale si affacciano le botteghe che si aprono,
alternativamente, ora verso l'interno ora verso l'esterno.
Prima colonia greca sulla terraferma in Italia, Cuma fu una fiorente città commerciale al centro di
importanti rotte mercantili. Con la conquista romana del 421 a.C. il grosso delle attività portuali fu
portato a Pozzuoli relegando a Cuma il ruolo di luogo di riposo e di città santa, sede della celebre
Sibilla. La caduta dell’impero romano segnò il definitivo decadimento sia della città che dell’area
circostante che, nell’VII sec. d.C., era diventata ormai un acquitrino. La città greca e poi romana era
divisa in due parti distinte: l’acropoli, uno sperone di roccia a picco sul mare disposto su due terrazze,
e la piana sottostante con il centro abitato vero e proprio.
L'Acropoli, ancora cinta parzialmente dalle mura del V
sec. a.C., comprende i resti di due templi, entrambi
rimaneggiati in epoca augustea e paleocristiana: il
Tempio di Giove e quello di Apollo. Ai piedi
dell’Acropoli si apre il cosiddetto “Antro della Sibilla”, il
luogo dove aveva sede, secondo la leggenda,
l’oracolo consultato da Enea. Scoperta e scavata a
partire dal 1932, è una lunga galleria rettilinea e a
sezione trapezoidale che si conclude con un ambiente
a volta scandito da tre nicchie. Dell’antico centro
abitato rimangono poche ma significative tracce, tra le
quali, oltre ai resti del foro e di un grande complesso
termale, spicca il grandioso tempio di Giove.
Durante la visita pranzo in un ristorante da noi selezionato.
Rientro a Napoli previsto nel tardo pomeriggio.
Cena libera e pernottamento in hotel.
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sabato 29 aprile 2017
Prima colazione in hotel e ritrovo nella hall con la guida per la visita dedicata alla Villa di
Poppea ad Oplontis e alle ville restaurate e recentemente riaperte di Pompei.
La costa Campana, per la bellezza naturalistica, il mare
cristallino e le acque termali, fu scelta da imperatori e ricchi
patrizi romani per la costruzione delle loro scenografiche ville al
mare, le cosiddette ville d’otium, luoghi di svago dove far
sfoggio della propria ricchezza con ricche decorazioni
architettoniche e opere d’arte. Oplontis, all’epoca quartiere
suburbano di Pompei, ci ha restituito uno dei migliori esempi di
villa d’otium: un grandioso complesso famoso per i suoi cicli di
affreschi che, per vastità, qualità e stato di conservazione, sono
considerati tra i più importanti per lo studio della pittura romana.
Per la sua monumentalità, per la sontuosità delle decorazioni pittoriche e per la ricchezza del suo
arredo scultoreo, la dimora doveva appartenere a una facoltosa famiglia patrizia, verosimilmente
quella imperiale, tanto che molti la attribuiscono addirittura a Poppea Sabina, seconda moglie di
Nerone. Nella decorazione degli interni il raffinato pittore ha costruito complesse strutture
architettoniche che allargano illusionisticamente gli ambienti: fughe di colonne, giardini d’inverno
con fontane zampillanti, quadri di paesaggio, magnifiche nature morte e animali fantastici resi con
originalità e un effetto di assoluto realismo.
La terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. distrusse
completamente Ercolano e Pompei, modificando
tutto il territorio circostante. Mentre Ercolano fu
investita da un torrente di lava e fango, Pompei fu
coperta da una coltre di cenere e lapilli spessa ben 67 metri che, nei secoli, ha conservato mirabilmente la
città romana, apparsa ai primi scopritori nel
Settecento, come un luogo dove la vita si fosse
fermata come per magia. Tornarono alla luce non
solo le mura e gli affreschi di case e templi, ma anche
le tracce della vita quotidiana: dagli arredi alle suppellettili, dai
gioielli ai cibi. I 440.000 metri quadrati di superficie di Pompei
rappresentano oggi un’ineguagliabile e inestimabile testimonianze
della vita ai tempi dell’impero romano e sono stati dichiarati
patrimonio dell’umanità dall’UNESCO già nel 1997. Nel 2011, dopo
una serie di crolli rovinosi, si è deciso per un grandioso piano di
restauro che ha portato anche alla riapertura di alcuni ambienti e
case che da decenni risultavano inagibili. Tra i tanti luoghi riaperti
spiccano la bellissima Casa dei Misteri, composta da ben 70
ambienti e famosa per il celebre ciclo di affreschi ispirati al mito
di Dioniso. La Casa dei Vettii, tra le più ricche di Pompei, e famosa
per la raffigurazione di Priapo, dio della prosperità, la Casa di
Octavius Quartius, dove risplendono gli struggenti affreschi del
doppio suicidio d'amore di Piramo e Tisbe e del Narciso che si
specchia nelle acque. Da non perdere, infine, il grandioso
complesso di Giulia Felice, un albergo con impianto termale e un
delizioso porticato con colonne quadrate in marmo, e la Casa del
Frutteto, su via dell'Abbondanza, nota per i suoi affreschi da giardino
e per l'atrio decorato con mosaico in bianco e nero.
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Durante la visita sosta per il pranzo nel Ristorante La bettola del gusto di Pompei.
Rientro in hotel previsto verso le 17.00.
Ore 20.00: opera La traviata di G. Verdi.
Pernottamento in hotel.
domenica 30 aprile 2017
Prima colazione in hotel e incontro con la guida per la visita dedicata al Museo
Archeologico di Napoli.
L’edificio che ospita il museo archeologico fu costruito a fine
Cinquecento come caserma di cavalleria. Già all’inizio del
Seicento fu adibito a sede dell’università per poi venir adibito a
Real Museo e Biblioteca alla fine del Settecento. Il museo è
formato da tre sezioni principali: la collezione Farnese costituita da
reperti provenienti da Roma e dintorni, le collezioni pompeiane
con reperti provenienti dall’area vesuviana, facenti parte
soprattutto delle collezioni borboniche, e la collezione egizia che,
per importanza, si colloca in Italia al secondo posto dopo quella
del museo egizio di Torino. Una vasta sezione del museo è
dedicata alla scultura, con statue che sono per la maggior parte
copie romane di originali greci andati perduti. Tra le opere di
maggio rilievo troviamo il gruppo dei Tirannicidi Armodio e
Aristogitone e quello del toro farnese e la colossale statua
dell’Ercole. Molto belle poi le stanze dedicate agli affreschi, per la
maggior parte costituiti da frammenti staccati dagli edifici delle
città sepolte dall’eruzione. Tra i mosaici di grande pregio è La
battaglia di Alessandro a Isso proveniente dalla casa del Fauno a
Pompei. Da non perdere, infine, il gabinetto erotico con
raffigurazioni e oggetti erotici di epoca romana e una serie di sale
dove è ricostruita minuziosamente la Villa dei Papiri a Ercolano,
una casa-museo che, già all’epoca, esponeva una ricchissima
collezione di statue, sculture e bronzi.
Pranzo e pomeriggio liberi a disposizione.
Ore 17.00: opera Siroe re di Persia di L. Vinci.
A seguire cena presso il Ristorantino
dell’Avvocato.
Al termine della cena rientro in hotel e
pernottamento.
lunedì 1 maggio 2017
Prima colazione in hotel e check-out.
Incontro nella hall con la guida per l’ultima visita
dedicata agli scavi di San Lorenzo dove sono
visibili i resti dell’antico foro romano.
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All’interno del chiostro settecentesco di San Lorenzo,
scendendo oltre 10 metri, è possibile ripercorrere,
attraverso i vari strati, la storia di Napoli, dalla sua
fondazione greca, all’epoca romana fino a quella
medievale. Qui ha sede il più rilevante sito
archeologico antico situato nel cuore storico di Napoli
con i resti dell’antico foro di età romana (I sec. d.C.)
edificato sui resti dell’agorà della città greca di cui
sono visibili tutt’ora le fondazioni in blocchi di tufo
risalenti al IV sec. a.C.. Del foro di epoca romana è
visibile parte del macellum, il mercato romano,
databile alla seconda metà del I secolo d.C.,
strutturato in terrazzamenti per adattarsi alla
particolare conformazione del terreno. La parte
superiore era costituita da uno spazio porticato
rettangolare, su cui si aprivano le botteghe, e da un cortile interno scoperto e pavimentato a
mosaico, al centro del quale era collocata una tholos, un edificio circolare destinato alla vendita
degli alimenti. A livello inferiore, invece, si trovava una serie di botteghe (tabernae), composte di
due stanze con il soffitto a botte e aperte sulla strada, in cui si svolgevano varie attività commerciali
e artigianali, dal forno al laboratorio per la tintura dei tessuti. Poco più avanti si apriva un
criptoportico (mercato coperto) suddiviso in piccoli ambienti dotati di banconi in muratura per
l’esposizione delle merci. Il complesso rimase a vista fino agli ultimi anni del V sec. d.C. quando,
colmata la zona di detriti alluvionali, si diede avvio alle successive trasformazioni culminate nel XIII
sec. con la costruzione del convento e della basilica gotica, che comportarono il definitivo
interramento di tutte le strutture precedenti.
Al termine della visita, rientro in hotel e fine del viaggio.
Partenze individuali.
La quota include:
4 pernottamenti in camera doppia vista mare con prima colazione inclusa presso il Grand
Hotel Vesuvio*****L
Tassa di soggiorno
Biglietti di prima categoria per i due eventi
Visite guidate ed escursioni, inclusive degli ingressi, come da programma
Cena di benvenuto presso la Villa Pavoncelli in compagnia delle proprietarie il 27 aprile
Pranzo presso un ristorante da noi selezionato il 28 aprile
Pranzo presso il Ristorante La Bettola del Gusto di Pompei il 29 aprile.
Cena di fine viaggio presso il Ristorantino dell’Avvocato il 30 aprile
Accompagnatore
Quota individuale di partecipazione: € 1.755
Supplemento camera matrimoniale uso singola: € 500
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