Diapositiva 1 - Biotecnologie
Transcript
Diapositiva 1 - Biotecnologie
Università degli Studi di Torino Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Molecolari Corso di Immunologia Molecolare Abciximab Luca Alessandria Abciximab [6] L'Abciximab ( ReoPro ) è un frammento Fab dell'anticorpo monoclonale chimerico 7E3. E' diretto contro il recettore della glicoproteina IIb / IIIa situato sulla superficie delle piastrine umane. L'Abciximab inibisce l'aggregazione piastrinica prevenendo il legame del fibrinogeno. Inoltre l'Abciximab si lega al recettore della vitronectina (integrina αVβ3) presente sulle piastrine e sulle cellule endoteliali GP IIb/IIIa Receptor È il recettore più abbondante sulla superficie delle piastrine attivate (50000 recettori per piastrina) È composto da due subunità (α e β). La subunità α (136 Kd) è composta da una catena pesante ed una leggera. La subunità β (92 Kd) è costituita da una sola catena Pazienti con infarto miocardico acuto presentano il 20% in più di recettori sulla superficie delle piastrine, e nel 7% dei casi le piastrine hanno dimensione maggiore del normale [7] Attivazione delle piastrine La piastrina attivata va incontro a tre processi fondamentali: 2.Secrezione dei granuli; con rilascio di ADP. 3.Sintesi dei metaboliti dell’acido arachidonico 4.Espressione e attivazione della glicoproteina IIb/IIIa (GPIIb/IIIa, integrina αIIbβ3), il principale recettore del fibrinogeno e mediatore dell’aggregazione piastrinica L’aggregazione piastrinica è un’adesione piastrina-piastrina mediata dal legame del fibrinogeno alla GPIIb/IIIa che stabilisce un ponte tra le piastrine aggregate [7] Abciximab Condizioni fisiologiche [9] Abciximab Somministrazione dell’anticorpo [9] ReoPro Prodotto dalla Centocor Inc. Approvato dall’FDA nel 1994 Distribuito in Italia dalla Eli Lilly Italia Spa Confezione commerciale costituita da flaconi da 10mg/5ml Prezzo di ogni flacone: 536,78 € [6] ReoPro Indicazioni terapeutiche Il ReoPro è indicato, in associazione con eparina ed aspirina: •Nell’intervento sull'albero coronarico per via percutanea. •Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull'albero coronarico per via percutanea (angioplastica con palloncino, aterectomia e stent). •Per la riduzione del rischio di infarto del miocardio a breve termine (1 mese), in pazienti con angina instabile che non rispondono alla terapia medica convenzionale completa e che sono candidati a un intervento sull'albero coronarico per via percutanea. [6] ReoPro Posologia e somministrazione •la dose raccomandata di ReoPro è di 0,25 mg/kg in bolo endovenoso, seguita immediatamente dalla somministrazione di 0,125 mg/kg/min (fino ad un massimo di 10 mg/min) per infusione endovenosa continua. •Per la stabilizzazione dei pazienti con angina instabile, la somministrazione del bolo seguita dall'infusione endovenosa deve essere iniziata fino a 24 ore prima del possibile intervento e conclusa 12 ore dopo •Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull'albero coronarico per via percutanea e che non stanno ricevendo una infusione di ReoPro, il bolo deve essere somministrato da 10 a 60 minuti prima dell'intervento e seguito da un'infusione per 12 ore. [6] ReoPro Farmacocinetica e farmacodinamica •A seguito della somministrazione endovenosa la concentrazione nel plasma di Abciximab cala rapidamente, come conseguenza del rapido legame con il recettore (plasma half-life 15 - 30”) •La funzionalità delle piastrine viene recuperata a 48h dall’interruzione della somministrazione di Abciximab, ma l’anticorpo è presente in forma “legata” per più di 15 giorni •Dopo la somministrazione del bolo endovenoso e l’infusione continua di Abciximab, a 96h l’80% dei recettori GPIIb/IIIa risulta essere legata all’anticorpo e l’attività delle piastrine inibita. [4,8] ReoPro •Controindicazioni: sanguinamento interno attivo, chirurgia maggiore, chirurgia intracranica o intraspinale o trauma nei 2 mesi precedenti, ictus negli ultimi 2 anni; neoplasia intracranica, malformazione arterovenosa o aneurisma, ipertensione grave, diatesi emorragica, trombocitopenia, vasculiti, retinopatia ipertensiva; allattamento •Effetti indesiderati: manifestazioni emorragiche; nausea, vomito, ipotensione, bradicardia, dolore toracico, dolore alla schiena, mal di testa, febbre, dolore nel sito di iniezione, trombocitopenia; raramente tamponamento cardiaco, sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS), reazioni da ipersensibilità. [6] Trials clinici EPIC • Studio randomizzato, multicentrico a doppio cieco • 2099 pazienti in 56 centri • Lo studio valuta l’importanza dell’inibizione del recettore GPIIb/IIIa in pazienti ad alto rischio sottoposti ad angioplastica percutanea coronarica (PTCA) o aterectomia coronaria direzionale (DCA) con somministrazione contemporanea di eparina e aspirina • I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi in base alla somministrazione di Abciximab: 6. Bolo di placebo – infusione di placebo 7. Bolo di Abciximab (0,25 mg/Kg) – infusione di placebo 8. Bolo di Abciximab (0,25 mg/Kg) – infusione di Abciximab (10 µg/ml per 12h) [1] Trials clinici •L’end-point primario è costituito dal manifestarsi di infarto miocardico, interventi di bypass coronarico non previsti, interventi di rivascolarizzazione percutanea coronarica o il decesso del paziente •Risultati a 30 giorni: il 12,8% dei pazienti del primo gruppo presenta eventi dell’end-point primario contro l’11,8% del secondo e l’8,3% del terzo. Complessivamente l’Abciximab riduce il rischio del 35% rispetto ai pazienti trattati con il placebo •Nei gruppi trattati con Abciximab l’incidenza di emorragie e doppia rispetto al placebo •A 6 mesi i benefici clinici sono ancora evidenti: la riduzione degli eventi dell’ end-point primario è del 23% rispetto al placebo •A 3 anni l’Abciximab mostra ancora dei benefici con una riduzione del 13% [1] Trials clinici EPILOG • Studio randomizzato, multicentrico • 2792 pazienti • Lo studio valuta l’effetto dell’Abciximab con diverse dosi di eparina in pazienti sottoposti a rivascolarizzazione percutanea coronarica • Ai pazienti sono stati somministrati 325mg di aspirina 2h prima dell’intervento e il giorno successivo • I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi in base alla somministrazione di Abciximab: 7. placebo + eparina standard (bolo di 100U/Kg) 8. Abciximab (Bolo di 0,25 mg/kg e infusione per 12h di 0.125µg/Kg/min) + eparina standard (100U/Kg) 9. Abciximab (Bolo di 0,25 mg/kg e infusione per 12h di 0.125µg/Kg/min) + eparina standard (bolo di 70U/Kg fino ad un massimo di 7000U) [2] Trials clinici •L’end-point primario è costituito dal manifestarsi di infarto miocardico, interventi di bypass coronarico non previsti, interventi di rivascolarizzazione percutanea coronarica o il decesso del paziente •Risultati a 30 giorni: il 11,7% dei pazienti del primo gruppo presenta eventi dell’end-point primario contro il 5,2% del secondo e il 5,4% del terzo. Complessivamente l’Abciximab riduce il rischio del 56% rispetto ai pazienti trattati con il placebo •Nei gruppi trattati con Abciximab l’incidenza di emorragie è maggiore del gruppo “placebo” ma non c’è differenza tra i due gruppi a cui è somministrato l’anticorpo •A 6 mesi i benefici clinici sono ancora evidenti: la riduzione di eventi dell’end-point primario è del 13.7% rispetto al placebo per il secondo gruppo e del 11,7% per il terzo [2] Trials clinici CAPTURE • Studio randomizzato, multicentrico • 1266 pazienti in 69 centri • Lo studio valuta l’efficacia della somministrazione dell’Abciximab in pazienti con angina instabile prima dell’intervento (PTCA) • I pazienti hanno ricevuto una dose giornaliera di 50mg di aspirina prima dell’intervento • I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi in base alla somministrazione di Abciximab: 7. Bolo di Abciximab 0,25 mg/kg e infusione 10 µg/min per 18-24 ore prima, durante e per 1h dopo l’intervento 8. Somministrazione del placebo [3] Trials clinici •L’end-point primario è costituito dal manifestarsi di infarto miocardico, interventi di rivascolarizzazione urgente o il decesso del paziente •Risultati a 30 giorni: il 11,3% dei pazienti trattati con Abciximab presenta eventi dell’end-point primario contro il 15,9% del placebo •La differenza osservata a 30 giorni scompare a 6 mesi (30,8% contro 31,0%) •Questo studio mette in evidenza l’importanza della somministrazione di Abciximab per le 12 ore successive all’intervento di rivascolarizzazione [3] Trials clinici [4] Bibliografia 1. The EPIC investigators. Use of monoclonal antibody directed against the platelet glycoprotein IIbIIIa receptor in high risk coronary angioplasty. N Engl J Med 1994;330: 956–961. 2. The EPILOG Investigators. Platelet glycoprotein IIb/IIIa receptor blockade and lowdose heparin during percutaneous coronary revascularization. N Engl J Med 1997;336: 1689–1696. 3. The CAPTURE Investigators. Randomized placebo-controlled trial of abciximab before and during coronary intervention in refractory unstable angina: The CAPTURE study. Lancet 1997;349:1429–1435. 4. Gibson CM, Moynihan JL, Al-Mousa EN, Campsey M, Gandhi R, Murphy S, Mattson S, Ryan KA, Mesley R, Swanson J and others. 1999. Glycoprotein IIb/IIIa receptor inhibition in interventional cardiology. J Thromb Thrombolysis 7:287-302. 5. www.clinicaltrials.gov 6. www.reopro.com 7. Evangelista V, Totani L. 2005. Farmaci anti-trombotici. Bersagli molecolari e uso clinico. Giornale italiano di Farmacia clinica. 8. Bennett JS. 2001. Novel platelet inhibitors. Annu Rev Med 52:161-184. 9. www.mdambulance.com