Legionella pneumophila: impianti e punti a maggior rischio di

Transcript

Legionella pneumophila: impianti e punti a maggior rischio di
«Ispezione tecnica: l’analisi degli impianti aeraulici»
Legionella pneumophila: impianti e punti a
maggior rischio di colonizzazione e tecniche di
prevenzione
Cillichemie Italiana
Dott. Marco D’Ambrosio
Legionella pneumophila: reti idriche
Rete di
distribuzione
0,2-0,4 mg/l Cl2
Serbatoio
naturale
Trattamento di
potabilizzazione
Edificio
•
L. Pneumophila è un batterio ubiquitario il cui serbatoio naturale è
rappresentato dalle acque superficiali e acque termali
•
L. Pneumophila ha evidenziato una buona resistenza nei confronti
di disinfettanti a base di ipoclorito
(dalle reti acquedottistiche passa all’interno dei circuiti idrici degli edifici)
•
Il D.L. 31/01 non prevede un limite per il parametro Legionella
Principali utilizzi dell’acqua all’interno degli edifici
Negli impianti idrici all’interno degli edifici L. Pneumophila può
trovare condizioni ideali per moltiplicarsi fino a divenire un pericolo
per la salute umana.
• Acqua fredda sanitaria
• Acqua calda sanitaria
• Torri evaporative/condensatori
• Impianti umidificazione
• Piscine
• Impianto antincendio
Impianti aeraulici: aree a maggior rischio
In un impianto aeraulico i punti a maggior rischio di contaminazione
da L. Pneumophila sono quelli in cui è presente acqua
Sezione di umidificazione
Torre evaporativa (o condensatore)
Legionella pneumophila: fattori che promuovono la
ricrescita
•
Range di temperatura ideale per la proliferazione: 25-42°C
Inattivazione rapida
L. muore istantaneamente (shock
termico)
Inattivazione lenta
Sotto 60°C le L. sono distrutte in
qualche secondo
Tra 45 e 50° C
L. sopravvivono per diverse ore
Crescita ottimale
Tra 35 e 45° C
le L. proliferano in modo ottimale
Legionella attiva
Fino a 35°C le L. possono
sopravvivere per due mesi
sviluppandosi
Legionella quiescente
Tra 5 e 25°C le L. sopravvivono
per un anno ma senza
moltiplicarsi
Torri evaporative e condensatori evaporativi: fattori di rischio
•
Temperatura costante (+/- 5°C)
•
Umidità relativa elevata
•
Concentrazione dei sali disciolti rispetto all’acqua di reintegro
(N=2-4) a causa della parziale evaporazione
•
Accumulo di sostanze organiche, particolato atmosferico,
spore, gas e fumi industriali
•
Sviluppo di biofilm (Aeromonas spp, Pseudomonas, E.coli)
•
Incrostazioni calcaree, precipitazione di CaSO4 e silicati
•
Utilizzo di materiali soggetti a corrosione
(acciaio al carbonio, acciaio zincato)
E
R
S
Torri evaporative e condensatori evaporativi: fattori di rischio
•
Trattamento dell’acqua non corretto o non gestito
•
Insufficiente manutenzione di separatori di gocce, dei bacini e
degli ugelli
•
Regolazione non corretta dello spurgo
•
Mancanza operazioni di pulizia e drenaggio:
- prima dell’avvio iniziale
- all’inizio della stagione fredda o dopo una fermata superiore a un mese
- al termine della stagione fredda o prima di fermate superiori a un mese
- almeno due volte l’anno
•
Insufficienti controlli microbiologici
Torri evaporative e condensatori evaporativi: pericoli
• Trascinamento di goccioline di acqua che
seguono il flusso dell’aria
(emissione di aerosol anche a distanze rilevanti 500-1000 m)
• Rischio di legionellosi per il personale addetto
alla manutenzione
• Pericolo di inalazione soprattutto nel caso di
torri installate sul tetto di edifici
Torri evaporative e condensatori evaporativi: pericoli
• Installazione sopra edifici (fall-out torre):
le bocche di scarico delle torri devono
essere posizionate almeno 2 m al di
sopra di finestre, prese d’aria, luoghi
frequentati da persone o a una distanza
in orizzontale di almeno 10 m.
• L’infezione può minacciare non solo chi si trovi nelle vicinanze della
torre, ma l’intero impianto di condizionamento quando le prese d’aria di
rinnovo non siano ad adeguata distanza dalla torre. Il punto è che
anche molti metri possono risultare una distanza insufficiente. Si
conclude che è sempre consigliabile allontanare il più possibile le prese
d’aria dalla torre.
Torri evaporative e condensatori evaporativi: trattamento acqua
Per mantenere in condizioni di sicurezza una torre evaporativa non si può
prescindere da un corretto trattamento dell’acqua unitamente ad una
corretta manutenzione e controlli chimici-microbiologici:
incrostazioni
crescite batteriche e
biofilm
corrosioni
analisi chimiche e
microbiologiche
Gestione dello spurgo e
manutenzione
Torri evaporative e condensatori evaporativi: trattamento acqua
Acqua di alimento con durezza temporanea < 15°fr
Filtro
Dosaggio
Antincrostante
Anticorrosivo
Disperdente
UNI-CTI
8884
Dosaggio
Biocida
• Filtrazione di sicurezza: rimuove corpi sedimentabili superiori a 90 micron
• Dosaggio Anticorrosivo, antincrostante e disperdente: proporzionale a Q
• Dosaggio biocida: a timer (da alternare)
Torri evaporative e condensatori evaporativi: trattamento acqua
Acqua di alimento con durezza temporanea > 15°fr
Filtro
Addolcitore
Dosaggio
Antincrostante
Anticorrosivo
Disperdente
UNI-CTI
8884
Dosaggio
Biocida
• Filtrazione di sicurezza: rimuove corpi sedimentabili superiori a 90 micron
• Addolcimento: per ridurre la durezza totale dell’acqua a 3-5 °fr
• Dosaggio Anticorrosivo, antincrostante e disperdente: proporzionale a Q
• Dosaggio biocida: a timer (da alternare)
Torri evaporative e condensatori evaporativi: biocidi
Elenco principi
biocidi previsti dalla
UNI-CTI 8884
Torri evaporative e condensatori evaporativi: trattamento acqua
Controllo automatico della salinità dell’acqua in ricircolo:
•Risparmio acqua e prodotti chimici
•Prevenzione fenomeni di incrostazione per superamento limite di solubilità
•Prevenzione fenomeni di corrosione per eccessiva concentrazione (es: Cl-)
Torri evaporative e condensatori evaporativi: trattamento acqua
5-10 %
portata di
ricircolo
Filtrazione parziale dell’acqua in ricircolo mediante filtri multistrato:
•Trattenimento sostanze organiche
•Trattenimento particolato atmosferico
•Filtrazione ferro, manganese e fanghi
•Periodico lavaggio del filtro
Impianti di umidificazione :fattori che promuovono la ricrescita
Tra i sistemi di umidificazione utilizzati nelle unità di
trattamento aria quelli più esposti al rischio di
ricrescita batterica sono gli umidificatori adiabatici
ed in particolare:
•Umidificatori adiabatici in bassa pressione specie se
in ricircolo
•Umidificatori adiabatici a pacco evaporante
Impianti di umidificazione :fattori che promuovono la ricrescita
Negli impianti di umidificazione si pongono gli stessi problemi di
carattere tecnico visti per le torri di raffreddamento con
l’aggravante che l’aria viene immessa direttamente all’interno di un
ambiente confinato:
•Umidità relativa elevata
•Concentrazione dei sali disciolti rispetto all’acqua di reintegro
•Accumulo di sostanze organiche e micronutrienti
•Sviluppo di biofilm
•Incrostazioni calcaree
•Utilizzo di materiali soggetti a corrosione (Zn)
Impianti di umidificazione adiabatici in bassa pressione
Nei lavatori adiabatici in bassa
pressione (2-3 bar) una serie di
ugelli produce un getto atomizzato
spruzzando l’acqua nella corrente
d’aria.
Sono apparecchi caratterizzati da
un limitato rapporto di
assorbimento per cui risulta quasi
d’obbligo il ricircolo dell’acqua,
perché la sua eliminazione
sarebbe troppo onerosa.
Tale funzionamento favorisce la
concentrazione di minerali
nell’acqua con formazione nella
vasca e nel circuito di un biofilm
che può diventare luogo di cultura
ideale per legionella.
Impianti di umidificazione adiabatici: trattamento dell’acqua
Nei lavatori adiabatici in bassa pressione l’acqua in alimentazione
deve essere pretrattata mediante filtrazione, addolcimento e
dosaggio prodotto biocida antilegionella non volatile.
UNI-CTI
8884
Filtro
Addolcitore
Dosaggio biocida
Impianti di umidificazione adiabatici: trattamento dell’acqua
A valle della sezione di addolcimento può essere installata ad
ulteriore garanzia una lampada a raggi UVC.
UNI-CTI
8884
Disinfezione UVC
Filtro
Addolcitore
Dosaggio biocida
Impianti di umidificazione adiabatici: trattamento dell’acqua
Impianti di umidificazione adiabatici: trattamento dell’acqua
Raccomandazioni per un corretto funzionamento:
(Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli
impianti di climatizzazione-2006)
• Verifica, disincrostazione, sostituzione ugelli spruzzatori
• Impostazione corretto sistema di spurgo della vasca
• Pulizia periodica vasca di raccolta e dei sifoni di drenaggio
• Ispezione e pulizia periodica del separatore di gocce
• Installare bacinelle di raccolta condensa con fondo inclinato
• Drenaggio automatico e l’asciugatura della vasca ad ogni spegnimento del
ventilatore dell’impianto;
• Analisi periodiche di conta batterica ogni 14 giorni, che non deve superare i
106 UFC/litro
Impianti di umidificazione adiabatici a pacco evaporante
Negli umidificatori adiabatici a pacco evaporante viene creata un’elevata
superficie di scambio acqua/aria mediante l’impiego di pacchi bagnati
realizzati con differenti materiali (legno, cellulosa, fibra di vetro..)
Benché in condizioni ideali l’acqua
esca in forma di vapore dal pacco,
si possono avere egualmente
gocce che possono essere
nebulizzate dal passaggio veloce
dell’aria.
Esistono sia sistemi a perdere sia
sistemi in ricircolo. Questi ultimi
presentano indubbi problemi di
contaminazione batterica.
Impianti di umidificazione adiabatici a pacco evaporante
Negli umidificatori adiabatici a pacco evaporante l’acqua di alimentazione
dovrebbe essere sottoposta a dissalazione mediante impianti ad osmosi
inversa
Impianti di umidificazione adiabatici a pacco evaporante
Negli umidificatori adiabatici a pacco evaporante l’acqua di alimentazione
dovrebbe essere sottoposta a dissalazione mediante impianti ad osmosi
inversa
Filtro
Osmosi inversa
Disinfezione UVC