Tokyo Decadence

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Tokyo Decadence
Tokyo Decadence
by Ryū Murakami
Un Murakami peut en cacher un autre.
La célébrité de Haruki, l'auteur de "1Q84", a éclipsé celle de Ryu, auquel on doit pourtant "Les bébés de la
consigne automatique" ou "Miso Soup".
Ses romans sont des descriptions trash d'un Japon contemporain déshumanisé et hyperindividualiste en quête de
valeurs.
"Topaze" est un recueil de quatre nouvelles publiées en 1988. Elles ont en commun d'avoir pour héroïnes de
jeunes prostituées SM. Comme Virginie Despentes, Ryu Murakami décrit crûment le monde du sexe et ses
pratiques les plus sophistiquées. Bondage, podophilie, lavement : aucune pratique du fétichisme dernier cri ne
nous est épargnée. Le plaisir égrillard qu'on pense trouver à cette lecture est vite eclipsé par la profonde tristesse
qui émane de ces courtes histoires.
Murakami les avait lui même portées à l'écran en 1992 dans un film intitulé "Tokyo Decadence" vite devenu cul(te)
dans les vidéothèques.
"La chair est triste" ... mais heureusement, il reste tant de livres à lire !
|Che delusione totale, questa è la prima cosa che ho pensato chiudendo il libro di Ryu Murakami (da non
confondersi manco per sbaglio con Haruki, please).
Dell’autore avevo già letto Tokyo Soup, che mi aveva fatto una buona impressione pur rimanendo un genere
molto particolare, sicuramente non adatta a tutti gli stomaci- quando ho affrontato Tokyo Decadence (titolo
originale “Topaz”, no comment) mi aspettavo di trovare sì un libro altrettanto “forte” e “difficile”, ma che in
qualche modo sapesse anche coinvolgere e dare qualche tipo di emozione, anche negativa.
Invece niente, il nulla più totale, la sensazione complessiva è quella di essere “asettico”.
Invece niente, il nulla più totale, la sensazione complessiva è quella di essere “asettico”.
Probabilmente anche il tipo di libro non aiuta, dato che mentre Tokyo Soup era un romanzo ben definito, con una
storia portante, qui abbiamo una serie di brevi racconti con unico filo conduttore quello di avere come
protagoniste delle prostitute con (più o meno) notevoli problemi che incontrano clienti con (molto più che meno)
notevoli problemi.
Sulla carta gli ingredienti per un qualcosa di “fastidioso” e di “toccante” c’erano tutti ed assicuro che il buon Ryu
non risparmia certo scene forti, ma il risultato è l’indifferenza, totale ed irrimediabile.
L’unico dubbio che può sorgere è che la volontà dell’autore potesse essere proprio questa, quella di denunciare
certe condizioni ed il modo in cui si possa arrivare a snaturalizzare tutto… un dubbio che non riesco a sentire così
“forte” e che mi lascia in realtà la sensazione che, semplicemente, stavolta abbia toppato alla grande.
Peccato.|Ho letto questo libro attirata da una pura curiosità. Solitamente amo i libri giapponesi e questo, (romanzo
più famoso di Ryu Murakami, considerato dalla critica una delle opere più importanti del panorama letterario
erotico postmoderno e dal quale nel 1992 è stato tratto un film) dal contenuto della trama, mi ispirava molto. Mi
sono detta: se ne è stato tratto un film vuol dire che effettivamente è una storia che merita. Errore. Quando l'ho
letto (poi me ne sono accorta dopo) non sapevo che la trasposizione cinematografica è stata fatta dallo stesso
Ryu, che ne è regista, sceneggiatore e produttore. Bella forza, ora si spiegano tante cose!!!
Partiamo dal fatto che, anche se non era specificato da nessuna parte, questo non è un vero e proprio romanzo,
ma una raccolta di racconti (che poi per il film ne hanno fatta una storia unica). Non me ne ero accorta subito,
pensavo che il libro fosse suddiviso in capitoli- e invece no: ogni titolo sta ad indicare una nuova storia con una
nuova protagonista. Come scelta stilistica l'ho trovata superflua, perché alla fine le protagoniste sono tutte
prostitute e fanno più o meno tutte le stesse cose, il fatto che appartenessero a storie diverse, anche se
similissime, mi ha confuso parecchio le idee. Ma col senno di poi, sono arrivata alla conclusione che questo difetto,
anche se inizialmente mi aveva irritata, è un'inezia a confronto con tutti gli altri difetti ben più gravi che ci sono.
Lo stile narrativo di questo libro è meccanico, sterile, freddo, senza sentimenti di nessun tipo e infinitamente
noioso! Per non parlare poi del contenuto intrinseco delle varie storie che ne compongono la trama: storie senza
senso, prive di alcuno spessore, con personaggi che sembrano marionette ritagliate dal cartone delle scatole dei
cereali, che compiono azioni sconnesse e dettate dal caso- come se le decisioni che prendono non siano frutto di
ragionamento, ma di una sortita nella boccia di vetro di una (pessima) lotteria.
E poi vogliamo parlare del fatto che questo libro sarebbe categorizzato come erotico? Io di erotismo non ne ho
percepito nemmeno un briciolo. Semmai, proprio a voler essere generosi, si potrebbe definire pulp (e forse
grottesco), ma non vorrei offendere quei libri pulp (e grotteschi) degni di questo nome, perché "Tokyo decadence"
in realtà non è degno di essere categorizzato neanche lì. Nella quarta di copertina del libro si fanno riferimenti ad
aggettivi come "decadenza", "perversione" e "degrado", quindi io ne ero ben conscia e non mi aspettavo storie di
cieli azzurri e fiorellini, niente affatto, ma mi aspettavo una lettura dai contenuti forti e che facesse provare forti
emozioni, anche negative. Le scene forti ci sono, ma non rendono. Infatti io non ho provato assolutamente niente
di niente, speravo solo che il libro finisse il prima possibile perché mi stavo annoiando terribilmente. Tutta questa
perversione, è descritta talmente meccanicamente e asetticamente che non riesce a suscitare neanche sentimenti
di indignazione e di schifo.|Рассказы о женщинах-проститутках с интеллектом от 2 до 5. Я могу понять
альтернативщину и контр-культуру. Но это просто треш. Набор бессмысленных рассказов в которых
феерически тупые бабы совершают максимально тупые и нелогичные поступки. Искать в этом некую
истину и трагедию жизни невозможно. Лучше уж проститутку Кэт почитать, у нее хотя бы есть характер,
интеллект и чувство юмора. А это в мусор.|non so come si faccia definire questo il "romanzo di rappresentanza"
di Ryu Murakami. �� mille volte meglio Tokyo Soup. non dico che per il periodo non fosse un romanzo forte, ma
oggi �� solo una raccolta di novelle vagamente erotiche decisamente di cattivo gusto.