Codice etico - Camera di Commercio di Teramo
Transcript
Codice etico - Camera di Commercio di Teramo
Codice Etico della Camera di Commercio di Teramo PRINCIPI GENERALI Il Codice etico, redatto come appresso, e nel prosieguo denominato anche solo come Codice, si ispira a quei principi fondamentali, che costituiscono regole di comportamento ai quali l'amministrazione pubblica deve (o dovrebbe) ispirarsi. Sebbene esista una sorta di osmosi tra morale e diritto, non sempre le regole morali si traducono in norme giuridiche, sicché non esiste tra i due ambiti perfetta corrispondenza. Tralasciando in questa sede di discutere dei diversi piani nei quali operano le rispettive sanzioni, morale e diritto differiscono per ampiezza e dettaglio; più ampio il settore di intervento della prima, più dettagliato e puntuale quello del secondo. Qualcuno ha detto che il diritto, almeno quello penale, costituisce il minimo etico; ciò significherebbe che il diritto dovrebbe disciplinare un ambito più ristretto rispetto a quello della morale. Ma oggi, con l'impoverimento della morale pubblica e privata, il diritto ha dovuto disciplinare anche settori un tempo affidati ai severi principi etici individuali. E quindi il concetto va rivisto. La funzione del presente Codice quindi è certamente limitata dall'enorme congerie di una legislazione dettata dall'emergenza e diretta a fronteggiare la corruzione, che sembra dilagare in ogni settore della nostra società. E quindi sorge lecito domandarsi se sia necessario un codice etico, che, per sua stessa definizione, trova sanzioni solo sul piano della coscienza individuale. E che soprattutto potrebbe trovare un “doppione” in un invadente diritto positivo, la cui efficacia, peraltro, è rafforzata dalle sanzioni, dalle quali spesso è assistito. In sovrappiù, è d'obbligo ricordare che la Camera di commercio di Teramo si è dotata di un suo Codice di comportamento (con funzioni di integrazione e completamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al dpr 62/2013), il quale regola con estrema minuzia i doveri del dipendente. Il criterio ispiratore del Codice è stato, quindi, quello di credere che in ogni ambito si dovrebbe tornare a ricostruire una efficace etica individuale, che preceda e anzi renda vivo ed efficace il diritto. Una morale diretta ad occupare e disciplinare quelle zone grigie, rappresentate dalla furba elusione del diritto. Ovviamente il Codice non si occuperà delle regole generali della morale, bensì di quelle specifiche, destinate a ispirare i comportamenti di tutti gli “attori” della Camera di commercio di Teramo. Cioè degli Organi di governo, dei dirigenti, dei dipendenti e di ogni altro soggetto che abbia relazioni, di qualunque tipo, con l'Ente. Se morale e diritto seguono percorsi comuni, ed anzi può dirsi che la morale costituisce (o dovrebbe costituire) la scaturigine di ogni norma giuridica, le connessioni sono spesso poco evidenti. E l'evidenza diminuisce mano a mano che cresce il dettaglio dell'intervento legislativo. Sarebbe, ad esempio, abbastanza complicato scorgere il sostrato etico di alcune norme tecniche, per esempio, della legge di stabilità. Mentre risulta più semplice rinvenire tale fondamento nelle cd. norme primarie. Come ad esempio la nostra Costituzione. E' appunto dalla Costituzione che si deve partire per scorgere quei principi etici che debbono sorreggere l'azione dell'apparato amministrativo. Tali principi sono poi quelli posti alla base del presente Codice. Gli articoli 97 e 98 della Carta costituzionale, che appunto riguardano la Pubblica amministrazione, ci consentono di scorgere, con sufficiente precisione, le basi etiche che li hanno ispirati. Il “buon andamento” che l'art.97 richiede alla Amministrazione pubblica sottende i principi di integrità, di lealtà, di correttezza e di trasparenza, ma anche quelli di diligenza, economicità, efficacia ed efficienza. Il principio di imparzialità, che si riconnette a quello più generale ed etico di eguaglianza e di giustizia, è a sua volta richiesto esplicitamente dallo stesso art.97, ma anche dal successivo art.98, quando enuncia che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”. Regola che, negando al dipendente qualunque forma di interesse o di rapporto privato che si innesti in quello pubblico, automaticamente richiede un servizio esclusivo in favore della Nazione. Il Codice quindi tratterà di tali principi, dettando norme capaci di orientare l'attività di tutti coloro che operino nella e con la Camera di commercio di Teramo in una direzione “eticamente orientata”. A tal fine si prevede anche la istituzione di un Comitato etico, capace di costituire, ove si renda necessario, la “bussola” per correggere eventuali deviazioni dalla giusta rotta. AMBITO DI APPLICAZIONE Sebbene alcune camere di commercio abbiano limitato i destinatari del codice alle imprese, alle istituzioni e a tutti i detentori di rapporti di collaborazione a vario titolo, tale limitazione non è apparsa necessaria. Il codice, infatti, opera su di un piano diverso da quello giuridico e quindi non debbono temersi interferenze con le norme contenute nel codice di comportamento, con quelle del codice di disciplina e con quelle contrattuali, relativamente a dirigenti e dipendenti. Nel prosieguo sono pertanto indicati e definiti i principi etici ai quali debbono ispirarsi tutti coloro che abbiano un rapporto di dipendenza o di collaborazione a vario titolo con la Camera di commercio di Teramo. 1) Integrità L'integrità di dirigenti, dipendenti e organi della Camera di commercio è elemento fondamentale per conseguire un alto livello di fiducia tra gli utenti e più in generale tra i cittadini. Sono pertanto vietati tutti quei comportamenti i quali possano tradursi in possibili fenomeni corruttivi. Pertanto costituiscono violazione di detto principio quei casi in cui venga adoperata la propria posizione in seno all'organizzazione camerale per conseguire benefici privati. Più specificatamente sono da riprendere e censurare atteggiamenti e comportamenti di chi anche solo millanti la possibilità di concedere favori o di sovvertire in qualche modo il successivo principio dell'imparzialità per conseguire vantaggi materiali e immateriali. Più specificatamente sono eticamente riprovevoli tutti i casi in cui si sovverta l'ordine cronologico di trattazione delle pratiche per conseguire favori o regali. E' invece consentita una valutazione corretta e trasparente dell'urgente trattazione e dovrà essere giustificata dall'utente mediante prova scritta, la valutazione della cui veridicità dovrà essere fatta in modo imparziale rispetto a casi consimili. Nella concessione di appalti o nell'affidamento lavori, per quanto possibile, dovranno essere osservate con scrupolo le norme poste a presidio di imparziali decisioni, evitando che le scelte dei privati contraenti siano esclusivamente orientate da conoscenze personali dei funzionari responsabili dell'affidamento. Dal lato degli operatori commerciali che abbiano un qualunque tipo di rapporto con la Camera di commercio, il principio in questione imporrà un comportamento scevro da qualunque intento corruttivo o anche solo diretto a catturare subdolamente la compiacenza di chi abbia il diritto di decidere sull'affidamento di lavori, appalti e forniture. _________ Art.4 e art.8 codice di comportamento 2) Lealtà e correttezza Il comportamento dell'Ente e dei suoi operatori nei confronti dell'utenza dovrà essere ispirato al principio di lealtà, che comprende la necessità di informare i cittadini circa le norme e la prassi amministrativa seguita, in modo che gli stessi operino correttamente, evitando di incorrere in sanzioni, o. più semplicemente, di commettere errori che si riverberino a loro danno. Il principio di lealtà dovrà inoltre regolare anche i rapporti interpersonali dei dipendenti fra loro, dei dipendenti con i dirigenti e fra questi ultimi e gli organi di indirizzo politico. Specificatamente e a mero titolo esemplificativo, i dirigenti dovranno assumere un comportamento neutrale nei confronti dei dipendenti, evitando di esprimere o ricevere giudizi su collaboratori in assenza di costoro, al fine di non violare un intangibile diritto di difesa. Il principio di correttezza implica altresì che i dipendenti e i dirigenti, all'esterno della Camera di commercio, mantengano un comportamento che in nessun modo rechi discredito all'Ente. Saranno pertanto da evitarsi, nelle conversazioni private, critiche senza fondamento o dettate da motivi personali, pur se legittimi. All'esterno della Camera di commercio, il comportamento del personale dipendente dovrà essere ispirato a morigeratezza di costumi e a probità. __________ Art 12 codice di comportamento 3) Imparzialità Il principio di imparzialità impone di operare prescindendo da qualsiasi forma di favoritismo, discriminazione o, in ogni caso, di disparità di trattamento, in particolare nei casi in cui all'amministrazione sia affidato un potere discrezionale. I dipendenti e i dirigenti non dovranno mai assumere impegni o formulare promesse agli utenti che in qualche modo condizionino in futuro la loro attività, deviandola dal solco del modus operandi tradizionale. Tale pratica dovrà essere repressa anche se il dipendente non riceva dall'utente alcun vantaggio pratico. Il principio dell'imparzialità dovrà ispirare in massimo grado il comportamento dei dirigenti e di tutti i titolari di un potere di sovraordinazione gerarchica, i quali dovranno evitare di rivolgere i propri favori a vantaggio solo di alcuni dipendenti, o svantaggiarne altri. Salvo che le differenziazioni non riposino su ragioni oggettivamente verificabili. L'imparzialità in questo particolare ambito è visto come un vero e proprio valore, giacché evita quello stato di malessere interno che non giova all'attività lavorativa e al prestigio dell'ente, attese le possibili (e non positive) ripercussioni esterne che discriminazioni e favoritismi potrebbero avere. _____________ Artt. 5, 6, 12 e art.13 codice di comportamento 4) Trasparenza Fermi rimanendo gli obblighi di trasparenza previsti dal d.lgs.33/2013, l'Amministrazione camerale cercherà di rendere quanto più conoscibile il proprio operato ai cittadini e agli utenti, anche per quanto concerne le iniziative istituzionali, cui gli stessi possano essere interessati. Nell'attività divulgativa delle proprie funzioni e dei propri fini, la Camera di commercio dovrà sempre utilizzare un linguaggio chiaro e accessibile, alla portata di qualunque operatore economico. La chiarezza della comunicazione è infatti non solo simbolo di efficienza, ma anche di democrazia, in quanto rende i concetti accessibili a chiunque. Il principio di trasparenza, che consente peraltro il controllo sociale sull'operato delle istituzioni pubbliche, dovrà essere osservato in massimo grado in quelle materie nelle quali l'esperienza riporta i più numerosi casi di corruzione o di malcostume. Precisamente nei casi dei concorsi pubblici e nel settore degli appalti e delle forniture. Per gli uni e per gli altri, ad esempio, dovrà evitarsi, ove possibile e ove non ostino motivi di urgenza, che i bandi ricadano in periodi nei quali è minore l'attenzione sociale, come i mesi di agosto e dicembre. ______________ Art. 6 e 9 codice di comportamento 5) Diligenza, economicità, efficacia ed efficienza I quattro sostantivi sono riuniti, in quanto razionalmente fra di loro collegati. Il comportamento dei dipendenti e degli organi camerali dovrà essere indirizzato a conseguire i migliori risultati possibili, sotto il profilo dell'efficacia con l'azione più efficiente possibile. Inteso tale concetto come la meditata combinazione di risorse umane e materiali capaci di provocare risultati massimamente utili per l'utenza e per il prestigio dell'ente. Nella quotidiana attività, personale e dirigenza dovranno operare il più diligentemente possibile, con la consapevolezza di svolgere una importante funzione per il complesso produttivo e distributivo della provincia. Un forte attaccamento al dovere produrrà tutti insieme i risultati di economicità, intesa come attento uso delle risorse; efficacia, intesa come capacità di incidere con buoni risultati nel settore di attività; efficienza intesa come intelligente combinazione delle risorse in vista del perseguimento di un dato obiettivo. In nessun caso le iniziative degli uffici camerali dovranno essere lasciate senza compimento, sia che si tratti di compiti amministrativi, sia che si tratti di attività promozionali. Pertanto ogni progetto dovrà essere attentamente programmato, in modo che se ne curi lo svolgimento, dall'inizio alla fine, con il minore impiego di risorse e la massima efficienza possibile. In nessun caso le inevitabili dinamiche interne, dovute a frizioni tra dipendenti o tra questi e la dirigenza potrà comportare la riduzione dei quattro ingredienti che debbono permeare la quotidiana attività della Camera di commercio di Teramo. Il precetto costituzionale “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione” dovrà essere tradotto in pratica rifuggendo da pratiche elusive, come l'impiego a fini personali di mezzi e strumenti dell'Ente a fini personali e privati da parte del dipendente. Del pari, il dipendente non rinvierà i propri compiti e doveri per compiere attività estranee alla propria funzione. COMITATO ETICO Allo scopo di vigilare sullo stato di attuazione e di osservanza delle norme e dei principi etici contenuti nel presente Codice è costituito un Comitato etico. Esso ha anche la funzione di promuovere la diffusione della cultura della legalità e dell'efficienza a tutti i dipendenti, attraverso apposite sedute formative. Il Comitato etico è composto da: 1) Il Segretario generale; 2) Il presidente dell'OIV; 3) Un rappresentante designato dal CUG; 4) Il presidente della RSU; 5) Un rappresentante designato dalle OO.SS. Territoriali di categoria maggiormente rappresentative. Il Comitato elegge il suo presidente alla prima seduta; si riunisce almeno una volta all'anno per esaminare lo stato di diffusione e di attuazione dei principi etici in seno alla Camera di Commercio, per proporre alla Giunta camerale modifiche al presente Codice. Il Comitato, con periodicità almeno annuale, organizza apposite riunioni del personale al fine di illustrare i comportamenti più idonei per aderire ai principi della legalità, di trasparenza e di efficienza. Il Comitato può approvare un proprio regolamento, con le norme di funzionamento allo scopo di integrare quelle riportate nel presente Codice. Il Comitato etico si riunisce senza indugio in presenza di segnalazioni, anche anonime, di illeciti o di comportamenti contrari ai principi fissati nel presente Codice; segnalazioni che inoltra, previa deliberazione a maggioranza assoluta, ai dirigenti competenti, nell'ipotesi che la segnalazione riguardi il fatto di un dipendente, e alla Giunta camerale, qualora riguardi un dirigente. Il Comitato accompagna la segnalazione con una nota illustrativa delle eventuali indagini compiute in relazione alla denuncia. Ad ogni effetto giuridico, la sede del Comitato etico è stabilita presso la Camera di commercio, ed ogni comunicazione va fatta ad una apposita casella di posta certificata denominata “Presidente del Comitato etico”.