L`Esposizione ai Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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L`Esposizione ai Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza
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LIBRO BIANCO
L’Esposizione ai Campi Elettromagnetici
a Radiofrequenza
Rapporti scientifici
•
Legislazione europea
•
Proposte tecniche
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Libro Bianco su l’Esposizione
ai Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza
Autore
Prof. Ing. Angelo Bernardini
Professore di Comunicazioni con mezzi mobili
Università La Sapienza
Via Eudossiana, 18 Roma
Prefazione 1
Prof. Martino Grandolfo
Laboratorio di Fisica
Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena, 299 Roma
Prefazione 2
Prof. Peter Boyle
Direttore divisione di epidemiologia e biostatistica
Istituto europeo di oncologia
Via Ripamonti, 435 Milano.
Collaboratori e supervisori
Prof. Peter Boyle [capitolo 2]
STS – Studi Tecnologie e Sistemi [capitoli 1, 2, 3 e 4]
Società di consulenza, ricerche e studi nel settore ICT
Via L. Robecchi Brichetti, 13 Roma
Dott. Ing. Giuseppe Catanzariti
Dott. Ing. Francesca Parasecolo
Dott. Ing. Flavio Poletti
Studio Freshfields Bruckhaus Deringer [capitolo 3]
Studio legale internazionale
Piazza di Monte Citorio, 115 Roma
Avv. Fabrizio Arossa
Dott. Tommaso Salonico
Avv. Luca Ulissi
Coordinatore editoriale
Prof. Ing. Angelo Bernardini
Finito di stampare: maggio 2002
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PREFAZIONE
DEL
PROF.
MARTINO
GRANDOLFO
Il 22 marzo 2001 è entrata in vigore la legge quadro sull’inquinamento elettromagnetico, a compimento di
un lunghissimo iter il cui inizio si può storicamente datare al gennaio 1979, quando l’Istituto Superiore di Sanità (ISS),
al fine di colmare il vuoto di normativa nazionale esistente nel settore della protezione dalle esposizioni a campi
elettromagnetici, con il suo Rapporto ISS P 79/2 pubblicò una “Ipotesi di normativa nel campo della protezione dalla
radiazione a radiofrequenza e a microonde”, i cui principi informatori erano stati già illustrati agli addetti ai lavori
nell’ambito del Convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Fisica Sanitaria e Protezione contro le Radiazioni
(AIFSPR, oggi Associazione Italiana di Radioprotezione, AIRP), tenutosi proprio presso l’ISS nell’ottobre del 1978.
Poco tempo dopo, l’ISS propose al Ministro della Sanità pro-tempore l’insediamento di una Commissione
interministeriale, composta da esperti e da rappresentanti dei dicasteri interessati, con il compito di pervenire ad una
proposta di normativa organica.
L’ISS in effetti aveva cominciato ad occuparsi degli aspetti sanitari potenzialmente connessi alle esposizioni
a campi elettromagnetici già nel 1973, in relazione alle prime discussioni sorte a livello internazionale sul nascente
problema delle radiazioni non ionizzanti. A solo qualche anno di distanza seguì, da parte del Ministero della Sanità, la
prima richiesta di consulenza nei riguardi dei livelli di esposizione a radiofrequenza presenti in un'area urbana
prospiciente un ripetitore radio. La richiesta, attivata da un esposto di un comitato di cittadini di un quartiere di
Campalto, vicino Venezia, rappresenta quasi certamente il primo esempio in Italia di quel dibattito destinato a
raggiungere, nei decenni successivi, il livello cui negli ultimi anni abbiamo assistito, che ha poi
coagulato gli interessi su questa tematica fino alla approvazione della legge quadro.
Sulla base della legge n. 833 del 1978 relativa all'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, il Ministro
della Sanità pro-tempore decideva nel settembre del 1981 di dare seguito alla proposta dell’ISS, nominando una
Commissione di studio con il compito di formulare una normativa nel campo della protezione della popolazione e dei
lavoratori dalle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, con particolare riguardo alla problematica connessa ai
possibili rischi sanitari collegabili ad una incontrollata esposizione ad essi e di stabilire i livelli di esposizione limite,
nonché le condizioni di lavoro che ottimizzino il livello di sicurezza del personale professionalmente esposto. Le
proposte contenute nel documento finale redatto dalla Commissione nazionale si trasformarono, nel 1983, in una
bozza di disegno di legge sulla protezione dei lavoratori e della popolazione dalle esposizioni a campi elettromagnetici
caratterizzati da frequenze comprese fra 300 kHz e 300 GHz. Su questa proposta, però, non si raggiunse mai il
concerto interministeriale necessario a trasformare un elaborato tecnico in un disegno di legge.
Nel 1988, in corrispondenza di un ulteriore intervento dell’ISS volto a rinnovare l’interesse nella
problematica, il Ministro della Sanità pro-tempore riconvocò la Commissione, con la richiesta di aggiornare la
precedente proposta alla luce delle ulteriori conoscenze scientifiche nel frattempo acquisite. In pochi mesi la
Commissione svolse il proprio lavoro e fornì un secondo schema di disegno di legge, modificando opportunamente il
testo del 1983, che rimase comunque rivolto ai campi elettromagnetici caratterizzati da frequenze comprese fra 300
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kHz e 300 GHz. Neanche questa seconda versione ha, però, mai visto ultimato l’iter necessario a trasformare un
documento tecnico in una legge nazionale.
In anni successivi, due altre commissioni interministeriali lavorarono alla stesura di due normative distinte,
Nel 1974, l’IRPA formò un gruppo di lavoro sulle radiazioni non ionizzanti (Non Ionizing Radiation, NIR)
perché esaminasse i problemi che si presentavano nel campo della protezione dai diversi tipi di NIR. Durante il
Congresso IRPA del 1977, a Parigi, questo gruppo di lavoro divenne l’IRPA/INIRC.
volte rispettivamente a limitare i livelli di esposizione a campi elettromagnetici non ionizzanti della popolazione
In collaborazione con la Divisione di sanità ambientale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),
(Ministero dell'Ambiente) e dei lavoratori (Ministero della Sanità), e lo schema di decreto proposto per i lavoratori fu
l'IRPA/INIRC sviluppò un certo numero di documenti riguardanti i criteri sanitari nei confronti delle NIR, nell'ambito
anche approvato dal Consiglio Superiore della Sanità. Anche in questo caso, comunque, non si è mai giunti ad una
del Programma per i Criteri di Sanità Ambientale (Environmental Health Criteria Programme), patrocinato dal
qualche conclusione operativa.
Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme, UNEP). Ogni documento
La legislazione italiana invece recepì (Legge 9 gennaio 1991, n.9) un’indicazione del Consiglio delle
comprende una panoramica delle caratteristiche fisiche, dei metodi e strumenti di misura, delle sorgenti e delle
Comunità europee che, nella Direttiva 85/337/CEE del 27 giugno 1985, includeva gli impianti per il trasporto di
applicazioni delle NIR, assieme ad un'approfondita rassegna della letteratura sugli effetti biologici e ad una
energia elettrica mediante linee aeree tra i progetti da sottoporre a valutazione di impatto ambientale qualora gli
valutazione dei rischi sanitari dell'esposizione alle NIR. Questi documenti, alla cui stesura hanno partecipato anche
Stati membri ritenessero che le loro caratteristiche lo richiedessero. Pur se relegato ad un breve comma nel quadro di
esperti italiani, hanno fornito la base di dati scientifici per il successivo sviluppo di limiti di esposizione e di codici di
una legge su tematiche molto più ampie, il provvedimento ebbe notevoli implicazioni dal punto di vista
comportamento nei riguardi delle NIR.
protezionistico, in quanto le considerazioni di carattere sanitario costituiscono una componente fondamentale della
valutazione di impatto ambientale.
Durante l'ottavo Congresso internazionale dell'IRPA (Montreal, 18-22 maggio 1992) fu costituita una nuova
organizzazione scientifica indipendente, la già menzionata Commissione Internazionale per la Protezione dalle
Con un successivo decreto (DCPM 24 aprile 1992) furono poi stabiliti limiti di esposizione ai campi elettrici
Radiazioni Non Ionizzanti, che ha raccolto l'eredità dell'IRPA/INIRC. Compito dell’ICNIRP è indagare i rischi sanitari
e magnetici a frequenza industriale (50 Hz). Nella sostanza, e per quanto riguarda la definizione dei limiti, questo
che potrebbero essere associati alle diverse forme di NIR, sviluppare linee guida internazionali per la definizione dei
decreto recepì completamente le raccomandazioni allora pubblicate dal Comitato Internazionale per le Radiazioni
relativi limiti di esposizione e trattare ogni aspetto della protezione da queste radiazioni.
Non Ionizzanti dell'Associazione Internazionale per la Protezione Radiologica (IRPA/INIRC) ed introdusse una serie di
distanze di sicurezza dei fabbricati e delle aree residenziali dagli elettrodotti.
L’ICNIRP, attraverso il continuo studio della letteratura specialistica del settore, ha portato a termine un
lungo lavoro di revisione critica delle linee guida pubblicate nel 1988 dall’IRPA/INIRC e ciò ha dato luogo, tra il 1994
Con la loro attività scientifica, numerose istituzioni italiane, in particolare l’Istituto Superiore di Sanità, a
ed il 1998, alla pubblicazione sull'Health Physics Journal di linee guida aggiornate sulla protezione dalle esposizioni a
partire dai primi anni ’70 contribuirono alla nascita ed alla successiva crescita di una solida cultura e di una scuola
campi magnetici statici (0-1 Hz) ed a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze comprese tra 1 Hz
italiana nel settore, il cui ruolo è unanimemente riconosciuto e testimoniato, ad esempio, dalla presenza di numerosi
e 300 GHz. La protezione rispetto agli effetti acuti si realizza attraverso la definizione di limiti di esposizione, anche
ricercatori italiani ai vertici, o negli organismi direttivi, delle maggiori associazioni e istituzioni scientifiche nazionali
in rapporto alle categorie di esposti prese in considerazione (in pratica i lavoratori esposti per motivi professionali e
e internazionali; basti ricordare, a solo titolo d'esempio, la Bioelectromagnetics Society (BEMS), la European
gli individui della popolazione). La definizione dei limiti di esposizione prevede, secondo l'ICNIRP, due fasi distinte.
BioElectromagnetics Association (EBEA), la Società Italiana per la Ricerca sulle Radiazioni (SIRR), l'AIRP e
La prima prende in considerazione gli effetti sanitari che si intende prevenire, la loro entità ed il loro
l’IRPA/INIRC, trasformatosi nel 1992 nella Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non
andamento con la frequenza. I cosiddetti limiti di base, che sono gli unici veri limiti per la protezione della salute,
Ionizzanti (ICNIRP).
vengono espressi mediante grandezze fisiche (grandezze dosimetriche) il cui valore, strettamente correlato agli effetti
Questa attività ha nel tempo fornito al nostro Paese una posizione di privilegio nel dibattito scientifico
mondiale e gli ha assicurato una continua presenza a livello dell'elaborazione di criteri protezionistici e di
sanitari, si riferisce all'interno del corpo e non è, quindi, valutabile se non che mediante esperimenti di laboratorio o
simulazioni al calcolatore ottenute con l'applicazione di opportuni modelli matematici.
normative. Ciò ha consentito il raggiungimento di posizioni comuni che, senza minimizzazioni né allarmismi
Il limite raccomandato viene determinato in base ai livelli di soglia relativi alle risposte acute che si
ingiustificati, riflettessero nel modo migliore il quadro delle conoscenze scientifiche, con tutte le sue incertezze, ma
evidenziano nei vari intervalli di frequenza presi in considerazione (stress indotto dall’aumento della temperatura
sottolineando le numerose e vaste aree di generale consenso, soprattutto in relazione ai criteri protezionistici
corporea, effetti comportamentali, stimolazione di strutture e tessuti eccitabili) ed ai valori dei fattori di sicurezza che
fondamentali.
si è deciso di adottare.
In effetti, diverse organizzazioni internazionali di riconosciuto prestigio hanno negli ultimi anni emanato,
La scelta dei livelli di riferimento costituisce la seconda fase, operativa, del processo di protezione dalle
anche con il concorso di esperti italiani, raccomandazioni o linee guida per la protezione della popolazione e dei
esposizioni. I livelli di riferimento sono espressi in termini di grandezze, note come grandezze radiometriche, che
lavoratori dai campi elettromagnetici.
caratterizzano l'ambiente in cui avviene l'esposizione in assenza del soggetto esposto. Si tratta perciò di grandezze
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esterne, facilmente misurabili con una strumentazione relativamente poco costosa e largamente diffusa sul mercato.
L'adozione di questo tipo di approccio comporta però logicamente l'abbandono del limite di esposizione
L'idea alla base della filosofia di protezione dell'ICNIRP è che, se in un ambiente si misurano valori inferiori
inteso come limite sanitario, a favore dell'adozione di una politica cautelativa da svilupparsi in un certo arco di tempo
ai livelli di riferimento raccomandati, in nessuna circostanza l’esposizione determinerà il superamento dei limiti di
in modo differenziato per diversi scenari di esposizione. I dati scientifici, pur con i loro margini di incertezza,
base. Non è però categoricamente vero il contrario. Infatti, in molte situazioni espositive può accadere che, anche in
rappresentano un quadro di riferimento del quale si tiene conto nel definire la normativa. Compito di chi ha
presenza di valori di campo elettromagnetico superiori ai livelli di riferimento, i limiti di base non vengano, invece,
responsabilità decisionali è far sì che la normativa, oltre a non essere in contraddizione con quanto indicato dalle
superati.
conoscenze disponibili, sia esplicita e comprensibile per quanto attiene la specificazione degli obiettivi che si pone e
Nel caso di superamento dei livelli di riferimento sono, quindi, necessarie analisi più approfondite e
delle procedure per raggiungerli e verificarli. Nel processo di definizione della normativa dovrà essere dibattuto con
complesse per verificare il rispetto, o meno, dei limiti di base che, come già detto, costituiscono i veri limiti di
trasparenza quale livello di tutela della popolazione generale e di sottogruppi a maggior rischio si voglia ottenere,
esposizione.
quali costi si sia disposti a sostenere e come vengano ripartiti benefici, rischi e costi.
I limiti proposti dall'ICNIRP sono basati, come già detto, su effetti acuti sperimentalmente accertati, quali la
È chiaro però come in questo processo decisionale non sia più la banca dati dei risultati della ricerca
stimolazione di muscoli e nervi periferici, scosse ed ustioni derivanti dal contatto con conduttori ed un aumento della
scientifica a giocare il ruolo preminente, ma una serie di considerazioni a carattere etico, sociale ed economico che
temperatura dei tessuti dovuto all'assorbimento di energia.
solo il Parlamento è legittimato ad utilizzare per definire le scelte finali. Per affrontare nella sua piena generalità il
Per lo sviluppo dei suoi limiti di base l'ICNIRP ha, coerentemente, adottato criteri scientifici diversi nei vari
problema della protezione dagli effetti delle esposizioni ai campi elettromagnetici, il Ministro dell’Ambiente, di
intervalli di frequenza, basati sulla banca dati oggi disponibile sugli effetti biologici e sanitari delle esposizioni a
concerto con i Ministri della Sanità e delle Comunicazioni, costituì nel 1998 un Gruppo di lavoro interministeriale con
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici dipendenti dal tempo.
il compito di predisporre una proposta di testo normativo organico per la tutela della salute della popolazione e
Al di là di alcune differenze nei valori numerici di alcuni limiti, e di qualche aspetto metodologico di un certo
rilievo, le più recenti normative internazionali presentano sostanziali identità dal punto di vista delle basi scientifiche
e razionali e presentano i seguenti aspetti comuni:
a) sono basate sulla stessa letteratura scientifica;
b) prendono in considerazione soltanto effetti chiaramente documentati dalla letteratura
dell’ambiente dalle esposizioni a campi elettromagnetici.
Il Gruppo di lavoro partecipò sia ai lavori di definizione della legge quadro sull'inquinamento
elettromagnetico che, sulla base della Legge 31 luglio 1997, n. 249, a quelli relativi al decreto volto a fissare i tetti di
radiofrequenza compatibili con la salute umana.
Il Decreto n. 381 del 1998, concernente il Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di
scientifica;
radiofrequenza compatibili con la salute umana, fissa i valori limite di esposizione della popolazione ai campi
c) prevedono ampi margini di sicurezza rispetto ai livelli di soglia per effetti biologici
elettromagnetici connessi al funzionamento ed all'esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi
potenzialmente nocivi.
operanti nell'intervallo di frequenza compresa fra 100 kHz e 300 GHz. Il decreto prevede limiti di esposizione dello
Attorno a queste normative si è creato un vasto consenso e già molti paesi hanno per esempio adottato a
livello nazionale, come leggi o regolamenti, le raccomandazioni dell'ICNIRP.
stesso ordine di grandezza di quelli raccomandati dall’ICNIRP, anche se la dipendenza dalla frequenza è
completamente diversa; accanto a questi, prevede però dei livelli di attenzione molto inferiori e indipendenti dalla
Prendendo atto di ciò e dell’esigenza di riferimenti certi, sempre più sentita dalla popolazione, sono state
frequenza, mentre affida alle autorità regionali e locali il raggiungimento di eventuali obiettivi di qualità.
inoltre avviate importanti azioni per un’ulteriore armonizzazione delle normative nazionali. Una prima iniziativa è
Anche la Commissione delle Comunità europee ha seguito con interesse, fin dagli anni '70, la problematica
stata intrapresa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con il suo Progetto Internazionale CEM, nell’ambito
della protezione dalle radiazioni non ionizzanti, intraprendendo a varie riprese azioni per giungere all'emanazione di
del quale sono state finora tenute a questo proposito otto giornate di studio internazionali, rispettivamente a Lubiana
raccomandazioni o direttive in questo settore. Nel 1989, la Commissione avviò un programma per uno statuto dei
(Slovenia) nel 1997, a Zagabria (Croazia) nel 1998, ad Erice (Italia) ed a Mosca nel 1999, a San Antonio (USA) nel 2000
diritti sociali fondamentali dei lavoratori, nel cui ambito ha incluso la presentazione di una proposta di direttiva per
ed a Lima (Perù), Varna (Bulgaria) e Seul (Corea del Sud) nel 2001.
la sicurezza e la protezione sanitaria dei lavoratori dall'esposizione agli agenti fisici (COM(89)568 final, action 10),
Le segnalazioni, reperibili nella letteratura, di effetti a lungo termine sulla salute dovuti a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici, ancorché non conclusive, non possono comunque essere ignorate. Si deve quindi
individuare un sistema di valutazione finalizzato a trattare le situazioni nelle quali il nesso causale fra esposizione e
malattia non sia stato stabilito con certezza, ma solo ipotizzato.
cioè il rumore, le vibrazioni meccaniche e le radiazioni non ionizzanti (come è noto, le radiazioni ionizzanti sono già
coperte da una diversa normativa comunitaria).
Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, la Commissione decise di invitare un gruppo di esperti di tre
istituzioni di altrettanti paesi dell'Unione europea (il Bundesamt für Strahlenschutz, in Germania, il National
Radiological Protection Board, in Gran Bretagna, e l'Istituto Superiore di Sanità, in Italia) a formulare proposte per i
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limiti primari di esposizione. Il lavoro del gruppo di esperti si concluse con un rapporto che ha costituito la base per
Anche l’adozione del Decreto n. 381 del 1998 ha creato diverse difficoltà interpretative ed attuative.
un allegato tecnico alla direttiva, ancora in corso di definizione. Dato l'interesse che l'iniziativa della Commissione
L’esperienza di circa tre anni di applicazione ha chiaramente dimostrato che i livelli di attenzione vengono considerati
suscitò all'interno della Comunità europea ed in campo internazionale, i contenuti di questo rapporto furono anche
dal pubblico come veri e propri limiti sanitari, vanificando quindi quelli esplicitamente definiti come tali; inoltre, essi
anticipatamente pubblicati, con l'autorizzazione della Commissione stessa, sotto forma di articolo scientifico (Allen
vengono percepiti come vere e proprie soglie di pericolo e non come valori cautelativi. Ciò ha fatto sì che le
S.G., Bernhardt J.H., Driscoll C.M.H., Grandolfo M., Mariutti G.F., Matthes R., McKinlay A.F., Steinmetz M., Vecchia P.,
preoccupazioni del pubblico, anche nei confronti di sorgenti che danno luogo ad esposizioni estremamente basse, non
Whillock M. Proposals for basic restrictions for protection against occupational exposure to electromagnetic non-
siano diminuite ma, forse, aumentate dopo l’emanazione del decreto.
ionizing radiations. Recommendations of an international Working Group set up under the auspices of the
D’altra parte, gli obiettivi di qualità sono stati interpretati dalle autorità locali come ulteriori e più restrittivi
Commission of the European Communities. Physica Medica, VII, n.2, 77-89, 1991). È utile sottolineare che la ipotizzata
limiti di esposizione e ciò ha portato alla definizione di valori diversi da regione a regione e, addirittura, da comune a
direttiva, se mai vedrà la luce, potrà però riguardare solo i lavoratori, in quanto il Trattato della Comunità
comune.
esclude che possano essere emanate Direttive per la protezione della popolazione.
Questo Libro bianco presenta in maniera chiara e precisa le informazioni fondamentali necessarie alla
Dal canto suo, il Consiglio dell’Unione europea ha emanato nel 1999 una raccomandazione agli Stati membri
comprensione dello stato attuale delle conoscenze, delle prese di posizione e delle varie scelte normative nei riguardi
per l’adozione di un quadro comune di normative, sulla base di varie considerazioni, tra cui il fatto che:
della problematica della protezione dagli effetti sanitari derivanti dalle esposizioni a campi elettromagnetici. E’ su
a) occorre garantire una protezione elevata ed uniforme in tutta l’Unione;
questa base che ritengo possa giocare un ruolo essenziale nel delicato processo di trasferimento delle informazioni ai
b) l’esistenza di normative diverse nei vari stati crea nei cittadini confusione e sfiducia verso la
decisori, specialmente in un momento, quale è quello attuale, in cui sono chiamati ad affrontare e portare a
scienza e verso le autorità sanitarie.
compimento il lavoro, intellettualmente arduo, di definizione dei decreti attuativi della legge quadro.
Il Consiglio ha raccomandato in particolare che le normative comuni:
• siano basate sui migliori dati scientifici disponibili;
La speranza è che questa futura attività normativa possa limitare, se non eliminare del tutto, le attuali
difficoltà di raccordo con la filosofia di protezione oggi adottata dalle principali normative internazionali.
• prevedano limiti di base e livelli di riferimento;
• siano conformi ai limiti fondamentali delle linee guida ICNIRP.
Martino Grandolfo
La raccomandazione, che ha fatto proprie le indicazioni numeriche fornite dall'ICNIRP per la protezione della
popolazione, è stata approvata dai paesi dell’Unione praticamente all'unanimità, avendo ricevuto il solo voto
contrario dell’Italia. Nel nostro Paese, infatti, è stata adottata una politica di precauzione basata su un approccio
completamente diverso che, per esempio, fissa limiti numerici anche per prevenire gli ipotizzati effetti a lungo termine
dell’esposizione, mentre non prevede limiti di base, assegnando alle grandezze derivate il significato di veri e propri
limiti, individuati da valori numerici anche in relazione alle scelte di politica cautelativa.
In conclusione, a fronte di un interesse verso le problematiche dei possibili effetti sanitari dei campi
elettromagnetici nato ben trenta anni fa e sviluppatosi nel tempo attraverso la collaborazione tra le più prestigiose
organizzazioni internazionali del settore, le decisioni prese ad oggi a livello nazionale in termini di atti normativi poco
si sono conformate ai giudizi ed alle raccomandazioni ufficialmente espressi dall'ISS e da altre istituzioni scientifiche
nazionali ed internazionali.
La decisione contenuta nella legge quadro di adottare ben tre livelli di protezione (limiti di esposizione, valori
di attenzione ed obiettivi di qualità), mutuando schemi forse più adatti alla tossicologia chimica che non alle
radiazioni, è per esempio ben lontana dalle scelte internazionali nel settore e dalla tradizione della radioprotezione e
non permetterà con facilità di effettuare scelte razionalmente comprensibili in termini delle conoscenze scientifiche
a disposizione. Logicamente difficoltoso risulterà anche l'adattare un tale sistema agli ambienti di lavoro.
Istituto Superiore di Sanità
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PREFAZIONE
DEL
PROF.
PETER
BOYLE
Preamble
The potential health effects of man-made electromagnetic fields have been a topic of increasing scientific
interest throughout the last century. Common sources of these fields include power lines, households electrical wiring,
appliances and motor driven instruments, computer screens, telecommunications and broadcast facilities, mobile
telephones and their base stations. This non-ionising electromagnetic pollution is ubiquitous and has been
Health Effects and Health Protection
of RadioFrequency Radiation
referred to in some quarters as electrosmog.
The interaction of biological material with an electromagnetic source depends on the frequency of the
source. X-rays, RadioFrequency (RF) radiation and “EMF” from power lines are all part of the electromagnetic
spectrum and the different sections of this spectrum are characterised by their frequency. Electric power is typically
at 50/60 Hz; AM radio has a frequency of around 1 MHz; FM radio has a frequency around 100 MHz and microwave
PETER BOYLE
ovens have a frequency of 2450 MHz. Cellular (mobile) telephones operate at about 900 MHz (analogue) and also of
around both 900 and 1800 MHz (digital (GSM)). With RF radiation, the power is too low to break chemical bonds
(hence “non-ionising”) and there is no similarity in terms of biological effect between RF radiation and ionising
radiation (e.g. X-rays).
Power lines produce electric and magnetic fields and no significant non-ionising radiation. There appears
to be no similarity between the power line “EMF” and the biological effects of RF Radiation.
Director
Division of Epidemiology and Biostatistics
Health Uncertainties surrounding EMF
European Institute of Oncology
Via Ripamonti, 435
A number of epidemiological studies suggest the existence of a weak association between exposure to EMF
and human disease. The largest body of evidence points to an increased risk of childhood leukaemia associated with
20141 Milan
exposures over 0.4mT to electric and magnetic fields at power frequencies (50/60 MHz) in the home: this exposure
Italy
effects less than 1% of children in the United Kingdom. This finding is not supported by results from animal
experiments and many of the epidemiological studies suffer from problems, principally involving inadequate exposure
assessment. No independent expert committee reviewing all the evidence has concluded that a hazard actually exists
from low-level fields but there is clearly considerable scientific uncertainty, and a high-level of public
concern, surrounding this issue.
Health Uncertainties surrounding RF radiation
The principle sources of RF radiation exposure are TV and Radio Broadcast Antennae, Mobile Telephones and
November, 2001
Mobile Telephone Base Stations. An initial report from an ecological study conducted in Australia reported an elevated
incidence of leukaemia (of all forms) and childhood leukaemia in municipalities near TV Towers (Hocking et al, 1996).
A repeat of this study, correcting much of the methodological naivety of the original study, failed to replicate the
general conclusions (McKenzie et al, 1998). Similarly, study of 20 high-power FM/TV broadcast antennae in the United
Kingdom found no increased risk of adult leukaemia, melanoma and bladder cancer and childhood leukaemia and
brain
cancer,
(Dolk et al, 1997).
around
such
antennae
and
no
evidence
of
a
decreasing
risk
with
distance
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In May 2000, the Independent Expert Group on Mobile Phones (the Stewart Commission) issued a report
Application to Guidelines for RF Radiation
on mobile phone safety issues at the request of the United Kingdom Government. The Expert Group concluded that,
having examined all the evidence, the “balance of evidence to date suggests that exposures to RF radiation below
It could be argued that mobile telephones (and base stations) have not been in Society for sufficiently long
NRPB (1993) and ICNIRP (1998) guidelines do not cause adverse health effects to the general population”. In addition,
time for the adverse effects, particularly cancer, to be fully established. This is a major contribution to the scientific
the balance of evidence indicates that there is no general risk to the health of people living near to base
uncertainty about their potential safety, although it should be emphasised that there is a lack of clear evidence for
stations on the basis that exposures are expected to be small fractions of the guidelines.
hazard for chronic exposure to RF radiation at levels below existing guidelines. While the weight of evidence needed
to trigger a cautionary policy is undoubtedly lower than that needed to set exposure guidelines, it is obvious that a
The lack of association between exposure to RF radiation and Cancer Risk and the lack of consistent
hazard must be identified and an understanding needed of the conditions under which it is likely to be present.
associations between exposure to RF radiation and any specific type of cancer, suggests that RF radiation is unlikely
to have a strong causal influence of cancer at present. Elwood (1999) considered that the epidemiological evidence
The World Health Organisation presents reasoned arguments as to why it is difficult to create precautionary
falls short of the strength and consistency that is required to conclude that RF emissions are a likely cause of one or
policies that have consistency and equity (WHO, 2000). Typical urban environments contain a multitude of
more types of human cancer. Rothman (2000) concluded his review by observing that the main public concern is
radiofrequency transmitters, ranging from low power communications transmitters to very high-power broadcast
clearly motor vehicle collisions, more a behavioural effect than an effect of RF exposure per se.
transmitters. It is difficult to imagine a consistent and equitable precautionary policy that would minimize
radiofrequency EMF exposures from cellular telephones base stations in the presence of (much) higher-powered
RF fields, and mobile telephone frequencies in particular, are not genotoxic at non-thermal conditions and
do not seem to be teratogenic (Verschaeve and Maes, 1998). Neither is RF radiation held to be directly mutagenic
sources in the same urban area. The requirements for a cautionary policy, as outlined by the European Commission,
do not appear to be met in the case of radiofrequency radiation (WHO, 2000).
with reported adverse effects at high power intensity predominantly the result of hyperthermia (Brusick et al, 1998).
How best to proceed? In the short-term, the policy adopted in New Zealand (in 1999) seems interesting.
Public concern, and the lack of scientific certainty surrounding health effects of RF radiation, dictates that
Adopting the 1998 ICNIRP guidelines, it was noted that concerns over RF exposure might be addressed by “minimising,
Society adopts precautionary approaches to the management of health risks in face of uncertainty. Several different
as appropriate, RF exposure which is unnecessary or incidental to achievement of service objectives or process
policies promoting caution have been developed to address public and environmental health issues in such
requirements, provided that this can be readily achieved at modest expense”. At the same time, there is an
circumstances. Two approaches seem worth consideration in the current circumstances.
obligation to continue research on the adverse effects of RF exposure focussing on long-term outcomes.
Precautionary Principle. This is a risk management policy applied in circumstance s with a high degree of
scientific uncertainty, reflecting the need to take action for a potentially serious risk without awaiting the results of
scientific research. This is the basis for European Union policy on environmental issues. The Precautionary Principle
has been further clarified by European Commission (2/2/2000) guidelines for its application. Measures based on the
precautionary principle should be tailored to the chosen level of protection, non-discriminatory in their application,
consistent with similar measures already taken, based on examination of the potential benefits and costs of action (or
lack of action), provisional in nature and capable of assigning responsibility for producing the
scientific evidence necessary for a more comprehensive risk assessment.
Prudent Avoidance. Prudent avoidance (“undertaking those avoidance activities that carry modest cost”) has
evolved to mean taking simple, easily achievable, low cost measures to reduce exposure to RF radiation even in
the absence of demonstrable risk.
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References
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Sydney – a second look. Aust New Zealand J Public Health 1998; 22: 360-367.
[3] Elwood JM. A critical review of epidemiological studies of radiofrequency exposure and human cancer. Environ
Health Perspective 1999; 107 (suppl 1): 155-168.
[4] Hocking B et al. Cancer Incidence and Mortality and proximity to TV towers. Med J Austral 1996; 165: 601-605.
[5] Independent Expert Group on Mobile Phones: Report on Mobile Phones and Health. Chilton, Oxfordshire.
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[6] International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection: Guidelines for limiting exposures time varying,
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[10] World Health Organisation. Electromagnetic fields and Public Health Cautionary Policies
(http://www.who.it/news_and_events/pbemfapr00.htm on March 2000).
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INDICE
1.
STATO DELL’ARTE
1
1.1.
Ambito dello studio e metodologie
1
1.2.
Generalità sull’argomento trattato
2
1.3.
Stato delle conoscenze e politiche cautelative
5
1.4.
Bibliografia del Capitolo 1
7
2.
RASSEGNA DELLE RICERCHE E DEGLI STUDI SCIENTIFICI
8
2.1.
Linee guida internazionali
9
2.1.1.
International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) - 1998
9
2.1.2.
International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) - 1999
16
2.2.
Lavori pregressi sugli effetti a lungo e a breve termine
17
2.2.1.
Royal Society of Canada (RSC) - 1999
17
2.2.2.
Royal Society of Canada (RSC) - 2001
18
2.2.3.
Independent Expert Group on Mobile Phones (IEGMP) – 2000
19
2.2.4.
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – 1998
20
2.2.5.
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – 1998
21
2.2.6.
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – 2000
22
2.2.7.
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – 2000
23
2.2.8.
Direction générale de la santé - Bureau 7D - 2001
25
2.2.9.
European Cooperation in the field of scientific and technological research (COST) – 2000
26
2.2.10.
Scientific and Technological Options Assessment (STOA) – 2001 febbraio
28
2.2.11.
Scientific and Technological Options Assessment (STOA) – 2001 marzo
30
2.2.12.
Scientific Committee on toxicity, ecotoxicity and the environment (CSTEE) – 2001
31
2.2.13.
Health Canada – Santé Canada - 1999
33
2.2.14.
Interim Australian/New Zealand Standard - 1998
35
2.2.15.
Senato australiano - 2001
37
2.2.16.
Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (ARPANSA) - 2001
38
2.2.17.
UK National Radiological Protection Board (NRPB) - 1999
41
2.2.18.
UK National Radiological Protection Board (NRPB) – 2001
42
2.2.19.
Office of the Director of Telecommunications Regulations (ODTR) - 1999
43
2.2.20.
Office of the Director of Telecommunications Regulations (ODTR) - 2000
44
2.2.21.
British Medical Association (BMA) Board of Science and Education - 2001
45
2.2.22.
Malaysian Communications and Multimedia Commission (CMC) - 2001
46
2.2.23.
United States General Accounting Office (GAO) - 2001
47
2.2.24.
Health Council of the Netherlands - 2000
48
2.2.25.
Health Council of the Netherlands - 2001
49
2.2.26.
Health Sciences Authority - 2001
50
2.2.27.
International Agency for Research on Cancer (IARC) - 2001
51
2.2.28.
Ministerio de Ciencia y Tecnologia - 2001
55
2.2.29.
Ministerio de Sanidad y Consumo (MSC) - 2001
56
2.2.30.
COMAR – Base Stations - 2000
57
2.2.31.
COMAR – Mobile Phones - 2000
58
2.2.32.
UK Department of Health – Base Stations - 2000
59
2.2.33.
UK Department of Health – Mobile Phones - 2000
60
2.2.34.
UK House of Commons Science and Technology Select Committee - 1999
61
2.2.35.
GdL Ministero della Sanità (DM 22/09/2000) - 2001
62
2.2.36.
Istituto Superiore di Sanità (ISS) – 2001
64
2.2.37.
Dipartimento di Epidemiologia ASL RME - 2001
66
2.2.38.
Osservatorio di epidemiologia dell’agenzia regionale di sanità della Toscana - 2001
67
2.3.
Studi in corso
69
2.4.
Bibliografia del Capitolo 2
73
3.
IL QUADRO LEGISLATIVO
77
3.1.
L’Europa
78
3.1.1.
Consiglio dell’Unione europea - “Limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi
78
elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz
3.1.2.
Panoramica sulla legislazione nei Paesi Europei
79
3.1.3.
Consiglio federale svizzero – “Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI)”
83
3.1.4.
Ufficio federale svizzero dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) Divisione Protezione
84
dell'aria e RNI Sezione Radiazioni non ionizzanti
3.2.
L’Italia
85
3.2.1.
Ministero dell’Ambiente - “Decreto 10 settembre 1998, n. 381”
85
3.2.2.
Legge quadro del 22 febbraio 2001, n. 36
88
3.3.
Bibliografia del Capitolo 3
91
4.
POLITICHE CAUTELATIVE E VALUTAZIONI TECNICHE
93
4.1.
La politica cautelativa nell’Unione europea
93
4.2.
Considerazioni sull’applicabilità del principio di precauzione alle radiofrequenze
95
4.3.
Approccio preventivo
97
4.4.
Bibliografia del Capitolo 4
101
5.
CONCLUSIONI
102
APPENDICE 1.
VALORI DI CAMPO ELETTROMAGNETICO IN AREA URBANA PER INSTALLAZIONI TIPICHE DI
106
STAZIONI RADIO BASE
AP1.1
Dati Tecnici per la Valutazione dei Siti Tipici
110
AP1.1.1.
Sistemi singoli
110
AP1.1.2.
Configurazioni composite
111
APPENDICE 2.
SUDDIVISIONE DELLO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
113
APPENDICE 3.
ACRONIMI
114
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1. STATO DELL’ARTE
Il presente studio trae origine dalla richiesta da più parti espressa di poter disporre di un quadro chiaro ed
esauriente di quanto è finora emerso dal mondo scientifico sugli effetti biologici e su eventuali danni sanitari
prodotti da campi elettromagnetici a radiofrequenza1, al fine di poter giungere alla definizione di valori ammissibili
di campo elettromagnetico cautelativi da un punto di vista sanitario.
1.1. Ambito dello studio e metodologie
Nel presente documento, a partire dalle “Linee guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo (fino a 300 GHz)” dell’ICNIRP, sono state analizzate le più recenti
rassegne di studi scientifici basati su studi sperimentali (in vitro, su animali da laboratorio, su volontari), studi
epidemiologici e casi clinici.
Una parte consistente dello studio riguarda le modalità secondo cui il problema dell’esposizione ai
campi elettromagnetici di esseri umani viene affrontato e/o risolto da vari organismi internazionalmente
riconosciuti; pertanto:
• comprende valutazioni e rassegne effettuate da organismi internazionalmente riconosciuti, siano
questi organismi i Governi o i Parlamenti Nazionali (con particolare attenzione alla situazione
europea), Enti di Ricerca da questi interrogati sul problema, Enti di Ricerca accreditati
internazionalmente;
• non comprende valutazioni di carattere parziale, ovvero emesse da strutture che possono avere
interessi di parte, come è il caso di consorzi creati o collegati con operatori e/o fornitori oppure
delle associazioni ambientaliste.
Tra le più recenti rassegne, si citano quella dell’IEGMP (Independent Expert Group on Mobile Phones), della
RSC (Royal Society of Canada), dell’ARPANSA (Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency), del GAO
(General Accounting Office) del NRPB (National Radiological Protection Board) britannico e della IARC (International
Agency for Research on Cancer).
In generale, gli organismi di cui sopra prendono in considerazione una vastissima gamma dello spettro
elettromagnetico, includendo quindi sorgenti di varia natura e finalizzate a diversi utilizzi. Particolare considerazione
è stata rivolta ai documenti relativi alle radiofrequenze, con specifico riferimento alla radiodiffusione audio e video,
ed ai sistemi di telecomunicazione radiomobile.
Sono stati considerati documenti disponibili:
• in Internet, nei siti realizzati dai vari organismi in esame o in siti relativi a pubblicazioni scientifiche
ad essi collegati;
• in pubblicazioni e riviste internazionalmente riconosciute.
1) Si veda l’appendice 1 per la suddivisione dello spettro elettromagnetico
1
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Per ciascuno studio o ricerca, è stata effettuata un’attenta lettura di tutto il materiale scientifico pubblicato
ed è stata redatta una scheda riepilogativa contenente i riferimenti completi del documento originale ed un breve
riassunto delle principali caratteristiche dello stesso, ponendo principale attenzione agli aspetti evidenziati ed alle
conclusioni a cui l’organismo o ente è giunto.
Protection (ICNIRP), è andato convergendo verso una soluzione comune, sulla base del continuo avanzamento delle
conoscenze scientifiche.
È appena il caso di rammentare che per radiazioni ionizzanti si intendono quelle che sono in grado di
ionizzare il mezzo attraversato, ossia produrre cariche positive e negative; vanno rammentate, in questa classe, i
Vista la natura profondamente eterogenea dei documenti in esame, laddove possibile, sono state utilizzate
raggi alfa e beta (di natura corpuscolare) ed i raggi gamma ed X (di natura ondulatoria, con frequenze superiori a
direttamente citazioni dal testo stesso, senza comunque alterare il senso generale del documento al fine di
3·108 GHz = 3·1017 Hz). Tutte le altre radiazioni (fra cui, ovviamente, quelle generate dai sistemi di
mantenere un criterio di obiettività.
telecomunicazione e radiotelevisivi) cadono invece nella classe delle radiazioni non ionizzanti.
Sono state privilegiate le informazioni riguardanti l’ambito delle comunicazioni radiomobili, radiodiffusione
Fra i predetti organismi l’ICNIRP, facendo riferimento ai principali risultati della ricerca scientifica nel settore
audio e video, per il forte impatto sociale che le installazioni delle stazioni radio base attualmente rivestono,
a quel tempo disponibili, ha portato a termine un lungo lavoro di revisione critica delle linee guida del 1988 ad opera
piuttosto che i dati riguardanti altri sistemi (come ad esempio le linee di trasmissione elettrica, apparecchi
dell’IRPA / INIRC ed ha pubblicato le linee guida aggiornate al 1998 (“Guidelines for Limiting Exposure to Time-
elettrodomestici, sistemi radar) o procedure di protezione (come ad esempio le note riguardanti la segnaletica per
Varying Electric, Magnetic and Electromagnetic Fields (up to 300 GHz)”, Health Physics 1998), sulla protezione dalle
la protezione della popolazione). Si è rivolta maggiore attenzione ai livelli di protezione per la popolazione piuttosto
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici nella banda di frequenze comprese tra 1 Hz e 300 GHz.
che per i lavoratori professionalmente esposti, perché più stringenti.
Tale lavoro è da ritenersi, per parere della maggior parte della comunità scientifica, il documento di maggiore
Si è inoltre esaminato l’attuale quadro legislativo con specifico riferimento agli Stati membri della Unione
base scientifica che sia stato pubblicato sull’argomento della limitazione delle esposizioni a campi elettromagnetici.
europea (UE), per verificare la conformità alla raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio dell’Unione europea sulla
I possibili rischi sanitari per esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sono divisi in due
limitazione delle esposizioni ai campi elettromagnetici. Tale raccomandazione partendo dalla considerazione che
categorie: a breve termine (anche detti termici o acuti) ed a lungo termine (altrimenti detti non termici). I primi sono
tutti i cittadini della UE hanno diritto allo stesso livello di protezione, si pone il fine di giungere ad una normativa
dovuti ad esposizioni di natura acuta, deterministica, per i quali è possibile individuare dei valori di soglia, mentre
unica per i vari Stati che non crei confusione e sfiducia verso la scienza e verso le autorità sanitarie, e raccomanda
si ipotizza che i secondi possano verificarsi a seguito di esposizioni di natura cronica di intensità inferiore ai valori
i limiti indicati dall’ International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP).
di soglia suddetti. Il documento dell’ICNIRP è stato prodotto valutando tutta la letteratura scientifica allora esistente
(1998) sull’argomento, inclusa quella relativa agli effetti a lungo termine; i singoli contributi sono stati inoltre
valutati in maniera critica evidenziandone eventuali errori metodologici.
1.2. Generalità sull’argomento trattato
Per quanto riguarda i livelli di esposizione per la protezione dagli effetti acuti, l’ICNIRP ha individuato dei
limiti che prevedono ampi margini rispetto ai livelli di soglia per effetti biologici potenzialmente nocivi, diversi nei
È noto che un organismo, in presenza di campi elettromagnetici, interagisce con questi; ciò non significa
vari intervalli di frequenza.
necessariamente presenza di effetti biologici significativi e tantomeno di conseguenze a livello sanitario. È
La definizione dei suddetti limiti prevede due fasi distinte.
opportuno infatti ricordare, per chiarezza, che effetto biologico e danno sanitario non sono affatto sinonimi; l’effetto
La prima prende in considerazione gli effetti sanitari che si intendono prevenire, la loro sussistenza e il loro
biologico rappresenta la risposta dell’organismo ad uno stimolo ed in quanto tale può essere positivo o negativo in
andamento con la frequenza. I limiti di base, che sono gli unici veri limiti, vengono espressi mediante grandezze
rapporto alle modalità di esposizione. Nel caso negativo, e soltanto in determinate circostanze, tale effetto biologico
fisiche (grandezze dosimetriche), strettamente correlate agli effetti sanitari. Il loro valore numerico viene
può dare origine ad un danno.
determinato in base ai valori di soglia relativi alle risposte acute (stress indotto dall’aumento della temperatura
Sebbene da molti anni, in ambito internazionale, si siano svolte numerose ricerche atte a valutare l'entità del
corporea, effetti comportamentali, stimolazione di strutture e tessuti eccitabili) e dai fattori di sicurezza che, rispetto
rischio per la salute umana dovuto all'esposizione ai campi elettromagnetici, recentemente tale attività si è
ai valori di soglia, le varie norme adottano. La definizione dei livelli di riferimento costituisce la seconda fase del
intensificata ad opera della comunità scientifica e di numerose organizzazioni protezionistiche.
processo di limitazione delle esposizioni; tali livelli sono definiti mediante grandezze radiometriche, che
L’approccio per la protezione da campi elettromagnetici adottato da vari enti nazionali, come l’American
caratterizzano l’ambiente in cui avviene l’esposizione in assenza di soggetto esposto. Si tratta perciò di grandezze
National Standard Institute / Institute of Electric and Electronic Engineers (ANSI / IEEE), o europei (per esempio, il
esterne, facilmente misurabili con una strumentazione relativamente poco costosa e di larga diffusione sul mercato.
CENELEC) o internazionali quali, fino al 1992, l’International Non-Ionizing Radiation Committee dell’International
L’idea alla base di questa costruzione logica è che, se in un ambiente si misurano valori inferiori ai livelli di
Radiation Protection Association (IRPA / INIRC) e l’attuale International Commission on Non-Ionizing Radiation
riferimento, se questi sono stati correttamente definiti, in nessuna circostanza l’esposizione determinerà il
2
3
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superamento dei limiti di base.
1.3. Stato delle conoscenze e politiche cautelative
Non è categoricamente vero il contrario; infatti, in molte situazioni espositive è possibile dimostrare che,
anche in presenza di valori di campo elettromagnetico superiori ai livelli di riferimento, i limiti di base non vengono
Dall’analisi degli studi scientifici ad oggi disponibili si sono ricavati fondamentalmente due risultati:
superati. In questa situazione saranno necessarie analisi più approfondite per definire la reale rilevanza sanitaria di
• per quanto riguarda gli effetti a breve termine, l’ampia documentazione ha consentito di individuare
tali esposizioni. I livelli di riferimento possono risultare diversi nelle varie normative, perché calcolati in base a dati
tutti gli effetti di natura termica associati all’esposizione ai campi elettromagnetici e,
sperimentali, parametri fisici e di forma non univoci. Infatti, tali livelli vengono ricavati a partire dai limiti di base
conseguentemente, definire dei limiti di base e dei livelli di riferimento che tutelano ampiamente la
utilizzando dei modelli computazionali non univoci; la dipendenza dei livelli di riferimento dalla frequenza è dovuta
salute per tutte le fasce sociali. Il risultato di tale opera di definizione è costituito dalle Linee guida
alla diversa risposta dei tessuti corporei all’esposizione ai campi elettromagnetici.
ICNIRP del 1998;
Per tali ragioni i valori di campo elettrico, magnetico o densità di potenza previsti dalle diverse norme e
• per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, essi costituiscono un argomento sul quale nessun
corrispondenti ai limiti di base non sono univoci, ma compresi in un intervallo di valori. I livelli di riferimento
organismo internazionale ha potuto esprimere il proprio giudizio definitivo; fa invece parte delle
inglobano, perciò, ulteriori coefficienti di sicurezza rispetto ai quali la convergenza fra le varie norme risulta inferiore
conclusioni di qualunque studio o rassegna la raccomandazione affinché nuovi studi vengano
a quella che si è realizzata per i limiti di base.
condotti per fare maggiore chiarezza sull’argomento.
I limiti proposti sono basati su effetti acuti pienamente accertati quali la stimolazione di muscoli e nervi
Nel caso specifico degli effetti a lungo termine, va osservato come ad oggi non sia stata trovata evidenza
periferici, scosse e ustioni derivanti dal contatto con conduttori e un aumento della temperatura dei tessuti dovuto
alcuna di possibili correlazioni fra esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza ed effetti nocivi sulla
all’assorbimento di energia. Il pregio delle scelte dell’ICNIRP risiede nel rigore con cui vengono indicate le finalità
salute; al di fuori del campo delle radiofrequenze, sono state trovate evidenze piuttosto modeste alle frequenze
perseguite e le procedure adottate. Le questioni non trattate, in particolare quelle connesse al rischio cancerogeno,
estremamente basse dei 50/60 Hz, utilizzate nel trasporto dell’energia elettrica, con riferimento ad esposizioni a
sono esplicitate con chiarezza e non si può pervenire alla conclusione affrettata che il rispetto dei limiti proposti
campi di induzione magnetica superiori a 0.4 µT.
rappresenti, tout court, una garanzia di assenza di rischi per la salute.
Qualunque estrapolazione di tali risultanze ad altre gamme di frequenza risulterebbe del tutto arbitraria,
Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine non sono state riscontrate prove che dimostrino l’esistenza
come ha d’altronde sottolineato la relazione conclusiva del Gruppo di lavoro costituito presso il Ministero della
dei supposti effetti a lungo termine per esposizioni ai campi a radiofrequenza inferiori ai limiti indicati dall’ICNIRP.
Sanità con decreto del 22 settembre 2000 dell’allora Ministro della Sanità Prof. Umberto Veronesi (si veda in
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti scritto (OMS Fact-Sheet n° 193 “Campi Elettromagnetici e Salute
proposito il § 2.2.35) e come viene del resto ribadito nella prefazione al presente documento a cura del Prof. Peter
Pubblica”, revisione giugno 2000):
Boyle.
[...] l'evidenza scientifica attuale indica che l'esposizione a campi a radiofrequenza quali quelli emessi
dai telefoni cellulari e dalle stazioni radio base non inducono o favoriscono, verosimilmente, il cancro.
Riguardo l’adozione di politiche cautelative, gli approcci individuati dalla comunità scientifica sono
sostanzialmente tre:
• il principio ALARA1, applicato nelle situazioni in cui gli effetti dannosi per la salute sono stati
Una sezione specifica viene dedicata ai segnali RF modulati: pur riconoscendo una maggiore “efficacia”
ampiamente accertati, come ad esempio il caso delle radiazioni ionizzanti;
biologica (a parità di energia media depositata nel tessuto) i risultati sono giudicati insufficienti per fissare una
• il principio di precauzione, applicato in circostanze caratterizzate da un alto grado di incertezza
differente soglia di esposizione, anche in considerazione del fatto che alcuni risultati sembrano essere scorrelati
scientifica ed a valle di un processo di valutazione del rischio che abbia evidenziato rischi
dall’intensità del campo, evidenziando invece una sorta di “effetto finestra” nel dominio densità di
potenzialmente gravi. È proprio riguardo all’applicazione di tale principio che la Commisione europea
potenza - frequenza.
si è espressa fornendo le linee guida.
Le due linee guida ICNIRP sono state sostanzialmente recepite dalla raccomandazione del Consiglio
dell’Unione europea sulla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi magnetici, elettrici ed
elettromagnetici fra 0 Hz e 300 GHz.
• la prudent avoidance, applicata anche in assenza di rischi dimostrabili, con il significato di adozione
di provvedimenti semplici e a basso costo per ridurre l’esposizione a campi elettromagnetici.
Il principio di cautela, applicato alle radiofrequenze, può tradursi nella adozione di una serie di regole finalizzate a
trattare i rischi non adeguatamente studiati, e non nella definizione di limiti di sicurezza diversi da quelli ICNIRP,
1) As Low As Reasonably Achievable
4
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tali da non avere alcuna relazione con i rischi accertati. Infatti, l’IEGMP, l’OMS, la Direction Generale de la Santè –
1.4. Bibliografia del Capitolo 1
Bureau 7D, l’ODTR, l’Health Sciences Authority, il MSC, la UK House of Commons Science and Technology Select
Committee, il COST, il Gruppo di lavoro costituito presso il Ministero della Sanità (con decreto del Ministro della
• A. Bernardini, “Valutazione previsionale della compatibilità alla normativa di protezione dai campi
Sanità del 22 settembre 2000) dal Prof. Umberto Veronesi, per citarne solo alcuni, ed infine (novembre 2001) lo
elettromagnetici delle tipologie standard di siti radio fissi (radio base) per il servizio radiomobile GSM”, Rapporto
Scientific Committee on toxicity, ecotoxicity and the environment (CSTEE) sono tutti concordi nell’affermare che,
interno del Dipartimento INFOCOM dell’Università di Roma “La Sapienza” (1998 e 1999).
sulla base delle informazioni al momento disponibili, non esiste sufficiente evidenza scientifica per gli effetti termici
e non termici da giustificare livelli di riferimento alternativi a quelli proposti dalle linee guida ICNIRP ed accolti dalla
• M. Grandolfo, “Le basi scientifiche delle normative”, pubblicato su “Telefonia mobile ed esposizione ai campi
Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea.
elettromagnetici”, Atti del convegno: Milano, 20 ottobre 1997.
• M. Grandolfo, G. F. Mariutti, A. Polichetti, P. Vecchia, "Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici
generati da antenne radio base per la telefonia cellulare", Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità, 1996.
• ICNIRP, “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic, and electromagnetic fields
(up to 300 GHz)”, Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522.
• OMS, Fact-Sheet n° 193 “Campi Elettromagnetici e Salute Pubblica”, Revisione giugno 2000.
• Scientific Committee on toxicity, ecotoxicity and the environment (CSTEE), “Opinion on possible effects of
Electromagnetic Fields (EMF), Radio Frequency Fields (RF) and Microwave Radiation on human health”, 31 ottobre
2001.
• Gruppo di lavoro istituito con Decreto del Ministero della Sanità del 22 settembre 2000, “Considerazioni sullo stato
attuale delle conoscenze sugli effetti sanitari derivanti da esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici (a frequenze comprese fra 0 Hz e 300 GHz) e possibili scenari di conseguenti politiche sanitarie”,
Relazione finale del “Gruppo di lavoro istituito con Decreto del Ministero della Sanità del 22 settembre 2000”, Roma
7 maggio 2001.
• Independent Expert Group on Mobile Phones (IEGMP), “Mobile Phones and Health”, 2000, ISBN 0-85951-450-1.
• Gruppo di esperti della “Direction générale de la santé - Bureau 7D”, diretto dal Dott. Zmirou, " LES TELEPHONES
MOBILES, LEURS STATIONS DE BASE ET LA SANTE - Etat des connaissances et recommandations ", Rapporto al
Direttore Generale della Sanità, 16 gennaio 2001-08-29.
• COST 244 bis - Biomedical effects of electromagnetic fields - Final report; Version 2000-11-03.
6
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2. RASSEGNA DELLE RICERCHE E DEGLI STUDI SCIENTIFICI
Da molti anni si è sviluppato nell’ambito della comunità scientifica e, in misura sempre maggiore, a livello di
2.1. Linee guida internazionali
2.1.1. INTERNATIONAL COMMISSION ON NON-IONIZING RADIATION PROTECTION (ICNIRP) - 1998
opinione pubblica, un ampio dibattito sui possibili effetti sanitari derivanti dall’esposizione a campi
Ente
elettromagnetici.
International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP)
L’ICNIRP è l’organizzazione scientifica internazionale formalmente riconosciuta
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Ufficio Internazionale per il Lavoro,
responsabile di fornire guida e consulenza sui rischi per la salute associati all’esposizione alle
radiazioni non ionizzanti.
Sito web: http://www.icnirp.de/
In particolare, i primi lavori sui possibili effetti provocati dall’esposizione ai campi elettromagnetici a
radiofrequenza, generati dai radar, risalgono alla fine degli anni quaranta, dopo la seconda guerra mondiale.
Nel 1977, ad opera di Robinette e Silverman, venne pubblicato il primo studio epidemiologico sui possibili
effetti sanitari derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza; a partire dal 1986, iniziarono
Titolo
Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic, and electromagnetic fields
(up to 300 GHz)
[Linee guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
variabili nel tempo (fino a 300 GHz)]
scientifica internazionale riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Ufficio Internazionale
Anno
1998
per il Lavoro, responsabile di fornire guida e consulenza sui rischi per la salute associati all’esposizione alle radiazioni
Collocazione Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522
gli studi epidemiologici focalizzati sui possibili effetti sanitari derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici a
radiofrequenza generati dai radiotrasmettitori audio e video.
Nel 1998 l’International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), l’organizzazione
non ionizzanti pubblica, pubblica le sue “Linee guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettrici, magnetici
URL
Documento: http://www.icnirp.de/Documents/Emfgdl.PDF
Documento
[01 ICNIRP 1998 (INT)]
Originale: emfgdl.pdf
Tabelle con limiti di base, livelli di riferimento e fattori : ICNIRP 1998 - Reference Levels.xls
ed elettromagnetici variabili nel tempo (fino a 300 GHz)”.
Nel tempo, varie organizzazioni internazionali ed enti di ricerca (Independent Expert Group on Mobile Phones,
IEGMP; Royal Society of Canada RSC; General Accounting Office, GAO; International Agency for Research on Cancer,
IARC; ecc.) hanno avviato un’analisi critica dei dati scientifici a disposizione.
In questo capitolo, con la supervisione del prof. P. Boyle, sono stati sintetizzati i risultati di tale analisi, a
Il documento dell’ICNIRP in questione costituisce l’attuale punto di riferimento a livello internazionale per
partire dalle Linee guida pubblicate dall’ICNIRP sino all’“Opinion on possibile effects of Electromagnetic Fields (EMF),
quanto riguarda la protezione dalle esposizioni a campi elettromagnetici. Esso è il risultato di una approfondita
Radio Frequency Fields (RF) and Microwave Radiation on human health”completato il 30 ottobre 2001 e pubblicato
opera di rassegna della documentazione scientifica disponibile al tempo, sulla base della quale è stato stabilito:
il 27 novembre 2001 dal Comitato scientifico europeo CSTEE
• che i valori limite di base (basic restrictions) devono riferirsi ai soli effetti accertati, dal
momento che “la generazione del cancro derivante dall’esposizione a lungo termine alle emissioni
elettromagnetiche non è stata considerata come stabilita” (pag. 496). Tali valori sono espressi in
termini di densità di corrente1 e di SAR2, e sono derivati dai valori ai quali insorgono problemi
per la salute mediante opportuni fattori di protezione;
• che i valori di riferimento (reference levels), correlati ai valori limite sulla base di esperimentio
modelli computazionali, costituiscono uno strumento utile per effettuare una rapida valutazione
delle condizioni di esposizione. Tali valori, a seconda della regione di frequenza in esame, sono
espressi in termini di intensità di campo elettrico3, intensità di campo magnetico4, induzione
magnetica5 e densità di potenza6 dell’onda piana equivalente. I modelli conservativi adottati
nella derivazione dei valori di riferimento garantiscono che il rispetto di tali limiti è automatica
garanzia del rispetto dei valori limite di base; d’altra parte, il superamento dei livelli di riferimento
non indica necessariamente che i limiti di base siano ecceduti, ma solamente che la situazione
va ulteriormente approfondita.
1) [A m-2]
2) Specific Absorption Rate [W kg-1]
3) [V m-1]
4) [A m-1]
5) [T]
6) [W m-2]
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L’ICNIRP opera una distinzione fra popolazione (general public) e lavoratori (occupational):
3. Per frequenze al di sotto dei 100 kHz, il valore di picco della densità di corrente può essere ottenuto
I lavoratori consistono in adulti generalmente esposti sotto condizioni note, istruiti a prestare
moltiplicando il valore rms per la radice di 2 (circa 1.414). Per impulsi di durata tp la frequenza equivalente
attenzione ai rischi potenziali ed a prendere appropriate precauzioni; al contrario, la popolazione
1 .
che deve essere applicata nelle restrizioni di base va calcolata come f = ------
comprende individui di tutte le età e di vari stati di salute, e può includere gruppi o individui
4. Per frequenze al di sotto dei 100 kHz e per campi magnetici impulsivi, la massima densità di
particolarmente sensibili. In molti casi, la popolazione non è a conoscenza della sua esposizione
corrente associata agli impulsi può essere calcolata dai tempi di salita e discesa e dal massimo rapporto di
a campi elettromagnetici. Inoltre, non ci si può ragionevolmente attendere che la popolazione
cambiamento della densità di flusso magnetico. La densità di corrente indotta può essere quindi comparata
prenda precauzioni per minimizzare o evitare l’esposizione. È sulla base di queste considerazioni
con la restrizione di base più appropriata.
che vengono adottate restrizioni all’esposizione più stringenti per la popolazione piuttosto che
5. Tutti i valori di SAR devono essere mediati su un qualunque periodo di 6 minuti.
per i lavoratori.
6. Per il calcolo della media del SAR localizzato va considerata una qualunque massa di 10 g di tessuto
2 tp
contiguo; il SAR massimo ottenuto in questa maniera deve essere quello utilizzato per la stima
Nella definizione dei limiti di base, l’ICNIRP adotta, in generale, fattori di precauzione rispetto ai valori al di
dell’esposizione.
là dei quali si hanno effetti biologici, per tenere conto delle incertezze riguardo gli effetti biologici stessi e gli effetti
7. Per impulsi di durata tp la frequenza equivalente che deve essere utilizzata nelle restrizioni di base va
sulla salute. Nella gamma di frequenze fra 10 MHz e qualche GHz, ad esempio, l’ICNIRP ha scelto un valore di 0.4
1 . Inoltre, per esposizioni impulsive nella gamma di frequenze da 0.3 GHz a 10 GHz
calcolata come f = ------
[W kg-1] per i lavoratori a fronte di un valore di 4 [W kg-1] che determina l’effetto biologico di cui sopra
e per esposizioni localizzate nella testa, per limitare o evitare effetti all’udito causati dall’espansione
(innalzamento della temperatura superiore ad 1° C). La distinzione con la popolazione consiste, nei limiti di base, in
termoelastica, è raccomandabile un’ulteriore restrizione di base, secondo la quale il SA non dovrebbe
un ulteriore fattore di protezione pari a 5; nei livelli di riferimento, tale rapporto varia fra 2 e 7 a seconda della
superare 10 mJ kg-1 per i lavoratori e 2 mJ kg-1 per la popolazione, mediato su 10 g di tessuto.
2 tp
gamma di frequenza e della grandezza considerata.
TABELLA 2.1:
LIMITI DI BASE PER CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI VARIABILI NEL TEMPO PER FREQUENZE AL DI SOTTO DEI 10 GHz.
Caratteristiche
di esposizione
Lavoratori
Gamma
Di Frequenza
fino a 1 Hz
1 - 4 Hz
4 Hz - 1 kHz
1 – 100 kHz
100 kHz - 10 MHz
10 MHz - 10 GHz
Densità
di corrente per
testa e tronco
[mA m-2] (rms)
SAR medio
su tutto
il corpo
[W kg-1]
40
40/f
10
f/100
f/100
-
0.4
0.4
TABELLA 2.2:
LIMITI DI BASE PER LA DENSITÀ DI POTENZA PER FREQUENZE FRA 10 GHz E 300 GHz.
Caratteristiche di esposizione
Densità di potenza [W m-2]
Lavoratori
50
Popolazione
10
SAR localizzato SAR localizzato
(testa e
(arti)
tronco)
[W kg-1]
-1
[W kg ]
10
10
20
20
Note alla Tabella 2.2:
68
1. Le densità di potenza vanno mediate su qualunque area esposta di 20 cm2 e qualsiasi periodo di -----f 1.05
minuti (f espressa in GHz) per compensare il fatto che, all’aumentare della frequenza, la profondità di
penetrazione diminuisce progressivamente.
2. La massima densità spaziale di potenza mediata su 1 cm2 non deve superare i valori indicati per più di un
Popolazione
fino a 1 Hz
1 - 4 Hz
4 Hz - 1 kHz
1 – 100 kHz
100 kHz - 10 MHz
10 MHz - 10 GHz
0.08
0.08
8
8/f
2
f/500
f/500
-
2
2
4
4
fattore moltiplicativo 20.
Note a Tabella 2.1:
1. La frequenza “f” nelle formule va espressa in Hz.
2. A causa della non omogeneità elettrica del corpo, la densità di corrente dovrebbe essere mediata su una
sezione di 1 cm2 perpendicolare alla direzione della corrente.
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TABELLA 2.3:
LIVELLI DI RIFERIMENTO PER ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI A CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI VARIABILI NEL TEMPO
(VALORI RMS NON PERTURBATI)
TABELLA 2.4:
LIVELLI DI RIFERIMENTO PER L'ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE A CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI VARIABILI
NEL TEMPO (VALORI RMS NON PERTURBATI)
Gamma di frequenza
E [V m-1]
H [A m-1]
B [µT]
Seq [W m-2]
Gamma di frequenza
E [V m-1]
H [A m-1]
B [µT]
Seq [W m-2]
fino a 1 Hz
-
fino a 1 Hz
-
-
20000
500/f
610
610
610/f
61
3f1/2
2x104/f
20/f
24.4
1.6/f
1.6/f
0.16
0.008f1/2
2.5x104/f
25/f
30.7
2.0/f
2.0/f
0.2
0.01f1/2
10
f/40
10000
10000
250/f
250/f
87
87
87/f1/2
4x104
4x104/f2
8 - 25 Hz
0.025 - 0.82 kHz
0.82 - 65 kHz
0.065 - 1 MHz
1 - 10 MHz
10 - 400 MHz
1 - 8 Hz
8 - 25 Hz
0.025 - 0.8 kHz
0.8 - 3 kHz
3 - 150 KHz
0.15 - 1 MHz
3.2x104
3.2x104/f2
-
20000
2x105
2x105/f2
-
1 - 8 Hz
1.63x105
1.63x105/f2
4000/f
4/f
5
5
0.73/f
5000/f
5/f
6.25
6.25
0.92/f
137
0.36
0.45
50
0.73/f
0.073
0.0037f1/2
0.92/f
0.092
0.00464f1/2
2
0.16
0.2
400 - 2000 MHz
2 - 300 GHz
Note alla Tabella 2.3:
1 - 10 MHz
10 - 400 MHz
400 - 2000 MHz
2 - 300 GHz
28
1.375f1/2
61
-
f/200
10
Note alla Tabella 2.4:
1. “f” nelle formule va considerata così come indicata nella colonna “Gamma di frequenza”.
1. “f” nelle formule va considerata così come indicata nella colonna “Gamma di frequenza”.
2. Fatto salvo che le restrizioni di base sono rispettate e che effetti avversi indiretti possono essere esclusi,
2. Fatto salvo che le restrizioni di base sono rispettate e che effetti avversi indiretti possono essere
i valori di intensità di campo possono essere ecceduti.
esclusi, i valori di intensità di campo possono essere ecceduti.
3. Per frequenze tra i 100 kHz ed i 10 GHz, Seq, E2, H2 e B2 vanno mediati su qualunque periodo di 6 minuti
3. Per frequenze tra i 100 kHz ed i 10 GHz, Seq, E2, H2 e B2 vanno mediati su qualunque periodo di 6 minuti
(“E” è l’intensità del campo elettrico, “H” è l’intensità del campo magnetico, “B” è l’induzione magnetica e
(“E” è l’intensità del campo elettrico, “H” è l’intensità del campo magnetico, “B” è l’induzione magnetica
“Seq” è la densità di potenza di un’onda piana equivalente).
e “Seq” è la densità di potenza di un’onda piana equivalente).
4. Per i valori di picco a frequenze inferiori ai 100 kHz si veda la nota 3 della Tabella 2.1;
4. Per i valori di picco a frequenze inferiori ai 100 kHz si veda la nota 3 della Tabella 2.1.
5. Per i valori di picco a frequenze al di sopra dei 100 kHz si vedano le figure. Fra i 100 kHz ed i 10 MHz,
5. Per i valori di picco a frequenze al di sopra dei 100 kHz si vedano le figure. Fra i 100 kHz ed i 10 MHz,
i valori di picco per le intensità di campo sono ottenute per interpolazione dal picco con fattore 1.5 a 100
i valori di picco per le intensità di campo sono ottenute per interpolazione dal picco con fattore 1.5 a
kHz ed il picco con fattore 32 a 10 MHz. Per frequenze al di sopra dei 10 MHz si consiglia che il valore di
100 kHz ed il picco con fattore 32 a 10 MHz. Per frequenze al di sopra dei 10 MHz si consiglia che il valore
picco della densità di potenza dell’onda piana equivalente, mediata sull’ampiezza dell’impulso, non ecceda
di picco della densità di potenza dell’onda piana equivalente, mediata sull’ampiezza dell’impulso, non
per più di un fattore 1000 le restrizioni su Seq, o che l’intensità del campo non ecceda per più di un
ecceda per più di un fattore 1000 le restrizioni su Seq, o che l’intensità del campo non ecceda per più
fattore 32 i livelli di intensità di campo indicati nella tabella.
di un fattore 32 i livelli di intensità di campo indicati nella tabella.
68 minuti.
6. Per frequenze oltre i 10 GHz, Seq, E2, H2 e B2 vanno mediati su qualunque periodo di -----f 1.05
7. Non viene fornito alcun valore di campo elettrico per frequenze inferiori ad 1 Hz, poiché questo è a tutti
68 minuti.
6. Per frequenze oltre i 10 GHz, Seq, E2, H2 e B2 vanno mediati su qualunque periodo di -----f 1.05
7. Non viene fornito alcun valore di campo elettrico per frequenze inferiori ad 1 Hz, poiché questo è a
gli effetti statico. Il pericolo di scossa elettrica da sorgenti a bassa impedenza è prevenuto dalle
tutti gli effetti statico. La percezione delle cariche elettriche superficiali non accade per intensità di campo
procedure di sicurezza elettrica stabiliti per siffatte apparecchiature.
inferiori a 25 kVm-1; scariche a scintilla che causano stress o disturbo dovrebbero essere evitate.
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FIGURA 2.1:
LIVELLI DI RIFERIMENTO PER ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTRICI VARIABILI NEL TEMPO.
Per quanto riguarda, infine, l’esposizione simultanea a campi elettromagnetici originati da sorgenti a
frequenze differenti, l’ICNIRP indica che le seguenti regole di composizione devono essere rispettate:
FIGURA 2.2:
LIVELLI DI RIFERIMENTO PER INDUZIONE MAGNETICA VARIABILE NEL TEMPO.
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2.1.2. INTERNATIONAL COMMISSION ON NON-IONIZING RADIATION PROTECTION (ICNIRP) - 1999
Ente
2.2. Lavori pregressi sugli effetti a lungo e a breve termine
International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP)
2.2.1. ROYAL SOCIETY OF CANADA (RSC) - 1999
L’ICNIRP è l’organizzazione scientifica internazionale formalmente riconosciuta
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Ufficio Internazionale per il Lavoro,
responsabile di fornire guida e consulenza sui rischi per la salute associati all’esposizione alle
radiazioni non ionizzanti.
Ente
Royal Society of Canada (RSC)
La RSC è un’associazione formata da illustri scienziati e studenti, il cui obiettivo primario è
quello di promuovere la ricerca nelle scienze naturali e sociali.
Sito web: http://www.rsc.ca/
Sito web: http://www.icnirp.de/
Titolo
Use of the ICNIRP EMF Guidelines
[Utilizzo delle linee guida ICNIRP sui campi elettromagnetici]
Anno
1999
Collocazione Pubblicato sul sito Internet ICNIRP
URL
Documento: http://www.icnirp.de/Use.htm
Documento
[02 ICNIRP 1999 (INT)]
Documento: Use.htm
Titolo
A Review of the Potential Health Risks of Radiofrequency Fields from
Wireless Telecommunications Devices
Anno
1999
Collocazione ISBN 920064-68-X
Pubblicato anche su: Journal of Toxicology and Environmental Health Part B: Critical Reviews
Volume 4, Numero 1, Pagg. 1 – 143 Taylor & Francis Ltd publishers
URL
http://www.rsc.ca/english/RFreport.pdf
Documento
[03 RSC 1999 (CA)]
Originale: RFreport.zip
Questo documento costituisce una dichiarazione ufficiale di chiarimento delle linee guida ICNIRP del
19981. Nella dichiarazione vengono spiegati i criteri utilizzati nella selezione e nella valutazione della
Nel luglio 1998 il Dipartimento di Protezione dalle Radiazioni del Ministero della Sanità Canadese (Health
documentazione scientifica disponibile al momento della compilazione delle linee guida, ribadendo che i dati
Canada’s Radiation Protection Bureau) ha dato mandato alla Royal Society of Canada di formare un gruppo di studio
epidemiologici a disposizione riguardanti effetti non termici non erano di portata tale da poter stabilire dei limiti di
per rispondere alle preoccupazioni pubbliche circa i potenziali rischi associati all’esposizione a campi
esposizione.
elettromagnetici, a valle del quale è stato prodotto il documento in esame.
Viene confermato l’orientamento secondo cui è necessario operare una distinzione fra lavoratori e
Il documento contiene una rassegna di una gran mole di documentazione scientifica disponibile al
popolazione, vista la diversa composizione dei due gruppi (adulti in salute nel primo, qualunque tipo di persona nel
momento della rassegna stessa, sulla base della quale sono state elaborate risposte ad una serie di domande relative
secondo).
ai rischi connessi alle emissioni elettromagnetiche.
Il documento conferma che i livelli di riferimento sono stati derivati in maniera conservativa: il loro
Al momento, la legislazione canadese sulla protezione dalle emissioni elettromagnetiche è regolata dal
superamento non implica necessariamente che i limiti di base vengano ecceduti, ma che è necessario un ulteriore
Safety Code 6. Per quanto riguarda tale legislazione, la RSC propone una revisione dei limiti di esposizione per i
approfondimento in tal senso.
lavoratori per alcune parti del corpo, giustificata dalla probabilità di insorgenza di effetti termici nelle zone più
L’ICNIRP sottolinea la necessità che altri enti standardizzino i metodi di misura e le caratteristiche degli
sensibili (v. pag 4); per quanto riguarda effetti non termici, la RSC sostiene (pagg. 110-111):
apparati di misurazione per la verifica dei limiti di esposizione, individuando negli enti di standardizzazione tecnica
Non tutti gli effetti biologici osservati nelle cellule e negli animali a seguito di una varietà
(come l’IEC2 ed il CENELEC3) i principali attori per questa attività.
di stimoli danno seguito a effetti deleteri sulla salute dell’organismo [...] Per questa ragione,
L’ICNIRP osserva come i fattori di sicurezza utilizzati siano stati stabiliti da esperti del settore (anche in
il gruppo di lavoro è stato particolarmente sensibile a controllare se gli effetti biologici riscontrati
analogia con i limiti per altre sostanze tossiche) in completa indipendenza da qualsiasi interesse; in quest’ottica,
nelle cellule e negli animali a seguito di esposizione a radiofrequenze siano stati documentati
lascia alle Autorità nazionali il compito di stabilire margini di sicurezza superiori o inferiori in base a considerazioni
da studi aggiuntivi che mostrassero effetti deleteri per la salute negli animali o negli umani
di natura politica, sociale ed economica.
esposti a livelli non termici di campo a radiofrequenza. Il gruppo di lavoro perciò non raccomanda
Infine, l’ICNIRP dichiara che i risultati della ricerca scientifica verranno regolarmente utilizzati ai fini di una
una modifica del Safety Code 6 per includere la regolamentazione ai livelli non termici
di esposizione che si sono dimostrati in grado di produrre i suddetti effetti biologici.
revisione delle linee guida.
1) International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields (up to 300
GHz), Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522
2) International Electrotechnical Commission (http://www.iec.ch/)
3) European Committee for Electrotechnical Standardization (http://www.cenelec.org/)
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Per quanto riguarda le emissioni relative a stazioni radio base, la RSC scrive in particolare (pag. 10):
2.2.3. INDEPENDENT EXPERT GROUP ON MOBILE PHONES (IEGMP) - 2000
A causa dei bassi livelli di campo associati con l’esposizione della popolazione a campi
elettromagnetici generati dai trasmettitori presenti nelle stazioni radiobase per comunicazioni
Ente
Independent Expert Group on Mobile Phones (IEGMP)
wireless, non è ragionevole supporre il verificarsi né di effetti biologici né di effetti dannosi per
L’IEGMP è un gruppo di lavoro, formato da esperti del mondo scientifico, nato nel marzo del
1999 per opera del National Radiological Protection Board su incarico del Ministero della Sanità
britannico. Il suo scopo è quello di stabilire possibili rischi derivanti dalla telefonia mobile sulla
base dello stato della ricerca corrente.
Tale gruppo di lavoro venne in particolare incaricato di “Considerare le preoccupazioni attuali sui
possibili effetti sulla salute dall’utilizzo di telefoni mobili, stazioni radio base e trasmettitori,
condurre una valutazione rigorosa della ricerca esistente e dare consulenza basata sullo stato
attuale delle conoscenze. Dare raccomandazioni su ulteriori lavori che debbano essere portati a
termine per migliorare la base di tale consulenza.”
Sito web: http://www.iegmp.org.uk/
la salute.
2.2.2. ROYAL SOCIETY OF CANADA (RSC) - 2001
Ente
Royal Society of Canada (RSC)
La RSC è un’associazione formata da illustri scienziati e studenti, il cui obiettivo primario è
quello di promuovere la ricerca nelle scienze naturali e sociali.
Sito web: http://www.rsc.ca/
Titolo
Mobile Phones and Health
Anche noto con il nome di “Stewart Report”
Titolo
Recent Advances In Research On Radiofrequency Fields And Health
Anno
2000
Anno
2001 (gennaio)
Collocazione ISBN 0-85951-450-1
Collocazione Journal of Toxicology and Environmental Health Part B: Critical Reviews Volume 4, Numero 1,
Pagg. 145 – 159
Taylor & Francis Ltd publishers
URL
http://fernando.catchword.com/vl=68267833/cl=24/nw=1/rpsv/cw/www/tandf/
10937404/v4n1/contp1-1.htm
[ Vai al link ]
Documento
[04 RSC 2001 (CA)]
Originale: Advances.pdf
URL
http://www.iegmp.org.uk/IEGMPtxt.htm
Documento
[05 IEGMP 2000 (UK)]
Solamente il documento in esame: IEGMP_Stewart_Report.zip
Intero contenuto del sito IEGMP al 28 agosto 2001: www.iegmp.org.uk.zip
L’IEGMP considera al momento adeguata l’adozione delle linee guida pubblicate dall’ICNIRP, ponendosi così
in contrasto con il NRPB per quanto riguarda i limiti di esposizione da applicarsi nel caso della popolazione (par.
Il documento è stato redatto dal medesimo gruppo di lavoro1 che ha realizzato il rapporto della Royal
6.65). L’IEGMP caldeggia in più occasioni l’adozione di un approccio cautelativo, ma specifica anche che
Society of Canada “A Review of the Potential Health Risks of Radiofrequency Fields from Wireless
l’applicazione di tale approccio consiste nel recepire le linee guida ICNIRP1 (par. 6.35). Il motivo secondo cui il
Telecommunications Devices”2, e ne costituisce un aggiornamento. Esso tiene conto di nuove ricerche e di studi
Gruppo insiste sull’approccio cautelativo è basato sulla seguente conclusione (par. 6.39):
aggiuntivi pubblicati dopo la data di emissione del primo documento, raccomandando di effettuare nuovi studi
Concludiamo perciò che non è possibile al momento dire che l’esposizione alle radiazioni RF,
scientifici sull’argomento.
anche a livelli al di sotto delle linee guida nazionali, è totalmente privo di effetti potenzialmente
Il documento di aggiornamento rileva la presenza di nuovi studi nel settore, soprattutto per quanto
riguarda quelli di carattere epidemiologico; nonostante ciò, il gruppo di lavoro non ha ritenuto tali nuovi studi
sufficienti a cambiare la linea di comportamento suggerita nel rapporto precedente, concludendo (riferendosi al
Rapporto dell’IEGMP in UK3):
dannosi per la salute, e che i vuoti di conoscenza sono sufficienti a giustificare l’approccio
precauzionale.
Le soluzioni proposte per questa ulteriore applicazione del principio di cautela sono due (parr. 6.41, 6.42),
delle quali l’IEGMP considera migliore la seconda:
[...] è stato d’accordo con la nostra conclusione iniziale che l’evidenza scientifica disponibile al
• abbassare ulteriormente i limiti indicati dall’ICNIRP; sebbene questo risulti semplice, IEGMP
momento non suggerisce che l’esposizione umana a campi a radiofrequenza è associata con
rileva comunque la mancanza di basi scientifiche sulle quali impostare i fattori di riduzione;
effetti dannosi per la salute, ed ha osservato che gli effetti biologici identificati in alcuni studi
• adottare i limiti indicati dall’ICNIRP, unitamente ad una politica che imponga pratiche di
non implicano necessariamente che la salute ne risulta affetta.
progettazione volte alla minimizzazione delle emissioni da parte di impianti ed installazioni ma
sempre tenendo conto della possibilità di efficace operatività dei sistemi di telecomunicazione.
1) Gruppo di lavoro formato da: Daniel Krewski; Craig V. Byus; Barry W. Glickman; W. Gregory Lotz; Rosemonde Mandeville; Mary L. McBride; Frank S. Prato; Donald F. Weaver
2) Royal Society of Canada 1999, ISBN 920064-68-X, pubblicato esso stesso su “Journal of Toxicology and Environmental Health Part B: Critical Reviews” (Volume 4, Numero 1,
Pagg. 1 – 143)
3) Independent Expert Group on Mobile Phones, Mobile Phones and Health, Chilton: Independent Expert Group on Mobile Phones, 2000, ISBN 0-85951-450-1. Tale rapporto è
anche noto con il nome di “Stewart Report”
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1) International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields (up to 300
GHz), Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522
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Per quanto riguarda l’installazione di stazioni radio base, l’IEGMP suggerisce di modificare le attuali
• Una revisione dei dati scientifici svolta dall'OMS nell'ambito del Progetto internazionale CEM
disposizioni in termini di concessioni dei permessi1, e di rivedere la politica per le installazioni all’interno di siti
(Monaco, novembre 1996) ha concluso che, sulla base della letteratura attuale, non c'è nessuna
scolastici (al momento, in alcune zone queste sono vietate) imponendo l’assenza di lobi principali nell’area del
evidenza convincente che l'esposizione a RF abbrevi la durata della vita umana, né che induca
complesso scolastico ma non l’assenza delle installazioni stesse (par. 6.68). L’IEGMP auspica inoltre che venga
o favorisca il cancro.
intrapresa la politica di condivisione dei siti fra gli operatori (par. 6.70). Dal punto di vista degli apparecchi mobili,
• Comunque, la stessa revisione ha anche evidenziato che sono necessari ulteriori studi, per
l’IEGMP sottolinea la preoccupazione derivante dall’utilizzo dei telefoni cellulari mentre si è alla guida, come
delineare un quadro più completo dei rischi sanitari, specialmente per quanto concerne
ulteriore possibile fattore dannoso alla salute.
un possibile rischio di cancro connesso all'esposizione a bassi livelli di campi RF.
2.2.4. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (OMS) – 1998
Ente
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
2.2.5. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (OMS) – 1998
Ente
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) è un’organizzazione che si pone come
obiettivo la realizzazione di una condizione di buona salute per tutta l’umanità, intesa non come
assenza di malattie ma come uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale.
Dell’organizzazione fanno parte 191 Stati membri, fra cui l’Italia, e due Stati associati.
Sito web: http://www.who.int/
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) è un’organizzazione che si pone come
obiettivo la realizzazione di una condizione di buona salute per tutta l’umanità, intesa non come
assenza di malattie ma come uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale.
Dell’organizzazione fanno parte 191 Stati membri, fra cui l’Italia, e due Stati associati.
Sito web: http://www.who.int/
Titolo
CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA: Effetti sanitari dei campi a radiofrequenza
Anno
1998
Titolo
CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA: Percezione dei rischi dei campi
elettromagnetici nella popolazione
Anno
1998
Collocazione WHO Fact Sheets 183, revisione maggio 1998
Collocazione WHO Fact Sheets 184, revisione maggio 1998
URL
Versione in inglese: http://www.who.int/inf-fs/en/fact183.html
Versione in italiano:
http://www.who.int/peh-emf/publications/facts_press/ifact/it_183.htm
URL
Versione in inglese: http://www.who.int/inf-fs/en/fact184.html
Versione in italiano:
http://www.who.int/peh-emf/publications/facts_press/ifact/it_184.htm
Documento
[36 WHO FS183 1998 (INT)]
Versione in inglese: fact183.zip
Versione in italiano: ifact183.zip
Documento
[37 WHO FS184 1998 (INT)]
Versione in inglese: fact184.zip
Versione in italiano: ifact184.zip
Nell'ambito del progetto internazionale CEM2, l’OMS ha pubblicato il presente promemoria, in cui vengono
descritti gli effetti sulla salute pubblica provocati dai campi elettromagnetici a radiofrequenza. Per campi a
radiofrequenza (RF) si intendono quelli la cui frequenza è compresa tra 300 Hz e 300 GHz.
Le conclusioni di tale promemoria sono le seguenti:
• L'esposizione a campi RF può causare riscaldamento o indurre correnti elettriche nei tessuti
corporei, in funzione della frequenza e dell'intensità del campo; ma non è assolutamente detto
che tutti questi effetti si traducano in danni per la salute. Il riscaldamento costituisce la
principale interazione dei campi RF ad alta frequenza al di sopra di circa 1 MHz. Al di sotto di
Il documento prende in esame la percezione dei rischi, da parte della popolazione, inerenti l’esposizione ai
campi elettromagnetici. Nell’ambito del Progetto Internazionale CEM dell’OMS, anche la percezione e la
comunicazione del rischio sono stati presi in considerazione, poiché:
La storia recente ha mostrato che la mancanza di conoscenze sulle conseguenze per la salute
degli avanzamenti tecnologici può non essere la sola ragione di un'opposizione sociale alle
innovazioni. Si deve anche condannare la scarsa considerazione per le diverse percezioni del
rischio, che non trovano adeguato spazio nella comunicazione tra scienziati, governi, industria
e popolazione.
circa 1 MHz, l'azione dominante dell'esposizione a RF è l'induzione di correnti elettriche
nel corpo.
Nel documento viene evidenziata la differenza fra pericolo e rischio, dove il primo rappresenta un oggetto
o un insieme di circostanze potenzialmente in grado di danneggiare la salute di una persona, mentre il secondo
(ossia, il rischio) è la verosimile possibilità che una persona sia danneggiata da un particolare pericolo.
1) La raccomandazione si riferisce alla possibilità agli operatori di realizzare installazioni senza dover fornire un progetto in determinate condizioni (ad esempio, per montanti
di altezza inferiore ai 15 metri)
2) Nel maggio 1996, in risposta alle crescenti preoccupazioni, in molti stati membri, per i possibili effetti sanitari dell'esposizione di sorgenti di CEM in continuo aumento per
numero e varietà, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato un progetto internazionale per valutare gli effetti sanitari ed ambientali dell'esposizione ai campi
elettrici e magnetici, che è noto come progetto internazionale CEM (EMF Project)
20
In quest’ottica, qualunque attività ha un rischio e:
Il rischio zero è una cosa che non esiste.
21
Documento1
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Pagina 22
Il documento analizza diversi fattori che concorrono alla percezione di un rischio maggiore o minore nei
2.2.7. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (OMS) – 2000
riguardi dei campi elettromagnetici, come la volontarietà di esposizione, il controllo della situazione, la familiarità
Ente
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
con la fonte di rischio, la drammaticità del pericolo e l’equità di esposizione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) è un’organizzazione che si pone come
obiettivo la realizzazione di una condizione di buona salute per tutta l’umanità, intesa non come
assenza di malattie ma come uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale.
Dell’organizzazione fanno parte 191 Stati membri, fra cui l’Italia, e due Stati associati.
Sito web: http://www.who.int/
Il documento conclude auspicando la creazione di un sistema di informazione pubblica e di comunicazione
fra scienziati, governi, industria e popolazione.
2.2.6. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (OMS) – 2000
Ente
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) è un’organizzazione che si pone come
obiettivo la realizzazione di una condizione di buona salute per tutta l’umanità, intesa non
come assenza di malattie ma come uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale.
Dell’organizzazione fanno parte 191 Stati membri, fra cui l’Italia, e due Stati associati.
Sito web: http://www.who.int/
Titolo
CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA: I telefoni mobili e le loro stazioni radio base
Anno
2000
Collocazione WHO Fact Sheets n. 193, rivisto nel 2000
URL
Versione in inglese: http://www.who.int/inf-fs/en/fact193.html
Versione in italiano:
http://www.who.int/peh-emf/publications/facts_press/ifact/it_193.htm
Documento
Titolo
CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA: Politiche cautelative
Anno
2000 (marzo)
Collocazione WHO Backgrounder
URL
Versione in inglese:
http://www.who.int/peh-emf/publications/facts_press/EMF-Precaution.htm
Versione in italiano:
http://www.who.int/peh-emf/publications/facts_press/ifact/cautionary-FS-italian.htm
Documento
[38 WHO 2000 (INT)]
Versione in inglese: EMF-Precaution.zip
Versione in italiano: cautionary-FS-italian.zip
In questo documento si analizzano le politiche cautelative nella gestione dei rischi sanitari adottate dai
vari Paesi del mondo.
[06 WHO 2000 (INT)]
Versione in inglese: Fact193.zip
Versione in italiano: Ifact193.zip
Come agenzia internazionale per la salute, l’OMS non consiglia normalmente alle autorità nazionali di adottare
politiche che vadano al di là delle conoscenze consolidate. Nella dichiarazione firmata a Londra durante la "Terza
Conferenza Ministeriale su Ambiente e Salute" nel 1999, l'Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tuttavia
Questo promemoria costituisce l’aggiornamento della prima edizione del 1996, effettuata sulla base delle
rassegne più recenti sulla letteratura scientifica disponibile.
incoraggiata a tenere in considerazione
la necessità di applicare rigorosamente il principio di precauzione nella valutazione dei rischi e
di adottare maggiori iniziative ed un approccio più preventivo nei confronti di potenziali danni
L’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva:
Tutti gli effetti sanitari accertati dei campi a radiofrequenza sono chiaramente legati al
alla salute.
riscaldamento. A livelli che sono troppo bassi per produrre un qualunque riscaldamento
Sono state sviluppate diverse politiche di cautela per rispondere alle preoccupazioni che sono state
significativo, l'energia a radiofrequenza può ancora interagire con i tessuti corporei, ma nessuno
espresse per problemi di salute pubblica, d'igiene del lavoro e d'igiene ambientale, in un contesto d'incertezza
studio ha dimostrato effetti negativi sulla salute per livelli di esposizione che siano inferiori ai
scientifica. Queste politiche comprendono:
limiti raccomandati dalle linee guida internazionali.
• il principio di precauzione: è una politica di gestione del rischio che viene applicata in
L’OMS ha identificato quelle che devono essere le aree di ricerca per il futuro, ossia gli effetti cancerogeni,
circostanze caratterizzate da un alto grado di incertezza scientifica, e riflette la necessità di
altri rischi (ad esempio cambiamenti nell’attività cerebrale), rischi per chi guida e interferenze elettromagnetiche.
intervenire nei confronti di un rischio potenzialmente grave senza attendere i risultati della
L’OMS conclude raccomandando di adottare le linee guida internazionali emesse dall’ICNIRP1,
ricerca scientifica. La Commissione europea, nella comunicazione adottata il 2 febbraio 2000, ha
scoraggiando i governi locali ad introdurre ulteriori fattori di sicurezza che minerebbero la base scientifica delle linee
fornito le linee guida per l’applicazione del principio di precauzione, chiarendo che questo
guida stesse ed auspicando l’instaurazione di un efficace sistema di comunicazione fra il mondo scientifico,
principio è "orientato dal rischio"; esso richiede cioè una valutazione del rischio, comprese
i governi, l’industria e la popolazione perché possano essere ridotte le paure e le diffidenze mediante
considerazioni di costo/beneficio. Il suo impiego è chiaramente mirato a fornire risposte
un’informazione precisa e veritiera.
provvisorie a minacce potenzialmente gravi alla salute, fino a quando non siano disponibili dati
adeguati per azioni fondate su una maggiore base scientifica.
1) International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields
(up to 300 GHz), Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522
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Documento1
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Pagina 24
• la "prudent avoidance": fu inizialmente sviluppata, come strategia per la gestione del rischio
2.2.8. DIRECTION GENERALE DE LA SANTE - BUREAU 7D - 2001
nel caso di campi elettrici e magnetici a frequenza industriale, ovvero come "l'adozione di
provvedimenti per tenere le persone al di fuori dei campi ridisegnando il tracciato degli impianti
Ente
Gruppo di esperti della “Direction générale de la santé - Bureau 7D”, diretto dal Dott. Zmirou
Il Gruppo di esperti è stato fondato nel giugno 2000 dalla Direzione Generale della Sanità
francese, per volontà del Segretario di Stato al Ministero della Sanità, al fine di fornire il proprio
parere sui dati scientifici disponibili in materia di eventuali rischi connessi all’utilizzo dei
telefoni cellulari e dei corrispondenti apparati.
Sito web: http://www.sante.gouv.fr/htm/dossiers/telephon_mobil/intro.htm
e riprogettando sistemi e dispositivi elettrici". La prudenza fu definita come "prendere misure per
evitare le esposizioni laddove ciò comporti costi modesti". Dal 1989 il principio della "prudent
avoidance" si è evoluto verso il significato di provvedimenti semplici, facilmente raggiungibili e a
basso costo, per ridurre l'esposizione a campi elettromagnetici anche in assenza di rischi
Titolo
LES TELEPHONES MOBILES, LEURS STATIONS DE BASE ET LA SANTE - Etat des connaissances et
recommandations
(I telefoni mobili, le Stazioni Base e la Sanità – Stato della conoscenze e raccomandazioni)
conosciuti, mantenendo l'esposizione ai livelli più bassi ragionevolmente possibili tenendo in
Anno
2001 (gennaio)
considerazione i costi, la tecnologia, i benefici per salute pubblica ed altri fattori sociali ed
Collocazione Rapporto al Direttore Generale della Sanità, 16 gennaio 2001-08-29
Direction générale de la santé
Bureau 7D
8, avenue de Ségur 75007 Paris
Redatto il 29 gennaio 2001
dimostrabili. Essa non richiede una valutazione dei potenziali benefici per la salute.
• il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable): è una politica atta a minimizzare rischi
economici. Il principio ALARA è usato soprattutto nel contesto della protezione dalle radiazioni
ionizzanti, ambito in cui i limiti di esposizione sono stabiliti non sulla base di “livelli di soglia”,
ma secondo la filosofia del rischio accettabile.
URL
Rapporto: http://www.sante.gouv.fr/htm/dossiers/telephon_mobil/intro.htm
Riassunto (in inglese, incluso nel rapporto):
http://www.sante.gouv.fr/htm/dossiers/telephon_mobil/resum_uk.htm
Conclusioni e raccomandazioni (in inglese, incluse nel rapporto):
http://www.sante.gouv.fr/htm/dossiers/telephon_mobil/conclus_uk.htm
Documento
[07 FEG 2001 (FR)]
Originale: Rapport.zip
L’OMS afferma infine che:
una politica cautelativa per i campi elettromagnetici dovrebbe essere adottata solo con grande attenzione
e consapevolezza. I requisiti per tale politica, come essa è precisata dalla Commissione europea, non
sembrano soddisfatti né nel caso dei campi elettromagnetici a frequenza industriale, né in quello dei campi
a radiofrequenza; tuttavia, possono essere giustificate altre politiche correlate, come la
"prudent avoidance".
Un requisito di principio è che tali politiche siano adottate solo a condizione che valutazioni di rischio e
limiti di esposizione fondati su basi scientifiche non siano minati dall'adozione di approcci cautelativi
Il rapporto del Gruppo di Esperti nominato dalla Direzione Generale della Sanità francese si concentra sulle
arbitrari1. Ciò si verificherebbe, ad esempio, se i valori limite venissero abbassati fino a livelli tali da non
emissioni relative al servizio radiomobile. Il principale argomento del rapporto è il problema del risk assessment;
avere alcuna relazione con i rischi accertati, o se fossero modificati in modo improprio ed arbitrario per
viene comunque rilevato come, unitamente ai rischi potenziali derivanti dall’utilizzo delle tecnologie radiomobili,
tener conto delle incertezze scientifiche.
vanno considerati anche i vantaggi che tali tecnologie portano dal punto di vista della tutela della salute, fra cui la
Altre misure, non legate all'approccio cautelativo, possono aiutare nel venire incontro alle preoccupazioni
maggiore facilità con le quali è oggi possibile richiedere interventi in caso di incidenti.
della popolazione, che tipicamente sorgono quando vengono proposti nuovi impianti elettrici. Queste
Il primo capitolo presenta, in dettaglio, il metodo critico di sintesi utilizzato dal gruppo di lavoro. Il secondo
misure potrebbero comprendere il coinvolgimento o la partecipazione della popolazione in decisioni
capitolo descrive le sorgenti e le caratteristiche dei campi elettromagnetici associati alla telefonia mobile, ed i
riguardanti la scelta del sito di linee elettriche, di sottostazioni o di trasmettitori a radiofrequenza. Inoltre,
meccanismi, noti o sotto studio, con i quali questi interagiscono con gli organismi viventi. Il terzo capitolo
i singoli possono scegliere di adottare qualsiasi misura ritengano appropriata alla loro situazione e alle
comprende i valori limite di soglia per l’esposizione della popolazione ai campi associati alla telefonia mobile e
circostanze. Queste azioni possono includere lo spostamento degli apparati elettrici vicini al letto, come ad
spiega le basi scientifiche di tali curve. Il quarto capitolo, più corposo, presenta i risultati dell’analisi condotta dal
esempio le radiosveglie, oppure il trasferimento dei letti dei bambini in un'area della stanza da letto a più
gruppo di lavoro sullo stato della conoscenza scientifica sull’argomento, comprendendo rapporti basilari, documenti
basso campo magnetico....Coloro che hanno lunghe conversazioni al telefono cellulare possono fare uso
addizionali (come atti di congressi o altri articoli riassuntivi) ed interviste dirette a persone di organizzazioni
dell'auricolare e tenere il telefono a distanza dal corpo. Queste azioni non dovrebbero essere raccomandate
scientifiche, amministrazioni, industrie, associazioni e gruppi politici. Il quinto capitolo presenta le conclusioni,
dalle autorità nazionali per motivi sanitari, ma possono essere idonee per i singoli, secondo la loro
mentre gli ultimi due contengono raccomandazioni per la ricerca nel settore.
percezione dei rischi.
Il Gruppo di lavoro ha sottolineato come l’esposizione associata alla vicinanza ad una stazione radio base,
se al di fuori delle aree di esclusione, è considerevolmente inferiore a quella presente durante una conversazione
1) In grassetto nel testo originale.
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telefonica; ha inoltre osservato come non ritiene di poter supportare l’ipotesi che sussista un rischio per la
Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei possibili effetti derivanti dall’esposizione a bassi livelli
popolazione che vive nelle vicinanze delle stazioni radio base, e che l’atteggiamento prudente che il Gruppo stesso
di campo elettromagnetico, tipici delle applicazioni correnti, ma prolungati nel tempo. Esistono infatti situazioni in
raccomanda non vuole essere una validazione dell’ipotesi di nocività per la salute; esso va considerato, piuttosto,
cui i livelli di esposizione sono elevati, ma gli effetti acuti che ne derivano sono stati ben identificati e stabiliti.
come giustificato dall’esistenza di un ragionevole dubbio che implica la necessità di ulteriori approfondimenti. Il
Il COST 244 bis ha suddiviso i risultati delle ricerche scientifiche in tre categorie, in base alla gamma di
Gruppo è contrario alla condivisione dei siti, poiché tale pratica favorisce la creazione di punti nei quali vengono a
frequenze utilizzata: frequenze estremamente basse (ELF); frequenze intermedie (IF); alte frequenze o radio
concentrarsi le emissioni elettromagnetiche, ponendosi in opposizione a quanto indicato dall’IEGMP1.
frequenze (RF).
Riguardo, infine, l’adozione di limiti di esposizione più stringenti rispetto a quelli indicati dall’ICNIRP2,
il Gruppo ha osservato:
Quanto agli effetti derivanti dalla esposizione ai campi elettromagnetici alle frequenze estremamente
basse, come quelli originati dalle linee ad alta tensione e dalle apparecchiature domestiche, alcuni studi
Non c’è, al momento, nessuna informazione scientifica attendibile che possa essere utilizzata per
epidemiologici condotti negli ultimi anni, hanno evidenziato una debole associazione tra l’esposizione ad elevati
modificare tali misure. Pertanto, qualunque nuovo valore di soglia dovesse essere proposto
valori di campo magnetico ELF ed incremento dei casi di leucemia nei bambini, e dei casi di leucemia e di tumore al
risulterebbe non-scientifico, arbitrario, ingannevole, e probabilmente differirebbe da fornitore a
cervello negli adulti. Tuttavia, esperimenti di laboratorio effettuati su animali non hanno confermato tale
fornitore o da Paese a Paese, aggiungendo in tal modo confusione e ansietà nella popolazione.
associazione statistica, ma anzi altri studi epidemiologici l’hanno ulteriormente screditata. Oggi, l’attenzione sugli
effetti derivanti dalle esposizione ai campi ELF è piuttosto rivolta allo studio di altri sintomi, come possibili disordini
2.2.9. EUROPEAN COOPERATION IN THE FIELD OF SCIENTIFIC AND TECHNOLOGICAL RESEARCH (COST) – 2000
Ente
COST (European Cooperation in the field of scientific and technological research)
neurologici.
Quanto ai possibili effetti derivanti dalla esposizione ai campi alle frequenze intermedie, l’attività di ricerca
è ancora piuttosto limitata; comunque risultati recenti non hanno evidenziato effetti nocivi per esposizioni a bassi
Il COST è una cooperazione europea nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, che si
ispira ad un concetto di ricerca di base precompetitiva e non vincolata dalla necessità di trovare
applicazioni immediate. Il COST consta di molte aree di intervento, tra le quali una delle più
significative è quella delle telecomunicazioni; anche l’Italia svolge un ruolo in tale settore,
grazie al contributo della Fondazione Ugo Bordoni.
Titolo
COST 244 bis - Biomedical effects of electromagnetic fields - Final report
Anno
2000 (novembre)
valori di campo. L’attenzione è ora rivolta allo studio delle possibili interferenze con apparecchiature mediche, quali
pacemaker o defibrillatori.
Infine, riguardo i possibili effetti derivanti dalla esposizione ai campi elettromagnetici alle radiofrequenze,
l’attività di ricerca è stata indirizzata principalmente all’utilizzo dei telefoni cellulari, in quanto i livelli di campo
presenti nelle vicinanze di una stazione radio base sono molto contenuti.
I risultati degli ultimi anni non hanno evidenziato effetti nocivi per la salute, per i tipici valori presenti sia
Collocazione Final Report COST 244 bis –
Version 2000-11-03
negli ambienti lavorativi che non. Tuttavia, il diffondersi di nuove applicazioni in questa gamma di frequenze e la
nascita di nuove tecnologie, giustificano il proseguimento delle attività di ricerca. A tal proposito, il Consiglio
URL
-
Documento
[54 COST244bis 2000 (EU)]
Documento originale: COST244bis Final Report.pdf
europeo ha raccomandato ai vari Stati membri di approfondire ulteriormente gli studi, facilitando la ricerca a livello
nazionale; nel mentre, allo scopo di garantire lo stesso livello di benessere e di salute pubblica, il Consiglio europeo
ha suggerito ai vari Stati membri l’adozione, nelle gamme di frequenza 0 – 300 GHz, dei limiti di esposizione ICNIRP
per la popolazione (Council Recommendation on the limitation of exposure of the general public to electromagnetic
Sino ad oggi sono tre le Azioni del COST che trattano l’argomento “influenza dei campi elettromagnetici
fields 0 Hz – 300 GHz. Document 8550/99, 5 July 1999, Brussels).
sulla salute umana”; esse sono: COST 244, iniziata nell’ottobre 1992 e terminata nell’ottobre 1996; COST 244 bis,
iniziata in novembre 1996 e terminata in novembre 2000 ed infine COST 281 iniziata nel 2001 e che si concluderà
nel 2006.
L’Azione COST 244 bis, “Biomedical effects of electromagnetic fields” fu intrapresa allo scopo di rispondere
alle crescenti e sempre più diffuse tra l’opinione pubblica, circa i possibili effetti nocivi derivanti dall’esposizione ai
campi elettromagnetici nelle varie gamme di frequenza.
Le conclusioni dell’Azione COST 244 bis derivarono da un’attenta analisi delle varie attività di ricerca
concluse o ancora in essere in Europa e nel resto del mondo.
1) Independent Expert Group on Mobile Phones, Mobile Phones and Health, Chilton: Independent Expert Group on Mobile Phones, 2000, ISBN 0-85951-450-1. Tale rapporto è
anche noto con il nome di “Stewart Report”
2) International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields (up to 300
GHz), Health Physics aprile 1998, Volume 74, Numero 4, Pagg. 494-522
.
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Documento1
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2.1.10. SCIENTIFIC AND TECHNOLOGICAL OPTIONS ASSESSMENT (STOA) – 2001 FEBBRAIO
Molti scienziati ritengono che gli standard SAR non dovrebbero essere utilizzati, in quanto:
• Il SAR misura solo gli effetti termici (riscaldamento) sui tessuti (simulati).
Ente
Scientific and Technological Options Assessment (STOA)
• I calcoli SAR possono essere poco accurati.
Lo Scientific and Technological Options Assessment (STOA) program pubblica una serie di
documenti ogni anno su studi e ricerche che vengono ritenuti d’interesse per l’Europa. Lo STOA è
finanziato dal Parlamento europeo, gli studi riguardanti i campi elettromagnetici sono stati
delegati ad esperti esterni.
Sito web: http://www.europarl.eu.int/stoa/default_en.htm
Titolo
I Campi Elettromagnetici e la Salute
Anno
2001 (febbraio)
• Il SAR viene misurato su modelli sintetici e si basa su simulazioni, non su tessuti reali
all’interno del capo.
• Le procedure di prove di simulazione SAR non illustrano i reali effetti biologici delle radiazioni
sull’organismo.
• Il SAR non ha uno standard comune a livello mondiale.
• Il SAR viene misurato dai produttori ed è lasciato all’autoregolamentazione.
Collocazione Nota Informativa N° 05/2001
PE n. 297.563
• Il SAR viene misurato a livello dell’orecchio, e un valore di SAR più basso non significa
necessariamente che un telefono cellulare sia più sicuro di un altro, ma potrebbe dipendere dal
URL
http://www.europarl.eu.int/stoa/publi/pdf/briefings/05_it.pdf
Documento
[08 STOA 2001 (EU)]
Originale: STOA.pdf
fatto che il punto caldo delle radiazioni (il trasmettitore) è leggermente spostato rispetto
all’orecchio. Infatti, basta una lieve modifica della distanza per avere una notevole differenza
di SAR.
• Il SAR viene calcolato come media su un dato periodo di tempo. Alcuni telefoni analogici e
Il documento “I Campi Elettromagnetici e la Salute” emesso sotto forma di nota informativa, invoca il
praticamente tutti i telefoni digitali possono emettere più di 2 watt per chilogrammo nel tessuto
principio di precauzione introdotto dal Trattato di Maastricht (vedi par. 4) in quanto in letteratura scientifica gli
del capo, ma vengono considerati conformi agli standard SAR perché i segnali sono calcolati sui
studi condotti sono troppo recenti per poter definire con esattezza gli effetti a lungo termine delle esposizioni alle
valori medi per un dato periodo di tempo. Per i telefoni delle reti GSM (digitali), vi sono centinaia
radiazioni elettromagnetiche. Gli esperimenti condotti in laboratorio comunque hanno già evidenziato alcune
di impulsi di energia irradiata al minuto che penetrano nel capo. È stato dimostrato che ciò
possibili conseguenze di natura prolungata ma la questione non è ancora risolta. Il documento in esame riporta
comporta maggiori effetti biologici rispetto a radiazioni continue di uguale potenza e frequenza.
esplicitamente:
Quanto affermato in questa nota informativa STOA non riflette necessariamente la posizione
del Parlamento europeo.
Un mese dopo la pubblicazione di tale nota informativa, lo STOA ha emesso un nuovo documento, affidato
al Dr. Gerard Hyland, di cui si parla nel paragrafo seguente.
Nella nota informativa viene citato il limite massimo di SAR localizzato fissato per la popolazione, pari a
2 W/kg, proposto dall’International Commission On Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) e viene inoltre citata
la ricerca condotta sul SAR dalla EMC Technologies in Australia. Nel documento STOA viene anche riportata una
tabella con i livelli SAR dei principali telefoni cellulari oggi in commercio, valutati dalla ricerca dell’EMC
Technologies.
Nella nota si dichiara:
Il SAR si misura in watt di energia irradiata1, dove il limite SAR è una soglia di assorbimento misurata
termicamente per ciascun grammo di tessuto cerebrale.
1) [NDR] La definizione riportata nella Nota Informativa è tecnicamente errata:
• il SAR è una misura di potenza per unità di massa, espressa in watt al chilogrammo [W kg-1];
• il SAR misura la potenza assorbita per ciascun chilogrammo di tessuto, non quella irradiata.
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