Maionese vegana,Penne ai peperoni gustosissime
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Maionese vegana,Penne ai peperoni gustosissime
Maionese vegana Maione se senza uova da utilizzare con carni, pesci e verdure. Maionese Vegana senza Colesterolo Ingradienti: 100 ml di latte di soia 130-140 ml di olio di semi di mais 1 pizzico di sale 20 ml circa di succo di limone non trattato mezzo cucchiaino di senape Facoltativo: mezzo cucchiaino di curcuma Preparazione: In un beker in plastica oppure in un contenitore a bordi alti versare tutti gli ingredienti, ovvero il latte di soia (meglio se autoprodotto o comunque non addolcito), l’olio di semi di mais, il sale, la senape ed il succo filtrato di mezzo limone. Chi lo desidera può aggiungere anche un pizzico di curcuma, che servirà principalmente per vivacizzare il colore della maionese. Immergere completamente il mixer ed azionare lo strumento. Continuare a mixare praticando dei piccoli movimenti verticali: in questo modo, gli ingredienti si mescoleranno in modo uniforme. La maionese sarà pronta in circa 30-60 secondi. Chi desidera una salsa più densa può aggiungere ancora un po’ di olio. Riporre il contenitore in frigorifero per almeno 30 minuti: in questo modo, la maionese assumerà una consistenza ancor più densa e cremosa. Penne ai peperoni gustosissime Una bella e buona pasta estiva vegana da provare assolutamente. Ingredienti per 2 persone: 200 gr di penne rigate o quella che preferite! 2 peperoni 1 cipolla 1 spicchio di aglio 1 mazzetto prezzemolo fresco 3 foglie basilico fresco sale q.b. pepe o peperoncino q.b. olio evo q.b. Procedimento: Affettare la cipolla ,tritare l’aglio e farli rosolare leggermente in una padella con un pò di olio. Aggiungere i peperoni tagliati a pezzettini, aggiustare di sale e cuocere finchè saranno belli morbidi (circa 15 minuti). Se si dovessero attaccare aggiungere un pò di acqua o brodo vegetale. A fine cottura aggiungere il pepe/peperoncino e frullare tutto insieme a basilico e prezzemolo. Nel frattempo avrete cotto la pasta … unire la salsa di peperoni alla pasta, mescolare bene e mangiare! Buon appetito. Pitta con la sardella (CariatiCosenza- Calabria) Ecco un piatto facile e ottimo, alla faccia dei commissari della UE che l’hanno vietato. Si tratta della pitta con la sardella, una specie di pizza piccante. ingredienti: ingredienti per 20 pitte acqua 300 ml farina manitoba 250 gr. farina 00 250 gr. lievito di birra 12 gr. malto o zucchero 1 cucchiaino sale 8 gr. olio evo 50 gr. per il ripieno olio evo q.b. sardella 200 gr Sardella (anche detta Rosamarina) piccoli pesciolini di sarda o triglie, con polvere di peperoncino e olio (consistenza spalmabile), a Roma la chiamano neonata (da preparare), ed è facilmente reperibile nei mercati rionali. La sardella calabrese (detta anche il caviale del sud, caviale dei poveri, rosamarina o nudicella) è un prodotto tipico calabrese della provincia di Crotone, dell’Alto Ionio Cosentino e del Basso Ionio Cosentino, a base di salsa di sardine di piccolissima e/o media taglia e di peperoncino rosso. procedimento: Impastare acqua farina lievito e sale come per la pizza, stendere la pasta ottenuta. Spalmare poco pomodoro e molta sardella sulla pasta e tagliare delle listelline lunghe. Arrotolare le striscioline su se stesse e mettere abbondante olio in una teglia capiente. Porvi le listelline di pasta schiacciandole. Infornare a 25o gradi x 1h circa. Buon appetito! Zucchine marinate vecchia maniera Si tratta di un piatto vegano ottimo per le serate estive. Ingredienti: zucchine aglio prezzemolo peperoncino origano (facoltativo) aceto olio extra vergine di oliva Esecuzione: Affettare a rondelle le zucchine e friggerne poche alla volta in olio caldo. Metterle in un piattino a scolare l’olio in eccesso. Intanto preparare 3 ciotoline con aglio, peperoncino e prezzemolo sminuzzato (e l’origano se vi piace). Nel contenitore finale disporre un primo strato di zucchine, spolverarle con aglio, prezzemolo e peperoncino e proseguire gli strati fino a finire le zucchine. Ogni 3-4 strati aggiungere un goccino di aceto e aggiustare a gusto. Se vi piace il piccante potete abbondare con il peperoncino. Come Alive: Il ritorno alla musica di Paris Hilton Corone di fiori, unicorni, arcobaleni. Paris Hilton è tornata in forma smagliante, per il lancio della sua nuova Hit estiva: ” Come Alive”. Nel complesso, e laddove contestualizzata, la bionda ereditiera più famosa d’America, è riuscita nell’impresa: confezionare un prodotto con cura dei minimi dettagli . La canzone non brilla musicalmente, ma tutto sommato che importanza ha? Le luci dei riflettori si stavano spegnendo, negli ultimi anni, i tabloid hanno smesso di occuparsi delle sue bravate. E così, l’ereditiera da 800 milioni di dollari è tornata ad occuparsi di musica. Il suo ultimo disco di inediti, “Paris” risale al 2006. Lo scorso autunno, aveva anticipato l’uscita di nuovo progetto musicale, rilasciando “Good Time” in coppia con Lil Wayne. Singolo passato del tutto inosservato. “Come Alive” è una canzone bruttina, dalle sonorità Dance, il video tuttavia, esalta l’immagine che da sempre la Hilton ha cercato di coltivare. Una barbie in carne ed ossa, dalle tinte rosa e lilla. Riuscirà la Hilton a scalare le classifiche digitali? http://youtu.be/6KXwYjG8txo Tumblr: Parabola del cambiamento interiore e sociale degli adolescenti italiani. Tumblr, la piattaforma di microblogging di Yahoo! Fenomeno culturale e sociale degli ultimi anni, esploso in tutto il mondo (Eccezione fatta per il Marocco, ove il sito non è disponibile) Vetrina per artisti e fonte inesauribile d’ispirazione. Una volta entrati in tumblr, uscirne è impossibile. Centro nevralgico, per gli utenti della piattaforma, è la dashboard, da cui è possibile creare post, Pubblicare immagini, citazioni, link, conversazioni, filmati, e file sonori. Il gusto del surreale, il must della generazione wireless. In costante espansione, inarrestabile. Avremo modo di approfondire le dinamiche e gli aspetti meno noti della community, analizzare con occhio analitico le ragioni del fenomeno, ma non oggi. Perchè oggi, sotto le luci dei riflettori, ci sono loro, gli adolescenti su Tumblr, Nello specifico, gli adolescenti italiani. E il panorama innanzi ai miei occhi, è desolante. Adolescenti che amano, che odiano, che invidiano, che sorridono a fior di labbra, che vomitano dolore, il dolore di essere adolescenti, inutili, peggiori degli altri, inferiori. Diversi. Adolescenti ignoranti, perdonatemi, ma la foto qui sotto parla da sola… Lana Del Rey? No, Allen Ginsberg, ma che importanza ha per gli adolescenti di oggi? Nessuna… Se sino a pochi anni fa, l’ignorantometro vedeva trionfare Jim Morrison, uno tra i poeti più sensibile degli anni sessanta, Che ha visto la sua eredità artistica e il suo patrimonio culturale, dissiparsi in un’infinita serie di versi da baci perugina. Oggi, regna incontrastata Lana Del Rey, emblema con le sue canzoni – nenie, dell’apatia e della depressione. Ma rammentate sempre, giovani adolescenti, che dietro ogni cantante, c’è il business e Lana Del Rey, canta di morte, Perché qualcuno ha stabilito che quella è la strada giusto per il guadagno. E’ soltanto un prodotto confezionato. Neppure troppo bene, ma questa è un’altra storia. Hai ragione, non servi a niente, come nessuno di noi, e allora? Dov’è il problema? Beh, sì, effettivamente se cadiamo a terra, rischiamo di tagliarci i polsi, a chi non è successo almeno una volta? Perché non puoi baciarlo? e soprattutto perché ce lo devi raccontare su Tumblr? Ma che significa? Spegni il computer e chiama i carabinieri. No, siete la generazione del vorrei, ma non ho voglia di fare un cazzo. Patetica. Hai mangiato troppi dolci e patatine Non voglio neppure immaginare cose sarebbe in grado di scrivere se il suo dolore decidesse di sbandierarlo. … Fatti una domanda e datti una risposta. LOL Beata te che non hai niente da fare tutto il giorno! Così concluso, citando Martin Heidegger… “Il nichilismo. Non serve a niente metterlo alla porta, perché ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgersi di quest’ospite e guardarlo bene in faccia.” Tv spazzatura: Frisbee TV promuove la tortura degli animali. Tra una replica e l’altra di Lizzie McGuire, con un’Hilary Duff, oramai sponsor di dentiere e calzature ortopediche, Frisbee TV , canale 44 del digitale terrestre, dedica la prima serata della domenica agli amici animali. Sin qui, tutto nella norma, se non fosse che le trasmissioni in questione, rasentano il ridicolo. Un miscuglio di luoghi comuni e banalità, spacciati per informazione. Per Frisbee TV , esistono soltanto i cani e i gatti di razza. Per quanto deprecabile, possiamo soprassedere ad un simile atto d’ignoranza, ma vale la pensa ricordare, che i canili pullulano di animali in cerca di una casa e nella scelta di quello più adatto a noi, la razza, o la non razza, non dovrebbe avere alcuna importanza. Ma il peggio, arriva nella puntata di DOGS 101, trasmessa il 13 luglio. La voce narrante, invita le persone interessate “all’acquisto” di dobermann e pincher, ad avere la premura di tagliare loro le orecchie, giudicando poi il taglio della coda, come una scelta a discrezione del proprietario. Frisbee TV, la rete dedicata ai bambini, che andrebbe oscurata seduta stante. Disturbo ossessivo compulsivo: Shopping sfrenato nei negozi cinesi. La storia di una ragazza che ha perso tutto. Martina, maestra d’asilo, era una ragazza come tante altre, sin quando non ha sviluppato un disturbo ossessivo compulsivo per lo shopping. Non le interessavano le boutique del centro, o il lusso, Martina per sentirsi compiuta e realizzata aveva bisogno di un negozio specifico: “Convenienza Casa” Gestito da una famiglia cinese. “Abito in un quartiere abbastanza noioso, non è facile sconfiggere l’apatia. In un certo senso, questo mio disperato bisogno di novità ha dato origine al mio disturbo. Una mattina, mi accorsi che a pochi km da casa avevano aperto una nuova attività, gestita dai cinesi: ” Convenienza casa.” La mia vita non è stata più la stessa. Non mi è rimasto più nulla, ho perso i miei amici, i soldi, la mia dignità. Ad oggi, considero i miei acquisti inutili, ma non riuscivo a fermarmi, mi sembrava di udire una voce nella mia testa che mi suggeriva di comprare qualsiasi cosa: oggetti per la casa, vestiti. Anche se non mi piacevano. La sua ossessione le è costata cara. Se all’inizio spendeva una media di 5/10 euro al giorno, con il passare del tempo, ha perso completamente il controllo. “Compravo qualsiasi cosa. La dispensa in cucina era gonfia di tovaglioli, piatti, e bicchieri di plastica. Nella sala da pranzo, accendevo un’infinità di candele aromatiche. Per non parlare del reparto abbigliamento. Tutte le mattine alle 9.00 in punto, verificavo se fossero arrivati nuovi capi da indossare, ed acquistavo di tutto: biancheria, magliette, pantaloni, non mi interessava neppure che fossero da uomo. La cosa importante per me, non era l’utilità dell’acquisto, avevo bisogno di spendere. Alcune mattine 50 Euro, altre, 100. Ho smesso di lavorare, di frequentare amici e parenti, almeno tre volte al giorno dovevo visitare il negozio. Martina trascorreva una media di 3 ore al giorno all’interno di Convenienza Casa, ciò le rendeva impossibile avere una vita sociale. ” Capitava che alcune amiche venissero dopo pranzo per bere un caffè insieme. Hanno rinunciato, o meglio, le ho costrette a rinunciare. Dalle 14:00 alle 15:00 ero solita fare un salto al negozio. Senza dubbio era l’orario migliore, poiché nel negozio c’ero soltanto io, e potevo girare indisturbata tra gli scaffali dei reparti. Una mattina poi, ho ricevuto una chiamata dalla banca. Martina aveva prosciugato il suo conto bancario, non vi era più nulla, aveva dissipato i risparmi interi di una vita. ” Piansi ininterrottamente per un paio di giorni, con gli occhi arrossati indossavo i miei occhiali da sole cinesi e nascondevo il dolore, Stranamente l’unico antidoto contro la sofferenza era proprio la causa dei miei problemi: Il negozio cinese. Una mattina acquistai una serie di gadget per il giardinaggio, ma non avevo alcun giardino. Con la scusa di essere una maestra d’asilo, spendevo 50 euro al giorno al reparto giocattoli. Tornavo a casa e mettevo tutti nello sgabuzzino,senza neppure togliere le etichette dai peluche o dai giocattoli chiusi in scatola. Quando tutto sembrava essere irrimediabilmente perso, la famiglia di Martina, è riuscita a placare la sua ossessione. ” Mia madre mi ha aiutata a superare la mia dipendenza. é stato un percorso lungo e complicato, composto da varie tappe e risultati raggiunti. I 50 euro sono diventati 20. Le tre passeggiate giornaliere, sono diventate due, e così via. Devo la mia sopravvivenza a lei, e alla sua temerarietà. Quando racconto la mia storia, la gente pensa che io sia una stupida. Ma posso garantire, che non è vero. Ho sviluppato una vera e propria dipendenza, un’ossessione compulsiva. Sbagliavo, ma non potevo fermarmi. Mi auguro che la mia storia possa servire ad altre persone che versano nelle mie stesse condizioni. Non sono ancora guarita del tutto. Ad oggi, frequento “Convenienza Casa”, un paio di volte alla settimana, ma soltanto se accompagnata. La tentazione di acquistare senza logiche è forte, ma resisto perché sono una combattente. Lo faccio per mia madre, che non mi ha voltato le spalle e lo faccio per me stessa, perché ho 29 anni e innanzi a me vedo una strada in salita. I negozi cinesi ci saranno ancora, probabilmente ci saranno per sempre, ma tutto dipende da me. Sono io l’artefice del mio destino. Eros Alesi: Alla scoperta del Rimbaud italiano Nato a Ciampino nel 1951 e morto suicida a soli vent’anni, Eros Alesi è stato uno tra i poeti italiani più interessanti degli anni sessanta. Dotato di uno straordinario talento artistico, la sua poetica, pubblicata postuma, è composta, purtroppo, da poco materiale. La sua vita, costellata da gravi dipendenze da droghe, è un mistero assoluto e la conoscenza che abbiamo di lui, e dei suoi vent’anni di vita, è racchiusa nelle opere che vi presentiamo quest’oggi. Un urlo straziante che mette i brividi, rimanere distaccati innanzi alla lettura di tali poesie, è praticamente impossibile. Contorce le viscere, proprio come la sua scrittura; l’impostazione e il ritmo delle sue parole risucchiano in un vortice emozionale. La semplicità del linguaggio, mette in mostra l’animo puro e nudo dell’artista. Nel 2004, scrisse di lui Sergio Cordelli: «è un linguaggio che parla a noi da un “oltre”. Ma da un oltre che è qui, non è altrove. Ha come una vibrazione fosforica, shocking. Come l’apparizione di un fantasma. È una voce, nello stesso tempo, presente e postuma. Postuma fin da subito. Il «Che» iniziale di ogni frase non ha solo un valore percussivo (come nella musica orientale): è l’elemento minuscolo e decisivo che mette tutto il discorso “a rovescio”. Cioè lo colloca tutto intero “fuori contesto”. A testa in giù». Noto con lo pseudonimo di “Pasticca” poiché era costantemente alla ricerca di anfetamine, soprattutto di Maxiton e Romilar, Alesi può essere definito il Rimbaud italiano dal sapore beat. Caro Papà, Tu che ora sei nei pascoli celesti, nei pascoli terreni, nei pascoli marini. Tu che sei tra i pascoli umani. Tu che vibri nell’aria. Tu che ancora ami tuo figlio Alesi Eros. Tu che hai pianto per tuo figlio. Tu che segui la sua vita con le tue vibrazioni passate e presenti. Tu che sei amato da tuo figlio. Tu che solo eri in lui. Tu che sei chiamato morto, cenere, mondezza. Tu che per me sei la mia ombra protettrice. Tu che in questo momento amo e sento vicino più di ogni cosa. Tu che sei e sarai la fotocopia della mia vita. Che avevo 6-7 anni quando ti vedevo Bello – forte – orgoglioso – sicuro – spavaldo rispettato e temuto dagli altri, che avevo 10-11 anni quando ti vedevo violento, assente, cattivo, che ti vedevo come l’orco che ti giudicavo un Bastardo perché picchiavi la mia mamma. Che avevo 13-14 anni quando ti vedevo che vedevi di perdere il tuo ruolo. Che vedevo che tu vedevi il sorgere del mio nuovo ruolo, del nuovo ruolo di mia madre. Che avevo 15 anni e mezzo, quando vedevo che tu vedevi i litri di vino e le bottiglie di cognac aumentare spaventosamente. Che vedevo che tu vedevi che i tuoi sguardi non erano più belli, forti, orgogliosi, fieri, rispettati e temuti dagli altri. Che vedevo che tu vedevi mia madre allontanarsi. Che vedevo che tu vedevi l’inizio di un normale drammatico sfacelo. Che vedevo che tu vedevi i litri di vino e le bottiglie di cognac aumentare fortemente. Che avevo 15 anni e mezzo che vedevo che tu vedevi che io scappavo di casa, che mia madre scappava di casa. Che tu hai voluto fare il Duro. Che non hai trattenuto nessuno. Che sei rimasto solo in una casa di due stanze più servizi. Che i litri di vino e le bottiglie di cognac continuavano ad aumentare. Che un giorno. Che il giorno. In cui sei venuto a prendermi dalle camere di sicurezza di Milano ho visto che tu ti vedevi solo. Che tu volevi o tua moglie o tuo figlio o tutti e due in quella casa da due stanze più servizi. Che ho visto che tu hai visto che eri disposto a tutto pur di riavere questo. Che ho visto che tu hai visto la tua mano stesa in segno di pace, di armistizio. Che ho visto che tu hai visto sulla tua mano uno sputo. Che ho visto che tu hai visto i tuoi occhi lacrimare solitudine incrostata di sangue masochista, punitivo. Che ho visto. Che tu hai visto il desiderio di voler punire la tua vita. Che ho visto che tu hai visto il desiderio di non soffrire. Che ho visto che tu hai visto i litri di vino e le bottiglie di cognac continuare ad aumentare. Che ho visto che hai visto in quel periodo la tua futura vita. Che ho saputo che hai saputo che tuo figlio era un tossicomane che tua moglie attendeva un figlio da un altro uomo (figlio che a te non ha voluto dare). Che ho visto che hai visto 3 anni passare. Che ho visto che hai visto che il giorno 9-XII-69 non sei venuto a trovarmi al manicomio. Perché eri morto. Che ora tu vedi che io vedo. Che ora il 1° sei tu che giochi questo tresette col morto facendo il morto. Ma che giochi ugualmente, che ora vedi che io vedo che ti adoro che ti amo dal profondo dell’essere. Che ora vedi che io vedo che mia madre rimpiange. ALESI FELICE PADRE DI ALESI EROS Che vedi che io vedo che sono fuggito ancora una volta verso la solitudine. Che tu vedi che io vedo solo grande grandissimo nero lo stesso nero che io vedevo che tu vedevi. Che ora continuerai a vedere ciò che io vedo *** Cara, dolce, buona, umana, sociale mamma morfina. Che tu solo tu dolcissima mamma morfina mi hai voluto bene come volevo. Mi hai amato tutto. Io sono frutto del tuo sangue. Che tu solo tu sei riuscita a farmi sentire sicuro. Che tu sei riuscita a darmi il quantitativo di felicità indispensabile per sopravvivere. Che tu mi hai dato una casa, un hotel, un ponte, un treno, un portone, io li ho accettati, che tu mi hai dato tutto l’universo amico. Che tu mi hai dato un ruolo sociale, che richiede e che dà. Che io a 15 anni ho accettato di vivere come essere umano “uomo” solo perché c’eri tu, che ti sei offerta a ricrearmi una seconda volta. Che tu mi hai insegnato a muovere i primi passi. Che ho imparato a dire le prime parole. Che ho provato le prime sofferenze della nuova vita. Che ho provato i primi piaceri della nuova vita. Che ho imparato a vivere come ho sempre sognato di vivere. Che ho imparato a vivere sotto le innumerevoli cure, attenzioni di mamma morfina. Che non potrò mai rinnegare il mio passato con mamma morfina. Che mi ha dato tanto. Che mi ha salvato da un suicidio o una pazzia che avevano quasi del tutto distrutto il mio salvagente. Che oggi 22-XII-1970 posso strillare ancora a me, agli altri, a tutto ciò che è forza nobile, che niente e nessuno mi ha dato quanto la mia benefattrice, adottatrice, mamma morfina. Che tu sei infinito amore infinita bontà. Che io ti lascerò soltanto quando sarò maturo per l’amica morte o quando sarò tanto sicuro delle mie forze per riuscire a stare in piedi senza le potenti vitamine di mamma morfina. *** O cara. O padrona morte. O serenissima morte. O invocata morte. O paurosa morte. O indecifrabile morte. O strana morte. O viva la morte. O morte che è morte. Morte che mette un punto a questa saetta vibrante.