RASSEGNA STAMPA SISTEMA AGROALIMENTARE E FILIERE
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RASSEGNA STAMPA SISTEMA AGROALIMENTARE E FILIERE DEL PIEMONTE nell’ambito della Convezione stipulata fra I.rur e Ires in data 07/04/2009 – prot. 591 SETTIMANA DAL 04/08/09 AL 02/09/09 A CURA DI I.rur - Innovazione rurale Giorgia Pastorino RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 I LINK DELLA SETTIMANA AGRISOLE www.agrisole.it AGRICOLTURA ITALIANA ON – LINE http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/attualit/news L’INFOMATORE AGRARIO http://www.informatoreagrario.it/ita/Riviste/infoagri/lia4707/sommario.asp IL TRIANGOLO http://www.confagricolturapiemonte.it/start.html SHERWOOD http://www.rivistasherwood.it/ ENTE RISI http://www.enterisi.it/index.jsp REGIONE PIEMONTE http://www.regione.piemonte.it/cms/ MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI http://www.politicheagricole.it/default.html COLDIRETTI http://www.coldiretti.it/ CIA http://www.cia.it/cia/ MONDO AGRICOLO – Rivista Confagricoltura on line http://www.mondoagricolo.crol.it/index.asp NEWSFOOD.COM http://www.newsfood.com INEA – RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA http://www.inea.it/rassegna/index.cfm IL NOTIZIARIO AGRICOLO http://www.asti.coldiretti.it/Default.aspx?KeyPub=GP_CD_ASTI_STRUTTURA%7C10310473&ssostatus=ANO NYMOUS IL COLTIVATORE PIEMONTESE http://www.torino.coldiretti.it/Default.aspx?KeyPub=GP_CD_TORINO_ATTIVITA%7C10310960&ssostatus=A NONYMOUS, IL COLTIVATORE CUNEESE http://www.agricolbiz.it/coltivatore.asp?artic=1120&start=999999999. L’ARATRO http://www.confagricolturalessandria.it/aratro.htm: I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 2 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 completamente scaricabile dal sito; contiene informazioni soprattutto interessante per la filiera del vino, delle orticole/frutta e delle bioenergie. ASSOCIAZIONE STAMPA AGROALIMENTARE ITALIANA http://www.asa-press.com/ ITALIAOGGI http://www.italiaoggi.it/giornali/giornali.asp?codiciTestate=1&codTt=(AO)&argomento=AgricolturaOggi VENETO AGRICOLTURA http://www.venetoagricoltura.org/content.php?IDSX=19&SIDSX=81) Rapporto sul mercato del frumento, del mais e della soia: viene aggiornato periodicamente Bollettino "Il florovivaismo Veneto": viene aggiornato periodicamente MIDA AGRICOLTURA http://www.midagri.inea.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1 Sito su cui navigare per scaricare materiale vario del settore agroalimentare DATI ANNUALI SULLE SUPERFICI E LE UTILIZZAZIONI FORESTALI http://www.istat.it/agricoltura/datiagri/foreste/ COMMISIONE UE SULL’AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE http://ec.europa.eu/agriculture/index_it.htm Vi segnaliamo inoltre di monitorare i siti: http://www.newsfood.com/ che offre una finestra panoramica sul settore agroalimentare nelle sue diverse componenti. http://www.milkmaps.com/ che fornisce in particolare informazioni sulla dislocazione dei distributori automatici di latte crudo in Italia. http://agricolturaonweb.imagelinenetwork. che offra una panoramica sulle ultime notizie del settore agroalimentare italiano e europeo. Siti energie rinnovabili: http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php http://atlasole.gsel.it/viewer.htm I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 3 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 GLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA E’ qui riportato il sommario delle riviste e delle newsletter scaricabili on line di maggior interesse per tutte le filiere del sistema agroalimentare piemontese. Per scaricare il testo degli articoli occorre collegarsi al link indicato oppure al link che compare come collegamento ipertestuale. Dal link http://www.agrisole.it/ è possibile scaricare la prima pagina e gli articoli di primo piano del doppio numero 32-33, appena pubblicato, di cui vi segnaliamo a pag. 3 “PAC, l’Italia vara il suo business plan”, a pag. 4 “Vino: in fumo 1,2 milioni di ettolitri”, a pag. 9 “Gasolio, si prova a salvare le serre”, a pag. 11 “Auchan ora scopre il made in Italy”, a pag.14 “Piemonte. Psr, 13 milioni per la zootecnia” e uno speciale su prodotti DOP & IGP. Segnaliamo inoltre del numero 31/2009 i seguenti articoli: a pag. 3 “Articolo 68, compromesso last minute”, a pag. 4 e 5 articoli riguardanti la mobilitazione per il decreto sull’etichettatura d’origine del latte, a pag. 7 “Grano duro, crisi infinita I prezzi tornano a calare”, a pag.11 “Suini, primo fixing a Reggio Emilia” e uno speciale sulla filiera vino. Dal link http://www.edagricole.it/ è scaricabile il pdf del sommario del numero 33/34 2009 di cui vi segnaliamo a pag. 8 “RIFORMA PAC Articolo 68 esteso al grano duro”, a pag.14 “OCM VINO Vini dop e igp, falsa partenza”, a pag. 44 “Con il malto italiano nasce la birra agricola”. Fonte: . I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 4 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 AGRICOLTURA ITALIANA ON - LINE Link: http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/ultimi_articoli?eZSESSIDagriconline=12e1533e9fc19 7ef553b8ffd26751957 Zaia, difendiamo la trasparenza e la qualità del latte italiano Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato lo schema di decreto ministeriale recante ‘Norme in materia di etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, del latte UHT, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, nonché dei prodotti lattiero-caseari’. Il provvedimento verrà notificato alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 98/34/CE per le valutazioni di competenza. Dal 1 agosto nuova Ocm vino E’ una riforma che non abbiamo condiviso, ma ereditato. Il nostro lavoro a Bruxelles ha tuttavia consentito di porre rimedio ad alcune criticità, infatti, molte nostre richieste sono state riprese nel citato regolamento applicativo 607/2009, ha commentato il ministro Zaia. Etichettatura del latte, Zaia: una questione di civiltà Attivata dal ministero dello Sviluppo economico la procedura di informazione nei confronti di Bruxelles e relativa al provvedimento per l’etichettatura di latte e formaggi. Il re dei prosciutti in festa Il Festival si articolerà in quattro fine settimana, dal 29 agosto al 20 settembre. Una vetrina importante per un prodotto italiano di qualità il cui indotto coinvolge 164 aziende produttrici, 5.000 allevamenti suinicoli e 3.000 addetti per un giro d’affari complessivo di 1,8 miliardi di euro. Al via la vendemmia più sana degli ultimi anni L’andamento climatico favorevole nella stagione estiva ha permesso di ottenere uve perfettamente sane. I viticoltori, infatti, hanno eseguito ben il 20% in meno dei trattamenti antiparassitari in vigneto rispetto alla media. E i produttori garantiscono stabilità al mercato: i rincari dei costi di produzione saranno assorbiti dalle aziende. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 5 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Valle D'Aosta: da ottobre via a contributi su prodotti forestali Da venerdì 2 ottobre sarà possibile presentare le domande per la concessione dei contributi relativi alla misura n.123 accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Valle d'Aosta. Lo comunica l'assessore all'Agricoltura e risorse naturali della Giuseppe Isabellon. La misura è finalizzata a valorizzare i prodotti forestali attraverso l'ammodernamento e il miglioramento dell'efficienza delle strutture operanti nella lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali, anche favorendo la produzione di energia rinnovabile e l'introduzione di nuove tecnologie e innovazioni. Tra gli interventi ammissibili a contributo figurano, ad esempio, la costruzione e ristrutturazione di impianti per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti forestali, l'acquisto di macchine e attrezzature forestali nuove, gli investimenti connessi alla tutela dell'ambiente e alla prevenzione degli inquinamenti, compresi quelli per il risparmio energetico attraverso l'uso di energie rinnovabili, quali biomasse, sole, vento ed energia idraulica. Possono accedere ai contributi esclusivamente le microimprese operanti nel settore sopraindicato. Le domande dovranno essere presentate alla Direzione foreste e infrastrutture, in località Ame'rique n. 127/A a Quart (tel. 0165/776221). Vino: si apre oggi vendemmia Asti Docg, prevista ottima annata Si apre oggi la vendemmia dell'Asti Docg, lo spumante dolce più venduto nel mondo. Lo dicono i numeri di questa perla del Made in Italy: 10 mila ettari di vigneto compresi in 52 comuni, sparsi nelle province d Alessandria, Asti e Cuneo, l'Asti Docg coinvolge oltre 6 mila famiglie nella produzione (170 aziende), per un totale di più di un milione di tonnellate di uva. La sua produzione di circa 90 milioni di bottiglie lo rende lo spumante dolce, e in assoluto lo spumante italiano, più diffuso nel mondo. Le prime bottiglie di quella che si annuncia come un'ottima annata saranno disponibili verso la fine del mese di ottobre. Le analisi condotte dal laboratorio del Consorzio di tutela mostrano che si tratterà di uno spumate particolarmente gradevole e profumato. Le gradazioni zuccherine sono alte ed è ottima l'acidità. Eccellente anche lo stato sanitario del'uva. Il risultato porterà ad un prodotto particolarmente equilibrato. Piemonte, Moscato: raggiunto l’accordo sul prezzo E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la mediazione dell’assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in serata in un incontro della Commissione paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso la sede del Consorzio di tutela dell’Asti a Isola (AT). Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende agricole produttrici (il prezzo 2008 era fissato a 9,95 euro/miria). La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti Docg che per il Moscato d’Asti tappo raso. La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti è stata ridotta a 0,45 euro/miriagrammo (era 0,51 nel 2008). Le parti hanno inoltre sin d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 6 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Agricoltura: Coldiretti Piemonte, stato crisi per settore pesche La crisi del settore delle pesche continua in Piemonte e la Coldiretti chiede alla regione di dichiarare lo stato di crisi "al fine di garantire una giusta redditualità alle imprese agricole". La raccolta, sottolinea la Coldiretti, ha ormai superato il 50% della produzione ma "le quotazioni del prodotto rimangono ancora al di sotto dei costi di produzione". "Sono necessarie, sottolineano il presidente di Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti e il direttore Bruno Rivarossa, immediate misure di sostegno al settore". Previsioni 2009: sostanziale stabilità in Europa per la produzione di mele e pere Sulla base dei dati diffusi in occasione del convegno Prognosfruit 2009, tenutosi quest’anno a Maastricht, in Olanda, il 6-7 agosto 2009, a livello comunitario la produzione di mele dovrebbe raggiungere 10.753.000 tonnellate. L’offerta si pone così al di sotto del 7% nel confronto col 2008, ma in linea o addirittura inferiore alla media degli ultimi anni, se si esclude il 2007 anno caratterizzato da produzioni deficitarie. In Italia, con circa 2.115.000 tonnellate, è prevista una leggera contrazione (-2%) rispetto al 2008, mentre in Francia, al contrario, si denota un lieve incremento (+5%); in entrambi i paesi il livello produttivo del 2009 non si discosta dalla media del triennio precedente. In riduzione anche la Spagna, -15% sul 2008 e cali più lievi anche in Romania, Ungheria e Belgio. La Germania, al contrario, mantiene lo stesso livello quantitativo della passata stagione. Enogastronomia: 35 formaggi Dop in lizza per Cheese of the year I 35 formaggi Dop italiani sono pronti a sfidarsi tra loro e con alcuni tra i più prestigiosi "colleghi" internazionali. Mancano ormai poco più di due mesi al quarto appuntamento con il Cheese of the year, il campionato mondiale dei formaggi che ogni anno si svolge all'interno de “Il BonTà”, il salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali in programma a Cremona dal 13 al 16 novembre prossimi. Un settore, quello delle Dop, che viaggia fortissimo: assorbe il 50% del latte nazionale per una produzione che sfiora le 460.000 tonnellate, l'85% della quale utilizza latte vaccino (391.870 tonnellate). La parte del leone, nella produzione di formaggio Dop con latte vaccino, è ricoperta dal Grana Padano con 163.341 tonnellate; al secondo posto si classifica il Parmigiano Reggiano con 116.064 tonnellate, mentre la medaglia di bronzo va al Gorgonzola con 48.721 tonnellate. Anche le Dop prodotte con latte di pecora, tuttavia, si sono conquistate una discreta fetta di mercato con 34.878 tonnellate, di cui ben 29.461 di solo Pecorino Romano. E il Cheese Of The Year sarà l'occasione per i professionisti della ristorazione per assaggiare le migliori produzioni casearie italiane ed estere del 2009. L'anno scorso ha trionfato un parmigiano reggiano di Campegine (Re), mentre tra gli stranieri ha primeggiato un sorprendente Kefalograviera greco. Lattiero caseario, Zaia: l’Europa aiuti le 40 mila stalle italiane L’acquisto per 600 milioni di euro di latte in polvere e burro, intervento da noi fortemente osteggiato, ha agevolato i Paesi che producono latte in polvere e burro. L’Italia rischia quindi di trovarsi doppiamente in difficoltà, in un mercato che resta asfittico e problematico per tutti. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commentando i dati diffusi il 31 agosto da Bruxelles e relativi al mercato lattiero europeo I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 7 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Link: http://www.informatoreagrario.it/ita/Riviste/Infoagri/09ia27/sommario.asp N°32 28 Ago. - 3 Sett. 2009 Più impresa per il biologico (pdf, 110 kB) di G. Canali Politica Origine in etichetta dei lattiero-caseari: la parola adesso è all’Europa (pdf, 97 kB) Multe sul latte 2008-09 in forte calo (pdf, 97 kB) L’estate sta finendo e il Fondo ancora non c’è (pdf, 85 kB) di L. Martirano Regole più precise per i voucher lavoro di T. Pagano Un po’ di ottimismo per la bieticoltura meridionale Prodotti «tradizionali»,qualcosa non funziona di G. Lo Surdo Unione europea Bruxelles agli agricoltori francesi: restituite 500 milioni di euro (pdf, 158 kB) di A. Tonolo Modificato l’intervento per grano duro e risone Panorama regionale Veneto: Contro la crisi economica credito più facile Economia Le certificazioni ambientali qualificano l’attività agrituristica di A. Bordin Avversità delle piante Giallumi nel vigneto trentino, prevale il legno nero di A. Gelmetti et al. - Appuntamento al Sana per il biologico italiano - Il settore biologico più forte della crisi economica di F. Piva - Corsa ad ostacoli per il Piano d’azione di P. Carnemolla - I Psr devono aiutare il biologico a crescere I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 8 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 di A. Ferrante - La ricerca bio è utile se è coordinata di V. Vizioli, C. Micheloni - Grano tenero a prezzi stagnanti, servono professionalità e contratti di A. Frascarelli - Residui colturali e pioggia binomio rischioso per la fusariosi di M. Blandino et al. - La qualità 2009 tiene al Nord ma soddisfa appena al Sud di R. Caramanico et al. - Concimazione e lotta agli insetti per un grano tenero di qualità di M. Blandino et al. Grano tenero Annata da dimenticare per pesche e nettarine di E. Macchi Mele in calo nel 2009, stabili le pere I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 9 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 presenta Obiettivo Cereali la newsletter per i professionisti del settore 28 Agosto 2009 GRANO TENERO • Mercato italiano Durante la pausa di Ferragosto il mercato è rimasto quasi totalmente inattivo; la richiesta da parte dell'industria molitoria è stata pressoché inesistente per il prodotto nazionale mentre, a prezzi via via calanti, è stata collocata qualche partita di grano comunitario sia di base, sia di qualità. vai alla sezione • Mercato europeo Il tempo favorevole ha consentito nelle ultime settimane di portare quasi a termine la trebbiatura del grano sia in Francia che Germania; in entrambi i Paesi le rese sono state superiori alle aspettative... vai alla sezione • Mercato mondiale MNelle ultime settimane vi è stato un susseguirsi di stime che ampliano la disponibilità di grano nel mondo per la corrente campagna: l'Usda di agosto ha portato lo stock finale da 181,28 a 183,56 milioni di tonnellate come conseguenza delle maggiori produzioni negli Usa e nell’Ue… vai alla sezione GRANO DURO • Mercato italiano Mercato pesante nonostante la bassa produzione nazionale; i problemi qualitativi diffusi in diverse zone e l'ampia disponibilità di prodotto estero sui porti stanno determinando un progressivo calo nei prezzi. vai alla sezione • Mercato europeo La qualità del grano duro francese si presenta eccellente (mediamente oltre 13,5% di proteine), mentre in Grecia solo il prodotto pre-pioggia (circa il 30%) è di buona qualità. vai alla sezione • Mercato mondiale Il prezzo Fob è 237 dollari/t negli Usa e 265 dal Canada. vai alla sezione MAIS E SOIA • Mercato italiano Il caldo rovente delle ultime settimane ha accelerato in molte zone la maturazione del mais; la trebbiatura delle varietà precoci è già iniziata in Emilia, nel basso Veneto e in Lombardia. vai alla sezione I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 10 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte • 04/08/09–02/09/09 Mercato europeo La situazione agronomica del mais è ottimale in tutta l’Unione europea. I prezzi in Francia sono a 124 euro/t sul Matif, mentre il prodotto ungherese al raccolto vale intorno a 90-92 euro/t partenza. vai alla sezione • Mercato mondiale Come per il grano, anche per il mais i dati più recenti indicano un aumento nelle disponibilità mondiali: l'Usda aumenta la produzione Usa di ben 12 milioni di tonnellate (da 312,18 a 324,14 milioni di tonnellate, record di tutti i tempi!)... vai alla sezione VARIE • Bruxelles si interroga in merito a una possibile revisione della legislazione in materia di ogm La Commissione europea ha affidato a un consorzio di esperti una missione di valutazione del quadro legislativo comunitario in materia di ogm negli alimenti e nei mangimi per animali. vai alla sezione • Le organizzazioni professionali agricole deplorano l'erosione dei finanziamenti per la regolamentazione del mercato Le Organizzazioni professionali agricole dell'Unione europea si rammaricano che nel progetto di bilancio 2010 i fondi per la regolamentazione del mercato dovrebbero essere rivisti verso il basso... vai alla sezione • Agrofarmaci: l'Europa lancia una consultazione pubblica per valutare i loro rischi (Aesa) L'European Food Safety Authority (Efsa) ha lanciato una consultazione pubblica su una bozza di documento di valutazione dei rischi di esposizione agli agrofarmaci per i lavoratori agricoli, gli operatori, gli astanti, così come i residenti. vai alla sezione I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 11 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Agenzia di informazione on line su agricoltura, alimentazione e ambiente a cura di Confagricoltura Piemonte Anno XXIX – n. 28 agosto 2009 Giovedì 6 Sommario Moratoria dei debiti: importante e concreto segnale di attenzione verso le imprese Sì all’etichettatura del latte ma in un quadro di rilancio del comparto Costituito un nuovo coordinamento per le politiche del settore cerealicoloproteoleaginoso Approvato il riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie per l’Ocm vino Il Consiglio regionale ha varato nuove disposizioni per il comparto vitivinicolo Per pesche e nettarine accordi commerciali a prezzi equi con la grande distribuzione Moratoria dei debiti: importante e concreto segnale di attenzione verso le imprese Lunedì 3 agosto, nella sede di Milano dell’Associazione Bancaria Italiana, alla presenza del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, è stato sottoscritto dalla stessa ABI e da tutte le Organizzazioni imprenditoriali, tra cui Confagricoltura, un protocollo di intesa denominato “Avviso comune”, che prevede per le piccole e medie imprese, anche agricole, la possibilità di ottenere dalla propria Banca la sospensione per un anno della quota capitale delle rate di finanziamenti di medio e lungo termine (nelle varie forme tecniche di mutuo o prestito, agrario e non, ma con esclusione di quelle agevolate e comprese le operazioni di leasing) e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine. Le misure proposte hanno carattere di straordinarietà e riguarderanno solo operazioni già in essere al momento della firma del protocollo. Le condizioni e le modalità di attivazione delle stesse misure sono da considerare come “minime”, per cui ogni Banca potrà concedere tali interventi con caratteristiche almeno eguali o migliorative per la clientela. L’adesione all’accordo da parte delle Banche sarà volontaria e, in ogni caso, la concessione degli interventi è subordinata alla valutazione da parte delle Banche stesse del merito creditizio dell’impresa richiedente. Al fine di agevolare la concessione di tali misure, il ministro dell’Economia si è impegnato a mettere a disposizione degli Istituti bancari un supporto di tipo fiscale. E’ previsto per le imprese che non hanno ritardi nei pagamenti con le Banche un percorso preferenziale per le loro richieste di sospensione o allungamento. A giudizio di Confagricoltura, si tratta di un’iniziativa che - sebbene non voglia essere la risposta ai gravi problemi di ordine finanziario di molte imprese – di certo deve essere considerata un importante e concreto segnale da parte del mondo bancario nei confronti delle piccole e medie imprese. L’auspicio di Confagricoltura è che il proficuo lavoro svolto dal “tavolo PMI-ABI” I.rur Innovazione rurale – www.irur.it 12 via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 possa continuare per un allargamento degli interventi anche ad altre operazioni necessarie per dare un maggiore equilibrio alle gestioni finanziarie delle aziende, in un reciproco interesse del sistema imprenditoriale e bancario. Sì all’etichettatura del latte ma in un quadro di rilancio del comparto Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha presentato i contenuti del decreto ministeriale sull’etichettatura del latte, preannunciandone l’imminente firma e precisando che esso verrà inviato alla Commissione europea per le valutazioni di rito prima della sua pubblicazione. Il decreto estende l’obbligo dell’etichettatura, con indicazione del luogo d’origine della materia prima, a tutti i tipi di latte e suoi derivati. Confagricoltura ritiene che l’obbligo dell’etichettatura per il latte sia importante, in quanto offre maggiori informazioni ai consumatori sui prodotti posti in commercio, ma che da sola non basti. Deve infatti essere inquadrata in un contesto più organico di rilancio e valorizzazione del comparto lattierocaseario, che registra da troppo tempo quotazioni all’origine non remunerative. Pur apprezzando la determinazione del ministro Zaia nel voler valorizzare le identità nazionali, che sono la ricchezza dell’Europa e non il suo limite, Confagricoltura considera perciò urgente un riequilibrio della filiera, accompagnato da rapporti più efficaci con la grande distribuzione, da un’intensa promozione nei confronti dei consumatori e da una seria politica per la qualità. Costituito un nuovo coordinamento per le politiche del settore cerealicolo-proteoleaginoso Confagricoltura, Cia, Copagri, Fedagri-Confcooperative e Lega Coop-Agroalimentare hanno dato vita ad un coordinamento per gestire insieme le criticità della filiera cerealicola e proteoleaginosa. L’obiettivo è di valorizzare l’approccio comune in sede di confronto sulle politiche legislative e di mercato, condividendo azioni e strategie di politica settoriale per essere più incisivi con le istituzioni e per promuovere sinergie operative, con attenzione particolare alle Organizzazioni di produttori e ai loro rapporti con gli altri attori della filiera. Le Organizzazioni che costituiscono il coordinamento sottolineano come la volatilità del mercato, l’esigenza di dare risposte alla domanda di qualità che viene dal mercato stesso e, non ultimo, il recupero di marginalità di gestione per rendere competitive le imprese siano i punti qualificanti del progetto operativo, sul quale le imprese aderenti alle singole Organizzazioni si impegneranno anche per utilizzare proficuamente gli strumenti a disposizione, quali ad esempio accordi quadro, contratti di filiera e piani di sviluppo rurale. Il coordinamento affronterà le tematiche settoriali nella logica degli accordi di filiera, facendosi parte attiva nei confronti della componente industriale. Analogamente, il coordinamento porterà il proprio contributo ai tavoli istituzionali a livello comunitario, nazionale e anche regionale. Approvato il riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie per l’Ocm vino E’ stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo tra Ministero delle Politiche agricole e Regioni sul riparto delle risorse finanziarie messe a disposizione, per gli anni 2009 e 2010, delle diverse misure dell’Organizzazione comune di mercato per il settore vitivinicolo. Per arricchimento e distillazione di alcol ad uso alimentare, da un criterio basato esclusivamente sulla spesa storica delle annualità precedenti, si passa ora a un parametro che tiene in considerazione, per il 20 per cento, l’entità della superficie vitata di ogni Regione. Per il Piemonte si tratta sicuramente di una soluzione migliorativa. Viene introdotta per la prima volta una misura per la “vendemmia in verde”, con una suddivisione delle risorse tra le varie Regioni basata esclusivamente sulla superficie vitata. Per la ristrutturazione dei vigneti, il criterio di I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 13 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 riparto sarà basato sulla media delle superfici già ristrutturate negli anni tra il 2001 e il 2008. Questo parametro ha permesso alla Regione Piemonte di rispondere positivamente a tutte le domande pervenute negli anni passati dal mondo vitivinicolo. Per la promozione del vino nei Paesi terzi (extra Unione europea) i finanziamenti non saranno più calcolati sulla quantità di vino prodotta in ogni Regione, ma in base a parametri più articolati, che tengono conto della superficie vitata regionale (40%), della superficie rivendicata a denominazione d’origine (40%), dei volumi di esportazione (10%) e del valore a prezzi correnti del prodotto vino (10%). Per il Piemonte questi nuovi parametri hanno permesso un aumento della quota di finanziamento dal 5,7 al 10,7 per cento, corrispondente a circa 1 milione di euro aggiuntivi, consentendogli così di poter contare per il 2010 su una somma che dovrebbe superare i 2,5 milioni di euro per la valorizzazione dei propri vini. Il Consiglio regionale ha varato nuove disposizioni per il comparto vitivinicolo Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale del cosiddetto Collegato alla Finanziaria 2009 sono state introdotte importanti novità anche per il comparto vitivinicolo. In attuazione delle disposizioni della nuova Ocm vino, i vigneti abusivi impiantati dopo il 31 agosto 1998 dovranno essere estirpati a spese del produttore, con una sanzione a suo carico di 12 mila euro ad ettaro. Per gli impianti antecedenti è possibile la regolarizzazione dei vigneti entro la fine di quest’anno, con richiesta alla Provincia territorialmente competente, l’iscrizione all’anagrafe vitivinicola e il pagamento di una sanzione di 10 mila euro ad ettaro. Nuove regole riguardano anche il Comitato consultivo regionale per la vitivinicoltura, che riunisce i rappresentanti della filiera ed esprime pareri sul riconoscimento delle doc e docg e sulle principali questioni attinenti al settore. Passano da 1 a 3 i rappresentanti dei Consorzi di tutela, si aggiungono i rappresentanti delle Province, vengono semplificate le procedure di nomina e sostituzione dei componenti, stabilendo inoltre un termine triennale per il loro incarico e la gratuità della partecipazione alle riunioni del Comitato. Per pesche e nettarine accordi commerciali a prezzi equi con la grande distribuzione La Regione Piemonte lancia una campagna di promozione e di sostegno al mercato delle pesche e delle nettarine, che rispettano il disciplinare della “Pesca Cuneo”, promuovendo accordi diretti tra Organizzazioni dei produttori e catene della grande distribuzione. L’iniziativa - che partirà il 10 agosto, per una durata minima di due settimane – prevede la commercializzazione nei punti vendita aderenti di tutto il Nord-Ovest di cassette da 3 kg di prodotto, pagato al produttore almeno 80 centesimi al Kg e venduto al consumatore a un prezzo massimo di 1,20 euro al Kg. La Regione sosterrà l’iniziativa con un’apposita campagna di comunicazione, affidata per la gestione operativa ad Assofrutta. A questo scopo ha disposto un primo stanziamento di 50 mila euro. Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi Numero 156 della rivista Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi. Settembre 2009 I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 14 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 pag.5 Lidari Tecnologia innovativa a cui dare credito di Roberto Del Favero pag.7 Le tecnologie lidar per applicazioni forestali di Francesco Pirotti pag.17 Dati lidar da aeromobile Stime di variabili forestali di Andrea Barilotti, Francesco Pirotti e Emanuele Lingua pag.27 Laser Scanner Terrestre (TLS) Applicazioni pratiche in ambito forestale di Emanuele Lingua e Francesco Pirotti pag.31 Analisi degli habitat forestali Utilizzo del Modello Digitale delle Chiome (DCM) di Tommaso Sitzia pag.35 Pianificazione delle utilizzazioni forestali Potenzialità dei Modelli Digitali del Terreno ad alta risoluzione di Stefano Grigolato pag.43 Identificazione della rete idrografica Importanza dell’informazione topografica di dettaglio in ambiente alpino di Paolo Tarolli pag.49 Divulgazione: il ponte tra scienza e pratica di Raffaele Cavalli Link: http://www.enterisi.it/index.jsp Alleghiamo alla rassegna stampa il nuovo numero della rivista “Riso & Alimentazione”. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 15 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Link: http://www.regione.piemonte.it/cms/ Moscato, raggiunto l’accordo sul prezzo E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la mediazione dell’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in un incontro della Commissione Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso la sede del Consorzio di Tutela dell’Asti a Isola (AT). Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende agricole produttrici (il prezzo 2008 era fissato a 9,95 euro/miria). La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti DOCG che per il Moscato d’Asti tappo raso. La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti è stata ridotta a 0,45 euro/miriagrammo (era 0,51 nel 2008). Le parti hanno inoltre sin d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo. “E’ stato un accordo molto sofferto – sottolinea l’assessore Mino Taricco – raggiunto dopo una lunga trattativa che ha dovuto conciliare la richiesta di riduzione di prezzo da parte delle case spumantiere, che hanno risentito della contrazione dei consumi internazionali presente anche nel mondo del Moscato e dell’Asti, e la necessità di garantire adeguata redditività a ettaro alle aziende agricole che hanno subito un innegabile aumento dei costi di produzione. Credo che in questo quadro l’accordo raggiunto sia il migliore compromesso possibile tra opposte esigenze. L’orientamento che la Paritetica ha assunto anche per l’anno prossimo, garantendo una tutela minima su prezzi e rese e impegnandosi in un piano di promozione e sostegno del settore, sia un segnale importante della volontà di guardare al futuro.” Il Moscato è D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio di 53 comuni per circa 10.000 ettari, distribuiti tra le province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300 ettari), Alessandria (1500 ettari). La vendemmia 2008 ha prodotto poco più di 1 milione di quintali di uva moscato, che rappresenta oltre un quarto dell’intera produzione di uva da vino del Piemonte (25,6%) e poco meno di un terzo (27%) se si considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava rappresenta (dati 2007) il 17,6% dell’intera produzione vinicola piemontese. 26 agosto 2009 I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 16 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Lavorazione e commercio delle carni La Regione Piemonte avvia un corposo programma di sostegno alle piccole e medie imprese di trasformazione e commercializzazione nel settore delle carni nelle diverse filiere (bovina, suina, pollame, conigli, capre e pecore). Si tratta di un bando, con uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro – di cui 5 milioni ciascuno per carni bovine e suine e 2 milioni per le altre filiere – che fa riferimento alla legge regionale 95/95 e fa seguito a un lungo lavoro di concertazione con l’intero settore avviato nell’ottobre 2008 a Cuneo, in occasione della giornata regionale di confronto “Allevare in Piemonte”. “Si tratta di un provvedimento importante e corposo – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – che dà pienamente seguito agli impegni assunti in occasione della giornata di confronto che abbiamo tenuto l’anno scorso a Cuneo e che è poi proficuamente proseguita nei mesi successivi, con numerosi incontri tecnici dei singoli tavoli di filiera. In quell’occasione avevamo parlato di un primo livello di concertazione per condividere le iniziative più utili per il comparto, e credo l’attuale bando possa interpretare concretamente questo intendimento. Sottolineo l’impostazione del programma che, oltre a riservare attenzione specifica a ogni singola filiera, valorizza gli investimenti commerciali e, come elemento innovativo, richiede ai beneficiari di realizzare un sistema di tracciabilità certificato sulla provenienza della carne, secondo le norme già previste per le carni bovine.” Il programma prevede tre settori strategici di intervento, con proprie graduatorie: cani bovine, carni suine, altre carni (avicunicole e ovicaprine). I contributi verranno destinati alle piccole e medie aziende attive nella trasformazione e commercializzazione delle carni per realizzare progetti economico-finanziari per conseguire, nell’arco di tre anni, risultati concreti di valorizzazione delle rispettive produzioni. Gli interventi finanziabili riguardano allestimento di strutture, acquisto di impianti e macchinari, acquisto di aziende, rami di aziende, reti commerciali, marchi, progettazione commerciale e di marketing (obbligatoria), creazione di sistemi di qualità, studi di fattibilità per la concentrazione di imprese. La percentuale di aiuto varia dal 35% al 50% e gli importi per ogni beneficiario dovranno essere compresi tra 200 mila euro e 2 milioni di euro. Priorità viene data alle società cooperative agricole e consorzi, alle organizzazioni di produttori riconosciute, o alle società in cui il 50% del capitale sociale sia costituito da tali soggetti. Il bando ha scadenza 20 ottobre: per informazioni http://www.regione.piemonte.it/cgibin/agri/leggi/pub/bando.cgi?id=474 Ristrutturazione vigneti La Regione Piemonte ha aumentato il sostegno finanziario riconosciuto alle aziende agricole che si impegnano ad adeguare i vigneti, ristrutturandoli e rimodernandoli, o riconvertendoli a varietà di vite più richieste dal mercato. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 17 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 La misura rientra all’interno del programma nazionale di sostegno per la ristrutturazione e riconversione vigneti, per le campagne viticole dal 2009/2010 al 2012/2013, relativo all’attuazione dell’OCM vino (Reg. CE 1234/2007 e Reg. 555/08). In questo contesto, la Regione Piemonte ha fortemente sostenuto, in sede nazionale, la scelta di adeguare i contributi ai viticoltori, rendendo così possibile l’aggiornamento dei contributi massimi concedibili alle aziende per le singole tipologie di intervento, con un importo medio per ettaro pari a 9500 euro per il 2010. L’obiettivo della misura e degli interventi che le imprese agricole potranno attuare è quello di accrescere la competitività e migliorare gli impianti, attraverso la riconversione delle varietà di vite verso quelle maggiormente richieste oggi dai mercati e la ristrutturazione dei vigneti per avere impianti più razionali ed efficienti. Nelle disposizioni regionali è previsto che possano accedere alla misura anche coloro che, avendo già realizzato la riconversione o ristrutturazione in passato, abbiano subito danni da frane e smottamenti, a causa delle condizioni climatiche particolarmente avverse dell’inverno scorso, vedendo così compromessi gli interventi effettuati. Le aziende potranno accedere al contributo attraverso un bando, che sarà aperto nei prossimi giorni e che avrà scadenza a fine novembre. Sarà scaricabile all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/agri/rupar_sistpiem/sistp_gestamm.htm “La ristrutturazione e la riconversione vigneti è una procedura ormai attuata da anni e prevista dai regolamenti comunitari – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco – in questo caso, come Regione, abbiamo voluto portare alla massima soglia possibile il sostegno finanziario che si dà alle aziende, per sostenerle ed aiutarle, in questa fase contingente, ad adeguare gli impianti nel miglior modo possibile. Anche questo rappresenta un tassello della politica di modernizzazione e di valorizzazione della qualità che portiamo avanti su diversi fronti. ” 01 settembre 2009 Vini piemontesi a Londra Da Harrods, storico luogo di culto del più raffinato shopping londinese dall’1 settembre al 4 ottobre si beve piemontese. Il grande magazzino ospita infatti una promozione dedicata a 60 vini del Piemonte, nel wine shop del piano interrato dove si trovano le migliori etichette del mondo. La promozione, in particolare la campagna di comunicazione, è sostenuta dalla Regione Piemonte, in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione. “L’opportunità di organizzare questa promozione è nata nel 2008, partecipando per la prima volta alla London International Wine & Spirits Fair. - commenta Mino Taricco, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte - La nostra regione può offrire un patrimonio unico quanto a livelli qualitativi e la scelta di Harrods lo conferma. Nei suoi scaffali per la prima volta gran parte dei vini piemontesi saranno I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 18 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 protagonisti e questa sarà anche un’occasione per far conoscere il territorio e le spettacolari dimore storiche che ospitano le Enoteche regionali.” Sono quindi targati con logo regionale i poster, le immagini che passano negli schermi al plasma, la pubblicità sul Times, e tutte le forme di comunicazione sull’iniziativa. Durante il mese di promozione chiunque può inoltre portarsi a casa cartine, guide sugli hotel e i ristoranti della regione e materiale informativo per organizzarsi un viaggio enogastronomico in Piemonte. Crisi mercato delle pesche La Regione ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di attivare il fondo per le crisi di mercato per il settore delle pesche e delle nettarine: lo ha deliberato la Giunta regionale, sollecitando al Ministero la definizione delle modalità operative per concretizzare la misura e poter accogliere le domande di sostegno delle aziende agricole. L’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco, ha incontrato ripetutamente nelle scorse settimane le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli e le organizzazioni agricole, per condividere i dati di analisi della situazione e le misure da intraprendere, dopo aver già lanciato, all’inizio di agosto, la campagna di valorizzazione e di sostegno della Pesca Cuneo con accordi a prezzi calmierati con la grande distribuzione. “Oltre alle iniziative che la Regione stessa si è assunta sul territorio, sin dalle prime avvisaglie della crisi, - sottolinea l’assessore Taricco - ora si chiede un intervento più strutturale al Ministero, per prendere atto della situazione e attivare tutte le misure possibili che la normativa prevede. Seguiremo con attenzione l’iter a livello nazionale, perché la procedura diventi operativa, e possa sostenere le nostre aziende che stanno attraversando una fase molto difficile, in termini di remuneratività e di gestione dell’invenduto.” I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 19 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Coldiretti Link: http://www.coldiretti.it/ Da http://www.ilpuntocoldiretti.it/Pagine/Home.aspx DIVENTA OBBLIGATORIO INDICARE L'ORIGINE DEL LATTE IN UHT E FORMAGGI Ok al decreto per l'etichettatura di latte e derivati Coldiretti: "Primo risultato della mobilitazione" “E’ un importante primo risultato della nostra mobilitazione a difesa del Made in Italy dalla stalla alla tavola che ha impegnato migliaia di allevatori ai valichi, ai porti, davanti agli stabilimenti industriali e nelle sedi istituzionali”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere grande soddisfazione e un sincero ringraziamento al Ministro delle Politiche Luca Zaia che ha presentato ufficialmente il decreto sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per latte e derivati che “è un grande risultato che va nell’interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell’intero sistema Paese”. Il Decreto obbliga ad indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari ma vieta anche l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Si stabilisce chiaramente che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri ma regolamenta anche l’impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Durante la mobilitazione durata tre giorni gli agricoltori della Coldiretti hanno collaborato con le forze dell'ordine alle verifiche dei prodotti alimentari provenienti dall'estero nei valichi, del Frejus, Tarvisio, Brennero e Ventimiglia, e nei porti di Venezia, Ancona, Ravenna, Palermo, Salerno, Brindisi, Bari, Oristano, Olbia e Porto Torres. Nel corso dei controlli delle centinaia di camion in transito sono molte le allarmanti scoperte fatte dalla Coldiretti. Sono stati moltissimi anche gli incontri con rappresentanti istituzionali a partire dal presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini. Proprio a Montecitorio gli imprenditori agricoli della Coldiretti hanno mostrato come sia possibile fare il formaggio senza latte, ovvero utilizzando polveri. Ma la mobilitazione non ha interessato solo valichi, porti e sedi istituzionali. Migliaia di agricoltori hanno invaso supermercati e ipermercati di tutta la Penisola per denunciare il fatto che solo un prodotto su tre di quelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani, ma nessuno lo sa. 27/07/2009 La Commissione Ue conferma i rischi di pratiche anticoncorrenziali nel latte La Commissione europea ha dichiarato che “continuerà a fare tutto quanto è in suo potere per sostenere gli allevatori e stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari”; l’occasione è stata l’adozione della I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 20 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Comunicazione al Consiglio sulla situazione di mercato del latte nel 2009, relazione richiesta dai capi di Stato e di Governo durante dell’ultimo vertice Ue. Nella sua parte iniziale il documento riporta un’analisi del processo di riforma del settore dei prodotti lattiero-caseari (da Agenda 2000 ad oggi), generalmente considerato in linea con la riforma della Pac e rivolto a dare a un maggiore orientamento della produzione al mercato. Nella relazione vengono poi elencate le misure disponibili per alleviare la difficile situazione del mercato. La Commissione – che ha appena avviato un nuovo programma di promozione per i prodotti lattiero-caseari – continuerà ad usare strumenti come l’intervento, gli aiuti all'ammasso privato e le restituzioni all'esportazione ed autorizzerà l’anticipo della data di pagamento degli aiuti diretti agli agricoltori; proseguirà inoltre l'esame delle potenziali pratiche anticoncorrenziali della catena alimentare, soprattutto il settore lattiero-caseario. Altre misure includono la possibilità di utilizzo dei prelievi dei produttori che superano le quote loro assegnate per finanziare il ritiro volontario dalla produzione del latte e l'estensione agli agricoltori dei provvedimenti di crisi temporanea nel quadro degli aiuti di Stato. Gli Stati membri hanno la possibilità di ridistribuire gli aiuti al settore lattiero-caseario come stabilito con l’accordo sulla verifica dello “stato di salute” della Pac; esistono comunque altre possibilità di aiutare i produttori attraverso la politica di sviluppo rurale. La Commissione fa un esplicito riferimento all’asimmetria dell’andamento dei prezzi del latte al consumo (considerati stabili o in aumento) e dei prezzi alla produzione (che sono diminuiti), particolarmente evidente in alcuni Stati membri, e dimostra chiaramente che nell’Ue la filiera del latte non funziona in modo efficiente, ostacolando un aumento dei prezzi alla produzione o impedendo ai consumatori di beneficiare di prezzi più bassi. Tale squilibrio pone dei vincoli allo sviluppo della domanda di prodotti lattiero-caseari e, di conseguenza, impedisce la ripresa del settore. Questa situazione solleva anche gravi preoccupazioni per la distribuzione del valore aggiunto nella filiera tra agricoltori, trasformatori e dettaglianti. Per questo la Commissione sta esaminando possibili pratiche anticoncorrenziali della catena alimentare, compreso l'esercizio del potere d'acquisto dei dettaglianti a scapito dei consumatori finali. “L'Italia tra i grandi Paesi produttori (Germania, Francia e Spagna) è l'unico dove la Commissione Europea ha rilevato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi, secondo i dati a febbraio 2009 – ha commentato la Coldiretti - . Il latte viene pagato in media agli allevatori italiani 0,31 euro al litro, meno di venti anni fa, mentre sugli scaffali arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo scaffale, favorito dalla mancanza di trasparenza sulla provenienza della materia prima”. Sul sistema delle quote, il Consiglio europeo ha invitato a presentare le possibili formule per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari, pur nel rispetto dei risultati della valutazione dello stato di salute della Pac. L’Esecutivo comunitario ribadisce che modificare il sistema delle quote significherebbe non I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 21 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 rispettare tali risultati: è quindi esclusa l'opzione di un'eventuale riduzione o di un "congelamento" degli aumenti già approvati. Infine, la Commissione propone di autorizzare gli Stati membri a riscuotere un prelievo eccezionale dai produttori che superano la quota individuale loro assegnata e a utilizzare tali risorse per finanziare l'abbandono volontario della produzione di latte oppure per ridistribuirle a determinati gruppi prioritari. 27/07/2009 Efsa, più attenzione a nano insetticidi e benessere animale La Commissione Ue ha chiesto aggiornamenti all’Agenzia europea sulla sicurezza alimentare circa la possibile revisione degli allegati I e II della Direttiva del Consiglio 91/414 , relativi al commercio di alcuni fitosanitari, visto che è stata recentemente elaborata una nuova regolamentazione del Parlamento Europeo e del Consiglio – in sostituzione della 79/117 CE e della 91/414 CE – che entrerà in vigore entro il 2009. Attualmente l’Efsa vorrebbe quindi rivedere la propria precedente opinione (che risale a 3 anni fa), per verificare l’aggiornamento dei dati e la valutazione del rischio. Secondo l’Agenzia, il nuovo regolamento potrà richiedere dati addizionali per svolgere la valutazione del rischio e suggerisce quindi una maggiore flessibilità alle industrie richiedenti. In particolare, circa i nanomateriali utilizzati come insetticidi o biocidi, l’Efsa indica come necessari ulteriori studi; in ogni caso, la sicurezza andrà valutata caso per caso, in accordo con le metodologie internazionali di riferimento. Circa i metodi analitici, l’Agenzia prende in considerazione la pubblicazione da parte dell’Ocse (2007) di un documento guida per nuovi test. Per quel che riguarda gli studi eco-tossicologici, viene preso atto della tendenza a ridurre i test sugli animali (i test su vertebrati vanno condotti “solo se appropriati e giustificati”) e si consiglia di passare ove possibile alla sperimentazione in vitro. Tra i punti di dettaglio, l’Efsa consiglia pure di ridurre le specie e il numero complessivo degli animali coinvolti, ma anche il numero degli esperimenti e di ridurre al minimo gli esperimenti short term (che culminano con la morte degli animali per ingestione di sostanze a livelli acuti). Il tutto, ovviamente, cercando di mantenere la sicurezza delle misurazioni. L’Agenzia dichiara inoltre la necessità di prendere in considerazione alcuni studi che verranno pubblicati nel 2010 e relativi alla tossicità di alcuni fitosanitari per le api. 06/08/2009 Ok definitivo all'incentivo omnicomprensivo di 28 centesimi kwh per la produzione di energia da biomasse La tariffa fissa omnicomprensiva per la produzione di energia da biomassa è legge. La produzione di energia elettrica verde è incentivata con 28 centesimi di euro per ogni I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] kWh. 22 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 L’Associazione le Fattorie del Sole-Coldiretti ha accolto con favore il nuovo regime di sostegno alla produzione di energia elettrica da biomasse, adeguata e rispondente alle attese degli imprenditori agricoli. “Ora bisogna andare avanti. Sono ancora molte le cose da perfezionare a favore delle imprese agricole ha spiegato Giorgio Piazza, presidente dell’associazione - ed è opportuno che il GSE provveda subito a conguagliare le tariffe per assicurare al più presto liquidità alle imprese agricole fortemente indebitate. Così come è necessario definire i meccanismi di tracciabilità e rintracciabilità della biomassa da filiera corta per garantire gli investimenti di molti imprenditori agricoli che beneficiano dei Certificati Verdi (sia per impianti di potenza inferiore ad 1 MW che di potenza superiore). Il titolo ha infatti subito una fortissima svalutazione economica negli ultimi anni, lasciando in sofferenza le aziende”. Inoltre per garantire immediato impulso allo sviluppo del biogas in ambito agricolo, con particolare riferimento alle aree soggette alla direttiva nitrati, l’Associazione le Fattorie del Sole ritiene indispensabile modificare il D.M. 7 aprile 2006, al fine di ottenere l’inquadramento del digestato tra le sostanze utilizzabili ai fini agronomici a bilancio di azoto, e il D.Lgs 29 aprile 2006, n. 217 in materia di fertilizzanti al fine di valorizzare al meglio un sottoprodotto agricolo dagli elevati elementi nutritivi. La Legge del 23 luglio 2009 n. 99, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 31 luglio 2009, n. 176, S.O., recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonch’è in materia di energia” introduce diverse novità in ambito agroenergetico. In particolare l’articolo 42. (Impianti eolici per la produzione di energia elettrica ubicati in mare e altre disposizioni in materia di fonti per la produzione di energia elettrica): • è stata abrogata la tariffa fissa omnicomprensiva ad hoc per le biomasse agricole da filiera corta (0,30 centesimi); • è previsto un incentivo pari a 0,28 centesimi per gli impianti di taglia non superiore ad 1 MW, aventi diritto, in alternativa ai certificati verdi, alla tariffa fissa omnicomprensiva, che sono alimentati da biogas e biomasse, ricompresi gli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009 ( secondo il sistema AGEA). Tale incentivazione riguarda, dunque, anche gli oli vegetali puri, quali ad esempio l’olio di girasole, di oliva e di colza, ma non ricomprende i biocombustibili liquidi, come, ad esempio, il biodiesel; • il coefficiente di conversione dei certificati verdi per l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da rifiuti biodegradabili e biomasse diverse da quelle agricole da filiera corta, passa dal valore di 1,1 a quello di 1,3. • per gli impianti che utilizzano il sistema dei certificati verdi (es. impianti superiori ad 1 MW in esercizio dopo il 31.12.2007), previa emanazione di un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sulla tracciabilità e rintracciabilità della filiera, è fatto salvo il coefficiente di conversione per la biomassa agricola da filiera corta pari a 1,8 (infatti il regime introdotto dal provvedimento in commento non tange I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 23 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 il quadro incentivante delineato dal comma 382 quater dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come modificata nell’autunno del 2007); • i biocombustibili liquidi sono stati ricompresi esplicitamente nella tariffa fissa omnicomprensiva di 0,18 centesimi, che premia anche i gas di discarica e i gas residuati dai processi di depurazione; • per gli impianti di proprietà di aziende agricole o gestiti in connessione con aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali, alimentati da biogas e biomasse, ricompresi gli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009, l'accesso, a decorrere dall’entrata in esercizio commerciale, alla tariffa fissa onnicomprensiva è cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo dell'investimento; • non è escluso, a seguito dell’approvazione del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sulla tracciabilità e rintracciabilità della filiera, il coefficiente di conversione dei certificati verdi pari a 1,8 per le biomasse agricole da filiera corta si possa cumulare con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo dell'investimento. • Per gli impianti eolici off-shore, il coefficiente di moltiplicazione dei CV è pari a 1,50. All’articolo 27 (Misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico): • il comma 42 specifica che per la realizzazione di impianti alimentati a biomassa e per impianti fotovoltaici, ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere connesse, il proponente deve dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima dell'autorizzazione, la disponibilità del suolo su cui realizzare l'impianto ( integrando il comma 4 dell'articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387); • il comma 45 stabilisce che nell'ambito della disciplina dello scambio sul posto, di cui al comma 1 dell'articolo 6 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, l'energia elettrica prodotta può essere remunerata a condizioni economiche di mercato per la parte immessa in rete e nei limiti del valore eccedente il costo sostenuto per il consumo dell'energia. • Il comma 44 abroga il secondo periodo del comma 4 dell’articolo 12 del D.Lgs 387/2003, <Il rilascio dell'autorizzazione costituisce titolo a costruire ed esercire l'impianto in conformità al progetto approvato e deve contenere, l'obbligo alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a seguito della dismissione dell'impianto o, per gli impianti idroelettrici, l’obbligo alla esecuzione di misure di reinserimento e recupero ambientale. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 24 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 News & Eventi N.516 - 28/08/2009 LE UVE MOSCATO DOCG, ANNATA 2009, VALGONO 9 EURO E 65 CENTESIMI AL MIRIAGRAMMO. Le uve moscato Docg, annata 2009, valgono 9 euro e 65 centesimi al miriagrammo. Trenta centesimi in meno rispetto all’anno scorso, con una perdita di reddito del 3%. La resa produttiva rimane invariata a 95 quintali ad ettaro. Un ettaro di vigneto renderà dunque agli agricoltori 9.167 euro, contro i 9.452,00 della precedente vendemmia. Naturalmente gli industriali proponevano una riduzione ancora più consistente del valore delle uve ed in seguito alla mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, si è raggiunto l’accordo riducendo, per quest’anno, la quota a carico degli spumantieri a 45 centesimi. Seppure l’accordo interprofessionale rappresenti pur sempre un elemento di tutela e garanzia di reddito per la parte agricola, subire una perdita di 285 euro per ogni ettaro di vigneto, è dunque un taglio pesante per i bilanci delle imprese agricole. Le attenzioni maggiori si concentrano comunque sull’andamento del mercato dell’Asti spumante. Anche grazie ad un rilancio dell’azione promozionale per il periodo natalizio, si conta di contenere al minimo le perdite delle quote di mercato rispetto al 2008. A riprova di una certa incertezza, dettata soprattutto dalla crisi economica mondiale, la Paritetica ha messo le mani avanti, inserendo nell’accordo 2009 un “paracadute” per la prossima annata. In pratica sono già definiti il prezzo e la resa minima per il 2010: 9,55 euro al miriagrammo e 85 quintali ad ettaro di resa garantiti. Sintesi dell’accordo PREZZO: 9,65 RESA REDDITO 2009 al Mg. MASSIMA: AD Fondo Promozione 2009: Interprofessionale MOSCATO 2008 DIFFERENZA 9,95 - 95 ETTARO: UVE Q.LI € AD 9.167,00 3% ETTARO (9.452,00) € 0,45 I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 25 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 News & Eventi N.515 - 28/08/2009 VENDEMMIA: OTTIMA E PRECOCE Siamo già in vendemmia, in anticipo rispetto ad un’annata normale. Mercoledì scorso i viticoltori hanno iniziato la raccolta delle uve moscato che, con gli chardonnay, sono le più precoci dell’Astigiano. L’annata 2009 si preannuncia come una delle migliori, sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo. L’andamento climatico stagionale è stato molto favorevole, con le giuste precipitazioni e giornate molto calde alternate da notti fresche. Sarà una vendemmia eccellente con uve sane e di alto contenuto zuccherino, accompagnate da un’acidità più che buona per ottenere vini di alta qualità. Si tratta ora di raccogliere le uve al momento più opportuno, discernendo le partite in base alla provenienza e all’esposizione al I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] sole. 26 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte Come assumere manodopera 04/08/09–02/09/09 per la raccolta La regolare assunzione di un lavoratore, nel caso di una azienda già “Datore di Lavoro” deve avvenire almeno il giorno prima dell’inizio dell’attività. Nel caso di aziende che non abbiano assunto negli ultimi anni, prima di effettuare la comunicazione dell’assunzione del lavoratore, occorre presentare all’Inps apposita Denuncia Aziendale. Vediamo i casi - in cui si può evitare l’assunzione: L’utilizzo di parenti fino al quarto grado in linea retta, collaterale od affine con il titolare dell’azienda, coltivatore diretto o Iap, che prestano manodopera in modo occasionale e gratuita nell’azienda agricola. Si tratta di figli e genitori, fratelli e sorelle, nonni e nipoti, nipote e zio, cugini, genero e nuora, fratello o - sorella del coniuge, zio e zia del coniuge, cugino del coniuge. Lo scambio di manodopera tra titolari di azienda agricola, entrambi regolarmente iscritti all’Inps negli - elenchi dei CD/CM. I prestatori d’opera pagati tramite i “voucher”. Per la vendemmia le aziende agricole possono avvalersi di prestatori occasionali rientranti nella categoria di studenti, pensionati, casalinghe, percettori di prestazioni di integrazione salariale regolarizzandoli e pagandoli con i “buoni lavoro”. Per studenti si intendono giovani con meno di 25 anni regolarmente iscritti ad un corso universitario o istituto scolastico di ogni ordine e grado. Gli studenti minorenni, tra i 16 ed i 18 anni, devono iscriversi negli elenchi Inps accompagnati da un genitore e devono munirsi della certificazione di idoneità al lavoro rilasciata dall’ASL. Gli studenti possono lavorare nelle vacanze di Natale, Pasqua, dal 1 giugno al 30 settembre, il sabato e la domenica e in periodi liberi da impegni scolastici. Per pensionati si intendono coloro che sono titolari di un trattamento pensionistico diretto. Per casalinga/o si intendono soggetti che svolgono lavori non retribuiti nell’ambito famigliare e non prestano attualmente nessuna attività di lavoro autonomo o dipendente. Inoltre non debbono aver prestato lavoro subordinato in agricoltura nell’anno in corso e nell’anno precedente. Per percettori di prestazioni integrative al salario si intendo cassaintegrati, disoccupati o lavoratori in mobilità. Le aziende che intendono utilizzare i prestatori d’opera pagandoli con i “voucher” devono comunicare all’Inail, almeno il giorno prima, i dati dei lavoratori, il periodo ed il luogo di utilizzo. I “voucher” di taglio da 10,00 euro (7,50 euro al lavoratore) e da quest’anno da 50,00 euro (37,50 euro al lavoratore) vengo rilasciati dall’Inps, anche tramite le organizzazioni sindacali previo pagamento dell’importo dovuto. I “voucher” costituiscono unicamente un sistema di pagamento di un corrispettivo pattuito tra le parti per una prestazione e non sono considerati come indicativi di una paga oraria. I “voucher” potranno essere incassati presso un Apertura qualsiasi ufficio del postale. Info: periodo 0141.380.400 vendemmiale In tutto il territorio della Regione Piemonte il periodo entro il quale sono consentite le fermentazioni e le rifermentazioni vinarie è compreso tra il 1 agosto 2009 ed il 30 novembre 2009. Per la produzione dei vini tradizionali regionali il periodo delle fermentazioni e rifermentazioni vinarie è compreso tra il 1 agosto 2009 ed il 1 maggio 2010. La detenzione delle vinacce ottenute dalla produzione di detti vini tradizionali è vietata a decorrere dal trentesimo giorno a far data dal loro ottenimento come risultante dalla documentazione ufficiale di cantina e, comunque, non oltre la data del 31 maggio 2010. Le comunicazioni relative a fermentazioni spontanee che avvengono al di fuori dei periodi stabiliti ai precedenti punti, per le quali vige l’obbligo di immediata comunicazione devono essere indirizzate a: Ispettorato Centrale per il controllo della qualità dei prodotti agro alimentari (ICQ)– Ufficio di Torino – via Bertola n. 34 TORINO e comunicate mediante telegramma o I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] telefax. 27 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte Giacenza, albo imbottigliatori, 04/08/09–02/09/09 dichiarazioni alle dogane Le dichiarazioni di giacenza vini in carico sui registri in base ai bilanci di cantina del 31 luglio, devono essere inviate all’AGEA dal 1 agosto e comunque entro e non oltre il 10 settembre . Le dichiarazioni presentate successivamente al 10 settembre saranno sottoposte a sanzioni. Quindi tutti coloro che alla data del 31 luglio, dopo aver chiuso i registri con il bilancio di cantina, hanno delle giacenze in cantina devono recarsi presso gli uffici tecnici Coldiretti per la compilazione del modello ministeriale di giacenza e il relativo invio telematico entro la scadenza su riportata. Si ricorda che in occasione della stessa scadenza del 10 settembre tutte le cantine iscritte all’albo degli imbottigliatori che nel periodo dal 1 agosto 08 e fino al 31 luglio 09, hanno effettuato degli imbottigliamenti riguardanti vini a denominazione controllata, devono inviare alla Camera di Commercio competente per il territorio, tramite il sistema IC-DEIS, i dati degli imbottigliamenti con le relative destinazioni di vendita. Anche per questo adempimento burocratico il personale tecnico Coldiretti è a disposizione per l’elaborazione dei dati e l’invio telematico. Domande di estirpo a premio I viticoltori interessati al premio per l’estirpazione dei vigneti devono in primo luogo costituire o aggiornare il proprio fascicolo aziendale nell’ambito dell’Anagrafe agricola del Piemonte presso gli uffici del Centro di Assistenza Agricola Coldiretti. I beneficiari sono tutti i proprietari e i conduttori di vigneti. I viticoltori non proprietari della superficie vitata possono presentare la domanda di premio all’estirpazione, allegando alla domanda stessa il consenso all’estirpazione sottoscritto dal proprietario. I produttori che nella precedente campagna d’intervento hanno avuto una domanda di premio non accolta, per accedere al premio della campagna 2009/2010 devono ripresentare domanda. In particolare relativamente alla campagna vitivinicola in corso 2009/2010 la Regione Piemonte ha deciso di applicare il regime di estirpazione dei vigneti con premio alle domande con superficie minima non inferiore a 0,1 ettaro e di applicare il regime di estirpazione dei vigneti con premio su tutto il territorio regionale. Il termine ultimo Regolarizzazioni per la presentazione e sanzioni delle domande per è fissato superfici al 15 vitate settembre. abusive La Regione Piemonte dà attuazione alle disposizioni della nuova OCM vino che danno un’ultima possibilità alla definitiva regolarizzazione di tutte le superfici vitate impiantate in maniera abusiva, ovvero senza disporre dei rispettivi diritti di impianto. Anche in Piemonte tutti i vigneti abusivi dovranno essere sanzionati, e estirpati o regolarizzati a seconda dell’epoca cui risalgono: quelli impiantati dopo il 31 agosto 1998 dovranno essere estirpati a spese del produttore, con una sanzione di 12 mila euro/ettaro, che si ripeterà eventualmente ogni dodici mesi fino all’avvenuto estirpo; per i casi antecedenti il 31 agosto 1998, è possibile la regolarizzazione entro la fine di quest’anno, con richiesta alla Provincia competente, iscrizione all’anagrafe vitivinicola e pagamento di una somma pari a 10 mila euro/ettaro (la mancata regolarizzazione comporterà la sanzione di 12 mila euro/ettaro). Ristrutturazione e riconversione dei vigneti La Regione Piemonte ha raggiunto un accordo con Agea (l’agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) per prorogare di un anno gli interventi di adeguamento previsti dal piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, relativamente alle campagne 2005-2006 e 2006-2007, in considerazione delle pessime condizioni atmosferiche dello scorso inverno e del fenomeno della Flavescenza dorata, che non hanno consentito in molti casi il completamento dei lavori. La proroga, per entrambe le campagne, è fissata al 31 luglio 2010 e si riferisce I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 28 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte al termine di 04/08/09–02/09/09 esecuzione dei lavori. News & Eventi N.511 - 08/08/2009 PREMI PER IL BENESSERE ANIMALE La Giunta Regionale ha aperto un bando, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, per favorire le condizioni di benessere animale degli allevamenti bovini, suini e avicoli (pollame). Con la misura 215 “Pagamenti per il benessere animale” si premiano infatti gli allevatori che sottoscrivono, per una durata di cinque anni, l’impegno a migliorare le condizioni di vita dei capi, in termini di sistemi di allevamento, controllo della ventilazione, del raffrescamento e delle condizioni di vita all’interno delle stalle (stabulazione), alimentazione, igiene, sanità e aspetti comportamentali. Per l’anno 2009 le risorse finanziarie disponibili sono pari a 6,5 milioni di euro. Il periodo di presentazione delle domande va dal 30 luglio al 30 2009. settembre I criteri di selezione delle domande e i parametri di contributo sono commisurati alla specie animale allevata, dal livello massimo assegnato ai bovini, e via via ai suini, alle galline ovaiole e ai polli, che comprendono gli impegni per ognuna delle aree di intervento individuate (allevamento e stabulazione; controllo ambientale; alimentazione e acqua; igiene, sanità e aspetti comportamentali). I criteri di priorità riguardano la consistenza dell’allevamento, le caratteristiche e l’ubicazione dell’azienda. Il bando prevede una graduale riduzione del livello di sostegno nel tempo, anche in relazione alle dimensioni aziendali, in quanto si ritiene che vi possa essere un beneficio anche economico delle condizioni all’interno dell’allevamento per effetto delle innovazioni introdotte. News & Eventi N.510 - 08/08/2009 PSR: APERTE LE DOMANDE DI FORESTAZIONE È stato aperto il bando per la presentazione delle domande di aiuto ai sensi della Misura 123 azione 2, del PSR 2007-2013, “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali”. La Misura ha l’obiettivo, precisa Marco Girò, responsabile economico Coldiretti Piemonte, di potenziare la filiera forestale e migliorare la produttività del lavoro in bosco attraverso l’introduzione di macchine innovative, di valorizzare i prodotti di origine forestale attraverso l’immissione di tecnologie e/o strutture che consentono il raggiungimento di una elevata qualità del prodotto commercializzato e infine, di migliorare l’organizzazione dei lavori La forestali data anche ultima al per fine la di aumentare presentazione l’efficienza delle domande e la è sicurezza fissata al sul lavoro.” 30/09/2009. Possono presentare domande di ammissione al contributo le microimprese così come definite nella raccomandazione 2003/631/CE (impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio non superiore a 2 milioni di euro). L’azione prevede il pagamento di un contributo in conto capitale fino ad un massimo del 40% della spesa massima ammissibile. L’esatta percentuale di contribuzione verrà definita in sede di autorizzazione degli interventi in relazione alla eventuale maggiore partecipazione finanziaria richiesta dal beneficiario. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 29 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Il contributo verrà calcolato su una spesa ammissibile non inferiore a 25.000,00 € e non superiore a 500.000,00 €. Il contributo Per - concedibile non l’accesso potrà superare al l’importo di 200.000,00€ contributo le per ciascun imprese devono: essere in condizioni di redditività economica o di raggiungerla in un periodo massimo di tre anni dalla conclusione - beneficiario. dell’investimento; dimostrare la sostenibilità dell’intervento sotto l’aspetto logistico; dimostrare la fattibilità del progetto sotto l’aspetto finanziario tenuto conto della situazione economico- finanziaria dell’impresa. Gli investimenti 1) ammissibili sono: acquisti di macchine e attrezzature destinate ad operazioni di abbattimento, concentramento, esbosco, allestimento, coppatura, caricamento, trasporto in bosco dei prodotti legnosi forestali e dell’arboricoltura da legno compresi gli acquisti di rimorchi specializzati o di container scarrabili per il trasporto del cippato; 2) acquisti di macchine e attrezzature mobili destinate allo svolgimento delle prime lavorazioni del legno: piccoli 3) impianti mobili di segagione e macchine per la preparazione della legna da ardere: realizzazione di nuovi capannoni e piazzali di stoccaggio, comprese le relative dotazioni impiantistiche; nel caso in cui si realizzino uffici connessi o inseriti all’interno di capannoni sono ammessi gli investimenti relativi alle sole parti immobiliari, è altresì ammesso il miglioramento di piazzali già esistenti; 4) esclusivamente nell’ambito degli investimenti possono essere comprese le dotazioni antinfortunistiche; 5) spese di consulenza tecnica: il ricorso a consulenti tecnici è facoltativo; se si ricorre ad essi, questi devono Le essere spese di - dottori consulenza 4% tecnica per forestali nel caso investimenti di o acquisti di agronomi sono riconosciute importo fino abilitati. nella a misura del: 100.000 €; - 3% per l’importo eccedente i 100.000 € e sino a 200.000 €; - 2% per l’importo eccedente i 200.000 € e sino a 500.000 €. misura del: Le spese di - 12% - 6% nel per per Gli Non consulenza caso l’importo di eccedente a sono riconosciute importo i fino 200.000 € contributo i seguenti di nella a e € sino intendono acquisto 2) immobili si ammissibili 1) beni investimenti importi sono di 200.000; a 500.000 IVA interventi e terreni € esclusa. voci di e spesa: immobili; ristrutturazione di fabbricati esistenti, con l’eccezione degli interventi che comportano un risparmio energetico o l’installazione 3) di impianti investimenti 4) IVA, 5) acquisto 6) per la produzione strutturali per tutti e i di energie non soggetti installazione di che macchine rinnovabili; ammortizzabili; possono e recuperarla; impianti usati; acquisto di materiale ammortizzabile in un anno (attrezzi manuali, motoseghe, decespugliatori spalleggiati, nonché ganci, catene, choker, carrucole e altra attrezzatura complementare alle macchine acquistata separatamente 7) riparazioni 8) lavori 9) lavori eseguiti in di manutenzione economia diretta di da stesse); impianti parte e del macchinari; beneficiario; oneri amministrativi, finanziari, spese per il personale e altri investimenti non fisici (es. noleggio, interessi, 10) e dalle acquisizione mediante leasing, tec.); macchine e impianti che operano esclusivamente presso la sede aziendale (carrelli, muletti, bracci caricatori e altre macchine per la movimentazione del legname su piazzale, nastri trasportatori, impianti di intestatura, depezzatura, irrorazione, cippatori fissi, etc), ad eccezione degli impianti per la lavorazione della legna da ardere e gli impianti per la classificazione del I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] legname; 30 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 11) investimenti relativi a mezzi per il trasporto su strada, ad eccezione dei container scarrabili specializzati per 12) il investimenti 13) le 14) interventi 15) investimenti 16) 04/08/09–02/09/09 che attività investimenti non che di mera trasporto usufruiscono di coerenti di mera con del altri contributi promozione gli obiettivi interessano la fase sostituzione, previsti al di punto cippato; pubblici; o della marketing; presente trasformazione 7.4 del Azione; industriale P.S.R. 2007-2013. Per l’ammissione delle domande al finanziamento, verranno seguiti specifici criteri di priorità in particolare: tipologia del soggetto proponente, tipo di progetto proposto, grado di innovazione, possibili ricadute in termini di sviluppo della risorsa foresta-legno. L’azione intende premiare gli investimenti con maggiore contenuto di innovazione o collegati allo sviluppo della stessa e le aziende che presentano un maggior grado di specializzazione nelle attività forestali, con presenza di giovani addetti professionalizzati. News & Eventi 26/08/2009 - N.287 BENVENUTI IN VENDEMMIA: PER SCOPRIRE VINI E CANTINE Il delizioso centro storico di Verduno ospiterà il quarto appuntamento del 2009 di Benvenuti in…, un ciclo di eventi alla scoperta dell’agricoltura locale nelle sue varie sfaccettature, organizzati da Coldiretti Cuneo e Fondazione Campagna Amica. Il 5 settembre sarà la volta di Benvenuti in Vendemmia, con la collaborazione del Comune e dei Produttori di Verduno: una giornata per conoscere i vini, i produttori, le cantine, le vigne, nei giorni che precedono il grande lavoro della vendemmia nelle langhe e nel roero. A partire dalle 14, infatti, sarà possibile effettuare visite guidate ai luoghi di produzione per carpire i segreti dei produttori locali e le qualità dei prestigiosi vini. Sei gli appuntamenti di visita che si snodano fra tre cantine locali, due vigne “aperte al pubblico” e la Cantina Comunale presso la quale un sommelier professionista guiderà all’assaggio. Alle ore 18 agricoltura e cultura s’incontrano in un interessante spettacolo teatrale dall’invitante titolo “Veglia d’Amore di Vino. Annata 2003” – Storia di una vigna. Commedia in cinque bicchieri di vino. I cinque brindisi che scandiscono l’intreccio, denso di avvenimenti sul piano storico e sociale, saranno lo strumento per narrare i cento anni di una famiglia di storici produttori di vino. Il pubblico, partecipe e coinvolto nel ritmo scenico, seguirà la commedia seduto al tavolo, come in un tipico locale “a cielo aperto”. A conclusione della piece teatrale seguirà, nella magnifica cornice del Belvedere, un ricco aperitivo – cena, con degustazione di vini e piatti realizzati con prodotti a kmØ a cura del Comune e dei produttori di Verduno. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 31 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 News & Eventi 13/08/2009 - N.285 PESCHE: IN UNA SITUAZIONE DI GRANDE DIFFICOLTA’, NEGATIVO L’ATTEGGIAMENTO DELL’INDUSTRIA Mentre nei negozi e nei supermercati la marmellata ed i succhi di frutta hanno prezzi da capogiro, i frutticoltori che stanno raccogliendo le pesche per l’industria di trasformazione incassano dalle stesse anche meno di un centesimo al chilo. Ancora una volta lo strapotere dell’industria fa sentire la propria voce in una realtà come la nostra e, tale atteggiamento deve ulteriormente far riflettere gli operatori per ritornare a progettare per il futuro formule di accordi per la trasformazione. Nuove iniziative che possano veramente valorizzare l’alta qualità della frutticoltura piemontese. La denuncia della vergognosa situazione è della Coldiretti piemontese, che interpretando le più che legittime istanze dei frutticoltori, chiede alla Regione ed al Ministero di approvare le urgenti misure previste per lo stato di crisi. Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte: “Il mondo frutticolo sta pagando il duro prezzo di una mancata programmazione economica e di uno squilibrio che denunciamo da anni tra il mondo agricolo e quello della trasformazione. Mentre sul prodotto commercializzato fresco sono nate e sono operative strutture sia private che cooperative che condizionano il prodotto valorizzando la produzione locale, l’industria di trasformazione della frutta è praticamente inesistente nel nostro territorio”. Aggiunge Riccardo Chiabrando, che coordina il gruppo di lavoro sul settore: “Annate come quella di quest’anno obbligano tutti, mondo politico per primo, ad una vera, nuova progettualità e ad investimenti sul settore che generino nuove formule di trasformazione locale, valorizzando il prodotto e creando nuova economia territoriale e posti di lavoro. La crisi del settore deve trovare una vera attenzione dal mondo politico a partire dalla Regione.” News & Eventi N.1 - 01/09/2009 COLDIRETTI NOVARA VCO: ZOOTECNIA PROTAGONISTA NELLE PROSSIME SETTIMANE A BORGOMANERO, ARMENO E NEBBIUNO NOVARA VCO (jf) – Con l’inizio del mese di settembre si apre un ciclo di settimane dedicata alle grandi esposizioni zootecniche, come vuole una tradizione particolarmente viva e radicata nel territorio del medio-alto Novarese. E’ quanto sottolinea Coldiretti Novara Vco a proposito del calendario, appena reso noto, degli eventi che, da Borgomanero ad Armeno e Nebbiuno, coinvolgeranno allevatori e pubblico: primo degli appuntamenti in programma è previsto per il 12-13 settembre, quando a Borgomanero (presso l’area del Foro Boario) si svolgerà la 14a Mostra Interprovinciale bovini di razza Frisona e Piemontese iscritti ai Libri Genealogici (accompagnata da una mostra cunicola e dall’esposizione di capi equini). Quello di Borgomanero è un appuntamento molto atteso, organizzato direttamente dall’Apa (Associazione I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 32 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Provinciale Allevatori) di Novara e Vco che si svolge nei medesimi giorni della tradizionale Festa dell’Uva. Alle razze Pezzata Rossa e Bruna Alpina sono invece dedicati altri due appuntamenti di tradizione calendarizzati ad Armeno nelle prossime settimane: si tratta della 10a Mostra della Pezzata Rossa, in programma domenica 27 settembre, e della 53a Mostra della Bruna Alpina, che si terrà sempre ad Armeno il 10 ottobre. Appuntamento ad ottobre anche a Nebbiuno per la Festa della Transumanza, manifestazione che sta riscuotendo un sempre crescente consenso ed interesse da parte del pubblico. “Il confronto tra i capi nelle diverse specialità di concorso rappresenta un momento importante di comparazione e di studio per le diverse razze bovine che costituiscono il nostro patrimonio territoriale” sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti e Francesco Renzoni. “Sono eventi di particolare rilievo anche per gli stessi produttori della Coldiretti, che partecipano sempre numerosi, come anche hanno fatto la scorsa primavera in occasione di Domobruna, la grande kermesse zootecnica promossa sempre dall’Apa interprovinciale. Ed anche Aldo Isotta, responsabile per Coldiretti della zona di Borgomanero e Armeno, ribadisce l’importanza che “l’allevamento bovino riveste per l’alto novarese e le zone montane e collinari poste tra i due laghi e il Mottarone, insieme ad una produzione lattiero casearia che, in questi ultimi anni, sta conquistando ambiziosi successi, ponendosi a livelli di riconosciuta eccellenza”. Sono questi i primi appuntamenti di un inizio autunno che vedrà Coldiretti, con le sue imprese, presente sul territorio e a contatto con il pubblico: ai consueti mercati agricoli si affiancherà, infatti, la partecipazione a sagre e feste agricole (particolarmente nel periodo della vendemmia) e l’altrettanto tradizionale organizzazione delle Giornate del Ringraziamento che interesseranno l’intero territorio delle due province. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 33 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Link: http://www.confagricoltura.it/Pages/default.aspx 31/08/2009 Istat: Confagricoltura, si allarga la forbice tra prezzi alla produzione e al consumo degli alimentari L’indice nazionale dei prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT mostra un aumento, nel mese di agosto, dello 0,4 % rispetto a quello precedente, e una diminuzione dello 0,1 % per i prodotti alimentari. “Un andamento - sottolinea Confagricoltura - che coniugato con gli indici dei prezzi alla produzione, evidenzia l’ulteriore allargamento della forbice con i prezzi al consumo”. ISMEA già a luglio segnalava una diminuzione dei valori alla produzione del 7,08 rispetto al mese precedente e del 16,26% su base annua. Un crollo generalizzato delle quotazioni - evidenzia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - che non da segni di inversione e che rende inspiegabile la debolissima flessione dei prezzi dei prodotti alimentari. “Se i dati definitivi confermeranno l’andamento dei prezzi al consumo e alla produzione - conclude Confagricoltura - non si potrà fare a meno di avviare una profonda riflessione sui rapporti nella filiera e sulla ripartizione della catena del valore”. 12/08/2009 Inflazione: Confagricoltura, prezzi dei beni alimentari tendono a rallentare. notevole la forbice con i prezzi alla produzione In generale il capitolo di spesa alimentare presenta un incremento dell’1,5% tra luglio 2008 e luglio 2009, a fronte di un indice generale dei prezzi al consumo pari a zero. Il prezzo del pane è aumentato dello 0,8%. La crescita della spesa al consumo dei beni alimentari tende però a rallentare (a maggio i prezzi di questi beni registravano su base annua +2,5%, a giugno +1,9%). Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati Istat sull’inflazione diffusi oggi. Confagricoltura ricorda come sia diversa la situazione dei prezzi alla produzione che, secondo le previsioni di Ismea, registrano tendenzialmente una flessione su base annua del 13%, che rischia di determinare un peggioramento della redditività delle imprese agricole. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 34 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 11/08/2009 Riunione a Parigi per fronteggiare la crisi europea di pesche e nettarine. Confagricoltura: quotazioni della frutta in calo del 50% A Parigi si è tenuta ieri la riunione di enti pubblici ed organizzazioni dei Paesi produttori per affrontare i nodi strutturali della crisi di pesche e nettarine che si fa sentire fortemente anche in Francia. L’eccesso di sovrapproduzione penalizza notevolmente l’Italia (che è il secondo paese produttore al mondo di pesche e nettarine dopo la Cina) con un calo delle quotazioni all’origine anche del 50%. Va ricordato che sono quattro i Paesi che superano il milione di tonnellate di produzione - Cina, Italia, Spagna e Usa – e, da soli, rappresentano quasi il 70% della produzione mondiale. Nell’incontro di Parigi è emerso come la crisi sia generalizzata in Europa e vada affrontata con decisione da Bruxelles. Ad avviso di Confagricoltura, in una situazione di instabilità dei mercati, bisogna prevedere nell’ambito della politica agricola comunitaria una strumentazione adeguata per fronteggiare le crisi ormai sempre più ricorrenti. Confagricoltura in più occasioni ha sottolineato la necessità di favorire le operazioni di ritiro del prodotto da parte delle Organizzazioni di produttori nell’ambito dei rispettivi Programmi Operativi anche per l’utilizzo a fini energetici. Ha quindi chiesto che venga previsto un aiuto di Stato de minimis di 700 euro/ha sino al livello massimo consentito. Fondamentali gli accordi con la Grande Distribuzione Organizzata per il collocamento del prodotto In prospettiva occorre pure: - procedere ad una reale riduzione degli oneri contribuitivi e fiscali a carico delle imprese agricole datoriali di lavoro; - assicurare le risorse per il finanziamento dell’assicurazione agevolata tramite il Fondo di Solidarietà Nazionale; - favorire la ricerca e gli investimenti anche in impianti ed attrezzature per variare l’offerta in termini di varietà e di calendari ma anche per aumentare la durata del prodotto ampliando il periodo di offerta; - incentivare la programmazione delle produzioni e la diversificazione dei prodotti finali; - investire in promozione per incentivare i consumi interni e la domanda estera. “L'impegno è quello di superare il momento difficile – sottolinea Confagricoltura - ma senza dimenticare che la soluzione a questi problemi è strutturale e passa anche attraverso una migliore organizzazione dell’offerta ed una più incisiva azione sui mercati comunitari ed italiani, incentivando la domanda”. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 35 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 05/08/2009 Confagricoltura: si' a etichettatura latte, ma in un quadro di rilancio del comparto “L’etichettatura è importante soprattutto se inquadrata in un contesto più organico di rilancio e valorizzazione del comparto lattiero-caseario che registra quotazioni all’origine non remunerative. ma non basta”. Questo il commento del presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni sullo schema di decreto ministeriale sull’etichettatura di origine obbligatoria per il latte ed i suoi derivati, presentato oggi. "E’ apprezzabile e condivisibile – ha sottolineato il presidente Vecchioni - la determinazione del ministro Zaia nel voler valorizzare le identità nazionali, che sono la ricchezza dell'Europa e non il suo limite. L’etichettatura obbligatoria offre maggiori informazioni ai consumatori sui prodotti posti in commercio”. “Urge però un riequilibrio della filiera; occorrono rapporti più efficaci con la Grande Distribuzione Organizzata; è necessaria la promozione nei confronti dei consumatori; va avviata una politica per la qualità”. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 36 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DEL PIEMONTE Link:http://www.piemonte.cia.it/ciapiemonte/svl/documentiLst?sez_id=93 Data: Titolo: 01/09/2009 PESCHE .LA REGIONE CHIEDE LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI PER LE PESCHE. ORA TOCCA AL MINISTRO DECIDERE--- La Regione, a seguito delle sollecitazioni venute anche dalla Cia del Piemonte, ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di attivare il fondo per le crisi di mercato per il settore delle pesche e nettarine: lo ha deliberato la Giunta Regionale, facendo riferimento alle procedure previste dall’art. 1 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007), compatibilmente con gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di stato, sollecitando al Ministero la definizione delle modalità operative per concretizzare la misura e poter accogliere le domande di sostegno delle aziende agricole. L’Assessore Taricco si è impegnato a seguire con attenzione l’iter a livello nazionale, perché la procedura diventi operativa. Non è però detto che il Ministro accoglierà la richiesta. Le aziende frutticole stanno attraversando una fase molto difficile, in termini di remuneratività e di gestione dell’invenduto. Le pesche e le nettarine rappresentano per molte aziende frutticole piemontesi il prodotto di maggior peso economico. Nella prima parte della campagna i prezzi delle pesche si sono ridotti del 35% rispetto alla media del triennio precedente. Questo fatto, unito all’aumento dei costi di stoccaggio e condizionamento, ha comportato una riduzione del prezzo pagato al produttore di circa il 45%. Le cause sono in parte imputabili alla produzione superiore alla media, per l’ andamento climatico favorevole, ma anche alla crisi economica nei Paesi tradizionalmente importatori del nostro prodotto e ai prezzi imposti dalle grandi catene distributive. Ha pesato gravemente anche lo squilibrio tra distributori e trasformatori da un lato e imprese agricole dall’altro, tanto più rilevante per frutti, quali le pesche, caratterizzati da tempi di conservazione ridotti che Per impediscono quanto riguarda ai i produttori frutti destinati di affrontare alla periodi trasformazione critici (marmellate, anche succhi, brevi. ecc), la situazione è stata ancora più critica: il prezzo di vendita è sceso, in alcuni casi, a un centesimo di euro al chilogrammo, contro i 15 centesimi di prezzo medio nelle precedenti campagne. In Piemonte la produzione di pesche e nettarine è estesa su circa 6000 ettari. Sono attive circa 3000 aziende. Il Piemonte rappresenta il 9-10% della produzione nazionale, con una produzione pari a 1.450.000 quintali. Oltre il 30% della produzione regionale viene esportato. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 37 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Data: 01/09/2009 Titolo: NOCCIOLE --PREZZI NON ANCORA STABILI ---Il prezzo di 280-290 euro al quintale della stagione 2006-2007 è ormai solo un ricordo. Nella stagione attuale il prezzo si sta assestando sui valori del 2008, come confermano le trattative che si sono svolte in occasione della edizione numero 150 della Fiera di San Bartolomeo dedicata alla “tonda e gentile”. Il termometro del mercato della storica rassegna non è salito infatti oltre le 200 euro a quintale per le partite migliori, deludendo in parte le aspettative dei produttori. Le basse rese, sui 44 quintali in media ad ettaro, unite alla costante minaccia dell’invasione delle nocciole turche, non hanno permesso di far salire le quotazioni oltre il simbolico muro dei 200 euro a quintale. Non è però detto che il prezzo si stabilizzi su questi valori. Può anche darsi che il mercato si muova come è avvenuto in altre annate, a seconda delle richieste che proverranno da pochi grandi “sgusciatori” e dall’andamento delle importazioni. L'Italia importa dalla Turchia oltre 25 milioni di chilogrammi di nocciole sgusciate all'anno ed in sostanza è turca una nocciola su tre in creme, cioccolatini, gelati e dolci vari prodotti in Italia. A proposito di nocciole turche, la Cia del Piemonte sollecita le Istituzioni ad attuare severi controlli per prevenire l’ingresso di carichi di nocciole con la presenza di aflatossine superiore ai limiti di legge, come è già accaduto in passato. Data: Titolo: 01/09/2009 Buona vendemmia, ma preoccupano i prezzi del vino e delle uve . ROBERTO ERCOLE: BUONA ANNATA, MA PREOCCUPANO I PREZZI DELLE UVE E DEL VINO La vendemmia 2009 in Piemonte sarà più abbondante rispetto a quella dello scorso (si stima un 10% in più), mentre a livello nazionale sarà quantitativamente sugli stessi livelli del 2008 e la qualità si profila più che buona, ma a causa della crisi economica i prezzi del vino subiranno ribassi con punte anche del 15-20%. Ciò emerge con chiarezza dai primi dati ufficiali, elaborati dall’Assoenologi, che stima una produzione complessiva di uva tra i 63 e i 65 milioni di quintali, da cui usciranno 46,3 milioni di ettolitri di vini e mosti, in linea con il 2008. Il Direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli, precisa che la tendenza al “costante decremento dei prezzi all’ingrosso” ha già ridotto nel primo trimestre 2009 il valore delle esportazioni italiane di vino del 9,2% sul 2008”, anche se ha permesso di mantenere i volumi che, nello stesso periodo, hanno ceduto appena lo 0,3%. Se la politica taglia-prezzi finora ha permesso di “vendere il prodotto e diminuire sensibilmente le scorte in alcune zone e cantine”, alla lunga “non potrà non avere conseguenze sulla sostenibilità finanziaria di molte imprese”, con prezzi che “per la stragrande maggioranza delle tipologie di vini - secondo il direttore di Assoenologi saranno abbattuti con punte anche del 15-20% sul 2008”. E' calata anche la domanda di uve, nonostante il consistente calo dei prezzi della uve stesse. La situazione, secondo il sito web Winemews, sembra interessare tutti i territori del vino da nord a sud ed è la conseguenza di una vera e propria saturazione del mercato, causata da una crisi di sovrapproduzione che sta scoraggiando i compratori abituali. La diminuzione dei prezzi delle uve rischia di mettere in ginocchio l’anello più debole della I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 38 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 filiera, ovvero quello rappresentato dai produttori di materia prima, che si trovano a dover fare i conti con redditività in picchiata e difficilmente sostenibili ancora a lungo. Tanto per rendere l’idea i costi di produzione annui per 1 ettaro di vigneto a regime destinato alla produzione di uva di qualità, ammontano mediamente a 4.000 euro (inclusi i costi orari uomo e macchina, fitofarmaci, carburanti, ammortamenti dei costi di impianto e macchinari). Un margine di redditività accettabile per il produttore, in generale, può essere individuato in un’incidenza ad ettaro del 50% dei costi di produzione sulla somma guadagnata dalla vendite delle uve. Una soglia che, visti i prezzi che corrono, sembra decisamente difficile da raggiungere e che potrebbe mettere in ginocchio molte imprese. Le più a rischio sono quelle dotate di estensioni ridotte di vigneto, ma, anche per le realtà più grandi lo scenario potrebbe diventare piuttosto complicato. Il gruppo di interesse vitivinicolo della Cia del Piemonte sta seguendo con preoccupazione l'evolversi della situazione e sta valutando le iniziative da assumere. ROBERTO ERCOLE Presidente Cia Piemonte Data: 01/09/2009 Titolo: LATTE --. L’EUROPA IN AIUTO AI SOLITI NOTI ---- L’Europa ha acquistato latte in polvere e burro per 600 milioni di euro, favorendo, come al solito, i produttori del Nord Europa, mentre non ha attuato nessun intervento per l’ammasso privato di formaggio e per rafforzare le esportazioni verso i Paesi terzi, come richiesto dal nostro Governo, con il sostegno della Cia. Nonostante le tante dichiarazioni del Ministro Zaia sul maggior peso acquistato dall’Italia in Europa e l’amicizia vantata dallo steso Zaia con il Commissario Mariann Fisher Boel, le richieste dell’Italia sono rimaste inascoltate. Anche la discutibile proposta italiana di un piano di abbandono per togliere dal mercato il 4% del latte prodotto in Europa, pagando gli allevatori circa 20 centesimi per ogni litro di quota, realizzando in tal modo una crescita della dimensione media delle aziende, non è stata accolta dalla Commissione. Intanto la situazione del comparto del latte diventa, ogni giorno che passa, sempre più pesante. Le 40.000 stalle italiane, tra cui le 3.000 piemontesi, che producono latte sono sempre di più in sofferenza e sono in vana attesa che vengano adottate misure concrete per contrastare la crisi. L’etichettatura del latte, per mettere i consumatori in grado di conoscere con esattezza la provenienza del latte, compreso quello a lunga conservazione, molto spesso di origine straniera, avrà effetti benefici sul settore, in che modo è però tutta da vedersi, nel medio-lungo periodo, mentre sono necessari interventi immediati. Il problema centrale in questo momento è il prezzo del latte che non è più remunerativo per gli allevatori e sta ipotecando la continuità produttiva di stalle e caseifici, mettendo a rischio un settore portante dell'economia di tutta la Pianura Padana, a partire da regioni come il Piemonte: senza l’intervento forte del Governo un accordo per il prezzo del latte che consenta una remunerazione adeguata è difficile raggiungere. Occorre quindi un'energica assunzione di responsabilità da parte del Governo per convincere gli industriali a trattare seriamente (e non solo a sedersi al tavolo della trattativa) sul prezzo del latte. Al Governo la Cia del Piemonte chiede anche di sottoporre a severi controlli il latte importato al fine di verificarne la rispondenza alle normative e di adottare azioni concrete per l'abbattimento dei costi di produzione. LODOVICO ACTIS PERINETTO Vice Presidente Cia Piemonte Data: 01/09/2009 I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 39 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte Titolo: 04/08/09–02/09/09 Prossima apertura dell'impianto di Moretta per il latte in polvere PROSSIMA APERTURA DELL’IMPIANTO DI MORETTA PER IL LATTE IN POLVERE. IL COMPARTO SEMPRE PIU’ IN DIFFICOLTA’ Valentina Masante, presidente Cia, è moderatamente ottimista in previsione dell’apertura, prevista per il prossimo gennaio, dell’impianto dell’Inalpi a Moretta, per la produzione del latte in polvere destinato principalmente alla Ferrero di Alba: “Il nuovo impianto è un’opportunità in più per i produttori che speriamo possa produrre qualche effetto positivo su un comparto, qual è quello del latte,che nella nostra Regione è in grave difficoltà. La soluzione del latte in polvere con prezzo indicizzato proposta dall’Inalpi potrebbe garantire maggior redditività alle stalle, anche con contratti singoli, e dare qualche prospettiva alla zootecnia da latte piemontese, soffocata da una congiuntura in cui la diminuzione del prezzo del latte alla stalla è diventata ormai una costante”. L’impianto avrà un impatto molto forte su tutto il comparto lattiero-caseario in Piemonte: Il processo industriale è infatti dimensionato per trattare 150.000 ton/anno di latte: produrrà 15.000ton/anno di latte in polvere e 60 ton/giorno di panna cruda. Quest'ultima sarà utilizzata sulle attuali linee dello stabilimento per la produzione del burro e di altri prodotti caseari dell'Azienda. Se gli impegni assunti dai titolari dell’impianto saranno mantenuti, potrebbero esserci delle ricadute positive anche sul prezzo del latte alla stalla praticato in Piemonte. Seguendo infatti il meccanismo indicizzato, che la Ferrero ha dichiarato di condividere, oggi il prezzo del latte sarebbe 31,95 centesimi di euro al litro, ben oltre i 26 attualmente pagati dagli industriali alle stalle. Ogni eccesso di ottimismo è però fuori luogo, in attesa di verificare se la filiera produttiva integrata che si andrà a realizzare - dai produttori della materia prima alla trasformazione finale - garantirà nel tempo – e non solo nell’immediato quando per necessità di cose l’Inalpi dovrà sottrarre fornitori agli altri trasformatori un’equa distribuzione del reddito. In attesa degli eventi e nella speranza che essi possano contribuire a risollevare un mercato in crisi, il prezzo del latte alla stalla continua ad essere al centro delle preoccupazioni della Cia del Piemonte. Così infatti non si può andare avanti. Occore un'energica assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni per convincere gli industriali a trattare seriamente (e non solo a sedersi al tavolo della trattativa) sul prezzo del latte. Alle Istituzioni ed al Governo in primo luogo la Cia del Piemonte chiede anche di sottoporre a severi controlli il latte importato al fine di verificarne la rispondenza alle normative e di adottare azioni concrete per l'abbattimento dei costi di produzione. Data: 31/08/2009 Titolo: Moscato, raggiunto l'accordo con un pò di amaro in bocca ACCORDO FATTO PER LE UVE MOSCATO. DINO SCANAVINO: NON SIAMO SODDISFATTI, MA SIAMO RIUSCITI A CONTENERE IL RIBASSO CHE GLI INDUSTRIALI AVREBBERO VOLUTO PIU' DRASTICO I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 40 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la mediazione dell’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in serata in un incontro della Commissione Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso la sede del Consorzio di Tutela dell’Asti a Isola. Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende agricole produttrici (il prezzo 2008 era fissato a 9,95 euro/miria). La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti DOCG che per il Moscato d’Asti tappo raso. La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti è stata ridotta a 0,45 euro/miriagrammo (era 0,51 nel 2008). Le parti hanno inoltre sin d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo. Dino Scanavino, Presidente provinciale della Cia di Asti, è parzialmente soddisfatto: “Abbiamo fatto tutto il possibile per contenere una riduzione drastica del reddito: volevamo mantenere quello dell’anno scorso, ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo però, calcolare il momento critico dei mercati e visto da lì, anche il ribasso non è così grave. Le seimila famiglie di agricoltori che producono Moscato possono guardare al futuro con qualche certezza in più, anche perchè il raccolto quest'anno sarà molto buono. Le uve sono di altissima qualità, dorate e bellissime da vedere, con gradazioni, acidità ed aromi eccezionali”. “E’ stato un accordo molto sofferto – sottolinea l’assessore Mino Taricco – raggiunto dopo una lunga trattativa che ha dovuto conciliare la richiesta di riduzione di prezzo da parte delle case spumantiere, che hanno risentito della contrazione dei consumi internazionali presente anche nel mondo del Moscato e dell’Asti, e la necessità di garantire adeguata redditività a ettaro alle aziende agricole che hanno subito un innegabile aumento dei costi di produzione. Credo che in questo quadro l’accordo raggiunto sia il migliore compromesso possibile tra opposte esigenze. L’orientamento che la Paritetica ha assunto anche per l’anno prossimo, garantendo una tutela minima su prezzi e rese e impegnandosi in un piano di promozione e sostegno del settore, sia un segnale importante della volontà di guardare al futuro.” L'accordo è stato raggiunto alla vigilia della vendemmia che quest'anno si preannuncia, parimenti a quella delle altre uve, in anticipo rispetto a quella dello scorso anno. I tecnici delle aziende associate al Consorzio dell’Asti hanno dato via libera alla raccolta già da mercoledì 26 agosto. Sarà una vendemmia più lunga che in passato: prima si inizierà nelle vigne del Nicese, Acquese e Alessandrino, il 2 settembre si inizierà nell’Alta Valle Belbo e in Valle Bormida. A Canelli e Calosso si inizierà il 28 agosto. Il raccolto si prevede buono, sano e ricco di zuccheri. Il caldo deciso ha cancellato l’umidità, eliminando rischi di marcescenza per una piena maturazione. Il Moscato è D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio di 53 comuni per circa 10.000 ettari, distribuiti tra le province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300 ettari), Alessandria (1500 ettari). La vendemmia 2008 ha prodotto poco più di 1 milione di quintali di uva moscato, che rappresenta oltre un quarto dell’intera produzione di uva da vino del Piemonte (25,6%) e I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 41 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 poco meno di un terzo (27%) se si considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava rappresenta (dati 2007) il 17,6% dell’intera produzione vinicola piemontese Data: 31/08/2009 Titolo: Il disciplinare della Toma piemontese sarà aggiornato? IL DISCIPLINARE DELLA TOMA PIEMONTESE SARA’ AGGIORNATO? Riccardo Rosso, titolare del Caseificio Pier Luigi Rosso di Biella, confermato per il prossimo triennio al vertice del Consorzio di Tutela del Toma Piemontese DOP, ha preso l’impegno di portare avanti e concludere nel corso del 2010, in collaborazione con la Regione Piemonte ed il Ministero dell’Agricoltura, le modifiche e gli aggiornamenti del disciplinare di produzione: passaggio delicatissimo ma necessario per tutte le molte realtà casearie associate. Il Toma Piemontese è sicuramente il formaggio DOP che meglio rappresenta la tradizione casearia dell'intero territorio regionale. Il nome Toma, nella tradizione popolare, è stato sempre abbinato a indicazioni geografiche varie ( Toma di Ormea, di Biella ecc.) oppure a nomi di fantasia ( Toma dell'alpe, Toma del Malgaro ecc.). Dall'unione di queste tradizioni è nata, nel 1996, la Denominazione di Origine Protetta. Il Toma Piemontese DOP si presenta così in due pezzature (piccola e grande) e nelle versioni a latte intero e a latte semigrasso. Solo la presenza del marchio di origine sulla faccia superiore delle forme e l'applicazione dell'etichetta cartacea con il logo della Denominazione di Origine Protetta, garantiscono l'autenticità del prodotto. Il pieno rispetto del Disciplinare di Produzione è condizione primaria per una produzione di eccellenza. Il Consorzio del Toma Piemontese DOP è associato ad Assopiemonte. Assopiemonte DOP & IGP, della quale lo stesso Rosso è vicepresidente, è l'associazione a cui aderiscono i sei Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta esclusivamente prodotti in Piemonte: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese. Assopiemonte nasce dalla necessità di riunire le piccole, grandi nei sapori, realtà consortili piemontesi per coordinarne le attività di tutela e promozione dei prodotti. Il Consorzio del Toma Piemontese DOP, conta attualmente 41 soci e una produzione annua di 196.000 forme corrispondenti a 1.100.000 kg, la cui attività è controllata dall’Istituto Nord Ovest Qualità (INOQ). Data: Titolo: . 26/08/2009 Gli Americani preferiscono il vino low cost L’ AMERICA CHE ASSORBE IL 12% DEL VINO ESPORTATO DAL PIEMONTE PREFERISCE IL VINO LOW COST. L’ITALIA PERDE QUOTE DI MERCATO I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 42 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Il sito Winenews segnala che gli Americani non sembrano rinunciare al piacere di bere, solo che lo fanno scegliendo le bottiglie che costano meno. A trarre beneficio da questo cambiamento nelle preferenze di acquisto sono stati i vini dell’Argentina e del Cile che hanno messo a segno incrementi nell’export, sia sul fronte dei volumi sia dei valori, al prezzo per litro che varia dal mezzo dollaro al dollaro. La situazione preoccupa perché gli Stati uniti rappresentano il mercato extra UE di riferimento per eccellenza dei vini piemontesi. In termini quantitativi l’export assorbe circa il 60% del vino prodotto in Piemonte. Tra i Paesi extraeuropei il mercato più importante resta quello degli USA che assorbe circa il 12% del vino totale esportato. Gli americani non hanno rinunciato a bere vino, ma puntano decisi sul low cost. E l’Italia enoica, come tutti gli altri competitor europei, perde posizioni: -7,9% in quantità e -18,9% in valore (979.700 ettolitri per 466,92 milioni di dollari, contro 1.063.770 ettolitri e 575,92 sullo stesso periodo 2008). Unica consolazione per il Belpaese è che, tolto lo sfuso, l’Italia rimane il primo fornitore di vino in bottiglia degli States, anche se in generale la quota di mercato è scesa dal 31,9% al 24,1%, contro quella dell’Australia, oggi al primo posto, salita dal 24% al 30,6% (con 1.241.870 ettolitri per 275,62 milioni di dollari). Tutto il Nuovo Mondo del vino segna performance positive in quantità e valore (dal +31,2% e +32,6% dell’Argentina, al +138,8% e +41,4% del Cile, arrivato a 582.060 ettolitri per 113,77 milioni di dollari), mentre tutta la Vecchia Europa segna pesanti battute d’arresto: per la Francia -6,5% in quantità e -29,8% in valore (373.010 ettolitri per 315.28 milioni di dollari, contro i 399.010 ettolitri per 449,29 milioni di dollari di gennaio-giugno 2008), per la Spagna -6,9% e -22,8%, per la Germania del -7,7% e -21,6%. In calo anche i prezzi medi all’origine: 8,45 dollari per i vini francesi (sui 11,26 dollari, del gennaiogiugno 2008); 4,77 dollari per gli italiani (contro i 5,41 dollari); 2,58 dollari per i vini argentini (contro i 2,55 dollari); 2,22 dollari per i vini australiani (contro i 3,53 dollari); 1,95 dollari per i vini cileni (contro i 3,30 dollari). Data: 26/08/2009 Titolo: Quotazioni dei riso ancora in calo . QUOTAZIONI ANCORA IN CALO La Borsa merci di Vercelli ha riaperto in calo rispetto alle precedenti quotazioni fissate nella seduta del 4 agosto, l’ultima prima della chiusura estiva. Le varietà di risone Lido, Loto e Ariete hanno perso 5 euro per tonnellata; mentre Carnaroli, Thaibonnet e Gladio hanno mantenuto invariati i rispettivi prezzi. Al fixing, le quotazioni minime e massime per tonnellata di prodotto sono state 325-385 per Lido; 315-385 per Loto e Ariete; 390-430 per Carnaroli, e 220-240 per Thaibonnet e Gladio; mentre le varietà Balilla, Selenio, Sant’Andrea, Roma, Baldo, Arborio e Volano non sono state quotate per esaurimento delle scorte. Sono diminuiti anche i prezzi dei lavorati Originario, calcolati in 20 euro in meno per tonnellata sul minimo. E 40 sul massimo. Le quotazioni di ieri si riferiscono, ovviamente, alle disponibilità residue della scorsa campagna di commercializzazione, dal momento che il nuovo raccolto non affluirà sul mercato in quantità apprezzabili prima di un mese, ancorchè le buone condizioni climatiche e l’ottima disponibilità idrica abbiano consentito un anticipo di otto-dieci giorni rispetto ai normali tempi di I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 43 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 trebbiatura. Secondo calcoli dell’Ente nazionale risi, è stato stimato che verso la metà di agosto le scorte di prodotto della precedente campagna, e ancora invendute, si aggiravano sulle 60 mila tonnellate. Quanto alla nuova produzione, nella scorsa primavera le oltre 5 mila aziende in Lombardia, Emilia, Piemonte, Sardegna, Toscana e Veneto avevano investito circa 242 mila ettari contro i 228 mila del 2008, e le previsioni parlano di circa un milione e mezzo di tonnellate di nuovo prodotto, mentre l’anno scorso il risone disponibile in totale aveva raggiunto quota 1.362.256 tonnellate. Per quanto riguarda l’Italia, la maggiore produzione di riso è da sempre incentrata nel cosiddetto «triangolo d’oro» delle province di Vercelli, Novara e Pavia. La scelta di aumentare la produzione era stata suggerita dalla difficile congiuntura che sui mercati internazionali mais, soia e grano incontravano all’epoca. Ora però si teme il problema si ripercuota sulle maggiori quantità di riso disponibili. Da "LA STAMPA" Data: Titolo: 20/08/2009 Contributi regionali per la trasformazione delle carni DODICI MILIONI DI EURO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE TRASFORMANO LE CARNI --- La Regione Piemonte avvia un corposo programma di sostegno alle piccole e medie imprese di trasformazione e commercializzazione nel settore delle carni nelle diverse filiere (bovina, suina, pollame, conigli, capre e pecore). Si tratta di un bando, con uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro – di cui 5 milioni ciascuno per carni bovine e suine e 2 milioni per le altre filiere – che fa riferimento alla legge regionale 95/95 e fa seguito a un lungo lavoro di concertazione con l’intero settore avviato nell’ottobre 2008 a Cuneo, in occasione della giornata regionale di confronto “Allevare in Piemonte”. “Si tratta di un provvedimento importante e corposo – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – che dà pienamente seguito agli impegni assunti in occasione della giornata di confronto che abbiamo tenuto l’anno scorso a Cuneo e che è poi proficuamente proseguita nei mesi successivi, con numerosi incontri tecnici dei singoli tavoli di filiera. In quell’occasione avevamo parlato di un primo livello di concertazione per condividere le iniziative più utili per il comparto, e credo l’attuale bando possa interpretare concretamente questo intendimento. Sottolineo l’impostazione del programma che, oltre a riservare attenzione specifica a ogni singola filiera, valorizza gli investimenti commerciali e, come elemento innovativo, richiede ai beneficiari di realizzare un sistema di tracciabilità certificato sulla provenienza della carne, secondo le norme già previste per le carni bovine.” Il programma prevede tre settori strategici di intervento, con proprie graduatorie: cani bovine, carni suine, altre carni (avicunicole e ovicaprine). I contributi verranno destinati alle piccole e medie aziende attive nella trasformazione e commercializzazione delle carni per realizzare progetti economico-finanziari per conseguire, nell’arco di tre anni, risultati concreti di valorizzazione delle rispettive produzioni. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 44 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Gli interventi finanziabili riguardano allestimento di strutture, acquisto di impianti e macchinari, acquisto di aziende, rami di aziende, reti commerciali, marchi, progettazione commerciale e di marketing (obbligatoria), creazione di sistemi di qualità, studi di fattibilità per la concentrazione di imprese. La percentuale di aiuto varia dal 35% al 50% e gli importi per ogni beneficiario dovranno essere compresi tra 200 mila euro e 2 milioni di euro. Priorità viene data alle società cooperative agricole e consorzi, alle organizzazioni di produttori riconosciute, o alle società in cui il 50% del capitale sociale sia costituito da tali soggetti. Data: 17/08/2009 Titolo: Sostegni alle aziende zootecniche per gli adempimenti della direttiva nitrati PROGRAMMA STRAORDINARIO DI SOSTEGNO ALLE AZIENDE ZOOTECNICHE. DOMANDE DAL 10 AGOSTO Nell’ambito della Misura 121 del PSR la Regione ha ritenuto opportuno realizzare un programma straordinario di sostegno rivolto agli allevamenti che si devono adeguare alle norme in materia di utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici (direttiva 91/676 CEE e atti discendenti). Il Programma è a favore delle aziende agricole che debbano realizzare investimenti strutturali e che fossero esistenti in data 1 gennaio 2008 (anche se gestite da un titolare diverso dall’attuale) e che da tale data, in conseguenza dell’entrata in vigore del DPGR 29 ottobre 2007, n° 10/R e degli ampliamenti delle zone designate come vulnerabili da nitrati di origine agricola (DPGR 28 dicembre 2007 n° 12/R), siano oggetto di applicazione di nuove e/o più severe norme in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici rispetto a quanto stabilito dal DPGR 18 ottobre 2002, n° 9/R o da norme preesistenti in materia di smaltimento di liquami zootecnici.Il sostegno previsto dalla presente misura potrà essere corrisposto per la realizzazione degli investimenti materiali volti a conformarsi ai soli nuovi e/o più severi requisiti, comunque entro il 31 dicembre 2010. Il bando è stato approvato con la DGR n. 92-11919 del 28 luglio 2009, in corso di pubblicazione sul BUR. La presentazione delle domande può avvenire dal 10 agosto 2009 e fino alle ore 12 del 10 novembre 2009. “Questo importantissimo ed atteso provvedimento – afferma l’Assessore Mino Taricco - che ha visto una faticosa negoziazione con l’Unione Europea per poter essere attivato rappresenta un importante tassello di un percorso di ricerca di maggiore compatibilità della nostra zootecnia con i vincoli ambientali necessari alla tutela dell’ambiente e delle acque e indispensabile per il pieno rispetto delle direttive comunitarie. Credo possa essere una straordinaria occasione per il comparto zootecnico che ha vissuto e sta vivendo in questa stagione una serie di passaggi e di situazioni di mercato sicuramente non facili”. Data: 14/08/2009 Titolo: Il "Gran Suino Padano" bocciato dalla UE perchè non è.......padano IL GRAN SUINO PADAN BOCCIATO DALLA UE PERCHE’ NON E’ ….PADANO L’Unione Europea, di fatto, per il momento, boccia il “Gran Suino Padano”. Il motivo? Sembra essere l’aggettivo “padano” che non va bene, perché i maiali che dovrebbero essere protetti dalla denominazione arrivano da 11 regioni di tutta Italia, comprese Toscana, Abruzzo e Molise, e non dalla sola area a cui “padano” fa riferimento. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 45 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Ma il Consorzio del Gran Suino Padano - con una nota stampa - non ci sta e intende precisare che sulla Dop Gran Suino Padano “non vi è stata alcuna “bocciatura” da parte dell’Unione Europea della domanda di registrazione del Gran Suino Padano”. Però, subito dopo, la nota del Consorzio spiega che “una delegazione (costituita da rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, delle Regioni, della Rappresentanza Permanente Italiana in Ue e dei macellatori e degli allevatori aderenti al Consorzio) si è incontrata con i Servizi Comunitari in luglio per comprendere meglio i motivi delle osservazioni tecniche al disciplinare e alla denominazione e per mettere in atto le opportune modifiche da apportare al dossier”. Uno stop, quindi, sembra esserci stato e gli appunti che sono stati mossi non sono leggeri: in buona soistanza, l’aggettivo “padano” che non va bene, perché i maiali che dovrebbero essere protetti dalla denominazione arrivano da 11 regioni di tutta Italia, comprese Toscana, Abruzzo e Molise, e non dalla sola area a cui “padano” fa riferimento. Il Consorzio ricorda, quindi, che poi al Ministero c’è stata una riunione “per concertare le modifiche e le azioni correttive da apportare, che verranno vagliate in settembre dal tavolo di filiera suinicola del Ministero dell’Agricoltura per gli adempimenti successivi” e che “come sempre avviene per il riconoscimento di denominazioni tutelate di questa portata economica, il negoziato è ovviamente complesso e delicato”. Il Consorzio chiude poi chiosando: “contiamo che gli incontri avvenuti gioveranno alla positiva conclusione del riconoscimento comunitario”. Ma il presidente dell’Anas (Associazione Nazionale Allevatori Suini), Giandomenico Gusmaroli, avverte: “forse avremmo avuto più chance di ottenere la Dop usando la denominazione Suino Pesante, già noto in commercio, o Suino Italiano”, , che ammonisce: “uno stop che rischia di far saltare l’ultimo flebile legame che teneva assieme macellatori industriali e allevatori, già sulle barricate nei mercati, dove il prezzo riconosciuto dai macellatori sta facendo chiudere centinaia di aziende agricole”. Data: 14/08/2009 Titolo: Previsto un aumento del 13% della produzione di mele in Piemonte PREVISTO UN CALO DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEL 2%, MA IN PIEMONTE UN AUMENTO DEL 13% La produzione italiana 2009 di mele segnerà una diminuzione del 2%, con un andamento sostanzialmente omogeneo tra le varie regioni, con le uniche eccezioni di Piemonte (+13%) e Lombardia (+30%). Le previsioni di produzione 2009, presentate a Prognosfruit a Maastricht, in Olanda, indicano un caldo di produzione italiana da 2,164 milioni di tonnellate 2008 a 2,115 milioni. Realtà regina si conferma l’Alto I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 46 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Adige, con 1,008 milioni di tonnellate (-5%) davanti a Trentino (425.326, -2%), Veneto 201.558, -7%), Piemonte (195.839, +13%), Lombardia (40.988, +30%) e Friuli Venezia Giulia (35.700, -6%). In campo europeo è prevista un calo del 7%, da 11,533 milioni di tonnellate della stagione 2008/2009 a 10,753 milioni della campagna 2009/2010, frutto di una diminuzione nei Paesi dell'Est Europa. In particolare della Polonia, che passa da 3,2 milioni di tonnellate 2008 ad una previsione di 2,6 milioni di tonnellate. Leader resta l’Italia davanti a Francia (1,601 milioni di tonnellate, +5%), Germania (1,042 milioni di tonnellate e produzione stabile) e Spagna (448.888 ton, -18%). La stagione si presenta in anticipo sul 2008 e con un’alta qualità del prodotto in pianta. Data: 11/08/2009 Titolo: Il Pil agricolo cala dell'1,6% a fronte di un calo generale del 6% IL PIL AGRICOLO CALA DELL’1,6% A FRONTE DI UN CALO GENERALE DEL 6%, MA I PROBLEMI DEL SETTORE RESTANO GRAVI Il settore agricolo, in Italia, su base annua, ha lasciato, secondo i dati Istat, sul terreno “solo” l’1,6%, a fronte di un Pil generale crollato del 6%, ma il problema è la caduta verticale dei prezzi sui campi che da sicuramente un concreto apporto al rallentamento della corsa dei listini sugli scaffali dei prodotti agroalimentari, ma, sommata ai pesanti e crescenti costi produttivi e contributivi, riduce sensibilmente i redditi delle imprese agricole. Il settore agricolo rappresenta il 16 % delle imprese italiane e vale qualcosa come 220 miliardi di euro, ma questo Governo, in un momento in cui l´intera economia del nostro Paese è stremata dai riflessi di un quadro congiunturale pesantemente negativo, non si occupa minimamente della crisi che il settore primario attraversa, manifestando così oltre che un perdurante disinteresse, anche una notevole dose di cecità. Dimenticare le difficoltà dell’agricoltura e le ricadute che queste hanno sull’industria alimentare, sull´occupazione e sui consumi dei cittadini è il segno di una debolezza strategica preoccupante. Non basta infatti mettere un’etichetta per risolvere i ‘mali’ che affliggono le imprese. La caduta dei prezzi, l’aumento dei costi, la competitività sempre più ridotta, un credito con il contagocce, la ripresa che si allontana inesorabile, la mancanza di una valida copertura assicurativa, la scarsità di valide strutture logistiche, hanno bisogno di risposte politiche, di provvedimenti efficaci. “Siamo stanchi dei continui annunci da parte del governo. E’ venuto il momento degli atti tangibili. Le imprese agricole – avverte il Presidente regionale della Cia del Piemonte Roberto Ercole- sono in grande affanno. Serve un nuovo progetto di politica agraria. La sede più ideale per discuterla e svilupparla resta la Conferenza nazionale sull’agricoltura, anch’essa tante volte annunciata, ma mai programmata. E’ finita pure essa nel dimenticatoio. Anche questo dimostra la scarsa attenzione che il governo ha per il settore agricolo”. La stessa recente legge di conversione della manovra anti-crisi non prevede interventi che diano il senso di una politica italiana in materia di agricoltura, oltre che della volontà effettiva di rilancio competitivo del settore, valorizzando le tante eccellenze del Made in Italy e favorendo una più adeguata attività di promozione. Il provvedimento ignora completamente la questione dell’indebitamento delle aziende agricole. In esso mancano del tutto misure specifiche in materia di credito d´imposta in agricoltura e non sono minimamente menzionate misure per l´accesso al credito e per l´internazionalizzazione delle imprese agroalimentari. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 47 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 Anche la detassazione dal reddito di impresa del 50% degli investimenti in macchinari e apparecchiature, elencati in una tabella approvata dal Ministero delle Finanze non permette alla stragrande maggioranza delle imprese agricole, che sono in regime di reddito agrario (e non di impresa, ndr) di accedere all’agevolazione. Il provvedimento, inoltre, non affronta minimamente i problemi del sistema assicurativo in agricoltura: il ministro Tremonti ha anzi sottolineato che per il nostro Governo il Fondo di solidarietà nazionale è un problema del comparto agricolo e pertanto da risolvere prioritariamente con le risorse di competenza del dicastero agricolo. In questi mesi abbiamo assistito a promesse, annunci, dichiarazione di intenti, come nel DPEF, ma di risorse reali neanche l’ombra. L’agricoltura è invece un tema che riveste un’importanza centrale per uscire dalla crisi economica e ci piacerebbe che il Governo le dedicasse la giusta attenzione, smettendola di guardare con noncuranza a dati sempre più allarmanti che ci parlano di migliaia di imprese agricole sull'orlo di chiudere, a causa di prezzi all’origine in forte calo e di costi produttivi ed oneri sociali praticamente raddoppiati. Data: 10/08/2009 Titolo: In calo l'export del vino italiano CALA l’EXPORT DEL VINO ITALIANO (MENO 22% NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2009), MA E’ TUTTA L’EUROPA A SOFFRIRE I dati diffusi un mese fa dall’Italian Wine & Food Institute sui consumi di vino negli USA sono indicativi di un cambiamento di abitudini molto preoccupante anche per i produttori italiani. Gli Americani non rinunciano al vino, ma privilegiano quello meno costoso. Il consumo complessivo continua cioè ad aumentare in quantità negli Usa (più 19,3 per cento rispetto al 2008), ma perde in valore (meno 14,4 per cento). A farne le spese sono i paesi del Vecchio Mondo, che devono assistere a crescite impressionanti dell’export dell’Australia (che con un più 60,8 per cento ha nettamente superato l’Italia, in perdita del 10,2 per cento, e conquistato il primo posto nel mercato nordamericano), del Cile (più 134 per cento), dell’Argentina (più 28,5 per cento), della Nuova Zelanda (più 20,3 per cento). Se si considera poi che la produzione interna degli Usa cresce in qualità e si espande in quantità, si spiega perché gli spazi per i paesi tradizionali si restringono, soprattutto per i vini di minor valore. Crescono inoltre molto velocemente le importazioni di vini sfusi australiani, argentini e cileni, il cui prezzo medio è di circa mezzo dollaro al litro, contro i 3,5 dollari di quelli europei. I più preoccupati sono i francesi: lo champagne è stata una locomotiva inarrestabile, ma ora ha perso molto del suo smalto. Bordeaux annega nel vino: la corsa folle dei prezzi dell’annata 2005 si è scontrata con il muro della crisi mondiale e ha fatto crollare di almeno il 30 per cento il prezzo di bottiglie. Anche altre denominazioni francesi molto prestigiose hanno vita dura. Problemi analoghi vive la Spagna, dove sono poche le etichette di fascia alta che trainano l’immagine del vino di qualità, mentre la stragrande maggioranza delle altre, compreso il Cava, lo spumante spagnolo, combatte nelle fasce medio-basse dei mercati. Se Francia e Spagna piangono anche l’Italia non ride: l’export italiano ha perso il 9% in valore nel 2008 e il 22% nei primi cinque mesi del 2009. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 48 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 E, come se non bastasse, è di poche settimane fa la notizia che i produttori del Nuovo Mondo - dalla Nuova Zelanda alla California, dal Cile al Sud Africa e all’Argentina - stanno creando la New World Alliance per fare squadra fra loro e mettere a punto nuove strategie di marketing e di penetrazione per contrastare la forza dei paesi dell’Unione europea. La situazione impone una riflessione al mondo vitivinicolo piemontese. L’identità dei terroir e delle varietà da cui nascono ed i prezzi comunque competitivi, se si tiene conto della qualità che garantiscono rispetto ai vini di primo prezzo, non autorizzano i nostro produttori ad adagiarsi sulle proprie rendite di posizione. La competizione si fa sempre più aspra e impone a tutti di impegnarsi a migliorare le strategie di marketing e forse a cimentarsi anche sul fronte dei vini innovativi e abbordabili. Data: 07/08/2009 Titolo: Presentato lo schema di decreto sull'etichettatura del latte . PRESENTATO LO SCHEMA DI DECRETO SULL’ETICHETTATURA. L’UE HA SEI MESI DI TEMPO PER DECIDERE. LA PRIORITA' E’ IL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato lo schema di decreto ministeriale recante ‘Norme in materia di etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, del latte UHT, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, nonché dei prodotti lattiero-caseari’. Il provvedimento verrà notificato alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 98/34/CE per le valutazioni di competenza. Il decreto introduce, pena il divieto di commercializzazione dei prodotti, da qualunque Paese provengano, sul territorio italiano come sancito all’articolo 1, l’obbligo di indicazione del luogo di origine per il latte sterilizzato a lunga conservazione, il latte UHT, il latte pastorizzato microfiltrato e il latte pastorizzato ad elevata temperatura. Il decreto sarà ora trasmesso al ministero dello Sviluppo economico che poi lo invierà a Bruxelles. L’Europa avrà sei mesi di tempo per le osservazioni. “Ormai conosciamo le dinamiche. L’Unione europea risponderà prima di no e poi negozierà – ha scherzato Zaia-. Noi siamo convinti che non gettiamo un sasso nello stagno, ma una montagna. Proponiamo l’obbligo dell’origine in etichetta non solo in Italia ma in tutta Europa e per questo andiamo a Bruxelles a chiedere che si apra un negoziato, affinché ci sia chiarezza. Non ci potranno rispondere che non è possibile. Con l’obbligo dell’etichettatura d’origine per l’olio d’oliva, in vigore dal primo luglio, abbiamo già dimostrato che si può fare”. Per la Cia il problema del prezzo del latte alla stalla resta la priorità. Gli allevatori sono alle prese con una situazione realmente grave che richiede interventi rapidi ed efficaci, mentre l’etichettatura, considerati anche i tempi necessari per ottenere il via libera dalla UE, potrà produrre effetti positivi solo nel medio-lungo periodo. Nel frattempo molte aziende rischiano di chiudere. Data: 05/08/2009 Titolo: Al via la nuova OCM vino CHE COSA DEVE ANCORA ESSERE FATTO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA NUOVA OCM VINO. NEL NOSTRO PAESE POTRANNO ENTRARE I VINI DEALCOLATI, MA NOI NON POTREMO PRODURLI I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 49 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 La nova Ocm non stravolge il sistema italiano delle Docg, Doc e Igt, ma ha introdotto alcune innovazioni importanti: - la procedura di riconoscimento delle Dop e Igp, che si concluderà con l’iscrizione nel registro Comunitario delle Dop e Igp dei vini, avverrà mediante una preliminare procedura nazionale ed una successiva procedura Comunitaria. Comunque, in via transitoria, esclusivamente per le domande pervenute entro il 1 agosto 2009, si potrà continuare con la preesistente procedura nazionale, fino al 31 dicembre 2011 (in questo senso, il Comitato Nazionale Vini Do e Ig sarà chiamato ad evadere una consistente mole di lavoro); - il sistema dei controlli di filiera, che sarà previsto anche per i vini Igt e che dovrà essere effettuato da un Organismo terzo. Questo sistema garantirà una maggiore tutela del consumatore e salvaguarderà gli interessi dei produttori che vedranno sicuramente rafforzata la reputazione dei loro prodotti; - la delimitazione della zona di vinificazione anche per i vini Igt. Il Ministero ha già adottato, previo parere del Comitato Vini Do, in data 24 luglio 2009 (lo stesso giorno della pubblicazione del regolamento applicativo 607/2009) il decreto per inserire in tutti i disciplinari di produzione Igt la delimitazione della zona di vinificazione e le deroghe consentite dallo stesso regolamento. Sono, invece, ancora in fase di adozione due decreti, a firma del Ministro, relativi alla procedura nazionale per il riconoscimento delle Dop e Igp ed il decreto sull’etichettatura. Comunque le disposizioni transitorie previste dall’Ocm consentono di superare gli effetti del ritardo nella pubblicazione. Un provvedimento importante, diramato il 30 luglio 2009, è la lettera circolare, a firma del Capo Dipartimento delle Politiche di Sviluppo Eonomico e rurale, indirizzata alle Regioni ed alla filiera, relativa alle liste dei vitigni da escludere per i cosiddetti “vini varietali” senza Dop e Igp. Con queste liste, differenziate tra vini spumanti e altri vini (tranquilli, frizzanti …), l’uso in questione è stato circoscritto ad un numero limitato di vitigni (per i tranquilli solo gli internazionali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon, Syrah). Ciò al fine di non banalizzare l’uso dei vitigni autoctoni, connaturati a specifiche denominazioni di origine e indicazioni geografiche, per i vini generici. In sintesi le regole introdotte dalla nuova Ocm garantiscono la protezione dei nostri vini Doc, Docg e Igt, che transitano automaticamente nel nuovo registro comunitario delle Dop e delle Igp a partire da domani. Sarà inoltre rafforzata la protezione comunitaria ed internazionale delle nostre denominazioni, anche quelle come “Brunello di Montalcino” e “Morellino di Scansano”, la cui denominazione è composta, oltre che dall’elemento geografico, anche da una menzione tradizionale. Queste menzioni saranno protette a tutti gli effetti in qualità di denominazioni d’origine anche se utilizzate separatamente (“Brunello”, “Morellino” ...). Il sistema di protezione delle menzioni tradizionali è stato rafforzato prevedendo una procedura comunitaria di riconoscimento e sono state riprese tutte quelle comprese nell’allegato III del Regolamento Ce n. 753/2002. Il nuovo sistema di classificazione, di protezione, di etichettatura e di controllo dovrà garantire una maggior tutela del consumatore e trasparenza tra i produttori. Nonostante la normativa Comunitaria consenta di produrre e commercializzare il “vino dealcolato” (articolo 25, paragrafo 2, lettera b) del Regolamento CE n. 479/2008), la produzione di questa bevanda deve essere espressamente autorizzata dallo Stato Membro. Il Ministero ha assicurato che non autorizzerà I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 50 RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte 04/08/09–02/09/09 mai la produzione di questa bevanda, così come non consentirà la “fabbricazione” di prodotti agroalimentari che siano tali da stravolgere le nostre consolidate tradizioni. Non si potrà, però, vietare l’ingresso nel nostro Paese di questi “vini dealcolati”. I.rur Innovazione rurale – www.irur.it via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected] 51