RASSEGNA STAMPA SISTEMA AGROALIMENTARE E FILIERE

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RASSEGNA STAMPA SISTEMA AGROALIMENTARE E FILIERE
RASSEGNA STAMPA
SISTEMA AGROALIMENTARE E FILIERE DEL PIEMONTE
nell’ambito della Convezione stipulata fra I.rur e Ires in
data 07/04/2009 – prot. 591
SETTIMANA DAL 04/08/09 AL 02/09/09
A CURA DI I.rur - Innovazione rurale
Giorgia Pastorino
RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
I LINK DELLA SETTIMANA
AGRISOLE
www.agrisole.it
AGRICOLTURA ITALIANA ON – LINE
http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/attualit/news
L’INFOMATORE AGRARIO
http://www.informatoreagrario.it/ita/Riviste/infoagri/lia4707/sommario.asp
IL TRIANGOLO
http://www.confagricolturapiemonte.it/start.html
SHERWOOD
http://www.rivistasherwood.it/
ENTE RISI
http://www.enterisi.it/index.jsp
REGIONE PIEMONTE
http://www.regione.piemonte.it/cms/
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
http://www.politicheagricole.it/default.html
COLDIRETTI
http://www.coldiretti.it/
CIA
http://www.cia.it/cia/
MONDO AGRICOLO – Rivista Confagricoltura on line
http://www.mondoagricolo.crol.it/index.asp
NEWSFOOD.COM
http://www.newsfood.com
INEA – RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
http://www.inea.it/rassegna/index.cfm
IL NOTIZIARIO AGRICOLO
http://www.asti.coldiretti.it/Default.aspx?KeyPub=GP_CD_ASTI_STRUTTURA%7C10310473&ssostatus=ANO
NYMOUS
IL COLTIVATORE PIEMONTESE
http://www.torino.coldiretti.it/Default.aspx?KeyPub=GP_CD_TORINO_ATTIVITA%7C10310960&ssostatus=A
NONYMOUS,
IL COLTIVATORE CUNEESE
http://www.agricolbiz.it/coltivatore.asp?artic=1120&start=999999999.
L’ARATRO
http://www.confagricolturalessandria.it/aratro.htm:
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via del carmine 10 10122 torino – tel. +39 011 5217965 fax + 39 011 4358520 e-mail: [email protected]
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completamente scaricabile dal sito; contiene informazioni soprattutto interessante per la filiera del vino,
delle orticole/frutta e delle bioenergie.
ASSOCIAZIONE STAMPA AGROALIMENTARE ITALIANA
http://www.asa-press.com/
ITALIAOGGI
http://www.italiaoggi.it/giornali/giornali.asp?codiciTestate=1&codTt=(AO)&argomento=AgricolturaOggi
VENETO AGRICOLTURA
http://www.venetoagricoltura.org/content.php?IDSX=19&SIDSX=81)
Rapporto sul mercato del frumento, del mais e della soia: viene aggiornato periodicamente
Bollettino "Il florovivaismo Veneto": viene aggiornato periodicamente
MIDA AGRICOLTURA
http://www.midagri.inea.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
Sito su cui navigare per scaricare materiale vario del settore agroalimentare
DATI ANNUALI SULLE SUPERFICI E LE UTILIZZAZIONI FORESTALI
http://www.istat.it/agricoltura/datiagri/foreste/
COMMISIONE UE SULL’AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE
http://ec.europa.eu/agriculture/index_it.htm
Vi segnaliamo inoltre di monitorare i siti:
http://www.newsfood.com/
che offre una finestra panoramica sul settore agroalimentare nelle sue diverse componenti.
http://www.milkmaps.com/
che fornisce in particolare informazioni sulla dislocazione dei distributori automatici di latte crudo in
Italia.
http://agricolturaonweb.imagelinenetwork.
che offra una panoramica sulle ultime notizie del settore agroalimentare italiano e europeo.
Siti energie rinnovabili:
http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php
http://atlasole.gsel.it/viewer.htm
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GLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA
E’ qui riportato il sommario delle riviste e delle newsletter scaricabili on line di maggior interesse per
tutte le filiere del sistema agroalimentare piemontese. Per scaricare il testo degli articoli occorre
collegarsi al link indicato oppure al link che compare come collegamento ipertestuale.
Dal link http://www.agrisole.it/ è possibile scaricare la prima pagina e gli articoli di primo piano del
doppio numero 32-33, appena pubblicato, di cui vi segnaliamo a pag. 3 “PAC, l’Italia vara il suo business
plan”, a pag. 4 “Vino: in fumo 1,2 milioni di ettolitri”, a pag. 9 “Gasolio, si prova a salvare le serre”, a
pag. 11 “Auchan ora scopre il made in Italy”, a pag.14 “Piemonte. Psr, 13 milioni per la zootecnia” e uno
speciale su prodotti DOP & IGP. Segnaliamo inoltre del numero 31/2009 i seguenti articoli: a pag. 3
“Articolo 68, compromesso last minute”, a pag. 4 e 5 articoli riguardanti la mobilitazione per il decreto
sull’etichettatura d’origine del latte, a pag. 7 “Grano duro, crisi infinita I prezzi tornano a calare”, a
pag.11 “Suini, primo fixing a Reggio Emilia” e uno speciale sulla filiera vino.
Dal link http://www.edagricole.it/ è scaricabile il pdf del sommario del numero 33/34 2009 di cui vi
segnaliamo a pag. 8 “RIFORMA PAC Articolo 68 esteso al grano duro”, a pag.14 “OCM VINO Vini dop e igp,
falsa partenza”, a pag. 44 “Con il malto italiano nasce la birra agricola”.
Fonte:
.
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AGRICOLTURA ITALIANA ON - LINE
Link:
http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/ultimi_articoli?eZSESSIDagriconline=12e1533e9fc19
7ef553b8ffd26751957
Zaia, difendiamo la trasparenza e la qualità del latte italiano
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato lo schema di decreto ministeriale
recante ‘Norme in materia di etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, del latte UHT, del
latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, nonché dei prodotti
lattiero-caseari’. Il provvedimento verrà notificato alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva
98/34/CE per le valutazioni di competenza.
Dal 1 agosto nuova Ocm vino
E’ una riforma che non abbiamo condiviso, ma ereditato. Il nostro lavoro a Bruxelles ha tuttavia
consentito di porre rimedio ad alcune criticità, infatti, molte nostre richieste sono state riprese nel citato
regolamento applicativo 607/2009, ha commentato il ministro Zaia.
Etichettatura del latte, Zaia: una questione di civiltà
Attivata dal ministero dello Sviluppo economico la procedura di informazione nei confronti di Bruxelles e
relativa al provvedimento per l’etichettatura di latte e formaggi.
Il re dei prosciutti in festa
Il Festival si articolerà in quattro fine settimana, dal 29 agosto al 20 settembre. Una vetrina importante
per un prodotto italiano di qualità il cui indotto coinvolge 164 aziende produttrici, 5.000 allevamenti
suinicoli e 3.000 addetti per un giro d’affari complessivo di 1,8 miliardi di euro.
Al via la vendemmia più sana degli ultimi anni
L’andamento climatico favorevole nella stagione estiva ha permesso di ottenere uve perfettamente sane. I
viticoltori, infatti, hanno eseguito ben il 20% in meno dei trattamenti antiparassitari in vigneto rispetto
alla media. E i produttori garantiscono stabilità al mercato: i rincari dei costi di produzione saranno
assorbiti dalle aziende.
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Valle D'Aosta: da ottobre via a contributi su prodotti forestali
Da venerdì 2 ottobre sarà possibile presentare le domande per la concessione dei contributi relativi alla
misura n.123 accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali del Programma di sviluppo rurale
2007-2013 della Valle d'Aosta. Lo comunica l'assessore all'Agricoltura e risorse naturali della Giuseppe
Isabellon.
La misura è finalizzata a valorizzare i prodotti forestali attraverso l'ammodernamento e il miglioramento
dell'efficienza delle strutture operanti nella lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei
prodotti
forestali,
anche
favorendo
la
produzione
di
energia
rinnovabile
e
l'introduzione di nuove tecnologie e innovazioni. Tra gli interventi ammissibili a contributo figurano, ad
esempio, la costruzione e ristrutturazione di impianti per la trasformazione e la commercializzazione dei
prodotti forestali, l'acquisto di macchine e attrezzature forestali nuove, gli investimenti connessi alla
tutela dell'ambiente e alla prevenzione degli inquinamenti, compresi quelli per il risparmio energetico
attraverso l'uso di energie rinnovabili, quali biomasse, sole, vento ed energia idraulica. Possono accedere
ai
contributi
esclusivamente
le
microimprese
operanti
nel
settore
sopraindicato.
Le domande dovranno essere presentate alla Direzione foreste e infrastrutture, in località Ame'rique n.
127/A a Quart (tel. 0165/776221).
Vino: si apre oggi vendemmia Asti Docg, prevista ottima annata
Si apre oggi la vendemmia dell'Asti Docg, lo spumante dolce più venduto nel mondo. Lo dicono i numeri di
questa perla del Made in Italy: 10 mila ettari di vigneto compresi in 52 comuni, sparsi nelle province d
Alessandria, Asti e Cuneo, l'Asti Docg coinvolge oltre 6 mila famiglie nella produzione (170 aziende), per
un totale di più di un milione di tonnellate di uva. La sua produzione di circa 90 milioni di bottiglie lo
rende lo spumante dolce, e in assoluto lo spumante italiano, più diffuso nel mondo. Le prime bottiglie di
quella che si annuncia come un'ottima annata saranno disponibili verso la fine del mese di ottobre. Le
analisi condotte dal laboratorio del Consorzio di tutela mostrano che si tratterà di uno spumate
particolarmente gradevole e profumato. Le gradazioni zuccherine sono alte ed è ottima l'acidità.
Eccellente anche lo stato sanitario del'uva. Il risultato porterà ad un prodotto particolarmente equilibrato.
Piemonte, Moscato: raggiunto l’accordo sul prezzo
E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la
mediazione dell’assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in serata in un incontro della
Commissione paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso
la
sede
del
Consorzio
di
tutela
dell’Asti
a
Isola
(AT).
Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende
agricole
produttrici
(il
prezzo
2008
era
fissato
a
9,95
euro/miria).
La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti Docg che per il Moscato d’Asti tappo raso.
La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti è
stata
ridotta
a
0,45
euro/miriagrammo
(era
0,51
nel
2008).
Le parti hanno inoltre sin d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo
anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo
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Agricoltura: Coldiretti Piemonte, stato crisi per settore pesche
La crisi del settore delle pesche continua in Piemonte e la Coldiretti chiede alla regione di dichiarare lo
stato di crisi "al fine di garantire una giusta redditualità alle imprese agricole". La raccolta, sottolinea la
Coldiretti, ha ormai superato il 50% della produzione ma "le quotazioni del prodotto rimangono ancora al
di sotto dei costi di produzione". "Sono necessarie, sottolineano il presidente di Coldiretti Piemonte Paolo
Rovellotti e il direttore Bruno Rivarossa, immediate misure di sostegno al settore".
Previsioni 2009: sostanziale stabilità in Europa per la produzione di mele e pere
Sulla base dei dati diffusi in occasione del convegno Prognosfruit 2009, tenutosi quest’anno a Maastricht,
in Olanda, il 6-7 agosto 2009, a livello comunitario la produzione di mele dovrebbe raggiungere 10.753.000
tonnellate. L’offerta si pone così al di sotto del 7% nel confronto col 2008, ma in linea o addirittura
inferiore alla media degli ultimi anni, se si esclude il 2007 anno caratterizzato da produzioni deficitarie. In
Italia, con circa 2.115.000 tonnellate, è prevista una leggera contrazione (-2%) rispetto al 2008, mentre in
Francia, al contrario, si denota un lieve incremento (+5%); in entrambi i paesi il livello produttivo del 2009
non si discosta dalla media del triennio precedente. In riduzione anche la Spagna, -15% sul 2008 e cali più
lievi anche in Romania, Ungheria e Belgio. La Germania, al contrario, mantiene lo stesso livello
quantitativo della passata stagione.
Enogastronomia: 35 formaggi Dop in lizza per Cheese of the year
I 35 formaggi Dop italiani sono pronti a sfidarsi tra loro e con alcuni tra i più prestigiosi "colleghi"
internazionali. Mancano ormai poco più di due mesi al quarto appuntamento con il Cheese of the year, il
campionato mondiale dei formaggi che ogni anno si svolge all'interno de “Il BonTà”, il salone delle
eccellenze enogastronomiche artigianali in programma a Cremona dal 13 al 16 novembre prossimi. Un
settore, quello delle Dop, che viaggia fortissimo: assorbe il 50% del latte nazionale per una produzione che
sfiora le 460.000 tonnellate, l'85% della quale utilizza latte vaccino (391.870 tonnellate). La parte del
leone, nella produzione di formaggio Dop con latte vaccino, è ricoperta dal Grana Padano con 163.341
tonnellate;
al
secondo
posto
si
classifica
il
Parmigiano Reggiano con 116.064 tonnellate, mentre la medaglia di bronzo va al Gorgonzola con 48.721
tonnellate. Anche le Dop prodotte con latte di pecora, tuttavia, si sono conquistate una
discreta fetta di mercato con 34.878 tonnellate, di cui ben 29.461 di solo Pecorino Romano. E il Cheese Of
The Year sarà l'occasione per i professionisti della ristorazione per assaggiare le migliori produzioni
casearie italiane ed estere del 2009. L'anno scorso ha trionfato un parmigiano reggiano di Campegine (Re),
mentre tra gli stranieri ha primeggiato un sorprendente Kefalograviera greco.
Lattiero caseario, Zaia: l’Europa aiuti le 40 mila stalle italiane
L’acquisto per 600 milioni di euro di latte in polvere e burro, intervento da noi fortemente osteggiato, ha
agevolato i Paesi che producono latte in polvere e burro. L’Italia rischia quindi di trovarsi doppiamente in
difficoltà, in un mercato che resta asfittico e problematico per tutti. Lo ha detto il Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali Luca Zaia commentando i dati diffusi il 31 agosto da Bruxelles e relativi al
mercato lattiero europeo
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Link: http://www.informatoreagrario.it/ita/Riviste/Infoagri/09ia27/sommario.asp
N°32 28 Ago. - 3 Sett. 2009
Più impresa per il biologico (pdf, 110 kB)
di G. Canali
Politica
Origine in etichetta dei lattiero-caseari: la parola adesso è all’Europa (pdf, 97 kB)
Multe sul latte 2008-09 in forte calo (pdf, 97 kB)
L’estate sta finendo e il Fondo ancora non c’è (pdf, 85 kB)
di L. Martirano
Regole più precise per i voucher lavoro
di T. Pagano
Un po’ di ottimismo per la bieticoltura meridionale
Prodotti «tradizionali»,qualcosa non funziona
di G. Lo Surdo
Unione europea
Bruxelles agli agricoltori francesi: restituite 500 milioni di euro (pdf, 158 kB)
di A. Tonolo
Modificato l’intervento per grano duro e risone
Panorama regionale
Veneto: Contro la crisi economica credito più facile
Economia
Le certificazioni ambientali qualificano l’attività agrituristica
di A. Bordin
Avversità delle piante
Giallumi nel vigneto trentino, prevale il legno nero
di A. Gelmetti et al.
- Appuntamento al Sana per il biologico italiano
- Il settore biologico più forte della crisi economica
di F. Piva
- Corsa ad ostacoli per il Piano d’azione
di P. Carnemolla
- I Psr devono aiutare il biologico a crescere
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di A. Ferrante
- La ricerca bio è utile se è coordinata
di V. Vizioli, C. Micheloni
- Grano tenero a prezzi stagnanti, servono professionalità e contratti
di A. Frascarelli
- Residui colturali e pioggia binomio rischioso per la fusariosi
di M. Blandino et al.
- La qualità 2009 tiene al Nord ma soddisfa appena al Sud
di R. Caramanico et al.
- Concimazione e lotta agli insetti per un grano tenero di qualità
di M. Blandino et al.
Grano tenero
Annata da dimenticare per pesche e nettarine
di E. Macchi
Mele in calo nel 2009, stabili le pere
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presenta
Obiettivo Cereali
la newsletter per i professionisti del settore
28 Agosto 2009
GRANO TENERO
•
Mercato italiano
Durante la pausa di Ferragosto il mercato è rimasto quasi totalmente inattivo; la
richiesta da parte dell'industria molitoria è stata pressoché inesistente per il prodotto
nazionale mentre, a prezzi via via calanti, è stata collocata qualche partita di grano
comunitario sia di base, sia di qualità.
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•
Mercato europeo
Il tempo favorevole ha consentito nelle ultime settimane di portare quasi a termine
la trebbiatura del grano sia in Francia che Germania; in entrambi i Paesi le rese sono
state superiori alle aspettative...
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•
Mercato mondiale
MNelle ultime settimane vi è stato un susseguirsi di stime che ampliano la
disponibilità di grano nel mondo per la corrente campagna: l'Usda di agosto ha
portato lo stock finale da 181,28 a 183,56 milioni di tonnellate come conseguenza
delle maggiori produzioni negli Usa e nell’Ue…
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GRANO DURO
•
Mercato italiano
Mercato pesante nonostante la bassa produzione nazionale; i problemi qualitativi
diffusi in diverse zone e l'ampia disponibilità di prodotto estero sui porti stanno
determinando un progressivo calo nei prezzi.
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•
Mercato europeo
La qualità del grano duro francese si presenta eccellente (mediamente oltre 13,5%
di proteine), mentre in Grecia solo il prodotto pre-pioggia (circa il 30%) è di buona
qualità.
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•
Mercato mondiale
Il prezzo Fob è 237 dollari/t negli Usa e 265 dal Canada.
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MAIS E SOIA
•
Mercato italiano
Il caldo rovente delle ultime settimane ha accelerato in molte zone la maturazione
del mais; la trebbiatura delle varietà precoci è già iniziata in Emilia, nel basso Veneto
e in Lombardia.
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•
04/08/09–02/09/09
Mercato europeo
La situazione agronomica del mais è ottimale in tutta l’Unione europea. I prezzi in
Francia sono a 124 euro/t sul Matif, mentre il prodotto ungherese al raccolto vale
intorno a 90-92 euro/t partenza.
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•
Mercato mondiale
Come per il grano, anche per il mais i dati più recenti indicano un aumento nelle
disponibilità mondiali: l'Usda aumenta la produzione Usa di ben 12 milioni di
tonnellate (da 312,18 a 324,14 milioni di tonnellate, record di tutti i tempi!)...
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VARIE
•
Bruxelles si interroga in merito a una possibile revisione della legislazione
in materia di ogm
La Commissione europea ha affidato a un consorzio di esperti una missione di
valutazione del quadro legislativo comunitario in materia di ogm negli alimenti e nei
mangimi per animali.
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•
Le organizzazioni professionali agricole deplorano l'erosione dei
finanziamenti per la regolamentazione del mercato
Le Organizzazioni professionali agricole dell'Unione europea si rammaricano che nel
progetto di bilancio 2010 i fondi per la regolamentazione del mercato dovrebbero
essere rivisti verso il basso...
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•
Agrofarmaci: l'Europa lancia una consultazione pubblica per valutare i loro
rischi (Aesa)
L'European Food Safety Authority (Efsa) ha lanciato una consultazione pubblica su
una bozza di documento di valutazione dei rischi di esposizione agli agrofarmaci per i
lavoratori agricoli, gli operatori, gli astanti, così come i residenti.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Agenzia di informazione on line su agricoltura, alimentazione e ambiente a
cura di
Confagricoltura Piemonte
Anno XXIX – n. 28
agosto 2009
Giovedì 6
Sommario
Moratoria dei debiti: importante e concreto segnale di attenzione verso le imprese
Sì all’etichettatura del latte ma in un quadro di rilancio del comparto
Costituito un nuovo coordinamento per le politiche del settore cerealicoloproteoleaginoso
Approvato il riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie per l’Ocm vino
Il Consiglio regionale ha varato nuove disposizioni per il comparto vitivinicolo
Per pesche e nettarine accordi commerciali a prezzi equi con la grande distribuzione
Moratoria dei debiti: importante e concreto segnale di attenzione verso le imprese
Lunedì 3 agosto, nella sede di Milano dell’Associazione Bancaria Italiana, alla presenza del ministro
dell’Economia Giulio Tremonti, è stato sottoscritto dalla stessa ABI e da tutte le Organizzazioni
imprenditoriali, tra cui Confagricoltura, un protocollo di intesa denominato “Avviso comune”, che prevede
per le piccole e medie imprese, anche agricole, la possibilità di ottenere dalla propria Banca la
sospensione per un anno della quota capitale delle rate di finanziamenti di medio e lungo termine (nelle
varie forme tecniche di mutuo o prestito, agrario e non, ma con esclusione di quelle agevolate e comprese
le operazioni di leasing) e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine. Le
misure proposte hanno carattere di straordinarietà e riguarderanno solo operazioni già in essere al
momento della firma del protocollo. Le condizioni e le modalità di attivazione delle stesse misure sono da
considerare come “minime”, per cui ogni Banca potrà concedere tali interventi con caratteristiche almeno
eguali o migliorative per la clientela. L’adesione all’accordo da parte delle Banche sarà volontaria e, in
ogni caso, la concessione degli interventi è subordinata alla valutazione da parte delle Banche stesse del
merito creditizio dell’impresa richiedente. Al fine di agevolare la concessione di tali misure, il ministro
dell’Economia si è impegnato a mettere a disposizione degli Istituti bancari un supporto di tipo fiscale. E’
previsto per le imprese che non hanno ritardi nei pagamenti con le Banche un percorso preferenziale per
le loro richieste di sospensione o allungamento. A giudizio di Confagricoltura, si tratta di un’iniziativa che
- sebbene non voglia essere la risposta ai gravi problemi di ordine finanziario di molte imprese – di certo
deve essere considerata un importante e concreto segnale da parte del mondo bancario nei confronti delle
piccole e medie imprese. L’auspicio di Confagricoltura è che il proficuo lavoro svolto dal “tavolo PMI-ABI”
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possa continuare per un allargamento degli interventi anche ad altre operazioni necessarie per dare un
maggiore equilibrio alle gestioni finanziarie delle aziende, in un reciproco interesse del sistema
imprenditoriale e bancario.
Sì all’etichettatura del latte ma in un quadro di rilancio del comparto
Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha presentato i contenuti del decreto ministeriale
sull’etichettatura del latte, preannunciandone l’imminente firma e precisando che esso verrà inviato alla
Commissione europea per le valutazioni di rito prima della sua pubblicazione. Il decreto estende l’obbligo
dell’etichettatura, con indicazione del luogo d’origine della materia prima, a tutti i tipi di latte e suoi
derivati. Confagricoltura ritiene che l’obbligo dell’etichettatura per il latte sia importante, in quanto
offre maggiori informazioni ai consumatori sui prodotti posti in commercio, ma che da sola non basti. Deve
infatti essere inquadrata in un contesto più organico di rilancio e valorizzazione del comparto lattierocaseario, che registra da troppo tempo quotazioni all’origine non remunerative. Pur apprezzando la
determinazione del ministro Zaia nel voler valorizzare le identità nazionali, che sono la ricchezza
dell’Europa e non il suo limite, Confagricoltura considera perciò urgente un riequilibrio della filiera,
accompagnato da rapporti più efficaci con la grande distribuzione, da un’intensa promozione nei confronti
dei consumatori e da una seria politica per la qualità.
Costituito un nuovo coordinamento per le politiche del settore cerealicolo-proteoleaginoso
Confagricoltura, Cia, Copagri, Fedagri-Confcooperative e Lega Coop-Agroalimentare hanno dato vita ad un
coordinamento per gestire insieme le criticità della filiera cerealicola e proteoleaginosa. L’obiettivo è di
valorizzare l’approccio comune in sede di confronto sulle politiche legislative e di mercato, condividendo
azioni e strategie di politica settoriale per essere più incisivi con le istituzioni e per promuovere sinergie
operative, con attenzione particolare alle Organizzazioni di produttori e ai loro rapporti con gli altri attori
della filiera. Le Organizzazioni che costituiscono il coordinamento sottolineano come la volatilità del
mercato, l’esigenza di dare risposte alla domanda di qualità che viene dal mercato stesso e, non ultimo, il
recupero di marginalità di gestione per rendere competitive le imprese siano i punti qualificanti del
progetto operativo, sul quale le imprese aderenti alle singole Organizzazioni si impegneranno anche per
utilizzare proficuamente gli strumenti a disposizione, quali ad esempio accordi quadro, contratti di filiera
e piani di sviluppo rurale. Il coordinamento affronterà le tematiche settoriali nella logica degli accordi di
filiera, facendosi parte attiva nei confronti della componente industriale. Analogamente, il coordinamento
porterà il proprio contributo ai tavoli istituzionali a livello comunitario, nazionale e anche regionale.
Approvato il riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie per l’Ocm vino
E’ stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo tra Ministero delle Politiche agricole e Regioni sul riparto
delle risorse finanziarie messe a disposizione, per gli anni 2009 e 2010, delle diverse misure
dell’Organizzazione comune di mercato per il settore vitivinicolo. Per arricchimento e distillazione di alcol
ad uso alimentare, da un criterio basato esclusivamente sulla spesa storica delle annualità precedenti, si
passa ora a un parametro che tiene in considerazione, per il 20 per cento, l’entità della superficie vitata
di ogni Regione. Per il Piemonte si tratta sicuramente di una soluzione migliorativa. Viene introdotta per
la prima volta una misura per la “vendemmia in verde”, con una suddivisione delle risorse tra le varie
Regioni basata esclusivamente sulla superficie vitata. Per la ristrutturazione dei vigneti, il criterio di
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04/08/09–02/09/09
riparto sarà basato sulla media delle superfici già ristrutturate negli anni tra il 2001 e il 2008. Questo
parametro ha permesso alla Regione Piemonte di rispondere positivamente a tutte le domande pervenute
negli anni passati dal mondo vitivinicolo. Per la promozione del vino nei Paesi terzi (extra Unione europea)
i finanziamenti non saranno più calcolati sulla quantità di vino prodotta in ogni Regione, ma in base a
parametri più articolati, che tengono conto della superficie vitata regionale (40%), della superficie
rivendicata a denominazione d’origine (40%), dei volumi di esportazione (10%) e del valore a prezzi
correnti del prodotto vino (10%). Per il Piemonte questi nuovi parametri hanno permesso un aumento della
quota di finanziamento dal 5,7 al 10,7 per cento, corrispondente a circa 1 milione di euro aggiuntivi,
consentendogli così di poter contare per il 2010 su una somma che dovrebbe superare i 2,5 milioni di euro
per la valorizzazione dei propri vini.
Il Consiglio regionale ha varato nuove disposizioni per il comparto vitivinicolo
Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale del cosiddetto Collegato alla Finanziaria 2009 sono
state introdotte importanti novità anche per il comparto vitivinicolo. In attuazione delle disposizioni della
nuova Ocm vino, i vigneti abusivi impiantati dopo il 31 agosto 1998 dovranno essere estirpati a spese del
produttore, con una sanzione a suo carico di 12 mila euro ad ettaro. Per gli impianti antecedenti è
possibile la regolarizzazione dei vigneti entro la fine di quest’anno, con richiesta alla Provincia
territorialmente competente, l’iscrizione all’anagrafe vitivinicola e il pagamento di una sanzione di 10
mila euro ad ettaro. Nuove regole riguardano anche il Comitato consultivo regionale per la vitivinicoltura,
che riunisce i rappresentanti della filiera ed esprime pareri sul riconoscimento delle doc e docg e sulle
principali questioni attinenti al settore. Passano da 1 a 3 i rappresentanti dei Consorzi di tutela, si
aggiungono i rappresentanti delle Province, vengono semplificate le procedure di nomina e sostituzione
dei componenti, stabilendo inoltre un termine triennale per il loro incarico e la gratuità della
partecipazione alle riunioni del Comitato.
Per pesche e nettarine accordi commerciali a prezzi equi con la grande distribuzione
La Regione Piemonte lancia una campagna di promozione e di sostegno al mercato delle pesche e delle
nettarine, che rispettano il disciplinare della “Pesca Cuneo”, promuovendo accordi diretti tra
Organizzazioni dei produttori e catene della grande distribuzione. L’iniziativa - che partirà il 10 agosto,
per una durata minima di due settimane – prevede la commercializzazione nei punti vendita aderenti di
tutto il Nord-Ovest di cassette da 3 kg di prodotto, pagato al produttore almeno 80 centesimi al Kg e
venduto al consumatore a un prezzo massimo di 1,20 euro al Kg. La Regione sosterrà l’iniziativa con
un’apposita campagna di comunicazione, affidata per la gestione operativa ad Assofrutta. A questo scopo
ha disposto un primo stanziamento di 50 mila euro.
Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi
Numero 156 della rivista Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi. Settembre 2009
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pag.5 Lidari
Tecnologia innovativa a cui dare credito
di Roberto Del Favero
pag.7 Le tecnologie lidar per applicazioni forestali
di Francesco Pirotti
pag.17 Dati lidar da aeromobile
Stime di variabili forestali
di Andrea Barilotti, Francesco Pirotti e Emanuele Lingua
pag.27 Laser Scanner Terrestre (TLS)
Applicazioni pratiche in ambito forestale
di Emanuele Lingua e Francesco Pirotti
pag.31 Analisi degli habitat forestali
Utilizzo del Modello Digitale delle Chiome (DCM)
di Tommaso Sitzia
pag.35 Pianificazione delle utilizzazioni forestali
Potenzialità dei Modelli Digitali del Terreno ad alta risoluzione
di Stefano Grigolato
pag.43 Identificazione della rete idrografica
Importanza dell’informazione topografica di dettaglio in ambiente alpino
di Paolo Tarolli
pag.49 Divulgazione: il ponte tra scienza e pratica
di Raffaele Cavalli
Link: http://www.enterisi.it/index.jsp
Alleghiamo alla rassegna stampa il nuovo numero della rivista “Riso & Alimentazione”.
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Link: http://www.regione.piemonte.it/cms/
Moscato, raggiunto l’accordo sul prezzo
E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la
mediazione dell’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in un incontro della Commissione
Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso la sede del
Consorzio di Tutela dell’Asti a Isola (AT).
Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende
agricole
produttrici
(il
prezzo
2008
era
fissato
a
9,95
euro/miria).
La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti DOCG che per il Moscato d’Asti tappo raso.
La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell’Asti è
stata
ridotta
a
0,45
euro/miriagrammo
(era
0,51
nel
2008).
Le parti hanno inoltre sin d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo
anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo.
“E’ stato un accordo molto sofferto – sottolinea l’assessore Mino Taricco – raggiunto dopo una lunga
trattativa che ha dovuto conciliare la richiesta di riduzione di prezzo da parte delle case spumantiere, che
hanno risentito della contrazione dei consumi internazionali presente anche nel mondo del Moscato e
dell’Asti, e la necessità di garantire adeguata redditività a ettaro alle aziende agricole che hanno subito
un innegabile aumento dei costi di produzione. Credo che in questo quadro l’accordo raggiunto sia il
migliore compromesso possibile tra opposte esigenze. L’orientamento che la Paritetica ha assunto anche
per l’anno prossimo, garantendo una tutela minima su prezzi e rese e impegnandosi in un piano di
promozione e sostegno del settore, sia un segnale importante della volontà di guardare al futuro.”
Il Moscato è D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio
di 53 comuni per circa 10.000 ettari, distribuiti tra le province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300
ettari),
Alessandria
(1500
ettari).
La vendemmia 2008 ha prodotto poco più di 1 milione di quintali di uva moscato, che rappresenta oltre un
quarto dell’intera produzione di uva da vino del Piemonte (25,6%) e poco meno di un terzo (27%) se si
considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava rappresenta (dati 2007) il 17,6%
dell’intera produzione vinicola piemontese.
26 agosto 2009
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Lavorazione e commercio delle carni
La Regione Piemonte avvia un corposo programma di sostegno alle piccole e medie imprese di
trasformazione e commercializzazione nel settore delle carni nelle diverse filiere (bovina, suina, pollame,
conigli, capre e pecore).
Si tratta di un bando, con uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro – di cui 5 milioni ciascuno
per carni bovine e suine e 2 milioni per le altre filiere – che fa riferimento alla legge regionale 95/95 e fa
seguito a un lungo lavoro di concertazione con l’intero settore avviato nell’ottobre 2008 a Cuneo, in
occasione della giornata regionale di confronto “Allevare in Piemonte”.
“Si tratta di un provvedimento importante e corposo – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino
Taricco – che dà pienamente seguito agli impegni assunti in occasione della giornata di confronto che
abbiamo tenuto l’anno scorso a Cuneo e che è poi proficuamente proseguita nei mesi successivi, con
numerosi incontri tecnici dei singoli tavoli di filiera. In quell’occasione avevamo parlato di un primo livello
di concertazione per condividere le iniziative più utili per il comparto, e credo l’attuale bando possa
interpretare concretamente questo intendimento. Sottolineo l’impostazione del programma che, oltre a
riservare attenzione specifica a ogni singola filiera, valorizza gli investimenti commerciali e, come
elemento innovativo, richiede ai beneficiari di realizzare un sistema di tracciabilità certificato sulla
provenienza della carne, secondo le norme già previste per le carni bovine.”
Il programma prevede tre settori strategici di intervento, con proprie graduatorie: cani bovine, carni
suine, altre carni (avicunicole e ovicaprine). I contributi verranno destinati alle piccole e medie aziende
attive nella trasformazione e commercializzazione delle carni per realizzare progetti economico-finanziari
per conseguire, nell’arco di tre anni, risultati concreti di valorizzazione delle rispettive produzioni.
Gli interventi finanziabili riguardano allestimento di strutture, acquisto di impianti e macchinari, acquisto
di aziende, rami di aziende, reti commerciali, marchi, progettazione commerciale e di marketing
(obbligatoria), creazione di sistemi di qualità, studi di fattibilità per la concentrazione di imprese. La
percentuale di aiuto varia dal 35% al 50% e gli importi per ogni beneficiario dovranno essere compresi tra
200 mila euro e 2 milioni di euro. Priorità viene data alle società cooperative agricole e consorzi, alle
organizzazioni di produttori riconosciute, o alle società in cui il 50% del capitale sociale sia costituito da
tali soggetti.
Il bando ha scadenza 20 ottobre: per informazioni http://www.regione.piemonte.it/cgibin/agri/leggi/pub/bando.cgi?id=474
Ristrutturazione vigneti
La Regione Piemonte ha aumentato il sostegno finanziario riconosciuto alle aziende agricole che si
impegnano ad adeguare i vigneti, ristrutturandoli e rimodernandoli, o riconvertendoli a varietà di vite più
richieste dal mercato.
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La misura rientra all’interno del programma nazionale di sostegno per la ristrutturazione e riconversione
vigneti, per le campagne viticole dal 2009/2010 al 2012/2013, relativo all’attuazione dell’OCM vino (Reg.
CE 1234/2007 e Reg. 555/08). In questo contesto, la Regione Piemonte ha fortemente sostenuto, in sede
nazionale, la scelta di adeguare i contributi ai viticoltori, rendendo così possibile l’aggiornamento dei
contributi massimi concedibili alle aziende per le singole tipologie di intervento, con un importo medio
per ettaro pari a 9500 euro per il 2010.
L’obiettivo della misura e degli interventi che le imprese agricole potranno attuare è quello di accrescere
la competitività e migliorare gli impianti, attraverso la riconversione delle varietà di vite verso quelle
maggiormente richieste oggi dai mercati e la ristrutturazione dei vigneti per avere impianti più razionali
ed efficienti.
Nelle disposizioni regionali è previsto che possano accedere alla misura anche coloro che, avendo già
realizzato la riconversione o ristrutturazione in passato, abbiano subito danni da frane e smottamenti, a
causa delle condizioni climatiche particolarmente avverse dell’inverno scorso, vedendo così compromessi
gli interventi effettuati.
Le aziende potranno accedere al contributo attraverso un bando, che sarà aperto nei prossimi giorni e che
avrà
scadenza
a
fine
novembre.
Sarà
scaricabile
all’indirizzo:
http://www.regione.piemonte.it/agri/rupar_sistpiem/sistp_gestamm.htm
“La ristrutturazione e la riconversione vigneti è una procedura ormai attuata da anni e prevista dai
regolamenti comunitari – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco – in questo caso, come
Regione, abbiamo voluto portare alla massima soglia possibile il sostegno finanziario che si dà alle
aziende, per sostenerle ed aiutarle, in questa fase contingente, ad adeguare gli impianti nel miglior modo
possibile. Anche questo rappresenta un tassello della politica di modernizzazione e di valorizzazione della
qualità che portiamo avanti su diversi fronti. ”
01 settembre 2009
Vini piemontesi a Londra
Da Harrods, storico luogo di culto del più raffinato shopping londinese dall’1 settembre al 4 ottobre si
beve piemontese. Il grande magazzino ospita infatti una promozione dedicata a 60 vini del Piemonte, nel
wine shop del piano interrato dove si trovano le migliori etichette del mondo. La promozione, in
particolare la campagna di comunicazione, è sostenuta dalla Regione Piemonte, in collaborazione con il
Centro Estero per l’Internazionalizzazione.
“L’opportunità di organizzare questa promozione è nata nel 2008, partecipando per la prima volta alla
London International Wine & Spirits Fair. - commenta Mino Taricco, assessore all’Agricoltura della Regione
Piemonte - La nostra regione può offrire un patrimonio unico quanto a livelli qualitativi e la scelta di
Harrods lo conferma. Nei suoi scaffali per la prima volta gran parte dei vini piemontesi saranno
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protagonisti e questa sarà anche un’occasione per far conoscere il territorio e le spettacolari dimore
storiche che ospitano le Enoteche regionali.”
Sono quindi targati con logo regionale i poster, le immagini che passano negli schermi al plasma, la
pubblicità sul Times, e tutte le forme di comunicazione sull’iniziativa. Durante il mese di promozione
chiunque può inoltre portarsi a casa cartine, guide sugli hotel e i ristoranti della regione e materiale
informativo per organizzarsi un viaggio enogastronomico in Piemonte.
Crisi mercato delle pesche
La Regione ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di attivare il fondo per le crisi di mercato per
il settore delle pesche e delle nettarine: lo ha deliberato la Giunta regionale, sollecitando al Ministero la
definizione delle modalità operative per concretizzare la misura e poter accogliere le domande di
sostegno delle aziende agricole. L’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco, ha incontrato ripetutamente
nelle scorse settimane le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli e le organizzazioni agricole, per
condividere i dati di analisi della situazione e le misure da intraprendere, dopo aver già lanciato, all’inizio
di agosto, la campagna di valorizzazione e di sostegno della Pesca Cuneo con accordi a prezzi calmierati
con la grande distribuzione.
“Oltre alle iniziative che la Regione stessa si è assunta sul territorio, sin dalle prime avvisaglie della
crisi, - sottolinea l’assessore Taricco - ora si chiede un intervento più strutturale al Ministero, per
prendere atto della situazione e attivare tutte le misure possibili che la normativa prevede. Seguiremo
con attenzione l’iter a livello nazionale, perché la procedura diventi operativa, e possa sostenere le
nostre aziende che stanno attraversando una fase molto difficile, in termini di remuneratività e di
gestione dell’invenduto.”
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Coldiretti
Link: http://www.coldiretti.it/
Da http://www.ilpuntocoldiretti.it/Pagine/Home.aspx
DIVENTA OBBLIGATORIO INDICARE L'ORIGINE DEL LATTE IN UHT E FORMAGGI
Ok al decreto per l'etichettatura di latte e derivati Coldiretti: "Primo risultato della mobilitazione"
“E’ un importante primo risultato della nostra mobilitazione a difesa del Made in Italy dalla stalla alla
tavola che ha impegnato migliaia di allevatori ai valichi, ai porti, davanti agli stabilimenti industriali e
nelle sedi istituzionali”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere
grande soddisfazione e un sincero ringraziamento al Ministro delle Politiche Luca Zaia che ha presentato
ufficialmente il decreto sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per latte e derivati che “è un grande
risultato che va nell’interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della
trasparenza e competitività dell’intero sistema Paese”. Il Decreto obbliga ad indicare l’origine del latte
impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari ma vieta anche l’impiego di
polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Si stabilisce chiaramente che il formaggio si fa
con il latte e non con le polveri ma regolamenta anche l’impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella
produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Durante la mobilitazione
durata tre giorni gli agricoltori della Coldiretti hanno collaborato con le forze dell'ordine alle verifiche dei
prodotti alimentari provenienti dall'estero nei valichi, del Frejus, Tarvisio, Brennero e Ventimiglia, e nei
porti di Venezia, Ancona, Ravenna, Palermo, Salerno, Brindisi, Bari, Oristano, Olbia e Porto Torres. Nel
corso dei controlli delle centinaia di camion in transito sono molte le allarmanti scoperte fatte dalla
Coldiretti. Sono stati moltissimi anche gli incontri con rappresentanti istituzionali a partire dal presidente
della Camera dei Deputati Gianfranco Fini. Proprio a Montecitorio gli imprenditori agricoli della Coldiretti
hanno mostrato come sia possibile fare il formaggio senza latte, ovvero utilizzando polveri. Ma la
mobilitazione non ha interessato solo valichi, porti e sedi istituzionali. Migliaia di agricoltori hanno invaso
supermercati e ipermercati di tutta la Penisola per denunciare il fatto che solo un prodotto su tre di quelli
venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani, ma nessuno lo sa.
27/07/2009
La Commissione Ue conferma i rischi di pratiche anticoncorrenziali nel latte
La Commissione europea ha dichiarato che “continuerà a fare tutto quanto è in suo potere per sostenere
gli allevatori e stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari”; l’occasione è stata l’adozione della
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
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Comunicazione al Consiglio sulla situazione di mercato del latte nel 2009, relazione richiesta dai capi di
Stato e di Governo durante dell’ultimo vertice Ue.
Nella sua parte iniziale il documento riporta un’analisi del processo di riforma del settore dei prodotti
lattiero-caseari (da Agenda 2000 ad oggi), generalmente considerato in linea con la riforma della Pac e
rivolto a dare a un maggiore orientamento della produzione al mercato.
Nella relazione vengono poi elencate le misure disponibili per alleviare la difficile situazione del mercato.
La Commissione – che ha appena avviato un nuovo programma di promozione per i prodotti lattiero-caseari
– continuerà ad usare strumenti come l’intervento, gli aiuti all'ammasso privato e le restituzioni
all'esportazione ed autorizzerà l’anticipo della data di pagamento degli aiuti diretti agli agricoltori;
proseguirà inoltre l'esame delle potenziali pratiche anticoncorrenziali della catena alimentare, soprattutto
il settore lattiero-caseario.
Altre misure includono la possibilità di utilizzo dei prelievi dei produttori che superano le quote loro
assegnate per finanziare il ritiro volontario dalla produzione del latte e l'estensione agli agricoltori dei
provvedimenti di crisi temporanea nel quadro degli aiuti di Stato. Gli Stati membri hanno la possibilità di
ridistribuire gli aiuti al settore lattiero-caseario come stabilito con l’accordo sulla verifica dello “stato di
salute” della Pac; esistono comunque altre possibilità di aiutare i produttori attraverso la politica di
sviluppo rurale.
La Commissione fa un esplicito riferimento all’asimmetria dell’andamento dei prezzi del latte al consumo
(considerati stabili o in aumento) e dei prezzi alla produzione (che sono diminuiti), particolarmente
evidente in alcuni Stati membri, e dimostra chiaramente che nell’Ue la filiera del latte non funziona in
modo efficiente, ostacolando un aumento dei prezzi alla produzione o impedendo ai consumatori di
beneficiare di prezzi più bassi. Tale squilibrio pone dei vincoli allo sviluppo della domanda di prodotti
lattiero-caseari e, di conseguenza, impedisce la ripresa del settore.
Questa situazione solleva anche gravi preoccupazioni per la distribuzione del valore aggiunto nella filiera
tra agricoltori, trasformatori e dettaglianti. Per questo la Commissione sta esaminando possibili pratiche
anticoncorrenziali della catena alimentare, compreso l'esercizio del potere d'acquisto dei dettaglianti a
scapito dei consumatori finali.
“L'Italia tra i grandi Paesi produttori (Germania, Francia e Spagna) è l'unico dove la Commissione Europea
ha rilevato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi, secondo i dati a febbraio 2009 – ha
commentato la Coldiretti - . Il latte viene pagato in media agli allevatori italiani 0,31 euro al litro, meno
di venti anni fa, mentre sugli scaffali arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo
scaffale, favorito dalla mancanza di trasparenza sulla provenienza della materia prima”.
Sul sistema delle quote, il Consiglio europeo ha invitato a presentare le possibili formule per stabilizzare il
mercato dei prodotti lattiero-caseari, pur nel rispetto dei risultati della valutazione dello stato di salute
della Pac. L’Esecutivo comunitario ribadisce che modificare il sistema delle quote significherebbe non
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rispettare tali risultati: è quindi esclusa l'opzione di un'eventuale riduzione o di un "congelamento" degli
aumenti già approvati.
Infine, la Commissione propone di autorizzare gli Stati membri a riscuotere un prelievo eccezionale dai
produttori che superano la quota individuale loro assegnata e a utilizzare tali risorse per finanziare
l'abbandono volontario della produzione di latte oppure per ridistribuirle a determinati gruppi prioritari.
27/07/2009
Efsa, più attenzione a nano insetticidi e benessere animale
La Commissione Ue ha chiesto aggiornamenti all’Agenzia europea sulla sicurezza alimentare circa la
possibile revisione degli allegati I e II della Direttiva del Consiglio 91/414 , relativi al commercio di alcuni
fitosanitari, visto che è stata recentemente elaborata una nuova regolamentazione del Parlamento
Europeo e del Consiglio – in sostituzione della 79/117 CE e della 91/414 CE – che entrerà in vigore entro il
2009.
Attualmente l’Efsa vorrebbe quindi rivedere la propria precedente opinione (che risale a 3 anni fa), per
verificare l’aggiornamento dei dati e la valutazione del rischio. Secondo l’Agenzia, il nuovo regolamento
potrà richiedere dati addizionali per svolgere la valutazione del rischio e suggerisce quindi una maggiore
flessibilità alle industrie richiedenti.
In particolare, circa i nanomateriali utilizzati come insetticidi o biocidi, l’Efsa indica come necessari
ulteriori studi; in ogni caso, la sicurezza andrà valutata caso per caso, in accordo con le metodologie
internazionali di riferimento. Circa i metodi analitici, l’Agenzia prende in considerazione la pubblicazione
da parte dell’Ocse (2007) di un documento guida per nuovi test.
Per quel che riguarda gli studi eco-tossicologici, viene preso atto della tendenza a ridurre i test sugli
animali (i test su vertebrati vanno condotti “solo se appropriati e giustificati”) e si consiglia di passare ove
possibile alla sperimentazione in vitro.
Tra i punti di dettaglio, l’Efsa consiglia pure di ridurre le specie e il numero complessivo degli animali
coinvolti, ma anche il numero degli esperimenti e di ridurre al minimo gli esperimenti short term (che
culminano con la morte degli animali per ingestione di sostanze a livelli acuti). Il tutto, ovviamente,
cercando di mantenere la sicurezza delle misurazioni.
L’Agenzia dichiara inoltre la necessità di prendere in considerazione alcuni studi che verranno pubblicati
nel 2010 e relativi alla tossicità di alcuni fitosanitari per le api.
06/08/2009
Ok definitivo all'incentivo omnicomprensivo di 28 centesimi kwh per la produzione di energia da
biomasse
La tariffa fissa omnicomprensiva per la produzione di energia da biomassa è legge. La produzione di
energia
elettrica
verde
è
incentivata
con
28
centesimi
di
euro
per
ogni
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kWh.
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04/08/09–02/09/09
L’Associazione le Fattorie del Sole-Coldiretti ha accolto con favore il nuovo regime di sostegno alla
produzione di energia elettrica da biomasse, adeguata e rispondente alle attese degli imprenditori
agricoli.
“Ora bisogna andare avanti. Sono ancora molte le cose da perfezionare a favore delle imprese agricole ha spiegato Giorgio Piazza, presidente dell’associazione - ed è opportuno che il GSE provveda subito a
conguagliare le tariffe per assicurare al più presto liquidità alle imprese agricole fortemente indebitate.
Così come è necessario definire i meccanismi di tracciabilità e rintracciabilità della biomassa da filiera
corta per garantire gli investimenti di molti imprenditori agricoli che beneficiano dei Certificati Verdi (sia
per impianti di potenza inferiore ad 1 MW che di potenza superiore). Il titolo ha infatti subito una
fortissima svalutazione economica negli ultimi anni, lasciando in sofferenza le aziende”.
Inoltre per garantire immediato impulso allo sviluppo del biogas in ambito agricolo, con particolare
riferimento alle aree soggette alla direttiva nitrati,
l’Associazione le Fattorie del Sole ritiene
indispensabile modificare il D.M. 7 aprile 2006, al fine di ottenere l’inquadramento del digestato tra le
sostanze utilizzabili ai fini agronomici a bilancio di azoto, e il D.Lgs 29 aprile 2006, n. 217 in materia di
fertilizzanti al fine di valorizzare al meglio un sottoprodotto agricolo dagli elevati elementi nutritivi.
La Legge del 23 luglio 2009 n. 99, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 31 luglio 2009, n. 176, S.O., recante
“Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonch’è in materia di energia”
introduce
diverse
novità
in
ambito
agroenergetico.
In particolare l’articolo 42. (Impianti eolici per la produzione di energia elettrica ubicati in mare e altre
disposizioni in materia di fonti per la produzione di energia elettrica):
• è stata abrogata la tariffa fissa omnicomprensiva ad hoc per le biomasse agricole da filiera corta (0,30
centesimi);
• è previsto un incentivo pari a 0,28 centesimi per gli impianti di taglia non superiore ad 1 MW, aventi
diritto, in alternativa ai certificati verdi, alla tariffa fissa omnicomprensiva, che sono alimentati da biogas
e biomasse, ricompresi gli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di
controllo previsto dal regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009 ( secondo il sistema
AGEA). Tale incentivazione riguarda, dunque, anche gli oli vegetali puri, quali ad esempio l’olio di
girasole, di oliva e di colza, ma non ricomprende i biocombustibili liquidi, come, ad esempio, il biodiesel;
• il coefficiente di conversione dei certificati verdi per l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati
da rifiuti biodegradabili e biomasse diverse da quelle agricole da filiera corta, passa dal valore di 1,1 a
quello di 1,3.
• per gli impianti che utilizzano il sistema dei certificati verdi (es. impianti superiori ad 1 MW in esercizio
dopo il 31.12.2007), previa emanazione di un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
sulla tracciabilità e rintracciabilità della filiera, è fatto salvo il coefficiente di conversione per la biomassa
agricola da filiera corta pari a 1,8 (infatti il regime introdotto dal provvedimento in commento non tange
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23
RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
il quadro incentivante delineato dal comma 382 quater dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n.
296, come modificata nell’autunno del 2007);
• i biocombustibili liquidi sono stati ricompresi esplicitamente nella tariffa fissa omnicomprensiva di 0,18
centesimi, che premia anche i gas di discarica e i gas residuati dai processi di depurazione;
• per gli impianti di proprietà di aziende agricole o gestiti in connessione con aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali, alimentati da biogas e biomasse, ricompresi gli oli vegetali puri
tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento (CE) n.
73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009, l'accesso, a decorrere dall’entrata in esercizio commerciale,
alla tariffa fissa onnicomprensiva è cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale,
locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il
40 per cento del costo dell'investimento;
• non è escluso, a seguito dell’approvazione del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
sulla tracciabilità e rintracciabilità della filiera, il coefficiente di conversione dei certificati verdi pari a
1,8 per le biomasse agricole da filiera corta si possa cumulare con altri incentivi pubblici di natura
nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione
anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo dell'investimento.
• Per gli impianti eolici off-shore, il coefficiente di moltiplicazione dei CV è pari a 1,50.
All’articolo 27 (Misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico):
• il comma 42 specifica che per la realizzazione di impianti alimentati a biomassa e per impianti
fotovoltaici, ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere connesse, il
proponente deve dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima dell'autorizzazione, la
disponibilità del suolo su cui realizzare l'impianto ( integrando il comma 4 dell'articolo 12 del decreto
legislativo 29 dicembre 2003, n. 387);
• il comma 45 stabilisce che nell'ambito della disciplina dello scambio sul posto, di cui al comma 1
dell'articolo 6 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, l'energia elettrica prodotta può essere
remunerata a condizioni economiche di mercato per la parte immessa in rete e nei limiti del valore
eccedente il costo sostenuto per il consumo dell'energia.
• Il comma 44 abroga il secondo periodo del comma 4 dell’articolo 12 del D.Lgs 387/2003, <Il rilascio
dell'autorizzazione costituisce titolo a costruire ed esercire l'impianto in conformità al progetto approvato
e deve contenere, l'obbligo alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a
seguito della dismissione dell'impianto o, per gli impianti idroelettrici, l’obbligo alla esecuzione di misure
di reinserimento e recupero ambientale.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
News & Eventi
N.516 - 28/08/2009
LE UVE MOSCATO DOCG, ANNATA 2009, VALGONO 9 EURO E 65 CENTESIMI AL MIRIAGRAMMO.
Le uve moscato Docg, annata 2009, valgono 9 euro e 65 centesimi al miriagrammo. Trenta centesimi in
meno rispetto all’anno scorso, con una perdita di reddito del 3%. La resa produttiva rimane invariata a 95
quintali
ad
ettaro.
Un ettaro di vigneto renderà dunque agli agricoltori 9.167 euro, contro i 9.452,00 della precedente
vendemmia. Naturalmente gli industriali proponevano una riduzione ancora più consistente del valore
delle uve ed in seguito alla mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, si è
raggiunto l’accordo riducendo, per quest’anno, la quota a carico degli spumantieri a 45 centesimi.
Seppure l’accordo interprofessionale rappresenti pur sempre un elemento di tutela e garanzia di reddito
per la parte agricola, subire una perdita di 285 euro per ogni ettaro di vigneto, è dunque un taglio pesante
per
i
bilanci
delle
imprese
agricole.
Le attenzioni maggiori si concentrano comunque sull’andamento del mercato dell’Asti spumante. Anche
grazie ad un rilancio dell’azione promozionale per il periodo natalizio, si conta di contenere al minimo le
perdite
delle
quote
di
mercato
rispetto
al
2008.
A riprova di una certa incertezza, dettata soprattutto dalla crisi economica mondiale, la Paritetica ha
messo le mani avanti, inserendo nell’accordo 2009 un “paracadute” per la prossima annata. In pratica
sono già definiti il prezzo e la resa minima per il 2010: 9,55 euro al miriagrammo e 85 quintali ad ettaro di
resa
garantiti.
Sintesi
dell’accordo
PREZZO:
9,65
RESA
REDDITO
2009
al
Mg.
MASSIMA:
AD
Fondo Promozione 2009:
Interprofessionale
MOSCATO
2008
DIFFERENZA
9,95
-
95
ETTARO:
UVE
Q.LI
€
AD
9.167,00
3%
ETTARO
(9.452,00)
€ 0,45
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
News & Eventi
N.515 - 28/08/2009
VENDEMMIA: OTTIMA E PRECOCE
Siamo già in vendemmia, in anticipo rispetto ad un’annata normale. Mercoledì scorso i viticoltori hanno
iniziato la raccolta delle uve moscato che, con gli chardonnay, sono le più precoci dell’Astigiano. L’annata
2009 si preannuncia come una delle migliori, sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo.
L’andamento climatico stagionale è stato molto favorevole, con le giuste precipitazioni e giornate molto
calde alternate da notti fresche. Sarà una vendemmia eccellente con uve sane e di alto contenuto
zuccherino, accompagnate da un’acidità più che buona per ottenere vini di alta qualità. Si tratta ora di
raccogliere le uve al momento più opportuno, discernendo le partite in base alla provenienza e
all’esposizione
al
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sole.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
Come
assumere
manodopera
04/08/09–02/09/09
per
la
raccolta
La regolare assunzione di un lavoratore, nel caso di una azienda già “Datore di Lavoro” deve avvenire almeno il
giorno prima dell’inizio dell’attività. Nel caso di aziende che non abbiano assunto negli ultimi anni, prima di
effettuare la comunicazione dell’assunzione del lavoratore, occorre presentare all’Inps apposita Denuncia
Aziendale.
Vediamo
i
casi
-
in
cui
si
può
evitare
l’assunzione:
L’utilizzo di parenti fino al quarto grado in linea retta, collaterale od affine con il
titolare dell’azienda, coltivatore diretto o Iap, che prestano manodopera in modo occasionale e gratuita
nell’azienda agricola. Si tratta di figli e genitori, fratelli e sorelle, nonni e nipoti, nipote e zio, cugini, genero e
nuora,
fratello
o
-
sorella
del
coniuge,
zio
e
zia
del
coniuge,
cugino
del
coniuge.
Lo scambio di manodopera tra titolari di azienda agricola, entrambi regolarmente iscritti
all’Inps
negli
-
elenchi
dei
CD/CM.
I prestatori d’opera pagati tramite i “voucher”. Per la vendemmia le aziende agricole
possono avvalersi di prestatori occasionali rientranti nella categoria di studenti, pensionati, casalinghe,
percettori di prestazioni di integrazione salariale regolarizzandoli e pagandoli con i “buoni lavoro”. Per
studenti si intendono giovani con meno di 25 anni regolarmente iscritti ad un corso universitario o istituto
scolastico di ogni ordine e grado. Gli studenti minorenni, tra i 16 ed i 18 anni, devono iscriversi negli elenchi
Inps accompagnati da un genitore e devono munirsi della certificazione di idoneità al lavoro rilasciata dall’ASL.
Gli studenti possono lavorare nelle vacanze di Natale, Pasqua, dal 1 giugno al 30 settembre, il sabato e la
domenica e in periodi liberi da impegni scolastici. Per pensionati si intendono coloro che sono titolari di un
trattamento pensionistico diretto. Per casalinga/o si intendono soggetti che svolgono lavori non retribuiti
nell’ambito famigliare e non prestano attualmente nessuna attività di lavoro autonomo o dipendente. Inoltre
non debbono aver prestato lavoro subordinato in agricoltura nell’anno in corso e nell’anno precedente. Per
percettori di prestazioni integrative al salario si intendo cassaintegrati, disoccupati o lavoratori in mobilità.
Le aziende che intendono utilizzare i prestatori d’opera pagandoli con i “voucher” devono
comunicare all’Inail, almeno il giorno prima, i dati dei lavoratori, il periodo ed il luogo di utilizzo. I
“voucher” di taglio da 10,00 euro (7,50 euro al lavoratore) e da quest’anno da 50,00 euro (37,50 euro al
lavoratore) vengo rilasciati dall’Inps, anche tramite le organizzazioni sindacali previo pagamento dell’importo
dovuto. I “voucher” costituiscono unicamente un sistema di pagamento di un corrispettivo pattuito tra le parti
per una prestazione e non sono considerati come indicativi di una paga oraria. I “voucher” potranno essere
incassati
presso
un
Apertura
qualsiasi
ufficio
del
postale.
Info:
periodo
0141.380.400
vendemmiale
In tutto il territorio della Regione Piemonte il periodo entro il quale sono consentite le fermentazioni e le
rifermentazioni
vinarie
è
compreso
tra
il
1
agosto
2009
ed
il
30
novembre
2009.
Per la produzione dei vini tradizionali regionali il periodo delle fermentazioni e rifermentazioni vinarie è
compreso
tra
il
1
agosto
2009
ed
il
1
maggio
2010.
La detenzione delle vinacce ottenute dalla produzione di detti vini tradizionali è vietata a decorrere dal
trentesimo giorno a far data dal loro ottenimento come risultante dalla documentazione ufficiale di cantina e,
comunque,
non
oltre
la
data
del
31
maggio
2010.
Le comunicazioni relative a fermentazioni spontanee che avvengono al di fuori dei periodi stabiliti ai precedenti
punti, per le quali vige l’obbligo di immediata comunicazione
devono essere indirizzate a: Ispettorato Centrale
per il controllo della qualità dei prodotti agro alimentari (ICQ)– Ufficio di Torino – via Bertola n. 34 TORINO e
comunicate
mediante
telegramma
o
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telefax.
27
RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
Giacenza,
albo
imbottigliatori,
04/08/09–02/09/09
dichiarazioni
alle
dogane
Le dichiarazioni di giacenza vini in carico sui registri in base ai bilanci di cantina del 31 luglio, devono essere
inviate
all’AGEA
dal
1
agosto
e
comunque
entro
e
non
oltre
il
10
settembre
.
Le dichiarazioni presentate successivamente al 10 settembre saranno sottoposte a sanzioni. Quindi tutti coloro
che alla data del 31 luglio, dopo aver chiuso i registri con il bilancio di cantina, hanno delle giacenze in cantina
devono recarsi presso gli uffici tecnici Coldiretti per la compilazione del modello ministeriale di giacenza e il
relativo
invio
telematico
entro
la
scadenza
su
riportata.
Si ricorda che in occasione della stessa scadenza del 10 settembre tutte le cantine iscritte all’albo degli
imbottigliatori che nel periodo dal 1 agosto 08 e fino al 31 luglio 09, hanno effettuato degli imbottigliamenti
riguardanti vini a denominazione controllata, devono inviare alla Camera di Commercio competente per il
territorio, tramite il sistema IC-DEIS,
i dati degli imbottigliamenti con le relative destinazioni di vendita. Anche
per questo adempimento burocratico il personale tecnico Coldiretti è a disposizione per l’elaborazione dei dati e
l’invio
telematico.
Domande
di
estirpo
a
premio
I viticoltori interessati al premio per l’estirpazione dei vigneti devono in primo luogo costituire o aggiornare il
proprio fascicolo aziendale nell’ambito dell’Anagrafe agricola del Piemonte presso gli uffici del Centro di
Assistenza
Agricola
Coldiretti.
I beneficiari sono tutti i proprietari e i conduttori di vigneti. I viticoltori non proprietari della superficie vitata
possono presentare la domanda di premio all’estirpazione, allegando alla domanda stessa il consenso
all’estirpazione
sottoscritto
dal
proprietario.
I produttori che nella precedente campagna d’intervento hanno avuto una domanda di premio non accolta, per
accedere
al
premio
della
campagna
2009/2010
devono
ripresentare
domanda.
In particolare relativamente alla campagna vitivinicola in corso 2009/2010 la Regione Piemonte ha deciso di
applicare il regime di estirpazione dei vigneti con premio alle domande con superficie minima non inferiore a 0,1
ettaro e di applicare il regime di estirpazione dei vigneti con premio su tutto il territorio regionale.
Il
termine
ultimo
Regolarizzazioni
per
la
presentazione
e
sanzioni
delle
domande
per
è
fissato
superfici
al
15
vitate
settembre.
abusive
La Regione Piemonte dà attuazione alle disposizioni della nuova OCM vino che danno un’ultima possibilità alla
definitiva regolarizzazione di tutte le superfici vitate impiantate in maniera abusiva, ovvero senza disporre dei
rispettivi
diritti
di
impianto.
Anche in Piemonte tutti i vigneti abusivi dovranno essere sanzionati, e estirpati o regolarizzati a seconda
dell’epoca cui risalgono: quelli impiantati dopo il 31 agosto 1998 dovranno essere estirpati a spese del
produttore, con una sanzione di 12 mila euro/ettaro, che si ripeterà eventualmente ogni dodici mesi fino
all’avvenuto estirpo; per i casi antecedenti il 31 agosto 1998, è possibile la regolarizzazione entro la fine di
quest’anno, con richiesta alla Provincia competente, iscrizione all’anagrafe vitivinicola e pagamento di una
somma pari a 10 mila euro/ettaro (la mancata regolarizzazione comporterà la sanzione di 12 mila euro/ettaro).
Ristrutturazione
e
riconversione
dei
vigneti
La Regione Piemonte ha raggiunto un accordo con Agea (l’agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) per
prorogare di un anno gli interventi di adeguamento previsti dal piano di ristrutturazione e riconversione dei
vigneti, relativamente alle campagne 2005-2006 e 2006-2007, in considerazione delle pessime condizioni
atmosferiche dello scorso inverno e del fenomeno della Flavescenza dorata, che non hanno consentito in molti
casi il completamento dei lavori. La proroga, per entrambe le campagne, è fissata al 31 luglio 2010 e si riferisce
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
al
termine
di
04/08/09–02/09/09
esecuzione
dei
lavori.
News & Eventi
N.511 - 08/08/2009
PREMI PER IL BENESSERE ANIMALE
La Giunta Regionale ha aperto un bando, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, per
favorire le condizioni di benessere animale degli allevamenti bovini, suini e avicoli (pollame).
Con la misura 215 “Pagamenti per il benessere animale” si premiano infatti gli allevatori che
sottoscrivono, per una durata di cinque anni, l’impegno a migliorare le condizioni di vita dei capi, in
termini di sistemi di allevamento, controllo della ventilazione, del raffrescamento e delle condizioni di
vita all’interno delle stalle (stabulazione), alimentazione, igiene, sanità e aspetti comportamentali.
Per l’anno 2009 le risorse finanziarie disponibili sono pari a 6,5 milioni di euro. Il periodo di presentazione
delle
domande
va
dal
30
luglio
al
30
2009.
settembre
I criteri di selezione delle domande e i parametri di contributo sono commisurati alla specie animale
allevata, dal livello massimo assegnato ai bovini, e via via ai suini, alle galline ovaiole e ai polli, che
comprendono gli impegni per ognuna delle aree di intervento individuate (allevamento e stabulazione;
controllo ambientale; alimentazione e acqua; igiene, sanità e aspetti comportamentali). I criteri di
priorità riguardano la consistenza dell’allevamento, le caratteristiche e l’ubicazione dell’azienda.
Il bando prevede una graduale riduzione del livello di sostegno nel tempo, anche in relazione alle
dimensioni aziendali, in quanto si ritiene che vi possa essere un beneficio anche economico delle
condizioni
all’interno
dell’allevamento
per
effetto
delle
innovazioni
introdotte.
News & Eventi
N.510 - 08/08/2009
PSR: APERTE LE DOMANDE DI FORESTAZIONE
È stato aperto il bando per la presentazione delle domande di aiuto ai sensi della Misura 123 azione 2, del PSR
2007-2013,
“Accrescimento
del
valore
aggiunto
dei
prodotti
forestali”.
La Misura ha l’obiettivo, precisa Marco Girò, responsabile economico Coldiretti Piemonte, di potenziare la filiera
forestale e migliorare la produttività del lavoro in bosco attraverso l’introduzione di macchine innovative, di
valorizzare i prodotti di origine forestale attraverso l’immissione di tecnologie e/o strutture che consentono il
raggiungimento di una elevata qualità del prodotto commercializzato e infine, di migliorare l’organizzazione dei
lavori
La
forestali
data
anche
ultima
al
per
fine
la
di
aumentare
presentazione
l’efficienza
delle
domande
e
la
è
sicurezza
fissata
al
sul
lavoro.”
30/09/2009.
Possono presentare domande di ammissione al contributo le microimprese così come definite nella
raccomandazione 2003/631/CE (impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure
un
totale
di
bilancio
non
superiore
a
2
milioni
di
euro).
L’azione prevede il pagamento di un contributo in conto capitale fino ad un massimo del 40% della spesa
massima ammissibile. L’esatta percentuale di contribuzione verrà definita in sede di autorizzazione degli
interventi
in
relazione
alla
eventuale
maggiore
partecipazione
finanziaria
richiesta
dal
beneficiario.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Il contributo verrà calcolato su una spesa ammissibile non inferiore a 25.000,00 € e non superiore a 500.000,00
€.
Il
contributo
Per
-
concedibile
non
l’accesso
potrà
superare
al
l’importo
di
200.000,00€
contributo
le
per
ciascun
imprese
devono:
essere in condizioni di redditività economica o di raggiungerla in un periodo massimo di tre anni dalla
conclusione
-
beneficiario.
dell’investimento;
dimostrare
la
sostenibilità
dell’intervento
sotto
l’aspetto
logistico;
dimostrare la fattibilità del progetto sotto l’aspetto finanziario tenuto conto della situazione economico-
finanziaria
dell’impresa.
Gli
investimenti
1)
ammissibili
sono:
acquisti di macchine e attrezzature destinate ad operazioni di abbattimento, concentramento, esbosco,
allestimento, coppatura, caricamento, trasporto in bosco dei prodotti legnosi forestali e dell’arboricoltura da
legno compresi gli acquisti di rimorchi specializzati o di container scarrabili per il trasporto del cippato;
2)
acquisti di macchine e attrezzature mobili destinate allo svolgimento delle prime lavorazioni del legno:
piccoli
3)
impianti
mobili
di
segagione
e
macchine
per
la
preparazione
della
legna
da
ardere:
realizzazione di nuovi capannoni e piazzali di stoccaggio, comprese le relative dotazioni impiantistiche;
nel caso in cui si realizzino uffici connessi o inseriti all’interno di capannoni sono ammessi gli investimenti
relativi
alle
sole
parti
immobiliari,
è
altresì
ammesso
il
miglioramento
di
piazzali
già
esistenti;
4)
esclusivamente nell’ambito degli investimenti possono essere comprese le dotazioni antinfortunistiche;
5)
spese di consulenza tecnica: il ricorso a consulenti tecnici è facoltativo; se si ricorre ad essi, questi
devono
Le
essere
spese
di
-
dottori
consulenza
4%
tecnica
per
forestali
nel
caso
investimenti
di
o
acquisti
di
agronomi
sono
riconosciute
importo
fino
abilitati.
nella
a
misura
del:
100.000
€;
-
3%
per
l’importo
eccedente
i
100.000
€
e
sino
a
200.000
€;
-
2%
per
l’importo
eccedente
i
200.000
€
e
sino
a
500.000
€.
misura
del:
Le
spese
di
-
12%
-
6%
nel
per
per
Gli
Non
consulenza
caso
l’importo
di
eccedente
a
sono
riconosciute
importo
i
fino
200.000
€
contributo
i
seguenti
di
nella
a
e
€
sino
intendono
acquisto
2)
immobili
si
ammissibili
1)
beni
investimenti
importi
sono
di
200.000;
a
500.000
IVA
interventi
e
terreni
€
esclusa.
voci
di
e
spesa:
immobili;
ristrutturazione di fabbricati esistenti, con l’eccezione degli interventi che comportano un risparmio
energetico
o
l’installazione
3)
di
impianti
investimenti
4)
IVA,
5)
acquisto
6)
per
la
produzione
strutturali
per
tutti
e
i
di
energie
non
soggetti
installazione
di
che
macchine
rinnovabili;
ammortizzabili;
possono
e
recuperarla;
impianti
usati;
acquisto di materiale ammortizzabile in un anno (attrezzi manuali, motoseghe, decespugliatori
spalleggiati, nonché ganci, catene, choker, carrucole e altra attrezzatura complementare alle macchine
acquistata
separatamente
7)
riparazioni
8)
lavori
9)
lavori
eseguiti
in
di
manutenzione
economia
diretta
di
da
stesse);
impianti
parte
e
del
macchinari;
beneficiario;
oneri amministrativi, finanziari, spese per il personale e altri investimenti non fisici (es. noleggio,
interessi,
10)
e
dalle
acquisizione
mediante
leasing,
tec.);
macchine e impianti che operano esclusivamente presso la sede aziendale (carrelli, muletti, bracci
caricatori e altre macchine per la movimentazione del legname su piazzale, nastri trasportatori, impianti di
intestatura, depezzatura, irrorazione, cippatori fissi, etc), ad eccezione degli impianti per la lavorazione della
legna
da
ardere
e
gli
impianti
per
la
classificazione
del
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legname;
30
RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
11)
investimenti relativi a mezzi per il trasporto su strada, ad eccezione dei container scarrabili
specializzati
per
12)
il
investimenti
13)
le
14)
interventi
15)
investimenti
16)
04/08/09–02/09/09
che
attività
investimenti
non
che
di
mera
trasporto
usufruiscono
di
coerenti
di
mera
con
del
altri
contributi
promozione
gli
obiettivi
interessano
la
fase
sostituzione,
previsti
al
di
punto
cippato;
pubblici;
o
della
marketing;
presente
trasformazione
7.4
del
Azione;
industriale
P.S.R.
2007-2013.
Per l’ammissione delle domande al finanziamento, verranno seguiti specifici criteri di priorità in particolare:
tipologia del soggetto proponente, tipo di progetto proposto, grado di innovazione, possibili ricadute in termini
di
sviluppo
della
risorsa
foresta-legno.
L’azione intende premiare gli investimenti con maggiore contenuto di innovazione o collegati allo sviluppo della
stessa e le aziende che presentano un maggior grado di specializzazione nelle attività forestali, con presenza di
giovani
addetti
professionalizzati.
News & Eventi
26/08/2009 - N.287
BENVENUTI IN VENDEMMIA: PER SCOPRIRE VINI E CANTINE
Il delizioso centro storico di Verduno ospiterà il quarto appuntamento del 2009 di Benvenuti in…, un ciclo
di eventi alla scoperta dell’agricoltura locale nelle sue varie sfaccettature, organizzati da Coldiretti Cuneo
e Fondazione Campagna Amica.
Il 5 settembre sarà la volta di Benvenuti in Vendemmia, con la collaborazione del Comune e dei Produttori
di Verduno: una giornata per conoscere i vini, i produttori, le cantine, le vigne, nei giorni che precedono il
grande lavoro della vendemmia nelle langhe e nel roero.
A partire dalle 14, infatti, sarà possibile effettuare visite guidate ai luoghi di produzione per carpire i
segreti dei produttori locali e le qualità dei prestigiosi vini. Sei gli appuntamenti di visita che si snodano
fra tre cantine locali, due vigne “aperte al pubblico” e la Cantina Comunale presso la quale un sommelier
professionista guiderà all’assaggio.
Alle ore 18 agricoltura e cultura s’incontrano in un interessante spettacolo teatrale dall’invitante titolo
“Veglia d’Amore di Vino. Annata 2003” – Storia di una vigna. Commedia in cinque bicchieri di vino. I
cinque brindisi che scandiscono l’intreccio, denso di avvenimenti sul piano storico e sociale, saranno lo
strumento per narrare i cento anni di una famiglia di storici produttori di vino. Il pubblico, partecipe e
coinvolto nel ritmo scenico, seguirà la commedia seduto al tavolo, come in un tipico locale “a cielo
aperto”.
A conclusione della piece teatrale seguirà, nella magnifica cornice del Belvedere, un ricco aperitivo –
cena, con degustazione di vini e piatti realizzati con prodotti a kmØ a cura del Comune e dei produttori di
Verduno.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
News & Eventi
13/08/2009 - N.285
PESCHE: IN UNA SITUAZIONE DI GRANDE DIFFICOLTA’, NEGATIVO L’ATTEGGIAMENTO DELL’INDUSTRIA
Mentre nei negozi e nei supermercati la marmellata ed i succhi di frutta hanno prezzi da capogiro, i
frutticoltori che stanno raccogliendo le pesche per l’industria di trasformazione incassano dalle stesse
anche
meno
di
un
centesimo
al
chilo.
Ancora una volta lo strapotere dell’industria fa sentire la propria voce in una realtà come la nostra e, tale
atteggiamento deve ulteriormente far riflettere gli operatori per ritornare a progettare per il futuro
formule di accordi per la trasformazione. Nuove iniziative che possano veramente valorizzare l’alta
qualità
della
frutticoltura
piemontese.
La denuncia della vergognosa situazione è della Coldiretti piemontese, che interpretando le più che
legittime istanze dei frutticoltori, chiede alla Regione ed al Ministero di approvare le urgenti misure
previste
per
lo
stato
di
crisi.
Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte: “Il mondo
frutticolo sta pagando il duro prezzo di una mancata programmazione economica e di uno squilibrio che
denunciamo da anni tra il mondo agricolo e quello della trasformazione. Mentre sul prodotto
commercializzato fresco sono nate e sono operative strutture sia private che cooperative che
condizionano il prodotto valorizzando la produzione locale, l’industria di trasformazione della frutta è
praticamente
inesistente
nel
nostro
territorio”.
Aggiunge Riccardo Chiabrando, che coordina il gruppo di lavoro sul settore: “Annate come quella di
quest’anno obbligano tutti, mondo politico per primo, ad una vera, nuova progettualità e ad investimenti
sul settore che generino nuove formule di trasformazione locale, valorizzando il prodotto e creando nuova
economia territoriale e posti di lavoro. La crisi del settore deve trovare una vera attenzione dal mondo
politico a partire dalla Regione.”
News & Eventi
N.1 - 01/09/2009
COLDIRETTI NOVARA VCO: ZOOTECNIA PROTAGONISTA NELLE PROSSIME SETTIMANE A BORGOMANERO,
ARMENO E NEBBIUNO
NOVARA VCO (jf) – Con l’inizio del mese di settembre si apre un ciclo di settimane dedicata alle grandi
esposizioni zootecniche, come vuole una tradizione particolarmente viva e radicata nel territorio del
medio-alto
Novarese.
E’ quanto sottolinea Coldiretti Novara Vco a proposito del calendario, appena reso noto, degli eventi che,
da Borgomanero ad Armeno e Nebbiuno, coinvolgeranno allevatori e pubblico: primo degli appuntamenti
in programma è previsto per il 12-13 settembre, quando a Borgomanero (presso l’area del Foro Boario) si
svolgerà la 14a Mostra Interprovinciale bovini di razza Frisona e Piemontese iscritti ai Libri Genealogici
(accompagnata
da
una
mostra
cunicola
e
dall’esposizione
di
capi
equini).
Quello di Borgomanero è un appuntamento molto atteso, organizzato direttamente dall’Apa (Associazione
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Provinciale Allevatori) di Novara e Vco che si svolge nei medesimi giorni della tradizionale Festa dell’Uva.
Alle razze Pezzata Rossa e Bruna Alpina sono invece dedicati altri due appuntamenti di tradizione
calendarizzati ad Armeno nelle prossime settimane: si tratta della 10a Mostra della Pezzata Rossa, in
programma domenica 27 settembre, e della 53a Mostra della Bruna Alpina, che si terrà sempre ad Armeno
il
10
ottobre.
Appuntamento ad ottobre anche a Nebbiuno per la Festa della Transumanza, manifestazione che sta
riscuotendo
un
sempre
crescente
consenso
ed
interesse
da
parte
del
pubblico.
“Il confronto tra i capi nelle diverse specialità di concorso rappresenta un momento importante di
comparazione e di studio per le diverse razze bovine che costituiscono il nostro patrimonio territoriale”
sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti e Francesco Renzoni.
“Sono eventi di particolare rilievo anche per gli stessi produttori della Coldiretti, che partecipano sempre
numerosi, come anche hanno fatto la scorsa primavera in occasione di Domobruna, la grande kermesse
zootecnica
promossa
sempre
dall’Apa
interprovinciale.
Ed anche Aldo Isotta, responsabile per Coldiretti della zona di Borgomanero e Armeno, ribadisce
l’importanza che “l’allevamento bovino riveste per l’alto novarese e le zone montane e collinari poste tra
i due laghi e il Mottarone, insieme ad una produzione lattiero casearia che, in questi ultimi anni, sta
conquistando
ambiziosi
successi,
ponendosi
a
livelli
di
riconosciuta
eccellenza”.
Sono questi i primi appuntamenti di un inizio autunno che vedrà Coldiretti, con le sue imprese, presente
sul territorio e a contatto con il pubblico: ai consueti mercati agricoli si affiancherà, infatti, la
partecipazione a sagre e feste agricole (particolarmente nel periodo della vendemmia) e l’altrettanto
tradizionale organizzazione delle Giornate del Ringraziamento che interesseranno l’intero territorio delle
due province.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Link: http://www.confagricoltura.it/Pages/default.aspx
31/08/2009
Istat: Confagricoltura, si allarga la forbice tra prezzi alla produzione e al consumo degli alimentari
L’indice nazionale dei prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT mostra un aumento, nel mese di agosto, dello
0,4 % rispetto a quello precedente, e una diminuzione dello 0,1 % per i prodotti alimentari.
“Un andamento - sottolinea Confagricoltura - che coniugato con gli indici dei prezzi alla produzione,
evidenzia l’ulteriore allargamento della forbice con i prezzi al consumo”.
ISMEA già a luglio segnalava una diminuzione dei valori alla produzione del 7,08 rispetto al mese
precedente e del 16,26% su base annua. Un crollo generalizzato delle quotazioni - evidenzia
l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - che non da segni di inversione e che rende inspiegabile la
debolissima flessione dei prezzi dei prodotti alimentari.
“Se i dati definitivi confermeranno l’andamento dei prezzi al consumo e alla produzione - conclude
Confagricoltura - non si potrà fare a meno di avviare una profonda riflessione sui rapporti nella filiera e
sulla ripartizione della catena del valore”.
12/08/2009
Inflazione: Confagricoltura, prezzi dei beni alimentari tendono a rallentare. notevole la forbice con i
prezzi alla produzione
In generale il capitolo di spesa alimentare presenta un incremento dell’1,5% tra luglio 2008 e luglio 2009,
a fronte di un indice generale dei prezzi al consumo pari a zero. Il prezzo del pane è aumentato dello
0,8%. La crescita della spesa al consumo dei beni alimentari tende però a rallentare (a maggio i prezzi di
questi beni registravano su base annua +2,5%, a giugno +1,9%). Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i
dati Istat sull’inflazione diffusi oggi.
Confagricoltura ricorda come sia diversa la situazione dei prezzi alla produzione che, secondo le previsioni
di Ismea, registrano tendenzialmente una flessione su base annua del 13%, che rischia di determinare un
peggioramento della redditività delle imprese agricole.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
11/08/2009
Riunione a Parigi per fronteggiare la crisi europea di pesche e nettarine. Confagricoltura: quotazioni
della frutta in calo del 50%
A Parigi si è tenuta ieri la riunione di enti pubblici ed organizzazioni dei Paesi produttori per affrontare i
nodi strutturali della crisi di pesche e nettarine che si fa sentire fortemente anche in Francia.
L’eccesso di sovrapproduzione penalizza notevolmente l’Italia (che è il secondo paese produttore al
mondo di pesche e nettarine dopo la Cina) con un calo delle quotazioni all’origine anche del 50%. Va
ricordato che sono quattro i Paesi che superano il milione di tonnellate di produzione - Cina, Italia,
Spagna e Usa – e, da soli, rappresentano quasi il 70% della produzione mondiale.
Nell’incontro di Parigi è emerso come la crisi sia generalizzata in Europa e vada affrontata con decisione
da Bruxelles. Ad avviso di Confagricoltura, in una situazione di instabilità dei mercati, bisogna prevedere
nell’ambito della politica agricola comunitaria una strumentazione adeguata per fronteggiare le crisi
ormai sempre più ricorrenti.
Confagricoltura in più occasioni ha sottolineato la necessità di favorire le operazioni di ritiro del prodotto
da parte delle Organizzazioni di produttori nell’ambito dei rispettivi Programmi Operativi anche per
l’utilizzo a fini energetici. Ha quindi chiesto che venga previsto un aiuto di Stato de minimis di 700
euro/ha sino al livello massimo consentito. Fondamentali gli accordi con la Grande Distribuzione
Organizzata per il collocamento del prodotto
In prospettiva occorre pure:
- procedere ad una reale riduzione degli oneri contribuitivi e fiscali a carico delle imprese agricole
datoriali di lavoro;
- assicurare le risorse per il finanziamento dell’assicurazione agevolata tramite il Fondo di Solidarietà
Nazionale;
- favorire la ricerca e gli investimenti anche in impianti ed attrezzature per variare l’offerta in termini di
varietà e di calendari ma anche per aumentare la durata del prodotto ampliando il periodo di offerta;
- incentivare la programmazione delle produzioni e la diversificazione dei prodotti finali;
- investire in promozione per incentivare i consumi interni e la domanda estera.
“L'impegno è quello di superare il momento difficile – sottolinea Confagricoltura - ma senza dimenticare
che la soluzione a questi problemi è strutturale e passa anche attraverso una migliore organizzazione
dell’offerta ed una più incisiva azione sui mercati comunitari ed italiani, incentivando la domanda”.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
05/08/2009
Confagricoltura: si' a etichettatura latte, ma in un quadro di rilancio del comparto
“L’etichettatura è importante soprattutto se inquadrata in un contesto più organico di rilancio e
valorizzazione del comparto lattiero-caseario che registra quotazioni all’origine non remunerative. ma non
basta”. Questo il commento del presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni sullo schema di decreto
ministeriale sull’etichettatura di origine obbligatoria per il latte ed i suoi derivati, presentato oggi.
"E’ apprezzabile e condivisibile – ha sottolineato il presidente Vecchioni - la determinazione del ministro
Zaia nel voler valorizzare le identità nazionali, che sono la ricchezza dell'Europa e non il suo limite.
L’etichettatura obbligatoria offre maggiori informazioni ai consumatori sui prodotti posti in commercio”.
“Urge però un riequilibrio della filiera; occorrono rapporti più efficaci con la Grande Distribuzione
Organizzata; è necessaria la promozione nei confronti dei consumatori; va avviata una politica per la
qualità”.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DEL PIEMONTE
Link:http://www.piemonte.cia.it/ciapiemonte/svl/documentiLst?sez_id=93
Data:
Titolo:
01/09/2009
PESCHE
.LA REGIONE CHIEDE LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI PER LE PESCHE.
ORA TOCCA AL MINISTRO DECIDERE--- La Regione, a seguito delle sollecitazioni venute
anche dalla Cia del Piemonte, ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di attivare il fondo
per le crisi di mercato per il settore delle pesche e nettarine: lo ha deliberato la Giunta Regionale,
facendo riferimento alle procedure previste dall’art. 1 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007),
compatibilmente con gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di stato, sollecitando al
Ministero la definizione delle modalità operative per concretizzare la misura e poter accogliere le
domande di sostegno delle aziende agricole. L’Assessore Taricco si è impegnato a seguire con
attenzione l’iter a livello nazionale, perché la procedura diventi operativa. Non è però detto che il
Ministro accoglierà la richiesta.
Le aziende frutticole stanno attraversando una fase molto difficile, in termini di remuneratività e di
gestione dell’invenduto. Le pesche e le nettarine rappresentano per molte aziende frutticole piemontesi il
prodotto di maggior peso economico. Nella prima parte della campagna i prezzi delle pesche si sono
ridotti del 35% rispetto alla media del triennio precedente. Questo fatto, unito all’aumento dei costi di
stoccaggio e condizionamento, ha comportato una riduzione del prezzo pagato al produttore di circa il
45%.
Le cause sono in parte imputabili alla produzione superiore alla media, per l’ andamento climatico
favorevole, ma anche alla crisi economica nei Paesi tradizionalmente importatori del nostro prodotto e ai
prezzi
imposti
dalle
grandi
catene
distributive.
Ha pesato gravemente anche lo squilibrio tra distributori e trasformatori da un lato e imprese agricole
dall’altro, tanto più rilevante per frutti, quali le pesche, caratterizzati da tempi di conservazione ridotti
che
Per
impediscono
quanto
riguarda
ai
i
produttori
frutti
destinati
di
affrontare
alla
periodi
trasformazione
critici
(marmellate,
anche
succhi,
brevi.
ecc),
la
situazione è stata ancora più critica: il prezzo di vendita è sceso, in alcuni casi, a un centesimo di euro al
chilogrammo,
contro
i
15
centesimi
di
prezzo
medio
nelle
precedenti
campagne.
In Piemonte la produzione di pesche e nettarine è estesa su circa 6000 ettari. Sono attive circa 3000
aziende.
Il Piemonte rappresenta il 9-10% della produzione nazionale, con una produzione pari a 1.450.000 quintali.
Oltre il 30% della produzione regionale viene esportato.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Data:
01/09/2009
Titolo:
NOCCIOLE --PREZZI NON ANCORA STABILI ---Il prezzo di 280-290 euro al quintale della stagione 2006-2007 è ormai solo
un ricordo. Nella stagione attuale il prezzo si sta assestando sui valori del 2008, come confermano le
trattative che si sono svolte in occasione della edizione numero 150 della Fiera di San Bartolomeo
dedicata alla “tonda e gentile”. Il termometro del mercato della storica rassegna non è salito infatti oltre
le 200 euro a quintale per le partite migliori, deludendo in parte le aspettative dei produttori.
Le basse rese, sui 44 quintali in media ad ettaro, unite alla costante minaccia dell’invasione delle nocciole
turche, non hanno permesso di far salire le quotazioni oltre il simbolico muro dei 200 euro a quintale.
Non è però detto che il prezzo si stabilizzi su questi valori. Può anche darsi che il mercato si muova come
è avvenuto in altre annate, a seconda delle richieste che proverranno da pochi grandi “sgusciatori” e
dall’andamento delle importazioni.
L'Italia importa dalla Turchia oltre 25 milioni di chilogrammi di nocciole sgusciate all'anno ed in sostanza è
turca una nocciola su tre in creme, cioccolatini, gelati e dolci vari prodotti in Italia.
A proposito di nocciole turche, la Cia del Piemonte sollecita le Istituzioni ad attuare severi controlli per
prevenire l’ingresso di carichi di nocciole con la presenza di aflatossine superiore ai limiti di legge, come è
già accaduto in passato.
Data:
Titolo:
01/09/2009
Buona vendemmia, ma preoccupano i prezzi del vino e delle uve
.
ROBERTO ERCOLE: BUONA ANNATA, MA PREOCCUPANO I PREZZI DELLE UVE E DEL VINO
La vendemmia 2009 in Piemonte sarà più abbondante rispetto a quella dello scorso (si stima
un 10% in più), mentre a livello nazionale sarà quantitativamente sugli stessi livelli del 2008 e
la qualità si profila più che buona, ma a causa della crisi economica i prezzi del vino subiranno
ribassi con punte anche del 15-20%. Ciò emerge con chiarezza dai primi dati ufficiali, elaborati
dall’Assoenologi, che stima una produzione complessiva di uva tra i 63 e i 65 milioni di quintali,
da
cui
usciranno
46,3
milioni
di
ettolitri
di
vini
e
mosti,
in
linea
con
il
2008.
Il Direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli, precisa che la tendenza al “costante decremento
dei prezzi all’ingrosso” ha già ridotto nel primo trimestre 2009 il valore delle esportazioni
italiane di vino del 9,2% sul 2008”, anche se ha permesso di mantenere i volumi che, nello
stesso periodo, hanno ceduto appena lo 0,3%. Se la politica taglia-prezzi finora ha permesso di
“vendere il prodotto e diminuire sensibilmente le scorte in alcune zone e cantine”, alla lunga
“non potrà non avere conseguenze sulla sostenibilità finanziaria di molte imprese”, con prezzi
che “per la stragrande maggioranza delle tipologie di vini - secondo il direttore di Assoenologi saranno abbattuti con punte anche del 15-20% sul 2008”.
E' calata anche la domanda di uve, nonostante il consistente calo dei prezzi della uve
stesse. La situazione, secondo il sito web Winemews, sembra interessare tutti i territori del
vino da nord a sud ed è la conseguenza di una vera e propria saturazione del mercato, causata
da
una
crisi
di
sovrapproduzione
che
sta
scoraggiando
i
compratori
abituali.
La diminuzione dei prezzi delle uve rischia di mettere in ginocchio l’anello più debole della
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
filiera, ovvero quello rappresentato dai produttori di materia prima, che si trovano a dover fare
i conti con redditività in picchiata e difficilmente sostenibili ancora a lungo. Tanto per rendere
l’idea i costi di produzione annui per 1 ettaro di vigneto a regime destinato alla produzione di
uva di qualità, ammontano mediamente a 4.000 euro (inclusi i costi orari uomo e macchina,
fitofarmaci,
carburanti,
ammortamenti
dei
costi
di
impianto
e
macchinari).
Un margine di redditività accettabile per il produttore, in generale, può essere individuato in
un’incidenza ad ettaro del 50% dei costi di produzione sulla somma guadagnata dalla vendite
delle uve. Una soglia che, visti i prezzi che corrono, sembra decisamente difficile da
raggiungere e che potrebbe mettere in ginocchio molte imprese. Le più a rischio sono quelle
dotate di estensioni ridotte di vigneto, ma, anche per le realtà più grandi lo scenario potrebbe
diventare piuttosto complicato.
Il gruppo di interesse vitivinicolo della Cia del Piemonte sta seguendo con preoccupazione
l'evolversi della situazione e sta valutando le iniziative da assumere.
ROBERTO ERCOLE
Presidente Cia Piemonte
Data:
01/09/2009
Titolo:
LATTE --.
L’EUROPA IN AIUTO AI SOLITI NOTI ---- L’Europa ha acquistato latte in polvere e burro per 600 milioni di
euro, favorendo, come al solito, i produttori del Nord Europa, mentre non ha attuato nessun intervento
per l’ammasso privato di formaggio e per rafforzare le esportazioni verso i Paesi terzi, come richiesto dal
nostro Governo, con il sostegno della Cia.
Nonostante le tante dichiarazioni del Ministro Zaia sul maggior peso acquistato dall’Italia in Europa e
l’amicizia vantata dallo steso Zaia con il Commissario Mariann Fisher Boel, le richieste dell’Italia sono
rimaste inascoltate.
Anche la discutibile proposta italiana di un piano di abbandono per togliere dal mercato il 4% del latte
prodotto in Europa, pagando gli allevatori circa 20 centesimi per ogni litro di quota, realizzando in tal
modo una crescita della dimensione media delle aziende, non è stata accolta dalla Commissione.
Intanto la situazione del comparto del latte diventa, ogni giorno che passa, sempre più pesante. Le 40.000
stalle italiane, tra cui le 3.000 piemontesi, che producono latte sono sempre di più in sofferenza e sono in
vana attesa che vengano adottate misure concrete per contrastare la crisi.
L’etichettatura del latte, per mettere i consumatori in grado di conoscere con esattezza la provenienza
del latte, compreso quello a lunga conservazione, molto spesso di origine straniera, avrà effetti benefici
sul settore, in che modo è però tutta da vedersi, nel medio-lungo periodo, mentre sono necessari
interventi immediati.
Il problema centrale in questo momento è il prezzo del latte che non è più remunerativo per gli allevatori
e sta ipotecando la continuità produttiva di stalle e caseifici, mettendo a rischio un settore portante
dell'economia di tutta la Pianura Padana, a partire da regioni come il Piemonte: senza l’intervento forte
del Governo un accordo per il prezzo del latte che consenta una remunerazione adeguata è difficile
raggiungere.
Occorre quindi un'energica assunzione di responsabilità da parte del Governo per convincere gli industriali
a trattare seriamente (e non solo a sedersi al tavolo della trattativa) sul prezzo del latte. Al Governo la
Cia del Piemonte chiede anche di sottoporre a severi controlli il latte importato al fine di verificarne la
rispondenza alle normative e di adottare azioni concrete per l'abbattimento dei costi di produzione.
LODOVICO ACTIS PERINETTO
Vice Presidente Cia Piemonte
Data:
01/09/2009
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
Titolo:
04/08/09–02/09/09
Prossima apertura dell'impianto di Moretta per il latte in polvere
PROSSIMA APERTURA DELL’IMPIANTO DI MORETTA PER IL LATTE IN POLVERE. IL COMPARTO SEMPRE PIU’ IN
DIFFICOLTA’
Valentina Masante, presidente Cia, è moderatamente ottimista in previsione dell’apertura, prevista per il
prossimo gennaio, dell’impianto dell’Inalpi a Moretta, per la produzione del latte in polvere destinato
principalmente alla Ferrero di Alba: “Il nuovo impianto è un’opportunità in più per i produttori che
speriamo possa produrre qualche effetto positivo su un comparto, qual è quello del latte,che nella nostra
Regione è in grave difficoltà. La soluzione del latte in polvere con prezzo indicizzato proposta
dall’Inalpi potrebbe garantire maggior redditività alle stalle, anche con contratti singoli, e dare qualche
prospettiva alla zootecnia da latte piemontese, soffocata da una congiuntura in cui la diminuzione del
prezzo del latte alla stalla è diventata ormai una costante”.
L’impianto avrà un impatto molto forte su tutto il comparto lattiero-caseario in Piemonte: Il processo
industriale è infatti dimensionato per trattare 150.000 ton/anno di latte: produrrà 15.000ton/anno di
latte in polvere e 60 ton/giorno di panna cruda. Quest'ultima sarà utilizzata sulle attuali linee dello
stabilimento per la produzione del burro e di altri prodotti caseari dell'Azienda.
Se gli impegni assunti dai titolari dell’impianto saranno mantenuti, potrebbero esserci delle ricadute
positive anche sul prezzo del latte alla stalla praticato in Piemonte. Seguendo infatti il meccanismo
indicizzato, che la Ferrero ha dichiarato di condividere, oggi il prezzo del latte sarebbe 31,95 centesimi di
euro al litro, ben oltre i 26 attualmente pagati dagli industriali alle stalle. Ogni eccesso di ottimismo è
però fuori luogo, in attesa di verificare se la filiera produttiva integrata che si andrà a realizzare - dai
produttori della materia prima alla trasformazione finale -
garantirà nel tempo – e non solo
nell’immediato quando per necessità di cose l’Inalpi dovrà sottrarre fornitori agli altri trasformatori un’equa distribuzione del reddito.
In attesa degli eventi e nella speranza che essi possano contribuire a risollevare un mercato in crisi, il
prezzo del latte alla stalla continua ad essere al centro delle preoccupazioni della Cia del Piemonte. Così
infatti non si può andare avanti. Occore un'energica assunzione di responsabilità da parte delle
Istituzioni per convincere gli industriali a trattare seriamente (e non solo a sedersi al tavolo della
trattativa) sul prezzo del latte. Alle Istituzioni ed al Governo in primo luogo la Cia del Piemonte chiede
anche di sottoporre a severi controlli il latte importato al fine di verificarne la rispondenza alle normative
e di adottare azioni concrete per l'abbattimento dei costi di produzione.
Data:
31/08/2009
Titolo:
Moscato, raggiunto l'accordo con un pò di amaro in bocca
ACCORDO FATTO PER LE UVE MOSCATO. DINO SCANAVINO: NON SIAMO SODDISFATTI, MA SIAMO RIUSCITI A
CONTENERE IL RIBASSO CHE GLI INDUSTRIALI AVREBBERO VOLUTO PIU' DRASTICO
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
E’ stato raggiunto l’accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la
mediazione dell’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in serata in un incontro della
Commissione Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso
la sede del Consorzio di Tutela dell’Asti a Isola. Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65
euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende agricole produttrici (il prezzo 2008 era fissato a 9,95
euro/miria). La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l’Asti DOCG che per il Moscato
d’Asti tappo raso. La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di
rilancio dell’Asti è stata ridotta a 0,45 euro/miriagrammo (era 0,51 nel 2008). Le parti hanno inoltre sin
d’ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo anno, pari a un minimo di 85
qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo.
Dino Scanavino, Presidente provinciale della Cia di Asti, è parzialmente soddisfatto: “Abbiamo fatto tutto
il possibile per contenere una riduzione drastica del reddito: volevamo mantenere quello dell’anno
scorso, ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo però, calcolare il momento critico dei mercati e visto da lì,
anche il ribasso non è così grave. Le seimila famiglie di agricoltori che producono Moscato possono
guardare al futuro con qualche certezza in più, anche perchè il raccolto quest'anno sarà molto buono. Le
uve sono di altissima qualità, dorate e bellissime da vedere, con gradazioni, acidità ed aromi
eccezionali”.
“E’ stato un accordo molto sofferto – sottolinea l’assessore Mino Taricco – raggiunto dopo una lunga
trattativa che ha dovuto conciliare la richiesta di riduzione di prezzo da parte delle case spumantiere,
che hanno risentito della contrazione dei consumi internazionali presente anche nel mondo del Moscato e
dell’Asti, e la necessità di garantire adeguata redditività a ettaro alle aziende agricole che hanno subito
un innegabile aumento dei costi di produzione. Credo che in questo quadro l’accordo raggiunto sia il
migliore compromesso possibile tra opposte esigenze. L’orientamento che la Paritetica ha assunto anche
per l’anno prossimo, garantendo una tutela minima su prezzi e rese e impegnandosi in un piano di
promozione e sostegno del settore, sia un segnale importante della volontà di guardare al futuro.”
L'accordo è stato raggiunto alla vigilia della vendemmia che quest'anno si preannuncia, parimenti a quella
delle altre uve, in anticipo rispetto a quella dello scorso anno. I tecnici delle aziende associate al
Consorzio dell’Asti hanno dato via libera alla raccolta già da mercoledì 26 agosto. Sarà una vendemmia più
lunga che in passato: prima si inizierà nelle vigne del Nicese, Acquese e Alessandrino, il 2 settembre si
inizierà nell’Alta Valle Belbo e in Valle Bormida. A Canelli e Calosso si inizierà il 28 agosto. Il raccolto si
prevede buono, sano e ricco di zuccheri. Il caldo deciso ha cancellato l’umidità, eliminando rischi di
marcescenza per una piena maturazione.
Il Moscato è D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio
di 53 comuni per circa 10.000 ettari, distribuiti tra le province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300
ettari), Alessandria (1500 ettari). La vendemmia 2008 ha prodotto poco più di 1 milione di quintali di uva
moscato, che rappresenta oltre un quarto dell’intera produzione di uva da vino del Piemonte (25,6%) e
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
poco meno di un terzo (27%) se si considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava
rappresenta (dati 2007) il 17,6% dell’intera produzione vinicola piemontese
Data:
31/08/2009
Titolo:
Il disciplinare della Toma piemontese sarà aggiornato?
IL DISCIPLINARE DELLA TOMA PIEMONTESE SARA’ AGGIORNATO?
Riccardo Rosso, titolare del Caseificio Pier Luigi Rosso di Biella, confermato per il prossimo triennio al
vertice del Consorzio di Tutela del Toma Piemontese DOP, ha preso l’impegno di portare avanti e
concludere nel corso del 2010, in collaborazione con la Regione Piemonte ed il Ministero dell’Agricoltura,
le modifiche e gli aggiornamenti del disciplinare di produzione: passaggio delicatissimo ma necessario per
tutte
le
molte
realtà
casearie
associate.
Il Toma Piemontese è sicuramente il formaggio DOP che meglio rappresenta la tradizione casearia
dell'intero territorio regionale. Il nome Toma, nella tradizione popolare, è stato sempre abbinato a
indicazioni geografiche varie ( Toma di Ormea, di Biella ecc.) oppure a nomi di fantasia ( Toma dell'alpe,
Toma del Malgaro ecc.). Dall'unione di queste tradizioni è nata, nel 1996, la Denominazione di Origine
Protetta.
Il Toma Piemontese DOP si presenta così in due pezzature (piccola e grande) e nelle versioni a latte intero
e a latte semigrasso. Solo la presenza del marchio di origine sulla faccia superiore delle forme e
l'applicazione dell'etichetta cartacea con il logo della Denominazione di Origine Protetta, garantiscono
l'autenticità del prodotto. Il pieno rispetto del Disciplinare di Produzione è condizione primaria per una
produzione di eccellenza. Il Consorzio del Toma Piemontese DOP è associato ad Assopiemonte.
Assopiemonte DOP & IGP, della quale lo stesso Rosso è vicepresidente, è l'associazione a cui aderiscono i
sei Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta esclusivamente prodotti in
Piemonte: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese.
Assopiemonte nasce dalla necessità di riunire le piccole, grandi nei sapori, realtà consortili piemontesi per
coordinarne
le
attività
di
tutela
e
promozione
dei
prodotti.
Il Consorzio del Toma Piemontese DOP, conta attualmente 41 soci e una produzione annua di 196.000
forme corrispondenti a 1.100.000 kg, la cui attività è controllata dall’Istituto Nord Ovest Qualità (INOQ).
Data:
Titolo:
.
26/08/2009
Gli Americani preferiscono il vino low cost
L’ AMERICA CHE ASSORBE IL 12% DEL VINO ESPORTATO DAL PIEMONTE PREFERISCE IL VINO LOW COST.
L’ITALIA PERDE QUOTE DI MERCATO
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Il sito Winenews segnala che gli Americani non sembrano rinunciare al piacere di bere, solo che lo fanno
scegliendo le bottiglie che costano meno. A trarre beneficio da questo cambiamento nelle preferenze di
acquisto sono stati i vini dell’Argentina e del Cile che hanno messo a segno incrementi nell’export, sia sul
fronte dei volumi sia dei valori, al prezzo per litro che varia dal mezzo dollaro al dollaro.
La situazione preoccupa perché gli Stati uniti rappresentano il mercato extra UE di riferimento per
eccellenza dei vini piemontesi.
In termini quantitativi l’export assorbe circa il 60% del vino prodotto in Piemonte. Tra i Paesi extraeuropei
il mercato più importante resta quello degli USA che assorbe circa il 12% del vino totale esportato.
Gli americani non hanno rinunciato a bere vino, ma puntano decisi sul low cost. E l’Italia enoica, come
tutti gli altri competitor europei, perde posizioni: -7,9% in quantità e -18,9% in valore (979.700 ettolitri
per 466,92 milioni di dollari, contro 1.063.770 ettolitri e 575,92 sullo stesso periodo 2008). Unica
consolazione per il Belpaese è che, tolto lo sfuso, l’Italia rimane il primo fornitore di vino in bottiglia degli
States, anche se in generale la quota di mercato è scesa dal 31,9% al 24,1%, contro quella dell’Australia,
oggi al primo posto, salita dal 24% al 30,6% (con 1.241.870 ettolitri per 275,62 milioni di dollari).
Tutto il Nuovo Mondo del vino segna performance positive in quantità e valore (dal +31,2% e +32,6%
dell’Argentina, al +138,8% e +41,4% del Cile, arrivato a 582.060 ettolitri per 113,77 milioni di dollari),
mentre tutta la Vecchia Europa segna pesanti battute d’arresto: per la Francia -6,5% in quantità e -29,8%
in valore (373.010 ettolitri per 315.28 milioni di dollari, contro i 399.010 ettolitri per 449,29 milioni di
dollari di gennaio-giugno 2008), per la Spagna -6,9% e -22,8%, per la Germania del -7,7% e -21,6%.
In calo anche i prezzi medi all’origine: 8,45 dollari per i vini francesi (sui 11,26 dollari, del gennaiogiugno 2008); 4,77 dollari per gli italiani (contro i 5,41 dollari); 2,58 dollari per i vini argentini (contro i
2,55 dollari); 2,22 dollari per i vini australiani (contro i 3,53 dollari); 1,95 dollari per i vini cileni (contro i
3,30 dollari).
Data:
26/08/2009
Titolo:
Quotazioni dei riso ancora in calo
.
QUOTAZIONI ANCORA IN CALO
La Borsa merci di Vercelli ha riaperto in calo rispetto alle precedenti quotazioni fissate nella
seduta del 4 agosto, l’ultima prima della chiusura estiva. Le varietà di risone Lido, Loto e Ariete
hanno perso 5 euro per tonnellata; mentre Carnaroli, Thaibonnet e Gladio hanno mantenuto
invariati i rispettivi prezzi. Al fixing, le quotazioni minime e massime per tonnellata di prodotto
sono state 325-385 per Lido; 315-385 per Loto e Ariete; 390-430 per Carnaroli, e 220-240 per
Thaibonnet e Gladio; mentre le varietà Balilla, Selenio, Sant’Andrea, Roma, Baldo, Arborio e
Volano non sono state quotate per esaurimento delle scorte. Sono diminuiti anche i prezzi dei
lavorati Originario, calcolati in 20 euro in meno per tonnellata sul minimo. E 40 sul massimo.
Le quotazioni di ieri si riferiscono, ovviamente, alle disponibilità residue della scorsa campagna
di commercializzazione, dal momento che il nuovo raccolto non affluirà sul mercato in quantità
apprezzabili prima di un mese, ancorchè le buone condizioni climatiche e l’ottima disponibilità
idrica abbiano consentito un anticipo di otto-dieci giorni rispetto ai normali tempi di
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
trebbiatura. Secondo calcoli dell’Ente nazionale risi, è stato stimato che verso la metà di agosto
le scorte di prodotto della precedente campagna, e ancora invendute, si aggiravano sulle 60
mila tonnellate. Quanto alla nuova produzione, nella scorsa primavera le oltre 5 mila aziende in
Lombardia, Emilia, Piemonte, Sardegna, Toscana e Veneto avevano investito circa 242 mila
ettari contro i 228 mila del 2008, e le previsioni parlano di circa un milione e mezzo di
tonnellate di nuovo prodotto, mentre l’anno scorso il risone disponibile in totale aveva
raggiunto quota 1.362.256 tonnellate. Per quanto riguarda l’Italia, la maggiore produzione di
riso è da sempre incentrata nel cosiddetto «triangolo d’oro» delle province di Vercelli, Novara e
Pavia. La scelta di aumentare la produzione era stata suggerita dalla difficile congiuntura che
sui mercati internazionali mais, soia e grano incontravano all’epoca. Ora però si teme il
problema si ripercuota sulle maggiori quantità di riso disponibili.
Da "LA STAMPA"
Data:
Titolo:
20/08/2009
Contributi regionali per la trasformazione delle carni
DODICI MILIONI DI EURO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE TRASFORMANO LE CARNI --- La Regione
Piemonte avvia un corposo programma di sostegno alle piccole e medie imprese di trasformazione e
commercializzazione nel settore delle carni nelle diverse filiere (bovina, suina, pollame, conigli, capre e
pecore).
Si tratta di un bando, con uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro – di cui 5 milioni ciascuno
per carni bovine e suine e 2 milioni per le altre filiere – che fa riferimento alla legge regionale 95/95 e fa
seguito a un lungo lavoro di concertazione con l’intero settore avviato nell’ottobre 2008 a Cuneo, in
occasione della giornata regionale di confronto “Allevare in Piemonte”.
“Si tratta di un provvedimento importante e corposo – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino
Taricco – che dà pienamente seguito agli impegni assunti in occasione della giornata di confronto che
abbiamo tenuto l’anno scorso a Cuneo e che è poi proficuamente proseguita nei mesi successivi, con
numerosi incontri tecnici dei singoli tavoli di filiera. In quell’occasione avevamo parlato di un primo livello
di concertazione per condividere le iniziative più utili per il comparto, e credo l’attuale bando possa
interpretare concretamente questo intendimento. Sottolineo l’impostazione del programma che, oltre a
riservare attenzione specifica a ogni singola filiera, valorizza gli investimenti commerciali e, come
elemento innovativo, richiede ai beneficiari di realizzare un sistema di tracciabilità certificato sulla
provenienza della carne, secondo le norme già previste per le carni bovine.”
Il programma prevede tre settori strategici di intervento, con proprie graduatorie: cani bovine, carni
suine, altre carni (avicunicole e ovicaprine). I contributi verranno destinati alle piccole e medie aziende
attive nella trasformazione e commercializzazione delle carni per realizzare progetti economico-finanziari
per conseguire, nell’arco di tre anni, risultati concreti di valorizzazione delle rispettive produzioni.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Gli interventi finanziabili riguardano allestimento di strutture, acquisto di impianti e macchinari, acquisto
di aziende, rami di aziende, reti commerciali, marchi, progettazione commerciale e di marketing
(obbligatoria), creazione di sistemi di qualità, studi di fattibilità per la concentrazione di imprese. La
percentuale di aiuto varia dal 35% al 50% e gli importi per ogni beneficiario dovranno essere compresi tra
200 mila euro e 2 milioni di euro. Priorità viene data alle società cooperative agricole e consorzi, alle
organizzazioni di produttori riconosciute, o alle società in cui il 50% del capitale sociale sia costituito da
tali soggetti.
Data:
17/08/2009
Titolo:
Sostegni alle aziende zootecniche per gli adempimenti della direttiva nitrati
PROGRAMMA STRAORDINARIO DI SOSTEGNO ALLE AZIENDE ZOOTECNICHE. DOMANDE DAL 10 AGOSTO
Nell’ambito della Misura 121 del PSR la Regione ha ritenuto opportuno realizzare un programma
straordinario di sostegno rivolto agli allevamenti che si devono adeguare alle norme in materia di utilizzo
agronomico degli effluenti zootecnici (direttiva 91/676 CEE e atti discendenti). Il Programma è a favore
delle aziende agricole che debbano realizzare investimenti strutturali e che fossero esistenti in data 1
gennaio 2008 (anche se gestite da un titolare diverso dall’attuale) e che da tale data, in conseguenza
dell’entrata in vigore del DPGR 29 ottobre 2007, n° 10/R e degli ampliamenti delle zone designate come
vulnerabili da nitrati di origine agricola (DPGR 28 dicembre 2007 n° 12/R), siano oggetto di applicazione di
nuove e/o più severe norme in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici rispetto a
quanto stabilito dal DPGR 18 ottobre 2002, n° 9/R o da norme preesistenti in materia di smaltimento di
liquami zootecnici.Il sostegno previsto dalla presente misura potrà essere corrisposto per la realizzazione
degli investimenti materiali volti a conformarsi ai soli nuovi e/o più severi requisiti, comunque entro il 31
dicembre 2010.
Il bando è stato approvato con la DGR n. 92-11919 del 28 luglio 2009, in corso di pubblicazione sul BUR. La
presentazione delle domande può avvenire dal 10 agosto 2009 e fino alle ore 12 del 10 novembre 2009.
“Questo importantissimo ed atteso provvedimento – afferma l’Assessore Mino Taricco - che ha visto una
faticosa negoziazione con l’Unione Europea per poter essere attivato rappresenta un importante tassello
di un percorso di ricerca di maggiore compatibilità della nostra zootecnia con i vincoli ambientali
necessari alla tutela dell’ambiente e delle acque e indispensabile per il pieno rispetto delle direttive
comunitarie. Credo possa essere una straordinaria occasione per il comparto zootecnico che ha vissuto e
sta vivendo in questa stagione una serie di passaggi e di situazioni di mercato sicuramente non facili”.
Data:
14/08/2009
Titolo:
Il "Gran Suino Padano" bocciato dalla UE perchè non è.......padano
IL GRAN SUINO PADAN BOCCIATO DALLA UE PERCHE’ NON E’ ….PADANO
L’Unione Europea, di fatto, per il momento, boccia il “Gran Suino Padano”. Il motivo? Sembra
essere l’aggettivo “padano” che non va bene, perché i maiali che dovrebbero essere protetti
dalla denominazione arrivano da 11 regioni di tutta Italia, comprese Toscana, Abruzzo e
Molise,
e
non
dalla
sola
area
a
cui
“padano”
fa
riferimento.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Ma il Consorzio del Gran Suino Padano - con una nota stampa - non ci sta e intende precisare
che sulla Dop Gran Suino Padano “non vi è stata alcuna “bocciatura” da parte dell’Unione
Europea della domanda di registrazione del Gran Suino Padano”. Però, subito dopo, la nota del
Consorzio
spiega
che
“una
delegazione
(costituita
da
rappresentanti
del
Ministero
dell’Agricoltura, delle Regioni, della Rappresentanza Permanente Italiana in Ue e dei
macellatori e degli allevatori aderenti al Consorzio) si è incontrata con i Servizi Comunitari in
luglio per comprendere meglio i motivi delle osservazioni tecniche al disciplinare e alla
denominazione e per mettere in atto le opportune modifiche da apportare al dossier”.
Uno stop, quindi, sembra esserci stato e gli appunti che sono stati mossi non sono leggeri: in
buona soistanza, l’aggettivo “padano” che non va bene, perché i maiali che dovrebbero essere
protetti dalla denominazione arrivano da 11 regioni di tutta Italia, comprese Toscana, Abruzzo
e Molise, e non dalla sola area a cui “padano” fa riferimento. Il Consorzio ricorda, quindi, che
poi al Ministero c’è stata una riunione “per concertare le modifiche e le azioni correttive da
apportare, che verranno vagliate in settembre dal tavolo di filiera suinicola del Ministero
dell’Agricoltura per gli adempimenti successivi” e che “come sempre avviene per il
riconoscimento di denominazioni tutelate di questa portata economica, il negoziato è
ovviamente complesso e delicato”. Il Consorzio chiude poi chiosando: “contiamo che gli
incontri avvenuti gioveranno alla positiva conclusione del riconoscimento comunitario”.
Ma il presidente dell’Anas (Associazione Nazionale Allevatori Suini), Giandomenico Gusmaroli,
avverte: “forse avremmo avuto più chance di ottenere la Dop usando la denominazione Suino
Pesante, già noto in commercio, o Suino Italiano”, , che ammonisce: “uno stop che rischia di
far saltare l’ultimo flebile legame che teneva assieme macellatori industriali e allevatori, già
sulle barricate nei mercati, dove il prezzo riconosciuto dai macellatori sta facendo chiudere
centinaia di aziende agricole”.
Data:
14/08/2009
Titolo:
Previsto un aumento del 13% della produzione di mele in Piemonte
PREVISTO UN CALO DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEL 2%, MA IN PIEMONTE UN AUMENTO DEL 13%
La produzione italiana 2009 di mele segnerà una diminuzione del 2%, con un andamento sostanzialmente
omogeneo tra le varie regioni, con le uniche eccezioni di Piemonte (+13%) e Lombardia (+30%). Le
previsioni di produzione 2009, presentate a Prognosfruit a Maastricht, in Olanda, indicano un caldo di
produzione italiana da 2,164 milioni di tonnellate 2008 a 2,115 milioni. Realtà regina si conferma l’Alto
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Adige, con 1,008 milioni di tonnellate (-5%) davanti a Trentino (425.326, -2%), Veneto 201.558, -7%),
Piemonte (195.839, +13%), Lombardia (40.988, +30%) e Friuli Venezia Giulia (35.700, -6%). In campo
europeo è prevista un calo del 7%, da 11,533 milioni di tonnellate della stagione 2008/2009 a 10,753
milioni della campagna 2009/2010, frutto di una diminuzione nei Paesi dell'Est Europa. In particolare della
Polonia, che passa da 3,2 milioni di tonnellate 2008 ad una previsione di 2,6 milioni di tonnellate. Leader
resta l’Italia davanti a Francia (1,601 milioni di tonnellate, +5%), Germania (1,042 milioni di tonnellate e
produzione stabile) e Spagna (448.888 ton, -18%). La stagione si presenta in anticipo sul 2008 e con un’alta
qualità del prodotto in pianta.
Data:
11/08/2009
Titolo:
Il Pil agricolo cala dell'1,6% a fronte di un calo generale del 6%
IL PIL AGRICOLO CALA DELL’1,6% A FRONTE DI UN CALO GENERALE DEL 6%, MA I PROBLEMI DEL SETTORE
RESTANO GRAVI
Il settore agricolo, in Italia, su base annua, ha lasciato, secondo i dati Istat, sul terreno “solo” l’1,6%, a
fronte di un Pil generale crollato del 6%, ma il problema è la caduta verticale dei prezzi sui campi che da
sicuramente un concreto apporto al rallentamento della corsa dei listini sugli scaffali dei prodotti
agroalimentari, ma, sommata ai pesanti e crescenti costi produttivi e contributivi, riduce sensibilmente i
redditi delle imprese agricole.
Il settore agricolo rappresenta il 16 % delle imprese italiane e vale qualcosa come 220 miliardi di euro, ma
questo Governo, in un momento in cui l´intera economia del nostro Paese è stremata dai riflessi di un
quadro congiunturale pesantemente negativo, non si occupa minimamente della crisi che il settore
primario attraversa, manifestando così oltre che un perdurante disinteresse, anche una notevole dose di
cecità. Dimenticare le difficoltà dell’agricoltura e le ricadute che queste hanno sull’industria alimentare,
sull´occupazione e sui consumi dei cittadini è il segno di una debolezza strategica preoccupante.
Non basta infatti mettere un’etichetta per risolvere i ‘mali’ che affliggono le imprese. La caduta dei
prezzi, l’aumento dei costi, la competitività sempre più ridotta, un credito con il contagocce, la ripresa
che si allontana inesorabile, la mancanza di una valida copertura assicurativa, la scarsità di valide
strutture logistiche, hanno bisogno di risposte politiche, di provvedimenti efficaci.
“Siamo stanchi dei continui annunci da parte del governo. E’ venuto il momento degli atti tangibili. Le
imprese agricole – avverte il Presidente regionale della Cia del Piemonte Roberto Ercole- sono in grande
affanno. Serve un nuovo progetto di politica agraria. La sede più ideale per discuterla e svilupparla resta
la Conferenza nazionale sull’agricoltura, anch’essa tante volte annunciata, ma mai programmata. E’
finita pure essa nel dimenticatoio. Anche questo dimostra la scarsa attenzione che il governo ha per il
settore agricolo”.
La stessa recente legge di conversione della manovra anti-crisi non prevede interventi che diano il senso di
una politica italiana in materia di agricoltura, oltre che della volontà effettiva di rilancio competitivo del
settore, valorizzando le tante eccellenze del Made in Italy e favorendo una più adeguata attività di
promozione. Il provvedimento ignora completamente la questione dell’indebitamento delle aziende
agricole. In esso mancano del tutto misure specifiche in materia di credito d´imposta in agricoltura e non
sono minimamente menzionate misure per l´accesso al credito e per l´internazionalizzazione delle
imprese agroalimentari.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
Anche la detassazione dal reddito di impresa del 50% degli investimenti in macchinari e apparecchiature,
elencati in una tabella approvata dal Ministero delle Finanze non permette alla stragrande maggioranza
delle imprese agricole, che sono in regime di reddito agrario (e non di impresa, ndr) di accedere
all’agevolazione. Il provvedimento, inoltre, non affronta minimamente i problemi del sistema assicurativo
in agricoltura: il ministro Tremonti ha anzi sottolineato che per il nostro Governo il Fondo di solidarietà
nazionale è un problema del comparto agricolo e pertanto da risolvere prioritariamente con le risorse di
competenza del dicastero agricolo.
In questi mesi abbiamo assistito a promesse, annunci, dichiarazione di intenti, come nel DPEF, ma di
risorse reali neanche l’ombra. L’agricoltura è invece un tema che riveste un’importanza centrale per
uscire dalla crisi economica e ci piacerebbe che il Governo le dedicasse la giusta attenzione, smettendola
di guardare con noncuranza a dati sempre più allarmanti che ci parlano di migliaia di imprese
agricole sull'orlo di chiudere, a causa di prezzi all’origine in forte calo e di costi produttivi ed oneri sociali
praticamente raddoppiati.
Data:
10/08/2009
Titolo:
In calo l'export del vino italiano
CALA l’EXPORT DEL VINO ITALIANO (MENO 22% NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2009), MA E’ TUTTA L’EUROPA A
SOFFRIRE
I dati diffusi un mese fa dall’Italian Wine & Food Institute sui consumi di vino negli USA sono indicativi di
un cambiamento di abitudini molto preoccupante anche per i produttori italiani. Gli Americani non
rinunciano al vino, ma privilegiano quello meno costoso. Il consumo complessivo continua cioè ad
aumentare in quantità negli Usa (più 19,3 per cento rispetto al 2008), ma perde in valore (meno 14,4 per
cento). A farne le spese sono i paesi del Vecchio Mondo, che devono assistere a crescite impressionanti
dell’export dell’Australia (che con un più 60,8 per cento ha nettamente superato l’Italia, in perdita del
10,2 per cento, e conquistato il primo posto nel mercato nordamericano), del Cile (più 134 per cento),
dell’Argentina (più 28,5 per cento), della Nuova Zelanda (più 20,3 per cento). Se si considera poi che la
produzione interna degli Usa cresce in qualità e si espande in quantità, si spiega perché gli spazi per i
paesi
tradizionali
si
restringono,
soprattutto
per
i
vini
di
minor
valore.
Crescono inoltre molto velocemente le importazioni di vini sfusi australiani, argentini e cileni, il cui
prezzo medio è di circa mezzo dollaro al litro, contro i 3,5 dollari di quelli europei.
I più preoccupati sono i francesi: lo champagne è stata una locomotiva inarrestabile, ma ora ha perso
molto del suo smalto. Bordeaux annega nel vino: la corsa folle dei prezzi dell’annata 2005 si è scontrata
con il muro della crisi mondiale e ha fatto crollare di almeno il 30 per cento il prezzo di bottiglie. Anche
altre denominazioni francesi molto prestigiose hanno vita dura.
Problemi analoghi vive la Spagna, dove sono poche le etichette di fascia alta che trainano l’immagine del
vino di qualità, mentre la stragrande maggioranza delle altre, compreso il Cava, lo spumante spagnolo,
combatte nelle fasce medio-basse dei mercati.
Se Francia e Spagna piangono anche l’Italia non ride: l’export italiano ha perso il 9% in valore nel 2008 e il
22% nei primi cinque mesi del 2009.
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
E, come se non bastasse, è di poche settimane fa la notizia che i produttori del Nuovo Mondo - dalla Nuova
Zelanda alla California, dal Cile al Sud Africa e all’Argentina - stanno creando la New World Alliance per
fare squadra fra loro e mettere a punto nuove strategie di marketing e di penetrazione per contrastare la
forza dei paesi dell’Unione europea.
La situazione impone una riflessione al mondo vitivinicolo piemontese. L’identità dei terroir e delle
varietà da cui nascono ed i prezzi comunque competitivi, se si tiene conto della qualità che garantiscono
rispetto ai vini di primo prezzo, non autorizzano i nostro produttori ad adagiarsi sulle proprie rendite di
posizione. La competizione si fa sempre più aspra e impone a tutti di impegnarsi a migliorare le strategie
di marketing e forse a cimentarsi anche sul fronte dei vini innovativi e abbordabili.
Data:
07/08/2009
Titolo:
Presentato lo schema di decreto sull'etichettatura del latte
.
PRESENTATO LO SCHEMA DI DECRETO SULL’ETICHETTATURA. L’UE HA SEI MESI DI TEMPO PER DECIDERE. LA
PRIORITA' E’ IL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato lo schema di decreto ministeriale
recante ‘Norme in materia di etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, del latte UHT, del
latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, nonché dei prodotti
lattiero-caseari’. Il provvedimento verrà notificato alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva
98/34/CE per le valutazioni di competenza. Il decreto introduce, pena il divieto di commercializzazione
dei prodotti, da qualunque Paese provengano, sul territorio italiano come sancito all’articolo 1, l’obbligo
di indicazione del luogo di origine per il latte sterilizzato a lunga conservazione, il latte UHT, il latte
pastorizzato microfiltrato e il latte pastorizzato ad elevata temperatura.
Il decreto sarà ora trasmesso al ministero dello Sviluppo economico che poi lo invierà a Bruxelles.
L’Europa avrà sei mesi di tempo per le osservazioni. “Ormai conosciamo le dinamiche. L’Unione europea
risponderà prima di no e poi negozierà – ha scherzato Zaia-. Noi siamo convinti che non gettiamo un sasso
nello stagno, ma una montagna. Proponiamo l’obbligo dell’origine in etichetta non solo in Italia ma in
tutta Europa e per questo andiamo a Bruxelles a chiedere che si apra un negoziato, affinché ci sia
chiarezza. Non ci potranno rispondere che non è possibile. Con l’obbligo dell’etichettatura d’origine per
l’olio d’oliva, in vigore dal primo luglio, abbiamo già dimostrato che si può fare”.
Per la Cia il problema del prezzo del latte alla stalla resta la priorità. Gli allevatori sono alle prese con
una situazione realmente grave che richiede interventi rapidi ed efficaci, mentre l’etichettatura,
considerati anche i tempi necessari per ottenere il via libera dalla UE, potrà produrre effetti positivi solo
nel medio-lungo periodo. Nel frattempo molte aziende rischiano di chiudere.
Data:
05/08/2009
Titolo:
Al via la nuova OCM vino
CHE COSA DEVE ANCORA ESSERE FATTO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA NUOVA OCM VINO. NEL NOSTRO
PAESE POTRANNO ENTRARE I VINI DEALCOLATI, MA NOI NON POTREMO PRODURLI
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RASSEGNA STAMPA – Filiere e sistema agroalimentare del Piemonte
04/08/09–02/09/09
La nova Ocm non stravolge il sistema italiano delle Docg, Doc e Igt, ma ha introdotto alcune innovazioni
importanti:
- la procedura di riconoscimento delle Dop e Igp, che si concluderà con l’iscrizione nel registro
Comunitario delle Dop e Igp dei vini, avverrà mediante una preliminare procedura nazionale ed una
successiva procedura Comunitaria. Comunque, in via transitoria, esclusivamente per le domande
pervenute entro il 1 agosto 2009, si potrà continuare con la preesistente procedura nazionale, fino al 31
dicembre 2011 (in questo senso, il Comitato Nazionale Vini Do e Ig sarà chiamato ad evadere una
consistente
mole
di
lavoro);
- il sistema dei controlli di filiera, che sarà previsto anche per i vini Igt e che dovrà essere effettuato da
un Organismo terzo. Questo sistema garantirà una maggiore tutela del consumatore e salvaguarderà gli
interessi dei produttori che vedranno sicuramente rafforzata la reputazione dei loro prodotti;
-
la
delimitazione
della
zona
di
vinificazione
anche
per
i
vini
Igt.
Il Ministero ha già adottato, previo parere del Comitato Vini Do, in data 24 luglio 2009 (lo stesso giorno
della pubblicazione del regolamento applicativo 607/2009) il decreto per inserire in tutti i disciplinari di
produzione Igt la delimitazione della zona di vinificazione e le deroghe consentite dallo stesso
regolamento.
Sono, invece, ancora in fase di adozione due decreti, a firma del Ministro, relativi alla procedura
nazionale per il riconoscimento delle Dop e Igp ed il decreto sull’etichettatura. Comunque le disposizioni
transitorie previste dall’Ocm consentono di superare gli effetti del ritardo nella pubblicazione.
Un provvedimento importante, diramato il 30 luglio 2009, è la lettera circolare, a firma del Capo
Dipartimento delle Politiche di Sviluppo Eonomico e rurale, indirizzata alle Regioni ed alla filiera, relativa
alle liste dei vitigni da escludere per i cosiddetti “vini varietali” senza Dop e Igp. Con queste liste,
differenziate tra vini spumanti e altri vini (tranquilli, frizzanti …), l’uso in questione è stato circoscritto ad
un numero limitato di vitigni (per i tranquilli solo gli internazionali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon,
Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon, Syrah). Ciò al fine di non banalizzare l’uso dei vitigni autoctoni,
connaturati a specifiche denominazioni di origine e indicazioni geografiche, per i vini generici.
In sintesi le regole introdotte dalla nuova Ocm garantiscono la protezione dei nostri vini Doc, Docg e Igt,
che transitano automaticamente nel nuovo registro comunitario delle Dop e delle Igp a partire da domani.
Sarà inoltre rafforzata la protezione comunitaria ed internazionale delle nostre denominazioni, anche
quelle come “Brunello di Montalcino” e “Morellino di Scansano”, la cui denominazione è composta, oltre
che dall’elemento geografico, anche da una menzione tradizionale. Queste menzioni saranno protette a
tutti gli effetti in qualità di denominazioni d’origine anche se utilizzate separatamente (“Brunello”,
“Morellino” ...). Il sistema di protezione delle menzioni tradizionali è stato rafforzato prevedendo una
procedura comunitaria di riconoscimento e sono state riprese tutte quelle comprese nell’allegato III del
Regolamento
Ce
n.
753/2002.
Il nuovo sistema di classificazione, di protezione, di etichettatura e di controllo dovrà garantire una
maggior
tutela
del
consumatore
e
trasparenza
tra
i
produttori.
Nonostante la normativa Comunitaria consenta di produrre e commercializzare il “vino dealcolato”
(articolo 25, paragrafo 2, lettera b) del Regolamento CE n. 479/2008), la produzione di questa bevanda
deve essere espressamente autorizzata dallo Stato Membro. Il Ministero ha assicurato che non autorizzerà
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mai la produzione di questa bevanda, così come non consentirà la “fabbricazione” di prodotti
agroalimentari che siano tali da stravolgere le nostre consolidate tradizioni. Non si potrà, però, vietare
l’ingresso nel nostro Paese di questi “vini dealcolati”.
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