La Stampa Alessandria - anaao assomed piemonte
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SANTO SPIRITO. TRAUMATOLOGIA E PRESTO ANCHE DIABETOLOGIA Primari in pensione in altri 2 reparti Urgono deroghe per bandire concorsi L’Asl, dopo avere ottenuto dalla Regione una deroga per indire un concorso di primariato per il reparto di Chirurgia, attualmente privo di questa figura professionale, avanzerà la stessa richiesta per Ortopedia/ Traumatologia, il cui primario, Fernando Denicolai, è andato in pensione (ma continuerà ad operare alla clinica Sant’ Anna) pochi giorni fa, dopo una carriera da primario al nosocomio casalese iniziata nel 1989. Mentre si attenderà la risposta della Regione sarà sostituito da uno dei medici dell’equipe che in tanti anni L’atrio dell’ospedale S. Spirito si è affiatata nel reparto. Un’attenzione dunque dell’Asl a un reparto che, grazie alla professionalità del primario e dei medici, ma anche di tutto il personale, aveva attirato mobilità attiva verso il Santo Spirito, cioè persone che, da fuori Asl, si rivolgevano a questa specializzazione per interventi e cure. La richiesta di deroga alla Regione è necessaria, come sottolineano all’Asl, perchè non era consentito, in base ai problemi finanziari regionali, legati soprattutto al settore Sanità, assumere nuovi primari. Il direttore generale Paolo Marforio, come si dice- va, ha però avanzato richiesta di deroga per Chirurgia, accettata dalla Regione, dove il primario mancava da tempo, legandola anche alla recente apertura del blocco operatorio unico. «Stiamo però aspettando - dicono all’Asl - la comunicazione sulle nuove disposizioni per indire bandi di concorso per i primari, che sono state soggette a variazioni». Il problema di Chirurgia e di Ortopedia si presenterà nuovamente a breve nel reparto di Diabetologia, diretto da Giuseppe Bargero che fra un mese circa andrà in pensione. Anche in questo caso, a fronte di buon lavoro svolto da Bargero, che ha affiancato all’attività ospedaliera anche opere di informazione della popolazione in funzione preventiva e visto l’intensificarsi della malattia, l’Asl si troverà a dover prendere una decisione sul primariato. [F. N.] Strategie su servizi e spesa Lo“statomaggiore” dell’AslCn1inritiro nelborgoaMonchiero Adesso si dice «fare spogliatoio» o «fare squadra» anche fuori dall’ambito calcistico. Così un breve «ritiro» lo farà oggi e domani, nell’antico borgo di Monchiero, anche l’Asl Cn1, riunendo per una due giorni i massimi vertici dell’azienda sanitaria: 35 dirigenti, dalla contabilità alle direzioni amministrative ospedaliere fino al settore acquisti. Il direttore generale Gianni Bonelli: «L’abbiamo deciso mesi fa, prima del Governo Letta, e anche nel nostro caso le spese sono tutte a carico dei partecipanti. Il motivo: siamo in un momento di revisione organizzativa interna e volevamo condividere i principi a cui ispirare la nuove gestione. Soprattutto la centralità del paziente, per proporci come azienda innovativa, anticipatrice delle novità nella sanità regionale». Direzione generale, direttori sanitari, di distretto, di dipartimento e di staff si confronteranno sul tema «Governare i processi di riorganizzazione, Gianni tra realtà e prospettive». Saranno Bonelli presenti anche Roberto Vaccani (docente di Organizzazione alla Bocconi) e Francesco Zavattaro (direttore generale dell’Asl di Chieti-Lanciano Vasto). I partecipanti al «ritiro» dormiranno tra Monchiero e la vicina Monforte d’Alba. Stasera poi, alle 21, è in programma un confronto con alcuni imprenditori della Granda: sono previsti gli interventi degli amministratori di Tesi, Fonti di Vinadio, Venchi, moderati da Fabrizio Pepino direttore del mensile di Confindustria «Provincia Oggi». Atteso anche l’assessore regionale Ugo Cavallera. Ancora Bonelli: «Il confronto con gli imprenditori sarà utile per capire l’importanza dell’innovazione nei cambiamenti organizzativi e anche per sapere come ci vedono e come valutano l’operato dell’Asl». [L. B.] Sanità/Critiche sui piani in Piemonte Radiodiagnostica ai privati, un pasticcio BARBARA MORRA CUNEO a gestione delle radiodiagnostica nell’Asl Cn1 è terreno di scontro tra le amministrazioni sanitarie e la politica sul, vero o presunto, tentativo di privatizzare la sanità. Le parti in causa sono alcuni dirigenti della sanità locale, il consigliere regionale Pd Elio Rostagno e il Consiglio comunale di Cuneo. Nei giorni scorsi Carlo Marino, amministratore delle Federazione 5 e GianniBonelli,direttoredell’Asl,hanno chiesto alla Regione di autorizzare l’indizione di un bando per il gestore unico di risonanze, tac e altre apparecchiature. Una mossa che, per i proponenti, consentirebbe «di risparmiare 200 mila euro l’anno». Per gli oppositori è una L La protesta Elio Rostagno e Alberto Valmaggia denunciano il rischio di privatizzare la Sanità IL PD CONTESTA IL METODO Già in passato un ricorso vinto da una ditta esclusa che andrà risarcita prima concessione all’ingresso dei privati. Il consigliere regionale Elio Rostagno è intervenuto in assemblea, a Torino, chiedendo conto del bando cui si sono dichiarati interessati 6 privati aderenti a un «pre-bando». Tra questi c’è il vecchio gestore della risonanza a Fossano, Alliance medical, oggi sostituita da Amos. Rostagno sostiene che le previsioni di risparmio sono solo teoriche e che non sarebbero credibili perché a farle è la Federazione «il cui esperimento per l’assessore Ugo Cavallera può dirsi concluso». «Non esistono pre-bandi – aggiunge - ma solo i bandi e quello della Federazione è esattamente un bando di gara a procedura ristretta». Il consigliere, riferendosi ad Alliance medical, si rivolge all’assessore Cavallera invitandolo a «provare ad effettuare una ricerca in internet usando come parole 200 mila euro Il risparmio che, secondo l’Asl Cn1, si avrebbe con l’affidamento ai privati. Da chiarire se il costo del servizio per le urgenze negli ospedali con personale dell’Aslèstatoconteggiato chiave ‘Marino’, ‘Carlo’, ‘Antonio’, ‘Amos’, ‘Alliance medical’ e vedere se, quanto riscontrerà, non induce perlomeno a considerare quante coincidenze incontriamo su questo tema della radiodiagnostica in provincia di Cuneo». Il riferimento è ad Antonio Marino che è succeduto a Carlo Marino (non sono parenti) come consigliere di amministrazione in Amos, dopo essere stato nel Cda (da cui si è dimesso solo recentemente) di Alliance Medical. Una posizione che venne segnalata come di potenziale conflitto dall’ex consigliere regionale, ora deputato Mino Taricco. Antonio Marino, quando in Amos c’erano azionisti privati (tra cui Alliance medical), era stato anche vicepresidente della società mista come capofila dei privati. Rostagno ricorda che la gestione della risonanza a Fossano «è già stata oggetto di contestazioni giudiziarie quando venne impugnata la delibera con cui nel 2010, con affidamento diretto, si riassegnava per un anno il servizio proprio ad Alliance medical». Il Tar annullò l’affidamento perché l’Asl aveva ingiustamente favorito Alliance a scapito della Cedim, che ha chiesto il risarcimento. Rostagno invita «all’annullamento della procedura per non rischiare di vedersi impugnare gli atti a fine gara da una delle altre 6 ditte partecipanti». A tirare in ballo Amos e la radiodiagnostica è anche un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Cuneo. Il documento ricorda che ad Amos «sono state recentemente affidate una serie di attività mediche e cliniche come i laboratori di analisi e la radiodiagnostica (a Fossano ndr)» e che «stante la legislazione attuale la partecipazione azionaria potrebbe passare ai privati». L’odg chiede alla Regione di «interrompere» questi affidamenti e «di recedere dalla creazione dei Fondi Immobiliari in cui dovrebbero confluire i beni immobili di Asl e Aso». Su proposta dell’ex sindaco AlbertoValmaggia, nell’odg è stata inserita l’adesione del Comune al Comitato a difesa del Santa Croce che ha organizzato un incontro il 7 giugno alle 17,30 in municipio invitando i sindaci. Fossano SoldipubblicisullaTac,malavoglionospegnere Le comunicazione dell’Asl Cn 1 sulla volontà di cercare un unico gestore per la radiodiagnostica si è accompagnata alla previsione che due nuove risonanze magnetiche verranno attivate a Savigliano e Mondovì mentre quella di Fossano avrà un’attività sempre più ridotta perché obsoleta. Questa dichiarazione ha preoccupato i fossanesi, in particolare il capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Giacome Pellegrino, che dice di aver incontrato, con il sindaco Francesco Balocco, il direttore della Federazione 5 Carlo Marino. «Ci ha detto che la nostra risonanza, gestita da Amos - riferi- sce il consigliere -, è stata recentissimamente implementata con significativi investimenti e che la procedura per realizzare a Savigliano e Mondovì due nuove risonanze non è ancora avviata in attesa di autorizzazione regionale, e che se si avviasse subito si potrebbe concludere presumibilmente non prima della primavera 2015». «Desta quindi sorpresa – commenta Pellegrino - che si affermi che la nostra risonanza , donata dal fossanese Guido Viglietta, sia alla frutta quando poi si investe per renderla pienamente efficiente». Sullo stesso punto ha insistito il consigliere Elio Rostagno in Regione. llaa RReeppuubbbblliiccaa GIOVEDÌ 6 GIUGNO 2013 TORINO ■ VI CRONACA Siderurgia, al tavolo c’è anche il Piemonte Primi risultati dell’incontro tra Cota e il ministro Zanonato SARA STRIPPOLI Via Frejus NCHE il Piemonte - che in questo settore ha 2940 posti di lavoro - è invitato al tavolo nazionale di discussione sulla siderurgia. È uno dei passi concreti annunciati dal ministro dello sviluppo Flavio Zanonato, che ieri sera ha ricevuto i vertici della Regione, il presidente Roberto Cota e Claudia Porchietto. Il governatore e l’assessore al lavoro hanno raccontato quanto fatto finora nella regione a sostegno delle aziende e presentato il protocollo d’intesa sul rilancio della Regione dal nome “Restart Piemonte”. Il ministro A Demolita l’ex Diatto salvi reperti romani Q UALCUNO si era dimenticato di quelle «pietre mirabili» nell'ex fabbrica Diatto. La memoria è tornata con le ruspe per la costruzione dei nuovi palazzoni in via Frejus. Si tratta di 30 blocchi di tubatura in pietra dell’acquedotto romano poi riusate in un palazzo secentesco di via Botero. Il comitato ex Snia e gli attivisti del Gabrio che avevano occupato la fabbrica speravano che le pietre lì custodite bloccassero le ruspe. Ma protette dalla polizia, le scavatrici hanno abbattuto la fabbrica. Le macerie sono finite sopra i resti. Senza danni. Il governatore e l’assessore Porchietto hanno presentato il loro piano di rilancio cole e medie imprese: l’automotive, la grafica, l’edilizia e il tessile. Al termine dell’incontro durato un’ora e mezza che il governatore giudica molto positivo, ministero e regione hanno inviato un comunicato congiunto in cui si ricordano gli argomenti dibattuti. Sull’accesso al credito, si legge «si è trovata una comune convergenza sulla necessità di rivedere i criteri di accesso alle garanzie del fondo centrale e il presidente Cota ha espresso la disponibilità della Regione a mobilitare le risorse locali per favorire l’accesso». Infine, si dice ancora «è stata sottolineata l’e- Accordo anche sui fondi di garanzia per le aziende e per nuovi investimenti in Val Susa Roberto Cota con Claudia Porchietto esaminerà il dossier nel dettaglio e per il momento concorda sul fatto che una delle priorità sia affrontare il tema del fondo di garanzia per le aziende. I tecnici del ministero, insieme con quelli regionali, studieranno la strada migliore per consentire di aumentare con fondi regionali le garanzie offerte dal fondo nazionale a sostegno delle aziende che non sono conside- Il caso rate dalle banche sufficientemente solide per ottenere le linee di credito. La richiesta del Piemonte è anche quella che si rivedano i parametri di accesso al fondo «che sono vecchi di dieci anni e nulla hanno a che fare con i bilanci presentati dalle aziende», spiega Porchietto. Uno dei temi elencati nel dossier era la richiesta del Pie- monte di sperimentare un’area speciale in Val di Susa, che possa diventare laboratorio per lo sviluppo in Italia. Il tema è stato affrontato e il ministero ha espresso l’intenzione di valutare il progetto piemontese Smart Susa Valley, per la creazione di un sistema socio-economico di valle basato sulla connettività, l’efficienza energetica, l’ecosostenibilità, la si- curezza e l’attrattività turistica. Su questo punto nessuna decisione al momento. Roberto Cota ha poi insistito nella richiesta di incentivare i settori strategici della ricerca, dell’innovazione e dell’internalizzazione. Sul tavolo dei desiderata del Piemonte pure un pacchetto di interventi specifici su quattro comparti che coinvolgono un grande numero di pic- sigenza di considerare il polo siderurgico piemontese all’interno del tavolo nazionale sulla siderurgia». L’assessore al lavoro Claudia Porchietto è molto soddisfatta: «Abbiamo incontrato un ministro molto attento e concreto, che ha apprezzato la filosofia con cui ci siamo mossi nella nostra Regione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Al processo “Sanitopoli” rievocate le manovre per bloccare un architetto dello Spresal “Quella nomina non s’ha da fare” Carriera fermata dall’esponente Pdl SARAH MARTINENGHI SPETTAVA fiduciosa di ottenere la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria l’architetto Emilia Ferrara, dipendente dello Spresal di Acqui Terme. Ma la promozione tardava ad arrivare. Per ben due volte la sua dirigente, Annalisa Lantermo, aveva controllato la sua pratica, verificando che fosse tutto a posto. Ma qualcuno di potente si era messo contro di lei. Qualcuno a cui era bastato alzare il telefono per bloccare una carriera. Senza nemmeno conoscerla. L’udienza di ieri, nel processo “Sanitopoli” in cui sono imputati l’ex assessore alla sanità Caterina Ferrero e il suo braccio destro Piero Gambarino, ha svelato l’influenza che la cattiva politica può avere sulla vita dei cittadini. È il 23 febbraio 2011. Rosanna Valle, consigliera regionale del Pdl (ora in Progett’azione) incontra Gambarino per sottoporgli due problemi. È lei stessa a raccontarlo: «Avevo avuto due segnalazioni: mi ero rivolta all’assessore Ferrero, ma lei mi disse di chiedere a Gambarino. Così quel giorno fui ricevuta da lui nell’ufficio dell’assessore...». Entrambe le questioni riguardavano lo Spresal: oltre alla promozione dell’architetto Ferrara, c’era anche da aiutare un imprenditore edile che si diceva «vessato» dalle continue ispezioni: «Si era rivolto a me un cittadino astigiano, Enrico Bisignano, aveva un’impresa di ristrutturazione e per molti anni non aveva mai avuto problemi. Da quando aveva smesso di affidarsi a un professionista per la sicurezza, cambiando A Fu una telefonata della consigliera Valle a provocare l’intervento di Gambarino Un’altra telefonata segnalava i guai di un imprenditore amico “vessato” degli ispettori studio, ogni cantiere che apriva gli venivano contestate infrazioni: mi portò un plico con tutti i modelli F24 che doveva pagare. Volevo capire il motivo di quella persecuzione». Il braccio destro dell’assessore alzò il telefono: «Ma mi disse che i dipendenti dello Spresal sono ufficiali di polizia giudiziaria, non mi poteva dare spiegazioni». Poi c’era da stoppare la carriera di Emilia Ferrara. La consigliera non la conosceva, si era appuntata il suo nome su un foglietto. «Quel Rosanna Valle A fine giugno gli avvisi di fine indagine Spese pazze: con Leo chiusi gli interrogatori I SONO conclusi ieri pomeriggio, con l'audizione di Giampiero Leo (Pdl) da parte del pm Enrica Gabetta, gli interrogatori dei consiglieri regionali del Piemonte indagati per i rimborsi “facili”. In totale tra la tornata di dicembre e quella di maggio sono stati una sessantina i politici che sono sfilati davanti ai magistrati anche se molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ora il pool che sta conducendo l'indagine, coordinato dal procuratore aggiunto Andrea Beconi e composto anche dal pm Giancarlo Avenati Bassi, si prenderà alcuni giorni per esaminare tutto il materiale raccolto (e per decidere i criteri di valutazione dei diversi tipi di spese effettuate dai consiglieri. Gli avvisi di chiusura indagini potrebbero arrivare verso al fine del mese. Leo, accompagnato dall'avvocato Luigi Chiappero, ha giustificato per un'ora e mezza poco meno di 10 mila euro di spese contestate. «Si tratta - ha spiegato il legale - di ristoranti e di trasferte a Roma che il consigliere ha dovuto sostenere in quanto è presidente dell'Associazione regionale per i diritti umani e Associazione nazionale di Regioni, Province e Comuni per il Tibet. Niente da nascondere e nessuna spesa scandalosa». S EX ASSESSORE Giampiero Leo è stato l’ultimo interrogato dai magistrati Il viaggio in Israele del sindaco Fassino firma l’accordo tra Torino e Hebron: “Con i palestinesi per favorire la pace” (segue dalla prima di cronaca) GGI – ha detto il sindaco Piero Fassino dopo la firma con il collega palestinese Daud Zatari – abbiamo sottoscritto un protocollo che prevede di promuovere i pubblici servizi nel campo economico e dell’istruzione di questa grande città palestinese». Un’intesa che «rappresenta il nostro contributo ad un processo di pace, da troppo tempo senza esito positivo, che porti a due stati per due popoli». L’accordo sarà accompagnato dal programma di cooperazione decentrata Pmsp (Palestinian Municipalities Support Program), promosso dal Ministero degli Esteri che ha già messo in cantiere una serie di progetti nel campo della tecnologia ambientale, dell’approvvigionamento idrico e nel miglioramento della governance locale. Partner privilegiato dello sviluppo della gestione delle risorse idriche sarà l’Iren. Questo progetto, è stato spiegato, è il più importante tra quelli promossi dal Pmsp in questo settore e ha un budget complessivo di 2.750.000 euro di cui 1.400.000 a carico di Pmsp, 670.000 euro di Iren e 680.000 come contributo della città di Hebron. (e.v.) «O © RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi la commemorazione Anniversario Cavour nel castello di Santena si farà una scuola per i nuovi politici nome mi era stato fatto da una persona di cui mi fidavo, il coordinatore provinciale del Pdl di Asti Paolo Milano, che aveva saputo da personaggi dell’Asl di Acqui che c’era un concorso in cui concorreva una persona che non aveva titoli né requisiti. Chiesi a Gambarino di informarsi». Anche in questo caso il fedelissimo della Ferrero (accusato di concussione) alzò il telefono. Il contenuto della chiamata a Michela Audenino, dirigente regionale del settore vigilanza, è stato raccontato in aula: «Lei deve fare una nomina di una certa Ferrara? Preferirei che non fosse fatta». «La fermo subito». «Brava!». I pm Paolo Toso e Stefano Demontis hanno chiesto alla consigliera come mai non avesse fatto un’interpellanza. Risposta: «Se fossi stata consigliera di minoranza l’avrei fatta, ma essendo di maggioranza non volevo caricare gli assessori di troppo lavoro». È stato poi affrontato il filone che riguarda il Csi, con la testimonianza di Stefano Decapitani e i suoi molti «non ricordo». Gambarino gli aveva chiesto di far lavorare Vincenzo Vergano di Borland, ma la risposta era stata negativa perché i due erano soci. Dopo qualche tempo Vergano aveva ottenuto di lavorare per il Csi, ma con una nuova società, la Namast, di cui secondo l’accusa Gambarino sarebbe stato un socio occulto e di cui avevano provato a far diventare socio lo stesso De Capitani. In questo caso Gambarino risponde di istigazione alla corruzione. Oggi nuova udienza: sarà ascoltato l’assessore Paolo Monferrino. L 6 giugno del 1861, oltre un secolo e mezzo fa, Camillo Benso di Cavour moriva nel suo palazzo torinese. Il 10 agosto avrebbe compiuto 51 anni. Oggi a Santena, la cittadina dove il Grande Tessitore del Risorgimento è sepolto e che ospita nel castello di famiglia la Fondazione Cavour presieduta da Nerio Nesi, gli viene reso il consueto omaggio, a partire dalle ore 19, con la deposizione di una colonna d’alloro alla sua sepoltura e la commemorazione che lo storico Gianni Oliva terrà sul tema "Cavour e la capacità di progettare il futuro". Verso il futuro prossimo, grazie ai fondi stanziati, una decina di milioni di euro, va finalmente anche il complesso di Santena con il suo parco. Cominceranno tra breve i lavori che porteranno alla ristrutturazione dell’edificio padronale, e culmineranno nell’allestimento del Memoriale Cavouriano del castello di Santena, dove il conte trascorse parte della giovinezza. Il castello sembra destinato a non essere soltanto un museo. Oliva pensa "di dare vita al suo interno a un centro di formazione politica e amministrativa per amministratori locali e non solo tali; un luogo per elaborare la politica, quella con la "P" maiuscola: la politica che perseguiva Cavour". (m.nov.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I Al banco dei testi Rosanna Valle, eletta in consiglio regionale nelle fila del Pdl e passata dal 2012 a Progett’Azione. Il processo Sanità, la carriera dei dipendenti decisa dalla politica Il factotum dell’assessore bloccò lo «scatto» di una dipendente ALBERTO GAINO 2011, Paolo Milano, coordinatore provinciale del Pdl di Asti, riceve da «dipendenti dell’Asl di Acqui» la segnalazione che una loro collega aveva richiesto la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria «senza avere i requisiti». Lo racconta ieri in aula, al processo sull’ultimo scandalo della Sanità, il consigliere regionale dello stesso partito, Rosanna Valle. All’epoca venne investita dal suo coordinatore del «problema» e andò dall’assessore regionale Caterina Ferrero «per verificare». L’assessore la mise nelle mani del suo factotum che, dall’ufficio di Ferrero, chiamò Michela Audenino, responsabile del settore vigilanza e figura chiave per mandare avanti la «pratica». In aula Valle ammette di essere stata presente alla telefonata e di ricordare solo che, alla fine, il solerte tuttofare dell’assessore le disse: «Non ha i titoli». Tutti contenti, si è fatta giustizia. Anzi, il contrario: Gambarino aveva i telefoni intercettati e in aula si è letta la trascrizione della sua breve conversazione con Audenino. Gambarino la chiama e attacca con una domanda: «Deve fare la nomina di una certa Ferrara?». Audenino: «Verifico». Verifica e risponde di sì. Gambarino: «Mi hanno detto che non ha i requisiti. Vorrei che la nomina non venisse fatta». Audenino: «La fermo subito». Gambarino. «Brava». Due anni e tre mesi dopo l’architetto Emilia Claudia Ferrara non ha ancora avuto la nomina malgrado avesse diritto ad averla. L’ha chiarito ieri al processo Annalisa Lantermo, dirigente del servizio Spresal dell’Asl 1. La stessa funzionaria di cui il solito Gambarino parla con l’allora commissario straordinario dell’Asl 1 (Managuerra) per chiedergli di intervenire su multe date ad un imprenditore dallo Spresal e si sente rispondere: «Quella lavora con Guariniello, non posso fare niente». Per l’intervento su Audenino (cui dice pure, per farsi meglio capire, «non si sforzi troppo se no le viene l’ernia») Gambarino è stato accusato di concussione. Deve anche questa imputazione all’irresistibile ansia di darsi un mucchio da fare come consulente che comandava su un intero assessorato regionale. E per questo utilizzava imperterrito il telefono. Lo usava spesso anche per parlare con Stefano De Capitani, direttore generale del Csi Piemonte, che ieri al processo non si ricordava ciò che nemmeno due anni fa aveva detto al pm Paolo Toso. In due parole: Gambarino gli presentò un suo socio in Borland, Vincenzo Vergano, e glielo raccomandò caldamente come fornitore di servizi. Questi li ottenne con una nuova società «costituita appositamente» (Namast) e gli propose di diventarne socio. In aula De Capitani dice: «Dissi di no ma intuii che era stata una proposta illecita dopo aver parlato con il pm».