nei prossimi mesi, di uno studio di fattibilità per
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nei prossimi mesi, di uno studio di fattibilità per
Con Global Fair, la Fiera di Verona punta a prolungare sulla rete per 365 giorni l’anno e 24 ore su 24 i servizi e le opportunità che la fiera “tradizionale” offre. Certificazione Fkm <–nei prossimi mesi, di uno studio di fattibilità per costruire e gestire un quartiere fieristico a Varsavia. L’Ente è parte integrante dell’In.Ce (Iniziativa Centro europea), che si prefigge di promuovere gli scambi commerciali coi paesi del centro ed est Europa. Sempre nel campo dell’attività internazionale di Veronafiere, è utile segnalare il lavoro del World Trade Center VeronaFiere, al cui interno sono ospitati l’Ufficio Regionale dell’Ice (Istituto per il Commercio Estero), l’unico in Italia che si occupa del settore agricolo ed agroalimentare, la Borsa Merci, il Laboratorio chimico agroalimentare per la certificazione e per l’esportazione dei prodotti vitivinicoli in conformità alle normative europee (gestito dall’Unione italiana vini) e il Parco scientifico e tecnologico Star di Verona. Global Fair La Fiera di Verona già nel ’95 ha creato il proprio sito internet (www.veronafiere.it) e ha proseguito sviluppando con Global Fair gli strumenti tecnologici nell’ottica b2b a iniziare dalle fiere online per approdare nel 2000 al commercio elettronico. Global Fair si è sviluppato lungo tappe precise. Prima: scelta del partenariato europeo (4 primari enti, istituti e università di Belgio, Finlandia, Germania, Gran Bretagna) e avvio di un prototipo di fiera virtuale per le edizioni 1998 di Vinitaly e Marmomacc, in concomitanza col Centenario di attività. Seconda: indagine in alcuni settori produttivi (vitivinicolo, marmo-lapideo, mobile-arredamento), strategici per l’attività dell’Ente, e conseguente predisposizione di una gamma di servizi innovativi, particolarmente utili agli espositori, alle imprese di settore ed all’economia locale. Nel ’98 e ’99 nascono le prime fiere online attraverso le quali espositori e visitatori possono proseguire la visita a una rassegna, una volta che è terminata, navigando con vere e proprie modalità virtuali (virtual.veronafiere.it). Le rassegne non si esauriscono nelle giornate espositive, ma si perpetuano tutto l’anno su Internet e sono aggiornate a ogni edizione. Gli espositori, col link al proprio indirizzo web aziendale, valorizzano ancor più il loro sito all’interno di quello predisposto dalla Fiera di Verona per le fiere online (a oggi sono Vinitaly, Sol, Samoter, Infravia, Bus&Bus Business, Marmomacc, Fieragricola, Enoli-tech, Abitare il Tempo e Acqua-coltura) e fanno conoscere così marchi, immagine aziendale, prodotti top, rete di vendita e potenzialità distributive. Sempre nell’ottica di fornire migliori servizi, Veronafiere, in collaborazione col Cuoa di Vicenza (Divisione Relazioni Internazionali), la Connect Unit dell’Università di Liverpool e l’Ibm Consulting, ha promosso anche dei seminari rivolti agli imprenditori e finalizzati alla conoscenza complessiva di internet e del commercio elettronico. La Fiera di Verona è l’unica fiera italiana ad aver aderito alla Fkm (Gesellschaft zur Freiwilli-gen Kontrolle von Messe und Ausstellungszahlen), la Società per il controllo volontario delle statistiche di fiere ed esposizioni operante in Germania dal 1965. Scopo di Fkm è incoraggiare la massima trasparenza nel settore con particolare riferimento alla veridicità e chiarezza dei dati delle manifestazioni (quantitativi, quali superficie, numero espositori e visitatori, e qualitativi, tramite questionari ai visitatori), che gli organizzatori fieristici associati devono comunicare e rendere pubblici secondo rigidi criteri standard solo dopo l’avvenuta certificazione degli stessi da società di auditing indipendenti. Con cadenza annuale Fkm stampa una pubblicazione riassuntiva di tutte le manifestazioni sottoposte a verifica con esito positivo, inclusiva dei relativi dati quantitativi e qualitativi. Tale pubblicazione, è divenuta uno strumento fondamentale di valutazione e scelta delle manifestazioni a cui partecipare per le aziende e gli operatori di tutto il mondo. Marketing territoriale La Fiera è una grande vetrina promozionale anche per Verona, la sua provincia e la regione Veneto. Realtà territoriale che offre dei plus strategici ed economici di grande rilievo propri di una città dinamica, ma ancora a misura d’uomo. La provincia scaligera è il crocevia naturale di due fondamentali direttrici di trasporto europee, la Stoccolma-Palermo e la Barcellona-Kiev, anello di congiunzione tra nord e sud Europa e tra ovest ed est. Nel corso degli anni Verona ha sviluppato un grande sistema logistico, che sta diventando uno dei più importanti del sud Europa, composto da: Aeroporto Catullo (Veronafiere ha stipulato un accordo secondo il quale per espositori e visitatori il check in avviene all’interno del quartiere); Cargo Center; Interporto Quadrante Europa, il più grande centro intermodale a trasporto combinato stradale-ferroviario-aereo d’Europa; Magazzini Generali; Veronamercato (commercializzazione di prodotti agroalimentari, ortofrutta, fiori, carne e pesce); Sistema logistico (Circoscrizione doganale, centro spedizionieri, centro autotrasportatori); Sistema ferroviario (terminal trasporti combinati, raccordo ferroviario) e dalla stessa Fiera di Verona. Verona è anche un grande polo di attrazione per il turismo: le offerte dell’arte, della cultura - come la stagione dell’Opera all’Arena - delle bellezze paesaggistiche o dei prodotti tipici dell’enogastronomia costituiscono un circuito in forte ascesa. Si tratta di elementi che contribuiscono ad assicurare all’operatore/visitatore un pacchetto compiuto di servizi che non si esauriscono all’interno delle “mura” del quartiere fieristico e rispondono a un moderno concetto di marketing territoriale. VeronaFiere collabora da tempo con le primarie Istituzioni culturali cittadine, fra le quali la Fondazione Arena di Verona ed il Museo di Castelvecchio. La Fiera e la Città hanno un forte legame, storico ed economico: l’attività della Fiera si traduce, annualmente nel Veneto, in un indotto di notevoli proporzioni in termini valutari (circa 1000 miliardi) e di occupazione (4000 posti di lavoro) - dati elaborati da Kpmg England nell’ambito di una ricerca effettuata per Emeca- che ha radici ben consolidate. PRISMA - 77/2002 79