AssociAzione MeditAzioni in MoviMento

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AssociAzione MeditAzioni in MoviMento
Torchiarolo (BR)
Associazione Meditazioni in Movimento
www.meditazioninmovimento.it
Luigina Geusa 3209771234
E-mail: [email protected]
Escursioni e visite guidate
• Visita guidata Alberobello mezza giornata: 8€ a persona. *
• Visita guidata Ostuni mezza giornata: 8€ a persona. *
• Visita guidata Cisternino mezza giornata: 8€ a persona. *
• Visita guidata Martina Franca mezza giornata: 8€ a persona. *
• Visita guidata Locorotondo mezza giornata: 8€ a persona. *
*Ci devono essere sempre minimo 5 persone
Trekking a piedi:
Tratturo Barsentum: 8€ a persona. *
I numerosi ritrovamenti archeologici e la flora presente hanno reso importante la zona, divenuta Oasi protetta
nel 1986. Il percorso non presenta difficoltà particolari ed è adatto anche ai bambini. Solo in alcuni tratti diventa
leggermente più faticoso, laddove aumentano le pendenze e il fondo diviene leggermente irregolare.
Si cammina lungo caratteristici sentieri delimitati da muretti a secco, costeggiando verdi e lussureggianti prati dove
eccezionali esemplari di cavalli murgesi pascolano liberamente, esibendosi nella loro nobile eleganza. Si cammina
tra i centenari boschi di querce, tra gli esclusivi e canditi trulli, tra le maestose masserie per ammirare le imponenti
vacche podoliche. Il percorso ha inizio nel piazzale della chiesetta di S. Maria di Barsento, posizionata su una collinetta
che le dà il controllo di tutto il territorio sottostante. Dopo una visita alla chiesa e dopo essersi goduti il panorama
alle sue spalle, andremo alla scoperta della Grotta del Sapone, referenziata con la sigla PU349, dove ai tempi della
Seconda Guerra Mondiale veniva prodotto il sapone. Il percorso continua in salita e il fondo diventa leggermente più
impegnativo per la presenza di grossi sassi e del pavimento lastricato. Si arriva a un piazzale molto ben attrezzato,
dove visiteremo “La grotta della Madonna”, referenziata PU350 e legata a leggende e tradizioni locali. A questo punto
del percorso si torna indietro per raggiungere di nuovo la chiesa barsentana.
Note tecniche:
Difficoltà:facile
Lunghezza del percorso: circa 7 Km
Dislivello: trascurabile
Tempo di percorrenza: 4 ore
Attrezzatura richiesta: scarpe da trekking, pantaloni lunghi, pile, giacca a vento, cappello, mantella da pioggia, ricambio
completo (pantaloni, maglietta, calzini, scarpe), zaino giornaliero con acqua e pranzo al sacco, macchina fotografica, torcia.
Gravina Castellaneta: 8€ a persona. *
Un percorso molto entusiasmante, ricco di storia e di interesse naturalistico. Cammineremo nella Gravina Grande
dove risulta profonda nel suo punto massimo 145 m e larga circa 300 m con pareti molto ripide, quasi verticali.
Raggiungeremo il ponte di Santa Lucia, costruito nell’era fascista, oggi interessato da un grandioso progetto di pista
ciclopedonale da realizzare su una linea ferroviaria dismessa. Visiteremo la cripta di santa Lucia, gli insediamenti
rupestri dove all’interno tutt’oggi sono rimaste intatte le cisterne che raccoglievano l’acqua piovana. Tra il volo di
uccelli, che dimorano in questi luoghi, percorreremo sentieri e mulattiere fino a raggiungere il fondo della gravina
dove il torrente di acqua piovana in questi periodi da vita a laghetti e piccole cascate. Ripresa la salita, attraverseremo
le lame, costeggiando jazzi e muri a secco fino a raggiungere la Gravina di Santo Stefano, una luogo mistico per la
presenza della cripta di Santo Stefano che da il nome all’intera gravina e del maestoso insediamento rupestre.
Posta a circa 400 mt a sud, percorrendo scalinate scavate nella pietra carsica tornate a splendere, scenderemo nella
gravina piu’ impervia fino a ritrovare la cripta di San Michele Arcangelo che da alcuni studiosi definita per la sua
posizione un santuario.
Note tecniche:
Difficoltà: medio-alta
Lunghezza del percorso: circa 15 Km
Dislivello: 100mt
Tempo di percorrenza: 5 ore
Attrezzatura richiesta: scarpe da trekking, pantaloni lunghi, pile, giacca a vento, cappello, mantella da pioggia, ricambio
completo (pantaloni, maglietta, calzini, scarpe), zaino giornaliero con acqua e pranzo al sacco, macchina fotografica, torcia.
Gravina di Riggio (Grottaglie): 8€ a persona. *
Percorso ad anello di circa 9 Km che ci porterà in alla scoperta di due delle gravine del territorio di Grottaglie.
Itinerario escursionistico, che richiede quindi un minimo livello di preparazione fisica per i numerosi Sali-scendi
dovuti ad un terreno scosceso, tipico delle gravine. La gravina di Riggio è la prima gravina che si incontra nel
territorio di Grottaglie, a nord – ovest del centro abitato. Si tratta di una profonda incisione che si sviluppa, con
andamento sinuoso nord – sud, per circa un chilometro. La gravina nasce nel punto in cui un corso d’acqua a carattere
torrentizio incontra, dopo aver attraversato una zona con affioramento di argille, il banco calcarenitico affiorante.
Nel primo tratto è presente un salto di circa 15 metri, denominato il “Caggione”, alla cui base si formava in passato un
laghetto quasi permanente. Superato questo punto la gravina presenta, per una lunghezza di circa 700 metri, pareti
sub verticali incise nella calcarenite e, in parte, nel calcare di Altamura. La gravina di Riggio ha restituito tracce di una
lontana frequentazione antropica. Sono state infatti rinvenute alcune tombe a grotticella, ascrivibili ad un periodo
compreso tra l’eneolitico, l’età del bronzo e l’età del ferro, in continuità con un villaggio capannicolo preistorico di
cui si identificano numerosi fori di palificazione scavati nella roccia sugli spalti della gravina (databile in virtù dei
reperti ceramici ritrovati ai secoli precedenti la metà del II millennio a.C.). Alcune tombe a fossa scavate sul ciglio della
gravina vengono invece riferite ad un insediamento stabile sviluppatosi tra il VI e il IV secolo a.C. Un saggio di scavo,
condotto nel 1968 nelle vicinanze della cosiddetta “Casa fortezza”, ha rivelato un’importante stratigrafia, nella quale
sono stati identificati almeno cinque differenti livelli, dal III millennio al V – IV secolo a.C. L’insediamento rupestre
occupa praticamente l’intera gravina, anche se è possibile identificare tre distinti nuclei di maggiore concentrazione:
uno a nord, con residui di fortificazioni, uno nell’area centrale della gravina ed uno all’estremità meridionale del
solco erosivo, ai piedi della masseria. Si segnalano inoltre il “cavernone”, vano naturale con ingresso regolarizzato; la
cosiddetta “farmacia”, vano quadrangolare di circa 25 metri quadri, privo di facciata in seguito a crolli e con le pareti
superstiti occupate da 114 nicchie chiaramente destinate all’allevamento dei colombi; il “cenobio”, un complesso di
quattro abitazioni bicellulari collegate tra loro in epoca tarda, una delle quali sembra dotata di servizio igienico e al
quale la fantasia popolare ha attribuito la destinazione di insediamento cenobitico; alcuni
locali scavati nella parte sommatale della gravina, di fronte al cenobio ed alla casa fortezza, comunemente indicati
come “vedette”. Le cave di Fantiano sono immerse nella omonima gravina, tra oliveti secolari e alberi di pino inverditi
dalla calura estiva del Mediterraneo. Le estrazioni di materiale dell’area sono durate un ventennio e si sono concluse
negli anni ’70. Una grande risorsa per il territorio e l’economia, durata vent’anni. Dopo, tuttavia, ha subito un lento
abbandono, lasciata all’incuria del tempo e dell’uomo. Come spesso accade in altre gravine, è diventata una discarica a
cielo aperto. Dopo gli anni del degrado, il territorio della cave, ha subìto un forte rifiorire della natura che, in qualche
modo, si è ripresa ciò che l’uomo le aveva strappato.
Località di partenza: Cave di Fantiano
Località di arrivo: Cave di Fantiano
Difficoltà: E
Dislivello: 50 m
Tempo di percorrenza: 5 ore circa
Segnaletica: Assente.
Guida Gae per la Puglia
Luigina Geusa tel. 3209771234