Patto_di_sviluppo METADISTRETTO_2010-2013
Transcript
Patto_di_sviluppo METADISTRETTO_2010-2013
PATTO PER LO SVILUPPO DI: “METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO” Triennio 2010-2013 REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE 4 APRILE 2003, N. 8 Modificata ed integrata dalla Legge Regionale 16 marzo 2006 n.5 DISCIPLINA DEI DISTRETTI PRODUTTIVI ED INTERVENTI DI POLITICA INDUSTRIALE LOCALE A cura di: Dott.ssa Sonia Giovannoni Dott.ssa Sara Lovato Dott. Marcello Fantini Confindustria Verona, Area Impresa e Territorio 1 SOMMARIO PATTO PER LO SVILUPPO DI: ................................................................................................................... 1 Sommario ................................................................................................................................................ 2 1. PREMESSA ........................................................................................................................................... 4 2. IL METADISTRETTO ALIMENTARE ........................................................................................................ 6 2.1. DENOMINAZIONE .......................................................................................................................... 6 2.2. LOCALIZZAZIONE ........................................................................................................................... 6 2.3. SEDE............................................................................................................................................... 6 2.4. IL RAPPRESENTANTE DEL PATTO DI METADISTRETTO .................................................................. 6 2.5. LE IMPRESE SOTTOSCRITTRICI ...................................................................................................... 7 3. REALTÀ PRODUTTIVA DEL SETTORE AGROALIMENTARE IN ITALIA .................................................. 8 3.1.CARATTERISTICHE GENERALI DEL COMPARTO .............................................................................. 8 3.1.1. FATTURATO ........................................................................................................................... 9 3.1.2.OCCUPAZIONE ...................................................................................................................... 12 3.1.3. CONSUMI ALIMENTARI........................................................................................................ 12 3.1.4. PRODOTTO .......................................................................................................................... 14 3.1.5. COMMERCIO ESTERO .......................................................................................................... 15 3.2. L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA ALIMENTARE ................................................................................. 20 3.2.1. LA DOMANDA ALIMENTARE ................................................................................................ 20 3.2.2. I NUOVI TREND NEI MODELLI DI CONSUMO ALIMENTARE................................................. 20 3.2.3. LA DISTRIBUZIONE: CONCENTRAZIONE E COMPETIZIONE.................................................. 22 4. IL SETTORE ALIMENTARE NEL VENETO ............................................................................................. 25 4.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL COMPARTO ........................................................................... 25 4.1.2. LA CONGIUNTURA IN VENETO ............................................................................................ 25 4.1.3. POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEL TERRITORIO ........................................................... 26 4.2. IL METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO ................................................................................. 36 4.2.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL METADISTRETTO ........................................................... 36 4.2.2. ANALISI SWOT DEL METADISTRETTO ALIMENTARE ............................................................ 38 5. LA PROGETTUALITA' DEL METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO .................................................. 42 5.1. OBIETTIVI E STRATEGIE DI INTERVENTO ..................................................................................... 42 5.2. PROGETTI REALIZZATI ................................................................................................................. 43 2 5.2.1. PROGETTI 2007 .................................................................................................................... 43 5.2.2. PROGETTI 2008 .................................................................................................................... 44 5.3. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE ......................................................................................................... 47 5.4. LE AZIONI DEL PATTO DI SVILUPPO DEL METADISTRETTO E RELATIVO PIANO FINANZIARIO .... 49 5.4.1. REALIZZAZIONE DI OPERE E INFRASTRUTTURE ................................................................... 49 5.4.2. ATTIVITA’ DI RICERCA INDUSTRIALE E DI SVILUPPO PRECOMPETITIVO ............................. 52 5.4.3. CREAZIONE DI LABORATORI E STRUTTURE DI SERVIZI ........................................................ 59 5.4.4. REALIZZAZIONE DI BANCHE DATI E OSSERVATORI PERMANENTI ....................................... 61 5.6. MODALITA’ DI ACCESSO AI RISULTATI ........................................................................................ 74 3 1. PREMESSA D.A.V. Metadistretto Alimentare Veneto è nato nel 2007, su un progetto che considerava la vocazione agro-alimentare della Regione, così da poter sfruttare le molteplici potenzialità delle realtà alimentari presenti nell’intero Venento, abbandonando quindi una mera logica locale-territoriale, a favore della creazione di un Metadistretto veneto. Questo perché il settore agroalimentare rappresenta una preziosa risorsa per tutta la Regione, data l’importante tradizione agricolo-industriale del territorio e data la presenza di numerose imprese di eccellenza che forniscono prodotti e specialità alimentari di alta qualità. Proprio questa capacità di coniugare le risorse naturali del territorio e una ricca tradizione enogastronomica con una sapiente capacità imprenditoriale costituisce il vero valore aggiunto del settore agroalimentare regionale e, di conseguenza, del Metadistretto Alimentare Veneto. Il Metadistretto alimentare è composto da numerose aziende agricole, industriali e artigianali che si occupano della produzione, lavorazione, trasformazione, commercializzazione (all’ingrosso e al dettaglio) e distribuzione del prodotto alimentare, nonché della fruizione e della cultura del gusto, la formazione e la ricerca. Saranno inoltre presenti le aziende che forniscono impianti, macchinari e servizi per la produzione di derrate alimentari. Inoltre vi sarà una significativa presenza di Enti locali a forte vocazione agroalimentare e le Università ed i Centri di Ricerca del Veneto. Il presente Patto per lo Sviluppo di DAV si distingue dai patti distrettuali già esistenti poiché coinvolge l’industria manifatturiera senza escludere l’adesione allo stesso di aziende del settore agricolo. Il Metadistretto Alimentare: - crea sistema tra le aziende mettendole in rete attraverso iniziative volte sia a rafforzare l’immagine e la visibilità del Metadistretto che a creare o rafforzare legami di partnership con soggetti che operano sui mercati nazionali ed esteri in diverse posizioni nella filiera; - diventa un soggetto rappresentativo sia nei confronti di interlocutori 4 istituzionali che tecnici; - permette l’apertura di nuovi mercati attraverso le sinergie di un Metadistretto Alimentare regionale; - offre l’opportunità di usufruire di canali di finanziamento dedicati; - incoraggia gli interventi che premino gli imprenditori desiderosi di investire nel miglioramento del capitale umano (formazione) e nell’adozione di nuove tecnologie e di attivare iniziative di comunicazione e di discussione tese a radicare tra le imprese e tutti gli attori dello sviluppo locale una identità comune. - Il Metadistretto Alimentare adotterà tutte le misure necessarie per diventare un distretto tecnologico secondo le disposizioni statali ed europee. 5 2. IL METADISTRETTO ALIMENTARE 2.1. DENOMINAZIONE Il Metadistretto individuato nel presente patto viene denominato DAV “Metadistretto Alimentare Veneto”. 2.2. LOCALIZZAZIONE Il Metadistretto Alimentare Veneto comprende le imprese localizzate nel territorio Veneto e delle sue provincie che appartengono alla filiera del settore agroalimentare (bevande e vini inclusi). 2.3. SEDE Consorzio Coverfil presso Confindustria Verona Piazza Cittadella n. 12 37122 Verona Tel. 045 - 8099472 Fax 045 - 8026906 e-mail: [email protected] 2.4. IL RAPPRESENTANTE DEL PATTO DI METADISTRETTO Ai sensi dell’art. 6 della Legge Regionale n. 8 del 4 aprile 2003, è stato designato quale rappresentante del Metadistretto il Dott. Michele Bauli, consigliere di amministrazione di Bauli SpA, Presidente del Raggruppamento Regionale dell’Industria Agroalimentare del Veneto e Vicepresidente di Confindustria Verona, che avrà il compito di rappresentare il Metadistretto produttivo nella Consulta Regionale dei distretti, assicurare coerenza strategica e monitorare la fase di realizzazione del patto di sviluppo industriale. Il rappresentante del Metadistretto è affiancato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di Confindustria Veneto, del Consorzio COVERFIL, nonché da Enti ed Istituzioni interessati al fine di agevolarne l’attività alla luce delle complesse e diversificate esigenze che il Metadistretto rappresenta. 6 2.5. LE IMPRESE SOTTOSCRITTRICI Le imprese che hanno sottoscritto il Patto per lo sviluppo del “Metadistretto Alimentare Veneto” (si veda allegato A) appartengono all’intera filiera produttiva agroalimentare e, quindi, comprendono le imprese di produzione, trasformazione, commercializzazione, distribuzione dei loro prodotti nonché gli enti, le istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni di settore, gli enti di ricerca, di istruzione e di formazione. Sono inoltre presenti le aziende che forniscono impianti, macchinari e servizi per la produzione di derrate alimentari. Le imprese sottoscrittrici potranno dar vita anche a forme consortili o societarie per lo sviluppo del Metadistretto come in Consorzio Coverfil che ha assunto la funzione di strumento di coordinamento dei progetti distrettuali, ovvero attraverso le reti di imprese disciplinate dal D.L. n° 5 del febbraio 20 09. 7 3. REALTÀ PRODUTTIVA DEL SETTORE AGROALIMENTARE IN ITALIA 3.1.CARATTERISTICHE GENERALI DEL COMPARTO In Italia il settore agroalimentare è uno dei principali comparti in termini di fatturato, numero di imprese e di occupazione e contribuisce significativamente all’immagine del Made in Italy nel mondo. L’Industria alimentare italiana – che insieme ad agricoltura, indotto e distribuzione rappresenta la prima filiera economica del Paese – acquista e trasforma circa il 70% delle materie prime nazionali. Nel 2008 la dimensione economica del sistema agroalimentare, inteso con la sua eccezione più ampia, come complesso di attività in cui l’agricoltura interagisce con tutti i settori ad essa collegata a monte e a valle, viene stimata in circa 250 miliardi di euro, pari al 15% del Pil. L’industria alimentare italiana è caratterizzata da una struttura produttiva estremamente frammentata, fatta di circa 70.000 aziende, di cui meno del 10%, ovvero 6.500 unità, supera la soglia dei 9 addetti. Tale frammentazione si percepisce soprattutto nel Mezzogiorno, dove si concentrano il 40% delle aziende nazionali, le quali producono però il 16,5% del fatturato itlaiano; ne esce una situazione sproporzionata, confermata anche dai dati medi degli addetti per azienda alimentare: la media del centro-nord è di 8,2, a fronte di una del 3,6 del Sud Italia. I punti di forza del settore sono : • L’ attitudine di legare il patrimonio culturale e territoriale alla capacità di innovare processo e prodotto; • L’offerta di innumerevoli prodotti di alta qualità; • La presenza di prodotti con certificazioni DOP e IGP, riconosciuti ed apprezzati nei mercati internazionali; • La diffusione capillare di attività alimentari su tutto il territorio nazionale; • La capacità di sopportare le fasi di crisi, anche grazie alle sue doti anticicliche. 8 I punti di debolezza, invece, si possono così riassumere: • Elevata polverizzazione produttiva; • Attività di R&S ancora marginali; • Logistica che risente degli alti costi (servizi, energia e rete infrastrutturale); • Elevata contraffazione di prodotti tipici del Made in Italy (stimati 52 miliardi di euro). 3.1.1. FATTURATO Nonostante la crisi che ha investito l’economia, nell’annata 2008 si è registrata una sostanziale tenuta dell’industria alimentare, che si posiziona al secondo posto per importanza dopo quella metalmeccanica. Secondo i dati di Ismea del 2008, riportati nella seguente tabella, riguardanti il settore alimentare, delle bevande e del tabacco: • Il fatturato è pari a 120 miliardi di euro (+5,7%) • La produzione registra un - 3.7% a fronte di una caduta dell’indice generale dell’industria pari al 21%. 9 categoria di prodotto Fatturato di alcuni settori dell'industria alimentare nel 2008 Lattiero-Caseario Dolciario Vino Salumi Mangimi Carni bovine Avicolo Pasta Olio (oliva e semi) Conserve vegetali Molitorio Infanzi e dietetici Burro Caffè Acque minerali Surgelati Bevande gassate Riso Succhi di frutta Ittici Zucchero 0 5.000 10.000 15.000 20.000 milioni di € Il calo della produzione è per buona parte attribuibile al forte peggioramento registrato nel quarto trimestre dell’anno, peggioramento che si conferma nel primo trimestre 2009 (-12,3%) ma che rallenta già nel secondo trimestre (-10,4%). Per il terzo periodo le stime parlano di un rallentamento della flessione della produzione, che si assesterà a -6,5%. Secondo Ia sottostante tabella, principali comparti per fatturato sono : • Lattiero caseario (14,5 miliardi di €, il 12%) • Dolciario (11,3 miliardi di €, il 9,40%) • Vino ( 10,9 miliardi di €, il 9%) • Salumi (7,5 miliardi di €, il 6,2%) 10 Fatturato per settori 2008. PRODOTTI FATTURATO (milioni di €) Zucchero 650 Ittici 970 Succhi di frutta 1.086 Riso 1.200 Bevande gassate 1.800 Surgelati 2.225 Acque minerali 2.300 Caffè Burro Infanzia e dietetici Molitorio 2.350 2.450 2.800 3.500 Conserve vegetali 3.700 Olio di oliva e di semi 4.200 Pasta 4.600 Avicolo 5.300 Carni bovine 5.900 Mangimi 6.450 Salumi 7.578 Vino 10.900 Dolciario 11.306 Lattiero-Caseario Prodotti vari 14.500 24.235 Il maggior contributo al fatturato alimentare è dato dai prodotti tradizionali, che si dividono tra classici ed evoluti. Questi ultimi sono prodotti che si propongono con un valore indubbiamente tradizionale ma con delle caratteristiche specifiche (possono essere di packaging, di conservazione, di immagine oppure riferite a una variazione di componenti del prodotto) che comportano dei miglioramenti incrementali; sono prodotti evoluti per esempio i sughi pronti,gli oli aromatizzati, i condimenti freschi e i surgelati. La categoria dei nuovi prodotti si assesta intorno all'8%, confermando la preferenza del consumatore nei confronti degli alimenti considerati più tipici e conosciuti, mentre quella dei prodotti biologici rappresenta ancora una parte esigua dell’insieme delle vendite. 11 I numerosi prodotti a denominazione protetta apportano il 9,3% del fatturato totale dell’industria alimentare italiana e dimostrano una spiccata predisposizione all’esportazione considerato che, dei circa 11 milioni di fatturato della categoria, 3 derivano dall’export. Industria alimentare, fatturato per tipologia di prodotto. 3.1.2.OCCUPAZIONE Nel 2008 l’occupazione globale del settore alimentare è stata di oltre 400.000 addetti distribuiti in piccole e grandi. A dispetto del pensare comune, la composizione dell’occupazione del settore è fortemente caratterizzata da un’alta specializzazione formativa, soprattutto nel campo dei controlli qualitativi. Se infatti il 43% degli addetti è assegnato alla fase di produzione degli alimenti, ben il 22% si occupa di controllare e gestire la qualità e la sicurezza del processo produttivo, e quindi, degli alimenti. 3.1.3. CONSUMI ALIMENTARI Secondo le elaborazioni di Nomisma su dati Istat, la spesa alimentare 2008 è stata di 215 miliardi di euro: i consumi domestici continuano a costituire gran parte della spesa alimentare, ma nell’ultimo decennio sono stati i consumi alimentari 12 extradomestici a registrare la crescita più sostenuta .In uno degli ultimi interventi il Presidente di Federalmentare, Giandomenico Auricchio, ha sottolineato come i consumi alimentari abbiano subito una contrazione, in termini quantitativi, del -2,5%; contrazione che sta caratterizzando anche l’annata 2009 dato che i consuntivi dei consumi del 2° trimestre segnano un -1,5%. La contr azione maggiore dei consumi appartiene al comparto “fuori casa”, mentre i consumi domestici mostrano erosioni più limitate. Un altro fenomeno in crescita, determinato in buona parte dal momento di crisi, è quello della spesa con profilo “low cost”, il che complica ulteriormente la possibilità di recupero dei margini da parte delle aziende. Comunque secondo i dati dell’indagine “Gli italiani e la crisi economica”, realizzata da GPF per conto di Federalimentare (sulla base del “Food monitor” ma anche attraverso un campione on line di 400 casi rappresentativi della popolazione italiana adulta)”, che mostra le voci sulle quali si concentreranno le previsioni di risparmio rispetto al budget familiare, solo il 19% degli italiani intende diminuire la spesa alimentare; anzi, in controtendenza rispetto agli altri settori, il 18% degli intervistati ha mostrato l’intenzione di incrementare il budget di spesa. Secondo i dati di Federalimentare, nel 2008 le vendite alimentari a prezzi correnti si sono fermate allo 0,7% se i tiene conto delle dinamiche dei prezzi e delle quantità. Per quanto riguarda i prezzi al consumo dell’alimentare lavorato, paragonando la media del 2008 con quella del 2007, questi sono aumentati fino al 5,8% nel corso del 2008, per poi crollare a – 4,5% nel confronto semestrale settembre 2008 /marzo 2009. "E' chiaro”, ha affermato Auricchio, “che il modesto incremento del fatturato delle vendite non ha coperto l'inflazione, per cui i volumi in molti casi hanno sofferto. Non a caso, i dati Istat sui consumi alimentari 2008 delle famiglie mostrano, in valori concatenati (vale a dire, depurati dall'inflazione) un calo del -2,4% sull'anno precedente”. Tuttavia, nonostante le difficoltà incontrate in questi ultimi anni, i consumi di beni primari, e quindi anche quelli alimentari, mostrano una consistente minore elasticità della domanda rispetto ad altri tipi di beni di consumo. Questa caratteristica del comparto, permette al fatturato del settore di non risentire in modo troppo destabilizzante della crisi economica-finanziaria che ha indebolito la capacità di spesa dei consumatori. Per quanto riguarda le prospettive future inoltre, studi dimostrano come il consumatore riponga sempre maggior fiducia nei prodotti di marca i quali, a fine 2008, hanno registrato un importante +7% nelle vendite. 13 Sintesi dei consumi alimentari in Italia nel 2008 Valore (miliardi di €) Consumi domestici 144,3 % su totale spesa in Italia 15,6% Pro-capite € Consumi extradomestici 71,0 7,7% 1.187 Totale spesa per alimentari e bevande 215,3 23,3% 3.599 2.412 3.1.4. PRODOTTO Nel comparto alimentare italiano coesistono con successo differenti tipologie di prodotti di qualità: 1) I prodotti riconosciuti e garantiti • denominazione di origine protetta DOP; • indicazione geografica protetta IGP (con 181 prodotti registrati DOP e IGP, l’Italia detiene il paniere più ricco dei Paesi UE); • specialità tradizionale garantita STG, secondo il Regolamento CE 509/2006 del 20 marzo 2006; • denominazione di origine controllata DOC; • denominazione di origine controllata e garantita DOCG; • indicazione geografica tipica IGT. 2) I prodotti di marca del produttore, che raccolgono sempre di più la fiducia del consumatore. 3) I prodotti riconosciuti dal consumatore indipendente dal loro segno identificativo (marchio, riconoscimento nazionale e/o comunitario) o dal loro sistema di “garanzia”, ancorché non regolamentato (prodotti tradizionali). Queste tipologie di prodotti, che incontrano in modo diverso il favore del consumatore, sono accomunate da valori che richiamano la qualità del prodotto, il 14 radicamento di questo alla cultura alimentare del territorio e della sua realtà socioproduttiva. Gli elementi ritenuti di prioritaria importanza dal consumatore nella scelta di un prodotto sono: • La qualità del prodotto e garanzie di sicurezza; • Il gusto, legato a più aspetti, quali la genuinità dei prodotti utilizzati, la territorialità del prodotto stesso ecc; • La trasparenza e la completezza delle informazioni, volontarie od obbligatorie relative al prodotto o Zona di produzione o Produttore o Caratteristiche organolettiche o Tabelle nutrizionali o Identificativo del prodotto e delle materie prime o Data di produzione e di scadenza o Modalità di conservazione 3.1.5. COMMERCIO ESTERO Nel 2008, la bilancia dell’intero comparto agroalimentare italiano, pur mantenendo una situazione strutturale di deficit, segna un deciso miglioramento del saldo commerciale sia in termini di valore (-5,1%), che di volumi (-5,6%), assestandosi così a –7.092 milioni di euro. A favorire la diminuzione del disavanzo è stata, da una parte, la tenuta del volume delle esportazioni unita all’aumento del valore unitario delle stesse, dall’altra, la diminuzione del valore delle importazioni. Si noti come tale diminuzione dipenda in gran parte dalla crescita meno accentuata del valore unitario dei flussi in entrata provenienti dai paesi Ue, i quali apportano il 70% delle importazioni italiane del settore. 15 Secondo i dati forniti da Federalimentare, l’export dell’industria alimentare invece, ha raggiunto la quota di 20 miliardi di euro (+9,7% rispetto al 2007), l’80% della quale è rappresentato da prodotti industriali di marca; le importazioni del comparto raggiungono il 16 miliardi di euro (+3,5%), segnando un netto peggioramento nella prima metà del 2009 (-10,4%). Di conseguenza la bilancia commerciale dell’industria alimentare presenta un saldo positivo, in miglioramento del 19,4%. Scambi con l’estero del settore agroalimentare 2008 2008/2007 (var%) € milioni Q.tà Val Val un. Export tot. 25.824 0,1 9,6 9,5 -Ue a 27 17.7894 -0,3 9,5 9,8 -Paesi terzi 7.930 1,0 9,7 8,7 Import tot. 32.917 -1,6 6,0 7,8 -Ue a 27 23.541 -1,5 3,5 5,2 -Paesi terzi 9.375 -1,8 12,9 15,0 Saldo totale -7.092 -5,6 -5,1 Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT I primi Paesi per importazioni in Italia continuano ad essere Francia, Germania Spagna, Paesi Bassi e Austria; invariata è rimasta anche la graduatoria dei principali destinatari delle nostre esportazioni, i quali da soli assorbono più del 50% delle vendite di prodotto alimentare all’estero: Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera. Secondo i dati forniti da INEA e Federalimentare la bilancia commerciale presenta quindi una forte concentrazione di flussi, in entrati e in uscita, con i Paesi Europei ed evidenzia l’importanza degli Stati Uniti come mercato da tempo consolidato. 16 Per quanto riguarda le aree emergenti, la Russia entra nei top 15 dei paesi di sbocco per i nostri prodotti alimentari, sottolineando un dinamismo dell’Est Europa già riscontrato nel corso dell’annata 2007; diversa è la situazione dell’area asiatica che, nonostante le immense potenzialità di mercato, assorbe solo il 5% delle vendite, in gran parte grazie alla quota giapponese (2,5%). La cosiddetta “Cindia” rappresenta comunque uno sbocco estremamente allettante per l’industria alimentare del Made in Italy, sia per il numero di potenziali consumatori (la popolazione congiunta di Cina e India raggiunge la quota di 2,5 miliardi), sia per la presenza di una fascia socio-economica alta, particolarmente portata all’adozione di stili di vita più occidentali. Destinazione delle esportazioni agroalimentari italiane (milioni di euro), 2008. . 17 Composizione del fatturato del settore agroalimentare nel 2008. Elaborazione ICE I prodotti esportati che nel 2008 hanno maggiormente contribuito alla creazione di valore sono: • vino (16%); • prodotti ortofrutticoli (14%); • pasta (9%); • prodotti dolciari (9%); • conserve e sughi vegetali (9%). In termini di quantità, il comparto merceologico delle acque minerali e altre bevande non alcoliche contribuiscono per il ben 24% al totale delle quantità esportate ma solo al 2% del valore complessivo delle esportazioni agroalimentari italiane. 18 Il maggiore peso percentuale sulle esportazioni e sulle importazioni, in termini di settore primario e industria alimentare, spetta al processo di trasformazione dei prodotti al quale è attribuibile una quota del 78% del totale per l’export e del 66% per l’import. Secondo calcoli di Ismea, in termini tendenziali il primo semestre 2009 è stato caratterizzato da una contrazione abbastanza accentuata dei flussi commerciali con l’estero, soprattutto in riferimento ai volumi delle esportazioni: il saldo commerciale dovrebbe quindi migliorare in termini di valore, con una riduzione del -3,7% del disavanzo, ma peggiorare in termini di quantità (+10%). Nonostante l’immagine vincente che il “food and drink” italiano gode all’estero, l’elevata frammentazione del sistema produttivo non permette di raggiungere i livelli di fatturato export degli altri Paesi concorrenti. I due principali competitori nel settore agroalimentare, Germania e Francia, entrambi caratterizzati da una forte capacità d’esportazione di materie prime, soprattutto verso l’Italia, registrano, infatti, percentuali maggiori di 3-4 punti rispetto al nostro 17% di fatturato proveniente dai mercati esteri. C’è da aggiungere però che, paradossalmente, questa minor incidenza delle vendite estere sul fatturato del settore, potrebbe rivelarsi utile; infatti, la crisi ha determinato un maggiore calo della domanda alimentare estera, rispetto a quella domestica, fatto che potrebbe incidere negativamente sui risultati economici di un sistema più votato all’esportazione del nostro. 19 3.2. L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA ALIMENTARE 3.2.1. LA DOMANDA ALIMENTARE Nel comparto alimentare europeo non si è assistito a un aumento dei consumi, quanto piuttosto a una maggiore diversificazione della domanda, con due aspetti contraddittori: • Da una parte, l’omogeneizzazione e la globalizzazione dei consumi, caratterizzate dalla facile reperibilità di prodotti non tipici del territorio e appartenenti originariamente ad altre culture alimentari, e dalla destagionalizzazione dei prodotti, soprattutto quelli freschi. Ciò garantisce la fornitura del prodotto a qualsiasi latitudine durante tutto l’arco dell’anno. • Dall’altra parte, una segmentazione sempre maggiore del consumo, dovuto a un atteggiamento più attento da parte del consumatore. Quest’ultimo, infatti, si dimostra sempre più accorto nella ricerca dei prodotti maggiormente consoni ai propri bisogni e alle proprie capacità di spesa. 3.2.2. I NUOVI TREND NEI MODELLI DI CONSUMO ALIMENTARE I modelli di consumo alimentare sono oggi in profondo cambiamento sia negli aspetti quantitativi, con un’accresciuta sensibilità al livello di prezzo dei prodotti alimentari, sia negli elementi qualitativi con l’emergere di nuovi stili di vita e di correlati bisogni alimentari. Per quanto attiene gli aspetti quantitativi del consumo, il trend di cambiamento è rappresentato dal diverso atteggiamento alla spesa alimentare e alla variabile decisionale “prezzo”, elemento fondamentale nell’economia familiare nel momento di crisi. Dal punto di vista qualitativo, i modelli di consumo stanno evolvendo velocemente in relazione ai significativi cambiamenti della struttura socio-demografica italiana, tra i quali i più importanti sono l’ormai consolidata prevalenza della popolazione femminile lavoratrice e la crescita continua dei single. Le famiglie composte da una sola persona oggi ammontano a circa 5 milioni e rappresentano il 10% della popolazione 20 e il 24% delle famiglie italiane (Istat 2003). Questi cambiamenti demografici hanno significativamente cambiato le abitudini alimentari degli italiani determinando lo sviluppo dei consumi alimentari extradomestici, la crescita della domanda di ready meal e snack, l’emergere della figura maschile come responsabile degli acquisti alimentari. Un trend forte di cambiamento è rappresentato dall’affermazione dei consumi alimentari extra domestici che in Italia rappresentano il 32% dei consumi totali alimentari. Il 35% dell’esborso complessivo è rappresentato da pranzi funzionali, mentre il 31% dalle cene, pasto preferito per le occasioni conviviali. Il restante è composto da colazione, pasti conviviali e spuntini (Ismea). Un altro segnale di cambiamento, attualmente debole ma con un importante trend di crescita, è l’emergere dell’uomo come responsabile di preparazione dei pasti domestici e di acquisto dei prodotti alimentari. Ciò introduce nuovi elementi di valutazione: se l’acquisto e il rapporto femminile con i prodotti alimentari è trainato maggiormente da fattori salutistici, quello maschile è invece maggiormente orientato da elementi edonistici e di gusto. Inoltre ci sono segnali importanti di sviluppo di nuovi mercati nei quali il consumatore si muove alla ricerca di un equilibrio individuale: località verso globalità, tecnologia verso naturalità, edonismo come forma fisica oppure come culto del gusto e del piacere. Emergono cioè elementi nuovi di valutazione valoriale e funzionale dei prodotti. Questo trend si esplicita nella rapida crescita di alcuni mercati: prodotti biologici, tipici, equo-solidali, ad alto valore aggiunto e contenuto di servizio. Il consumatore odierno, da un lato, recupera la tradizione attraverso dimensioni di naturalezza e tipicità e, dall’altro, diviene sempre di più esigente verso il contenuto tecnologico dei prodotti alimentari, apprezzando tutte quelle innovazioni basate sul concetto di easy and ready to use, in grado di facilitare la conservazione, la preparazione e il consumo dei prodotti alimentari. I piatti pronti hanno fatto registrare tra tutti gli alimentari il record di aumento delle quantità acquistate con una crescita del 10 per cento nel 2008. La Coldiretti sottolinea che il maggior aumento si è verificato per i salumi già affettati (+18%), primi piatti pronti (+16%), i sughi pronti (14%) e le verdure in sacchetto. Negli ultimi dieci anni - rileva la Coldiretti - le quantità di verdure pronte per l'uso in sacchetto acquistate dagli italiani sono triplicate e oggi trovano spazio nel carrello della spesa di quasi un italiano su due, per la necessità di risparmiare tempo ma anche l'esigenza di mantenere la linea con cibi genuini e rinfrescanti. Si stima 21 precisa la Coldiretti - che nel 2008, il volume del mercato dell'ortofrutta pronta per l'uso, la cosiddetta “quarta gamma”, si stato pari a 90 milioni di chili per una spesa di 700 milioni di euro. 3.2.3. LA DISTRIBUZIONE: CONCENTRAZIONE E COMPETIZIONE Nel corso degli anni il settore distributivo italiano ha subito un mutamento che ha inciso anche sul rapporto con l’industria agro-alimentare. attuale mostra le seguenti caratteristiche: Il sistema distributivo • Il modello italiano rispecchia, con qualche anno di ritardo, il sistema di distribuzione dei Paesi Europei più avanzati, caratterizzato dall’aumento della dimensione media dei punti vendita. • I dati del settore al 1° ottobre 2008 mostrano, in fatti, come la rete commerciale al dettaglio presenti una contrazione del numero di unità mentre aumenta il numero dei supermercati (8.814 +2,8%) come degli ipermercati (520 +6,1%). • Il settore distributivo è sempre più caratterizzato dalla presenza di grandi catene commerciali che competono tra loro sul piano dei prezzi e su quello dell’offerta di servizi proposti all’interno dei loro punti vendita. • Le grandi marche, che rimangono ricercate e riconosciute dai consumatori, devono però confrontarsi con i prodotti di marca privata del distributore che si propongono con un efficace mix di prezzo-qualità, soprattutto nel settore alimentare. • Negli anni le grandi catene distributive sono riuscite a spostare “a valle” buona parte del valore aggiunto della filiera, soprattutto grazie alla grande forza contrattuale che esse possono giocare nei confronti dei produttori alimentari. Si calcola che la quota di valore aggiunto assorbito dalle fasi di logistica e di distribuzione tocchi il 50%; indubbiamente questo espone il produttore a dei rischi, sia dal punto di vista del guadagno, sia dal punto di 22 vista della gestione del brand, il quale potrebbe rimanere danneggiato da una politica di prezzi eccessivamente tendente al ribasso. Evoluzione mercati. della grande distribuzione italiana, numero di super e iper Elaborazione Federalimentare su dati di Unimodena e Reggio Emilia Andamento della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) Le vendite della GDO durante il 2009 si sono mantenute su un trend positivo, confermato anche dai dati del IV bimestre 2009 rilevati da Vendite Flash, il bollettino bimestrale di Unioncamere sulle dinamiche dei prodotti del Largo Consumo Confezionato nella GDO. All’andamento positivo dei volumi di vendita nella grande distribuzione, dovuto a una diminuzione dei prezzi particolarmente sostenuta nei comparti alimentari, si rileva un sensibile rallentamento nella crescita del fatturato della Grande Distribuzione Organizzata, che si attesta al +2,1% (il valore più basso da inizio anno). Più nel dettaglio, a luglio e agosto 2009 l'andamento del costo della spesa, già in rallentamento nei mesi precedenti, segna per la prima volta in quest'anno un valore negativo, con una flessione dei prezzi pari al -0,4% su base annua. Al contempo, le 23 quantità vendute crescono nel bimestre a un tasso del 2,5%. L'incremento dei volumi di vendita ha riguardato essenzialmente gli esercizi di nuovo insediamento (stabilmente sopra il 3% tendenziale), a fronte di una caduta, sia pur meno pronunciata, dei volumi intermediati dalla rete commerciale preesistente (-0,7%). Il IV bimestre segna il passaggio in territorio negativo della dinamica del costo della spesa relativo al complesso dei prodotti del Largo Consumo Confezionato. La flessione di circa mezzo punto percentuale è in buona misura legata al comparto dei beni alimentari (-0,8% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno) grazie alla normalizzazione dei prezzi rispetto ai forti rincari evidenziati nel corso del 2008. Le flessioni più ampie sono registrate dai prodotti del freddo, che risultano in calo del 3,2% tendenziale. Per il reparto del fresco la caduta dei prezzi è del 2,5%. All'interno dei reparti alimentari, le categorie di prodotti che hanno maggiormente contribuito alla flessione sono gelati in vaschetta, piatti surgelati pronti in meno di 10 minuti, gelati multipack, per quanto riguarda il reparto del freddo. Tra i prodotti freschi, le riduzioni di prezzo più rilevanti si hanno per yogurt funzionale, latte fresco e mozzarelle, ma si registrano flessioni ancor più consistenti per latte Uht, pasta di semola, olio extra-vergine di oliva. Le indicazioni più recenti evidenziano che la tendenza si sta estendendo anche ad altri prodotti, come la drogheria alimentare, i cui prezzi flettono dello -0,6% su base annua. 24 4. IL SETTORE ALIMENTARE NEL VENETO 4.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL COMPARTO Il settore alimentare veneto sintetizza perfettamente le caratteristiche d’eccellenza dell’agroalimentare italiano; nel corso degli anni, infatti, si è venuto a creare un comparto in grado di coniugare in modo molto proficuo, la presenza di un territorio in grado di garantire materie prime di alta qualità, con la diffusa vitalità imprenditoriale specializzata nella trasformazione in prodotti alimentari tradizionali e non. L’enogastronomia e il prezioso patrimonio dei cibi, varietà, cultura inglobati nei prodotti tipici e tradizionali della terra veneta, diventano sempre più un valore da comunicare al consumatore mediante una forte integrazione con il turismo, l’artigianato, la storia e l’architettura del Veneto, per un insieme composito che è il “Made in Veneto”. 4.1.2. LA CONGIUNTURA IN VENETO Il protrarsi della crisi internazionale ha inciso anche sull’economia veneta, che registra una decrescita considerevole del Pil rispetto all’anno precedente: - 0,7%. Per quanto riguarda il settore agroalimentare, nel 2008 esso ha mostrato un andamento a due marce: il settore agricolo da una parte e l’industria alimentare, dall’altra. Il settore primario non è stato capace di sostenere gli ottimi risultati del 2007 e ha risentito dell’aumento dei costi della produzione congiuntamente alla contrazione delle quotazioni delle principali materie prime alimentari; questo ha determinato una riduzione importante dei margine di reddito dei produttori. La decrescita del settore ha interessato anche l’occupazione agricola, che in Veneto ha subito una contrazione molto superiore alla media italiana, e il numero di aziende iscritte alle anagrafi camerali, le quali calano del -3,3% assestandosi a circa 82.000 unità. L’industria alimentare dimostra ancora una volta di essere una positiva anomalia all’interno del panorama manifatturiero, segnando un leggero calo di produzione (0,1%) da un lato, ma una crescita del fatturato del +2,3%, dall’altro. L’annata positiva è confermata anche dall’incremento del +2,7% del numero d’imprese attive nella categoria “Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco” presso il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio: Infocamere stima, infatti, la presenza di 9.263 unità locali attive in Veneto nel 2008. 25 Per Il fatturato 2007 dell’industria alimentare veneta, secondo dati Federalimentare, è stato pari a 12,2 miliardi di euro, corrispondente al 10,8% del fatturato nazionale del comparto mentre l’export è di 2,4 miliardi di euro. Settore alimentare in Veneto nel 2007 Fatturato alimentare Veneto 12,2 miliardi di euro Incidenza fatturato reg / tot 10,8% Export alimentare Veneto 2,4 miliardi di euro Incidenza export reg / tot 12,8% Incidenza export/fatturato 19,7% Secondo dati provvisori di Unioncamere Veneto l’export 2008 ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro (+2,3) contro un import di 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli ultimi dati del settore, nel 3° trimestre 2009 , a dispetto di una media di produzione industriale del -13,8 %, il comparto alimentare presenta una produzione in crescita del +0,6%, confermandosi ancora una volta come uno dei pochi comparti manifatturieri in grado di affrontare positivamente una congiuntura sfavorevole nei confronti dell’industria. 4.1.3. POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEL TERRITORIO Nelle diverse province operano una moltitudine di piccole-medie imprese, ben collocate sul mercato, che formano il prezioso tessuto connettivo del settore agroalimentare di questa regione, dal quale spiccano alcune grandi realtà leader a livello nazionale e internazionale. Nel tempo si è venuta a creare l’esigenza di mettere in contatto le imprese operanti nel settore, allo scopo di creare un bacino di partenza con il quale organizzare e veicolare iniziative e progetti atte al sostegno del settore agroalimentare Veneto. 26 La rilevanza dell’indotto alimentare in Veneto ha indubbiamente favorito la creazione del Metadistretto Alimentare, che raggruppa quindi imprese operanti in tutta la filiera agroalimentare, con una forte presenza di quelle specializzate nella trasformazione di prodotti agricoli. Fondamentali in quest’ambito, sono i sottocomparti della produzione dolciaria, della pasta, degli alimenti conservati, carne, vino e prodotti lattiero-caseari. 4.1.3.1. RISORSE FISICHE E LOGISTICHE La regione Veneto può contare su importanti infrastrutture funzionali all’industria alimentare come l’Ente Fieristico di Verona e Padovafiere che organizzano annualmente molteplici rassegne di carattere internazionale riguardanti le principali filiere produttive tra le quali spicca il fiore all'occhiello del sistema fieristico veneto sennonché italiano: il Vinitaly. Tra gli eventi fieristici si evidenziano anche: • Agrifood: Salone dell'alimentare di qualità • Enolitech: Salone Internazionale Delle Tecniche Per La Viticoltura, l`Enologia e Delle Tecnologie Olivicole e Olearie • SOL: Salone internazionale dell`olio d`oliva extravergine di qualità • Eurocarne: Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni • Tecnobar and food: Salone professionale internazionale dei pubblici esercizi, alberghi, comunità • MIG: Salone internazionale del gelato Inoltre, un prezioso sostegno alla promozione all’estero del Made in Italy proviene da partner qualificati come le Camere di Commercio venete (CCIAA). Data la favorevole posizione, crocevia tra i paesi del nord e il mediterraneo e tra i paesi dell’est e dell’ovest europeo, il territorio veneto si propone come naturale nodo logistico di primaria importanza a livello internazionale, in quanto fornito di scali portuali, aeroportuali, ferroviari, svincoli autostradali e di strutture per lo sdoganamento, il deposito e la distribuzione di qualsiasi tipo di merce. 27 4.1.3.2. CULTURA E IDENTITA' DEL TERRITORIO A livello alimentare, il Veneto vanta una ricchezza culturale enogastronomica storica e innovativa allo stesso tempo. Tradizione culinaria e prodotti tipici legati alla storia della popolazione veneta vedono in testa prodotti semplici e poveri che chef e ristoratori sono riusciti a esaltare per i sapori e far conoscere i prodotti non solo a livello nazionale ma anche internazionale grazie alla loro grande creatività. E’ nota infatti negli ultimi tempi la grande scalata dei ristoranti veneti su guide specializzate del settore alimentare. Questo è un plus che ancora una volta dimostra come il Veneto sia naturalmente un distretto alimentare. 4.1.3.3. PRODOTTO Tra le cucine regionali italiane, quella veneta si contraddistingue per completezza di ricettario in virtù di una morfologia territoriale estremamente varia che comprende mare, montagna, collina, pianura, laghi, fiumi ma anche valli e lagune. Tanta diversità di ambienti regala una pluralità di prodotti tipici e a denominazione di origine controllata, i quali, attraverso il sapiente lavoro dell’uomo e alle influenze provenienti da culture diverse, sono diventati la base essenziale della cucina tradizionale veneta. Che si tratti di gustosi piatti “poveri” della tradizione o delle pietanze più raffinate ed elaborate, esse trovano il perfetto abbinamento gli innumerevoli vini della nostra Regione, dotata per natura di una tradizione enologica di prima qualità. Prodotti alimentari tradizionali I prodotti alimentari tradizionali vengono definiti, in base all’art. 8 del decreto legislativo n. 173 del 30 aprile 1998 e al successivo decreto n. 350 dell’8 settembre 1999, quelli le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticate in un certo territorio nel tempo in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo comunque non inferiore a 25 anni. Spetta alle Regioni, in base al decreto 350/99, individuare i prodotti tradizionali alimentari presenti nel proprio territorio, realizzare gli elenchi regionali di tali prodotti e inviarli poi al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che provvede a inserirli in un "Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali", pubblicato, aggiornato e divulgato dallo stesso Ministero. La Regione Veneto ha individuato finora 371 prodotti tradizionali, rappresentativi di 28 tutte le realtà provinciali del Veneto e appartenenti alle principali tipologie (bevande analcoliche, distillati e liquori – carni e frattaglie – grassi – formaggi – prodotti vegetali – prodotti da forno – pesci e molluschi – prodotti di origine animale) elencati nella nona revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali approvata con Decreto ministeriale del 5 giugno 2009. Di seguito si riporta l’elenco di tali prodotti: Bevande analcoliche, distillati e liquori 1 acqua di melissa; 2 amaro al radicchio rosso di Treviso: 3 grappa veneta; 4 liquore all'uovo; 5 liquore barancino; 6 liquore del Cansiglio; 7 liquore fragolino; 8 Maraschino; 9 Prugna; 10 sangue morlacco Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione 11 anatra di corte padovana; 12 anatra germana veneta; 13 anatra mignon; 14 bogoni di Badia Calavena; 15 bondiola al sugo di este; 16 bondiola col lengual del padovano; 17 bondiola di Castelgomberto; 18 bondola della Val Leogra; 19 bresaola di cavallo; 20 cacciatore d’asino; 21 cacciatore di cavallo; 22 carne de fea (pecora) afumegada; 23 carne di musso; 24 ciccioli della Val Leogra; 25 coeghin nostrano padovano; 26 coessin (cotechino) co la lengua del basso vicentino; 27 coessin (cotechino) del basso vicentino; 28 coessin (cotechino) della Val Leogra; 29 coessin (cotechino) in onto del basso vicentino; 30 coessin co lo sgrugno; 31 coniglio veneto; padovana – pepoa; 42 gallina collo nudo di corte padovana; 43 gallina dorata di Lonigo; 44 gallina ermellinata di rovino; 45 gallina padovana; 46 gallina polverara; 47 gallina robusta lionata; 48 gallina robusta maculata; 49 lardo del basso vicentino; 50 lardo in salamoia; 51 lardo steccato con le erbe; 52 lengual; 53 lingua salmistrata; 54 luganega da riso; 55 luganega nostrana padovana; 56 luganega trevigiana; 57 luganeghe de tripan; 58 luganeghe della Val Leogra; 59 morette o barbusti della Val Leogra; 60 mortandele; 61 muset trevigiano; 62 nervetti di bovino; 63 oca del Mondragone; 64 oca di corte padovana; 65 oca in onto padovana; 66 oco in onto dei Berici; 67 osocol di Treviso; 32 coppa di testa di Este; 33 cornioi di crespa doro; 34 coscia affumicata di cavallo; 35 cotechino di puledro; 36 cotechino di Trecenta; 37 falso parsuto; 38 faraona camosciata; 39 faraona di corte padovana; 40 figalet; 41 galletto nano di corte; 68 pancetta col tocco (filetto) del basso vicentino; 69 panzéta co l’ossocolo del basso vicentino; 70 parsuto de oca; 71 parsuto di Montagnana; 72 29 pastin; 73 pecora alpagota; 74 pendole; 75 pollo combattente di corte padovana; 76 pollo rustichello della pedemontana; 77 porchetta trevigiana; 78 prosciutto crudo dolce di Este; 79 prosciutto della Val Liona dolce e affumicato; 80 salado co l’ajo del basso vicentino; 81 salado della pedemontana trevigiana; 82 salado fresco del basso vicentino; 83 salado fresco trevigiano; 84 salame bellunese; 85 salame da taglio di Trecenta; 86 salame di asino; 87 salame di cavallo; 88 salame di Verona; 89 salame nostrano padovano; 90 salamelle di cavallo; 91 salsiccia con le rape; 92 salsiccia equina; 93 salsiccia tipica polesana; 94 schenal; 95 senkilam – speck di sappada; 96 sfilacci di equino; 97 sfilacci di manzo; 98 soppressa di Verona; 99 soppressa trevigiana; 100 sopressa co l’ossocolo del basso vicentino; 101 sopressa co la brasola del basso vicentino; 102 sopressa col toco (filetto) del basso vicentino; 103 sopressa di cavallo; 104 sopressa investida; 105 sopressa nostrana padovana; 106 speck del Cadore; 107 speck del cavallo; 108 tacchino comune bronzato; 109 tacchino ermellinato di Rovigo; 110 torresani di torreglia; 111 torresano di braganze; 112 vitellone padano. Grassi (burro, margarina, oli) 113 burro a latte crudo di malga. Formaggi 114 caciotta misto pecora; 115 fior delle dolomiti, tipo italico, formaggio molle da tavola, caciotta; 116 formaggio acidino - fior di capra con o senza erbette; 117 formaggio agordino di malga; 118 formaggio bastardo del Grappa; 119 formaggio busche; 120 formaggio caciotta di Asiago; 121 formaggio casato del Garda; 122 formaggio casel bellunese; 123 formaggio cesio; 124 formaggio comelico; 125 formaggio contrin; 126 formaggio dolomiti; 127 formaggio fodom; 128 formaggio imbriago; 129 formaggio latteria di Sappada; 130 formaggio malga altopina o dei sette comuni; 131 formaggio malga bellunese; 132 formaggio misto pecora fresco dei Berici; 133 formaggio moesin di Fregona; 134 formaggio monte magro; 135 formaggio morlacco; 136 formaggio neve gal; 137 formaggio nostrano veronese; 138 formaggio pecorino dei Berici; 139 formaggio pecorino fresco di malga; 140 formaggio piave; 141 formaggio renàz; 142 formaggio schiz; 143 formaggio tosella; 144 formaggio zigher; 145 formaggio zumelle; 146 formai nustran. 30 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 147 aglio bianco polesano; 148 aglio del medio Adige; 149 asparago bianco del Sile; 150 asparago bianco di Bibione; 151 asparago della mambrotta; 152 asparago di Arcole; 153 asparago di giare; 154 asparago di Mambrotta; 155 asparago di Padova; 156 asparago di Palazzetto; 157 asparago di Rivoli; 158 asparago verde amaro montine; 159 barbabietola rossa di Chioggia; 160 bietola di Bassano; 161 bisi de Lumignan; 162 biso di Peseggia; 163 broccolo di Passano; 164 broccolo fiolaro di Creazzo; 165 carciofo violetto di S. Erasmo; 166 carota di Chioggia; 167 castagne del Baldo; 168 castagne e marroni dei Colli Euganei; 169 cavolo dell'Adige; 170 cicoria catalogna gigante di Chioggia; 171 ciliegia dei colli asolani; 172 ciliegia delle colline veronesi; 173 ciliegie dei Colli Euganei; 174 ciliegie durone di Cazzano; 175 cipolla bianca di Chioggia; 176 cipolla rosa di Bassano; 177 composte delle valli dell’Agno e del Chiampo; 178 craut - verde agre; 179 crauti delle bregonze; 180 cren; 181 culàti di Valdagno; 182 durona del Chiampo; 183 fagiolino meraviglia di Venezia; 184 fagiolo borlotto nano di Levada; 185 fagiolo di posina "scalda"; 186 fagiolo giàlet, giàlin, fasol biso, solferino; 187 fagiolo gnoco borlotto (fasolo gnoco) lingua di fuoco; 188 farina di mais bianco perla; 189 farina di mais marano; 190 farina per polenta di mais "sponcio", rostrato, pignol, pignol fiorentin; 191 fasol del lago, mama alta, bonel; 192 fasola posenata; 193 fave bellunesi; 194 fragola delle dolomiti bellunesi (della montagna bellunese); 195 fragola di Verona; 196 funghi coltivati del Montello; 197 funghi di Costozza; 198 germoglio di radicchio bianco nostrano di Bassano; 199 giuggiola dei Colli Euganei; 200 giuggiolo del cavallino; 201 insalata di Lusia; 202 kiwi di Treviso; 203 kiwi di Verona; 204 kodinze; 205 kodinzon; 206 mame d'alpago (mame, bonei); 207 mamma bianca di Bassano; 208 marinelle sotto spirito; 209 marrone di San Mauro; 210 marrone feltrino, morone feltrino; 211 marroni di combai; 212 marroni di Monfenera; 213 marroni di Valrovina; 214 mela del medio adige; 215 mela di Monfumo; 216 mela di Verona; 217 melone del delta polesano; 218 melone precoce veronese; 219 mostarda vicentina; 220 nettarina di Verona; 221 noce dei grandi fiumi; 222 noce di feltre; 223 orzo agordino; 224 patata americana di Anguillara e Stroppare; 225 patata americana di zero branco; 226 patata cornetta; 227 patata del montello; 228 patata del quartier del Piave; 229 patata di Cesio Maggiore; 230 patata di Chioggia; 231 patata di Montagnana; 232 patata di Posina; 233 patata dorata dei terreni rossi del guà; 234 patate di rotzo; 235 peperone di Zero 31 Branco; 236 pera del medio Adige; 237 pere del veneziano; 238 pere del veronese; 239 pesca bianca di Venezia; 240 pesca di Povegliano; 241 pesca di Verona; 242 pisello di Borso del Grappa; 243 pòm prussian (mela prussiana); 244 pomodoro del cavallino; 245 radicchio bianco fior di Maserà; 246 radicchio bianco o variegato di Lusia; 247 radicchio variegato bianco di Bassano; 248 radicio verdòn da cortèl, cicoria a grumolo, cycorion intybus; 249 riso del delta del Po; 250 riso di grumolo delle abbadesse; 251 scarola o insalata d'inverno di Bassano; 252 sedano di Rubbio; 253 sedano verde di Chioggia; 254 sedano-rapa di Ronco all'Adige; 255 susina gialla di lio piccolo; 256 tartufo della montagna veronese; 257 tartufo nero dei Berici; 258 zucca marina di Chioggia; 259 zucca santa bellunese (zucca santa). Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria 260 amarettoni; 261 banana comune; 262 bibanesi; 263 bigoi; 264 biscotti baicoli; 265 biscotti bussolai; 266 biscotti pazientino; 267 bossolà di Chioggia; 268 capezzoli di venere; 269 carfogn; 270 casunziei; 271 ciopa vicentina; 272 colomba pasquale di Verona; 273 cornetti; 274 dolce bissioleta; 275 dolce del santo – santantonio; 276 dolce nadalin; 277 dolce polentina; 278 esse adriese; 279 fave alla veneziana; 280 forti bassanesi; 281 frittelle con l’erba amara; 282 frittelle di Verona; 283 frittelle veneziane; 284 fugassa padovana; 285 fugassa veneta; 286 galani e crostoli; 287 gargati; 288 gelato artigianale del cadore; 289 gnocco di smalzao; 290 gnocco di Verona; 291 il riccio; 292 lasagne da fornel; 293 mandorlato di cologna veneta; 294 mandorlato veneziano, torrone veneziano, mandoeato; 295 mantovana; 296 merletti santantonio; 297 montasù; 298 pagnotta del doge; 299 pan biscotto veneto; 300 pan co a suca; 301 pan co l'ua; 302 pan de le feste; 303 pan del santo (dolce); 304 pandoli di schio; 305 pandoro di Verona; 306 pane di mais; 307 pasta frolla della Lessinia; 308 pastina de botoli; 309 pevarin; 310 ravioli con radicchio rosso di Verona; 311 rufiolo di costeggi ola; 312 sagagiardi; 313 san martino; 314 savoiardi di Verona; 315 schizzotto; 316 sfogliatine di Villafranca; 317 smegiassa; 318 subioti all'ortica; 319 tajadele al tardivo; 320 torrone di s. martino di lupari; 321 torta ciosota; 322 torta figassa; 323 torta frego lotta; 324 torta nicolotta; 325 torta ortigara; 326 torta pazientino; 327 torta pinza-putana; 328 torta sgriesolona – rosegota; 329 torta 32 zonclada; 330 tortellini di Valeggio sul Mincio; 331 treccia d'oro di Thiene; 332 zaleto di giuggiole; 333 zaletti. Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi 334 anguilla del delta del Po; 335 anguilla del Livenza; 336 anguilla marinata del delta del Po; 337 anguilla o bisatto delle valli da pesca venete; 338 branzino o spigola delle valli da pesca venete; 339 cefali delle valli da pesca venete; 340 cefalo del Polesine; 341 cozza di scardo vari; 342 gambero di fiume della Venezia orientale; 343 latterini marinati del delta del Po; 344 moeche e masanete; 345 moscardino di Caorle; 346 pesce azzurro del delta del Po; 347 sardine e alici marinate del delta del Po; 348 schilla della laguana di Venezia; 349 trota fario valli vicentine; 350 trota iridea del Sile; 351 trota iridea della valle del Chiampo; 352 vongola verace del Polesine. Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro) 353 caciocapra; 354 formaggio al latte crudo di Posina; 355 formaggio straccon; 356 miele dei Colli Euganei; 357 miele del delta del Po; 358 miele del grappa; 359 miele del Montello; 360 miele della collina e pianura veronese; 361 miele della montagna veronese; 362 miele di Barena; 363 miele dolomiti bellunesi; 364 mieli dell'altopiano di Asiago; 365 ricotta affumicata; 366 ricotta affumicata della Val Leogra; 367 ricotta da sacchetto della Val Leogra; 368 ricotta fioretta delle vallate vicentine; 369 ricotta pecorina dei Berici; 370 ricotta pecorina stufata dei Berici; 371 ricotta schotte. 33 Prodotti DOP e IGP La Denominazione d'Origine Protetta designa prodotti collegati in modo molto stretto alla regione geografica di cui portano il nome. Per poter beneficiare di una D.O.P. devono esistere due condizioni: • La produzione delle materie prime e la loro trasformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome; • La qualità o le caratteristiche del prodotto devono essere dovute, essenzialmente o esclusivamente, all'ambiente geografico del luogo d'origine, dove per ambiente geografico s’intende l'insieme dei fattori naturali e umani, come ad esempio il clima, la qualità del suolo, il know how locale. Anche l'Indicazione Geografica Protetta designa prodotti collegati alla regione di cui portano il nome, ma tale collegamento è meno stretto o di natura diversa rispetto alla D.O.P. Per l'attribuzione di una I.G.P. devono sussistere due condizioni: • Il prodotto deve essere originario della regione geografica di cui porta in nome. Contrariamente a quanto previsto per la D.O.P., è sufficiente che solo una delle fasi di produzione sia stata effettuata nella zona delimitata: per esempio, le materie prime che intervengono nella produzione, possono provenire da un'altra regione; • Deve esistere un collegamento tra il prodotto e la regione da cui prende il nome. Tuttavia questa caratteristica, diversamente da quanto previsto per la denominazione d'origine, non deve essere predominante o esclusiva essendo sufficiente un collegamento oggettivo più leggero, che può consistere semplicemente nella reputazione del prodotto se essa risulta dalla sua origine geografica. • I prodotti DOP e IGP Veneti sono: - Asiago (formaggio DOP) - Casatella Trevigiana (formaggio DOP) - Grana Padano (formaggio DOP) - Montasio (formaggio DOP) - Monte Veronese (formaggio DOP) - Provolone Valpadana (formaggio DOP) 34 - Taleggio (formaggio DOP) - Cotechino di Modena (salume IGP) - Mortadella di Bologna (salume IGP) - Prosciutto Veneto Berico-Euganeo (salume DOP) - Salame Cremona (salume IGP) - Salamini Italiani alla cacciatora (salume DOP) - Sopressa Vicentina (salume DOP) - Zampone di Modena (salume IGP) - Garda (olio d’oliva DOP) - Veneto, Valpolicella, Euganei e Berici, del Grappa (olio d’oliva DOP) - Aglio Bianco Polesano (ortofrutta DOP) - Asparago Bianco di Bassano del Grappa (ortofrutta DOP) - Asparago Bianco di Cimadolmo (ortofrutta IGP) - Ciliegia di Marostica (ortofrutta IGP) - Fagiolo di Lamon della Vallata del Bellunese (ortofrutta IGP) - Insalata di Lusia (ortofrutta IGP) - Marrone di Combai (ortofrutta IGP) - Marroni del Monfenera (ortofrutta IGP) - Marrone di San Zeno (ortofrutta DOP) - Radicchio di Chioggia (ortofrutta IGP) - Radicchio Rosso di Treviso (ortofrutta IGP) - Radicchio di Verona (ortofrutta IGP) - Radicchio Variegato di Castelfranco (ortofrutta IGP) - Riso del Delta del Po (cereali IGP) - Riso Nano Vialone Veronese (cereali IGP) 35 4.2. IL METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO 4.2.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL METADISTRETTO Nel triennio 2007-2010 (i dati si riferiscono a ottobre 2009) hanno aderito al Metadistretto Alimentare Veneto, 382 soggetti attivi nel produrre, diffondere e sostenere il settore agroalimentare veneto. Gli addetti coinvolti nelle varie fasi della catena agroalimentare sono stati 27.510. Riflettendo la tradizionale vocazione agricola e zootecnica veneta, la base del Metadistretto è composta principalmente da imprese agroalimentari e d’imprese impegnate nelle fasi di trasformazioni delle materie prime. Non si tratta però di una mera unione di soli produttori alimentari, ma anche imprese fornitrici di impianti e macchinari, operatori logistici, imprese commerciali, società di servizi e consulenze, ristoratori ed enti e associazioni, riuniti in una più completa ottica di filiera. Riepilogo, per attività, delle imprese sottoscrittrici al 28/01/2010 N° aziende 2 14 Addetti Settore 47 Acque minerali e bevande 610 Agroalimentare Associazione 3 15 6 16 630 Carne, pesce e derivati 56 Commercio 506 Conserve alimentari 8 486 Dolciario 2 144 Ente 9 145 Forni, impianti, macchinari 3 199 Imballaggi 22 3 1 820 Latte e formaggi 149 Liquori, distillati e sciroppi 27 Olio, aceto 11 591 Pasta, pane 12 173 Riso e cereali 5 26 5 24 187 192 Ristorazione 230 Servizi, consulenza 311 Trasporti 753 Vino 6.083 TOTALI 36 Il riepilogo delle aziende che hanno rinnovato l’adesione anche per il triennio 2010/2013, è riportato nell’Allegato 2. Risultati economici Il rapporto sui Distretti Produttivi con sede nella Provincia di Verona, elaborato dal quotidiano l’Arena, ha preso in esame anche i risultati economici riguardanti le imprese appartenenti del Metadistretto Alimentare Veneto. I bilanci del Metadistretto estratti dal database Aida sono in tutto 182, e tra questi le aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro sono 41, pari al 22,5%. Emerge pertanto come il Metadistretto sia caratterizzato da una notevole presenza di aziende di grandi dimensioni, tanto che l'incidenza di queste appare superiore a qualunque altro distretto del veronese. Le 182 società di capitali esaminate del distretto alimentare hanno portato nel 2008 un giro d'affari complessivo di 4.464 milioni di euro, il che equivale a un fatturato medio di 24,5 milioni di euro, a conferma della dimensione media piuttosto rilevante di tali aziende. Restringendo il campo di osservazione alle 41 aziende con fatturato superiore ai 10 milioni, il fatturato medio sale a circa 103 milioni di euro; questo risultato è il frutto di un incremento del fatturato avvenuto nel 2008, pari a circa il 16%, segno che il distretto ha goduto di un buon sviluppo. Tale risultato positivo non è stato però accompagnato da un miglioramento dell’efficienza dato che si è verificato un calo notevole della redditività, misurato da un Roa medio che nel corso del 2008 si è ridotto, passando da 5,33% a 1,24%. Nel corso dell'anno si è, infatti, ridotta la capacità delle aziende di generare flussi finanziari positivi dalla gestione operativa e tutto questo si riflette in minori margini sulle vendite: il Ros è crollato dal 2,7% allo 0,54%. Rispetto al complesso delle aziende del distretto, le top 10 hanno registrato un analogo incremento nelle vendite (17%), ma sembrano scontare ancora di più il calo della redditività nel corso del 2008; il Roa medio delle top 10 passa, infatti, dal 6,21% allo 0,23%, al di sotto della media del distretto nel suo complesso. Per quanto riguarda gli oneri finanziari, nonostante le aziende del Metadistretto abbiano aumentato la capitalizzazione media e, nel contempo, diminuito l’esposizione finanziaria verso le banche, esse hanno comunque subito l’incremento dei costi di finanziamento, i quali sono cresciuti in media del 29%. Nonostante i dati mostrino il segno lasciato da un anno difficile per il comparto industriale, il settore si conferma comunque come uno dei principali motori trainanti 37 dell’economia veronese e veneta, grazie anche alla forte capacità di investimento che hanno mostrato le aziende del Metadistretto Alimentare Veneto. 4.2.2. ANALISI SWOT DEL METADISTRETTO ALIMENTARE 4.2.2.1.PUNTI DI FORZA • Il Metadistretto Alimentare presenta prodotti tipici della nostra Regione e che godono di una forte riconoscibilità da parte del consumatore e aziende di eccellenza che rafforzano l’immagine dell’intera regione e contribuisce a rafforzare l’immagine positiva del “Made in Italy” e dell’ ”Italian Style of Life” nel mondo. • Tipicità delle produzioni ed elevata presenza di prodotti di qualità con marchi DOP e IGP e di prodotti caratterizzati da tipicità e da elevati standard qualitativi. • La varietà di tipologie di prodotti uniti dal denominatore comune rappresentato dai valori della qualità, della cultura alimentare, del radicamento nel territorio geografico, sociale e produttivo, ben si coniuga con le nuove esigenze della domanda del mercato nazionale ed internazionale di assicurare gamma, continuità e massa critica di fornitura e, allo stesso tempo, di essere in grado di segmentare il mercato con diverse categorie di prodotto. • La presenza di molte aziende nel attive nell'industria alimentare veneta (n. 9263) costituisce un forte stimolo al miglioramento e alla ricerca di nuovi fattori di competizione. • La città di Verona, nella quale ha sede il Metadistretto, e le altre provincie della Regione godono della presenza di grandi aziende di produzione e trasformazione, note a livello nazionale e internazionale. • L’industria alimentare è importantissima per la sua “tenuta” all’interno di una situazione congiunturale critica, soprattutto per quanto concerne il comparto industriale. • Il settore vede operare nel territorio regionale un tessuto di piccole e medie imprese ben collocate sul mercato, che spesso hanno una elevata propensione all’esportazione. 38 • Presenza su tutto il territorio Veneto di ristoranti di alto livello inseriti nelle più importanti guide specializzate del settore. • Forte vocazione della regione al turismo, con conseguente concentrazione sul territorio Veneto di imprese turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, esercizi della ristorazione, dell’intrattenimento e svago e di parchi tematici che permettono la promozione, la distribuzione e la fruizione dei prodotti alimentari. 4.2.2.2. PUNTI DI DEBOLEZZA • E’ assente un vero e proprio marchio locale in grado di promuovere la realtà Veneto come zona tipica di produzione di prodotti alimentari di qualità e che rappresenti l’importante cultura gastronomica. • E’ assente una struttura organizzata per guidare il turista e l’operatore in percorsi gastronomici da svilupparsi lungo tutto il territorio Veneto. • Manca un Data Base aggiornato in grado di favorire l’imprenditorialità distrettuale e osservatorio di settore permanente in grado di elaborare informazioni significative. • Tra le imprese non è ancora radicata una forte identità distrettuale dovuta alla frammentazione delle imprese con forte personalismo gestionale che frena le politiche di sistema e crea nei confronti delle iniziative proposte. • Scarsa azione di rete tra le piccole imprese, fattore vincente per la competizione nei mercati. • Esigenza di favorire, attraverso adeguati sostegni, una costante presenza sul mercato attraverso la partecipazione a fiere, temporanee esposizioni ma anche attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti promozionali. • La presenza di marchi e/o nomi contraffatti mina l’immagine dei prodotti con i marchi più famosi. • Livello contenuto degli investimenti e di innovazione tecnologica. 4.2.2.3. LE OPPORTUNITA' • Il Metadistretto è in grado di amplificare la visibilità delle singole aziende e di garantire una rappresentanza forte e compatta a livello confindustriale nei confronti delle pubbliche amministrazioni. 39 • L’intero territorio può essere valorizzato dalla creazione di percorsi enogastronomici in grado di promuovere le origini del prodotto in collaborazione con il turismo locale. • Si possono creare iniziative e attività promozionali finalizzate a radicare nel settore alimentare una maggiore identità distrettuale e a migliorare l’integrazione tra imprese in un'ottica di filiera. • La possibilità di rivolgersi a una struttura di riferimento all'interno del sistema confindustriale, in grado di organizzare e coordinare le attività tra imprese appartenenti al settore agroalimentare. • Si possono pianificare attività mirate alla costruzione di nuovi insediamenti • produttivi ad hoc per le esigenze di settore. • Si possono pianificare con cura le manifestazioni fieristiche per fini espositivi ma soprattutto promozionali. • L'implementazione del portale distrettuale che continuerà a monitorare permanentemente i processi evolutivi dell’attività di settore. • La creazione di un marchio locale. • Attraverso la piattaforma distrettuale è possibile partecipare ai bandi regionali e accedere a finanziamenti stanziati dalla Regione Veneto per il sostegno agli investimenti d'impresa. • Possibilità di garantire qualità in tutti i passaggi del prodotto, dalla produzione al consumatore finale. • Poiché l’approccio ai mercati esteri è concentrato su pochi Paesi, che presentano margini di crescita modesti, bisogna puntare su mercati geograficamente più lontani ma potenzialmente più interessanti. 40 4.2.2.4. I RISCHI • Criticità del passaggio generazionale, soprattutto per le piccole e medie imprese a conduzione familiare. • Possibilità di non cogliere eventuali vantaggi competitivi a causa della scarsa propensione al rischio e alla realizzazione di progetti a lungo periodo. • Prodotto soggetto all’evoluzione del gusto del consumatore e al cambiamento della cultura gastronomica. • Rischio che le piccole aziende, artigiani e piccoli commercianti si vedano schiacciare dalle aziende leader del settore alimentare a causa delle minori capacità economiche. • Scarsa propensione alla ricerca e al miglioramento qualitativo e competitivo rispetto agli altri paesi concorrenti. 41 5. LA PROGETTUALITA' DEL METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO 5.1. OBIETTIVI E STRATEGIE DI INTERVENTO • Rinforzare l’immagine del Metadistretto ed aumentare la competitività delle imprese del settore attraverso una serie di iniziative che – attuate nell’ambito del Metadistretto Alimentare Veneto – intervengono per lo sviluppo ed il sostegno delle imprese del Metadistretto, sia in Italia che all’estero. • Migliorare la diffusione ed il trasferimento di informazioni e risorse proprie del settore con azioni di supporto al posizionamento competitivo delle aziende locali attraverso il coinvolgimento di molteplici soggetti locali, anche istituzionali che consentano di investire sulla qualificazione del capitale umano. • Migliorare la competitività attraverso l’incentivazione dell’attività di ricerca industriale al fine di rendere maggiormente competitive le imprese alimentari venete sul mercato nazionale e internazionale. • Favorire attività di ricerca e sviluppo mirate all'innovazione, di prodotto e di processo, volta alla riduzione dei costi e consumi energetici; incentivando l’impiego di fonti rinnovabili. • Promuovere l’integrazione della filiera alimentare per sostenere la presenza sul mercato delle produzioni locali attraverso l’organizzazione di eventi, la partecipazione a manifestazioni fieristiche e l’organizzazione di campagne promozionali su larga scala. 42 5.2. PROGETTI REALIZZATI In seguito alla pubblicazione dei bandi regionali concernenti l'assegnazione delle risorse per i distretti e aggregazioni di filiera, previsti dalla Legge Regionale 4 aprile 2003, n. 8 (modificata e integrata dalla Legge regionale 16 marzo 2006, n. 5), il Metadistretto Alimentare Veneto ha presentato 11 progetti in due anni. 5.2.1. PROGETTI 2007 I 7 progetti presentati nell'anno 2007 sono stati tutti approvati per un valore complessivo di 6.458.000 di euro e per un contributo a fondo perduto di 2.350.000 di euro. Uno dei progetti tuttavia non è stato realizzato per volontà delle aziende, quindi si sono realizzati 6 progetti. L' ATI Autentica Freschezza ha presentato le seguenti 3 misure: Freschezza Molecolare (Misura 2a) Il progetto consiste nell'attività di ricerca biomolecolare mirata all'individuazione delle migliori tecnologie di trasformazione dei prodotti, allo scopo di estendere la shelf-life dei prodotti, di garantire la tracciabilità industriale degli ingredienti e tutelare la salute dei consumatori. Trattamenti Termici (Misura 2b) Il progetto impegna le aziende partecipanti a migliorare le proprietà organolettiche degli alimenti durante i processi di sterilizzazione e alla diminuzione dello stress termico al quale vengono sottoposte le bevande durante tali procedimenti. Freddo Rapido (Misura 2c) Il progetto ha lo scopo di ottimizzare il processo produttivo, anche attraverso la diminuzione dei consumi energetici, al fine di ottenere un miglior prodotto con una maggiore garanzia di salubrità. Il controllo dell'umidità è utilizzato come strumento per prolungare la shelf-life dei prodotti e per permettere un incremento delle quantità prodotte garantendo comunque le caratteristiche igenico-sanitarie dei prodotti. 43 I progetti, ai quali hanno aderito 34 sono stati presentati per il bando dei finanziamenti dei distretti veneti 2007 per un valore di 3.220.000 euro e ottenendo un contributo a fondo perduto pari a 1.167.000 euro. L’ATI Helsinki Food ha presentato il seguente progetto Helsinki Food (Misura 6b) Il progetto ha per oggetto l’allestimento di uno showroom permanente e dei suoi servizi nella capitale finlandese Helsinki per le aziende aderenti al progetto e firmatarie del Patto di Sviluppo del Metadistretto Alimentare Veneto. Lo scopo è quello di promuovere le eccellenze dell’alimentare veneto attraverso la valorizzazione della qualità che contraddistingue l’intera filiera agro-alimentare del Metadistreto Alimentare Veneto. Il comune di Isola della Scala ha presentato il seguente progetto: Chicco Verde (Misura 9) Progetto volto al miglioramento ambientale ed energetico, che si pone come obiettivo lo studio e lo sviluppo e la realizzazione il sistema energetico del "Centro Risi" nel Comune di Isola della Scala e migliora al contempo il territorio a livello naturalisticoambientale. L’ATI “Logistica Alimentare” ha presentato il seguente progetto: CRLM Customer Relationship Logistic Management (Misura 10) Il progetto presentato si pone l’obiettivo di supportare le imprese partecipanti al DAV attraverso la realizzazione di un’interfaccia tra marketing e logistica, grazie ad un sistema di conoscenza proattiva del cliente partner. 5.2.2. PROGETTI 2008 Alcune delle aziende aderenti al Metadistretto, riunitesi nell'Associazione Temporanea di Scopo denominata "Qualità Alimentare", coordinata dal Consorzio Coverfil che ne è capofila, hanno presentato alla Regione del Veneto quattro progetti relativi al bando regionale 2008. 44 Tutti i progetti sono stati approvati ma solo tre (misure 2a, 2b e 11) riceveranno il finanziamento. Il valore complessivo dei tre progetti finanziati ammonta a 3.504.000 Euro per un contributo a fondo perduto accordato di 826.553 Euro. Nuove tecnologie molecolari per il controllo e la valorizzazione dei prodotti del comparto alimentare (Misura 2a) Il progetto si propone di sviluppare delle tecnologie di analisi molecolare per l’identificazione e il monitoraggio dei parametri riguardanti la sicurezza alimentare (virus, batteri e funghi), in grado di garantire la tracciabilità e la qualità sia delle materie prime, sia dei prodotti finiti. Prototipi molecolari per la trasparenza e la qualità alimentare (Misura 2b) Il progetto risponde all’esigenza, sempre più sentita da parte del consumatore, di usufruire di prodotti di qualità e origine controllata e ha come obiettivo la prototipazione di un kit molecolare, in grado di identificare in maniera rapida e sicura la specie di appartenenza di un prodotto. Energie rinnovabili (Misura 11) Il progetto ha lo scopo di ottimizzare e ridurre i consumi energetici nel ciclo di lavorazione/trasformazione delle materie prime, tramite la riorganizzazione dei processi produttivi secondo tecniche innovative e tramite l’adeguamento degli impianti di produzione. Contratto di programma Il Metadistretto Alimentare Veneto ha promosso e sostenuto attraverso il Consorzio Coverfil un “Contratto di Programma” denominato “CONSORZIO COVERFIL: TECNOLOGIE PER L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY NEL METADISTRETTO ALIMENTARE VENETO”, che riguarda gli investimenti innovativi delle aziende agroindustriali venete per un forte rilancio del settore all’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. Lo strumento del Contratto di Programma, che ammette il finanziamento delle imprese agroindustriali di prima 45 trasformazione del prodotto agricolo su tutto il territorio nazionale, può essere presentata anche da un consorzio di imprese, e perciò il Metadistretto Alimentare Veneto, con sua lettera, aveva informato tutte le sue associate di tale opportunità fin dal maggio 2007 con una pressante opera di sensibilizzazione, e “28” di esse si erano fortemente attivate per la realizzazione di importanti investimenti produttivi, comunque rivolti specificamente al perseguimento degli scopi comuni posti dal Consorzio. Questo progetto, nell’ambito della programmazione negoziata nel territorio della regione del Veneto, coinvolge 28 aziende agroindustriali venete che si sono dimostrate interessate ad eseguire nel proprio stabilimento opere di ammodernamento e ristrutturazione (opere edili, impianti, macchinari, attrezzature) ed hanno dimostrato di avere i requisiti per partecipare. Gli investimenti attivabili ammontano complessivamente a 6 milioni di euro e dopo una serie di vicissitudini, le aziende partecipanti si sono viste riconosciuto, da parte del Ministero dell’Economia, un contributo di oltre 6 milioni di euro. 46 5.3. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE Nel corso degli anni il consorzio Coverfil di Confindustria Verona ha organizzato, in collaborazione con i vertici del Metadistretto, vari incontri e convegni per informare le imprese su: • Le molteplici opportunità offerte dal Metadistretto Alimentare Veneto; • Le diverse forme di aggregazione e cooperazione tra imprese, previste dalla legge; • Le novità legislative, nazionali e regionali, riguardanti le politiche di finanziamento alle imprese. Convegni riguardanti Distretti e Aggregazioni di Filiera: 28/09/05 : “Le aziende fanno squadra: nuove opportunità per le aziende veronesi dei distretti produttivi”. Il convegno, organizzato dall’Associazione degli Industriali della Provincia di Verona ha permesso di fare il punto della situazione in materia di distretti produttivi in particolare per verificare lo stato di attuazione della Legge Regionale n. 8/2003. 10/07/07: "Nuovi finanziamenti a sostegno dei distretti e delle aggregazioni di filiera" Il convegno ha affrontato le novità sulle forme di finanziamento contenute nei bandi regionali in fase di approvazione, e le iniziative promozionali che si stanno progettando a favore delle aziende venete. 17/07/2008: “Nuovi finanziamenti a sostegno dei distretti e delle aggregazioni di filiera” Il convegno ha permesso di illustrare le novità sulle forme di finanziamento contenute nei bandi regionali che erano in fase di approvazione, e informare sulle attività svolte nel corso degli anni da Confindustria Verona per sviluppare e agevolare i progetti di finanziamento presentati dalle aziende associate. 21/07/09: “Distretti e aggregazioni di filiera: progetti, novità e finanziamenti” 47 Durante l’incontro si sono diffusi i risultati dei progetti sostenuti dal bando 2006 dalla Regione Veneto, dare notizia delle novità legislative in materia di reti d’impresa e, infine, di illustrare i nuovi bandi regionali di finanziamento per i distretti e le aggregazioni di filiera in corso di approvazione. 48 5.4. LE AZIONI DEL PATTO DI SVILUPPO DEL METADISTRETTO E RELATIVO PIANO FINANZIARIO Nel definire le iniziative, si propone di intervenire in alcune macroaree che riguardano: 5.4.1. Realizzazione di opere e infrastrutture 5.4.2. Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo e formazione diffusa 5.4.3. Creazione di laboratori e strutture di servizi 5.4.4. Realizzazione di banche dati e osservatori permanenti 5.4.5. Realizzazione di servizi informatici e telematici 5.4.6. Allestimento di temporanee esposizioni dimostrative 5.4.7. Promozione commerciale dei prodotti distrettuali e partecipazioni a fiere specializzate 5.4.1. REALIZZAZIONE DI OPERE E INFRASTRUTTURE 5.4.1.1. L A MOBILITÀ DELLE MERCI E ACQUISTO Uno dei fattori sui quali si andrà a giocare la competitività del Metadistretto Alimentare Veneto sarà caratterizzato dal “servizio” inteso nel senso più ampio della significato. Tra le voci del “servizio” vi è anche la movimentazione delle merci (prodotti finiti, semilavorati, materie prime, etc.), il loro magazzinaggio ed anche il loro acquisto, che in parte rientra nella definizione di “logistica”, rivestirà un ruolo progettuale ed attuativo a favore del Metadistretto Alimentare Veneto Le iniziative in programma rispondono alle richieste dell’Unione Europea al fine di limitare il traffico pesante sulle autostrade con il conseguente abbattimento dell’inquinamento atmosferico. Le iniziative di sviluppo della logistica che prevedono anche l’analisi e l’organizzazione dei flussi commerciali intermodali con i Paesi Extraeuropei con la 49 formazione di giovani risorse locali (laureati) attraverso master di primo livello in lingua italiana con stage presso le aziende venete. Costo: 2.500.000 € 5.4.1.2. R EALIZZAZIONE DI ALLOGGI E DI ASILI NIDO PER IL PERSONALE DEL DISTRETTO La mancanza di personale specializzato all’interno delle industrie alimentari richiede l’impiego anche di addetti immigrati all’interno dell’organico aziendale. La carenza di alloggi per ospitare i lavoratori immigrati rende ancora più strategica la realizzazione di strutture abitative da collocarsi all’interno dell’area di competenza del Metadistretto Alimentare. La necessità minima per andare incontro alle esigenze sopra citate corrisponde a un numero non inferiore a 20 unità. Il Metadistretto Alimentare Veneto prevede la collaborazione con le imprese locali per la realizzazione degli alloggi per il personale immigrato del distretto. Inoltre vi è la necessità di dotare il Metadistretto di adeguati asili nido interaziendali che agevolino il lavoro femminile. Costo: 1.000.000 € 5.4.1.3. I NFRASTRUTTURE PER IL RISANAMENTO ED IL MIGLIORAMENTO AMBIENTALE Analizzando le diverse esigenze ambientali delle lavorazioni del Metadistretto Alimentare ne deriva l’opportunità di potenziare il sistema delle infrastrutture ambientali presenti sul territorio al fine di dimensionare correttamente le reti di monitoraggio e controllo, i sistemi di gestione delle acque e dei rifiuti, evitare le problematiche connesse alle esondazioni dei corpi idrici. Per la tutela dell’atmosfera si prevede la realizzazione di centraline mobili e/o fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria, studi e analisi connesse. Per la tutela dell’acqua si prevede il miglioramento della rete fognaria, depurativa e acquedottistica. Per la tutela dell’ambiente si prevede l’impiego di energie da fonti rinnovabili (biogas, biomassa, energia solare, energia eolica, geotermica, etc.) e in particolare tramite l’utilizzo di materiali di scarto delle aziende stesse. Si promuovono l’efficienza energetica e l’uso responsabile dell’energia finalizzata allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, alla riduzione del fabbisogno 50 energetico da fonti fossili, alla riduzione delle emissioni inquinanti nell’ambiente e alla riduzione dei costi economici della bolletta energetica. L’azione si compone delle fasi di formazione, di comunicazione e informazione verso il mercato e di accesso alla consulenza tecnico-commerciale sulle tematiche energetiche: per poter migliorare l’efficienza dei sistemi energetici è necessario capirne il grado di efficienza attuale, individuare le linee d’intervento e stimare i risultati potenzialmente conseguibili in termini economici, energetici e ambientali. L’attività inoltre prevede la creazione di strumenti e procedure di analisi e la loro applicazione. Costo: 4.000.000 € 51 5.4.2. ATTIVITA’ PRECOMPETITIVO 5.4.2.1. P ROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E DI SVILUPPO DI RICERCA AVANZATA Oggi la ricerca industriale, che mira ad acquisire nuove conoscenze utili alla messa a punto di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi, o all’introduzione di sostanziali miglioramenti qualitativi nei prodotti, processi produttivi o servizi già esistenti, rappresenta un elemento strategico per la sopravvivenza e lo sviluppo delle aziende del settore alimentare. L’attività di ricerca ha per oggetto le materie prime e la loro tracciabilità, i materiali di imballaggio, la tecnica produttiva che ne migliori la conservazione, l’impiantistica. Essa ha lo scopo di ottenere in primo luogo un miglior prodotto con maggiori garanzie di salubrità e sicurezza, senza trascurare la necessità di economicizzare il processo produttivo attraverso il miglioramento della produzione e della tutela ecologica ed un consistente risparmio energetico. Sempre più spesso tale attività è effettuata in collaborazione tra diverse aziende dei distretti produttivi alleate fra loro, per ottimizzarne costi e risultati, e con enti esterni come università, centri di ricerca. La ricerca nella sua fase precompetitiva, di sviluppo di prototipi e di trasferimento tecnologico, non può tralasciare i seguenti aspetti: Materie prime e materiali di imballaggio - con studi volti al miglioramento e all’innovazione delle materie prime e dei materiali di imballaggio; - con l’elaborazione di sistemi di analisi e controllo delle materie prime e dei materiali di imballaggio; - con lo sviluppo della tracciabilità dei prodotti alimentari, dalla produzione al consumo, in modo da garantirne la salubrità e la sicurezza. Tecniche produttive - con l’innovazione ed il miglioramento della tecnologia produttiva; - ottimizzando la gestione degli scarti di produzione per ridurne gli impatti ambientali; - migliorando l’organizzazione del lavoro; 52 - favorendo l’acquisizione delle più avanzate certificazioni di qualità delle attività; - razionalizzando la gestione del prodotto finito e delle materie prime e migliorando la logistica all’interno ed all’esterno dello stabilimento produttivo. Impiantistica - attraverso la progettazione, la prototipazione e l’industrializzazione di nuovi o migliori impianti produttivi; - con l’implementazione industriale di prototipi di laboratorio di nuovi prodotti; - attraverso una costante opera di modifica e miglioramento di impianti esistenti. Il tutto finalizzato al miglioramento del prodotto ed all’economicizzazione del processo ed alla garanzia della massima salubrità e sicurezza per ottenere prodotti o migliori, attraverso il miglioramento organolettico del prodotto esistente; o meglio conservabili e con la garanzia di più elevati standard di salubrità e sicurezza; o più accattivanti e graditi dal mercato; o riduzione dei costi di produzione attraverso minori consumi energetici e la riduzione dell’impatto ambientale del processo produttivo; o costante ricerca dell’innovazione dei prodotti. La realizzazione di un prototipo precompetitivo nel settore alimentare avrà le seguenti fasi di massima: - studio del prodotto in laboratorio su piccola scala; - messa a punto di materie prime e tecnologia produttiva; - industrializzazione e messa a punto (ampliamento tecnica produttiva, realizzazione nuovi impianti, packaging adatto). Affinché i procedimenti di trasferimento tecnologico per la stabilizzazione degli alimenti raggiungano l’obiettivo di prolungamento della cosiddetta shelf-life, la progettazione o la scelta dei materiali e dei sistemi di confezionamento deve essere particolarmente oculata. È necessario quindi conoscere esattamente le caratteristiche de prodotto da conservare e quelle dei materiali impiegati nel 53 packaging, considerando tutte le possibili modificazioni che possono verificarsi nel periodo intercorrente tra la produzione e il consumo. In definitiva quello che va analizzato è l’insieme inscindibile alimento-contenitore. Al fine di salvaguardare la salute del consumatore e le caratteristiche qualitative dell’alimento è, quindi, fondamentale conoscere la costituzione chimica e il comportamento dei materiali utilizzati, nonché la natura e l’entità delle eventuali contaminazioni dovuti a fenomeni di migrazione o cessioni di componenti o additivi del materiale polimerico. Tra le attività che il Metadistretto intende sostenere si possono segnalare: 1) Sicurezza alimentare: la ricerca si occupa dello sviluppo di tecnologie innovative nel settore alimentare, rivolte al miglioramento della sicurezza alimentare ed alla preservazione delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei prodotti. Viene in particolare investigato il potenziale impiego di estratti vegetali in sostituzione dei conservanti chimici convenzionali. 2) Design e marketing: nel passaggio dalla produzione al consumatore finale ruolo fondamentale ricopre l’“abbigliamento” del prodotto alimentare, dall’etichetta al contenitore, dalla grafica alla comunicazione del prodotto stesso. Sono importantissimi gli studi e le ricerche di mercato per capire il comportamento del consumatore finale. 3) Packaging che rappresenta un fattore chiave nella conservazione degli alimenti. Da materiale usato come semplice contenitore, diventa sempre più un mezzo in grado di ridurre le velocità di decadimento qualitativo del prodotto, proteggerlo dalla contaminazione microbiologica e chimica, assicurando nel contempo dei partiti d’uso, da trasporto alla conservazione domestica. La funzionalità del packaging trova un’ulteriore declinazione nelle nuove tendenze d’acquisto dei consumatori: l’aumento delle famiglie composte da una sola persona rende, infatti, necessario un adattamento delle quantità, e quindi delle confezioni, degli alimenti in termini di monodose. 4) Rich-Waste comprende uno studio di fattibilità per la valorizzazione, recupero e utilizzo degli scarti e dei residui delle lavorazioni alimentari. Gli sprechi alimentari, generati in diversi livelli della catena alimentare, sono un’abitudine dannosa sia perché così facendo si sciupano alimenti ancora perfettamente sani e utilizzabili, sia perché queste eccedenza senza valore 54 commerciale, rappresentano un costo di smaltimento oltre che ambientale. Solo in Italia - riferisce la Coldiretti - restano invenduti nei retrobottega dei punti vendita 240mila tonnellate di alimenti per un valore di oltre 1 miliardo di euro, che potrebbero sfamare 600.000 cittadini con tre pasti al giorno per un anno. Un'insostenibile contraddizione in un mondo dove, secondo la Fao, cresce il numero delle persone che soffrono la fame e per la prima volta raggiunge la cifra record di 1,020 miliardi, ovvero circa un sesto della popolazione mondiale. Un problema che comincia a riguardare anche i Paesi sviluppati, dove la quota delle persone denutrite quest'anno raggiunge i 15 milioni di euro, con una crescita del 15,4% sul 2008. In quest’ottica, il Metadistretto Alimentare Veneto propone uno studio di fattibilità concernente la progettazione di metodi per la raccolta e il riutilizzo dei prodotti alimentari non venduti, o scartati per questioni estetiche dalla distribuzione organizzata, che altrimenti sarebbero gettati via. Costo: € 2.700.000 5.4.2.2. S VILUPPO PRECOMPETITIVO E FORMAZIONE DIFFUSA Le azioni per lo sviluppo precompetitivo del Metadistretto, intese come interventi volti a rendere le aziende più efficienti, non possono prescindere dal potenziamento e razionalizzazione della formazione sia aziendale che interaziendale che distrettuale. Tale formazione vuole rivolgersi alla preparazione degli addetti a livello di scuola media superiore ed università ma anche alla società esterna attraverso la diffusione di una cultura distrettuale. L’osservatorio e il centro studi, in collaborazione con l’Università e Cim & Form, avranno il compito della formazione e dell’aggiornamento. Lo sviluppo del Metadistretto non può prescindere dalla formazione agli addetti ai lavori con particolare attenzione al settore del marketing e dell’internazionalizzazione, dell’innovazione tecnologica e delle nuove attrezzature, della gestione dell’impresa, della qualità e della sicurezza nei luoghi di lavori e, soprattutto, nello sviluppo di nuove figure professionali utili allo sviluppo del Metadistretto. La crescita del Metadistretto è legata alla collaborazione conil mondo della scuola e l’Università la quale consentirà l’incontro tra esigenze innovative del settore e l’attività di ricerca. 55 AZIONI PER IL RILANCIO DELLA CULTURA PRODUTTIVA E DELL ’ IDENTITÀ DEL TERRITORIO NEL MERCATO LOCALE La sopravvivenza e lo sviluppo di un distretto sono direttamente correlati con la capacità che lo stesso ha di coltivare identità e orgoglio professionale in chi vi opera e nei confronti delle comunità che vivono nella stessa area: il mercato del lavoro locale, le scuole, i giovani. La manutenzione della rete dei rapporti, nei confronti delle comunità locali e delle famiglie residenti nel bacino di attrazione naturale delle aziende aderenti al Metadistretto, deve poter essere sviluppata e deve diventare azione sistemica di promozione culturale e di affiancamento didattico (stage, visite aziendali, etc.), nei confronti dei centri di formazione e degli istituti scolastici del territorio. Tra le azioni si segnalano le seguenti: Studio analisi e progettazione di un sistema di comunicazione delle esigenze delle problematiche e delle opportunità che il Metadistretto può condividere con il sistema culturale del territorio con il fine di ampliare il livello di comprensione delle esigenze e delle opportunità che le attività di Metadistretto possono dare alla comunità locale. Visite aziendali: organizzazione di visite aziendali per docenti e studenti con finalità di orientamento e di conoscenza del settore. Stage aziendali: promozione, diffusione di stage aziendali per gli studenti di ogni ordine e grado. Formazione operatori distrettuali e professionisti attraverso specifiche iniziative regionali quali il progetto challenge Promozione di eventi culturali, gastronomici locali di promozione dei prodotti del settore attraverso una fruizione diretta nei contesti locali di produzione. Ricerca, pubblicazioni ed altro materiale editoriale per far conoscere il Metadistretto e il territorio. Costo: € 400.000 AZIONI PER LA FORMAZIONE E LA QUALIFICAZIONE DELLE CONOSCENZE LOCALI Le aziende aderenti al Metadistretto possono partecipare alle attività promosse dalle Associazioni di categoria tese a sviluppare, sul tema della formazione, azioni di benchmarking tra tecnici addetti alle risorse umane sui temi dello sviluppo della formazione per far crescere l’Impresa Formativa. Le azioni da sviluppare con il 56 Consorzio C.IM & FORM, o con altri soggetti pubblici o privati, sull’area saranno le seguenti: Studio analisi e progettazione di sistemi formativi che partono dal recupero del patrimonio delle conoscenze tacite radicate nel contesto territoriale al fine di sviluppare prassi formative che le comprendano e ne propongano sviluppi originali per progetti da agire sulle aziende e alle scuole; Promozione e sviluppo di azioni formative mirate all’inserimento al lavoro di disoccupati con particolare attenzione alle problematiche: della qualità, ambiente e sicurezza; della logistica e per lo sviluppo delle competenze legate all’innovazione dei prodotti e dei processi nel triennio. Promozione di corsi per la formazione: sulla cucina e sulle tipicità della regione Veneto per formare cuochi che rilancino la cultura enogastronomia veneta (corsi che possono essere aperti anche a cuochi stranieri) ed anche corsi per la formazione di personale specifico per il settore alberghiero e della ristorazione come camerieri, cameriere ai piani e receptionist. Promozione e sviluppo di azione di formazione continua mirate: - allo sviluppo ed alla formazione in sostegno all’innovazione produttiva, gestionale in un’ottica di attenzione del distretto nei confronti delle problematiche locali rivolte all’internazionalizzazione produttiva e di mercato - all’aggiornamento ed alla riqualificazione della maestranza del settore (qualità, ambiente, sicurezza, logistica, organizzazione) - interventi formativi che abitualmente le aziende del Metadistretto sostengono e che assumono un particolare valore alla luce della cronica mancanza di personale qualificato e specializzato. Corsi di formazione per la gestione aziendale Vengono previsti corsi e cicli di conferenze con lo scopo di aggiornare dirigenti, quadri e preposti del settore nelle seguenti materie: - gestione delle risorse umane, sociologia e psicologia del lavoro - formazione delle risorse umane per capi intermedi e preposti - formazione ed aggiornamento degli addetti alla qualità - formazione ed aggiornamento per addetti alla logistica integrata, dalla pianificazione alla spedizione - formazione sul controllo di gestione e dei costi industriali 57 - formazione e aggiornamento degli addetti alla gestione amministrativa e della contabilità aziendale Corsi di formazione per la produzione aziendale - formazione per progettisti interni e tecnici di laboratorio - formazione sull’ingegneria di processo per ottimizzare l’economia di processo produttivo in base al prodotto - formazione per addetti a tempi e metodi per razionalizzare i cicli produttivi - formazione per capi intermedi sull’adozione di strumenti per ottimizzare la produttività Corsi di formazione per le aziende - ciclo di conferenze/corsi di formazione per aggiornare il personale di vendita, tecnico e tecnico-commerciale. Gli argomenti spaziano da temi legati alla qualità, alle normative ed alle tecnologie innovative. Costo: € 1.300.000 58 5.4.3. CREAZIONE DI LABORATORI E STRUTTURE DI SERVIZI 5.4.3.1. C ENTRO SERVIZI E ASSISTENZA TECNICA Il Metadistretto Alimentare prevede, attraverso il Consorzio Coverfil, di fornire i necessari servizi di assistenza agli operatori del Metadistretto per lo sviluppo di azioni comuni, quali progetti integrati tra più soggetti della filiera alimentare; attività comune per la penetrazione commerciale su nuovi mercati esteri, valorizzazione delle produzioni alimentari, rapporti con le istituzioni e gli attori del Metadistretto. L’attività dell’ufficio sarà coordinata dal gruppo di lavoro che affianca il responsabile del Metadistretto al quale aderiscono i rappresentati del settore alimentare. Costo: € 700.000 5.4.3.2. L ABORATORI DI ANALISI E RICERCA Il Metadistretto Alimentare Veneto si propone, in collegamento con l’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e con strutture autorizzate dal MIPAF (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali), di creare dei laboratori di analisi, certificazioni, ricerca e progetti di ricerca per la valorizzazione di salubrità, tipicità e conservabilità degli alimenti. La garanzia della sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti e la qualità rappresentano una priorità per le aziende del settore alimentare e per il consumatore. In un distretto, le aziende e i centri di ricerca potrebbero collaborare al fine di mettere a punto un sistema di prevenzione che implementi lo sviluppo di: • processi produttivi innovativi: 1) per salvaguardare le caratteristiche di qualità e tipicità dei prodotti del territorio Veneto, è necessaria la ricerca di nuove tecnologie che valorizzino l’alimento a partire dalle attuali caratteristiche della materia prima, sicuramente diversa da quella di un tempo; 2) la sicurezza e la “shelf life” dei prodotti possono essere aumentate tramite la formulazione di prodotti che contengano microrganismi protettivi e composti con attività antimicrobica; • metodi analitici avanzati: notevole interesse potrebbe derivare da azioni di monitoraggio di attività metaboliche nocive per la salute del consumatore (amine 59 biogene, antibiotico resistenze, etc.) proprie di microrganismi contaminanti presenti nelle matrici alimentari, attraverso l’implementazione di nuovi protocolli di analisi che siano rapidi, sensibili e affidabili. • prodotti innovativi: negli ultimi anni si è assistito ad una crescente domanda da parte dei consumatori di alimenti che siano in grado non solo di soddisfare le esigenze nutrizionali e sensoriali ma anche che contengano probiotici o metaboliti microbici con effetti positivi sulla salute (per esempio: latte fermentato, yogurt e succhi di frutta). Tali alimenti, che sono definiti “funzionali”, presentano un elevato valore aggiunto e focalizzano l’attenzione dei settori dell’industria alimentare con potenzialità di crescita in nuovi segmenti di mercato. Costo: € 800.000 60 5.4.4. REALIZZAZIONE DI BANCHE DATI E OSSERVATORI PERMANENTI 5.4.4.1. O SSERVATORIO E C ENTRO S TUDI E’ necessario dare vita a un osservatorio che svolga attività d’informazione alle imprese e agli operatori del Metadistretto, nonché la realizzazione di banche dati, in particolare di produttori di materie prime alimentari, al fine di poter condividere fornitori, quotazioni e andamenti dei mercati nazionali e internazionali; e centro studi per la ricerca di nuovi materiali di confezionamento e ricerche e analisi di mercati esteri. L’osservatorio, coordinato dal Consorzio Coverfil si occuperà di: • effettuare studi di fattibilità e appetibilità per la creazione di un centro finalizzato all’esposizione e alla promozione dei prodotti del distretto; • monitorare i prezzi e di effettuare ricerche di mercato finalizzate alla conoscenza delle preferenze del consumatore; • effettuare studi e ricerche di mercato per azioni commerciali e di marketing con particolare attenzione al packaging avanzato. Le informazioni fornite dall’osservatorio costituiranno un patrimonio d’informazioni che sarà utilizzato per la diffusione e dei prodotti del Metadistretto Alimentare anche sul mercato estero. Per supportare l’attività dell’osservatorio e del centro studi, oltre che alla collaborazione attiva di Confindustria Veneto, prevede l’operatività di Coverfil che svolgerà attività di ricerca, informazione, coordinamento e gestione di banche dati (borsa merci e borsa telematica, informazioni sui prodotti alimentari, clienti e fornitori, domanda e offerta, domanda e offerta del personale, informazioni sulla formazione, informazioni su fiere e esposizioni temporanee). L’osservatorio e il Centro studi del Metadistretto Alimentare, oltre alla raccolta e alla diffusione dei dati, costituiranno un centro culturale degli alimenti del Metadistretto Alimentare della Regione con il compito di promuovere ed estendere, a livello regionale, nazionale ed europeo, le caratteristiche, la storia e l’evoluzione dei prodotti alimentari del Metadistretto. L’osservatorio con il centro studi e il consorzio Coverfil avrà anche il compito di: • vigilare e promuovere la sicurezza alimentare dei prodotti del Metadistretto; 61 • vigilare e la tutela dei prodotti alimentari del Metadistretto attraverso il controllo di marchi e dei falsi marchi; • proporre alle aziende aderenti al Metadistretto misure sulla tutela dei prodotti; • raccogliere dati scientifici e tecnici necessari per procedere ad analisi e studi, in particolare quelli che permettono di valutare l’evoluzione dei consumi alimentari; • predisporre programmi di ricerca scientifica e tecnica per il miglioramento dei prodotti del settore alimentare. Costo: € 700.000 62 5.4.5. REALIZZAZIONE DI SERVIZI INFORMATICI E TELEMATICI Con la creazione del portale( www.alimentareveneto.it) si è inteso diffondere la conoscenza e la valorizzazione delle aziende del Metadistretto attraverso l’interscambio di idee e migliorando lo scambio di informazioni e l’interazione tra soggetti che condividono la stessa realtà lavorativa; favorire la realizzazione di attività comuni attraverso il portale che è mezzo di reperimento di informazioni aggiornate e scambio continuo per le aziende del Metadistretto Alimentare. Il portale è diventato punto di riferimento e aggregazione e intende svilupparsi con soluzioni di problematiche che a volte rallentano l’attività delle aziende aderenti; il portale favorirà la promozione di tutte le attività del Metadistretto come, per esempio, il continuo aggiornamento delle aziende e l’attività di formazione online degli operatori. Il portale, nel suo sviluppo, intende offrire i seguenti servizi: • Informazioni su strutture, enti, consorzi e tutto ciò che si occupa della promozione e della conoscenza dei prodotti; • Contenuti storici che richiamano il legame tra la storia del territorio Veneto e i prodotti tipici del Metadistretto Alimentare; • Dati aggiornati sulla produzione del Metadistretto Alimentare; • Informazioni su qualità, sicurezza, rischi ambientali; • Informazioni che supportano la candidatura di Verona come sede per l’Autorità Nazionale sulla Sicurezza Alimentare; • Informazioni sui marchi di garanzia; • Legislazione vigente e aggiornamenti; • Informazione sui bandi emessi dalla Regione Veneto e dall’Unione Europea; • Altri servizi che saranno aggiunti su segnalazioni e richieste da parte delle aziende, enti pubblici e associazioni del Metadistretto Alimentare. Si prevede anche la realizzazione di un sistema di comunicazione video tra le imprese associate sempre attraverso il portale. Infine si prevede la realizzazione di un software appositamente studiato per il settore, che permetta lo snellimento dell’operatività quotidiana, reperimento e conservazione delle informazioni, automatizzazione di tutte le aree che non necessitano di operazioni effettuate direttamente da personale. Costo € 500.000 63 5.4.6. ALLESTIMENTO DI TEMPORANEE ESPOSIZIONI DIMOSTRATIVE La promozione del Metadistretto Alimentare è elemento fondamentale per creare e favorire contatti tra consumatori e imprenditori, sia a livello nazionale che internazionale. La collocazione geografica del Veneto pone il Metadistretto Alimentare in una posizione strategica nell’incentivare relazioni con aree straniere. È necessario pensare ad iniziative di largo respiro tenendo sempre in evidenza il turismo enogastronomico e il turismo rurale, sono questi fenomeni in continuo aumento su tutto il territorio nazionale. Le azioni promozionali si svilupperanno attraverso le seguenti iniziative: • Attività promozionale all’interno di centri commerciali, piazze, località turistiche di particolar pregio, attraverso l’allestimento di appositi punti informativi e promozionali deve saranno illustrate le caratteristiche dei prodotti del Metadistretto Alimentare con la possibilità di degustarli. Tutti i prodotti saranno riconoscibili e riconducibili al territorio del Metadistretto attraverso l’utilizzo del marchio comune a tutte le imprese che fanno parte del Metadistretto Alimentare, finalizzato a creare un rapporto di fidelizzazione con i consumatori finali; • Realizzazione di punti promozionali in concomitanza di eventi culturali e manifestazioni che consentano di correlare ulteriormente il prodotto alla cultura e alle tradizioni locali, oltre a dare la massima visibilità nel territorio allo stesso; • Studio e definizione di protocolli d’intesa con strutture turistiche, ossia con tutte quelle realtà caratterizzate con una forte presenza turistica, in particolare regionale ed extraregionale. € 1.200.000 64 5.4.7. PROMOZIONE COMMERCIALE DEI PARTECIPAZIONI A FIERE SPECIALIZZATE PRODOTTI DISTRETTUALI E Lo sviluppo del settore alimentare è strettamente legato all’intensificarsi delle relazioni commerciali con i paesi esteri. Da questa considerazione nasce l’esigenza di far conoscere i prodotti alimentari veronesi oltre i confini nazionali. Le funzioni dell’Osservatorio, previsto nel punto 5.2.4. sarebbe anche quello di valutare quali potrebbero essere i Paesi verso i quali indirizzarsi e gestire una rete di contatti con gli operatori internazionali. Per quanto concerne la promozione del Metadistretto Alimentare sono necessarie alcune iniziative: 5.4.7.1. P ROMOZIONE COMMERCIALE DEL M ETADISTRETTO E DEI PRODOTTI . Ha lo scopo di favorire lo sviluppo delle relazioni commerciali in Italia e all’Estero attraverso: - Promozione prodotti tipici veneti all’estero, favorendo l'aggregazione in rete delle piccole e medie imprese venete, operanti nel settore agroalimentare, e stimolando la nascita di nuovi legami tra queste ultime e le attività di ristorazione e commercio gestite da operatori della Regione residenti nel Centro e Nord Europa. Tale aggregazione consentirà alle aziende di valorizzare i propri prodotti di punta sui mercati esteri, tramite l’utilizzo di una struttura in grado di esercitare le funzioni di raccolta, promozione ed esportazione. L’interazione con la rete parallela di ristoratori e commercianti veneti residenti all'estero, i quali potranno usufruire di condizioni di acquisto favorevoli anche per prodotti di nicchia, permetterà invece di promuovere l'immagine dei prodotti veneti attraverso la cucina proposta. - Organizzazione di campagne promozionali; - Realizzazione di materiale informativo e prodotti pubblicitari (cataloghi, video e cd, materiale pubblicitario e gadget) su riviste specializzate e su quotidiani di rilievo nazionale, schede tecniche, sponsorizzazioni di eventi pubblici e manifestazioni locali, pubblicazione e/o riedizioni di libri sui prodotti alimentari veneti, realizzazione di mappe, brochure e guide; - Realizzazione di un portale internet specializzato nella gestione del Metadistretto Alimentare Veneto; - Studio ed analisi delle realtà economiche straniere più interessanti per lo sviluppo delle potenzialità del Metadistretto, studio e progettazione di un sistema di reciproco 65 scambio d’informazioni e di domande e offerte di prodotti e tecnologie maggiormente richiesti, ricerca sui mercati esteri; - Organizzazione di convegni e seminari; - Organizzazione di azioni di marketing territoriale; - Organizzazione di missioni all’estero; - Organizzazione di cene a base di prodotti del Metadistretto; - Cartellonistica stradale di fruizione eno-gastroturistica che oltre a valorizzare il territorio sia di supporto al turista nel riconoscere i luoghi e le produzioni tipiche; - Creazione e organizzazione di concorsi gastronomici; - Organizzazione di un evento lancio per il Metadistretto Alimentare; - Creazione di una struttura di gestione e organizzazione dell’intero settore alimentare e di supporto alle aziende. Tale struttura permette alle singole comunità aderenti di stabilire rapporti di reciproco scambio informativo, di fattiva collaborazione alle attività di sostegno della loro produzione, nonché di ausilio a una maggiore conoscenza, tanto in ambito nazionale che internazionale delle medesime. -Ideazione e sviluppo del “marchio” Metadistretto Alimentare. -Marketing e comunicazione sono elementi fondamentali che acquistano un’importanza strategica nel rispondere all’esigenza di visibilità e risalto a quei valori immateriali strettamente connessi alla poliedricità e alla ricchezza de territorio che rende il settore alimentare Veneto unico nel mondo. • Realizzazione di campagne informative effettuate non solo in punti di particolare transito di turismo con per es. l’aeroporto, centri turistici, alberghi ecc, ma anche presso gli istituti scolastici per informare i giovani sull’origine, l’evoluzione e le dinamiche del settore. Costo: € 1.000.000 5.4.7.2. M ARKETING TERRITORIALE . Il Metadistretto, in collaborazione con Confindustria Verona e il Consorzio Coverfil, prevede di collaborare attivamente o farsi promotore di attività comuni con la molteplicità dei soggetti presenti nel territorio del Metadistretto che si occupino di: arte, cultura, formazione, promozione turistica, tutela del territorio, supporto della creatività giovanile, valorizzazione delle tradizioni e del folklore e storie locali, attraverso la valorizzazione, promozione, commercializzazione del territorio, creando 66 una nuova immagine, visibilità e accessibilità per la fruizione delle risorse; favorendo la creazione di una rete, di un sistema di relazioni e attività in grado di “produrre cultura” attraverso la partecipazione attiva e creativa della risorsa più importante, quella umana. Il Metadistretto si propone altresì di elaborare e divulgare, attraverso mezzi di comunicazione on line e off line, programmi di attrazione e stimolo per incentivare investitori nazionali e internazionali sul territorio del Metadistretto stesso rendendolo appetibile per nuovi investimenti. Costo: 200.000 € Organizzazione e partecipazione a fiere • Partecipazione a Fiere Internazionali, attraverso lo studio di appositi accordi protocolli di Intesa con gli Enti Fiera di riferimento per il Metadistretto Alimentare. I progetti prioritari riguarderebbero in Europa: la Germania, l’Inghilterra, la Francia; per i paesi extraeuropei: gli Stati Uniti, il Giappone, la Libia e la Cina. Elenco manifestazioni fieristiche: 1. Biofach Salone mondiale dl biologico Germania - Norimberga 2. I.S.M. Salone internazionale dei prodotti Germania - Cina dolciari 3. Anuga Salone mondiale dell’alimentazione Germania - Colonia 4. Anuga Salone internazionale delle tecnologie per il settore agroalimentare e le bevande Germania - Colonia 5. Pacovent Salone internazionale per l’industria dell’imballaggio Germania - Colonia 6. Iba Il mondo della panificazione Germania - Monaco Foodtec 67 7. Prowein Fiera internazionale dei vini e liquori Germania - Dusseldorf 8. Salone Italia! Salone dedicato all’arte di Vivere Italiano e al prodotto italiano Francia - Parigi 9. Italissima Manifestazione dedicata alla gastronomia italiana ad al turismo Francia - Parigi enogastronomico 10. Sial Salone mondiale dell’agroalimentare Francia - Parigi 11. IPA Salone internazionale delle attrezzature e dei processi per l’industria alimentare Francia – Parigi 12. Vinexpo Salone mondiale del vino Francia - Bordeaux 13. International Food & Fiera internazionale di produttori Drink Exhibition e fornitori di alimentare e vino 14. The London Wine & Spirits Fair 15. Fancy Food Show 16. Foodex Japan Inghilterra - Londra Inghilterra – Londra Salone internazionale del prodotto alimentare Fiera internazionale dell’alimentazione e delle bevande Stati Uniti – New York Giappone - Tokyo 17. Sial China International exhibition for the food and beverage trade Cina 18. Alimentaria Salone Internazionale dell'alimentazione Barcellona 68 • Partecipazione a Fiere Nazionali 1. Salone del gusto Villaggio globale dell’enogastronomia Torino 2. Dolc’è Salone dell’arte dolciaria e del cioccolato Torino 3. Fiera del Riso Isola della Scala (Vr) 4. Expo dei Sapori Salone dell’Eno-gastronomia dei prodotti tipici Milano 5. IPACK-IMA Salone sulle tecnologie, applicazioni e innovazioni per l’industria delle bevande, il processo alimentare, il confezionamento, il packaging e la logistica industriale Milano 6. Miwine Esposizione professionale dei vini e dei distillati Milano 7. Simei La più grande esposizione mondiale, specializzata, dove è possibile trovare contemporaneamente tutti i tipi di macchine e attrezzature per l'enologia e per la produzione, l'imbottigliamento e il confezionamento delle bevande (vino, birra, acque minerali, bevande gassate, succhi, liquori, acquaviti, alcol, aceto, olio ecc.). Milano 8. Alimenta Il nuovo salone dell’alimentazione, delle tecnologie e del turismo enogastronomico Udine 69 9. Sigep Salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione Rimini 10. Food & Beverage Logistic Expo Soluzione, modelli, trend Rimini 11. Mia Mostra internazionale dell’alimentazione Rimini 12. La Buona Tavola Salone enogastronomico dei tesori della cucina tipica Modena 13. Cibus Salone internazionale dell’alimentare Parma 14. Dolce Italia Salone del dolciario Parma 15. Sana Salone internazionale del Naturale, alimentazione, salute, ambiente Bologna 16. Vinitaly Verona 17. Eurocarne Salone internazionale delle tecnologie per lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni Verona 18. Siab Salone internazionale dell’arte bianca, panificazione, pasticceria, dolciaria, pasta fresca, pizza Verona 19. Sol Salone internazionale dell’olio di oliva vergine ed extravergine Verona 20. Agrifood Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità Verona 21. IMPATEC Tecnologie del packaging Vicenza 70 22. Salone nazionale del vino novello Vicenza 23. Ruralia Salone delle specialità a DOP e IGP Gorizia 24. Vite Salone della barbatella Gorizia 25. Vinum Loci Rassegne nazionale e workhsop internazionale dei vini autoctoni Gorizia 26. Expocooperazione Salone della produzione agroalimentare e dei servizi 27. Salone dell’artigianato, del turismo e dell’enogastronomia tipica 28. Italia A TAVOLA 29. Gusti d’Europa 30. Exposudhotel Pordenone Trieste Salone del buon gusto dei sapori d’Italia Salone dei prodotti dei prodotti europei a marchio DOP, IGP, DOC, DOCG, dell’agricoltura biologica e dei prodotti tradizionali. Il sistema ho.re.ca. Fiera internazionale delle hotellerie, catering e sistema dei pubblici servizi Firenze Roma Napoli 31. Vitigno Italia Salone del vitigno autoctono italiano Napoli 32. BITEG Borsa del turismo enogastronomico Riva del Garda (Tn) 33. Buon’Italia Mostra mercato di prodotti agroalimentari tipici -rassegna nazionale del turismo enogastronomico Carrara 71 34. Cheese Rassegna europea del formaggio Bra di qualità 35. Slow fish Salone del pesce sostenibile Genova 36. BIT Borsa Internazionale del Turismo Milano • Organizzazione ed allestimento di strutture promozionali in Italia all’estero: per gli eventi che verranno segnalati dagli aderenti, il Metadistretto Alimentare si occuperà, in collaborazione con gli enti pubblici, della organizzazione e promozione delle iniziative attinenti al settore alimentare nonché della creazione di strutture promozionali (in Italia e soprattutto all’estero in paesi di grande interesse come la Cina, l’India gli Stati uniti ecc.) per la promozione e la divulgazione non solo dei prodotti alimentari veneti ma anche della cultura e fruizione del prodotto in sé e della filiera alimentare come fattori rappresentanti il “Made in Veneto”. Progettazione e sviluppo di corsi di formazione mirata per l’esportazione e l’internazionalizzazione, anche attraverso la ricerca di collaborazione con enti specializzati. Gli obiettivi che s’intendono raggiungere attraverso le iniziative su esposte sono le seguenti: -favorire lo sviluppo commerciale e l’internazionalizzazione delle imprese alimentari che fanno capo al distretto; -far conoscere il prodotto del Metadistretto Alimentare Veneto non solo in Italia ma anche all’Estero; -favorire l’incontro tra operatori. Costo: € 1.000.000 72 5.5. ESTERNALITA’ ATTESE Le ricadute esterne attese con la realizzazione delle azioni previste nel patto di sviluppo sono, in primo luogo, il consolidamento del livello di cooperazione ed aggregazione tra gli aderenti al Metadistretto Alimentare Veneto e la valorizzazione della filiera agroalimentare. Il funzionamento di uno specifico sistema distrettuale produce inoltre ricadute positive sull’intero meccanismo di sviluppo industriale e produttivo locale veneto. Il confronto tra imprese ha, infatti, un ritorno positivo sull’intero sistema produttivo regionale che trarrà giovamento nella sua crescita economica facendo “squadra”. Con il Metadistretto Alimentare si possono utilizzare le sinergie derivanti dall’aggregazione d’imprese, enti locali autonomie funzionale, associazioni di categoria, consorzi, ecc. per promuovere efficaci iniziative come: - progetti di ricerca - adeguate campagne di promozione internazionale dei prodotti di filiera riguardando anche l’aspetto turistico legato al turismo enogastronomico e culturale della regione Veneto 73 5.6. MODALITA’ DI ACCESSO AI RISULTATI Gli aderenti al presente patto di sviluppo distrettuale prendono atto che la Regione Veneto, ferma la titolarità in capo ai soggetti presentatori dei beni materiali ed immateriali conseguiti dalla realizzazione dei progetti cofinanziati con i contributi regionali, stabilisce l’accesso a tali risultati e beni da parte delle altre imprese aderenti al Metadistretto. Il rappresentante del Metadistretto Alimentare Veneto, favorirà l’accesso ai risultati inerenti ai progetti cofinanziati dalla Regione Veneto a tutte le imprese sottoscrittrici del patto di sviluppo sostenendo azioni di divulgazione delle informazioni che i soggetti attuatori delle diverse iniziative si impegneranno a diffondere secondo modalità e scadenze comunicate nei progetti esecutivi approvati. Pertanto i sottoscrittori accettano che, per ogni progetto presentato in coerenza con la durata e la programmazione del Patto di Sviluppo, dovranno definire, comunicandole al rappresentante del Metadistretto, le concrete modalità di accesso comprensive degli importi economici che si intendono ricavare dai fruitori per coprire i relativi costi e che i benefici derivanti dai progetti stessi ricadano positivamente sull’intero Metadistretto contribuendo così alla sua crescita culturale, sociale ed economica. Tali modalità dovranno essere esplicitamente indicate nel progetto di cofinanziamento. Inoltre nello stesso progetto si dovranno prevedere forme di pubblicizzazione sui media delle attività cofinanziate e dei risultati ottenuti con evidenza dell’intervento regionale. Le attività svolte, le risorse utilizzate, i risultati conseguiti, le proposte ed i suggerimenti verranno raccolti sul portale del Metadistretto www.alimentareveneto.it e sul portale regionale appositamente dedicato e pubblicizzate con convegni a tema o riunioni dedicate, e attraverso la comunicazione sui mass media. Tutte le informazioni saranno comunicate attraverso una mailing list . Verona, 28/01/2010 Il rappresentante del Metadistretto Dott. Michele Bauli 74