Sesenna Enrico - Amici di Magù
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Sesenna Enrico - Amici di Magù
NL US IT OR I O Intervista ai Chirurghi: SESENNA ENRICO EN Nome TE Cognome G EN per un’alleanza chirurghi, genitori e pazienti LPS M Ente di appartenenza AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI PARMA CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE ER SA Specializzazione DAL 1978 IV Da quanti anni svolge la sua attività? ' D Da quanti anni, nello specifico, si occupa di chirurgia in LPS? AG U - DAL 1982 I M - COME PRIMO OPERATORE DAL 1994. 1. Ci può fornire una sua breve presentazione? IC I D - PROFESSORE ORDINARIO DI CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE AM - DIRETTORE DEL REPARTO DI CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE DI PARMA DAL 1993. ON E 2. Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questa malformazione? dal punto di vista umano perché ci si confronta con bambini a cui possiamo dare un futuro ZI - IA di vita e che è bello vedere crescere; AS S OC - dal punto di vista tecnico perché è una chirurgia fatta di particolari i cui risultati vanno seguiti nel tempo. 3. Esistono diversi protocolli per il trattamento chirurgico delle LABIOPALATOSCHISI: quale è il protocollo da Lei prevalentemente usato? ricostruzione del NL US Labioschisi A 5/6 mesi labbro I O A 6 mesi chiusura Palatoschisi IT OR del palato A 6 mesi Labiopalatoschisi EN ricostruzione labbro con schisi ossea G e chiusura palato e adiacente TE GAP A 6 mesi normale/ampia ricostruzione labbro 20/24 mesi palato e chiusura palato duro e GAP molle molto ampia ha dato ricrescita ossea ER SA A 6/8 anni innesto osseo A 6/7 mesi 20/24 palato duro e se la GAP non ha dato molle e lip adhesion ricostruzione labbro GAP ricrescita ossea a IV A 3 chiusura palato ' D con schisi ossea osseo se la GAP non a sufficienza AG U Labiopalatoschisi EN con schisi ossea A 6/8 anni innesto M Labiopalatoschisi I D I M GAP = Gengivoalveoloplastica sufficienza IC 4. Per quale motivo ha fatto questa scelta? AM Il protocollo che usiamo è quello adottato da molti anni, con alcune piccole modifiche, presso la U.O.C. di Chirurgia Maxillo Facciale di Parma. I risultati estetici, fonetici e di crescita mascellare sono ON E risultati brillanti con questo protocollo. E comunque ovvio che qualsiasi atteggiamento terapeutico deve essere sostenuto da una base scientifica ma anche, e forse soprattutto, da una tecnica chirurgica IA ZI appropriata. OC 5. Quanti nuovi casi all’anno sono stati presi in carico dal Suo Centro (anni di riferimento soggetto che, sulla base del tracciato nazionale della scheda di dimissione ospedaliera (SDO), presenti nel campo “Diagnosi principale” o nel campo “Diagnosi secondaria” un codice diagnosi compreso tra 749.0-749.2 e, congiuntamente, nei campi “Intervento AS S 2009 e 2010; definiamo come caso di LPS il primo ricovero, nell’anno di riferimento, di un chirurgico principale” e/o “Intervento chirurgico secondario” uno dei seguenti codici: 2762-correzione di palatoschisi; 2759-altra riparazione plastica della bocca; 2754-riparazione di schisi del labbro; 2769-altra riparazione plastica del palato; 2757-impianto di innesto NL US peduncolato o a lembo su labbro e bocca ?: Anno 2009 G EN IT OR I O o Nessuno o 0-10 o 10-20 X 20-30 o 30-40 o Più di 40 TE Anno 2010 IV ER SA M EN o Nessuno o 0-10 o 10-20 X 20-30 o 30-40 o Più di 40 AG U AM IC I D I M o Nessuno o 0-10 o 10-20 X 20-30 o 30-40 o Più di 40 ' D Anno 2011 ON all’anno. E 6. Tipologia di labiopalatoschisi/labioschisi/palatoschisi primarie trattate chirurgicamente 2010 2011 LABIOPALATOSCHISI [ 12 ] [ 10 ] [ 11 ] LABIOSCHISI [ 5 ] [ 6 ] [ 5 ] PALATOSCHISI PRIMARIA [ 8 ] [ 10 ] [ 8 ] SCHISI FACCIALI [ 1 ] [ 1 ] [ 1 ] AS S OC IA ZI 2009 7. Labiopalatoschisi/palatoschisi secondarie 2010 2011 LABIOPALATOSCHISI [ 2 ] [ 4 ] [ 11 ] PALATOSCHISI SECONDARIA [ [ 4 ] [ 4 ] 1 ] 2010 [ 2 ] 2011 [ 3 ] IT OR 2 ] Altro. EN 9. TE G EN 2009 [ I O 8. Innesti ossei NL US 2009 M Personalmente da 12 anni partecipo a missioni umanitarie in Bangladesh ove eseguo ER SA fondamentalmente chirurgia sulle LPS (circa 40-50 nuovi casi ogni anno). IV 10. L'importanza del timing chirurgico: intervenire precocemente contribuisce a ridurre il ' D trattamento logopedico ma aumenta il rischio per la terza classe scheletrica (inversione del AG U morso)? Quale è il timing giusto per lei. I M Il timing rappresenta solo uno degli aspetti del problema. La tecnica chirurgica intesa come metodica utilizzata e come “manipolazione” dei tessuti è fondamentale sia per i risultati logopedici ON E AM IC I D che per la crescita facciale. ZI 11. Nel vostro reparto è presente un team multi-specialistico? OC IA Sì AS S No 12. Se sì quali esperti sono presenti nel team? X Anestesista: dott.ssa Angioletta Saccani Auxologo-Sindromologo: dott.ssa Anna Magnani X Foniatra: dott. Vincenzo Vincenti X Genetista: dott.ssa Anna Magnani X Logopedista: dott.ssa Anna Barbot X Ortodontista: dott. Alberto Di Blasio X Odontoiatra: dott.ssa Silvia Pizzi X Otorino: dott.Vincenzo Vincenti X Pediatra: dott. Sergio Bernasconi o Psicologo: dott. Juta Bologna o Altro: dott. EN TE G EN IT OR I O NL US X M 13. Se nel vostro reparto non è presente un team multispecialistico, collaborate con ER SA professionisti di altre aziende sanitarie o liberi professionisti? Sì ' D IV No 14. I casi seguiti presso il vostro Centro fanno parte routinariamente di dati forniti ad un AG U Registro di patologia (ad es., Registro Malformazioni Congenite, etc.) o di studi I M epidemiologici continuativi ? I D Sì REGISTRO REGIONALE Emilia Romagna: I.M.E.R. (Indagini delle IC - AM malformazioni congenite dell'’Emilia Romagna). ON E No ZI 15. Il vostro centro è disponibile ad effettuare studi multicentrici con altre realtà ospedaliere AS S OC IA che trattano la stessa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? Sì No Dipende dalle finalità dello studio 16. I chirurghi del vostro centro hanno effettuato percorsi di formazione presso altri centri che trattano la stessa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? NL US Sì No I O 17. Il vostro centro produce/ha recentemente prodotto (ultimi due anni max) percorsi di IT OR formazione su questa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? Sì EN No G 18. Ha mai pubblicato studi riguardanti i risultati a medio e/o lungo termine sui suoi pazienti? EN TE Sì ER SA M No ' D IV 19. Se sì, potrebbe indicarci le referenze dei più recenti (ultimi 3 anni max)? AG U 20. Spesso nei forum e nei social-network si parla di fistole e/o riaperture del palato a seguito di un intervento: ci può spiegare bene la differenza? I M Per fistola intendo un piccolo “forellino” (max 2-3 mm di ø) a livello del palato duro. Per IC 21. Può dipendere da: I D “riapertura” una deiscenza più ampia per es. del palato molle per mancata unione del muscolo. AM Fondamentalmente da un errore tecnico. In rari casi possono esserci altre cause: palati E estremamente larghi(per es. piccole fistole alla giunzione palato duro, molle nelle sequenze di ON Pierre Robin); malformazioni particolari (per es. displasia ectodermica con iposviluppo intrinseco IA ZI del palato molle)ecc.. X <5% 5-10% AS S OC 22. Con quale frequenza ha riscontrato tale evenienza tra i casi da Lei operati? >10% 23. Con quale frequenza ha riscontrato tale evidenza tra i casi (sul totale dei casi in trattamento) che sono pervenuti da altri centri? NL US <5% I O 5-10% IT OR X >10% EN 24. Per quanto a Sua conoscenza, è mai successo che qualche famiglia di piccoli pazienti, pur G avendo già intrapreso con Lei il percorso chirurgico, decidesse poi di rivolgersi ad altri TE centri per la prosecuzione della cura? EN X Sì ER SA M o No 25. Ha idea dei motivi che possono spingere a compiere tale scelta? IV X Sì AG U ' D - rapporti di conoscenza con pazienti già operati - maggiore fiducia personale verso altri colleghi I M o No IC <5% I D 26. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per terapia logopedia? AM 5-10% IA ZI ON E X >10% Noi inviamo tutti i pazienti operati al palato per una visita ad una logopedista che valuterà l’indicazione o meno ad un trattamento. Personalmente ritengo che una, anche modesta, terapia logopedica sia spesso comunque utile. AS S OC 27. Quali sono le problematiche più rilevanti? Nella letteratura internazionale la percentuale di IVF (insufficienza velo-faringea) post chirurgica è valutata in circa il 10-15% dei casi operati, da cui deriva talora un indicazione di chirurgia NL US linguaggio del bambino e dell'’obiettivo che si vuole perseguire (più o meno perfetto). secondaria. E’ chiaro che tale indicazione è innanzitutto in rapporto ad una corretta analisi del 28. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per trattamento odontoiatrico? I O <5% IT OR 5-10% EN X >10% G 29. Quali sono le problematiche più rilevanti? TE Morso crociato canino. Anche qui i criteri di valutazione sono essenziali. EN Se si vuole un risultato ottimale un trattamento ortopedico-ortodontico è quasi sempre M indispensabile. Una valutazione accurata dei risultati della crescita mascellare non può che passare ER SA attraverso analisi di esperti. 30. Questa intervista verrà letta da molti genitori: avrebbe consigli, dubbi e perplessità da IV condividere con loro? ' D Affrontare il percorso terapeutico di un bambino portatore di LPS è molto impegnativo per il AG U paziente e per le famiglie. Sicuramente però oggi si può guardare al futuro in maniera positiva sapendo che , nella grande maggioranza dei casi, i risultati saranno brillanti portanto ad una vita I M assolutamente normale. Il sostegno al bambino deve essere continuo in special modo nei momenti I D di incertezza e/o difficoltà. IC Nell’approccio al percorso è fondamentale scegliere un team efficiente e credibile perché il primo/i AM interventi sono fondamentali per garantire un risultato di valore. ON loro? E 31. Questa intervista verrà letta da molti pazienti adolescenti o ormai adulti: cosa vuole dire ZI E’ vero la chirurgia primaria è fondamentale ma comunque oggi anche eventuali esiti possono OC IA essere trattati in maniera brillante con interventi secondari. genitori? - L’unione fa la forza: evitare personalismi e lavorare tutti insieme senza divisioni per obiettivi AS S 32. Avrebbe qualche suggerimento da fornire alle Associazioni o Gruppi indipendenti di comuni condivisi. 33. In futuro, secondo Lei, si svilupperanno altre tecniche o interventi che porteranno a migliorare ulteriormente la vita dei piccoli colpiti da questa malformazione? NL US Sì 34. Quali sono i requisiti indispensabili, a Suo parere, per poter definire un centro come Centro IT OR I O di Eccellenza? Un team multidisciplinare coordinato da un chirurgo con capacità tecniche appropriate. EN 35. A Suo avviso, tali requisiti dovrebbero tradursi in atti normativi istituzionali e/o simili (delibere regionali/nazionali di istituzione con definizione formale di requisiti di TE G accreditamento, certificazioni di qualità rilasciati da Enti indipendenti –Joint Commission, EN o atti simili)? Il problema della definizione della “qualità” dei servizi sanitari è una questione di grandissima ER SA M importanza, tuttora affrontata in maniera molto parziale. In questo come in tantissimi altri campi sarebbe fondamentale aumentare il livello medio qualitativo di prestazione fornita con una Grazie per la gentile collaborazione. ' D IV valutazione accurata, idonea e sopra le parti. AG U Associazione I M Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus AS S ZI OC IA Data ON E AM IC I D Ai sensi del d.lgs 196/2003 La informiamo che: a) titolare del trattamento è l’Associazione Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus Via di Monte Albano, 28 – 40135 BOLOGNA; b) il responsabile del trattamento è la Dott.ssa Piazzi Raffaella, Presidente dell’Associazione; c) i Suoi dati saranno trattati anche elettronicamente soltanto dai membri dell’Associazione allo scopo della pubblicazione del presente Questionario da Lei compilato d) i dati emergenti dall’analisi statistica dei questionari saranno resi pubblici. Firma