pensionato - associazione dipendenti a riposo mps
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LA NUOVA VOCE DEL Anno X agosto/ottobre 2010 n. 41 www.assopensmps.it PENSIONATO Direzione e Redazione: via Monna Agnese 20, 53100 Siena Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212 Fax 0577 217 1162 E-mail: [email protected] Periodico di informazioni ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Direttore: Alberto Cavalieri Direttore Responsabile: Tullio Mori Redazione: Flavio Egni Progetto grafico: Maruska Pradelli Impaginazione: Bernard & Co Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI). Francesco di Vannuccio (documentato a Siena 1356-1389; morto ante 1391) Reliquiario, con raffigurazioni Madonna con il Bambino; il Cristo tra la Vergine e San Giovanni Evangelista. Tempera e oro su tavola, cm 54 x 37,5 2 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RISULTATO DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DELL’ASSOCIAZIONE PER IL TRIENNIO 2010/2012 SINTESI DEL VERBALE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE La Commissione Elettorale si è riunita a Siena, presso la sede dell’Associazione nelle giornate del 2-3-4 agosto 2010, per procedere allo spoglio dei voti espressi dagli iscritti, per il rinnovo del Comitato Direttivo e del Collegio dei Revisori per il triennio 2010/2012. Sono presenti i membri della Commissione Elettorale: Emili Dario Presidente Ceccherini Bruno Commissario Egni Flavio Commissario Nencini Vittore Commissario Hanno votato nei termini previsti, prima dell’inizio dello scrutinio, n° 1.356 Soci, su un totale di 4.120 iscritti. I 1.356 votanti sono così ripartiti : n° 8 votanti presso il seggio elettorale il giorno 08/07/2010, n°1.348 votanti per corrispondenza. Sono state rilevate n° 36 schede bianche o nulle per cui le schede valide sono state n° 1.320. In base ai risultati dello scrutinio delle schede valide, sono risultati eletti tra i candidati residenti in Siena e Provincia i seguenti Soci (in ordine alfabetico): • Berti Maria Assunta Integrativo • Caporali Gian Pietro Altri • Cencioni Mauro Altri • Dilaghi Cesare Integrativo • Marzini Fabio Integrativo • Masoni Adolfo Integrativo • Montini Ruggero Integrativo • Mori Tullio Integrativo • Tiberi Anna Maria Altri • Turillazzi Arturo Integrativo Tra i candidati non residenti in provincia di Siena, in base alle previsioni di riserva di posti nel Comitato Direttivo per le altre aree geografiche, sono risultati eletti i Soci: Nord (1) • Bonacina Giancarlo Centro Nord (6) • Andreoni Lido • Bechelli Francesco • Casini Piero • Gamboni Gianfranco • Magnani Massimo • Santoni Agostino Centro e isole (2) • Mattei Franco • Panà Marcello Sud (1) • Blasi Ettore Integrativo Altri Integrativo Integrativo Integrativo Altri Integrativo Integrativo Altri Integrativo Ricordiamo che del Comitato Direttivo faranno parte di diritto i seguenti Soci: • Nannini Fernando • Valacchi Duccio • Cavalieri Alberto • Ioseffi Piero • Semboloni Franco • Turreni Francesco Per il Collegio dei Revisori sono stati eletti: • Cavallini Luciano Membro effettivo • De Iulis Carlo Membro effettivo • Paulesu Pasqualino Membro effettivo • Boccini Stefano Membro supplente • Dalle Mura Pier Luigi Membro supplente 3 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI PER IL TRIENNIO 2010/2012 Il 23 Settembre ha avuto luogo presso la sede dell’Associazione la riunione del nuovo Comitato Direttivo. All’inizio della seduta prende la parola il Presidente Onorario Fernando Nannini, che rivolge a tutti un caloroso saluto, con particolare riguardo ai nuovi eletti, ed auspica un proficuo lavoro nell’interesse degli iscritti. Nannini propone a questo punto per la carica di Presidente Alberto Cavalieri, che riceve l’approvazione unanime di tutti i membri del Comitato Direttivo (quelli eletti, art. 12 Statuto). Cavalieri ringrazia per la fiducia accordatagli per il suo terzo mandato ed espone una sintesi delle possibili linee dell’Associazione, che potrà essere utile nella prossima riunione del Comitato al fine di individuare il programma per il prossimo triennio. Si procede quindi all’assegnazione delle altre cariche che risultano così conferite: Turillazzi Arturo Vice Presidente Caporali Gian Pietro Segretario Tiberi Anna Maria Vice Segretario Ioseffi Piero Tesoriere Mori Tullio Direttore Responsabile de “La Nuova Voce del Pensionato” Il Collegio dei Revisori nomina a sua volta il Presidente, e risulta pertanto così composto: Paulesu Pasqualino Presidente Cavallini Luciano Membro effettivo De Iulis Carlo Membro effettivo Infine si precede alla nomina della Commissione Integrativi come previsto dall’art.12 del nuovo Statuto, che risulta così composta: Dilaghi Cesare Gamboni Gianfranco Marzini Fabio Masoni Adolfo Montini Ruggero Mori Tullio Semboloni Franco Turreni Francesco I lavori proseguono con la nomina di altre commissioni di lavoro e con un sommario esame della relazione, che altro non è che quella consuntiva già utilizzata per l’Assemblea, alla quale si aggiungono brevi aggiornamenti. La stessa potrà costituire spunto di riflessione per il nuovo programma triennale che sarà sottoposto al Comitato stesso nella prossima riunione, orientativamente nel mese di gennaio 2011. Di seguito si riporta la relazione ed una sintesi degli aggiornamenti. Borghi toscani in festa Le foto di questo numero sono state scattate nell’antico borgo di Mensano (Siena) il 3 ottobre scorso in occasione della rievocazione della Festa della vendemmia. 4 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RELAZIONE AL COMITATO DIRETTIVO DEL 23.9.2010 SU PREPARAZIONE PROGRAMMA TRIENNALE Allargamento della base sociale Il triennio 2007 2009 ha visto completarsi l’azione posta in essere già nel precedente; l’Associazione ha dunque avuto la seguente evoluzione in termine di numero di Soci: Integrativi Zainettisti e altri Totale Fine 2003 Fine 2006 2.625 61 2.686 2.405 1.096 3.501 Fine 2009 differenza 2.271 - 354 1.542 + 1.481 3.813 + 1.127 Ricordo qual’era la finalità di questa azione: operare perché l’Associazione avesse un futuro, senza correre il rischio di un suo inaridimento, con conseguente immediata perdita di efficacia, in quanto rappresentativa solo di un gruppo chiuso, necessariamente ad esaurimento, e quindi poco ascoltato dalle parti Fondanti (Azienda e Sindacato). L’obiettivo appare pienamente raggiunto; verso la fine del periodo si è dunque trasformato in quello, ad esso complementare, di ricercare modalità che consentissero al mondo dei pensionati del Monte di individuare interessi comuni, tali da giustificare lo stare insieme in una Associazione, pur in presenza di situazioni oggettivamente differenziate. È un obiettivo nobile, fondamentale in una associazione, che è stato oggetto di approfondimento nella relazione del cinquantenario, e che è alla base delle modifiche statutarie oggi proposte all’Assemblea: modifiche importanti, apparentemente complesse e farraginose, ma sorrette da una precisa esigenza, ritenia- mo condivisibile da tutti: continuare ad essere molti e uniti (ad oggi siamo oltre 4.100), per difendere, volta per volta, gli interessi e le legittime aspettative dei Soci o di gruppi di essi: oggi gli Integrativi, domani tutti i pensionati, domani l’altro forse gli zainettisti, o i superstiti beneficiari delle pensioni di reversibilità, chi può saperlo? Si aggiorna la tabella sopra riportata con i dati attuali del numero dei Soci: Integrativi Zainettisti e altri Totale Fine 2003 Fine 2006 Fine 2009 Oggi 2.625 61 2.686 2.405 1.096 3.501 2.271 1.542 3.813 2.160 1.937 4.097 Difesa della congruità del patrimonio del Fondo Integrativo e giusta distribuzione delle ‘eccedenze’ È questo il tema fondamentale, per il gruppo degli integrativi, gruppo che tuttora rappresenta la maggioranza dei Soci e che continuerà ancora per molti anni a necessitare di una tutela attenta, efficace e tempestiva. Costituisce testimonianza inequivocabile della priorità di questo tema il livello di interesse e passione che lo stesso genera: da qui l’attenzione, mai venuta meno, all’individuazione di obiettivi realistici e perseguibili ed alla ricerca delle iniziative e degli strumenti migliori per perseguirli. Sul piano della difesa del patrimonio importante riferire l’opera svolta dal nostro Comitato Direttivo in merito alla Gestione del Patrimonio Mobiliare: sono stati esaminati più volte gli indirizzi di gestione, che hanno portato alla modifica dell’Asset Allocation strategico del Fondo Integrativo, giungendo ad una riduzione del peso dell’Azionario dal 30 % al 15 % e corrispondente incremento dell’obbligazionario, con introduzione di una categoria di obbligazionario nuova (titoli indicizzati all’inflazione). Ad oggi possiamo dire che questa azione si è dimostrata pienamente positiva e ad essa dobbiamo in gran parte sia il favorevole risultato della gestione finanziaria del 2009 (+ 9,50 %), sia il timing scelto per rendere piena- LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO mente operative le nuove misure (inizio Gennaio), consolidando il risultato (al 31/03: + 2 %) e riducendo gli effetti negativi della caduta dei corsi azionari avvenuta nei primi mesi del 2010. Per l’aspetto della gestione degli immobili: l’attività di dismissione è proseguita nel triennio, con realizzazione di plusvalenze che hanno inciso positivamente sul risultato di gestione: si ricorda al riguardo che gli immobili sono stati ceduti realizzando mediamente il 180% del valore di bilancio, per altro aggiornato annualmente. Circa la fissazione del tasso di attualizzazione si è ritenuto opportuno, prescindendo dai rilevanti sbalzi del mercato dei tassi degli ultimi due anni, condividere la conferma del 4,40%, tasso né troppo alto, né troppo basso, che ha consentito di conseguire valori di riserva matematica idonei all’applicazione del noto art. 26. È doveroso dunque un ringraziamento non formale del Comitato Direttivo ai colleghi pensionati facenti parte degli organi della Cassa di Previdenza in scadenza, che si sono fattivamente impegnati, assumendosi le conseguenti responsabilità anche personali e riuscendo a mantenere, non senza difficoltà, la coerenza di fondo con la posizione che più volte il Comitato Direttivo stesso aveva espresso a larga maggioranza; Sul tema infine della distribuzione degli avanzi, estraneo alle competenze del Consiglio della C.P.A., il nostro notiziario n. 34 del gennaio\febbraio 2009 riportava un ampio documento di analisi dell’argomento, ancora pienamente attuale, ed un quadro riassuntivo dell’andamento nel decennio; siamo ora in grado di integrare quei dati con le risultanze del bilancio CPA 2008 e 2009. Importante notare come, nel tempo, le prestazioni effettive corrispondano a quelle previste più la distribuzione degli avanzi, fornendo la più autorevole conferma della validità dei calcoli attuariali. Nella relazione all’Assemblea scorsa si concludeva affermando che “si apre dunque una fase non facile, le cui conclusioni si vedranno a breve: difatti noi faremo ogni sforzo perché la differenza positiva venga utilizzata per il pagamento degli avanzi arretrati, in modo da mantenere anche in questa difficile situazione l’equilibrio fra il debito vitalizio e il patrimonio, con l’obiettivo, per noi fondamentale, dell’esaurimento del patrimonio stesso in perfetta sincronia con la cessazione delle erogazioni”. È noto quanto è stato possibile conseguire dopo 5 quella data: la distribuzione di erogazioni per complessivi € mil. 6,8, dopo un biennio negativo indotto dalla più profonda crisi finanziaria mondiale degli ultimi 80 anni, è stata oggettivamente un successo dell’Associazione, costruito con un’opera assidua di pressione verso le Parti Fondanti (Azienda e Sindacato) e costituisce la migliore conferma dell’accettazione di fatto dell’obiettivo dell’Associazione sopra richiamato, su cui tutti gli integrativi si sono ritrovati. Il conseguimento di livelli reddituali di piena soddisfazione nel 2009 e nel primo trimestre 2010, dopo il negativo andamento del biennio precedente, lascia ben sperare: è possibile che, al termine del biennio siano disponibili avanzi importanti; nello stesso tempo le interruzioni della redditività nel 2002 e nel 2008 rassicurano circa l’inesistenza, ancora per molti anni, di “avanzi consolidati”. Giusto dunque proseguire sull’obiettivo dichiarato: sarà comunque compito del nuovo Comitato Direttivo individuare, prima del Giugno 2011, anche avvalendosi dei mezzi garantiti dal modificato Statuto, la strategia più opportuna per il raggiungimento dell’obiettivo stesso, a partire dalla prossima erogazione. La gestione del Patrimonio mobiliare viene seguita con grande attenzione da tutti i rappresentanti dei pensionati presenti negli organi della CPA. Saranno svolte riunioni preventive fra questi colleghi, integrati da uno o due esperti esterni di cui cercheremo la disponibilità (nel passato ci ha aiutato Mannini). Anche la Commissione Integrativi inizierà le proprie riunioni. Nel corso del 2010 il rendimento ha mantenuto un livello positivo apprezzabile (gli ultimi dati indicano un +4%). Abbiamo anche iniziato a pre- 6 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO disporre quanto necessario per analizzare i rendimenti finanziari dell’ultimo decennio, dati che potranno risultare utili nei contatti con le varie parti coinvolte. Non si sono prodotte novità specifiche in merito al tema della gestione degli immobili, né su quello della distribuzione degli avanzi, del resto scadenzato alla prossima primavera Circa il formarsi degli avanzi stessi si può osservare che il favorevole andamento che si profila per il biennio lascia ben sperare. Conseguire una rappresentatività nel Consiglio della Cassa adeguata al peso elevato e crescente dei pensionati L’argomento non era stato ripreso nella relazione triennale in quanto non si erano prodotte novità sul piano normativo. Dopo le note iniziative da noi poste in essere senza successo in occasione di alcune modifiche statutarie della CPA nel triennio ancora precedente è stato possibile, sul piano meramente comportamentale, giungere per la prima volta a disporre di un numero di pensionati presenti negli organi amministrativi della CPA, in vari ruoli, superiore al passato. Questa situazione offre indubbie opportunità per il perseguimento degli obiettivi dell’Associazione negli aspetti di competenza degli organi della CPA. Al riguardo, fermi i doveri che a ciascuno competono nell’adempimento dei compiti connessi al ruolo ricoperto, sarà realizzato uno stretto contatto fra gli stessi, con consultazioni preventive quando gli argomenti all’O.d.G. lo rendano opportuno, nonché un loro pieno coinvolgimento nella elaborazione, anche tecnica, degli obiettivi dell’Associazione. Rapporto con le Associazioni pensionati esattoriali e con quelle delle Banche del Gruppo In questo triennio ci siamo trovati a confrontarci con i temi indotti dalla crescita dimensionale e dalle importanti modifiche strutturali del Gruppo Monte che tutti voi conoscete. Eventi senza precedenti, quali la cessazione dei servizi esattoriali e la fusione nel Monte di grandi realtà bancarie stanno producendo effetti anche nel nostro mondo. A seguito di tali eventi i pensionati di queste realtà si sono trovati privi dei corrispondenti colleghi in attività, divenendo così “gruppo chiuso”, mentre i loro trattamenti integrativi (ove esistenti), vengono erogati direttamente dal Monte. Il nostro Comitato Direttivo non ha condiviso la richiesta di procedere alla confluenza delle loro Associazioni nella nostra, per evitare il rischio di distogliere l’attenzione dai temi specifici del gruppo storico, ma ha espresso la disponibilità a realizzare una struttura, del resto abbastanza diffusa nel mondo associativo, di secondo livello, con finalità di coordinamento e di rappresentanza. Le fasi di studio si sono concluse ed è disponibile lo Statuto di questa nuova Associazione, che nascerà LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO snella e priva di oneri propri. Si tratterà, in sostanza, di una entità associativa creata ed alimentata dagli organi delle Associazioni pensionati del Gruppo che ritengano di aderirvi, con il compito, in via istituzionale, di tutelare il futuro delle problematiche comuni e, essendone di volta in volta delegata dagli organi delle singole associazioni, di rappresentare direttamente o affiancare i rappresentanti delle associazioni stesse, per i temi più specifici, così da rispondere meglio ai bisogni degli iscritti. Auspichiamo che detto organismo, che sarà concretizzato dal nuovo Comitato direttivo, possa svolgere attività utile ed aumentare la capacità della categoria di farsi ascoltare dall’Azienda per raggiungere gli scopi associativi. In questi giorni sembra stia giungendo ad una fase operativa lo studio di una ipotesi di unificazione di tutti i fondi provenienti dalle Banche incorporate con il Fondo dei post 91; si tratterebbe dunque di un processo che, se non tocca minimamente gli aspetti che interessano i pensionati di provenienza Monte, avrà invece rilievo, in qualche caso, per i pensionati di provenienza delle banche incorporate. Torneremo sull’argomento con notizie più precise al momento opportuno. Adeguare le prestazioni della polizza malattie All’inizio del triennio emerse una disponibilità della Direzione del Monte, immediatamente utilizzata, di migliorare le prestazioni della Polizza, negli anni successivi purtroppo il trend negativo del costo delle prestazioni si è notevolmente aggravato: si era difatti realizzata l’ipotesi, prevista dal Contratto Integrativo Aziendale, di “squilibrio fra prestazioni e premio che non consenta il mantenimento delle coperture esistenti senza significativo aggravio di costi”. L’Associazione ha dovuto quindi arretrare in un’azione di difesa e consolidamento delle prestazioni della polizza malattie, impegnandosi per la ricerca di adeguate soluzioni. Il problema si è posto con gravità perché il trend di crescita delle prestazioni si è ulteriormente impennato e la Banca non era più disponibile ad aumentare il premio, cresciuto da meno di 200 pro-capite nel 2000 a 400 nel 2003 ed a quasi 600 nel 2006, a 800 nel 2008. Nonostante questi incrementi il rapporto fra prestazioni e premi si manteneva ben oltre il 100%. Le conclusioni sono note: la gratuità della polizza ed il grosso delle prestazioni è stato salvato, la modifica del sistema di gestione, attraverso la Caspie, ha migliorato alcuni aspetti, anche se ha fatto emergere in una 7 fase iniziale ancora non del tutto terminata, il limite rappresentato dall’operare la Caspie in Toscana e Umbria solo di recente. Comunque si è intanto raggiunta la convenzione con i medici di Siena operanti in regime di intra moenia all’ospedale delle Scotte. Per il 2010 è previsto, nell’ambito del Monte, l’allineamento degli assetti contrattuali (fra i quali anche la polizza malattie) per il personale, proveniente da più banche con Contratti Integrativi anche fortemente diversificati. L’Associazione resta dunque impegnata a vigilare costantemente l’andamento delle trattative su questo argomento per mantenere viva l’attenzione del Monte al mondo dei pensionati, per i quali la polizza malattie assume un rilievo particolare ed emblematico del rapporto che la Banca intende mantenere con i propri ex dipendenti ed attuali importanti clienti. Recenti provvedimenti governativi collegano strettamente questo polizza a quella LTC, per cui i due argomenti saranno da trattare congiuntamente (vedi sotto). Miglioramento dell’assistenza ai pensionati anziani non autosufficienti In questi primi tre anni di funzionamento, dei cinque di durata della polizza, si è confermata sia una differenza positiva presso la C.M.A. fra versamenti degli assicurati (ovviamente in gran prevalenza degli attivi) e premio pagato, sia una bassissima sinistrosità. Abbiamo avuto assicurazione dalla C.M.A. che questa differenza verrà finalizzata a consentire erogazioni agli assicurati che perdono la copertura al raggiungimento dell’ottantesimo anno di età (ovviamente, vista l’età, tutti pensionati). Questa iniziativa consentirà a 8 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO coloro che hanno aderito alla polizza, anche se hanno pagato il premio solo per un anno, di ottenere erogazioni dirette della CMA. Abbiamo anche suggerito di cercare una rinegoziazione anticipata, ma comunque in prossimità della scadenza, facendo pesare il rapporto premi/indennizzi che sta profilandosi particolarmente positivo, minacciando altrimenti il ricorso ad altra compagnia . Scopo di questa rinegoziazione dovrebbe essere quello di far definitivamente assumere alla polizza la natura sua propria di “cumulativa” e non quella mista attuale (è una polizza cumulativa per il rilevante numero di assicurati, ma l’Assicurazione ha preteso un premio calcolato sull’età di ciascuno e l’esclusione, o addirittura la cessazione della copertura per quelli a maggior rischio). In merito alla Polizza malattie non sono ancora disponibili dati di andamento che consentano da valutare la situazione: lo dovrebbero essere fra qualche giorno. L’indirizzo al contenimento delle spese che caratterizza la gestione della banca in questo periodo, insieme alle varie iniziative conseguenti alle fusioni desta qualche preoccupazione Come sopra accennato sussiste un collegamento fra le due polizze: difatti il Ministro Sacconi ha recentemente predisposto un decreto, all’esame della Corte dei conti, che condiziona le agevolazioni fiscali e contributive sulla polizza malattie, indispensabili alla sua prosecuzione, al fatto che i Fondi sanitari adempiano all’obbligo di destinare una quota non inferiore al 20 % dell’ammontare, fra l’altro, a prestazioni inquadrabili prevalentemente nella Polizza LTC. È possibile dunque che si producano novità prima della prossima riunione del Comitato direttivo, pertanto la Commissione Polizze si riunirà già nella prossima settimana e ci incontreremo con i responsabili della Banca e della Cassa Mutua. Servizi agli associati In relazione all’aumento del numero dei soci è stato ampliato l’orario di lavoro della nostra addetta, che ora è presente tutte le mattine dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 15 alle 17.30. Inoltre il collega Boscagli si è reso disponibile a rafforzare il presidio sulle problematiche applicative della polizza malattie: la sua competenza è risultata particolarmente utile ed apprezzata. Infine, riguardo l’evoluzione tecnologica, siamo giunti a realizzare la struttura tecnica del nostro Sito web, LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO consultabile all’indirizzo www.assopensmps.it, che consentirà di ricevere aggiornamenti immediati sugli argomenti che decideremo di inserirvi. Al momento sono stati immessi i notiziari dal 2005 ad oggi. Stiamo lavorando per implementarlo con alcuni dati derivanti dall’intranet aziendale della Banca, quali ad es. il bilancio della CPA, le modalità di utilizzo e l’elenco delle strutture convenzionate della CASPIE , Filo diretto, ect.. Le informazioni derivanti da intranet saranno inserite, ovviamente con l’autorizzazione della Banca, e protette in un’area riservata accessibile dai soci con registrazione individuale. Sono in corso importanti evoluzioni sul tema del 730. Sembra difatti il Monte uniformi il sistema di acquisizione dei dati per i pensionati a quello già in uso per i dipendenti (input diretto su computer a cura del singolo interessato). Ne deriverebbe certamente un ricorso molto superiore all’attuale alla nostra assistenza, concentrato in un breve lasso di tempo. Conclusioni Il triennio trascorso ha dunque visto l’Associazione crescere dimensionalmente, consolidare il suo ruolo di interlocutore diretto e ascoltato delle parti fondanti e della Cassa di Previdenza, raggiungere traguardi di grande positività, quali il pagamento dell’erogazione in un biennio in perdita e il mantenimento, in un periodo di dichiarata riduzione delle spese per il personale, di una polizza gratuita (unica nel sistema bancario) di fronte ad una quadruplicazione della spesa. Ha anche però dovuto sperimentare la difficoltà di gestire interessi diversificati, da taluno ritenuti, in realtà senza fondamento, contrastanti. Si erano difatti create rilevanti attese di benefici pensionistici sotto la spinta, sia di un oggettiva perdita di potere di acquisto di tutte le pensioni, sia di una convinzione circa l’esistenza di eccedenze patrimoniali del fondo integrativo, certamente presenti un decennio prima, ma già riassorbite da fattori esterni, principalmente dall’allungamento della vita. Il lavoro compiuto dal Comitato Direttivo è giunto a chiarire i termini reali del problema e ad individuare un percorso per una incisiva difesa degli interessi degli integrativi e delle loro aspettative, purché realistiche. 9 Recependo dunque istanze formatesi in questo gruppo, anche al di fuori dell’ambito dell’Associazione, si è puntato a riconoscere la peculiarità della situazione, individuando modifiche statutarie in grado di rispondere alle conseguenti necessità. Nel contempo si sono realizzate convergenze per un più obiettivo dimensionamento delle attese: il livello, strutturalmente limitato, delle eccedenze sarà in grado di attenuare, ma mai di compensare , la perdita del potere di acquisto della pensione; il loro manifestarsi discontinuo esclude il concetto stesso di consolidamento che era alla base delle c.d. “prestazioni mutualistiche ed assistenziali”. Tutto ciò, nella logica fondamentale di mantenere l’unità dell’Associazione, che costituisce la base del nostro “accreditamento” presso i vertici aziendali, quale entità rappresentante la categoria dei pensionati. La gestione del prossimo triennio costituirà verifica del raggiungimento di questo obiettivo: oggi noi chiediamo all’Assemblea, anche attraverso il voto su quella proposta, un chiaro pronunciamento sul complessivo operato. Per consolidare e metabolizzare questi importanti cambiamenti è indispensabile che il Comitato Direttivo e il vertice dell’Associazione siano corroborati da un riconoscimento di fiducia da parte della maggioranza dell’Organo che, per dirla con il dettato statutario “rappresenta l’universalità dei soci” (anche se per insuperabili difficoltà logistiche è da sempre presente una piccola percentuale degli oltre 4000 soci). La prossima riunione del Comitato Direttivo da programmare entro il mese di Gennaio, sarà dunque da dedicare prevalentemente alla stesura del programma triennale. 10 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO FISCO ED ALTRO: SELEZIONATI PER I NOSTRI SOCI LA MANOVRA AL TRAGUARDO La manovra finanziaria 2010, varata con il D.L. n. 78 del 31.5.2010, è stata convertita nella Legge n. 122 del 30.7.2010 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 174 alla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30.7.2010). Di seguito segnaliamo le novità, di interesse per gli associati, apportate in sede di conversione rispetto alle norme introdotte e già segnalate con il precedente numero della “Voce”: • È stato abolito l’innalzamento dal 74% al 85% del limite minimo di invalidità per la concessione del relativo assegno; • È stata introdotta una stretta sulle c.d. “microinvalidità da incidente stradale”, attraverso l’introduzione di sanzioni a carico dei medici che rilascino certificati non veritieri; • Lo slittamento di dodici mesi nella decorrenza della pensione rispetto alla data di maturazione dei requisiti viene esteso anche a coloro che maturano 40 anni di anzianità; • A decorrere dal 10.1.2015 verranno gradualmente incrementati, facendo riferimento ai dati ISTAT sulle aspettative di vita e con cadenza triennale, i requisiti di età ed anzianità (con esclusione del limite dei 40 anni di contribuzione) per la maturazione del diritto alla pensione; • Dal 1.7.2010 diventa onerosa anche la ricongiunzione presso l’INPS di periodi di contribuzione maturata presso altri Enti Pensionistici (precedentemente, ai sensi dell’art. 1 della Legge 29/1979 era invece completamente gratuita); • L’eventuale infrazione al superamento dell’utilizzo dei contanti (€ 5.000,00) eventualmente commessa nel periodo 31.5.-15.6.2010 non è soggetta a sanzioni. (Dagli inserti “La Manovra d’estate” de Il Sole 24 Ore dei 29, 30, 31 luglio 2010 e del 1.8.2010) INCENTIVI AL CAPOLINEA Si ricorda che alla fine del corrente anno verranno meno alcune agevolazioni previste da norme attualmente vigenti: • Decadono gli incentivi fiscali (detrazione d’imposta, ripartita in cinque rate annuali, del 55% della spesa sostenuta) previsti per la riqualificazione energetica degli edifici, la sostituzione di porte ed infissi, l’installazione di pannelli solari e la sostituzione delle caldaie. • È possibile ancora usufruire degli sconti previsti dal D.L. 40/2010 (convertito nella legge n. 73) per l’acquisto di elettrodomestici (forni, piani di cottura, ecc.) e cucine componibili in quanto residuano ancora parte dei fondi messi a disposizione dal Ministero delle Attività Produttive. LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO 11 Pertanto, chi ha intenzione di sfruttare le suddette agevolazioni dovrà accelerare i tempi, salvo che non intervengano proroghe, peraltro particolarmente caldeggiate, soprattutto per quanto riguarda le agevolazioni di cui al punto 1, dai vari operatori economici del settore. • Qualora il comodatario sostenga a proprio carico oneri (Da Il Sole 24 Ore del 13.9.2010) (Da Il Sole 24 Ore del 5.7.2010) COMODATO PER L’USO DI IMMOBILI Il comodato è un contratto, disciplinato dagli art. 1803 e seguenti del Codice Civile, per mezzo del quale un soggetto (comodante) mette a disposizione di un altro soggetto (comodatario) l’utilizzo di un bene per un periodo di tempo determinato. È quindi un tipo di contratto molto usato per consentire ad un proprio familiare l’utilizzo di un appartamento. Con questo contratto non viene costituito alcun diritto reale (usufrutto, uso, ecc.) a vantaggio del comodatario: in pratica, si tratta di un rapporto di cortesia che non genera alcun particolare vincolo giuridico, in quanto il comodatario è un semplice detentore, a titolo transitorio, del bene con il solo obbligo di mantenerlo in buone condizioni e restituirlo alla scadenza concordata. Sotto il profilo tributario, quando oggetto del contratto è un immobile, si determina quindi la seguente situazione: • Ai fini Irpef, il reddito comunque derivante dall’immobile deve essere sempre dichiarato dal comodante. Se l’immobile concesso in comodato è utilizzato da un familiare (coniuge, figli, fratelli) come abitazione principale, deve essere dichiarata la sola rendita catastale rivalutata del 5%; in caso diverso, l’immobile deve essere considerato unità immobiliare a disposizione (rendita catastale rivalutata del 5% ed incrementata di un terzo). Qualora, infine, l’immobile oggetto di comodato sia concesso in locazione ad un terzo da parte del comodatario, il canone dovrà essere dichiarato dal comodante che, ovviamente avrà espresso preventivamente il proprio consenso alla locazione. • Anche ai fini dell’ICI l’obbligo tributario ricade sul comodante, tenendo però presente che i singoli Comuni, in sede regolamentare, possono attribuire la natura di abitazione principale all’immobile concesso in uso gratuito ad un familiare quando il medesimo lo utilizzi come dimora abituale risultante dall’iscrizione anagrafica; • Il contratto di comodato deve essere obbligatoriamente registrato con assoggettamento ad imposta di bollo (€14,62 per ogni foglio di quattro facciate) e ad imposta di registro (€168,00 in misura fissa); per la manutenzione dell’immobile che rientrino tra quelli con diritto ad agevolazioni (36/55%), può far valere le relative detrazioni d’imposta in sede di dichiarazione dei redditi. COLF & BADANTI Le colf e le badanti sono una realtà sempre più diffusa nelle nostre famiglie, per far fronte a svariate esigenze: pulizie della casa, compagnia ai bambini e, soprattutto, assistenza agli anziani. È un fenomeno che, stando alle statistiche INPS (che, ovviamente, non possono tener conto del diffuso fenomeno del lavoro “grigio” e “nero”) ha portato il numero dei lavoratori del settore dalle 224.149 unità del 1° trimestre 2002 a ben 737.741 lavoratori nel 3° trimestre 2009. Vediamo brevemente quali sono le principali regole da osservare per la corretta instaurazione e gestione di un rapporto di collaborazione domestica, fermo rimanendo che è sempre possibile appoggiarsi, per districarsi fra le varie incombenze, ai patronati gestiti dalla maggior parte delle Organizzazioni Sindacali. Il lavoro domestico è regolato da un CCNL che stabilisce le retribuzioni minime, correlate alle mansioni svolte, classificate in quattro livelli e, nell'ambito di ciascuno di essi, in due gradi di retribuzione. Sono inoltre previsti scatti biennali di anzianità, una tredicesima mensilità (rapportata alle ore lavorate ed al periodo di lavoro), l'accantonamento del trattamento di fine rapporto (retribuzione lorda annua omni comprensiva/13,5). Nei casi in cui il lavoratore convive con il datore di lavoro è previsto che quest'ultimo fornisca vitto ed alloggio, includendone il controvalore (con valori convenzionali stabiliti per legge) nella retribuzione utile per il calcolo dei contributi obbligatori e per il trattamento di fine rapporto. Il CCNL regola anche tutta la materia dei permessi giornalieri (ore di riposo), delle ferie e degli eventuali congedi (visite mediche, matrimonio e maternità). Il contratto può essere sia a tempo indeterminato, con previsione di un periodo di prova, che a tempo determinato, in caso di esigenze temporanee o comunque a scadenza. In tali ultime ipotesi, può risultare conveniente ricorrere a forme alternative di rapporti, quali ad esempio il c.d. ‘lavoro somministrato’ (rivolgendosi ad apposite agenzie e pagando direttamente ad esse un corrispettivo: tutti gli obblighi di natura contrattuale e previdenziale ricadono sulle medesime) oppure, soprattutto se trattasi segue a pagine 23 e 24 12 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RUBRICHE: DALLA REDAZIONE LA POESIA DI MARIO PETRI Crediamo che molti colleghi apprezzeranno la sagacità con la quale Mario Petri ha fotografato nelle sue rime un fatto di cronaca molto attuale nella vita Montepaschina: Il ritardo nell’invio dell’estratto di conto corrente cartaceo da parte della Banca ai pensionati! Il problema ci è stato segnalato da molti colleghi e l’associazione si è fatta portavoce presso le strutture competenti per rappresentare questo disagio. Il Petri, con la sua vena pungente, ha colto al volo questa situazione. SISTEMI AVANZATI Quando l’estratto del conto corrente veniva fatto in modo artigianale ed il computer non c’entrava niente, dal cinque al dieci, se diceva male, lo ricevevi a casa, era normale, sette, ottogiorni dopo terminato (e non era una cosa eccezionale) il trimestre ben bene conteggiato! Adesso che il sistema è avanzato, e il lavoro si fa in tempo reale, l’estratto al 30/6 quand’è arrivato? La cosa mi sembra un po’ anormale; attenti ve lo dico di nascosto: È arrivato il 16 d’agosto! LA POESIA DI ANTONIO TASSO Nella inesauribile vena di Antonio Tasso proponiamo una nuova serie di poesie che l’autore ha riunito come “I sonetti di Baffo”. Questa serie ha per comune legame fatti della vita o personaggi reali. BISTA (una storia vera di Rapolano) Bista ‘un c’era mai stato in quelle case. Vent’anni, casa e chiesa, giovanotto, unn’era certo il gollo del paese: sapeva sta’ ‘n cucina e nel salotto, ave’a studiato e, fin da ragazzotto, faceva sporte trenta giorni ‘l mese; era del trentasette o del trentotto, alto, distinto, un tipo un po’ all’inglese. Scherzava coll’amici fino a quando S’incominciava a di’ d’anda’ al casino: allora scantonava salutando “stasera ‘un posso c’è… Juve-Torino!” Tutti quell’altri, te li raccomando: “Bista, te ‘un sai che perdi, piccinino!” *** A Bista “quella ‘osa” gli garbava Ma… c’erano du’ ma a tiragli ‘l freno. Prima ‘osa i quattrini: si pagava! (e dove’ spende gli face’a veleno) e se’onda ‘l peccato: in un baleno c’era l’inferno lì che l’aspettava! Gli sarebbe garbato… ormai era pieno Ma al prete poi chi glielo raccontava? E quell’altri, ogni volta, di ritorno, ci pigliavano gusto a raccontalle: “Quella rossa, un po’ anziana, di Livorno… O quella, mezza gnuda, collo scialle? Ciàve’a una bocca che pareva un forno! “ E a Bista gli toccava d’ascoltalle. *** Un mercoledì, alla fine, si decise: ‘un c’era né la messa né ‘l pallone: Beppe, ch’era ‘l più anziano, ci scommise “ Mille lire che viene, quel tincone! “ 13 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO Bista arrivò alle sette precise, era ‘n preda a’ rimorsi… ma l’ormone ‘un resisteva più; serio, promise: “ Vengo pe’ davvi la soddisfazione Ma sento d’anda’ contro la morale. Se l’ammosca la mamma, sai ‘l dolore… “ “ O locco! Ma è una ‘osa naturale; LA PITTURA DI GALILEO COSTANZO Segnaliamo all’attenzione dei nostri soci altri quadri di Galileo Costanzo. Le sue opere riproducono per lo più il suo peregrinare della vita lavorativa, evidenziando i tratti più belli o comunque quelli più significativi, che hanno lasciato in lui ricordi indelebili. ‘l posto è pulito… c’è tante signore… ‘un ti si porta mi’a all’ospedale! “ “ Vengo, ma dopo vo dal… confessore! “ *** Entrò facendo finta di sortire; fu accalappiato da una bolognese “ Mò vieni ben che ti fo divertire! “ Rosso, ‘un seppe di’ no: era cortese… Salì, ma gli pareva di svenire. Beppe rimase giù co’ una leccese Ma si teneva pronto a ‘ntervenire: Bista era un citto pieno di sorprese… Dallo stretto di Messina, acquerello '89 Un quarto d’ora… poi mezzora…niente! Era sortito Aligi, Nanni, Gino… Un’ora!... e, dietro all’ultimo cliente, la Bolognese e Bista!! Cià un calzino, si regge i pantaloni e bercia: “Gente! Alle sette di sabato, al Casino!!! “ Bagnara Calabra, acquerello '89 Tramonto di Calabria, acquerello '89 Il Circeo, tratti di penna '89 14 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO CAMBIA IL CODICE DELLA STRADA Con l’approvazione della Legge n. 120/2010 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 171 alla Gazzetta Ufficiale n. 175 del 29.7.2010) sono state introdotte numerose variazioni alle norme di circolazione stradale, molte delle quali, per entrare in vigore, necessitano dell’approvazione di appositi Decreti Ministeriali e/o regolamenti. Riportiamo, di seguito, quelle ritenute di maggior interesse per i comuni automobilisti. Modifiche in vigore senza formalità • Il superamento del tasso alcolemico in misura compresa tra 0,5 e 0,8 g/l non costituisce più un reato ma comporta solo sanzioni pecuniarie e/o amministrative. Inoltre, è stata introdotta tolleranza zero per tre anni nei confronti dei neo patentati; • Obbligo di occhiali o lenti, se prescritte, anche per la guida dei ciclomotori e di minicar (sulle quali ultime è diventato obbligatorio l’uso di cinture di sicurezza); • Inasprimento delle sanzioni pecuniarie per superamento dei limiti di velocità; per contro, viene ridotta la decurtazione dei punti dalla patente nelle due fasce intermedie di superamento (11/40 e 41/60 km/h); • In caso di mancata accensione degli anabbaglianti durante la circolazione fuori dai centri abitati non viene più comminata la riduzione dei punti della patente; • In presenza di pedoni sulle strisce pedonali occorre arrestare il veicolo anche se il pedone è in procinto di iniziare l’attraversamento (ovviamente, in assenza di vigili che dirigano il traffico); • In caso di incidente, è obbligatorio prestare soccorso (anche semplicemente richiedendolo alle competenti Autorità) ad eventuali animali (d’affezione, da reddito o protetti) coinvolti; • Il termine temporale di notifica dei verbali per infrazioni è ridotto da 150 a 90 giorni; Modifiche la cui entrata in vigore necessita di apposito Decreto Ministeriale e/o regolamento • Gli autovelox situati fuori dai centri abitati dovranno essere posizionati ad almeno un chilometro di distanza dal segnale del limite di velocità; • Possibilità di ottenere il foglio rosa per i minorenni con almeno 17 anni di età e già muniti di patente A, previa richiesta al Ministero da parte dei genitori e dopo aver effettuato un corso di guida pratica presso una scuola guida. Una volta ottenuto il foglio rosa, potranno esercitarsi al volante solo se al loro fianco sarà presente un maggiorenne munito di patente B (o superiore) da almeno 10 anni e se non sono presenti a bordo altri passeggeri oltre l’accompagnatore; • Oltre gli 80 anni di età diventerà necessaria una visita medica biennale con rilascio di uno specifico attestato; • In caso di rinnovo della patente verrà inviato un duplicato con indicazione della nuova scadenza. Il vecchio documento dovrà essere distrutto a cura del titolare; • Verrà introdotta la targa personale (sempre con le attuali caratteristiche alfanumeriche), mediante abbinamento al proprietario anziché al veicolo. In questo modo sarà possibile mantenere la solita targa in caso di acquisto di una nuova auto e cessione di quella vecchia; • Obbligo, per i ciclisti, di indossare un giubbino catarifrangente durante le circolazione notturna fuori dai centri abitati o in galleria; • Per riottenere la patente persa a seguito della decurtazioni dei punti, sarà necessario sostenere un esame; • Per i guidatori con reddito non superiore a € 10.628,16 sarà possibile rateizzare le multe se superiori a € 200,00 per ciascun verbale, presentando apposita richiesta e rinunciando ad eventuali ricorsi; • In caso di sospensione temporanea della patente, esclusi i casi conseguenti ad incidenti stradali, potrà essere richiesta al Prefetto, per comprovati motivi (lavoro, accompagnamento di disabili, ecc.), una deroga giornaliera alla medesima sospensione per un massimo di tre ore con conseguente prolungamento, però, del termine finale di sospensione. (Da Il Sole 24 Ore del 2.8.2010) LA FINE DEI DENTELLI ? I francobolli sono semplicemente introvabili: nelle tabaccherie si trovano le serie della posta prioritaria ordinaria”; mentre agli uffici postali utilizzano “una fascetta bianca col valore”. E se si va allo sportello filatelico l’operatore “è costretto a scaricare su pc, ogni francobollo che vende”. Insomma, che senso ha collezionare francobolli attuali? . È chiaro che il francobollo, dal punto di vista operativo è una bella invenzione che si è dimostrata utile per tanto tempo ed ha resistito molto di più di tante altre, fra cui per restare nel set- LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO tore delle comunicazioni – il telegrafo elettrico, le valvole o i dischi in vinile. Il francobollo ha avuto un ampio ruolo non solo dal punto di vista pratico ma pure da quelli storico, politico, tecnico, economico, sociologico, e tanti studiosi lo hanno evidenziato. Detto questo, se piace, se diverte, se dà qualcosa a livello culturale, perché non continuare? Altro è il discorso economico: spendendo meno di sessantatre euro l’anno (è il costo nominale delle cartevalori italiane prodotte nel 2009), non si può parlare di investimento. La filatelia, però, rispetto ad altre forme, permette di divertirsi e conoscere. ISTITUTI DI PAGAMENTO: UNA NOVITÀ NEL CREDITO Dal marzo è entrata in vigore anche in Italia la direttiva comunitaria sui servizi di pagamento, la “Direttiva Psd”, che consente ai consumatori di potersi rivolgere. per regolare le loro spese, oltre a banche, bancoposta, istituti di moneta elettronica, a nuovi soggetti denominati Ip, istituti di pagamento. Gli Ip sono imprese autorizzate dalla Banca d’Italia, iscritte in un apposito albo (consultabile su Internet) come, ad esempio: operatori telefonici, supermercati, catene di distribuzione carburanti. Gli Ip potranno prestare i seguenti servizi: - effettuare pagamenti e detenere i fondi della clientela ricevuti a tal fine, denominati “conti di pagamento”, non produttivi di interesse; – prestare servizi operativi e servizi accessori strettamente connessi, servizi di cambio, custodia e trattamento di dati; – gestire sistemi di pagamento; – concedere finanziamenti, purché accessori di servizi di pagamento, di breve durata (massimo 12 mesi). Gli Ip non potranno invece esercitare attività di raccolta del risparmio, che rimane riservata al sistema bancario. I conti di pagamento possono essere utilizzati dai consumatori per micro pagamenti, tipo spesa nei supermercati, rifornimenti di carburanti, parcheggi, spettacoli, sottoscrizione di abbonamenti, ed anche per effettuare bonifici e acquisti su Internet; i pagamenti si possono effettuare con carte prepagate, carte di credito, carte di debito o con cellulari. Gli stessi conti possono essere alimentati presso gli Ip con denaro contante, trasferimento di denaro da conti correnti o carte, accredito di stipendi, rimesse di denaro dall’estero. 15 LEHMAN BROTHERS Il tribunale di Savona (sentenza n.454 del 18 maggio 2010) ha respinto l’istanza di un consumatore che aveva citato in giudizio Intesanpaolo per ottenere il rimborso di obbligazioni Lehman Brothers, acquistate nel 2006, per un controvalore complessivo di 52.000 euro. La richiesta dei risparmiatori si basava sulla mancata informazione della variazione significativa di rischio dei titoli. La difesa della banca ha sostenuto che il default non fosse ipotizzabile e a sostegno ha portato la lista “basso rischio \ basso rendimento” del consorzio Patti Chiari. La banca, secondo il tribunale non aveva notizie migliori rispetto ai risparmiatori e si era affidata al rating elevato e all’inserimento della lista Patti chiari. La difesa ha contestato la decisione del Tribunale e la lettura di un mancato osservatorio privilegiato da parte della banca, con varie argomentazioni: – il giudizio sul rating che non sostituisce quello del mercato che scontava l’aumento del rischio; – l’aumento dello spread sui Credit default swap (Cds) dimostrava l’aumento della pericolosità; – l’obbligo di informazione al cliente non è riservato ai soli casi di gestione patrimoniale ma anche nel caso di sola compravendita come sostenuto dalla stessa Corte di Cassazione sia nella sentenza 17340/2008, dove aveva affermato che il citato obbligo sussiste anche in caso di rapporti di semplice negoziazione sia, a Sezioni Unite, con sentenza 26725/2007 dove sosteneva, ai sensi dell’art. 21 del TUF, che la banca anche dopo la stipula del contratto deve operare in modo tale che il cliente sia sempre adeguatamente informato in modo di assumere scelte di investimento o di disinvestimento informate. Fonte Adifinanza di Adiconsum 16 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO ATTACCO ALL’EURO di Gianfranco Gamboni Il forte attacco speculativo all’euro verificatosi nei mesi scorsi era abbastanza prevedibile visti i crescenti segnali di debolezza che la moneta unica andava manifestando da diverso tempo sui mercati. Come è noto l’euro era (e rimane) debole per vari motivi e fra questi: in Europa all’unione monetaria non è seguita l’unione economica e tanto meno l’unione politica; l’eccessivo livello del debito pubblico di Grecia, Portogallo, Irlanda,Spagna ed anche Italia rischia di soffocarne l’attività economica e di annullare , specialmente in Italia, i vantaggi che potrebbero derivare dalla ripresa i cui segnali si stanno manifestando in questi primi mesi del 2010; i paesi più ricchi come Germania e Francia si considerano al di sopra degli altri ed agiscono avendo come obiettivo primario la tutela del proprio ‘stato nazionale’; la Banca Centrale Europea non dispone di un reale potere di intervento essendo notevolmente condizionata dagli stati più forti, ed altri ancora. Si può supporre che negli speculatori sia prevalsa la convinzione che alcuni paesi, e fra questi il nostro, abbiano vissuto al di sopra delle loro possibilità e che l’attuale livello di benessere e di protezione sociale di cui godono non siano più sostenibili in un mercato globalizzato ed inoltre che dietro questo attacco ci sia stata la Cina la quale, detenendo una enorme quantità di dollari americani derivante dalle fortissime eccedenze della bilancia commerciale con gli Usa, ha interesse alla perdita di valore dell’euro ed al conseguente rafforzamento del dollaro (soltanto poco tempo fa e dopo insistenti pressioni la Cina si è detta disponibile a rivedere il rapporto di cambio tra la sua moneta ed il dollaro). È evidente che in presenza di questa situazione è molto più facile per la speculazione – cioè per coloro che dispongono di grandi capitali e possono utilizzare strumenti finanziari che ingigantiscono i volumi delle transazioni – aggredire l’euro in quanto moneta comune a diversi paesi alcuni dei quali duramente colpiti dalla crisi attuale e con incerte possibilità di recupero, rispetto al dollaro, moneta di uno Stato anch’esso duramente colpito dalla crisi, ma coeso e con grandi risorse, dove i cittadini hanno un forte senso di appartenenza e sono pronti ad affrontare insieme i sacrifici per difenderne il ruolo ed il valore. Cosa accadrà nei prossimi mesi ? Al momento in cui scrivo (primi di settembre ) il rapporto euro/dollaro oscilla fra 1,25 ed 1,30 e la situazione sembrerebbe più tranquilla. I governi europei, Germania e Francia in testa ed anche l’Italia, hanno fatto approvare dai parlamenti misure di austerità tendenti a ridurre la spesa pubblica e ad eliminare gli sprechi. Negli Stati Uniti il Presidente è riuscito a far passare in Congresso norme che prevedono il rafforzamento del patrimonio delle banche e severi controlli sulla “finanza”con particolare attenzione alle operazioni speculative su “strumenti derivati”. Se questi provvedimenti non saranno sufficienti a fermare la speculazione e soprattutto se i deboli segnali di ripresa economica non si consolideranno attraverso un significativo aumento del prodotto interno lordo annuo (per l’Italia almeno dell’1,50-2,00%) potremo andare incontro ad una nuova più forte caduta dell’euro e ad una crisi economica forse peggiore di quella del 1929. Nell’attualità i dati macroeconomici più significativi e le prospettive a breve termine provenienti dagli Stati Uniti non sono incoraggianti ed in Europa soltanto la Germania sta marciando a gonfie vele come testimoniano i dati sulle esportazioni e sulle previsioni di forte crescita del prodotto interno lordo. Ipotizzando uno scenario futuro a tinte fosche la Germania potrebbe valutare insostenibile la difesa dell’euro e decidere di abbandonarlo per far ritorno al ‘marco’ (in tal senso si sarebbe espressa in un sondaggio riservato buona parte del popolo tedesco) seguita in questa strada dalla LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO Francia con il ‘franco’ e dai Paesi Bassi con il ‘fiorino’. Se ciò malauguratamente accadesse la conseguente dissoluzione dell’euro comporterebbe per il nostro Paese, soffocato da un debito pubblico gigantesco ed impossibilitato a sostenere i costi dello stato sociale e del settore pubblico, la dichiarazione di insolvenza con buona pace di tanti nostri concittadini onesti percettori di redditi medio-bassi che hanno sopportato grandi sacrifici per ottenere la moneta unica e che si vedrebbero nuovamente e particolarmente penalizzati da un ritorno alla ‘lira’. Potrebbe essere in gioco, ma non voglio pensarlo, anche l’unità nazionale in quanto le Regioni più ricche del nostro Paese, preoccupate per la difficile situazione politica ed interessate al mantenimento della propria condizione economica, vedrebbero di buon occhio la costituzione di entità autonome o unirsi agli stati più forti del centro Europa. In presenza di un panorama così denso di incognite risulta evidente – e di questo devono convincersi anche Germania e Francia per le inevitabili ricadute negative che subirebbero da un ritorno al ‘marco’ ed al ‘franco’ – che la moneta unica non può ragionevolmente avere alternative; che per il bene di tutti indietro non si torna e che soltanto l’Europa – anche se non unita – mettendo insieme tutte le sue risorse, la sua tecnologia, le sue imprese ed il patrimonio scientifico e culturale di cui dispone può dare una risposta sicura e vincente alla speculazione. 17 Da parte nostra, come ha decisamente riaffermato il Governatore della Banca d’Italia nella sua relazione del 31 maggio scorso, è necessario ed indifferibile lavorare per rafforzare il patto di stabilità in Europa; combattere ‘la macelleria sociale’ cioè l’evasione fiscale che sottrae annualmente 200/250 miliardi di euro alla tassazione; fare in modo che la dinamica salariale sia strettamente collegata alla produttività. Mi permetto di aggiungere che bisogna introdurre rigorosi controlli per impedire che la metà delle nostre imprese costituite sotto forma di società (dico la metà!) chiuda i propri bilanci annuali in perdita; abolire i tanti privilegi di cui godono i politici (fra questi è opportuno ricordare che il numero delle ‘auto blu’ in Italia sono alcune centinaia di migliaia contro le 70/80.000 di Germania, Francia e Regno Unito) e soprattutto far approvare dal Parlamento le riforme di cui abbiamo urgentissima necessità per modernizzare il Paese. Purtroppo in queste ultime settimane la nostra situazione politica si è notevolmente complicata, ma ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità, vengano fatte le riforme e si evitino le elezioni anticipate che ci esporrebbero a notevoli rischi. Per il momento può soltanto consolare il fatto che la minor forza dell’euro rappresenta una opportunità perché un euro più debole favorisce le esportazioni, i commerci, il turismo e quindi può sostenere il sistema economico nel suo complesso e dare un contributo per uscire dalla crisi. CONVERSAZIONI ESTIVE SOTTO L’OMBRELLONE di Alberto Quintiliani Nella notissima canzone di Paolo Conte ‘Azzurro’ Celentano cantava “… cerco l’estate tutto l’anno… quelle domeniche da solo in un cortile a passeggiar…. neanche un prete per chiacchierar…”. Contrariamente a Celentano, quest’anno ho avuto il piacere di conversare più volte, in maniera assolutamente informale, sotto un ombrellone della spiaggia di Maiori della Costiera Amalfitana, con un Sacerdote, che conoscevo da tempo a messa, ma con il quale, (purtroppo), fino ad oggi non avevo mai avuto modo di parlare direttamente di tanti argomenti e dubbi, comuni – credo – a moltissime persone. In effetti, al di là delle prediche domenicali e delle confessioni (per chi, come me, è credente), non è particolarmente agevole colloquiare, appunto ‘fuori dai collaudati schemi’ con autorevoli Prelati, soprattutto in questi ultimi tempi in cui la Chiesa è oggetto di virulenti attacchi. Il Sacerdote, mio interlocutore, si chiama Don Vincenzo Taiani di Maiori, quasi mio coetaneo, anche se dimostra molti anni meno di me, in quanto evidentemente non ‘contaminato’ da 40 anni di banca! Premetto che è molto interessante e piacevole conversare con Don Vincenzo, uomo molto colto, forte delle sue due lauree in filosofia e teologia (ha partecipato anche ad un ‘Corso di Esercizi Spirituali’ con l’allora Cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI), ma assolutamente ‘terreno’, pratico e vicino al suo ‘gregge’. Tra le molte domande, che gli ho sottoposto, ecco soltanto alcune delle sue risposte – in considerazione della limitatezza dello spazio concessomi – risposte che possono maggiormente interessare. D Don Vincenzo, come giudica dal suo osservatorio gli attacchi che attualmente sta subendo la chiesa su più fronti, soprattutto e pretestuosamente per gli aspetti 18 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO legati alla pedofilia e quali sono, secondo Lei, le motivazioni principali che le provocano? R Direi che purtroppo l’umanità si sta sempre più imbarbarendo; certi valori etici, che erano alla base della civile convivenza, si stanno sempre più affievolendo, se non addirittura scomparendo. Ogni pretesto è spunto ottimale, sia in campo politico, economico sia in quello religioso per aggredire, delegittimare o cercare di annientare il nemico di turno. In questa ottica generale vanno inquadrati gli attacchi alla Chiesa, con l’obiettivo esplicito di un suo ridimensionamento. Certo non intendo con questo sostenere che tutti i rappresentanti della Chiesa – come per tutte le altre organizzazioni – siano dei cherubini. Anche i preti sono uomini con tutte le loro (purtroppo) debolezze o devianze assolutamente da condannare, ma la generalizzazione e la mirata etichettatura negativa tende ad amplificare e a mettere sotto i riflettori un fenomeno assolutamente circoscritto e rigorosamente censurato dalla Chiesa (come sottolinea continuamente il Santo Padre), cercando in tutti i modi di intaccare quanto di buono fa la Chiesa in ogni parte del mondo. Evidentemente la Chiesa cattolica dà fastidio ad una pluralità di soggetti nel mondo… D Non crede invece, Don Vincenzo, che in una società sempre più proiettata al successo, al denaro, all’adorazione dei miti del momento, al ‘carpe diem’, sia maggiormente necessaria l’opera magistrale della Chiesa? R Quello che dicevo prima circa il progressivo imbarbarimento della società civile porta di conseguenza il perseguimento di obiettivi individuali orientati pressoché esclusivamente su effimeri valori terreni, quali appunto successo, denaro e potere, elementi, questi, che inaridiscono l’animo umano, non procurano serenità e felicità, spingono all’avidità, all’ansia perenne di raggiungere sempre più ambiziosi traguardi, anche attraverso il ‘machiavellico’ “il fine giustifica i mezzi”, o il “mors tua vita mea”, concetti filosofici, in cui la moralità e la solidarietà recitano un ruolo marginale, amplificando la disugua- glianza tra i pochi ‘eletti’ e la maggioranza silenziosa ed economicamente ai limiti della mera sopravvivenza, che assume sempre più la triste connotazione delle pecorelle di dantesca memoria. Del resto per inquadrare meglio questa società sempre più abnormemente competitiva – dal momento che tu sei un musicista – possono andare bene i versi di una canzone di Morandi che tu ben conosci e che recita, secondo me largamente per difetto “… uno su mille ce la fa…”. È proprio per quello che ti ho appena detto che, secondo la mia ottica, la Chiesa deve riappropriarsi del suo ruolo centrale di indirizzo, di riposizionamento delle coscienze e di faro illuminante, nonché, ovviamente, di esempio. D Don Vincenzo, secondo me quello che mi ha appena detto trova conferma nella Sua predica di domenica scorsa, che mi ha colpito e, credo, rappresenti molto bene la sintesi tra i concetti da Lei espressi ed il passo del vangelo di Luca riguardante il possidente, che intendeva ampliare i magazzini per contenere una maggiore quantità di grano per la sua ricchezza, anziché distribuirla ai poveri, dimenticandosi della sua natura terrena, che non era eterna, e che il ‘Signore’ proprio in quella sera avrebbe preso la sua anima. Credo invece che gran parte dell’umanità, soprattutto i cd ‘potenti’ vivano nella convinzione di essere immortali. Don Vincenzo, purtroppo, e con mio dispiacere, solo una parte di quello che ci siamo detti e continueremo a dirci prima di salutare l’estate potrà essere oggetto di pubblicazione, per ragioni di spazio, sul nostro periodico degli ‘ex del Monte dei Paschi di Siena’, ma vorrei concludere la nostra ‘mini intervista’ con una domanda diretta e una Sua autorevole valutazione su un argomento che fin da piccolo mi ha sempre ‘angosciato’, a cui ho sempre risposto con la fede. Il motivo della domanda me lo sollecita un recentissimo incontro con un mio vecchio amico di Maiori, che una domenica uscendo dalla messa mi ha chiesto: ma tu sei credente? Alla mia risposta affermativa mi ha fatto presente che lui non era credente perché sostiene che, se esistesse, Dio non dovrebbe permettere tutte le calamità, le guerre, le violenze, gli efferati crimini che sconvolgono il pianeta. A corollario di questa sua, per me non condivisibile convinzione, in quanto appunto credente, aggiungo la mia domanda: Don Vincenzo mi spieghi, se in grado, come la mente umana può, se non con l’ausilio della fede, comprendere tecnicamente il concetto di universo, cioè spazio che non finisce mai, senza confini, senza una dimensione…? R La superficiale convinzione del tuo amico trascura un particolare importante e cioè che Dio, creatore del mondo, ha conferito agli uomini il ‘libero arbitrio’, cioè assoluta libertà di com- LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO portamenti. A questa concessione tuttavia ciascuno a posteriori dovrà rendere conto. Poi aggiungo: il tuo amico è per caso convinto che l’universo si sia formato per caso? Il perfetto equilibrio tra i pianeti dell’universo sia davvero conseguenza del ‘big bang’? E l’alternanza delle stagioni? La nascita, la vita e la morte siano frutto del caso? Non viene perlomeno il sospetto di un potere soprannaturale, che ha governato e governa tutte le cose terrene, che sono concetti enormi ed improponibili per la nostra ottica limitata? Per quanto riguarda la tua domanda ti rispondo con le parole di Socrate che diceva “…come nel corpo c’è un’anima intelligente, così nel cosmo c’è una intelligenza razionale che lo guida…”. La limitatezza della mente umana non può assolutamente comprendere totalmente problematiche tanto complesse, fuori dalle sue capacità, che non possono trovare una terrena spiegazione razionale e che 19 appunto ti portano spontaneamente e correttamente, come hai fatto tu, a rifugiarti nella fede e nella convinzione che anche tu, nel tuo piccolo, fai parte di un superiore progetto divino. Se tutti si interrogassero e tenessero presenti le problematiche, di cui abbiamo succintamente parlato, che la Chiesa porta avanti coraggiosamente e con determinazione, anche in presenza di rispettabili differenziazioni religiose, che devono essere altrettanto rispettose, certamente il mondo sarebbe migliore, meno violento, più solidale, con meno diseguaglianze e consapevole che la vita rappresenta soltanto un ‘soffio di vento’, di cui ciascuno a posteriori sarà chiamato a rendere conto, quando il Signore riterrà conclusa la individuale parentesi terrena e che pertanto gli osannati valori materiali, potere, ricchezza, successo sono soltanto falsi idoli, che vengono adorati per colmare enormi vuoti spirituali. IL CIELO STELLATO di Vinicio Susi Ai tempi degli zar viveva nelle Russie un uomo senza famiglia, senza lavoro e senza casa che si chiamava Nikita. Era un girovago: d’estate camminava tra paesi e città quasi sempre a piedi: raramente accettava un passaggio sui carri dei contadini; mangiava poco raccogliendo frutta ed erbe spontanee e pescando pesci nei generosi fiumi che attraversava. Aveva naturalmente l’aspetto dell’uomo selvatico: barba e capelli lunghissimi, qualche crosta nella pelle, odore non gradevole, ma la gente non lo evitava, anzi lo cercava perché aveva fama di saggio. E non è dato saperne precisamente i motivi. Negli inverni meno rigidi, con in testa un caldo colbacco, trovava rifugio nelle stalle o nei fienili, coperto di stracci e di qualche pelle di coniglio e di lupo, che diligentemente conservava nel suo lurido zaino, tenute insieme da uno spago, di tanto in tanto arricchite con quelle degli animali che riusciva a catturare, quali lepri e volpi, facili prede delle trappole che la sua vita nomade gli aveva forzatamente insegnato. Forse doveva la fama di saggio alle risposte che sapeva fornire alle persone che gli si rivolgevano per risolvere problemi e paure, sempre numerose a quell’epoca e in quei luoghi, dove il freddo, il caldo, la fatica, la miseria, la fame e i briganti facevano a gara a chi uccideva di più. Involontariamente egli fungeva anche da portatore di notizie, essendo forse l’unico che attraversava territori la cui vastità capiva soltanto chi la conosceva. E questa peculiarità di portatore di notizie e di esperienze lo favoriva non poco, in un mondo fatto di analfabeti e di ignoranti. Si fermava solo quando la neve ve lo costringeva, vale a dire qualche mese. Durante questi periodi, si ripuliva un po’, raccontava novelle ai bambini o agli adulti e masticava il tabacco raccolto in Georgia. Non appena possibile, ripartiva di buon passo perché era un camminatore, anzi un camminante, come dicevano i suoi conterranei. E cammina, cammina, cammina, un giorno di primavera inoltrata, mentre la neve cominciava a dimoiare, si accorse 20 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO di essere arrivato ai piedi degli Urali, che per lui rappresentavano la fine delle terre conosciute. Si fermò: meglio non sorpassare quella catena di monti e magari venire costretto ad affrontare gente nuova, non abituata a vedere stranieri, a quanto si sapeva abbastanza bellicosa e non ospitale. Tornò indietro e andò incontro al suo destino. Prima di arrivare ad un piccolo agglomerato di capanne di paglia, si allarmò: l’orecchio allenato aveva percepito un lontano rumore di zoccoli e pensò di nascondersi, ma non vedendo nulla a portata di mano che poteva aiutarlo (un albero, un cespuglio, una buca), non ne fece di niente e continuò per la sua strada. Il rumore, intanto si approssimava: si trattava sicuramente di cavalli. Cavalli?! Solo le guardie dello zar, che Dio benedica il suo nome, pensò Nikita (che era uomo del suo tempo) possiedono ed usano tali animali. E poi, in un battibaleno venne circondato dai cavalieri. Uno di loro, che ne sembrava il capo gli disse: “Sei tu Nikita il camminante?” “Per servirla, signore” “Allora vieni con noi, sali a cavallo”. Il girovago, come forse fin qui non abbiamo detto, era aitante, magro ed ancora giovane: con un salto montò sul cavallo dietro il comandante perdendo però il suo lurido zaino, subito raccolto dal seguito per rubarne il contenuto: una arrangiata pelliccia, un caldo colbacco e una manciata di tabacco georgiano. Galopparono circa un’ora e giunsero davanti ad una costruzione in muratura: la sede delle guardie pensò il girovago. Il comandante, per prima cosa ordinò ai suoi uomini di lavarlo, rasarlo e renderlo più accettabile perché lo zar in persona lo vuole conoscere. “Lo zar in persona? Non è possibile che sappia della mia stessa esistenza” azzardò Nikita”. “E invece sì” rispose perentorio il comandante “perché lo zar ha due occhi e due orecchi come tutti, ma moltiplicati per centomila, tanti per quante sono le sue guardie e per milioni e milioni, quanti sono i suoi servi e servitori. Ed è venuto a conoscenza di te, della tua vita, della tua saggezza e finanche dei tuoi pensieri: lo zar viene subito dopo Dio, e qualche volta prima. In questi momenti si trova in visita a due giorni di cavallo da qui, e domattina ti porteremo da lui”. Nikita, confuso e quasi stordito, non poté fare altro che dire di sì con la testa. Quando, superata la rigidità del protocollo, venne ammesso alla presenza dello Zar, il nostro personaggio sembrava rientrato in sé e si rese conto che forse stava vivendo un sogno. “Ho saputo che hai viaggiato per quasi tutte le Russie – iniziò Sua Maestà – e che hai accumulato, per questo, molta sag- gezza. Anch’io viaggio e ho viaggiato parecchio, e di certo non ho parlato con la stessa gente che conosci tu. Ma non voglio trattare degli affari politici, con te, perché per questo c’è il mio efficiente apparato; voglio invece conoscere il tuo pensiero su una questione che da tempo mi occupa la mente, e questa questione riguarda il cielo. Saprai che mi occupo di astronomia, e che nella mia reggia ho fatto installare i più potenti cannocchiali del mondo, ma sono ancora ben lontano dall’aver penetrato l’infinito, e siccome dove non arriva il dotto arriva l’ignorante, ti chiedo cosa pensi di fronte ad un cielo stellato. Semplicemente questo voglio sapere da te, uomo della strada”. L’attenzione che Nikita aveva prestato a queste parole non è descrivibile, e gli balenò nella mente la paura di come sarebbe andata a finire quando dal sogno si sarebbe svegliato; comunque rispose liberamente: “Del cielo stellato penso che ad ogni stella corrisponda un delitto o un misfatto dei potenti, e che ad ogni stella rossa e gialla il pentimento dei medesimi”. “Ma non si sono mai viste stelle rosse e gialle” rispose lo Zar. “Appunto” concluse Nikita. Il nostro racconto potrebbe finire qui, ma purtroppo ha un piccolo seguito: lo Zar non poteva, con ogni evidenza, restare indifferente a simili parole. “Arrestate e impiccate quest’uomo per offesa alla mia sacra persona, caccia di frodo, furto di tabacco e vagabondaggio” disse in un fiato, mentre il girovago iniziò a tremare, ormai sicuro di non stare sognando. E difatti venne impiccato subito: gli ordini dello Zar si eseguivano nell’immediatezza. Quella stessa notte, chi avesse alzato gli occhi al cielo, tra infinite stelle lucenti, ne avrebbe visto una di colore rosso e giallo. Ma fu la prima e l’ultima. Nota di redazione – Con grande piacere siamo lieti di ospitare di nuovo nel nostro giornale un racconto di Vinicio Susi, per molti anni prezioso e costante collaboratore. Ritroviamo in questo racconto il “nostro” Vinicio di sempre e ci auguriamo che continui a raccontarsi ancora per tanto tempo. 21 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO NUOVI SOCI Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci: BARDELLI ANTONELLA VED. MONCIATTI – Siena BOCCINI STEFANO – Siena CANNARILE MARTINO – Martina Franca CASAMONTI GRAZIA – Sovicille CELLERAI PAOLO – Siena FIOCCHI ANGELO – Perugia GABBRIELLI STEFANIA – Siena GALIOTO GIUSEPPE – Cremona MAGI MAURO – Foiano della Chiana MARIANI FLORIANO – Mondolfo MARINI MARIANGELA – Siena PANA’ MARCELLO – Roma PIOTTI ROBERTO – Monteriggioni POSSENTI ROBERTO – Roma SANCASCIANI MARIA ANGELA – Siena SANCASCIANI TINA – Sovicille SANTINI DARIO – Empoli SANTOCCHI VINCENZO – Roma SARACCHI LAMBERTO – Roma SARDI SERGIO – Prato SASSELLI LUISA PIERA – Novara SCALI MASSIMO – Calci SCAMPINI LAURA – Monza SCARPETTI CLAUDIO – Ribolla SCUZZARELLO VINCENZA – Torino SEDELMAYER ANNA – Firenze SERIACOPI CLAUDIO MASSIMO – Livorno SERPI MANUELA – Siena SIBILIO CARLA – Roma SOLCI MASSIMO – Castellucchio SOLDATINI EGISTO – Siena SONNI RENATA – Follonica SORBI ANTONIO – Siena SPANNOCCHI DANIELA – San Gimignano SPELTI LILIANA – Reggio Emilia STEFANINI ARGENTINO – Isola del Giglio STIFANO ANDREA – Milano TACCONI MAURIZIO – Firenze TAMAGNINI MARIA GRAZIA – Borgarello TARASCHI MAURIZIO – Curtatone TARTAGLINO ROBERTA – Siena TAVANTI MAURO – Badia al Pino TAVAZZANI MAURIZIO – Mezzanino TESTARMATA ARGEO – Roma TOMASELLI PIER LUIGI – Pontremoli TORNIELLI SERGIO – Roma TRIPPUTI GIANCARLO – Roma TRONI ROBERTO – Firenze TROTTATORE ETTORE – Roma TUCCI FRANCO – Carrara TUCCI PELLEGRINO – Roma TURCHI LUCIANA – Monteroni d’Arbia TUZZAMI ROBERTO – Rapolano Terme VAGHI MAURIZIO – Cernusco sul naviglio VALACCHI ANNA PAOLA – Pistoia VALDINI MARINA – Siena VALERIANI PATRIZIA – Sinalunga VANDO GIULIO – Roma VENTURINI BRUNERO – Massa VESTRI FAUSTO – Lamporecchio VILLI PIETRO – Montagnano VINCI FRANCESCO – Roma VIVA FRANCESCO – Copertino VOLPI ROBERTO – Abbiategrasso ZABEO ANGELO – Quiliano ZACCAGNINO RAFFAELE – Roma ZANGHI LUCIO – Castelnuovo Berardenga ZANGRILLI GIOVANNI – Alatri ZAPPELLI PAOLO – Foligno ZENOBI VALTER – Senigallia ZIVIERI ANNALISA – Bibbiano I NOSTRI LUTTI Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi: BURRONI MARCELLO – Monteriggioni CAMPAI GRAZIANO – Firenze CIPRIANI ELIO – Castelgandolfo DAMIANI SERGIO – Siena DEI ADRIANO – Siena FERRANDO GIO BATTA – Acqui Terme GALLI RINA VED. FRASSONI – Grottammare LASCHI RANDO – Follonica LOMBARDI FOSCO – Siena MASELLA LAURA – Siena MINUCCI CARLOTTA VED. VIVARELLI – Buonconvento NENCINI MARIO – Siena PANZANI OVIDIO – Siena PAZZAGLI SERGIO – Viareggio PUCCI ALFREDO – Montecatini Terme VENTURI ALDIMARO – Taverne d’Arbia CONTRIBUTI VOLONTARI Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie attività organizzative e per il periodico ‘LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO’, contributi volontari da parte dei seguenti Colleghi: BENCINI TAMAGNO – Siena CAPPANNOLI LILIANA VED. VERACINI – Siena GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena Versamenti pervenuti dalla Delegazione di Firenze: ALETTO GIOVANNI BERGESIO MARCO BACCETTI CARLO BARTALINI JODICE ANNA BELLUTTI ANNA SCARSELLI BORRACCINI GIUSEPPE BORRI MARISA VED. BURRESI CACIOLI MANUELLI ADRIANA CASINI PIERO CASSIGOLI FRANCESCO CASULA MONTI CORRADINA CHIAPPI LINA VED. TIEZZI CONTI PIERO CORSO ANNA CORSINOVI FABRIZIO DE ANGELIS PIERO DEL MELA OSVALDO DE MISERI GIOVANNI FIESOLI GRAZZINO GRIFONI CESARE GORI GABRIELLA IERI CORSINI LEDA LAZZERI GIANCARLO LAZZERI ROMANO LUCARINI IOLANDA VED. DINI MANNI ENRICO MARCHI ALFREDO MARCHI FRANCO MARUCELLI BRUNO MATI NICLA VED. NESPOLI MORETTI GIORGIO NOTARI MARIO PAPUZZA CARTONI ANGELA PARNIS LUIGIA PASCA ALDO PIRAMI SERGIO POGGESI AGATI CAROLINA PONTICELLI CARLO PINCHERA GERMANO ROSSI GIULIANO SCALA LILIANA SESTINI CARLO TILLI MAURO TORRINI SILVANO TOSI GUIDO UGOLINI CARLA VED. NANNOTTI 22 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO OGGI PESCE a cura di Flavio Egni Voglio presentare in questo numero alcune ricette semplici che ho avuto modo di apprendere dalla tradizione marinara e tramandate attraverso ripetizioni orali. Crostini al sapore di pesce (1) Tagliate a fette dello spessore di circa un centimetro, pane idoneo per preparare dei crostini, si trova normalmente in vendita presso i rivenditori di pane. Friggete in una padella con olio di semi leggero queste fette di pane, fino a che sono diventate croccanti ed hanno acquisito un colore leggermente nocciola. Toglietele e lasciatele raffreddare sopra della carta assorbente da cucina per fargli rilasciare anche eventuale olio in eccesso. A parte: preparate un salsa facendo andare in poco olio extra vergine di oliva uno spicchio d’aglio, del peperoncino, se gradito, aggiungendo subito dopo del pomodoro, quanto serve per la nostra quantità, a pezzettini finissimi, fate cuocere per pochi minuti e lasciatelo riposare; lavate o pulite una quantità di vongole (veraci o lupini) oppure di cozze, fatele aprire in una padella con un cucchiaio d’olio ed un poco di vino bianco (meno di un quarto di bicchiere), coprendo la stessa fino a quando le conchiglie incominciano ad aprirsi. Spengete il fuoco fate raffreddare e separate i molluschi dal proprio guscio; tenete a portata di mano del prezzemolo già lavato. A questo punto tutti gli ingredienti sono pronti, quindi non resta che assemblare i nostri crostini: su ogni fettina di pane fritto mettete un bel cucchiaio abbondante della salsa di pomodoro e sopra una/due/tre vongole, o una cozza, ed una o due foglioline di prezzemolo. Il crostino è pronto per essere mangiato! Crostini al sapore di pesce (2) Tagliare a fette del pane idoneo come sopra descritto (senza farlo friggere). A parte: preparate una salsa fredda con una quantità di maionese sufficiente per la preparazione dei crostini, aggiungendoci prezzemolo e poco aglio tritati finemente, mischiate fino a che il tutto sarà ben amalgamato; pulite dei calamaretti non troppo grossi (di quelli che normalmente si usano per le insalate di mare), tagliateli a rondelle o pezzettini, sgusciate dei gamberetti piccoli, fateli cuocere per pochissimi minuti in acqua bollente, quindi toglieteli, fateli asciugare e conditeli con poco sale, pepe, olio e poco limone. Quando gli ingredienti sono tutti pronti, spalmare su ogni fettina di pane abbondante salsa di quella che avrete preparato e sopra disponete uno o più pezzettini dei calamaretti o gamberi già conditi. Il crostino è pronto per essere mangiato! Spaghetti con le acciughe Ritengo che la salsa con le acciughe fresche sia una delle più gustose della cucina tradizionale elbana, che così bene abbraccia le tradizioni culinarie marinare con quelle della cultura povera contadina. Ingredienti per circa 500g di spaghetti: acciughe fresche circa 600g che andranno pulite privandole della testa e della lisca (devono rimanere i filetti soltanto), prezzemolo un manciato, 3/4 spicchi di aglio, mezza cipolla piccola, concentrato di pomodoro e/o pomodori spezzettati finissimi, peperoncino, olio, sale e pepe q.b. In un capiente tegame fate soffriggere in abbondante olio extra vergine di oliva il trito di prezzemolo, aglio e cipolla, (peperoncino, sale e pepe q.b.) appena imbiondi- 23 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO to aggiungete le acciughe che avrete prima tritato grossolanamente (nella cottura tendono a macerarsi anche troppo), quindi girando con parsimonia di tanto in tanto fate cuocere a fuoco medio per alcuni minuti. Quando il tutto è ben amalgamato e vi sembra ritirato, aggiungete un poco di vino bianco secco, non più di mezzo bicchiere. Questo sugo dal gusto forte, ricordiamoci che si tratta di pesce azzurro molto saporito, regge bene anche un buon vino rosso invece del bianco. Io vi dico che quando la faccio per me o per i miei amici uso mettere in sostituzione del vino bianco o rosso alcune gocce di aceto! A mio parere queste gocce di aceto esaltano ancora maggiormente, caso mai ce ne fosse bisogno, il sapore complessivo del sugo con le acciughe. Qualsiasi soluzione decidete di provare, fate comunque evaporare bene, quindi aggiungete il concentrato di pomodoro, direi che in questa quantità mezzo tubetto è sufficiente, e dopo pochi minuti poca acqua per terminare la cottura a fuoco medio/alto. Se preferite usate parte di concentrato e parte di pomodori spezzettati molto fini o solo quest’ultimi. Io consiglio e preferisco la prima soluzione. Nel frattempo cuocete gli spaghetti non troppo fini, condite con abbondante sugo alle acciughe e servite. Buon appetito! segue da pagina 11 Colf e badanti di attività occasionali, mediante l'acquisto di ‘voucher lavoro’ (reperibili presso l'INPS, gli uffici postali o le tabaccherie) da consegnare al lavoratore e che assolvono anche gli obblighi previdenziali (esiste solamente un limite annuo di 5.000,00 € per ciascun lavoratore). Ci sono alcuni adempimenti preliminari connessi alla stipula di un contratto a tempo indeterminato o determinato che variano in funzione della nazionalità del lavoratore che si intende assumere. Se la colf è italiana, dopo aver preso nota della tessera sanitaria, del codice fiscale e di un documento di identità, Trance di pesce spada in guazzetto di odori Una ricetta che ho mangiato ed apprezzato a casa di un amico carissimo e che lo stesso mi ha riferito nei dettagli. La ricetta tramandatagli oralmente, trova sicuramente origine nella tradizione marinara della sua famiglia proveniente dalla meravigliosa isola di Ponza. Ingredienti: fette di pesce spada fresco dello spessore di un dito circa tagliato in piccole porzioni, due spicchi d’aglio in pezzetti, origano, olio extra vergine di oliva, 6/7 pomodorini tagliati a pezzetti, un manciatino di capperi, alcune foglie di basilico, poco prezzemolo a foglioline, un quarto di bicchiere di aceto bianco, mezzo bicchiere di vino bianco secco, peperoncino a piacere, sale q.b. In un tegame capiente ma abbastanza alto di bordi, TUTTO A CRUDO, ponete il pesce spada in piccole porzioni cospargendo sopra con pezzettini di aglio, origano, pezzetti di pomodorino, qualche cappero, un paio di foglie di basilico, prezzemolo, sale, olio; ripetete per alcuni strati ed alla fine versate l’aceto ed il vino bianco. Fate cuocere per alcuni minuti fino a che tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati nei sapori ed i liquidi un poco ritirati, ma non del tutto perché costituiranno il condimento leggero di questo piatto. Servite caldo e buon appetito! occorre inviare alla sede INPS competente per territorio (in base alla residenza del datore di lavoro) un'apposita comunicazione entro le ore 24 del giorno precedente l'inizio del rapporto di lavoro. Tale comunicazione può essere effettuata telefonicamente (call center 803164), via internet (www.inps.it) oppure in forma cartacea presentando agli sportelli dell'Istituto il mod. COLD-ASS (prelevabile anche dal predetto sito INPS). Se il lavoratore è extracomunitario e senza permesso di soggiorno, è necessario attendere l'emanazione di un apposito ‘decreto flussi’ e chiedere on-line l'autorizzazione ad assumere. Se, invece, la colf extracomunitaria ha già un regolare permesso di soggiorno, è necessario inviare, oltre alla 24 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO medesima documentazione prevista per i lavoratori italiani o comunitari, anche un apposito modello (mod. Q) allo Sportello Unico per l'Immigrazione. In tutti i casi, se il lavoratore convive con il datore di lavoro, deve essere effettuata una comunicazione anche all'autorità di P.S. È sempre opportuno redigere il contratto in forma scritta, riportando chiaramente tutti gli aspetti del rapporto di lavoro (durata, mansioni, retribuzione, orario di lavoro, riposi, ecc.). Al momento della corresponsione della retribuzione, deve essere consegnato al lavoratore un prospetto di dettaglio della medesima, mentre non è obbligatorio il rilascio di un riepilogo annuale, salvo che non venga richiesto dal lavoratore, dal momento che il datore di lavoro colf non assume le vesti del c.d. ‘sostituto d'imposta’ (quindi non deve effettuare al lavoratore trattenute fiscali, né rilasciare il mod. CUD, né effettuare alcuna comunicazione all'Agenzia delle Entrate). È necessario, invece, espletare gli obblighi contributivi nei confronti dell'INPS il quale, a seguito del ricevimento della comunicazione di inizio del rapporto di lavoro, invia appositi bollettini per il versamento dei contributi. Questi ultimi, devono essere versati entro il giorno 10 del mese successivo a quello di scadenza di ogni trimestre (ad es., il 10 aprile verranno versati i contributi relativi al 1° trimestre), oppure entro 10 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Le norme attuali prevedono tre fasce di contribuzione rapportate alla retribuzione oraria corrisposta quando l'orario settimanale non supera 24 ore, mentre, in caso di superamento di tale limite, è previsto un contributo orario fisso, non collegato all'importo della retribuzione oraria. Pertanto, quando l'orario settimanale non supera le 24 ore, occorre prima di tutto individuare la retribuzione oraria sommando alla retribuzione mensile il rateo mensile della tredicesima, l'eventuale valore convenzionale di vitto ed alloggio e dividere il tutto per il numero di ore mensili. Sulla base del risultato ottenuto, si individua la fascia di retribuzione prevista dalle tabelle INPS ed il relativo contributo orario, dopo di che il medesimo deve essere moltiplicato per il numero di ore settimanali del trimestre oggetto di versamento, tenendo ben presente che l'INPS definisce la settimana come arco temporale da domenica a sabato (se il trimestre finisce in giorno infrasettimanale, i contributi relativi all'ultima settimana dovranno essere versati nel trimestre successivo). Di solito gli importi dei contributi che vengono pubblicati dall'INPS riportano fra parentesi la quota contributiva a carico del lavoratore, fermo restando che il datore di lavoro è tenuto al versamento dell'intero importo. Le tabelle INPS riportano anche l'importo del contributo senza la quota CUAF (Cassa Assegni Familiari), da utilizzare solo se il lavoratore è il coniuge del datore di lavoro oppure un parente o affine convivente entro il terzo grado. La ricevuta del versamento si compone di due sezioni una delle quali, l'attestato, deve essere consegnata al lavoratore. L'altra sezione, la ricevuta, è molto importante per il datore di lavoro in quanto, oltre a costituire prova dell'avvenuto versamento, è documento valido per il riconoscimento, in sede di dichiarazione dei redditi (mod. 730 e/o UNICO) e con il criterio di cassa (contributi, sempre e comunque al netto della quota a carico del lavoratore, versati nell'anno oggetto di dichiarazione), dell'onere deducibile dal reddito previsto dalle attuali normative fiscali. In sede di dichiarazione dei redditi, il datore di lavoro può chiedere anche una detrazione d'imposta del 19% (importo annuo massimo di € 2.100,00) per la retribuzione, regolarmente dimostrata da buste paga o dichiarazioni mensili quietanzate, corrisposta a badanti che assistano anziani. (da Il Sole 24 Ore del 5.7.2010)