pensionato - associazione dipendenti a riposo mps

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pensionato - associazione dipendenti a riposo mps
LA NUOVA VOCE DEL
Anno X
agosto/ottobre 2010 n. 41
www.assopensmps.it
PENSIONATO
Direzione e Redazione:
via Monna Agnese 20, 53100 Siena
Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212
Fax 0577 217 1162
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Periodico di informazioni
ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Direttore: Alberto Cavalieri Direttore Responsabile: Tullio Mori Redazione: Flavio Egni Progetto grafico: Maruska Pradelli Impaginazione: Bernard & Co
Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI).
Francesco
di Vannuccio
(documentato a
Siena 1356-1389;
morto ante 1391)
Reliquiario,
con raffigurazioni
Madonna con
il Bambino; il Cristo
tra la Vergine e
San Giovanni
Evangelista.
Tempera e oro su
tavola, cm 54 x 37,5
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RISULTATO DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO
DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DELL’ASSOCIAZIONE
PER IL TRIENNIO 2010/2012
SINTESI DEL VERBALE
DELLA COMMISSIONE ELETTORALE
La Commissione Elettorale si è riunita a Siena,
presso la sede dell’Associazione nelle giornate del
2-3-4 agosto 2010, per procedere allo spoglio dei
voti espressi dagli iscritti, per il rinnovo del Comitato Direttivo e del Collegio dei Revisori per il
triennio 2010/2012.
Sono presenti i membri della Commissione Elettorale:
Emili Dario
Presidente
Ceccherini Bruno Commissario
Egni Flavio
Commissario
Nencini Vittore
Commissario
Hanno votato nei termini previsti, prima dell’inizio dello scrutinio, n° 1.356 Soci, su un totale di
4.120 iscritti. I 1.356 votanti sono così ripartiti : n°
8 votanti presso il seggio elettorale il giorno
08/07/2010, n°1.348 votanti per corrispondenza.
Sono state rilevate n° 36 schede bianche o nulle
per cui le schede valide sono state n° 1.320.
In base ai risultati dello scrutinio delle schede
valide, sono risultati eletti tra i candidati residenti
in Siena e Provincia i seguenti Soci (in ordine alfabetico):
• Berti Maria Assunta
Integrativo
• Caporali Gian Pietro
Altri
• Cencioni Mauro
Altri
• Dilaghi Cesare
Integrativo
• Marzini Fabio
Integrativo
• Masoni Adolfo
Integrativo
• Montini Ruggero
Integrativo
• Mori Tullio
Integrativo
• Tiberi Anna Maria
Altri
• Turillazzi Arturo
Integrativo
Tra i candidati non residenti in provincia di
Siena, in base alle previsioni di riserva di posti nel
Comitato Direttivo per le altre aree geografiche,
sono risultati eletti i Soci:
Nord (1)
• Bonacina Giancarlo
Centro Nord (6)
• Andreoni Lido
• Bechelli Francesco
• Casini Piero
• Gamboni Gianfranco
• Magnani Massimo
• Santoni Agostino
Centro e isole (2)
• Mattei Franco
• Panà Marcello
Sud (1)
• Blasi Ettore
Integrativo
Altri
Integrativo
Integrativo
Integrativo
Altri
Integrativo
Integrativo
Altri
Integrativo
Ricordiamo che del Comitato Direttivo faranno
parte di diritto i seguenti Soci:
• Nannini Fernando
• Valacchi Duccio
• Cavalieri Alberto
• Ioseffi Piero
• Semboloni Franco
• Turreni Francesco
Per il Collegio dei Revisori sono stati eletti:
• Cavallini Luciano
Membro effettivo
• De Iulis Carlo
Membro effettivo
• Paulesu Pasqualino
Membro effettivo
• Boccini Stefano
Membro supplente
• Dalle Mura Pier Luigi Membro supplente
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI
PER IL TRIENNIO 2010/2012
Il 23 Settembre ha avuto luogo presso la sede
dell’Associazione la riunione del nuovo Comitato
Direttivo.
All’inizio della seduta prende la parola il Presidente Onorario Fernando Nannini, che rivolge a
tutti un caloroso saluto, con particolare riguardo ai
nuovi eletti, ed auspica un proficuo lavoro nell’interesse degli iscritti.
Nannini propone a questo punto per la carica di
Presidente Alberto Cavalieri, che riceve l’approvazione unanime di tutti i membri del Comitato Direttivo (quelli eletti, art. 12 Statuto).
Cavalieri ringrazia per la fiducia accordatagli per
il suo terzo mandato ed espone una sintesi delle possibili linee dell’Associazione, che potrà essere utile
nella prossima riunione del Comitato al fine di individuare il programma per il prossimo triennio.
Si procede quindi all’assegnazione delle altre
cariche che risultano così conferite:
Turillazzi Arturo
Vice Presidente
Caporali Gian Pietro Segretario
Tiberi Anna Maria
Vice Segretario
Ioseffi Piero
Tesoriere
Mori Tullio
Direttore Responsabile de
“La Nuova Voce del Pensionato”
Il Collegio dei Revisori nomina a sua volta il
Presidente, e risulta pertanto così composto:
Paulesu Pasqualino
Presidente
Cavallini Luciano
Membro effettivo
De Iulis Carlo
Membro effettivo
Infine si precede alla nomina della Commissione
Integrativi come previsto dall’art.12 del nuovo Statuto, che risulta così composta:
Dilaghi Cesare
Gamboni Gianfranco
Marzini Fabio
Masoni Adolfo
Montini Ruggero
Mori Tullio
Semboloni Franco
Turreni Francesco
I lavori proseguono con la nomina di altre commissioni di lavoro e con un sommario esame della
relazione, che altro non è che quella consuntiva già
utilizzata per l’Assemblea, alla quale si aggiungono
brevi aggiornamenti. La stessa potrà costituire spunto di riflessione per il nuovo programma triennale
che sarà sottoposto al Comitato stesso nella prossima
riunione, orientativamente nel mese di gennaio
2011. Di seguito si riporta la relazione ed una sintesi degli aggiornamenti.
Borghi toscani
in festa
Le foto di questo
numero sono state
scattate nell’antico
borgo di Mensano
(Siena) il 3 ottobre
scorso in occasione
della rievocazione
della Festa
della vendemmia.
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RELAZIONE AL COMITATO DIRETTIVO DEL 23.9.2010
SU PREPARAZIONE PROGRAMMA TRIENNALE
Allargamento della base sociale
Il triennio 2007 2009 ha visto completarsi l’azione
posta in essere già nel precedente; l’Associazione ha
dunque avuto la seguente evoluzione in termine di
numero di Soci:
Integrativi
Zainettisti e altri
Totale
Fine 2003
Fine 2006
2.625
61
2.686
2.405
1.096
3.501
Fine 2009
differenza
2.271
- 354
1.542 + 1.481
3.813 + 1.127
Ricordo qual’era la finalità di questa azione: operare perché l’Associazione avesse un futuro, senza correre il rischio di un suo inaridimento, con conseguente
immediata perdita di efficacia, in quanto rappresentativa solo di un gruppo chiuso, necessariamente ad esaurimento, e quindi poco ascoltato dalle parti Fondanti
(Azienda e Sindacato).
L’obiettivo appare pienamente raggiunto; verso la
fine del periodo si è dunque trasformato in quello, ad
esso complementare, di ricercare modalità che consentissero al mondo dei pensionati del Monte di individuare interessi comuni, tali da giustificare lo stare insieme in una Associazione, pur in presenza di situazioni
oggettivamente differenziate.
È un obiettivo nobile, fondamentale in una associazione, che è stato oggetto di approfondimento nella
relazione del cinquantenario, e che è alla base delle
modifiche statutarie oggi proposte all’Assemblea:
modifiche importanti, apparentemente complesse e farraginose, ma sorrette da una precisa esigenza, ritenia-
mo condivisibile da tutti: continuare ad essere molti e
uniti (ad oggi siamo oltre 4.100), per difendere, volta
per volta, gli interessi e le legittime aspettative dei Soci
o di gruppi di essi: oggi gli Integrativi, domani tutti i
pensionati, domani l’altro forse gli zainettisti, o i superstiti beneficiari delle pensioni di reversibilità, chi può
saperlo?
Si aggiorna la tabella sopra riportata con i dati attuali del numero dei Soci:
Integrativi
Zainettisti e altri
Totale
Fine 2003
Fine 2006
Fine 2009
Oggi
2.625
61
2.686
2.405
1.096
3.501
2.271
1.542
3.813
2.160
1.937
4.097
Difesa della congruità del patrimonio del
Fondo Integrativo e giusta distribuzione delle
‘eccedenze’
È questo il tema fondamentale, per il gruppo degli
integrativi, gruppo che tuttora rappresenta la maggioranza dei Soci e che continuerà ancora per molti anni a
necessitare di una tutela attenta, efficace e tempestiva.
Costituisce testimonianza inequivocabile della priorità di questo tema il livello di interesse e passione che
lo stesso genera: da qui l’attenzione, mai venuta meno,
all’individuazione di obiettivi realistici e perseguibili ed
alla ricerca delle iniziative e degli strumenti migliori
per perseguirli.
Sul piano della difesa del patrimonio importante riferire l’opera svolta dal nostro Comitato Direttivo in merito alla Gestione del Patrimonio
Mobiliare: sono stati esaminati più
volte gli indirizzi di gestione, che
hanno portato alla modifica dell’Asset Allocation strategico del Fondo
Integrativo, giungendo ad una riduzione del peso dell’Azionario dal 30
% al 15 % e corrispondente incremento dell’obbligazionario, con
introduzione di una categoria di
obbligazionario nuova (titoli indicizzati all’inflazione). Ad oggi possiamo dire che questa azione si è
dimostrata pienamente positiva e ad
essa dobbiamo in gran parte sia il
favorevole risultato della gestione
finanziaria del 2009 (+ 9,50 %), sia
il timing scelto per rendere piena-
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
mente operative le nuove misure
(inizio Gennaio), consolidando il
risultato (al 31/03: + 2 %) e riducendo gli effetti negativi della
caduta dei corsi azionari avvenuta
nei primi mesi del 2010.
Per l’aspetto della gestione degli
immobili: l’attività di dismissione è
proseguita nel triennio, con realizzazione di plusvalenze che hanno
inciso positivamente sul risultato di
gestione: si ricorda al riguardo che
gli immobili sono stati ceduti realizzando mediamente il 180% del
valore di bilancio, per altro aggiornato annualmente. Circa la fissazione del tasso di attualizzazione si
è ritenuto opportuno, prescindendo dai rilevanti sbalzi
del mercato dei tassi degli ultimi due anni, condividere la
conferma del 4,40%, tasso né troppo alto, né troppo
basso, che ha consentito di conseguire valori di riserva
matematica idonei all’applicazione del noto art. 26.
È doveroso dunque un ringraziamento non formale
del Comitato Direttivo ai colleghi pensionati facenti
parte degli organi della Cassa di Previdenza in scadenza, che si sono fattivamente impegnati, assumendosi le
conseguenti responsabilità anche personali e riuscendo
a mantenere, non senza difficoltà, la coerenza di fondo
con la posizione che più volte il Comitato Direttivo
stesso aveva espresso a larga maggioranza;
Sul tema infine della distribuzione degli avanzi,
estraneo alle competenze del Consiglio della C.P.A., il
nostro notiziario n. 34 del gennaio\febbraio 2009
riportava un ampio documento di analisi dell’argomento, ancora pienamente attuale, ed un quadro riassuntivo dell’andamento nel decennio; siamo ora in grado di
integrare quei dati con le risultanze del bilancio CPA
2008 e 2009. Importante notare come, nel tempo, le
prestazioni effettive corrispondano a quelle previste più
la distribuzione degli avanzi, fornendo la più autorevole conferma della validità dei calcoli attuariali.
Nella relazione all’Assemblea scorsa si concludeva
affermando che “si apre dunque una fase non facile, le
cui conclusioni si vedranno a breve: difatti noi faremo
ogni sforzo perché la differenza positiva venga utilizzata per il pagamento degli avanzi arretrati, in modo da
mantenere anche in questa difficile situazione
l’equilibrio fra il debito vitalizio e il patrimonio, con
l’obiettivo, per noi fondamentale, dell’esaurimento del
patrimonio stesso in perfetta sincronia con la cessazione delle erogazioni”.
È noto quanto è stato possibile conseguire dopo
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quella data: la distribuzione di erogazioni per complessivi € mil. 6,8, dopo un biennio negativo indotto
dalla più profonda crisi finanziaria mondiale degli ultimi 80 anni, è stata oggettivamente un successo dell’Associazione, costruito con un’opera assidua di pressione verso le Parti Fondanti (Azienda e Sindacato) e
costituisce la migliore conferma dell’accettazione di
fatto dell’obiettivo dell’Associazione sopra richiamato,
su cui tutti gli integrativi si sono ritrovati.
Il conseguimento di livelli reddituali di piena soddisfazione nel 2009 e nel primo trimestre 2010, dopo il
negativo andamento del biennio precedente, lascia ben
sperare: è possibile che, al termine del biennio siano
disponibili avanzi importanti; nello stesso tempo le
interruzioni della redditività nel 2002 e nel 2008 rassicurano circa l’inesistenza, ancora per molti anni, di
“avanzi consolidati”.
Giusto dunque proseguire sull’obiettivo dichiarato:
sarà comunque compito del nuovo Comitato Direttivo
individuare, prima del Giugno 2011, anche avvalendosi dei mezzi garantiti dal modificato Statuto, la strategia
più opportuna per il raggiungimento dell’obiettivo stesso, a partire dalla prossima erogazione.
La gestione del Patrimonio mobiliare viene
seguita con grande attenzione da tutti i rappresentanti dei pensionati presenti negli organi della
CPA. Saranno svolte riunioni preventive fra questi
colleghi, integrati da uno o due esperti esterni di
cui cercheremo la disponibilità (nel passato ci ha
aiutato Mannini). Anche la Commissione Integrativi inizierà le proprie riunioni.
Nel corso del 2010 il rendimento ha mantenuto un livello positivo apprezzabile (gli ultimi dati
indicano un +4%). Abbiamo anche iniziato a pre-
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
disporre quanto necessario per analizzare i rendimenti finanziari dell’ultimo decennio, dati che
potranno risultare utili nei contatti con le varie
parti coinvolte.
Non si sono prodotte novità specifiche in merito al tema della gestione degli immobili, né su
quello della distribuzione degli avanzi, del resto
scadenzato alla prossima primavera
Circa il formarsi degli avanzi stessi si può osservare che il favorevole andamento che si profila
per il biennio lascia ben sperare.
Conseguire una rappresentatività nel
Consiglio della Cassa adeguata al peso elevato
e crescente dei pensionati
L’argomento non era stato ripreso nella relazione
triennale in quanto non si erano prodotte novità sul
piano normativo.
Dopo le note iniziative da noi poste in essere
senza successo in occasione di alcune modifiche
statutarie della CPA nel triennio ancora precedente è stato possibile, sul piano meramente comportamentale, giungere per la prima volta a disporre di un numero di pensionati presenti negli
organi amministrativi della CPA, in vari ruoli,
superiore al passato.
Questa situazione offre indubbie opportunità
per il perseguimento degli obiettivi dell’Associazione negli aspetti di competenza degli organi
della CPA. Al riguardo, fermi i doveri che a ciascuno competono nell’adempimento dei compiti
connessi al ruolo ricoperto, sarà realizzato uno
stretto contatto fra gli stessi, con consultazioni
preventive quando gli argomenti all’O.d.G. lo
rendano opportuno, nonché un loro pieno coinvolgimento nella elaborazione, anche tecnica,
degli obiettivi dell’Associazione.
Rapporto con le Associazioni pensionati
esattoriali e con quelle delle Banche del Gruppo
In questo triennio ci siamo trovati a confrontarci con
i temi indotti dalla crescita dimensionale e dalle importanti modifiche strutturali del Gruppo Monte che tutti
voi conoscete.
Eventi senza precedenti, quali la cessazione dei servizi esattoriali e la fusione nel Monte di grandi realtà
bancarie stanno producendo effetti anche nel nostro
mondo. A seguito di tali eventi i pensionati di queste
realtà si sono trovati privi dei corrispondenti colleghi in
attività, divenendo così “gruppo chiuso”, mentre i loro
trattamenti integrativi (ove esistenti), vengono erogati
direttamente dal Monte.
Il nostro Comitato Direttivo non ha condiviso la
richiesta di procedere alla confluenza delle loro Associazioni nella nostra, per evitare il rischio di distogliere l’attenzione dai temi specifici del gruppo storico,
ma ha espresso la disponibilità a realizzare una struttura, del resto abbastanza diffusa nel mondo associativo, di secondo livello, con finalità di coordinamento e
di rappresentanza.
Le fasi di studio si sono concluse ed è disponibile lo
Statuto di questa nuova Associazione, che nascerà
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
snella e priva di oneri propri. Si tratterà, in sostanza, di
una entità associativa creata ed alimentata dagli organi
delle Associazioni pensionati del Gruppo che ritengano di aderirvi, con il compito, in via istituzionale, di
tutelare il futuro delle problematiche comuni e, essendone di volta in volta delegata dagli organi delle singole associazioni, di rappresentare direttamente o
affiancare i rappresentanti delle associazioni stesse, per
i temi più specifici, così da rispondere meglio ai bisogni degli iscritti.
Auspichiamo che detto organismo, che sarà concretizzato dal nuovo Comitato direttivo, possa svolgere attività
utile ed aumentare la capacità della categoria di farsi ascoltare dall’Azienda per raggiungere gli scopi associativi.
In questi giorni sembra stia giungendo ad una
fase operativa lo studio di una ipotesi di unificazione di tutti i fondi provenienti dalle Banche
incorporate con il Fondo dei post 91; si tratterebbe dunque di un processo che, se non tocca minimamente gli aspetti che interessano i pensionati di
provenienza Monte, avrà invece rilievo, in qualche caso, per i pensionati di provenienza delle
banche incorporate.
Torneremo sull’argomento con notizie più precise al momento opportuno.
Adeguare le prestazioni della polizza malattie
All’inizio del triennio emerse una disponibilità della
Direzione del Monte, immediatamente utilizzata, di
migliorare le prestazioni della Polizza, negli anni successivi purtroppo il trend negativo del costo delle prestazioni si è notevolmente aggravato: si era difatti realizzata l’ipotesi, prevista dal Contratto Integrativo
Aziendale, di “squilibrio fra prestazioni e premio che
non consenta il mantenimento delle coperture esistenti
senza significativo aggravio di costi”. L’Associazione ha
dovuto quindi arretrare in un’azione di difesa e consolidamento delle prestazioni della polizza malattie,
impegnandosi per la ricerca di adeguate soluzioni.
Il problema si è posto con gravità perché il trend di
crescita delle prestazioni si è ulteriormente impennato
e la Banca non era più disponibile ad aumentare il premio, cresciuto da meno di 200 pro-capite nel 2000 a
400 nel 2003 ed a quasi 600 nel 2006, a 800 nel 2008.
Nonostante questi incrementi il rapporto fra prestazioni e premi si manteneva ben oltre il 100%.
Le conclusioni sono note: la gratuità della polizza ed
il grosso delle prestazioni è stato salvato, la modifica
del sistema di gestione, attraverso la Caspie, ha migliorato alcuni aspetti, anche se ha fatto emergere in una
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fase iniziale ancora non del tutto terminata, il limite
rappresentato dall’operare la Caspie in Toscana e
Umbria solo di recente. Comunque si è intanto raggiunta la convenzione con i medici di Siena operanti in
regime di intra moenia all’ospedale delle Scotte.
Per il 2010 è previsto, nell’ambito del Monte,
l’allineamento degli assetti contrattuali (fra i quali
anche la polizza malattie) per il personale, proveniente da più banche con Contratti Integrativi anche fortemente diversificati.
L’Associazione resta dunque impegnata a vigilare
costantemente l’andamento delle trattative su questo
argomento per mantenere viva l’attenzione del Monte
al mondo dei pensionati, per i quali la polizza malattie
assume un rilievo particolare ed emblematico del rapporto che la Banca intende mantenere con i propri ex
dipendenti ed attuali importanti clienti.
Recenti provvedimenti governativi collegano strettamente questo polizza a quella LTC, per cui i due argomenti saranno da trattare congiuntamente (vedi sotto).
Miglioramento dell’assistenza ai pensionati
anziani non autosufficienti
In questi primi tre anni di funzionamento, dei cinque
di durata della polizza, si è confermata sia una differenza positiva presso la C.M.A. fra versamenti degli
assicurati (ovviamente in gran prevalenza degli attivi) e
premio pagato, sia una bassissima sinistrosità.
Abbiamo avuto assicurazione dalla C.M.A. che questa differenza verrà finalizzata a consentire erogazioni
agli assicurati che perdono la copertura al raggiungimento dell’ottantesimo anno di età (ovviamente, vista
l’età, tutti pensionati). Questa iniziativa consentirà a
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
coloro che hanno aderito alla polizza, anche se hanno
pagato il premio solo per un anno, di ottenere erogazioni dirette della CMA. Abbiamo anche suggerito di
cercare una rinegoziazione anticipata, ma comunque
in prossimità della scadenza, facendo pesare il rapporto premi/indennizzi che sta profilandosi particolarmente positivo, minacciando altrimenti il ricorso ad altra
compagnia .
Scopo di questa rinegoziazione dovrebbe essere
quello di far definitivamente assumere alla polizza la
natura sua propria di “cumulativa” e non quella mista
attuale (è una polizza cumulativa per il rilevante numero di assicurati, ma l’Assicurazione ha preteso un premio calcolato sull’età di ciascuno e l’esclusione, o
addirittura la cessazione della copertura per quelli a
maggior rischio).
In merito alla Polizza malattie non sono ancora
disponibili dati di andamento che consentano da
valutare la situazione: lo dovrebbero essere fra
qualche giorno. L’indirizzo al contenimento delle
spese che caratterizza la gestione della banca in
questo periodo, insieme alle varie iniziative conseguenti alle fusioni desta qualche preoccupazione
Come sopra accennato sussiste un collegamento fra le due polizze: difatti il Ministro Sacconi ha
recentemente predisposto un decreto, all’esame
della Corte dei conti, che condiziona le agevolazioni fiscali e contributive sulla polizza malattie,
indispensabili alla sua prosecuzione, al fatto che
i Fondi sanitari adempiano all’obbligo di destinare una quota non inferiore al 20 % dell’ammontare, fra l’altro, a prestazioni inquadrabili prevalentemente nella Polizza LTC.
È possibile dunque che si producano novità
prima della prossima riunione del Comitato direttivo, pertanto la Commissione Polizze si riunirà già
nella prossima settimana e ci incontreremo con i
responsabili della Banca e della Cassa Mutua.
Servizi agli associati
In relazione all’aumento del numero dei soci è stato
ampliato l’orario di lavoro della nostra addetta, che ora
è presente tutte le mattine dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 15 alle 17.30.
Inoltre il collega Boscagli si è reso disponibile a rafforzare il presidio sulle problematiche applicative della
polizza malattie: la sua competenza è risultata particolarmente utile ed apprezzata.
Infine, riguardo l’evoluzione tecnologica, siamo giunti a realizzare la struttura tecnica del nostro Sito web,
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
consultabile all’indirizzo www.assopensmps.it, che consentirà di ricevere aggiornamenti immediati sugli argomenti che decideremo di inserirvi.
Al momento sono stati immessi i notiziari dal 2005
ad oggi. Stiamo lavorando per implementarlo con alcuni dati derivanti dall’intranet aziendale della Banca,
quali ad es. il bilancio della CPA, le modalità di utilizzo e l’elenco delle strutture convenzionate della
CASPIE , Filo diretto, ect..
Le informazioni derivanti da intranet saranno inserite, ovviamente con l’autorizzazione della Banca, e protette in un’area riservata accessibile dai soci con registrazione individuale.
Sono in corso importanti evoluzioni sul tema del
730. Sembra difatti il Monte uniformi il sistema di
acquisizione dei dati per i pensionati a quello già in
uso per i dipendenti (input diretto su computer a cura
del singolo interessato). Ne deriverebbe certamente un
ricorso molto superiore all’attuale alla nostra assistenza, concentrato in un breve lasso di tempo.
Conclusioni
Il triennio trascorso ha dunque visto l’Associazione
crescere dimensionalmente, consolidare il suo ruolo di
interlocutore diretto e ascoltato delle parti fondanti e
della Cassa di Previdenza, raggiungere traguardi di
grande positività, quali il pagamento dell’erogazione in
un biennio in perdita e il mantenimento, in un periodo
di dichiarata riduzione delle spese per il personale, di
una polizza gratuita (unica nel sistema bancario) di
fronte ad una quadruplicazione della spesa.
Ha anche però dovuto sperimentare la difficoltà di
gestire interessi diversificati, da taluno ritenuti, in realtà senza fondamento, contrastanti.
Si erano difatti create rilevanti attese di benefici pensionistici sotto la spinta, sia di un
oggettiva perdita di potere di acquisto di tutte le pensioni, sia di una
convinzione circa l’esistenza di
eccedenze patrimoniali del fondo
integrativo, certamente presenti un
decennio prima, ma già riassorbite
da fattori esterni, principalmente
dall’allungamento della vita.
Il lavoro compiuto dal Comitato
Direttivo è giunto a chiarire i termini reali del problema e ad individuare un percorso per una incisiva difesa degli interessi degli
integrativi e delle loro aspettative,
purché realistiche.
9
Recependo dunque istanze formatesi in questo gruppo, anche al di fuori dell’ambito dell’Associazione, si è
puntato a riconoscere la peculiarità della situazione,
individuando modifiche statutarie in grado di rispondere alle conseguenti necessità.
Nel contempo si sono realizzate convergenze per un
più obiettivo dimensionamento delle attese: il livello,
strutturalmente limitato, delle eccedenze sarà in grado
di attenuare, ma mai di compensare , la perdita del
potere di acquisto della pensione; il loro manifestarsi
discontinuo esclude il concetto stesso di consolidamento che era alla base delle c.d. “prestazioni mutualistiche ed assistenziali”.
Tutto ciò, nella logica fondamentale di mantenere
l’unità dell’Associazione, che costituisce la base del
nostro “accreditamento” presso i vertici aziendali, quale
entità rappresentante la categoria dei pensionati.
La gestione del prossimo triennio costituirà verifica
del raggiungimento di questo obiettivo: oggi noi chiediamo all’Assemblea, anche attraverso il voto su quella proposta, un chiaro pronunciamento sul complessivo operato.
Per consolidare e metabolizzare questi importanti
cambiamenti è indispensabile che il Comitato Direttivo
e il vertice dell’Associazione siano corroborati da un
riconoscimento di fiducia da parte della maggioranza
dell’Organo che, per dirla con il dettato statutario “rappresenta l’universalità dei soci” (anche se per insuperabili difficoltà logistiche è da sempre presente una piccola percentuale degli oltre 4000 soci).
La prossima riunione del Comitato Direttivo da
programmare entro il mese di Gennaio, sarà dunque da dedicare prevalentemente alla stesura del
programma triennale.
10
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
FISCO ED ALTRO: SELEZIONATI PER I NOSTRI SOCI
LA MANOVRA AL TRAGUARDO
La manovra finanziaria 2010, varata con il D.L. n. 78
del 31.5.2010, è stata convertita nella Legge n. 122 del
30.7.2010 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 174
alla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30.7.2010). Di seguito
segnaliamo le novità, di interesse per gli associati, apportate in sede di conversione rispetto alle norme introdotte e già segnalate con il precedente numero della “Voce”:
• È stato abolito l’innalzamento dal 74% al 85% del
limite minimo di invalidità per la concessione del
relativo assegno;
• È stata introdotta una stretta sulle c.d. “microinvalidità
da incidente stradale”, attraverso l’introduzione di sanzioni a carico dei medici che rilascino certificati non
veritieri;
• Lo slittamento di dodici mesi nella decorrenza della
pensione rispetto alla data di maturazione dei requisiti viene esteso anche a coloro che maturano 40 anni
di anzianità;
• A decorrere dal 10.1.2015 verranno gradualmente
incrementati, facendo riferimento ai dati ISTAT sulle
aspettative di vita e con cadenza triennale, i requisiti
di età ed anzianità (con esclusione del limite dei 40
anni di contribuzione) per la maturazione del diritto
alla pensione;
• Dal 1.7.2010 diventa onerosa anche la ricongiunzione
presso l’INPS di periodi di contribuzione maturata
presso altri Enti Pensionistici (precedentemente, ai
sensi dell’art. 1 della Legge 29/1979 era invece completamente gratuita);
• L’eventuale infrazione al superamento dell’utilizzo dei
contanti (€ 5.000,00) eventualmente commessa nel
periodo 31.5.-15.6.2010 non è soggetta a sanzioni.
(Dagli inserti “La Manovra d’estate” de Il Sole 24 Ore
dei 29, 30, 31 luglio 2010 e del 1.8.2010)
INCENTIVI AL CAPOLINEA
Si ricorda che alla fine del corrente anno verranno
meno alcune agevolazioni previste da norme attualmente vigenti:
• Decadono gli incentivi fiscali (detrazione d’imposta,
ripartita in cinque rate annuali, del 55% della spesa
sostenuta) previsti per la riqualificazione energetica degli
edifici, la sostituzione di porte ed infissi, l’installazione di
pannelli solari e la sostituzione delle caldaie.
• È possibile ancora usufruire degli sconti previsti dal
D.L. 40/2010 (convertito nella legge n. 73) per
l’acquisto di elettrodomestici (forni, piani di cottura,
ecc.) e cucine componibili in quanto residuano ancora parte dei fondi messi a disposizione dal Ministero
delle Attività Produttive.
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
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Pertanto, chi ha intenzione di sfruttare le suddette
agevolazioni dovrà accelerare i tempi, salvo che non
intervengano proroghe, peraltro particolarmente caldeggiate, soprattutto per quanto riguarda le agevolazioni di
cui al punto 1, dai vari operatori economici del settore.
• Qualora il comodatario sostenga a proprio carico oneri
(Da Il Sole 24 Ore del 13.9.2010)
(Da Il Sole 24 Ore del 5.7.2010)
COMODATO
PER L’USO DI IMMOBILI
Il comodato è un contratto, disciplinato dagli art.
1803 e seguenti del Codice Civile, per mezzo del quale
un soggetto (comodante) mette a disposizione di un altro
soggetto (comodatario) l’utilizzo di un bene per un periodo di tempo determinato. È quindi un tipo di contratto
molto usato per consentire ad un proprio familiare
l’utilizzo di un appartamento. Con questo contratto non
viene costituito alcun diritto reale (usufrutto, uso, ecc.)
a vantaggio del comodatario: in pratica, si tratta di un
rapporto di cortesia che non genera alcun particolare
vincolo giuridico, in quanto il comodatario è un semplice detentore, a titolo transitorio, del bene con il solo
obbligo di mantenerlo in buone condizioni e restituirlo
alla scadenza concordata. Sotto il profilo tributario,
quando oggetto del contratto è un immobile, si
determina quindi la seguente situazione:
• Ai fini Irpef, il reddito comunque derivante dall’immobile deve essere sempre dichiarato dal comodante. Se
l’immobile concesso in comodato è utilizzato da un
familiare (coniuge, figli, fratelli) come abitazione principale, deve essere dichiarata la sola rendita catastale
rivalutata del 5%; in caso diverso, l’immobile deve essere considerato unità immobiliare a disposizione (rendita catastale rivalutata del 5% ed incrementata di un
terzo). Qualora, infine, l’immobile oggetto di comodato sia concesso in locazione ad un terzo da parte del
comodatario, il canone dovrà essere dichiarato dal
comodante che, ovviamente avrà espresso preventivamente il proprio consenso alla locazione.
• Anche ai fini dell’ICI l’obbligo tributario ricade sul
comodante, tenendo però presente che i singoli
Comuni, in sede regolamentare, possono attribuire la
natura di abitazione principale all’immobile concesso
in uso gratuito ad un familiare quando il medesimo lo
utilizzi come dimora abituale risultante dall’iscrizione
anagrafica;
• Il contratto di comodato deve essere obbligatoriamente registrato con assoggettamento ad imposta di bollo
(€14,62 per ogni foglio di quattro facciate) e ad imposta di registro (€168,00 in misura fissa);
per la manutenzione dell’immobile che rientrino tra
quelli con diritto ad agevolazioni (36/55%), può far
valere le relative detrazioni d’imposta in sede di dichiarazione dei redditi.
COLF & BADANTI
Le colf e le badanti sono una realtà sempre più diffusa
nelle nostre famiglie, per far fronte a svariate esigenze:
pulizie della casa, compagnia ai bambini e, soprattutto,
assistenza agli anziani. È un fenomeno che, stando alle statistiche INPS (che, ovviamente, non possono tener conto
del diffuso fenomeno del lavoro “grigio” e “nero”) ha portato il numero dei lavoratori del settore dalle 224.149
unità del 1° trimestre 2002 a ben 737.741 lavoratori nel
3° trimestre 2009.
Vediamo brevemente quali sono le principali regole
da osservare per la corretta instaurazione e gestione di un
rapporto di collaborazione domestica, fermo rimanendo
che è sempre possibile appoggiarsi, per districarsi fra le
varie incombenze, ai patronati gestiti dalla maggior parte
delle Organizzazioni Sindacali.
Il lavoro domestico è regolato da un CCNL che stabilisce le retribuzioni minime, correlate alle mansioni svolte, classificate in quattro livelli e, nell'ambito di ciascuno di essi, in due gradi di retribuzione. Sono inoltre previsti scatti biennali di anzianità, una tredicesima mensilità (rapportata alle ore lavorate ed al periodo di lavoro),
l'accantonamento del trattamento di fine rapporto
(retribuzione lorda annua omni comprensiva/13,5). Nei
casi in cui il lavoratore convive con il datore di lavoro è
previsto che quest'ultimo fornisca vitto ed alloggio,
includendone il controvalore (con valori convenzionali
stabiliti per legge) nella retribuzione utile per il calcolo
dei contributi obbligatori e per il trattamento di fine rapporto. Il CCNL regola anche tutta la materia dei permessi giornalieri (ore di riposo), delle ferie e degli eventuali congedi (visite mediche, matrimonio e maternità).
Il contratto può essere sia a tempo indeterminato, con
previsione di un periodo di prova, che a tempo determinato, in caso di esigenze temporanee o comunque a scadenza. In tali ultime ipotesi, può risultare conveniente
ricorrere a forme alternative di rapporti, quali ad esempio
il c.d. ‘lavoro somministrato’ (rivolgendosi ad apposite
agenzie e pagando direttamente ad esse un corrispettivo:
tutti gli obblighi di natura contrattuale e previdenziale
ricadono sulle medesime) oppure, soprattutto se trattasi
segue a pagine 23 e 24
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RUBRICHE: DALLA REDAZIONE
LA POESIA DI MARIO PETRI
Crediamo che molti colleghi apprezzeranno la
sagacità con la quale Mario Petri ha fotografato
nelle sue rime un fatto di cronaca molto attuale
nella vita Montepaschina: Il ritardo nell’invio dell’estratto di conto corrente cartaceo da parte della
Banca ai pensionati! Il problema ci è stato segnalato da molti colleghi e l’associazione si è fatta portavoce presso le strutture competenti per rappresentare questo disagio.
Il Petri, con la sua vena pungente, ha colto al
volo questa situazione.
SISTEMI AVANZATI
Quando l’estratto del conto corrente
veniva fatto in modo artigianale
ed il computer non c’entrava niente,
dal cinque al dieci, se diceva male,
lo ricevevi a casa, era normale,
sette, ottogiorni dopo terminato
(e non era una cosa eccezionale)
il trimestre ben bene conteggiato!
Adesso che il sistema è avanzato,
e il lavoro si fa in tempo reale,
l’estratto al 30/6 quand’è arrivato?
La cosa mi sembra un po’ anormale;
attenti ve lo dico di nascosto:
È arrivato il 16 d’agosto!
LA POESIA DI ANTONIO TASSO
Nella inesauribile vena di Antonio Tasso proponiamo una nuova serie di poesie che l’autore ha
riunito come “I sonetti di Baffo”. Questa serie ha per
comune legame fatti della vita o personaggi reali.
BISTA
(una storia vera di Rapolano)
Bista ‘un c’era mai stato in quelle case.
Vent’anni, casa e chiesa, giovanotto,
unn’era certo il gollo del paese:
sapeva sta’ ‘n cucina e nel salotto,
ave’a studiato e, fin da ragazzotto,
faceva sporte trenta giorni ‘l mese;
era del trentasette o del trentotto,
alto, distinto, un tipo un po’ all’inglese.
Scherzava coll’amici fino a quando
S’incominciava a di’ d’anda’ al casino:
allora scantonava salutando
“stasera ‘un posso c’è… Juve-Torino!”
Tutti quell’altri, te li raccomando:
“Bista, te ‘un sai che perdi, piccinino!”
***
A Bista “quella ‘osa” gli garbava
Ma… c’erano du’ ma a tiragli ‘l freno.
Prima ‘osa i quattrini: si pagava!
(e dove’ spende gli face’a veleno)
e se’onda ‘l peccato: in un baleno
c’era l’inferno lì che l’aspettava!
Gli sarebbe garbato… ormai era pieno
Ma al prete poi chi glielo raccontava?
E quell’altri, ogni volta, di ritorno,
ci pigliavano gusto a raccontalle:
“Quella rossa, un po’ anziana, di Livorno…
O quella, mezza gnuda, collo scialle?
Ciàve’a una bocca che pareva un forno! “
E a Bista gli toccava d’ascoltalle.
***
Un mercoledì, alla fine, si decise:
‘un c’era né la messa né ‘l pallone:
Beppe, ch’era ‘l più anziano, ci scommise
“ Mille lire che viene, quel tincone! “
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
Bista arrivò alle sette precise,
era ‘n preda a’ rimorsi… ma l’ormone
‘un resisteva più; serio, promise:
“ Vengo pe’ davvi la soddisfazione
Ma sento d’anda’ contro la morale.
Se l’ammosca la mamma, sai ‘l dolore… “
“ O locco! Ma è una ‘osa naturale;
LA PITTURA DI GALILEO COSTANZO
Segnaliamo all’attenzione dei nostri soci altri quadri di
Galileo Costanzo. Le sue opere riproducono per lo più il
suo peregrinare della vita lavorativa, evidenziando i tratti più belli o comunque quelli più significativi, che
hanno lasciato in lui ricordi indelebili.
‘l posto è pulito… c’è tante signore…
‘un ti si porta mi’a all’ospedale! “
“ Vengo, ma dopo vo dal… confessore! “
***
Entrò facendo finta di sortire;
fu accalappiato da una bolognese
“ Mò vieni ben che ti fo divertire! “
Rosso, ‘un seppe di’ no: era cortese…
Salì, ma gli pareva di svenire.
Beppe rimase giù co’ una leccese
Ma si teneva pronto a ‘ntervenire:
Bista era un citto pieno di sorprese…
Dallo stretto di Messina, acquerello '89
Un quarto d’ora… poi mezzora…niente!
Era sortito Aligi, Nanni, Gino…
Un’ora!... e, dietro all’ultimo cliente,
la Bolognese e Bista!! Cià un calzino,
si regge i pantaloni e bercia: “Gente!
Alle sette di sabato, al Casino!!! “
Bagnara Calabra, acquerello '89
Tramonto di Calabria, acquerello '89
Il Circeo, tratti di penna '89
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
CAMBIA IL CODICE DELLA STRADA
Con l’approvazione della Legge n. 120/2010 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 171 alla Gazzetta Ufficiale n. 175 del 29.7.2010) sono state introdotte numerose variazioni alle norme di circolazione stradale, molte delle quali, per entrare in vigore, necessitano dell’approvazione di appositi Decreti Ministeriali e/o regolamenti. Riportiamo, di seguito, quelle ritenute di maggior interesse per i comuni automobilisti.
Modifiche in vigore senza formalità
• Il superamento del tasso alcolemico in misura compresa tra 0,5 e 0,8 g/l non costituisce più un reato ma
comporta solo sanzioni pecuniarie e/o amministrative. Inoltre, è stata introdotta tolleranza zero per tre
anni nei confronti dei neo patentati;
• Obbligo di occhiali o lenti, se prescritte, anche per
la guida dei ciclomotori e di minicar (sulle quali
ultime è diventato obbligatorio l’uso di cinture di
sicurezza);
• Inasprimento delle sanzioni pecuniarie per superamento dei limiti di velocità; per contro, viene
ridotta la decurtazione dei punti dalla patente
nelle due fasce intermedie di superamento (11/40
e 41/60 km/h);
• In caso di mancata accensione degli anabbaglianti
durante la circolazione fuori dai centri abitati non
viene più comminata la riduzione dei punti della
patente;
• In presenza di pedoni sulle strisce pedonali occorre
arrestare il veicolo anche se il pedone è in procinto
di iniziare l’attraversamento (ovviamente, in assenza
di vigili che dirigano il traffico);
• In caso di incidente, è obbligatorio prestare soccorso (anche semplicemente richiedendolo alle competenti Autorità) ad eventuali animali (d’affezione,
da reddito o protetti) coinvolti;
• Il termine temporale di notifica dei verbali per
infrazioni è ridotto da 150 a 90 giorni;
Modifiche la cui entrata in vigore necessita
di apposito Decreto Ministeriale e/o regolamento
• Gli autovelox situati fuori dai centri abitati dovranno
essere posizionati ad almeno un chilometro di distanza dal segnale del limite di velocità;
• Possibilità di ottenere il foglio rosa per i minorenni
con almeno 17 anni di età e già muniti di patente A,
previa richiesta al Ministero da parte dei genitori e
dopo aver effettuato un corso di guida pratica presso
una scuola guida. Una volta ottenuto il foglio rosa,
potranno esercitarsi al volante solo se al loro fianco
sarà presente un maggiorenne munito di patente B (o
superiore) da almeno 10 anni e se non sono presenti
a bordo altri passeggeri oltre l’accompagnatore;
• Oltre gli 80 anni di età diventerà necessaria una
visita medica biennale con rilascio di uno specifico
attestato;
• In caso di rinnovo della patente verrà inviato un
duplicato con indicazione della nuova scadenza. Il
vecchio documento dovrà essere distrutto a cura
del titolare;
• Verrà introdotta la targa personale (sempre con le
attuali caratteristiche alfanumeriche), mediante
abbinamento al proprietario anziché al veicolo. In
questo modo sarà possibile mantenere la solita targa
in caso di acquisto di una nuova auto e cessione di
quella vecchia;
• Obbligo, per i ciclisti, di indossare un giubbino
catarifrangente durante le circolazione notturna
fuori dai centri abitati o in galleria;
• Per riottenere la patente persa a seguito della decurtazioni dei punti, sarà necessario sostenere un esame;
• Per i guidatori con reddito non superiore a €
10.628,16 sarà possibile rateizzare le multe se superiori a € 200,00 per ciascun verbale, presentando apposita richiesta e rinunciando ad eventuali ricorsi;
• In caso di sospensione temporanea della patente,
esclusi i casi conseguenti ad incidenti stradali, potrà
essere richiesta al Prefetto, per comprovati motivi
(lavoro, accompagnamento di disabili, ecc.), una
deroga giornaliera alla medesima sospensione per un
massimo di tre ore con conseguente prolungamento,
però, del termine finale di sospensione.
(Da Il Sole 24 Ore del 2.8.2010)
LA FINE DEI DENTELLI ?
I francobolli sono semplicemente introvabili: nelle
tabaccherie si trovano le serie della posta prioritaria
ordinaria”; mentre agli uffici postali utilizzano “una
fascetta bianca col valore”. E se si va allo sportello filatelico l’operatore “è costretto a scaricare su pc, ogni
francobollo che vende”. Insomma, che senso ha collezionare francobolli attuali? . È chiaro che il francobollo, dal punto di vista operativo è una bella invenzione
che si è dimostrata utile per tanto tempo ed ha resistito molto di più di tante altre, fra cui per restare nel set-
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
tore delle comunicazioni – il telegrafo elettrico, le valvole o i dischi in vinile. Il francobollo ha avuto un
ampio ruolo non solo dal punto di vista pratico ma pure
da quelli storico, politico, tecnico, economico, sociologico, e tanti studiosi lo hanno evidenziato.
Detto questo, se piace, se diverte, se dà qualcosa a
livello culturale, perché non continuare? Altro è il
discorso economico: spendendo meno di sessantatre
euro l’anno (è il costo nominale delle cartevalori italiane prodotte nel 2009), non si può parlare di investimento. La filatelia, però, rispetto ad altre forme,
permette di divertirsi e conoscere.
ISTITUTI DI PAGAMENTO:
UNA NOVITÀ NEL CREDITO
Dal marzo è entrata in vigore anche in Italia la direttiva comunitaria sui servizi di pagamento, la “Direttiva
Psd”, che consente ai consumatori di potersi rivolgere.
per regolare le loro spese, oltre a banche, bancoposta,
istituti di moneta elettronica, a nuovi soggetti denominati Ip, istituti di pagamento.
Gli Ip sono imprese autorizzate dalla Banca d’Italia,
iscritte in un apposito albo (consultabile su Internet)
come, ad esempio: operatori telefonici, supermercati,
catene di distribuzione carburanti.
Gli Ip potranno prestare i seguenti servizi:
- effettuare pagamenti e detenere i fondi della
clientela ricevuti a tal fine, denominati “conti di
pagamento”, non produttivi di interesse;
– prestare servizi operativi e servizi accessori strettamente connessi, servizi di cambio, custodia e trattamento di dati;
– gestire sistemi di pagamento;
– concedere finanziamenti, purché accessori di servizi
di pagamento, di breve durata (massimo 12 mesi).
Gli Ip non potranno invece esercitare attività di
raccolta del risparmio, che rimane riservata al sistema
bancario. I conti di pagamento possono essere utilizzati dai consumatori per micro pagamenti, tipo spesa
nei supermercati, rifornimenti di carburanti, parcheggi, spettacoli, sottoscrizione di abbonamenti, ed
anche per effettuare bonifici e acquisti su Internet; i
pagamenti si possono effettuare con carte prepagate,
carte di credito, carte di debito o con cellulari.
Gli stessi conti possono essere alimentati presso gli
Ip con denaro contante, trasferimento di denaro da
conti correnti o carte, accredito di stipendi, rimesse di
denaro dall’estero.
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LEHMAN BROTHERS
Il tribunale di Savona (sentenza n.454 del 18 maggio
2010) ha respinto l’istanza di un consumatore che
aveva citato in giudizio Intesanpaolo per ottenere il
rimborso di obbligazioni Lehman Brothers, acquistate
nel 2006, per un controvalore complessivo di 52.000
euro. La richiesta dei risparmiatori si basava sulla mancata informazione della variazione significativa di
rischio dei titoli. La difesa della banca ha sostenuto che
il default non fosse ipotizzabile e a sostegno ha portato
la lista “basso rischio \ basso rendimento” del consorzio Patti Chiari. La banca, secondo il tribunale non
aveva notizie migliori rispetto ai risparmiatori e si era
affidata al rating elevato e all’inserimento della lista
Patti chiari. La difesa ha contestato la decisione del Tribunale e la lettura di un mancato osservatorio privilegiato da parte della banca, con varie argomentazioni:
– il giudizio sul rating che non sostituisce quello del
mercato che scontava l’aumento del rischio;
– l’aumento dello spread sui Credit default swap
(Cds) dimostrava l’aumento della pericolosità;
– l’obbligo di informazione al cliente non è riservato ai
soli casi di gestione patrimoniale ma anche nel caso
di sola compravendita come sostenuto dalla stessa
Corte di Cassazione sia nella sentenza 17340/2008,
dove aveva affermato che il citato obbligo sussiste
anche in caso di rapporti di semplice negoziazione
sia, a Sezioni Unite, con sentenza 26725/2007 dove
sosteneva, ai sensi dell’art. 21 del TUF, che la banca
anche dopo la stipula del contratto deve operare in
modo tale che il cliente sia sempre adeguatamente
informato in modo di assumere scelte di investimento o di disinvestimento informate.
Fonte Adifinanza di Adiconsum
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
ATTACCO ALL’EURO
di Gianfranco Gamboni
Il forte attacco speculativo all’euro verificatosi nei mesi
scorsi era abbastanza prevedibile visti i crescenti segnali di
debolezza che la moneta unica andava manifestando da
diverso tempo sui mercati.
Come è noto l’euro era (e rimane) debole per vari
motivi e fra questi: in Europa all’unione monetaria non
è seguita l’unione economica e tanto meno l’unione politica; l’eccessivo livello del debito pubblico di Grecia,
Portogallo, Irlanda,Spagna ed anche Italia rischia di soffocarne l’attività economica e di annullare , specialmente in Italia, i vantaggi che potrebbero derivare dalla
ripresa i cui segnali si stanno manifestando in questi
primi mesi del 2010; i paesi più ricchi come Germania e
Francia si considerano al di sopra degli altri ed agiscono
avendo come obiettivo primario la tutela del proprio
‘stato nazionale’; la Banca Centrale Europea non dispone di un reale potere di intervento essendo notevolmente condizionata dagli stati più forti, ed altri ancora.
Si può supporre che
negli speculatori sia prevalsa la convinzione che alcuni paesi, e fra questi il
nostro, abbiano vissuto al
di sopra delle loro possibilità e che l’attuale livello di
benessere e di protezione
sociale di cui godono non
siano più sostenibili in un
mercato globalizzato ed
inoltre che dietro questo
attacco ci sia stata la Cina
la quale, detenendo una
enorme quantità di dollari
americani derivante dalle
fortissime eccedenze della
bilancia commerciale con gli Usa, ha interesse alla perdita di valore dell’euro ed al conseguente rafforzamento del
dollaro (soltanto poco tempo fa e dopo insistenti pressioni la Cina si è detta disponibile a rivedere il rapporto di
cambio tra la sua moneta ed il dollaro).
È evidente che in presenza di questa situazione è molto
più facile per la speculazione – cioè per coloro che dispongono di grandi capitali e possono utilizzare strumenti
finanziari che ingigantiscono i volumi delle transazioni –
aggredire l’euro in quanto moneta comune a diversi paesi
alcuni dei quali duramente colpiti dalla crisi attuale e con
incerte possibilità di recupero, rispetto al dollaro, moneta
di uno Stato anch’esso duramente colpito dalla crisi, ma
coeso e con grandi risorse, dove i cittadini hanno un forte
senso di appartenenza e sono pronti ad affrontare insieme
i sacrifici per difenderne il ruolo ed il valore.
Cosa accadrà nei prossimi mesi ?
Al momento in cui scrivo (primi di settembre ) il rapporto euro/dollaro oscilla fra 1,25 ed 1,30 e la situazione
sembrerebbe più tranquilla. I governi europei, Germania
e Francia in testa ed anche l’Italia, hanno fatto approvare dai parlamenti misure di austerità tendenti a ridurre la
spesa pubblica e ad eliminare gli sprechi. Negli Stati
Uniti il Presidente è riuscito a far passare in Congresso
norme che prevedono il rafforzamento del patrimonio
delle banche e severi controlli sulla “finanza”con particolare attenzione alle operazioni speculative su “strumenti derivati”.
Se questi provvedimenti non saranno sufficienti a fermare la speculazione e soprattutto se i
deboli segnali di ripresa
economica non si consolideranno attraverso un
significativo aumento del
prodotto interno lordo
annuo (per l’Italia almeno dell’1,50-2,00%) potremo andare incontro ad
una nuova più forte caduta dell’euro e ad una crisi
economica forse peggiore
di quella del 1929. Nell’attualità i dati macroeconomici più significativi e le prospettive a breve termine provenienti dagli Stati Uniti non sono incoraggianti ed
in Europa soltanto la Germania sta marciando a gonfie
vele come testimoniano i dati sulle esportazioni e sulle
previsioni di forte crescita del prodotto interno lordo.
Ipotizzando uno scenario futuro a tinte fosche la Germania potrebbe valutare insostenibile la difesa dell’euro e
decidere di abbandonarlo per far ritorno al ‘marco’ (in tal
senso si sarebbe espressa in un sondaggio riservato buona
parte del popolo tedesco) seguita in questa strada dalla
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
Francia con il ‘franco’ e dai Paesi Bassi con il ‘fiorino’.
Se ciò malauguratamente accadesse la conseguente dissoluzione dell’euro comporterebbe per il nostro Paese, soffocato da un debito pubblico gigantesco ed impossibilitato
a sostenere i costi dello stato sociale e del settore pubblico, la dichiarazione di insolvenza con buona pace di tanti
nostri concittadini onesti percettori di redditi medio-bassi
che hanno sopportato grandi sacrifici per ottenere la
moneta unica e che si vedrebbero nuovamente e particolarmente penalizzati da un ritorno alla ‘lira’.
Potrebbe essere in gioco, ma non voglio pensarlo, anche l’unità nazionale in quanto le Regioni più ricche del
nostro Paese, preoccupate per la difficile situazione politica ed interessate al mantenimento della propria condizione economica, vedrebbero di buon occhio la costituzione di entità autonome o unirsi agli stati più forti del
centro Europa.
In presenza di un panorama così denso di incognite
risulta evidente – e di questo devono convincersi anche
Germania e Francia per le inevitabili ricadute negative
che subirebbero da un ritorno al ‘marco’ ed al ‘franco’ –
che la moneta unica non può ragionevolmente avere
alternative; che per il bene di tutti indietro non si torna e
che soltanto l’Europa – anche se non unita – mettendo
insieme tutte le sue risorse, la sua tecnologia, le sue imprese ed il patrimonio scientifico e culturale di cui dispone
può dare una risposta sicura e vincente alla speculazione.
17
Da parte nostra, come ha decisamente riaffermato il
Governatore della Banca d’Italia nella sua relazione del
31 maggio scorso, è necessario ed indifferibile lavorare per
rafforzare il patto di stabilità in Europa; combattere ‘la macelleria sociale’ cioè l’evasione fiscale che sottrae annualmente 200/250 miliardi di euro alla tassazione; fare in
modo che la dinamica salariale sia strettamente collegata
alla produttività. Mi permetto di aggiungere che bisogna
introdurre rigorosi controlli per impedire che la metà delle
nostre imprese costituite sotto forma di società (dico la
metà!) chiuda i propri bilanci annuali in perdita; abolire i
tanti privilegi di cui godono i politici (fra questi è opportuno ricordare che il numero delle ‘auto blu’ in Italia sono
alcune centinaia di migliaia contro le 70/80.000 di Germania, Francia e Regno Unito) e soprattutto far approvare dal Parlamento le riforme di cui abbiamo urgentissima
necessità per modernizzare il Paese.
Purtroppo in queste ultime settimane la nostra situazione politica si è notevolmente complicata, ma ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità, vengano
fatte le riforme e si evitino le elezioni anticipate che ci
esporrebbero a notevoli rischi.
Per il momento può soltanto consolare il fatto che la
minor forza dell’euro rappresenta una opportunità perché
un euro più debole favorisce le esportazioni, i commerci, il
turismo e quindi può sostenere il sistema economico nel
suo complesso e dare un contributo per uscire dalla crisi.
CONVERSAZIONI ESTIVE SOTTO L’OMBRELLONE
di Alberto Quintiliani
Nella notissima canzone di Paolo Conte ‘Azzurro’
Celentano cantava “… cerco l’estate tutto l’anno… quelle
domeniche da solo in un cortile a passeggiar…. neanche un
prete per chiacchierar…”. Contrariamente a Celentano,
quest’anno ho avuto il piacere di conversare più volte, in
maniera assolutamente informale, sotto un ombrellone
della spiaggia di Maiori della Costiera Amalfitana, con
un Sacerdote, che conoscevo da tempo a messa, ma con
il quale, (purtroppo), fino ad oggi non avevo mai avuto
modo di parlare direttamente di tanti argomenti e dubbi,
comuni – credo – a moltissime persone. In effetti, al di là
delle prediche domenicali e delle confessioni (per chi,
come me, è credente), non è particolarmente agevole colloquiare, appunto ‘fuori dai collaudati schemi’ con autorevoli Prelati, soprattutto in questi ultimi tempi in cui la
Chiesa è oggetto di virulenti attacchi. Il Sacerdote, mio
interlocutore, si chiama Don Vincenzo Taiani di Maiori,
quasi mio coetaneo, anche se dimostra molti anni meno
di me, in quanto evidentemente non ‘contaminato’ da
40 anni di banca!
Premetto che è molto interessante e piacevole conversare con Don Vincenzo, uomo molto colto, forte delle
sue due lauree in filosofia e teologia (ha partecipato
anche ad un ‘Corso di Esercizi Spirituali’ con l’allora Cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI), ma assolutamente ‘terreno’, pratico e vicino al suo ‘gregge’.
Tra le molte domande, che gli ho sottoposto, ecco soltanto alcune delle sue risposte – in considerazione della
limitatezza dello spazio concessomi – risposte che possono maggiormente interessare.
D Don Vincenzo, come giudica dal suo osservatorio gli
attacchi che attualmente sta subendo la chiesa su più
fronti, soprattutto e pretestuosamente per gli aspetti
18
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
legati alla pedofilia e quali sono, secondo Lei, le motivazioni principali che le provocano?
R Direi che purtroppo l’umanità si sta sempre più imbarbarendo; certi valori etici, che erano alla base della civile convivenza, si stanno sempre più affievolendo, se non addirittura
scomparendo. Ogni pretesto è spunto ottimale, sia in campo
politico, economico sia in quello religioso per aggredire, delegittimare o cercare di annientare il nemico di turno. In questa ottica generale vanno inquadrati gli attacchi alla Chiesa,
con l’obiettivo esplicito di un suo ridimensionamento. Certo
non intendo con questo sostenere che tutti i rappresentanti
della Chiesa – come per tutte le altre organizzazioni – siano
dei cherubini. Anche i preti sono uomini con tutte le loro
(purtroppo) debolezze o devianze assolutamente da condannare, ma la generalizzazione e la mirata etichettatura negativa tende ad amplificare e a mettere sotto i riflettori un fenomeno assolutamente circoscritto e rigorosamente censurato
dalla Chiesa (come sottolinea continuamente il Santo Padre),
cercando in tutti i modi di intaccare quanto di buono fa la
Chiesa in ogni parte del mondo. Evidentemente la Chiesa
cattolica dà fastidio ad una pluralità di soggetti nel mondo…
D Non crede invece, Don Vincenzo, che in una società
sempre più proiettata al successo, al denaro, all’adorazione dei miti del momento, al ‘carpe diem’, sia maggiormente necessaria l’opera magistrale della Chiesa?
R Quello che dicevo prima circa il progressivo imbarbarimento della società civile porta di conseguenza il perseguimento di
obiettivi individuali orientati pressoché esclusivamente su effimeri valori terreni, quali appunto successo, denaro e potere,
elementi, questi, che inaridiscono l’animo umano, non procurano serenità e felicità, spingono all’avidità, all’ansia perenne
di raggiungere sempre più ambiziosi traguardi, anche attraverso il ‘machiavellico’ “il fine giustifica i mezzi”, o il “mors
tua vita mea”, concetti filosofici, in cui la moralità e la solidarietà recitano un ruolo marginale, amplificando la disugua-
glianza tra i pochi ‘eletti’ e la maggioranza silenziosa ed economicamente ai limiti della mera sopravvivenza, che assume
sempre più la triste connotazione delle pecorelle di dantesca
memoria. Del resto per inquadrare meglio questa società sempre più abnormemente competitiva – dal momento che tu sei
un musicista – possono andare bene i versi di una canzone di
Morandi che tu ben conosci e che recita, secondo me largamente per difetto “… uno su mille ce la fa…”. È proprio per
quello che ti ho appena detto che, secondo la mia ottica, la
Chiesa deve riappropriarsi del suo ruolo centrale di indirizzo,
di riposizionamento delle coscienze e di faro illuminante, nonché, ovviamente, di esempio.
D Don Vincenzo, secondo me quello che mi ha appena
detto trova conferma nella Sua predica di domenica scorsa, che mi ha colpito e, credo, rappresenti molto bene la
sintesi tra i concetti da Lei espressi ed il passo del vangelo
di Luca riguardante il possidente, che intendeva ampliare
i magazzini per contenere una maggiore quantità di grano
per la sua ricchezza, anziché distribuirla ai poveri, dimenticandosi della sua natura terrena, che non era eterna, e
che il ‘Signore’ proprio in quella sera avrebbe preso la sua
anima. Credo invece che gran parte dell’umanità, soprattutto i cd ‘potenti’ vivano nella convinzione di essere
immortali. Don Vincenzo, purtroppo, e con mio dispiacere, solo una parte di quello che ci siamo detti e continueremo a dirci prima di salutare l’estate potrà essere oggetto
di pubblicazione, per ragioni di spazio, sul nostro periodico degli ‘ex del Monte dei Paschi di Siena’, ma vorrei concludere la nostra ‘mini intervista’ con una domanda diretta e una Sua autorevole valutazione su un argomento che
fin da piccolo mi ha sempre ‘angosciato’, a cui ho sempre
risposto con la fede. Il motivo della domanda me lo sollecita un recentissimo incontro con un mio vecchio amico
di Maiori, che una domenica uscendo dalla messa mi ha
chiesto: ma tu sei credente? Alla mia risposta affermativa
mi ha fatto presente che lui non era credente perché
sostiene che, se esistesse, Dio non dovrebbe permettere
tutte le calamità, le guerre, le violenze, gli efferati crimini
che sconvolgono il pianeta. A corollario di questa sua, per
me non condivisibile convinzione, in quanto appunto credente, aggiungo la mia domanda: Don Vincenzo mi spieghi, se in grado, come la mente umana può, se non con
l’ausilio della fede, comprendere tecnicamente il concetto
di universo, cioè spazio che non finisce mai, senza confini,
senza una dimensione…?
R La superficiale convinzione del tuo amico trascura un particolare importante e cioè che Dio, creatore del mondo, ha conferito agli uomini il ‘libero arbitrio’, cioè assoluta libertà di com-
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
portamenti. A questa concessione tuttavia ciascuno a posteriori dovrà rendere conto. Poi aggiungo: il tuo amico è per caso
convinto che l’universo si sia formato per caso? Il perfetto equilibrio tra i pianeti dell’universo sia davvero conseguenza del ‘big
bang’? E l’alternanza delle stagioni? La nascita, la vita e la
morte siano frutto del caso? Non viene perlomeno il sospetto di
un potere soprannaturale, che ha governato e governa tutte le
cose terrene, che sono concetti enormi ed improponibili per la
nostra ottica limitata? Per quanto riguarda la tua domanda ti
rispondo con le parole di Socrate che diceva “…come nel
corpo c’è un’anima intelligente, così nel cosmo c’è una
intelligenza razionale che lo guida…”. La limitatezza della
mente umana non può assolutamente comprendere totalmente
problematiche tanto complesse, fuori dalle sue capacità, che
non possono trovare una terrena spiegazione razionale e che
19
appunto ti portano spontaneamente e correttamente, come hai
fatto tu, a rifugiarti nella fede e nella convinzione che anche tu,
nel tuo piccolo, fai parte di un superiore progetto divino.
Se tutti si interrogassero e tenessero presenti le problematiche, di cui abbiamo succintamente parlato, che la Chiesa porta
avanti coraggiosamente e con determinazione, anche in presenza di rispettabili differenziazioni religiose, che devono essere
altrettanto rispettose, certamente il mondo sarebbe migliore,
meno violento, più solidale, con meno diseguaglianze e consapevole che la vita rappresenta soltanto un ‘soffio di vento’, di
cui ciascuno a posteriori sarà chiamato a rendere conto, quando il Signore riterrà conclusa la individuale parentesi terrena e
che pertanto gli osannati valori materiali, potere, ricchezza,
successo sono soltanto falsi idoli, che vengono adorati per colmare enormi vuoti spirituali.
IL CIELO STELLATO
di Vinicio Susi
Ai tempi degli zar viveva nelle Russie un uomo senza
famiglia, senza lavoro e senza casa che si chiamava Nikita.
Era un girovago: d’estate camminava tra paesi e città
quasi sempre a piedi: raramente accettava un passaggio
sui carri dei contadini; mangiava poco raccogliendo frutta ed erbe spontanee e pescando pesci nei generosi fiumi
che attraversava. Aveva naturalmente l’aspetto dell’uomo selvatico: barba e capelli lunghissimi, qualche crosta
nella pelle, odore non gradevole, ma la gente non lo evitava, anzi lo cercava perché aveva fama di saggio. E non
è dato saperne precisamente i motivi.
Negli inverni meno rigidi, con in testa un caldo colbacco, trovava rifugio nelle stalle o nei fienili, coperto di
stracci e di qualche pelle di coniglio e di
lupo, che diligentemente conservava nel
suo lurido zaino, tenute insieme da uno
spago, di tanto in tanto arricchite con
quelle degli animali che riusciva a catturare, quali lepri e volpi, facili prede delle
trappole che la sua vita nomade gli aveva
forzatamente insegnato.
Forse doveva la fama di saggio alle
risposte che sapeva fornire alle persone
che gli si rivolgevano per risolvere problemi e paure, sempre numerose a quell’epoca e in quei luoghi, dove il freddo, il
caldo, la fatica, la miseria, la fame e i briganti facevano a gara a chi uccideva di
più. Involontariamente egli fungeva
anche da portatore di notizie, essendo forse l’unico che
attraversava territori la cui vastità capiva soltanto chi la
conosceva. E questa peculiarità di portatore di notizie e
di esperienze lo favoriva non poco, in un mondo fatto di
analfabeti e di ignoranti.
Si fermava solo quando la neve ve lo costringeva, vale
a dire qualche mese. Durante questi periodi, si ripuliva un
po’, raccontava novelle ai bambini o agli adulti e masticava il tabacco raccolto in Georgia. Non appena possibile,
ripartiva di buon passo perché era un camminatore, anzi
un camminante, come dicevano i suoi conterranei.
E cammina, cammina, cammina, un giorno di primavera
inoltrata, mentre la neve cominciava a dimoiare, si accorse
20
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
di essere arrivato ai piedi degli Urali, che per lui rappresentavano la fine delle terre conosciute. Si fermò: meglio non
sorpassare quella catena di monti e magari venire costretto
ad affrontare gente nuova, non abituata a vedere stranieri,
a quanto si sapeva abbastanza bellicosa e non ospitale.
Tornò indietro e andò incontro al suo destino.
Prima di arrivare ad un piccolo agglomerato di capanne
di paglia, si allarmò: l’orecchio allenato aveva percepito
un lontano rumore di zoccoli e pensò di nascondersi, ma
non vedendo nulla a portata di mano che poteva aiutarlo
(un albero, un cespuglio, una buca), non ne fece di niente e continuò per la sua strada. Il rumore, intanto si
approssimava: si trattava sicuramente di cavalli. Cavalli?!
Solo le guardie dello zar, che Dio benedica il suo nome,
pensò Nikita (che era uomo del suo tempo) possiedono
ed usano tali animali. E poi, in un battibaleno venne circondato dai cavalieri. Uno di loro, che ne sembrava il
capo gli disse:
“Sei tu Nikita il camminante?” “Per servirla, signore”
“Allora vieni con noi, sali a cavallo”.
Il girovago, come forse fin qui non abbiamo detto, era
aitante, magro ed ancora giovane: con un salto montò
sul cavallo dietro il comandante perdendo però il suo
lurido zaino, subito raccolto dal seguito per rubarne il
contenuto: una arrangiata pelliccia, un caldo colbacco e
una manciata di tabacco georgiano.
Galopparono circa un’ora e giunsero davanti ad una
costruzione in muratura: la sede delle guardie pensò il
girovago.
Il comandante, per prima cosa ordinò ai suoi uomini
di lavarlo, rasarlo e renderlo più accettabile perché lo zar
in persona lo vuole conoscere.
“Lo zar in persona? Non è possibile che sappia della mia
stessa esistenza” azzardò Nikita”.
“E invece sì” rispose perentorio il comandante “perché
lo zar ha due occhi e due orecchi come tutti, ma moltiplicati
per centomila, tanti per quante sono le sue guardie e per
milioni e milioni, quanti sono i suoi servi e servitori. Ed è
venuto a conoscenza di te, della tua vita, della tua saggezza e
finanche dei tuoi pensieri: lo zar viene subito dopo Dio, e
qualche volta prima. In questi momenti si trova in visita a due
giorni di cavallo da qui, e domattina ti porteremo da lui”.
Nikita, confuso e quasi stordito, non poté fare altro che
dire di sì con la testa. Quando, superata la rigidità del protocollo, venne ammesso alla presenza dello Zar, il nostro
personaggio sembrava rientrato in sé e si rese conto che
forse stava vivendo un sogno.
“Ho saputo che hai viaggiato per quasi tutte le Russie – iniziò Sua Maestà – e che hai accumulato, per questo, molta sag-
gezza. Anch’io viaggio e ho viaggiato parecchio, e di certo non
ho parlato con la stessa gente che conosci tu. Ma non voglio
trattare degli affari politici, con te, perché per questo c’è il mio
efficiente apparato; voglio invece conoscere il tuo pensiero su
una questione che da tempo mi occupa la mente, e questa questione riguarda il cielo. Saprai che mi occupo di astronomia, e
che nella mia reggia ho fatto installare i più potenti cannocchiali del mondo, ma sono ancora ben lontano dall’aver penetrato
l’infinito, e siccome dove non arriva il dotto arriva l’ignorante,
ti chiedo cosa pensi di fronte ad un cielo stellato. Semplicemente questo voglio sapere da te, uomo della strada”. L’attenzione
che Nikita aveva prestato a queste parole non è descrivibile, e gli balenò nella mente la paura di come sarebbe
andata a finire quando dal sogno si sarebbe svegliato;
comunque rispose liberamente:
“Del cielo stellato penso che ad ogni stella corrisponda un
delitto o un misfatto dei potenti, e che ad ogni stella rossa e
gialla il pentimento dei medesimi”.
“Ma non si sono mai viste stelle rosse e gialle” rispose lo Zar.
“Appunto” concluse Nikita.
Il nostro racconto potrebbe finire qui, ma purtroppo
ha un piccolo seguito: lo Zar non poteva, con ogni evidenza, restare indifferente a simili parole.
“Arrestate e impiccate quest’uomo per offesa alla mia
sacra persona, caccia di frodo, furto di tabacco e vagabondaggio” disse in un fiato, mentre il girovago iniziò a tremare, ormai sicuro di non stare sognando. E difatti venne
impiccato subito: gli ordini dello Zar si eseguivano nell’immediatezza.
Quella stessa notte, chi avesse alzato gli occhi al cielo,
tra infinite stelle lucenti, ne avrebbe visto una di colore
rosso e giallo. Ma fu la prima e l’ultima.
Nota di redazione – Con grande piacere siamo lieti di
ospitare di nuovo nel nostro giornale un racconto di Vinicio Susi, per molti anni prezioso e costante collaboratore.
Ritroviamo in questo racconto il “nostro” Vinicio di sempre e ci auguriamo che continui a raccontarsi ancora per
tanto tempo.
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
NUOVI SOCI
Sono entrati a far parte della nostra Associazione
i seguenti nuovi Soci:
BARDELLI ANTONELLA VED. MONCIATTI – Siena
BOCCINI STEFANO – Siena
CANNARILE MARTINO – Martina Franca
CASAMONTI GRAZIA – Sovicille
CELLERAI PAOLO – Siena
FIOCCHI ANGELO – Perugia
GABBRIELLI STEFANIA – Siena
GALIOTO GIUSEPPE – Cremona
MAGI MAURO – Foiano della Chiana
MARIANI FLORIANO – Mondolfo
MARINI MARIANGELA – Siena
PANA’ MARCELLO – Roma
PIOTTI ROBERTO – Monteriggioni
POSSENTI ROBERTO – Roma
SANCASCIANI MARIA ANGELA – Siena
SANCASCIANI TINA – Sovicille
SANTINI DARIO – Empoli
SANTOCCHI VINCENZO – Roma
SARACCHI LAMBERTO – Roma
SARDI SERGIO – Prato
SASSELLI LUISA PIERA – Novara
SCALI MASSIMO – Calci
SCAMPINI LAURA – Monza
SCARPETTI CLAUDIO – Ribolla
SCUZZARELLO VINCENZA – Torino
SEDELMAYER ANNA – Firenze
SERIACOPI CLAUDIO MASSIMO – Livorno
SERPI MANUELA – Siena
SIBILIO CARLA – Roma
SOLCI MASSIMO – Castellucchio
SOLDATINI EGISTO – Siena
SONNI RENATA – Follonica
SORBI ANTONIO – Siena
SPANNOCCHI DANIELA – San Gimignano
SPELTI LILIANA – Reggio Emilia
STEFANINI ARGENTINO – Isola del Giglio
STIFANO ANDREA – Milano
TACCONI MAURIZIO – Firenze
TAMAGNINI MARIA GRAZIA – Borgarello
TARASCHI MAURIZIO – Curtatone
TARTAGLINO ROBERTA – Siena
TAVANTI MAURO – Badia al Pino
TAVAZZANI MAURIZIO – Mezzanino
TESTARMATA ARGEO – Roma
TOMASELLI PIER LUIGI – Pontremoli
TORNIELLI SERGIO – Roma
TRIPPUTI GIANCARLO – Roma
TRONI ROBERTO – Firenze
TROTTATORE ETTORE – Roma
TUCCI FRANCO – Carrara
TUCCI PELLEGRINO – Roma
TURCHI LUCIANA – Monteroni d’Arbia
TUZZAMI ROBERTO – Rapolano Terme
VAGHI MAURIZIO – Cernusco sul naviglio
VALACCHI ANNA PAOLA – Pistoia
VALDINI MARINA – Siena
VALERIANI PATRIZIA – Sinalunga
VANDO GIULIO – Roma
VENTURINI BRUNERO – Massa
VESTRI FAUSTO – Lamporecchio
VILLI PIETRO – Montagnano
VINCI FRANCESCO – Roma
VIVA FRANCESCO – Copertino
VOLPI ROBERTO – Abbiategrasso
ZABEO ANGELO – Quiliano
ZACCAGNINO RAFFAELE – Roma
ZANGHI LUCIO – Castelnuovo Berardenga
ZANGRILLI GIOVANNI – Alatri
ZAPPELLI PAOLO – Foligno
ZENOBI VALTER – Senigallia
ZIVIERI ANNALISA – Bibbiano
I NOSTRI LUTTI
Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei
Colleghi:
BURRONI MARCELLO – Monteriggioni
CAMPAI GRAZIANO – Firenze
CIPRIANI ELIO – Castelgandolfo
DAMIANI SERGIO – Siena
DEI ADRIANO – Siena
FERRANDO GIO BATTA – Acqui Terme
GALLI RINA VED. FRASSONI – Grottammare
LASCHI RANDO – Follonica
LOMBARDI FOSCO – Siena
MASELLA LAURA – Siena
MINUCCI CARLOTTA VED. VIVARELLI –
Buonconvento
NENCINI MARIO – Siena
PANZANI OVIDIO – Siena
PAZZAGLI SERGIO – Viareggio
PUCCI ALFREDO – Montecatini Terme
VENTURI ALDIMARO – Taverne d’Arbia
CONTRIBUTI VOLONTARI
Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie
attività organizzative e per il periodico ‘LA NUOVA
VOCE DEL PENSIONATO’, contributi volontari da
parte dei seguenti Colleghi:
BENCINI TAMAGNO – Siena
CAPPANNOLI LILIANA VED. VERACINI – Siena
GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena
Versamenti pervenuti dalla Delegazione di Firenze:
ALETTO GIOVANNI
BERGESIO MARCO
BACCETTI CARLO
BARTALINI JODICE ANNA
BELLUTTI ANNA SCARSELLI
BORRACCINI GIUSEPPE
BORRI MARISA VED. BURRESI
CACIOLI MANUELLI ADRIANA
CASINI PIERO
CASSIGOLI FRANCESCO
CASULA MONTI CORRADINA
CHIAPPI LINA VED. TIEZZI
CONTI PIERO
CORSO ANNA
CORSINOVI FABRIZIO
DE ANGELIS PIERO
DEL MELA OSVALDO
DE MISERI GIOVANNI
FIESOLI GRAZZINO
GRIFONI CESARE
GORI GABRIELLA
IERI CORSINI LEDA
LAZZERI GIANCARLO
LAZZERI ROMANO
LUCARINI IOLANDA VED. DINI
MANNI ENRICO
MARCHI ALFREDO
MARCHI FRANCO
MARUCELLI BRUNO
MATI NICLA VED. NESPOLI
MORETTI GIORGIO
NOTARI MARIO
PAPUZZA CARTONI ANGELA
PARNIS LUIGIA
PASCA ALDO
PIRAMI SERGIO
POGGESI AGATI CAROLINA
PONTICELLI CARLO
PINCHERA GERMANO
ROSSI GIULIANO
SCALA LILIANA
SESTINI CARLO
TILLI MAURO
TORRINI SILVANO
TOSI GUIDO
UGOLINI CARLA VED. NANNOTTI
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
OGGI PESCE
a cura di Flavio Egni
Voglio presentare in questo numero alcune ricette semplici che ho avuto modo di apprendere dalla tradizione
marinara e tramandate attraverso ripetizioni orali.
Crostini al sapore di pesce (1)
Tagliate a fette dello spessore di circa un centimetro,
pane idoneo per preparare dei crostini, si trova normalmente in vendita presso i rivenditori di pane. Friggete in
una padella con olio di semi leggero queste fette di pane,
fino a che sono diventate croccanti ed hanno acquisito
un colore leggermente nocciola. Toglietele e lasciatele
raffreddare sopra della carta assorbente da cucina per
fargli rilasciare anche eventuale olio in eccesso.
A parte: preparate un salsa facendo andare in poco
olio extra vergine di oliva uno spicchio d’aglio, del
peperoncino, se gradito, aggiungendo subito dopo del
pomodoro, quanto serve per la nostra quantità, a pezzettini finissimi, fate cuocere per pochi minuti e lasciatelo riposare; lavate o pulite una quantità di vongole
(veraci o lupini) oppure di cozze, fatele aprire in una
padella con un cucchiaio d’olio ed un poco di vino
bianco (meno di un quarto di bicchiere), coprendo la
stessa fino a quando le conchiglie incominciano ad
aprirsi. Spengete il fuoco fate raffreddare e separate i
molluschi dal proprio guscio; tenete a portata di mano
del prezzemolo già lavato.
A questo punto tutti gli ingredienti sono pronti, quindi
non resta che assemblare i nostri crostini: su ogni fettina
di pane fritto mettete un bel cucchiaio abbondante della
salsa di pomodoro e sopra una/due/tre vongole, o una
cozza, ed una o due foglioline di prezzemolo.
Il crostino è pronto per essere mangiato!
Crostini al sapore di pesce (2)
Tagliare a fette del pane idoneo come sopra descritto
(senza farlo friggere).
A parte: preparate una salsa fredda con una quantità
di maionese sufficiente per la preparazione dei crostini,
aggiungendoci prezzemolo e poco aglio tritati finemente, mischiate fino a che il tutto sarà ben amalgamato;
pulite dei calamaretti non troppo grossi (di quelli che
normalmente si usano per le insalate di mare), tagliateli
a rondelle o pezzettini, sgusciate dei gamberetti piccoli,
fateli cuocere per pochissimi minuti in acqua bollente,
quindi toglieteli, fateli asciugare e conditeli con poco
sale, pepe, olio e poco limone.
Quando gli ingredienti sono tutti pronti, spalmare su
ogni fettina di pane abbondante salsa di quella che avrete preparato e sopra disponete uno o più pezzettini dei
calamaretti o gamberi già conditi.
Il crostino è pronto per essere mangiato!
Spaghetti con le acciughe
Ritengo che la salsa con le acciughe fresche sia una
delle più gustose della cucina tradizionale elbana, che
così bene abbraccia le tradizioni culinarie marinare con
quelle della cultura povera contadina.
Ingredienti per circa 500g di spaghetti: acciughe fresche
circa 600g che andranno pulite privandole della testa e
della lisca (devono rimanere i filetti soltanto), prezzemolo un manciato, 3/4 spicchi di aglio, mezza cipolla
piccola, concentrato di pomodoro e/o pomodori spezzettati finissimi, peperoncino, olio, sale e pepe q.b.
In un capiente tegame fate soffriggere in abbondante
olio extra vergine di oliva il trito di prezzemolo, aglio e
cipolla, (peperoncino, sale e pepe q.b.) appena imbiondi-
23
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
to aggiungete le acciughe che avrete prima tritato grossolanamente (nella cottura tendono a macerarsi anche troppo), quindi girando con parsimonia di tanto in tanto fate
cuocere a fuoco medio per alcuni minuti. Quando il tutto
è ben amalgamato e vi sembra ritirato, aggiungete un
poco di vino bianco secco, non più di mezzo bicchiere.
Questo sugo dal gusto forte, ricordiamoci che si tratta di
pesce azzurro molto saporito, regge bene anche un buon
vino rosso invece del bianco. Io vi dico che quando la faccio per me o per i miei amici uso mettere in sostituzione
del vino bianco o rosso alcune gocce di aceto!
A mio parere queste gocce di aceto esaltano ancora
maggiormente, caso mai ce ne fosse bisogno, il sapore
complessivo del sugo con le acciughe.
Qualsiasi soluzione decidete di provare, fate comunque evaporare bene, quindi aggiungete il concentrato di
pomodoro, direi che in questa quantità mezzo tubetto è
sufficiente, e dopo pochi minuti poca acqua per terminare la cottura a fuoco medio/alto.
Se preferite usate parte di concentrato e parte di
pomodori spezzettati molto fini o solo quest’ultimi. Io
consiglio e preferisco la prima soluzione.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti non troppo fini,
condite con abbondante sugo alle acciughe e servite.
Buon appetito!
segue da pagina 11
Colf e badanti
di attività occasionali, mediante l'acquisto di ‘voucher
lavoro’ (reperibili presso l'INPS, gli uffici postali o le
tabaccherie) da consegnare al lavoratore e che assolvono
anche gli obblighi previdenziali (esiste solamente un limite annuo di 5.000,00 € per ciascun lavoratore).
Ci sono alcuni adempimenti preliminari connessi alla
stipula di un contratto a tempo indeterminato o determinato che variano in funzione della nazionalità del lavoratore che si intende assumere.
Se la colf è italiana, dopo aver preso nota della tessera
sanitaria, del codice fiscale e di un documento di identità,
Trance di pesce spada
in guazzetto di odori
Una ricetta che ho mangiato ed apprezzato a casa di
un amico carissimo e che lo stesso mi ha riferito nei dettagli. La ricetta tramandatagli oralmente, trova sicuramente origine nella tradizione marinara della sua famiglia proveniente dalla meravigliosa isola di Ponza.
Ingredienti: fette di pesce spada fresco dello spessore di
un dito circa tagliato in piccole porzioni, due spicchi
d’aglio in pezzetti, origano, olio extra vergine di oliva,
6/7 pomodorini tagliati a pezzetti, un manciatino di
capperi, alcune foglie di basilico, poco prezzemolo a
foglioline, un quarto di bicchiere di aceto bianco,
mezzo bicchiere di vino bianco secco, peperoncino a
piacere, sale q.b.
In un tegame capiente ma abbastanza alto di bordi,
TUTTO A CRUDO, ponete il pesce spada in piccole porzioni cospargendo sopra con pezzettini di aglio, origano,
pezzetti di pomodorino, qualche cappero, un paio di
foglie di basilico, prezzemolo, sale, olio; ripetete per
alcuni strati ed alla fine versate l’aceto ed il vino bianco.
Fate cuocere per alcuni minuti fino a che tutti gli
ingredienti saranno ben amalgamati nei sapori ed i liquidi un poco ritirati, ma non del tutto perché costituiranno
il condimento leggero di questo piatto.
Servite caldo e buon appetito!
occorre inviare alla sede INPS competente per territorio
(in base alla residenza del datore di lavoro) un'apposita
comunicazione entro le ore 24 del giorno precedente
l'inizio del rapporto di lavoro. Tale comunicazione può
essere effettuata telefonicamente (call center 803164), via
internet (www.inps.it) oppure in forma cartacea presentando agli sportelli dell'Istituto il mod. COLD-ASS (prelevabile anche dal predetto sito INPS).
Se il lavoratore è extracomunitario e senza permesso di
soggiorno, è necessario attendere l'emanazione di un apposito ‘decreto flussi’ e chiedere on-line l'autorizzazione ad
assumere.
Se, invece, la colf extracomunitaria ha già un regolare
permesso di soggiorno, è necessario inviare, oltre alla
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
medesima documentazione prevista per i lavoratori italiani
o comunitari, anche un apposito modello (mod. Q) allo
Sportello Unico per l'Immigrazione.
In tutti i casi, se il lavoratore convive con il datore di
lavoro, deve essere effettuata una comunicazione anche
all'autorità di P.S.
È sempre opportuno redigere il contratto in forma scritta, riportando chiaramente tutti gli aspetti del rapporto di
lavoro (durata, mansioni, retribuzione, orario di lavoro,
riposi, ecc.). Al momento della corresponsione della retribuzione, deve essere consegnato al lavoratore un prospetto
di dettaglio della medesima, mentre non è obbligatorio il
rilascio di un riepilogo annuale, salvo che non venga
richiesto dal lavoratore, dal momento che il datore di lavoro colf non assume le vesti del c.d. ‘sostituto d'imposta’
(quindi non deve effettuare al lavoratore trattenute fiscali,
né rilasciare il mod. CUD, né effettuare alcuna comunicazione all'Agenzia delle Entrate).
È necessario, invece, espletare gli obblighi contributivi
nei confronti dell'INPS il quale, a seguito del ricevimento
della comunicazione di inizio del rapporto di lavoro, invia
appositi bollettini per il versamento dei contributi. Questi
ultimi, devono essere versati entro il giorno 10 del mese successivo a quello di scadenza di ogni trimestre (ad es., il 10
aprile verranno versati i contributi relativi al 1° trimestre),
oppure entro 10 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Le
norme attuali prevedono tre fasce di contribuzione rapportate alla retribuzione oraria corrisposta quando l'orario settimanale non supera 24 ore, mentre, in caso di superamento
di tale limite, è previsto un contributo orario fisso, non collegato all'importo della retribuzione oraria. Pertanto, quando l'orario settimanale non supera le 24 ore, occorre prima
di tutto individuare la retribuzione oraria sommando alla
retribuzione mensile il rateo mensile della tredicesima,
l'eventuale valore convenzionale di vitto ed alloggio e dividere il tutto per il numero di ore mensili. Sulla base del risultato ottenuto, si individua la fascia di retribuzione prevista
dalle tabelle INPS ed il relativo contributo orario, dopo di
che il medesimo deve essere moltiplicato per il numero di
ore settimanali del trimestre oggetto di versamento, tenendo ben presente che l'INPS definisce la settimana come arco
temporale da domenica a sabato (se il trimestre finisce in
giorno infrasettimanale, i contributi relativi all'ultima settimana dovranno essere versati nel trimestre successivo). Di
solito gli importi dei contributi che vengono pubblicati dall'INPS riportano fra parentesi la quota contributiva a carico
del lavoratore, fermo restando che il datore di lavoro è tenuto al versamento dell'intero importo. Le tabelle INPS riportano anche l'importo del contributo senza la quota CUAF
(Cassa Assegni Familiari), da utilizzare solo se il lavoratore è
il coniuge del datore di lavoro oppure un parente o affine
convivente entro il terzo grado. La ricevuta del versamento
si compone di due sezioni una delle quali, l'attestato, deve
essere consegnata al lavoratore. L'altra sezione, la ricevuta, è
molto importante per il datore di lavoro in quanto, oltre a
costituire prova dell'avvenuto versamento, è documento
valido per il riconoscimento, in sede di dichiarazione dei
redditi (mod. 730 e/o UNICO) e con il criterio di cassa
(contributi, sempre e comunque al netto della quota a carico del lavoratore, versati nell'anno oggetto di dichiarazione), dell'onere deducibile dal reddito previsto dalle attuali
normative fiscali. In sede di dichiarazione dei redditi, il
datore di lavoro può chiedere anche una detrazione
d'imposta del 19% (importo annuo massimo di € 2.100,00)
per la retribuzione, regolarmente dimostrata da buste paga o
dichiarazioni mensili quietanzate, corrisposta a badanti che
assistano anziani.
(da Il Sole 24 Ore del 5.7.2010)