giugno 2016 - Belluno Magazine

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giugno 2016 - Belluno Magazine
www.bellunomagazine.it
Anno VI n. 29 - Editrice Media Belluno srl Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09
GIUGNO
2016
Asino chi legge
Concorso culinario BM food
Alpago stellato
Alle 5 della sera
Abvs a tutta promozione
06
13
05 BM Belluno Magazine ti invita a fotografare la tua città
23 Mostre
Alle 5 della sera
06 Asino chi legge
Asino chi legge
24 Manifestazioni
“LA VELENOSA”
09 Food
Concorso culinario BM food
Il piatto del territorio
25 Sicurezza
Antincendi Viel, fare sicurezza… in sicurezza
10 Arte
Henri de Toulouse-Lautrec, un esteta del gusto
26 Casa delle mamma
Il ciclo mestruale
MENSTRUM = MENSILE = CICLICITà
12 Bellezza
Idee per la testa
Schiariamoci le idee
16
13 Alpago
Alpago stellato
14 Scultura
NOMOREWAR
16 Sport
Undici titoli nazionali aics:
bellunesi protagonisti a Riccione
17 Informatica
Approndimento sicurezza informatica
Come evitare di perdere dati nel proprio pc
30
18 Motori
Marcon Roberto festeggia 40 anni di Rally
22 Design
Come vivere l’estate al meglio con un tocco di design
Imap Casa srl, da 25 anni nel futuro
Direttore responsabile
Andrea Ferrazzi
In redazione
Chiara Reolon
Direzione e amministrazione
Via Monte Grappa, 346 - 32100 Belluno
Editore
Media Belluno srl
Concept ed impaginazione
www.toolgraphic.it - Belluno
Stampa
Tipografia Marca Print - Treviso
Contatti
Tel. 347 6773331
[email protected]
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28 Moda
Un po’ di storia sulla liabel
29 Associazioni
Abvs a tutta promozione
30 Concorsi
Concorso Letterario - 2016 – 7^ edizione
15 Storia
1866
24
2016
Anno VI n. 29 - Editrice Media Belluno srl
Autorizzazione Tribunale di Belluno
n. 691/2009 del 26/08/09 Iscrizione al R.O.C.
Registro Operatori della Comunicazione n. 21851
Giugno
Il periodico gratuito di informazione
ed attualità delle Dolomiti
Hanno collaborato a questo numero:
Ilario Tancon, Sebastiano Saviane,
Barbara Meletto, Paolo Tesser,
Francesca Casali, Daniele Tormen,
Enrico Valmassoi, Laura Bof,
Chiara Reolon, Niccolò Sovilla,
Margherita De Martini, Barbara
Iannotta, Federico Brancaleone,
Paolo Bertin, Eleonora D’Inca,
Mago Yamil
31 Salute
Da 60 anni la scelta giusta per la tua salute
32 Filosofia
Il primo Dandy: IL “BEAU” BRUMMELL
35 Aziende
PULITOR di Cason Monica
37 Cucina
Ciliegie
38 Oroscopo
Giugno 2016
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è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi
mezzo, dei testi e materiali presenti nel magazine.
© Belluno Magazine
BM Belluno Magazine
ti invita a fotografare la tua città
Alcuni scatti
selezionati
tra quelli arrivati
1) Frol - Campanile Duomo di Belluno
2) Patrizia De Nardin - Agordo
3) Nicola Francescon - Lago di Limedes - Cortina
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BM Belluno Magazine lancia la nuova
rubrica dedicata agli amanti della
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propri scatti.
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Per partecipare invia le tue foto (tramite jumbo
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pubblicazione al seguente indirizzo:
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Le migliori verranno pubblicate nei nostri
numeri durante tutto il 2016!
Per maggiori info, visita il nostro profilo
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BM | 5
Asino chi legge
Asino chi legge
A
volte succede che i luoghi comuni vengano smentiti. E che, da queste smentite, nascano avventure belle, che durano, crescono, coinvolgono, appassionano.
Uno dei luoghi comuni che spesso fanno capolino un po’ a tutte le latitudini è
che ai nostri giorni la lettura interessi pochi. Luogo comune, appunto. Smentito, in maniera clamorosa, ancorché senza clamori, da “Asino chi legge”. Un’idea, un progetto,
una passione. Che sono diventati condivisione, storia, opportunità.
Un’avventura partita sei anni fa e venuta avanti, passo passo come l’andatura lenta e
costante degli asinelli, crescendo e coinvolgendo, grandi e piccoli, abili e meno abili,
maestre e alunni, genitori e figli. Un progetto inclusivo, insomma. Il cui obiettivo è far
scoprire il piacere della lettura nei più piccoli, coinvolgendoli in letture animate ma
anche in giornate all’aria aperta nelle quali favole, storie e avventure uniscono libri e natura. Momenti che riescono a mescolare il piacere dello stare insieme con il piacere della
conoscenza e della scoperta di cose e modi nuovi.
«L’asino? Un animale tutt’altro che stupido. Al contrario, è un animale sensibile e
intelligente, un animale che lavora bene con i bambini e con le persone con disabilità. Per questo abbiamo deciso di renderlo protagonista del nostro progetto» spiega
Francesca Mussoi, maestra elementare che qualche tempo fa, per problemi di salute, ha
dovuto abbandonare l’insegnamento ma che non per questo ha rinunciato al suo impegno a favore dei bambini. A dare vita ad “Asino chi legge” è stata lei, insieme al collega
Rocco Battaglia e a Simone Palma, onoterapista, e a tante altre persone che si sono messe
e continuano a mettersi in gioco.
Un progetto che in sei anni ha saputo coinvolgere un migliaio di bambini e ragazzi del
Bellunese e dell’Agordino. E che, dopo le versioni primavera-estate degli anni scorsi, nel
2015 ha proposto anche la versione autunno-inverno, chiamata “Favolando”.
«Abbiamo sempre pensato che la lettura fosse un momento di incontro per i bambini.
E abbiamo pensato di proporla in maniera differente da come di solito avviene. Ecco
le letture all’aria aperta, accompagnate da laboratori nei quali realizzare piccoli lavori e
allietate dalla compagnia degli asinelli.
La cultura e la condivisione non passano solamente dai banchi da scuola».
Proprio con la scuola comunque si è instaurata una collaborazione stretta.
«Con diversi istituti scolastici sono nati dei rapporti di amicizia e di scambio importanti» spiega
ancora Mussoi. «Ma “Asino chi legge” ha lavorato e sta lavorando con diverse altre realtà come
i Grest, l’Aipd (associazione italiana persone down) o il centro di riabilitazione di Cusighe».
Nel 2015 è nata la collaborazione con Assi, l’associazione sociale sport invalidi presieduta dal campione olimpico Oscar De Pellegrin. «Con Assi abbiamo portato avanti, da
novembre 2015 allo scorso maggio, “Favolando”. Si tratta della versione invernale di
“Asino chi legge”: abbiamo portato nelle scuole il piacere all’ascolto di favole e leggende
delle Dolomiti e del nostro territorio, con l’arricchimento di laboratori che richiamano
6 | BM
di Ilario Tancon
lavori ormai persi come il fare la carta». I bambini coinvolti da
“Favolando” sono stati più di 500. E ora riparte “Asino chi legge”.
«Protagonisti saranno i libri ma anche la natura: impareremo
a coltivare piccole piante e faremo percorsi legati agli aromi, per
sviluppare tutti e cinque i sensi» spiega Mussoi. «A farci compagnia ci sarà sempre l’asino: esso è un valore aggiunto e il luogo
comune sulla sua scarsa intelligenza è, appunto, un luogo comune.
Al contrario, l’asino è mansueto, sa stare al passo con i ragazzi,
soprattutto con quelli in difficoltà, ed è un grande traduttore di
emozioni per chi non sa esprimerle.
È un animale dalla stazza adeguata che non fa paura ai più piccini. Il compagno di viaggio ideale, perciò, per un progetto di
aggregazione perché offre momenti di incontro tra persone, in cui
i limiti di ognuno, grandi o piccoli che
siano, possono coesistere ed essere superati diventando esperienza da vivere e
abbattendo le barriere, che a volte sono
create più dal mondo adulto».
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Lunedì
15.30 - 19.30
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Sabato
9.30e- 15.30
12.30 -e19.30
15.30 Domenica
- 19.30 Domenica
su appuntamento
Martedì Martedì
/ Sabato/ 9.30
- 12.30
su appuntamento
FOOD
a cura della Redazione di BM e di Sebastiamo Saviane*
*Chef Ristorante “La Nicchia” di Belluno
Concorso culinario bm food
Il piatto del territorio
Il progetto di creare un concorso culinario per non professionisti nasce dalla volontà di dare visibilità a tutte le persone appassionate al mondo della cucina che vogliono esprimersi in campo
enogastronomico, portando a conoscenza di tutti i lettori di BM le proprie idee e ricette.
Il concorso di terrà quattro volte durante l’anno, una per ogni stagione, in modo da assecondare la
stagionalità dei prodotti e la loro presenza sul territorio, con lo scopo di imparare ad usare a rotazione tutti i prodotti che la natura ci offre costantemente ed essere più in armonia con essa.
Regolamento:
A. Possono partecipare tutti coloro che desiderino veder pubblicate le proprie ricette nella rivista
BM Belluno Magazine, senza limiti di età, ad eccezione dei professionisti del settore o di chi
possiede esercizi pubblici nella sfera della somministrazione.
B. Le categorie saranno le seguenti: 1: piatti vegani, 2: piatti di carne, 3: piatti di pesce, 4: pasticceria
C.
Ogni ricetta inviata dovrà comprendere: 1. titolo del piatto – 2. ingredienti per 4 persone con
rispettiva grammatura – 3. esecuzione del piatto (con possibile variazione) – 4. foto del piatto
D. Le ricette vanno spedite in redazione a Belluno Magazine all’indirizzo:
[email protected]
E.
Ogni mese la redazione di BM, aiutata da una commissione interna, valuterà i primi tre vincitori:
Primo classificato:
Il Ristorante “La Nicchia” di Belluno si impegnerà per 4 mesi a tenere il piatto che ha vinto nel proprio menù à la carte, dando così
possibilità alle persone che hanno e che non hanno partecipato al concorso, di degustare un buon piatto del territorio.
Secondo e terzo classificato:
Piccolo corso di cucina con lo chef del Ristorante “La Nicchia” di Belluno - con degustazione finale del piatto – per imparare nuovi
piatti, sempre utilizzando i prodotti di stagione.
Inoltre, tutte le ricette selezionate verranno pubblicate nel prossimo numero di BM Belluno Magazine con la vostra firma.
Attendiamo di ricevere le vostre ricette e di vederle pubblicate nella nuova rubrica BM FOOD.
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BM | 9
Arte
di Barbara Meletto
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Henri de Toulouse-Lautrec,
un esteta del gusto
In ogni arte, e ciò vale anche per la cucina, la più grande raffinatezza consiste nella
sintesi e nella semplicità, evidentemente bisogna rifarsi alla tradizione, ma bisogna
dimenticarla senza tuttavia tradirla per negligenza o per non volerne tenere conto.
è così che si diventa dei cuochi senza pregiudizi, degli anarchici che
nella creazione di un piatto riconoscono soltanto la legge dell’equilibrio per far parlare la natura.
(Henri de Toulouse-Lautrec)
N
ell’atmosfera
scintillante della Parigi di fine
secolo, con i suoi bistrot,
i suoi teatri e le sue gallerie d’arte, si aggirava,
proteso tra il lusso dei
suoi nobili natali e la
trasgressione della vita
bohémien, Henri de
Toulouse-Lautrec.
L’ultimo erede dei conti
di Toulouse, con le gambe
corte, il corpo sgraziato e
deforme, i capelli corvini,
la bocca larga e carnosa,
fu il protagonista indiscusso delle serate della
ville lumière. Quando al tramonto si accendevano le luci, questo piccolo uomo dal carattere inquieto e curioso, compariva puntualmente nei caffè e nei bordelli di Montmartre
vestendo i panni eleganti del raffinato aristocratico. Era amico di tutti, dalle ballerine di
cancan alle prostitute, da Van Gogh a Monet,
ospite fisso del Moulin Rouge, Henri godeva
dell’ebrezza delle feste notturne.
Spirito gaudente e licenzioso, Lautrec aveva
come unica regola il divertimento: non dormiva quasi mai, era avido di vita e ghiotto di
piaceri. Famoso e stimato pittore, il conte era
anche un sofisticato gourmet ed un eccellente cuoco. Pioniere di nuovi sapori, Lautrec adorava cucinare: un invito a casa sua
era una gioia dello spirito e dei sensi.
Attento ad ogni dettaglio, sceglieva i suoi
conviviali in maniera accurata: mai più di dieci persone, al massimo un paio di belle donne
per non farsi sedurre da futili distrazioni. Ad
ogni commensale veniva regalato un menu
litografato o dipinto ad acquarello, dove
erano indicate le pietanze che avrebbero allietato il palato degli ospiti. Il vino era rigorosamente francese e della migliore qualità, sulla
tavola c’era anche una caraffa d’acqua ma al
suo interno vi nuotavano dei pesci rossi.
I sapori della sua cucina
erano principalmente quelli
speziati del sud della Francia, dove era nato e dove
era stato introdotto all’arte
del mangiar bene. Accurato
nella ricerca della materie
prime, Lautrec dedicava
ad ogni piatto la stessa attenzione che dedicava ai
suoi quadri, compiacendosi
della gioia di stupire i suoi
invitati. Con estro e fantasia trasformava ricette tradizionali in novità assolute,
Dalla nostra terra: prodotti caseari delle malghe del Cadore,
prodotti nostrani del bellunese, formaggi, burro, speck, salame
e insaccati vari, funghi, miele, pasticceria e gelateria di produzione propria
10 | BM
prestando sempre una grandissima attenzione
all’equilibrio finale della composizione.
La cucina di Lautrec è caratterizzata dalla
stessa freschezza della sua pittura: un ritorno alla natura e un superamento della dittatura dei menu tronfi e codificati. Menu freschi,
costruiti di giorno in giorno, assecondando la
stagionalità ed inseguendo profumi e colori
del territorio, senza mai alterare un aroma o
coprire un gusto.
La sguaiata regina del cancan La Goule, l’elegante ballerina Jane Avril, le scene frenetiche
del Moulin Rouge, i ritratti degli amici, anticipano le fantasie culinarie di Lautrec: figure, volti, ombre, oggetti stesi sulla tela con
vibranti pennellate e incisiva
immediatezza.
Nel 1930 Maurice Joyant,
amico dell’artista fin dai
tempi del liceo, pubblicò
“La cuisine de Monsieur
Momo”, un libro che riuniva le ricette, i disegni,
i menu e le indicazioni gastronomiche di Henri. Ne
esce il ritratto inedito di un
uomo che seppe trasformare la cucina in una raffinata
esperienza estetica.
La Mousse al cioccolato
di Henri de Touluse-Lautrec
Pare che la mousse al cioccolato sia stata inventata proprio da Toulouse-Lautrec.
Da lui battezzata mayonnaise au chocolat, è una ricetta semplice dove contano la qualità del cioccolato e la
freschezza delle uova. Accompagnata con dei biscottini bretoni al burro salato diventa un trionfo del gusto.
Di seguito riporto la ricetta con gli stessi ingredienti e la medesima procedura adottata dal maestro.
Ingredienti:
• 400 gr di cioccolato fondente
• acqua q.b.
• 4 cucchiai di zucchero semolato
• una noce di burro
• 4 uova fresche
Esecuzione:
Mettere il cioccolato spezzettato su una casseruola, con pochissima acqua, e farlo
liquefare a bagnomaria su fuoco molto basso. Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero fino
a renderli chiari e spumosi. Incorporare al cioccolato sciolto una noce di burro e poi unire
i tuorli continuando a mescolare bene. Mentre il composto di cioccolato si intiepidisce,
sbattere le chiare d’uovo a neve e amalgamarle con delicatezza all’impasto di cioccolato.
Versare l’impasto in una ciotola o in bicchierini singoli e
farlo riposare per tutta la notte o, comunque, per almeno
mezza giornata.
1) Henri de Toulouse-Lautrec, La Goule, 1891
2) Henri de Toulouse-Lautrec, Jane Avril, 1893
3) Henri de Toulouse-Lautrec, Al Moulin Rouge, 1892-1893
4) Henri de Toulouse-Lautrec, Divan Japonais, 1893
5) Henri de Toulose-Lautrec, Menu
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BM | 11
Bellezza
di Paolo Tesser
IDEE PER LA TESTA
Schiariamoci le idee
è
in arrivo l’estate, stagione di vacanze, relax e soprattutto libertà.
Tanto meglio se parliamo di libertà e spensieratezza estetica,
curandoci nella forma fisica e nell’immagine senza esserne
troppo preoccupati.
Lo stesso vale per i nostri capelli: buona forma, buono style, buon
color, un mix di ingredienti che permettano una sicura autonomia e
praticità, senza rinunciare anche d’estate alla bellezza del nostro unico
vestito naturale.
Come fare a mantenere autonomia e praticità nella cura dei capelli?
Capelli leggeri, di tutte le lunghezze, ma leggeri!
Ma facciamo un po’ di chiarezza sulla leggerezza dei capelli, perché
spesso si tende a confondere le varie terminologie.
Scalato o sfilato? Pari o pieno? Texture o non texture?
Per questa estate il consiglio va decisamente verso lo scalato con texture,
da realizzarsi su tutte le lunghezze.
Questo non va confuso con lo sfilato, di tutt’altra natura e che produce
risultati opposti.
La scalatura con texture infatti consente ai capelli un comportamento
naturale, molto movimentato e dinamico, leggero e facilmente
gestibile.
E non dimentichiamo di dare ai capelli un light touch: tocchi di luce
con tecniche tridimensionali, ultima tecnica in colorazione di TEXHAIR
particolarmente adatta per la stagione estiva.
Light touch creato e pensato per il viso e la sua espressività.
Buona estate e
buone vacanze…
in bellezza!
12 | BM
Alpago
di Francesca Casali
Alpago stellato
D
ue ristoranti stellati in un solo comune bellunese. Ora che il comune unico di Alpago è diventato realtà,
sono ancora più evidenti le prove dell’eccellenza della conca dell’agnello DOP. Il Dolada e
la Locanda San Lorenzo hanno in comune
l’amore per la terra, le tradizioni e la cultura culinaria che contraddistingue questo
territorio. E una stella Michelin. Entrambi
sostenitori dei valori della cucina tradizionale
interpretata con l’esperienza e le nuove tendenze attuali, convivono a pochi chilometri di
distanza ma esprimono i loro credo in modo
differente. Così simili, così diversi.
Dolada www.dolada.it
Un approccio alla cucina a volte estremo, a
volte incomprensibile,
di sicuro affascinante. Riccardo De Pra,
Chef del Dolada, da
sempre ha avuto modo
di mostrare il suo estro,
elemento di distinzione.
Dall’alto di Plois, frazione di quella che era Pieve d’Alpago, racconta
cosa significa essere Chef del Dolada nel 2016.
“Ciò che sono oggi è il risultato dei miei viaggi,
delle mie esperienze e soprattutto dell’età. Chi
viene al Dolada trova davanti a sé piatti che
coinvolgono, in tutti i sensi: non solo la vista di
un piatto fatto di legno di abete per esempio. Il
gusto e l’olfatto, in particolare. Resta inebriato dai profumi del bosco, vere e proprie essenze
create appositamente da me con un alambicco.
Aroma di pino, di fiori di campo, di germogli di
abete.” L’intento è quello di accendere ricordi
e stabilire una sorta di contatto con il subconscio prima che riesca a iniziare con la forchetta.
Chi viene dalle grandi città, accende i ricordi
di quando era bambino e giocava nel bosco.
Il bellunese si sente a casa perché riconosce gli
odori della sua terra.
“È facile affascinare con piatti del nostro territorio
un cliente incuriosito che arriva da Milano o Padova, la vera sfida è soddisfare i clienti del posto,
che già conoscono le specialità tipiche dell’Alpago e
spesso le possono cucinare a casa tutti i giorni. Ogni
persona che si siede ai nostri tavoli è un enigma da
risolvere, riuscire a scoprire cosa potrà stupirlo è l’obiettivo che mi sono prefissato. Ci vuole esperienza,
intuito, un po’ di psicologia e di coraggio.”
Al di là delle ricercatezze, il Dolada vuole diventare un punto di riferimento per il turismo
e per la cultura culinaria del territorio nel futuro che sarà del nuovo comune di Alpago.
Eleganza sì, ma friendly. Per la bella stagione
l’augurio è che il tempo dia una mano come
l’anno scorso, così da poter sfruttare il giardino. Il panorama sul lago che si può vedere da lì
è magnifico e uno dei punti di forza del locale.
“Stiamo perfezionando delle date sul calendario
per delle serate a tema con bollicine, musica e
poesia. Serate alternative ma sempre all’insegna
della buona cucina.”
Locanda San Lorenzo www.locandasanlorenzo.it
116 anni di attività, 12 dipendenti, 20 anni di
stella Michelin, nel 1999 testimone dell’assegnazione del Presidio per l’agnello dell’Alpago
a seguito del sopralluogo di Carlo (detto Carlin) Pietrini, fondatore di Slow Food. Questi
i numeri della Locanda San
Lorenzo. Lo Chef e proprietario Renzo Dal Farra
racconta che la licenza del
ristorante risale al 7 gennaio
1900, a nome di suo nonno,
Spazio
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e per un locale come il suo, con tutti questi
anni di attività alle spalle, non è sempre facile parlare di novità. “Viviamo in un periodo in
cui la cultura del territorio è un passe-partout che
apre tutti i cuori: attraverso il cibo si assaporano le radici della terra in cui viviamo e, sia per
chi è del posto, sia per chi viene da fuori questa
è una certezza, un vincolo, una necessità, una
vittoria assicurata. Ecco perché a volte non è così
semplice essere innovativi e uscire dai canoni già
scritti di un locale di paese. Senza nulla togliere
alla bellezza dell’Alpago, che tanto dà e promette
per il futuro.” Secondo Renzo, le dinamiche che
muovono un ristorante di città sono più veloci,
energiche e cariche di influenze. Qui invece ci
si deve concentrare sulle potenzialità, sulla passione per il buon cibo e le radici che legano
al territorio. La ricerca del business qui non
vale, è una scelta di vita, un’attitudine consapevole. “La curiosità mi contraddistingue, non
mi fermo mai e ho sempre voglia di imparare.
Mi affascina il mondo della cucina moderna e
re-interpretativa, che lascia spazio a utilizzi non
convenzionali di ingredienti inusuali. In particolare la cucina del nord Europa dove ci sono Chef
che osano, pionieri della New Nordic Cuisine,
impiattando grilli e fomiche (vivi), licheni e foglie di acetosella.”
Dopo il successo e l’attenzione mediatica del
Giro d’Italia in Alpago lo scorso 21 maggio,
per la zona si hanno grandi aspettative di rivalutazione turistica e di certo anche la Locanda
ne vorrà approfittare. Gli appuntamenti per
quest’estate sono ancora al vaglio dello Chef
ma di sicuro il primo è per il 10 giugno per
l’ultima tappa dell’evento itinerante
Alto Gusto, rassegna dell’omonima associazione che riunisce dieci ristoranti
bellunesi accomunati dall’amore per la
terra e le tradizioni culinarie della provincia (www.ristorantialtogusto.it ).
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Scultura
di Chiara Reolon
NOMOREWAR
una scultura di Pace per il bivio dI Ponte nelle ALPI
U
n punto nevralgico della Provincia di Belluno che ha visto personaggi, popoli e vicende storiche susseguirsi da sempre è certamente
la cittadina di Ponte nelle Alpi. E proprio
la nuova rotatoria del bivio con la statale d’Alemagna è stato il luogo prescelto
per collocare un simbolo di particolare importanza per le nuove generazioni.
NOMOREWAR, è il titolo d’un grande
monumento in metallo nella cui sintesi
è raccolto il monito di “non più guerre”.
Non a caso i diciotto frattali, i frammenti
cosi’ incisivi nella percezione dei loro angoli appuntiti, sanciscono - a poco meno
di un secolo da quel 1918 - la data della
fine di una devastante guerra mondiale. Il
massiccio disco sul quale sono collocati è
certamente il simbolo di una terra laboriosa simboleggiata dalla grande piattaforma di sostegno lavorata accuratamente dai
moderni macchinari dell’Azienda Colle
SPA di Lentiai: “Abbiamo inteso dare un
sostegno tangibile di materiali e lavora-
zione al progetto dell’Artista Dario
Dall’Olio proprio per il grande valore
simbolico dell’Opera e il luogo di collocazione di rilievo con i sui passaggi
quotidiani di più di ventiquattromila
mezzi al giorno. “Un’opera che parte
da un evento simbolo accaduto a Mel
proprio i primi giorni di novembre
del 1918- ci precisa Dall’Olio - in cui
attraverso il passo di Praderadego, rientravano verso casa, un gruppo di
reduci dal Piave al grido di “l’è finì la
guera”. A tale esclamazione aderirono
immediatamente gli Isotton, una famiglia che aveva a rischio della propria
vita, sotterrato l’anno prima la campana del vicino Castello di Zumelle,
nascondendola alle mire di saccheggio
degli austrungarici. Ricollocata prontamente sull’alta torre del castello,
riecheggiò festosa per giorni nella vallata
che aveva sofferto la devastazione a seguito
dell’occupazione dopo Caporetto.
Il Sindaco di Ponte nelle Alpi, Prof. Paolo
Vendramini, a nome della sua comunità
e come docente delle nuove generazioni
locali vede in questa collocazione monumentale un ottimo monito d’insegnamento e la base di partenza per un dialogo costruttivo.
Il lavoro dello smuovere tonnellate di metallo - anche se impegnativo- è stato assolto con piacere dalla grande professionalità
tecnica e logistica della storica azienda dei
F.lli De Pra’ di Ponte nelle Alpi.
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14 | BM
“Una proposta artistica-intellettuale
per la nostra cittadina- precisa Idalgo
De Pra’ - che ci vede in prima persona
nella fase di collocazione dell’opera, il
cui basamento è stato realizzato utilizzando enormi lastroni di pietra locale di
Cugnan provenienti dalla vicina cava di
Lastreghe, a ricordo delle possenti opere
di fortificazioni e trincee sparse anche
nel territorio”.
All’inaugurazione di sabato 11 giugno, alla
fine dell’anno scolastico, alle ore 12.30 interverra’ anche il grande Artista Gino Silvestri, dopo una vita intera trascorsa nel
mondo artistico di Parigi, con la liberazione di una colomba bianca al cielo.
Storia
di Daniele Tormen
1866
L’
anno in corso rappresenta il 150
anniversario dell’annessione del
Veneto al Regno d’Italia: vediamo sinteticamente come è maturato tale avvenimento.
Il contesto storico è quello della lotta tra
stati nazionali già formati e popoli che combattono per diventarlo: in questo quadro il
ruolo fondamentale è incarnato dalla Prussia del cancelliere di ferro, Bismarck, che ha
come obbiettivo immediato l’estromissione
dell’impero asburgico dagli affari tedeschi.
Il neonato Regno d’Italia rappresenta, in
quel momento, un naturale alleato, dato
l’atavico conflitto con l’Austria e l’ambizione di recuperare i territori che erano rimasti
fuori dalle annessioni della seconda guerra
d’indipendenza del 1859 e dai successivi avvenimenti, uno fra tutti, l’impresa dei mille.
Prussia e Italia firmano pertanto un trattato
di alleanza e, allo scoppio della guerra, il Regno si schiera con i teutonici, costringendo
l’Austria a difendersi su più fronti, a nord e
a sud.
Bismarck ha operato sullo scacchiere diplomatico (utilizzando uno schema che poi
avrà occasione di replicare) in modo tale che
gli altri stati europei stiano alla finestra (in
particolare Francia e Russia) e ha idee molto chiare sul da farsi; l’Italia vuole portare a
termine il percorso risorgimentale interrotto
nel 1859.
Gli sviluppi bellici però, nello scenario italiano, non si rivelano particolarmente benevoli: sul campo terrestre infatti il regio esercito viene battuto a Custoza (fatale anche in
questo caso come nel 1848) e soprattutto si
verifica in campo navale, la disfatta di Lissa,
in Adriatico, dove la flotta italiana, seppur
numericamente più forte viene battuta dalla
marina asburgica.
La guerra per la monarchia danubiana però
volge al peggio a nord, dove le armate prussiane sconfiggono i cugini a Sadowa il 3 luglio 1866, arrivando a minacciare Vienna.
Bismarck però tiene a freno i suoi generali,
impone la pace ed estromette l’Austria dalla
Confederazione germanica.
Costringe inoltre l’Austria a firmare la pace
con l’Italia che, seppure battuta sul campo,
ottiene il Veneto a spese del recalcitrante ex
dominatore.
A salvare l’onore militare della penisola ci
pensa l’indomito Giuseppe Garibaldi che
alla testa dei suoi cacciatori delle Alpi, ottiene l’unica vittoria italica alla Bezzecca, in
trentino; il generale avrebbe voluto proseguire lo scontro e concludere un “conto in sospeso” con l’Austria (anche sul piano personale) che durava dal 1848/49 ma le esigenze
geopolitiche glielo impediscono.
Di fronte al tassativo ordine di interrompere
le ostilità, risponde con il celebre “obbedisco”: Trento e Trieste verranno conquistate
ma passeranno altri 50 anni e sarà un’altra
storia.
La conclusione, in qualche modo paradossale, è che il Veneto diventa italiano a danno
dei tedeschi del sud, grazie ai tedeschi del
nord: la bruderkieg risolve la questione
veneta.
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BM | 15
Sport
di Enrico Valmassoi
Undici titoli nazionali aics:
bellunesi protagonisti a Riccione
Sportivamente al terzo posto con i ragazzi di categoria al Trofeo Azzurro
C
irca 70 atleti della Sportivamente
Belluno hanno preso parte al Meeting Swimming Games di Riccione, sotto l’egida dell’Aics. E i risultati
sono stati lusinghieri, con ben 11 titoli
nazionali Aics: tre dei quali conquistati da
una scintillante Elisa Pettenò (nei 50 rana,
dorso e stile), due da Martina Mikulcik e
due da Alessandra Miari Fulcis.
Per quanto riguarda i nuotatori di categoria, da segnalare il bottino di ben 8 ori, 9
argenti e 21 bronzi. Molte anche le medaglie raccolte nelle staffette in tutte le
categorie, segno di squadra compatta e di
livello.
Nella durissima “Australiana”, gara a eliminazione disputata
a un orario insolito
come le 22.30, grandi prove per Davide
De Silvestro, ma
soprattutto Martina
Da Rin e Alessandra
Miari Fulcis, capaci di raggiungere la
finale e cedere solo
all’ultimo
scatto.
Splendido anche il
terzo di squadra,
partecipando al Trofeo Azzurro.
Ha espresso profonda soddisfazione anche il responsabile del
settore agonistico della Nuoto Belluno, Thomas Lorenzi:
«Questi ragazzi sono fantastici
- è il suo commento -. Al di
là dei risultati e della prestazione sportiva, hanno saputo fare
gruppo e vivere appieno questa
esperienza. La forbice di età era
piuttosto ampia (7-20), ma grazie all’ottima guida e supervisione dei tecnici, gli atleti hanno
sperimentato al meglio la gestio-
16 | BM
ne dello spazio personale, la socializzazione e
l’autonomia, dimostrando un’educazione invidiabile. E facendo ben figurare la società.
Grandi soddisfazioni anche dal punto di vista
delle prestazioni, in cui siamo stati in grado di
raccogliere molto, in virtù di una valida scuola nuoto e una radicata cultura dell’acqua,
istruttori preparati e tecnici capaci. Affrontare una trasferta con quasi 80 ragazzi non
è uno scherzo: questo è stato possibile grazie
alla società che ha organizzato il tutto al meglio, agli accompagnatori, all’aiuto di Marco
Sommacal, che ha svolto egregiamente la parte
amministrativa, e alla preziosa collaborazione
e il sostegno dell’Aics Belluno, che ha messo a
disposizione i mezzi».
Informatica
di Laura Bof
Approndimento sicurezza informatica
COME EVITARE DI PERDERE DATI NEL PROPRIO PC
I
ntervistiamo Nicola Pison, sistemista
de I Buoni Motivi, azienda bellunese
che si occupa di informatica e di comunicazione.
Bisogna inoltre fare attenzione alle reazioni
a catena pericolose.
Quali consigli ci dai per prevenire la
perdita dei dati?
Quali reazioni a catena?
Nicola, perché oggi succede frequentemente di perdere dati nel proprio pc?
Nella e-mail infetta è presente un file di
archivio zip (o rar) con all’interno un eseguibile auto estraente il quale una volta
aperto preleva la lista degli indirizzi e-mail
della nostra rubrica e inoltra la e-mail infetta a tutti i nostri contatti. Si scatena così
una reazione a catena che può andar avanti
all’infinito.
Per poter prevenire la perdita dei dati consiglio fortemente di copiare tutti i propri
dati attraverso un supporto dedicato alla
memorizzazione.
Questi virus si diffondo tramite e-mail e
spesso sono sconosciuti agli antivirus. La
particolarità è che il 40% delle e-mail arrivano da utenti a noi noti.
Il virus però non si limita solo a questo,
ma inizia a criptare (da qui il nome cryptovirus e suo simile ransomware) la maggior
parte dei file presenti sui nostri computer
con le estensioni più comuni come pdf,
doc, docx, xls, xlsx, jpg e vari formati di
immagini, vari tipi di file di database.
Come riconoscere questi virus?
Come proteggerci da questo virus?
Nella propria casella di posta elettronica
si riceve un messaggio che fornisce indicazioni ingannevoli su presunte spedizioni
o pagamenti oppure contenente un link o
un allegato a nome di Istituti di credito,
aziende, enti, gestori e fornitori di servizi
noti al pubblico. Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento in formato pdf o zip), viene iniettato il virus che immediatamente cripta il
contenuto delle memorie dei computer,
anche di quelli eventualmente collegati in
rete, rendendo di fatto inaccessibili i file. A
differenza di altre e-mail pericolose, sono
scritte in modo corretto senza errori grammaticali e sono confezionate molto bene, è
facile quindi cadere nell’inganno.
Ecco tre azioni da fare immediatamente: 1.Eliminare la e-mail sospetta
Il backup è, quindi, la “copia di riserva” di
tutti i nostri file e può essere effettuato in
modo manuale (lanciato dall’utente quando necessita) oppure impostato in maniera
automatica con una periodicità stabilita
(es. una volta al giorno o alla settimana)
attraverso un’applicazione dedicata.
È buona norma eseguire operazioni di backup anche nei pc di uso privato copiando
i dati su supporti ottici o magnetici (CDR, DVD-R, ecc) o con chiavette USB
esterne.
Ci sono infine sistemi all’avanguardia che l’azienda per la quale lavoro offre ai suoi clienti, si tratta di piattaforme esterne di servizi
Cloud per effettuare backup veloci e sicuri.
2.Avere una buona pianificazione di backup e Shadow Copy (copie di file che
windows crea in maniera autonoma a intervalli regolari se correttamente configurato)
3.Il buon senso: la mail che ci è arrivata è
attesa? Non cliccare nei link e non aprire
gli allegati. Se abbiamo dubbi, chiamiamo
il mittente.
Perdere un minuto per una chiamata può
farci risparmiare soldi e ore o giorni di
lavoro!
Una possibile schermata che
appare dopo l’infezione del
virus cryptolocker
PONTE NELLE ALPI - Viale Dolomiti 44/B - Tel. 0437 981121
SEDICO - Via Agordina 41/B - Tel. 0437 852036
© Belluno Magazine
È un argomento delicato che riguarda la
vita di tutti coloro che utilizzano sistemi
informatici. I dati si possono perdere per la
rottura dell’hardware oppure per un attacco di virus, negli ultimi mesi circolano il
virus cryptolocker e il ransomware, appartengono a una categoria di virus che chiedono un riscatto per poter essere rimossi.
BM | 17
Motori
di Chiara Reolon
Marcon Roberto festeggia
40 anni di Rally
E
sono 40. Si Marcon Roberto l’8
maggio di quest’anno ha festeggiato i 40 anni di Rally partecipando con una TALBOT Sumbeam Ti gr.2
alla 31 edizione del Rally del Bellunese. La
sua carriera agonistica comincia nel ormai
lontano 1976 quando poco più che maggiorenne decide di partecipare, quasi per
gioco, con una Opel Kadett verde oliva ad
una gara che, sui fondi sterrati delle nostre
prealpi, era una vera
gara per pionieri.
In questa lunga carriera ha corso con svariate autovetture tra cui
la Lancia Fulvia HF,
la Fiat 500 Giannini,
Opel Corsa Gsi, Alfa
Romeo 33, Peugeot
205 Gti e la Fiat Ritmo 75 gr.2. Molti i
risultati importati colti in questi 40 anni,
tra cui vari Campionati Triveneti di categoria compreso quello 2015 di classe E2B
1000 ma l’unico che compare in
un Albo d’Oro è la straordinaria
vittoria assoluta della categoria
VSO nel 1996 sotto un diluvio
colta con una TALBOT Sumbeam Ti alla Coppa Alpe del Nevegal di quell’anno.
In questi 40 anni di attività nel 1998 riesce ad auto-costruirsi uno sport prototipo
ed oggi rimane l’unico pilota costruttore
in attività, infatti la sua creatura la verde
MARCON R1, anche quest’anno sfreccerà
per le salite bellunesi cercando il massimo
risultato possibile.
Per l’occasione, quanto mai straordinaria,
al suo fianco vi sarà il figlio Stiw, che lascerà il posto il sedile di destra per prendere in
mano il quaderno delle note.
L’8 maggio le emozioni lasceranno il posto
alla concentrazione cercando di divertirsi,
tra l’altro con l’unica auto a trazione posteriore che solcherà il palco di Santa Giustina.
Ovviamente molto in questi anni le persone da ringraziare tra cui i vari sponsor e
la scuderia BL Racing che hanno sempre
caldeggiato la partecipazione a molti eventi nel territorio nazionale, con supporto e
passione.
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Perchè la vista è preziosa
Con quasi 40 anni di esperienza alle spalle
l’Ottica Polzotto ha cambiato sede.
200 mq di esposizione ospitano le migliori marche
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scelta dell’occhiale e delle lenti più adatte alle vostre esigenze.
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Il camping Sarathei,
un luogo che non si dimentica
La famiglia Balbinot si occupa di turismo fin dal 1969 quando
Carlo e Liliana decisero di intraprendere questa strada per
offrire servizi a tutti coloro che volessero trascorrere le loro
vacanze nella bella Conca dell’Alpago. I figli Massimo e Attilio
insieme alle mogli portano avanti quello che i genitori hanno
iniziato, li guida l’amore per il territorio e la voglia di far conoscere ed apprezzare quello che la natura offre: vento per
gli appassionati degli sport velici, percorsi vari per gli amanti
delle escursioni in bicicletta a cavallo e a piedi immersi nella
natura, quiete e relax.
Il Camping Sarathei si affaccia direttamente sulla spiaggia del
lago di Santa Croce in comune di Farra d’Alpago. Per la propria posizione e per le condizioni ambientali della zona, può
soddisfare le esigenze di diverse tipologie di turismo, posto
ideale per famiglie e per appassionati di escursioni e attività
sportive all’aria aperta. All’interno del campeggio si trova il
bar ristorante pizzeria al quale tutti possono accedere e dove
si può usufruire di un’ampia terrazza esterna semicoperta. Il
ristorante con lo Chef Attilio offre un menù ben curato con carne e pesce fresco e la pizzeria con Massimo offre delle ottime
pizze cotte nel forno a legna. Per i più piccoli ci sono a disposizione un piccolo parco giochi e Drakoland parco gonfiabili.
Il parco Drakoland è un’area riservata ai giochi dei più piccoli.
Uno spazio tutto per loro.
Il Ristorante Sarathei
Il gusto di mangiare al Lago
Il bar ristorante pizzeria Sarathei offre un menù semplice ma
ben curato. Il nostro cuoco prepara piatti che soddisfano i gusti
più esigenti con molta varietà per adulti e bambini. I clienti
possono usufruire di un’ampia terrazza esterna semicoperta
per godersi il pranzo o la cena all’aria aperta.
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Rilassati al Beach Bar Sarathei, il nostro fantastico e coloratissimo chiosco. Il Beach Bar Sarathei è il posto ideale dove
fermarsi per un pranzo veloce.
Il posto giusto dove rifocillarsi e riposarsi prima di riprendere
le vostre attività sportive o le escursioni preferite. Immaginatevi alla fine di una bella giornata al lago, stanchi ma felici
seduti a bere qualcosa di fresco sulla spiaggia del Beach Bar
Sarathei, in totale relax di fronte al Lago di Santa Croce.
Camping Sarathei
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BAR - RISTORANTE - PIZZERIA: tel./fax 0437 46996
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Per bambini da 3 a 10 anni. Per info aperture:
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Design
Come vivere l’estate al meglio
con un tocco di design
Imap Casa srl, da 25 anni nel futuro
I
n primavera, e con l’avvicinarsi dell’estate, molti di noi
sognano di potersi crogiolare al sole con gli amici in giardino,
o di starsene in compagnia di una buona lettura in terrazzo.
Ma, non appena l’estate si presenta, iniziamo a sentire il caldo e,
quando si fa insopportabile, desideriamo un po’ d’ombra.
L’azienda Imap Casa srl di Sedico (BL) propone soluzioni efficaci
pensate su misura per te: tende da esterno, strutture come
pergole e vele, schermature solari da interno quali tende sartoriali
o tende tecniche.
Ma come scegliere il prodotto più adatto alle tue necessità?
• Inizialmente i tecnici Imap Casa srl faranno un sopralluogo
gratuito e senza impegno per poterti consigliare al meglio.
• Valuteranno attentamente insieme a te le tipologie di schermatura
•
solare più adatte e ti mostreranno le cartelle colori.
Ti invieranno un accurato preventivo con un ampio ventaglio
di prezzi, sul quale potrai ragionare autonomamente o con
l’aiuto di un esperto.
Imap Casa srl è proprio questo: un team di professionisti del settore
con un’esperienza di venticinque anni (l’azienda venne creata nel
1991) che segue con passione e precisione ogni richiesta, partendo
dal sopralluogo iniziale ed arrivando a posa, manutenzione e
servizio post-vendita.
Alcuni consigli da tenere presente:
• Fino alla fine del 2016 sarà applicabile una detrazione fiscale
•
•
22 | BM
del 65% sulle schermature solari sia esterne che interne. Imap
Casa srl si occuperà anche delle eventuali pratiche.
Alle tende esterne si possono abbinare le tende interne: la vasta
scelta di colori e tipologie (sartoriali, a pacchetto, a pannello, alla
veneziana, a rullo, eccetera) soddisferà ogni richiesta e darà un
tocco di design alla tua casa.
Seguire la pagina Facebook di Imap Casa srl www.facebook.com/imapcasasrl è un buon modo per
rimanere aggiornati sulle ultime novità dell’azienda.
Mostre
di Niccolò Sovilla
Cosa accomuna Mayo, Faenza, Belluno, Sedico, Riga e Berlino?
Alle 5 della sera
G
ianfranco Renzini, ceramista faentino;
Will Killeen, king of the slide guitar di Mayo,
Irlanda; The Riverboys e LesMagots, gruppi musicali bellunesi; Georg Eichinger, fotografo,
collagista e storico di Berlino; Cristina Busnelli, designer tessile di Bassano del Grappa. Queste persone
e altre ancora hanno tante cose in comune.
L’arte? La capacità di comunicare emozioni attraverso la musica o
le immagini? La passione per ciò che fanno? Certamente. Ma l’invisibile filo che le collega è “Alle 5 della sera”, la rassegna culturale
di Sedico che, dal 2013 ad oggi, ha ospitato concerti e mostre di
questi ed altri artisti.
Organizzata e promossa da Imap Casa srl, storica azienda di Sedico, nata dalla convinzione delle titolari Licia Mares e Diana De Toffol che le attività commerciali
possano avere anche una funzione culturale sul territorio, “Alle 5 della sera” ha
come obiettivo la promozione di arte, artigianato e musica.
Ieva Prāne inaugurerà la sua mostra
sabato 04 giugno 2016 alle ore 17:00
presso lo showroom Imap Casa srl
in via Fornaci 3 a Sedico (BL) con il patrocinio del
Comune di Sedico e della Provincia di Belluno.
Per ulteriori informazioni su rassegna,
mostre ed eventi:
0437 852066
[email protected]
E se un’estremità del filo che collega questi artisti si trova appunto a Sedico, in questi giorni
l’altro capo è a Riga, in Lettonia, dove vive
e lavora Ieva Prāne, la prossima ospite della
rassegna.
Ieva Prāne è una designer tessile, un’artista
contemporanea che guarda alla natura e alle
tradizioni del suo popolo reinterpretandole in
una chiave tutta sua, reinventando stili, tecniche, giocando con le possibilità che offrono i
materiali che sceglie di utilizzare. Le sue opere
sono state esposte in diversi Paesi (Bielorussia,
Messico, Lettonia, per citarne alcuni) ed hanno
ricevuto diversi riconoscimenti.
Il contatto tra la designer e gli organizzatori
della rassegna è avvenuto tramite l’Eurosportello del Veneto e grazie al progetto dell’Unione Europea “Erasmus for Young Entrepreneurs” (“Erasmus per Giovani Imprenditori”),
un programma di scambio che offre ai nuovi
imprenditori la possibilità di imparare i segreti
del mestiere da professionisti già affermati che
gestiscono piccole e medie imprese in un altro
Paese.
L’artista verrà così ospitata da Imap Casa srl
da giugno ad inizio agosto 2016. Sono in programma non soltanto una mostra con le opere che porterà con sé dalla Lettonia, ma anche
diversi incontri con le associazioni di categoria ed un workshop con gli
studenti della
sezione moda
della scuola superiore Brustolon di Belluno.
SNAK BAR
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BM | 23
Manifestazioni
Redazione
“LA VELENOSA”
D
isputatasi lo scorso 22 maggio, “La
Velenosa”, è la gara più spettacolare del bellunese, che attraversa il
monte Terne passando per i luoghi più caratteristici delle Valli di Bolzano. Lungo il
percorso, durante la manifestazione, si sono
susseguiti gruppi musicali e sculture... Il
dopo gara è stato una festa fantastica...
Giunta alla sua terza edizione, “La Velenosa”,
punta ad evolversi ancora, e ad essere la gara
che ogni runner o semplice appassionato di
corsa in montagna attende da tutto l’anno per vivere una giornata di sport ed arte
all’insegna del divertimento a 360 gradi.
Con i suoi 14 km e 1000mt D+ attraversa i luoghi caratteristici del monte Terne e
delle valli di Bolzano Bellunese come la
“Croda Rossa”, “I Castei”, il famoso “Bus
del Buson” e tanti altri, spesso dimenticati
dai più, ma che stanno molto a cuore agli
abitanti del posto.
La Velenosa collabora con la
“Festa di Primavera”, organizzata dalle ormai rodate Associazioni Ricreativa ed A.B.V.S.
di Bolzano Bellunese, composte da volontari del paese che
dedicano molto del loro tempo
a scopi benefici, il quale focus
è lavorare per i bambini del paese, le future generazioni, coloro i quali porteranno avanti il
prestigio del territorio, di Bolzano e de “La Velenosa” stessa.
La velenosa è nata grazie ad un’idea di
alcuni amici appassionati di corsa e di
montagna in generale, con il suo percorso
perennemente segnalato, vuole essere terreno di allenamento per i runner bellunesi
e non solo. È Inoltre diventata un mezzo
spontaneo per mantenere i sentieri e territori della zona in condizioni sempre agibili
e praticabili da tutti gli escursionisti.
Gli organizzatori e tutti gli abitanti di Bolzano Bellunese, vi danno appuntamento al
prossimo anno e promettono emozioni e
divertimento!
Per info vi consigliamo di visitare il sito
www.lavelenosa.it.
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Apertu
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24 | BM
Sicurezza
Antincendi Viel, fare sicurezza…
in sicurezza
L’azienda bellunese è l’unico rivenditore autorizzato
per i marchi leader di settore
L
a sicurezza è uno degli aspetti più delicati di ogni realtà; È anche affidarsi a
professionisti qualificati e competenti.
Tra i migliori del Bellunese e del Veneto c’è
senza dubbio Anticendi Viel, un vero punto
di riferimento nel mercato dell’antincendio,
antinfortunistica, spazi confinati, segnaletica e dell’impiantistica (antincendio, videosorveglianza e antintrusione).
L’azienda, con 47 anni di esperienza, conta
oltre venti dipendenti specializzati. Le competenze specifiche permettono di soddisfare ogni
esigenza e di essere un partner
affidabile e veloce. È tra le poche
realtà attrezzate
con apparecchiature speciali, per
test di simulazione o interventi
fuori sede.
Opera in qualunque ambiente, fino al massimo rischio. L’azienda vuole crescere ancora,
puntando su un servizio che garantisca la migliore qualità: nel prodotto, nella consulenza e
nelle persone.
Antincendi Viel da sempre seleziona i prodotti
per efficienza, affidabilità e durata. Grazie alla
sua esperienza e competenza, è l’unico rivenditore nella provincia di Belluno di brand leader
nel settore, sinonimi di qualità ed efficienza:
CEA (antincendio), UVEX e BLAKLADER
(antinfortunistica), MSA (impiantistica e antinfortunistica).
Antincendi Viel è diventato negli
anni sempre più un punto di riferimento per tutto ciò che concerne l’antinfortunistica: protezione
del capo, dell’udito, della vista,
delle vie respiratorie, calzature
antinfortunistiche, guanti, DPI
anticaduta, linee vita, spazi confinati, vestiario da lavoro.
I prodotti per la
protezione della
vista e dell’udito e le calzature
antinfortunistiche possono essere realizzati completamente
su misura, soddisfacendo anche le esigenze più
complesse.
Grazie al grande successo ottenuto e la sempre
maggiore richiesta dei suoi servizi, Antincendi
Viel ha recentemente aperto il nuovo showroom, presso la sede dell’azienda (Via Vecellio
45/B a Belluno), dedicato all’antinfortunistica.
Uno spazio che offre al cliente la possibilità
di conoscere e provare prodotti ad alto livello
qualitativo
con
design d’avanguardia e tecnologia
innovativa per la
protezione delle
persone sul luogo
di lavoro.
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BM | 25
Casa delle mamma
di Margherita De Martini
Il ciclo mestruale
MENSTRUM = MENSILE = CICLICITà
A
ndare a cercare informazioni
relative alle mestruazioni nella
storia non è facile, ed in generale
la maggior parte dei documenti, scritti da
uomini, hanno una visione ambivalente:
segno della forza rigenerante della natura
ed escrezione impura, veleno e medicina.
Simbolo quindi di VITA e MORTE
La donna mestruata doveva essere isolata
poiché impura e non poteva toccare oggetti,
persone e sopratutto piante, dall’altra parte si
dice che il sangue mestruale avesse un enorme
potere tanto da venir usato come ingrediente
primario di molte medicine.
Nei vari processi di stregoneria molte donne
furono accusate di usare il sangue mestruale
per sortilegi e poi al rogo...
Il mondo delle mestruazioni restava un mondo
oscuro.
Nel 1500 la professione medica viene sempre
più riconosciuta e le donne vengono definiti-
vamente tagliate fuori dal campo medico, nascono i primi trattati di ginecologia e la visione
delle mestruazioni diventa più neutrale.
Nel 1827 c’è la scoperta dell’ovulo e ciò permette di capire meglio a cosa servono le ovaie
e collegarle alle mestruazioni; gli ormoni femminili vengono scoperti tra il 1930 e il 1940
periodo in cui si parlerà di ciclo mestruale e
non più di mestruazione.
è molto importante per la donna portare
ascolto al corpo, in particolare per le mestruazioni, poichè i cambiamenti umorali, corporei,
emozionali, istintuali, sono molto legati alle
quattro fasi del ciclo mestruale, poter ripartire dal corpo dà una valenza all’ascolto molto
importante.
Oggi possiamo osservare il mondo del femminile in un modo ampio e completo prendendo
in esame vari aspetti, dagli archetipi femminili,
alle fasi lunari, osservando la stretta associazione tra donna e cicli della natura.
Epilazione - Manicure
Pedicure - Trucco
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da martedì a sabato orario continuato
Lunedì chiuso
26 | BM
Il ciclo mestruale si divide in quattro fasi:
mestruale o della strega, preovulatoria o
della vergine, ovulatoria o della madre e premestruale o dell’incantatrice, non iniziano o
finiscono in un giorno preciso, è la nostra sensibilità che ci fa avvertire il cambiamento di
energie, di forze.
LA STREGA (Fase mestruale)
La fase della strega inizia con la mestruazione o
qualche giorno prima e termina con il cessare
del sanguinamento. A questa fase corrisponde
la stagione dell’inverno.
In questo periodo, dove le energie vanno dall’esterno verso il proprio io, la donna è portata all’isolamento ed ad una introspezione, fisicamente
si registra un calo evidente di energie, con una
maggior necessità di riposo e sonno; in questa
fase i sogni assumono una rilevanza importante.
In questa fase gli archetipi che si manifestano
in noi sono Estia e Persefone.
Estia è stata la prima ad essere ingoiata dal padre e l’ultima ad essere stata liberata, per cui
quella più a lungo rimasta sola, divinità che
attende al focolare domestico ed è protettrice
della casa, solitudine come cura dell’interiorità.
Persefone, regina degli inferi, rappresenta la capacità di movimento tra il mondo interiore e il
mondo oggettivo. La donna che incarna questo archetipo è duplice insicura oppure ottima
conoscitrice della psiche umana, adoperandosi
nelle relazioni d’aiuto guidando la persona verso la “risalita dagli inferi”.
LA VERGINE (Fase preovuatoria)
La fase della vergine inizia finiti i giorni del
sanguinamento ed ha una durata di circa sette giorni. A questa fase corrisponde la stagione
della primavera.
In questo periodo, dove le energie vanno
dall’interno all’esterno la donna si presenta al
mondo con proposte e con la voglia di confrontarsi, anche il corpo, che ha rilasciato i liquidi in eccesso è pronto a presentarsi al mondo; spesso il modo di vestire è un segnale anche
del periodo mestruale, si osserva che in questa
fase la donna veste con capi tendenzialmente
bianchi o colorati.
In questa fase gli archetipi che si manifestano
in noi sono Artemide e Atena.
Artemide Dea della caccia, è la divinità più vicina alla natura, è la protettrice delle partorienti, essendo Dea vergine sa badare a sé stessa vive
il rapporto con libertà, mai con dipendenza.
Atena guerriera e stratega ha in sé tutte le parti
del maschile che porta nel femminile, mantiene il controllo in ogni situazione diventa la
compagna dove il marito si può appoggiare. La
donna Atena ascolta poco il corpo, non riesce a
stare con le emozioni.
LA MADRE (Fase ovulatoria)
La fase della madre inizia dal quattordicesimo
giorno al ventunesimo giorno circa. A questa
fase corrisponde la stagione dell’estate.
Periodo in cui la donna esprime sé stessa per
portare aiuto agli altri, in questa fase ci esprimiamo con più gioia ed è attenta ai bisogni
dell’altro. La donna perde il senso egocentrico
di sé per prepararsi alla maternità. è in grado di
prendersi cura di persone, progetti, idee nuove
o già esistenti. Chiarezza nei pensieri, ed è molto attiva nel fare e nel produrre, porta a termine
progetti nati nel periodo della strega.
In questa fase gli archetipi che si manifestano
in noi sono Demetra e Era.
Demetra Dea dell’abbondanza, archetipo della
madre per eccellenza, si realizza nella gravidanza e nel diventare e fare la medre, accudisce gli
altri. Disposta a sacrificare sé stessa per i figli.
La vera donna Demetra diviene madre di sé
stessa.
Era, dea del matrimonio fedele, rimane con un
compagno per sempre, in lei regna la fiducia e
l’amore incondizionato.
INCANTATRICE (fase premestruale)
La fase dell’incantatrice inizia quando l’ovulo
rilasciato non viene fecondato e termina qualche giorno prima dell’ inizio delle mestruazioni. A questa fase corrisponde la stagione
dell’autunno.
Periodo in cui la donna inizia a sperimentare il
suo lato interiore. Prende coscienza dei misteri
della natura e la sua sessualità diventa potente, come il suo potere personale. Se rilasciate,
queste energie possono manifestarsi in grande
forza creativa, se non ascoltate in forza distruttiva. Aumentano le intuizioni e la sua qualità
dei sogi notturni.
In questa fase l’ archetipo che si manifesta in
noi è Afrodite, dea alchemica cioè trasformatrice, di indole duale, se il lavoro che abbiamo
svolto è verso di noi, verso l’ascolto di noi, del
nostro ciclo, allora si manifesta in tutte le sue
doti di amore e risoluzione, se invece non abbiamo lavorato su di noi, sul nostro ciclo attingiamo dalle parti più negative dell’archetipo,
che sono l’incostanza, insofferenza, impulsività
e l’egoismo.
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BM | 27
Moda
Redazione
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orse non tutti sanno che Liabel nacque nel 1851
a Pettinengo (BI) da Bernando Bellia, che aveva
ottenuto un appalto per fornire maglie intime di
lana all’esercito dei Savoia! Ai tempi si chiamava Maglieria Bellia, ma negli anni ’90 cambiò nome, diventando
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chiuso domenica e martedì
Associazioni
di Barbara Iannotta
Abvs
a tutta promozione
N
onostante l’importante aumento
delle prime donazioni nel 2015,
l’Abvs non si è adagiata sugli allori. Nella consueta assemblea di primavera
è stata infatti presentata la corposa campagna promozionale per il 2016, composta da
numerose iniziative. Alla presenza del nuovo Direttore Generale del’Ulss nr. 1, dott.
Adriano Rasi Caldogno, e del Direttore
dell’U.O. di Immunoematologia e Trasfusionale, dott. Stefano Capelli, la Presidente,
Gina Bortot ha illustrato i progetti in fase
di realizzazione. Il comune denominatore è
quello della sana alimentazione e dei corretti stili di vita. Grazie alla collaborazione
ed al supporto della Fullin Snc, l’Abvs sarà
presente con il proprio logo sui bicchierini da caffè e le bustine di zucchero fornite dall’azienda stessa ai propri clienti e,
all’interno dei distributori automatici con
un banner promozionale. Un ruolo importante è riservato alla mascotte Vamp,
il vampiretto nato dalla penna di Alberto
Levis. I cartonati ad altezza uomo di Vamp,
di ritorno da una corsa che si rifocilla con
un bicchiere di latte e della frutta, saranno installate a rotazione nei negozi di alimentari, nei panifici e nei fruttivendoli
della provincia, grazie alla collaborazione
dei gruppi Panificatori e alimentaristi di
Confcommercio. Infine, come già accaduto
nel 2003, anche nel 2016 verrà riproposta
la collaborazione con la Lattebusche. Nei
mesi di luglio e dicembre, i cartoni del latte della nota azienda bellunese avranno un
lato riservato al messaggio “L’alimentazione è vita. Vivila!”. Seppur nata da un’idea
della Presidente Gina Bortot, si è ritenuto
di dare all’iniziativa respiro regionale e,
per questo motivo, verrà portata avanti dal
Fondo Regionale Sangue (che unisce le forze di Abvs, Avis Veneto e Fidas Veneto).
L’Associazione Bellunese
Volontari del Sangue è
un’associazione costituitasi
nell’agosto del 1951 con
lo scopo di sopperire
alle necessità di sangue
dell’ospedale cittadino. I soci
donatori, provenienti da 46
comuni della Provincia, sono
5.982 ed hanno effettuato,
nel corso del 2015, 9.181
donazioni. Per informazioni,
o per pura curiosità, è attiva
la pagina facebook Abvs
Provinciale e la mail
[email protected]
BM | 29
Concorsi
di Federico Brancaleone
Concorso Letterario
2016 – 7^ edizione
Sospirolo tra leggende e misteri
Promosso da Pro Loco “Monti del Sole” e Comune di Sospirolo
Abbinato a “Veneto, spettacoli di Mistero 2016” di Unpli Veneto e Regione Veneto
Con il patrocinio di Provincia di Belluno, Unione Montana Val Belluna, Latteria sociale di Camolino e Ass. Il Veses
E
ro in Serva a undes’ ore de not co un bel ciàr de luna. Stava
su in pè guardando ne la val. In un fià me capita intor oto
dièse cani neri, impegadi,1 e l’omo del corno che sonèa cofà
an cazzador. I saltea, i sbareghèa: Vèlo vèlo ciapelo burelo vù!2 Ora i
era tuti qua, pede mi,3 ora ne la val granda, de là! Gesù che spavent!
E no podea cridar e no podea scampar perché avea lagne de le armente4 e una era malada, che se la se butèa zò, la moria.
Tante e multiformi sono le figure della notte che l’immaginazione dei popoli, le tradizioni, lo scambio tra pensiero colto e cultura
popolare ci hanno consegnato: diavoli, streghe, folletti dispettosi,
anime vaganti, magiche sfuggenti creature ai confini tra natura e
civiltà. Guai all’incauto che ne incrociasse il sentiero dopo i rintocchi
dell’Ave Maria, sacro limite tra la luce e le tenebre, il bene e il male!
Che ne spiasse le gesta in certe speciali notti dell’anno!
Note dopo, a mezanòt, drio Serva, se sentea omeni che zighea, voze
alte de condanadi.*
- Riparati tra le solide mura della tua
casa, siedi accanto al focolare - sembrano suggerire queste storie. Ma
attento! Se nottetempo ti sentirai oppresso, le membra paralizzate, sappi
che l’Incubo, la Smara, ti sta seduto
sul petto e ti pare di essere sospeso
tra la vita e la morte...
1. Cani neri come sporchi di fuliggine.
2. Eccolo eccolo, prendilo, stanalo!
3. Accanto a me.
4. Avevo cura delle bestie.
* Angela Nardo Cibele, Zoologia popolare
veneta specialmente bellunese, Bologna,
1974, pp. 31-35. Ristampa dell’edizione Pedone Lauriel, Palermo, 1887.
Corre, la Caza Selvarega, notte dopo notte, per gole e dirupi fin sulle
cime dei monti, con la luna o nell’infuriare della tempesta, tra l’abbaiare dei neri cani infernali e il nitrito dei cavalli a cinque, a otto
zampe. Empi cacciatori, anime dannate per non avere rispettato il
divieto di cacciare nei giorni di festa, cavalcano senza posa al suono
dei corni. Chi ha la ventura di imbattervisi cerca un riparo o reclama
una parte della caccia. Ma trafficare con l’oscuro mondo dell’aldilà
espone a rischi fatali ai quali si sfugge attraverso astuzie, esorcismi,
transazioni complesse.
Alla notte e agli esseri fantastici che la popolano alimentando sogni
e premonizioni, generando ogni sorta di eventi misteriosi e incontri
straordinari, è dedicato il concorso letterario per opere inedite indetto dalla Pro Loco “Monti del Sole” e dal Comune di Sospirolo che
per il settimo anno consecutivo vi propone, cari amici amanti delle
belle storie, uno spunto narrativo a partire dai luoghi suggestivi e
dalle leggende della nostra terra. Liberate la fantasia, attingete alla
tradizione, al folklore, al vasto patrimonio dei miti, delle fiabe, delle
leggende per comporre un’opera originale!
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di Paolo Bertin
Salute
Da 60 anni la scelta giusta
per la tua salute
L
a nostra attività è nata nel 1956, quando nostro nonno
Adino Bellinazzi, farmacista, ha deciso di mettersi in
proprio e aprire una sanitaria in piazza Piloni.
di ultima generazione, che consente di acquisire informazioni
sulla fase del passo e delle impronte dei piedi, sia in statica
che in dinamica, e rilievi stabilometrici.
Non è stato facile partire, ma dopo alcuni anni di sacrifici,
l’attività si è ben avviata.
Abbiamo inoltre un sistema di qualità certificato, primi in
provincia di Belluno.
Dopo pochi anni ci siamo spostati nella vicina via Tasso,
dove ci troviamo ancora oggi.
Offriamo inoltre una vasta scelta di calzature, intimo,
costumi da bagno, apparecchi elettromedicali, calze elastiche
e tutto quello che riguarda la cura della persona.
Nel 1973 è subentrata nella gestione del negozio, nostra
mamma Anna Maria, che ha sviluppato l’attività, arrivando
ad aprire il secondo punto vendita in Via Feltre, nel 1979.
Agli inizi degli anni 90 siamo entrati in società, mio fratello
Walter, tecnico ortopedico, ed io, cominciando l’attività di
ortopedia, con la produzione e vendita di ausili su misura
(plantari, scarpe, busti).
Ci avvaliamo anche dell’uso di una pedana baropodometrica
Quest’anno festeggiamo i 60 anni di attività, con la terza
generazione familiare, possiamo dire che il bellunesi sono
cresciuti con la sanitaria Bellinazzi, e noi siamo cresciuti
grazie a loro.
I continui aggiornamenti,e il nostro impegno costante, ci
permettono di dire da 60 anni siamo la scelta giusta per la
vostra salute.
BM | 31
Filosofia
di Eleonora D’Inca
Il primo Dandy: IL “BEAU” BRUMMELL
G
orge Bryan Brummell (1778-1840) incarna colui che è collocato in un mondo che
non gli appartiene e dal quale non subisce
nessun influsso, ed è proprio per questo che si costituisce come una provocazione vivente ed è, conseguentemente, avvertito dai più come pericoloso.
Di famiglia molto distinta, Brummell si fece subito
notare a Eton per la freddezza e l’eleganza dei modi.
L’amicizia con il principe di Galles, il futuro re
Giorgio IV, nacque durante una visita di quest’ultimo al collegio di Oxford, in cui il Beau studiava.
La fine impertinenza del giovane Brummell colpì
il sovrano, il quale fu altresì sorpreso nello scorgere
nel un modello di eleganza assimilabile agli ideali
della società esclusiva: ricercatezza sotto il velo della semplicità, in una parola. Dopo la rottura con
la famiglia, Brummell si trasferì a Londra, dove,
anche nel suo appartamento, si potevano ravvisare i segni del suo particolare gusto e dove, altresì,
dominò i club più esclusivi. La fine dell’amicizia
con il principe reggente fu attribuita a molte cause,
una delle principali fu di sicuro l’ascesa al trono di
Giorgio IV, con la successiva imposizione di troncare le abitudini e le frequentazioni del periodo
precedente. Il distacco dal potere non scalfì il Beau
dal punto di vista mondano, ma incrinò la sua posizione economica, già precaria a causa del gioco e
dei creditori. Nonostante personalità del calibro di
Byron lo ammirassero molto, nel 1816, vessato dai
creditori, partì per Calais, dove, sebbene amici gli
inviassero aiuti finanziari, sopravvisse in condizioni sempre peggiori. Poco dopo, durante il regno di
Guglielmo IV, ebbe, proprio da parte di quest’ultimo, l’incarico di console britannico a Caen, ma
lo perse quasi immediatamente, finendo gli ultimi
anni in miseria totale, in un carcere, ormai non più
sano di mente (purtroppo Lord Brummell non ha
lasciato niente di scritto. Per notizie al suo riguardo
occorre affidarsia J. A. Barbey d’Aurevilly, a cura di
M. Ubaldini, ed a G. Scaraffia, in, Sellerio, Palermo, 2007).
Quest’atteggiamento quasi di sfida nei confronti di
un intero sistema, portato avanti da un singolo individuo che ha il coraggio di essere davvero se stesso, ricorda molto da vicino la vicenda del marchese
de Sade; certo con quest’ultimo siamo in piena
GELATERIA E B&B
sa
ca
Gelato fatto in
con frutta
rivoluzione francese, quindi non stupisce l’accanimento contro l’, ma anche in quest’autore convivono istanze opposte: quella del rivoluzionario e quella dell’aristocratico, seppure molto estremizzate (si
veda A. Camus, ). In effetti la costante tensione di
elementi opposti è un vero tratto distintivo del, ma
la reale peculiarità della suddetta figura risiede nel
fatto che tale equilibrio di istanze contrastanti è realizzato e mantenuto in sé, senza che la tensione
venga mai risolta, essa, per tanto, non “scende” mai
ad un compromesso, al contrario, è conservata e
finisce con il denunciare, in questa maniera, l’impossibilità, nonché la falsità, di una tale sintesi nella
realtà contemporanea.
Fulcro essenziale, in quest’ottica, è il ritorno all’uomo, o meglio, il ritorno all’individuo, al proprio
sé, grazie anche all’aiuto delle cose: proprio mentre
sembra che il se ne distacchi, in realtà egli tenta di
porre fine alla divisione tra soggetto e oggetto, allo
scopo di ritrovare la continuità nascosta tra l’io e
il mondo.
Analizzando con più attenzione i comportamenti
di Brummell si nota come egli obbedisse esclusivamente a se stesso: mai un segno di celato o manifesto cedimento riguardo al rapporto con Sua
Altezza, mai una venerazione per il Dio Denaro
(investito in abiti e nel gioco d’azzardo), e mai amicizie per convenienza. In virtù di tutto ciò si può
affermare che egli vivesse nella coerenza, la quale,
evidentemente, non trovava riscontro in quella generale. Il, infatti, pone se stesso come sua massima
regola e di conseguenza non può tollerarne altre,
altrimenti diventerebbe una delle tante vittime
della società: “Il dandismo si pone fini propri, stabilisce leggi proprie e non ne riconosce altre” (G.
Scaraffia, ). Quest’erigersi a padrone di se stesso, da
parte del soggetto in questione, rappresenta, verosimilmente, il sottrarsi di un individuo allo scacco
del potere; il suo agire è, in questo senso, quello di
uomo libero, o perlomeno, quello di un uomo che
sa essere libero.
Possiamo affermare che è proprio grazie a questo
incessante lavoro su di sé che il diviene artista di
se stesso, costruendo la propria persona sia internamente, ovvero dandosi delle “regole” rigidissime
(di qui la somiglianza con l’“esercizio” elaborato dal
pensiero stoico) sia esternamente, attraverso, cioè,
l’importanza di un codice d’abbigliamento o di atteggiamenti provocatori; la moda, in questo senso,
costituisce un suo campo d’azione, intesa però non
come semplice vezzo comune alla maggior parte
della gente (esattamente ciò che rifugge il), al contrario, interpretata e resa propria, in modo tale da
assumere una sua autonomia staccandosi dall’opinione pubblica per adagiarsi su di una persona in
particolare, che ne fa un’autentica manifestazione
di se stesso.
Sebbene la moda sia importante per il, l’artificio lo
è molto di più, al punto da divenire parte della sua
stessa natura. Anche in questo ambito l’effetto è
dato dal misurato equilibrio tra la verità e le “pose”,
le quali altro non sono che maschere da alternare
davanti al bel mondo. Su questa medesima via troviamo l’ ed il sarcasmo, strumenti utili a svelare le
contraddizioni della società, pur rimanendo attaccati alle sue regole, una sorta di scossa interna alle
consuetudini vigenti, che finisce con il generare un
linguaggio in cui è il presente a prevalere sul futuro,
ovvero sulle “grandi questioni” per lo più utopiche,
vaneggiate dai benpensanti.
Mediante la sobrietà nell’abbigliamento e la lunga
toeletta (si dice che quella del Brummell fosse addirittura accessibile al pubblico, proprio per mostrare
che la sua eleganza era il frutto del suo portamento e non di qualche arcano segreto), il non mira
ad essere notato, ciò a cui egli tende è, piuttosto,
rivelare la possibilità, per ognuno, di divenire concretamente padrone delle proprie scelte: egli è, in
questo senso, la libertà in atto, nonché il padrone di
sé medesimo. Occorre, tuttavia puntualizzare che
questa volontà di insita nella figura del, non corrisponde alla scelta compiuta dall’eccentrico, il quale,
tramite il rovesciamento del vestire massificato, per
esempio, si isola dagli altri e si pone proprio come
l’opposto del conformista; il, al contrario, non opta
per l’eccentricità e ovviamente nemmeno per la
normalità; la sua preferenza ritorna, nuovamente,
al giusto equilibrio delle parti in questione; infatti
egli si discosta appena dalla normalità, evitando di
cadere di peso nell’eccentricità. In questa maniera,
rende accessibile a tutti la possibilità di scegliere la
diversità e quindi la propria individualità, altrimen-
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32 | BM
ti negata, nell’uniformità della massa. Non a caso
uno dei “motti” brummelliani sentenzia: “Per essere eleganti, non bisogna farsi notare” (J. A. Barbey
d’Aurevilly, ).
Proprio l’abito, allora, costituisce una funzione distintiva: non tanto, o non più per rimarcare una superiorità sociale, quanto piuttosto per affermare la
propria identità connessa alla propria individualità.
Il segno tangibile di quanto detto è espresso nella
cura per il dettaglio, spesso démodé, segno discreto,
contro la corrente trascinatrice delle convenzioni
generali e invettiva rivolta all’inesorabile trascorrere
del tempo. Esso consente, infatti, di rendere il proprio vestito, facendo in modo che il soggetto possa
essere riconosciuto solo dai suoi simili, fuggendo,
in tal modo, dalla massa senza esserne raggiunto.
Effettivamente il può essere fonte d’ispirazione non
solo per l’élite al potere in quella data epoca, ma
anche per la gente comune: tant’è che egli subisce
una metamorfosi e diventa una sorta di “icona”, di
modello di riferimento a livello universale. Questo risultato, tuttavia, non coincide con le istanze
di inafferrabilità e di superiorità insite nel stesso, il
quale, per tutta risposta, tenta di sfuggire ai molteplici cloni fioriti dopo la sua comparsa, dato che essi
rappresentano nulla più che l’accettazione ufficiale,
e quindi il successivo conformarsi, ad una nuova
individualità. Accettando la figura del, la società lo
inglobaal suo interno tanto da farne un modello
di omologazione per la massa; in questo modo,
però, la figura d’origine perde la individualità, si
volgarizza ed, essendo “a portata di tutti”, finisce
con l’essere una banale e vuota ri-produzione. Ecco
spiegata la semplificazione degli abiti operata dal
Brummell: stanco di essere imitato sceglie l’inafferrabilità, la individualità, a discapito della totalità,
dominata dal potere. Conseguenza diretta di quanto appena descritto è la rottura del binomio –massa
anonima, fatto che comporta, da parte del primo,
la scelta di un “volontario esilio” come condizione
permanente della sua esistenza. Egli, ripudiando
la società, stronca i falsi legami che la innervano,
mostrando, contemporaneamente sia la solitudine
sociale, sia quella ontologica dell’uomo. L’abito,
allora, come la toeletta, assume un’importanza notevole, dato che attraverso di esso il sancisce la sua
separazione dagli altri nell’istante in cui egli diviene
essere per sé. Il, fiero della propria diversità, ci tiene a mostrarla e a mostrarsi agli altri, rimarcando
il suo distacco e la sua condizione di emarginato,
tuttavia, è proprio in essa e nel suo esilio che egli ha
fatto esperienza della sua unicità. Ogni giorno egli
evita di diventare uno “del mucchio”, mettendo in
scena, allo stesso tempo, il suo di escluso e la sua
opposizione all’omologazione di massa, giocando
con le “pose”.
Stando così le cose, si può osservare come egli sia
realmente l’opera d’arte di se stesso: tant’è vero
che l’uso che fa dell’artificio è semplicemente una
controffensiva verso la società di massa, la quale è
colpevole d’aver sostituito la naturalezza con un
qualcosa di posticcio, le cui basi sono poi le stesse
che fondano il potere. L’artificiosità della toeletta,
allora, si trasforma in, in gesti concreti, che lasciano
intravedere la tangibile esistenza dell’uomo: se una
società è artificiosa, allora solo l’artificio consente di
essere naturali.
Unico attore di un unico spettacolo, il costruisce sé
per mezzo dell’artificio e diventa oggetto a sé, materia prima per la sua creazione, nello stesso modo
in cui la creta si trasforma sotto le sapienti mani
di uno scultore: diviene, cioè, vera e propria opera
d’arte a sé, dato che quest’ultima è il risultato unico
di un temperamento unico, e la sua bellezza nasce
dal fatto che l’autore è quello che è, senza omologazione universale, è semplicemente vera e Lord
Brummell, nelle sue ore dinnanzi allo specchio, si
fa individuo, trova il proprio sé e lo libera dal falso
rigorismo di un potere che usa lo stereotipo come
strumento d’intorpidimento delle coscienze, al fine
di insediarsi meglio nei settori più impensabili della
società.
L’apparente frivolezza del è del tutto scoperta e resa
palese, nel momento in cui si comprende che a reggere questa enorme maschera ci sono leggi durissime e autoimposte dal soggetto stesso. Mentre la società produce merci, egli, aggiustandosi la cravatta
davanti allo specchio, produce se stesso cercando di
realizzare l’unità di corpo e anima, di sé e mondo,
quindi, proprio per questo motivo, si pone come
“due facce di una stessa medaglia”: è contemporaneamente libertà individuale, da un lato, e negazione del reale, intesa come fiera alternativa al conformismo, dall’altro.
Questo carattere spiccatamente individualista, fa
avvicinare il dandismo ad un vero e proprio ascetismo volto al “poter diventare padroni di quel caos
che si è comprendendo come siamo divenuti ciò
che siamo” (F. Nietzsche, ). In altre parole, il è condannato a fabbricarsi al di fuori di qualsiasi modello, il che costituisce, effettivamente, un suo tratto
distintivo principale. La sua autoregolazione, il suo
dominio di sé, fanno in modo che alla fine egli produca il contrario di ciò che tutti, normalmente, si
aspettano: l’. Egli non intende, però, essere notato; infatti ad un occhio inesperto, infatti potrebbe
sembrare uno tra i tanti in mezzo alla folla, ma il
suo scopo è, in tale maniera, “lasciare il segno” per
“un certo non so che” atto a distinguerlo dagli altri
e tramite il quale la sua figura resta impressa in chi
s’imbatte nella sua persona.
La gente, così, per il nostro soggetto, si tramuta in
un vero e proprio specchio che ha continuamente
bisogno di stupire e di stupirsi attraverso la provocazione, il porsi, coerentemente, quindi, come
opposizione. Inevitabilmente, per attuare quanto
appena descritto, egli ha sempre bisogno di un
pubblico, poiché da solo è niente, un monologo
rimuginante di se stesso.
Lungi dal definire, sulla scia della precedente affermazione, il dandismo come tragedia solitaria, è
doveroso evidenziare il carattere di rivolta insito in
esso stesso che in qualche modo, è rivelatore di una
sorta di nostalgia della tanto odiata morale.
Il mondo al quale il si riferisce è quello dell’arte:
essa infatti è intesa, dal soggetto in questione, come
una specie di trasformazione dello spirito che avviene in seguito ad una scoperta della realtà, scoperta
che di conseguenza obbliga il soggetto ad assumere
una posizione diversa. Non si tratta di un’uscita
dalla società al fine di “crogiolarsi” in un luogo
paradisiaco, lontano da tutto e da tutti; l’atto che
il compie prevede l’estraneità consapevole nei confronti di una società falsa, fautrice esclusivamente
di falsi valori. La sua è una scelta di esilio consapevole, che però, non prevede l’uscita da un mondo
del genere, semmai, la sua posizione, lo colloca al
tra l’essere totalmente estraneo ad una società e la
prefigurazione, attraverso la fantasia, di una realtà
ignota. Concludendo, è lecito affermare che il sopraccitato “movimento”, corrisponde, in fondo, ad
una specie di sfida, lanciata alla morte di Dio, e il
grido che da questa presa di coscienza si eleva, è
l’esatta controparte del silenzio in cui nasce la pace
dell’anima o dello spirito.
NUOVA GESTIONE
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Nei rinnovati locali puoi trovare
tutto per il tuo orto, per il tuo giardino
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BM | 33
Aziende
PULITOR
DI Cason Monica
L’
azienda nasce nel febbraio 1983 da Anna Tormen e suo marito Guido. Successivamente negli anni 2000 si aggrega anche la
figlia Monica che, con l’ausilio dell’esperienza genitoriale, decide di aumentare le sue conoscenze partecipando a corsi di aggiornamento
mirati all’utilizzo di materiali idonei a pulire le più disparate tipologie di
pavimentazioni e superfici. Monica nel corso degli anni ha rimodernato il
parco macchinari e le attrezzature utilizzando detergenti a basso impatto
ambientale nel rispetto della Natura.
L’azienda vanta un team di collaboratori capaci di risolvere qualsiasi problematica riguardante il mondo delle pulizie.
La caratteristica principale della nostra azienda è quella di essere molto flessibili alle esigenze della clientela. Lavoriamo
sia in ambienti pubblici dove è prioritaria l’ottimizzazione delle
tempistiche e il rispetto degli ambienti di lavoro frequentati dal
pubblico, con attenzione particolare all’igienizzazione dei locali, sia con utenti privati che desiderano le pulizie approfondite
a seguito dell’imbiancatura dei locali, o per un’igienizzazione
periodica o settimanale.
OFFERTA SOLO PER IL
MESE DI GIUGNO:
ai nuovi clienti proponiamo la pulizia di
fondo dell’abitazione omaggiando la
sanificazione del divano e delle poltrone
BM | 35
Cucina
di Sebastiano Saviane
Chef Ristorante “La Nicchia” di Belluno
Gastronomia applicata:
storia, tradizione e applicazione
Ciliegie
STORIA E CARATTERISTICHE:
Il nome deriva dal greco kérasos che poi ha
originato il nostro cerasa. Sappiamo con
esattezza che l’albero di ciliegie è presente nel mediterraneo da oltre 3000 anni, e
sembrerebbe sia stato importato in Italia
dall’attuale Turchia nel 72 a.c. (Plinio il Vecchio).
Nel 1700 se ne diffonde la coltivazione in
tutta Europa e nel 1933 si ha notizia della
prima sagra dedicata alla ciliegia svoltasi a
Marostica.
Nella mitologia greca era la pianta sacra a
Venere e i suoi frutti pare portino fortuna
agli innamorati. In Sicilia si dice che le dichiarazioni d’amore fatte sotto un ciliegio
saranno sempre fortunate. Le leggende
Sassoni raccontano che gli alberi di ciliegio ospitino delle divinità che proteggono i
campi.
in Cina rappresenta la bellezza femminile
e il Giappone ne ha fatto il fiore simbolo
nazionale fornendo anche una spiegazione per il colore rosa dei suoi fiori: sembra
che in origine fossero bianchi ma dopo che i
samurai caduti in battaglia vennero sepolti
sotto gli alberi di ciliegio i petali divennero
rosa a causa del sangue dei valorosi guerrieri; anche i samurai che decidevano di
suicidarsi pare scegliessero di farlo proprio
sotto questi alberi.
Le ciliegie sono il frutto del Prunus avium,
una pianta della famiglia delle Rosacee.
Grazie alle loro proprietà, sono utili per la
salute di fegato e cuore e sono indicate per
chi soffre di diabete ed il loro elevato indice
di sazietà a fronte di un potere calorico abbastanza contenuto, ne fanno uno spuntino
indicato anche nelle diete dimagranti.
Il periodo di maturazione varia secondo la
qualità; quasi tutte, comunque, sono pronte
per essere mangiate tra maggio e giugno. Le
ciliegie vanno staccate dall’albero solo quando sono giunte a maturazione; una volta raccolte, infatti, non maturano più.
Esistono tantissime varietà di ciliegie; in Italia
sono particolarmente note le ciliegie Ferrovia, la ciliegia Durone e la Ciliegia Anella
PROPRIETà NUTRIZIONALI:
Le ciliegie sono utili per la salute di fegato e
cuore, e sono indicate per chi soffre di diabete. Le ciliegie contengono proteine; vitamine A e C; sali minerali, tra cui soprattutto
calcio, fosforo, potassio, sodio e magnesio.
Contengono, inoltre, carboidrati, in particolare il levulosio, uno zucchero che non
presenta controindicazioni per i diabetici; le
ciliegie, dunque, sono un alimento indicato
anche per chi soffre didiabete.
La ciliegie sono considerata molto efficace
per il trattamento della gotta, in quanto contengono un antiossidante chiamato antocianine che aiuta ad alleviare l’infiammazione.
Questi golosi frutti vantano un buon contenuto di flavonoidi, grazie al quale stimolano
la produzione di collagene, e sono un toccasana per la salute cardiovascolare, in quanto
aiutano a controllare i livelli di colesterolo nel
sangue.
Le ciliegie hanno proprietà depurative, diuretiche, disintossicanti e dissetanti. Grazie alla
presenza di acido malico stimolano l’attività
del fegato. Abbastanza ricche di melatonina,
pare che siano in grado di favorire il sonno.
APPLICAZIONE:
SCALOPPINE DI POLLO PROSECCO
E CILIEGIE
RICETTA PER 4 PERSONE:
INGREDIENTI:
• 12 scaloppine di petto di pollo
• 2 scalogni
• 2 carote medie
• 1 bicchiere di prosecco
• 30 ciliegie
• sale qb
• erbe aromatiche qb
ESECUZIONE
Denoccioliamo tutte le ciliegie, metterle in
una boule in vetro, coprirle con la pellicola e
deporle in frigo. Battere con un batticarne le
12 scaloppine, infarinarle e metterle in una
padella e rosolarle bene, aggiungere un bicchiere di prosecco. In un padellino a parte rosolare lo scalogno e le carote (tagliate molto
finemente), introdurre le erbe aromatiche e
una volta che si sono dorate correggerle di
gusto (sale q.b.), sfumare con un pò di acqua
ed aggiungere il composto sopra la pentola
delle scaloppine. una volta servito mettere
sopra le scaloppine le mezze ciliegie in maniera che rimanga il gusto ben definito.
VINO IN ABBINAMENTO
Rosè Trentino
VARIANTE DELLO CHEF
Avere cura di scegliere delle ciliegie di gusto
dolce in quanto se la ciliegia non dovesse
essere sufficientemente dolce(acidula), andrebbe a contrastare il prosecco, creando così
una disarmonia di gusti. Aggiungete una volta
impiattate le scaloppine, delle foglie di salvia
stracciate a mano, andando così a conferire
un tono di freschezza al piatto.
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Oroscopo
di Mago Yamil
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esperto in cartomanzia e astrologia
2016
GIUGNO
AMORE: In questo periodo preferite rimanere chiusi in voi stessi, quasi in solitudine, evitate però di ingigantire
problemi che in fondo non esistono. LAVORO: Nuovi progetti che vi
vedono protagonisti, e le stelle vi
aiutano per raggiungere il successo.
SALUTE: Possibili disattenzioni in casa, i
classici incidenti domestici.
AMORE: Saprete dare il meglio di voi e le vostre
parole lasceranno positivamente il segno,
infonderete fiducia a chi ne ha bisogno.
LAVORO: Cercate di dividere i compiti
spettanti a voi da quando invece
devono fare gli altri, fate valere le
vostre ragioni con calma e risolutezza.
SALUTE: Evitate di appesantirvi con il cibo, o
quantomeno, niente sonnellino dopo i pasti.
AMORE: La bellezza delle cose cercate
di condividerla con il vostro partner, o
quantomeno dedicategli del tempo in
più. LAVORO: Novità professionali da
accettare con atteggiamento positivo e non con diffidenza ed ostilità.
Abbiate fiducia. SALUTE: Ottima forma fisica, divertitevi è il vostro momento
clou.
AMORE: Siete disposti ad affrontare le
difficoltà o preferite allontanarvi da situazioni che non vi aggradano più? Vi
troverete a dover scegliere. LAVORO: Agite con massima attenzione
e anche ingegnosità, le insidie nascoste ci sono, ma le potete superare.
SALUTE: Prestate attenzione ai movimenti
improvvisi, strappi muscolari in agguato.
AMORE: A volte capita di vivere la sensazione di non saper come o cosa fare, evitate
però di agire in malafede, torneranno tempi migliori. LAVORO: Possibile delusione professionale,
non abbattetevi, sono cose che
capitano e gli aiuti non mancheranno. SALUTE: Abbastanza bene, un avviso
ai soli fumatori di moderare la quantità di
tabacco per qualche settimana.
AMORE: Se ci sono tensioni per problemi da
risolvere, comportarvi in modo insostenibile può solo peggiorare le cose, meglio
pazientare. LAVORO: Continuate a
comportarvi con competenza ed impegno, ed i problemi un poco alla volta
si dipaneranno. SALUTE: Prestate attenzione agli eccessi, in particolare all’utilizzo
sproporzionato del climatizzatore.
AMORE: Voglia di conquiste, ottimo periodo per i single, sarete euforici e saprete
osare di più. LAVORO: Probabili invidie nel lavoro, ma dalla parte della
ragione ci siete voi, procedete come
vi sembra più opportuno. SALUTE:
Gli sbalzi di temperatura possono nascondere insidie fastidiose, basta prestare attenzione.
AMORE: La sensazione che sentite dentro nel
vostro intimo è certamente più giusta dei
suggerimenti delle amicizie, fidatevi
di voi stessi. LAVORO: Le buone
opportunità stanno arrivando, agite senza fretta e trovate il modo di
mettere solide fondamenta per il futuro. SALUTE: Un po’ di movimento fa bene
a tutti, a voi lo suggeriscono le stelle.
AMORE: Se il vostro partner sente la necessità di trascorrere più tempo con le
amicizie, assecondatelo senza scenate
di gelosia. LAVORO: Buoni risultati dati
dalla vostra competenza, ma prima di
confidarli è meglio migliorare ancora.
SALUTE: Sufficiente tono fisico generale, ma per chi già soffre di problemi circolatori probabile affaticamento delle gambe.
AMORE: A volte è giusto prendere a volte
è giusto dare, siete chiamati all’equilibrio
non all’egoismo. LAVORO: Le difficoltà
possono manifestarsi anche in modo
logorante, reagite cercando altre
possibilità e, anche se non se non
vi sembra, ci sono pure per voi. SALUTE: L’accumulo di tensione emotiva
non aiuta il sonno, esistono le pratiche di
relax come la meditazione.
AMORE: Nelle giovani coppie è il momento per
mostrare tutti i lati del vostro carattere, mentre
nelle coppie datate saprete ravvivare il rapporto. LAVORO: Potreste peccare di
presunzione e commettere errori
che invece sono evitabili prestando
migliore attenzione, contano i risultati, ricordatevelo. SALUTE: Possibili
emicranie che potete invece scongiurare
con uno stile di vita più semplice e meno stress.
AMORE: Se ritenete opportuno mantenere
un “orgoglioso” atteggiamento di durezza
con il vostro partner, non stupitevi se ve
ne chiederà il motivo. LAVORO: Le nuove idee possono apportare evoluzioni
positive, ma serve prestare attenzione
a tutti gli effetti concatenati. SALUTE:
Strappi muscolari possibili per chi fa attività sportive o lavori che richiedono movimento fisico.
AMBITI DI INTERVENTO
Incidenti stradali
Infortuni sul lavoro
Responsabilità sanitaria
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Indennizzo da polizze
Rivalsa del datore di lavoro
Incidenti di caccia
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