2 capitolo 2. struttura mista telaio-pareti in ca - Si
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Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA 2 CAPITOLO 2. STRUTTURA MISTA TELAIO-PARETI IN CA Il presente esempio è finalizzato a guidare il progettista nella compilazione del SI-ERC (i) per i dati riguardanti gli elementi strutturali di un edificio in CA con struttura mista telaio-pareti e (ii) per un’opera di sostegno al servizio dell’edificio. 2.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’EDIFICIO L’edificio analizzato in questo esempio è una struttura di nuova costruzione in cemento armato, destinato ad ospedale (Cat. C ai sensi della Tabella 3.1.II del §3.1.4 delle NTC08). L’edificio corrisponde ad un caso reale di progettazione ai sensi del Decreto Ministeriale del 1996 (DM96 nel seguito) per una zona sismica con pericolosità ed effetti locali di sito paragonabili a quelli del comune di Rombiolo (VV). L’edificio appartiene alla classe d’uso IV (ai sensi del §2.4.2 delle NTC08). L’edificio è fondato su suolo di tipo B (Tabella 3.2.II e 3.2.III del §3.2.2 delle NTC08) e appartenente alla categoria topografica T2 (ai sensi del §3.2.2 Tabella 3.2.IV delle NTC08). Il fabbricato presenta, in pianta, una forma rettangolare allungata e la sua configurazione è per lo più compatta. Esso si sviluppa per quattro piani fuori terra, aventi altezza interna rispettivamente di 4.80, 3.68, 3.68 e 2.60 m. L’ultimo piano è adibito a vano tecnico. Si riporta di seguito una planimetria dell’edificio (Figura 2.1), una sezione tipo in direzione x (Figura 2.2) e una vista prospettica dell’intelaiatura (Figura 2.3). Y X Figura 2.1. Planimetria dell’edificio (Esempio 2) 45 46 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Figura 2.2. Sezione A-A dell’edificio (Esempio 2) Figura 2.3. Vista prospettica dell’intelaiatura (Esempio 2) Il lato lungo dell’edificio ha direzione coincidente con l’asse y del sistema di riferimento globale, mentre il lato corto è diretto lungo l’asse x del medesimo riferimento. L’edificio è strutturalmente simmetrico in direzione y, mentre si presenta asimmetrico in direzione x. Dal punto di vista della tipologia strutturale, l’edificio può essere classificato come una struttura a telai (disposti in direzione y) e pareti in CA portanti e controventanti nelle due direzioni (Figura 2.4). Le travi sono presenti lungo la sola direzione y, mentre in direzione x (direzione di orditura dei solai), i collegamenti sono garantiti da: il contributo di una larghezza collaborante di solaio, per i telai interni; Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA i cordoli perimetrali, per i telai di bordo. Y X Figura 2.4. Schema di orditura dei solai (Esempio 2) Per quanto concerne i materiali impiegati, si è previsto l’utilizzo di un calcestruzzo del tipo C25/30 e un acciaio in barre Feb44k; si ricorda che entrambi i materiali devono corrispondere a determinati requisiti di duttilità e gerarchia delle resistenze. Con riferimento alle NTC08, le resistenze di calcolo per i materiali si valutano come di seguito: Calcestruzzo: f’cd = fck/ c = Rck * 0.83/ c = 24.90/1.5 = 16.60 N/mm2 fcd = 0.85 * f’cd = 0.85 * 16.60 = 14.11 N/mm2 Acciaio: fsd = fyk/ s = 430/1.15 = 374 N/mm2 L’edificio è stato progettato in classe di duttilità bassa “B”. 47 48 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria 2.2 COMPILAZIONE GUIDATA DEL SI-ERC Alla pagina “dati pratica” (v. Navigazione del SI-ERC: utente progettista), dopo aver premuto sul pulsante Inserisci nuovo progetto, si accede alla pagina “Dati generali”. 2.2.1 Dati generali In questa pagina del wizard sono richiesti i dati generali riguardanti il progetto. Nota: I primi quattro campi all’inizio della pagina, ossia (i) numero della pratica, (ii) ID pratica, (iii) ID progetto e (iv) numero variante, non possono essere compilati dal progettista. In particolare, l’ID della pratica e quello del progetto vengono assegnati in maniera automatica dal sistema. Per prima cosa, quindi, è necessario assegnare un nome al progetto. Tramite menù a tendina, poi, devono essere indicati: (i) la normativa utilizzata per la progettazione dell’intervento, (ii) la tipologia dell’opera (ai sensi dell’Art. 2 del RR09), (iii) la tipologia di intervento (ai sensi dell’Art. 1 del RR09) e (iv) la classe d’uso alla quale appartiene l’opera (ai sensi del §2.4.2 delle NTC08). Deve, inoltre, essere specificata la posizione dell’opera, selezionando (v) la provincia, (vi) il comune e (vii) le coordinate geografiche, latitudine e longitudine, dell’area di progetto (in ED50). In particolare, per l’esempio in esame, si ha: Normativa di riferimento utilizzata nella progettazione: D.M. 14 gennaio 2008 (NTC08); Tipologia opera: Edificio; Tipologia di intervento: Progetto di una nuova struttura; Classe d’uso dell’opera: IV; Provincia: VV; Comune: Rombiolo; Latitudine: 38.6291; Longitudine: 15.9662. La schermata completa appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti per salvare le informazioni inserite ed accedere alla pagina successiva. Nota: Le coordinate geografiche (latitudine e longitudine) devono corrispondere al sito in cui è ubicata l’opera e devono risultare all’interno del Comune selezionato; in caso contrario non sarà possibile proseguire con l’inserimento dei dati. 2.2.2 Elaborati progettuali da allegare In questa pagina del wizard si richiede di allegare tutta la documentazione progettuale, in ottemperanza all’Art. 4 comma 3 del RR09 e all’ Art. 93 (R) del D.P.R. n° 380 dello 06/06/2001. Tale documentazione deve corrispondere a quella consegnata dal progettista in forma cartacea presso gli uffici del Servizio Tecnico Regionale. Dopo aver inserito il nome del documento da allegare nella colonna Titolo allegato, il progettista deve scegliere, tramite un menù a tendina, la categoria dell’allegato e deve caricare il file corrispondente, tramite il pulsante Sfoglia. Al termine di tale operazione il documento deve essere salvato premendo sul pulsante Inserisci. Lo stesso procedimento deve essere seguito per tutti gli elaborati, come previsto dal §10.1 delle NTC08, dall’Art. 93 (R) del D.P.R. n° 380 dello 06/06/2001 e dal RR09-A1. Importante: Gli allegati devono essere caricati in formato pdf. La schermata per l’inserimento appare come segue: 49 50 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Una volta completato l’inserimento degli allegati è necessario premere sul pulsante Controllo Dati (in fondo alla pagina). Se non ci sono errori apparirà il seguente messaggio: “L’elenco degli elaborati progettuali è completo. Premere Avanti”. 2.2.3 Definizione dell’input sismico In questa pagina del wizard è prevista la definizione dell’Input sismico. Il progettista è tenuto a specificare: (i) la vita nominale della struttura (ai sensi del §2.4.1 delle NTC08), (ii) la fonte per il calcolo della pericolosità di base e (iii) l’input sismico utilizzato per il progetto, a scelta tra a) spettro elastico e b) accelerogrammi, tramite un menù a tendina. Devono, inoltre, essere selezionati gli Stati Limite presi in considerazione (ai sensi del §3.2.1 delle NTC08). Importante: Nel caso specifico di questo esempio, oltre alle azioni sismiche obbligatorie, si deve introdurre anche l’azione sismica per lo Stato Limite di Operatività (SLO), in quanto l’edificio in esame appartiene alla classe d’uso IV (§7.1 delle NTC08). In particolare, le scelte effettuate per l’esempio in esame sono le seguenti: Vita nominale della struttura: 100 anni; Fonte per il calcolo della pericolosità di base: INGV; Input sismico utilizzato per il progetto: Spettro elastico; Stati limite presi in considerazione: Stato Limite di Operatività (SLO), Stato Limite di Danno (SLD) e Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV). Una volta effettuata la selezione degli Stati Limite, si procede con l’inserimento dei file contenenti l’azione sismica utilizzata per il progetto. Dopo aver inserito il nome del file da allegare nell’apposita colonna (Titolo), il progettista deve scegliere, tramite un menù a tendina, lo stato limite desiderato e la direzione (orizzontale o verticale); deve inserire, inoltre, il valore dello smorzamento elastico utilizzato e caricare il file corrispondente, tramite il pulsante Sfoglia e premere su Inserisci per caricare i dati. Lo stesso procedimento deve essere seguito per tutti gli stati limite considerati. Importante: Gli allegati devono essere caricati in formato testo (.txt o .dat). Ciascun file di testo non deve contenere righe iniziali e deve essere costituito semplicemente da due colonne, la prima dei periodi (in secondi) e la seconda delle accelerazioni (in m/s2). Terminato l’inserimento, è possibile visualizzare ciascuno spettro caricato premendo sul pulsante Visualizza. La schermata per l’inserimento appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.4 Condizioni stratigrafiche e topografiche In questa pagina del wizard si chiedono le informazioni sulle condizioni stratigrafiche e topografiche del sito. Oltre (i) all’approccio utilizzato per la valutazione dell’amplificazione (ai sensi del §3.2.2 delle NTC08), si richiede l’inserimento (ii) delle coordinate geografiche della stratigrafia (latitudine e longitudine), (iii) della quota del piano di campagna s.l.m., (iv) della differenza fra questa e la quota di imposta delle fondazioni, così come illustrato in Figura 1.4 (§1.2.4), e (v) del metodo di calcolo della velocità delle onde di taglio (Vs). In particolare, per l’esempio in esame si ha: Approccio utilizzato per la valutazione dell’amplificazione: numerico monodimensionale. Nota: Per l’esempio in esame non è possibile utilizzare il metodo semplificato per la valutazione dell’amplificazione in quanto i dati che si stanno inserendo si riferiscono ad una struttura appartenente alla classe d’uso IV (secondo quanto previsto all’ Art.6 del RR09-A3). Una volta selezionato l’approccio numerico, viene chiesto di allegare in forma tabellare gli accelerogrammi relativi a ciascuno stato limite. Per cui, dopo aver inserito il nome del file da allegare nella colonna Titolo, il progettista deve scegliere, tramite un menù a tendina, (i) lo stato limite considerato e (ii) la direzione (orizzontale o verticale); infine deve caricare il file corrispondente, tramite il pulsante Sfoglia, e premere su Inserisci per caricare i dati. Lo stesso procedimento deve essere seguito per tutti gli accelerogrammi. Per il presente esempio, dal momento che gli stati limite considerati sono tre (SLO, SLD e SLV), devono essere caricati in totale 21 accelerogrammi (sette per ogni stato limite). 51 52 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Importante: Gli allegati devono essere caricati in formato .txt o .dat. Ciascun file di testo non deve contenere righe iniziali e deve essere costituito semplicemente da due colonne, la prima dei tempi (in secondi) e la seconda delle accelerazioni (in m/s2). Procedendo con l’inserimento dei dati si ha: Latitudine della stratigrafia: 38.6291; Longitudine della stratigrafia: 15.9662; Quota del piano di campagna: 460 m s.l.m.; Differenza fra la quota del piano campagna e la quota di imposta delle fondazioni: 1 m; Metodo di calcolo della velocità delle onde di taglio (Vs): Cross Hole. La schermata della prima parte della pagina appare come segue: È necessario compilare una tabella per l’inserimento delle stratigrafie: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Tabella 2.1. Stratigrafia (dal piano di campagna al fondo del pozzo) (Esempio 2) Litologia Descrizione Profondità dello strato base dal piano di campagna [m] Vs [m/s] Conglomerato - 10 500 Sabbia - 20 400 Conglomerato - 40 500 Infine, si chiede la categoria topografica (ai sensi del §3.2.2 Tabella 3.2.IV delle NTC08), che per l’esempio in esame è T2. La schermata appare come segue: Una volta completato l’inserimento della Categoria topografica è necessario premere sul pulsante Controllo Dati (in fondo alla pagina). Se non ci sono errori apparirà il seguente messaggio: “I dati nella tabella delle stratigrafie sono coerenti. Premere Avanti”. 2.2.5 Geomorfologia In questa pagina del wizard sono richieste informazioni sulla geologia e sulla morfologia del sito. Per quanto riguarda la geologia, si chiede (i) la categoria di sottosuolo (Tabella 3.2.II e Tabella 3.2.III del §3.2.2 delle NTC08), (ii) la profondità del Bedrock e (iii) la stratificazione dei depositi. In particolare: Categoria di sottosuolo: B; Profondità del Bedrock: > 30 m; Stratificazione dei depositi: Suborizzontale piano parallela. Si chiede, poi, (iv) se sono presenti discontinuità, come bordi di bacino o discordanze stratigrafiche, (vi) se sono presenti faglie e (vi) se sono presenti frane. Nell’esempio in esame, non sono presenti né discontinuità, né faglie, né frane, quindi le rispettive caselle non devono essere barrate. Infine deve essere inserito il valore della (vii) profondità della falda. Nello specifico si ha: Profondità della falda: 20 m. Per quanto riguarda, invece, la morfologia, si chiede, tramite due menù a tendina consecutivi, (viii) l’ubicazione dell’opera. In particolare, per l’esempio in esame si avrà: Ubicazione dell’opera: a) Rilievo isolato; b) sulla sommità o in cresta. La schermata completa appare come segue: 53 54 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.6 Tipologia/Destinazione d’uso In questa pagina del wizard è previsto l’inserimento dei dati riguardanti la tipologia dell’edificio. Mediante un menù a tendina, si richiede la selezione del sistema costruttivo dell’edificio nelle due direzioni principali, (i) in direzione x e (ii) in direzione y, con riferimento alle tipologie identificate all’Art. 2 comma 1 del RR09-A1. A ciascuna delle sopraccitate tipologie corrisponde, a sua volta, un sotto-menù a tendina che riporta le tipologie indicate al §7.4.3.1 delle NTC08, relativamente alle strutture in CA. In particolare: Sistema costruttivo dell’edificio in direzione x: Sistema costruttivo dell’edificio in direzione y: a) Struttura con setti/nuclei in cemento armato, b) a pareti non accoppiate; a) Struttura mista telai e pareti in cemento armato, b) equivalente telai a più campate. Sempre mediante menù a tendina, è necessario definire la tipologia delle pareti non strutturali, che possono essere: (i) rigidamente collegate alla struttura portante oppure (ii) progettate per non subire danni a seguito di spostamenti interpiano (ai sensi del §7.3.7.2 delle NTC08). In particolare: Tipologia delle pareti non strutturali: progettate per non subire danni a seguito di spostamenti interpiano; Il progettista deve poi indicare (i) se sono presenti opere di sostegno ad uso dell’edificio, (ii) se sono presenti sistemi di isolamento. A proposito dell’edificio in esame, si può dire che: Sono presenti opere di sostegno ad uso dell’edificio; Non sono presenti sistemi di isolamento. Dal momento che si è indicata la presenza di opere di sostegno, viene chiesto, tramite menù a tendina, la tipologia dell’opera. Per l’esempio in esame viene inserita una sola opera: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Muro in CA con fondazioni superficiali. Una volta completato l’inserimento dell’opera, è necessario premere sul pulsante Inserisci nuova opera di sostegno, in modo da caricare l’informazione selezionata. Viene, inoltre, chiesto (i) se l’edificio è regolare in pianta e (ii) in elevazione, secondo quanto previsto al §7.2.2 delle NTC08. Anche in questo caso le risposte sono: L’edificio non è regolare in pianta; L’edificio non è regolare in altezza. Infine, mediante un menù a tendina, si deve indicare la destinazione d’uso dell’edificio (ai sensi del §2.4 e Tabella 3.1.II delle NTC08) a scelta tra quelle proposte all’Art. 3 comma 1 del RR09-A1. In particolare: Destinazione d’uso dell’edificio: a) Edifici di importanza primaria per la protezione civile, b) Ospedali, ristoranti, scuole. La schermata completa appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.7 Carichi di progetto e combinazioni In questa pagina del wizard si richiede l’inserimento dei carichi di progetto per ciascun piano dell’edificio e la definizione delle combinazioni dei carichi che sono state prese in considerazione. Importante: I piani per i quali è richiesto l’inserimento nel SI-ERC sono solo quelli completamente o parzialmente fuori terra. I dati di piani interamente interrati e tamponati da pareti rigide (ad esempio muri in CA) o, in generale, di almeno un ordine di grandezza più rigidi della parte fuori terra dell’edificio non sono richiesti. Per il presente edificio, quindi, tutti i piani vengono inseriti, in quanto il primo piano è parzialmente interrato ed i successivi sono completamente fuori terra. In particolare, gli input relativi all’edificio in esame sono elencati nella tabella seguente: 55 56 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Tabella 2.2. Carichi di progetto (Esempio 2) PIANO G1 al m2 [kN/m2] G1 area [m2] G1 G1 al m G2 al m2 lungh. [kN/m] [kN/m2] [m] G2 area [m2] G2 Qk1 carico Qk2 G2 al m lungh. acc. neve [kN/m] [m] [kN/m2] [kN/m2] Qk area [m2] 1 4.20 1300.87 7.99 837.70 3.50 1300.87 20.52 155.85 3.50 - 1300.87 2 4.20 1342.45 7.95 790.45 3.50 1342.45 16.64 155.85 3.50 - 1342.45 3 4.20 1275.88 5.68 775.44 3.50 1275.88 - - 3.50 - 1275.88 4 3.20 5.46 189.56 1.50 - - 603.93 603.93 - 1.60 603.93 Con riferimento alla tabella precedente, si intende: G1 al m2: peso proprio del solaio di piano (da analisi dei carichi); G1 area: area del solaio di piano; G1 al m: peso proprio di travi e pilastri che gravano sul piano in esame (da analisi dei carichi); G1 lunghezza: lunghezza di travi e pilastri che gravano sul piano in esame; G2 al m2: carichi permanenti del solaio di piano (da analisi dei carichi); G2 area: area del solaio di piano (come area precedente); G2 al m: carichi permanenti (portati) dei tamponamenti perimetrali (da analisi dei carichi); G2 lunghezza: lunghezza dei tamponamenti perimetrali; Qk1 carico accidentale: carico accidentale relativo alla cat. C (in particolare, cat. C1: Ospedali, ristoranti, caffè, banche, scuole, ai sensi della Tabella 3.1.II del §3.1.4 delle NTC08); Qk2 neve: carico da neve, calcolato ai sensi del §3.4.1 delle NTC08. Qk area: area di pertinenza del carico accidentale Qk1 e Qk2 neve. Importante: Nel SI-ERC è possibile caricare i dati della tabella relativa ai “Carichi di progetto e combinazioni” mediante un file Excel in formato 97-2003. Il file deve contenere un solo foglio. La prima riga del foglio deve contenere il nome del campo riportato nelle righe successive. Tale nome deve essere corrispondente al nome riportato nel file Excel di esempio che è possibile scaricare selezionando Scarica esempio e generalmente corrisponde al nome del campo riportato nella pagina web nella quale, in alternativa al foglio Excel, possono essere caricati i dati della tabella. L’ordine delle colonne può essere scelto dall’utente, in quanto il contenuto del campo è legato al nome della colonna indicato nella prima riga del foglio. I dati inseriti devono rispettare delle specifiche, variabili a seconda del caso in esame: nel caso in questione, il numero dei piani è un dato di tipo intero mentre gli altri sono di tipo reale. Nota: Poichè, come anticipato nell’introduzione del presente manuale, l’edificio in esame non è stato progettato in una località della Regione Calabria, ma in un sito con pericolosità sismica paragonabile, il valore di Qk2 neve indicato in Tabella 2.2 differisce da quello prescritto dalle NTC08 per il comune di Rombiolo (VV). Inoltre, il valore di Qk1 carico accidentale differisce da quello indicato in Tabella 3.1.II del §3.1.4 delle NTC08, in quanto in fase progettuale era stato richiesto dalla committenza un incremento del carico rispetto a quello proposto dalla normativa vigente (DM96). La schermata della prima parte della pagina appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Si prosegue, quindi, con l’immissione dei coefficienti di combinazione per tutte le combinazioni utilizzate e per tutti i casi considerati, prendendo in considerazione il caso in cui Qk1 è il carico primario e quello in cui lo è Qk2. In particolare, per l’edificio in esame si considerano le seguenti combinazioni, ai sensi del §2.5.3 delle NTC08: Combinazione fondamentale (SLU): 1.3G1 + 1.5G2 + 1.5Qk1 + 0.75Qk2 (Qk1 primario); 1.3G1 + 1.5G2 + 1.05Qk1 + 1.5Qk2 (Qk2 primario) Combinazione quasi permanente (SLE): G1 + G2 + 0.6Qk1; Combinazione sismica (SLU/SLE): G1 + G2 + 0.6Qk1. Infine, si deve segnalare se esistono combinazioni di carico utilizzate ai fini della progettazione non menzionate nel SI-ERC. Nel caso in esame non esistono, quindi la casella non verrà barrata. La schermata della seconda parte della pagina appare come segue: 57 58 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.8 Fondazioni In questa pagina del wizard sono richieste informazioni sulle fondazioni dell’edificio. Si chiede (i) se sia stato condotto uno studio di interazione terreno-struttura e (ii) quale sia la tipologia di fondazioni attraverso un menù a tendina che presenta le seguenti opzioni: a) platea, b) travi rovesce, c) plinti, d) pali e micropali oppure e) miste superficiali/profonde. Dal momento che, per l’edificio in esame, non è stato condotto uno studio d’interazione terreno-struttura, la risposta al primo quesito è “No”. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di fondazioni, viene scelta l’opzione “travi rovesce”, in quanto tipologia prevalente. La schermata completa appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA 2.2.9 Geometria In questa pagina del wizard è necessario inserire le informazioni sulla geometria dell’edificio in esame. Nella prima parte della pagina si richiede l’inserimento delle dimensioni principali dell’edificio, quali (i) l’altezza totale, (ii) la larghezza (Lx) e la lunghezza (Ly) del più piccolo rettangolo in cui è inscrivibile la pianta dell’edificio e (iii) le massime dimensioni di sporgenze e rientranze nelle due direzioni principali. In particolare, con riferimento alla Figura 2.5 e alla Figura 2.6 si ha: Altezza totale dell’edificio: 15.92 m (misurata dalla quota 0.00); Lunghezza (x): 37.05 m; Massima dimensione delle sporgenze/rientranze in direzione x: 6.875 m; Larghezza (y): 54.575 m; Massima dimensione delle sporgenze/rientranze in direzione y: 2.2 m. Ly 54.575 Sy 2.20 Y Sx 6.875 X Lx 37.05 Figura 2.5. Dimensioni in pianta dell’edificio con indicazione delle sporgenze/rientranze max in direzione x e y (Esempio 2) 59 60 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Piano 3 Piano 4 Piano 2 ±0.00 Piano 1 Ly Lx Figura 2.6. Volumetria dell’edificio con individuazione dei piani e delle dimensioni in pianta (Esempio 2) Come anticipato nella pagina “Carichi di progetto e combinazioni”, tutti i piani verranno considerati per la compilazione del SI-ERC, in quanto il primo piano è parzialmente interrato ed i successivi sono completamente fuori terra. Per ogni piano è necessario inserire, oltre che (i) la corrispondente quota, (ii) la lunghezza in direzione x e (iii) la larghezza in direzione y, anche (iv) il valore della massa sismica, (v) della rigidezza in direzione x e y e (vi) della rigidezza torsionale, riassunti in Tabella 2.3. Tabella 2.3. Massa sismica e rigidezze di piano (Esempio 2) LIVELLO Massa sismica [ton] Rigidezza lungo x [kN/m] Rigidezza lungo y [kN/m] Rigidezza torsionale [kN-m] PIANO 1 2308 114313008 53578339 30816849408 PIANO 2 2246 214371850 100475771 57791017315 PIANO 3 1747 215030249 112302407 107176635341 PIANO 4 395 842639983 42813490 6253265041 Si devono indicare, inoltre, (vii) l’ascissa e (viii) l’ordinata del centro di massa (CM) e del centro di rigidezza (CR) di ogni piano, trascurando l’eccentricità accidentale e posizionando l’origine degli assi cartesiani nel vertice in basso a sinistra del più piccolo rettangolo in cui è possibile inscrivere la pianta dell’edificio, così come illustrato in Figura 2.7, Figura 2.8 e riportato in Tabella 2.4. Tabella 2.4. Individuazione delle coordinate del centro di massa (CM) e di rigidezza (CR) per ciascun piano (Esempio 2) LIVELLO XCM [m] YCM [m] XCR [m] YCR [m] PIANO 1 18.538 23.422 18.515 13.022 PIANO 2 18.538 24.144 18.515 13.022 PIANO 3 18.672 25.346 18.520 13.098 PIANO 4 18.555 20.420 17.455 6.799 Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Y Y CM 18.515 CR 13.022 CR 13.022 23.422 18.515 18.538 CM 24.145 18.538 X X Figura 2.7. Individuazione delle coordinate del centro di massa (CM) e di rigidezza (CR) per Piano 1 e Piano 2 (Esempio 2) Y Y 18.672 CM CR 13.098 17.455 X 6.799 18.52 CM 19.631 25.346 18.555 CR X Figura 2.8. Individuazione delle coordinate del centro di massa (CM) e di rigidezza (CR) per Piano 3 e Piano 4 (Esempio 2) La schermata della prima parte della pagina appare come segue: 61 62 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Poiché l’edificio in esame ha un sistema costruttivo con pareti strutturali in CA (come indicato alla pagina “Tipologia/Destinazione d’uso”), è d’obbligo inserire anche la lunghezza e l’altezza di tutte le pareti strutturali in CA. Una volta completato l’inserimento di una parete, è necessario caricare i dati premendo sul pulsante Inserisci. In caso di modifiche, in un secondo momento potranno essere inseriti i nuovi valori che dovranno essere salvati premendo il pulsante Salva Modifiche. Sia per i differenti piani dell’edificio che per le pareti strutturali in CA, il SIERC consente l’introduzione dei relativi dati in tabella attraverso foglio Excel in formato 97-2003 cliccando sul pulsante Sfoglia, così come già descritto nella fase “Carichi di progetto e combinazioni”. A completamento della compilazione della pagina “Geometria” è, infine, richiesto: (i) la massima luce degli elementi orizzontali e di quelli a sbalzo, (ii) se sono presenti travi precompresse di luce superiore a 8 metri, (iii) se la struttura è di tipo spingente, (iv) se sono presenti pilastri in falso e (v) se sono presenti piani sospesi. In aggiunta, è necessario indicare la distanza minima in direzione x e y da eventuali edifici adiacenti. Per ciò che concerne l’esempio in esame, i punti da (ii) a (v) non sono verificati, mentre per il resto si ha: Massima luce degli elementi orizzontali: 7.625 m; Massima luce degli elementi a sbalzo: 3.34 m; Distanza minima in direzione x con edifici adiacenti: 0.20 m; Distanza minima in direzione y con edifici adiacenti: 50 m. La schermata della seconda parte della pagina appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.10 Regolarità In questa pagina del wizard è necessario rispondere ad una serie di domande finalizzate ad identificare la condizione di regolarità dell’edificio in pianta e in altezza secondo quanto prescritto al §7.2.2 delle NTC08. Nel caso dell’esempio in esame, si può dire che per la regolarità in pianta: La configurazione in pianta è compatta (Figura 2.9), quindi la risposta alla prima domanda è “Sì”; La configurazione in pianta è approssimativamente simmetrica rispetto alle direzioni x e y in relazione alla distribuzione delle masse (Figura 2.9), quindi la risposta alla seconda e quarta domanda è “Sì”; La configurazione in pianta è approssimativamente simmetrica rispetto alla direzione y, ma non rispetto alla direzione x in relazione alla distribuzione delle rigidezze (Figura 2.9), quindi la risposta alla terza domanda è “No”, mentre alla quinta è “Sì”. 63 64 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Y CM CR X Figura 2.9. Configurazione in pianta (compatta) dell’edificio in esame e individuazione dei centri di massa e rigidezza (CM e CR) (Esempio 2) Il rapporto tra i lati del rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è pari a 1.73 e quindi inferiore a 4 (Figura 2.5). La risposta alla sesta domanda è “Sì”; Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25% della dimensione totale della costruzione nella corrispondente direzione (Tabella 2.5 e Figura 2.10). La risposta alla settima e all’ottava domanda è “Sì”. Tabella 2.5. Verifica della regolarità in pianta - Rapporto tra dimensione di rientri (o sporgenze) e dimensione totale (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 2) DIR. Dimensione del rientro/ sporgenza massima (S) [m] Dimensione tot. della costruzione (rettangolo ) (L) [m] Rapporto tra S e L [%] X 6.875 37.050 18.56% OK Y 2.200 54.575 4.03% OK Verifica Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Sy 2.20 Y Ly 54.575 Sy < 25% Ly Sx 6.875 Sx < 25% Lx X Lx 37.05 Figura 2.10. Confronto tra sporgenze e lunghezze totali dell’edificio (Esempio 2) Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali e sufficientemente resistenti. Quindi la risposta alla nona domanda è “Sì”. La schermata per l’inserimento dei dati riguardanti la regolarità in pianta appare come segue: 65 66 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Per la regolarità in altezza: Non tutti i sistemi resistenti verticali (telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza della costruzione (l’ultimo piano presenta un restringimento), quindi la risposta alla prima domanda è “No”; La massa non rimane costante dalla base alla sommità della costruzione. Le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro superano il 25% (Tabella 2.6), quindi la risposta alla seconda domanda è “No”. Tabella 2.6. Verifica della regolarità in altezza in termini di massa (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 2) LIVELLO W = M * g [kN] M [ton] PIANO 1 22643 2308 PIANO 2 22036 2246 -2.68 % OK PIANO 3 17137 1747 -22.23 % OK PIANO 4 3874 395 -77.39 % NON VERIFICATO Riduzione [%] Verifica La rigidezza lungo x e lungo y non rimane costante dalla base alla sommità della costruzione, cioè si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del 30% o aumenta più del 10% (Tabella 2.7), quindi la risposta alla terza e alla quarta domanda è “No”. Tabella 2.7. Verifica della regolarità in altezza in termini di rigidezza (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 2) LIVELLO Kx [kN/m] Ky [kN/m] Riduzione (x) [%] PIANO 1 114313008 53578339 PIANO 2 214371850 100475771 87.53 % NON VERIFICATO 87.53 % NON VERIFICATO PIANO 3 215030249 112302407 0.31 % OK 11.77 % NON VERIFICATO PIANO 4 842639983 42813490 291.87 % NON VERIFICATO -61.88 % NON VERIFICATO Verifica (x) Riduzione (y) [%] Verifica (y) Ad ogni orizzontamento, il rientro massimo non supera il 30% della dimensione corrispondente al primo orizzontamento e il 20% della dimensione corrispondente all’orizzontamento immediatamente sottostante (Tabella 2.8). La risposta alle ultime due domande è “Sì”. Tabella 2.8. Verifica della regolarità in altezza in termini di restringimento della sezione orizzontale (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 2) LIVELLO PIANO 1 PIANO 2 PIANO 3 Rientro orizzontamento rispetto al 1° orizz. [%] Rientro orizzontamento rispetto all’orizz. prec. [%] DIR. Dimensioni del piano (L) [m] X 37.050 0.00% OK 0.00% OK Y 52.375 0.00% OK 0.00% OK X 37.050 0.00% OK 0.00% OK Y 54.575 4.20% OK 4.20% OK X 37.050 0.00% OK 0.00% OK Y 54.575 4.20% OK 0.00% OK X 23.300 37.11% NON VERIFICATO 37.11% NON VERIFICATO Y 35.790 31.67% NON VERIFICATO 34.42% NON VERIFICATO PIANO 4 Verifica (x e y) Verifica (x e y) Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Nota: In realtà, osservando la tabella precedente, il quarto piano dell’edificio in esame non sarebbe verificato. Le NTC08, però, al paragrafo h) del §7.2.2 precisano che “Fa eccezione l'ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani per il quale non sono previste limitazioni di restringimento”. Quindi, dal momento che l’edificio in esame è di quattro piani, si può dire che i restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengono in modo graduale. La schermata per l’inserimento dei dati riguardanti la regolarità in altezza appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. 2.2.11 Identificazione strutturale In questa pagina del wizard è necessario l’inserimento dei dati riguardanti l’identificazione strutturale dell’edificio. Nota: Per la struttura in esame la presente pagina viene compilata due volte. La prima volta simulando un’analisi lineare dinamica (modale) (nel seguito denominato CASO A), mentre la seconda simulando un’analisi non lineare statica (pushover) (nel seguito denominato CASO B). Pertanto, i dati inseriti fino alla massa sismica totale rimangono gli stessi in entrambi i casi, mentre cambiano gli input a partire dai tagli di calcolo. 2.2.11.1 CASO A – Analisi lineare dinamica (modale) All’inizio della pagina si chiede (i) la classe di duttilità in cui è stata progettata la struttura (ai sensi del §7.2.1 delle NTC08), (ii) il tipo di analisi svolta e (iii) il coefficiente di struttura in direzione x e y per gli Stati Limite Ultimi (ai sensi del §3.2.3.5 e Cap. 7 delle NTC08) indicati alla pagina “Definizione dell’input sismico” (in questo esempio solo SLV). In particolare: La struttura in quale classe di duttilità è stata progettata?: B; Tipo di analisi svolta: a) Analisi lineare dinamica; b) Modale. Coefficiente di struttura in direzione x per SLV: 2.40; Coefficiente di struttura in direzione y per SLV: 2.76. Il progettista è tenuto anche ad indicare, tramite un menù a tendina, (iv) come sono stati ottenuti tali coefficienti, scegliendo tra: a) da indagini specifiche sulla duttilità degli elementi strutturali oppure b) in base alla tipologia strutturale. Per l’edificio in esame si ha: 67 68 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Come sono stati ottenuti tali coefficienti? In base alla tipologia strutturale. Si prosegue con l’inserimento del (v) periodo di vibrazione fondamentale in direzione x e y. Coerentemente con il tipo di analisi svolta si ha: Periodo di vibrazione fondamentale in direzione x: 0.348 s; Periodo di vibrazione fondamentale in direzione y: 0.337 s; Si chiede quindi (vi) la massa sismica totale e (vii) il taglio di calcolo nelle due direzioni (x,y) (in questo esempio solo SLV). In particolare: Massa sismica totale: 6696 ton; Taglio di calcolo lungo x per SLV: 21759 kN; Taglio di calcolo lungo y per SLV: 25854 kN. Per ciascun piano e per tutti gli Stati Limite selezionati alla pagina “Definizione dell’input sismico” devono essere inseriti i valori degli spostamenti di piano in x e in y. Tali spostamenti possono essere inseriti nella corrispondente tabella sia manualmente che attraverso un foglio Excel in formato 97-2003, cliccando sul pulsante Sfoglia. In Tabella 2.9 sono sintetizzati i risultati relativi all’esempio in esame. Tabella 2.9. Spostamenti di piano da analisi lineare dinamica – modale (Esempio 2) LIVELLO Spostamento in x per SLO [m] Spostamento in y per SLO [m] Spostamento in x per SLD [m] Spostamento in y per SLD [m] Spostamento in x per SLV [m] Spostamento in y per SLV [m] PIANO 1 0.002900 0.004286 0.003790 0.005601 0.011415 0.017668 PIANO 2 0.007108 0.010197 0.009288 0.013326 0.027967 0.041985 PIANO 3 0.011000 0.015672 0.014375 0.020480 0.043278 0.064516 PIANO 4 0.013523 0.018671 0.017673 0.024399 0.053233 0.076889 Nota: Gli spostamenti di piano allo SLV sono stati calcolati come al §7.3.3.3 delle NTC08. Il progettista deve anche indicare come ha considerato l’eccentricità accidentale effettuando una scelta tramite un menù a tendina fra le seguenti opzioni: a) trascurata, b) l’eccentricità del centro di massa è pari al 5% della dimensione dell’edificio, c) l’eccentricità del centro di massa è pari al 10% della dimensione dell’edificio, d) le forze sono state incrementate mediante =1+0,6x/Le (§7.3.3.2 delle NTC08). Per l’esempio in esame la scelta è la seguente: Eccentricità accidentale: eccentricità accidentale del CM pari al 5% della dimensione dell’edificio Poiché l’analisi svolta è un’analisi modale, viene chiesto il numero di modi utilizzati. Per l’esempio in esame la scelta è la seguente: Numero di modi utilizzati: 13. E’ necessario compilare una tabella per l’inserimento dell’allegato riportante il periodo e la massa partecipante in x, y e rz di tutti i modi considerati. Dopo aver inserito il titolo dell’allegato nell’apposita colonna, il progettista deve caricare il file corrispondente, in formato .txt o .dat, tramite il pulsante Sfoglia. Infine si chiede, tramite menù a tendina, come sono state combinate le azioni sismiche nelle 3 direzioni in riferimento al §7.3.5 delle NTC08. In questo caso si ha: Come vengono combinate le azioni sismiche nelle 3 direzioni? SRSS. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA La schermata completa per il CASO A appare come segue: Una volta completato l’inserimento è necessario premere sul pulsante Controllo Dati. Poiché per l’esempio in esame non ci sono errori, appare il seguente messaggio: “I dati inseriti sono coerenti. Premere Avanti”. 2.2.11.2 CASO B – Analisi non lineare statica Così come nel CASO A, all’inizio della pagina si chiede (i) la classe di duttilità in cui è stata progettata la struttura (ai sensi del §7.2.1 delle NTC08) e (ii) il tipo di analisi svolta, ovvero: La struttura in quale classe di duttilità è stata progettata?: B; Tipo di analisi svolta: Analisi non lineare statica. Il periodo di vibrazione fondamentale in direzione x e y in questo caso vale: Periodo di vibrazione fondamentale in direzione x: 0.33 s; 69 70 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Periodo di vibrazione fondamentale in direzione y: 0.43 s. La massa sismica totale è la stessa del caso precedente (CASO A), mentre i tagli di calcolo nelle due direzioni (x e y) per SLV sono diversi. In particolare: Massa sismica totale: 6696 ton; Taglio di calcolo lungo x per SLV: 72708 kN; Taglio di calcolo lungo y per SLV: 62723 kN. Nota 1: Si precisa che, avendo condotto ai fini della progettazione dell’edificio un’analisi pushover, i periodi di vibrazione e i tagli di calcolo sono calcolati sulla base della curva bilineare equivalente definita secondo le indicazioni del §C7.3.4 delle NTC08. Nota 2: In base ai valori di taglio ottenuti con analisi non lineare statica, si osserva che l’edificio in esame ha una capacità superiore a quella richiesta dal terremoto di progetto (Taglio di calcolo lungo x per SLV = 21759 kN, Taglio di calcolo lungo y per SLV = 25854 kN da analisi lineare con spettro di risposta). Questo è confermato dal fatto che gli stati limite ultimi non sfruttano la capacità della struttura di evolvere in campo non lineare (Figura 2.11). Gli spostamenti di piano in x e in y (per tutti gli Stati Limite in esame) possono essere inseriti nella corrispondente tabella sia manualmente che mediante foglio Excel in formato 97-2003, cliccando sul pulsante Sfoglia. Tali spostamenti sono sintetizzati nella tabella seguente: Tabella 2.10. Spostamenti di piano da analisi non lineare statica (pushover) (Esempio 2) LIVELLO Spostamento in x per SLO [m] Spostamento in y per SLO [m] Spostamento in x per SLD [m] Spostamento in y per SLD [m] Spostamento in x per SLV [m] Spostamento in y per SLV [m] PIANO 1 0.005 0.017 0.010 0.024 0.034 0.077 PIANO 2 0.010 0.030 0.017 0.043 0.054 0.115 PIANO 3 0.014 0.043 0.023 0.060 0.072 0.150 PIANO 4 0.017 0.050 0.024 0.070 0.077 0.170 Anche in questo caso, l’eccentricità accidentale viene presa in considerazione come segue: Eccentricità accidentale: eccentricità accidentale del CM pari al 5% della dimensione dell’edificio Poiché l’analisi svolta è un’analisi non lineare statica, il sistema richiede l’inserimento di dati aggiuntivi, quali: (i) i fattori di partecipazione modale in direzione x e y, (ii) la massa partecipante del modo principale in direzione x e quella del modo principale in direzione y, (iii) il tipo di distribuzione principale e secondaria utilizzate, in riferimento a quanto indicato al §7.3.4.1 delle NTC08. Per l’esempio in esame si ha: Fattore di partecipazione modale x: 1.91; Fattore di partecipazione modale y: 1.56; Massa partecipante primo modo x: 52.50 %; Massa partecipante primo modo y: 77.93 %; Distribuzioni principali: distribuzione proporzionale alle forze statiche; Distribuzioni secondarie: distribuzione uniforme di forze. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Nota: Viene fatto presente che in questo esempio non dovrebbe essere stata condotta un’analisi statica non lineare, in quanto le masse partecipanti non rispettano i limiti stabiliti al §7.3.4.1 delle NTC08. I dati corrispondenti a questo tipo di analisi sono qui inseriti al fine di documentare il wizard nell’ipotesi di analisi pushover. E’ necessario, inoltre, caricare gli allegati contenenti le coordinate dei punti che descrivono le curve di pushover. Dopo aver inserito il titolo dell’allegato nella colonna Titolo, il progettista deve selezionare, da menù a tendina, (i) la distribuzione, (ii) la direzione e (iii) il verso (positivo o negativo); deve indicare se è la curva prevalente nella direzione considerata e deve allegare il file corrispondente, premendo sul pulsante Sfoglia. Lo stesso procedimento deve essere seguito per ciascuna curva, per un totale di 8. Per cui si avrà una curva per ciascuna direzione (x,y), per ciascuna distribuzione (principale e secondaria) e per ciascun verso (positivo e negativo). Importante: Ogni allegato deve essere caricato in formato .txt o .dat e deve essere costituito da 2 colonne (una per gli spostamenti e una per le forze di taglio). Il file deve terminare col valore di spostamento ultimo. I valori degli spostamenti devono essere indicati in metri, mentre quelli delle forze in kN. 80000 80000 70000 70000 60000 60000 50000 50000 Base Shear [kN] Base Shear [kN] Terminato l’inserimento, è possibile visualizzare ciascuna curva caricata premendo sul pulsante Visualizza. La figura seguente mostra quattro delle otto curve caricate per l’esempio in esame. Ogni grafico indica, in aggiunta alla curva di capacità nella direzione considerata, la curva bilineare ad essa relativa e il valore di taglio e di spostamento corrispondenti allo SLV. 40000 30000 30000 20000 20000 MDOF curve 10000 0.10 0.20 MDOF Bilinear 0 dmax(SLV) 0.00 MDOF Curve 10000 MDOF Bilinear 0 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 dmax(SLV) 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 Displacement [m] Displacement [m] a) b) 70000 70000 60000 60000 50000 50000 Base Shear [kN] Base Shear [kN] 40000 40000 30000 0.50 0.60 40000 30000 20000 20000 MDOF curve 10000 MDOF curve 10000 MDOF Bilinear 0 0.00 0.10 0.20 MDOF Bilinear 0 dmax(SLV) 0.30 0.40 Displacement [m] c) 0.50 0.60 dmax(SLV) 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 0.35 0.40 Displacement [m] d) Figura 2.11. a) Curva di pushover in direzione +X (distribuzione principale), b) Curva di pushover in direzione +X (distribuzione secondaria), c) Curva di pushover in direzione +Y (distribuzione principale), d) Curva di pushover in direzione +Y (distribuzione secondaria) (Esempio 2) Infine si chiede, tramite menù a tendina, come sono state combinate le azioni sismiche nelle 3 direzioni in riferimento al §7.3.5 delle NTC08. In questo caso si avrà: 71 72 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Come vengono combinate le azioni sismiche nelle 3 direzioni? condizioni più gravose. La schermata completa per il CASO B appare come segue: Una volta completato l’inserimento è necessario premere sul pulsante Controllo Dati. Poiché per l’esempio in esame non ci sono errori, appare il seguente messaggio: “I dati inseriti sono coerenti. Premere Avanti”. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA 2.2.12 Opere di sostegno. Poiché alla pagina “Tipologia/Destinazione d’uso” è stata dichiarata la presenza di opere di sostegno e, per l’esattezza, di un muro di sostegno in CA, è necessario compilare anche la presente pagina. In particolare è richiesto l’inserimento dei dati riguardanti i carichi, le resistenze, la permeabilità del terreno, le caratteristiche del muro, la geometria del muro e della fondazione con le rispettive sezioni, il tipo di analisi svolta e i coefficienti sismici utilizzati e, infine, la risultante delle spinte applicate al muro e il relativo braccio. Per quanto riguarda i carichi, si chiede: (i) il peso del muro, (ii) il peso della porzione stabilizzante del terreno solidale con il muro, (iii) il braccio della risultante (lungo x e lungo y) e (iv) i coefficienti parziali (ai sensi del §6.2.3 Tabella 6.2.I delle NTC08). Si chiede, inoltre, (v) il carico permanente e quello (vi) variabile sul terreno sostenuto dal muro e i relativi coefficienti parziali (ai sensi del §6.2.3 Tabella 6.2.I delle NTC08). Nello specifico: Peso del muro: 110 kN; Braccio della risultante lungo x: 1.659 m; Braccio della risultante lungo y: 1.3455 m; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO); Peso della porzione stabilizzante del terreno: 190 m; Braccio della risultante lungo x: 2.75 m; Braccio della risultante lungo y: 2.60 m; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO); Carico permanente sul terreno sostenuto dal muro: 0 kN/m2; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO); Carico variabile sul terreno sostenuto dal muro: 0 kN/m2; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO). Nota: I coefficienti parziali da introdurre per il peso del muro e della porzione stabilizzante di terreno sono per la condizione “favorevole”, mentre quelli per i carichi permanenti e variabili sul terreno sono quelli per la condizione “sfavorevole” secondo la Tabella 6.2.I delle NTC08. La schermata appare come segue: Per quanto riguarda le resistenze, si chiede: (i) l’angolo di attrito del terreno, (ii) l’angolo di attrito muro-terreno, (iii) la coesione efficace, (iv) la resistenza non drenata, (v) il peso dell’unità di volume, (vi) il peso dell’unità di volume di terreno secco, (vii) la resistenza del terreno a valle del muro e il suo braccio, (viii) la forza di 73 74 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria scorrimento e i rispettivi coefficienti parziali (ai sensi del §6.2.3 Tabella 6.2.II delle NTC08 e del §6.5.3 Tabella 6.5.I delle NTC08). Nello specifico: Angolo di attrito del terreno: 36°; Coefficienti parziali: 1.25 (EQU), 1 (STR), 1.25 (GEO); Angolo di attrito muro-terreno: 24°; Coefficienti parziali: 1.25 (EQU), 1 (STR), 1.25 (GEO); Coesione efficace: 0 MPa (in quanto si tratta di un terreno non coesivo); Coefficienti parziali: 1.25 (EQU), 1 (STR), 1.25 (GEO); Resistenza non drenata: 0 MPa; Coefficienti parziali: 1.4 (EQU), 1 (STR), 1.4 (GEO); Peso dell’unità di volume: 19 kN/m3; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO); Peso dell’unità di volume di terreno secco: 16 kN/m3; Coefficienti parziali: 1 (EQU), 1 (STR), 1 (GEO); Resistenza del terreno a valle del muro: 0 kN; Braccio della risultante: 0 m; Coefficienti parziali: 1 (STR), 1.4 (GEO); Forza di scorrimento: -; Coefficienti parziali: 1 (STR), 1.1 (GEO). La schermata appare come segue: Devono essere inseriti, inoltre, la permeabilità del terreno e alcune informazioni sulle caratteristiche del muro. In particolare, si chiede se il muro è in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno e si chiede di barrare una casella se è libero di traslare e ruotare attorno al piede. Nel caso dell’esempio in esame la permeabilità del terreno è elevata (il terreno è ghiaioso, per cui si ha k > 5 10-4 m/s) e le caselle sono barrate entrambe in quanto: Il muro è in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno fino a 300 amax/g; Il muro è libero di traslare e ruotare attorno al piede. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Si chiede, poi: (i) la quota del piano di falda rispetto alla base del muro (con origine alla base della fondazione e direzione positiva verso l’alto), (ii) l’angolo d’inclinazione del terreno alle spalle del muro e quello dell’estradosso del muro, (iii) l’altezza del muro, (iv) la larghezza della fondazione e (v) la larghezza della fondazione a valle e a monte del muro, così come illustrato in Figura 2.12. Nello specifico: Quota del piano di falda rispetto alla base del muro (H’): 0 m; Angolo d’inclinazione del terreno alle spalle del muro ( ): 0°; Angolo d’inclinazione dell’estradosso del muro ( ): 90°; Altezza del muro (H): 4.6 m; Larghezza della fondazione (Lf): 4 m; Larghezza della fondazione a valle del muro (Lfv): 1.25 m; Larghezza della fondazione a monte del muro (Lfm): 2.75 m. Sm 0.50 b = 0° Am = 4.40 mq Sv d Wm 0.60 1.66 S Sf y = 90° Sh 1.53 4.60 Htot 4.00 Wt 2.75 H At = 10 mq Lfm Lfv Piano di falda 1.25 H' = 0 2.75 Lf 4.00 Figura 2.12. Sezione verticale del muro di sostegno con indicazione del piano di falda, dei pesi propri, delle spinte e delle rispettive coordinate (Esempio 2) E’ necessario poi indicare, tramite un menù a tendina, il tipo di calcestruzzo e di acciaio utilizzati. Tramite visualizzazione a tabella sono richiesti i dati che identificano le sezioni del muro e della fondazione, quali (i) lo spessore della sezione, (ii) il copriferro e (iii) l’area di armatura al metro lineare sulle due superfici della sezione (As e As1), così come mostrato in Figura 2.13. In particolare, per il muro in esame, si avrà: Calcestruzzo utilizzato: C25/30; Acciaio da armatura utilizzato: B450C. Nella tabella seguente (Tabella 2.11) sono indicate le caratteristiche delle sezioni (muro e fondazione): Tabella 2.11. Caratteristiche delle sezioni (muro e fondazione) del muro di sostegno (Esempio 2) SEZIONE Spessore [cm] Copriferro [cm] As [cm2/m] As1 [cm2/m] Muro 50 4 16.08 16.08 Fondazione 60 4 12.06 12.06 75 As1 = 16.08 cmq As = 12.06 cmq As1 = 12.06 cmq 8 16 (t = 446) As = 16.08 cmq 8 16 (t = 165) 8 16 (t = 446) Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria 8 16 (t = 165) 76 6 16 (t = 493) 6 16 (t = 493) Figura 2.13. Sezione verticale del muro di sostegno con indicazione dell’armatura di progetto per il paramento murario e per la fondazione (Esempio 2) La schermata appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Nell’ultima parte della scheda si deve indicare, tramite menù a tendina, il tipo di analisi svolta e devono essere inseriti i coefficienti sismici utilizzati per le verifiche allo Stato Limite Ultimo, kh e kv, calcolati secondo le equazioni 7.11.3 e 7.11.4 riportate al §7.11.3.5.2 delle NTC08. Infine, per ognuno dei tre Stati Limite Ultimi, si deve specificare il valore della risultante delle spinte applicate al muro e del suo braccio. Per l’esempio in esame si ha: Tipo di analisi: Analisi pseudostatica; kh: 0.26; kv: 0.13; Risultante delle spinte applicate al muro: 314.120 kN (EQU), 90.934 kN (STR), 109.968 kN (GEO); Braccio della risultante delle spinte applicate al muro: 1.53 m (EQU), 1.53 (STR), 1.53 (GEO). La schermata appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. Importante: Con la precedente schermata termina la parte d’inserimento dei dati progettuali comune a tutte le tipologie di edifici. Dal momento che l’edificio in esame presenta una tipologia strutturale per la quale il wizard prevede la compilazione di ulteriori pagine riguardanti le caratteristiche degli elementi strutturali, si prosegue con la descrizione della fase successiva. 2.2.13 CA – Dati strutturali In questa pagina del wizard il progettista deve selezionare da un menù a tendina il tipo di calcestruzzo e di acciaio d’armatura utilizzati per gli elementi orizzontali (travi) e verticali (pilastri/pareti) e deve indicare se sono presenti dettagli antisismici. Per l’esempio in esame si ha: Calcestruzzo utilizzato per le travi: C25/30; Calcestruzzo utilizzato per pilastri/pareti: C25/30; Sono presenti dettagli antisismici: No; Acciaio d’armatura utilizzato per le travi: B450C; Acciaio d’armatura utilizzato per pilastri/pareti: B450C; La schermata completa appare come segue: 77 78 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria A questo punto, la compilazione del SI-ERC prosegue nelle pagine successive con l’inserimento dei dati relativi ad alcuni elementi strutturali opportunamente selezionati. Nel seguito è descritta la procedura di selezione effettuata al piano terra dell’edificio in esame. A tal scopo, le seguenti definizioni risultano utili: Pilastro interno: Elemento strutturale verticale che si sviluppa tra un solaio e il successivo e al cui nodo superiore convergono 4 campate di travi di cui due in direzione x e due in direzione y; Pilastro esterno lungo x: Elemento strutturale verticale che si sviluppa tra un solaio e il successivo e al cui nodo superiore convergono 3 campate di travi di cui due in direzione x e una in direzione y; Pilastro esterno lungo Y: Elemento strutturale verticale che si sviluppa tra un solaio e il successivo e al cui nodo superiore convergono 3 campate di travi di cui una in direzione x e due in direzione y; Pilastro d’angolo: Elemento strutturale verticale che si sviluppa tra un solaio e il successivo e al cui nodo superiore convergono 2 campate di travi di cui una in direzione x e una in direzione y. Il pilastro è da considerarsi d’angolo anche nel caso in cui è presente soltanto la campata in una delle due direzioni x o y; Trave interna in direzione x: Elemento strutturale orizzontale che ha tra gli appoggi un “pilastro interno” e un “pilastro esterno lungo Y”; Trave interna in direzione y: Elemento strutturale orizzontale che ha tra gli appoggi un “pilastro interno” e un “pilastro esterno lungo x”; Trave esterna in direzione x: Elemento strutturale orizzontale che ha tra gli appoggi un “pilastro esterno lungo x” e un “pilastro d’angolo”; Trave esterna in direzione y: Elemento strutturale orizzontale che ha tra gli appoggi un “pilastro esterno lungo y” e un “pilastro d’angolo”. Nota: Con riferimento alle definizioni appena fornite, nella pagina “CA - Travi” devono essere inserite un massimo di 4 travi per il solaio del “piano tipo” e 4 travi per il solaio di “copertura”, per un totale di 8 travi le cui tipologie sono già state descritte. Nella pagina “CA - Pilastri” si dovranno, invece, inserire i pilastri appartenenti alle tipologie sopraelencate (uno per tipologia), da un minimo di 1 ad un massimo di 4 per piano. 2.2.13.1 PROCEDURA DI SELEZIONE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI Per l’edificio in esame (Figura 2.14): 1. Posizionarsi al piano terra della struttura e selezionare tra i pilastri interni, il pilastro interno rappresentativo dell’edificio (A, denominato nel seguito Pil_1); 2. Evidenziare le 2 travi interne, 1 in direzione x e 1 in direzione y, che si appoggiano sul pilastro interno (in questo caso rispettivamente BC in direzione x e DE in y); 3. Scegliere, tra i quattro pilastri esterni (due in direzione x e due in direzione y che sono gli appoggi rispettivamente delle travi interne in direzione x e y), un pilastro rappresentativo sul lato x (pilastro esterno lungo x) e uno sul lato y (pilastro esterno lungo y) (in questo caso tra B, C, D, E si selezionano E ed B che diventano rispettivamente Pil_2 e Pil_3); 4. Evidenziare le due travi esterne, una in direzione x e una in direzione y, che si appoggiano sui pilastri esterni individuati al punto precedente (in questo caso rispettivamente FG in direzione x e HI in y); 5. Il pilastro d’angolo è posizionato all’intersezione delle travi esterne x e y (in questo caso si seleziona F che diventa Pil_4). Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Questa procedura permette di selezionare le quattro tipologie rappresentative di pilastri. La selezione, effettuata al piano terra (chiamato piano 1 in seguito), è mantenuta ai piani superiori. In particolare, i pilastri delle varie tipologie selezionati ai piani superiori al piano terra devono rappresentare la continuazione lungo la verticale dei corrispondenti pilastri del piano 1. A tutti i piani viene chiesto di identificare la tipologia del pilastro al piano 1 secondo il criterio di selezione sopra esplicitato e la tipologia del pilastro al piano a cui si riferiscono i dati della pagina. Queste due tipologie in generale possono non coincidere a causa di variazioni della pianta dell’edificio da un piano all’altro. H D 14 13 12 11 10 9 Pil_3 B Y Pil_1 C A 2° Sez. 8 2° Sez. X 7 6 5 4 3 2 1° Sez. F 1° Sez. I 1 Pil_4 2 G E 3 Pil_2 4 5 1 6 Figura 2.14. Selezione degli elementi rappresentativi dell’edificio – piano 1 Le travi, definite in precedenza, vengono selezionate al piano tipo e al piano di copertura e devono avere come appoggi i pilastri selezionati con la metodologia sopra illustrata. Per ciascuna trave si richiede l’inserimento dei dati delle due seguenti sezioni: 79 80 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Sezione di appoggio esterno (1° sezione): - nel caso di trave interna, questa selezionato; - nel caso di trave esterna, questa selezionato; Sezione di appoggio interno (2° sezione): - nel caso di trave interna, questa selezionato; - nel caso di trave esterna, questa selezionato. sezione è scelta in corrispondenza del pilastro esterno sezione è scelta in corrispondenza del pilastro d’angolo sezione è scelta in corrispondenza del pilastro interno sezione è scelta in corrispondenza del pilastro esterno Per l’edificio in esame la selezione degli elementi è riassunta nella figura seguente: Pil_3 B Pil_1 A 2° Sez. 2° Sez. 1° Sez. 1° Sez. F E Pil_4 Pil_2 Figura 2.15. Selezione degli elementi rappresentativi dell’edificio (dettaglio) – piano 1 2.2.14 CA – Travi e CA – Dati travi Nella pagina “CA – Travi” del wizard il progettista, premendo sul pulsante Inserisci Trave, deve caricare, una per volta, tutte le travi che sono state selezionate seguendo la procedura indicata nel paragrafo precedente (§2.2.13.1). Nota: In questo esempio, dal momento che l’edificio presenta telai nella sola direzione y, verranno inserite solamente le due travi in direzione y al piano tipo e una trave in direzione y in copertura. La nuova pagina che si presenta, “CA – Dati travi”, prevede l’inserimento dei dati relativi a ciascuna trave, effettuabile sia manualmente che attraverso foglio Excel in formato 97-2003, cliccando su Sfoglia. Al termine dell’inserimento dei dati, il sistema rimanda alla pagina “CA – Travi”, in cui è possibile vedere l’elenco degli elementi inseriti. La schermata completa appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Alla pagina “CA – Dati travi”, per ognuna delle travi selezionate (§2.2.13.1), si chiede: (i) il tipo di solaio, (ii) il tipo di trave e poi, per ciascuna sezione (1° sezione e 2° sezione ), (iii) la base superiore Bsup, (iv) la base inferiore Binf, (v) l’altezza totale Htot, (vi) l’altezza dell’ala Hala e (vii) il copriferro. Nota: Le sezioni rettangolari sono un caso particolare delle sezioni a “T”, quindi la base superiore e quella inferiore avranno lo stesso valore. Devono, inoltre, essere inseriti: (vi) la luce della campata esterna (1° sezione), (vii) la luce della campata interna (2° sezione), (viii) la lunghezza della zona critica adiacente alla 1° sezione e (ix) quella adiacente alla 2° sezione e infine (x) il carico lineare che agisce sulla campata esterna (1° sezione) e (xi) quello che agisce sulla campata interna (2° sezione). (x,y) q (z) (z) (y,x) L crit. 1 L L crit. 2 (y,x) (a) (b) Figura 2.16. Dimensioni della trave (a) e carico distribuito (b) Si chiede, poi, la definizione dell’armatura longitudinale per ciascuna sezione, ipotizzando una distribuzione di barre longitudinali su 4 strati (Az1, Az2, Az3 e Az4 posizionati rispettivamente dall’alto al basso della sezione). Se il numero degli strati è inferiore a 4, si devono inserire valori nulli in corrispondenza degli strati in cui non c’è armatura. Viceversa, se gli strati di armatura sono in numero superiore a 4, le barre devono essere concentrare in corrispondenza di 4 predefiniti strati in modo tale da conservare la resistenza flessionale della sezione reale. Fatte queste precisazioni, quindi, per entrambe le sezioni della trave (1° sezione e 2° sezione), si chiede: (i) l’area dei 4 strati di armatura, come indicato in Figura 2.17, e (ii) il numero di barre d’armatura presenti. Deve essere inserito, poi, (iii) il diametro minimo delle barre e (iv) la lunghezza di sovrapposizione delle armature longitudinali. 81 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Per l’esempio in esame, nel seguito vengono riassunte le caratteristiche della sola trave esterna in direzione y del solaio tipo. Tabella 2.12. Geometria della trave esterna in direzione y per il solaio tipo (Sezioni 1 e 2) SEZIONE 1 SEZIONE 2 Bsup [cm] Binf [cm] Htot [cm] Hala [cm] Copriferro [cm] Bsup [cm] Binf [cm] Htot [cm] Hala [cm] Copriferro [cm] 60 60 73 0 2.5 30 30 211 0 2.5 Tabella 2.13. Armatura longitudinale (trave esterna in direzione y – solaio tipo) SEZIONE 1 SEZIONE 2 Az1 [cm2] Az2 [cm2] Az3 [cm2] Az4 [cm2] N. barre Az1 [cm2] Az2 [cm2] Az3 [cm2] Az4 [cm2] N. barre 24.132 4.022 4.022 24.132 26 10.055 0 0 10.055 10 SEZIONE 1 SEZIONE 2 Bsup 0.60 Bsup 0.30 Az1 min [mm] L sovr. barre [m] 16 1 Az1 Az2 a b Htot 0.7 3 Az3 Az4 Binf 0.60 a b Htot 2.11 82 Z X Az4 Binf 0.30 Figura 2.17. Geometria della trave esterna in direzione y per il solaio tipo (Sezioni 1 e 2), con indicazione delle dimensioni e degli strati di armatura longitudinale La porzione di schermata riguardante la geometria e l’armatura longitudinale della trave appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Per quanto riguarda l’armatura trasversale, per ciascuna sezione di ogni trave si chiede (i) il diametro delle barre che costituiscono la staffatura in zona critica, (ii) il numero di bracci della staffa in direzione z (in questo caso 2: bracci a e b in Figura 2.17) e (iii) il passo delle staffe in zona critica. Per la precedente trave le caratteristiche sono riassunte in Tabella 2.14 e Figura 2.17: Tabella 2.14. Armatura trasversale (trave esterna in direzione y – solaio tipo) SEZIONE 1 SEZIONE 2 Diametro barre [mm] N. bracci dir. z [-] Passo staffe in zona critica [cm] Diametro barre [mm] N. bracci dir. z [-] Passo staffe in zona critica [cm] 8 2 15 8 2 15 83 84 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria La porzione di schermata riguardante l’armatura trasversale della trave appare come segue: Infine, sempre per ciascuna trave, si chiedono i risultati delle analisi in termini di: (i) momento nella 1° sezione, (ii) rotazione del nodo della 1° sezione, (iii) momento nella 2° sezione e (iv) rotazione del nodo della 2° sezione. Per la trave in esame si ha: Momento nella 1° sezione: -249.31 kN-m; Rotazione del nodo della 1° sezione: 0.00136 rad; Momento nella 2° sezione: -2109.56 kN-m; Rotazione del nodo della 2° sezione: -0.00045 rad. La porzione di schermata riguardante le sollecitazioni sulla trave appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. Il sistema torna alla pagina “CA – Travi” e si può procedere allo stesso modo con l’inserimento dei dati delle travi rimanenti. Dopo aver dichiarato tutti i dati relativi alle travi, il SI-ERC prosegue con le pagine relative ai pilastri. E’ richiesto di inserire i dati relativi ai pilastri appartenenti alle seguenti tipologie, da un minimo di 1 ad un massimo di 4 per piano: pilastro interno; pilastro esterno in x; pilastro esterno in y; pilastro d’angolo. 2.2.15 CA – Pilastri e CA – Dati pilastri Nella pagina “CA – Pilastri” del wizard il progettista, premendo sul pulsante Inserisci Pilastro, deve caricare, uno per volta, tutti i pilastri che sono stati selezionati seguendo la procedura indicata al §2.2.13.1. Nota: In questo esempio, dal momento che solamente una delle quattro tipologie di pilastro selezionate al piano 1 procede fino all’ultimo piano, verranno inseriti quattro pilastri per piano, per i piani dall’1 al 3, e un pilastro al quarto piano. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA La nuova pagina che si presenta, “CA – Dati pilastri”, prevede l’inserimento dei dati relativi a ciascun pilastro. Al termine dell’inserimento dei dati il sistema rimanda alla pagina “CA – Pilastri”, in cui è possibile vedere l’elenco degli elementi inseriti. La schermata completa appare come segue: Come per le travi, anche per i pilastri (circolari e rettangolari) è possibile caricare i dati sui dettagli e sui risultati delle analisi mediante un file Excel in formato 97-2003. Un esempio di file Excel è scaricabile cliccando su Scarica esempio in basso nella finestra “CA - PILASTRI”. Alla pagina “CA – Dati pilastri”, per ogni pilastro si chiedono le seguenti informazioni: (i) il piano (a cui si trova il pilastro), (ii) la tipologia del pilastro al piano 1, (iii) la tipologia del pilastro nel piano corrente, (iv) la dimensione lungo x, (v) la dimensione lungo y e (vi) la lunghezza della zona critica (Figura 2.18). Importante: Ai piani superiori al primo, la tipologia del pilastro al piano 1 e la tipologia del pilastro nel piano corrente possono non coincidere a causa delle variazioni della pianta dell’edificio da un piano all’altro. 85 86 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria L crit (z) (x ) (y) Ly Lx Figura 2.18. Dimensioni delle sezioni dei pilastri (lungo x e y) e lunghezza della zona critica Si chiede, poi, la definizione dell’armatura longitudinale. A questo proposito è necessario specificare che, diversamente dal caso delle travi, i pilastri sono soggetti a flessione lungo entrambi gli assi della sezione. Pertanto, l’area di armatura longitudinale viene rappresentata sia da 4 strati di armatura paralleli all’asse x, sia da 4 strati di armatura paralleli all’asse y della sezione, come indicato in Figura 2.19. Come precedentemente sottolineato, se il numero degli strati è inferiore a 4, si devono inserire valori nulli in corrispondenza degli strati in cui non c’è armatura. Viceversa, se gli strati di armatura sono in numero superiore a 4, le barre devono essere concentrate in corrispondenza di 4 strati in modo tale da conservare la resistenza flessionale della sezione reale. Fatte queste precisazioni, quindi, si inserisce (i) la posizione di ciascuno strato parallelo ad x, (ii) l’area di ciascuno strato parallelo ad x, (iii) la posizione di ciascuno strato parallelo ad y, (iv) l’area di ciascuno strato parallelo ad y, (v) il numero dei ferri, (vi) il diametro minimo delle barre, (vii) il diametro delle barre d’angolo e (viii) la lunghezza di sovrapposizione delle armature longitudinali. Nel presente esempio, per il pilastro interno al piano 1 le caratteristiche sono riassunte nel seguito (Tabella 2.15, Tabella 2.16, Tabella 2.17 e Figura 2.19). Tabella 2.15. Geometria del pilastro interno – piano 1 Dimensione lungo X [cm] Dimensione lungo y [cm] Lunghezza zona critica [cm] 40 90 02 Tabella 2.16. Armatura longitudinale // x (pilastro interno – piano 1) Posizione degli strati di armatura // X 2 Area degli strati di armatura // X dY1 [cm] dY2 [cm] dY3 [cm] dY4 [cm] Ax1 [cm2] Ax2 [cm2] Ax3 [cm2] Ax4 [cm2] 2.5 23.75 66.25 87.5 12.06 8.044 8.044 12.06 Non è presente una zona di infittimento delle armature trasversali nel pilastro in esame. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Tabella 2.17. Armatura longitudinale // y (pilastro interno – piano 1) Posizione degli strati di armatura // Y Area degli strati di armatura // Y dX1 [cm2] dX2 [cm2] dX3 [cm2] dX4 [cm2] Ay1 [cm2] Ay2 [cm2] Ay3 [cm2] Ay4 [cm2] 2.5 11.25 28.75 37.5 12.06 8.044 8.044 12.06 Il numero dei ferri e i diametri dell’armatura longitudinale presente nel pilastro in esame sono i seguenti: Numero dei ferri: 20; Diametro minimo barre: 16 mm; Diametro barre d’angolo: 16 mm; Lunghezza di sovrapposizione delle armature longitudinali: 1 m. dX1 dX2 dX3 dY1 dY1 dX4 dY3 dY2 dY3 dY2 Ax1 Ly 0.90 dY4 Ly 0.90 dY4 Ax2 Ax3 Y Ax4 Ay4 Ay3 X Lx 0.40 Ay2 Ay1 Lx 0.40 Figura 2.19. Geometria del pilastro interno (piano 1), con indicazione delle dimensioni e degli strati di armatura longitudinale La porzione di schermata riguardante la geometria e l’armatura longitudinale del pilastro appare come segue: 87 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Per quanto riguarda l’armatura trasversale, per ciascun pilastro si chiede: (i) il diametro delle barre delle staffe, (ii) il numero di bracci delle staffe in direzione x (c,d,e,f,g,h indicati in Figura 2.20 per l’esempio in esame), (iii) il numero di bracci delle staffe in direzione y (a,b indicati in Figura 2.20 per l’esempio in esame), (iv) il passo delle staffe in zona critica, (v) il passo delle staffe fuori dalla zona critica e (vi) il passo delle staffe nel nodo. Per il precedente pilastro le caratteristiche sono riassunte in Tabella 2.18 e Figura 2.20: Tabella 2.18. Armatura trasversale (pilastro interno – piano 1) Diametro barre staffe [mm] N. bracci in direzione X [-] N. bracci in direzione Y [-] Passo staffe in zona critica [cm] Passo staffe fuori zona critica [cm] Passo staffe nel nodo [cm] 8 6 2 24 24 24 c d e a f b Ly 0.90 88 g h Lx 0.40 Figura 2.20. Dettaglio dell’armatura trasversale del pilastro interno (piano 1) Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA La porzione di schermata riguardante l’armatura trasversale del pilastro appare come segue: Infine, sempre per ciascun pilastro, si chiedono le sollecitazioni provenienti dall’analisi, ossia (i) il taglio nella 1° sezione in direzione x, (ii) il taglio nella 1° sezione in direzione y, (iii) il momento nella 2° sezione in direzione x, (iv) il momento nella 2° sezione in direzione y, (v) l’azione assiale, (vi) lo spostamento in direzione x del nodo in corrispondenza della 1° sezione, (vii) lo spostamento in direzione x del nodo in corrispondenza della 2° sezione, (viii) lo spostamento in direzione y del nodo in corrispondenza della 1° sezione e (ix) lo spostamento in direzione y del nodo in corrispondenza della 2° sezione. Per il pilastro in esame, quindi, si ha: Taglio nella 1° sezione in direzione x: -83.31 kN; Taglio nella 1° sezione in direzione y: -591.51 kN; Momento nella 2° sezione in direzione x: 170.86 kN-m; Momento nella 2° sezione in direzione y: -1392.75 kN-m; Azione assiale: 2361.85 kN; Spostamento in x del nodo in corrispondenza della 1° sezione: 0 cm; Spostamento in x del nodo in corrispondenza della 2° sezione: 1.916 cm; Spostamento in y del nodo in corrispondenza della 1° sezione: 0 cm; Spostamento in y del nodo in corrispondenza della 2° sezione: 3.996 cm; La porzione di schermata riguardante le sollecitazioni sul pilastro appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. Il sistema torna alla pagina “CA – Pilastri” e si può procedere allo stesso modo con l’inserimento dei dati dei pilastri rimanenti. Nota: Dal momento che la struttura in oggetto, in direzione y, ha una tipologia mista telai/pareti in CA, il SIERC prosegue chiedendo le informazioni descritte nel prossimo paragrafo per gli edifici a setti/nuclei in CA. 89 90 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria 2.2.16 CA – Parete e CA – Dati parete Nella pagina “CA – Parete” del wizard il progettista, premendo sul pulsante Inserisci Parete, deve caricare, una per volta, tutte le pareti presenti nel progetto. La nuova pagina che si presenta, “CA – Dati parete”, prevede l’inserimento dei dati relativi a ciascuna parete. Al termine dell’inserimento dei dati il sistema rimanda alla pagina “CA – Parete”, in cui è possibile vedere l’elenco degli elementi inseriti. Un metodo alternativo di inserimento dei dati sui dettagli e sui risultati delle analisi per le pareti in CA consiste nel caricare un file Excel in formato 97-2003, così come già stato descritto nei paragrafi precedenti. La schermata completa appare come segue: Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA Attenzione! Per le pareti i dati vengono richiesti per ciascun piano in cui la parete è presente. Una volta entrati nella pagina relativa ad una singola parete, si dovranno inserire i dati generali, ossia: (i) le coordinate del baricentro (x e y), (ii) l’angolo di inclinazione rispetto alla direzione principale x dell’edificio (Figura 2.21), (iii) la tipologia della parete (si chiede se è debolmente o fortemente armata), (iv) la lunghezza (Figura 2.21), (v) lo spessore (Figura 2.21), (vi) l’altezza critica (Figura 2.22), (vii) la lunghezza del pilastrino confinato (Figura 2.21) e (viii) il copriferro. Nota: All’inizio della pagina viene anche chiesto se devono essere caricati i dati di una parete precedente. Il progettista può scegliere tra (i) nessuna parete precedente e (ii) il nome di una parete precedentemente inserita (es. Piano_1_Nome parete:_Parete 2 x). (z) (y) h ez za L upnilags trino S pessore A ltezza I nclinazione L he un g zz a (x) Figura 2.21. Geometria della parete 91 H1 h Cr-1 h Cr-2 H2 H3 H4 H5 H6 H7 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria h Cr-tot 92 LW Figura 2.22. Altezza critica di una generica parete Per l’edificio in esame devono essere inserite 28 pareti in direzione x (o meglio, 7 pareti di 4 conci l’una) e 24 pareti in direzione y (o meglio, 6 pareti di 4 conci l’una). Ai fini del presente tutorial, di seguito viene descritto il procedimento di inserimento dei soli dati relativi ad una delle pareti sopraccitate. In particolare, si avrà (Tabella 2.19): Tabella 2.19. Dati generali della parete 2x – piano 1 Tipologia parete [fortemente/ debolmente armata] Lunghezza (Lw) [m] Spessore (bw0) [m] Altezza critica (hcr) [m] Lungh. pilastrino confinato [m] Copriferro [m] PIANO XC [m] YC [m] Inclin. risp. ad X( ) [°] 1 18.53 5.33 0 Debolm. arm. 7.5 0.2 5.13 0 2.5 2 18.53 5.33 0 Debolm. arm. 7.5 0.2 0 0 2.5 3 18.53 5.33 0 Debolm. arm. 7.5 0.2 0 0 2.5 4 18.53 5.33 0 Debolm. arm. 7.5 0.2 0 0 2.5 Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA 5.325 Y 18.525 X Figura 2.23. Coordinate x e y del baricentro della parete in esame (piano 1) La porzione di schermata riguardante la geometria della parete appare come segue: Si chiede, poi, la definizione dell’armatura di pelle della parete, distribuita uniformemente lungo tutta la sua lunghezza. Sia per l’armatura distribuita verticale (barre di colore rosso in Figura 2.24 a)) che per quella distribuita orizzontale (Figura 2.24 b)) sono richiesti: (i) l’area distribuita, (ii) il numero delle barre d’armatura al metro e (iii) il diametro minimo delle barre. Si chiede, inoltre, (iv) il numero di cravatte. Nel presente esempio, per la parete in esame le caratteristiche sono riassunte nel seguito (Tabella 2.20 e Figura 2.25). 93 94 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria Tabella 2.20. Armatura di pelle della parete 2x – piano 1 Barre verticali Barre orizzontali PIANO Area distrib. verticale [cm2/m] N. barre [al m] Diametro minimo [mm] Area distrib. orizz. [cm2/m] N. barre [al m] Diametro minimo [mm] N. cravatte [1/m2] 1 8.04 4 16 2.01 4 8 0 2 8.04 4 16 2.01 4 8 0 3 8.04 4 16 2.01 4 8 0 4 8.04 4 16 2.01 4 8 0 Figura 2.24. Armatura orizzontale e verticale di una generica parete Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA La porzione di schermata riguardante l’armatura di pelle appare come segue: Area distribuita armatura verticale (4 16) bw0 0.20 1 metro 8 passo 25) 1 metro Area distribuita armatura orizzontale (4 1 metro Lw 7.5 Figura 2.25. Geometria, armatura e altezza critica della parete 2x – piano 1 Riguardo all’armatura dei pilastrini confinati il progettista deve inserire (i) l’area totale delle barre verticali (barre di colore giallo in Figura 2.24 a)), (ii) il diametro minimo (iii) e il numero delle barre verticali, (iv) il diametro delle staffe aggiuntive, (v) il passo delle staffe nel pilastrino confinato (Figura 2.24 b)), (vi) il numero dei bracci lungo la direzione parallela allo spessore della parete (nell’esempio di Figura 2.24 a) il numero dei bracci (a,b,c) è pari a 3) e lungo la direzione parallela alla lunghezza della parete (nell’esempio di Figura 2.24 a) il numero dei bracci (d, e) è pari a 2). Per il muro in esame non sono previsti pilastrini confinati, quindi tutti i valori da inserire saranno nulli (Tabella 2.21). Tabella 2.21. Armatura aggiuntiva del pilastrino confinato Area totale barre verticali [cm2] Diametro minimo barre verticali [mm] N. barre verticali [-] Area distribuita orizzontale [cm2/m] Diametro staffe aggiuntive [mm] Passo staffe nel pilastrino confinato [cm] N. bracci // spessore della parete N. bracci // lunghezza della parete 0 0 0 0 0 0 0 0 95 96 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria La porzione di schermata riguardante l’armatura aggiuntiva del pilastrino appare come segue: Sempre per ciascun piano, si chiedono le sollecitazioni provenienti dall’analisi, ossia (i) il momento all’estremo iniziale nel piano della parete, (ii) il taglio all’estremo iniziale nel piano della parete e (iii) l’azione assiale. Per la parete in esame, quindi, si ha: Momento all’estremo iniziale nel piano della parete: 7798 kN-m; Taglio all’estremo iniziale nel piano della parete: -2214 kN; Azione assiale: 1606 kN. La porzione di schermata riguardante le sollecitazioni sulla parete appare come segue: Infine il progettista deve inserire i dati delle travi di accoppiamento e più precisamente: (i) la base, (ii) l’altezza, (iii) la luce netta, (iv) l’inclinazione dei fasci di armatura e (v) la relativa armatura, (vi) il passo delle staffe dei fasci di armatura, (vii) il diametro minimo delle barre dell’armatura di pelle, (viii) il passo minimo delle barre dell’armatura di pelle, (ix) il numero delle barre di bordo e (x) il relativo diametro (Figura 6.13) e infine (xi) il taglio di calcolo. Nota: La parete di questo esempio non presenta aperture e pertanto non sono presenti travi di accoppiamento. Per questo motivo, nei campi appena descritti, si dovranno inserire valori nulli. La porzione di schermata riguardante le travi di accoppiamento per la parete in esame appare come segue: Una volta completata la pagina è necessario premere sul pulsante Avanti. Capitolo 2. Struttura mista telaio-pareti in CA 2.2.17 Riepilogo dati del progetto Al termine del wizard viene visualizzata una pagina riassuntiva in cui sono riepilogati i dati del progetto in esame, quali: (i) i dati del progettista, (ii) i dati della pratica, (iii) i dati del progetto e (iv) gli allegati relativi al progetto. Alla fine della pagina è possibile premere sul pulsante Invia Progetto. In questo caso i dati inseriti nel wizard non potranno più essere modificati. Se si intende effettuare ancora delle modifiche è consigliato premere sul pulsante Torna alla Pratica. 97