Bilancio Esercizio 2013

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Bilancio Esercizio 2013
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118° ESERCIZIO
Società Cooperativa iscritta all’Albo delle Società Cooperative a mutualità prevalente al n° A161113
Reg. Imp. Vicenza e P.I. 00232120246 - Cod. ABI 8807/0 - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia,
al Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo ed al Fondo Garanzia Obbligazionisti
RELAZIONI
E BILANCIO
2013
Filiali
36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI)
Via De Gasperi, 1
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36050 POZZOLEONE (VI)
Loc. Friola - Via Chiesa, 36
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36050 BOLZANO VICENTINO (VI)
Via Brenta, 6
Tel. 0444/351015 - Fax 0444/350523
36050 QUINTO VICENTINO (VI)
Via Martiri della Libertà, 34/36
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36042 BREGANZE (VI)
Via 5 Martiri, 24
Tel. 0445/300095 - Fax 0445/300485
36076 RECOARO TERME (VI)
Via Del Donatore, 12
Tel. 0445/780906 - Fax 0445/780863
36030 CALDOGNO (VI)
Via G. Marconi, 98
Tel. 0444/905670 - Fax 0444/585159
36066 SANDRIGO (VI)
Piazza G. Marconi
Tel. 0444/751320 - Fax 0444/751318
36010 CARRÈ (VI)
Via Fondovilla, 59 bis
Tel. 0445/893070 - Fax 0445/395260
36056 TEZZE SUL BRENTA (VI)
Via della Repubblica, 3
Tel. 0424/898564 - Fax 0424/539942
36022 CASSOLA (VI)
Viale Venezia, 26
Tel. 0424/383430 - Fax 0424/514756
36016 THIENE CENTRO (VI)
Piazza Scalcerle, 25
Tel. 0445/367553 - Fax 0445/382049
36070 CASTELGOMBERTO (VI)
Viale Chiuse, 9/B
Tel. 0445/941645 - Fax 0445/941649
36016 THIENE (VI)
Via Masere, 7
Tel. 0445/375900 - Fax 0445/375930
36073 CORNEDO VICENTINO (VI)
Via Monte Pasubio, 36
Tel. 0445/969000 - Fax 0445/969030
36040 TORRI DI QUARTESOLO (VI)
Loc. Marola - Via Dal Ponte, 196
Tel. 0444/380662 - Fax 0444/380690
36030 FARA VICENTINO (VI)
Loc. S. Giorgio di Perlena
Via Perlena, 106
Tel. 0445/851188 - Fax 0445/851236
36078 VALDAGNO CENTRO (VI)
Piazzetta San Giorgio, 1
Tel. 0445/480516 - Fax 0445/409543
36035 MARANO VICENTINO (VI)
Piazza Silva, 84
Tel. 0445/561212 - Fax 0445/561208
36063 MAROSTICA (VI)
Viale Stazione, 40
Tel. 0424/470960 - Fax 0424/73477
36078 VALDAGNO (VI)
Via 7 Martiri, 22
Tel. 0445/481226 - Fax 0445/481234
36010 VICENZA ANCONETTA
Via Anconetta, 137
Tel. 0444/300534 - Fax 0444/302219
36100 VICENZA PRATI
Via Prati, 12
Tel. 0444/294446 - Fax 0444/294550
36060 MOLVENA (VI)
Via Ponticello, 48
Tel. 0424/708501 - Fax 0424/708727
36100 VICENZA ZAMPIERI
Zona Mercato Nuovo
Via Zampieri, 23
Tel. 0444/562931 - Fax 0444/961307
36030 MONTECCHIO PRECALCINO (VI)
Via Summano, 24
Tel. 0445/803400 - Fax 0445/803495
36030 ZUGLIANO (VI)
Via Libertà, 11
Tel. 0445/330010 - Fax 0445/330174
36010 MONTICELLO CONTE OTTO (VI)
Loc. Cavazzale - Piazza Trieste, 17
Tel. 0444/595000 - Fax 0444/595211
UNI EN ISO 9001:2000
RELAZIONI E BILANCIO 2013
36033 ISOLA VICENTINA (VI)
Via Arasella, 9
Tel. 0444/978388 - Fax 0444/978389
118° ESERCIZIO
RELAZIONI
E BILANCIO
2013
118° ESERCIZIO
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
INDICE GENERALE
Organi sociali
Relazioni degli Amministratori sulla gestione
Relazione del Collegio Sindacale
Relazione della Società di Revisione
Schemi di Bilancio
Nota Integrativa
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
ORGANI SOCIALI
PRESIDENZA
NOVELLA ILARIO
SANDINI GIORGIO
FARINA ROBERTO
Presidente
Vice Pres.Vicario
Vice Presidente
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
AGOSTINI CARLO
BASSO LORIS GIUSEPPE
BINOTTO GIORGIO
CERIN SILVIO
COSTA DOMENICO
DE CAO LUIGI
LORENZI VILLY
MICHELON PAOLO
PAVAN ANGELO
STEVAN LUIGI
TESSAROLLO GIOVANNI
TORRESAN EGIDIO
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
COMITATO ESECUTIVO
COSTA DOMENICO
TESSAROLLO GIOVANNI
TORRESAN EGIDIO
DE CAO LUIGI
PAVAN ANGELO
Presidente
Vice Presidente
Membro
Membro
Membro
COLLEGIO SINDACALE
BAGNARA GIANCARLO
CIMENTI FIDELIO
DRAPELLI ENZO PIETRO
CACCIAVILLAN FRANCESCO
CARLESSO MAURIZIO
MORO PAOLO
ZERBARO LUCIANO
Presidente
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
GALVAN LUIGI
LAZZARETTO EMANUELE MARIA
LEONI DANILO
TASSOTTI TEOBALDO
CELEBRON ANNA
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Membro Supplente
Membro Supplente
DIREZIONE GENERALE
PILATI LEOPOLDO
CRIVELLETTO GAETANO
Direttore Generale
Vice Direttore Generale
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE
DEL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
SULLA GESTIONE
ESERCIZIO 2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Signori Soci,
siete stati convocati dal Consiglio di Amministrazione per esaminare e deliberare in ordine all’approvazione
del bilancio dell’esercizio chiuso al 31.12.2013, relativo al centodiciottesimo anno di attività della Banca San
Giorgio Quinto Valle Agno.
La presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione dell’impresa
e di descrivere l’andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui opera l’azienda.
Si reputa opportuno esporre in premessa le linee evolutive delle più importanti variabili d’ambiente e di
mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento.
Cari soci,
anche il 2013 è stato un anno complesso. L’Italia si è oggettivamente impoverita; i divari, come testimoniato
anche in una recente indagine dalla Banca d’Italia, si sono ampliati; la produzione è entrata in stallo; la disoccupazione è cresciuta, i salari reali si sono compressi.
Ma le situazioni positive non mancano. Le storie di reazione, le manifestazioni della voglia di tenere duro, la
volontà di rimboccarsi le maniche - atteggiamento tipico dei cooperatori - costituiscono fatti e antidoti ad un
pessimismo inconcludente.
In questo contesto, sentiamo ancora più forte, anche come cittadini, il dovere di contribuire a ricostruire nel
nostro territorio il tessuto della fiducia, a rilanciare in avanti la speranza, a generare in mille modi il futuro.
La nostra BCC è nata proprio per assolvere a questo compito.
Poco più di centotrenta anni fa, a Loreggia, in provincia di Padova, come risposta ad una situazione di diffusa
povertà ed esclusione, un giovane di ventiquattro anni, Leone Wollemborg, diede vita ad un’impresa
cooperativa che accomunava persone diverse per storia e per destino, che univa concretezza e idealità, con
l’obiettivo di promuovere l’equità e favorire l’intrapresa.
L’intuizione “rivoluzionaria” di questo giovane fu quella di puntare sull’inclusione come principio e sulla cooperazione come metodo. La Cassa Rurale, infatti, era un’impresa comune tra persone diverse per censo e
classe sociale, che scommetteva sulle risorse e sulle energie dei singoli, ma unite insieme, spingendo a trovare
in sé stessi, non nella beneficenza altrui, la forza del riscatto.
Dilatare la speranza, promuovere l’equità, rilanciare l’intrapresa, favorire la cooperazione: i bisogni di ieri
sono straordinariamente vicini a quelli di oggi. È per questa ragione che il nostro modello di fare banca è permanentemente attuale. E moderno. C’è ancora bisogno, anzi sempre più bisogno, di imprese che interpretino
il mercato come luogo umanizzato e non asettico; un luogo che deve essere arricchito di relazioni fiduciarie,
non rapaci.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
IL CONTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO
1.1 Lo scenario macroeconomico di riferimento
Introduzione
Nel 2013 l’andamento dell’economia mondiale ha proseguito il percorso di crescita moderata già intrapreso
nel 2012, nonostante un’accelerazione registrata nell’ultimo trimestre dell’anno. L’attività economica e il
commercio mondiale hanno intensificato la propria dinamica a partire dall’estate del 2013, per via del miglioramento della domanda finale nelle economie avanzate in parte dovuto all’inatteso contributo positivo delle
scorte. Nelle economie emergenti, un rimbalzo delle esportazioni è stato il driver principale, mentre la
domanda interna in generale è rimasta contenuta, tranne in Cina. Contestualmente, a seguito della decisione
di dicembre del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve di procedere a un progressivo
rientro del programma di acquisto delle attività (da 85 miliardi di dollari mensili a 75, Dicembre 2013 e 65
Gennaio 2014), si è osservato dapprima un calo dell’incertezza nei mercati finanziari internazionali e successivamente il manifestarsi di tensioni valutarie in alcuni paesi emergenti. L’effetto finale dell’exit strategy della
politica monetaria statunitense potrebbe fornire, se nel lungo termine prevalesse la prima componente,
ulteriore sostegno all’attività economica globale. Gli indicatori delle più recenti indagini congiunturali hanno
continuato a mostrare solide condizioni economiche a partire dalla seconda metà del 2013, mantenendosi
tutti fermamente in territorio espansivo. In particolare, nell’ultimo trimestre dell’anno l’indice mondiale
complessivo dei responsabili degli acquisti (PMI) è rimasto sostanzialmente invariato, a 53,9 punti, rispetto al
trimestre precedente. Tale valore si colloca su un livello prossimo alla media storica di lungo periodo (54,0) ed
è riconducibile all’andamento abbastanza robusto della componente relativa al settore manifatturiero.
L’indice settoriale dei servizi ha invece ceduto lievemente. Nello stesso orizzonte temporale, l’indicatore
anticipatore composito dell’OCSE, concepito per anticipare i punti di svolta dell’attività economica rispetto al
trend, ha segnalato un miglioramento delle prospettive di crescita di gran parte dei principali paesi dell’OCSE,
oltre a un marginale recupero di slancio nelle maggiori economie emergenti (Cina, Russia e India).
Il commercio mondiale ha mantenuto vigore in chiusura d’anno, mostrando ulteriori segnali di stabilizzazione
dopo un prolungato periodo di crescita modesta. D’altra parte, è probabile che la ripresa degli scambi
internazionali prosegua in modo contenuto nel breve periodo, mantenendosi su livelli al di sotto di quelli
osservati prima della crisi finanziaria. Secondo le previsioni adottate dal Servizio Studi di Federcasse nello
scenario relativo al ciclo di previsione di Marzo 2014 del Modello Econometrico del Credito Cooperativo
(MECC), l’economia mondiale dovrebbe crescere del 3,7 per cento nel 2014, del 3,9 per cento nel 2015 e del
4,0 per cento nel 2016. I rischi per le prospettive di crescita mondiale restano orientati verso il basso.
L’evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari globali e le connesse incertezze potrebbero
influire negativamente sulla situazione economica.
Negli Stati Uniti la crescita del PIL in termini reali ha evidenziato un’accelerazione nel terzo e quarto
trimestre del 2013 (rispettivamente +4,1 e +3,2 per cento in ragione d’anno sul periodo corrispondente), in
aumento dal 2,5 per cento del secondo trimestre (0,6 per cento sul trimestre precedente) e dopo che il PIL
americano era cresciuto del 2,8 per cento nel 2012 e dell’1,8 per cento nel 2011. L’economia USA è stata alimentata prevalentemente dal rafforzamento della spesa per consumi personali e delle esportazioni rispetto al
periodo precedente, mentre l’accumulo delle scorte ha continuato a fornire un contributo positivo per il
quarto trimestre consecutivo. Sia gli investimenti in edilizia residenziale sia la spesa pubblica hanno subito un
calo, dovuto quanto meno nel secondo caso a una flessione della spesa federale che ha più che compensato
l’aumento di quella statale e locale. Gli indicatori hanno recentemente segnalato la probabilità di una
prosecuzione della ripresa economica nel primo trimestre del 2014, anche se presumibilmente ad un ritmo
più contenuto rispetto a quelli piuttosto robusti osservati nella seconda metà del 2013. Gran parte delle informazioni mensili disponibili fino a dicembre hanno evidenziato un lieve indebolimento, che è in parte
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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dovuto alle condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, il vigoroso contributo delle scorte alla crescita del PIL
negli ultimi quattro trimestri, come ricordato, suggerisce la possibilità di un prossimo rallentamento di questa
componente.
In chiusura d’anno, l’inflazione al consumo annua è salita di 0,3 punti percentuali all’1,5 per cento.
L’aumento ha rispecchiato soprattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari mesi di calo, mentre la
dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari e delle altre componenti “core” è rimasta stabile. Il tasso
cosiddetto “core” (al netto di alimentari ed energetici) è rimasto infatti fermo all’1,7 per cento, livello su cui
si è attestato ormai da aprile del 2013.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è abbassato ulteriormente per l’uscita
di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro arrivando al 6,7 per cento (vicino al target fissato dalla
Federal Reserve di 6,5 per cento).
Nella Zona Euro il prodotto lordo ha segnato nel terzo trimestre del 2013 un lieve rialzo, tuttavia inferiore a
quello del periodo precedente. Nel terzo trimestre del 2013 il PIL dell’area è cresciuto dello 0,1 per cento
rispetto al secondo, traendo sostegno dall’incremento dei consumi (+0,1 percento), dall’accumulo delle scorte
e dall’aumento degli investimenti fissi lordi (+0,5 per cento). La dinamica ancora sostenuta delle importazioni
(+1,2 per cento) si è accompagnata a un rallentamento delle esportazioni (-0,3 per cento). Le indagini presso
le imprese prefigurano una moderata espansione dell’attività economica nei primi mesi del 2014. L’indice
composito dei responsabili degli acquisti (PMI) è aumentato in dicembre, confermandosi al di sopra della
soglia compatibile con l’espansione dell’attività economica (50 punti) per il sesto mese consecutivo.
L’inflazione dell’area, misurata come tasso di variazione annuo dell’indice dei prezzi al consumo, si è
collocata allo 0,8 per cento in chiusura d’anno, in calo rispetto alla prima metà dell’anno e significativamente
al di sotto del livello soglia della BCE.
In Italia, la prolungata caduta del PIL in atto dall’estate del 2011 si è arrestata nel terzo trimestre del 2013.
Negli ultimi mesi del 2013 sono emersi segnali coerenti di una moderata intensificazione dell’attività
economica, confermata a dicembre 2013 dalla crescita dello 0,1 per cento su base trimestrale del PIL (stima
preliminare, -0,8 per cento su base annua). Si tratta della prima variazione con segno positivo dopo otto
trimestri (l’ultima era stata a settembre 2011). La produzione industriale, il cui indice ha raggiunto durante la
recessione del 2011-2013 valori comparabili a quelli degli anni Ottanta, è aumentata nel quarto trimestre
nelle rilevazioni mensili, sospinta soprattutto dalla domanda estera. Nonostante il miglioramento del clima di
fiducia delle imprese, sulla ripresa continua a gravare la fragilità del mercato del lavoro. La disoccupazione,
che frena l’espansione del reddito disponibile, ha raggiunto il 12,9%. La disoccupazione giovanile ha fatto
registrare una crescita esponenziale (+42,4%).
L’inflazione, misurata dalla variazione annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, è gradualmente
scesa allo 0,7 per cento in dicembre, sia per effetto della decelerazione dei prezzi dei prodotti energetici, che
di quelli associati alle componenti meno volatili (“core”) mentre sono risultati relativamente stabili o in
recupero quelli dei generi alimentari.
1.2 La politica monetaria della BCE e l’andamento del sistema bancario dell’area Euro
Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali a maggio e novembre del 2013, portandoli complessivamente allo 0,0 (tasso depositi overnight presso l’Eurosistema), allo 0,25 (tasso sulle operazioni di
rifinanziamento principali) e allo 0,75 per cento (tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale). Le
aspettative di un ribasso ulteriore dei tassi hanno spinto i tassi euribor su livelli particolarmente contenuti nel
corso del 2013 (quello a tre mesi si è attestato allo 0,22 per cento come valore medio annuo ma tornando
allo 0,29 per cento come valore puntuale di fine 2013). Il Consiglio Direttivo, nella persona del suo Presidente
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Mario Draghi, ha più volte ricordato che la BCE è pronta a fare tutto il necessario per intervenire in favore
della stabilità dei mercati. Rispetto agli anni passati il mercato monetario europeo assume minor grado di
tensione e di illiquidità. Sul mercato si sono ripetutamente aperte riflessioni circa l’adozione di tassi negativi
sui depositi presso BCE: un segnale di evidente attenzione del mercato verso rischi deflazionistici. L’offerta di
moneta, permane ampia, anche se gli acquisti di titoli di Stato effettuati da BCE rappresentano solo il 3% del
PIL dell’eurozona, contro il 10% della Federal Reserve e il 25% della bank of England.
Il Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve, come già detto in apertura, ha avviato un
percorso di rientro dal piano di acquisto di titoli del Tesoro a più lungo termine. Inoltre, è stato mantenuto
invariato entro un intervallo compreso fra zero e 0,25 per cento l’obiettivo per il tasso ufficiale sui Federal
Funds, specificando che saranno giustificati valori eccezionalmente bassi dello stesso almeno fino a quando
la disoccupazione si manterrà al di sopra del 6,5 per cento (attualmente è al 6,7 per cento) e l’inflazione a
uno-due anni non sarà prevista superiore al 2,5 per cento (attualmente è all’1,7 per cento).
1.3 Cenni sull’evoluzione dell’intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano1
Nel corso del 2013 nell’industria bancaria italiana ha trovato conferma la progressiva ripresa del trend della
raccolta al dettaglio mentre è proseguita la flessione dei prestiti indotta da debolezza della domanda e
politiche di offerta ancora restrittive.
Sul fronte del funding si è assistito, nel dettaglio, ad una crescita significativa dei depositi da clientela (+5,7%
annuo a novembre 2013) e dei pronti contro termine passivi (+8%), mentre le emissioni obbligazionarie
hanno fatto registrare una contrazione pari al 10%.
La raccolta sull’interbancario, dopo un lungo periodo di sviluppo significativo, ha fatto registrare a partire
dall’inizio del 2013 una progressiva flessione; a novembre 2013 l’aggregato presentava una variazione su
base d’anno pari a -7,6%.
I prestiti hanno continuato a contrarsi (-4,4% annuo a novembre); i finanziamenti alle imprese si sono ridotti
del 6,3% annuo, quelli alle famiglie consumatrici dell’1,1%. La flessione sui dodici mesi dei prestiti alle
imprese è stata più marcata per gli intermediari di dimensioni maggiori e il calo dei finanziamenti erogati è
stato in generale più pronunciato nei confronti delle aziende che impiegano meno di 20 addetti.
Secondo le banche intervistate nell’ambito dell’indagine trimestrale sul credito bancario nell’area dell’euro
(Bank Lending Survey), nel terzo trimestre del 2013 le politiche di offerta applicate ai prestiti alle imprese
sono rimaste sostanzialmente invariate e restrittive, continuando a risentire della percezione di un elevato
rischio di credito. Sembra essersi, viceversa, annullato l’irrigidimento dei criteri di offerta per i mutui alle
famiglie, principalmente a seguito di attese meno sfavorevoli per il mercato immobiliare. Informazioni
preliminari fornite dagli intermediari intervistati confermerebbero tali andamenti anche per i mesi di ottobre
e novembre.
Pesa, sull’offerta di credito, l’incertezza relativa all’impatto delle nuove regole di Basilea 3 e le verifiche in
corso riguardanti l’asset quality review avviate dalla BCE sui maggiori gruppi bancari.
Le condizioni di accesso al credito risultano, dai sondaggi, molto differenziate per classe dimensionale di
impresa: la percentuale netta di aziende con meno di 50 addetti, che ha segnalato un deterioramento delle
condizioni di offerta, è stata pari al doppio di quella relativa alle imprese con oltre 249 addetti (rispettivamente
30% e 14% a dicembre 2013). Similmente, la quota di piccole imprese intervistate che ha dichiarato di non
aver ottenuto il finanziamento richiesto è stata pari al 18,1%, contro il 9,3% per quelle grandi.
Il costo medio dei nuovi prestiti alle imprese si è ridotto nel corso dell’anno di due decimi di punto (3,47% a
fine 2013), riflettendo la diminuzione del tasso applicato sia ai finanziamenti di ammontare inferiore al
_________________
1
Cfr. Banca d’Italia, Bollettino Economico n° 71, gennaio 2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
11
milione di euro, sia a quelli di ammontare superiore (al 4,36% e al 2,82%, rispettivamente). Il costo del
credito resta al di sopra di quello medio dell’area dell’euro, anche se il differenziale tra il tasso applicato sui
nuovi finanziamenti alle imprese concessi in Italia e il corrispondente dato per l’area dell’euro è diminuito di
20 punti base, portandosi a 70 pb.
Anche il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie è lievemente diminuito, al 3,42% dal 3,69% di dodici
mesi prima. Il taglio dei tassi ufficiali della BCE all’inizio di novembre, ha verosimilmente influenzato la
riduzione del costo del credito.
Con riguardo alla qualità del credito erogato, nel terzo trimestre del 2013 il flusso di nuove sofferenze in
rapporto ai prestiti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, pur restando elevato, ha smesso di
crescere per la prima volta dal secondo trimestre del 2011, attestandosi al 2,9%, un decimo di punto in
meno rispetto ai tre mesi precedenti. La diminuzione è attribuibile ai prestiti erogati alle società finanziarie e
alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, a fronte di una sostanziale stabilità dell’indicatore
per i prestiti alle famiglie e alle imprese, pari rispettivamente all’1,3% e al 4,8%. Informazioni preliminari per
ottobre e novembre indicano che l’esposizione complessiva nei confronti dei debitori segnalati per la prima
volta in sofferenza è diminuita del 16% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Nei primi nove mesi dell’anno la redditività media dell’industria bancaria è rimasta molto contenuta: le
informazioni sull’andamento di conto economico del sistema bancario a settembre 2013 indicano una
contrazione dell’11,8% del margine di interesse. I ricavi netti per attività di servizio e negoziazione
compensano in parte l’andamento negativo della “gestione denaro” determinando una sostanziale
stazionarietà del margine di intermediazione (+0,3%). I costi operativi risultano in calo del 6,4%. Il risultato
di gestione presenta un incremento su base d’anno del 9,8%.
Il rafforzamento patrimoniale è continuato nel corso del 2013. Alla fine di giugno – ultima data disponibile i coefficienti relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital
ratio) del totale del sistema bancario erano pari, rispettivamente, all’11,3 e al 14,1 per cento, in crescita
rispetto alla fine del precedente esercizio.
12
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
1.3.1 L’andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario2
Nell’ultimo anno si è consolidata la ripresa della raccolta da clientela delle BCC-CR già evidenziatasi nell’ultimo
scorcio dell’anno precedente e si è ampliata la capillarità della categoria in termini di presenza territoriale.
D’altro canto, con l’ulteriore inasprirsi della crisi economica, anche nei mercati locali la domanda di credito dell’economia si è fortemente ridotta, mentre la necessità di contenere i rischi e preservare la dotazione
patrimoniale ha indotto anche le BCC-CR a contenere sensibilmente l’erogazione di nuovo credito.
1.3.2 Gli assetti strutturali
Nel corso dell’ultimo anno il sistema del Credito Cooperativo ha sostanzialmente mantenuto la propria
copertura territoriale.
Tra il settembre 2012 ed il settembre 2013 il numero delle BCC-CR è diminuito (sono 385 nel 2013), gli
sportelli sono aumentati di 13 unità (+0,3% a fronte di una diminuzione del 3,8% per cento registrata per il
complesso delle banche), fino a raggiungere a settembre 2013 quota 4.455 filiali, pari al 13,9% del sistema
bancario.
Alla fine del III trimestre dell’anno, le BCC-CR risultano presenti in 101 province e in 2.711 comuni. In 573
comuni le BCC-CR rappresentano l’unica presenza bancaria, mentre in 549 comuni operano in concorrenza con
un solo intermediario. Nel 70,9% dei comuni bancati dalla categoria sono presenti sportelli di una sola BCC.
I dipendenti delle BCC-CR sono pari, alla fine del III trimestre 2013, a 31.532 unità, in leggera diminuzione
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,9%), in linea con quanto rilevato nella media di sistema
(-0,8%). I dipendenti complessivi del credito cooperativo, compresi quelli delle Società del sistema,
approssimano le 37.000 unità.
_________________
2
Le informazioni sulle BCC sono di fonte B.I. (flusso di ritorno BASTRA B.I. e Albo sportelli) o frutto di stime effettuate dal Servizio Studi,
Ricerche e Statistiche di Federcasse sulla base delle segnalazioni di vigilanza disponibili. Le informazioni sull’andamento del sistema bancario
complessivo sono di fonte B.I. (flusso di ritorno BASTRA B.I. e Albo sportelli).
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
13
Il numero totale dei soci è pari a 1.161.346 unità, con un incremento del 3,2% su base d’anno. I soci affidati
ammontano a 462.656 (+2,2% annuo).
1.3.3 Lo sviluppo dell’intermediazione
Nel quadro congiunturale particolarmente negativo di cui si è detto, nel corso del 2013 anche le BCC-CR
hanno fatto registrare una contrazione dei finanziamenti erogati, pur se di intensità inferiore rispetto alla diminuzione registrata mediamente nel sistema bancario italiano, mentre, sul fronte del funding, si è registrata
per le banche della Categoria una progressiva crescita dei depositi da clientela. In considerazione di tali
dinamiche la quota delle BCC-CR nel mercato degli impieghi e in quello della raccolta diretta è cresciuta nel
corso del 2013 e si è attestata a fine anno rispettivamente al 7,2% e al 7,7%.
Attività di impiego
A dicembre 2013 si stima che gli impieghi a clientela delle BCC-CR approssimino i 136 miliardi di euro, con una
contrazione di circa il 2% su base d’anno (-4,4% nella media dell’industria bancaria). Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, l’ammontare degli impieghi della
Categoria si attesterebbe a fine 2013 a circa 149 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,9 per cento.
Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC-CR a novembre 2013 risultano costituiti
per circa il 68% da mutui (54% nella media di sistema). I mutui delle BCC-CR superano a tale data i 91
miliardi di euro, in sostanziale stazionarietà rispetto alla fine del 2012 a fronte di un calo del 2,4% registrato
mediamente nel sistema bancario; il 30 per cento sono mutui per acquisto abitazione. La quota BCC-CR nel
mercato dei mutui è pari al 9,1%. Tali valori sono significativi circa la capacità del sistema BCC-Cr di offrire
sostegno stabile e di lungo termine all’economia italiana.
Il credito concesso dalle BCC-CR risulta, com’è noto, storicamente accompagnato da un’adeguata richiesta
di garanzie che coprono un’ampia porzione del portafoglio degli impieghi.
L’incidenza di crediti assistiti da garanzie è significativamente più elevata nelle BCC-CR rispetto alla media di
sistema, sia con riguardo alle esposizioni in bonis che a quelle deteriorate. La percentuale di esposizioni
garantite è mediamente più elevata nelle BCC del Nord.
A giugno 2013 oltre il 60% delle esposizioni creditizie per cassa nette delle BCC-CR risulta assistito da
garanzie contro il 50% della media di sistema; in particolare, risulta molto elevata la quota di impieghi
sostenuta da garanzia reale.
La frammentazione del credito, indice classico di bassa rischiosità bancaria, risulta nel complesso del sistema
BCC-CR particolarmente elevata, a ulteriore garanzia della stabilità del Sistema.
In relazione ai settori di destinazione del credito, le BCC risultano da sempre caratterizzate, com’è noto, da
un’incidenza percentuale degli impieghi a famiglie produttrici e consumatrici significativamente superiore al
sistema bancario. A fine 2013 l’incidenza percentuale dei finanziamenti ai suddetti comparti sul totale degli
impieghi è pari al 12% per le BCC-CR e al 5% per il sistema complessivo per le famiglie produttrici e al 32%
e al 27 % per le famiglie consumatrici.
Con riguardo alla dinamica di crescita negli ultimi dodici mesi, a novembre 2013 si registra nelle BCC-CR una
variazione negativa degli impieghi a residenti in tutti i settori di destinazione maggiormente rilevanti, pur se
meno pronunciata rispetto al sistema bancario complessivo: famiglie consumatrici (-0,4%, contro il -1,1%
medio di sistema), famiglie produttrici (-2,7% contro il -3,5% medio di sistema), società non finanziarie
(-4,4% contro il -6,6% del sistema bancario).
Crescono nelle BCC-CR, in controtendenza con il sistema, gli impieghi alle istituzioni senza scopo di lucro
(+1,4% contro il -2,3% della media di sistema).
Le quote di mercato delle BCC-CR nei settori d’elezione di destinazione del credito, in crescita nel corso del
2013, risultano a novembre 2013 molto elevate: 17,7% nel credito a famiglie produttrici, 8,7% nel credito a
società non finanziarie, 8,7% nei finanziamenti a famiglie consumatrici. La quota BCC nel mercato dei finanziamenti al settore non profit è pari al 12,7%.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Con specifico riguardo al credito alle imprese, si conferma a novembre 2013 il permanere di una
concentrazione nel comparto “costruzioni e attività immobiliari” superiore per le BCC-CR rispetto alla media
di sistema e di una significativa incidenza dei finanziamenti all’agricoltura.
In relazione alla dinamica di crescita, in un contesto di complessiva riduzione dei finanziamenti erogati al
settore produttivo (-4,1% per le BCC e -6,3% per il sistema), si rileva un – seppur debole – sviluppo dei finanziamenti al comparto “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+0,8% a fronte del -14,0% medio di sistema).
Risultano, invece, in contrazione su base d’anno, pur se meno pronunciata rispetto alla media di sistema, i finanziamenti a tutti gli altri comparti: al comparto “alloggio e ristorazione” (-0,9% contro -3,7%), al
comparto agricolo (-0,5% contro -0,3%), al comparto “attività manifatturiere“ (-6,9% contro il -7,8% della
media di sistema) e al comparto “commercio ingrosso e dettaglio“ (-5,9% contro il -6,8% del sistema). I finanziamenti al settore “costruzioni e attività immobiliari” presentano una contrazione analoga alla media di
sistema (-3,5%).
Con riguardo alle quote di mercato, permangono particolarmente elevate le quote relative al comparto
agricolo (18,2%), alle “attività di servizi di alloggio e ristorazione“ (17,9%), al comparto “costruzioni e
attività immobiliari“ (11,2%) e al “ commercio“ (10,7%).
Qualità del credito
Nel corso del 2013, la qualità del credito erogato dalle banche della Categoria ha subito con maggiore
incisività gli effetti della perdurante crisi economica.
I crediti in sofferenza delle BCC sono cresciuti a ritmi elevati. Il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto a
fine 2013 l’8,4% per cento, dal 6,5% dell’anno precedente.
Il rapporto sofferenze/impieghi permane, comunque, inferiore alla media di sistema nei comparti d’elezione
della categoria: famiglie consumatrici e famiglie produttrici (4,5% contro il 6,3% del sistema per le famiglie
consumatrici e 8,4% contro 13,6% per le famiglie produttrici a novembre 2013).
Nel corso dell’anno si è verificata una forte crescita anche degli incagli e degli altri crediti deteriorati. Il
rapporto incagli/crediti ha raggiunto alla fine del III trimestre dell’anno il 6,9%, dal 5,8% di dodici mesi prima
(rispettivamente 4,8% a settembre 2013 e 3,5% a settembre 2012 nella media di sistema). Nel corso
dell’anno le partite incagliate delle BCC-CR hanno registrato una crescita del 17%, inferiore alla media di sistema.
Con specifico riguardo alla clientela “imprese”, il rapporto sofferenze lorde/impieghi ha superato a novembre
2013 il 10%, registrando nel corso dell’anno una crescita significativa, ma si mantiene inferiore di oltre due
punti percentuali a quanto rilevato mediamente per il settore bancario complessivo.
In particolare, il rapporto sofferenze lorde/impieghi delle BCC-CR risulta a fine 2013 significativamente
inferiore rispetto alla media dell’industria bancaria in tutte le branche di attività economica maggiormente
rilevanti: nel comparto “costruzioni e attività immobiliari” (13,5% contro 14,9%), nel comparto “attività manifatturiere” (11,7% contro 14,7%) e nel “commercio”(10,4% contro 14,9%).
Con riferimento al coverage delle sofferenze, si evidenzia un significativo aumento del tasso di copertura
effettuato dalle BCC-CR che, grazie a prudenti strategie di bilancio, risulta mediamente prossimo al 50%.
Attività di funding
Nel corso dell’anno si è consolidata, come già accennato, la ripresa della raccolta da clientela già evidenziatasi
nell’ultimo scorcio dell’anno precedente.
La raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni), pari a novembre a 159,9 miliardi, è cresciuta infatti del
6,2% (+0,6% nel sistema bancario). La variazione annua della raccolta da clientela risulta più rilevante
nell’area Centro (+8,4%). La dinamica dell’aggregato risulta trainata dalla componente caratterizzata da un
rendimento relativamente più significativo: depositi con durata prestabilita e certificati di deposito. Su tale
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
15
dinamica influisce positivamente l’uscita dei risparmiatori privati dai titoli di Stato italiani (-80 miliardi circa nel
biennio 2012-2013): le BCC sono state capaci di intercettare tale liquidità.
Le obbligazioni emesse dalle BCC presentano una significativa contrazione in tutte le aree geografiche, in
linea con quanto registrato nella media di sistema. Tale fenomeno è principalmente indotto dalla modifica
della normativa fiscale.
I primi dati di NSFR e di LCR del sistema BCC, calcolati già ai sensi delle norme di Basilea 3, illustrano
comunque un robusto equilibrio sia nelle scadenze di lungo termine, sia della liquidità operativa. Il sistema
del credito cooperativo rimane storicamente, nel suo complesso, datore di liquidità nel mercato interbancario
domestico.
Si stima che la raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni delle BCC-CR approssimi a
dicembre 2013 i 160 miliardi di euro, in crescita di circa il 4% rispetto alla fine dello scorso esercizio.
La provvista complessiva (raccolta da clientela, obbligazioni e raccolta interbancaria) dovrebbe
superare a fine 2013 i 192 miliardi di euro.
La provvista complessiva delle BCC-CR risulta composta per circa l’83% da raccolta da clientela e obbligazioni
e per il 17% da raccolta interbancaria. La composizione risulta ben diversa per la media di sistema dove
l’incidenza della raccolta da banche è notevolmente superiore, pari al 30%. All’interno della raccolta da
clientela, risulta per le BCC-CR significativamente superiore l’incidenza dei conti correnti passivi, dei certificati
di deposito e delle obbligazioni. La raccolta indiretta rimane su livelli inferiori al potenziale di sistema.
Posizione patrimoniale
Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, l’aggregato “capitale e riserve” delle BCC-CR supera a fine
anno i 20 miliardi di euro, un valore di assoluto rilievo.
Il tier1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC, in leggero incremento rispetto allo stesso periodo del
2012, sono pari a settembre 2013 rispettivamente al 14,3% ed al 15,2%.
Il confronto con il restante settore bancario evidenzia il permanere di un ampio divario a favore
delle banche della Categoria non solo in termini di quantità di patrimonio, ma anche di qualità di
patrimonio.
Aspetti reddituali
Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni sull’andamento di conto economico indicano alla
fine dei primi nove mesi del 2013 una significativa contrazione del contributo dell’intermediazione creditizia
già evidenziata dai dati della semestrale.
Il margine di interesse delle BCC-CR presenta una contrazione pari a -9,7% (-11,8% medio totale banche),
soprattutto a motivo del trasferimento di parte del portafoglio a sofferenza.
Calano, in controtendenza rispetto al sistema, i ricavi netti da servizi (-5% contro il +17%).
Prosegue per le BCC, in controtendenza rispetto al sistema, l’incremento significativo dell’utile da
cessione/riacquisto di crediti e attività e passività finanziarie (+111,2% contro -10,7%) che permette,
nonostante il forte calo dei ricavi “da gestione denaro” e “da servizi”, una leggera crescita del margine di intermediazione (+0,4% contro il +0,3% del sistema).
Il contenimento dei costi operativi (-2,9%) è un mero effetto contabile di una diversa collocazione nel conto
economico delle commissioni per istruttoria fidi. Sia le spese per il personale che le altre spese amministrative
crescono, infatti, per le BCC (rispettivamente +1,5% e +1%), in controtendenza rispetto alla media del
settore bancario (rispettivamente -4,3% e -2,2%).
Sulla base del trend registrato nel primo semestre dell’anno, ed in particolare considerando la forte crescita
delle rettifiche su crediti, pari a giugno 2013 ad oltre un miliardo di euro, si stima che l’utile netto delle
BCC-CR sia pari alla fine dell’anno ad una cifra compresa tra i 250 e i 300 milioni di euro, in calo
rispetto alla fine dell’esercizio 2012.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
1.4 Alcune realizzazioni del 2013
Il Piano strategico di Federcasse 2013-2015 per il Credito Cooperativo ha individuato cinque priorità per il
triennio in corso:
1. dotarsi di leve di prevenzione delle situazioni di difficoltà e portare a compimento il progetto del Fondo di
Garanzia Istituzionale-FGI. Il progetto ha visto la pubblicazione di un Compendio delle regole (statutarie e
regolamentari) e delle relative sanzioni, la realizzazione del primo Seminario nazionale dedicato agli
specialisti delle funzioni di controllo e del primo Seminario nazionale dedicato ai componenti dei Collegi
sindacali delle BCC, in fase di replica anche in alcune Federazioni regionali;
2. favorire una virtuosa evoluzione della filiera associativa e istituzionale, al fine di rafforzarne la capacità di
servizio verso le BCC-CR, evitando le duplicazioni e favorendo le sinergie e la razionalizzazione;
3. migliorare e accrescere l’efficienza delle strutture imprenditoriali, chiamate a sviluppare le opzioni di
mercato a favore delle BCC-CR, attraverso specifici e concreti percorsi di sinergia e di razionalizzazione
dell’offerta delle banche e società di secondo livello;
4. investire nella qualità delle persone, in termini di competenza, professionalità, identità, senso di appartenenza;
5. valutare gli aspetti critici per garantire la sostenibilità del modello di sviluppo della BCC-CR, inteso come
modello di business ed organizzativo.
La rete di sicurezza del Credito Cooperativo:
il ruolo del FGD in questa crisi, le prospettive del FGI
A legislazione invariata, e nonostante la profonda e prolungata crisi che ha investito l’economia italiana, la
rete di sicurezza (safety net) delle BCC-CR costruita nel corso del tempo ha confermato la propria capacità di
assicurare la salvaguardia della fiducia dei risparmiatori nel Credito Cooperativo e la complessiva stabilità del
sistema delle BCC-CR.
Il sistema dei fondi di garanzia delle BCC-CR si è nel corso degli anni arricchito di nuovi strumenti e di nuove
regole, nel quadro di una graduale ridefinizione di principi e criteri di autodisciplina, necessariamente entro i
limiti imposti dall’ordinamento riguardante le banche e più in generale il diritto societario, nonché nel
rigoroso rispetto della normativa sulla tutela della concorrenza.
La costituzione nel 1978 del Fondo Centrale di Garanzia delle Casse Rurali ed artigiane; la successiva riforma
comunitaria del 1996 che ha portato, l’anno successivo, alla costituzione del Fondo di Garanzia dei
Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), di natura settoriale e obbligatorio per legge; l’istituzione su base
volontaria nel 2005 del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO) a integrazione del grado di copertura
assicurativa della raccolta delle BCC italiane; la costituzione nel 2008 del Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI)
nella prospettiva di un ulteriore rafforzamento della rete di sicurezza nonché del grado di coesione e
competitività del sistema, sono fatti significativi. E testimoniano efficacemente il forte, progressivo e concreto
impegno della categoria diretto a rinsaldare la fiducia della clientela del Credito Cooperativo e a irrobustire la
complessiva capacità del sistema delle BCC-CR di gestire situazioni di difficoltà, non sempre prevedibili,
esclusivamente con proprie risorse.
Nello specifico ambito dei meccanismi di soluzione di crisi conclamate di Bcc-Cr (commissariamenti con esiti
liquidatori), la Categoria si è impegnata ad affrontare, in stretto raccordo con la Banca d’Italia e l’Agenzia
delle Entrate, il tema del recupero delle imposte differite (DTA) anche nei casi di liquidazione di banche non
appartenenti a gruppi bancari, ricercando quindi una sostanziale equiparazione di trattamento per le BCCCR, le quali, pur essendo vincolate tra loro da un meccanismo obbligatorio di tutela dei depositanti, non
avrebbero potuto beneficiare del trasferimento del credito d’imposta rinveniente da svalutazioni creditizie nei
casi appunto di non continuità aziendale (liquidazioni coatte con cessione di attività e passività ad altra BCCCR). Attraverso un chiarimento interpretativo della norma fiscale, si è quindi aperta la strada alla possibilità di
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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recuperare importi significativi di credito d’imposta nell’ambito di operazioni di questo tipo, riducendo in
modo rilevante gli oneri a carico del Sistema per la soluzione di queste situazioni di crisi3.
Per quanto concerne il più ampio dibattito sulla gestione delle situazioni di difficoltà delle banche, è emersa
con chiarezza l’esigenza di andare anche oltre la rete di sicurezza in senso stretto e di predisporre strumenti
in grado di prevenire fenomeni di crisi piuttosto che gestirli solamente. La strumentazione che si sta
concretamente realizzando sia all’interno dei Fondi già operanti (FGD e FGO), sia quella predisposta per il riconoscimento del FGI da parte della Banca d’Italia, mira a superare, per quanto possibile, le oggettive
difficoltà che organismi di autotutela incontrano nella rilevazione e misurazione dei rischi, nonché nella
verifica dei comportamenti che sono stati talvolta all’origine dei problemi.
Il FGI ha avviato, in accordo con la Banca d’Italia, una fase di test volta a sperimentare e condividere
all’interno del Sistema tutti gli aspetti principali di uno strumento che aumenterà il grado di coesione e di
resilienza del Sistema BCC-CR nel suo complesso e che consentirà di ottenere benefici da varie normative europee.
In prospettiva, quindi, il miglioramento dei sistemi di rilevazione e monitoraggio dei rischi – in buona misura
già predisposto nell’ambito dei lavori per il riconoscimento del FGI – e gli sforzi per contrastare e quanto più
possibile prevenire fenomeni connessi con comportamenti “devianti” da parte delle Banche del sistema sono
i principi cardine dell’azione della categoria nei prossimi anni. Tale azione dovrà inevitabilmente rapportarsi
con il nuovo quadro regolamentare che è in corso di definizione a livello europeo.
La riforma dello statuto-tipo delle Federazioni locali
La riforma dello statuto-tipo delle Federazioni Locali rappresenta un passaggio cruciale per mettere a fuoco il
ruolo di un soggetto-chiave nella rete del Credito Cooperativo, adeguando nel contempo la normativa al
mutato contesto, alle modifiche nei frattempo intervenute nello statuto-tipo delle BCC-CR e all’avvio della
fase operativa del FGI.
Con tale strumento, quindi, le Federazioni locali si doteranno di uno statuto che consente loro di affinare la
propria capacità di monitoraggio e prevenzione delle situazioni di difficoltà e di accompagnare in modo
nuovo le BCC nella loro sempre più complessa attività al servizio dei territori.
Le azioni sul nostro principale capitale: le persone
Un presidio di sistema per la cultura delle competenze bancarie mutualistiche distintive e quindi nell’erogazione
di attività formativa è una scelta strategica necessaria e coerente. In tale prospettiva è stato portato a
compimento il disegno di ristrutturazione, riposizionamento e rilancio del Centro di competenza nazionale
specializzato in formazione e consulenza, oggi Accademia BCC.
Alla fine del 2012 è stato siglato l’accordo di rinnovo del CCNL in un contesto straordinario in cui sono state
individuate soluzioni improntate alla moderazione salariale in aggiunta a importanti innovazioni per la
salvaguardia dell’occupazione. Tali obiettivi, in un’ottica di ulteriore razionalizzazione dei costi e incremento
della produttività, andranno fortemente perseguiti ancor più in occasione del prossimo rinnovo.
A questo riguardo, lo scorso 26 novembre Federcasse ha comunicato alle organizzazioni sindacali la disdetta
del contratto collettivo nazionale di lavoro per i Quadri Direttivi ed il Personale delle aree professionali delle
BCC e Casse Rurali e del contratto collettivo nazionale di lavoro per i Dirigenti delle stesse aziende. La
disdetta produrrà effetto a decorrere dal 1 luglio 2014.
Questa decisione nasce, essenzialmente, dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi
le Banche chiamate a sopportare gli effetti negativi delle crisi e – spesso – a supportare i processi di
finanziamento dell’economia. Fattori che impongono un ripensamento delle modalità di conduzione dell’organizzazione aziendale.
_________________
3
Si rimanda sull’argomento alle seguenti circolari del FGD: circolare BCC n. 35 del 16 ottobre 2013 (prot. 2706); circolare BCC n. 8 del 26
marzo 2013 (prot. 695); circolare BCC n. 32 del 7 agosto 2013 (prot. 2322).
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Le sfide che il sistema dovrà affrontare nei prossimi mesi richiedono infatti un rinnovato impegno ed un forte
senso di responsabilità per rendere coerente il nostro assetto normativo con le nuove responsabilità, i vincoli
di sostenibilità e le prospettive di crescita del Credito Cooperativo.
Spazio e stimoli alle giovani generazioni di soci e di imprenditori
Il Credito Cooperativo rivolge una speciale e convinta attenzione ai giovani. Intesi non tanto come destinatari
di prodotti e servizi mirati, ma anche come interlocutori privilegiati dei territori nei quali operano le singole
BCC-CR, con l’obiettivo di accoglierli nelle compagini sociali e sviluppare, in questo modo, la diffusione e la
cultura dell’imprenditorialità e della cooperazione di credito.
Le Banche di Credito Cooperativo si propongono come palestre di azione e di coinvolgimento. Creando
occasioni in cui i giovani possano fare esperienza e pratica di protagonismo responsabile. In cui siano
produttori di idee, co-produttori di decisioni, attori di realizzazioni. È un modo concreto per favorire
l’occupazione e l’auto-occupazione, per costruire il futuro di aree che rischiano di perdere talenti e
intelligenze, per accrescere la coesione sociale.
In questa logica il Credito Cooperativo italiano ha avviato già da alcuni anni il Progetto BCC. La banca dei
giovani. In tale ambito, realizzazioni concrete e originali sono essenzialmente due:
• l’iniziativa Buona Impresa! per dare impulso fattivo all’imprenditorialità giovanile (con prodotti e servizi,
offerti anche in collaborazione con il Gruppo Bancario Iccrea e con percorsi di accompagnamento che
coinvolgono le Associazioni imprenditoriali come Confcooperative e ReteImpreseItalia in materia di utilizzo
delle garanzie e di approccio professionale alla traduzione di idee in realtà imprenditoriale durevole);
• e l’iniziativa Giovani Soci BCC. Sono già oltre 60 le realtà aggregative dei giovani soci (associazioni, club,
consulte…) distribuite su tutto il territorio nazionale che coinvolgono decine di migliaia di ragazzi con un
ventaglio di attività composito e creativo e un trend di crescita molto interessante. Due siti co-gestiti da
Federcasse e dai giovani coinvolti portano il nome delle due iniziative.
1.4.1 Alcune realizzazioni della nostra BCC
Rilevante è stato l’impegno della nostra banca per sostenere il territorio e le comunità di riferimento. In
particolare, come meglio illustrato nel seguito, la BCC ha aderito a diversi progetti e collaborato con
istituzioni locali, rappresentanze imprenditoriali, rappresentanze sindacali, etc. per promuovere iniziative
a favore di famiglie, realtà agricole e PMI.
In sintesi, proprio la crisi ha evidenziato il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nel territorio e
l’importanza della finanza del territorio, della finanza mutualistica, giudicata da qualcuno un modello
“antico” di fare banca, ma che ha confermato anche nelle difficoltà la propria resilienza. La finanza del
territorio e mutualistica si sta rivelando una forma di fare banca straordinariamente moderna, perché semplicemente “utile”, finanziando l’economia reale, non la speculazione, sostenendo e promuovendo
l’imprenditorialità, affiancandosi come partner alle micro e piccole imprese, alle famiglie, ai diversi interlocutori
della società civile.
Questo sforzo non è stato senza prezzo: abbiamo visto crescere il numero e il volume dei crediti inesigibili,
diminuire la nostra redditività, rarefarsi anche per noi la “nuova” provvista. Tutte le scelte assunte, sono però
state consapevoli e coerenti con la nostra identità d’impresa, nonché interamente sostenute con le nostre
risorse, senza alcun ricorso all’intervento pubblico.
La cooperazione ha sempre gestito il rischio d’impresa al proprio interno, non vendendolo al mercato e non
esternalizzandolo.
Non ha mai sofferto di “corto-terminismo”, di asservimento delle strategie aziendali alla realizzazione di
risultati drogati dall’ottica del breve termine.
Non ha delocalizzato la produzione, ma valorizzato i territori. Anzi, ha accresciuto in questi anni il contributo
al PIL nazionale ed il numero degli occupati.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
19
Come evidenziato nel Secondo Rapporto sulla Cooperazione in Italia, recentemente pubblicato da Euricse,
contrariamente alle attese e come dimostrato dalle recenti rilevazioni censuarie dell’Istat, nel decennio 20012011 le imprese cooperative e, più in generale, le organizzazioni senza scopo di lucro sono cresciute a tassi
superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo che delle istituzioni pubbliche.
Il ruolo della cooperazione è confermato anche dal Rapporto Unioncamere su “Cooperazione, non profit e
imprenditoria sociale: economia e lavoro” presentato lo scorso 30 gennaio. Da esso si evince che il sistema
cooperativo nel 2012 ha prodotto oltre 66 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 4,7% del reddito
complessivo prodotto in Italia. Parliamo di 77mila imprese attive iscritte a fine 2013 nei Registri delle Camere
di commercio, di oltre 1 milione e 200mila occupati censiti nel 2011 e di una domanda di lavoro
programmata per il 2013 che raggiunge le 73.500 unità.
La formula della banca mutualistica funziona a tutte le latitudini, come dimostrano anche esperienze di cooperazione internazionale di cui siamo partner che rappresentano indubbi casi di successo.
In ambito internazionale, il progetto Microfinanza Campesina in Ecuador, attivo da 10 anni, ha
coinvolto oltre 220 Banche di Credito Cooperativo che hanno messo a disposizione di Codesarrollo (una
realtà bancaria cooperativa di secondo grado, che ha costituito in Ecuador un sistema finanziario etico
alternativo) un plafond di oltre 40 milioni di dollari per finanziamenti a condizioni agevolate a beneficio
di oltre 150 mila famiglie di campesinos e delle attività a queste collegate.
I finanziamenti erogati sviluppano importanti moltiplicatori sociali. In particolare, si può stimare che i
pool delle BCC-CR dal 2007 abbiano permesso ad oltre 12.000 donne ecuadoriane di ricevere prestiti
per un totale di oltre 45 milioni di dollari, abbiano favorito nelle piccole comunità la costruzione di oltre
2.000 nuove case e la ristrutturazione di altre 1.800, abbiano facilitato l’acquisto di 5.400 ettari di terra
(per un valore totale di oltre 12 milioni di dollari) e la legalizzazione comunitaria di quasi 90.000 ettari.
Altre risorse a tasso agevolato sono state messe a disposizione del FEPP (Fondo Ecuatoriano Populorum
Progressio, ONG ecuadoriana di cui Codesarrollo è emanazione diretta), raggiungendo nel tempo un
totale di circa 4 milioni di dollari, che sono serviti per la costruzione delle sedi di alcune casse rurali, per
l’acquisto di certificati di partecipazione al capitale di Codesarrollo, per il rafforzamento delle imprese
che fanno parte del Gruppo Sociale Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio.
La nostra Banca ha partecipato con USD 50.000,00 all’erogazione di un mutuo chirografario in pool di
circa USD 3 milioni, durata 7 anni oltre ad uno di preammortamento, allo scopo di favorire l’acquisto del
“bene terra” da parte degli indigeni e campesinos dell’Ecuador anche in forma comunitaria e la
costruzione di case per le le famiglie rurali.
Ha inoltre promosso la realizzazione di un convegno pubblico sul tema “Nuove risposte alla cirsi - Il nord
ascolta il sud del mondo” che si è svolto a Thiene il 28.09.2013 ed ha visto la partecipazione, tra gli
altri, del Presidente di Codesarrollo e direttore del Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio, Bepi Tonello.
Il Progetto Argentina nasce con l’obiettivo di ridare vita alla formula della cooperazione di credito nel Paese
attraverso la costituzione di una rete di “Casse di Credito Cooperative”, scomparse negli anni ‘70 a seguito
delle complesse vicende politiche che hanno caratterizzato la storia civile del Paese. Il Progetto, coordinato e
gestito dal CIACC - Centro Internazionale di Assistenza al Credito Cooperativo a cui aderiscono 11 BCC, 5
Federazioni Locali, Federcasse ed Iccrea Banca, si sviluppa attraverso attività di assistenza tecnica alle
istituzioni argentine, formazione ai futuri amministratori delle CCC, interscambio culturale con istituzioni e
cooperatori argentini, la partecipazione a seminari e corsi di formazione sulla cooperazione di credito e la collaborazione con altri programmi di sviluppo locale realizzati in Argentina.
In Togo il Credito Cooperativo è partner con Coopermondo (l’Associazione per la Cooperazione Internazionale
allo Sviluppo fondata da Federcasse e Confcooperative) del progetto Sistemi e strumenti di finanziamento
dell’agricoltura in Togo, volto a contribuire allo sviluppo rurale e all’autosufficienza alimentare del Paese.
20
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
1.5 L’Unione Bancaria
Per rispondere alle carenze dell’assetto istituzionale e normativo resesi evidenti nella crisi, l’Unione Europea
ha avviato un’agenda di riforme a tutto campo. Da luglio 2007 ad oggi la Commissione ha emanato circa 40
proposte di normative su materie bancarie e/o finanziarie, di cui circa la metà già definitivamente approvate.
Spiccano, per impatto, le seguenti:
• la CRD IV e CRR, che recepiscono nell’Unione le regole di Basilea 3;
• la DGS – Deposits Guarantee Schemes;
• la BRRD – Banks Recovery & Resolution;
• il SRM – Single Resolution Mechanism;
• l’EMIR – European Market Infrastructures;
• a MiFID 2 / MiFIR – Markets in Financial Instruments.
Tali misure costituiscono architravi e pilastri di un nuovo quadro di riferimento normativo: l’Unione Bancaria.
Si tratta di un traguardo di grandissimo rilievo che, fra le altre cose, intende risolvere alla radice il grave
problema che ha minacciato di disintegrare l’Unione monetaria tra il 2011 e il 2012, ovvero il cosiddetto
“trilemma finanziario” ovvero l’impossibilità di avere insieme e contemporaneamente:
a) l’integrazione dell’eurozona;
b) il perseguimento della stabilità finanziaria sistemica;
c) il mantenimento delle sovranità nazionali sulle politiche fiscali e la vigilanza bancaria e finanziaria.
1.5.1 Una innovazione istituzionale e regolamentare di grande portata
Il quadro armonizzato per la prevenzione, la gestione delle criticità e la liquidazione delle banche in crisi
costituisce una innovazione normativa di notevole portata. In sostanza, l’attività bancaria sarà presidiata, dall’ingresso nel mercato fino all’eventuale uscita, da apposite discipline progressivamente coordinate e
sottoposte alla vigilanza di un meccanismo di Autorità centrali a livello europeo.
La Federazione Italiana delle BCC nelle apposite sedi istituzionali ha rappresentato con forza la necessità di
assicurare che le norme non siano scritte con riferimento esclusivamente alle caratteristiche della società per
azioni, magari quotata in un mercato regolamentato, strutturata a forma di gruppo verticale, con operatività
transfrontaliera. Perché il pluralismo bancario è precondizione per realizzare la democrazia economica.
Inoltre, sono stati posti, a tutela della realtà delle BCC, una serie di presidi normativi incentrati sulla
valorizzazione del network cooperativo rispetto a quattro potenziali rischi:
I. Il primo rischio riguarda gli impatti sulle scelte di allocazione del risparmio.
Viene introdotto come principio generale, che ammetterebbe solo poche e marginali eccezioni, il cosiddetto
bail-in. In pratica, si prevede che, nella risoluzione della crisi di una banca in difficoltà, le perdite vadano
assorbite, oltre che dagli azionisti e dai possessori di passività subordinate, anche dai detentori di passività
bancarie senior, secondo una gerarchia predefinita, prima di ogni intervento di un fondo di risoluzione o di
un eventuale aiuto pubblico.
L’introduzione del bail-in come principio generale produce un messaggio chiaro: in caso di liquidazione di
una banca, deve pagare, oltre che l’azionista, anche l’investitore, incluso il cittadino-risparmiatore. La
percezione della protezione del risparmio affidato alla banca, finora molto forte e costituzionalmente
tutelata in Italia (art. 47), potrebbe risultare pertanto alterata. Inoltre, potrebbe emergere un rischio di
diverso utilizzo del bail-in a seconda che esso sia applicato ad una grande banca a rilevanza sistemica oppure
ad una piccola banca, generando uno svantaggio concorrenziale non accettabile.
Federcasse ha pertanto lavorato per far sì che si riconoscessero vantaggi espliciti alle banche che aderiscono
ad un IPS (schema di protezione istituzionale, quale il FGI) in termini di riduzione del profilo di rischio.
II. Il secondo rischio è che il Meccanismo Unico per la Risoluzione delle crisi (SRM) non tenga conto di
esperienze positive maturate in alcuni Paesi in termini di “autoriparazione” delle situazioni di crisi (come il
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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FGD) e che si abbia un aggravio di costi derivante dall’introduzione di un Fondo europeo di risoluzione con
obblighi contributivi anche per le piccole banche, in aggiunta ai contributi dovuti (dal 2015 anche ex ante) al
Fondo di Garanzia dei Depositanti.
Anche in questo caso si è lavorato per valorizzare le buone esperienze realizzate all’interno del Credito Cooperativo.
III. Terzo rischio: il rapporto tra integrità del mercato unico e pluralismo dei soggetti.
Se l’intera struttura dell’Unione Bancaria è volta ad intercettare e quindi a prevenire il crearsi di crisi
sistemiche, essa deve guardare necessariamente in modo differente alle grandi realtà bancarie internazionali
rispetto a quelle piccole e locali. E, al riguardo, si sono fortemente rappresentate le esigenze di proporzionalità,
gradualità ed opportunità della normativa.
IV. Quarto rischio: il vincolo all’esercizio dell’arte del banchiere, che è discernimento.
La grande mole di regole e la definizione di troppo dettagliati standard tecnici potrebbe ridurre ed ingabbiare
in un set normativo troppo rigido l’elasticità tipica dell’impresa bancaria. L’arte del banchiere, che è
valutazione del merito, ne sarebbe danneggiata, con riflessi negativi anche per il credito alle famiglie e alle
imprese.
Federcasse anche sotto questo aspetto ha chiesto che i meccanismi di realizzazione dell’Unione Bancaria
tengano adeguatamente conto di una proporzionalità strutturata e strutturale.
1.6 Prepararsi al futuro già presente
I cambiamenti sociali e demografici ci pongono sfide ineludibili: nel welfare, nell’equità intergenerazionale,
nella costruzione di un Paese veramente interculturale.
Le nuove tecnologie pervadono la nostra quotidianità, modificando il modo di lavorare, produrre, consumare,
investire, risparmiare e perfino di accedere al credito. Ma, soprattutto, incidendo in profondità nelle modalità
di relazione interpersonali, sempre più intermodali, a-fisiche, veloci, dunque, almeno in parte, cambiando il
nostro modo di essere.
In questo contesto si aprono o si allargano ulteriormente nuovi spazi di azione per l’impresa cooperativa.
Cioè per quell’insieme di persone e imprese che riescono a far convergere l’efficienza dell’azione privata con
l’interesse generale e il bene comune.
Le risposte della nostra BCC già vanno in questa direzione, ma dovranno farlo con ancor maggior coraggio
nel prossimo futuro: con una rinnovata capacità di servizio, avvalendoci della rete a cui apparteniamo.
1.6.1 Le aree di intervento per le BCC
Il futuro della BCC è necessariamente plurale. L’Europa che arriva non può trovare la BCC sola, singolarmente
esposta a venti, anche sconosciuti, che rischierebbero di sradicarla. Far parte di una rete, ricorrere ad essa in
questo momento, è la scelta strategica per contrastare ogni pericolo. Sotto quest’ottica va guardata
l’adesione alla fase di test del Fondo di Garanzia Istituzionale: un argine, come detto poc’anzi, contro la
corrente, contro la nuova alluvione normativa che l’Unione Bancaria genera già ora e da qui ai prossimi anni.
La presenza di uno schema di protezione istituzionale, previsto in diverse Direttive e Regolamenti europei,
quale il FGI, costituisce concretamente un presidio di coesione, di tutela e di auto-organizzazione che
consente di dare maggior ordine al sistema, di attenuare in prospettiva i costi crescenti delle norme, di
ottenere vantaggi in termini di maggiore incisività nella prevenzione delle crisi, di liberazione di patrimonio
(risorsa sempre più preziosa e sempre più scarsa), di efficientamento della liquidità di sistema, di efficienza
nella gestione dei derivati di copertura e di possibilità di difesa di fronte al rischio insito in strumenti come
il bail-in e all’incertezza che genera la costituzione di nuovi organismi europei come il Resolution Fund. Di
proteggere meglio i nostri soci, con ciò assolvendo meglio al nostro dovere di servire i cooperatori del credito.
22
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
1.6.2 Re-interpretare il modello BCC
Anche nel “buio” degli anni più recenti, la BCC-CR ha continuato ad erogare credito, rimanendo coerente
con la funzione di servizio alla propria base sociale e alla comunità di cui è espressione.
Ma la crescita degli impieghi, in questa fase congiunturale avversa, si è trasformata da fattore di successo in
fattore di vulnerabilità: la persistente crescita dei finanziamenti ha indotto, infatti, un progressivo degrado
della qualità del credito. Il peso delle rettifiche di valore è diventato rilevante e condiziona sempre più spesso
la chiusura in positivo del bilancio.
È necessario, come primo ambito d’intervento, valutare il merito di credito con attenzione ancora più
scrupolosa e con ulteriore prudenza, e nel contempo non rinunciare alla funzione di stimolo e sostegno all’economia del nostro territorio. Una dose di rischio è inevitabile. Ma oggi non si può sbagliare. Dobbiamo
essere ancora più selettivi. Discernere in modo nuovo è un imperativo.
Secondo ambito di intervento: il presidio territoriale.
Nell’ultimo triennio gli sportelli delle BCC-CR hanno continuato a crescere a fronte di una diminuzione
registrata sia in Europa (anche da parte di altri sistemi bancari cooperativi) sia in Italia.
La nostra azienda opera con 29 sportelli in un’area che riguarda ormai tutta la parte settentrionale della
provincia di Vicenza, in concorrenza mediamente su ogni piazza con circa sei intermediari; con punte nel
capoluogo di 40 concorrenti, a Bassano del Grappa di 20 concorrenti e a Thiene di 16 concorrenti.
Tale strategia di sviluppo “estensivo” necessita oggi di adeguate riflessioni, tenendo conto di due necessità:
che le filiali producano effettivamente reddito; che la declinazione operativa del “principio di prossimità” sia
aggiornata per tener conto delle evoluzioni della tecnologia (dematerializzazione, multi accessibilità, mobilità).
Terzo ambito di intervento: la gestione del risparmio.
Va rafforzato l’impegno per attrarre verso la BCC-CR crescenti flussi di raccolta indiretta, il cui ammontare è
oggi molto lontano dalle nostre quote di mercato in altri ambiti operativi. Tale azione va sostenuta e
sviluppata innanzitutto nei confronti dei soggetti da noi finanziati, in primis gli imprenditori, che affidano poi
ad altri intermediari la gestione delle proprie ricchezze.
Quarto ambito di intervento: l’efficienza del capitale.
Il capitale è oggi risorsa scarsa e sempre più preziosa. Pertanto diventa strategico il pieno ed efficace utilizzo
degli strumenti pubblici di mitigazione del rischio ed in generale della filiera delle garanzie. In particolare, del
Fondo Centrale di Garanzia delle PMI.
Quinto ambito di intervento: la redditività.
Il margine di interesse risente degli andamenti congiunturali (bassi tassi e domanda debole) e del processo di
disintermediazione dell’attività bancaria previsto nei prossimi anni. A fronte di tale andamento, per conseguire
un rafforzamento strutturale della profittabilità e continuare a irrobustire il patrimonio, la nostra azienda
dovrà intervenire sui costi, la cui rigidità non è compatibile con la complessa trasformazione che stiamo vivendo.
La nostra banca sta ponendo in atto tutta una serie di misure per incrementare in modo stabile i ricavi,
ancora troppo dipendenti dal margine di interesse, attraverso una “lettura” attenta dei bisogni vecchi e
nuovi della nostra comunità, e per offrire servizi utili ai nostri soci e clienti nei diversi momenti della vita
personale, familiare e professionale: fondi previdenziali, servizi assicurativi, servizi di welfare comunitario su
base mutualistica o in collaborazione con reti cooperative integrate. Ma anche la monetica, i sistemi di
pagamento in mobilità, il rilancio del risparmio gestito, i servizi di assistenza alle imprese che esportano.
La BCC sta lavorando con maggiore incisività ed urgenza al riposizionamento del modello di business dalla
“gestione denaro” alla “gestione servizi”, investendo in cultura, formazione, organizzazione, competenza
manageriale. E valorizzando tutte le sinergie con le banche di secondo livello, impegnate a supportare con
risposte efficaci ed efficienti l’attività della BCC sul territorio.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
23
1.7 Il conseguimento degli scopi statutari: criteri seguiti nella gestione sociale per
il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi
dell’art. 2 L. 59/92 e dell’art. 2545 c. c.
Prima di illustrare l’andamento della gestione aziendale, vengono indicati, ai sensi dell’art. 2545 c.c. “i
criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico”, ripresi anche
dall’art.2 della Legge n.59/92.
A fine 2013 i Soci della Banca erano 9927, con un incremento di 282 unità rispetto all’anno precedente.
Ha quindi trovato conferma il trend di crescita della base sociale, che rientra tra le strategie pianificate
dal Consiglio di Amministrazione al fine di garantire il necessario rafforzamento patrimoniale dell’Istituto,
premessa indispensabile per l’equilibrio del bilancio, e il consolidamento del legame con le comunità
dove la banca opera.
Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità locali
La Banca privilegia i propri Soci nelle varie fasi dell’attività corrente, riservando loro agevolazioni di
natura bancaria, sia nel comparto degli impieghi che per la raccolta e i servizi extra-bancari. Il Socio non
è visto solo come soggetto economico, ma come persona che ha esigenze e possibilità di espressione in
termini di salute, famiglia, cultura, relazione, solidarietà.
A settembre 2013 è stato messo a disposizione uno speciale plafond mutui ipotecari per favorire
l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa di abitazione, riservato ai Soci, per un
importo complessivo pari a 10 milioni di euro. Vi hanno aderito al 31/12/2013 31 Soci.
A sostegno dei Soci e delle loro famiglie, il Consiglio di Amministrazione si è impegnato fattivamente
per aiutare i giovani più meritevoli nel loro percorso scolastico, promuovendo il XIII Bando per
l’assegnazione di Borse di Studio a studenti delle scuole superiori e Università. È stato inoltre emanato il
V Bando per progetti di studio Erasmus. Rispetto alle precedenti edizioni, gli importi delle singole borse
di studio sono stati aumentati da euro 160,00 a euro 200,00 per gli studenti delle superiori e da euro
250,00 a euro 350,00 per gli universitari. Le borse di studio per Erasmus ammontano invece a euro
1.000,00 ciascuna.
Nel corso dell’esercizio sono stati premiati, in riferimento all’anno scolastico. 2012-2013, 361 studenti.
Dal 2001 sono 4.200 le borse di studio elargite per un ammontare complessivo che supera gli
880 mila euro.
La Banca continua a promuovere il senso di appartenenza e fidelizzazione dei Soci anche attraverso l’organizzazione di viaggi, incontri e iniziative culturali. La base sociale ha risposto alle sollecitazioni
dell’Organo di gestione mostrando di apprezzare tali proposte. I due momenti principali di confronto e
partecipazione democratica sono stati l’incontro pubblico con le Associazioni del territorio tenutosi il 14
maggio 2013 a Quinto Vicentino e l’Assemblea sociale annuale.
Quest’ultima, riunita in sessione ordinaria sabato 25 maggio 2013 a Breganze, si è svolta regolarmente
e vi hanno partecipato 563 Soci, con 94 deleghe raccolte per un totale di 657 Soci rappresentati.
La struttura riserva particolare attenzione alla qualificazione del rapporto con i Soci sotto il profilo dell’informazione sulla vita della società e della pubblicizzazione delle iniziative riservate alla compagine
sociale. Nel corso del 2013, accanto alla pubblicazione del periodico cartaceo “La Rua”, hanno preso
avvio nuove formule di contatto, che si sviluppano principalmente attraverso l’invio di newsletter in
formato elettronico, più snelle e immediate, per una precisa e puntuale informazione sulle attività
proposte ai Soci.
Collegamento con l’economia locale e impegno per il suo sviluppo
La Banca è costantemente impegnata a rafforzare le relazioni e la collaborazione con le componenti
sociali e le forze economiche del territorio: associazioni di categoria, istituzioni scolastiche, pubblica am-
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
ministrazione, organismi rappresentativi, mondo del volontariato, ecc. costituiscono importanti punti di
riferimento e di confronto.
Il legame con il sistema economico e la comunità locale è continuamente alimentato, allo scopo di comprendere sempre meglio le esigenze emergenti dal territorio, sviluppare coerentemente il sistema dei
servizi offerti e contribuire ad un processo di crescita responsabile e sostenibile.
In quest’ottica, nel corso del 2013 sono state siglate convenzioni con Associazioni di Categoria e si è
partecipato a diverse iniziative. Ne citiamo alcune:
• Il 20 febbraio è stato siglato un importante accordo di collaborazione con PerMicro Spa (si veda
anche il paragrafo Lo sviluppo dell’idea Cooperativa), la più importante società di microcredito in
Italia, per sostenere, nel nostro territorio, i soggetti che difficilmente riescono ad accedere al credito
tradizionale a causa di mancanza di garanzie reali oppure per insufficiente storico creditizio.
• In data 5 agosto è stata deliberata l’adesione all’”Accordo per il Credito 2013” che consente, tra le
altre, la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo o la proroga della durata
degli stessi.
• Sono state rinnovate le Convenzioni per la consulenza fiscale e la compilazione dei modelli di
dichiarazione dei redditi con i CAF ACLI, CNA e COLDIRETTI.
• In collaborazione con le altre banche di credito cooperativo della provincia di Vicenza è stata lanciata
una polizza assicurativa per la copertura dei danni da terremoto nelle abitazioni. Il Veneto è regione
pilota di questa iniziativa che ha ottenuto il plauso del Governatore Zaia. L’idea di poter offrire la
copertura del rischio terremoto in maniera capillare sul territorio nasce qualche anno fa dal lavoro
congiunto di Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, Tower Spa - brokers di assicurazione radicato sul
territorio - e Aig Europe Limited, gruppo assicurativo mondiale.
• Si è prorogato l’impegno nei Sostegni di Vicinanza e Microcredito Etico-Sociale in collaborazione con
la Caritas Diocesana di Vicenza (si veda paragrafo Lo sviluppo dell’idea Cooperativa).
• Si è ampliato il ricorso agli strumenti agevolativi regionali, sia per il tramite della finanziaria Veneto
Sviluppo Spa, sia, per quanto riguarda il settore primario, con l’iniziativa denominata “Insieme per
l’Agricoltura” (anticipo contributi Avepa).
Il concetto di spirito mutualistico viene interpretato come fattore di reciprocità che vede nella Banca di
Credito Cooperativo lo strumento virtuoso attraverso cui riversare sul territorio, inteso nella sua più vasta
accezione sociale ed economica, quanto l’operatività dei soci e dei clienti ha consentito di produrre. Il
trait d’union con enti e associazioni locali è rappresentato dagli amministratori, ciascuno dei quali ha un
ambito di azione e di relazione locale, facoltà di proposta e autonomia, entro limiti predefiniti e con la supervisione collegiale del Consiglio di Amministrazione, nell’erogazione di contributi.
Inoltre, a compimento del processo di fusione, che ha visto l’incorporazione – a far data dal 01.01.2012
- della ex BCC di Quinto Vicentino, è stato istituito in quell’area un Comitato Locale con funzioni
consultive e di promozione delle relazioni con i diversi attori del territorio.
La Banca ha destinato risorse significative allo sviluppo di iniziative per l’elevamento delle condizioni
morali, culturali ed economiche delle comunità locali; ad erogazioni liberali e a titolo di beneficenza; ad
interventi di pubblico interesse nell’ambito sanitario, culturale, della solidarietà sociale, ecc.
Sono stati erogati fondi:
– per attività di Assistenza e Volontariato, a beneficio di associazioni o enti operanti nel settore sociale
o sanitario;
– in seguito a disastri ambientali o interventi di emergenza della Protezione Civile, per la dotazione di
mezzi o la partecipazione a corsi ed esercitazioni dei volontari appartenenti ai Gruppi locali;
– a favore di iniziative umanitarie e per piccole comunità in Paesi in via di sviluppo;
– per la scuola e l’istruzione, a beneficio di Asili, Scuole Primarie e Secondarie, Istituti Superiori; a
sostegno di programmi di studio, scambi culturali o specifici progetti didattici;
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
25
– per la cultura, la pubblicazione di libri, la realizzazione di mostre e manifestazioni, la promozione di
stagioni concertistiche e teatrali;
– per la coesione sociale, con attenzione particolare alle associazioni locali impegnate nella salvaguardia
dell’identità del territorio, nella promozione dei suoi prodotti tipici, nel recupero delle tradizioni rurali;
– alle parrocchie, specialmente per le attività svolte in favore dei gruppi giovanili o nell’ambito di più
complessi interventi di rifacimento o restauro;
– a supporto di iniziative, manifestazioni, festività e sagre tradizionali locali.
1.8 Sviluppo dell’idea cooperativa e collegamento con le altre componenti
del movimento
La Banca promuove attivamente la diffusione dell’idea cooperativa e ha realizzato nel corso dell’anno
iniziative idonee alla divulgazione e alla condivisione dei principi mutualistici.
Ha attivamente collaborato in provincia con le Banche di Credito Cooperativo consorelle e, anche
attraverso la Fondazione che le riunisce, si è impegnata in azioni comuni.
L’iniziativa “Giornata del Risparmio” è stata riproposta in una nuova edizione ed ha permesso di
promuovere tra i più giovani ed in forma ludica il tema dell’educazione al risparmio, richiamato nell’art.
2 dello Statuto. Ulteriori forme di collaborazione con il mondo della scuola, di vario grado, hanno
trovato esplicazione nel progetto “Scuola Coop-Attiva: la Cooperazione fa scuola”, che si inserisce in un
protocollo di intesa con la Regione Veneto e si propone di avviare, nelle classi coinvolte, delle miniimprese cooperative che replichino su scala ridotta ciò che avviene in una cooperativa “di mercato”
reale e ne realizzino i principi.
Nel rispetto della propria missione sociale di “educazione al risparmio e alla previdenza”, meritano
menzione altre due iniziative dell’anno 2013.
Il progetto “Nella banca che vorrei… il futuro prima”, bando di concorso destinato ai giovani studenti
delle scuole superiori giunto alla terza edizione, si è posto l’obiettivo di contribuire allo sviluppo della
cultura previdenziale. Alle classi partecipanti è stato richiesto di presentare degli elaborati che
approfondissero il tema del valore del risparmio previdenziale per i giovani, proponendo il modo
migliore affinché la BCC possa comunicarlo in modo efficace. Hanno partecipato 8 Istituti per un totale
di 24 progetti pervenuti.
In abbinata al bando, è stata svolta una rilevante attività formativa presso le scuole sul tema della
previdenza complementare, in collaborazione con i formatori di Bcc Risparmio & Previdenza, società
partner del Gruppo Iccrea. A questi incontri hanno partecipato 996 studenti coinvolgendo 26 professori
e 11 istituti della provincia.
Seguendo il principio per cui “da cosa nasce cosa”, la collaborazione nata con l’Istituto Professionale
Statale B. Montagna di Vicenza durante questo progetto, ha fatto sì che il Comitato Genitori della
scuola abbia deliberato di premiare i 46 studenti più meritevoli dell’anno scolastico 2012-2013 con
l’apertura del Fondo Pensione Aureo e contestuale versamento di 50,00 € cadauno. La Banca ha così
partecipato all’evento di premiazione, occasione nella quale il Dirigente Scolastico Prof. Mauro Giuseppe
Re ha sottolineato “la valenza del premio che ben si collega alla mission del Credito Cooperativo di
educazione al risparmio ed alla previdenza. Premio che permette ai giovani di riflettere sull’importanza
di iniziare per tempo a pensare al proprio futuro”.
Nel corso del 2013 è proseguita anche la collaborazione con Caritas Diocesana di Vicenza nell’ambito
dei progetti Sostegni di Vicinanza e Microcredito Etico-Sociale, al fine di supportare - attraverso
l’erogazione di piccoli prestiti e l’accompagnamento di tutor qualificati - persone e famiglie residenti nel
territorio in situazioni di temporanea difficoltà economica.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Il principio di inclusione finanziaria ha trovato espressione anche nell’accordo di collaborazione sottoscritto
con PerMicro volto a favorire, attraverso opportune formule di microcredito, l’avviamento e l’accompagnamento all’impresa di persone competenti con una buona idea imprenditoriale escluse dai tradizionali
canali del credito per insufficiente storia creditizia o precaria posizione lavorativa. Tale strumento offre a
soggetti deboli e a rischio di emarginazione una valida opportunità di inclusione finanziaria e sociale.
Più in generale, la Banca collabora fattivamente e su molteplici fronti con la Federazione Veneta delle
Banche di Credito Cooperativo e con gli altri organismi appartenenti al movimento. Ha scelto di
avvalersi di società appartenenti al movimento come Irecoop Veneto, quale partner nelle iniziative di
formazione e nei progetti con le scuole, Phoenix Informatica Bancaria e Ce.S.Ve. S.p.a., per i servizi di
elaborazione dati e assistenza informatica.
Infine, ha partecipato e promosso nella comunità locale le iniziative realizzate dal Credito Cooperativo Veneto
per celebrare i 130 anni dalla fondazione della prima Cassa Rurale italiana, avvenuta nel 1883 a Loreggia.
Scenario economico in Veneto4
L’economia regionale nel 2013 risulta ancora in recessione, pur evidenziando segnali di graduale ripresa. Il
prodotto interno lordo del Veneto dovrebbe contrarsi dell’1,6%, rispetto al -1,9% del 2012.
L’attività economica in Veneto è stata sostenuta dall’impulso positivo della domanda estera (+2,3% nel
2013), mentre la componente interna è diminuita (-2,6%), sia per i consumi delle famiglie (-2,3%) che per
gli investimenti (-5,1%).
Le esportazioni segnano nei primi tre trimestri del 2013 una variazione pari al +1,9% rispetto allo stesso
periodo del 2012. Rispetto ai diversi mercati di sbocco delle merci regionali si può tuttavia rilevare un
andamento differenziato in relazione alla congiuntura economica delle diverse aree economiche. L’andamento
dell’export verso le principali economie dell’Area Euro, Germania Francia e Spagna risulta in contrazione, per
effetto della stagnazione della domanda interna. Cresce invece la domanda di beni regionali da parte di
alcune economie avanzate, stimolate da interventi di politica monetaria espansiva, quali Stati Uniti e
Giappone (rispettivamente +5,2% e +3,5%), e di alcune economie emergenti, quali Russia, Cina e Brasile (rispettivamente +10,0%, +6,6% e +5,1%). Le importazioni, diminuite rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente (-1,5%), sono state influenzate da una domanda più contenuta, determinando un saldo
commerciale positivo e superiore a quello registrato nell’anno precedente (+11,7%).
Anche rispetto alle branche di attività economica si è registrata una certa differenziazione, con la produzione
dei metalli di base e prodotti in metallo in contrazione significativa nei primi nove mesi del 2013 (-4,4%
rispetto allo stesso periodo del 2012), mentre alcuni settori storicamente votati all’export, quali l’orafo e
l’alimentare, hanno messo a segno andamenti positivi (rispettivamente +5,7% e +8,3%).
Il settore manifatturiero nel 2013, pur continuando a evidenziare una situazione di difficoltà, ha messo in luce
i primi segnali di ripresa, con i livelli produttivi contraddistinti da un debole incremento nell’ultimo trimestre
dell’anno. Produzione industriale e fatturato hanno complessivamente dato luogo a variazioni medie annue
negative in misura più contenuta rispetto all’anno precedente (rispettivamente pari a -0,8% e -0,3% medio
annuo rispetto a -4,3% e -3,9% medio annuo del 2012). Il settore dell’edilizia ha invece fatto registrare
ancora una diminuzione del fatturato, in linea con la tendenza registrata negli anni precedenti (-3,7% nel
2013 rispetto al -3,6% nel 2012). Nell’ultimo trimestre dell’anno tale flessione è risultata meno marcata, probabilmente a motivo di un certo slancio al mercato dato della proroga degli incentivi statali destinati alle
detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico e per le ristrutturazioni. I dati disponibili relativi al primo
semestre dell’anno evidenziano una diminuzione sia delle transazioni del comparto residenziale sia di quello
_________________
4
Le fonti utilizzate per il reperimento dei dati utilizzati nella stesura del documento sono ABI, Unioncamere del Veneto, Banca d’Italia, B.C.E.,
Greta, Regione Veneto, Veneto Lavoro, INPS all’ultima data di riferimento disponibile.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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non residenziale (rispettivamente del -12% e del -7% rispetto al 2012). Il settore dei servizi ha fatto registrare
complessivamente un andamento negativo, anche nel 2013. Il commercio al dettaglio ha visto segnali di
difficolta, registrando una nuova flessione delle vendite pari al -2,2% medio annuo (era -5,8% nel 2012), conseguenza ascrivibile prevalentemente alle piccole strutture di vendita, alimentare e non alimentare, mentre
risultano sostanzialmente stabili le vendite dei supermercati e dei grandi magazzini. Nel 2013 il turismo in
Veneto ha fatto registrare 61,5 milioni di presenze (-1,3% rispetto al 2012) e 16 milioni di arrivi (+1,1%
rispetto al 2012). A fronte di un incremento del numero di turisti, si abbassa il numero medio di giorni di
permanenza degli stessi (3,8 da 3,9 giorni). Più della metà degli ingressi è composta da turisti stranieri, in
particolare tedeschi, austriaci e olandesi, nonché in misura minore cinesi e russi. Le mete turistiche prescelte
danno evidenza di tendenze diverse: le località termali sono mèta di un numero crescente di turisti che
scelgono soggiorni mediamente più brevi, registrando variazioni positive negli arrivi e stabili nelle presenze; le
città d’arte mantengono il trend di crescita sia in termini di arrivi sia di presenze; la montagna e il lago fanno
notare stabilità negli arrivi e una riduzione delle presenze; il mare ha fatto registrare una contrazione, sia in
termini di arrivi sia di presenze, attribuibile al maltempo che ha investito il Veneto a inizio estate.
A fine 2013 si rilevano in Veneto 493.176 imprese registrate, di cui 442.278 attive, in diminuzione rispetto a
fine 2012 (-1,8%). Il tasso di crescita annuo del numero di imprese, calcolato sulla base del saldo tra imprese
nuove iscritte e imprese cessate nell’anno, risulta in diminuzione a -1,5% dal -1,3% del 2012. Tale
andamento è stato determinato sia da una diminuzione del numero di nuove imprese (-1,8%) sia dall’aumento
del numero di cessazioni (+1,5%). A dicembre 2013 la componente artigiana contava 135.209 imprese
attive, pari al 30,6% del totale, in diminuzione del -2,4% su base annua. Considerando il profilo giuridico, si
può tuttavia osservare come nel 2013 le società di capitali e le “altre forme societarie” (cooperative e
consorzi) siano aumentate numericamente (rispettivamente +1,0% e +8,6%), evidenziando una certa
vivacità del tessuto produttivo, mentre ha continuato a diminuire in modo significativo il numero di ditte
individuali e società di persone (rispettivamente -1,7% e -2,6%).
Per quanto riguarda il mercato del lavoro in Veneto, il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,6%, in
aumento rispetto al 6,6% del 2012. Tale peggioramento è conseguenza sia dall’andamento del numero di
disoccupati, pari a 170.860 unità nel 2013 per un aumento del 14% rispetto al 2012, sia all’aumento dei
soggetti che non ricercano più lavoro e che non sono più disponibili a lavorare, con il tasso di occupazione
che scende al 63,3% dal 65% del 2012. La diminuzione del numero di occupati risulta particolarmente
significativa nei settori delle costruzioni e della manifattura (rispettivamente -11,7% e -4,4%). Nel 2013 è
inoltre proseguito il ricorso agli ammortizzatori sociali, con le ore autorizzate CIG concesse, pari a 108
milioni, in crescita nel 2013 del 5,2% rispetto al 2012. Tale andamento si può ricondurre prevalentemente a
difficoltà di mercato delle imprese e a operazioni di riorganizzazione aziendali.
L’inflazione in regione, calcolata considerando i prezzi al consumo per l’intera collettività, è stata pari al
+1,0%, in diminuzione rispetto al +3,0% registrato nel 2012. Tale andamento è stato determinato in
particolare dall’aumento del comparto alimentare (+2,6%), del comparto delle abitazioni, acqua elettricità e
combustibili (+1,8%), del comparto dei trasporti (+1,1%). Inferiori alla media regionale le variazioni dei
prezzi nei comparti servizi sanitari e spese per la salute (+0,2%) e ricreazione, spettacoli e cultura (+0,3%),
mentre i prezzi nel comparto delle comunicazioni presentano una significativa contrazione (-5,1%).
Settore del credito in Veneto5
Nel corso del 2013 il numero di sportelli presenti in Veneto è diminuito, secondo una tendenza ormai in
essere da alcuni anni. Il numero complessivo di sportelli operativi in regione a dicembre 2013 era pari a
3.400, in diminuzione di 129 unità (-3,7%) rispetto a dicembre 2012. Significativa la contrazione in tutte le
_________________
5
Fonte: elaborazione Federveneta su dati Banca d’Italia. I dati sono provvisori.
28
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
province: Padova (-26 sportelli), Verona (-24 sportelli), Vicenza (-22 sportelli), Venezia (-21 sportelli), Treviso
(-18 sportelli), Rovigo (-11 sportelli) e Belluno (-7 sportelli).
A dicembre 2013 gli impieghi6 concessi alla clientela residente erano pari a 160.767 milioni di Euro, in
diminuzione del 4,02% su base annua. Gli impieghi vivi7 alle imprese8, che costituivano oltre il 60% del totale
a dicembre 2013, sono risultati in contrazione su base annua del 6,94%, valore inferiore al -5,14% registrato
nel 2012. Complessivamente nell’ultimo biennio lo stock di impieghi al settore produttivo è diminuito di circa
11,5 miliardi di euro, ad evidenza sia della minore domanda di credito sia dei criteri maggiormente restrittivi
adottati dal sistema bancario in regione. Particolarmente significativa la contrazione degli impieghi vivi ad
imprese artigiane, diminuiti del 12,09% nel 2013, e di quelli alle imprese con meno di 20 addetti9, diminuiti
del 7,46%. Gli impieghi vivi alle società non finanziarie con almeno 20 addetti sono diminuiti del 6,80%.
Rispetto alle principali branche di attività economica si può evidenziare una situazione differenziata, con
alcuni settori che fanno registrare una consistente contrazione degli impieghi vivi, quali le costruzioni (11,78% nel 2013) e l’industria manifatturiera (-7,21% nel 2013), ma anche comparti che presentano un
aumento dei prestiti, quali trasporti e magazzinaggio (+18,73% nel 2013) e noleggio, agenzie di viaggio,
servizi di supporto alle imprese (+7,10% nel 2013). Stabili i prestiti alle imprese dell’agricoltura.
Il credito bancario alle famiglie consumatrici residenti in regione è diminuito dell’1,74% nel 2013, dopo la
contrazione dell’1,37% registrata nel 2012. In particolare, i crediti rappresentati da mutui, che pesano per
oltre l’80% del totale, sono diminuiti del 2,19% nonostante i tassi di interesse sui nuovi finanziamenti per
l’acquisto di abitazioni siano diminuiti, al 3,69% medio del 2013 dal 4,11% del 2012, ad evidenza della
contenuta propensione all’investimento immobiliare da parte delle famiglie.
La qualità del credito nel 2013 appare in peggioramento. Le sofferenze nei confronti di prenditori regionali a
dicembre 2013 ammontavano a 14.891 milioni di euro, con un aumento del 21,96% annuo, dopo il già significativo aumento registrato nel 2012 (+18,89%). A dicembre 2013 la consistenza dei crediti in sofferenza
in rapporto al totale degli impieghi era pari al 9,26%, manifestando, soprattutto per il settore produttivo,
crescenti segnali di difficoltà nella restituzione dei prestiti (12,25% rispetto al 9,50% di dicembre 2012). Particolarmente importante il peggioramento della qualità del credito concesso alle imprese dell’edilizia (19,49%
rispetto al 13,92% di dicembre 2012) e alle imprese artigiane (14,88% rispetto all’11,89% di dicembre
2012). Con riferimento alle famiglie consumatrici si conferma la minore rischiosità (6,13% il rapporto
sofferenze/impieghi, pur in crescita rispetto a dicembre 2012, quando risultava pari a 5,29%). A fine 2013 il
rapporto partite deteriorate/impieghi era pari al 16,72%, in crescita rispetto al 13,61% di fine 2012. Il tasso
di decadimento del credito in regione nella media dei tre trimestri del 2013 è passato allo 0,530 dallo 0,485
degli stessi trimestri del 2012.
La raccolta diretta10 del sistema bancario da residenti regionali a dicembre 2013 era pari a 173.745 milioni di
Euro. Le famiglie consumatrici rappresentano la controparte più importante, con il 56,3% della raccolta
diretta totale (-1,36% rispetto a dicembre 2012). Le principali forme di raccolta di tali controparti rimangono
i conti correnti passivi e le obbligazioni, pari rispettivamente al 38,2% e al 26,3% del totale. La raccolta di
mercato diminuisce in modo significativo (-10,45% rispetto a dicembre 2012), solo parzialmente compensata
dall’aumento della componente dei conti correnti (+3,45% rispetto a dicembre 2012) e dei depositi con
durata prestabilita (+14,86% rispetto a dicembre 2012). La raccolta diretta presso il settore produttivo è
risultata in aumento del 3,35%, soprattutto per la dinamica sostenuta da parte delle imprese di dimensione
maggiore (+5,75% rispetto a dicembre 2012).
_________________
6
Gli impieghi comprendono impieghi vivi e sofferenze concessi da banche e della Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
7
Gli impieghi vivi escludono le sofferenze.
8
Comprende le controparti “Famiglie produttrici” e “Imprese non finanziarie”.
9
Imprese individuali, società semplici, di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di addetti inferiore a 20.
10
Comprende la raccolta effettuata dalle banche sotto forma di: depositi (con durata prestabilita, a vista, overnight e rimborsabili con preavviso),
buoni fruttiferi, certificati di deposito, conti correnti, pronti contro termine passivi e le obbligazioni bancarie, con l’esclusione dei titoli strutturati. I dati sulle obbligazioni (al fair value) sono tratti dalle informazioni sui titoli di terzi in deposito.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
29
Banche di Credito Cooperativo del Veneto11
Al 31 dicembre 2013, le Bcc/Cra con sede in regione erano 36, da 38 del 2012, a seguito di due fusioni. Dal
1° gennaio 2014 il loro numero è di 33, anche in questo caso per la decorrenza dell’efficacia di altre tre
fusioni. Gli sportelli operativi a dicembre 2013 erano 639 (di cui 621 situati all’interno dei confini regionali,
pari a oltre il 18% del sistema bancario in Veneto), in aumento di 1 unità rispetto a dicembre 2012. Il numero
complessivo di dipendenti a dicembre 2013 risultava sostanzialmente stabile rispetto a fine 2012, su valori
superiori alle 5.000 unità. Il numero dei soci a dicembre era di 133.550 unità, in aumento del 2,52% su base
annua.
Gli impieghi12 del Credito Cooperativo Veneto ammontavano a dicembre 2013 a 20.199 milioni di euro, per
una quota di mercato in regione di circa il 12%. Tale valore, superiore alla quota delle Bcc/Cra nazionali a
novembre 2013, si conferma elevato per le controparti che rappresentano tradizionali interlocutori delle
banche di credito cooperativo, quali le famiglie consumatrici (13,8%), le istituzioni senza scopo di lucro
(19,2%) e, rispetto al settore produttivo, le controparti artigiane (29,8%), le imprese con meno di 20 addetti
(25,2%) e dell’agricoltura (23,6%). A fine 2013 le famiglie consumatrici rappresentano, con il 31,77% del
credito, la controparte più importante per le Bcc/Cra del Veneto, pur essendo lo stock di impieghi in
diminuzione dell’1,41% su base annua. Gli impieghi alle controparti del settore produttivo, che rappresentano
con il 64,59% una componente rilevante degli impieghi complessivi, hanno fatto registrare a dicembre 2013
una contrazione (-5,15% rispetto a dicembre 2012), particolarmente significativa per le controparti di
dimensione maggiore (-5,51% rispetto a dicembre 2012). Con riferimento invece alle forme tecniche di
impiego, a dicembre 2013 i mutui rappresentano la forma tecnica più importante con il 59,52% del totale
degli impieghi concessi, pur presentando una diminuzione in termini di stock, pari al 3,98%, rispetto a
dicembre 2012.
Con riferimento all’andamento degli impieghi per branca di attività economica, nel corso del 2013 una
variazione positiva c’è stata nei comparti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e delle attività professionali,
scientifiche e tecniche (rispettivamente +0,63% e +0,49%), mentre una contrazione significativa si è
registrata per gli impieghi a taluni comparti manifatturieri, quali alimentari, bevande e tabacco (-11,21%),
legno e mobili (-8,25%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,65%). Gli impieghi alle
controparti dei comparti delle costruzioni e delle attività immobiliari sono in diminuzione (rispettivamente 5,98% e -5,09%), rimanendo peraltro importante la loro incidenza sul totale (complessivamente il 24,29%
a dicembre 2013).
L’indice sofferenze/impieghi a dicembre 2013 risulta in aumento all’11,03%, dall’8,11% di dicembre 2012,
per effetto di un’accentuata dinamica delle sofferenze. Particolarmente significativo il profilo di rischiosità del
settore produttivo, con un indice sofferenze su impieghi che passa al 14,85% dal 10,69% del 2012, mentre
nei confronti delle famiglie consumatrici è più contenuto (4,41% rispetto al 3,48% di dicembre 2012) e su
valori inferiori di quelli registrati dall’intero sistema bancario in Veneto. A fine 2013 il rapporto partite
deteriorate/impieghi era pari al 25,87%, in crescita rispetto al 21,27% di fine 2012.
La raccolta diretta13 delle Banche di Credito Cooperativo Veneto a dicembre 2013 era pari a 22.202 milioni
di euro, in leggero aumento rispetto ai valori dell’anno precedente (+0,78%). Le principali forme di raccolta
risultavano i conti correnti passivi, che a dicembre 2013 pesano per il 43,29% della raccolta diretta delle
Bcc/Cra del Veneto, consolidando la crescita rispetto a dicembre 2012, su valori superiori al sistema bancario
nel suo complesso (+9,47% rispetto al +5,20% del totale del sistema bancario in Veneto). La raccolta di
mercato, che rappresenta il 35,45% del totale, risultava in diminuzione su base annua (-9,50%), parzialmente
_________________
11
Fonte elaborazione Federveneta su Segnalazioni di vigilanza. I dati di andamento considerano 35 su 36 associate.
12
I finanziamenti lordi verso le banche e verso la clientela ordinaria sono comprensivi delle sofferenze e al lordo di eventuali fondi rettificativi.
13
Aggregato composto da conti correnti passivi, depositi a risparmio liberi e vincolati, certificati di deposito, buoni fruttiferi, obbligazioni emesse
e pronti contro termine passivi.
30
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
compensata dalla dinamica dei depositi con durata prestabilita (+13,32%). Le famiglie consumatrici
rappresentano la controparte più importante, con il 74,56% della raccolta diretta totale, in crescita
dell’1,37%. La raccolta diretta presso il sistema produttivo risulta invece in contrazione dello 0,90% per le
famiglie produttrici, mentre per le imprese non finanziarie si registra un aumento del 18,51%.
A dicembre 2013 l’indicatore impieghi/raccolta diretta si attestava al 90,98%, in diminuzione dal 95,33% di
dicembre 2012.
La raccolta indiretta a dicembre 2013 risultava pari a 6.011 milioni di euro a valori di mercato, facendo
registrare un aumento annuo del 4,62%. Particolarmente dinamica la componente di risparmio gestito
(+21,09% su base annua), a fronte dell’andamento negativo della raccolta amministrata (-3,29% su base
annua).
Il patrimonio di vigilanza a settembre 2013 risultava pari a 2.711 milioni di euro. I coefficienti di patrimonializzazione, nella media delle Bcc/Cra del Veneto, risultavano in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente, al 13,66% il total capital ratio e al 12,57% il tier one capital ratio, rimanendo ben al di sopra di
quelli regolamentari.
2. LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE
DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO
Il bilancio dell’esercizio 2013 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali – International
Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) – emanati dall’International
Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del
bilancio.
L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per la
preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale
che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione.
Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n.262 del 22/12/2005 “il bilancio bancario:
schemi e regole di compilazione” 2° aggiornamento di Gennaio 2014, si è tenuto conto, sul piano
interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di
Contabilità (OIC).
2.1 Gli aggregati patrimoniali
Stato Patrimoniale
Lo stato patrimoniale è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. I raffronti sono effettuati
con lo stato patrimoniale 2012 anch’esso riclassificato secondo i citati principi contabili al fine di consentire
un confronto omogeneo dei dati.
La raccolta diretta
La raccolta diretta dell’istituto è cresciuta nel corso dell’anno nonostante il perdurare della crisi finanziaria,
che ha ridotto sensibilmente la capacità di risparmio delle famiglie, e delle offerte altamente concorrenziali su
conti correnti e conti di deposito che molte banche concorrenti hanno continuato ad effettuare. Rispetto agli
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
31
anni precedenti si è inoltre tornati a collocare titoli obbligazionari con orizzonti temporali più lunghi. Hanno
infatti ottenuto un buon riscontro presso la clientela emissioni a 5 e 7 anni, collocate per oltre 18 Milioni di
euro. Grazie a tali strumenti è possibile creare una struttura più stabile della raccolta dell’istituto, a differenza
dei conti vincolati, che possono essere svincolati in ogni momento per l’intero ammontare.
Le voci 20, e 30 del Passivo dello Stato Patrimoniale, evidenziano la raccolta diretta della Banca per un
ammontare complessivo di 1.048,08 milioni di euro. In tale somma sono ricompresi anche i seguenti valori:
1) 13,76 milioni di euro di passività a fronte di attività cedute e non cancellate relative alle operazioni di cartolarizzazione effettuate dopo il 1° Gennaio 2004 che, come illustrato nella sezione dedicata agli
impieghi, è stata oggetto di “ripresa” nel passivo in quanto non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per
procedere alla cosiddetta “derecognition”;
2) 9,44 milioni di euro relativi a fondi di terzi in amministrazione il cui stesso valore trova corrispondenza
anche nell’Attivo Patrimoniale (si tratta di fondi di terzi derivanti dalle quote di finanziamento agevolato a
tasso zero messi a disposizione da Veneto Sviluppo Spa, finanziaria della Regione Veneto, e, per una
quota minore, dal Fondo Rotativo per le Pmi istituito presso la Provincia di Vicenza);
3) 21,79 milioni di euro inerenti fondi utilizzati tramite Cassa Depositi e Prestiti per finanziamenti alle nostre
imprese;
4) altre somme residuali per circa 49 mila euro.
La raccolta diretta (al netto dei valori di cui sopra) ammonta quindi a 1.003,03 milioni di euro con un
aumento pari all’1,44% sull’esercizio precedente. Rispetto al 2012 i conti di deposito sono scesi di circa 25
milioni di Euro (-16,09%), in parte sostituiti dai Certificati di Deposito, saliti di 6,6 milioni di Euro (+113,69%),
che rappresentano comunque una forma di raccolta più stabile, non potendo il cliente chiederne il rimborso
all’istituto prima della scadenza. Sono scesi di 1,95 milioni di Euro (-71,73%) i Pct, ormai quasi interamente
sostituiti dagli altri strumenti di raccolta.
All’interno del comparto, da segnalare anche l’aumento del 10,32% dei Conti Correnti passivi.
Di seguito riportiamo alcune tabelle con i grafici esplicativi della raccolta diretta, le dinamiche di
crescita/diminuzione e l’incidenza degli aggregati sul totale del comparto.
32
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
33
La raccolta indiretta da clientela
Alla data del 31/12/2013 la raccolta indiretta della clientela ammonta a complessivi 251,35 milioni di euro
suddivisa nei comparti: “raccolta indiretta amministrata” 96,10 milioni di euro e gestita per 155,25 milioni di
euro. Il sensibile calo della raccolta indiretta amministrata è dovuto in buona parte alle vendite sui titoli di
Stato e Corporate effettuate dai clienti sia per realizzare le plusvalenze conseguite nel corso dell’anno a
seguito del consistente recupero nelle quotazioni sia per una diversificazione dei portafogli con una
diminuzione del rischio emittente.
Di contro, la raccolta indiretta gestita è cresciuta di poco più di 35 milioni di euro (+29,16%), trascinata in
parte dai rialzi dei mercati azionari e obbligazionari dei paesi sviluppati, ma soprattutto dagli ingenti flussi di
raccolta netta per 31 Milioni di euro.
I Fondi e le Sicav hanno fatto segnare una variazione positiva di circa 18,70 milioni di euro (+34,02%), grazie
anche alle nuove sottoscrizioni di piani di accumulo, ai prodotti a cedola, che hanno riscontrato un enorme
successo presso la clientela. Prosegue l’attività di sensibilizzazione presso la clientela in merito all’integrazione
pensionistica, con circa 800 nuove adesioni ai fondi pensione nell’anno 2013 che hanno portato a più di
4.000 aderenti totali e ad un incremento di 4,48 milioni di euro di massa.
I principali prodotti che Banca San Giorgio Quinto Valle Agno offre alla clientela in detto comparto sono i seguenti:
Fondi Comuni di diritto Italiano:
BCC Risparmio e Previdenza
Etica Sgr
Fondi Comuni di diritto Estero:
N.E.F
Sicav Lussemburghesi:
Schroders
Sicav terze tramite BCC Risparmio e Previdenza
Polizze vita ramo III e V:
Skandia
BCC Vita
34
Gestioni Patrimoniali:
Cassa Centrale delle Casse Rurali Trentine
Vontobel
BCC Risparmio e Previdenza
Fondi Pensione:
BCC Risparmio e Previdenza
FIP (piani pensionistici individuali di carattere assicurativo):
Plurifond (Itas)
Sicur pens (Skandia)
Polizze vita ramo I:
BCC Vita
Assimoco
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Gli impieghi con la clientela e la qualità del credito
Gli impieghi verso la clientela (Voce 70 del Bilancio per 952,23 milioni di euro), sono esposti a bilancio
al netto dei Fondi Rettificativi (per perdite analitiche in conto capitale su singole posizioni, collettive, e
da attualizzazione) che ammontano a 56,24 milioni di euro. Come evidenziato anche nelle relazioni
passate, i suddetti fondi sono stati costituiti negli anni precedenti ed adeguati nel 2013 a fronte delle
valutazioni sulle varie tipologie di crediti (sofferenze, incagli, scaduti e sconfinanti, ristrutturati, in bonis)
effettuate nel corso dell’anno. Nella voce 70 del Bilancio sono altresì compresi: 9,44 milioni di euro di
fondi di terzi in amministrazione (come nel passivo), titoli loans and receivable e prestiti subordinati per
11,54 milioni, 12,64 milioni di euro per crediti verso le Società veicolo appositamente costituite per
cinque operazioni di autocartolarizzazione di crediti in bonis. L’importo evidenziato in bilancio comprende
inoltre i mutui ceduti (e non cancellati) per 17,31 milioni di euro relativi ad operazioni di cartolarizzazione.
Ne consegue che gli impieghi esposti in bilancio sono incrementati delle operazioni di cartolarizzazione
denominate, CF4 e CF6 effettuate successivamente al 01/01/2004, che ai fini I.A.S., vengono ricondotte
a Stato Patrimoniale.
A tal proposito si segnala che il 16 Gennaio 2013 la Banca, unitamente alle altre 8 consorelle partecipanti
all’operazione, ha esercitato, con data di efficacia economica 01 gennaio 2013, l’opzione di riacquisto dei
crediti (c.d. clean up option) ai sensi dell’Intercreditor Agreement sottostante l’operazione Credico Finance 2,
una cartolarizzazione multi-originator avente ad oggetto crediti derivanti da contratti di mutuo ipotecario,
realizzata nel 2003 ai sensi della Legge 30 aprile 1999, n. 130 e s.s.m.
La chiusura dell’operazione ha comportato, tra gli altri effetti, il riacquisto da parte della Banca dei crediti
riconducibili al portafoglio originariamente ceduto al veicolo e non ancora incassati e la chiusura delle posizioni
creditorie della Banca nei confronti del patrimonio separato dell’operazione per gli interessi maturati sul titolo
junior e sulle altre forme di garanzia prestate, per la riserva di liquidità, per il titolo junior. Il riacquisto è stato
effettuato al prezzo di esercizio stabilito pari al valore residuo dei crediti, determinato come segue:
• crediti in bonis: importo residuo in linea capitale, maggiorato degli interessi scaduti e non ancora incassati;
• crediti in sofferenza: ammontare dei crediti come segnalati alla centrale rischi, pari, perciò, al valore
residuo, maggiorato delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati, comprensivo del
capitale, degli interessi contabilizzati e delle spese sostenute per il recupero dei crediti stessi.
Il valore dei crediti in argomento iscritti nella voce 70 al momento del riacquisto è pari a euro 2,315 milioni.
Inoltre l’11 Novembre 2013 la Banca, unitamente alle altre 10 consorelle partecipanti all’operazione, ha
esercitato, con data di efficacia economica 01 Novembre 2013, l’opzione di riacquisto dei crediti (c.d. clean
up option) ai sensi dell’Intercreditor Agreement sottostante l’operazione Credico Finance 3, una cartolarizzazione
multi-originator avente ad oggetto crediti derivanti da contratti di mutuo ipotecario, realizzata nel 2004 ai
sensi della Legge 30 aprile 1999, n. 130 e s.s.m.
La chiusura dell’operazione ha comportato, tra gli altri effetti, il riacquisto da parte della Banca dei crediti riconducibili al portafoglio originariamente ceduto al veicolo e non ancora incassati e la chiusura delle
posizioni creditorie della Banca nei confronti del patrimonio separato dell’operazione per gli interessi
maturati sul titolo junior e sulle altre forme di garanzia prestate, per la riserva di liquidità, per il titolo junior.
Il riacquisto è stato effettuato al prezzo di esercizio stabilito pari al valore residuo dei crediti, determinato
come segue:
• crediti in bonis: importo residuo in linea capitale, maggiorato degli interessi scaduti e non ancora incassati;
• crediti in sofferenza: ammontare dei crediti come segnalati alla centrale rischi, pari, perciò, al valore
residuo, maggiorato delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati, comprensivo del
capitale, degli interessi contabilizzati e delle spese sostenute per il recupero dei crediti stessi.
Il valore dei crediti in argomento iscritti nella voce 70 al momento del riacquisto è pari a euro 3,356 milioni.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
35
Il comparto crediti così riclassificato rispetto a quanto esposto alla voce 70, è diminuito, rispetto al
2012, di circa 55 milioni di euro, con un decremento percentuale del 5,71%.
Quanto detto sopra non tiene conto però del decalage annuo inerente i mutui in essere che nel corso
del 2013 ha registrato un rientro in linea capitale per circa 78 milioni di euro, ben al di sopra quindi della
diminuzione complessiva inerente il comparto crediti (54,50 milioni di euro).
Il rapporto impieghi/depositi (con le premesse e specifiche di cui sopra) al lordo dei Fondi rettificativi pari
a 56,24 milioni di euro (e senza prendere in considerazione il decalage dei mutui) permane comunque
sostenuto e pari al 95,79%. Una percentuale vicina al 100% che testimonia, anche per il 2013, il
sostegno della Banca all’economia locale pur in momenti di estrema difficoltà come quelli che l’intera
economia nazionale sta attraversando, confermando l’attenzione e la vicinanza a Soci e Clienti.
L’attività d’intermediazione delle banche territoriali e della nostra Banca, particolarmente vocata al
sostegno delle piccole imprese e delle famiglie, si è svolta, anche nell’esercizio appena concluso, in un
contesto ancora sfavorevole.
Il 2013 per l’attività economica mondiale è stato un altro anno di lento miglioramento e il tasso di crescita è
stato perfino inferiore alle previsioni più prudenti formulate in precedenza da molte istituzioni.
Nel primo semestre, per contro, è risultata ancora in contrazione l’economia dell’Area Euro, il cui prodotto
interno è ulteriormente diminuito rispetto a fine 2012.
Nel quarto trimestre del 2013, il Pil nell’Eurozona è aumentato dello 0,3% e nella Ue dello 0,4% rispetto al
trimestre precedente quando era salito rispettivamente dello 0,1% e dello 0,3%. È la stima flash di Eurostat
che, per l’intero 2013 indica una caduta del Pil dello 0,4% nell’Eurozona e una crescita dello 0,1% nell’Ue.
In Italia nel quarto trimestre 2013, il Pil ha segnato un +0,1% rispetto al trimestre precedente. Nel computo
complessivo dei 12 mesi, l’economia italiana si è contratta dell’1,9% contro il -2,5% registrato per l’intero
2012, confermando, dunque, le stime di Bankitalia, mentre il governo nel Documento di Economia e Finanza
(DEF) si attendeva un calo dell’1,7% e l’Istat aveva previsto una diminuzione dell’1,8%.
La fiducia dei consumatori rimane bassa, coerentemente con un quadro generale caratterizzato da instabilità
accentuata, contrazione del reddito disponibile e di ulteriore peggioramento delle prospettive occupazionali
soprattutto in ambito nazionale.
Il contesto appena descritto e la situazione economica ancora grave, il cui quadro generale, nonostante
qualche tenue segnale positivo (i.e. modesto incremento del pil nel quarto trimestre) non fa intravedere una
decisa inversione di tendenza, ha determinato un ulteriore deterioramento della qualità del credito, con conseguente aumento delle rettifiche nette. Tale dinamica, già presente nel 2011 e nel 2012, è proseguita con
particolare virulenza anche per tutto il 2013, con rettifiche nette per 24,67 milioni, in crescita rispetto allo
stesso periodo del 2012 (+24,76%).
La grossa problematica odierna del sistema bancario, ulteriormente aggravata da una situazione economica
stagnante ed in fase recessiva, è quella di dover valutare soluzioni di smobilizzo del proprio portafoglio di
crediti “non performing”, al fine di equilibrare i ratios patrimoniali ed i forti assorbimenti di capitale destinati
a copertura di attivi non performanti, così come stabilito dalle normative di Basilea.
Tra le iniziative poste in essere finalizzate a quanto sopra esposto, informiamo che in data 19/12/2013, si è
perfezionato a Londra il closing di un’operazione di dismissione di crediti non performing che, promossa e
coordinata da Centrale Credit & Real Estate Solutions (Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca) unitamente a
36
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Banca IMI in qualità di advisor finanziario, ha visto la partecipazione finale di 22 banche di Credito
Cooperativo per un pacchetto complessivo di crediti ceduti di oltre 150 milioni di euro.
L’operazione, concepita nel luglio del 2012, ha visto una serie di step operativi seguiti al mandato d’incarico
conferito il 28/02/2013 e conclusasi con la pubblicazione finale sulla Gazzetta Ufficiale n. 153, Parte II, in
data 31/12/2013, a seguito dell’avvenuta aggiudicazione da parte della società Christofferson Robb & Co.
per il tramite della Gemini SPV S.r.l., una società a responsabilità limitata con socio unico costituita ai sensi
della legge 30 aprile 1999 n. 130 (la “Legge sulla Cartolarizzazione”) con sede legale a Conegliano Veneto
(TV) e la partecipazione di F.B.S. Spa di Milano in qualità di servicer.
Con l’operazione la Banca ha ceduto, pro soluto, un portafoglio di euro 27.462.461,94 costituito da
finanziamenti secured ed unsecured classificati in sofferenza, di clientela retail e corporate, con pagamento
previsto da parte dell’acquirente della somma di euro 5.975.000,00 da effettuarsi entro la data del
30/04/2014.
Nello specifico, il total gross book value del portafoglio ceduto è risultato essere composto da euro
19.298.739,90 di crediti ipotecari ed euro 8.163.722,04 di crediti chirografari, con rettifiche complessive, al
netto degli interessi di mora di euro 2.417.318,40, ammontanti ad euro 12.809.118,35 ovvero per euro
11.782.441,60 quale fondo svalutazione ed euro 1.026.676,75 di attualizzazione.
La chiusura dell’operazione ha comportato un’ulteriore perdita a conto economico per euro 6.266.954,32
che trova evidenza alla voce 100 (a) del bilancio al 31.12.2013.
Dall’esame della tabella di seguito evidenziata emerge, nell’esercizio 2013, un incremento dei crediti
deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, di 3,318 milioni (+2,14%) rispetto alla chiusura del precedente
esercizio. Tale dinamica si è riflessa in una maggiore incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei
crediti verso clientela, passata dal 19,07% al 19,87%. La copertura delle attività deteriorate è pari al 29,12%
circa, su livelli superiori rispetto a quelli rilevati a fine 2012 (25,18%), ritenuta idonea a fronteggiare le
perdite attese, anche in considerazione delle garanzie che assistono le posizioni.
L’aumento della percentuale di copertura risulta ancora più apprezzabile ove si consideri quanto riportato a
proposito della cessione di un pacchetto di sofferenze effettuata sul finire del 2013 per 27,46 milioni,
presidiati da fondi rettificativi per 12,86 milioni con un tasso di copertura pari al 46,84%.
In particolare, al 31 dicembre 2013, i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche, hanno
raggiunto i 48,79 milioni, in crescita del 6,85% da inizio anno.
Le partite in incaglio, rispetto al 31 dicembre 2012, hanno mostrato un incremento del 11,94%, attestandosi
a 88,63 milioni.
L’incidenza degli incagli sul totale impieghi a clientela è passata dal 8,29% al 9,07% ed il livello di copertura,
adeguato a coprire la rischiosità insita in tale portafoglio, è stato pari al.15,44%, collocandosi ad un livello
leggermente più alto rispetto a quanto registrato alla chiusura del precedente esercizio.
I crediti ristrutturati, pari a 4,66 milioni, sono in aumento rispetto al dato di inizio anno (+9,33%); il livello di
copertura è stato del 30,22% in crescita rispetto al 27,28.% dell’esercizio precedente.
I crediti scaduti e sconfinanti presentano una riduzione di 9,658 milioni passando dai 26,238 milioni
dell’esercizio precedente a 16,580 milioni del 2013. L’incidenza di tale tipologia di crediti deteriorati sul
totale impieghi è dunque dell’1,70%, contro il 2,75% registrato a fine 2012. Il livello di copertura è al
1,10%, in considerazione della minore rischiosità dei crediti scaduti, costituiti in massima parte da portafoglio
crediti assistito da garanzie immobiliari caratterizzati da ritardi nei pagamenti contrattuali (mutui).
Le esposizioni in bonis sono in leggero incremento, passando da 909,689 milioni del 2012 a 920,780 milioni.
Risultano inoltre appostati, ad ulteriore presidio dei crediti, importi per 4,88 milioni di euro a titolo di
Fondo svalutazione collettive.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Le valutazioni sulla tenuta degli attivi creditizi e la conseguente qualità del credito, sono attività presidiate
attraverso il costante monitoraggio del portafoglio crediti e perseguito con l’adozione di precise modalità
operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento.
Il complesso dei crediti problematici e deteriorati è oggetto di uno specifico processo di gestione che
contempla anche il puntuale monitoraggio attraverso un predefinito sistema di controllo e di periodico
reporting direzionale. In particolare, tale attività si esplica tramite il ricorso a metodologie di misurazione e
controllo andamentale che consentono la costruzione di indicatori sintetici di rischio. Essi permettono di
formulare valutazioni tempestive sull’insorgere o sul persistere di eventuali anomalie ed interagiscono con i
processi e le procedure di gestione e controllo del credito.
In conformità a predefinite regole, le posizioni alle quali è attribuita una valutazione di rischiosità elevata,
confermata nel tempo, sono intercettate (in via manuale o automatica) e, in relazione al profilo di rischio,
inserite in un univoco stato gestionale. Esse, in ottemperanza con le disposizioni impartite dall’Organo di
Vigilanza, sono classificate nelle seguenti categorie:
– sofferenze, le esposizioni nei confronti dei soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente
equiparabili;
– partite incagliate, le esposizioni nei confronti di soggetti in una situazione di temporanea difficoltà che si
prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo nonché quelle esposizioni per le quali, pur
non ricorrendo i presupposti per la classificazione tra le sofferenze, risultino soddisfatte le condizioni oggettivamente previste dall’Organo di Vigilanza (c.d. incagli oggettivi);
– crediti ristrutturati, le posizioni per le quali la banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento
delle condizioni economico/finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle condizioni contrattuali
originarie che diano luogo a una perdita.
Infine, sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioni scadute e/o sconfinanti per le quali, in base alle
disposizioni dell’Organo di Vigilanza, in ambito prudenziale, si applica per la loro individuazione, il limite
temporale di 90 giorni di ritardo e/o sconfinamento continuato.
Si riportano inoltre di seguito alcune tabelle che riteniamo utili per una maggiore comprensione dei
principali aggregati relativi agli impieghi, esposti alla Voce 70.
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RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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La posizione interbancaria e le attività finanziarie
Il perdurare della crisi in atto ha ulteriormente colpito la struttura finanziaria del nostro paese, rendendo
necessario anche per l’esercizio appena concluso l’utilizzo di molteplici attività finanziarie inesistenti o poco
praticate dalle banche locali fino all’anno scorso, ma sicuramente utilizzate dalle banche di maggiore
dimensione. Il mantenimento di strumenti più o meno innovativi è stato generalizzato nel mercato domestico
e internazionale. In quest’ultimo, si evidenzia come nell’area centro/nord europea, il flusso di rimborsi
anticipati sui finanziamenti straordinari fatti con la Bce è rilevante rispetto all’Italia (risulta tra i paesi meno
virtuosi nel rimborso anticipato delle aste ORLTS) e più ingenerale anche rispetto al sud Europa.
Nel corso del 2013 la Banca Centrale Europea ha continuato nell’attenta vigilanza all’inflazione e alla
dinamica delle masse monetarie, riducendo dallo 0,75 allo 0,25 per cento il tasso di partecipazione alle
operazioni di rifinanziamento principali mediante due interventi dello 0,25%, rispettivamente a maggio e
novembre 2013. Ha mantenute operative alcune attività straordinarie predisposte nel 2012, quali la possibilità
per ogni stato sovrano di ricorrere in caso di difficoltà sistemica a misure di aiuto specifiche, contribuendo ad
un miglioramento/restringimento degli spread, in particolare nell’ultimo trimestre dell’anno.
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La nostra banca ha mantenuto attivi i finanziamenti straordinari in essere con la Bce a fine 2012
incrementando i volumi mediante la partecipazione alle aste settimanali programmate o, nel caso di maggior
convenienza, mediante il ricorso a finanziamenti nel mercato interbancario (tramite Iccrea Banca Spa)
consentendoci importanti risparmi sul costo di provvista a beneficio del conto economico.
Si riportano di seguito i saldi dei finanziamenti in essere alla data del 31.12.2013
La liquidità ammontava a circa euro 47 milioni, suddivisa come segue:
Tabella 2: posizione della liquidità al 31-12-2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Il portafoglio titoli nel corso del 2013 ha evidenziato una movimentazione che, in alcune fasi di mercato, è
stata particolarmente attiva per riposizionare lo stesso con una minore duration, cogliendo inoltre le
opportunità via, via, espresse dall’evoluzione dei corsi dei titoli governativi. Il valore nominale complessivo di
questi ultimi è stato ulteriormente incrementato rispetto al valore di inizio anno per effetto dell’incremento
delle anticipazioni fatte e anche per la minor richiesta di accesso al credito da parte della clientela corporate
e retail. Di seguito posizione del portafoglio titoli al 31/12/2013 per anno di scadenza, con riferimento ai titoli
governativi italiani e alle obbligazioni corporate:
Tabella 3: posizione portafoglio titoli di stato per anno di scadenza alla data del 31-12-2013
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Tabella 4: posizione portafoglio titoli corporate per anno di scadenza alla data del 31-12-2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Come emerge dalla tabella, l’evoluzione dell’aggregato è essenzialmente ascrivibile alla dinamica dei titoli di
Stato italiani giunti a rappresentare l’89% dell’intero portafoglio con più di 762 mln di stock presenti
totalmente nel portafoglio AFS.
Tra i titoli di proprietà sono classificate anche le partecipazioni, cioè tutti quegli investimenti partecipativi
ritenuti durevoli che non sono qualificabili come di controllo, collegamento o controllo congiunto,
posseduti dalla Banca per un totale di 5,09 milioni di euro che di seguito elenchiamo:
Iccrea holding S.p.a.
per una interessenza di Euro
3.242.099
Federveneta - Padova
per una interessenza di Euro
163.329
Ce.S.Ve. - Padova
per una interessenza di Euro
317.919
AssiCra Veneto S.r.l.
per una interessenza di Euro
17.645
F.do di Garanzia dei Depositanti
per una interessenza di Euro
1.601
Banca Popolare Etica S.c.a.r.l.
per una interessenza di Euro
15.027
Faro Assicurazioni S.p.a.
per una interessenza di Euro
28.507
Cassa Centrale CR. Trentine
per una interessenza di Euro
631
Centrale Finanziaria Nordest
per una interessenza di Euro
992.016
Futura Innovazione S.p.a.
per una interessenza di Euro
43.886
Phoenix Informatica S.p.a.
per una interessenza di Euro
249.997
Saab Service S.p.a. (in liquidazione)
per una interessenza di Euro
20.000
Derivati di copertura
L’operatività in strumenti derivati ha riguardato principalmente la copertura specifica di prestiti
obbligazionari emessi a tasso fisso e/o step-up di propria emissione e mutui a tasso fisso erogati alla
clientela. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di
fair value dovute al rischio di tasso di interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati prevalentemente
del tipo “interest rate swap”.
Come meglio illustrato nel seguito (cfr. capitolo Attività organizzative) In relazione all’operatività in derivati la
Banca, tra fine 2013 e inizio 2014, ha posto in essere i necessari presidi, contrattuali e operativi, funzionali
agli adempimenti introdotti dalla nuova regolamentazione europea in materia di derivati OTC (c.d. EMIR).
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Le immobilizzazioni materiali e immateriali
Le immobilizzazioni materiali ed immateriali (comprensive delle migliorie e spese incrementative su beni
di terzi, classificate tra la voce 150 “Altre attività”) ammontano a 14,03 milioni di euro e sono esposte
a bilancio al netto dei relativi Fondi di Ammortamento (20,27 milioni di euro).
Riportiamo di seguito alcune tabelle con il dettaglio delle voci di cui sopra:
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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I fondi a destinazione specifica: fondi per rischi e oneri
Alla voce 120 del passivo sono riportati i Fondi per rischi e oneri futuri della Banca; nello specifico si tratta di
4 fondi:
Fondo Benefit Dipendenti per 516 mila euro (copre il premio di fedeltà da corrispondere per contratto ai
dipendenti che raggiungono i 25 anni di lavoro);
Fondo Beneficenza e mutualità per 19 mila euro (contiene il residuo di quanto disposto dall’Assemblea dei
Soci come importo da destinare a Beneficenza);
Fondo Importi F.G.D. per 277 mila euro (in esso confluiscono le previsioni di futuri interventi da parte del
Fondo di Garanzia e Depositanti a sostegno delle Banche del movimento in temporanea difficoltà);
Fondo Rischi e Oneri per 863 mila euro (vi vengono prudentemente accantonate le possibili previsioni di
perdita per controversie legali).
Fondi per rischi ed oneri: composizione
Il Patrimonio netto e di Vigilanza e l’adeguatezza patrimoniale
L’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale
nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza sempre più crescente che il patrimonio assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei
requisiti prudenziali.
Per tale motivo la Banca persegue da tempo politiche di incremento della base sociale e criteri di prudente
accantonamento di significative aliquote degli utili prodotti, eccedenti il vincolo di destinazione normativamente
stabilito. Le risorse patrimoniali si sono collocate, anche nel contesto delle fasi più acute della crisi finanziaria,
ben al di sopra dei vincoli regolamentari con ciò permettendo di continuare a sostenere l’economia del
territorio e, in particolare, le famiglie, le piccole e medie imprese.
Il Patrimonio Netto al 31/12/2013 ammonta a 110,41 milioni di euro a cui si sommerà la quota
destinata, in sede di riparto dell’utile relativo al 2013, (qualora l’Assemblea dei soci approvi il bilancio ed
il riparto proposto dal consiglio di Amministrazione) di 1,53 milioni di euro, portando l’importo
complessivo a 111,94 milioni di euro.
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve positive “lordizzate” relative alle attività finanziarie
disponibili per la vendita pari a 4,75 milioni di euro, le riserve positive iscritte in applicazione di leggi
speciali di rivalutazione pari a 1,25 milioni di euro, e 310 migliaia di euro (negative) inerenti riserve da
valutazioni su utili-perdite attuariali IAS19.
Le “Riserve” includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative
connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle “riserve
da valutazione”.
Riportiamo di seguito alcune tabelle inerenti il dettaglio delle varie voci patrimoniali con la comparazione
relativa all’esercizio 2012.
L’incremento della Riserva Legale è conseguente al riparto dell’utile d’esercizio 2012 per euro
2.571.735,75 (corrispondente al 79,14% dell’utile netto conseguito da Banca San Giorgio Quinto Valle
Agno pari ad euro 3.249.398,02).
Gli incrementi/decrementi relativi al capitale sociale e le riserve da sovrapprezzo, sono conseguenti
all’entrata ed alla uscita dalla compagine sociale di soci, verificatesi nel corso del 2013.
Riportiamo di seguito due grafici che visualizzano l’andamento del patrimonio, delle riserve e dei fondi
rettificativi, montante a presidio del rischio complessivo aziendale.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Grafico Storico Patrimonio - Riserve Fondo Rischi - Fondi Svalutazione
Grafico Storico Patrimonio e Riserve
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Il Patrimonio di Vigilanza, che ricomprende il patrimonio netto di cui sopra, più altre componenti
positive e negative (di cui 30,87 milioni di euro relativi al computo di prestiti subordinati), al 31/12/2013
ammontava a 137,89 milioni di euro, in aumento di 4,66 milioni di euro rispetto al 31/12/2012. Per
quanto concerne i dettagli inerenti il Patrimonio di Vigilanza, si rinvia a quanto illustrato nell’apposita
sezione F della Nota Integrativa.
Nella tabella seguente vengono evidenziati gli indici di patrimonializzazione e solvibilità con i relativi
indicatori aziendali di fine esercizio raffrontati con quelli dell’esercizio precedente.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Patrimonio di Vigilanza
Coefficienti di Vigilanza
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Ai fini della determinazione del patrimonio di vigilanza e della determinazione dei requisiti patrimoniali la Banca
si attiene alle disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare della Banca d’Italia n.263/06.
Con riguardo alla determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito, ai fini della determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni comprese nel portafoglio “Amministrazioni centrali
e banche centrali”, nonché – indirettamente – di quelle rientranti nei portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti
del settore pubblico” ed “Enti territoriali, la Banca, nell’ambito dell’applicazione della metodologia
standardizzata, in sede di adeguamento a Basilea 2 aveva deliberato di utilizzare le valutazioni del merito
creditizio rilasciate dalla ECAI Moody’s, agenzia autorizzata dalla Banca d’Italia.
Con delibera del 26/11/2012 la banca ha revocato Moody’s quale ECAI di riferimento per la valutazione del
portafoglio di esposizione “Amministrazione centrali e banche centrali” scegliendo, nel contempo, Fitch
ratings quale ECAI di riferimento per la valutazione del medesimo portafoglio. Fitch Ratings, pur con outlook
negativo, esprime un rating allo Stato Italiano comportante una ponderazione delle esposizioni verso o
garantite da intermediari vigilati diverse dal breve termine pari al 50%. Tale ponderazione è stata possibile
per le segnalazioni relative al mese di dicembre 2012 e successive.
Si precisa altresì che in data 08/03/2013 vi è stato un declassamento da parte dell’Agenzia Fitch la quale ha
portato il giudizio sul debito italiano da A- a BBB+. Il downgrading applicato dall’Agenzia, rispetto al
mapping della Banca d’Italia ha comportato il cambio della classe di merito creditizio da 2 a 3, con effetti
sulla ponderazione per il rischio di credito delle esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati e enti del
settore pubblico, come di seguito esposto:
• non varia la ponderazione delle esposizioni verso le amministrazioni centrali di Stati membri dell’Unione
Europea, tra cui l’Italia, denominate e finanziate in euro (0%);
• non varia la ponderazione delle esposizioni nei confronti di enti territoriali aventi sede in uno Stato
membro dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, denominate e finanziate in euro (20%);
• non varia la ponderazione delle esposizioni nei confronti di intermediari vigilati aventi durata originaria
pari o inferiore a 3 mesi (20%);
• non varia la ponderazione delle esposizioni nei confronti di intermediari vigilati aventi sede in uno Stato
membro dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, denominate e finanziate in euro e di durata residua pari o
inferiore a 3 mesi (20%);
• la ponderazione delle esposizioni verso intermediari vigilati diverse dalle precedenti e la ponderazione
delle esposizioni verso enti del settore pubblico passa dal 50% al 100%.
I nuovi coefficienti di ponderazione del rischio hanno avuto applicazione a partire dalla prima segnalazione
successiva alla comunicazione di variazione del rating da parte dell’ECAI e quindi, per il nostro Istituto, dalla
segnalazione del 31 marzo 2013.
Il 1° gennaio 2014 è divenuto applicabile il nuovo pacchetto legislativo costituito dal Regolamento
575/2013/UE (CRR) e dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con il quale, tra l’altro, sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione europea le raccomandazioni contenute nel nuovo schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari definito dal Comitato di Basilea per la
vigilanza bancaria nel mese di dicembre del 2010 (cosiddetto “Basilea 3”).
• Capital Requirements Regulation (CRR), disciplina i requisiti prudenziali che saranno direttamente
applicabili alle banche e alle imprese di investimento che operano nel Mercato Unico. Si tratta dei
requisiti che derivano dal nuovo accordo di Basilea e di quelli già in vigore, in quanto provenienti dalle
direttive 2006/48 (sulle banche) e 2006/49 (sulle imprese di investimento) emesse in attuazione del
precedente accordo (Basilea 2).
• Capital Requirements Directive (la cosiddetta CRD IV), che necessiterà del consueto processo di recepimento
negli ordinamenti nazionali e contiene le disposizioni in materia di autorizzazione all’esercizio dell’attività
bancaria, libera prestazione dei servizi, cooperazione tra le Autorità di vigilanza, II Pilastro, ambito di
applicazione dei requisiti, metodologie per la determinazione dei buffer di capitale.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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I testi legislativi richiamati sono completati da:
– le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo (“Regulatory Technical Standard” - RTS e
“Implementing Technical Standard” - ITS) definite dall’EBA (“European Banking Authority”) e in via di
adozione da parte della CE;
– le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n.
285/2013 (“Disposizioni di vigilanza per le banche” con la quale, con particolare riferimento alla disciplina
attuativa del CRR, vengono tra l’altro precisate le scelte di competenza dell’Autorità di vigilanza relative al
regime transitorio per l’applicazione delle disposizioni in materia di fondi propri.”) e con la circolare n.
286/2013 (“Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare”);
– la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo Interbancario per l’applicazione delle
suddette disposizioni segnaletiche della Banca d’Italia.
Con riferimento ai fondi propri, la nuova disciplina tende ad accrescere sia la qualità sia il livello minimo regolamentare del patrimonio di vigilanza nell’ambito di un quadro complessivo di maggiore armonizzazione
delle regole inerenti gli aggregati patrimoniali.
Nel più ampio contesto della revisione del framework prudenziale e, in tale ambito, della nuova definizione
dei Fondi Propri, il CRR introduce una modifica di estremo rilievo rispetto alle strategie di classificazione in
bilancio degli strumenti finanziari. Viene infatti introdotto il divieto di applicare le rettifiche di valore (cd. filtri
prudenziali) volte a eliminare, totalmente o parzialmente, i profitti o le perdite non realizzati/e sulle attività o
passività valutate al fair value in bilancio. Pertanto, relativamente alle attività classificate in bilancio alla voce
40 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available for sale – AFS), il CRR prevede l’eliminazione dei
corrispondenti filtri prudenziali (simmetrici o asimmetrici, a seconda dei casi).
Tenuto anche conto del processo di radicale revisione dell’attuale principio di riferimento in materia di
strumenti finanziari, lo IAS 39, è stata prevista la possibilità di neutralizzare gli impatti sui Fondi Propri delle
variazioni di fair value degli strumenti finanziari classificati in AFS, qualora tali strumenti siano rappresentativi
di esposizioni verso amministrazioni centrali dell’Unione Europea e il medesimo trattamento trovi applicazione
antecedentemente al 1° gennaio 2014.
La citata deroga rientra nella discrezionalità delle autorità di vigilanza nazionali e può essere applicata sino all’adozione da parte della Commissione di un regolamento che omologhi l’IFRS 9, il principio internazionale
d’informativa finanziaria che sostituirà lo IAS 39. Tra le tante disposizioni attuative di rilievo, nella Circolare
viene previsto il mantenimento in vigore del filtro prudenziale su utili e perdite non realizzati
relativi a esposizioni verso Amministrazioni centrali dell’Unione Europea classificate nel portafoglio
AFS.
Nelle more dell’adozione del principio in argomento e della conseguente rivisitazione delle scelte di
classificazione degli strumenti finanziari, la Banca, avvalendosi della facoltà introdotta nel CRR e accolta dalla
Banca d’Italia, ha deliberato di adottare - in continuità con la scelta a suo tempo operata - l’impostazione che
permette di continuare a neutralizzare le plus-minus rilevate a partire dal 1° gennaio 2010.
La Banca monitora con estrema attenzione le dinamiche dei differenziali valutativi dei titoli in argomento
anche in ordine alla prevista abrogazione dei filtri prudenziali in argomento a valle dell’adozione del nuovo
IFRS 9.
Con riguardo al complessivo percorso di adeguamento al nuovo framework, la Banca partecipa, per il tramite
della Federazione Veneta alle iniziative progettuali attive a livello di Categoria.
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
2.2 I risultati economici del periodo 2013
I proventi operativi - Il margine di interesse
Il conto economico è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS
L’esercizio 2013 è stato contraddistinto da un decremento sia degli interessi attivi (-2,24%) che degli
interessi passivi (-7,86%) rispetto all’esercizio scorso.
Detti decrementi sono dovuti, in misura preponderante alle particolari condizioni di mercato che hanno
caratterizzato il 2013.
Negli interessi attivi e passivi sono compresi anche quelli inerenti i crediti ceduti e non cancellati, relativi
alle operazioni di cartolarizzazione denominate CF3, CF4, CF6 e alle operazioni di autocartolarizzazione
CF8, CF9, CF10, CF12 e BCC SME (tutte operazioni effettuate con Iccrea, ad eccezione dell’ultima
effettuata con Cassa Centrale) esposte alla Voce 70 dell’Attivo Patrimoniale.
Per le operazioni di cartolarizzazione relative esclusivamente alla cessione di mutui ipotecari, di cui
sopra, effettuate successivamente al 01.01.2004, si è proceduto alla “ripresa” delle attività cartolarizzate
in quanto le stesse non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”,
avendo la banca sottoscritto la tranche Junior dei titoli ABS emessi dalla società veicolo. Relativamente
alle suddette operazioni, si è proceduto quindi:
– alla ripresa delle attività cartolarizzate per la quota residua alla data del 01.01.2005 dei crediti ceduti
dalla Banca;
– alla iscrizione di una passività nei confronti della società veicolo, corrispondente al valore degli attivi
reiscritti;
– all’elisione di titoli Junior;
– all’impairment collettivo/analitico delle suddette attività cartolarizzate dalla banca residue alla data
del 01.01.2005.
– all’iscrizione delle relative componenti economiche sugli attivi riscritti e sul debito verso la società veicolo.
Per una maggiore comprensione dell’aggregato, riportiamo due grafici inerenti l’andamento degli interessi.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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Riportiamo di seguito una tabella che evidenzia in dettaglio l’andamento dei principali margini economici
raffrontati con l’esercizio precedente.
Il margine d’Interesse
Complessivamente il margine d’interesse è aumentato rispetto
al 31/12/2012 del 2,04% attestandosi a 30,4 milioni di
euro.
Per una maggiore comprensione dell’evolversi nel corso
degli anni del margine d’interesse, come per gli altri margini,
di seguito andremo ad evidenziare alcuni grafici che, a far
data dal bilancio chiuso al 31 Dicembre 2006 (primo bilancio
conforme alle nuove regole introdotte dagli IAS) riporteranno
l’andamento dei vari indici economici.
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Commissioni nette
Le commissioni nette evidenziano un saldo positivo di 13,29
milioni di euro, con un incremento percentuale, rispetto al
2012 dell’1,59%. È proseguita anche nel 2013 la politica intrapresa da tempo da parte della Banca, tesa a far sì che il
margine da servizi diventi sempre più parte strutturale del
margine di intermediazione. Così facendo, la Banca avrà nel
futuro una dipendenza minore dall’andamento dei tassi nei
mercati finanziari. È proseguita anche nel 2013 la formazione
del personale finalizzata all’incremento dei servizi alla clientela
e di sviluppo di una vasta gamma di prodotti da offrire sul
mercato.
Margine di intermediazione
Il margine di intermediazione si attesta a 53,4 milioni di euro,
in aumento rispetto al 2012 di 2,8 milioni di euro, pari ad una
variazione percentuale del 3,43%.
Risultato netto della gestione finanziaria
In diminuzione, rispetto allo scorso esercizio, il risultato netto
della gestione finanziaria di circa 4 milioni di euro. Tale diminuzione si deve alla consistenza della voce 130 – rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento dei crediti (24,67 milioni
di euro). È un dato questo che pesa notevolmente sul risultato
finale, ed è conseguente alla prudenza con cui la banca ha
deciso di valutare nel corso degli esercizi, i crediti con sintomi
di deterioramento e criticità (sofferenze, incagli scaduti e
sconfinanti) che anche nel 2013 si sono incrementati, ulteriore
espressione della grave crisi economica in corso.
Gli oneri operativi
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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La tabella sopra esposta evidenzia l’andamento delle varie
voci che compongono l’aggregato dei costi operativi, confrontando tale dato con le evidenze dell’esercizio precedente.
Come si evince, l’importo complessivo dei costi operativi è diminuito di circa 936 mila euro con un calo percentuale del
3,59%, grazie soprattutto all’incremento della voce 190 –
Altri oneri di gestione di più del 44%.
Prosegue il miglioramento del “cost income” che al 31/12/2013
si attesta al 47,09% contro il 50,51 del 2012 ed il 70,75 del
2011.
L’utile di periodo
L’utile ante-imposte ammonta a 2,70 milioni di euro. Le
imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente sono
pari a 546 mila euro e tengono conto anche degli effetti dell’addizionale IRES dell’8,5% introdotta dal D.L. n. 133/2013;
con un utile netto quindi di 2,16 milioni di euro, in calo
rispetto ai 3,25 milioni del 2012.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Si riporta di seguito una tabella riepilogativa dei principali indici patrimoniali ed economici relativi al
31/12/2013.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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3. LA STRUTTURA OPERATIVA
Al 31.12.2013 l’organico della Banca era costituito da 236 dipendenti di cui il 33% presso gli Uffici Centrali
ed il 67% presso le Filiali.
Alla luce della tendenza in atto che vede un calo dei volumi operativi di filiale (anche grazie al sempre
maggior utilizzo dei canali informatici) e un calo dei margini reddituali, l’obiettivo rimane quello di orientare
l’attività delle filiali sempre più sulla relazione commerciale.
In quest’ottica il Piano formativo 2013, accanto alla formazione di aggiornamento in campo normativo e tecnico-operativo, ha voluto realizzare uno specifico intervento formativo di natura commerciale per sostenere,
attraverso il rafforzamento delle abilità relazionali, la promozione e la vendita dei servizi bancari e finanziari.
Nel corso del 2013, ogni Dipendente è stato impegnato mediamente in 51 ore di formazione, per un totale
di 11.761 ore complessive di aula, alle quali aggiungere 338 ore di formazione in affiancamento, modalità
stage, FAD e on the job.
Di seguito si riporta una sintesi degli interventi che hanno caratterizzato l’attività formativa nel corso del
2013:
➢ Formazione commerciale
La promozione e la vendita efficace dei servizi bancari esige oggi una professionalità ben più accentuata
rispetto al passato; la conoscenza non può essere limitata agli aspetti tecnici dei servizi, e neppure ai
contenuti puramente relazionali del contatto di vendita, ma deve coniugarsi con rafforzate abilità commerciali,
quali la capacità di far domande mirate al cliente, di ascoltarlo attentamente e, attivamente, cogliere e
sfruttare ogni aggancio.
La formazione ha riguardato tutto il personale, ai vari livelli, e si è sviluppata su tre moduli della durata di 2
gg cadauno:
➢ Formazione avanzata per Apprendisti
La formazione è stata indirizzata agli apprendisti inseriti da più anni con lo scopo di accrescere il livello di
autonomia degli stessi nello svolgimento del proprio lavoro.
Ha avuto come obiettivi specifici: fornire conoscenze ed utilizzi delle principali procedure relative alla
concessione del credito; fornire conoscenze e caratteristiche tecniche e commerciali dei servizi finanziari;
potenziare le capacità commerciali; orientare al servizio al cliente; fornire tecniche di comunicazione e
competenze relazionali; lavorare in team.
➢ Formazione Assicurativa per neoaddetti
Percorso rivolto ai nuovi addetti al settore assicurativo ai sensi del Regolamento IVASS al fine di fornire a tali
figure le conoscenze normative, tecniche e contrattuali necessarie al collocamento dei prodotti assicurativi
nel rispetto delle nuove regole e responsabilità che il mercato impone agli operatori. È stato interessato il
personale di front office non ancora formato.
➢ Formazione Assicurativa - Aggiornamento
In ottemperanza agli obblighi previsti dalla normativa IVASS, sono stati previsti per l’anno 2013 momenti
formativi di aggiornamento sulle norme assicurative oltre che di approfondimento sulla conoscenza dei vari
prodotti a disposizione dei Clienti. Sono state realizzate due giornate di formazione d’aula integrate da autoformazione e-learning per un totale di 30 ore. Al termine del percorso è stato somministrato un test di
valutazione dell’apprendimento.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
➢ Formazione in materia di antiriciclaggio
Nell’ambito della formazione prevista dalla normativa di contrasto al riciclaggio, sono stati effettuati i
seguenti interventi:
– Al personale di recente assunzione è stata riservata specifica formazione relativa alla Normativa
Antiriciclaggio e alla relativa Procedura Operativa aziendale.
– Il personale dell’Ufficio Accertamenti Bancari ha partecipato a due giornate di formazione e aggiornamento
in materia di antiriciclaggio ed operazioni sospette realizzate con esponenti di Federveneta.
– Per il restante personale coinvolto in attività interessate alla normativa in questione sono stati organizzati
6 specifici incontri di formazione, tenuti da docenti del Servizio Legale di Federveneta, e rispettivamente
rivolti a: Preposti di Filiale, Collaboratori del Preposto e Sportellisti.
➢ Incontri Area Finanza
Mensilmente l’Ufficio Finanza ha tenuto degli incontri di formazione e aggiornamento per tutti gli operatori
titoli di filiale.
La formazione ha riguardato gli addetti alla consulenza finanziaria per un aggiornamento sulle innovazioni
previste a seguito dell’applicazione della Direttiva MIFID – Livello 3.
➢ Formazione in materia di Crediti Problematici
Percorso di due giornate rivolto ai Preposti di Filiale riguardanti la tematica del credito anomalo. Sono stati
affrontati specifici argomenti quali il concordato in bianco ed in continuità, gli accordi di ristrutturazione, i
piani attestati e la responsabilità civile e penale delle Banche.
➢ Corso di specializzazione European Financial Advisor
Percorso di 16 giornate d’aula che ha avuto la finalità di fornire competenze per operare con successo nella
consulenza alla clientela privata in materia di portafogli composti da strumenti mobiliari e da prodotti assicurativo-previdenziali. Il percorso ha visto coinvolti 5 dipendenti e si è tenuto presso il CUOA di Altavilla
Vicentina da settembre a dicembre 2013. Gli stessi dipendenti, così preparati, hanno poi sostenuto l’esame
finale e ottenuto la certificazione €FA.
➢ Corso di specializzazione European Financial Advisor – aggiornamento
Il Percorso di aggiornamento finalizzato al mantenimento della certificazione €FA ha visto impegnati i
dipendenti già in possesso di tale certificazione per una durata di 2 giornate di formazione.
➢ Percorso di crescita e sviluppo manageriale ai Ruoli Direzionali
Percorso di 13 giornate organizzato da Federveneta e pensato per incaricati a dirigere unità organizzative
della Sede Centrale.
➢ Progetto di qualificazione su “Private Banking e Consulenza Finanziaria”
Percorso di formazione, organizzato da Cassa Centrale Banca di Trento in collaborazione con SDA BOCCONI.
➢ Formazione in materia di Sicurezza (Dlgs 81)
Nel corso del 2013, nel rispetto degli obblighi legislativi, sono stati completati i percorsi formativi per dare al
personale le corrette informazioni e conoscenze in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. Principalmente
interessati i Preposti di Filiale e gli addetti al primo soccorso e squadra antincendio, oltre alla formazione e all’aggiornamento dei RLS.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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➢ Formazione specialistica per personale adibito alle funzioni di Risk Controller, Funzione Conformità, Legale, Privacy e Trasparenza
Il personale adibito alle rispettive aree indicate ha partecipato agli incontri di formazione specialistica e di aggiornamento generalmente tenuti presso la Federazione Veneta a Padova.
➢ Percorso di formazione Retail LAB per lo sviluppo del Retail
Percorso formativo finalizzato allo sviluppo delle attività sul segmento Retail – prodotti dedicati alla persona
e alla famiglia – nella banca e verso la clientela e dovrà orientare e supportare la rete commerciale nella
realizzazione di piani di vendita dei prodotti.
➢ Percorso “Risk manager”
Il percorso si è proposto di fornire un aggiornamento, alla luce della normativa vigente, sul controllo e la
gestione dei rischi in Banca. Nel contesto attuale le Banche sono chiamate a rivedere il loro operato e la loro
gestione in un’ottica orientata al governo dei rischi e con un approccio ancor più attento alla rischiosità delle
partite finanziarie e patrimoniali assunte in proprio, ma anche di quelle intermediate.
4. ATTIVITÀ ORGANIZZATIVE
L’esercizio 2013 ha visto la Banca impegnata su più fronti alla ricerca continua di soluzioni che diano
efficienza all’azienda ed efficacia all’azione operativa aziendale.
• Nuova organizzazione Area Crediti
La perdurante crisi economica in atto ed il continuo aumento del credito deteriorato hanno spinto la
Banca a studiare e proporre una profonda revisione nell’organizzazione dell’Area del Credito ed un aggiornamento del Regolamento del Processo del Credito.
A tal scopo, a partire da Aprile 2013 è stata sperimentata la costituzione di un “nucleo fidi”, insediato
presso i locali della Filiale di Marostica, dove è stata concentrata l’attività relativa all’istruttoria della pratica
di fido di 8 filiali limitrofe. Questo con un duplice obiettivo:
– liberare le filiali da incombenze operative per orientarle verso le attività relazionali e commerciali,
– migliorare la qualità del credito, mediante istruttorie eseguite da un numero limitato di colleghi esperti.
Vista la positività dell’esperimento, si prevede di estendere progressivamente, nel corso del 2014, tale
modello a tutta la struttura aziendale.
La nuova struttura proposta per l’Area del Credito prende spunto dall’introduzione della nuova “Pratica di
Fido Elettronica” (PEF3). Essa punta a migliorare da un lato l’istruttoria delle pratiche di fido, rafforzando
la separatezza di analisi tra area commerciale e area di analisi tecnica, al fine di determinare in maniera più
precisa il merito creditizio della controparte da affidare, garantendo al processo istruttorio e di delibera la
necessaria autonomia, obiettività ed imparzialità di giudizio; dall’altra a creare dei presidi di maggior
controllo per intercettare i primi sintomi di anomalia dei rapporti affidati e non, classificati “in bonis”,
ricercando e mettendo in essere soluzioni efficaci per la soluzione delle problematiche: questo per una
efficiente gestione delle posizioni classificate a “Rischi in Osservazione” e ad “Incaglio” che porti ad una
regolarizzazione delle anomalie o ad un condiviso piano di rientro dalle esposizioni.
È previsto il potenziamento dell’Area del Credito, con l’inserimento di 3 nuove figure professionali, di cui
una, ex responsabile di Filiale attualmente già all’interno dell’Area, oltre ad altre due risorse attualmente
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Preposti di Filiale, tutte e 3 dotate di adeguata esperienza, professionalità ed autorevolezza:
– 1 figura nell’Organico del Servizio Controllo Crediti
– 2 figure nell’Organico del Servizio Crediti Anomali.
Gli interventi sopra illustrati, verranno integrati da specifici Corsi di “formazione” per Preposti di Filiale e
Vice, da effettuarsi nei primi mesi del 2014, aventi per oggetto:
– la nuova “Pratica Elettronica di Fido”: modalità di istruttoria pratiche e concetti da condividere su
corretta determinazione del merito creditizio delle controparti da affidare;
– “Crediti Anomali”: i principali sintomi negativi e criteri di gestione delle problematicità più frequenti.
nche il restante personale coinvolto nel comparto crediti sarà interessato ad una adeguata formazione
mirata allo sviluppo delle necessarie competenze richieste dal nuovo processo adottato.
• “Banca Self”
La Banca inoltre ha iniziato a creare, in alcune filiali delle aree SELF per consentire alla clientela di operare
24h e 7 giorni su 7 per effettuare versamenti sia di contanti che di assegni, bonifici e pagamenti di effetti.
L’operatività al 31.12 risulta effettiva presso le seguenti Filiali:
– Bolzano Vicentino
– Torri di Quartesolo
– Bassano del Grappa
Sempre nell’ottica della ricerca della massima efficienza della struttura, alla luce dei volumi intermediati e
delle potenzialità espresse, dal 24.09.2013 la Filiale di Pozzoleone svolge l’operatività di sportello solo al
mattino. Già da diversi anni infatti la filiale operava come “sportello leggero” facente capo alla vicina
Filiale di Tezze sul Brenta. Il personale di quest’ultima garantirà il servizio completo alla clientela, nell’arco
dell’intera giornata.
• Analisi Gap formativi
Alla luce dell’importante rotazione di personale effettuata nel corso del 2013, anche per la completa integrazione del personale proveniente dalla ex Bcc di Quinto Vicentino, si è resa necessaria una nuova
mappatura delle competenze del personale.
Per l’azienda “mappare” le professionalità presenti al suo interno risulta fondamentale per una serie di
motivi:
– necessità di conoscere “chi fa che cosa”;
– aggiornamento continuo sulle competenze dei propri dipendenti;
– individuazione dei punti di debolezza e delle aree di miglioramento;
– programmazione degli interventi formativi;
– gestire trasferimenti di personale considerando la distribuzione delle competenze;
– taratura delle aspettative del personale.
Per il 2013 si è adottato uno strumento nuovo fornito dalla Federazione Veneta denominato “Procedura
di Analisi dei Gap Formativi”, che permetterà una più puntuale rilevazione delle competenze dei bisogni
formativi al fine di consentire la progettazione di piani di formazione in linea con i bisogni aziendali.
L’attività ha previsto la somministrazione di schede di autovalutazione al personale, per il tramite di un
apposito portale web gestito dalla Federazione Veneta, con una sintesi di processo che prevede un’autovalutazione da parte del dipendente e la revisione della valutazione da parte del suo superiore gerarchico.
L’applicativo prevede quindi la generazione dei report di analisi, in dettaglio fino al singolo dipendente, e
in sintesi per profilo professionale e aggregati banca.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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In relazione all’attività di adeguamento della Normativa Interna si segnalano inoltre le seguenti iniziative:
• Sepa End Date
In base a quanto stabilito dal Regolamento UE n.260/2012 e dal Provvedimento di Banca d’Italia recante
istruzioni applicative dello stesso, dal 1° febbraio 2014 i servizi di bonifico e di addebito diretto nazionali
sono stati sostituiti con gli analoghi servizi attivi in ambito europeo - rispettivamente SCT e SDD - creati
per la realizzazione dell’area unica dei pagamenti in Euro, la Single Euro Payments Area - SEPA.
Al fine di minimizzare i possibili rischi di interruzione dei pagamenti per i consumatori e le imprese, il 9
gennaio scorso la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di modifica del Regolamento (UE)
260/2012 che prevede l’introduzione di un periodo transitorio di sei mesi, avallato dalla BCE, durante il
quale possono essere accettate le operazioni di bonifico e di addebito diretto disposte nei formati
nazionali. Il Parlamento e il Consiglio europei hanno approvato, rispettivamente il 4 e il 18 febbraio 2014,
la modifica proposta, con validità retroattiva a partire dal 1° febbraio 2014. La modifica introdotta non ha
comportato una variazione del termine per la migrazione alla SEPA, fermo al 1° febbraio 2014, ma la
previsione di un “grace period” finalizzato alla migliore gestione di casi eccezionali o di emergenza.
L’adeguamento ai requisiti generali imposti dal Regolamento citato ha determinato impatti significativi sui
processi di trattamento/elaborazione delle operazioni, le infrastrutture preposte, gli strumenti di
conferimento degli ordini e di relativa rendicontazione a disposizione della clientela sui diversi canali.
La Banca, per garantire il corretto e completo processo di adeguamento alla SEPA, in ottemperanza a quanto
richiesto dall’art. 9 del Provvedimento attuativo citato, ha predisposto e adottato, con delibera del 27.01.2014,
un piano di migrazione delle operazioni di bonifico e di addebito diretto, redatto anche sulla base della
pianificazione di dettaglio degli interventi - nonché della tempistica di relativa attuazione - individuati dal Centro
Consortile Informatico PHOENIX, in qualità di struttura tecnica delegata e Cassa Centrale Banca in qualità di
tramite operativo/contabile da e verso i circuiti interbancari - a seguito dell’analisi di posizionamento rispetto ai
nuovi schemi SEPA dei rispettivi processi e procedure inerenti all’operatività nei sistemi di pagamento.
In tale ambito, la Banca ha individuato gli interventi necessari sui profili organizzativi e procedurali interni,
alla definizione delle conseguenti modifiche ai regolamenti e alle disposizioni attuative attinenti, nonché
all’implementazione dei connessi presidi di controllo.
• Regolamento EMIR
Il 16 agosto 2012 è entrato in vigore il “Regolamento (UE) N. 648/2012 sugli strumenti derivati OTC, le
controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni” (di seguito EMIR). L’EMIR dà seguito alle
comunicazioni adottate dalla Commissione Europea e agli impegni assunti dai leader del G-20, nel 2009
e nel 2010, con riferimento all’adozione di misure volte ad accrescere la trasparenza e la vigilanza regolamentare, ridurre il rischio di controparte e il rischio operativo, rafforzare l’integrità del mercato con
riferimento alle negoziazioni dei derivati OTC.
In particolare l’EMIR introduce l’obbligo, per le controparti finanziarie e non finanziarie, di:
– ricorrere a “controparti centrali” (c.d. CCPs) per la compensazione dei derivati OTC;
– adottare tecniche di mitigazione del rischio per i derivati OTC non oggetto di compensazione;
– segnalare ai “repertori di dati” (c.d. Trade Repositories) le informazioni relative ad ogni contratto
derivato stipulato e ogni modifica o cessazione dello stesso.
Nel corso del 2013 sono entrati in vigore gli standard tecnici regolamentari e di implementazione emanati
dalle competenti Autorità Europee di Vigilanza ai fini dell’applicazione degli obblighi previsti, ad eccezione
di quelli relativi alla compensazione presso una CCP.
La Banca, in qualità di controparte finanziaria soggetta agli obblighi dell’EMIR, ha adottato gli opportuni
presidi per le segnalazioni ai “repertori di dati” e l’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio
previste dalla normativa.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
• Accordi in relazione alla moratoria debiti PMI
Le “Nuove misure per il credito alle PMI” del 28 febbraio 2012 sono divenute pienamente operative nella
seconda parte del 2012. Il quadro normativo necessario all’avvio dell’operatività dei plafond “Crediti PA”
e “Progetti Investimenti Italia” è stato completato solo in prossimità della scadenza del 31 dicembre 2012
e, permanendo la necessità di mantenere misure di sostegno alle PMI (seppur adeguate all’evoluzione
della congiuntura economica), le Parti sottoscrittrici delle citate iniziative hanno concordato di:
– prorogare il termine di validità delle “Nuove misure per il credito alle PMI” al 31 marzo 2013 e di
definire – entro tale data - nuove misure di sostegno alle imprese;
– prorogare il termine di validità dei due plafond al 31 dicembre 2013.
La Banca ha deliberato di aderire all’Accordo per il Credito 2013 in data 05/08/2013, nonché ai
seguenti altri Accordi siglati nell’ambito dell’industria bancaria:
– Piano famiglie, scaduto il 31/03/2013 e sostituito con il Fondo solidarietà mutui prima casa a
partire dal 27/04/2013;
– Fondo nuovi nati;
– Fondo per la casa (adesione deliberata il 13/01/2014);
– Microcredito Etico Sociale;
– PerMicro.
Immobili ed altri investimenti tecnologici
Nel corso del 2013 sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione e miglioramento nelle filiali di Torri di
Quartesolo (Fraz. di Marola) e Monticello Conte Otto (Fraz. di Cavazzale), dotandole di un nuovo layout in
linea con le esigenze operative correnti.
La Banca nel corso del 2013 ha provveduto ad aggiornare il proprio Datacenter con una struttura più
moderna ed efficiente al fine di consentire una migliore gestione, garantire maggior affidabilità, protezione
ed espandibilità del proprio Sistema Informativo.
Il progetto realizzato ha previsto l’adozione di una architettura tecnologica di DELL che garantisce un’ottima
integrazione tra la piattaforma leader nella virtualizzazione basata su tecnologia VMWare Vsphere e gli
ambienti infrastrutturali di storage e computing con tutte le funzionalità adeguate alle esigenze dell’IT di
Banca San Giorgio Quinto Valle Agno.
Continuità operativa
La Banca nel rispetto della specifica normativa di vigilanza emanata dalla Banca d’Italia con provvedimento
del luglio 2004, ha predisposto un progetto di Continuità Operativa.
Il servizio prevede, in caso di “disastro”, la riattivazione dei server della Banca in un Datacenter di Phoenix
Spa, con il ripristino di dati, applicazioni e connettività necessarie al proseguo delle attività delle filiali. Il tutto
è garantito entro 48 ore naturali e consecutive dalla dichiarazione del disastro, con servizio attivo 24h su 24
e 7 giorni su 7.
Annualmente è previsto un test di verifica, con simulazione della indisponibilità dei locali adibiti a Sede della
Banca, così da verificare il funzionamento dei sistemi e la correttezza delle procedure a supporto.
Per quanto riguarda l’esercizio 2013 il test annuale è stato effettuato il 6 dicembre ed ha avuto esito positivo.
Informazioni sugli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali non assumono rilevanza sull’andamento e sulla situazione economica e finanziaria dell’impresa. Viceversa l’attività della banca, configurandosi quale prestazione di servizi “dematerializzati”, non
produce impatti ambientali degni di rilievo. Tuttavia la Banca, quale ente mutualistico attento al territorio e
consapevole della responsabilità socio-ambientale che hanno le imprese, persegue una politica di attenzione
ai risvolti ambientali.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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La Banca si avvale del servizio di imprese specializzate per lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi che
sono costituiti esclusivamente da toner di stampanti/fotocopiatrici, lampade neon e batterie per gruppi di
continuità.
Per quanto riguarda invece lo smaltimento di tutti gli altri rifiuti, la Banca ha sottoscritto una convenzione
con ESO Recycling Srl una azienda che opera nel recupero delle materie prime, riducendo al minimo il ricorso
allo smaltimento in discarica.
La ESO Recycling Srl è in possesso di Autorizzazione ai sensi del D.Lgs 152/06, rilasciata dal Dipartimento
Ambiente della Provincia di Vicenza, per la messa in riserva e conseguente trattamento dei Beni Durevoli
Dismessi e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – RAEE.
Inoltre, dal 2005, opera con Sistema di Gestione per la Qualità UNI-EN ISO 9001:2000 (vision 2000) e
Sistema di Gestione Ambientale UNI-EN ISO 14001:2004.
L’originalità e l’innovazione delle tecniche utilizzate per i trattamenti dei rifiuti sono in piena sintonia con le
normative vigenti per la sicurezza dell’ambiente e consentono, ad oggi il recupero del materiale oltre il 90%
della quantità complessiva dei beni.
5. ATTIVITÀ DI RICERCA E DI SVILUPPO
Nel corso del 2013 Banca San Giorgio Quinto Valle Agno ha continuato l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi
prodotti e servizi finalizzati a creare valore aggiunto per l’istituto, per i soci e per la clientela.
Particolare attenzione è stata riservata ai comparti bancari tradizionali ed innovativi, nei confronti della
clientela privata e delle piccole/medie imprese, mediante la rete commerciale e con il supporto e il
coordinamento dei servizi di sede centrale.
È stata ulteriormente incrementata l’attività di servizi alla clientela, ampliando la gamma dei prodotti ed
abbinando sempre di più la funzione creditizia con quella parabancaria anche mediante alleanze sia con
società prodotto del movimento cooperativo che con altre società. L’obiettivo è fornire prestazioni che
abbiano effettivo valore aggiunto per il Socio, il cliente e per la stessa Bcc. In tale contesto l’attività di intermediazione si accompagna, in modo naturale, alla soddisfazione del cliente nei vari bisogni collegati alla
domanda di credito o di prodotti di risparmio, previdenziali e servizi.
Oltre all’attività di raccolta ed impiego nelle varie forme tradizionali, a breve, medio e lungo termine, la Banca
concentra il proprio business nel proporre e fornire soluzioni personalizzate con operazioni mirate a
soddisfare tutte le esigenze che si manifestano nei diversi comparti.
Sono privilegiati i servizi ed i prodotti del movimento cooperativo, senza peraltro ignorare a priori le
possibilità di collaborare con società esterne.
Nel settore Crediti la Banca concede affidamenti ordinari a privati e imprese con durata a breve, medio e
lungo termine, con utilizzo rotativo o rientro tramite piano di rimborso, finalizzati all’elasticità di cassa, allo
smobilizzo dei crediti commerciali o alla realizzazione di piani di investimento e ristrutturazione.
La Banca rilascia garanzie fideiussorie nei confronti di terzi, privati ed enti e concede inoltre affidamenti ad
imprese sulla scorta delle convenzioni stipulate con enti e consorzi fidi, oppure a valere su leggi e regolamenti
regionali, nazionali e comunitari.
La Banca concede a soci appartenenti a particolari categorie (agricoltori, nuovi imprenditori, giovani ecc.) finanziamenti a tassi di favore per investimenti o per altri scopi.
È operativo il servizio “BAT. Banca Azienda Territorio”, un’iniziativa che si colloca nell’ambito delle attività di
consulenza all’imprenditoria locale. Il rapporto banca-impresa non può rimanere confinato nell’ambito di
una semplice valutazione del rischio di credito, ma deve evolvere verso l’indicazione di soluzioni e strategie
idonee a consolidare, salvaguardare o recuperare, se assenti, l’equilibrio economico e/o quello finanziario.
L’oggetto principale della consulenza consiste nella misurazione e qualificazione del fabbisogno finanziario
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
d’impresa, sia storico, sia prospettico. La consulenza ha l’obiettivo di individuare punti di forza e/o di
debolezza dell’azienda offrendo indicazioni e/o soluzioni al cliente.
Nel settore Finanza la Banca opera, per conto della clientela, sui diversi mercati domestici ed esteri per
l’esecuzione di transazioni in titoli azionari, obbligazionari e strumenti derivati.
La Banca provvede all’emissione ed al collocamento, presso la clientela, di propri prestiti obbligazionari tradizionali
e strutturati e gestisce, attraverso la Tesoreria, le disponibilità monetarie e le risorse finanziarie proprie.
I prodotti e i servizi finanziari sono distribuiti attraverso i canali tradizionali.
L’operatività nel comparto Estero riguarda i principali servizi commerciali (regolamenti internazionali,
negoziazione assegni esteri, gestioni documentate), creditizi (finanziamenti all’importazione, anticipi all’esportazione, prestiti finanziari, sconti su pagamenti differiti, crediti documentari import/export) e finanziari
(apertura conti e depositi in divisa, operazioni in cambi a pronti, intermediazione in derivati su cambi e tassi,
opzioni, operazioni di tesoreria in divisa estera).
Banca San Giorgio Quinto Valle Agno provvede inoltre al rilascio di garanzie internazionali commerciali e
finanziarie, all’assistenza per l’apertura di rapporti presso banche estere ed alla richiesta di informazioni
commerciali su operatori di altri Paesi.
La Banca offre la più completa gamma di servizi di incasso, pagamento e trasferimento fondi, realizzati
mediante i canali tradizionali, la moneta elettronica e gli strumenti innovativi di banca virtuale; inoltre, ha il
mandato per il collocamento di polizze assicurative nei rami elementari, rami danni, ramo vita e per il rilascio
di cauzioni.
La Banca offre alla clientela un’ampia gamma di prodotti e servizi in grado di soddisfare le diverse esigenze
della clientela:
– Conti correnti ZeroConto, Dream, Argento Vivo: rivolti al target retail e segmentati per fasce d’età/d’attività,
sono dedicati, rispettivamente a famiglie, giovani under 30 e pensionati.
– Conto deposito.
– Depositi a risparmio: nominativi o al portatore, liberi o vincolati, sono destinati essenzialmente al privato
cittadino, il deposito a risparmio viene utilizzato per l’accantonamento di somme nel tempo, per la
temporanea destinazione del denaro, per evitare la custodia personale di somme in contanti, in attesa di
un utilizzo dello stesso, sia per le necessità quotidiane che per eventuali investimenti in forme più redditizie.
– Banca On line: i prodotti del pacchetto on-line integrano la necessità di recarsi allo sportello bancario per
la gestione del conto corrente o del dossier titoli.
– Carte di credito: Bcc Classic, Revolving, Impresa, Gold.
– Servizi di Investimento.
– Negoziazione per conto proprio.
– Esecuzione di ordine per conto dei clienti.
– Ricezione e trasmissione di ordini.
– Obbligazioni BCC: le obbligazioni emesse dalla BCC sono a tasso fisso, zero coupon o a tasso
variabile/misto/step up (che consentono al cliente di cautelarsi o di cogliere le opportunità di eventuali
rialzi dei tassi d’interesse).
– Prodotti e servizi assicurativi: tramite un contratto di assicurazione ci si garantisce contro il verificarsi di un
evento futuro e incerto (rischio), generalmente dannoso per la propria salute o patrimonio.
Tutte le attività di ricerca e sviluppo si svolgono nella convinzione che la soddisfazione della clientela e la sua
fidelizzazione siano presupposto di servizio e disponibilità della Banca e costituiscano il beneficio principale
rivolto ai Soci: essi possono così constatare il ruolo svolto dall’Istituto nello sviluppo del territorio e nella
crescita sociale morale ed economica della collettività, rispondendo con ciò appieno al principale dettato statutario.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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6. Il PRESIDIO DEI RISCHI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
La Banca è esposta a diverse tipologie di rischio, prevalentemente di credito ed operative, che attengono ai
propri modelli di business, ovvero alla tradizionale operatività di intermediazione creditizia e finanziaria.
Il complesso dei rischi aziendali è presidiato nell’ambito di un modello organizzativo che, fondato sulla
separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, integra le metodologie ed i presidi di controllo
posti su diversi livelli con gli obiettivi aziendali di: efficienza ed efficacia dei processi, salvaguardia dell’integrità
del patrimonio, tutela dalle perdite, garanzia di affidabilità/integrità delle informazioni, verifica del corretto
svolgimento di attività conformi alle normative.
Il modello di governo del sistema dei controlli interni è stato disegnato e successivamente rivisto alla luce dei
quadri normativo/regolamentari tempo per tempo vigenti, degli standard nazionali ed internazionali, delle
migliori pratiche e dei riferimenti elaborati dalla Categoria. Come meglio dettagliato in seguito, tale modello
è stato valutato e sarà aggiornato, laddove siano stati rilevati dei disallineamenti rispetto alle nuove
disposizioni di vigilanza in materia.
In linea con le disposizioni in materia di Corporate Governance, il modello delinea anche le principali
responsabilità in capo agli Organi Aziendali al fine di garantire la complessiva efficacia ed efficienza del
sistema dei controlli interni.
In particolare:
• il Consiglio di Amministrazione è responsabile del sistema di controllo e gestione dei rischi e, nell’ambito
della relativa governance, della definizione, approvazione e revisione degli orientamenti strategici e delle
linee guida di gestione dei rischi, nonché degli indirizzi per la loro applicazione e supervisione. Anche sulla
base dei riferimenti allo scopo prodotti dalla Direzione Generale, il Consiglio di Amministrazione verifica
nel continuo l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema di gestione e controllo dei rischi, provvedendo
al suo adeguamento tempestivo in relazione alle carenze riscontrate e ai cambiamenti del contesto di riferimento, esterno o interno, o derivanti dall’introduzione di nuovi prodotti, attività o processi rilevanti;
• la Direzione Generale è responsabile dell’attuazione degli orientamenti strategici e delle linee guida
definiti dal Consiglio di Amministrazione al quale riferisce costantemente in proposito. In tale ambito,
predispone le misure necessarie ad assicurare l’istituzione, il mantenimento ed il corretto funzionamento
di un efficace sistema di gestione e controllo dei rischi.
Nell’ambito delle deleghe alla stessa attribuite:
– analizza le tematiche afferenti a tutti i rischi aziendali al fine di definire e mantenere aggiornate le
politiche, di gestione, controllo e mitigazione dei rischi;
– concorre alla definizione dei processi di gestione, controllo e mitigazione dei rischi, individuando
compiti e responsabilità delle strutture coinvolte per dare attuazione al modello organizzativo prescelto,
assicurando il rispetto dei requisiti di segregazione funzionale e la conduzione delle attività rilevanti in
materia di gestione dei rischi da parte di personale qualificato, con adeguato grado di autonomia di
giudizio e in possesso di esperienze e conoscenze proporzionate ai compiti da svolgere;
– verifica nel continuo la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema di gestione e controllo dei rischi
informando in proposito il Consiglio;
– propone i criteri del sistema di reporting direzionale e verso le funzioni di controllo interno,
individuandone finalità, periodicità e funzioni responsabili;
– assicura che le unità organizzative competenti definiscano ed applichino metodologie e strumenti
adeguati per l’analisi, la misurazione/valutazione ed il controllo/mitigazione dei rischi individuati;
– coordina, le attività delle unità organizzative coinvolte nella gestione, misurazione, valutazione e
controllo dei singoli rischi;
• il Collegio Sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di sorveglianza, vigila sull’adeguatezza
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
del sistema di gestione e controllo dei rischi, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai
requisiti stabiliti dalla normativa. Il Collegio Sindacale viene sentito in merito alle decisioni riguardanti la
nomina dei responsabili delle funzioni di controllo interno e la definizione degli elementi essenziali dell’architettura complessiva del sistema dei controlli; segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze e le irregolarità riscontrate, richiede l’adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel tempo l’efficacia;
• l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001, costituito con delibera consiliare del 29/11/2010, è dotato
di pieni ed autonomi poteri di iniziativa e controllo, ha il compito di valutare l’adeguatezza del modello di
organizzazione e gestione adottato dalla Banca, nonché di vigilare sul funzionamento ed osservanza dello
stesso, al fine di prevenire la commissione dei reati previsti dal D.Lgs. n.231/2001 e dalle sue successive
modifiche ed integrazioni.
Il complessivo sistema di controllo e gestione dei rischi è articolato nei seguenti livelli definiti dall’Organo di
Vigilanza:
• I livello: controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le
operazioni o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni;
• II livello:
– controlli sulla gestione dei rischi, condotti da strutture diverse da quelle produttive, sono volti a
definire le metodologie di misurazione dei rischi, a verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie
funzioni operative e a controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli
obiettivi di rischio/rendimento, quantificando il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti
economici;
– controlli di conformità normativa, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita con lo
specifico compito di promuovere il rispetto delle norme di etero e di auto-regolamentazione nonché
dei codici interni di comportamento, per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi
reputazionali ad esso collegati, collaborando, per quanto di competenza, alla realizzazione del modello
aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi;
– controlli in materia di gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita con il compito specifico di
verificare nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e
contrastare la violazione di norme di etero e di auto-regolamentazione in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
• III livello: attività di revisione interna (Internal Auditing), indirizzata a valutare l’adeguatezza e la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni. Tale attività è condotta sulla base dei piani delle
attività di auditing approvati dal Consiglio di Amministrazione o attraverso verifiche puntuali sull’operatività
richieste in corso d’anno.
Il ricorso all’esternalizzazione di funzioni aziendali, anche importanti e di controllo, rappresenta un elemento
strutturale e imprescindibile del modello organizzativo della Banca in considerazione non solo delle dimensioni
aziendali e della limitata complessità operativa che la caratterizza, ma anche della sua appartenenza al
Sistema del Credito Cooperativo. La Banca si avvale infatti dei servizi offerti dagli organismi promossi dalla
Categoria, come previsto dallo stesso statuto sociale, con riguardo all’esternalizzazione di parte delle
funzioni di controllo e della parte prevalente del proprio sistema informativo e altre funzioni aziendali
importanti, quali servizi di back office e valutazione degli strumenti finanziari.
Con particolare riguardo alle funzioni di controllo, la Banca ha deciso di avvalersi della possibilità, già
consentita dalle disposizioni previgenti, di esternalizzare presso la Federazione Veneta delle Banche di credito
Cooperativo, dopo aver valutato l’adeguatezza della struttura all’uopo costituita presso la stessa, il III livello
dei controlli. Suddetta scelta è stata operata nella consapevolezza che la struttura in parola è costituita ed
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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opera conformemente ai riferimenti organizzativi, metodologici e documentali relativi alla prestazione in outsourcing di funzioni di controllo definiti nell’ambito della Categoria e ritenuti idonei ad assicurare l’adeguatezza
dei modelli operativi e di controllo di una Banca di Credito Cooperativo, nonché la conformità alle migliori
pratiche e ai riferimenti regolamentari applicabili. A tal riguardo giova evidenziare che il modello di governo
della Federazione regionale non consente alla singola banca associata di esercitare un ruolo dominante,
anche qualora gli esponenti di questa ricoprano ruoli di rilievo negli organi della stessa.
Gli accordi di esternalizzazione della Funzione di Internal Audit prevedono che le attività in capo alla stessa
siano svolte da strutture autonome, reciprocamente indipendenti, con responsabili e risorse umane dotate di
adeguate capacità professionali, assegnate stabilmente. Specifici riferimenti dispositivi assicurano che
responsabile e addetti non operino in conflitto di interessi con le attività della funzione né svolgano attività
che sarebbero chiamati a controllare.
Per una più compiuta illustrazione dell’assetto organizzativo e delle procedure operative poste a presidio
delle diverse aree di rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione dei rischi
medesimi si rinvia all’informativa qualitativa e quantitativa riportata nella parte E della nota Integrativa – informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
Nel seguito si riportano alcuni riferimenti di indirizzo generale al riguardo.
La chiara ed esaustiva identificazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente esposta, costituisce il
presupposto per la consapevole assunzione e l’efficace gestione degli stessi, attuate anche attraverso
appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.
Nell’ambito dell’ICAAP la Banca definisce la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro la quale
sono sviluppate tutte le attività di misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine
provvede all’individuazione di tutti i rischi verso i quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che
potrebbero pregiudicare la propria operatività, il perseguimento delle strategie definite e il conseguimento
degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di
generazione (anche ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio della
loro misurazione e gestione) nonché le strutture responsabili della gestione. Nello svolgimento delle attività
citate la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, dell’operatività in termini di prodotti e
mercati di riferimento, delle specificità connesse alla propria natura di banca cooperativa a mutualità
prevalente operante in un network e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici
definiti dal Consiglio di Amministrazione e declinati nei piani operativi annuali. Sulla base di quanto rilevato
dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i seguenti rischi: di credito e controparte,
di mercato, operativo, di concentrazione; di tasso d’interesse, di liquidità, residuo, derivante da cartolarizzazioni,
strategico, reputazionale, di conformità, di leva finanziaria, di operatività verso soggetti collegati, di
investimenti partecipativi in imprese non finanziarie. Tutte le valutazioni effettuate con riferimento
all’esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono state oggetto di analisi
da parte dei vertici aziendali.
Il secondo livello dei controlli (controllo rischi, conformità e antiriciclaggio) assume un rilievo strategico con
riguardo alla capacità di coniugare il governo del rischio con la pratica d’affari nel supportare la declinazione
della cultura aziendale in materia di gestione del rischio nei comportamenti e nelle scelte strategiche.
La Funzione di controllo dei rischi ha, tra gli altri, il compito di individuare le metodologie di misurazione dei
rischi, sviluppare e manutenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree/unità di business con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare/valutare il
grado di esposizione ai rischi.
Più in generale, la funzione ha tra i propri compiti principali, la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle
varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree aziendali con gli
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
obiettivi di rischio/rendimento definiti dal Consiglio di Amministrazione, quantificando il grado di esposizione
ai rischi e gli eventuali impatti economici. La Funzione garantisce inoltre l’informativa inerente ai citati profili
di analisi e valutazione attraverso opportuni flussi informativi indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione
Generale e agli Organi di Governo e Controllo.
Con riguardo alla gestione del rischio di non conformità alle norme, a seguito di un’accurata analisi
organizzativa che ha considerato le dimensioni aziendali, l’operatività complessiva ed i profili professionali in
organico, la Banca ha adottato un modello che si fonda sulla presenza di una Funzione interna che svolge direttamente le attività avvalendosi anche del supporto di altre funzioni interne alla Banca o della Federazione
regionale, coordinate al fine di assicurare unitarietà e coerenza nell’approccio alla gestione del rischio. Il Responsabile della Funzione pianifica le attività con riguardo alle politiche di gestione del rischio definite dal
Consiglio di Amministrazione, monitora la qualità del servizio prestato sulla base degli standard definiti e
cura la redazione dell’informativa periodica ai vertici aziendali sui risultati raggiunti. I risultati delle attività di
verifica condotte sono formalizzati in specifici report presentati con cadenza annuale, al Consiglio di Amministrazione cui, in quanto responsabile del Sistema dei Controlli Interni, spetta la complessiva supervisione
del processo di gestione del rischio di non conformità normativa e, in tale ambito, la periodica valutazione
dell’adeguatezza della funzione di conformità alle norme nonché la definizione del programma di attività
della funzione stessa.
Relativamente alla gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, in ossequio alla
disciplina di riferimento e a seguito di un’accurata analisi organizzativa che ha tenuto conto delle dimensioni
aziendali, della complessiva operatività e dei profili professionali in organico, la Banca ha provveduto a
istituire con delibera consiliare dell’1/08/2011 una specifica funzione indipendente di controllo di secondo
livello investita dello specifico compito di prevenire e contrastare la violazione di leggi, regolamenti e
procedure in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. La Funzione ed il suo Responsabile
operano sulla base di un piano approvato dal Consiglio di Amministrazione cui le risultanze delle attività di
controllo sono riportate annualmente.
La Funzione di Internal Audit, svolge la propria attività sulla base di piani pluriennali approvati dal Consiglio
di Amministrazione e attraverso verifiche puntuali sull’operatività delle funzioni coinvolte, richieste in corso
d’anno. In tale ambito effettua la verifica e l’analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello,
attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio.
I vertici della Banca hanno preso visione dei report prodotti per ogni verifica di processo e del report
consuntivo che sintetizza la valutazione dell’Internal Audit sul complessivo sistema dei controlli della Banca e
riporta l’elencazione degli interventi di miglioramento ritenuti opportuni al fine di ricondurre i rischi residui
entro livelli coerenti con la delineata propensione al rischio.
L’informativa di sintesi delle attività svolte dalle Funzioni di controllo interno nel corso dell’anno è stata
esaminata dal Consiglio di Amministrazione che ha definito sulla base dei relativi contenuti uno specifico
programma di attività per la risoluzione delle problematiche evidenziate e l’adeguamento del sistema dei
controlli interni.
La Funzione di Internal Audit della Banca ha ottenuto la certificazione di conformità relativamente
all’organizzazione e allo svolgimento delle proprie attività agli Standard per la pratica professionale
dell’Internal Auditing e al Codice Etico della Professione; tale giudizio è stato elaborato da parte di un ente
terzo indipendente al Sistema a fronte di un processo di analisi e verifiche condotte secondo la metodologia
definita nel “Quality Assessment Manual” pubblicato dall’Institute of Internal Auditors (IIA).
Con il 15° aggiornamento alla Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006, “Nuove
disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, è stato definito il nuovo quadro regolamentare in
materia di “Sistema dei controlli interni”, “Sistema informativo”, “Continuità operativa”. Il termine per
l’adeguamento alle disposizioni in materia di sistema dei controlli interni - di cui al Capitolo 7 - e di continuità
operativa - di cui al Capitolo 9, è fissato al 1° luglio del 2014.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
69
Fanno eccezione:
• le previsioni inerenti le linee di riporto dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo di secondo
livello (risk management e compliance), di cui al Capitolo 7, Sezione III, par. 1, lett. b), cui ci si deve
conformare entro il 1° luglio 2015;
• con riferimento all’esternalizzazione di funzioni aziendali (Capitolo 7, Sezioni IV e V), l’obbligo di
adeguare i contratti di esternalizzazione in essere alla data di entrata in vigore delle disposizioni alla prima
scadenza contrattuale e, comunque, entro tre anni dall’entrata in vigore (1° luglio 2016). I contratti di
esternalizzazione conclusi dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina devono essere adeguati alle
nuove disposizioni entro la data di efficacia delle disposizioni (1° luglio 2014). Entro tale data deve essere
inviata alla Banca d’Italia una comunicazione che riporti tutti i contratti stipulati nel periodo compreso tra
la data di entrata in vigore delle disposizioni e la data della loro efficacia.
Il termine per l’adeguamento alle disposizioni in materia di sistema informativo, di cui al Capitolo 8, è il 1°
febbraio 2015. I contratti di esternalizzazione del sistema informativo in essere alla data di entrata in vigore
delle disposizioni devono essere adeguati alla prima scadenza contrattuale e, comunque, entro tre anni
dall’entrata in vigore delle disposizioni (1° luglio 2016).
Le perduranti tensioni prodotte dalla crisi finanziaria impongono alla Banca una rinnovata riflessione sulla
capacità di realizzare la propria missione, tenendo in debita considerazione anche i profili dell’efficienza e
dell’economicità della gestione. In tale ottica, i contenuti, complessi e articolati, delle nuove disposizioni e i
tempi di prevista entrata in vigore impongono un’attenta valutazione non solo dei necessari profili di
adeguamento alle nuove previsioni ma anche delle modalità di declinazione delle attività di adeguamento
stesse, anche alla luce del prevedibile impatto organizzativo, procedurale ed economico e posta la peculiare
fase congiunturale tuttora in atto.
Il principio ispiratore delle scelte aziendali in materia si basa sulla consapevolezza che un efficace sistema di
controllo costituisce condizione essenziale per il perseguimento degli obiettivi aziendali e che gli assetti organizzativi
e di controllo aziendali debbano costantemente risultare tali da supportare la realizzazione degli interessi
dell’impresa e nello stesso tempo contribuire ad assicurare condizioni di sana e prudente gestione e stabilità.
Funzioni di controllo autorevoli e adeguate contribuiscono a guidare gli organi di vertice verso scelte
strategiche coerenti con il quadro normativo e con le potenzialità aziendali, agevolano lo sviluppo di una
cultura aziendale di correttezza dei comportamenti e di affidabilità, permettono di accrescere la fiducia degli
operatori e dei clienti nell’operatività della singola banca e del settore nel suo complesso.
Assumono rilievo in tale ambito i meccanismi di interazione tra le Funzioni aziendali al fine di disporre di una
visione integrata dei rischi e di un processo dinamico di adattamento delle modalità di controllo al mutare del
contesto interno ed esterno.
All’insegna di tali riflessioni e nel contesto di un percorso comune che ha coinvolto, oltre alle consorelle,
anche tutte le strutture, associative e imprenditoriali, di secondo livello del network, è stata sviluppata l’autovalutazione aziendale di posizionamento rispetto alle nuove disposizioni.
Lo scorso 29 gennaio, la Banca ha trasmesso alla Banca d’Italia la propria relazione sugli esiti dell’autovalutazione
in argomento. Nella relazione sono state individuate le misure da adottare per assicurare il rispetto delle
disposizioni e la relativa tempificazione, definita in coerenza con le date di efficacia delle disposizioni di
riferimento e tenuto conto delle linee progettuali di Categoria inerenti la predisposizione di riferimenti
metodologici e standard documentali utili rispetto ai profili di necessario adeguamento individuati nel corso
della stesura del piano di migrazione.
Sulla base di quanto emerso nel corso delle attività sviluppate nell’ambito dell’autovalutazione, la Banca ha
individuato le seguenti principali aree di adeguamento:
1. Ruolo e responsabilità degli organi aziendali. In dettaglio, si dovrà procedere alla revisione e integrazione,
in stretta coerenza, laddove necessario, con le attività in corso di revisione dello statuto tipo, dei
regolamenti della Banca per allineare ruoli, compiti e responsabilità degli Organi aziendali a quanto
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
stabilito dalle disposizioni di vigilanza. Tali attività saranno sviluppate in stretto raccordo con quelle
inerenti l’adeguamento alla nuova disciplina in materia di governo societario, di prossima emanazione.
2. Attuazione/integrazione dei processi di governo e gestione dei rischi. In particolare,
– definizione, formalizzazione e attuazione del Risk Appetite Framework;
– adeguamento della Funzione di Risk Management ai nuovi requisiti regolamentari e definizione/integrazione
dei processi di governo e gestione dei rischi anche alla luce delle nuove definizioni regolamentari, ivi inclusa
la definizione dei presidi di controllo di secondo livello per il monitoraggio delle esposizioni creditizie;
– definizione e implementazione di procedure volte ad assicurare la piena e corretta valutazione dei
rischi derivanti dalla nuova operatività, in coerenza con la propensione al rischio definita e la capacità
della banca di gestirli;
– definizione dei criteri quantitativi e qualitativi per identificare le operazioni di maggior rilievo e del
processo di gestione e governo dei rischi associati;
– aggiornamento e integrazione delle politiche e processi di valutazione delle attività aziendali per
assicurarne un’adeguata integrazione con l’attività di risk management.
3. Profili attinenti l’esternalizzazione di funzioni aziendali con riferimento alle disposizioni riportate nei
capitoli 7 e 8. In tale ambito,
– definizione e adozione della politica in materia di esternalizzazione nella quale verranno regolamentati
i processi e i presidi in grado di garantire l’adeguato governo delle attività oggetto di esternalizzazione,
finalizzati anche a valutare e attivare, se necessario, soluzioni di switch o di contingency;
– adeguamento dei contratti in essere con i fornitori tenuto anche conto dei riferimenti che a riguardo
verranno definiti a livello di Categoria con particolare, ma non esclusivo, riguardo a indicatori, SLA e
logiche di misurazione e valutazione delle soglie individuate per tipologia di servizio.
4. Nell’ambito delle attività finalizzate per la definizione e adozione del documento di coordinamento delle
funzioni e organi di controllo:
– revisione dei compiti e delle responsabilità delle Funzioni di controllo, dei relativi flussi informativi e
delle modalità di coordinamento e collaborazione ai sensi delle nuove disposizioni;
– definizione dei processi in grado di garantire una maggiore collaborazione e un più frequente
interscambio fra le differenti Funzioni e tra queste e gli Organi aziendali, coinvolte nell’iter di
misurazione, valutazione e mitigazione dei rischi, ciò in termini anche di pianificazione condivisa e
temporalmente coordinata, sinergica e non ridondante, modalità di confronto, logiche e metriche di
valutazione del rischio residuo;
– definizione del set di informazioni omogenee relative a medesimi ambiti sottoposti a pareri e valutazioni
delle differenti Funzioni di Controllo. In merito, si prevede di rivedere gli attuali strumenti di reporting.
5. adeguamento rispetto alle nuove previsioni in materia di Sistemi Informativi e Continuità Operativa, con
particolare riguardo agli aspetti attinenti la governance ICT, la gestione della sicurezza informatica, il
sistema di gestione dei dati, la gestione del rischio informatico.
6. adeguamento della Funzione di Compliance, secondo un approccio risk based, in misura proporzionale al
rilievo che le singole norme hanno per l’attività svolta e alle conseguenze della loro violazione.
Il percorso di adeguamento è già in corso nell’ambito delle progettualità di Categoria cui la Banca partecipa
per il tramite della Federazione Veneta delle Banche di Credito cooperativo.
6.1 La gestione dei rischi
Come visto sopra, la Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse
tipologie di rischio che attengono principalmente alla tipica operatività di intermediazione creditizia e
finanziaria. Con riguardo al rischio di credito, al rischio di mercato, al rischio di tasso, al rischio di liquidità e
al rischio operativo, che rientrano tra le principali categorie di rischio, specifiche informazioni di carattere
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
71
qualitativo e quantitativo sono fornite nell’ambito della “Parte E” della Nota integrativa, dedicata alle
“informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” alla quale si rimanda.
Come anticipato, la Banca ha dato attuazione alla disciplina sull’ICAAP. Tale processo persegue la finalità di
determinare, in ottica sia attuale sia prospettica, il capitale complessivo necessario a fronteggiare tutti i rischi
rilevanti. Con riguardo ai rischi difficilmente quantificabili, nell’ambito del processo viene valutata l’esposizione
agli stessi, sulla base di un’analisi che tiene conto dei presidi esistenti, e sono predisposti/aggiornati i sistemi
di controllo e di attenuazione ritenuti adeguati in funzione della propensione al rischio definita.
Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca, coerentemente con
le indicazioni contenute nella circolare di Banca d’Italia n. 263/06, utilizza le metodologie di calcolo dei
requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito e controparte, di mercato,
operativo) e gli algoritmi semplificati indicati per i rischi quantificabili rilevanti diversi dai precedenti
(concentrazione e tasso di interesse sul portafoglio bancario). Più in dettaglio, vengono utilizzati:
– il metodo standardizzato per il rischio di credito;
– il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio di controparte;
– il metodo standardizzato per il rischio di mercato;
– il metodo base per il rischio operativo;
– l’algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione per singole controparti;
– le linee guida illustrate nell’allegato C) della Circolare 263/06 per il calcolo del capitale interno per il
rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario;
– con riferimento al profilo geo-settoriale del rischio di concentrazione la Banca monitora lo stesso
mediante l’utilizzo della metodologia elaborata in sede ABI.
Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi
di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Banca effettua tali analisi relativamente al rischio di
credito, al rischio di concentrazione ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, coerenti con le
indicazioni fornite nella stessa normativa e basati anche sull’utilizzo delle citate metodologie semplificate di
misurazione. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una miglior valutazione dell’esposizione
ai rischi stessi (e conseguente determinazione del capitale interno) e del grado di vulnerabilità dell’azienda al
verificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l’analisi dei risultati degli stress test evidenzi l’inadeguatezza dei presidi interni posti in essere, viene valutata l’opportunità di adottare appropriate misure di
integrazione, anche in termini di stanziamento di specifici buffer addizionali di capitale.
Con riguardo al rischio di liquidità, al fine di valutare la vulnerabilità a situazioni di tensione eccezionali ma
plausibili, periodicamente sono condotte delle prove di stress in termini di analisi di sensitività e/o di “scenario”.
Con riguardo a questi ultimi, secondo un approccio qualitativo basato sull’esperienza aziendale e sulle
indicazioni fornite dalla normativa e dalle linee guida di vigilanza, sono contemplati due “scenari” di crisi di
liquidità, di mercato/sistemica e specifica della Banca. I relativi risultati forniscono altresì un supporto per:
1. la valutazione dell’adeguatezza dei limiti operativi,
2. la pianificazione e l’avvio di transazioni compensative di eventuali sbilanci,
3. la revisione periodica del Contingency Funding Plan.
Le nuove disposizioni, tra gli altri temi, riguardano il processo di gestione del rischio, il ruolo degli organi
aziendali, il sistema dei controlli interni. A tale ultimo riguardo, richiedono che le banche si dotino di processi,
adeguatamente formalizzati, che consentano una verifica, con cadenza almeno mensile, del grado di
liquidabilità e del valore di realizzo delle attività che rientrano nelle riserve di liquidità, nonché dell’adeguatezza
degli haircut sulle attività stanziabili nonché di processi e procedure formalizzati che prevedano un’adeguata
frequenza delle rilevazioni e assicurino la produzione di informazioni attendibili e tempestive.
72
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Ai sensi della nuova disciplina sono stati attribuiti specifici compiti alla funzione incaricata della gestione dei
rischi sulla liquidità inerenti al concorrere alla definizione delle politiche e dei processi di gestione del rischio
di liquidità, verificare il rispetto dei limiti operativi e proporre ai vertici aziendali iniziative di attenuazione del
rischio. È stato inoltre attribuito all’Internal Audit il compito di effettuare verifiche periodiche sull’adeguatezza
del sistema di rilevazione e verifica delle informazioni, sul sistema di misurazione del rischio di liquidità e sul
processo relativo agli stress test, sul processo di revisione e aggiornamento del CFP (contingency funding
plan) nonché alla valutazione della funzionalità ed affidabilità del complessivo sistema dei controlli che
presiede alla gestione del rischio di liquidità e alla verifica del pieno utilizzo da parte degli organi e delle
funzioni aziendali delle informazioni disponibili.
Con riferimento alla nuova disciplina in materia di concentrazione dei rischi, entrata in vigore il 31 dicembre
2010, la Banca ha attivato gli interventi ritenuti necessari all’adeguamento dei presidi organizzativi riferiti alla
valutazione del merito creditizio dei clienti verso cui è esposta in misura rilevante, al monitoraggio delle
relative esposizioni, alla completa e corretta rilevazione dei rapporti di connessione. A tale ultimo riguardo,
come noto, la nuova normativa ha puntualizzato, anche attraverso indici, le definizioni inerenti le connessioni
giuridiche ed economiche che assumono rilevanza nella definizione delle procedure per l’assunzione dei
grandi rischi. Con delibera del 28 Marzo 2011 sono, pertanto, stati adottati specifici riferimenti metodologici,
sviluppati per l’integrazione del quadro regolamentare interno inerente il processo del credito, finalizzati a
supportare gli addetti nel censimento delle posizioni connesse sia in fase di istruttoria sia in fase di revisione
delle pratiche di fido. Nella stessa sede sono state definite e avviate le iniziative informative, organizzative e
procedurali rilevanti ai fini della compliance alla disciplina innovata.
6.2
Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per
riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime
Con riferimento ai documenti Banca d’Italia, Consob e Isvap n.2 del 6 febbraio 200914 e n.4 del 3 marzo
2010, relativi alle informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulle prospettive aziendali, con particolare
riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività
(impairment test) e alle incertezze nell’utilizzo delle stime, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere
la ragionevole aspettativa che la banca possa continuare la propria operatività in un futuro prevedibile e
attesta pertanto che il bilancio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità.
Nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca e nell’andamento operativo non sussistono elementi o
segnali che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.
Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze
nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione, a commento degli andamenti
gestionali, e/o nelle specifiche sezioni della Nota Integrativa.
_________________
14
Con il citato documento, in particolare, viene richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1. Ciò, in particolare, alla luce delle (perduranti) condizioni
critiche dei mercati finanziari e dell’economia reale. Si rammenta a riguardo che:
– laddove siano rilevate eventuali incertezze che tuttavia non risultano significative e non generano dubbi sulla continuità aziendale, occorre
fornire una descrizione di tali incertezze congiuntamente agli eventi e alle circostanze che hanno condotto gli Amministratori a considerare
le stesse superabili e raggiunto il presupposto della continuità aziendale;
– qualora siano stati identificati fattori che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare la propria operatività
per un prevedibile futuro, ma gli Amministratori considerino comunque appropriato utilizzare il presupposto della continuità aziendale
per redigere il bilancio, è necessario richiamare le indicazioni riportate sulla nota integrativa riguardo la sussistenza delle significative incertezze riscontrate e le argomentazioni a sostegno della decisione di redigere comunque il bilancio nel presupposto della continuità
aziendale.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
73
7. LE ALTRE INFORMAZIONI
7.1 Informazioni sulle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione
dei nuovi soci ai sensi dell’art. 2528 del codice civile
È proseguito nel corso 2013 l’impegno della struttura per ampliare la compagine sociale e per rafforzare
il senso di appartenenza dei Soci alla Banca.
Il Consiglio di Amministrazione ha da tempo intrapreso una politica aperta all’ammissione di nuovi Soci,
con l’obiettivo di rafforzare la penetrazione territoriale della banca nella zona di competenza e orientare
lo sviluppo della base sociale privilegiando categorie specifiche, in primis le famiglie e i titolari di piccole
e medie imprese. Alla data del 31.12.2013 risultavano 9927 iscritti a Libro Soci, di cui 1322 aziende
(13%) e 8605 persone (87%).
Il grafico seguente delinea in modo evidente l’incremento della base sociale degli ultimi anni:
La base sociale si è nel tempo differenziata, anche per effetto dell’espansione territoriale e dell’ingresso,
pur difficoltoso, di soci giovani. Il ringiovanimento della compagine sociale – l’attuale età media si
attesta attorno ai 55 anni - resta un obiettivo strategico che il Consiglio di Amministrazione ha
confermato anche nell’ultimo esercizio.
74
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Nel grafico sottostante si evidenziano i soci persone fisiche divise per fascia di età:
Nelle due tabelle seguenti, accompagnate dai rispettivi grafici, viene evidenziata la suddivisione della
compagine sociale per tipo di professione e genere di attività economica svolta.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
75
Nella valutazione delle singole richieste di ammissione il Consiglio di Amministrazione ha mostrato
particolare attenzione alla comprovata volontà degli aspiranti Soci di collaborare al buon andamento
della Società, operando in modo significativo con la stessa, e alla condivisione dello spirito cooperativistico.
L’attenzione alla base sociale si manifesta nella ricerca di una relazione continuativa e di reciproco
scambio con i Soci, sviluppata nelle Filiali e supportata dall’attività svolta dall’Ufficio Soci, insediato
presso la sede centrale.
Le linee guida determinate dal Consiglio di Amministrazione insistono sulla valorizzazione dei Soci come
destinatari primari dei prodotti e dei servizi della Banca. Ne è conseguito il rispetto del limite di
operatività prevalente verso i Soci, che ha superato il 50% previsto dalle disposizioni in vigore e si è
attestato al 71,54% (67,24% a fine 2012) con un eccedenza di 441,44 milioni di euro (283,08 milioni
di euro a fine 2012).
Rispettato anche il parametro inerente l’attività di rischio fuori zona, che le disposizioni in vigore
impongono ad un livello inferiore al 5%, con una percentuale del 2,63% (3,96% a fine 2012) ed un
margine operativo, da poter eventualmente utilizzare, di ulteriori 48,49 milioni di euro. (17,09 nel
2012).
7.2 La Vigilanza Cooperativa
Dal 1 gennaio 2007 le Banche di Credito Cooperativo sono sottoposte a specifica attività di revisione,
che è condotta con periodicità biennale allo scopo di verificare il possesso dei requisiti mutualistici,
l’effettività e lo sviluppo della base sociale, l’esistenza di una sostanziale democrazia cooperativa. In
sostanza, i revisori hanno il compito di verificare che ciascuna BCC sia, momento per momento, un’organizzazione al contempo mutualistica, aperta e democratica.
Il compito di vigilare in merito al rispetto dei requisiti mutualistici è stato attribuito a Federcasse, per il
tramite delle Federazioni Regionali: l’organo di controllo è pertanto interno al movimento, ma non per
questo meno rigoroso. Le attività ispettive hanno indagato molteplici aree, coprendo tutte le dimensioni
del rapporto con il Socio e andando a verificare parametri ben precisi: il numero di Soci e le politiche
adottate per lo sviluppo della base sociale, il grado di utilizzo dei servizi bancari offerti, le forme della
partecipazione democratica, l’adozione di iniziative consapevoli e coerenti per lo sviluppo delle condizioni
morali e culturali e la loro effettiva rendicontazione, anche attraverso il bilancio sociale.
Ne sono state tratte indicazioni specifiche per ogni singola Banca revisionata e segnalazioni valide più in
generale per il sistema del Credito Cooperativo. I rilievi più frequenti riguardano la zona di competenza
(tutti i soci devono risiedere o lavorare nel territorio di competenza, art. 6 dello Statuto) e l’effettiva movimentazione dei rapporti bancari (il Socio deve attivamente lavorare con la BCC, art. 9 dello Statuto),
con la raccomandazione per le Banche di favorire attivamente la partecipazione paritaria e consapevole
di tutti i soci alla vita sociale.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca San Giorgio Quinto Valle Agno ribadisce quindi l’impegno a
rinnovare e rinsaldare il rapporto con la compagine sociale ed a intraprendere tutti i necessari sforzi organizzativi interni, nella convinzione che ciò rappresenti per il Socio la garanzia di essere parte di un
reale sistema di valori.
L’ultima ispezione ordinaria effettuata - dopo quelle del 24.07.2008 e 04.05.2010 - si è conclusa con
esito favorevole ed il rilascio, in data 30.12.2011, della nuova Attestazione.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
8. FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Acquisto Sportello San Pietro in Gù da Banca Padovana
Nell’ambito del proprio Piano di risanamento e rilancio 2012-2014, la Banca Padovana Credito Cooperativo
s.c. ha a suo tempo predisposto una serie di iniziative, poste al vaglio della Banca d’Italia, al fine di ricondurre
l’istituto di credito entro parametri di migliore solvibilità ed assorbimento di capitale come previsto
nell’aggiornato piano strategico predisposto dallo stesso istituto.
Tra le tante iniziative era previsto un percorso volto alla cessione di uno o più sportelli aziendali mediante
procedura competitiva di vendita indirizzato esclusivamente alle Banche di Credito Cooperativo Venete,
avvalendosi dell’attività di assistenza finanziaria del Movimento sia a livello nazionale che regionale. Le filiali
individuate e oggetto di cessione erano le seguenti:
Agenzia di Cadoneghe (PD); Agenzia di Campodoro (PD); Agenzia di Cittadella (PD);. Agenzia di Fontaniva
(PD); Agenzia di Limena (PD); Agenzia di Mestrino (PD); Agenzia di Pianiga (VE); Agenzia di Resana (TV).
Agenzia di S. Giorgio in Bosco (PD); Agenzia di S. Pietro in Gù (PD); Agenzia di Vigonza (capoluogo) (PD).
La nostra Banca, dopo un lungo ed approfondito esame in seno al Consiglio di Amministrazione, anche in
una logica di collaborazione e supporto nell’ambito del credito cooperativo, ha deciso di manifestare il
proprio interesse per l’acquisto dello Sportello di San Pietro in Gù, e con lettera del 04/12/2013, indirizzata
alla banca Padovana, ha concretizzato la prevista “Offerta Vincolante”.
Va specificato che sin dalla prima fase di analisi dei dati inerenti lo sportello di San Pietro in Gù messi a
disposizione dalla Banca Padovana ed alle successive fasi operative (data room – determinazione del prezzo
– assistenza legale alla stesura del contratto preliminare e definitivo di cessione), la nostra Banca si è avvalsa
della fattiva collaborazione della Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.a., ritenendo tale scelta
garanzia per una corretta valutazione dell’acquisizione di cui sopra.
Illustriamo di seguito una sintesi delle analisi e delle valutazioni che hanno portato la nostra Banca ad aderire,
nei termini sopra riportati, all’operazione proposta da Banca Padovana.
Premessa
Quanto di seguito esposto rappresenta l’analisi e le relative valutazioni sulla fattibilità del processo di
acquisizione dello sportello di San Pietro in Gù sottoposta all’attenzione del Consiglio di Amministrazione
nella seduta del 02/12/13.
La Banca, al fine di poter avere una visione completa dei “costi-rischi-benefici” dell’operazione straordinaria di
acquisizione, oltre che all’assistenza di PricewaterhouseCoopers S.p.a come sopra ricordato, ha inoltre attuato
una serie di approfondimenti per identificare le principali eventuali criticità derivanti dall’operazione, connesse,
in particolare, al credito deteriorato, alla redditività, ai volumi di raccolta ed impieghi, alla patrimonializzazione,
ai principali profili di rischio e relativi assorbimenti patrimoniali nonché alla struttura organizzativa.
La scelta della Banca di dare seguito all’opportunità di acquisire uno sportello, pur tenendo conto della
difficile e perdurante situazione congiunturale dell’intero sistema economico – finanziario è stata dettata,
principalmente, dalla opportunità di potersi espandere in una zona contigua al territorio già presidiato. L’acquisizione dello sportello di San Pietro in Gù appare come la naturale propaggine dei due nostri sportelli siti
in Quinto Vicentino e Bolzano Vicentino offrendo inoltre la possibilità di incentivare la presenza nei comuni di
Carmignano del Brenta, Grantorto e Gazzo Padovano. Non va sottaciuto inoltre che, nell’ottica della
solidarietà che dovrebbe sempre contraddistinguere i rapporti fra i componenti del Movimento del Credito
Cooperativo, si è tenuta nella giusta considerazione la possibilità di poter concretamente supportare una
vicina Banca di Credito Cooperativo in temporanea difficoltà.
Motivazioni strategico-industriali
La crescita dimensionale rientra negli obiettivi strategici a medio termine della nostra Banca esplicitati nel
Piano Strategico 2012–2014, il quale, nel paragrafo riguardante l’“Espansione Territoriale” ha previsto la
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
77
possibilità di ricercare opportunità nel movimento per crescita su linee esterne, al fine di ottimizzare non solo
la componente territoriale, ma anche volumi di masse critiche in relazione ad economie di scala.
Sulla base di queste indicazioni, abbiamo quindi esaminato con molta attenzione la proposta di cessione
formulata da Banca Padovana ed abbiamo, di conseguenza, verificato se e come la nostra Banca potesse
sostenere l’iniziativa della Consorella e, nel contempo, dare seguito alle indicazioni strategiche sopra riportate.
Dopo una prima analisi è così emersa la possibilità di contemperare la proposta di Banca Padovana con la
nostra esigenza di trovare delle possibilità di sviluppo contigue alle zone di competenza da noi già servite.
L’opportunità offerta dalla possibile cessione di questo sportello da parte della Consorella consentirebbe
quindi di migliorare la nostra posizione logistico/commerciale. Inoltre, con il conferimento degli attivi e dei
passivi dello sportello ceduto, la nostra Banca incrementerebbe la propria posizione competitiva in un’area di
nostro particolare interesse.
L’acquisizione dello Sportello rappresenta, infine, un’opportunità per allargare la nostra Base Sociale con
nuovi Soci e, di conseguenza, incrementare il patrimonio aziendale.
Composizione e qualità degli attivi e passivi
La situazione patrimoniale dello Sportello oggetto di cessione è composta dai valori che vengono riportati
nella documentazione fornitaci da Banca Padovana nel mese di ottobre, ricavata dalla situazione contabile al
30/09/13 e quindi soggetta ad eventuali rettifiche in sede di esecuzione dell’operazione. Tali dati rappresentano
i valori definitivi e completi al 30/09/13 riportati nel Contratto Preliminare sottoscritto in data 18-02-2014. Si
espongono, di seguito, i valori delle Attività e delle Passività oggetto di cessione:
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Le parti si obbligano a pareggiare, alla data del contratto definitivo, il ramo in cessione mediante una linea di
credito o di debito interbancaria a vista pari allo sbilancio tra le attività e le passività del ramo ceduto,
quantificata con riferimento alla data del 31/12/2013, con obbligo di conguaglio avuto riguardo alla
situazione patrimoniale alla Data di Efficacia che sarà allegata all’atto ricognitivo finale.
Gli impieghi autocartolarizzati ed i prestiti obbligazionari non sono oggetto di cessione. Le immobilizzazioni,
compreso l’immobile di proprietà che ospita lo Sportello, sono valutate al valore di bilancio.
Alle rettifiche su crediti già definite da Banca Padovana si aggiungeranno ulteriori rettifiche analitiche stimate
in circa € 225.711 nel corso dell’approfondita attività di Due Diligence sul portafoglio crediti effettuata
con il supporto di PricewaterhouseCoopers S.p.a. Tale attività, svoltasi presso la Sede di Banca Padovana che
ha messo a disposizione le necessarie informazioni di dettaglio, ha preso in esame tutte le maggiori posizioni
creditizie oggetto di cessione valutandone prudenzialmente le reali possibilità di rimborso e/o recupero.
Profili economici dell’operazione
Il valore dell’avviamento è stato fissato in termini percentuali della raccolta complessiva (diretta + indiretta)
oggetto di cessione come da tabelle che seguono:
(dati in migliaia di €)
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
Raccolta complessiva
Valore avviamento
Arrotondato
32.156,4
7.259,9
39.416,3
1,76%
693,727
700,00
Il prezzo indicato, è ricompreso entro il range indicato dalla Società PricewaterhouseCoopers S.p.a. nella
relazione predisposta al fine della determinazione del prezzo a seguito Due Diligence consegnataci.
L’impatto economico complessivo annuale sul conto economico della nostra Banca della corresponsione del
valore dell’avviamento, assoggettabile ad ammortamento civilistico con durata da un minimo di 5 ad un
massimo di 20 anni, varierebbe da € 140.000 nel primo caso a € 35.000 nella seconda ipotesi.
Una prima stima degli oneri derivanti dall’acquisizione dello Sportello evidenzia un costo una tantum per
il 2014 pari a circa € 82.000 cosi ripartito:
– aggiornamento del Personale: € 5.000;
– trasferimento dati: € 52.000;
– iniziative commerciali/pubblicitarie e comunicazione interna ed esterna: € 5.000;
– sostituzione insegne, vetrofanie, loghi etc..: € 10.000;
– spese varie (notarili etc..): € 10.000.
Aspetti organizzativi – tecnologici
Attualmente la nostra Banca è costituita in totale da 237 Dipendenti, di cui 223 assunti con contratto a
tempo indeterminato e 14 con contratto di apprendistato. Per quel che riguarda la distribuzione del
Personale, il 68% è allocato presso la rete e la restante parte presso gli Uffici di Direzione.
L’acquisizione del nuovo Sportello di San Pietro in Gù porterà, di conseguenza, l’inserimento nella struttura
organizzativa di ulteriori 4 Dipendenti attualmente impiegati presso Banca Padovana.
Complessivamente, al termine dell’operazione, la nuova struttura organizzativa della Banca sarà costituita da
n. 241 risorse, di cui 14 con contratto di apprendistato.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
79
Dal punto di vista informatico-gestionale, il trasferimento dei dati riguardanti lo Sportello da Banca Padovana
alla nostra Banca risulterà agevolato dal fatto che entrambe le Banche utilizzano lo stesso sistema SIB 2000
fornito da Phoenix Informatica.
L’utilizzo dello stesso sistema informatico rappresenta un indubbio vantaggio in quanto consentirà, da un
lato, un immediato trasferimento dei dati aziendali e, dall’altro, una rapida integrazione della Filiale acquisita
nella struttura organizzativa interna, che pertanto, non dovrebbe subire significativi disagi operativi –
funzionali derivanti dalla temporanea straordinarietà della situazione.
Ciò consentirà allo Sportello di presidiare sin da subito la propria nuova gestione operativa senza creare
rilevanti ripercussioni sulla gestione complessiva della Banca.
Per quanto riguarda i tempi di conclusione dell’operazione, facciamo presente che, per quanto di nostra
competenza, vi è la volontà di dare efficacia quanto prima al trasferimento della proprietà dello Sportello, al
fine di evitare tensioni sotto il profilo commerciale e consentire un più chiaro governo dei rischi.
Alla data di messa in stampa della presente relazione, non si è ancora proceduto alla firma del contratto
definitivo di cessione in attesa dei rilievi di Banca d’Italia in merito a tutta l’operazione; confidiamo di
procedere quanto prima alla firma e alla definitiva integrazione operativa con la nuova filiale di San Pietro in
Gù.
9. INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, come definite dallo IAS 24, sono riportate nella “parte H operazioni con parti correlate” della nota integrativa, cui si fa rinvio.
Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di
soggetti collegati, si evidenzia che non sono state compiute operazioni con soggetti collegati, di maggiore
rilevanza ai sensi della normativa di riferimento e dei criteri adottati nell’ambito delle politiche assunte, sulle
quali l’Amministratore Indipendente e/o il Collegio Sindacale abbiano reso parere negativo o formulato rilievi.
10. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il piano operativo di Banca San Giorgio Quinto Valle Agno per il 2014, dal lato economico e patrimoniale
prevede le seguenti linee guida:
• Incrementare il grado di patrimonializzazione;
• Ridurre la durata media dell’attivo creditizio cercando, nel contempo, di variarne la composizione verso
utilizzi “a vista” (riduzione del peso delle forme tecniche a medio – lungo termine);
• Crescere nel comparto della raccolta diretta coerentemente allo sviluppo programmato dell’attivo creditizio;
• Riequilibrare le masse di impiego e di raccolta in funzione delle relative scadenze al fine di ottenere una
maggior coerenza nell’utilizzo delle fonti di finanziamento raggiungendo, nel contempo, un indicatore
NSFR conforme alla normativa;
• Ricorrere a forme alternative alla provvista domestica per sostenere i finanziamenti alle aziende del
territorio: Fondi rotativi di Cassa Depositi e Prestiti e Veneto Sviluppo;
• Presidiare costantemente il comparto commerciale offrendo servizi ad elevato valore aggiunto per la
clientela e, nel contempo, ottenere un ritorno commissionale in grado di incrementare ulteriormente il
margine da servizi (redditività neutrale dall’andamento dei parametri di mercato);
• Evolvere e sviluppare le masse dell’attivo e del passivo coerentemente con la nuova regolamentazione
“Basilea 3” (Liquidity Coverage Ratio Normal, Net Stable Funding Ratio);
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
• Politiche congiunte di Mark – up e Mark – down sulle diverse forme tecniche di impiego e di raccolta,
finalizzate all’incremento dello spread creditizio prospettico (forbice di istituto) e, conseguentemente, alla
redditività da interesse (a parità di volumi);
• Sviluppare di più gli impieghi nel comparto estero al fine di delineare nuovi filoni di business ed avere più
opportunità operative (ancora limitate agli impieghi tradizionali);
• Diffondere ulteriormente nella rete commerciale la cultura del collocamento di tutti i servizi bancari (rif
“budget commerciale”);
• Diffondere con maggiore incisione sui vari livelli deliberativi e di controllo la cultura della redditività e del
rischio del credito (rif. “budget economico – finanziario”);
• Presidiare ulteriormente la qualità degli attivi creditizi con il potenziamento delle unità organizzative a
supporto del controllo crediti e del credito anomalo e con una migliore programmazione delle revisioni
delle pratiche fido a partire dai rischi maggiori;
• Ricorrere a società del movimento per soddisfare particolari richieste di affidamento, ottenendo un
“risparmio di funding” e, nel contempo, soddisfare comunque le richieste di finanza da parte delle
aziende clienti;
• Proseguire nell’attività di utilizzo del funding messo a disposizione dalla BCE attraverso la partecipazione
alle aste di rifinanziamento per investimenti in Attività Prontamente Monetizzabili, in grado di fornire un
flusso cedolare certo e sostenere quindi la redditività della banca;
• Incrementare l’efficienza della struttura organizzativa contenendo nel contempo i costi operativi (spese
amministrative e spese per il personale;
• Valutare e analizzare con maggior profondità l’andamento delle singole filiali, al fine di porre in essere
eventuali operazioni di razionalizzazione della rete commerciale;
• Analisi e studio di prodotti innovativi coerentemente con le potenzialità offerte dal sistema informativo
(consulenza e analisi sostenibilità di progetto, consulenza avanzata, ricerca di soluzioni a valere sui fondi
agevolativi);
• Politica di apertura di nuovi rapporti di conto corrente, al fine di incrementare il numero della clientela e,
nel contempo, ridurre ulteriormente la concentrazione del passivo.
Con riguardo alle predette linee operative del 2014, si evidenzia che i dati del primo trimestre continuano ad
esprimere una debole richiesta di finanziamenti, con lieve riduzione dell’attivo creditizio, mentre non sembra
avere ancora miglioramenti la qualità del credito. Continua invece il trend positivo della raccolta diretta.
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
81
11. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Cari soci,
con l’esercizio 2013 abbiamo concluso il 118° anno dalla costituzione della nostra banca.
Prima di chiudere la nostra relazione, vorremmo porgere un doveroso ringraziamento agli Uffici di Vicenza di
Banca d’Italia ed alle Autorità di Vigilanza che, con la loro attività, costituiscono un determinante punto di riferimento, di confronto e di stimolo.
Grazie alle strutture del nostro movimento, a tutti i collaboratori della Federazione Veneta delle BCC, ad
ICCREA, a Cassa Centrale Banca ed a tutte le altre realtà della nostra rete del credito cooperativo che ci
permettono di essere competitivi e, assieme, assolutamente grandi e fortemente presenti presso le nostre comunità.
Un vivo apprezzamento rivolgiamo al Collegio Sindacale, che ha svolto con dedizione e professionalità le
ampie e delicate funzioni assegnategli.
Grazie a tutti i Dipendenti, al Direttore Generale, al nuovo Vice Direttore Generale, al Comitato di Direzione,
a tutte le direzioni di filiale e delle aree di supporto, fino a chi, con serietà, attenzione, competenza e
professionalità, ha operato e sta operando per migliorare la banca e trasferirla integra alle prossime generazioni.
Li ringraziamo anche per aver saputo, con intelligenza, diligenza e attenzione, aiutarci a superare con dignità
un altro anno difficile di questa infinita crisi.
Si ringraziano anche tutti gli ex amministratori e gli ex sindaci per la disponibilità, l’intelligente presenza ed i
preziosi consigli, dimostrando ancora una volta l’attaccamento alla Banca.
Ma, come tutti Voi ben sapete, Banca San Giorgio Quinto Valle Agno fa parte della grande “famiglia” del
Credito Cooperativo che, al 31 dicembre 2013, poteva contare in Italia su 385 BCC e Casse Rurali, oltre che
su quasi un milione e 174 mila soci.
Le Banche di Credito Cooperativo, tutte assieme, sono una delle forze più importanti del panorama bancario
italiano; rappresentano un modo “differente” di fare banca, ciascuna dedicata ad osservare, presidiare e
supportare il proprio territorio, ma nel contempo tra loro collegate in rete, per rendere i servizi e i prodotti
offerti sempre più competitivi ed all’altezza delle mutate esigenze delle proprie comunità.
Lo scorso anno le Banche di Credito Cooperativo hanno celebrato a Padova i loro 130 anni di storia, iniziata
proprio qui in Veneto, nel 1883, con la costituzione della prima Cassa Rurale Italiana. Si è trattato di un
anniversario importante, che è caduto in un momento storico particolarmente delicato, sia per il nostro
Veneto che per la nostra nazione.
Ma è proprio dal ricordo del contesto sociale ed economico delle nostre origini, tutte venete, altrettanto
difficili e fragili, che anche noi, di Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, dobbiamo ritrovare slancio, per
riflettere sulla nostra storia, per rivalutare ed aggiornare la nostra cultura di cooperatori di credito, per
diffonderla e condividerla con chi, come Voi, in questo territorio, abita, vive e vi opera.
Riteniamo che oggi sia più utile scavare in profondità piuttosto che in larghezza, che il rilancio venga dal
saper valorizzare le competenze, il merito, l’idea; che i buoni progetti vadano aiutati a crescere e che bisogna
investire sulla qualità e sul nostro “saper fare”; che dobbiamo puntare al rilancio senza guardare indietro alle
difficoltà di questi anni.
Assieme.
Ed il rilancio passa necessariamente per il sacrificio e attraverso i giovani. Ma, giovani di testa, di idee, di
voglia di fare, di esperienza da condividere. E, tra Voi, nostri Soci, ne conosciamo e ne abbiamo conosciuti
tanti, anche con i capelli bianchi.
La passione, la generosità, l’estro, la fantasia e la cultura del fare sono il nostro biglietto da visita più
importante se vogliamo dare un futuro al nostro Veneto e al nostro Paese.
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
E noi vogliamo ripartire da qui, da una visione positiva, propositiva, con l’entusiasmo di chi lavora per il
territorio, senza pregiudizi o campanili.
Oggi, in questi tempi difficili, per una BCC prosperare potrebbe non essere compatibile né accettabile.
Ma restare ben solidi, radicati e ancorati alle nostre radici, robusti riferimenti per le comunità, è altrettanto
doveroso e opportuno.
Dobbiamo continuare a rivestire il nostro ruolo istituzionale, di banca come effettivo strumento di solidità e
dinamismo, da governare in modo sano e prudente, ma in modo altrettanto efficace e concreto.
E, dentro a questo nostro lungo nome, in cui la nostra comunità vuole e chiede di essere abbracciata, c’è
tutta l’essenza del credito cooperativo, tutto il patrimonio di oltre cento anni di storia.
Ma un patrimonio di tutti e per tutti.
E, quindi, da ultimo, ma non per ultimo, vogliamo, cari Soci, indirizzarVi un caloroso ringraziamento - a
nome di tutto il Consiglio di Amministrazione di Banca San Giorgio Quinto Valle Agno - perché, con la Vostra
operatività e con l’adesione alle nostre iniziative, avete dimostrato e state dimostrando di condividere
l’importanza di una Banca sempre più viva e attiva, robusta e solida, pronta e preparata per continuare a
svolgere quel proprio ruolo, primario e di riferimento, che in tanti le riconoscono.
12. PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO
L’utile di esercizio ammonta a € 2.158.952,50 e si propone all’Assemblea di procedere alla seguente ripartizione:
1. Alla riserva legale:
(pari almeno al 70% degli utili netti annuali)
€ 1.535.217,24
2. Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo
della cooperazione
(pari allo 3% degli utili netti annuali)
€
64.768,58
3. Ai fini di beneficenza e mutualità
€
150.000,00
4. A distribuzione di dividendi ai soci, nella ragione del
3,00% (misura non superiore all’interesse massimo
dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5%
ragguagliata al capitale effettivamente versato)
€
408.966,69
Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio 2013 come
esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella nota integrativa.
San Giorgio di Perlena, 24 Marzo 2014
Il Consiglio di Amministrazione
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
SINDACALE
ESERCIZIO 2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
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RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
ai sensi dell’art. 2429, comma 2, del codice civile
Signori Soci,
il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre
2013 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.
Il progetto di bilancio 2013, redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS attualmente
in vigore e predisposto sulla base delle istruzioni emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 262/2005 (2°
aggiornamento del 21/1/2014), è composto da sei distinti documenti: lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Prospetto delle Variazioni di Patrimonio Netto, il Prospetto della Redditività Complessiva, il Rendiconto
Finanziario nonché dalla Nota Integrativa e riporta per comparazione i dati e le quantità aziendali relativi all’esercizio precedente chiuso al 31/12/2012. Il bilancio è stato sottoposto alla revisione legale dei conti dalla
Società Price Waterhouse Coopers SpA e può essere riassunto nelle seguenti risultanze:
Stato patrimoniale
Attivo
Passivo
Patrimonio netto
Utile/Perdita dell’esercizio
1.976.386.934
1.863.819.471
110.408.511
2.158.952
Conto economico
Utile/Perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Utile/Perdita dell’esercizio
2.705.314
(546.362)
2.158.952
La Nota Integrativa contiene, oltre alle indicazioni dei criteri di valutazione, informazioni dettagliate sulle voci di
Stato Patrimoniale e di Conto Economico e le altre informazioni richieste al fine di esporre in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico ed i flussi di cassa della Banca; inoltre, contiene
indicazioni e notizie in ordine alle operazioni con parti correlate, come meglio specificato in successivo paragrafo.
La Relazione sulla Gestione predisposta dal Consiglio di Amministrazione contiene un’analisi fedele, equilibrata
ed esauriente della situazione della Banca e dell’andamento e del risultato dell’attività; è complessivamente
redatta nel rispetto di quanto disposto dall’art. 2428 del cod. civ. e delle disposizioni contenute nella circolare
n. 262/2005 della Banca d’Italia.
Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla Società di Revisione Legale dei
conti che ha emesso, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010, una relazione in data 11/04/2014 per la funzione di revisione legale dei conti.
Nel corso delle verifiche eseguite il Collegio Sindacale ha proceduto anche ad incontri periodici con la Società
incaricata della revisione legale dei conti, allo scopo di un reciproco scambio di opinioni e un confronto sui
86
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
dati e le informazioni rilevanti; non sono emerse criticità sull’adeguatezza, sul funzionamento e sull’affidabilità
del sistema amministrativo contabile a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Per quanto concerne
le voci del bilancio presentato alla Vostra attenzione il Collegio Sindacale ha effettuato i controlli necessari
per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come richiesto anche dai principi di comportamento del
Collegio Sindacale raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Tali controlli hanno interessato, in particolare, i principi di redazione e i criteri di valutazione, con attenzione
specifica al tema degli accantonamenti e l’osservanza del principio di prudenza.
Il Collegio ha, altresì, accertato che il bilancio d’esercizio al 31.12.2013 contiene informazioni in merito alla
sussistenza del presupposto della continuità aziendale, sui rischi finanziari e sugli input utilizzati nelle valutazioni al fair value.
Per quanto di nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno derogato alle
norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4 del codice civile.
Nel corso dell’esercizio 2013 abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato
Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti Organi sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca.
Nel corso dell’anno 2013 abbiamo operato n° 13 verifiche sia collegiali che individuali.
Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della struttura dei
controlli interni e dell’ufficio contabilità generale della Banca. Il nostro esame è stato svolto secondo i citati
principi di comportamento del Collegio Sindacale.
Durante le attività di verifica non sono emerse disfunzioni, inefficienze, irregolarità di rilievo o fatti significativi
tali da richiederne specifica menzione in questa relazione o comunicazione agli Organi di Vigilanza.
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, nel corso del 2013, sono state descritte nella Parte H della
Nota Integrativa al bilancio mentre per ulteriori informazioni si fa rinvio alla Relazione sulla Gestione. Le operazioni effettuate durante il 2013 risultano essere state regolate a condizioni di mercato e nel rispetto dei
principi indicati nelle “procedure per la gestione delle operazioni con i soggetti collegati” vigenti nell’esercizio
di riferimento.
Il Collegio è stato tenuto informato circa le attività svolte dall’Organismo di Vigilanza, istituito ai sensi del
D.Lgs. n. 231/2001.
Al riguardo, nessuna segnalazione di fatti rilevanti ai sensi del citato decreto è pervenuta all’Organismo di Vigilanza della Banca da parte delle funzioni di controllo della stessa, né da parte di altri soggetti.
In ossequio all’art. 2403 del codice civile e alla regolamentazione secondaria cui la Vostra Banca è soggetta,
il Collegio:
1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale;
2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da
compromettere l’integrità del patrimonio;
3) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
87
4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo della Banca. A tal fine il Collegio ha operato, sia tramite la raccolta di informazioni dai responsabili
delle diverse funzioni, sia con incontri ricorrenti con i responsabili stessi, che con riscontri diretti in merito
agli adempimenti ripetitivi, nonché con la richiesta alla funzione di Internal Auditing di apposite relazioni
in ordine all’attività dalla medesima svolta. A tal riguardo, non ha osservazioni particolari da riferire;
5) ha esaminato e valutato il sistema di controllo interno al fine di verificarne l’indipendenza, l’autonomia e
la separazione da altre funzioni, e ciò anche in relazione allo sviluppo e alle dimensioni dell’attività sociale
nonché ai particolari obblighi e vincoli ai quali la Vostra Banca è soggetta; in proposito è stata posta attenzione all’attività di analisi sulle diverse tipologie di rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica
attenzione al processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP); ed al processo di
gestione del rischio di liquidità. È stata inoltre verificata la separatezza della funzione di Compliance;
6) ha verificato, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e
incentivazione, l’adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate dalla Banca;
7) ha vigilato sull’osservanza agli obblighi previsti dalla legge n. 231/2007 e delle relative disposizioni di vigilanza in materia antiriciclaggio e sul continuo e costante processo di adeguatezza alla normativa stessa, in
ottemperanza alle specifiche direttive emanate dalla Banca d’Italia;
8) ha vigilato sull’indipendenza della società di revisione Price Waterhouse Coopers SpA, anche con particolare
riguardo alle eventuali prestazioni di servizi non di revisione svolte nei confronti della Banca.
Con riferimento al disposto dell’art. 2408 del codice civile, si comunica infine che nel corso dell’esercizio 2013
non abbiamo ricevuto, da parte di soci, segnalazioni o denunce per irregolarità nella gestione della Banca né
per altri fatti censurabili.
Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art. 2545 cod.
civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della Banca e dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.
In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del Bilancio dell’Esercizio 2013 e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.
San Giorgio di Perlena, 11 aprile 2014
I Sindaci
Bagnara Giancarlo - Presidente
Cacciavillan Francesco - Sindaco Effettivo
Carlesso Maurizio - Sindaco Effettivo
Cimenti Fidelio - Sindaco Effettivo
Drapelli Enzo Pietro - Sindaco Effettivo
88
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE
DELLA SOCIETÀ
DI REVISIONE
ESERCIZIO 2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
89
90
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
91
92
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
SCHEMI DI BILANCIO
STATO PATRIMONIALE - CONTO ECONOMICO
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
RENDICONTO FINANZIARIO
ESERCIZIO 2013
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
93
Stato Patrimoniale
STATO PATRIMONIALE - Attivo
Voci dell’Attivo
31.12.2013
31.12.2012
10.
Cassa e disponibilità liquide
4.689.994
4.464.926
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
4.402.282
4.876.876
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
3.418.835
4.097.927
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
846.492.385
479.131.413
60.
Crediti verso banche
118.755.021
59.689.235
70.
Crediti verso clientela
952.225.758
1.010.688.419
80.
Derivati di copertura
1.919.206
2.991.358
13.050.761
13.226.031
199.786
254.557
20.064.569
10.816.594
110. Attività materiali
120. Attività immateriali
130. Attività fiscali
a) correnti
2.460.652
b) anticipate
17.603.917
10.816.594
di cui:
- alla L. 214/2011
150. Altre attività
Totale dell’attivo
16.448.852
9.923.995
11.168.337
4.570.391
1.976.386.934
1.594.807.727
STATO PATRIMONIALE - Passivo
Voci del Passivo e del Patrimonio Netto
31.12.2013
31.12.2012
10.
Debiti verso banche
778.265.351
413.045.651
20.
Debiti verso clientela
604.878.837
595.062.853
30.
Titoli in circolazione
443.198.926
441.658.111
40.
Passività finanziarie di negoziazione
391.804
601.907
60.
Derivati di copertura
80.
Passività fiscali
102.689
203.227
2.572.532
5.283.370
a) correnti
2.836.042
b) differite
100. Altre passività
2.447.328
29.846.311
26.268.750
110. Trattamento di fine rapporto del personale
2.888.200
3.028.832
120. Fondi per rischi e oneri:
1.674.819
1.544.129
1.674.819
1.544.129
5.690.939
5.823.944
160. Riserve
78.067.386
75.495.650
170. Sovrapprezzi di emissione
11.305.393
10.848.299
180. Capitale
15.344.793
12.693.605
2.158.952
3.249.398
1.976.386.934
1.594.807.727
b) altri fondi
130. Riserve da valutazione
200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
94
2.572.532
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
SCHEMI DI BILANCIO
Conto Economico
Voci
31.12.2013
31.12.2012
51.306.446
52.481.285
(20.897.548)
(22.681.105)
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
20.
Interessi passivi e oneri assimilat
30.
Margine di interesse
30.408.898
29.800.180
40.
Commissioni attive
15.710.863
15.255.240
50.
Commissioni passive
(2.423.997)
(2.175.884)
60.
Commissioni nette
13.286.867
13.079.356
70.
Dividendi e proventi simili
241.233
52.717
80.
Risultato netto dell’attività di negoziazione
861.577
(2.585)
90.
Risultato netto dell’attività di copertura
(15.668)
(428.318)
8.745.171
9.232.455
a) crediti
(6.351.916)
(13.244)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
14.408.932
8.696.605
688.155
549.094
(119.515)
(94.085)
53.408.563
51.639.719
(25.582.869)
(19.773.927)
(24.669.399)
(19.773.927)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
d) passività finanziarie
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value
120. Margine di intermediazione
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
d) altre operazioni finanziarie
140. Risultato netto della gestione finanziaria
(913.470)
27.825.693
31.865.792
(27.454.722)
(26.981.511)
a) spese per il personale
(16.214.435)
(16.061.216)
b) altre spese amministrative
(11.240.287)
(10.920.295)
(357.395)
(384.957)
(1.431.176)
(1.530.460)
(67.017)
(75.512)
4.162.473
2.888.798
(25.147.837)
(26.083.643)
27.458
(14.215)
2.705.314
5.767.934
(546.362)
(2.518.536)
2.158.952
3.249.398
2.158.952
3.249.398
150. Spese amministrative:
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
190. Altri oneri/proventi di gestione
200. Costi operativi
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
290. Utile (Perdita) d’esercizio
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
95
Prospetto della redditività
complessiva
Voci
10.
Utile (Perdita) d’esercizio
31.12.2013
31.12.2012
2.158.952
3.249.398
11.172
(321.676)
(144.177)
8.109.818
(133.005)
7.788.142
2.025.948
11.037.540
Altre componenti reddituali al netto delle
imposte senza rigiro a conto economico
40.
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle
imposte con rigiro a conto economico
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
130. Totale altre componenti reddituali al netto
delle imposte
140. Redditività complessiva (Voce 10+130)
Nella voce “utile (perdita) d’esercizio” figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del
conto economico.
Nelle voci relative alle “altre componenti reddituali al netto delle imposte” figurano le variazioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione
(al netto delle imposte).
96
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
SCHEMI DI BILANCIO
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
Esercizio 2012
Esercizio 2013
Prospetto delle variazioni del patrimonio
netto
97
Rendiconto finanziario
Metodo indiretto
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d’esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività
finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte, tasse e crediti d’imposta non liquidati (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
dell’effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d’azienda
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d’azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
31.12.2013
31.12.2012
30.693.935
2.158.952
20.542.551
3.249.398
(138.108)
1.172.690
23.703.197
1.481.794
569.855
(53.585)
(1.396.706)
20.717.377
1.605.973
1.169.335
3.509.208
1.745.555
(404.158.633)
908.424
(8.258.449)
(525.959.942)
(4.883.545)
(373.473.425)
8.988.206
(68.295.225)
35.859.969
(8.146.582)
372.077.208
365.219.700
(372.929.945)
(21.986.066)
29.267.686
(154.621.372)
(806.700)
510.711.787
323.365.536
9.815.984
1.537.386
133.062.838
35.368.118
(4.495.862)
(1.387.490)
(2.997.121)
21.912.416
5.294.396
275.012 83.738
241.233
52.717
33.779
31.021
(1.258.073)
(4.105.929)
(1.245.828)
(12.245)
(3.838.690)
(267.239)
(983.061)
(4.022.191)
3.108.282
465.766
(512.662)
2.595.619
225.069
(444.722)
21.044
1.293.249
LEGENDA: (+) generata; (-) assorbita
98
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
SCHEMI DI BILANCIO
Riconciliazione
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
31.12.2013
31.12.2012
4.464.926
3.171.676
225.069
1.293.249
4.689.994
4.464.926
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
RELAZIONI E BILANCIO 2013 - 118° ESERCIZIO
99
100
BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO
Sede e Direzione
36030 FARA VICENTINO (VI) - Via Perlena, 78 - Tel. 0445/800800 - Fax 0445/800888
www.bancasangiorgio.it - [email protected] - swift: CCRTIT2TC11
118° ESERCIZIO
Società Cooperativa iscritta all’Albo delle Società Cooperative a mutualità prevalente al n° A161113
Reg. Imp. Vicenza e P.I. 00232120246 - Cod. ABI 8807/0 - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia,
al Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo ed al Fondo Garanzia Obbligazionisti
RELAZIONI
E BILANCIO
2013
Filiali
36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI)
Via De Gasperi, 1
Tel. 0424/524451 - Fax 0424/219022
36050 POZZOLEONE (VI)
Loc. Friola - Via Chiesa, 36
Tel. 0444/668150 - Fax 0444/668225
36050 BOLZANO VICENTINO (VI)
Via Brenta, 6
Tel. 0444/351015 - Fax 0444/350523
36050 QUINTO VICENTINO (VI)
Via Martiri della Libertà, 34/36
Tel. 0444/250900 - Fax 0444/357218
36042 BREGANZE (VI)
Via 5 Martiri, 24
Tel. 0445/300095 - Fax 0445/300485
36076 RECOARO TERME (VI)
Via Del Donatore, 12
Tel. 0445/780906 - Fax 0445/780863
36030 CALDOGNO (VI)
Via G. Marconi, 98
Tel. 0444/905670 - Fax 0444/585159
36066 SANDRIGO (VI)
Piazza G. Marconi
Tel. 0444/751320 - Fax 0444/751318
36010 CARRÈ (VI)
Via Fondovilla, 59 bis
Tel. 0445/893070 - Fax 0445/395260
36056 TEZZE SUL BRENTA (VI)
Via della Repubblica, 3
Tel. 0424/898564 - Fax 0424/539942
36022 CASSOLA (VI)
Viale Venezia, 26
Tel. 0424/383430 - Fax 0424/514756
36016 THIENE CENTRO (VI)
Piazza Scalcerle, 25
Tel. 0445/367553 - Fax 0445/382049
36070 CASTELGOMBERTO (VI)
Viale Chiuse, 9/B
Tel. 0445/941645 - Fax 0445/941649
36016 THIENE (VI)
Via Masere, 7
Tel. 0445/375900 - Fax 0445/375930
36073 CORNEDO VICENTINO (VI)
Via Monte Pasubio, 36
Tel. 0445/969000 - Fax 0445/969030
36040 TORRI DI QUARTESOLO (VI)
Loc. Marola - Via Dal Ponte, 196
Tel. 0444/380662 - Fax 0444/380690
36030 FARA VICENTINO (VI)
Loc. S. Giorgio di Perlena
Via Perlena, 106
Tel. 0445/851188 - Fax 0445/851236
36078 VALDAGNO CENTRO (VI)
Piazzetta San Giorgio, 1
Tel. 0445/480516 - Fax 0445/409543
36035 MARANO VICENTINO (VI)
Piazza Silva, 84
Tel. 0445/561212 - Fax 0445/561208
36063 MAROSTICA (VI)
Viale Stazione, 40
Tel. 0424/470960 - Fax 0424/73477
36078 VALDAGNO (VI)
Via 7 Martiri, 22
Tel. 0445/481226 - Fax 0445/481234
36010 VICENZA ANCONETTA
Via Anconetta, 137
Tel. 0444/300534 - Fax 0444/302219
36100 VICENZA PRATI
Via Prati, 12
Tel. 0444/294446 - Fax 0444/294550
36060 MOLVENA (VI)
Via Ponticello, 48
Tel. 0424/708501 - Fax 0424/708727
36100 VICENZA ZAMPIERI
Zona Mercato Nuovo
Via Zampieri, 23
Tel. 0444/562931 - Fax 0444/961307
36030 MONTECCHIO PRECALCINO (VI)
Via Summano, 24
Tel. 0445/803400 - Fax 0445/803495
36030 ZUGLIANO (VI)
Via Libertà, 11
Tel. 0445/330010 - Fax 0445/330174
36010 MONTICELLO CONTE OTTO (VI)
Loc. Cavazzale - Piazza Trieste, 17
Tel. 0444/595000 - Fax 0444/595211
UNI EN ISO 9001:2000
RELAZIONI E BILANCIO 2013
36033 ISOLA VICENTINA (VI)
Via Arasella, 9
Tel. 0444/978388 - Fax 0444/978389
118° ESERCIZIO