INTERVISTA AL DIRETTORE CENTRALE DI ARCUS: CAROLINA
Transcript
INTERVISTA AL DIRETTORE CENTRALE DI ARCUS: CAROLINA
INTERVISTA AL DIRETTORE CENTRALE DI ARCUS: CAROLINA BOTTI 1) Dall’attività svolta da ARCUS, quali ritiene che siano i fattori critici che ostacolano lo sviluppo del settore dei beni culturali in Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno (governance, finanziamento, formazione,etc..)? Dall’esperienza Arcus emergono alcuni aspetti che è opportuno sottolineare: ¾ Necessità di maggiore snellezza nelle procedure burocratiche riguardanti l’erogazione dei fondi. A tal proposito è risultato positivo l’utilizzo di contabilità speciali come ad esempio quelle istituite per soprintendenze speciali o poli museali. Inoltre vanno potenziati gli incentivi fiscali. ¾ Vanno concordate, almeno a livello regionale, priorità di intervento in modo da non disperdere fondi oramai scarsi. ¾ Vanno rafforzate le competenze gestionali: accanto ai progetti scientifici, è necessario sviluppare progetti gestionali con chiara indicazione della governance. 2) La riorganizzazione normativa apportata con l’approvazione del Testo Unico del 2004 appare improntata a misure di maggiore razionalizzazione ed efficienza. Ritiene che l’applicazione di tali misure sia a un buon punto? Sicuramente un grande passo avanti concettuale è stato compiuto. Purtroppo, nella pratica, ci sono ancora molte questioni da dirimere quali ad esempio: attribuzioni di responsabilità tra Stato e Regioni; tutela paesaggistica; gestione attività di valorizzazione. 3) Quali potrebbero essere le linee di intervento per rilanciare il settore dei beni culturali (soprattutto nel Mezzogiorno), creando anche delle sinergie con il sistema turistico? In che modo ARCUS potrà contribuirvi? ¾ Innanzitutto è necessario identificare nell’agenda politica una chiara priorità per il settore dei beni culturali, con un adeguato piano finanziario. ¾ Attraverso una maggiore attenzione al bene culturale come elemento di sviluppo per il territorio, vanno concertati piani di rilancio turistico di località che presentano importanti attrattori culturali. A tal fine non è solo necessario il “restauro” una tantum, ma è opportuno dotarsi di un piano di gestione e valorizzazione dei beni. ¾ Arcus può sicuramente agire come ponte tra lo Stato e le Istituzioni locali proprio per la sua natura societaria ed in virtù del suo statuto. Inoltre può rappresentare uno strumento aggregante dei vari stakeholders per la realizzazione di programmi quadro per la valorizzazione di bacini culturali. 1