LO_SPREMINOTIZIE_anno1_numero1

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LO_SPREMINOTIZIE_anno1_numero1
IL TESORO
DEGLI INCAS…
IL BELLO DELLA
SCUOLA!
BOB, GOLF,
CALCIO: LO SPORT
AL CINEMA
FEBBRAIO 2009
Periodico dell’Istituto Comprensivo di Galbiate realizzato dalle scuole di Galbiate, Sala al Barro, Villa Vergano e Colle Brianza –
“Direttore editoriale dott. Simona Anna Toffoletti” – stampa Arti Grafiche Maggioni Dolzago.
LO SPREMINOTIZIE anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 2
SOMMARIO
TERRITORIO E CULTURA
Gli alunni di Colle Brianza vi presentano il loro paese.
Galbiate: un paese verde!
ATTUALITÀ
Il bello della scuola: il punto di vista di alunni e genitori
delle classi terze della scuola primaria di Galbiate.
ATTUALITÀ
Gli alunni delle classi terza e quarta di Villa Vergano
chiariscono il fenomeno del bullismo per riconoscerlo.
COSA NE PENSI
Professori sotto esame – I ragazzi della scuola
secondaria di primo grado esprimono il loro parere.
SPORT
La Galbiatese: protagonisti e cenni storici della società sportiva.
ADESSO TOCCA A TE
Gli scacchi – Un gioco appassionante presentato
dagli alunni delle quarte di Galbiate.
IL PERSONAGGIO
Un illustre salese: i ragazzi di Sala al Barro vi invitano a scoprirlo.
UNA FINESTRA SUL MONDO
“Yes, we can” – Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti.
CIAK, SI GIRA!
Cineforum a scuola a cura delle classi quinte di Galbiate.
TRA I BANCHI
La biblioteca: fiore all’occhiello della scuola primaria di Colle Brianza.
IN GIRO PER IL MONDO
Consigli per organizzare un viaggio a Capo Nord.
SCRITTORI IN ERBA
Un’avvincente avventura alla ricerca del tesoro degli Incas.
Terrore nella sera – Un racconto dei ragazzi di quinta di Villa Vergano.
PER DIVERTIRSI
Sciarade e limerick proposti dai ragazzi del laboratorio
linguistico della scuola secondaria di primo grado.
Passatempi piacevoli a cura degli alunni delle classi terze di Galbiate.
LO SAPEVATE CHE
L’incredibile circumnavigazione del mondo di Magellano.
OROSCOPO
I ragazzi della scuola secondaria di primo grado vi conducono
alla scoperta dei segni zodiacali.
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p. 31
Se volete leggere altri articoli scritti dalla redazione della scuola secondaria di primo grado
di Galbiate, vi segnaliamo il sito:
www.repubblica.it sezione repubblica@scuola
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anno 1 n. 1 Febbraio 2009
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TERRITORIO E CULTURA
COLLE SI PRESENTA
Colle Brianza è un piccolo paese di collina circondato dalle montagne. È formato da nove
frazioni, tutte molto belle e tutte hanno un piccolo ricordo di storia passata. Ravellino, ad
esempio, la frazione in cui si trova la scuola, è il
luogo in cui è nato Giuseppe Ripamonti, lo
storico a cui si è ispirato Alessandro Manzoni
per raccontare
la peste
nel romanzo “I
Promessi Sposi”. Il territorio è ricco di prati;
chi
abita
liberamente,
qui
può
senza
andare
dove
incontrare
vuole,
pericoli.
Guardando Colle dall’alto si può notare, inoltre,
che
sono
presenti
parecchi
boschi.
Da
Campsirago, altra frazione, si può vedere tutto
il Meratese. Nonostante ci siano nove frazioni,
le chiese sono undici: a Cagliano ce ne sono,
Veduta dalla scuola di Colle
infatti, due. Nei pressi c’è anche il Santuario “ Madonna del Bosco”. Il simbolo di Colle Brianza
è il Campanone che sorge su una collina ed è visibile da ogni parte del paese. Il Campanone,
attualmente fa parte della proprietà privata Rocca – Bassetti, ma è visitabile su richiesta. Da
Colle Brianza si gode un panorama bellissimo: il monte Rosa, i Corni di Canzo, i laghi di Oggiono
– Annone, la pianura… L’ambiente è accogliente, abbiamo qualsiasi cosa, dalla farmacia al
Comune, bar, negozi e centro storico; ci sono molte vie e piccole stradine. La gente è
simpatica, gentile e generosa. Qui si vive in libertà, si respira aria “brillante”. I bambini si
divertono in questo paesino, nei prati con gli animali e… via… in bicicletta!
Gli alunni della scuola
primaria di Colle Brianza
Il campanone della Brianza
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TERRITORIO E CULTURA
Colle Brianza
è senza pensieri.
Colle Brianza
verdi prati interi.
Un panorama spettacolare
che fa venir voglia di sognare.
Tra frutteti e viti
ci son alberi fioriti.
Un’aria tersa e profumata
che sa di marmellata.
Le colline son dorate
e dal sole colorate.
Al tramonto gli uccellini
fanno festa ai bambini.
Animali in fattoria:
una sana melodia.
Colle Brianza
è sempre bella.
Colle Brianza:
una vera stella!
I bambini di classe V
La nostra bella scuola
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TERRITORIO E CULTURA
IL VERDE DI GALBIATE
Spesso non ci facciamo caso perché sono silenziosi e quieti. Ci si accorge di loro solo quando
mancano, ma i monumentali alberi sono molto importanti, a dir poco fondamentali per il paesaggio, la
storia di un territorio e la vita umana, perché producono frutti, legname, ossigeno; inoltre rendono
stabile il suolo, abbelliscono l’ambiente, sono punti di riferimento di luoghi, segnano confini e
adornano stemmi in cui si riconoscono le comunità locali. Se pensiamo che questi alberi hanno
centinaia di anni, alcuni addirittura migliaia di anni, si rimane sorpresi, perché essi hanno passato
momenti cruciali della nostra storia vedendo cose che neanche possiamo immaginare. Come si dice:
se gli alberi avessero il dono della parola, avrebbero tanto da raccontare, più dei nostri libri di
storia; essi sarebbero considerati fonti di sapere, e magari il loro abbattimento diminuirebbe.
Purtroppo gli alberi non parlano.
Nel mio paese, Galbiate, ci sono molte zone verdi dove ci si può divertire. La zona più verdeggiante
di Galbiate è il monte Barro, che appartiene alla catena montuosa delle Prealpi; è alto 922 m. e vi
sono presenti vari tipi di flora. Inoltre sul monte Barro si trova l’Eremo (attorno alla quota 790 m.),
una località ove sorge la chiesa tardo gotica di Santa Maria. Nel Parco storico si possono ammirare
alcuni faggi secolari e osservare numerose specie botaniche di interesse naturalistico, come la
peonia selvatica, di colore rosso, la pulsatilla comune e la pulsatilla alpina. Sono state proprio le
particolari caratteristiche della flora e della vegetazione di questa montagna a convincere le
autorità Regionali a istituire per il Monte Barro un Parco Regionale.
Nell’antichità il monte Barro era anche chiamato con altri due nomi: “Monbarro” o “Il Monte di
Barra”. Questi nomi hanno un significato ben preciso perché la città, che lì era stata costruita, era
conosciuta come “ LA CITTA’ DI BARRA”. Si pensa che fosse stata edificata proprio in quel luogo
perché il monte Barro aveva una posizione e una funzione strategica: i Goti (gli abitanti di Barra)
potevano prevedere eventuali attacchi di nemici, dominando le città di Lecco, Bergamo e Como.
Inoltre, in caso di assalto, i nemici, prima di arrivare alla città, dovevano farsi una bella scarpinata
stancandosi molto.
Oggi, purtroppo la natura e l’ambiente non sono apprezzati da tutti! Allora noi dobbiamo fare in
modo che i luoghi vengano rispettati perché essi non sono fatti per essere distrutti e sporcati…
Sul territorio si possono costruire degli edifici, ma dobbiamo far sì che le costruzioni si adattino
all’ambiente e non diventino troppe.
L’AMBIENTE E‘ STATO CREATO PER L’UOMO, MA ALLO STESSO TEMPO L’UOMO NE
DEVE AVERE UNA GRANDE CURA.
Francesco cl. III A, Francesco e Renato cl. III B, Samuele cl. II C,
scuola secondaria I grado
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ATTUALITÀ
Da qualche tempo sentiamo parlare di grandi cambiamenti nella nostra scuola.
È in arrivo un maestro unico? Cambierà l’orario? Metteremo la divisa?
Si potranno ancora fare i laboratori?
<<A noi questa scuola piace così com’è… e vi
spieghiamo anche il perché!>>
Questo è il risultato di una auto-intervista effettuata da noi bambini
delle classi terze di Galbiate.
PRIMO CLASSIFICATO: IL LABORATORIO!
Le attività dei laboratori sono le più gettonate perché possiamo creare,
inventare e progettare, in sintesi IMPARARE DIVERTENDOCI!
Si lavora in gruppi poco numerosi con alunni di classi diverse.
Il laboratorio è un momento in cui possiamo dare spazio alla nostra creatività,
esprimiamo le nostre idee, le confrontiamo con quelle degli altri per poi
scegliere quelle che al gruppo piacciono di più.
Ognuno di noi fa una piccola parte per realizzare un grande prodotto che è il risultato del
contributo di tutti.
Una delle nostre attività preferite è “fare teatro” perché ci piace recitare e progettare uno
spettacolo; il momento più emozionante è quello della rappresentazione ai genitori che di
solito ci coprono di applausi e di complimenti.
Durante i laboratori spesso costruiamo, con materiali e tecniche diverse, quelli che noi
chiamiamo “lavoretti” ma che in realtà, a volte, sono capolavori di grandi dimensioni creati
dalla nostra fantasia!
La nostra è una scuola anti-noia perché le attività sono molto varie e cambiano spesso!
MEDAGLIA D’ARGENTO: LA NOSTRA SCUOLA È
UN LUOGO IN CUI STIAMO BENE
Incontriamo tanti amici con cui giocare e stare in compagnia.
Stiamo bene quando ci facciamo i complimenti, ci confidiamo i nostri
segreti e ci consoliamo!
Quando ci preoccupiamo degli altri e ci aiutiamo a superare le difficoltà.
È bello scambiarsi gesti affettuosi come gli abbracci, i saluti, le carezze
e i sorrisi. È bello vedere un amico che ti corre incontro quando rientri dopo una malattia! È
bello anche accogliere nuovi compagni.
Anche con le maestre ci troviamo bene, sono simpatiche e insegnano benissimo, ci ascoltano e
sono molto attente ai nostri desideri.
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ATTUALITÀ
Anche ai genitori abbiamo chiesto:
”Che cosa vi piace della nostra scuola?”
Ci hanno risposto così…
UNA SCUOLA IN DIALOGO
“In questa scuola c’è lo spazio per la
collaborazione tra scuola-famiglia e tra
scuola-territorio.”
“A noi genitori è data la possibilità di
partecipare a incontri, gite, attività
scolastiche e tutto ciò che si ha voglia di
inventare, favorendo la formazione di un
gruppo più unito.”
“L’ambiente diventa più famigliare.”
“Apprezziamo il dialogo continuo, che si
esprime in varie iniziative, calate nella realtà
circostante: sia del paese, sia di Lecco.”
UNA SCUOLA SENSIBILE
~ “È una scuola che sa ascoltare anche
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~
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~
le idee e le richieste del bambino.”
“È attenta a favorire il benessere e
la realizzazione dei desideri dei
bambini.”
“Sa sviluppare le capacità di
espressione personale.”
“Sa
valorizzare
ogni
bambino
scegliendo obiettivi proporzionati alle
capacità di ciascuno.”
“È attenta alla crescita e alla
formazione del carattere.
Favorisce l’integrazione, anche verso
alunni stranieri.”
“È sensibile agli interessi dei bambini
e propone un metodo capace di
attirare l’attenzione anche di chi è
meno attratto dallo studio.”
UNA SCUOLA INTELLIGENTE E DIVERTENTE
“Questa è una scuola dove, in particolare nei laboratori, si impara
a pensare, progettare, costruire, ad esprimere le proprie capacità,
ma anche a lavorare con il computer: è una scuola moderna.”
“Nelle attività di laboratorio i bambini imparano divertendosi, collaborano e
seguono numerosi progetti.”
“I laboratori stimolano gli alunni alla pratica della ricerca e attivano la
riflessione e l’approfondimento dell’esperienza.”
“Le varie materie sono integrate con le attività di laboratorio che
incuriosiscono i bambini, così lo studio è meno pesante e andare a
scuola diventa una bellissima avventura.”
“Le proposte sono numerose, interessanti, entusiasmanti e i nostri
bambini sono felici di frequentare la scuola.”
cl. terze Primaria Galbiate
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ATTUALITÀ
Ogni giorno i giornali e la televisione ci informano su episodi di bullismo attuati nelle scuole,
nei quartieri, sugli autobus e sui treni.
“Bullismo” è la traduzione della parola inglese “bullying” che all’inizio significava “vantarsi”,
“fare lo spaccone”, ma ora per tutti indica l’ insieme di comportamenti violenti attuati da chi
vuole sentirsi superiore ad un altro. Queste prepotenze non sono occasionali, ma intenzionali e
portate avanti nel tempo dai BULLI, contro chi non è in grado di difendersi da solo: LE
VITTIME.
Questo fenomeno si riscontra maggiormente in due diversi periodi della vita degli studenti: 7
e 10 e 14/17 anni di età. E’ un problema di gruppo, dove i bambini o ragazzi stanno insieme
senza scegliersi, per questo è presente soprattutto nelle classi appena formate.
Esistono diversi tipi di bullismo:
BULLISMO DIRETTO, tipico dei bulli maschi, è caratterizzato da una relazione diretta tra
vittima e bullo e si esprime a livello FISICO (calci, spintoni,…), VERBALE (parolacce, nomi
offensivi,…) PSICOLOGICO (esclusione dal gruppo, false voci,…) ELETTRONICO (e-mail
anonime, SMS,…);
BULLISMO INDIRETTO, tipico delle bulle femmine, è meno visibile perché attuato in assenza
della vittima, ma con conseguenze gravi perché il bullo danneggia la vittima nelle sue relazioni
con le altre persone (pettegolezzi,calunnie,…).
Le “armi” del bullo sono: il ricatto, la minaccia, le umiliazioni, la forza fisica,… Questi
comportamenti, se denunciati, corrispondono a dei reati punibili dalla legge:
l’estorsione quando si usa il ricatto o la forza per ottenere soldi o oggetti di valore dalla
vittima;
il sequestro di persona quando si trattiene qualcuno contro la propria volontà, come
chiudendo una persona in uno stanzino o impedendogli di uscire dal bagno;
la violenza e la minaccia quando si costringe una persona a fare cose che non vuole
utilizzando la forza o il ricatto.
I SOGGETTI COINVOLTI
In un episodio di bullismo possiamo distinguere:
Il BULLO è l’ideatore e l’esecutore delle prepotenze.
E’ una persona forte e fa del male volontariamente. Generalmente è
aggressivo: usa la forza fisica per imporsi e fatica a rispettare le
regole; ha bisogno di sentirsi rispettato e di attirare l’attenzione dei
compagni, per questo
essere
benvoluto
dal
pratica atteggiamenti scorretti, crede di
gruppo,
“tormentare” i compagni più deboli.
pensando
che
sia
divertente
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ATTUALITÀ
Le VITTIME generalmente sono bambini tranquilli, sensibili, non
violenti,insicuri, con poca autostima di sé, bravi a scuola, ma non
sempre integrati nel gruppo classe. Fisicamente meno forti del
bullo, questi bambini hanno paura e spesso reagiscono piangendo.
Questi bambini non riferiscono niente agli adulti, perché sono
incapaci di chiedere il loro aiuto, preferendo attribuire a se
stessi la responsabilità di ciò che avviene.
I GREGARI sono i bambini che aiutano il
bullo nell’eseguire le prepotenze.
I SOSTENITORI sono coloro che
incitano senza prendere parte all’azione.
GLI SPETTATORI sono i compagni che
fanno finta di non vedere e non
prendono una posizione di fronte a
quello che accade.
SCHERZO…LITIGIO…BULLISMO…REATO…?
Scopriamo chi è veramente il bullo, analizzando alcune situazioni che possono verificarsi a scuola.
A scuola succede che…
Luca, durante un diverbio con i compagni, non è capace di
spiegarsi a parole e passa subito alle mani.
Andrea chiude a chiave la porta del bagno, mentre Luigi usa i
servizi.
Un bambino grande tutti i giorni pretende un morso di
merenda da un bambino più piccolo.
Isa pretende che Lucia ogni giorno porti da casa i suoi giochi
Due bambini, tifosi di squadre di calcio avversarie, si
prendono in giro a vicenda.
Giorgio tutti i giorni ottiene le figurine da un compagno
dietro la minaccia di botte.
Ivan distrugge o nasconde qualcosa del materiale scolastico
di un compagno.
Alex nasconde il diario del compagno e poi glielo ritorna.
Sara dice in giro che una compagna puzza, per questo Luana
non ha amiche e rimane sola.
Marco e Massimo si danno calci perché si contendono il
pallone.
Nino costringe con la forza Gino a scrivere sui muri.
Paolo e Gianni si divertono a fare la lotta.
Renato ogni giorno prende in giro pesantemente una bambina
di colore e tutti gli altri compagni ridono.
ORA CHE SAI DISTINGUERE IL BULLO:
Non fare l’indifferente
perché aiuti il prepotente!
Non stare a guardare
abbi il coraggio di denunciare!
Gli alunni di III e IV di Villa Vergano
SCHERZO
LITIGIO
BULLISMO
REATO
Nel prossimo numero seguiranno: l’indagine
all’interno delle nostre scuole e le strategie
antibullismo.
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COSA NE PENSI
PROFESSORI SOTTO ESAME!
La parola ai ragazzi della scuola secondaria
Da oltre mezzo secolo i professori hanno finalmente smesso di picchiare con frustini o righe ben affilate i
ragazzi disattenti e disubbidienti. Chissà quale male provavano i nostri nonni e i nostri genitori a subire delle
dolorose bacchettate sulle dita! A me non piacerebbe essere oggetto di un simile trattamento, come penso a
nessuno. Ma com’è la nostra scuola? Professori noiosi, lezioni soporifere… insomma, sembra quasi meglio
ritornare ai tempi dei nostri nonni, dove, almeno, in classe c’era maggiore movimento. Come dicono in molti, è
assai importante che il professore sia simpatico e comprensivo nei confronti di noi ragazzi, ma il problema è
che questo genere di insegnante è in via di estinzione. Riconosco che i miei docenti siano capaci di insegnare;
infatti sono persone molto istruite e lo si intuisce ascoltandoli; ma ciò non basta.
Quindi ho un suggerimento da dare a tutti i proff. che non riescono a ottenere un buon profitto dai loro alunni:
progettare una “smile-lesson” (lezione del sorriso). Essa consiste nell’organizzare un gioco o un quiz a squadre
(possibilmente con piccoli premi per i vincitori), dove, aiutandosi con dei documenti/indizi, bisogna rispondere a
svariate domande, collaborando con i compagni. Io e la mia classe abbiamo sperimentato una simile attività con
la professoressa di storia, ripercorrendo le tappe del viaggio di Magellano intorno al mondo. Ci siamo divertiti
tutti moltissimo! Dopo questa proposta, mi auguro che i numerosi ragazzi in crisi scolastica riescano a provare
sentimenti positivi verso lo studio, ricordandosi che non sempre è una condanna.
Stefano cl. II A
La solita storia: non vai bene a scuola? Sempre uguale…non studi!!!!!
Magari hai una giornata no e non riesce ad impegnarti e a stare attento, ma i professori non lo capiscono;
dicono sempre la stessa cosa: “Sei con la testa tra le nuvole, non ti interessi a niente!”.
Però se loro non sono di buon umore, non li si può criticare.
Qualche volta, i nostri proff. si lamentano di quello che scriviamo. Ma se noi abbiamo queste idee, perché
dovremmo cambiarle? Se tutti la pensassimo allo stesso modo, non ci sarebbero più confronti: che noia!
Secondo noi per far studiare gli alunni, basterebbe trattare argomenti più interessanti per i ragazzi della
nostra età. Ad es. studiare la storia di alcuni gruppi famosi come i Metallica, i Doors, i Nirvana.
Dobbiamo tenere duro e non lasciarci andare, essere fiduciosi di noi stessi e cercare di dare il meglio di noi!
Kimberley cl. III A, Alessia cl. III A, Alessio cl. III C
ALCUNI DESIDERI…
Vorrei che ci fossero dei videogame e delle macchinette delle merendine…
Vorrei che venisse modificata l’aula audiovisivi e che fossero cambiate le televisioni e messi i caloriferi
invece del riscaldamento ad aria.
Che sogno se ci fosse una lavagna multimediale in tutte le aule da usare durante le tradizionali lezioni. Così
anche chi è allergico al gesso andrebbe alla lavagna a svolgere gli esercizi!
Proporrei di alternare la scrittura a mano con quella a computer perché si sprecherebbe meno carta.
Visto che in cortile non vi sono porte da calcio, le aggiungerei con anche strutture per altri sport.
Aumenterei i minuti di intervallo perché nel nostro primo intervallo (di soli 5 min.) si riesce a malapena a
mangiare la merenda.
Sarebbe opportuno alleggerire le materie il lunedì e il sabato, invece lasciare negli altri giorni le materie
più pesanti.
Andrea e Niccolò cl. III A
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SPORT
LA GALBIATESE
Da questo numero abbiamo deciso di conoscere meglio le società
sportive presenti sul nostro territorio.
Cominciamo dalla famosa Galbiatese. Abbiamo intervistato 13
ragazzi della nostra scuola che giocano nella Galbiatese: un
ragazzo del ’94, due ragazzi del ’95, quattro ragazzi del ’96 e sei
ragazzi del ’97.
La maggior parte di loro gioca da molti anni e il ruolo preferito è
la fascia sinistra. Molti di loro hanno fatto parte anche di altre
squadre. Gli allenamenti sono per tutti due alla settimana, non
molto faticosi secondo quanto ci hanno riferito. Gli intervistati
hanno buoni rapporti con i propri compagni e con l’allenatore. La
maggior parte dei ragazzi ha praticato o pratica tuttora altri
sport ed è titolare fisso nella propria squadra composta da più di
venti atleti, appartenenti a diversi paesi.
Il sogno è ovviamente quello di giocare a livello professionistico in
futuro. Infatti, sei ragazzi hanno già avuto offerte da altre
squadre tra cui: uno dall’Atletico Lecco, due dall’Olginatese, uno
dall’Aurora, uno dall’Atalanta, uno dal Civate, due dall’Inter, due
dall’Oggiono.
Auguriamo a tutti una splendida carriera sportiva!
CENNI STORICI SULLA GALBIATESE
L'A. S. Galbiatese inizia la sua attività, con la denominazione di G. S. Galbiatese, nel 1974, quando un
gruppo di amici, presieduti dal sig. Combi Giovanni, con il consenso di Calori don Giovanni, decidono di
formare una società sportiva per dare possibilità ai giovani di praticare sport. Si incomincia, così,
nella stagione 1975/76 con l'iscrizione al campionato C.S.I. di Lecco con due formazioni: i
Giovanissimi e gli Allievi, che alla loro prima esperienza conquistano la vittoria del campionato.
Dall'anno di fondazione in poi si registra un continuo miglioramento della società, sia a livello di
partecipanti che sotto il profilo tecnico delle squadre. Nel 1976/77 si segnala l'affiliazione della
società alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (F.I.G.C.) e la prima partecipazione al campionato
Under 21. Nel 1978/79 la prima squadra, iscritta al campionato di 2° categoria, si classifica al primo
posto, con conseguente passaggio alla categoria superiore (1° Categoria). Accanto a tale prestigioso
traguardo sportivo si realizza, nel 1980, un altro altrettanto importante risultato: l'inaugurazione
del nuovo campo sportivo che consente di giocare le partite casalinghe in paese. Viene, infatti,
recuperata ed attrezzata ad uso sportivo la vasta area, detta "del Lavaggio" per la sua
acquitrinosità, che costituisce il "Centro Sportivo del Barro". Nelle stagioni seguenti il settore
continua la sua crescita, partecipando, con risultati e miglioramenti costanti, a diversi campionati (1°
cat., Under 21, Allievi, Giovanissimi).
Luca cl. III B e Riccardo cl. III C, sc. secondaria I grado
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ADESSO TOCCA A TE
Ciao ragazzi!
A scuola quest’anno stiamo frequentando un corso
di scacchi. Ci siamo appassionati moltissimo e per
allenarci abbiamo deciso di costruire alcune
scacchiere.
Fatelo anche voi e...
LIBERATE LA FANTASIA!!!
Prendete un pezzo di compensato quadrato con il lato di 60
cm, dei fogli sottili di sughero, lucido da scarpe nero,
colla, forbici e materiale di recupero a volontà…
Prendete i fogli di sughero e tagliate 64 quadratini
con il lato di 5 cm.
Colorate 32 quadratini con il lucido da scarpe.
Incollate i quadratini sul compensato formando 8
righe e 8 colonne; in ognuna dovete alternare un
quadratino chiaro ad uno nero.
Indicate le colonne con le lettere dell’alfabeto dalla
A all’ H.
Numerate le colonne da 1 a 8
Ecco pronta la
nostra
scacchiera!!!
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ADESSO TOCCA A TE
Passiamo ora alla realizzazione delle pedine.
Con 16 tappi di sughero prepara: 8 pedoni, 2
torri, 2 alfieri, 2 cavalli 1 regina e 1 re, seguendo
le indicazioni date. Preparane altrettanti di
colore nero (potresti colorare i tappi con il lucido
da scarpe).
GABBIETTA
NAPPA DI COTONE
METALLICA
O DI LANA
STUZZICADENTI
TAPPI IN
SUGHERO
ALFIERE
CAVALLO
TAPPO A CORONA
MOLLETTINA
ANELLO METALLICO
PIZZO
MEZZO
TAPPO
TORRE
DONNA
PEDONE
CROCE
RE
PERLINA
Per imparare le regole del gioco potete consultare
il sito :
http://scacchi.qnet.it/manuale/regole.htm
oppure
CIRCOLO DILETTANTISTICO SCACCHI LECCO
C/O Dopolavoro ferroviario - Tel. 0341 361259
CLASSI QUARTE SCUOLA PRIMARIA GALBIATE
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 14
IL PERSONAGGIO
In questa immagine vediamo ritratto il nostro illustre personaggio;
sullo sfondo, in una foto d’epoca, la villa da lui costruita nel 1907 e la
via che ha preso il suo nome.
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IL PERSONAGGIO
Nasce a Sala al Barro in via Cavallotti il 9 novembre 1846.
E’ un giovane ragazzo quando emigra in Argentina in cerca di lavoro.
A Buenos Aires arriva senza soldi e non conosce nessuno.
Trova lavoro come operaio e si distingue per la sua intelligenza.
Dopo pochi anni diviene proprietario di tre industrie nella fonderia di colonne.
Lì lavora ferro fuso, acciaio e bronzo. Ben 500 operai sono alle sue dipendenze.
Costruisce opere importanti come:
1) il mercato di Abasto;
2) la tettoia del mercato di Bahia Blanca;
3) l’ armatura del gran ponte sopra il rio della valle in Catamarca. In seguito allo
sviluppo incessante delle sue industrie a la Plata e a Buenos Aires viene
soprannominato ”Re del ferro”.
1906 a Milano partecipa con uno stand all’esposizione internazionale ricevendo un
premio speciale.
1907 ordina la costruzione a
della Comunità
Sala al Barro della “ca de fer”
ora sede
Montana.
Viene insignito del titolo onorifico di cavaliere del lavoro.
Ordina la copertura a sue spese del torrente Cologno che attraversava il centro
di Sala al Barro.
7\5\1911 il Consiglio Comunale decide che la via Maggiore di Sala al Barro sia
intitolata a Pietro Vassena, il nostro illustre personaggio, che nel frattempo ha
mutato nome in Pedro Vasena per la sua permanenza in Argentina.
27/11/1916 Pedro Vasena muore a Buenos Aires.
LO SPREMINOTIZIE
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IL PERSONAGGIO
GIOCHIAMO CON LE PAROLE CHIAVE DELLA VITA DI PIETRO
VASSENA
CERCA LE PAROLE NASCOSTE
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ARGENTINA
SALA AL BARRO
PEDRO
BUENOS AIRES
EMIGRANTE
VIA
VASENA
VILLA
RONCHETTI
CA’ DE FER
ABASTO
COLOGNO
BAHIA
BLANCA
CLASSI 3^ E 4^ DI
SALA AL BARRO
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 17
UNA FINESTRA SUL MONDO
OBAMA SUL TRONO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
Barack Hussein Obama II, rappresentante del partito democratico, è
stato eletto presidente degli Stati Uniti lo scorso 4 novembre, dopo
una lunga campagna contro John McCain.
Nato da un padre nero del Kenya e da una madre bianca del Kansas,
durante la sua vita Obama ha cambiato spesso casa. Prima andò dai
nonni paterni che lo crebbero a Honolulu, dove venne iscritto alla
quinta elementare, superandola con ottimi voti nel 1979. Dopo la
morte della madre, frequentò il liceo Occidental College in cui rimase
per soli due anni, prima di spostarsi al Columbia College laureandosi in
scienze politiche.
In seguito, si trasferì a Chicago, città che lasciò nel 1988, andando
ad Harvard, prestigiosa università americana che lo elesse come
primo presidente afro-americano della celebre rivista Harvard Law
Review. Nel 1992 si sposò con Michelle Robinson, insieme a lei ritornò
di nuovo a Chicago, dove, come avvocato, iniziò una campagna per i
diritti civili e il diritto di voto.
Con la sua elezione la Casa Bianca fa molti passi
avanti, unendo il proprio popolo.
Eletto dalla popolazione con la maggior parte dei
voti, Obama dichiara di voler aiutare l’America,
facendo cessare tutte le continue critiche
riferite al governo americano.
“We can” questo è il motto del nuovo presidente.
In un suo discorso ha dichiarato:
“Questa è una nuova svolta per l’America. Insieme
riusciremo a rendere migliore il nostro territorio.
Fin da piccolo mio padre mi diceva: -Ognuno di noi
può cambiare il mondo. E adesso tocca a me.
Supereremo tutte le difficoltà stando uniti”.
Agli Americani Obama promette il cambiamento, il
rinnovamento e una giustizia più pulita.
Secondo noi, l’elezione di un presidente afroamericano aiuterà molto gli Stati Uniti
a
cancellare continue discriminazioni, a superare le
passate divisioni e a dare un forte esempio a
tutte le altre nazioni.
Alessia e Sara cl. III A, sc. secondaria I
grado
Obama è diventato presidente anche perché
possiede le idee chiare su come reagire e
dare una scossa all’America in profondissima
crisi economica. Questo è piaciuto molto alla
nazione che lo ha votato per la sua
sicurezza. Non c’è che dire! L’America ha
scelto la persona giusta. Rispetto al passato
c’è stato un profondo cambiamento; infatti,
se fino a pochi anni fa gli Stati Uniti non
avrebbero accettato persone con la pelle
nera, oggi hanno un presidente AFROAMERICANO!
Samuele, cl. II C, sc. secondaria I grado
LO SPREMINOTIZIE anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 18
CIAK, SI GIRA
Lo scorso anno, insieme ai ragazzi dell’attuale 1^ media, abbiamo costituito il Consiglio
Comunale dei ragazzi.
Nel programma elettorale della lista vincente c’era la proposta di realizzare un cineforum da
presentare agli alunni della scuola.
Noi ragazzi di classe 5^ abbiamo selezionato alcuni temi: lo sport, l’avventura e la fantasia. Le
nostre insegnanti hanno deciso di concentrarsi sullo sport e, in collaborazione con il ”Centro
Multimedia” della provincia di Lecco, ci hanno consigliato alcuni film che noi abbiamo visto,
valutato e su cui abbiamo preparato delle schede di analisi.
COOL RUNNINGS - QUATTRO SOTTO ZERO
Un bob. Quattro atleti. Cinque cerchi di follia.
Regia Jon Turteltaub - Walt Disney (95 m)
Dai tropici alla neve.
Un ragazzo giamaicano velocista partecipa alle
qualificazioni per le Olimpiadi (Calgary, Canada 1988)
ma per un piccolo incidente il suo tentativo fallisce.
Nel frattempo scopre che suo padre tanti anni prima
aveva avuto l’opportunità di fare il bobbista ma non
aveva accettato.
Questa scoperta lo spinge a voler provare questo
sport e a partecipare alle Olimpiadi invernali in
Canada, con la prima squadra giamaicana di bob.
Riesce a comporre una squadra di quattro ragazzi che
trovano, con strategie varie, i soldi per poter partire per il Canada.
I primi allenamenti della neo–squadra di bob sono un vero fallimento ma lavorando con impegno
e con spirito di squadra i ragazzi arrivano alle qualificazioni.
Finalmente i quattro atleti partecipano alla gara, indossando tute nuove e a bordo di un
vecchio bob rimesso a nuovo. Dopo una buona partenza, superate le curve si svita un bullone e…
Il film è ispirato alla vera storia del primo equipaggio giamaicano di bob alle Olimpiadi.
Perché lo consigliamo?
È un film divertente e può invitare a riflettere su alcuni temi: può esistere l’amicizia nello
sport? È importante lo spirito di squadra? È possibile superare le proprie insicurezze, le
difficoltà economiche e i pregiudizi attraverso lo sport?
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 19
CIAK, SI GIRA
IL MIRACOLO DI BERNA
Una favola calcistica alla vigilia della finale della coppa
del mondo.
Regia Sonke Wortmann (114 m)
Una famiglia tedesca (due figli, una figlia e la mamma) vive
senza la presenza del padre, prigioniero in Russia da 11 anni.
Un giorno il padre ritorna a casa e fatica a riconoscere la
moglie e i figli, soprattutto il piccolo Matthias, nato dopo la
sua partenza per il fronte.
Matthias ha la passione per il calcio e fa il portaborse di un
giocatore della nazionale tedesca che lo ritiene il suo
portafortuna. In quell’anno (1954) la nazionale tedesca parte
per la Svizzera dove si svolgono i campionati di calcio. Il
padre di Matthias, segnato dalla guerra, crea disagi ai figli, li
maltratta, vuole imporre la sua disciplina, senza rendersi
conto che la loro vita è gia organizzata.
Intanto nella prima partita la nazionale tedesca vince contro
la Turchia, nella seconda partita perde contro l’Ungheria
8 a 3 ma faticosamente prosegue nel campionato sino ad
arrivare alla finale proprio contro l’Ungheria.
Il padre di Matthias chiede aiuto ad un prete che riesce
a farlo riflettere; comincia a ritrovare se stesso e a
fare qualcosa di positivo. Recupera un’automobile e di
notte parte con il figlio per Berna, per assistere alla
finale della nazionale tedesca. Matthias raggiunge lo
stadio, incrocia lo sguardo del suo amico calciatore e …
Perché lo consigliamo?
È un film commovente che ci interroga: può lo sport
migliorare il rapporto con un genitore? I miracoli
possono avvenire? Le squadre meno favorite possono
vincere la coppa del mondo?
IL PIÙ BEL GIOCO DELLA MIA VITA
Regia Bill Paxton (116 m)
Francis vive con una famiglia semplice e sogna di praticare il golf e di diventare un campione.
Il padre lo ostacola ma lui riesce a partecipare alle qualificazioni del campionato e non riesce a
superarle. Abbandona il golf.
Più avanti nel tempo partecipa agli open, cioè al campionato tra americani e inglesi.
Dopo tre giorni di gara riesce a pareggiare con il campione in carica Harry Vardon e …
Perché lo consigliamo?
Perché ci aiuta a riflettere: è importante coltivare le proprie passioni senza arrendersi di
fronte alle difficoltà? È importante l’amicizia nello sport?
Gli alunni della classe quinta della scuola primaria di Galbiate
[email protected]
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 20
TRA I BANCHI
Sono la biblioteca della scuola primaria di Colle Brianza.
Sono nata nel settembre 2005. Proprio come si fa con i neonati, esiste davvero il mio atto di
nascita con tanto di foto!
Ma ora seguimi e ti farò conoscere alcune cose di me.
Mi trovo in una grande aula, su grandi scaffali ci sono molti libri di tanti generi: fiabe e favole,
avventure, fantascienza, storie per i più piccoli e romanzi per bambini più grandi, fumetti,
poesie e filastrocche, libri di argomenti scientifici, libri che raccontano la storia della Terra e
degli animali, libri game ecc.
Ogni libro ha un simbolo che ne indica il genere.
Sono stata realizzata dai maestri e dagli alunni che hanno frequentato questa scuola negli
anni scorsi; alcuni bambini hanno creato dei bellissimi
disegni che ricordano le storie lette e li hanno appesi alle
mie pareti. E, sopra uno scaffale hanno messo una scritta
grandissima “ BUONA LETTURA”.
I bambini prendono i miei libri, li confrontano, li sfogliano,
guardano le figure, chiedono consigli alle maestre, decidono
quale prendere in prestito e registrano il libro scelto su
appositi fogli, proprio come si fa in una vera biblioteca.
Devi sapere, però, che dentro di me non ci sono soltanto
libri stampati, ma ci sono anche libri realizzati dagli alunni
di questa scuola negli ultimi anni o ancora prima. Sono fatti
di cartone o semplice carta, alcuni sono stati plastificati,
alcuni sono piccolini, altri grandi grandi, ma tutti hanno una
caratteristica: sono frutto della fantasia di tanti bambini.
Ogni tanto, in un momento di tranquillità, viene a trovarmi
una maestra che guarda e riguarda i miei scaffali per
vedere se tutto è in ordine e, se scopre che i libri sono
stati riposti male, dovete sentire come incomincia a
borbottare! Allora potete stare sicuri che farà un giro nelle classi per fare una bella
ramanzina a tutti i bambini, ricordando loro che i libri sono preziosi e che devono essere
trattati con riguardo.
Ha ragione perché… provate a pensare: “Vi piacerebbe prendere un libro che altri hanno
rovinato? “.
Tutti gli anni, a settembre o a ottobre, i grandi di classe 5° accompagnano i piccoli di 1° da me
e spiegano loro tutte le mie funzioni; soprattutto spiegano tante cose sui libri.
A volte i bambini vengono da me per usare i due grandi tavoloni al centro della stanza per fare
una ricerca o confrontarsi su qualcosa e, in questo caso, vi assicuro…addio tranquillità!
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 21
TRA I BANCHI
Meglio il momento dedicato alla lettura da parte degli insegnanti: allora sì che è bello! Piace
anche a me ascoltare le storie, riflettere e sognare con i bambini.
Sulle pagine di questo quadernetto
potrai:
mettere la data e il titolo di ogni libro
letto
fare un disegno sulla storia letta (un
ambiente, un personaggio, in oggetto…)
scrivere un tuo commento positivo o
negativo sul libro
scrivere anche solo una frase corta o
un semplice Si’ o un NO!
incollare la fotocopia di una figura o di
una pagina scritta del libro se ti è
particolarmente piaciuta
rivolgere un immaginaria domanda
all’autore della storia
incollare una figura diversa da quelle
del libro ma che ti ricorda la storia
Scuola primaria di Colle Brianza
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 22
IN GIRO PER IL MONDO
ALLA SCOPERTA DI CAPO NORD
CAPO NORD
Capo Nord (Nordkapp) si trova sulla punta nord di Magerøya, nella Norvegia settentrionale.
Capo Nord è un promontorio roccioso; è noto e celebrato per essere il punto più a nord
dell’Europa continentale, meta ogni anno di numerosissimi “pellegrinaggi” da parte di turisti e
amanti dell’avventura.
Il promontorio, posto a 71° 10' 21" di latitudine Nord, è alto 307 metri a strapiombo sul mare e
fu chiamato così nel 1533 dall'esploratore inglese Richard Chancellor.
Trovandosi ben oltre il Circolo Polare Artico, Capo Nord durante l'estate non vede mai
tramontare il sole: dall'11 maggio al 31 luglio è possibile dunque ammirare il fenomeno del sole di
mezzanotte. Viceversa, d'inverno, per due mesi e mezzo, il sole non sorge mai. Ciò è dovuto al
fatto che l'asse di rotazione terrestre è inclinato di circa 23 gradi rispetto all'equatore solare.
Da notare che Capo Nord, in realtà, non è esattamente il punto più a nord d'Europa: il "tetto" del
continente si trova poco più ad ovest ed è il promontorio di Knivskjellodden, situato sempre
sull'isola di Magerøya, a una latitudine di 71° 11' 08" e raggiungibile solo tramite un lungo
sentiero sterrato.
LA NORVEGIA
La Norvegia è un paese artico e quindi è attraversato
dal Circolo Polare Artico. La sua alta latitudine crea dei
problemi come la continua presenza di luce in estate e
il continuo buio d’inverno. Le temperature sono miti a
causa dell’influenza della Corrente del Golfo e
d’inverno difficilmente la temperatura scende sotto i
-5°e i -6°, mentre all’interno è più rigida.
La Norvegia è principalmente montuosa, essendo
attraversato da nord a sud dalle Alpi Scandinave.
Tutta la parte occidentale del paese è affacciata sul
mare; presenta molte insenature e baie strette e
profonde che si insinuano nell’entroterra per diversi
chilometri, chiamati fiordi.
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 23
IN GIRO PER IL MONDO
IL VIAGGIO
Il viaggio è stupendo a patto che vi sia un tempo decente, se non il sole almeno nessuna nuvola
bassa, altrimenti l'incantesimo si spezza. Come temperatura in media trovate 11°-15°, ma nelle
Lofoten anche 8°. Tira sempre un vento medio-forte. Vitto e alloggio sono carissimi. Non ci sono
alberghi di lusso nella zona, che sono al massimo tre stelle; in ogni caso (a meno che non andiate in
un camping o abbiate il camper) calcolate di spendere almeno 100 euro al giorno per l'alloggio e
altrettanti per il vitto.
Il viaggio è faticoso, ma appagante. E' necessario cambiare albergo ogni notte e percorrere almeno
350 km al giorno: in totale sono 11.000 km (tra l'altro, nonostante la Norvegia sia ricca di petrolio,
la benzina è più cara che in Italia). Non è necessario prenotare, in linea di massima, però portate
con voi una lista degli alberghi esistenti lungo il tragitto per risparmiare tempo. L'unico punto
critico sono le isole Lofoten, dove però esistono molti affittacamere e rorbuer (le case di
pescatori).
COSA PORTARE
Siccome
partiamo
dal
sud
dell’Europa,
arrivando
all’estremo nord conviene portarsi vari vestiti: da quelli
estivi a quelli invernali. Da non dimenticare per nessun
motivo sono: k-way, giacca a vento, pile, scarpe pesanti,
berretto, sciarpa, guanti.
QUANDO ANDARE
Il periodo migliore per visitare la Norvegia è quello estivo, da fine giugno ad agosto. Da metà aprile
a fine agosto (a seconda della località) potrete vedere il "sole di mezzanotte" anche se in realtà
tale spettacolo si gode soprattutto nelle regioni verso Capo Nord e nel periodo del solstizio
d'estate. Viceversa, da novembre a febbraio, a nord del Circolo Polare Artico, si può assistere al
meraviglioso fenomeno dell'aurora boreale. In Norvegia l'ora è la stessa che in Italia sia durante
l'ora solare che durante il periodo dell'ora legale.
COME ARRIVARE
Il mezzo più veloce e comodo per arrivare in Norvegia
dall'Italia è naturalmente l'aereo. La compagnia di bandiera
norvegese SAS collega la capitale con Roma e Milano; altri
voli, non solo da Roma e Milano ma anche da Bologna e
Venezia, fanno invece scalo a Copenaghen. Dall'Italia è
possibile raggiungere in treno Oslo con partenza da Milano
via Amburgo-Copenaghen in circa 37 ore di viaggio.
In auto, attraversata la Germania, ci si può imbarcare in
traghetto a Kiel: la traversata dura una ventina di ore; se,
invece, si opta per la Danimarca, ci sono vari porti di
imbarco per la Norvegia; oppure si può evitare il traghetto
attraversando il ponte che collega Copenaghen a Malmo.
Andrea cl. III A,
sc. secondaria I grado
LO SPREMINOTIZIE anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 24
SCRITTORI IN ERBA
IL TESORO DEGLI INCAS
Un urlo agghiacciante attraversò la foresta da un lato all'altro. Louis, l'aiutante, rabbrividì. Ma
lui, lui non era spaventato da quell'urlo, anzi, ne era quasi compiaciuto. Lui conosceva la
provenienza di quell'urlo, sapeva da dove e da chi proveniva.
Visto che vorrete saperlo anche voi, facciamo un passo indietro nella storia. Lui, cercatore di
tesori e studioso di antiche civiltà, io, Louis e LaRoi, uno studioso amico del capo, ci stavamo
addentrando nella foresta. Io, la loro guida, aprivo la strada a colpi di machete tagliando rami,
liane e rampicanti.
Il cercatore di tesori si chiamava Tortuas, ma non dovete lasciarvi ingannare dal nome: infatti
era un ragazzo sulla trentina, un po' sbarbatello, sempre in cerca d'avventure.
Settimane prima aveva scoperto una mappa che conduceva a un tesoro
nascosto all'interno di un tempio Incas in mezzo alla foresta. Mentre
avanzavamo, il gruppo osservava la foresta tenebrosa ed inospitale,
piena di rampicanti e fiori velenosi, serpenti e insetti, ma soprattutto
abitata da indios ostili e cannibali, che non esitavano ad attacare i
gruppi di persone isolati. Dopo un giorno di viaggio raggiungemmo il
tempio degli incas. Per entrare bisognava affrontare diversi pericoli
indicati sulla mappa.
Per prima cosa bisognava attraversare un ponte di corde sospeso su un precipizio e quindi
lasciammo gli zaini addossati ad un albero perchè erano pesanti e ci avrebbero sicuramente
sbilanciato. Tortuas salì sul ponte per ultimo, guardandosi ansiosamente le spalle, Louis era
davanti a lui ed io secondo, preceduto da LaRoi, che sembrava stranamente ansioso di arrivare.
Attraversato il ponte ci trovammo di fronte una grande fossa piena di ragni e serpenti velenosi;
l'unica via per passare era una tavola di legno malandata appoggiata da un lato all'altro della
fossa. Uno alla volta, con grande sprezzo del pericolo, sorpassammo il dirupo.
Davanti a noi si ergeva il tempio in tutta la sua grandezza.
Affrontammo con molta fatica la lunga scalinata. Arrivati in cima,
notammo con grande stupore che non c'era nessuna entrata. Sulla
facciata principale c'era una strana scritta, in lingua incas, a cui
mancavano però alcune lettere, sostituite da piccoli incavi
quadrati. Sotto di essa c'era una specie di mensola, che
sosteneva alcune lettere incise su “quadretti” di pietra da
inserire correttamente all'interno della frase. Se inserite in
modo sbagliato, avrebbero sicuramente fatto scattare una
trappola sul malaugurato che tentava di comporre la frase.
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 25
SCRITTORI IN ERBA
LaRoi mi disse che dovevo tentare e quindi, pur non conoscendo quella lingua, cominciai ad inserire
le lettere affidandomi alla buona stella. Fortunatamente tutto andò liscio e, con un sordo
scricchiolio metallico, una porta segreta si aprì sul lato posteriore del tempio, rivelando una stanza
piena di gioielli, pietre preziose, oro e argento.
Improvvisamente LaRoi tirò fuori una pistola e, puntandola verso di noi, ci minacciò dicendo :<< Il
tesoro è solo mio, fate un passo e siete morti!>>.
<<Va' al diavolo!>>imprecò Tortuas e subito dopo si avventò su di lui con coraggio strappandogli la
pistola di mano.
In quel momento il rullio dei tamburi dei cannibali ci fece capire che stavano venendo a prenderci
ed io gridai: << Presto, diamocela a gambe!>>.
Ci precipitammo giù per la scalinata, attraversammo di corsa la passerella e il ponte di corde e ci
nascondemmo su un albero, senza curarci di prendere gli zaini contenenti le provviste e l'acqua.
Aspettammo che gli indios attraversassero il ponte e poi
cominciammo una frenetica corsa nella foresta. Non
c'eravamo accorti che un gruppetto di tre o quattro
indios erano rimasti di guardia e ci stavano inseguendo.
Ce ne accorgemmo quando cominciarono a scagliarci le
loro lance. Tortuas ne raccolse una e, lanciandola contro
un indio, lo uccise.
Gli altri, scoraggiati, se ne andarono. Solo allora, quando ci accampammo per la notte in una radura,
ci accorgemmo che LaRoi non era con noi. Allora domandai a Tortuas:<<Dov'è quel mascalzone di
LaRoi?>>.
Lui rispose:<<L'ultima volta che l'ho visto era nella stanza del tesoro...Comunque guardate qui: sono
riuscito a prendere alcune pergamene preziose: rivendendole diventeremo ricchi!>>.
Fu a quel punto che sentimmo l'urlo.
Ora sapete tutto...
Pietro cl. II B, scuola secondaria I grado
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 26
SCRITTORI IN ERBA
Vi piacciono le storie del terrore? Questo racconto ci è stato ispirato dal quadro
“L’URLO” di MUNCH. Vi lascerà col fiato sospeso …
Una sera passeggiavo con due
amici nei pressi del fiume, sul
lungo ponte che collegava le
due sponde.
Improvvisamente
il
cielo
divenne rosso, le nuvole
sembravano sanguinare, l’acqua
livida del fiume cominciò a
vorticare.
Ad un tratto, in fondo al
ponte, comparve una enorme
porta di legno antico, piena di
ragnatele; scattò la serratura
e, con un cigolio terrificante,
l’uscio
si
aprì
lasciando
intravedere fiamme guizzanti
e ombre oscure.
Un urlo agghiacciante mi
paralizzò: il cuore prese a
battermi come un tamburo.
A pochi metri da noi scorsi una persona con il volto cadaverico deformato dalla paura.
All’improvviso mi accorsi che riuscivo a leggere nella sua mente: era un criminale che aveva
compiuto molti delitti per la sua sete di potere e denaro.
Stava per finire all’inferno, infatti ombre oscure erano uscite dalla porta e lo stavano
avvolgendo. Non sapevo se aiutarlo o lasciarlo al suo destino.
Sentivo nella testa rimbombare la sua richiesta d’aiuto. Cosa avrei potuto fare io, semplice
mortale, contro la potenza di Satana? Il cuore sembrava balzarmi fuori dal petto.
Le ombre si strinsero intorno al disgraziato, lo avvolsero completamente, si formò un vortice
che turbinò verso la tetra apertura.
Quando la porta si chiuse con tonfo, le nuvole insanguinate vennero ingoiate dal buco della
serratura.
Tutto ritornò calmo ed io riconobbi il mio ambiente familiare. Riprendemmo la nostra
passeggiata con un’angoscia nera nello stomaco.
CLASSE V Villa Vergano
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 27
PER DIVERTIRSI
Il gioco consiste nel dividere la parola di partenza in modo da ottenere due o più parole di
significato diverso oppure nell’ottenere una parola o frase giustapponendone due o più.
ESEMPI: pizzicotti = pizzi + cotti; mattinata = matti + nata; sciarada = scia + rada
1. Dividi ciascuna parola in modo da trovare due o più parole nuove:
ANIMALISTA =
ALLEVAMENTI =
ALLEGRAMENTE =
ALLENATORI =
LITIGARE =
TRAMONTI =
VARICELLA =
MAGGIORENNE =
COLLABORATORI =
Giochi con le incognite
Nel testo esposto le parole vengono nascoste sostituendo alle lettere che costituiscono
altrettante lettere incognite, diverse per ogni parola; la parola risultante viene nascosta
utilizzando tutte le lettere incognite con le quali si sono celate le altre parole.
Es. sciarada (4, 4 = 8); scia diventa XXXX , rada diventa YYYY, sciarada diventa
XXXXYYYY.
Prova anche tu a fare una sciarada
1. Mio figlio non fa i compiti a Natale
Mentre nel caminetto ardeva il XXXXXX
Vedevo disperarsi quello sciocco:
sbuffava sopra il libro di YYYYYY
sciogliendo in bocca un buon XXXXXXYYYYYY.
Risolvi la sciarada di Harry Potter
“La mia prima è la terza di passione,e tre ne vuole la sottomissione,la seconda è colei
che,amica o amante del cuore è la compagna costante;la terza è un albero dalla chioma
folta,nobile ramo di foresta incolta. Ora unisci le tre e dimmi,o tu,viandante:nero,sporco e
ripugnante,veramente baciarlo è cosa grama,sai ora come esso si chiama?”.
(Se non trovi la soluzione, vai a cercarla nel celebre romanzo “Harry Potter e il calice di
fuoco”).
Laboratorio “Scrittura creativa” classi prime, scuola secondaria I grado
LO SPREMINOTIZIE anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 28
PER DIVERTIRSI
Il limerick è una filastrocca assurda e senza senso. Il più famoso compositore fu il poeta
inglese Edward Lear (1812-1888); anche il nostro Gianni Rodari (1920-1980) ne compose
parecchi.
Il limerick presenta delle regole fisse per la sua composizione:
1. ha una struttura fissa di 5 versi
primo verso: presentazione del protagonista
secondo verso: indicazione di una qualità del protagonista
terzo e quarto verso: sviluppo della caratteristica presentata
nel secondo verso
quinto verso: conclusione con una sorpresa o una definizione buffa
del protagonista
2. ci sono delle rime fisse:
i versi 1 - 2 - 5 rimano tra loro
il verso 3 rima con il 4.
ECCO ALCUNI CELEBRI LIMERICK
C’era un certo signore a Calcutta
S’abbuffava di strutto e di frutta
Ma un bel dì un maritozzo
Gli rimase sul gozzo,
e strozzò quel signore di Calcutta.
E. Lear
C’era un vecchio di Cosenza
la cui lunghezza delle gambe era immensa
quando il salto in lungo faceva
fuori dalla sabbia cadeva
quel gamboso vecchio di Cosenza
Laboratorio “Scrittura creativa”,
cl.prime, scuola secondaria I grado
Un signore molto piccolo di Como
Una volta salì in cima al Duomo
E quando fu lì in cima
Era alto come prima
Quel signore micropiccolo di Como.
G. Rodari
Prova anche tu a comporre dei Limerick
Utilizzando gli elementi strutturali del
limerick:
1. costruisci una scherzosa
presentazione di te stesso
2. presenta un personaggio delle
fiabe
3. presenta il tuo personaggio
famoso preferito
LO SPREMINOTIZIE anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 29
PER DIVERTIRSI
Sudoku mascherato
Piramide numerosa
Devi completare le caselle vuote di questa
piramide rovesciata, tenendo presente che
ogni numero sottostante corrisponde
sempre alla somma dei numeri contenuti
nelle due caselle che stanno sopra.
La regola è semplice: inserisci i 4
simboli nelle caselle vuote, in modo
che ogni riga, ogni colonna e ogni
riquadro li contengano tutti, ma mai
due volte!
@
3
5
11
E
12
26
50
Scopri gli errori
In ogni parola c’è una lettera in più.
Leggendo in ordine queste lettere
troverai il nome del personaggio
misterioso.
Le 7 differenze spaventose
Glucignolo
Gatteo
Balempa
Mangiafupoco
Fata Turchiena
Pintocchio
Volpet
Rebus frase: 9, 1, 9
Grillo Parolante
Ombre allegre
In Maschera!
Pin
Quale tra le ombre è quella giusta?
e
103
2
50
@ E
24
@ E
E @
E @
13 11
10
3
35
26
27
15
8
12
7
5
3
1
Classi terze Primaria Galbiate
na
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 30
LO SAPEVATE CHE
L’INCREDIBILE CIRCUMNAVIGAZIONE DEL MONDO DI MAGELLANO
Nel 1518, un grande navigatore chiamato Ferdinando Magellano, decise di tentare un difficile
viaggio cercando di circumnavigare il globo. Per farlo, però, aveva bisogno dell’approvazione dei
sovrani, che lo avrebbero finanziato. Dopo un convincente e dettagliato discorso di Magellano che
trattava di superare i Portoghesi in ricchezza e prestigio, Isabella e Ferdinando – i regnanti di
Spagna - approvarono all’unisono. C’era solo un piccolo problema: chi si sarebbe mai offerto a
partire per un’avventura così pericolosa? Dopo il rifiuto dei migliori marinai, Magellano dovette
arruolare tutta la gente che aveva bisogno di soldi, a causa di forti difficoltà economiche. Ora
che l’equipaggio era stato composto, servivano viveri sufficienti a mantenerlo per così tanto
tempo. Allora, il coraggioso Ferdinando preparò una scorta di cibi e bevande che comprendevano
persino bovini e ovini vivi, da cui ne avrebbe ricavato carne e latte. Oltre ai viveri, però, era
necessario essere pronti ad un eventuale attacco degli Indios; per questo motivo, il valoroso
capitano decise di portare con sé decine e decine di armi da fuoco, accompagnate da una miriade
di oggetti particolari utili ad intimorire e ad incuriosire i selvaggi.
Una volta partiti, i prodi marinai andarono incontro a mille insidie, finché non sbarcarono in
Brasile, trovandosi davanti un gruppo di Indigeni ricoperti da un folto piumaggio verde. Lì si
rifornirono di provviste, poi ripresero la missione avviandosi verso sud, dove si arrestarono in un
luogo freddo e deserto: l’Argentina. In quella terra trovarono animali stranissimi, come i pinguini
e i leoni marini. Il cibo scarseggiava, e i marinai stavano impazzendo dal freddo e dalla fame;
scoppiò così un incredibile ammutinamento. Magellano, vista la ribellione dei suoi uomini, decise di
uccidere i più pericolosi di loro, evitando problemi per il viaggio.
Dopo aver ripreso la navigazione e dopo aver cercato per molti giorni uno sbocco che portasse
dall’altra parte dell’America, la flotta del portoghese Magellano trovò un’apertura che le permise
di entrare nell’Oceano Pacifico. Successivamente, passato l’entusiasmo della scoperta, i marinai di
Ferdinando si ammalarono di scorbuto, una potente malattia che veniva causata dalla mancanza di
vitamina C. L’equipaggio si decimò e la poca gente rimasta riuscì a raggiungere un’isola, abitata da
Indigeni pericolosi che, fingendo di portare alla flotta delle provviste, la derubarono. In questo
modo, gli Indios fecero infuriare il capitano, che mandò all’attacco i suoi marinai migliori, con il
compito di sterminare i selvaggi e di rifornirsi di provviste. Dopo questo terribile periodo durato
cento giorni, quel che rimase della flotta raggiunse diverse isole, conoscendo ragià e sultani con
cui si effettuarono scambi di merci in cambio di cibo e acqua. Giunti all’isola di Mactan, però, il
ragià Cilapulapu osò sfidare Magellano, che reagì prontamente all’attacco, usufruendo delle sue
preziose armi da fuoco. Ovviamente il suo esercito riuscì a vincere, ma egli fu ucciso colpito in
fronte da un dardo. Una volta a terra, fu facilissimo sconfiggerlo. Durante il ritorno, la strada
percorsa fu quella più breve, quella che andava incontro ai venti Alisei e che evitava i Portoghesi.
Colui che completò il viaggio fu Antonio Pigafetta (un amico di Magellano) e, delle cinque navi che
erano partite (Santiago, San Antonio, Concepcion, Trinidad e Victoria), ne tornò una sola, la
Victoria, e dei 270 marinai circa che erano partiti, ne arrivarono solamente 18. Appena ne ebbero
il tempo, i coraggiosi navigatori sopravvissuti si recarono subito in un lungo pellegrinaggio come
ringraziamento per essere tornati ancora vivi.
Stefano cl. II A, scuola secondaria I grado
LO SPREMINOTIZIE
anno 1 n. 1 Febbraio 2009 p. 31
OROSCOPO
ACQUARIO (dal 21 gennaio al 19
febbraio)
Sei caratterizzato da una personalità
leggermente testarda e spiritosa. Il tuo
colore portafortuna è il nero, che
raffigura il lato nascosto del tuo
carattere. A scuola, a volte, prendi tutto
alla leggera. Il tuo giorno fortunato è il
sabato quando esci e ti diverti con gli
amici.
ARIETE (dal 20 marzo al 20 aprile)
Sei una persona molto decisa e impulsiva.
Il tuo colore portafortuna è il rosso, per
questo un lato del tuo carattere è la
solarità e ti piace essere al centro
dell’attenzione. A scuola sei spesso con la
testa tra le nuvole, preferisci il
divertimento e ti piace stare in compagnia.
Il tuo giorno fortunato è il martedì.
GEMELLI (dal 21 maggio al 21
giugno)
Sei una persona affidabile, ma a volte ti
capita di metterti al primo posto. Il tuo
colore portafortuna è il verde, per questo
hai grande speranza nell’avere un buon
futuro. Nello studio sei molto perfettino,
detesti il disordine e i brutti voti. Il tuo
giorno fortunato è il sabato, accompagnato
da una serata molto intensa e piena di
emozioni.
Vi diamo appuntamento al prossimo numero per
gli altri segni zodiacali: seguiteci con costanza!
A cura di Alessia e Sara cl. III A,
scuola secondaria I grado
PESCI (dal 20 febbraio al 19 marzo)
Sei una persona molto comica, ma allo
stesso tempo riservata. Il tuo colore
portafortuna è l’argento, che rispecchia
molto il tuo carattere vivace ma un po’
chiuso. Quando ricevi brutti voti, non ti
arrendi e cerchi di migliorare. Nell’arco
della giornata la tua fortuna si dimostra
durante le serate, quando puoi divertirti al
massimo con gli amici o rilassarti sul
divano.
TORO (dal 21 aprile al 20 maggio)
Sei abbastanza insicuro, ma nonostante ciò
sei sorridente. Il tuo colore portafortuna
è il giallo, dimostri grande affetto e
comprensione verso gli altri, soprattutto
nei loro momenti di sconforto. A scuola,
però, sei molto distratto e ti capita
spesso di fare disastri. Il tuo giorno
fortunato è la domenica all’insegna di
svago e divertimento.
CANCRO (dal 22 giugno al 22 luglio)
Sei molto vivace e socievole, ma
abbastanza disordinato. Il tuo colore
portafortuna è il fucsia: hai infatti una
grande voglia di divertirti. A scuola ti
impegni e non te la prende troppo per un
brutto voto. La tua fortuna si rivela
durante il week-end, in compagnia dei tuoi
amici.
Con tutti puoi giocare,
ma il rispetto non deve mancare…
Dai una mano a chi è in difficoltà
Vedrai ti piacerà!
Ascolta con attenzione
potrai capire la sua opinione.
Con gentilezza ti puoi comportare
e il tuo materiale puoi prestare.
Lavorare insieme
ti farà stare bene!
I COMPAGNI DI VILLA VERGANO