LOSPREMINOTIZIE_anno3_numero1

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LOSPREMINOTIZIE_anno3_numero1
A TAVOLA CON …
FRASI MITICHE
W LE BOCCE!!!
RIDIAMO CON IL
SIG. VENERANDA
ALLA SCOPERTA
DEL BANGLADESH
VIAGGIARE …
LEVITANDO!!!
RITRATTI
DI VITA
GIOCHI DEI
NONNI
ANNO 3
FEBBRAIO 2011
Periodico dell’Istituto Comprensivo di Galbiate realizzato dalle scuole di Galbiate, Sala al Barro, Villa Vergano e Colle Brianza –
“Direttore editoriale dott. Simona Anna Toffoletti” – “Coordinatrice di redazione Rita Riva” - stampa Arti Grafiche Maggioni
Dolzago.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 2
SOMMARIO
ATTUALITÀ
Storie appassionanti di vita vera raccontate dagli alunni
di classe quinta di Sala al Barro.
IL PERSONAGGIO
Liu Xiaobo, premio nobel per la pace … descritto da
alcuni ragazzi della Secondaria.
FUMETTI
Un coro per stare bene insieme … dai bambini di Colle Brianza.
SCRITTORI IN ERBA
Alla scoperta del sig. Veneranda con i ragazzi della Secondaria.
I ragazzi si confessano …..
PER DIVERTIRSI
“Se l’inglese sai con un bel gioco ti divertirai” dagli alunni di
Colle Brianza
IL CUCCHIAIO DI LEGNO
A tavola con … gli alunni di classe quinta di Colle Brianza.
ARTE IN GIOCO
Tanti modi per scoprire l’arte suggeriti dai bambini della
Scuola dell’Infanzia.
TRA I BANCHI
Consigli utili per iniziare al meglio la scuola secondaria.
PER DIVERTIRSI
Giochi linguistici, storici e matematici dalle quarte di Galbiate.
SPORT
Nel mondo delle bocce con gli alunni di classe quinta di Villa Vergano.
LO SAPEVATE CHE …
Frasi mitiche dalla mitologia greca rivelate dalle classi quinte
di Galbiate.
NUOVE TENDENZE
Gli alunni di quarta di Villa Vergano informano sulle nuove tendenze
del momento.
IN GIRO PER IL MONDO
Alla scoperta di una terra ricca di colori e di profumi con le classi terze
di Galbiate.
TERRITORIO E CULTURA
Giochi del tempo passato con i nonni … a cura delle classi seconda e
terza di Villa Vergano.
L’ANGOLO SCIENTIFICO
Levitazione magnetica, energia solare: i treni del futuro?
Esperimenti dai ragazzi della Secondaria.
TRACCE DI …
I NOSTRI SPONSOR
ALTRO (SPORT: prove di arrampicata dei ragazzi della Secondaria)
pp. 3-4-5-6 -7
p. 8
pp. 9-10
pp. 11-12-13
pp. 14-15-16
pp. 17
pp. 18-19
pp. 20-21-22-23
p. 24
pp. 25-35-40-41
pp. 26-27
pp. 28-29
pp. 30-31
pp. 32-33-34
pp. 36-37
pp. 38-39
pp. 42-443
p. 44
Inserto: Educare alla cittadinanza “Regole del vivere e del convivere
Comitato genitori: attenzione lavori in corso!
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 3
ATTUALITA’
RITRATTI DI VITA
ABBIAMO INTERVISTATO ALCUNE PERSONE PROVENIENTI DA DIVERSI PAESI DEL
MONDO. IN QUESTE PAGINE POTRETE LEGGERE LE LORO STORIE…
Dopo aver intervistato alcuni stranieri, abbiamo capito che le persone emigranti hanno
lasciato il loro paese d’origine soprattutto per motivi di mancanza di lavoro e per migliorare le
loro condizioni di vita, alcuni invece si sono trasferiti semplicemente perché hanno sposato un
Italiano/a o si sono ricongiunti ad un famigliare.
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Quasi tutti hanno fatto fatica ad ambientarsi per tanti motivi: non parlavano la lingua
italiana, non conoscevano nessuno, hanno trovato abitudini di vita molto diverse…
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Ora che sono trascorsi degli anni dal loro arrivo, nonostante la nostalgia che provano per la
famiglia d’origine e la loro terra, dicono che non tornerebbero più indietro.
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Vivono però una strana situazione: quando sono in Italia vorrebbero essere al loro Paese,
quando sono là non vedono l’ora di rientrare.
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Non tutti sono attualmente in possesso della Cittadinanza italiana.
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ATTUALITA’
UN GESTO INDIMENTICABILE
Arrivai in Italia per cercare lavoro e per fare una vita migliore.
Ricordo benissimo la data: era il 22 giugno 1990.
Arrivai in stazione centrale di Milano.
Appena sceso dal treno non sapevo dove andare allora uscii per strada a chiedere informazioni:
Qui siamo in
Comment puis
Italia e non si
je faire pour
parla francese
parvenir
Cinisello?
Tornai in stazione stanco e deluso. Vidi gente che dormiva lì, sopra a una panchina o su un
asciugamano, allora anch’io mi trovai uno spazio insieme a loro.
Ero davvero confuso e mi chiesi se ero proprio deciso a restare in Italia, ma ormai non avevo scelta.
I soldi non erano sufficienti per il viaggio di ritorno perciò… in quel momento andai con la mente al
mio paese, alle sue case bianche baciate dal sole cocente,
alla grande moschea affacciata sul mare, alla piazza del mercato
piena di colori e di voci.
Domenica in qualche modo arrivai a Cinisello, ma … amara
sorpresa: l’indirizzo di un conoscente che avevo era della
fabbrica in cui lavorava. Era domenica, non c’era nessuno e io
non mangiavo da un giorno.
Me ne andai malinconico e triste.
Ad una signora affacciata al balcone feci cenno che avevo fame, mi gettò una mela.
Il giorno seguente incontrai il mio amico che stava andando al lavoro.
Entrò dal suo datore e disse:
-Torna di pomeriggio.
Mohammed mi accolse nella sua casa.
E questo gesto fu per me un gesto di amicizia pura.
Rachid
DA DOVE VIENE RACHID? Scoprilo anagrammando le parole.
Viene dalla città di …………………………………
ASCANCABLA
che si trova in…………………………………..
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ATTUALITA’
N0STALGIA DI CASA
La mattina di domenica quando mi alzavo, il
profumo invitante delle crêpes appena
sfornate era sempre lì ad aspettarmi, insieme
a vasetti con varie marmellate, molto
stuzzicanti!!!!
Una colazione perfetta per iniziare la
giornata.
Ricordo molto bene
anche la casa dei nonni
dove,
dal
fienile,
guardavo
le
rondini
volare nel cielo.
D’inverno, con i miei
genitori, andavo sulla slitta trainata dai cavalli
sulle distese bianche come panna montata. Mi
divertivo, ma sinceramente la coperta di
pelliccia in cui ero avvolta puzzava
terribilmente!!!
Una cosa divertentissima era andare sullo
slittino con la neve, c’era soltanto un piccolo
problema:
ero
obbligata
ad
essere
“superextra” imbacuccata, visto che la
temperatura era assai rigida e scendeva
parecchi gradi sotto zero. Nel mio paese
sentivo un senso di libertà, specialmente in
estate quando i campi si rivestivano di
meravigliosi fiordalisi.
Ora che sono qui in Italia le montagne che
vedo all’orizzonte mi piacciono tanto, ma mi
tolgono il respiro, mi mancano le ampie
distese, lo spazio libero e aperto della mia
terra.
Vasilissa
Vasilissa vive in Italia da
circa dieci anni, da quando ha
sposato
un
italiano;
per
questo motivo ha ottenuto
velocemente la cittadinanza
italiana.
Da dove proviene Vasilissa?
1. Il suo paese è detto anche
“Grande Madre”.
2. Si trova in Europa ma si estende
anche verso l’Asia.
3. Il nome è composto da 6 lettere:
3 consonanti e 3 vocali.
È ………………………………………………
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ATTUALITA’
IL VIAGGIO DELLA SPERANZA
…19 anni fa un ragazzo di nome Regëp dall’Albania sbarcò in Italia per cercare un mestiere e
una vita migliore.
Lasciava il suo paese dilaniato dalla guerra.
Caro diario,
guardando il mare dalla finestra di casa mia penso al viaggio che mi aspetta. Non c’è niente di
sicuro: non si sa quando sarà il giorno della mia partenza e se andrà bene. Aspetto ansiosamente un
segnale.
Oggi mi sono recato al porto, come al solito c’era molta confusione, ma il segnale che aspettavo non
è arrivato. Io e tanti altri stiamo attendendo il momento opportuno e favorevole per lasciare
l’Albania. Sono stanco di vivere in un paese difficile.
Sono giovane e sogno un futuro migliore.
Finalmente è arrivato il segnale e il peschereccio che mi trasporterà in Italia. Ho paura di non
farcela. Siamo in 300 su un’imbarcazione che ne può trasportare 50 … e siamo tutti clandestini.
E’ scesa la notte e ancora siamo in mezzo al mare. Arriverò mai in Italia? La traversata doveva
durare poche ore, ma ci sono problemi … incomincio a temere il peggio.
È l’alba di un nuovo giorno, finalmente! È stata una notte d’inferno; le onde ci sbattevano di qua e di
là, alcuni piangevano per la disperazione. Spero che questo incubo finisca presto.
Ci stiamo avvicinando alla Puglia! Le sofferenze patite me le lascio alle spalle. Ora il mio cuore è
gonfio di speranza: un futuro migliore mi aspetta!
…Il sogno di Regëp si è realizzato a costo di tanto impegno e sacrificio. Ha dovuto attendere
18 anni per ottenere per sé e la sua famiglia la cittadinanza italiana.
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ATTUALITA’
VOCABOLARIO
EXTRA COMUNITARIO
Secondo gli accordi stabiliti dagli stati membri dell’ Unione Europea uomini e merci possono circolare liberamente all’
interno del territorio dell’ Unione; perciò i cittadini membri possono entrare liberamente in un qualsiasi altro dell’Unione
stessa per cercare lavoro e viverci.
Un lavoratore extracomunitario, invece, per entrare in un paese dell’U.E. e lavorarvi, deve sottostare a precise regole,
che stabiliscono per esempio, quanti lavoratori stranieri possono entrare e a quali condizioni.
CITTADINANZA ITALIANA
Si
può essere cittadini italiani
nati
in
Italia
e
pur essendo nati fuori dall’ Italia, o viceversa si può essere
non
esserne
regolamentano
Italia
cittadini.
Ci
sono
delle
leggi
che
tutto ciò. Uno straniero deve essere in
da
almeno 10 anni per poter richiedere la
Cittadinanza.
 Ogni anno nascono circa 100.000 bambini da una madre
straniera.
 Tra i lavoratori dipendenti gli immigrati sono il 10%.
 Sono in aumento i matrimoni misti: cioè tra un italiano/a
e uno straniero/a.
 Gli stranieri che hanno
acquistato la cittadinanza
sono 541.000 nell’ anno 2009.
 60.000 stranieri hanno acquistato la cittadinanza
italiana.
 C’è uno straniero ogni 12 Italiani, cioè 5 milioni di
immigrati, il 7% della popolazione.
Da “ Il rapporto sull’immigrazione di Caritas italiana
e della Fondazione Migrantes della Conferenza
episcopale italiana.
CLASSE V SALA AL BARRO
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ATTUALITA’
LIU XIAOBO
PREMIO NOBEL PER LA PACE
2010
Il premio Nobel è un premio assegnato ogni anno a persone che si
sono distinte nei diversi ambiti, per le loro ricerche, scoperte ed
invenzioni, per l'opera letteraria, per l'impegno a favore della pace
mondiale.
Il premio fu istituito da Alfred Nobel (1833-1896), inventore
svedese della dinamite.
Liu Xiaobo è nato in Cina nel 1955 ed è stato educato alla
fede cristiana. Ha conseguito una laurea in letteratura e la
laurea magistrale all'università di Pechino nel 1984. Nel
1989 ha partecipato alla protesta di piazza Tienenmen, ma
quando il governo ha mandato l'esercito, ha convinto gli
studenti ad andarsene per evitare il massacro totale.
Liu Xiaobo ha sempre chiesto elezioni libere, libertà
individuali e per questo motivo è stato arrestato più di una
volta.
La Cina ha creato il controNobel, cioè il premio <<Confucio
per la pace >>, che è stato
consegnato
all’exvicepresidente di Taiwan, che
ha lavorato per la riunificazione
dell’isola con la Cina. Il ministro
della cultura cinese ha spiegato
che quella è stata <<una risposta
pacifica a Oslo, per spiegare il
concetto della pace, che ha il
popolo cinese>>. L'influenza
della Cina ha fatto sì che a
Oslo, il 10 dicembre, non ci
fossero anche gli ambasciatori
della
Russia,
Cuba,
Iraq,
Marocco e Kazakistan.
Per esempio, nel 2008 Liu Xiaobo è stato arrestato,
perchè ha aderito al movimento “Charta08”, che chiede
libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani e
elezioni libere. Ora Liu è condannato a undici anni di
prigione.
L'otto ottobre 2010 è stato scelto per ricevere il Premio
Nobel per la pace per il suo impegno non violento per i
diritti umani in Cina. È la terza persona a ricevere il Nobel
per la Pace, mentre si trova in prigione.
La Cina, però, ha messo la moglie di Liu agli arresti
domiciliari, ha arrestato duecento dissidenti e ha anche
chiuso le frontiere per evitare che qualcuno ritirasse il
premio al posto di Liu Xiaobo e così il 10 dicembre 2010
nessuno ha ritirato il suo premio.
Marco e Martina, classe III B
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FUMETTI
IL CORO MI PIACE PERCHÉ PARTECIPO E CANTO ALLE
SPETTACOLO CON LE BAMBINE DI 2^ E 1^
A ME PIACE TUTTO DEL CORO. LE CANZONI, LA
MUSICA.
MI PIACE CANTARE IN COMPAGNIA E STARE
INSIEME A TUTTI I MIEI AMICI
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FUMETTI
MI PIACE FARE IL GIOCO DEI
NUMERI PARI E DISPARI, ASCOLTARE
LE VOCI DEGLI ALTRI. MI PIACE
CANTARE CON I MIEI AMICI
Gli alunni di Colle Brianza
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SCRITTORI IN ERBA
Quest’anno, in seconda, tra i vari tipi di testi narrativi abbiamo letto alcuni
esempi di racconti umoristici. La prof. si è accorta che tra quelli che ci
avevano fatto sorridere c’erano un paio di raccontini brevi di un certo Signor
Veneranda, un tipo un po’ strambo dalla logica tutta particolare. Allora ci ha
chiesto di provare ad imitare le tecniche usate dal suo autore, Carlo Manzoni,
inventando
delle
situazioni
diverse
in
cui
far
parlare
questo
strano
personaggio.
Ecco alcuni risultati della nostra fantasia!
Al semaforo
Il sig. Veneranda si fermò davanti ad un semaforo e cominciò
a fissarlo. Un signore si fermò a guardarlo.
“Scusate” disse il signore indicando il semaforo “è diventato
verde. Perché non attraversate?”
“Ah!” disse il Sig. Veneranda “E perché dovrei?”
“Ma… perché adesso non è più rosso!”
“Verde, rosso, cosa cambia?”
“Ma voi non dovete attraversare la strada?”
“Io no” disse il Sig. Veneranda “Se dovessi attraversare la
strada, pensate che aspetterei il rosso per farlo? Ma voi
siete matto. Voi attraversate con il rosso?”
“Io non…” balbettò il signore che non sapeva più cosa dire.
“Io non… ma si può sapere perché non attraversate la strada,
che è verde?
“Io non… e si può sapere una cosa e l’altra!” gridò il Sig. V.
perdendo la pazienza. “Ma sapete che siete un bel tipo? Se
volete passare voi, passate pure. Io non ho alcuna intenzione
di attraversare”.
E il Sig. Veneranda se ne andò
brontolando.
Emanuele, classe 2^ B
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SCRITTORI IN ERBA
Il cappuccino
Il signor Veneranda entra in un bar.
Il barista gli chiede: "Vuole un cappuccino?"
Il Signor Veneranda risponde: "Un cappuccino? E cosa
dovrei farmene?”
Il barista: "La colazione"
Il Signor Veneranda: "Ma da quando si fa colazione con un
cappuccino?”
Il barista: " Ma… si guardi attorno, qui tutti fanno
colazione con brioche accompagnata dal cappuccino”.
Il Signor Veneranda: "Non sapevo che ai cappuccini
piacessero così tanto le brioches”.
Il barista: "Ma cosa dice! La brioche si mangia col
cappuccino"
Il Signor Veneranda: "E invece perché non posso mangiare
la brioche con il prete?"
Il barista: "Ma cosa c’entra il prete adesso? Alla mattina di
solito si fa colazione con il cappuccino”.
Il Signor Veneranda: “Perché, che differenza c'è tra
un prete e un cappuccino? E se poi il cappuccino sta dicendo
le sue preghiere, lo vado a disturbare per invitarlo a fare
colazione con me?”
Il barista: "Ma…ma... cosa c’entra con il cappuccino del
bar?”
Il Signor Veneranda: "Perché: il cappuccino del bar non
prega?”
Il Signor Veneranda guarda il barista in malo modo ed esce
dal locale molto arrabbiato.
Nicoletta, classe 2^ B
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SCRITTORI IN ERBA
Al supermercato
Il Sig. Veneranda entra in un supermercato e passa davanti al
bancone dei prodotti freschi. Dietro di lui alcune persone
aspettano in fila il proprio turno.
Il venditore chiede al Sig. Veneranda: “E' lei che tocca?”
Lui, alzando lo sguardo, dice: “Ma come si permette??! Io non
sto toccando niente!”
Il commesso riprende: “Ma no, non ha capito! Intendevo dire:
tocca lei?”
Il Sig. Veneranda, arrabbiato, indica le due donne dietro di lui
e dice: “Io non tocco né lei né lei, ma ci vede bene? Come si
permette?”
Il commesso, un po’ confuso, cerca di spiegarsi meglio: “Io non
intendevo quello, signore…”
Il Sig. Veneranda, ancora più nervoso, borbotta: “Guarda che
tipo, prima mi insulta e dopo nega tutto!”
Il commerciante, disperato, replica di nuovo: “Stavo solo
chiedendo se toccava lei”
“Ma lei chi? La signora di destra o quella di sinistra?”
“Nessuna delle due! Lei, inteso come lei!”
“Be’ di certo non può essere inteso come lui!” replica il Sig.
Veneranda riferendosi a un signore in fila.
Il venditore, esausto, cerca di terminare dicendo: “Insomma,
mi vuol dire cosa le serve?”
“Nulla! Proprio nulla!”
A bocca aperta il negoziante chiede: “ Ma allora cosa si è
fermato qui a fare?”
“Perché, non posso fermarmi dove mi pare? E’ lei che mi ha
trattenuto qui insultandomi e dicendo tocca lei!”
E il Sig. Veneranda se ne va borbottando, lasciando tutti a
bocca aperta.
Alessandro, classe 2^ B
Scuola secondaria di primo grado
Galbiate
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SCRITTORI IN ERBA
Ormai ho dodici anni appena compiuti e sono un po’ troppo grande
per giocare ancora con i pupazzi, ma ce n’è uno che suscita in me
talmente tanta tenerezza che non ho il coraggio di buttarlo.
Si chiama Tito ed è uno struzzo alto circa 15 centimetri, con due
occhi neri e lucidi che quasi ci si può specchiare!
E’ formato da due parti: una bianca come la neve, l’altra, che sta
sopra, nera come il carbone. Le zampe sono color rosso porpora come
il suo becco, ma quest’ultimo è un po’ sbiadito sulla punta perché da
piccolo lo morsicavo. Ha un lungo collo bianco che sorregge una testa
rotonda che sembra fatta con il compasso.
Ora il pupazzo sta nell’ “angolo di Tito”, ovvero, come si può capire,
nell’angolo a lui riservato. Da lì sembra che mi guardi mentre mi
muovo nella stanza e mi dica di giocare con lui.
Accarezzandolo si possono sentire tutti i suoi peli uno ad uno e, se lo
si schiaccia, si sente che è di una morbidezza incredibile. Io però
non lo schiaccio mai perché, quando lo rimetto a posto, mi guarda in
un modo come se si fosse fatto male.
Ricordo che quando ero piccolo ed ero nella culla, la mamma me lo
metteva sempre accanto, ed ora lo voglio tenere fino a quando,
addirittura, morirò.
Vittorio, classe I^B
Io sono molto affezionata al mio cane. Si chiama Rocky. E’ arrivato nella mia famiglia nel
Natale del 2002. Ricordo che io e mia sorella stavamo scartando i regali e mio fratello è
entrato con Rocky. Era piccolissimo e abbaiava tantissimo. In verità Rocky è di mia sorella,
infatti gli ha dato lei il nome. All’inizio lo tenevamo in garage perché era piccolo, poi
l’abbiamo messo in giardino. Quel birbone ce ne ha fatte passare di tutti i colori: per
esempio una volta ha ingoiato un sasso e stava per morire. Di razza è un pastore tedesco.
Il suo colore varia tra diverse sfumature di marrone e nero. Il suo muso è tenerissimo, di
color nero. Il suo pelo è liscio e corto.
Fa un po’ di baccano quando vede qualcuno oppure quando ci sono forti rumori, invece
quando suonano le campane ulula. Puzza un po’ quando piove, invece, quando è appena stato
lavato, non puzza, ma nemmeno profuma.
E’ addestrato: sale sullo scivolo, si siede, si sdraia e fa tante altre cose. E’ un po’ geloso dei
gatti quando li vede entrare in casa, ma, quando i gatti ci fanno arrabbiare, inizia a
rincorrerli.
E’ proprio un vero amico e, per me, un vero eroe!
Margherita, classe 1^ B
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SCRITTORI IN ERBA
Io sono molto affezionata alla mia matita, perché me l’ha regalata la mia amica
Cristina; per me è così speciale perché Cristina si è trasferita e da quel
momento non l’ho più rivista; a quell’epoca avevo sei anni.
Adesso la conservo nel mio porta oggetti e ci tengo molto. Questa matita è
bella, con disegnata sopra Hello Kitty (solo la faccia), che allora mi piaceva
tanto; ad una estremità ha una gomma rosa.
E’ molto speciale per me perché mi ricorda Cristina. Io la guardo tutti i giorni e
mi emoziono sempre perché la mia amica mi manca tanto.
classe 1^ B
Alice,
Tra i tanti oggetti che ho, quello che conservo più gelosamente è il mio diario segreto, che mi
ha regalato mia cugina quando avevo cinque anni. Il diario è racchiuso in una specie di scatola
con il lucchetto e io tengo sempre con me le due chiavi. E’ tutto rosa con un disegno al centro,
le pagine sono rosa e azzurre e anche profumate. Io mi ci sono affezionata anche perché,
quando eravamo piccole, io e mia cugina Laura litigavamo sempre; tuttavia il giorno in cui mi
regalò il diario, decidemmo che avremmo cercato di litigare il meno possibile, e così fu.
Io ci scrivo molte cose personali che non sa nessuno, ci scrivo soprattutto quando sono triste e
sono sicura che, se raccontassi queste cose, nessuno le potrebbe comprendere. Certe volte
cerco di immaginarmi che il mio diario sia un amico che mi comprende e cerca di aiutarmi.
Naturalmente non faccio vedere a nessuno il mio diario e le cose che ci sono racchiuse dentro.
Jennifer, classe 1^ B
Il mio camion dei pompieri era rosso come gli altri, ma per me non
era normale, era speciale!
Era una foresta di tubicini che conducevano ad un serbatoio.
Emanava un forte odore di gomma, quasi un profumo, visto che
spesso fingevo di lavare il camion spruzzandogli addosso acqua e
sapone attraverso la manichetta azionabile con una pompetta a
manovella. Le ruote erano lisce, date le frequenti passeggiate che
facevo con il camion. Avvicinando il naso alla bocca del serbatoio
si sentivano diversi odori: ad esempio di digestivo effervescente
(una volta ne avevo messe due o tre compresse nel serbatoio e,
dopo aver aggiunto l’acqua, quella soluzione schizzò rapidamente
fuori per poi ricadere sul pavimento!). Quel camion per me era
speciale. Ora è racchiuso nell’armadio, ma non scorderò mai
quando giocavo con lui.
Michele, classe 1^ B
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SCRITTORI IN ERBA
Tra le mie vecchie robacce, chiuse in garage dentro un
enorme scatolone, c’erano diversi pupazzi, ma quello che mi
piaceva di più e che mi piace tuttora è un pupazzo a forma di
pinguino. Lui era bianco come la neve ed era molto morbido,
infatti mi piaceva schiacciarlo e strizzarlo continuamente.
Quando me l’hanno regalato era tutto agghindato con mille
cose: collanine, braccialettini, cappellini, che non gli stavano
affatto bene, così li ho strappati e mia madre ha fatto dei
vestitini su misura per Pisquik (sì, l’ho chiamato proprio così!).
Pisquik ha degli occhietti neri e lucidi, un becco lungo e
arancione, delle grosse scarpe di peluche. Quando era nuovo,
aveva un profumo di vaniglia molto avvolgente, che mi attirava
quando passavo vicino. Ogni volta che lo guardavo mi dava
l’impressione di dirmi: “Stai tranquillo, ci sono io, non ti
preoccupare!” Infatti, ancora oggi, quando sono preoccupato o
arrabbiato, lo guardo e tutto diventa tranquillo e sereno.
Marco, classe 1^ B
La mia chitarra è di color marrone chiaro con il contorno
nero. Sul manico c’è ancora una targhetta con inciso:
Franco Spreafico. E’ il nome di mio nonno, che purtroppo è
morto, ed è per questo che ci tengo molto. Ogni volta che
la suono mi ricordo ciò che la mamma mi ha raccontato:
quando ero piccola, ancora con il ciuccio in bocca, mio
nonno mi suonava la chitarra e mi cantava la ninna nanna.
Lui non lo ricordo tanto bene, ma ho ancora una foto che
ci ritrae insieme attaccata all’interno della chitarra. Prima
di morire, la chitarra l’ha regalata a me; all’inizio aveva
solo tre corde, ma dopo io l’ho fatta aggiustare e ho
iniziato a suonare, proprio come lui.
La chitarra era la passione di mio nonno ed ora è anche la
mia.
Francesca, classe 1^ B
Tra tutti gli oggetti che ho, la felpa che ricevetti a Natale è il più bello, quello a cui sono più
affezionato. E’ blu, di cotone, senza la cerniera. In bianco davanti c’è scritto “Soha” che non so
cosa voglia dire, ma ormai lo traduco come “Andrea”. Ha il cappuccio e dietro l’immagine di un
televisore e di un computer: per questo penso che mi rappresenti! Odora di pino e se la tocchi
senti delle piccolissime righe in rilievo. Il bordo delle maniche è elastico e rinforzato così da non
spaccarsi. Tutte le volte che la metto mi porta una particolare fortuna: E’ per questo che la metto
sempre!
Andrea R., classe 1^ B
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PER DIVERTIRSI
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 18
IL CUCCHIAIO DI LEGNO
A tavola con…….Hans Christian Andersen
Sapete chi è questo signore?
E’ uno scrittore di fiabe, molto conosciuto un po’ in tutto il mondo.
Avete presente “Piccola fiammiferaia”, “La sirenetta”, “Il brutto anatroccolo”, “La
principessa sul pisello”? Ebbene sono state scritte proprio da lui.
Dall’inizio dell’anno questo scrittore ci fa compagnia durante la mensa, non proprio di
persona in carne ed ossa, ma il suo ricordo ci accompagna.
L’idea è venuta ai nostri insegnanti. Essi volevano farci capire che il cibo è una cosa
da rispettare e da gustare con piacere, anche perché tanto tempo fa (e purtroppo
anche oggi in qualche parte del mondo) le persone dovevano accontentarsi di molto
meno.
Si mangiavano, una volta, delle cose molto semplici e non c’era varietà né di cibi nè
scelta.
Nelle sue fiabe Andersen fa, spesso, dei riferimenti al cibo e, tra le righe, vuole
anche far capire che sprecare non è una cosa bella, buttare è un vero peccato.
In un libro i nostri insegnanti hanno trovato delle ricette che si usavano ai tempi del
nostro scrittore, le hanno stampate e i bambini di classe quinta le hanno illustrate.
Poi i cartelloni con le ricette sono stati appesi in mensa e la copia di ciascuna ricetta
è stata, invece, inserita in un raccoglitore a disposizione di tutti.
Noi possiamo chiedere di portare a casa una ricetta da fare con la mamma.
Molti bambini hanno già sperimentato questa cosa e ci hanno detto che è piaciuta
molto sia a loro sia alle mamme.
Cucinare a casa queste ricette è servito a provare dei gusti nuovi, ad esempio il gusto
delle fragole, delle arance, del riso al latte, della vaniglia.
Una ricetta che è andata a ruba è “Le frittelle di mele”, facili da fare e anche buone
da mangiare.
Un altro piatto che ha incontrato il favore di tanti è “Le patate alla contadina”.
Alcuni bambini hanno detto che questa iniziativa è stata bella perché ha permesso
loro di passare più tempo insieme alla mamma e di provare l’esperienza di “stare ai
fornelli”.
Oltre alle ricette del tempo di Andersen i nostri insegnanti ce ne hanno proposte
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 19
IL CUCCHIAIO DI LEGNO
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 20
SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO
A GENNAIO, NOI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI VILLA VERGANO
E DI BARTESATE ABBIAMO VISSUTO QUATTRO BELLISSIME ESPERIENZE CON
MARCO, L’ESPERTO DELLA PINACOTECA DI BRERA …ABBIAMO GUARDATO E
LETTO
LE
OPERE
D’ARTE
DEI
GRANDI
MAESTRI
ATTRAVERSO
GIOCHI
ORIGINALI !!!
L’ARTE E … LE STORIE: partendo da un teatrino fatto di sfondi e personaggi come
Cappuccetto Rosso e Pinocchio siamo arrivati ad esplorare, con la tecnica del “tableau
vivant” e il video, il quadro “Giochi di bambini” di Bruegel, continuando a riportare lo
sguardo dal piccolo al grande, dal quadro all’inquadratura.
“Ci siamo vestiti come i
bambini del quadro e
abbiamo giocato come loro:
alcuni erano nascosti in
ginocchio sotto una stoffa
tenuta da una bambina …
… quando lei ha tolto
la stoffa, noi ci
siamo alzati e
abbiamo iniziato a
giocare al
girotondo!!!”
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 21
SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO
L’ARTE E … I COLORI: con l’uso della musica e della narrazione, abbiamo esplorato i
colori tramite esperienze di movimento nello spazio e con un faro teatrale che ha
cambiato colore al salone dove si è svolta l’attività; tra un colore e l’altro, Marco ci ha
portati nel mondo dei tre colori primari, attraverso storie di invenzione, suggerite da
tre grandi maestri … il blu di Magritte, il giallo di Van Gogh e il rosso di Matisse.
“Avete mai visto una nuvola dentro un calice di
vetro?… guardate il quadro di Magritte “LA
CORDA SENSIBILE ” e rimarrete meravigliati”
!!!”
“Dopo aver osservato il quadro
“LA STANZA ROSSA” di
Matisse… abbiamo immaginato di
essere qualcosa di rosso: la lava
del vulcano, i pesci, la mela…
e così abbiamo danzato mentre
un faro illuminava di rosso il
salone.
È stato bellissimo!!!”
“Avete mai sentito parlare del
famoso pittore Vincent Van Gogh?
Noi lo abbiamo conosciuto
attraverso il quadro “CAMPO
D’ORZO CON IL FALCIATORE AL
TRAMONTO”: è una storia
originale che parla di un contadino
e di un gigante …”
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 22
SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO
L’ARTE E… IL CIBO: partendo dalla “ Fruttivendola” di Vincenzo Campi abbiamo esplorato la natura
morta giocando con un miniset di luci colorate e sfondi diversi e l’abbiamo ricomposta in
video con brevi animazioni, alla maniera di Arcimboldi.
“Mi è piaciuto quando
abbiamo messo la
frutta dentro al cesto
e c’erano lo sfondo e
le luci di colori diversi
… Sembrava di essere
in un altro mondo!!!”
“Attenti! … È un barba truccoooo!!! L’Arcimboldi ha
dipinto questo quadro che si può guardare in due
modi, ma è sempre lo stesso.”
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 23
SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO
L’ARTE E … GLI ANIMALI: siamo partiti dai “balli plastici” del pittore Depero e
abbiamo fatto semplici ricostruzioni tramite riproduzioni “calamitate”; poi abbiamo visto
e riconosciuto, tramite indovinelli visivi e poetici, tanti animali dipinti da più di 20 grandi
pittori, come Picasso, Lotto, Mirò, Pelizza e Volpedo.
“Anche questa volta abbiamo realizzato giochi visivi creati con un teatrino di ombre
cinesi, musica e luci… un vero divertimento !!! Grazie Marco perché abbiamo capito che
l’arte è bella e possiamo guardarla con gioia … provate a farlo anche voi!!!”
“Abbiamo guardato tanti quadri di artisti famosi,
ma non sono stati noiosi,
anzi … li abbiamo osservati con curiosità e attenzione
grazie agli indovinelli di Marco che ci parlavano
di un lupo, una mucca tutta gialla, un gatto, pesci rossi,
una giraffa … e c’erano anche, un leone e un pavone”.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 24
TRA I BANCHI
Nel mese di Gennaio gli alunni di quinta sono venuti a visitare la nostra scuola e hanno
condiviso con noi delle attività. Ecco ALCUNI CONSIGLI UTILI PER INIZIARE AL MEGLIO
IL PROSSIMO ANNO.
Far firmare le
note, le verifiche e
gli avvisi,
possibilmente il
giorno stesso in
cui vengono dati.
Iniziare l’anno
con grinta!
In classe, essere
seri e impegnarsi
sempre a dare il
meglio di sé.
Non dire parole non
adeguate al luogo in
cui vi trovate.
Non sottovalutare materie, verifiche e professori.
Non picchiarsi.
Non disturbare il
lavoro dei compagni
ed evitare di alzarsi
inutilmente.
Studiare sempre
perché i professori
possono interrogare
senza preavviso.
Stare attenti durante tutte le lezioni (anche se vi
sembrano banali o noiose).
Portare sempre tutto il
materiale richiesto.
Rispettare i compagni e i professori.
Non tenere accesi
all’interno della
scuola telefoni
cellulari, I-POD o
altri oggetti
elettronici.
Svolgere tutti i compiti
assegnati.
Dare del “lei” ai professori.
Intervenire in
modo pertinente
e alzando la
mano.
Non correre in classe.
I ragazzi della classe I C della
scuola secondaria di primo grado
EDUCARE ALLA CITTADINANZA:
INSEGNARE LE REGOLE DEL VIVERE E DEL CONVIVERE
Perché sollecitare competenze di cittadinanza
nei nostri bambini?
La scuola è una delle agenzie educative che
vuole formare cittadini responsabili, aperti,
rispettosi delle diverse culture, capaci di
fare scelte autonome risultanti da valori
condivisi, per partecipare in modo efficace
e costruttivo alla vita sociale.
In una società sempre più complessa e
multiculturale
diventa
indispensabile
costruire occasioni per guidare il bambino a
essere gradualmente più consapevole della
propria
identità e appartenenza, per aprirsi al dialogo e alla
relazione.
Si tratta di educare alla convivenza civile attraverso la
costruzione del senso della legalità e la valorizzazione
delle diverse identità e radici culturali (tradizioni,
memorie e beni culturali) per giungere ad una
cittadinanza unitaria e plurale che superi gli stereotipi e
promuova il dialogo, un confronto aperto e costruttivo ed
un agire responsabile.
I docenti, consapevoli del proprio ruolo di formatori di
persone che vivono in contesti sociali (in continua
trasformazione, hanno progettato percorsi finalizzati al
raggiungimento di competenze di cittadinanza adeguate.
In ogni plesso scolastico si sono elaborati progetti
interdisciplinari che coinvolgono tutti gli alunni e che si
avvalgono della collaborazioni di associazioni culturali,
agenzie e servizi.
Ogni plesso con modalità diverse, coinvolgerà il pubblico
attraverso tanti piccoli eventi finali che vogliono suscitare
la riflessione e la condivisione dei percorsi svolti.
In questo numero vi forniamo una breve sintesi dei
progetti delle scuole primarie.
Scuola Primaria di Colle Brianza
Scuola Primaria di Galbiate
“PROGETTO CITTADINANZA”
“MONDO CASA DI TUTTI”
Tutte le classi parteciperanno in modo
interattivo ad alcune iniziative proposte
In occasione del 150° anniversario dell’Unità
dall’amministrazione
comunale
d’Italia, attraverso attività diverse e la
(piantumazione di alberi, cerimonie, …),
visione interattiva dell’opera “Nabucco” gli
inoltre adotteranno la scuola di un altro
alunni saranno sollecitati a riflettere sul
Comune
e
valore della patria e a comprendere il
differenze tra i due paesi e per individuare
concetto di nazione in una visione ampia,
e rappresentare gli aspetti più significativi
come
della loro esperienza.
Attraverso la conoscenza di fiabe, giochi,
per
scoprire
uguaglianze
integrazione
di
culture
diverse.
cibi e usanze diverse, che nel tempo si sono
diffuse ed amalgamate tra loro, e attraverso
la
scoperta
degli
eventi
storici
più
significativi del nostro Paese, cercheremo di
capire insieme ai nostri bambini che cosa
vuol dire essere italiani oggi.
Scuola Primaria di Sala al Barro
Scuola Primaria di Villa Vergano
“MANUALE DI VOLO PER
“VIAGGIANDO CON GUSTO”
DIVENTARE GRANDI”
Attraverso
un
percorso
che
parte
dalla
scoperta di sé e degli altri, si coglieranno le
differenze individuali come aspetti di valore e
si arriverà a comunicare esperienze, pensieri e
stati d’animo con i linguaggi verbale, mimico,
pittorico, gestuale, teatrale e sonoro. Il
percorso si concluderà con la partecipazione al
musical “Scintillìo” in collaborazione con il
Crams, il centro multimedia di Lecco e altre
scuole del territorio e con la progettazione e
realizzazione di uno spettacolo finale.
Il progetto vuole promuovere il senso di
appartenenza alla classe, al plesso e al
territorio anche attraverso la riflessione
sulla
valenza
sociale
del
cibo
nella
tradizione locale, nel tempo, nello spazio e
nell’arte.
I bambini faranno l’esperienza di un
viaggio virtuale a partire dal mondo della
scuola fino ad approdare al mondo delle
tradizioni, dei cibi, e dei sapori.
COMITATO GENITORI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO:
ATTENZIONE LAVORI IN CORSO!
Operativi ormai da tre anni, noi del Comitato
Abbiamo scelto di muoverci in tre direzioni:
Genitori possiamo onestamente sostenere che
1. la formazione
stiamo lavorando in maniera costruttiva e
propositiva, non solo tra di noi, ma anche con
2. il miglioramento di alcuni servizi
la Scuola, con l’Amministrazione e con i vari
3. una nuova fisionomia per il nostro
enti del territorio.
Già in più occasioni abbiamo presentato la
fisionomia e le finalità del Comitato ai genitori
che hanno figli frequentanti i vari plessi
dell’Istituto Comprensivo: siamo voce per
tutte le esigenze educativo-didattiche di
studenti e genitori che possano sorgere nel
corso dell’anno scolastico, siamo intermediario
scuola-famiglia,
iniziativa
di
formazione,
collaborazione a interventi extra curricolari
che
gli
insegnanti
vogliano
organizzare,
Comitato
Per
quanto
riguarda
il
primo
ambito,
segnaliamo che alcuni docenti della Scuola
Secondaria hanno messo a disposizione delle
ore di lezione per far lavorare e riflettere gli
studenti al di fuori delle discipline curricolari:
un tempo gestito da operatori esterni su
tematiche ritenute attuali e particolarmente
sentite dai ragazzi. Ci siamo confrontati su
quali
argomenti
possono
scalfire
il
loro
eventuale sostegno a proposte di solidarietà.
interesse, sono emersi spunti diversi ma che
Con soddisfazione e gratitudine abbiamo
trasmettere loro una passione (studio, sport,
accolto quale segno di riconoscimento del
nostro gruppo di lavoro, la possibilità di
utilizzare per le nostre riunioni un’aula della
Scuola
Elementare
Dirigente
ha
voluto
di
Galbiate
offrirci:
che
per
la
dare
continuità ed efficacia all’organizzazione ci
troviamo con cadenza mensile ogni primo
martedì del mese, alle 20.45, l’invito è rivolto
a tutti coloro che vogliano portare il proprio
contributo.
Vediamo più da vicino quali sono le idee in
fermento che stiamo mettendo a fuoco e le
iniziative che stiamo cercando di realizzare
per l’anno in corso.
alla fine convergono in un’unica idea: come
musica, arte, lettura, natura, amicizia) che
consenta di incanalare le loro energie e
stimolarli ad approfondire, a colmare i vuoti e
la
demotivazione,
a
vincere
l’apatia,
l’isolamento e a volte il disagio.
Per declinare questa idea in tempi, spazi e
linguaggi
adeguati,
ci
siamo
rivolti
agli
operatori della CAL di Molteno (Cooperativa
Accoglienza e Lavoro) con cui abbiamo già
proficuamente collaborato in passato. Essendo
gli
interlocutori
di
età
diverse,
hanno
elaborato un progetto che si articola in due
cicli di incontri: uno destinato ai ragazzi delle
seconde ed ha come titolo “Dall’Apatia alla
Passione”; uno destinato a quelli di terza
dal
tema
“L’antidoto
alle
sostanze”,
quest’ultimo ha come base l’idea che il legame
con
gli
altri,
ad
esempio
nelle
forme
dell’amicizia e dell’amore, possa di per sé fare
da ostacolo a gravi forme di disagio quali le
dipendenze.
dall’Assessore
all’Istruzione
delle
serate
dedicate all’educazione alimentare.
L’altro
servizio
da
potenziare
riguarda
l’accesso più veloce a internet: un nostro
genitore si è offerto di installare in ciascuna
scuola elementare la rete wireless fornita dal
Quindi il progetto si rivela non tanto lezione
alternativa, ma esperienza coinvolgente e
interattiva.
Comune.
Da ultimo accenniamo alla nostra intenzione,
che dovrà essere ovviamente condivisa in
L’unico ostacolo alla realizzazione rimane il
larga misura dai genitori, di trasformare il
costo:
Comitato
non
appena
reperite
le
risorse
Genitori
in
vera
e
propria
associazione per ottenere un riconoscimento
economiche potrà partire.
L’altra iniziativa nell’ambito della formazione a
cui abbiamo pensato, è rivolta ai genitori e
tocca il tema della sofferenza dei figli: sulla
formale a livello legale, per poter gestire il
fondo contributi con regolarità e per rendere
ancora più visibile il nostro operato.
scorta di quanto vissuto l’anno scorso dalla
nostra comunità con la morte di Elena, ci
siamo interrogati su come il dolore possa farci
Attenzione dunque, lavori in corso!
crescere e non rimanere solo esperienza del
nulla
e
del
non
senso,
distruzione
e
lacerazione. Abbiamo individuato nel dott.
Ezio Aceti, psicologo e psicoterapeuta, la
persona indicata a farci percorrere alcuni
passi su questo terreno delicato: verrà a
Galbiate il 7 aprile 2011, presso l’Auditorium.
Relativamente ai servizi citati nel secondo
punto, alludiamo al servizio mensa e al sistema
di informatizzazione delle scuole elementari
dell’Istituto.
Per rendere più gradevole e sereno il momento
del pasto a scuola, considerato il frastuono
assordante che ne disturba la qualità, è stata
fatta esplicita richiesta di insonorizzazione
del locale all’Amministrazione Comunale che ha
risposto
positivamente
e
provvederà
a
effettuarla nei modi e nei tempi opportuni.
Inoltre, perché il tempo mensa sia anche
occasione di crescita, verranno organizzate
Per il comitato genitori
La segretaria Beatrice Spreafico
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 25
PER DIVERTIRSI
Completando il cruciverba, scoprirai la raccomandazione
che la guida alpina fa agli escursionisti durante un’uscita
nel bosco.
3
2
4
6
1
5
10
8
9
7
………………………………………………………………………………
1.Insieme di oggetti uno sopra l’altro.
2.Sinonimo di strade.
3.L’inverso di OTAT.
4.Procedere con sci sulla neve o
sull’acqua.
5.Periodo storico che inizia con un
avvenimento importante.
6.Odorati dei cani.
7.Dio del sole degli Egiziani.
8.Io e …
9.Viene dopo la Q nell’alfabeto.
10.Il verbo “ rido” al passato remoto.
Aggiungi le lettere mancanti per
formare nomi di animali.
Leggendo le stesse di seguito,
scoprirai un proverbio molto bello.
C _ CUL _
GA_BER _
C__ALLO
__ __
__ __
__ __
__PERA
__ __
Riordina le parole contenute nei cuori, troverai
Gli elementi di una maschera amata dalle bambine.
_______________
atlemnol
aclep
olp
1
3
2
c cbha
etat
ob i at
4
_ C O I _ T_ O L O
__ __ __
DR___DARIO
__ __ __
1………………………………………. 2………………………………………….
_ A N_ A R A
__ __
3…………………………………….. 4………………………………………….
M__CA
G_L_INA
_ESP_
C A S_ OR__
__ __
__ __
__ __
__ __
Classi quarte - Galbiate
TROVA LE PAROLE NELLE PAROLE NEL
MINOR TEMPO POSSIBILE
Contemporaneamente……………………………………….…
Coltivazione………………………………………………………..…
Collezione……………………………………………………………..
Colorazione…………………………………………………………..
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 26
SPORT
Ad inizio anno scolastico noi ragazzi di classi 4° e 5° di Villa Vergano abbiamo avuto
l’ opportunità, grazie all’Amministrazione comunale e alla bocciofila di Galbiate, di
conoscere e praticare il gioco delle bocce.
Ci hanno guidato in questa magnifica esperienza sportiva alcuni responsabili della
bocciofila che, con passione e pazienza, ci hanno insegnato i segreti di questo sport.
All’inizio sembrava un gioco un po’ noioso, ma dopo averlo sperimentato ci siamo resi
conto che era uno passatempo divertente e appassionante.
IL GIOCO
Per praticare questo sport sono necessarie otto bocce
di due colori diversi e un boccino.
Generalmente si pratica nei bocciodromi su campi divisi
in corsie di 26,5 m per 4, ma anche su campi liberi in
ambienti differenti.
Il gioco delle bocce si può praticare in modo diverso:
gare
individuali  uno contro uno
.
gare a coppie
 due contro due
Lo scopo è colpire o avvicinarsi con il
gare a terne
 tre contro tre
maggior numero di bocce al boccino.
gare a quartetti  quattro contro quattro
I giocatori della squadra lanciano a
turno la propria boccia alternandosi
con i giocatori avversari. Si assegna
un punto o più punti al giocatore che
ha lanciato la boccia più vicina al
boccino. Vince chi totalizza 15 punti,
ma ci si può accordare anche ad
arrivare a 12, 13 punti.
I DIVERSI TIPI DI LANCIO
Esistono due tipi di lancio:
l’accosto: un lancio di precisione che
ha lo scopo di avvicinare il più
possibile la boccia al boccino. I
giocatori che si specializzano in
questo lancio vengono chiamati
“accostatori”.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 27
SPORT
La massima prestazione dell’accostatore è il
“biberon”: un lancio che posiziona la boccia a 5
millimetri dal boccino.
La bocciata: è il lancio effettuato con più forza con
lo scopo di spostare la boccia dell’avversario o il
boccino.
I giocatori specializzati in questo tipo di lancio
vengono chiamati “bocciatori”: hanno il ruolo più
spettacolare.
LE BOCCE NELLA STORIA
Bocce deriva dal latino “BOTTIA” e significa palla.
E’ un gioco antichissimo: sono state ritrovate alcune sfere in Turchia che risalgono a
7000 a.c. ; così come sono state rinvenute anche in Egitto, Grecia e Pompei.
Le bocce, realizzate in legno, erano uno dei principali passatempi dei soldati romani, i
quali diffusero questo gioco per tutto l’impero.
Nel Medioevo si giocava
moltissimo alle bocce.
I dogi di Venezia, per evitare
distrazioni sul lavoro, lo
limitarono attraverso la
pubblicazione di un
regolamento.
Giuseppe Garibaldi diffuse il
gioco durante l’unificazione
d’ Italia e gli emigranti lo
diffusero negli Stati Uniti.
Nel 1896 si tenne nelle
Olimpiadi di Atene la prima
partita a bocce ufficiale.
L’ITALIA NELLA BOCCE
L’Italia primeggia nelle diverse specialità delle bocce sia a livello europeo, che
mondiale.
A Roma , nei mondiali da poco conclusi, l’Italia ha vinto due medaglie d’oro e una di
bronzo. I fenomeni sono Luca Viscosi, un giovane ventenne super premiato di Erba e
Germana Cantarini più volte campionessa mondiale ed europea.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 28
LO SAPEVATE CHE
Un giorno un nostro compagno ci ha detto: «Il mio tallone d’Achille è la pallavolo; quando gioco
una partita, mi sembra di avere la spada di Damocle sulla testa e tutte le volte, per vincere,
faccio una fatica di Sisifo!». L’abbiamo guardato con una faccia stralunata pensando che avesse
una strana malattia... Ci ha invece tranquillizzati spiegandoci che ha utilizzato dei modi di dire
che derivano dalla mitologia greca.
Volete stupire i vostri interlocutori? Utilizzate anche voi questi modi di dire!
«Ho aperto il vaso di
Pandora»
Zeus regalò a Pandora un vaso e le
raccomandò di non aprirlo. La ragazza, che
aveva ricevuto da Ermes il dono della
curiosità, non tardò però a scoperchiarlo,
liberando così tutti i mali del mondo.
Sul fondo del vaso rimase soltanto la
speranza. Prima di questo momento l’umanità
aveva vissuto libera da mali, fatiche o
preoccupazioni, dopo l’apertura del vaso il
mondo divenne un luogo desolato ed
inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente
per fare uscire anche la speranza.
Il mito del vaso assegna alla curiosità
femminile la responsabilità di aver reso
dolorosa la vita dell’uomo.
Oggi l’espressione vaso di Pandora viene
usata quando si scopre un problema che per
molto tempo era rimasto nascosto e che
una volta svelato non è più possibile
tornare a nascondere.
«faccio una fatica di Sisifo»
Sisifo vide Zeus rapire una ninfa. Il Dio Asopo,
padre della ninfa, si presentò a Sisifo nelle
sembianze di un vecchio e gli chiese notizie di sua
figlia. Sisifo, in cambio dell’informazione, volle
una fonte d’acqua per la sua città. Quando Zeus
venne a sapere che Sisifo aveva parlato, chiese a
Tanato di catturare Sisifo. Giunto a casa di
Sisifo, Tanato venne legato e imprigionato, in
questo modo la morte scomparve dal mondo. Il dio
Ares, quando si accorse che durante le battaglie
non moriva più nessuno, liberò Tanato e fece
morire Sisifo. Sisifo chiese ad Ade di poter
tornare sulla terra per tre giorni per i riti
funebri. Sisifo tornò nel mondo dei viventi ma non
fece più ritorno negli inferi. Come punizione, per
aver sfidato gli Dei, Zeus decise che Sisifo
avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla
cima di un monte, ma ogni volta che Sisifo
raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente
alla base del monte.
Per
l’eternità,
Sisifo
avrebbe
ricominciare da capo la sua scalata.
dovuto
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 29
LO SAPEVATE CHE
«sto soffrendo il supplizio di
Tantalo»
Tantalo era figlio di Zeus ma divenne
superbo e compì numerose offese agli dei:
rubò nettare e ambrosia per distribuirli ai
suoi sudditi e rubò un cane d’oro, custode di
un tempio di Zeus a Creta. Inoltre, mosso
dalla curiosità di sapere se veramente gli dei
conoscessero tutte le azioni degli uomini, un
giorno servì loro le carni di suo figlio.
Per tutte le offese agli dei, Tantalo, dopo la
morte, fu gettato nell’Ade dove non poteva
né cibarsi né bere, nonostante fosse
circondato da cibo e acqua. Tantalo, infatti,
era legato ad un albero da frutto carico di
ogni qualità di frutti, in mezzo a un lago la cui
acqua arrivava fino al suo mento.
Ma non appena Tantalo provava a bere, il
lago si prosciugava
e
non
appena
provava a prendere
un frutto, i rami si
allontanavano facendolo così vivere
in uno stato di
terrore perenne: il
famoso supplizio di
Tantalo.
«e’ il mio tallone di Achille»
Achille era per i Greci un semidio poiché era
figlio di un mortale e di una Nereide. Poiché
non poteva ereditare l’immortalità dalla
madre, quest’ultima cercò di renderlo almeno
invulnerabile, per cui lo immerse da bambino
nelle acque del fiume Stige, reggendolo per
un tallone. E fu proprio in quell’unico punto
del corpo non bagnato dalle acque miracolose
che Achille fu poi trafitto da una freccia
mortale scagliata da Paride. La freccia era
stata guidata dal dio Apollo che aveva in
antipatia Achille in quanto questi, dopo aver
ucciso Ettore, fratello di Paride, l’aveva
trascinato per 3 giorni intorno alle mura di
Troia.
Con l’espressione tallone di Achille si
intende indicare il punto debole di una
persona, di una macchina o di un sistema.
«ho una spada di Damocle sulla testa»
Damocle era un principe alla corte di Dionigi, governatore di
Siracusa e sosteneva che Dionigi fosse una persona fortunata
perché aveva grande potere. Dionigi gli propose allora di fare uno
scambio di ruoli per un giorno. Damocle accettò e la sera stessa
partecipò a un banchetto, durante il quale iniziò a toccare con mano i
piaceri dell’essere un uomo potente. Al termine della cena notò,
sopra la sua testa, la presenza di una spada affilata, sostenuta da un
esile crine di cavallo. Dionigi l’aveva fatta sospendere sul capo di
Damocle perché capisse che chi ha una posizione di potere è esposto
anche a molti rischi; immediatamente Damocle chiese di voler
terminare lo scambio. L’espressione spada di Damocle viene usata
per indicare un pericolo incombente e/o inevitabile.
Cl. V Galbiate
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 30
NUOVE TENDENZE
Le “NUOVE TENDENZE” sono delle abitudini che si diffondono tra la gente fino a
diventare delle vere e proprie mode. Abbiamo deciso di fare una piccola ricerca per
vedere quali siano le novità che ultimamente si stanno diffondendo tra i giovani e tra i
meno giovani per poi scoprire che queste “tendenze” possono riguardare delle cose da
fare, da indossare o semplicemente da “vedere”, come ad esempio un telefilm. Ecco
alcune delle nuove mode…
Teen Angels è un telefilm argentino che parla di
orfani ospitati da due persone che lavorano in una
casa magica, Nico e Cielo. I ragazzi prima di essere
ospitati alla casa magica venivano maltrattati da
Bueno e Justina che li facevano rubare. I giovani
dopo un po’ di tempo trascorso nella casa, decidono
di formare una band e cominciano a cantare e a
suonare, conoscendo persone nuove con cui vivono
avventure e disavventure.
Bakugan è un cartone animato giapponese. Il
protagonista è Dan, un giovane che diventa
testimone di un singolare fenomeno: delle carte
misteriose cominciano a piovere tutt’intorno a lui e
su tutta la terra. Dan e i suoi amici allora
inventano un gioco nuovo chiamato “Bakugan” che
prevede un combattimento di tre round durante il
quale i giocatori mettono in campo delle sfere che,
aprendosi, si trasformano in mostri provenienti da
un’altra dimensione
Ogni Bakugan ha un attributo ben preciso
che corrisponde ad un elemento naturale.
I ragazzi creano un universo diviso in sei
mondi dove è in corso una battaglia fra
Drago, bakugan buono, e Naga, bakugan
malvagio. Dan e i suoi amici decidono di
aiutare i loro compagni a sconfiggere il
malvagio Naga.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 31
NUOVE TENDENZE
Sono diversi gli sport di nuova
diffusione come il “kite surfing”, che
utilizza una tavola da surf attaccata ad
un aquilone. Il “kump fit” alterna il
salto della corda a coreografie di
aerobica, “l’acqua dynamik”, basata su
esercizi fatti in acqua a ritmo di
musica. Infine il “kick boxing” ,
miscela mosse di boxe e karate a
ritmo di musica.
E’ una moda internazionale quella di
cenare in locali nascosti, con pochissima
gente e cibi ricercati per
sentirsi dei privilegiati.
I ristoranti segreti si possono
trovare a Berlino, Londra,
New York,Lisbona, Amsterdam,
Parigi, Barcellona, San Francisco
e Copenhagen.
Nei ristoranti si sta diffondendo il “Bottle
sharing”, un modo innovativo e divertente per
assaggiare le etichette di vino preferite o
scoprirne di nuove, per risparmiare e per fare
nuove conoscenze. Infatti le bottiglie di vino
vengono condivise tra i tavoli dei clienti che
non si conoscono.
Classe quarta di Villa Vergano
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 32
IN GIRO PER IL MONDO
Tutto è cominciato dal nostro compagno Rafio, un bambino che è nato in
Bangladesh. Volete sapere alcune notizie sul suo territorio?
POSIZIONE GEOGRAFICA: il Bangladesh si trova in Asia.
CARTA D’ IDENTITA’
CAPITALE: Dhaka
LINGUA: Bengali – Inglese
RELIGIONE: Musulmani 90% - Induisti 9%- Buddisti 1%
MONETA: Taka
La bandiera ha uno sfondo verde e un disco
rosso.
Il disco rosso rappresenta il sole che sorge
sopra il golfo del Bengala, lo sfondo verde
rappresenta la bella terra del Bangladesh.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 33
IN GIRO PER IL MONDO
Nel Bangladesh c’ è un albero che in italiano si chiama
“albero del pane”. Il suo frutto può arrivare a pesare oltre i
100 chili. Sicuramente esclamerete: <<Accipicchia quanto
pesa!>>. Il suo sapore assomiglia a quello dell’ananas.
Essiccato si usa per le torte che vengono molto buone, i
semi si mangiano bolliti, arrostiti o infarinati.
Pensate che il piatto tipico del Bangladesh sia a base di
pasta come quello dell’Italia?
Ci siete quasi… Il loro piatto però è a base di riso, carne
(non quella di maiale perché è vietato dalla religione), pesce
con una spezia chiamata curry.
Quando questo riso viene cucinato, dalla pentola esce un
profumo intenso: è l’aroma caratteristico della terra del
Bangladesh.
Albero del pane
Volete un vestito che vi protegga dal sole,dal
vento e dall’ umidità ? Abbiamo una soluzione: il
Sari. È un rettangolo di stoffa lungo circa 5 metri è
molto colorato e abbellito con ricami preziosi.
Viene indossato drappeggiando questa stoffa
intorno al corpo.
Frutto dell’albero del pane
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 34
IN GIRO PER IL MONDO
I grandi centri abitati non sono molto diversi dalle
nostre città europee: c’è traffico e ci sono condomini.
Tra i vari mezzi di trasporto c’è il risciò che i bengalesi
utilizzano come taxi. Il risciò non è come quello dell’
India ma è a pedali con due posti dietro e un tettuccio.
Nella religione musulmana i fedeli pregano due volte al
giorno e come noi hanno solo un Dio che si chiama Allah.
Prima di entrare nella Moschea si tolgono le scarpe per
rispetto. Tolte le scarpe si dividono in due gruppi: i
maschi stanno dalla parte destra e le donne a sinistra.
Le classi in Bangladesh sono troppo affollate: nelle migliori
classi possiamo trovare anche 65 alunni!
Il programma delle scuole elementari prevede per le classi
prima e seconda bengalese, aritmetica,
scienze e ambiente, educazione fisica, musica e religione.
Dalla terza alla quinta quanto sopra più inglese.
Arrivederci
Gli alunni di
classe terza (Galbiate)
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 35
PER DIVERTIRSI
E
… come te la cavi in
storia?
Scopri i 4 intrusi in questa città sumera!
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 36
TERRITORIO E CULTURA
Quest’anno nel laboratorio esplorativo
abbiamo
svolto
un giochi,
percorso
Non avevano
tanti
ma sisu giochi e
giocattoli.
All’inizio
abbiamo
risposto
a
un
questionario sul nostro modo di giocare:
quanti balocchi abbiamo! Belli, colorati,
comprati, divertenti, elettronici… quasi
veri!
Ma i nostri nonni che giochi facevano?
Per scoprire come giocavano li abbiamo
intervistati e siamo andati al Museo
Etnografico di Camporeso.
I nonni preferivano giochi di movimento
con gli amici, in strada, nei cortili e nei
campi. Le nonne imitavano le loro madri e
giocavano a cucinare, a cucire, a fare le
mamme con le bambole. Non avevano tanti
giochi, ma si divertivano lo stesso. I pochi
giocattoli che avevano erano fatti da loro
con materiale di recupero perché non
c’erano soldi per comprarne di nuovi.
Quelli più amati erano: la palla di stracci, le
bambole di pezza, di carta o di lana, i
pentolin, la ruota spinta a mano, il lero e la
corda .
Al museo abbiamo visto un filmato con le interviste a nonno Romeo e a nonna Colomba.
I nonni ci hanno raccontato che i loro giochi erano collegati con il lavoro nei campi e con le
attività domestiche: attraverso il gioco imparavano il lavoro del contadino e della casalinga.
Per loro non era facile giocare e per ritrovarsi con gli amici dovevano scappare di casa.
I nonni si divertivano anche facendo degli scherzi, come: suonare i campanelli delle case e
scappare, rubare frutti ai contadini che li sgridavano e li rincorrevano con frasche per
picchiarli.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 37
TERRITORIO E CULTURA
Le bamboline di lana
Nel laboratorio, con l’aiuto di due gentili signore, abbiamo imparato a costruire le
bamboline di lana che facevano le nonne da piccole. E’ stato divertente!
MATERIALE OCCORRENTE
Un cartoncino 20 X 10, un gomitolo di lana,
attaccatutto.
ritagli di stoffa
e
PROCEDIMENTO
1 -Avvolgere la lana intorno al lato lungo del cartoncino per almeno 20 volte.
2-Legare con un filo la matassa al centro.
3-Togliere il cartoncino.
4-Tagliare la matassa in basso.
5-Legare la matassa a circa 3 cm per formare la testa.
6-Dividere la matassa in 3 parti , 2 per le braccia e una
centrale per il
corpo.
7-Intrecciare la lana per formare le braccia, chiudere con un nodo.
8-Legare i fili rimanenti al punto vita.
9-Dividere ancora in 2 parti per formare le gambe, intrecciare e annodare.
10-Con i ritagli di stoffa realizzare un semplice vestito, incollare o cucire gli occhi e
la bocca.
Classi II e III
Villa Vergano
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 38
L’ANGOLO SCIENTIFICO
Maglev: treno a levitazione magnetica
Viaggiare ... velocemente
Un treno a levitazione magnetica o maglev è un tipo
di treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie
alla levitazione magnetica. La repulsione
e
l’attrazione magnetica vengono usate anche come
mezzo di locomozione (per far muovere il treno).
Siccome il treno non tocca le rotaie, l’unica forza che
si oppone al suo movimento è l’attrito dell’aria.
Questo gli permette di viaggiare ad altissime velocità
(fino a 581 Km/h) con un consumo di energia limitato
e un livello di rumore accettabile. Sebbene la velocità
del maglev gli consenta di far concorrenza all’aereo
anche nei lunghi percorsi, i costi per la realizzazione
del convoglio e delle rotaie ne hanno limitato finora
l’utilizzo a brevi tratte molto frequentate.
A Shanghai, un maglev collega la città con l’aeroporto. La linea è lunga 30 Km e viene
percorsa dal treno in 7 minuti e 20 secondi con una velocità massima di 500 Km/h e
una velocità media di 200 Km/h.
Una proposta particolare di maglev punta a realizzare dei tunnel interrati senza aria, in modo
da poter far viaggiare il treno senza l’attrito dell’aria. Queste linee sarebbero in grado di
utilizzare treni che viaggiano a velocità massime di 600-800 Km/h e, se costruite abbastanza
in profondità, potrebbero attraversare gli oceani. Ma senza un miglioramento delle tecniche
di perforazione, queste idee sono irrealizzabili.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 39
L’ANGOLO SCIENTIFICO
TRENO A LEVITAZIONE MAGNETICA
Abbiamo cercato di riprodurre la forza che
tiene sollevati delle rotaie i treni a levitazione
magnetica (MAGLEV).
Abbiamo realizzato due piattaforme di legno,
con appositi fori: una rappresenta il treno e
l'altra rappresenta le rotaie.
Per sollevare l'una dall'altra le due
piattaforme, abbiamo utilizzato la forza
magnetica, prodotta dai "geomag", cioè
calamite con un polo positivo e l'altro negativo.
Abbiamo infilato queste calamite nei fori di
entrambe le piattaforme, facendo sì che ogni
“geomag” avesse carica uguale a quello di
fronte, permettendo così che si respingessero,
tenendo sollevate le piattaforme.
Per precauzione abbiamo utilizzato quattro
paletti metallici, posti ai vertici delle “rotaie”,
con la funzione di bloccare l'elemento
superiore; in questo modo la spinta prodotta
dalle calamite non può essere tale da ribaltare
o spostare lateralmente il nostro “treno”.
I "maglev", treni ad alta velocità, sfruttano
appunto
la proprietà
di
levitazione
magnetica per aver meno attrito e viaggiare
più veloci.
TRENO A ENERGIA SOLARE
Abbiamo costruito un modellino di treno che
funziona a energia solare, utilizzando una
struttura di plastica, rivestita di carta. Sul
tetto del modellino abbiamo messo un piccolo
pannello solare, collegato ad un ingranaggio,
che a sua volta è comandato da un
interruttore.
Il treno ad energia solare è alimentato dalla
luce che emana il sole. Il pannello cattura
energia dal sole, la trasforma, la trasmette
agli ingranaggi e, accendendo l'interruttore,
il treno parte. Il modellino funziona anche se
la luce non c'è, perché il pannello accumula
l'energia e continua a fornirla al treno,
finché non si esaurisce.
Andrea, Francesco, Giacomo,
Giulia, Giulio, Lorenzo,
classe II C
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 40
PER DIVERTIRSI
6
Si devono trovare i numeri
mancanti nella piramide
in
modo tale che il quadrato sopra
sia sempre la somma dei due che
stanno sotto.
8
2
7
9


8
4 6
7 9 2 1
1 9
2 3
7 5
2
4 9
3 6
6
COMPLETA LO SCHEMA INSERENDO I NUMERI
DA 1 A 9 IN MODO CHE IN NESSUNA RIGA, IN
NESSUNA COLONNA E IN NESSUN RIQUADRO
9 4
3 1
Si devono inserire nei palloncini i numeri
che mancano, scegliendoli tra questi:
3-8-6-5
Ricorda che la somma dei tre numeri su
ogni lato deve essere sempre 20
PICCOLO (DI 3 CASELLE PER 3), COMPAIA DUE
5 7
6 4 9
3
8 5
9 3 8 5
1 7
4
2
5
1 7 6
9
2 5
15 4
3
11
12
13
5
8
2 9 3
VOLTE LO STESSO NUMERO
COMPLETA I QUADRATI MAGICI, TENENDO
PRESENTE CHE LA SOMMA DEI NUMERI DELLE
COLONNE, DELLE RIGHE E DELLE DIAGONALI DEVE
ESSERE SEMPRE LA STESSA
COMPLETA CON I NUMERI DA 0 A 15
4
COMPLETA CON I NUMERI DA 1 A 9
8 1
2
7
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 41
PER DIVERTIRSI
Ciao! Vuoi aiutarmi a
risolvere questi
REBUS???
I
SONO
LA
NIVORI
A
DAI
L’
HA LA
ABOLA
DI UNO
A SUMER
ED
SCORRONO I
EU
E adesso che ne dici di un
Geocrucipuzzle ?
C
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F
C
A
P
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L
U
O
G
H
I











AFRICA
AMERICA
AUSTRALIA
CAPOLUOGHI
CITTÀ
CONTINENTI
EUROPA
MONDO
PAESI
POLI
STATI
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 42
TRACCE DI …
Importanti riconoscimenti agli
alunni delle scuole primarie
dell’I. Comprensivo di Galbiate
dal centro Multimedia di Lecco.
Cortometraggi premiati:
“Libertà e partecipazione”
A Camporeso abbiamo
visitato
gli strumenti del passato,
abbiamo capito una cosa
importante:
studiare dal vivo è più
motivante.
SCUOLA SECONDARIA. 2^C
GALBIATE
“23 motivi per essere bambini”
SALA AL BARRO
“Liberi “ VILLA VERGANO
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 43
TRACCE DI …
“A scuola con l’
orchestra “ è
Indimenticabile la
testimonianza di Hanna
Weiss, deportata a
Birkenau.
CL. 5^ SALA AL BARRO
stata una bella
festa!
VILLA VERGANO
Vita da fata … la
seconda vita della
maestra Pamela.
COLLE BRIANZA
Scalatori in erba
sulle falesie di
Camporeso!!!
SC. SECONDARIA
3^B
Colle brianza
Macelleria
f.lli colombo
Panificio
Tavola Pierluigi
Cagliani Giuseppe s.n.c.
Costruzioni e riparazioni edili
Villa vergano
di Venneri Alceste
Sala al Barro


Di Emme s.n.c. Impianti elettrici
(Annone Brianza)
Trattoria Belom
Banca Credito
Cooperativo Cremeno
 Magic Foto
 Zucchero e Filato




Edicola Corti Daniele
Panzeri Gioielli
Bar Convegno
Cattaneo Giuseppe Dolciumi
(bancarella del mercato)

Bar Time Caffè

A&G COSTRUZIONI srl

Panificio Ronchetti








Bar Apple
Animalalandia
Airoldi Assicurazioni
Benzinaio IP Fratelli Spreafico
Tabaccheria Radici
Caffè Antico
Minimarket Pirovano
Odontoiatria Alessandra
Carrera
Credito Valtellinese







Bar Biffi
Rosticceria
Crippa
(bancarella del
mercato)
Fiorista Garden
Flor
Banca Popolare
di Lecco
Circolo Libertà
Parrucchiera di
via Cavour
Dott. Francesco Barbone
(Farmacia – Fisioterapia – Omeopatia)

Sala al barro

 KT Tecnology
 Parrucchiere Betty
“Professione allo specchio”
 Tecno Camper
 Pizzeria Mago
 Cartoleria Cardinio
 Parrucchiere Marrazzo
Panificio Riva
G
A
L
B
I
A
T
e
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011
SPORT
Venerdì 22 ottobre i ragazzi della III B
della scuola media di Galbiate si sono recati
alle falesie di Camporeso, una località nei
pressi
del
paese,
per
provare
a
arrampicare. Gli studenti sono stati
accompagnati da due insegnanti, la prof.
Casalone di lettere e la prof. Assenza di
inglese.
In una lezione precedente all’uscita, la
professoressa ha mostrato ai suoi alunni
l’imbragatura, il tipo di scarpe utilizzate e
altro materiale necessario e la mattina del
22 ottobre, a Camporeso, le due guide, il sig.
Brogli ed il sig. Erba hanno spiegato ai
ragazzi come avrebbe dovuto avvenire
l’arrampicata.
Durante la scalata è necessario stare
leggermente staccati dalla parete, per
visualizzare meglio gli appigli e appoggi,
offerti dalla roccia. Mentre, una volta
arrivati in cima, bisogna spostarsi dall’altro
lato della corda e lasciarsi calare dal
compagno che assicura alla base della
parete, spingendosi con i piedi e sedendosi
semplicemente sull’imbragatura stessa.
LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011
SPORT
La classe è stata munita di casco, scarpe
apposite e imbrago da legare alla corda,
assicurata dalle guide. Un ragazzo per volta
provava ad arrampicarsi, raggiungendo la
cima della parete, alta dieci metri per poi
dare il cambio al compagno successivo.
Tutti coloro che lo desideravano hanno
potuto
cimentarsi
in
una
seconda
arrampicata, un po’ più alta ed impegnativa,
di circa venti metri.
La gita si è conclusa alle 16.00 del
pomeriggio.
Gli unici due problemi sono stati il sentiero
tortuoso da percorrere per raggiungere la
cima ed il fatto che alcuni studenti non si
sentivano sicuri nell’arrampicare.
È stata comunque un’uscita che ha permesso
la realizzazione di tutti gli scopi precedenti,
socializzando e mettendosi alla prova in
questo sport n nuovo per loro.
L’arrampicata è lo sport che viene praticato anche in falesia. La classe ha effettuato
questa gita anzitutto per uno scopo chiaro ed evidente, che è appunto quello di far
conoscere e provare ai ragazzi un nuovo tipo di attività, che non rientra
frequentemente in quelle praticate da loro nel tempo libero.
Tra l’altro, questo sport viene praticato sul territorio galbiatese, quindi è stata
anche un’ opportunità per far apprezzare ai giovani studenti ciò che il comune offre.
In questa fase della loro crescita, l’adolescenza, è molto importante svolgere attività
extrascolastiche, che possano intercalare i momenti di studio a quelli di svago.
Inoltre, le attività fisiche, se effettuate in maniera matura, senza l’assunzione di
sostanze nocive, che possano migliorare solo apparentemente la prestazione fisica,
contribuiscono a rendere il corpo più sano.
L'altro fine di questa uscita, inserita all'interno di un progetto, offerto
gratuitamente dalla regione Lombardia, è stato quello di socializzare con i coetanei. È
stato appunto evidente, durante tutta la giornata,
l’atteggiamento di
incoraggiamento di alcuni di loro verso i compagni, che hanno avuto qualche difficoltà
nell’arrampicata.
Federica Riva, classe III B