LOSPREMINOTIZIE_anno3_numero1
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A TAVOLA CON … FRASI MITICHE W LE BOCCE!!! RIDIAMO CON IL SIG. VENERANDA ALLA SCOPERTA DEL BANGLADESH VIAGGIARE … LEVITANDO!!! RITRATTI DI VITA GIOCHI DEI NONNI ANNO 3 FEBBRAIO 2011 Periodico dell’Istituto Comprensivo di Galbiate realizzato dalle scuole di Galbiate, Sala al Barro, Villa Vergano e Colle Brianza – “Direttore editoriale dott. Simona Anna Toffoletti” – “Coordinatrice di redazione Rita Riva” - stampa Arti Grafiche Maggioni Dolzago. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 2 SOMMARIO ATTUALITÀ Storie appassionanti di vita vera raccontate dagli alunni di classe quinta di Sala al Barro. IL PERSONAGGIO Liu Xiaobo, premio nobel per la pace … descritto da alcuni ragazzi della Secondaria. FUMETTI Un coro per stare bene insieme … dai bambini di Colle Brianza. SCRITTORI IN ERBA Alla scoperta del sig. Veneranda con i ragazzi della Secondaria. I ragazzi si confessano ….. PER DIVERTIRSI “Se l’inglese sai con un bel gioco ti divertirai” dagli alunni di Colle Brianza IL CUCCHIAIO DI LEGNO A tavola con … gli alunni di classe quinta di Colle Brianza. ARTE IN GIOCO Tanti modi per scoprire l’arte suggeriti dai bambini della Scuola dell’Infanzia. TRA I BANCHI Consigli utili per iniziare al meglio la scuola secondaria. PER DIVERTIRSI Giochi linguistici, storici e matematici dalle quarte di Galbiate. SPORT Nel mondo delle bocce con gli alunni di classe quinta di Villa Vergano. LO SAPEVATE CHE … Frasi mitiche dalla mitologia greca rivelate dalle classi quinte di Galbiate. NUOVE TENDENZE Gli alunni di quarta di Villa Vergano informano sulle nuove tendenze del momento. IN GIRO PER IL MONDO Alla scoperta di una terra ricca di colori e di profumi con le classi terze di Galbiate. TERRITORIO E CULTURA Giochi del tempo passato con i nonni … a cura delle classi seconda e terza di Villa Vergano. L’ANGOLO SCIENTIFICO Levitazione magnetica, energia solare: i treni del futuro? Esperimenti dai ragazzi della Secondaria. TRACCE DI … I NOSTRI SPONSOR ALTRO (SPORT: prove di arrampicata dei ragazzi della Secondaria) pp. 3-4-5-6 -7 p. 8 pp. 9-10 pp. 11-12-13 pp. 14-15-16 pp. 17 pp. 18-19 pp. 20-21-22-23 p. 24 pp. 25-35-40-41 pp. 26-27 pp. 28-29 pp. 30-31 pp. 32-33-34 pp. 36-37 pp. 38-39 pp. 42-443 p. 44 Inserto: Educare alla cittadinanza “Regole del vivere e del convivere Comitato genitori: attenzione lavori in corso! LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 3 ATTUALITA’ RITRATTI DI VITA ABBIAMO INTERVISTATO ALCUNE PERSONE PROVENIENTI DA DIVERSI PAESI DEL MONDO. IN QUESTE PAGINE POTRETE LEGGERE LE LORO STORIE… Dopo aver intervistato alcuni stranieri, abbiamo capito che le persone emigranti hanno lasciato il loro paese d’origine soprattutto per motivi di mancanza di lavoro e per migliorare le loro condizioni di vita, alcuni invece si sono trasferiti semplicemente perché hanno sposato un Italiano/a o si sono ricongiunti ad un famigliare. Quasi tutti hanno fatto fatica ad ambientarsi per tanti motivi: non parlavano la lingua italiana, non conoscevano nessuno, hanno trovato abitudini di vita molto diverse… Ora che sono trascorsi degli anni dal loro arrivo, nonostante la nostalgia che provano per la famiglia d’origine e la loro terra, dicono che non tornerebbero più indietro. Vivono però una strana situazione: quando sono in Italia vorrebbero essere al loro Paese, quando sono là non vedono l’ora di rientrare. Non tutti sono attualmente in possesso della Cittadinanza italiana. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 4 ATTUALITA’ UN GESTO INDIMENTICABILE Arrivai in Italia per cercare lavoro e per fare una vita migliore. Ricordo benissimo la data: era il 22 giugno 1990. Arrivai in stazione centrale di Milano. Appena sceso dal treno non sapevo dove andare allora uscii per strada a chiedere informazioni: Qui siamo in Comment puis Italia e non si je faire pour parla francese parvenir Cinisello? Tornai in stazione stanco e deluso. Vidi gente che dormiva lì, sopra a una panchina o su un asciugamano, allora anch’io mi trovai uno spazio insieme a loro. Ero davvero confuso e mi chiesi se ero proprio deciso a restare in Italia, ma ormai non avevo scelta. I soldi non erano sufficienti per il viaggio di ritorno perciò… in quel momento andai con la mente al mio paese, alle sue case bianche baciate dal sole cocente, alla grande moschea affacciata sul mare, alla piazza del mercato piena di colori e di voci. Domenica in qualche modo arrivai a Cinisello, ma … amara sorpresa: l’indirizzo di un conoscente che avevo era della fabbrica in cui lavorava. Era domenica, non c’era nessuno e io non mangiavo da un giorno. Me ne andai malinconico e triste. Ad una signora affacciata al balcone feci cenno che avevo fame, mi gettò una mela. Il giorno seguente incontrai il mio amico che stava andando al lavoro. Entrò dal suo datore e disse: -Torna di pomeriggio. Mohammed mi accolse nella sua casa. E questo gesto fu per me un gesto di amicizia pura. Rachid DA DOVE VIENE RACHID? Scoprilo anagrammando le parole. Viene dalla città di ………………………………… ASCANCABLA che si trova in………………………………….. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 5 ATTUALITA’ N0STALGIA DI CASA La mattina di domenica quando mi alzavo, il profumo invitante delle crêpes appena sfornate era sempre lì ad aspettarmi, insieme a vasetti con varie marmellate, molto stuzzicanti!!!! Una colazione perfetta per iniziare la giornata. Ricordo molto bene anche la casa dei nonni dove, dal fienile, guardavo le rondini volare nel cielo. D’inverno, con i miei genitori, andavo sulla slitta trainata dai cavalli sulle distese bianche come panna montata. Mi divertivo, ma sinceramente la coperta di pelliccia in cui ero avvolta puzzava terribilmente!!! Una cosa divertentissima era andare sullo slittino con la neve, c’era soltanto un piccolo problema: ero obbligata ad essere “superextra” imbacuccata, visto che la temperatura era assai rigida e scendeva parecchi gradi sotto zero. Nel mio paese sentivo un senso di libertà, specialmente in estate quando i campi si rivestivano di meravigliosi fiordalisi. Ora che sono qui in Italia le montagne che vedo all’orizzonte mi piacciono tanto, ma mi tolgono il respiro, mi mancano le ampie distese, lo spazio libero e aperto della mia terra. Vasilissa Vasilissa vive in Italia da circa dieci anni, da quando ha sposato un italiano; per questo motivo ha ottenuto velocemente la cittadinanza italiana. Da dove proviene Vasilissa? 1. Il suo paese è detto anche “Grande Madre”. 2. Si trova in Europa ma si estende anche verso l’Asia. 3. Il nome è composto da 6 lettere: 3 consonanti e 3 vocali. È ……………………………………………… LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 6 ATTUALITA’ IL VIAGGIO DELLA SPERANZA …19 anni fa un ragazzo di nome Regëp dall’Albania sbarcò in Italia per cercare un mestiere e una vita migliore. Lasciava il suo paese dilaniato dalla guerra. Caro diario, guardando il mare dalla finestra di casa mia penso al viaggio che mi aspetta. Non c’è niente di sicuro: non si sa quando sarà il giorno della mia partenza e se andrà bene. Aspetto ansiosamente un segnale. Oggi mi sono recato al porto, come al solito c’era molta confusione, ma il segnale che aspettavo non è arrivato. Io e tanti altri stiamo attendendo il momento opportuno e favorevole per lasciare l’Albania. Sono stanco di vivere in un paese difficile. Sono giovane e sogno un futuro migliore. Finalmente è arrivato il segnale e il peschereccio che mi trasporterà in Italia. Ho paura di non farcela. Siamo in 300 su un’imbarcazione che ne può trasportare 50 … e siamo tutti clandestini. E’ scesa la notte e ancora siamo in mezzo al mare. Arriverò mai in Italia? La traversata doveva durare poche ore, ma ci sono problemi … incomincio a temere il peggio. È l’alba di un nuovo giorno, finalmente! È stata una notte d’inferno; le onde ci sbattevano di qua e di là, alcuni piangevano per la disperazione. Spero che questo incubo finisca presto. Ci stiamo avvicinando alla Puglia! Le sofferenze patite me le lascio alle spalle. Ora il mio cuore è gonfio di speranza: un futuro migliore mi aspetta! …Il sogno di Regëp si è realizzato a costo di tanto impegno e sacrificio. Ha dovuto attendere 18 anni per ottenere per sé e la sua famiglia la cittadinanza italiana. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 7 ATTUALITA’ VOCABOLARIO EXTRA COMUNITARIO Secondo gli accordi stabiliti dagli stati membri dell’ Unione Europea uomini e merci possono circolare liberamente all’ interno del territorio dell’ Unione; perciò i cittadini membri possono entrare liberamente in un qualsiasi altro dell’Unione stessa per cercare lavoro e viverci. Un lavoratore extracomunitario, invece, per entrare in un paese dell’U.E. e lavorarvi, deve sottostare a precise regole, che stabiliscono per esempio, quanti lavoratori stranieri possono entrare e a quali condizioni. CITTADINANZA ITALIANA Si può essere cittadini italiani nati in Italia e pur essendo nati fuori dall’ Italia, o viceversa si può essere non esserne regolamentano Italia cittadini. Ci sono delle leggi che tutto ciò. Uno straniero deve essere in da almeno 10 anni per poter richiedere la Cittadinanza. Ogni anno nascono circa 100.000 bambini da una madre straniera. Tra i lavoratori dipendenti gli immigrati sono il 10%. Sono in aumento i matrimoni misti: cioè tra un italiano/a e uno straniero/a. Gli stranieri che hanno acquistato la cittadinanza sono 541.000 nell’ anno 2009. 60.000 stranieri hanno acquistato la cittadinanza italiana. C’è uno straniero ogni 12 Italiani, cioè 5 milioni di immigrati, il 7% della popolazione. Da “ Il rapporto sull’immigrazione di Caritas italiana e della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. CLASSE V SALA AL BARRO LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 8 ATTUALITA’ LIU XIAOBO PREMIO NOBEL PER LA PACE 2010 Il premio Nobel è un premio assegnato ogni anno a persone che si sono distinte nei diversi ambiti, per le loro ricerche, scoperte ed invenzioni, per l'opera letteraria, per l'impegno a favore della pace mondiale. Il premio fu istituito da Alfred Nobel (1833-1896), inventore svedese della dinamite. Liu Xiaobo è nato in Cina nel 1955 ed è stato educato alla fede cristiana. Ha conseguito una laurea in letteratura e la laurea magistrale all'università di Pechino nel 1984. Nel 1989 ha partecipato alla protesta di piazza Tienenmen, ma quando il governo ha mandato l'esercito, ha convinto gli studenti ad andarsene per evitare il massacro totale. Liu Xiaobo ha sempre chiesto elezioni libere, libertà individuali e per questo motivo è stato arrestato più di una volta. La Cina ha creato il controNobel, cioè il premio <<Confucio per la pace >>, che è stato consegnato all’exvicepresidente di Taiwan, che ha lavorato per la riunificazione dell’isola con la Cina. Il ministro della cultura cinese ha spiegato che quella è stata <<una risposta pacifica a Oslo, per spiegare il concetto della pace, che ha il popolo cinese>>. L'influenza della Cina ha fatto sì che a Oslo, il 10 dicembre, non ci fossero anche gli ambasciatori della Russia, Cuba, Iraq, Marocco e Kazakistan. Per esempio, nel 2008 Liu Xiaobo è stato arrestato, perchè ha aderito al movimento “Charta08”, che chiede libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani e elezioni libere. Ora Liu è condannato a undici anni di prigione. L'otto ottobre 2010 è stato scelto per ricevere il Premio Nobel per la pace per il suo impegno non violento per i diritti umani in Cina. È la terza persona a ricevere il Nobel per la Pace, mentre si trova in prigione. La Cina, però, ha messo la moglie di Liu agli arresti domiciliari, ha arrestato duecento dissidenti e ha anche chiuso le frontiere per evitare che qualcuno ritirasse il premio al posto di Liu Xiaobo e così il 10 dicembre 2010 nessuno ha ritirato il suo premio. Marco e Martina, classe III B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 9 FUMETTI IL CORO MI PIACE PERCHÉ PARTECIPO E CANTO ALLE SPETTACOLO CON LE BAMBINE DI 2^ E 1^ A ME PIACE TUTTO DEL CORO. LE CANZONI, LA MUSICA. MI PIACE CANTARE IN COMPAGNIA E STARE INSIEME A TUTTI I MIEI AMICI LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 10 FUMETTI MI PIACE FARE IL GIOCO DEI NUMERI PARI E DISPARI, ASCOLTARE LE VOCI DEGLI ALTRI. MI PIACE CANTARE CON I MIEI AMICI Gli alunni di Colle Brianza LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 11 SCRITTORI IN ERBA Quest’anno, in seconda, tra i vari tipi di testi narrativi abbiamo letto alcuni esempi di racconti umoristici. La prof. si è accorta che tra quelli che ci avevano fatto sorridere c’erano un paio di raccontini brevi di un certo Signor Veneranda, un tipo un po’ strambo dalla logica tutta particolare. Allora ci ha chiesto di provare ad imitare le tecniche usate dal suo autore, Carlo Manzoni, inventando delle situazioni diverse in cui far parlare questo strano personaggio. Ecco alcuni risultati della nostra fantasia! Al semaforo Il sig. Veneranda si fermò davanti ad un semaforo e cominciò a fissarlo. Un signore si fermò a guardarlo. “Scusate” disse il signore indicando il semaforo “è diventato verde. Perché non attraversate?” “Ah!” disse il Sig. Veneranda “E perché dovrei?” “Ma… perché adesso non è più rosso!” “Verde, rosso, cosa cambia?” “Ma voi non dovete attraversare la strada?” “Io no” disse il Sig. Veneranda “Se dovessi attraversare la strada, pensate che aspetterei il rosso per farlo? Ma voi siete matto. Voi attraversate con il rosso?” “Io non…” balbettò il signore che non sapeva più cosa dire. “Io non… ma si può sapere perché non attraversate la strada, che è verde? “Io non… e si può sapere una cosa e l’altra!” gridò il Sig. V. perdendo la pazienza. “Ma sapete che siete un bel tipo? Se volete passare voi, passate pure. Io non ho alcuna intenzione di attraversare”. E il Sig. Veneranda se ne andò brontolando. Emanuele, classe 2^ B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 12 SCRITTORI IN ERBA Il cappuccino Il signor Veneranda entra in un bar. Il barista gli chiede: "Vuole un cappuccino?" Il Signor Veneranda risponde: "Un cappuccino? E cosa dovrei farmene?” Il barista: "La colazione" Il Signor Veneranda: "Ma da quando si fa colazione con un cappuccino?” Il barista: " Ma… si guardi attorno, qui tutti fanno colazione con brioche accompagnata dal cappuccino”. Il Signor Veneranda: "Non sapevo che ai cappuccini piacessero così tanto le brioches”. Il barista: "Ma cosa dice! La brioche si mangia col cappuccino" Il Signor Veneranda: "E invece perché non posso mangiare la brioche con il prete?" Il barista: "Ma cosa c’entra il prete adesso? Alla mattina di solito si fa colazione con il cappuccino”. Il Signor Veneranda: “Perché, che differenza c'è tra un prete e un cappuccino? E se poi il cappuccino sta dicendo le sue preghiere, lo vado a disturbare per invitarlo a fare colazione con me?” Il barista: "Ma…ma... cosa c’entra con il cappuccino del bar?” Il Signor Veneranda: "Perché: il cappuccino del bar non prega?” Il Signor Veneranda guarda il barista in malo modo ed esce dal locale molto arrabbiato. Nicoletta, classe 2^ B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 13 SCRITTORI IN ERBA Al supermercato Il Sig. Veneranda entra in un supermercato e passa davanti al bancone dei prodotti freschi. Dietro di lui alcune persone aspettano in fila il proprio turno. Il venditore chiede al Sig. Veneranda: “E' lei che tocca?” Lui, alzando lo sguardo, dice: “Ma come si permette??! Io non sto toccando niente!” Il commesso riprende: “Ma no, non ha capito! Intendevo dire: tocca lei?” Il Sig. Veneranda, arrabbiato, indica le due donne dietro di lui e dice: “Io non tocco né lei né lei, ma ci vede bene? Come si permette?” Il commesso, un po’ confuso, cerca di spiegarsi meglio: “Io non intendevo quello, signore…” Il Sig. Veneranda, ancora più nervoso, borbotta: “Guarda che tipo, prima mi insulta e dopo nega tutto!” Il commerciante, disperato, replica di nuovo: “Stavo solo chiedendo se toccava lei” “Ma lei chi? La signora di destra o quella di sinistra?” “Nessuna delle due! Lei, inteso come lei!” “Be’ di certo non può essere inteso come lui!” replica il Sig. Veneranda riferendosi a un signore in fila. Il venditore, esausto, cerca di terminare dicendo: “Insomma, mi vuol dire cosa le serve?” “Nulla! Proprio nulla!” A bocca aperta il negoziante chiede: “ Ma allora cosa si è fermato qui a fare?” “Perché, non posso fermarmi dove mi pare? E’ lei che mi ha trattenuto qui insultandomi e dicendo tocca lei!” E il Sig. Veneranda se ne va borbottando, lasciando tutti a bocca aperta. Alessandro, classe 2^ B Scuola secondaria di primo grado Galbiate LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 14 SCRITTORI IN ERBA Ormai ho dodici anni appena compiuti e sono un po’ troppo grande per giocare ancora con i pupazzi, ma ce n’è uno che suscita in me talmente tanta tenerezza che non ho il coraggio di buttarlo. Si chiama Tito ed è uno struzzo alto circa 15 centimetri, con due occhi neri e lucidi che quasi ci si può specchiare! E’ formato da due parti: una bianca come la neve, l’altra, che sta sopra, nera come il carbone. Le zampe sono color rosso porpora come il suo becco, ma quest’ultimo è un po’ sbiadito sulla punta perché da piccolo lo morsicavo. Ha un lungo collo bianco che sorregge una testa rotonda che sembra fatta con il compasso. Ora il pupazzo sta nell’ “angolo di Tito”, ovvero, come si può capire, nell’angolo a lui riservato. Da lì sembra che mi guardi mentre mi muovo nella stanza e mi dica di giocare con lui. Accarezzandolo si possono sentire tutti i suoi peli uno ad uno e, se lo si schiaccia, si sente che è di una morbidezza incredibile. Io però non lo schiaccio mai perché, quando lo rimetto a posto, mi guarda in un modo come se si fosse fatto male. Ricordo che quando ero piccolo ed ero nella culla, la mamma me lo metteva sempre accanto, ed ora lo voglio tenere fino a quando, addirittura, morirò. Vittorio, classe I^B Io sono molto affezionata al mio cane. Si chiama Rocky. E’ arrivato nella mia famiglia nel Natale del 2002. Ricordo che io e mia sorella stavamo scartando i regali e mio fratello è entrato con Rocky. Era piccolissimo e abbaiava tantissimo. In verità Rocky è di mia sorella, infatti gli ha dato lei il nome. All’inizio lo tenevamo in garage perché era piccolo, poi l’abbiamo messo in giardino. Quel birbone ce ne ha fatte passare di tutti i colori: per esempio una volta ha ingoiato un sasso e stava per morire. Di razza è un pastore tedesco. Il suo colore varia tra diverse sfumature di marrone e nero. Il suo muso è tenerissimo, di color nero. Il suo pelo è liscio e corto. Fa un po’ di baccano quando vede qualcuno oppure quando ci sono forti rumori, invece quando suonano le campane ulula. Puzza un po’ quando piove, invece, quando è appena stato lavato, non puzza, ma nemmeno profuma. E’ addestrato: sale sullo scivolo, si siede, si sdraia e fa tante altre cose. E’ un po’ geloso dei gatti quando li vede entrare in casa, ma, quando i gatti ci fanno arrabbiare, inizia a rincorrerli. E’ proprio un vero amico e, per me, un vero eroe! Margherita, classe 1^ B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 15 SCRITTORI IN ERBA Io sono molto affezionata alla mia matita, perché me l’ha regalata la mia amica Cristina; per me è così speciale perché Cristina si è trasferita e da quel momento non l’ho più rivista; a quell’epoca avevo sei anni. Adesso la conservo nel mio porta oggetti e ci tengo molto. Questa matita è bella, con disegnata sopra Hello Kitty (solo la faccia), che allora mi piaceva tanto; ad una estremità ha una gomma rosa. E’ molto speciale per me perché mi ricorda Cristina. Io la guardo tutti i giorni e mi emoziono sempre perché la mia amica mi manca tanto. classe 1^ B Alice, Tra i tanti oggetti che ho, quello che conservo più gelosamente è il mio diario segreto, che mi ha regalato mia cugina quando avevo cinque anni. Il diario è racchiuso in una specie di scatola con il lucchetto e io tengo sempre con me le due chiavi. E’ tutto rosa con un disegno al centro, le pagine sono rosa e azzurre e anche profumate. Io mi ci sono affezionata anche perché, quando eravamo piccole, io e mia cugina Laura litigavamo sempre; tuttavia il giorno in cui mi regalò il diario, decidemmo che avremmo cercato di litigare il meno possibile, e così fu. Io ci scrivo molte cose personali che non sa nessuno, ci scrivo soprattutto quando sono triste e sono sicura che, se raccontassi queste cose, nessuno le potrebbe comprendere. Certe volte cerco di immaginarmi che il mio diario sia un amico che mi comprende e cerca di aiutarmi. Naturalmente non faccio vedere a nessuno il mio diario e le cose che ci sono racchiuse dentro. Jennifer, classe 1^ B Il mio camion dei pompieri era rosso come gli altri, ma per me non era normale, era speciale! Era una foresta di tubicini che conducevano ad un serbatoio. Emanava un forte odore di gomma, quasi un profumo, visto che spesso fingevo di lavare il camion spruzzandogli addosso acqua e sapone attraverso la manichetta azionabile con una pompetta a manovella. Le ruote erano lisce, date le frequenti passeggiate che facevo con il camion. Avvicinando il naso alla bocca del serbatoio si sentivano diversi odori: ad esempio di digestivo effervescente (una volta ne avevo messe due o tre compresse nel serbatoio e, dopo aver aggiunto l’acqua, quella soluzione schizzò rapidamente fuori per poi ricadere sul pavimento!). Quel camion per me era speciale. Ora è racchiuso nell’armadio, ma non scorderò mai quando giocavo con lui. Michele, classe 1^ B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 16 SCRITTORI IN ERBA Tra le mie vecchie robacce, chiuse in garage dentro un enorme scatolone, c’erano diversi pupazzi, ma quello che mi piaceva di più e che mi piace tuttora è un pupazzo a forma di pinguino. Lui era bianco come la neve ed era molto morbido, infatti mi piaceva schiacciarlo e strizzarlo continuamente. Quando me l’hanno regalato era tutto agghindato con mille cose: collanine, braccialettini, cappellini, che non gli stavano affatto bene, così li ho strappati e mia madre ha fatto dei vestitini su misura per Pisquik (sì, l’ho chiamato proprio così!). Pisquik ha degli occhietti neri e lucidi, un becco lungo e arancione, delle grosse scarpe di peluche. Quando era nuovo, aveva un profumo di vaniglia molto avvolgente, che mi attirava quando passavo vicino. Ogni volta che lo guardavo mi dava l’impressione di dirmi: “Stai tranquillo, ci sono io, non ti preoccupare!” Infatti, ancora oggi, quando sono preoccupato o arrabbiato, lo guardo e tutto diventa tranquillo e sereno. Marco, classe 1^ B La mia chitarra è di color marrone chiaro con il contorno nero. Sul manico c’è ancora una targhetta con inciso: Franco Spreafico. E’ il nome di mio nonno, che purtroppo è morto, ed è per questo che ci tengo molto. Ogni volta che la suono mi ricordo ciò che la mamma mi ha raccontato: quando ero piccola, ancora con il ciuccio in bocca, mio nonno mi suonava la chitarra e mi cantava la ninna nanna. Lui non lo ricordo tanto bene, ma ho ancora una foto che ci ritrae insieme attaccata all’interno della chitarra. Prima di morire, la chitarra l’ha regalata a me; all’inizio aveva solo tre corde, ma dopo io l’ho fatta aggiustare e ho iniziato a suonare, proprio come lui. La chitarra era la passione di mio nonno ed ora è anche la mia. Francesca, classe 1^ B Tra tutti gli oggetti che ho, la felpa che ricevetti a Natale è il più bello, quello a cui sono più affezionato. E’ blu, di cotone, senza la cerniera. In bianco davanti c’è scritto “Soha” che non so cosa voglia dire, ma ormai lo traduco come “Andrea”. Ha il cappuccio e dietro l’immagine di un televisore e di un computer: per questo penso che mi rappresenti! Odora di pino e se la tocchi senti delle piccolissime righe in rilievo. Il bordo delle maniche è elastico e rinforzato così da non spaccarsi. Tutte le volte che la metto mi porta una particolare fortuna: E’ per questo che la metto sempre! Andrea R., classe 1^ B LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 17 PER DIVERTIRSI LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 18 IL CUCCHIAIO DI LEGNO A tavola con…….Hans Christian Andersen Sapete chi è questo signore? E’ uno scrittore di fiabe, molto conosciuto un po’ in tutto il mondo. Avete presente “Piccola fiammiferaia”, “La sirenetta”, “Il brutto anatroccolo”, “La principessa sul pisello”? Ebbene sono state scritte proprio da lui. Dall’inizio dell’anno questo scrittore ci fa compagnia durante la mensa, non proprio di persona in carne ed ossa, ma il suo ricordo ci accompagna. L’idea è venuta ai nostri insegnanti. Essi volevano farci capire che il cibo è una cosa da rispettare e da gustare con piacere, anche perché tanto tempo fa (e purtroppo anche oggi in qualche parte del mondo) le persone dovevano accontentarsi di molto meno. Si mangiavano, una volta, delle cose molto semplici e non c’era varietà né di cibi nè scelta. Nelle sue fiabe Andersen fa, spesso, dei riferimenti al cibo e, tra le righe, vuole anche far capire che sprecare non è una cosa bella, buttare è un vero peccato. In un libro i nostri insegnanti hanno trovato delle ricette che si usavano ai tempi del nostro scrittore, le hanno stampate e i bambini di classe quinta le hanno illustrate. Poi i cartelloni con le ricette sono stati appesi in mensa e la copia di ciascuna ricetta è stata, invece, inserita in un raccoglitore a disposizione di tutti. Noi possiamo chiedere di portare a casa una ricetta da fare con la mamma. Molti bambini hanno già sperimentato questa cosa e ci hanno detto che è piaciuta molto sia a loro sia alle mamme. Cucinare a casa queste ricette è servito a provare dei gusti nuovi, ad esempio il gusto delle fragole, delle arance, del riso al latte, della vaniglia. Una ricetta che è andata a ruba è “Le frittelle di mele”, facili da fare e anche buone da mangiare. Un altro piatto che ha incontrato il favore di tanti è “Le patate alla contadina”. Alcuni bambini hanno detto che questa iniziativa è stata bella perché ha permesso loro di passare più tempo insieme alla mamma e di provare l’esperienza di “stare ai fornelli”. Oltre alle ricette del tempo di Andersen i nostri insegnanti ce ne hanno proposte LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 19 IL CUCCHIAIO DI LEGNO LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 20 SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO A GENNAIO, NOI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI VILLA VERGANO E DI BARTESATE ABBIAMO VISSUTO QUATTRO BELLISSIME ESPERIENZE CON MARCO, L’ESPERTO DELLA PINACOTECA DI BRERA …ABBIAMO GUARDATO E LETTO LE OPERE D’ARTE DEI GRANDI MAESTRI ATTRAVERSO GIOCHI ORIGINALI !!! L’ARTE E … LE STORIE: partendo da un teatrino fatto di sfondi e personaggi come Cappuccetto Rosso e Pinocchio siamo arrivati ad esplorare, con la tecnica del “tableau vivant” e il video, il quadro “Giochi di bambini” di Bruegel, continuando a riportare lo sguardo dal piccolo al grande, dal quadro all’inquadratura. “Ci siamo vestiti come i bambini del quadro e abbiamo giocato come loro: alcuni erano nascosti in ginocchio sotto una stoffa tenuta da una bambina … … quando lei ha tolto la stoffa, noi ci siamo alzati e abbiamo iniziato a giocare al girotondo!!!” LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 21 SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO L’ARTE E … I COLORI: con l’uso della musica e della narrazione, abbiamo esplorato i colori tramite esperienze di movimento nello spazio e con un faro teatrale che ha cambiato colore al salone dove si è svolta l’attività; tra un colore e l’altro, Marco ci ha portati nel mondo dei tre colori primari, attraverso storie di invenzione, suggerite da tre grandi maestri … il blu di Magritte, il giallo di Van Gogh e il rosso di Matisse. “Avete mai visto una nuvola dentro un calice di vetro?… guardate il quadro di Magritte “LA CORDA SENSIBILE ” e rimarrete meravigliati” !!!” “Dopo aver osservato il quadro “LA STANZA ROSSA” di Matisse… abbiamo immaginato di essere qualcosa di rosso: la lava del vulcano, i pesci, la mela… e così abbiamo danzato mentre un faro illuminava di rosso il salone. È stato bellissimo!!!” “Avete mai sentito parlare del famoso pittore Vincent Van Gogh? Noi lo abbiamo conosciuto attraverso il quadro “CAMPO D’ORZO CON IL FALCIATORE AL TRAMONTO”: è una storia originale che parla di un contadino e di un gigante …” LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 22 SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO L’ARTE E… IL CIBO: partendo dalla “ Fruttivendola” di Vincenzo Campi abbiamo esplorato la natura morta giocando con un miniset di luci colorate e sfondi diversi e l’abbiamo ricomposta in video con brevi animazioni, alla maniera di Arcimboldi. “Mi è piaciuto quando abbiamo messo la frutta dentro al cesto e c’erano lo sfondo e le luci di colori diversi … Sembrava di essere in un altro mondo!!!” “Attenti! … È un barba truccoooo!!! L’Arcimboldi ha dipinto questo quadro che si può guardare in due modi, ma è sempre lo stesso.” LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 23 SCUOLA dell’INFANZIA IN GIOCO L’ARTE E … GLI ANIMALI: siamo partiti dai “balli plastici” del pittore Depero e abbiamo fatto semplici ricostruzioni tramite riproduzioni “calamitate”; poi abbiamo visto e riconosciuto, tramite indovinelli visivi e poetici, tanti animali dipinti da più di 20 grandi pittori, come Picasso, Lotto, Mirò, Pelizza e Volpedo. “Anche questa volta abbiamo realizzato giochi visivi creati con un teatrino di ombre cinesi, musica e luci… un vero divertimento !!! Grazie Marco perché abbiamo capito che l’arte è bella e possiamo guardarla con gioia … provate a farlo anche voi!!!” “Abbiamo guardato tanti quadri di artisti famosi, ma non sono stati noiosi, anzi … li abbiamo osservati con curiosità e attenzione grazie agli indovinelli di Marco che ci parlavano di un lupo, una mucca tutta gialla, un gatto, pesci rossi, una giraffa … e c’erano anche, un leone e un pavone”. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 24 TRA I BANCHI Nel mese di Gennaio gli alunni di quinta sono venuti a visitare la nostra scuola e hanno condiviso con noi delle attività. Ecco ALCUNI CONSIGLI UTILI PER INIZIARE AL MEGLIO IL PROSSIMO ANNO. Far firmare le note, le verifiche e gli avvisi, possibilmente il giorno stesso in cui vengono dati. Iniziare l’anno con grinta! In classe, essere seri e impegnarsi sempre a dare il meglio di sé. Non dire parole non adeguate al luogo in cui vi trovate. Non sottovalutare materie, verifiche e professori. Non picchiarsi. Non disturbare il lavoro dei compagni ed evitare di alzarsi inutilmente. Studiare sempre perché i professori possono interrogare senza preavviso. Stare attenti durante tutte le lezioni (anche se vi sembrano banali o noiose). Portare sempre tutto il materiale richiesto. Rispettare i compagni e i professori. Non tenere accesi all’interno della scuola telefoni cellulari, I-POD o altri oggetti elettronici. Svolgere tutti i compiti assegnati. Dare del “lei” ai professori. Intervenire in modo pertinente e alzando la mano. Non correre in classe. I ragazzi della classe I C della scuola secondaria di primo grado EDUCARE ALLA CITTADINANZA: INSEGNARE LE REGOLE DEL VIVERE E DEL CONVIVERE Perché sollecitare competenze di cittadinanza nei nostri bambini? La scuola è una delle agenzie educative che vuole formare cittadini responsabili, aperti, rispettosi delle diverse culture, capaci di fare scelte autonome risultanti da valori condivisi, per partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale. In una società sempre più complessa e multiculturale diventa indispensabile costruire occasioni per guidare il bambino a essere gradualmente più consapevole della propria identità e appartenenza, per aprirsi al dialogo e alla relazione. Si tratta di educare alla convivenza civile attraverso la costruzione del senso della legalità e la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali (tradizioni, memorie e beni culturali) per giungere ad una cittadinanza unitaria e plurale che superi gli stereotipi e promuova il dialogo, un confronto aperto e costruttivo ed un agire responsabile. I docenti, consapevoli del proprio ruolo di formatori di persone che vivono in contesti sociali (in continua trasformazione, hanno progettato percorsi finalizzati al raggiungimento di competenze di cittadinanza adeguate. In ogni plesso scolastico si sono elaborati progetti interdisciplinari che coinvolgono tutti gli alunni e che si avvalgono della collaborazioni di associazioni culturali, agenzie e servizi. Ogni plesso con modalità diverse, coinvolgerà il pubblico attraverso tanti piccoli eventi finali che vogliono suscitare la riflessione e la condivisione dei percorsi svolti. In questo numero vi forniamo una breve sintesi dei progetti delle scuole primarie. Scuola Primaria di Colle Brianza Scuola Primaria di Galbiate “PROGETTO CITTADINANZA” “MONDO CASA DI TUTTI” Tutte le classi parteciperanno in modo interattivo ad alcune iniziative proposte In occasione del 150° anniversario dell’Unità dall’amministrazione comunale d’Italia, attraverso attività diverse e la (piantumazione di alberi, cerimonie, …), visione interattiva dell’opera “Nabucco” gli inoltre adotteranno la scuola di un altro alunni saranno sollecitati a riflettere sul Comune e valore della patria e a comprendere il differenze tra i due paesi e per individuare concetto di nazione in una visione ampia, e rappresentare gli aspetti più significativi come della loro esperienza. Attraverso la conoscenza di fiabe, giochi, per scoprire uguaglianze integrazione di culture diverse. cibi e usanze diverse, che nel tempo si sono diffuse ed amalgamate tra loro, e attraverso la scoperta degli eventi storici più significativi del nostro Paese, cercheremo di capire insieme ai nostri bambini che cosa vuol dire essere italiani oggi. Scuola Primaria di Sala al Barro Scuola Primaria di Villa Vergano “MANUALE DI VOLO PER “VIAGGIANDO CON GUSTO” DIVENTARE GRANDI” Attraverso un percorso che parte dalla scoperta di sé e degli altri, si coglieranno le differenze individuali come aspetti di valore e si arriverà a comunicare esperienze, pensieri e stati d’animo con i linguaggi verbale, mimico, pittorico, gestuale, teatrale e sonoro. Il percorso si concluderà con la partecipazione al musical “Scintillìo” in collaborazione con il Crams, il centro multimedia di Lecco e altre scuole del territorio e con la progettazione e realizzazione di uno spettacolo finale. Il progetto vuole promuovere il senso di appartenenza alla classe, al plesso e al territorio anche attraverso la riflessione sulla valenza sociale del cibo nella tradizione locale, nel tempo, nello spazio e nell’arte. I bambini faranno l’esperienza di un viaggio virtuale a partire dal mondo della scuola fino ad approdare al mondo delle tradizioni, dei cibi, e dei sapori. COMITATO GENITORI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO: ATTENZIONE LAVORI IN CORSO! Operativi ormai da tre anni, noi del Comitato Abbiamo scelto di muoverci in tre direzioni: Genitori possiamo onestamente sostenere che 1. la formazione stiamo lavorando in maniera costruttiva e propositiva, non solo tra di noi, ma anche con 2. il miglioramento di alcuni servizi la Scuola, con l’Amministrazione e con i vari 3. una nuova fisionomia per il nostro enti del territorio. Già in più occasioni abbiamo presentato la fisionomia e le finalità del Comitato ai genitori che hanno figli frequentanti i vari plessi dell’Istituto Comprensivo: siamo voce per tutte le esigenze educativo-didattiche di studenti e genitori che possano sorgere nel corso dell’anno scolastico, siamo intermediario scuola-famiglia, iniziativa di formazione, collaborazione a interventi extra curricolari che gli insegnanti vogliano organizzare, Comitato Per quanto riguarda il primo ambito, segnaliamo che alcuni docenti della Scuola Secondaria hanno messo a disposizione delle ore di lezione per far lavorare e riflettere gli studenti al di fuori delle discipline curricolari: un tempo gestito da operatori esterni su tematiche ritenute attuali e particolarmente sentite dai ragazzi. Ci siamo confrontati su quali argomenti possono scalfire il loro eventuale sostegno a proposte di solidarietà. interesse, sono emersi spunti diversi ma che Con soddisfazione e gratitudine abbiamo trasmettere loro una passione (studio, sport, accolto quale segno di riconoscimento del nostro gruppo di lavoro, la possibilità di utilizzare per le nostre riunioni un’aula della Scuola Elementare Dirigente ha voluto di Galbiate offrirci: che per la dare continuità ed efficacia all’organizzazione ci troviamo con cadenza mensile ogni primo martedì del mese, alle 20.45, l’invito è rivolto a tutti coloro che vogliano portare il proprio contributo. Vediamo più da vicino quali sono le idee in fermento che stiamo mettendo a fuoco e le iniziative che stiamo cercando di realizzare per l’anno in corso. alla fine convergono in un’unica idea: come musica, arte, lettura, natura, amicizia) che consenta di incanalare le loro energie e stimolarli ad approfondire, a colmare i vuoti e la demotivazione, a vincere l’apatia, l’isolamento e a volte il disagio. Per declinare questa idea in tempi, spazi e linguaggi adeguati, ci siamo rivolti agli operatori della CAL di Molteno (Cooperativa Accoglienza e Lavoro) con cui abbiamo già proficuamente collaborato in passato. Essendo gli interlocutori di età diverse, hanno elaborato un progetto che si articola in due cicli di incontri: uno destinato ai ragazzi delle seconde ed ha come titolo “Dall’Apatia alla Passione”; uno destinato a quelli di terza dal tema “L’antidoto alle sostanze”, quest’ultimo ha come base l’idea che il legame con gli altri, ad esempio nelle forme dell’amicizia e dell’amore, possa di per sé fare da ostacolo a gravi forme di disagio quali le dipendenze. dall’Assessore all’Istruzione delle serate dedicate all’educazione alimentare. L’altro servizio da potenziare riguarda l’accesso più veloce a internet: un nostro genitore si è offerto di installare in ciascuna scuola elementare la rete wireless fornita dal Quindi il progetto si rivela non tanto lezione alternativa, ma esperienza coinvolgente e interattiva. Comune. Da ultimo accenniamo alla nostra intenzione, che dovrà essere ovviamente condivisa in L’unico ostacolo alla realizzazione rimane il larga misura dai genitori, di trasformare il costo: Comitato non appena reperite le risorse Genitori in vera e propria associazione per ottenere un riconoscimento economiche potrà partire. L’altra iniziativa nell’ambito della formazione a cui abbiamo pensato, è rivolta ai genitori e tocca il tema della sofferenza dei figli: sulla formale a livello legale, per poter gestire il fondo contributi con regolarità e per rendere ancora più visibile il nostro operato. scorta di quanto vissuto l’anno scorso dalla nostra comunità con la morte di Elena, ci siamo interrogati su come il dolore possa farci Attenzione dunque, lavori in corso! crescere e non rimanere solo esperienza del nulla e del non senso, distruzione e lacerazione. Abbiamo individuato nel dott. Ezio Aceti, psicologo e psicoterapeuta, la persona indicata a farci percorrere alcuni passi su questo terreno delicato: verrà a Galbiate il 7 aprile 2011, presso l’Auditorium. Relativamente ai servizi citati nel secondo punto, alludiamo al servizio mensa e al sistema di informatizzazione delle scuole elementari dell’Istituto. Per rendere più gradevole e sereno il momento del pasto a scuola, considerato il frastuono assordante che ne disturba la qualità, è stata fatta esplicita richiesta di insonorizzazione del locale all’Amministrazione Comunale che ha risposto positivamente e provvederà a effettuarla nei modi e nei tempi opportuni. Inoltre, perché il tempo mensa sia anche occasione di crescita, verranno organizzate Per il comitato genitori La segretaria Beatrice Spreafico LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 25 PER DIVERTIRSI Completando il cruciverba, scoprirai la raccomandazione che la guida alpina fa agli escursionisti durante un’uscita nel bosco. 3 2 4 6 1 5 10 8 9 7 ……………………………………………………………………………… 1.Insieme di oggetti uno sopra l’altro. 2.Sinonimo di strade. 3.L’inverso di OTAT. 4.Procedere con sci sulla neve o sull’acqua. 5.Periodo storico che inizia con un avvenimento importante. 6.Odorati dei cani. 7.Dio del sole degli Egiziani. 8.Io e … 9.Viene dopo la Q nell’alfabeto. 10.Il verbo “ rido” al passato remoto. Aggiungi le lettere mancanti per formare nomi di animali. Leggendo le stesse di seguito, scoprirai un proverbio molto bello. C _ CUL _ GA_BER _ C__ALLO __ __ __ __ __ __ __PERA __ __ Riordina le parole contenute nei cuori, troverai Gli elementi di una maschera amata dalle bambine. _______________ atlemnol aclep olp 1 3 2 c cbha etat ob i at 4 _ C O I _ T_ O L O __ __ __ DR___DARIO __ __ __ 1………………………………………. 2…………………………………………. _ A N_ A R A __ __ 3…………………………………….. 4…………………………………………. M__CA G_L_INA _ESP_ C A S_ OR__ __ __ __ __ __ __ __ __ Classi quarte - Galbiate TROVA LE PAROLE NELLE PAROLE NEL MINOR TEMPO POSSIBILE Contemporaneamente……………………………………….… Coltivazione………………………………………………………..… Collezione…………………………………………………………….. Colorazione………………………………………………………….. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 26 SPORT Ad inizio anno scolastico noi ragazzi di classi 4° e 5° di Villa Vergano abbiamo avuto l’ opportunità, grazie all’Amministrazione comunale e alla bocciofila di Galbiate, di conoscere e praticare il gioco delle bocce. Ci hanno guidato in questa magnifica esperienza sportiva alcuni responsabili della bocciofila che, con passione e pazienza, ci hanno insegnato i segreti di questo sport. All’inizio sembrava un gioco un po’ noioso, ma dopo averlo sperimentato ci siamo resi conto che era uno passatempo divertente e appassionante. IL GIOCO Per praticare questo sport sono necessarie otto bocce di due colori diversi e un boccino. Generalmente si pratica nei bocciodromi su campi divisi in corsie di 26,5 m per 4, ma anche su campi liberi in ambienti differenti. Il gioco delle bocce si può praticare in modo diverso: gare individuali uno contro uno . gare a coppie due contro due Lo scopo è colpire o avvicinarsi con il gare a terne tre contro tre maggior numero di bocce al boccino. gare a quartetti quattro contro quattro I giocatori della squadra lanciano a turno la propria boccia alternandosi con i giocatori avversari. Si assegna un punto o più punti al giocatore che ha lanciato la boccia più vicina al boccino. Vince chi totalizza 15 punti, ma ci si può accordare anche ad arrivare a 12, 13 punti. I DIVERSI TIPI DI LANCIO Esistono due tipi di lancio: l’accosto: un lancio di precisione che ha lo scopo di avvicinare il più possibile la boccia al boccino. I giocatori che si specializzano in questo lancio vengono chiamati “accostatori”. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 27 SPORT La massima prestazione dell’accostatore è il “biberon”: un lancio che posiziona la boccia a 5 millimetri dal boccino. La bocciata: è il lancio effettuato con più forza con lo scopo di spostare la boccia dell’avversario o il boccino. I giocatori specializzati in questo tipo di lancio vengono chiamati “bocciatori”: hanno il ruolo più spettacolare. LE BOCCE NELLA STORIA Bocce deriva dal latino “BOTTIA” e significa palla. E’ un gioco antichissimo: sono state ritrovate alcune sfere in Turchia che risalgono a 7000 a.c. ; così come sono state rinvenute anche in Egitto, Grecia e Pompei. Le bocce, realizzate in legno, erano uno dei principali passatempi dei soldati romani, i quali diffusero questo gioco per tutto l’impero. Nel Medioevo si giocava moltissimo alle bocce. I dogi di Venezia, per evitare distrazioni sul lavoro, lo limitarono attraverso la pubblicazione di un regolamento. Giuseppe Garibaldi diffuse il gioco durante l’unificazione d’ Italia e gli emigranti lo diffusero negli Stati Uniti. Nel 1896 si tenne nelle Olimpiadi di Atene la prima partita a bocce ufficiale. L’ITALIA NELLA BOCCE L’Italia primeggia nelle diverse specialità delle bocce sia a livello europeo, che mondiale. A Roma , nei mondiali da poco conclusi, l’Italia ha vinto due medaglie d’oro e una di bronzo. I fenomeni sono Luca Viscosi, un giovane ventenne super premiato di Erba e Germana Cantarini più volte campionessa mondiale ed europea. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 28 LO SAPEVATE CHE Un giorno un nostro compagno ci ha detto: «Il mio tallone d’Achille è la pallavolo; quando gioco una partita, mi sembra di avere la spada di Damocle sulla testa e tutte le volte, per vincere, faccio una fatica di Sisifo!». L’abbiamo guardato con una faccia stralunata pensando che avesse una strana malattia... Ci ha invece tranquillizzati spiegandoci che ha utilizzato dei modi di dire che derivano dalla mitologia greca. Volete stupire i vostri interlocutori? Utilizzate anche voi questi modi di dire! «Ho aperto il vaso di Pandora» Zeus regalò a Pandora un vaso e le raccomandò di non aprirlo. La ragazza, che aveva ricevuto da Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza. Prima di questo momento l’umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni, dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per fare uscire anche la speranza. Il mito del vaso assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell’uomo. Oggi l’espressione vaso di Pandora viene usata quando si scopre un problema che per molto tempo era rimasto nascosto e che una volta svelato non è più possibile tornare a nascondere. «faccio una fatica di Sisifo» Sisifo vide Zeus rapire una ninfa. Il Dio Asopo, padre della ninfa, si presentò a Sisifo nelle sembianze di un vecchio e gli chiese notizie di sua figlia. Sisifo, in cambio dell’informazione, volle una fonte d’acqua per la sua città. Quando Zeus venne a sapere che Sisifo aveva parlato, chiese a Tanato di catturare Sisifo. Giunto a casa di Sisifo, Tanato venne legato e imprigionato, in questo modo la morte scomparve dal mondo. Il dio Ares, quando si accorse che durante le battaglie non moriva più nessuno, liberò Tanato e fece morire Sisifo. Sisifo chiese ad Ade di poter tornare sulla terra per tre giorni per i riti funebri. Sisifo tornò nel mondo dei viventi ma non fece più ritorno negli inferi. Come punizione, per aver sfidato gli Dei, Zeus decise che Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte, ma ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte. Per l’eternità, Sisifo avrebbe ricominciare da capo la sua scalata. dovuto LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 29 LO SAPEVATE CHE «sto soffrendo il supplizio di Tantalo» Tantalo era figlio di Zeus ma divenne superbo e compì numerose offese agli dei: rubò nettare e ambrosia per distribuirli ai suoi sudditi e rubò un cane d’oro, custode di un tempio di Zeus a Creta. Inoltre, mosso dalla curiosità di sapere se veramente gli dei conoscessero tutte le azioni degli uomini, un giorno servì loro le carni di suo figlio. Per tutte le offese agli dei, Tantalo, dopo la morte, fu gettato nell’Ade dove non poteva né cibarsi né bere, nonostante fosse circondato da cibo e acqua. Tantalo, infatti, era legato ad un albero da frutto carico di ogni qualità di frutti, in mezzo a un lago la cui acqua arrivava fino al suo mento. Ma non appena Tantalo provava a bere, il lago si prosciugava e non appena provava a prendere un frutto, i rami si allontanavano facendolo così vivere in uno stato di terrore perenne: il famoso supplizio di Tantalo. «e’ il mio tallone di Achille» Achille era per i Greci un semidio poiché era figlio di un mortale e di una Nereide. Poiché non poteva ereditare l’immortalità dalla madre, quest’ultima cercò di renderlo almeno invulnerabile, per cui lo immerse da bambino nelle acque del fiume Stige, reggendolo per un tallone. E fu proprio in quell’unico punto del corpo non bagnato dalle acque miracolose che Achille fu poi trafitto da una freccia mortale scagliata da Paride. La freccia era stata guidata dal dio Apollo che aveva in antipatia Achille in quanto questi, dopo aver ucciso Ettore, fratello di Paride, l’aveva trascinato per 3 giorni intorno alle mura di Troia. Con l’espressione tallone di Achille si intende indicare il punto debole di una persona, di una macchina o di un sistema. «ho una spada di Damocle sulla testa» Damocle era un principe alla corte di Dionigi, governatore di Siracusa e sosteneva che Dionigi fosse una persona fortunata perché aveva grande potere. Dionigi gli propose allora di fare uno scambio di ruoli per un giorno. Damocle accettò e la sera stessa partecipò a un banchetto, durante il quale iniziò a toccare con mano i piaceri dell’essere un uomo potente. Al termine della cena notò, sopra la sua testa, la presenza di una spada affilata, sostenuta da un esile crine di cavallo. Dionigi l’aveva fatta sospendere sul capo di Damocle perché capisse che chi ha una posizione di potere è esposto anche a molti rischi; immediatamente Damocle chiese di voler terminare lo scambio. L’espressione spada di Damocle viene usata per indicare un pericolo incombente e/o inevitabile. Cl. V Galbiate LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 30 NUOVE TENDENZE Le “NUOVE TENDENZE” sono delle abitudini che si diffondono tra la gente fino a diventare delle vere e proprie mode. Abbiamo deciso di fare una piccola ricerca per vedere quali siano le novità che ultimamente si stanno diffondendo tra i giovani e tra i meno giovani per poi scoprire che queste “tendenze” possono riguardare delle cose da fare, da indossare o semplicemente da “vedere”, come ad esempio un telefilm. Ecco alcune delle nuove mode… Teen Angels è un telefilm argentino che parla di orfani ospitati da due persone che lavorano in una casa magica, Nico e Cielo. I ragazzi prima di essere ospitati alla casa magica venivano maltrattati da Bueno e Justina che li facevano rubare. I giovani dopo un po’ di tempo trascorso nella casa, decidono di formare una band e cominciano a cantare e a suonare, conoscendo persone nuove con cui vivono avventure e disavventure. Bakugan è un cartone animato giapponese. Il protagonista è Dan, un giovane che diventa testimone di un singolare fenomeno: delle carte misteriose cominciano a piovere tutt’intorno a lui e su tutta la terra. Dan e i suoi amici allora inventano un gioco nuovo chiamato “Bakugan” che prevede un combattimento di tre round durante il quale i giocatori mettono in campo delle sfere che, aprendosi, si trasformano in mostri provenienti da un’altra dimensione Ogni Bakugan ha un attributo ben preciso che corrisponde ad un elemento naturale. I ragazzi creano un universo diviso in sei mondi dove è in corso una battaglia fra Drago, bakugan buono, e Naga, bakugan malvagio. Dan e i suoi amici decidono di aiutare i loro compagni a sconfiggere il malvagio Naga. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 31 NUOVE TENDENZE Sono diversi gli sport di nuova diffusione come il “kite surfing”, che utilizza una tavola da surf attaccata ad un aquilone. Il “kump fit” alterna il salto della corda a coreografie di aerobica, “l’acqua dynamik”, basata su esercizi fatti in acqua a ritmo di musica. Infine il “kick boxing” , miscela mosse di boxe e karate a ritmo di musica. E’ una moda internazionale quella di cenare in locali nascosti, con pochissima gente e cibi ricercati per sentirsi dei privilegiati. I ristoranti segreti si possono trovare a Berlino, Londra, New York,Lisbona, Amsterdam, Parigi, Barcellona, San Francisco e Copenhagen. Nei ristoranti si sta diffondendo il “Bottle sharing”, un modo innovativo e divertente per assaggiare le etichette di vino preferite o scoprirne di nuove, per risparmiare e per fare nuove conoscenze. Infatti le bottiglie di vino vengono condivise tra i tavoli dei clienti che non si conoscono. Classe quarta di Villa Vergano LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 32 IN GIRO PER IL MONDO Tutto è cominciato dal nostro compagno Rafio, un bambino che è nato in Bangladesh. Volete sapere alcune notizie sul suo territorio? POSIZIONE GEOGRAFICA: il Bangladesh si trova in Asia. CARTA D’ IDENTITA’ CAPITALE: Dhaka LINGUA: Bengali – Inglese RELIGIONE: Musulmani 90% - Induisti 9%- Buddisti 1% MONETA: Taka La bandiera ha uno sfondo verde e un disco rosso. Il disco rosso rappresenta il sole che sorge sopra il golfo del Bengala, lo sfondo verde rappresenta la bella terra del Bangladesh. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 33 IN GIRO PER IL MONDO Nel Bangladesh c’ è un albero che in italiano si chiama “albero del pane”. Il suo frutto può arrivare a pesare oltre i 100 chili. Sicuramente esclamerete: <<Accipicchia quanto pesa!>>. Il suo sapore assomiglia a quello dell’ananas. Essiccato si usa per le torte che vengono molto buone, i semi si mangiano bolliti, arrostiti o infarinati. Pensate che il piatto tipico del Bangladesh sia a base di pasta come quello dell’Italia? Ci siete quasi… Il loro piatto però è a base di riso, carne (non quella di maiale perché è vietato dalla religione), pesce con una spezia chiamata curry. Quando questo riso viene cucinato, dalla pentola esce un profumo intenso: è l’aroma caratteristico della terra del Bangladesh. Albero del pane Volete un vestito che vi protegga dal sole,dal vento e dall’ umidità ? Abbiamo una soluzione: il Sari. È un rettangolo di stoffa lungo circa 5 metri è molto colorato e abbellito con ricami preziosi. Viene indossato drappeggiando questa stoffa intorno al corpo. Frutto dell’albero del pane LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 34 IN GIRO PER IL MONDO I grandi centri abitati non sono molto diversi dalle nostre città europee: c’è traffico e ci sono condomini. Tra i vari mezzi di trasporto c’è il risciò che i bengalesi utilizzano come taxi. Il risciò non è come quello dell’ India ma è a pedali con due posti dietro e un tettuccio. Nella religione musulmana i fedeli pregano due volte al giorno e come noi hanno solo un Dio che si chiama Allah. Prima di entrare nella Moschea si tolgono le scarpe per rispetto. Tolte le scarpe si dividono in due gruppi: i maschi stanno dalla parte destra e le donne a sinistra. Le classi in Bangladesh sono troppo affollate: nelle migliori classi possiamo trovare anche 65 alunni! Il programma delle scuole elementari prevede per le classi prima e seconda bengalese, aritmetica, scienze e ambiente, educazione fisica, musica e religione. Dalla terza alla quinta quanto sopra più inglese. Arrivederci Gli alunni di classe terza (Galbiate) LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 35 PER DIVERTIRSI E … come te la cavi in storia? Scopri i 4 intrusi in questa città sumera! LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 36 TERRITORIO E CULTURA Quest’anno nel laboratorio esplorativo abbiamo svolto un giochi, percorso Non avevano tanti ma sisu giochi e giocattoli. All’inizio abbiamo risposto a un questionario sul nostro modo di giocare: quanti balocchi abbiamo! Belli, colorati, comprati, divertenti, elettronici… quasi veri! Ma i nostri nonni che giochi facevano? Per scoprire come giocavano li abbiamo intervistati e siamo andati al Museo Etnografico di Camporeso. I nonni preferivano giochi di movimento con gli amici, in strada, nei cortili e nei campi. Le nonne imitavano le loro madri e giocavano a cucinare, a cucire, a fare le mamme con le bambole. Non avevano tanti giochi, ma si divertivano lo stesso. I pochi giocattoli che avevano erano fatti da loro con materiale di recupero perché non c’erano soldi per comprarne di nuovi. Quelli più amati erano: la palla di stracci, le bambole di pezza, di carta o di lana, i pentolin, la ruota spinta a mano, il lero e la corda . Al museo abbiamo visto un filmato con le interviste a nonno Romeo e a nonna Colomba. I nonni ci hanno raccontato che i loro giochi erano collegati con il lavoro nei campi e con le attività domestiche: attraverso il gioco imparavano il lavoro del contadino e della casalinga. Per loro non era facile giocare e per ritrovarsi con gli amici dovevano scappare di casa. I nonni si divertivano anche facendo degli scherzi, come: suonare i campanelli delle case e scappare, rubare frutti ai contadini che li sgridavano e li rincorrevano con frasche per picchiarli. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 37 TERRITORIO E CULTURA Le bamboline di lana Nel laboratorio, con l’aiuto di due gentili signore, abbiamo imparato a costruire le bamboline di lana che facevano le nonne da piccole. E’ stato divertente! MATERIALE OCCORRENTE Un cartoncino 20 X 10, un gomitolo di lana, attaccatutto. ritagli di stoffa e PROCEDIMENTO 1 -Avvolgere la lana intorno al lato lungo del cartoncino per almeno 20 volte. 2-Legare con un filo la matassa al centro. 3-Togliere il cartoncino. 4-Tagliare la matassa in basso. 5-Legare la matassa a circa 3 cm per formare la testa. 6-Dividere la matassa in 3 parti , 2 per le braccia e una centrale per il corpo. 7-Intrecciare la lana per formare le braccia, chiudere con un nodo. 8-Legare i fili rimanenti al punto vita. 9-Dividere ancora in 2 parti per formare le gambe, intrecciare e annodare. 10-Con i ritagli di stoffa realizzare un semplice vestito, incollare o cucire gli occhi e la bocca. Classi II e III Villa Vergano LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 38 L’ANGOLO SCIENTIFICO Maglev: treno a levitazione magnetica Viaggiare ... velocemente Un treno a levitazione magnetica o maglev è un tipo di treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie alla levitazione magnetica. La repulsione e l’attrazione magnetica vengono usate anche come mezzo di locomozione (per far muovere il treno). Siccome il treno non tocca le rotaie, l’unica forza che si oppone al suo movimento è l’attrito dell’aria. Questo gli permette di viaggiare ad altissime velocità (fino a 581 Km/h) con un consumo di energia limitato e un livello di rumore accettabile. Sebbene la velocità del maglev gli consenta di far concorrenza all’aereo anche nei lunghi percorsi, i costi per la realizzazione del convoglio e delle rotaie ne hanno limitato finora l’utilizzo a brevi tratte molto frequentate. A Shanghai, un maglev collega la città con l’aeroporto. La linea è lunga 30 Km e viene percorsa dal treno in 7 minuti e 20 secondi con una velocità massima di 500 Km/h e una velocità media di 200 Km/h. Una proposta particolare di maglev punta a realizzare dei tunnel interrati senza aria, in modo da poter far viaggiare il treno senza l’attrito dell’aria. Queste linee sarebbero in grado di utilizzare treni che viaggiano a velocità massime di 600-800 Km/h e, se costruite abbastanza in profondità, potrebbero attraversare gli oceani. Ma senza un miglioramento delle tecniche di perforazione, queste idee sono irrealizzabili. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 39 L’ANGOLO SCIENTIFICO TRENO A LEVITAZIONE MAGNETICA Abbiamo cercato di riprodurre la forza che tiene sollevati delle rotaie i treni a levitazione magnetica (MAGLEV). Abbiamo realizzato due piattaforme di legno, con appositi fori: una rappresenta il treno e l'altra rappresenta le rotaie. Per sollevare l'una dall'altra le due piattaforme, abbiamo utilizzato la forza magnetica, prodotta dai "geomag", cioè calamite con un polo positivo e l'altro negativo. Abbiamo infilato queste calamite nei fori di entrambe le piattaforme, facendo sì che ogni “geomag” avesse carica uguale a quello di fronte, permettendo così che si respingessero, tenendo sollevate le piattaforme. Per precauzione abbiamo utilizzato quattro paletti metallici, posti ai vertici delle “rotaie”, con la funzione di bloccare l'elemento superiore; in questo modo la spinta prodotta dalle calamite non può essere tale da ribaltare o spostare lateralmente il nostro “treno”. I "maglev", treni ad alta velocità, sfruttano appunto la proprietà di levitazione magnetica per aver meno attrito e viaggiare più veloci. TRENO A ENERGIA SOLARE Abbiamo costruito un modellino di treno che funziona a energia solare, utilizzando una struttura di plastica, rivestita di carta. Sul tetto del modellino abbiamo messo un piccolo pannello solare, collegato ad un ingranaggio, che a sua volta è comandato da un interruttore. Il treno ad energia solare è alimentato dalla luce che emana il sole. Il pannello cattura energia dal sole, la trasforma, la trasmette agli ingranaggi e, accendendo l'interruttore, il treno parte. Il modellino funziona anche se la luce non c'è, perché il pannello accumula l'energia e continua a fornirla al treno, finché non si esaurisce. Andrea, Francesco, Giacomo, Giulia, Giulio, Lorenzo, classe II C LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 40 PER DIVERTIRSI 6 Si devono trovare i numeri mancanti nella piramide in modo tale che il quadrato sopra sia sempre la somma dei due che stanno sotto. 8 2 7 9 8 4 6 7 9 2 1 1 9 2 3 7 5 2 4 9 3 6 6 COMPLETA LO SCHEMA INSERENDO I NUMERI DA 1 A 9 IN MODO CHE IN NESSUNA RIGA, IN NESSUNA COLONNA E IN NESSUN RIQUADRO 9 4 3 1 Si devono inserire nei palloncini i numeri che mancano, scegliendoli tra questi: 3-8-6-5 Ricorda che la somma dei tre numeri su ogni lato deve essere sempre 20 PICCOLO (DI 3 CASELLE PER 3), COMPAIA DUE 5 7 6 4 9 3 8 5 9 3 8 5 1 7 4 2 5 1 7 6 9 2 5 15 4 3 11 12 13 5 8 2 9 3 VOLTE LO STESSO NUMERO COMPLETA I QUADRATI MAGICI, TENENDO PRESENTE CHE LA SOMMA DEI NUMERI DELLE COLONNE, DELLE RIGHE E DELLE DIAGONALI DEVE ESSERE SEMPRE LA STESSA COMPLETA CON I NUMERI DA 0 A 15 4 COMPLETA CON I NUMERI DA 1 A 9 8 1 2 7 LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 41 PER DIVERTIRSI Ciao! Vuoi aiutarmi a risolvere questi REBUS??? I SONO LA NIVORI A DAI L’ HA LA ABOLA DI UNO A SUMER ED SCORRONO I EU E adesso che ne dici di un Geocrucipuzzle ? C I O Q P R U E O A M O N D O U E U L M W N N X L Y N R I E I S Y T I W O O S R O A K J I O K P I I L O U N Q N Z A C C I K S S U S E U I A S U J N T L K N T Y E L H S H R M H T O A C O S M T A O À I P O H T T H F L C X X Z K A N Z R U I U Y M W T O B I V K A M J O I H N C W D X A O B Y S J A E G F C A P O L U O G H I AFRICA AMERICA AUSTRALIA CAPOLUOGHI CITTÀ CONTINENTI EUROPA MONDO PAESI POLI STATI LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 42 TRACCE DI … Importanti riconoscimenti agli alunni delle scuole primarie dell’I. Comprensivo di Galbiate dal centro Multimedia di Lecco. Cortometraggi premiati: “Libertà e partecipazione” A Camporeso abbiamo visitato gli strumenti del passato, abbiamo capito una cosa importante: studiare dal vivo è più motivante. SCUOLA SECONDARIA. 2^C GALBIATE “23 motivi per essere bambini” SALA AL BARRO “Liberi “ VILLA VERGANO LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 p. 43 TRACCE DI … “A scuola con l’ orchestra “ è Indimenticabile la testimonianza di Hanna Weiss, deportata a Birkenau. CL. 5^ SALA AL BARRO stata una bella festa! VILLA VERGANO Vita da fata … la seconda vita della maestra Pamela. COLLE BRIANZA Scalatori in erba sulle falesie di Camporeso!!! SC. SECONDARIA 3^B Colle brianza Macelleria f.lli colombo Panificio Tavola Pierluigi Cagliani Giuseppe s.n.c. Costruzioni e riparazioni edili Villa vergano di Venneri Alceste Sala al Barro Di Emme s.n.c. Impianti elettrici (Annone Brianza) Trattoria Belom Banca Credito Cooperativo Cremeno Magic Foto Zucchero e Filato Edicola Corti Daniele Panzeri Gioielli Bar Convegno Cattaneo Giuseppe Dolciumi (bancarella del mercato) Bar Time Caffè A&G COSTRUZIONI srl Panificio Ronchetti Bar Apple Animalalandia Airoldi Assicurazioni Benzinaio IP Fratelli Spreafico Tabaccheria Radici Caffè Antico Minimarket Pirovano Odontoiatria Alessandra Carrera Credito Valtellinese Bar Biffi Rosticceria Crippa (bancarella del mercato) Fiorista Garden Flor Banca Popolare di Lecco Circolo Libertà Parrucchiera di via Cavour Dott. Francesco Barbone (Farmacia – Fisioterapia – Omeopatia) Sala al barro KT Tecnology Parrucchiere Betty “Professione allo specchio” Tecno Camper Pizzeria Mago Cartoleria Cardinio Parrucchiere Marrazzo Panificio Riva G A L B I A T e LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 SPORT Venerdì 22 ottobre i ragazzi della III B della scuola media di Galbiate si sono recati alle falesie di Camporeso, una località nei pressi del paese, per provare a arrampicare. Gli studenti sono stati accompagnati da due insegnanti, la prof. Casalone di lettere e la prof. Assenza di inglese. In una lezione precedente all’uscita, la professoressa ha mostrato ai suoi alunni l’imbragatura, il tipo di scarpe utilizzate e altro materiale necessario e la mattina del 22 ottobre, a Camporeso, le due guide, il sig. Brogli ed il sig. Erba hanno spiegato ai ragazzi come avrebbe dovuto avvenire l’arrampicata. Durante la scalata è necessario stare leggermente staccati dalla parete, per visualizzare meglio gli appigli e appoggi, offerti dalla roccia. Mentre, una volta arrivati in cima, bisogna spostarsi dall’altro lato della corda e lasciarsi calare dal compagno che assicura alla base della parete, spingendosi con i piedi e sedendosi semplicemente sull’imbragatura stessa. LO SPREMINOTIZIE anno 3 n. 1 Febbraio 2011 SPORT La classe è stata munita di casco, scarpe apposite e imbrago da legare alla corda, assicurata dalle guide. Un ragazzo per volta provava ad arrampicarsi, raggiungendo la cima della parete, alta dieci metri per poi dare il cambio al compagno successivo. Tutti coloro che lo desideravano hanno potuto cimentarsi in una seconda arrampicata, un po’ più alta ed impegnativa, di circa venti metri. La gita si è conclusa alle 16.00 del pomeriggio. Gli unici due problemi sono stati il sentiero tortuoso da percorrere per raggiungere la cima ed il fatto che alcuni studenti non si sentivano sicuri nell’arrampicare. È stata comunque un’uscita che ha permesso la realizzazione di tutti gli scopi precedenti, socializzando e mettendosi alla prova in questo sport n nuovo per loro. L’arrampicata è lo sport che viene praticato anche in falesia. La classe ha effettuato questa gita anzitutto per uno scopo chiaro ed evidente, che è appunto quello di far conoscere e provare ai ragazzi un nuovo tipo di attività, che non rientra frequentemente in quelle praticate da loro nel tempo libero. Tra l’altro, questo sport viene praticato sul territorio galbiatese, quindi è stata anche un’ opportunità per far apprezzare ai giovani studenti ciò che il comune offre. In questa fase della loro crescita, l’adolescenza, è molto importante svolgere attività extrascolastiche, che possano intercalare i momenti di studio a quelli di svago. Inoltre, le attività fisiche, se effettuate in maniera matura, senza l’assunzione di sostanze nocive, che possano migliorare solo apparentemente la prestazione fisica, contribuiscono a rendere il corpo più sano. L'altro fine di questa uscita, inserita all'interno di un progetto, offerto gratuitamente dalla regione Lombardia, è stato quello di socializzare con i coetanei. È stato appunto evidente, durante tutta la giornata, l’atteggiamento di incoraggiamento di alcuni di loro verso i compagni, che hanno avuto qualche difficoltà nell’arrampicata. Federica Riva, classe III B