Liturgia penitenziale "La casa sulla sabbia o sulla

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Liturgia penitenziale "La casa sulla sabbia o sulla
Liturgia Penitenziale
La casa sulla sabbia o sulla roccia?
1. Introduzione
Dio ama la nostra vita, la nostra casa, la nostra famiglia. La vuole luogo
di gioia e di successo. “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in
pratica” costruisce la sua casa sulla roccia: essa rimane in piedi e
custodisce al sicuro la famiglia.
Noi siamo qui come famiglie che chiedono perdono perché non hanno
costruito ogni giorno la loro casa sulla salda roccia della Parola di Dio.
Riconosciamo il nostro errore, esprimiamo il nostro pentimento e
lodiamo il Signore perché, nonostante tutto, ci accoglie, ci perdona, ci
rimette in piedi, ravviva l’alleanza con noi e ci incoraggia a riprendere il
cammino, illuminato da suo Vangelo.
Preghiera
Parola di Dio: Matteo 7, 24-27
24Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà
simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.
25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si
abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era
fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le
mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la
sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e
la sua rovina fu grande».
Breve omelia
2. Confessione
(Pensiamo alla nostra casa, alla nostra famiglia, ed esaminiamoci,
lasciandoci illuminare dalle parti della casa, che di fatto sono segni della
famiglia.)
 Anzitutto celebriamo il perdono all’interno della nostra coppia:
ci prendiamo per mano e umilmente ci confessiamo le nostre
mancanze d’amore, i giudizi, le mormorazioni, le delusioni
causate dalla superficialità…
 Poi celebriamo la misericordia di Dio, perché ci purifichi nella
nostra relazione, elimini la barriere che ci siamo costruite, gli
ostacoli che sono sorti, l’abitudine in cui siamo caduti senza
preoccuparci di rialzarci.
1. Chiediamo perdono perché la nostra casa non ha i sicuri
fondamenti che tu ci offri.
Tu dici: “Beata la famiglia che ha scelto Dio come Signore”.
Ti chiediamo perdono per le volte che abbiamo pensato e agito convinti
che il denaro, la salute, la forza, gli onori presso la gente, fossero i
fondamenti giusti della nostra casa e non la fede, l’amore e la speranza.
In te è la nostra speranza, Signore
2. Chiediamo perdono perché la nostra casa ha tante porte,
belle e solide, ma sono chiuse dentro con chiave a doppio giro.
Tu dici: “Ero forestiero, di passaggio e mi avete ospitato”.
Ti chiediamo perdono perché abbiamo paura di tanta gente che gira,
perché non ci fidiamo di chi ci chiede aiuto, perché non ci fermiamo
accanto a chi vuol parlarci, perché giudichiamo chi ci confida le sue
difficoltà.
Rendici famiglie aperte nella mente e nel cuore.
3. Chiediamo perdono perché la nostra casa ha tante e belle
finestre, ma spesso sono chiuse al sole e quando si aprono ci
danno l’occasione per mormorare e criticare gli altri.
Tu dici: “Apri il tuo cuore al sole di Dio e se vedi tuo fratello in necessità
corri da lui”.
Ti chiediamo perdono per la nostra chiusura al tuo amore, alla tua
grazia; per le volte che ci siamo dimenticati di te e ci siamo chiusi nella
nostra povertà umana.
Ti chiediamo perdono per le mormorazioni verso gli altri, per i giudizi
pesanti, per l’indifferenza verso i problemi di altre famiglie.
Donaci occhi per vedere e cuore per amare.
4. Chiediamo perdono perché la nostra casa ha delle pareti,
dei muri dove i mattoni non sono legati da cemento di prima
qualità.
Tu dici: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”.
Ti chiediamo perdono sia per le mancanze d’amore tra sposi, tra genitori
e figli, nei gesti, nelle parole, nei comportamenti.
Ti chiediamo perdono anche per l’amore dato col contagocce, al minimo
indispensabile, e non con generosità totale.
Signore, donaci il tuo Spirito d’amore.
5. Chiediamo perdono perché la nostra casa ha un tetto
rovinato, povero, che fa passare la pioggia e non ripara dalle
intemperie.
Tu dici: “È un tetto la mano di Dio”.
Ti chiediamo perdono perché abbiamo sostituito il Dio vero con un dio
costruito dalle nostre menti; abbiamo creduto poco all’amore paterno di
Dio, abbiamo criticato il modo da lui voluto per salvare il mondo per
mezzo di Gesù morto e risorto, ci siamo dimenticati dello Spirito Santo,
anima dell’amore e della vita nuova.
Signore, donaci una fede umile e un’esperienza viva del tuo amore.
6. In silenzio presentiamo all’amore di Dio ogni altro peccato,
anche il bene non fatto o fatto male.
Silenzio
Atto penitenziale:
Confesso . . .
CONFESSIONI INDIVIDUALI
Insieme alla fine:
Preghiera e canto di ringraziamento
La casa dell'amore
Signore, nostra roccia e fondamento,
aiutaci a costruire una casa in cui si rispecchi e cresca la nostra
unione.
Ci impegniamo a mettere, quindi, un basamento ben solido:
il calcestruzzo dell'amore, le pareti dell'unione.
Porte fatte di fiducia perché non vi entri la falsità,
pavimento di allegria, mattonelle di bontà,
intonaco di tenerezza illuminato di amicizia;
e pitture tutte di felicità.
Le vetrate le vogliamo fatte di buon cuore,
le tende di sorriso così che ispirino gioia vera;
e il tetto di giustizia per sentirci protetti da te
e solidali con chi il tetto non ce l'ha.
E tu Signore benedici chiunque entra in questa casa,
fa splendere il tuo volto su di noi e donaci la pace.