LA RIVOLUZIONE AMERICANA

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LA RIVOLUZIONE AMERICANA
LA
RIVOLUZIONE
AMERICANA
LE 13 COLONIE
SITUAZIONE DELLE
COLONIE (1)


Le colonie inglesi nella costa atlantica
dell’America settentrionale sono 13
Tutte presentano un elemento comune: larga
autonomia dal governo della madrepatria



governatore da Londra, ma assemblea elettiva di
rappresentanti e ristretto governo locale (potere darsi
leggi e assumere iniziative)
Unico obbligo: sottoporre le loro deliberazioni a Londra.
A livello economico le colonie sono considerate
da Londra suo esclusivo mercato (rigido
protezionismo)
SITUAZIONE DELLE
COLONIE (2)

Vi erano tra le stesse colonie diversità
socio-economiche e politiche:
 Colonie


Sviluppo di grandi piantagioni.
Prevalenza della classe dei grandi proprietari
(sono i soli ad essere rappresentati nelle
assemblee locali).
 Colonie


meridionali:
settentrionali:
Presenza di attività commerciali.
Anche ceti mercantili e artigiani rappresentati
nelle assemblee.
SITUAZIONE DELLE
COLONIE (3)

Nelle colonie l’unico fattore che
determina la posizione sociale è la
ricchezza:
 Niente


ceti privilegiati
Gerarchie sociali più fluide
Flussi migratori verso l’interno:
 Le
popolazioni americane confluiscono verso
ovest

Nuova immigrazione europea (non solo inglese)
ORIGINI DEL CONFLITTO

Sviluppo demografico ed economico
 DEMOGRAFICO:
La popolazione passa da 2 a 4
milioni
 ECONOMICO: Sviluppo della produzione agricola

PROTEZIONISMO DELLA MADRE PATRIA

INIZIO TENSIONI DOVUTE AL COMMERCIO ILLEGALE
ORIGINI DEL CONFLITTO
(2)
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
L’incremento demografico porta una
spinta migratoria verso l’ovest
conflitti
con gli indiani
I Francesi appoggiano gli indiani


Londra ritiene allora necessaria l’eliminazione
colonica francese in America per continuare la
spinta verso ovest ( 1763 pace di Parigi)
Aumentano le tensioni fra mercanti
americani e Londra che , a causa del
conflitto con la Francia, aumenta la
pressione protezionistica.
ORIGINI DEL CONFLITTO
(3)
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
La guerra contro la Francia aveva dato
l’impressione che l’Inghilterra avesse
agito solo a suo vantaggio (Benjamin
Franklin)
Per coprire i costi della guerra Londra
 Aumenta
le tasse e le imposte (Stamp Act)
 Diminuisce la difesa militare delle colonie
( minore impegno nella avanzata verso ovest)
VERSO
L’INDIPENDENZA
Prime vibranti
proteste da parte dei
coloni americani
•
Questi si appellano
alla regola “nessuna
tassa senza
rappresentanza in
parlamento” (infatti
essi non erano
rappresentati).
•
INIZIO DEL CONFLITTO

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Inizia una disputa giuridico costituzionale
che rafforza la convinzione “coloniale” di
interferire con il governo di Londra
Londra allora passa dall’imporre tasse, ad
imporre diritti doganali (1767)
boicottaggio delle merci inglesi
 Abrogazione dei diritti doganali da
parte di Londra (tranne il tè)


Inizia una propaganda contro la sovranità di
Londra (Samuel Adams, comizi e giornali)
DA UNA RIVOLUZIONE
LATENTE AD UNA APERTA
S.Adams
BOSTON TEA PARTY 1773
(16 Dicembre)
TUTTI AL BOSTON TEA
PARTY!


Le colonie concentrano il boicottaggio sulle
importazioni di tè
Di fronte a questa subordinazione Giorgio III
dà il suo consenso ad una politica
d’intransigenza: conferisce alla Compagnia
delle Indie il monopolio dell’esportazione del
tè in America.
BOSTON TEA PARTY
INSURREZIONE DELLE
COLONIE


Su proposta della Virginia viene convocato
un congresso continentale a Filadelfia nel
1774 (vi aderiscono tutti esclusa la Georgia).
Londra sottovaluta la capacità organizzativa
delle colonie ( a causa delle tensioni interne
ad esse), ma il congresso:
 Esautora
il parlamento inglese
 Riafferma l’autogoverno delle colonie
 Conferma il boicottaggio delle merci inglesi
 Costituisce un esercito americano ( George
Washington)
George Washington
Nato nel 1732 a Bridges
Creek , da famiglia
benestante, è
considerato uno dei padri
fondatori della nazione.
Fu il
primo comandante
dell’esercito americano
nonché primo presidente
degli Stati Uniti
d’America.
Apparteneva a quella
corrente politica che
sosteneva una libertà dal
governo di Londra, ma
una lealtà al re.
I TRE GRUPPI POLITICI
DELLA RIVOLUZIONE (1)

Lealisti
Favorevoli alla
subordinazione a Londra

Moderati
Intenti a limitare i vincoli
con la Corona

Patrioti
Decisi ad una totale
indipendenza
I TRE GRUPPI POLITICI
DELLA RIVOLUZIONE (2)

Nel 1776 vi è l’alleanza tra i patrioti e i moderati,
a causa di preoccupazioni di ordine sociale

Gli inglesi fomentano le ribellioni degli schiavi e
gli attacchi degli indiani contro i coloni

Unione tra i tre gruppi sotto un obbiettivo
comune:
 Indipendenza
totale dalla Gran Bretagna
 Istituzione di un governo repubblicano
Thomas Paine (il “Senso
Comune”)
Nel gennaio del 1776
incomincia a diffondersi
lo scritto il “Senso
comune” di T.Paine,
che ,diffuso a migliaia di
copie, “muta
profondamente l’animo
di molta gente”
(G.Washington), e porta i
rappresentanti delle
colonie ad accettare
all’unanimità la proposta
della Virginia di ottenere
una libertà giuridica
delle colonie americane
ed una indipendenza
dall’ Inghilterra .
LA DICHIARAZIONE DI
INDIPENDENZA (1)
Thomas Jefferson nasce
a Shadwell nel 1743 da
famiglia americana molto
importante (il padre era un
ricco proprietario terriero).
Fortemente segnato dal
pensiero illuminista, fu
fautore di uno Stato laico e
liberale. Fu inoltre anche un
intellettuale di grande
spessore.
La stesura
della dichiarazione
d’indipendenza fu per la
maggior parte opera sua
LA DICHIARAZIONE DI
INDIPENDENZA (2): FIRMATARI
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Provincia del New Hampshire: Josiah Bartlett, William Whipple, Matthew Thornton
Provincia della Massachusetts Bay: Samuel Adams, John Adams, John Hancock, Robert Treat
Paine, Elbridge Gerry
Colonia di Rhode Island e delle Piantagioni di Providence: Stephen Hopkins, William
Ellery
Colonia del Connecticut: Roger Sherman, Samuel Huntington, William Williams, Oliver
Wolcott
Provincia di New York: William Floyd, Philip Livingston, Francis Lewis, Lewis Morris
Provincia del New Jersey: Richard Stockton, John Witherspoon, Francis Hopkinson, John Hart,
Abraham Clark
Provincia di Pennsylvania: Robert Morris, Benjamin Rush, Benjamin Franklin, John Morton,
George Clymer, James Smith, George Taylor, James Wilson, George Ross
Colonia del Delaware: George Read, Caesar Rodney, Thomas McKean
Provincia del Maryland: Samuel Chase, William Paca, Thomas Stone, Charles Carroll of
Carrollton
Colonia della Virginia: George Wythe, Richard Henry Lee, Thomas Jefferson, Benjamin
Harrison, Thomas Nelson Jr., Francis Lightfoot Lee, Carter Braxton
Provincia della Carolina del Nord: William Hooper, Joseph Hewes, John Penn
Provincia della Carolina del Sud: Edward Rutledge, Thomas Heyward Jr., Thomas Lynch Jr.,
Arthur Middleton
Provincia della Georgia: Button Gwinnett, Lyman Hall, George Walton
LA DICHIARAZIONE D’
INDIPENDENZA (3)
La Dichiarazione:
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•
•
•
-Elenca in 28 punti le
ingiustizie inflitte ai
coloni da parte degli
inglesi
-Accusa l’iniquità del
re (per discreditarne
la figura)
-Non menziona il
parlamento
-Ha alla base del
pensiero
indipendentistico la
concezione “lockiana”
del comune consenso
e accordo fra i membri
di ogni corpo politico.
GUERRA D’
INDIPENDENZA (1)
GUERRA D’
INDIPENDENZA (2)
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Gli inglesi, facendo base a nord di New York,
puntano a chiudere le forze coloniche in una
morsa, conseguendo alcune vittorie
La Francia, spronata da B.Franklin, dichiara
guerra all’Inghilterra alleandosi con le colonie
(1778)
La Spagna segue “a ruota” la Francia (1779)
 Sbloccano
le coste americane
 Mandano uomini e armi
 Impediscono rifornimenti agli inglesi
GUERRA D’
INDIPENDENZA (3)

Fine per il colonialismo inglese in suolo
americano:
 Disfatta
di York Town (1781)
 Perdita della maggioranza dei fautori della guerra in
parlamento (1782)

Nel 1783 si firma la pace di Parigi
 Le
13 colonie ottengono l’indipendenza (U.S.Aterritori dall’ Atlantico al Mississipi e dai Grandi
Laghi ai confini della Forida)
 La Florida rimane alla Spagna che recupera anche
Minorca, la Francia mantiene la Louisiana e recupera
le Antille e alcune coste africane
 La Gran Bretagna mantiene il Canada e Gibilterra.
VERSO LA COSTITUZIONE
AMERICANA (1)

Dopo la dichiarazione di indipendenza vi è la
decisione riguardo a che tipologia di governo
assumere da parte delle 13 ex-colonie
Tutte volevano mantenere una propria autonomia
 Però era necessario un organo coordinatore centrale


Viene allora istituito il congresso che controlla:
Politica estera dei 13 stati
 Leggi commerciali
 Imposizione ai singoli stati di un contributo per le spese
comuni


Ma poiché nel congresso ogni stato deteneva
pari peso politico, gli stati più estesi e popolosi si
oppongono alla sua istituzione
VERSO LA COSTITUZIONE
AMERICANA (2)
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Nel 1777 vi è un accordo: “Articoli di
Confederazione”
Dopo qualche trattativa a metà del 1781 prende
vita una debole confederazione di stati
I conflitti tra i vari stati diventano più frequenti, a
causa di imposizioni di dazi da parte di ognuno
Si verifica allora una generale depressione
economica, che favorì l’esplosione di moti
sociali.
Per far fronte a ciò gli stati si riuniscono in una
convenzione dedita a redigere una nuova
costituzione
LA COSTITUZIONE
AMERICANA
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A Filadelfia nel 1787 la convenzione si
riunisce e produce l’attuale costituzione
degli Stati Uniti d’America
Mira ad un governo centrale più forte e rende
indipendenti ma connessi tra loro i tre poteri
(esecutivo, legislativo e giudiziario) con il
sistema dei reciproci controlli
Ogni legge votata dal congresso (potere
legislativo) deve essere approvata dal presidente
 Il presidente (potere esecutivo) deve essere
approvato dal senato (potere legislativo) per i suoi
atti
 La corte suprema (potere giudiziario) decide se
le leggi siano conformi alla costituzione

PER CHIARIRE
LA COSTITUZIONE
AMERICANA (2)
La costituzione viene
ratificata nel 1788 ed
entra in vigore nel
1789.
Naturalmente si
aprono varie
controversie rispetto
alla sua
interpretazione.
Nell’aspetto religioso
determina una
separazione tra lo
stato e le numerose
chiese presenti con
una conseguente
libertà religiosa.
LA COSTITUZIONE
AMERICANA (3)
La Costituzione statunitense si
definisce come "legge suprema dello
stato".
Il preambolo alla Costituzione degli
Stati Uniti consiste di una singola
frase che introduce il documento e i
suoi scopi. Il preambolo in sé non
garantisce alcun potere né inibisce
alcuna azione. Esso spiega solamente
la logica dietro alla Costituzione. Il
preambolo, in particolare nelle sue
prime tre parole ("We the people",
"Noi il popolo"), è una delle sezioni
più citate della Costituzione.
ARTICOLO 5
L'articolo V descrive il processo necessario per
emendare la Costituzione. Fornisce due metodi per
proporre gli emendamenti: nel primo caso i due
terzi delle legislature di stato possono richiedere
una convenzione allo scopo di valutare gli
emendamenti, nel secondo il Congresso può
proporre un emendamento con una maggioranza
dei due terzi in ogni camera. Gli emendamenti
proposti dalla convenzione o dal Congresso devono
comunque essere ratificati dai tre quarti degli stati
per entrare in vigore; l'articolo dà al Congresso
l'opzione di richiedere la ratifica dalle legislature
statali o da convenzioni indette in ogni stato.
Attualmente l'articolo V pone un solo limite al
potere di emendamento: nessun emendamento può
privare uno stato della sua equa rappresentanza nel
Senato, senza il consenso di tale stato.
CONGRESSO (1)
l'istituzione di un
Parlamento bicamerale in
cui una Camera - la Camera
dei Rappresentanti - fosse
rappresentativa del popolo
(e quindi il numero dei
membri eletti dal singolo
Stato dipendeva dall'entità
della popolazione) e l'altra il Senato - fosse
espressione degli Stati (che
quindi hanno diritto a un
identico numero di
rappresentanti
indipendentemente dal loro
peso demografico)
CONGRESSO (2)
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Per poter approvare un disegno di legge, i favorevoli
devono essere in maggioranza assoluta (50%+1 dei
presenti). Il Presidente degli Stati Uniti ha potere di
veto e può rifiutare di firmare la legge. Per superare il
veto presidenziale la legge deve essere riapprovata
con una maggioranza di due terzi in ciascuna camera.
La Camera dei Rappresentanti è attualmente formata
da 435 membri eletti in collegi uninominali ripartiti su
base statale in proporzione alla popolazione dello
Stato stesso
Il Senato è invece formato da 100 membri, due per
ogni Stato federato
La principale funzione del congresso consiste nel
produrre le leggi federali, destinate cioè a valere su
tutto il territorio degli USA