Leasing nautico:i motivi di un successo oltre le aspettative
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Leasing nautico:i motivi di un successo oltre le aspettative
NauticaOnBoard Fincantieri per Oceania e Silversea Marco Visconti L a percentuale di imbarcazioni acquistate in Italia con il leasing è inconfutabile: siamo oltre il 90%. Ma di cosa si tratta esattamente? Niente di diverso dal contratto che si stipula per l’acquisto, per esempio, di una macchina: una società (il locatore) compra un’imbarcazione per conto di un committente (l’armatore o locatario). La compagnia poi darà al cliente l’uso della barca per un determinato periodo, durante il quale questi pagherà un canone. Per tutto questo lasso di tempo la barca rimane comunque di proprietà della società di leasing. Per il riscatto, al termine del tempo prestabilito, l’armatore può decidere se effettuarlo tramite un esborso prestabilito (diventando in questo caso il proprietario a tutti gli effetti) o rinunciarvi. Se si segue questa seconda opzione lo scafo rimane di proprietà della società che lo ha acquistato, che può farne ciò che preferisce. Il cosiddetto leasing italiano è senza dubbio conveniente per le grandi imbarcazioni. Questo perché il Fisco nostrano ha riconosciuto il principio secondo il quale più la barca è grande e maggior tempo trascorre fuori dalle acque territoriali della Comunità Europea. Di conseguenza deve pagare le tasse e l’Iva solo in base al tempo di effettiva permanenza in acque comunitarie. Esiste una vera e propria tabella che riassume i parametri del leasing italiano, al fine di calcolare, o almeno ipotizzare, le percentuali presunte dell’extraterritorialità. Il vantaggio in sintesi è che chi acquista con leasing paga un prezzo definitivo più basso e dilazionato nel tempo rispetto a chi paga in contanti. L’iter burocratico da seguire per ottenere un leasing, è abbastanza semplice. La prima cosa da fare è richiedere un preventivo e fornire alla società tutti i dati necessari, per poi ricevere una proposta commerciale. Questa in linea di massima prevede il pagamento iniziale di una maxirata (che varia tra il 25 e il 55% del valore totale dell’imbarcazione). Per quanto riguarda invece la durata del leasing, dipende dalle possibilità dell’armatore. Solitamente si tratta di 36-60 mesi, ma non è certo un obbligo. Ma come scegliere il leasing più adatto alle proprie esigenze? In linea di massima le compagnie si dividono in quelle che puntano sulla forza economica del prodotto (cioè su grandi numeri) e quelle che invece hanno fatto della specializzazione la propria forza, mantenendo un rapporto molto stretto con il cliente. Il consiglio principale è di rivolgersi a un soggetto specializzato nel settore nautico, mentre spesso ci si rivolge alla propria banca di fiducia. Non che le offerte che vengono proposte non siano valide, ma ci si può trovare a interloquire con qualcuno che non ha una reale esperienza del settore. Per ovviare a questa situazione le maggiori compagnie hanno creato apposite sezioni che si occupano di leasing nautico. NEL CORSO del «Seatrade cruise shipping convention», appuntamento fieristico internazionale per il comparto delle navi da crociera recentemente concluso a Miami Beach negli Usa, Fincantieri ha sottoscritto un doppio accordo miliardario con Oceania Cruises e Silversea Cruises per la realizzazione di 5 navi di lusso più due in opzione. Per Oceania, società armatrice statunitense, l’azienda italiana dovrà realizzare due navi da crociera da 65.000 tonnellate, ciascuna del valore di circa 500 milioni di dollari. Prevista anche un’opzione per una terza nave con consegna nel 2012. Le due imbarcazioni, lunghe 251 metri, larghe 32 metri e dotate di 9 ponti, potranno raggiungere una velocità 12 di crociera di 22 nodi e ospitare fino a 1.280 passeggeri in 640 cabine e suite. Silversea, operatore italiano specializzato nel segmento delle crociere extra-lusso, ha invece richiesto a Fincantieri una nave da 36mila tonnellate che possa ospitare 540 passeggeri e che dovrà essere consegnata nel 2009. L’accordo prevede anche un’opzione per una nave gemella. Leasing nautico: i motivi di un successo oltre le aspettative Oltre il 90% delle imbarcazioni in Italia è acquistato con questo sistema Pagamenti minori e dilazionati nel tempo sono una forte attrattiva Italmarine Poco ingombro e tanti muscoli per il 170HP FNM Tornerà in acqua con un gioco di vele della OneSails Look italiano per Shamrock V Shamrock V, «storico» J Class fatto costruire nel 1930 da Sir Thomas Lipton per la sua quinta ed ultima sfida di Coppa America, tornerà in acqua con un gioco di vele che lo renderà ancora più speciale. Disegnato da Nicholson, è stato il primo yacht inglese ad essere stato costruito secondo le regole della J Class e l’unico «superstite» tra quelli realizzati in legno. Un pedigree del genere richiedeva un set di vele all’altezza della sua leggenda: vele «Millenium Mega Yacht» realizzate da OneSails. Il risultato è straordinario: Shamrock V torna in acqua a metà aprile a Genova con la più grande randa mai realizzata al mondo, un unico pezzo con un’inferitura di 43 m. con filo continuo di carbonio. La superficie velica complessiva di questa Regina del mare ammonta a 580 mq: randa, yankee e stay sail volano su un albero alto 48 metri. Le vele sono state finite dal loft All Sails diretto da Andrea Giresini, primo affiliato al gruppo One Sails in Italia. Specializzato in barche d’epoca e di grandi dimensioni, Giresini vanta un’esperienza trentennale, iniziata al fianco di Tom Schnackenberg: al suo attivo anche le vele dei grandi scafi pio eclatante». «Per noi è stata Invader, Deva, Te Vega, Cariba, un’esperienza entusiasmante Candida, Ashanti e Dharma - aggiunge Massimo ‘Mafio’ De solo per citare i più importanti. Luca, un altro dei soci fondatori «Abbiamo una tecnologia in di OneSails -. Queste vele rappregrado di realizzare vele uniche sentano un importante passo per al mondo - conferma Marco l’affermazione del nostro nuovo Holm, uno dei soci fondatori di brand a livello internazionale». finestra Nanni Italiavela 2007 5-02-2007 13:47 Pagina 1 One Sails - e questo è un esemArianna Screpanti DOPO LA PRESENTAZIONE al Salone di Genova il propulsore FNM da 170HP, ultima novità inserita nel catalogo Italmarine, è ora disponibile sui «banchi» dei rivenditori. Si tratta di un motore di ultima generazione, turbodiesel intercooled Common Rail, prodotto su un nuovo monoblocco 4 cilindri 16 valvole da 1910 cc. É proposto in versione entrobordo e entrofuoribordo diesel e turbodiesel. Il modello è il più compatto dell’intera gamma (misura infatti solo 72x72x80 cm) e nelle rimotorizzazioni è in grado di raddoppiare la potenza a parità di ingombro. Inoltre si propone sul mercato come uno dei diesel più grintosi e scattanti in questa fascia di potenza. La nuova distribuzione offerta dalla rete Italmarine ha dato un grande impulso al marchio FMN che oggi offre otto motori marini da 40 a 250 HP (sfruttando 3 monoblocchi da 1910, 1926 e 2387 cc.), tutti di derivazione Fiat Powertrain. Secondo il costruttore questa gamma assicura affidabilità, peso e ingombri contenuti, oltre ad adeguati costi di manutenzione. ������� ����� DOPPIO BUSINESS 16 - 30 APRILE 2007 photo: © james robinson taylor i migliori motori per la Vostra barca GAMMA DA 10 A 320 CV www.nannidiesel.com [email protected]